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Critical analysis of the models for the residual life evaluation of existing RC

buildings
Analisi critica di modelli per la valutazione della vita residua di edifici
esistenti in C.A.

E. Casprini1, C. Passoni1, A. Marini1, G. Bartoli2, P. Riva1


1
Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate, Università di Bergamo, Dalmine, Italia
2
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università degli studi di Firenze, Firenze, Italia

ABSTRACT: Pitting phenomena due to either the presence or entrance of chloride ions in the concrete matrix have been identified
as the main responsible for the mechanical deterioration of RC structural elements. In this paper, the weaknesses of empirical models
for the evaluation of the residual strength of beams and the effectiveness of the analytical ones are emphasised through the critical
and comparative analysis of several models among those proposed in the literature. In order to shift from the evaluation of the single
element to the global structural level, a new approach is also proposed, which is based on the formulation of some equivalent para-
meters, describing the behaviour of corroded elements and the effect of such decay on the rest of the structure over time. / I fenomeni
localizzati di corrosione dovuti alla presenza o ingresso di cloruri nel calcestruzzo vengono individuati come i principali responsabili
del deterioramento del comportamento meccanico degli elementi strutturali in C.A. Tramite l’analisi critica e il confronto di alcuni
modelli proposti in letteratura per la stima della resistenza residua di elementi strutturali, si evidenziano nel presente lavoro le criticità
dei modelli empirici e l’efficacia di quelli analitici. Viene inoltre proposto un nuovo approccio, per passare dalla valutazione del
singolo elemento alla struttura, basato sulla determinazione di alcuni parametri equivalenti, in grado di descrivere il comportamento
nel tempo degli elementi corrosi, e l’effetto di tale degrado sul resto della struttura.

KEYWORDS: existing RC buildings; residual life evaluation; reinforcement corrosion; residual flexural strength; pitting; equivalent
parameters / edifici esistenti in C.A.; valutazione vita residua; corrosione armature metalliche; resistenza flessionale residua; pitting;
parametri equivalenti

1 INTRODUZIONE approccio metodologico che consenta di valutare con


rigore scientifico la possibilità di recupero o la neces-
Il patrimonio edilizio si trova in un evidente stato di sità di demolizione e ricostruzione. Data la vasta scala
degrado e la maggior parte delle strutture in cemento del problema, tale strumento consentirebbe di pianifi-
armato ha oramai superato i 50 anni di vita. Tra le care interventi mirati e sostenibili per la riqualifica-
principali cause di degrado ascrivibili ad eventi non zione delle strutture esistenti.
eccezionali, la più comune e dannosa è sicuramente Come dimostrano molte campagne sperimentali
la corrosione delle armature metalliche all’interno del (Torres-Acosta et al., 2007), la corrosione causa la ri-
calcestruzzo. Questo fenomeno può presentarsi anche duzione della resistenza, della rigidezza e della dutti-
nelle strutture edilizie in condizioni ambientali non lità delle strutture; in letteratura si trovano inoltre al-
particolarmente aggressive, in modo spesso molto cuni modelli per la previsione della resistenza residua
lento ma non per questo meno pericoloso. In condi- dei singoli elementi strutturali, che qui vengono ap-
zioni di buona progettazione e realizzazione, la cor- plicati e confrontati, con l’obiettivo di individuare
rosione non avviene in quanto le armature si trovano quelli effettivamente utilizzabili per l’analisi delle
in uno stato di passivazione (Ahmad, 2003). Tuttavia, strutture esistenti.
a causa della penetrazione nel calcestruzzo di anidride La maggior parte della ricerca condotta fino ad
carbonica (carbonatazione) o di cloruri (sabbia, sali oggi si concentra sul comportamento del singolo ele-
disgelanti, additivi acceleranti), lo strato protettivo mento trave o pilastro, pensato isolato, ma per poter
delle armature viene uniformemente o localmente di- arrivare ad una valutazione delle strutture nel loro
strutto e le armature vengono depassivate. Allo stato complesso è necessario analizzare il comportamento
delle conoscenze manca uno strumento in grado di di questi elementi all’interno della struttura. Viene
diagnosticare lo stato di degrado delle strutture ed un quindi proposto un nuovo approccio per descrivere il
degrado dei singoli elementi, e valutarne l’effetto su- reali condizioni rappresentative delle strutture esi-
gli altri elementi del sistema strutturale. stenti. I modelli empirici sono infatti ottenuti tramite
regressione di dati sperimentali registrati in laborato-
rio in seguito a processi di corrosione artificiale.
2 ANALISI CRITICA DEI MODELLI DI Mangat & Elgarf (1999) propongono un coeffi-
PREVISIONE DELLA RESISTENZA ciente riduttivo che fornisce la percentuale residua di
RESIDUA momento resistente rispetto a quello inziale dell’ele-
mento non corroso.
Per quanto riguarda la previsione della resistenza re-   
T
sidua dei singoli elementi strutturali si possono indi- B %  1  sin 2  2.312 I corr ln  I corr    100 (1)
viduare in letteratura modelli empirici (Azad et al.,   D0  
2010), analitici (Jnaid & Aboutaha, 2016) e numerici B
(Coronelli & Gambarova, 2004). M corr   M0 (2)
100
I modelli numerici sono caratterizzati da una accu-
rata rappresentazione degli effetti del degrado indotti B[%] al variare di Icorr [μA/cm2]
dalla corrosione quali ad esempio la riduzione della 100
sezione di acciaio delle armature longitudinali e tra- 90
sversali, la riduzione della sezione di calcestruzzo a 80
causa della fessurazione ed eventualmente dell’espul- 70
60
sione del copriferro, il degrado del legame di ade-
50
renza acciaio-calcestruzzo. Tale modellazione ri- B[%]
40
chiede una mappatura dettagliata della corrosione
30
all’interno dell’elemento, la cui individuazione è un 20
problema ancora irrisolto. Inoltre gli stessi autori (Co- 10
ronelli & Gambarova, 2004) affermano che, in ter- 0
mini di resistenza, gli stessi risultati ottenuti con il 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
modello numerico possono essere ottenuti tramite una T (anni)
stima analitica, considerando la riduzione della se- 1 3 5 8 10
zione di acciaio e il degrado delle sue proprietà mec- Figura 1. Mangat & Elgarf empirical model: B[%] coefficient/
caniche. Modello empirico di Mangat & Elgarf: coefficiente B[%]
Per queste ragioni, al fine di individuare un mo-
dello semplice e affidabile per la stima della resi- La durata del processo di corrosione T viene espressa
stenza residua di elementi inflessi, si applicano e ana- in anni e la sua intensità Icorr in μA/cm2. Il coefficiente
lizzano in modo critico alcuni tra i modelli empirici riduttivo proposto (Figura 1) assume valori significa-
ed analitici proposti in letteratura. Nella seguente ana- tivi solo in corrispondenza di alcuni valori del tasso
lisi verranno indicati con M0 il momento resistente in di corrosione, che non coprono il campo di indagine
assenza di corrosione e con Mcorr il momento resi- delle strutture esistenti.
stente in seguito alla corrosione. Inoltre, nelle se- Azad et al., (2007, 2010) propongono due modelli
guenti simulazioni si è utilizzato un generico diame- successivi, basati sulla stessa formulazione, ma otte-
tro D0=12 mm e, per quanto riguarda il processo nuti tramite due differenti campagne sperimentali:
corrosivo, una durata (T) compresa tra 0 a 60 anni ed questo si traduce in una variazione dei coefficienti
un’intensità di corrente di corrosione (Icorr) compresa empirici per il calcolo del fattore riduttivo; nella pre-
tra 0.1 e 10 µA/cm2. Questi sono infatti valori deri- sente indagine si utilizza la seconda formulazione
vanti da misure sperimentali su strutture reali; solita- (Azad et al., 2010), poiché gli stessi autori la riten-
mente si ha un’intensità di corrosione limitata ad 1 gono più affidabile. Emerge però un grande limite dei
µA/cm2 quando il fenomeno si innesca a causa della modelli empirici, ovvero la sensibile variazione dei
carbonatazione e valori intorno a 10 µA/cm2 solo in parametri del modello per piccole variazioni delle di-
ambienti molto contaminati da cloruri. mensioni dei provini o di alcune caratteristiche della
campagna sperimentale; tali modelli non sono quindi
molto adatti a descrivere i fenomeni reali, spesso
2.1 Modelli Empirici molto variabili. Il modello di Azad et al., (2010) con-
Molti modelli empirici sono stati sviluppati con siste nel calcolo del momento resistente residuo nel
l’obiettivo di fornire una previsione della resistenza tempo Mth,c, considerando la sola riduzione del dia-
residua degli elementi strutturali corrosi; concentran- metro delle barre di armatura, moltiplicato per un
dosi sugli elementi inflessi, si osserva che questi mo- coefficiente riduttivo Cf:
delli spesso non si prestano ad essere applicati nelle
5 (80-10000 µA/cm2) per brevi periodi di tempo (da
Cf  1 (3)
qualche ora a qualche giorno). Tale accelerazione del
D0 (T  I corr )0.19
0.54

processo provoca una produzione di ossidi molto ele-


M corr  C f  M th ,c (4)
vata, che causa delle forti tensioni nel calcestruzzo e
In questo caso T deve essere espresso in giorni e Icorr di conseguenza una fessurazione diffusa che può por-
in mA/cm2. tare ad una rapida espulsione del copriferro, quindi ad
un degrado molto più rapido e consistente di quello
Cf al variare di Icorr [μA/cm2] che avviene in una struttura reale.
1.0
0.9 R[%] al variare di Icorr [μA/cm2]
0.8 100
0.7 80
0.6 60
0.5 40
Cf

0.4 20
0.3 0

R[%]
0.2 -20
0.1 -40
0.0 -60
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 -80
T (anni) -100
Icorr [μA/cm2]
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
0.1 1 3 5 10
Icorr [μA/cm ]2 T (anni)
Figura 2. Azad et al. empirical model: Cf coefficient/ Modello
empirico di Azad et al.: coefficiente Cf 0.1 1 3 5 10

Figura 3. Ahmad empirical model: R[%] coefficient/ Modello


Il coefficiente riduttivo proposto (Figura 2) fornisce empirico di Ahmad: coefficiente R[%]
delle previsioni significative anche nel campo di in-
dagine dei fenomeni di corrosione naturali.
A partire dalla stessa campagna sperimentale, Ah- 2.2 Modelli analitici
mad (2017), formula un ulteriore modello empirico,
condensando i due passaggi precedenti nel calcolo di Alcuni autori propongono invece di stimare la resi-
un unico coefficiente riduttivo: stenza residua di un elemento strutturale corroso tra-
R[%]  100  0.23  ( I corrT )1.3  D00.5 (5) mite modelli analitici, formulati a partire da una trat-
tazione teorica, nei quali è possibile scegliere quali
R
M corr   M0 (6) meccanismi di degrado considerare, come ad esempio
100 la riduzione della sezione di acciaio ed il degrado
Anche in questo caso (Figura 3), il modello proposto delle sue proprietà meccaniche, l’espulsione del co-
non permette di indagare su tutto l’intervallo di valori priferro. Vengono qui riportati due tra i principali mo-
plausibili del tasso di corrosione nelle strutture esi- delli proposti in letteratura (Wang & Liu, 2010, Jnaid
stenti, poiché per alcune combinazioni di tempo e in- & Aboutaha, 2016) che differiscono prevalentemente
tensità di corrosione si ottiene un coefficiente nega- per il calcolo del grado di corrosione. In entrambe le
tivo. Quindi tra i modelli empirici analizzati, l’unico formulazioni si adotta un modello stress-block per il
che viene utilizzato anche nelle successive analisi è calcestruzzo ed uno elastico perfettamente plastico
quello proposto da Azad (2010). per l’acciaio. Mentre nel modello di Jnaid &
In generale, i modelli empirici sono adatti a descri- Aboutaha il grado di corrosione viene calcolato come:
vere il comportamento di alcuni fenomeni, con carat- Qcorr  1  ( Dcorr / D0 ) 2 (7)
teristiche molto simili a quelle su cui sono stati tarati, nel modello di Wang & Liu si ha:
ma spesso non si prestano ad essere utilizzati per la 4p
stima della resistenza residua nelle strutture esistenti. Qcorr  (8)
D0
Nello specifico caso in esame, questo è dovuto prin-
cipalmente alla sostanziale differenza tra processi di dove p (mm) rappresenta la penetrazione dell’azione
corrosione artificiali e naturali: mentre i processi na- corrosiva all’interno delle armature e si calcola tra-
turali sono caratterizzati da una lunga durata (decine mite la legge di Faraday:
di anni) e valori di intensità di corrente di corrosione p[mm]  0.116  I corr [  A / cm 2 ]  T [anni ] (9)
molto bassi (0.1-10 µA/cm2), per simulare un equiva- La corrosione provoca la riduzione della sezione,
lente tasso di corrosione in laboratorio è necessario della resistenza e della deformazione ultima delle
applicare elevate intensità di corrente di corrosione barre di acciaio.
Questi effetti vengono modellati tramite le formule il calcestruzzo e fyk=460 MPa per l’acciaio. Si ottiene
empiriche proposte da Du et al., (2005): quindi la vita residua dell’elemento tramite l’interse-
As ,corr  (1  0.01Qcorr ) As ,0 (10) zione delle curve fornite dai vari modelli con la solle-
citazione massima presente nella trave.
f y ,corr  (1  0.005Qcorr ) f y ,0 (11)
Al di là del semplice esempio non generalizzabile
Inoltre, per fini comparativi, si è introdotto un mo- si osserva come non esista attualmente una visione
dello di riferimento nel quale il momento resistente unica in merito alla previsione della resistenza residua
residuo viene calcolato tramite la sola riduzione della in base al tasso di corrosione (Figura 4). In questo
sezione di acciaio delle armature, definito in questa caso infatti la previsione fornita dai modelli varia dai
analisi Modello di Riferimento (M_Rif). 12 ai 45 anni, con uno scarto di 33 anni, tempo sicu-
ramente non trascurabile nella vita delle strutture.
2.3 Analisi comparativa dei modelli
Mrd con Icorr = 2 µA/cm 2
110
I modelli scelti per l’analisi sono stati applicati ad un
100
elemento generico di riferimento con l’obiettivo di
confrontare le diverse previsioni in termini di vita re- 90
sidua della struttura. La definizione di vita residua ri- 80
sulta tuttavia ancora una problematica aperta: a tal

Mrd [kNm]
70
proposito devono essere confrontati aspetti strutturali,
60
economici e prestazionali, corredati da una valuta-
zione sul ciclo di vita delle strutture e sulle problema- 50

tiche relative allo smaltimento dei materiali. Per una 40


struttura edilizia il fine vita potrebbe essere definito 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
T (anni)
infatti come il raggiungimento della resistenza ultima M_Rif M_Azad M_Jnaid
degli elementi strutturali, di una soglia eccessiva di M_Wang Mmax
deformazioni, l’inizio della fessurazione del calce-
Figura 4 Residual life evaluation: models comparison/ Valuta-
struzzo causata dall’espansione dei prodotti della cor- zione della vita residua: confronto tra i modelli
rosione.
In questa analisi, tenendo ben presente la peculia-
rità dell’argomento, si è scelto di considerare come 2.4 Individuazione dei parametri dominanti
fine vita il raggiungimento della resistenza a flessione
degli elementi strutturali, e quindi il raggiungimento Poiché i parametri in gioco sono molti e difficili da
di un coefficiente di sicurezza unitario. Considerando calibrare con precisione, è stata condotta un’analisi di
un elemento trave generico soggetto ad un carico uni- sensibilità dei modelli ai vari parametri. L’analisi
formemente distribuito, con momento flettente mas- condotta risulta molto utile soprattutto se si tiene ben
simo pari al 75% del momento resistente inziale, si presente l’obiettivo della ricerca, ovvero riuscire a
applicano i vari modelli e si calcola la vita residua prevedere la vita residua delle strutture esistenti: di-
dell’elemento. Si assume un tasso di corrosione co- viene infatti fondamentale la conoscenza di quali pa-
stante (Icorr=2 µA/cm2) e l’inizio del processo corro- rametri sia necessario misurare con precisione e quali
sivo in corrispondenza della costruzione della strut- si possano trascurare in una campagna diagnostica.
tura: si è tuttavia consapevoli della necessità di L’analisi di sensibilità condotta sui modelli mostra
approfondire la ricerca in merito, poiché in natura i infatti come alcune grandezze quali la resistenza ca-
processi corrosivi sono fortemente influenzati dalle ratteristica a compressione del calcestruzzo e la pos-
condizioni ambientali e di esposizione, anche all’in- sibile corrosione delle armature compresse non in-
terno della stessa struttura e perfino dello stesso ele- fluenzino in modo significativo la risposta della
mento. Il tasso di corrosione può inoltre aumentare struttura. Risulta invece molto importante conoscere
nel tempo a causa della sempre maggiore esposizione le caratteristiche geometriche e meccaniche dell’ac-
all’ambiente esterno della struttura man mano che ciaio; in base all’analisi svolta si evidenzia il ruolo si-
avanza il degrado. Inoltre si considera la corrosione gnificativo del diametro delle armature. A parità di
agente solo sull’armatura tesa, in quanto si è osser- rapporto di armatura inziale (ρs=0.50%) si conside-
vato che la riduzione di sezione dell’armatura com- rano infatti sezioni con armature di diverso diametro:
pressa non influenza significativamente il momento mentre nei modelli analitici all’aumentare del diame-
resistente. Si considera una trave semplicemente ap- tro diminuisce la riduzione del momento resistente,
poggiata di dimensioni BxHxL pari a 30x40x500 cm, nel modello empirico avviene il contrario.
con rapporto di armatura ρs=0.68%, fck=25 MPa per
Questo può essere dovuto al fatto che nei processi di sperimentale, diversa da quella utilizzata dagli stessi
corrosione artificiale con cui vengono formulati i mo- autori per la formulazione dei modelli empirici, per
delli empirici, la maggiore dimensione del diametro verificarne l’affidabilità in termini di previsione della
delle armature porta ad una produzione di ossidi resistenza residua. I modelli vengono quindi applicati
molto più elevata che causa una maggiore fessura- inserendo come dati di input la geometria degli ele-
zione e quindi un maggior degrado dell’elemento. Il menti strutturali, le caratteristiche meccaniche del
comportamento descritto invece dai modelli analitici calcestruzzo e dell’acciaio e il tasso di corrosione uti-
è dovuto al fatto che a parità di attacco corrosivo per lizzati nella campagna sperimentale di Rodriguez et
un diametro maggiore si ha una minore riduzione al., (1997). In particolare si fa riferimento agli ele-
della sezione delle armature, e quindi una minore ri- menti tipo 11 di tale campagna sperimentale: le travi
duzione della resistenza. Per questa analisi si è as- hanno dimensioni BxHxL pari a 15x20x230 cm, ar-
sunto in modo generico Icorr=2 µA/cm2 e T=20 anni; matura inferiore e superiore rispettivamente 2ϕ10 e 2
in Figura 5 si riporta la riduzione del momento resi- ϕ8, resistenza caratteristica a compressione del calce-
stente R [%] in funzione del diametro: struzzo fck=34 MPa. Sono state utilizzate armature ad
R[%]  (1  M corr / M 0 )  100 (12) aderenza migliorata con fyk=575 MPa.
Il processo corrosivo viene simulato applicando
R [%] con Icorr =2 µA/cm2 e T=20 anni alle sole armature inferiori una corrente pari a 100
50 µA/cm2 e aggiungendo all’acqua di impasto del clo-
45 ruro di calcio in percentuale del 3% rispetto al peso di
40 cemento. Per i tre elementi considerati (115,114,113
35 della campagna sperimentale) la corrente di corro-
30 sione viene applicata rispettivamente per una durata
25
R [%]

di 101, 117 e 160 giorni. In seguito le travi vengono


20 portate a rottura per determinare il momento resi-
15 stente ultimo, le barre vengono estratte dagli elementi
10 per stimare sia la penetrazione media della corrosione
5
(pm) tramite analisi gravimetrica sia la penetrazione
0
massima (pmax), e quindi la riduzione massima della
8 10 12 14 16 18 20
D [mm] sezione di acciaio: viene così definito il coefficiente
M_Rif M_Azad M_Jnaid M_Wang αPIT=pmax/pm, che fornisce un’indicazione dell’inten-
Figura 5 Resisting moment reduction basing on rebar dimension/ sità dell’attacco da cloruri (pitting).
Riduzione del momento resistente in funzione del diametro delle Per poter confrontare i risultati della campagna
armature sperimentale con la previsione fornita dai modelli de-
scritti, il processo corrosivo viene implementato in tre
Gli altri parametri molto influenti sono naturalmente modi diversi: nel primo viene considerata la densità
la durata e l’intensità dell’attacco corrosivo: la loro di corrente di corrosione applicata in laboratorio (Fi-
corretta determinazione è ancora un problema irri- gura 6), nel secondo pm (Figura 7), nel terzo αPIT (Fi-
solto, soprattutto nell’ottica di utilizzare prove non in- gura 8).
vasive. La carbonatazione è un fenomeno molto dif-
fuso anche nelle strutture situate in ambienti non Confronto Modelli tramite Icorr
particolarmente aggressivi: è importante osservare 14
che, nel caso in cui siano presenti cloruri nella solu-
zione dei pori del calcestruzzo anche in piccole quan- 13
tità solitamente non pericolose per la struttura, la car-
bonatazione può liberarli e renderli aggressivi, 12
innescando quindi l’attacco corrosivo da cloruri.
Mrd [kNm]

11

3 CONFRONTO CON CAMPAGNA 10


SPERIMENTALE
9
90 100 110 120 130 140 150 160 170
I modelli selezionati come i più adatti a descrivere il t (giorni)
comportamento degli elementi inflessi soggetti a cor- M_Rif M_Azad M_Jnaid M_Wang Ris_SP
rosione nel tempo (Azad, 2010, Wang & Liu, 2010, Figura 6 Experimental results prediction through Icorr / Previ-
Jnaid & Aboutaha, 2016, Modello di Riferimento) sione dei risultati sperimentali tramite Icorr
sono stati poi validati sui risultati di una campagna
Confronto Modelli tramite p m 4.1 Metodi proposti in letteratura
14
Tra i metodi presenti in letteratura risulta molto inte-
13 ressante l’approccio proposto da Coronelli (2007); la
struttura viene suddivisa prima su più livelli e poi in
12 categorie di elementi che abbiano la stessa funzione
dal punto di vista strutturale (pilastri interni, pilastri
Mrd [kNm]

11 esterni, travi di luce simile) e simili caratteristiche di


esposizione e, per ognuno di questi elementi, vengono
10 calcolati degli indici di danno; grazie a questi indici è
possibile ottenere sia la classe di deterioramento della
9
struttura a livello globale sia un coefficiente riduttivo
90 100 110 120 130 140 150 160 170
t(giorni)
da applicare alla resistenza del singolo elemento strut-
M_Rif M_Azad M_Jnaid M_Wang Ris_SP turale a livello locale. Il metodo, come evidenzia l’au-
Figura 7 Experimental results prediction through p m / Previsione
tore, fornisce risultati molto conservativi perché gli
dei risultati sperimentali tramite pm indici di danno vengono calcolati a partire principal-
mente da osservazioni visive sul degrado della strut-
Confronto Modelli tramite αPIT tura e quindi assumendo come effettivo tutto il de-
14
grado che la struttura potrebbe potenzialmente
manifestare.
13
Il metodo proposto, nonostante tali limitazioni, evi-
denzia l’importanza di comprendere, nell’ottica glo-
12
bale della struttura, la gerarchia degli elementi strut-
Mrd [kNm]

turali e l’interazione tra i singoli elementi, oltre a


11
fornire una buona procedura per ottenere una mappa-
tura qualitativa del degrado della struttura. Proprio a
10
partire da questa logica si propone un nuovo approc-
cio per passare dall’elemento alla struttura.
9
90 100 110 120 130 140 150 160 170
t (giorni)
M_Rif M_Azad M_Jnaid M_Wang Ris_SP
4.2 Nuovo approccio: parametri equivalenti
Figura 8 Experimental results prediction through αPIT/ Previ- Nelle campagne sperimentali condotte su singoli ele-
sione dei risultati sperimentali tramite αPIT menti strutturali in laboratorio, si osserva una ridu-
zione della rigidezza dell’elemento strutturale dovuta
Si osserva che la miglior previsione della resistenza alla corrosione: si ritiene che questo avvenga per l’in-
residua si ottiene implementando la riduzione mas- terazione tra vari fenomeni come la riduzione della
sima della sezione di acciaio; inoltre si osserva che i sezione di acciaio delle armature, la fessurazione o
modelli analitici in cui si considera anche il deterio- addirittura espulsione del copriferro nel calcestruzzo,
ramento delle caratteristiche meccaniche dell’acciaio la riduzione della soglia di snervamento dell’acciaio
riescono a fornire una buona previsione dei risultati e la possibile riduzione della forza del legame di ade-
sperimentali. renza tra acciaio e calcestruzzo. Come noto, in una
struttura iperstatica, la variazione di rigidezza di un
elemento provoca l’alterazione della distribuzione
4 DALL’ELEMENTO ALLA STRUTTURA delle sollecitazioni interne, oltre naturalmente al ma-
nifestarsi di maggiori deformazioni.
La valutazione della resistenza residua di un singolo Partendo da queste osservazioni si ricerca un me-
elemento strutturale non è certo esaustiva se lo scopo todo in grado di descrivere la variazione di rigidezza
finale è la previsione della vita residua di una struttura degli elementi in relazione al loro degrado. Tramite i
nel suo complesso: all’interno dello stesso edificio si modelli analitici precedentemente descritti, si ottiene
possono individuare microclimi diversi, condizioni di l’andamento del momento resistente residuo nel
esposizione variabili, qualità dei materiali diversa. tempo in relazione al grado di corrosione; ipotizzando
A tal proposito non è stato ancora sviluppato un in via semplificata una relazione momento-curvatura
modello che metta in relazione il degrado del singolo bilineare e variando ogni volta solo il momento resi-
elemento alla valutazione globale della struttura. stente e la deformazione allo snervamento dell’ac-
ciaio (εy,corr = fy,corr/Es), si ottiene la variazione di rigi-
dezza dell’elemento nel tempo, dalla pendenza del
tratto elastico della curva (Figura 9). Tale pendenza tramite la variazione dei parametri meccanici, come il
viene definita “rigidezza secante equivalente EJeq”. momento di inerzia o il modulo elastico.
A supporto di tale scelta si osserva che in molte
campagne sperimentali il comportamento degli ele-
menti corrosi è descritto proprio da una curva assimi-
labile ad una bilineare in cui il punto di snervamento
si sposta verso il basso all’aumentare del degrado. Ol-
tre alla rigidezza secante equivalente si possono defi-
nire altri parametri, quali ad esempio l’area residua
dell’elemento strutturale.
Figura 10 Effect of beam stiffness reduction/ Effetto della ridu-
zione della rigidezza della trave
Relazione bilineare M-k con Icorr = 8 µA/cm 2

100

80

60
Mrd [kNm]

40

20
Figura 11 Effect of columns cross-sectional area reduction/ Ef-
fetto della riduzione della sezione dei pilastri
0
0.00 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05
k [1/m] Data inoltre la disomogeneità del degrado nelle strut-
0 anni 20 anni 40 anni ture esistenti, questo metodo consente di modellare
Figura 9 Secant equivalent stiffness model/ Definizione della ri- con più precisione la variazione del degrado delle va-
gidezza secante equivalente rie parti della struttura, ed avere quindi una previsione
della variazione della distribuzione delle sollecita-
4.3 Applicazione del metodo ad un portale zioni nel tempo che, associata alla riduzione delle pre-
Il metodo proposto viene applicato ad una struttura stazioni meccaniche degli elementi, consente di indi-
molto semplice come ad esempio un portale, model- viduare le zone più critiche all’interno della struttura.
lando sia la riduzione della rigidezza della trave sia la
riduzione della sezione dei pilastri (Casprini, 2017).
Nel primo caso (Figura 10) si assume T=50 anni e 5 CONCLUSIONI
Icorr=8 µA/cm2 mentre nel secondo (Figura 11) si ipo-
tizza che sia avvenuta la completa espulsione del co- Among the most common causes of deterioration of
priferro nei pilastri. Simulando la riduzione della ri- existing RC structures, steel rebar corrosion is the
gidezza della trave si ha un aumento del momento mainly responsible for the reduction of strength, stiff-
negativo alle estremità delle travi ΔM=20%, mentre ness and ductility of structural elements. A global
con la riduzione della sezione dei pilastri l’aumento evaluation of the residual service life of existing
del momento flettente in mezzeria della trave è pari al structures can be pursuit by analyzing both the single
30%. In questo caso si è condotta un’analisi elastica; elements and their interaction inside the structure.
naturalmente, nel caso in cui il momento flettente in This work aims at providing a contribution to the sci-
una sezione raggiunga il momento resistente, si avrà entific research in this field by emphasizing some as-
una ridistribuzione delle sollecitazioni i cui effetti do- pect of the problem:
vranno essere presi correttamente in considerazione.  The analytical models proposed in the litera-
I risultati ottenuti evidenziano l’importanza di in- ture have been identified as the most suitable
dagare correttamente non solo il degrado dell’ele- for providing a reliable estimation of the re-
mento ma anche gli effetti di tale degrado sul resto sidual strength of beams as a function of
della struttura. Si osserva infatti che, contemporanea- their corrosion level: these models entail a
mente alla riduzione della resistenza dell’elemento good control of the decay mechanisms to be
nel tempo, si ha un aumento della sollecitazione, che considered in the model.
causa una ulteriore riduzione della vita residua. L’ap-  The empirical models, calibrated on specific
proccio proposto può essere applicato anche a strut- experimental test results, are often inade-
ture più complesse: si presta infatti molto bene ad es- quate in describing the corrosion processes
sere implementato nella modellazione numerica, in the existing structures.
 The residual strength is primarily controlled lenti, come la rigidezza secante o l’area effet-
by the rebar maximum cross sectional loss, tiva dell’elemento. La rigidezza secante
and so by pitting corrosion, which can be equivalente viene definita a partire dal mo-
very difficult to detect on site. mento resistente residuo. Tale formulazione
 A first step towards the structure can be done ha un duplice scopo: individuare un modello
per descrivere la riduzione di rigidezza osser-
by defining some equivalent parameters, as
vata nelle varie campagne sperimentali e co-
the equivalent secant stiffness or the residual gliere gli effetti di tale fenomeno sul resto
section of the element; the equivalent stiff- della struttura, in particolare sulla ridistribu-
ness is here defined starting from the residual zione delle sollecitazioni interne. Tale altera-
resisting moment. This approach presents zione può infatti provocare in alcuni elementi
two main objectives: the first one is to for- strutturali, contemporaneamente alla ridu-
mulate a model able to describe the stiffness zione della loro resistenza, un aumento della
reduction of corroded elements as observed sollecitazione e quindi un ulteriore riduzione
in many experimental campaigns, and the della loro vita residua. L’approccio proposto
second is to evaluate the effect of such a re- può essere esteso anche a strutture complesse
duction on the rest of the structure in terms con l’ausilio della modellazione numerica,
of internal actions distribution. This change con l’obiettivo di individuare le zone più cri-
can bring to a contemporaneous strength re- tiche all’interno della struttura.
duction and internal force increase in some
structural elements, which in turn results in
the reduction of their residual life. The pro- REFERENCES
posed approach can be extended to more
Ahmad, S. 2003. Reinforcement corrosion in concrete
complex structures with the help of numeri- structures, its monitoring and service life prediction – a re-
cal models, in order to identify the most crit- view. Cement & Concrete Composites 25 pp. 459-471.
ical areas inside the structure. Ahmad, S. 2017. Prediction of residual flexural strength of
corroded reinforced concrete beams, Anti-Corrosion Meth-
Tra le cause di degrado più comuni nelle strutture in ods and Materials, 64(1) pp. 69-74.
Azad, A. K., Ahmad, S., Azher, S. A. 2007. Residual
C.A., la corrosione delle armature metalliche può pro- Strength of Corrosion-Damaged Reinforced Concrete
vocare la riduzione della resistenza, della rigidezza e Beams, ACI Materials Journal, 104(1) pp. 40-47.
della duttilità degli elementi strutturali. Per ottenere Azad, A. K., Ahmad, S., Al-Gohi, B. H. A. 2010.
una valutazione globale delle strutture esistenti è ne- Flexural strength of corroded reinforcement concrete beams,
cessario passare dall’analisi del singolo elemento Magazine of Concrete Research, 62(6) pp. 405-414.
Casprini, E. 2017. Demolire e Ricostruire o Recuperare? Analisi
all’interazione degli elementi nella struttura; il lavoro di modelli per la valutazione della vita residua di edifici in
svolto contribuisce alla ricerca in questo contesto evi- C.A. Tesi di Laurea Magistrale, Università degli studi di Fi-
denziando alcuni aspetti del problema: renze, Firenze, Italia.
 I modelli analitici derivanti da una tratta- Coronelli, D., Gambarova P. 2004. Structural assessment
zione teorica risultano i più adatti ad indivi- of corroded reinforced concrete beams: Modeling guidelines.
duare la resistenza residua degli elementi in Journal of structural Engineering, 130(8) pp. 1214-1224.
Coronelli, D. 2007. Condition rating of RC structures: A
relazione al loro livello di corrosione: in que- case study. Journal of Building Appraisal, 3(1) pp. 29-51.
sti modelli è possibile infatti controllare i vari Du, Y. G., Clark, L. A., and Chan, A. H. C. 2005. Residual
parametri in gioco e scegliere quali meccani- capacity of corroded reinforcing bars. Magazine of Concrete
smi di degrado considerare. Research, 57(3) pp.135–147.
 I modelli empirici risultano spesso inade- Jnaid, F., Aboutaha, R. S. 2016. Residual flexural strength
guati a descrivere il fenomeno della corro- of corroded reinforced concrete beams, Engineering Struc-
sione nelle strutture esistenti, in quanto otte- tures 119 pp. 198-216.
nuti a partire da campagne sperimentali Mangat, P. S., Elgarf, M. S. 1999. Flexural strength of
concrete beams with corroding reinforcement. ACI Struc-
specifiche caratterizzate da corrosione artifi- tural Journal, 96(1) pp. 149-158.
ciale, molto diverse dalle reali condizioni in Rodriguez J., Ortega L., Casal J. 1997. Load-carrying
sito. capacity of concrete structures with corroded reinforcement.
 La resistenza residua è controllata prevalen- Construction and Building Materials 11 pp. 239-248.
temente dalla riduzione massima della se- Torres-Acosta, A. A., Navarro-Gutierrez, S., Terán-Guillén,
zione di acciaio, e quindi dai fenomeni di J. 2007. Residual flexure capacity of corroded reinforced
corrosione localizzata, molto difficili da in- concrete beams. Engineering Structures, 29 pp. 1145-1152.
Wang, X. H., Liu, X. L. 2010. Simplified Methodology for
dividuare in sito. the Evaluation of the Residual Strength of Corroded Rein-
 Un primo passo verso la struttura può essere forced Concrete Beams, Journal of performance of con-
effettuato definendo alcuni parametri equiva- structed facilities 24(2) pp. 108-119.

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