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L'Italia (/iˈtalja/,[11] ascolta[?

·info]), ufficialmente Repubblica Italiana,[12] è una repubblica parlamentare


situata nell'Europa meridionale, con una popolazione di circa 60,4 milioni di abitanti e Roma come capitale.

La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera,
Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende
nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e
Sardegna), per un totale di 302 072,84 km².[3] Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi
della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana.

Roma, che fu capitale dell'Impero romano, è stata per secoli il centro politico e culturale della civiltà
occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e
dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni. Nel XV secolo, con la
diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia
del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il
Risorgimento combatté per l'indipendenza e per l'unità d'Italia, finché il 17 marzo 1861 fu proclamato il
Regno d'Italia che cessò di esistere nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra
mondiale e la guerra di Liberazione, quando, a seguito di un referendum istituzionale, lo Stato italiano
divenne una repubblica parlamentare.

Nel 2013 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e quarta a livello europeo, è un paese con un alto
standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0,887, e la speranza di vita è di 82,4 anni.[13] È
membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e
al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7[14] e del G20, partecipa al progetto di condivisione
nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea,[15] in grado di esercitare influenza politica
anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale,[16] e si colloca in nona posizione nel mondo
per spesa militare. L'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO[17] ed è il quinto paese più visitato del mondo.[18]

Indice

1 Etimologia del nome Italia

2 Storia

2.1 Preistoria e protostoria

2.2 Colonizzazione fenicia e greca

2.3 L'età romana

2.4 Il Medioevo

2.5 L'età moderna

2.6 L'Unificazione

2.7 Il Regno d'Italia


2.8 Il fascismo e la seconda guerra mondiale

2.9 La Repubblica Italiana

3 Geografia fisica

3.1 Geologia

3.2 Idrografia

3.3 Clima

4 Società

4.1 Evoluzione demografica

4.2 Lingue

4.3 Religione

4.4 Criminalità

4.5 Media e libertà d'informazione

4.6 Editoria

5 Politica

5.1 Ordinamento dello Stato

5.2 Suddivisioni amministrative

5.3 Istituzioni, enti e associazioni

5.4 Cittadinanza italiana

5.5 Simboli

5.6 Inno nazionale

6 Economia

6.1 Agricoltura

6.2 Risorse minerarie

6.3 Energia

6.4 Industria

6.5 Settore terziario

6.6 Divario Nord-Sud

7 Ambiente

7.1 Aree protette

7.2 Biodiversità e minacce

8 Cultura

8.1 Arte
8.2 Architettura

8.3 Pittura e scultura

8.4 Letteratura

8.5 Musica

8.6 Cinema

8.7 Musei

9 Scienza

9.1 Scienze matematiche, fisiche e naturali

9.2 Medicina

9.3 Scienze umane

9.4 Scienze applicate

9.5 Altre scienze

10 Tradizioni

10.1 Tradizioni e folclore

10.2 Gastronomia

10.3 Festività

11 Sport

12 Note

13 Bibliografia

13.1 Storia

13.2 Ambiente

13.3 Arte

13.4 Architettura

13.5 Letteratura

13.6 Linguistica

13.7 Geografia

13.8 Geologia

13.9 Varie

13.10 Enciclopedie

14 Voci correlate

14.1 Storia

14.2 Istituzioni, economia e politica


14.3 Arte, cultura e gastronomia

14.4 Geografia

15 Altri progetti

16 Collegamenti esterni

Etimologia del nome Italia

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Etimologia del nome Italia.

Il nome proprio "Italia" nasce come toponimo. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di linguisti sia di
storici, è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite etimologie in senso stretto, bensì ipotesi che
poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione linguistica del nome oppure che sono
riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del re Italo)[19] o poco verosimili (come la
correlazione del nome con la vite).[20]

Storia

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia d'Italia.

Preistoria e protostoria

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Italia preistorica e protostorica e Popoli
dell'Italia antica.

Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti
testimonianze archeologiche. L'Italia è stata abitata a partire dal paleolitico, periodo di cui conserva
numerosi siti archeologici come la grotta dell'Addaura, i Balzi Rossi, Monte Poggiolo, il ponte di Veja, la
Grotta Guattari, Gravina in Puglia, Altamura e Ceprano.[21]

Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo neolitico (cultura della ceramica cardiale e cultura
dei vasi a bocca quadrata), l'età del rame (cultura di Remedello, cultura del Rinaldone, cultura del Gaudo),
l'età del bronzo (incisioni rupestri della Val Camonica, cultura dei castellieri, cultura appenninica, civiltà
nuragica, cultura delle terramare, cultura protovillanoviana).

Espansione della civiltà etrusca dall'VIII al VI secolo a.C.

Per ciò che riguarda l'età del ferro, che in Italia coincide con il periodo preromano, si ricordano la civiltà
villanoviana e i popoli indoeuropei trasferitisi in Italia dall'Europa orientale e centrale in varie ondate
migratorie; essi si mescolano alle etnie preesistenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di
convivenza pacifica con esse; si delinea in tal modo fin da quest'epoca la suddivisione regionale del
territorio italiano.

Nell'Italia Settentrionale, accanto ai Celti (comunemente chiamati Galli), vi sono i Liguri (originariamente
non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i Paleoveneti, di origine
incerta, forse italica o illirica o, secondo alcune fonti, provenienti dall'Asia Minore.[22][23]
Nell'Italia peninsulare, accanto agli Etruschi convivono popoli di origine indoeuropea definiti italici, fra cui
Umbri, Latini, Sabini, Falisci, Volsci, Equi, Piceni, Sanniti, Apuli, Messapi, Lucani, Bruzi e Siculi. Altri popoli
non indoeuropei, autoctoni, erano presenti in Sicilia (Elimi e Sicani) e in Sardegna, abitata fin dal II millennio
a.C. da varie etnie nuragiche, forse identificabili con l'antico popolo degli Shardana.[24]

Colonizzazione fenicia e greca

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Colonie nell'antichità e Siti archeologici
dell'Italia antica.

Il tempio della Concordia ad Agrigento

I primi colonizzatori stranieri sono i Fenici che fondano inizialmente vari empori sulle coste della Sicilia e
della Sardegna. Alcuni di questi diventano in breve piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle
colonie greche; tra i principali centri vi sono le città di Mozia, Zyz, Kfra in Sicilia e Nora, Sulki, Tharros in
Sardegna.[25]

Dopo l'VIII secolo a.C., colonizzatori provenienti dalla Grecia si stabiliscono sulle coste del sud Italia dando
vita alla Magna Grecia e su quelle della Sicilia. Coloni ionici fondano Elaia, Kyme, Rhegion, Parthènope,
Naxos, Zankles, Hymera e Katane. Coloni dorici fondano Taras, Syrakousai, Megara Hyblaia, Leontinoi,
Akragas, Ghelas; i siracusani fondano Ankón e Adria; i megaresi fondano Selinunte. Gli Achei fondano
Sybaris, Poseidonia, Kroton, Lokroi Epizephyrioi e Metapontion; tarantini e thurioti fondano Herakleia.

La colonizzazione greca pone i popoli italici a contatto con forme di governo democratiche e con
espressioni artistiche e culturali elevate.[26]

L'età romana

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia romana e Italia romana.

Massima espansione dell'Impero romano, 117 d.C.

La regione geografica italiana viene unita politicamente per la prima volta con la Repubblica romana (509-
27 a.C.), ma il carattere imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da Roma snatura il carattere
nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del I secolo a.C.[27]

Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma imperiale, con la sua organizzazione
socio-politica, lascia un segno indelebile nella storia dell'umanità. In tutti i territori dell'impero, i Romani
costruiscono città, strade, ponti, acquedotti e fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e
al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli,
ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del
Tevere, cresciuta in epoca repubblicana e infine sviluppatasi in età imperiale, è alla base dell'attuale civiltà
occidentale.

Dei confini dell'Italia parlava già Antioco di Siracusa (V secolo a.C.) nella sua opera Sull'Italia.[28] Egli andava
a identificarla con l'antica Enotria, estendendosi dallo stretto di Sicilia, fino al golfo di Taranto e al golfo di
Posidonia.[29] In seguito, con la conquista romana dei secoli successivi, il termine Italia venne identificato
con i territori compresi fino alle Alpi, inclusa la Liguria (fino al fiume Varo) e l'Istria fino a Pola.[29] Di fatto
tutti i suoi abitanti furono considerati Italici e Romani.[29]

L'Impero romano d'Occidente cade nel 476 quando Odoacre, ultimo di una schiera di condottieri germanici
che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in
territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augusto.[30]

Il Medioevo

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Italia medievale.

La Corona Ferrea, simbolo dei re d'Italia

Odoacre governa l'Italia fino al 493, quando viene deposto e ucciso, dopo una guerra di cinque anni, dagli
Ostrogoti di Teodorico. Comincia allora il regno ostrogoto, un dominio che rappresenta un periodo di pace
e stabilità e che s'interrompe nel 535 quando il territorio italiano diventa teatro della guerra gotica, che
vede l'imperatore d'Oriente Giustiniano I contrapporsi al regno ostrogoto. Nel 553, dopo quasi un
ventennio, l'impero bizantino riesce a sconfiggere gli Ostrogoti e ad annettere l'Italia. Il conflitto devasta
l'intero territorio, portando a una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.[31] Centro del
potere bizantino in Italia diviene Ravenna. Gli anni della dominazione bizantina vedono l'aggravarsi delle
condizioni di vita dei contadini a causa della forte pressione fiscale e di una terribile pestilenza che spopola
ulteriormente il territorio tra il 559 e il 562. L'Italia, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una
nuova invasione germanica, quella dei Longobardi capeggiati da Alboino, tra il 568 e il 569, con la quale la
penisola perde l'unità politica. I Longobardi, entrando dal Friuli, conquistano gran parte dell'Italia centro-
settentrionale, cioè l'Italia settentrionale più la Toscana, chiamata Langobardia Maior, e poi dell'Italia
meridionale, la Langobardia Minor.[32] Con i longobardi si affermano le autorità Ducali destinate a durare,
con alterne vicende, fino al periodo risorgimentale ed all'unità d'Italia nel 1859. L'Editto di Rotari,
riprendendo in parte il Diritto romano ed assorbendo i principi cristiani codifica il Diritto civile. Le tre
capitali dell'Italia longobarda furono Pavia, Spoleto e Benevento. La Langobardia Maior, con capitale Pavia,
cade dopo circa due secoli, a seguito della sconfitta subita per opera di Carlo Magno nel 774,[32] quella
Minor con capitale Benevento sopravvive fino all'XI secolo, quando viene conquistata dai Normanni. I
successivi tentativi di costituire un Regno d'Italia autonomo dal Sacro Romano Impero, per opera in
particolare di Berengario del Friuli e di Arduino d'Ivrea,[33] non hanno successo.

L'Italia nell'anno 1084


I primi secoli dopo l'800 vedono l'affermarsi delle repubbliche marinare (le più conosciute sono Amalfi,
Genova, Pisa e Venezia, meno note Ancona, Gaeta, Noli), che controllarono il commercio tra l'Europa
cristiana e il Medio Oriente arabo, e poi dei liberi comuni medievali, spesso in conflitto tra loro ma
accomunati dal ricordo dell'antica grandezza romana, perpetuata idealmente da quella cristiana, nonché da
un forte desiderio di autonomia, che li porterà a schierarsi, nella contesa tra Papato e Impero, in due
opposte fazioni, rispettivamente Guelfi e Ghibellini.[34]

La vittoria della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano (1176), e
la rivolta dei Vespri siciliani contro il tentativo del fratello del re di Francia Carlo I d'Angiò di assoggettare la
Sicilia (1282), saranno assunte dalla retorica romantica ottocentesca come i simboli del primo ridestarsi di
una coscienza di patria.[35] Questi sono i segnali di un cambiamento che, consolidandosi e accompagnato
dal risveglio religioso che si ha nel Duecento con Gioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi, portano al
Rinascimento.[36]

Con l'uscita di scena degli imperatori di Germania, il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo
apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dagli ideali di numerosi poeti, tra cui Dante Alighieri, e
dall'esigenza, fatta propria da Cola di Rienzo, della rinascita dell'unità d'Italia.[37]

L'età moderna

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Italia rinascimentale.

L'Italia nel 1494

Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come avviene nel resto d'Europa: al
timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia, si
aggiunge la suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, rette da
importanti famiglie con potere assolutistico, come i Medici a Firenze, i Visconti e gli Sforza a Milano, i Della
Scala a Verona e gli Este a Ferrara. Venezia prende, invece, una forma di potere Repubblicano dove il Doge
viene dapprima eletto dal popolo e successivamente dalla Nobiltà.[38] I capi politici italiani devono supplire
con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. Un esempio è Cosimo de'
Medici, tra i maggiori artefici del Rinascimento fiorentino, la cui politica estera saprà individuare nella
concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando
delle sue divisioni.[39]

Cosimo de' Medici, Pater Patriae. (Galleria degli Uffizi)

La strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore Lorenzo il Magnifico, non viene compresa dagli altri
prìncipi italiani, e si conclude con la morte di Lorenzo nel 1492. Da allora quasi tutta l'Italia diventa il teatro
di numerose invasioni straniere: dapprima da parte francese per opera di Carlo VIII e Luigi XII e poi da parte
di Carlo V d'Asburgo. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di
unificazione, ma fa anche registrare episodi di patriottismo, come il gesto di Ettore Fieramosca nella disfida
di Barletta.[40]
Fortificazione all'italiana

L'età Moderna è anche il periodo dell'evoluzione bellica, con la comparsa della polvere da sparo e di nuovi
mezzi militari (cannoni, moschetti ecc.). Ciò modificò anche la faccia di molte città italiane, costrette a
evolvere le proprie difese militari: nasce la Fortificazione alla moderna, detta anche "Fortificazione
all'italiana", proprio perché i primi esempi di mura moderne compaiono nelle città italiane (classico
esempio è quello delle Mura di Lucca).

Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche
dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della riforma protestante in Europa, che avevano portato a
episodi luttuosi come il sacco di Roma del 1527 a opera dei Lanzichenecchi. Soltanto la repubblica di
Venezia e lo stato Pontificio manterranno una certa prosperità e autonomia politica. Il Seicento è invece un
secolo di crisi per tutto il paese: la Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la
controriforma di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e
assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai conflitti
religiosi che si accendono in Europa, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie.[41]
Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota avviene a Napoli nel
1647 per opera di Masaniello, ma non portano a nessun cambiamento.

All'inizio del Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei trattati di Utrecht e Rastatt, gli
Asburgo d'Austria si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.[39] Tornata la pace in
tutta la penisola, dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'illuminismo fa sì che anche l'Italia venga
investita da importanti riforme, che coinvolgono in particolare il Ducato di Milano sotto Maria Teresa
d'Austria e Giuseppe II d'Asburgo, il Granducato di Toscana sotto Pietro Leopoldo di Lorena, che nel 1786
con il codice leopoldino abolisce, primo paese al mondo[42], la pena di morte e il Regno di Napoli, animato
dal vivace dibattito dei pensatori. Di rilievo le figure degli intellettuali Giambattista Vico, Gaetano Filangieri,
Cesare Beccaria, Mario Pagano, Alessandro e Pietro Verri.[43] Nel 1796 Napoleone Bonaparte incomincia la
sua Campagna d'Italia (1796-1797) conquistando la penisola e terminando l'indipendente millenaria
Repubblica di Venezia.

L'Unificazione

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Risorgimento.

L'Italia nel 1843

La campagna d'Italia e la nascita del regno napoleonico nel 1805 risvegliano il sentimento nazionale,[44]
richiamato nel proclama di Rimini,[45] con cui Gioacchino Murat, durante la guerra austro-napoletana, si
rivolge agli italiani affinché si uniscano per salvare il regno di Napoli. È l'inizio del Risorgimento, il periodo
della storia d'Italia che porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione e che occupa un arco
temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia retto da Casa
Savoia.
Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della Carboneria, cui seguono i moti del
1820-1821, duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quella della Giovine
Italia e altri tentativi insurrezionali, tra cui quello dei fratelli Bandiera (1844).

Giuseppe Garibaldi

I moti del 1848 portano alla prima guerra d'indipendenza contro gli austriaci, che vede coinvolte le
popolazioni cittadine, in particolare durante le cinque giornate di Milano, le dieci gio

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