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Acrostico

(Notaricon)

di

Luca Gavazzi

(www.izalmaim.it)

La tecnica del notaricon consiste nel considerare ogni lettera che compone un nome o
una parola come se fosse l'iniziale di un'altro nome o di un'altra parola. In questo modo,
in pratica, ogni parola presente nel testo sacro diviene una sorta di sigla, un acrostico che
cela al suo interno altre parole o frasi di senso compiuto.

Molti sono gli esempi che si potrebbero fare a proposito di questa tecnica. Prendiamo il
nome di Adam, il primo essere umano, composto da una Alef, una Dalet e una Mem
(ricordo che l'ebraico si scrive da destra verso sinistra):

Adam (essere umano) - mc`

Una delle possibili interpretazioni di Adam utilizzando la tecnica del notaricon è la


seguente:

giy n cec mc`


Adam, David, Mashiach

Le tre lettere di “Adam” sono le iniziali di tre nomi di capitale importanza per
l'ebraismo: (`) Adam, (c) David, (n) Mashiach (Messia).

© 2010 Izal-Maim
Questi nomi rappresentano le simboliche tappe evolutive dell'uomo e dell'umanità intera
che contempla l'inizio della creazione (“Adam”) e il suo completamento, la redenzione,
simboleggiata dal nome “Messia”. Il passaggio centrale di David è fondamentale perché,
secondo la tradizione, sarà proprio dalla casa di David che il Messia discenderà.

Un'importante considerazione che può essere tratta da questo esempio è che l'arrivo
dell'era messianica riguarda un processo “interiore”, legato ad ogni singolo Adam. È
come se la coscienza di ogni essere umano dovesse evolvere, passando per gradi
successivi, sino ad arrivare ad una nuova e ritrovata consapevolezza indicata dall'ultima
lettera del nome, la Mem, iniziale di Messia.

Un'altro esempio di notaricon può essere applicato al nome di Mosè:

Moshe, Mosè dy n

Studiando il libro dei Numeri ho notato che il nome del patriarca può essere visto come
l'acrostico di:

mixkd ipy oian


“Miben Shenè Hakkeruvim”, “Tra i due Cherubini”(Num.7,89)

L'acrostico in questione è coerente con la tradizione ebraica in quanto, proprio dal


settimo capitolo del libro dei Numeri, sappiamo che Mosè comunicava con Ha-Shem
concentrandosi nello spazio vuoto che esisteva tra le ali dei due Cherubini d'oro puro
posti sul coperchio dell'Arca dell'Allenaza, dentro al tabernacolo nel desetro.

Un ulteriore esempio che vorrei proprorre è in relazione alla mezuzah, l'astuccio di legno
posto sugli stipiti delle case ebraiche. La mezuzah, che contiene al suo interno una
pergamena con lo Shemà Israel (Ascolta Israele), è considerata da sempre un elemento
indispensabile per proteggere e custodire le case ebraiche.

© 2010 Izal-Maim
Sopra la mezuzah è inciso un importante nome di D-o, il nome Shadday:

Shadday - i cy

Altre volte sulla Mezuzah si trova soltanto la


lettera iniziale di questo nome, la Shin (come
possiamo notare nell'immagine a destra). Il
nome è comunque sempre presente sul retro
della pergamena arrotolata (vedi immagine
sotto) che si trova dentro all'astuccio in
legno. Nell'immagine a sinistra vediamo la
mezuzah, con il nome Shadday, posta sullo
stipite di una porta. Questo nome, che viene
spesso tradotto con il termine “Onnipotente”,
nasconde anch'esso un acrostico che conferma quanto coerente sia il nome Shadday con
il ruolo protettivo che è da sempre riconosciuto alla mezuzah:

l`xyi z ezlc xney


“Shomer Daltot Israel” - “Custode delle porte di Israele”.

© 2010 Izal-Maim

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