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Fondata intorno al 590 a.C., forse con il nome di Medhelan, nei pressi di un santuario da una tribù celtica
facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca, fu conquistata dagli antichi
Romani nel 222 a.C. e in seguito da loro ridenominata Mediolanum. Con il passare dei secoli accrebbe la sua
importanza sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente, nel cui periodo fu promulgato l'editto
di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità.
In prima linea nella lotta contro il Sacro Romano Impero in età comunale, divenne prima signoria per poi
essere innalzata a dignità ducale alla fine del XIV secolo, rimanendo al centro della vita politica e culturale
dell'Italia rinascimentale. All'inizio del XVI secolo perse l'indipendenza a favore dell'Impero spagnolo per poi
passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle politiche asburgiche, Milano divenne
uno dei principali centri dell'illuminismo italiano. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la
Restaurazione fu tra i più attivi centri del Risorgimento fino al suo ingresso nel Regno d'Italia sabaudo.
Principale centro economico e finanziario della penisola italiana, Milano ne guidò lo sviluppo industriale,
costituendo con Torino e Genova il "Triangolo industriale", in particolar modo durante gli anni del boom
economico quando la crescita industriale e urbanistica coinvolse anche le città limitrofe, creando la vasta
area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il principale centro italiano dell'editoria ed è ai
vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga
tradizione operistica. È inoltre tra i principali poli fieristici europei e del disegno industriale, ed è
considerata una delle capitali mondiali della moda.
Congiuntamente alla città di Cortina d'Ampezzo, ospiterà nel 2026 i XXV Giochi olimpici invernali, quarta
edizione dei Giochi olimpici che si svolgeranno in Italia (la terza di quelli invernali) dopo Cortina d'Ampezzo
1956, Roma 1960 e Torino 2006.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
3 Storia
3.6 Simboli
3.7 Onorificenze
5 Società
5.4 Religione
6 Cultura
6.1 Istruzione
6.1.1 Biblioteche
6.1.2 Università
6.1.3 Musei
6.2 Media
6.2.1 Televisione
6.2.2 Stampa
6.2.3 Radio
6.3 Arte
6.4 Teatro
6.5 Cinema
6.6 Musica
6.7 Cucina
6.8 Eventi
7 Geografia antropica
7.1 Urbanistica
7.4 Località
8 Economia
8.1 Generalità
8.2 Turismo
9 Infrastrutture e trasporti
9.1 Strade
9.2 Ferrovie
9.3 Aeroporti
10 Amministrazione
10.1 Consolati
10.2 Gemellaggi
11 Sport
12 Note
12.1 Esplicative
12.2 Bibliografiche
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Geografia fisica
Territorio
Panorama di Milano verso nord dalla terrazza più alta del Duomo, con le montagne del lago di Como sullo
sfondo
Milano poggia su un terreno di origine fluvio-glaciale a cemento carbonatico, comune a tutta la Pianura
Padana. La sua caratteristica principale è quella di essere facilmente carsificabile. Tale roccia è ricoperta dai
sedimenti fluviali quaternari ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua che la solcano, costituendo dei
conglomerati che in Lombardia sono conosciuti come "ceppi"[9].
Milano occupa un'area di 181,67 km² a occidente della Lombardia, situata a 25 km a est del fiume Ticino, a
25 km a ovest del fiume Adda, a 35 km a nord del fiume Po e a 50 km a sud del lago di Como, lungo la
cosiddetta "fascia delle risorgive", laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente
permeabilità, aspetto che permette alle acque profonde di riaffiorare in superficie[10].
La conca dell'Incoronata
L'idrografia di Milano e della zona dei comuni confinanti è particolarmente complessa, sia per cause
naturali, vista la cospicua presenza di fiumi, torrenti e fontanili, che formano un vero e proprio groviglio
idrico, sia per questioni legate ai lavori di canalizzazioni e di deviazione dei corsi d'acqua eseguite
dall'uomo, aventi il proprio inizio durante l'epoca romana, che hanno portato alla realizzazione di numerose
rogge, canali e laghi artificiali. Visto che l'acqua è abbondante e facilmente raggiungibile, a Milano gli
antichi Romani non realizzarono mai acquedotti[11].
I corsi d'acqua più importanti che interessano la Milano moderna e la sua area metropolitana sono i fiumi
Lambro, Olona e Seveso, i torrenti Bozzente, Garbogera, Lura, Merlata e Pudiga, i canali navigabili Naviglio
della Martesana, Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio di Bereguardo, Naviglio di Paderno e Vettabbia,
e i corsi d'acqua artificiali Canale Ticinello, Canale Vetra, Cavo Redefossi, Cavo Ticinello e Lambro
Meridionale. A Milano sono anche situati due importanti bacini artificiali, la Darsena di Porta Ticinese e
l'Idroscalo di Milano.
Tra le architetture degne di nota a essi collegati, ci sono svariate conche di navigazione (tra cui la conca
dell'Incoronata, la conca di Viarenna, la conca Fallata e la conchetta), alcuni mulini ad acqua (tra cui Molino
Dorino e Mulino Vettabbia) e il ponte delle Gabelle.
Clima
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Clima di Milano, Stazione meteorologica
di Milano Linate e Stazione meteorologica di Milano Brera.
Estate lungo il Naviglio Grande in una foto del 2013. Per esso è attivo il servizio di navigazione turistica del
Naviglio Grande
Primavera a Milano nel chiostro della chiesa di Santa Maria delle Grazie in una foto del 2010
Milano è situata a occidente del bacino della Pianura Padana ed è caratterizzata da un clima temperato
umido con una sensibile escursione termica annua (estate calda e inverno freddo)[12][13], Cfa secondo la
classificazione dei climi di Köppen[14][15].
Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione che favorisce il ristagno delle
nebbie e degli inquinanti anche in ragione della sua alta densità abitativa[16]. Gli inverni milanesi sono
quindi molto più freddi rispetto a quelli delle città costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici
dell'Europa centrale grazie alla latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le
estati invece sono calde e decisamente afose.
Nel complesso le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso dell'anno anche se la
stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza precipitazioni, con un minimo di circa 40 mm
a febbraio. Le stagioni intermedie sono piovose, specialmente il medio autunno e la primavera.
Leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest.
Prima degli anni novanta le nevicate invernali erano frequenti. Considerando il periodo che va dagli anni
sessanta agli anni novanta del XX secolo, la "media nivometrica" della città di Milano (ovvero i centimetri
totali medi annui di accumulo nevoso) è più bassa di quella di alcune città del nord-ovest e dell'Emilia
(come Piacenza, Parma, Bologna, Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine, Verona,
Venezia) fermandosi a 25,2 cm annui in città[17]. Nei comuni dell'hinterland può avvicinarsi anche a circa
30 cm[18][19][20]. La nevicata più abbondante risale al gennaio 1985 con 90 cm di accumulo.
Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di -17,3 °C nel 1855 e di 39,8 °C nel 2003
(quest'ultima registrata alla stazione meteorologica di Milano Brera)[21]. L'escursione termica media in una
giornata di sole è di circa 10-13 gradi. L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special
modo nei mesi invernali e durante la notte. Le nebbie sono favorite dal cielo sereno, che consente il
raffreddamento da irraggiamento, dal suolo superficialmente umido, dalla scarsa ventilazione della Pianura
Padana occidentale e da particolari configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori che in questo
periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa frequenza. Tuttavia i giorni di nebbia si stanno
facendo via via sempre meno frequenti[22].
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel
trentennio 1971-2001 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica
Militare relativo al citato trentennio[23].
MILANO LINATE
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri
Est Aut
T. max. media (°C) 5,9 9,0 14,3 17,4 22,3 26,2 29,2 28,5 24,4 17,8 10,7
6,4 7,1 18,0 28,0 17,6 17,7
T. min. media (°C) −0,9 0,3 3,8 7,0 11,6 15,4 18,0 17,6 14,0 9,0 3,7
0,1 −0,2 7,5 17,0 8,9 8,3
(2000) 23,8
(1990) 27,3
(1997) 26,8
(1997) 32,0
(1997) 35,4
(1996) 37,2
(1983) 37,1
(1998) 33,0
(1983) 30,4
(1997) 21,4
(1998) 18,1
(1985) −12,8
(1991) −7,4
(1971) −2,4
(1973) 1,2
(1991) 8,0
(1991) 10,1
(1974) 8,4
(1972) 3,0
(1972) −2,3
(1973) −6,0
(1983) −9,9
Precipitazioni (mm) 58,7 49,2 65,0 75,5 95,5 66,7 66,8 88,8 93,1 122,4 76,7
61,7 169,6 236,0 222,3 292,2 920,1
Giorni di pioggia 7 5 7 8 9 8 5 7 6 8 6
6 18 24 20 20 82
Giorni di nebbia 21 12 5 2 1 1 1 1 4 12 16
17 50 8 3 32 93
Veduta aerea di Montmélian, comune francese della Savoia, altro moderno centro abitato anticamente
chiamato Mediolanum
Nel toponimo Mediolanum, da cui deriva "Milano", i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine
composto formato dalle parole medio e planum, ovvero "in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con
planum divenuto lanum per influsso della lingua celtica. Indicativa è infatti la caduta della p- di inizio di
parola, che è tipico della parlata celtica[24].
Mediolanum potrebbe a sua volta derivare dall'originario toponimo celtico Medhelan[25][26][27], con il
significato di "in mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nella Pianura Padana, oppure di "luogo
fra corsi d'acqua" (celt. medhe = "in mezzo, centrale"; land o lan = "terra"), data la presenza dei fiumi
Olona, Lambro, Seveso e dei torrenti Nirone e Pudiga; altre ipotesi individuano invece il significato di
Medhelan in "santuario centrale" (celt. medhe = "in mezzo, centrale"; lanon = "santuario") oppure in "terra
fertile" (celt. med = "fertile"; land o lan = "terra")[24][28][29].
L'originario toponimo celtico Medhelan mutò poi, come testimoniato da un graffito in lingua celtica
presente su un tratto delle mura romane di Milano che risale a un periodo successivo alla conquista romana
della Gallia Cisalpina, in Mesiolano[30]. Il suono dh, scomparso dal dialetto milanese moderno, era invece
presente nell'idioma locale antico parlato un tempo a Milano[31]. Esso si trova, tra gli altri, oltre che in
Medhelan, nei vocaboli antichi milanesi doradha (it. "dorata"), crudho (it. "persona brusca"), mudha (it.
"cambia") e ornadha (it. "ornata")[31]. In dialetto milanese, il nome più antico di cui è giunta traccia
documentata è invece Miran[32][33][34].
Vi sono state decine di Mediólanon (nome dato dagli etnografi dell'antica Grecia alle varie Medhelan) in
tutta l'Europa celtica, soprattutto in Francia, tutte accomunate dalla medesima etimologia[35].
Storia
Epoca celtica
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Fondazione di Milano e Scrofa
semilanuta.
Bassorilievo della scrofa semilanuta su un piedritto del Palazzo della Ragione di Milano, testimoniante le
origini celtiche della città
Milano fu fondata intorno al 590 a.C.[36][37], forse con il nome di Medhelan[25][26][27], nei pressi di un
santuario da una tribù celtica facente parte del gruppo degli Insubri e appartenente alla cultura di
Golasecca. Il primigenio insediamento celtico che fu in seguito, da un punto di vista topografico,
sovrapposto e sostituito da quello romano, venne successivamente ridenominato dagli antichi Romani,
come è attestato da Tito Livio, Mediolanum[38][39][40]. La città romana fu poi a sua volta gradualmente
sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente
cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.
Olletta celtica risalente al periodo precedente la conquista romana (III-II secolo a.C.), che è conservata al
Civico museo archeologico di Milano
Secondo invece la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca medioevale da
Bonvesin de la Riva[41] la fondazione di Milano avvenne nel VI secolo a.C. nel luogo dove fu trovata una
scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica guidata da Belloveso, che sconfisse gli Etruschi[42],
popolazione che fino ad allora aveva dominato la zona.
In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione
dell'insediamento golasecchiano, che era più antico, ma non sono mai venute alla luce opere difensive
urbane, probabilmente costruite in legno e terra, evento che spiega l'attribuzione della definizione di
"villaggio" da parte di Polibio e Strabone. La carta di distribuzione dei ritrovamenti della prima età del ferro
mostra che l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) di Medhelan occupava un'area di circa 12 ettari nei
pressi della moderna piazza San Sepolcro[43].
Epoca romana
Dopo essere stata la più importante città dei Celti insubri Milano fu conquistata dagli antichi Romani nel
222 a.C. in seguito a un aspro assedio dai consoli Gneo Cornelio Scipione Calvo e Marco Claudio Marcello.
La conquista fu contrastata dalla discesa di Annibale, al quale la popolazione celtica si alleò[44][45]. Fu solo
nei primi anni del II secolo a.C. che gli Insubri e i Boi si assoggettarono definitivamente alla dominazione
romana[46].
L'antica Milano romana (Mediolanum) sovrapposta alla Milano moderna. Il rettangolo più chiaro al centro,
leggermente sulla destra, rappresenta la moderna piazza del Duomo, mentre il moderno Castello Sforzesco
si trova in alto a sinistra, appena fuori il tracciato delle mura romane
Per via della sua favorevole posizione di retrovia Milano fu di importanza strategica per le campagne di
Cesare durante la conquista della Gallia. Negli anni dal 58 a.C. al 50 a.C. Milano divenne il più importante
centro della Gallia Cisalpina e, sull'onda del suo sviluppo economico, nel 49 a.C. venne elevata da Cesare,
nell'ambito della Lex Roscia, allo status di municipium[47].
Dopo che Giulio Cesare aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani[48] con soldati mediolanensi,
alla crescita dell'importanza militare si accompagnò il riconoscimento politico. Al momento della
suddivisione dell'Impero romano effettuata da Diocleziano nel 286 Milano divenne, con Treviri, capitale
dell'Impero romano d'Occidente.
Costantino si accordò nel 313 a Milano con Licinio per consentire a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani,
la libertà di onorare le proprie divinità grazie alla promulgazione dell'Editto di Milano (chiamato anche
Editto di Costantino). Subito dopo si iniziarono a costruire numerose basiliche. Ecco cosa racconta Ausonio
della Mediolanum del 380-390:
«A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e numerose sono le case nobili.
La popolazione è di grande capacità, eloquenza ed affabile. La città si è ingrandita ed è circondata da una
duplice cerchia di mura. Vi sono il circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a
cuneo, i templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che prende il nome dalle terme Erculee.
I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta di argini
fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne
diminuisce la loro grandezza neppure l'accostamento a Roma.»
Nel periodo del vescovo Ambrogio e dell'imperatore Teodosio I, che dichiarò il cristianesimo l'unica
religione dell'impero con l'Editto di Tessalonica, Milano fu il centro più influente della Chiesa
d'Occidente[49] (qui Sant'Agostino si convertì al cristianesimo nel 386 ricevendo il battesimo l'anno
seguente).
L'antica Mediolanum era difesa da una cinta muraria provvista di torri e da quattro fortificazioni, il Castrum
Vetus, il Castrum Portae Novae, l'Arx Romana e il Castrum Portae Jovis[50]. Le mura romane di Milano e le
relative porte cittadine furono distrutte durante l'assedio di Milano del 1162, per opera di Federico
Barbarossa, venendo poi sostituite dalle mura medievali di Milano.
Epoca medievale