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“I nostri corpi sono i nostri giardini dei quali le nostre

volontà sono i giardinieri.”

William Shakespeare – drammaturgo e poeta inglese,


considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e
generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo
della cultura occidentale - 1564/1616

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PERCHÉ INGRASSIAMO?

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Entriamo subito nel vivo della questione: Perché il nostro
metabolismo è così lento? Sui libri di fisiologia non si parla mai
di metabolismo lento, ma è opinione comune pensare che
dovremmo poter mangiare tutto quello che vogliamo senza
ingrassare.

Ma cos’è il metabolismo? Capirlo è necessario per il fine del


nostro discorso.

In fisiologia Il Metabolismo è l’insieme di tutte le funzioni


biochimiche che permettono ad un organismo di restare in vita.
Le attività metaboliche sono quelle che mantengono
l’omeostasi nel corpo, vale a dire quello che ci permette di
restare vivi.

Anche mentre stai leggendo questo libro il tuo corpo sta


respirando; l’ossigeno viene trasportato dai polmoni ai tessuti
attraverso i globuli rossi, il tuo cuore batte, il sangue scorre
nelle arterie e nelle vene e il cervello consuma glucosio per
permetterti di mantenere l’attenzione focalizzata su quello che
sto dicendo. Tutte queste attività comportano un dispendio
energetico, questo significa che anche mentre sei ferma,
totalmente immobile e non pensi a nulla, il tuo organismo sta
consumando energia per mantenere l’omeostasi.

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Da dove viene presa quest’energia? Beh è semplice, dai cibi
che mangi.

Se tu smettessi di mangiare, infatti, il corpo andrebbe a


intaccare le tue riserve di grasso, al fine di mantenere le
funzioni vitali attive.
La priorità del metabolismo umano è proprio quella di
mantenere l’organismo in vita. Se afferri questo passaggio
riuscirai in breve tempo a capire perché il corpo umano è una
macchina progettata per ingrassare; poiché tanto più è capace
di immagazzinare energia sotto forma di scorte energetiche e
tanto più è possibile mantenere le funzioni vitali attive anche
in assenza di nutrimento.

Ti sei resa conto che molte ragazze pur mangiando pochissimo


non riescono a perdere peso in nessun modo?

Nei miei trent’anni di onorata carriera sono entrato in contatto


con migliaia di ragazze; molte di queste in cura da molti anni da
nutrizionisti e dietologi che pur sottoponendole a regimi
alimentari da fame, non riescono a far loro perdere peso.

Come mai?

Perché l’organismo umano è uno strumento molto antico: la


comparsa dei primi uomini sulla Terra risale a qualche centinaio
di migliaia di anni fa; a periodi in cui la disponibilità di cibo era

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davvero infinitesimale rispetto a quella alla quale possiamo
attingere ora.

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Perché siamo così bravi ad ingrassare?

Per rispondere a questa domanda è necessario giocare con la


fantasia, immaginando un nostro antenato vissuto 70.000 anni
fa, che per comodità didattica chiameremo Adam, e che ci
guiderà ad accettare la dura realtà.

Sono le sette di sera e fuori dalla sua caverna sta facendo buio,
eppure Adam non si cura del sole che tramonta, è assorto nei suoi
pensieri, fissa il vuoto accomodato sul suo letto di pelli.
A cosa pensa? All’ultima battuta di caccia del suo gruppo, finita
male. Il bisonte selvatico è scappato, e date le energie spese nella
caccia, i giorni che lo aspettano senza mangiare saranno molto
duri. Eppure Adam non se ne preoccupa affatto, perché è abituato
a nutrirsi in modo saltuario, è così che è la vita per ogni uomo.

Adam è un Homo Sapiens del tutto simile a noi. Il suo aspetto,


la sua capacità di linguaggio e la sua intelligenza erano come le
nostre. È usanza comune credere che gli uomini vissuti
centomila anni fa fossero meno intelligenti di noi, ma le cose
non stanno in questo modo. L’ambiente selvaggio, i pericoli e
la necessità di adattarsi continuamente, rendevano i Sapiens
nostri predecessori acuti e scaltri; primitivi certo, ma non meno
intelligenti.
Adam conosce ogni pianta, ogni albero ed ogni animale, la
fitoterapia, l’orienteering, la caccia e la lotta, sono arti che
padroneggia alla perfezione.

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Adam sa che odore ha un muflone selvatico e lo sente a decine
di metri di distanza, sa seguirne le tracce senza farsi scoprire,
sa preparare delle trappole, e naturalmente conosce la magia
del fuoco. Appartiene in tutto per tutto alla nostra specie, lui è
come noi e noi siamo come lui. La nostra genetica è la sua
genetica.

I sette miliardi di individui che popolano questa Terra, con


qualche rara eccezione, hanno il suo metabolismo: bravissimi
ad ingrassare, eccezionali nel NON dimagrire.

Siamo tutti Sapiens, fatti per pensare in un determinato modo


e per nutrirci in un determinato modo.
Siamo gli unici ominidi superstiti e questo ominide, che ti
piaccia o meno, ha un metabolismo che si è evoluto per
diventare efficientissimo a mettere peso e a non perderlo per
nessuna ragione al mondo.

Se nel presente non possiamo capire come dovremmo


mangiare per avere un fisico definito, muscoloso e sano,
guardiamo allora al passato. Come si sono nutriti gli uomini per
centinaia di migliaia di anni, che cosa hanno mangiato che gli
ha permesso di riprodursi sani e forti e di sopravvivere in un
mondo impervio?

Per qualche milione di anni, i nostri progenitori hanno vissuto


come cacciatori-raccoglitori; questa espressione è da

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contrapporre ai termini allevatore e agricoltore, che è ciò che
l’uomo è diventato dopo la rivoluzione agricola di 10 mila anni
fa.

Il cacciatore-raccoglitore vive dei frutti della caccia e della


raccolta, è prevalentemente nomade e si sposta alla ricerca di
terreni di caccia sempre più ricchi. É così che l’Homo Sapiens
ed altri antecessori dei Sapiens hanno prosperato per centinaia
di migliaia di anni, ed è così che ancora oggi vivono alcune
popolazioni rimaste relativamente incontaminate. Aborigeni
australiani, Inuit e Boscimani, popoli che sono sopravvissuti
fino ad oggi con un’alimentazione primordiale; conservando un
perfetto stato di salute cardiovascolare ed un bassissimo livello
di grasso corporeo.

So che ti hanno detto che per quasi cinque milioni di anni le


scimmie antropomorfe da cui discendiamo sono state quasi
totalmente frugivore ed erbivore, ma da due milioni di anni a
questa parte come dimostrano molti studi sulla dentizione,
ritrovamenti di utensili e carcasse di animali nelle grotte, si può
affermare con assoluta certezza che i nostri avi hanno adottato
un’alimentazione in parte carnivora.

Quando per via delle glaciazioni la disponibilità di vegetali calò


drasticamente, i nostri antenati si trovarono costretti a cibarsi
di animali.

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È stata proprio l’alimentazione a base di carne infatti a
determinare quel salto evolutivo che ci ha portati da 600cc di
materia celebrale, ai 1200-1300cc che possediamo oggi.

L’impegno neuronale che richiede la caccia è nettamente


superiore a quello della raccolta ed è quindi difficile dire se lo
sviluppo cerebrale che ci divide dai primi ominidi, fu il risultato
di una miglior nutrizione dell’organismo, dovuto alle proteine
animali, o piuttosto un’evoluzione dovuta invece alla necessità
di possedere maggiore ingegno, poiché siamo cacciatori privi di
artigli e di zanne e non possiamo contare esclusivamente sulla
forza fisica.

Molto probabilmente la verità sta nel mezzo, le proteine animali


sorressero un adattamento evolutivo che nel passaggio da
erbivori a cacciatori ci portò a diventare più intelligenti ed
astuti.
Ma non perdiamoci in dibattiti evolutivi e cerchiamo di capire
da cosa era costituita l’alimentazione dei cacciatori-raccoglitori
da cui discendiamo.

Come testimoniano le popolazioni indigene che ancora oggi


vivono secondo natura selvaggia, l’alimentazione dei nostri avi
era composta per la maggior parte da vegetali e saltuariamente,
in seguito ad una battuta di caccia ben riuscita, da animali. La

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possibilità di mangiare carne dipendeva in tutto e per tutto da
due fattori:

 L’abilità nella caccia


 La disponibilità di animali nel territorio

Anche nei terreni più prolifici e per i cacciatori più abili, qualche
volta le battute di caccia potevano andare male. Questo
comportava il nutrirsi di vegetali a basso carico glicemico,
anche per diverse settimane consecutive.

Riflettendo sul carico glicemico dei cibi, si può infatti constatare


che in natura non esistono cibi ad alto contenuto calorico e
basso volume, come la pasta, il riso ed in generale tutti gli amidi,
o peggio, come i dolci, le pizze e tutti i cibi industriali che
contengono zuccheri raffinati.

Voglio affermare che per avere un fisico d’acciaio non


dobbiamo mai più addentare una pizza? No.

Voglio soltanto dire che in natura l’unica eccezione ad alto


indice glicemico la fa il miele, ma andare a prendere il miele a
mani nude in un alveare, non è mai stato molto semplice.
Si può dedurre quindi che il DNA umano si è evoluto per
centinaia di migliaia di anni sulla base di una nutrizione con cibi
ad alto volume saziante e bassa densità energetica, come la
frutta e la verdura, arricchiti dal consumo occasionale di cibi

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naturali ad alta densità energetica come la carne, il pesce, le
uova, la frutta secca, i semi ed infine saltuariamente il miele.

La cosa particolare che va evidenziata, è che la maggior parte


dei cibi che oggi troviamo nei banchi dei supermercati,
confezionati e non, agli occhi di un Homo Sapiens primordiale
non sembrerebbero nemmeno alimenti. Anche gli stessi cereali,
colonna portante della sana dieta mediterranea, non
verrebbero riconosciuti come cibo dai nostri antecessori
semplicemente perché non esistevano. L’agricoltura è una
conquista recente che risale a meno di 10 mila anni fa. I cereali,
infatti, sono alimenti che non possono essere consumati crudi
e che richiedono vari stadi di lavorazione per poter essere
digeriti dall’organismo umano.

È interessante quindi porci una domanda, dato che il 50% del


mondo occidentale è in sovrappeso e dato che la salute e la
forma fisica sono condizioni così difficili da mantenere per
l’uomo moderno, non potrebbe essere che il nostro DNA,
abituato a certi alimenti, non risponde correttamente a quelli
introdotti recentemente, come i cereali, i legumi, e più in
generale tutti gli alimenti raffinati e di origine industriale?
Dal punto di vista evolutivo diecimila anni sono un periodo
troppo breve per consentire adattamenti genetici, ne consegue
quindi che l’alimentazione moderna non è probabilmente
adatta a noi e se vogliamo adottarla, dobbiamo farlo in onore

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di importanti accorgimenti e con l’ausilio della corretta strategia
alimentare.
Confrontando con metodi computerizzati il genoma umano
con quello dello scimpanzé, si evidenzia che le due specie
hanno il 99% dei geni in comune, nonostante la frattura
evolutiva sia avvenuta ben sette milioni di anni fa.
Che impatto possono aver avuto dunque dieci mila anni di
alimentazione agricola su un DNA che evolve i propri geni così
lentamente?

Siamo passati dall’avere una stentata disponibilità di cibo a


basso carico glicemico, ciclicamente ed in seguito a fatiche e
pericoli, al poterci svegliare la mattina e senza alcuno sforzo
trovare nel frigorifero qualche migliaio di calorie sempre pronte
all’uso.
La cosa drammatica è che anche i cibi che sono
apparentemente identici a quelli consumati dai nostri
predecessori, come la carne ed il pesce, in realtà hanno una
composizione totalmente diversa da ciò che si poteva trovare
in natura centinaia di migliaia di anni fa.

Le ragioni sono dovute principalmente al cambiamento


climatico, dovuto allo sconvolgimento dell’ecosistema
terrestre, causato dall’inquinamento e non di meno dagli
allevamenti intensivi che contribuiscono pesantemente a
causare l’effetto serra.

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Parliamo di allevamenti che crescono gli animali in condizioni
diametralmente opposte a quelle degli animali liberi.

Quale essere vivente, cresciuto immobile in una gabbia, nutrito


a forza, drogato, anabolizzato e riempito di antibiotici, di fronte
al dolore dei propri simili che muoiono urlando, potrebbe poi
fornire della buona carne?

La nutrizione degli animali da allevamento a base di cereali e


integratori ha impoverito la carne, privandola di tutti quei
principi nutritivi fondamentali per la salute umana.

Basta infatti considerare il rapporto di acidi grassi Omega 6:


Omega 3 che oggi è anche di 20:1 e che nell’antichità era
soltanto di 2 a 1, per renderci conto che quello che mangiamo
oggi ci danneggia profondamente.
Un rapporto così marcatamente a favore degli acidi grassi
omega 6, alimenta l’infiammazione sistemica dell’organismo,
causando risposte infiammatorie esagerate e reazioni
autoimmuni portatrici di serie patologie.

Le dure leggi del mercato tra l’altro impongono agli allevatori


tempi di crescita e di allevamento sempre inferiori ed è per
questo che gli animali vivono e muoiono in condizioni infernali.
L’allevamento a base di mangimi di soia e cereali, priva la carne
di tutti i principi nutritivi che conterrebbe attraverso

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un’alimentazione a base di erba; cosa del tutto naturale per
ogni ruminante del pianeta.

Come rimediare a questa carneficina e come evitare tutte le


conseguenze che derivano sulla salute dagli allevamenti
industriali?
Da questo punto di vista la scelta vegana sembra la più saggia,
almeno dal punto di vista etico e da quello dell’eco-
sostenibilità.
Ogni anno, infatti, più di 50 miliardi di animali vengono
macellati per soddisfare l’appetito di sette miliardi di umani.
Vale la pena quindi mangiare carne, se poi quella degli animali
da allevamento, che è quella che il 99% di noi consuma
abitualmente, ci farà ammalare di gravi patologie tumorali?
La soluzione è contro intuitiva, e consiste nel ricercare soltanto
animali nutriti ad erba.
Tenendoci lontani dalla grande distribuzione, infatti, possiamo
trovare allevamenti grass-fed in cui gli animali sono liberi di
pascolare, dalla nascita fino alla morte.

Su Internet potrai trovare allevatori che crescono i propri


animali secondo ritmi naturali, nutrendoli ad erba e non a
cereali. Assicurati però che gli animali vengano alimentati al
pascolo lungo tutto l’arco della loro vita, perché
un’alimentazione a base di cereali può compromettere i valori
nutrizionali della carne, anche se adottata per pochi mesi.

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Torniamo alla domanda da cui siamo partiti: perché il nostro
metabolismo è così abile nell’ingrassare?

A questo punto ti sarai resa conto che la nostra alimentazione


ha delle differenze notevoli rispetto a quella dei nostri
predecessori, sia in termini di calorie ingerite che in numero di
pasti.
Mangiamo molte più calorie oggigiorno, dato che introduciamo
cibi dall’alto potere calorico continuamente, e mangiamo molto
più spesso, poiché abbiamo la possibilità di accedere a qualsiasi
ora del giorno e della notte a tutto quello che vogliamo.

Sarebbe bello non ingrassare così facilmente, potendo


mangiare tutto quello che desideriamo senza il rischio costante
di trasformarlo in adipe in eccesso, ma un adattamento
evolutivo simile ci avrebbe portati ad estinguerci molto presto.
Nel corso dell’ultimo milione di anni, infatti, la capacità di
ingrassare ci ha permesso di sopravvivere e di arrivare ai giorni
nostri sani e salvi.

Che cosa sarebbe successo ad Adam se avesse avuto la


possibilità di dissipare tutte le calorie ingerite attraverso
faticose battute di caccia, in calore piuttosto che
immagazzinarle sotto forma di grasso? Sarebbe morto nei
giorni di magra e di carestia.

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Ingrassare con così tanta maestria ha permesso al corpo umano
di sopravvivere a tutti i numerosi periodi di scarsità di cibo.
Ecco perché non devi maledire il tuo grasso ostinato sulle
culottes de cheval, perché è anche grazie a lui che sei qui oggi.
È stato temprato da centinaia di migliaia di anni di penuria ed
assenze di cibo, come speri che se ne vada con una crema anti-
cellulite? Pensaci.

Quello che dobbiamo assolutamente imparare


dall’alimentazione dei nostri progenitori, che ci permetterà di
ottenere un corpo d’acciaio, sono principalmente 2 cose:

1. La dieta su cui il nostro DNA si è adattato, è costituita


esclusivamente da cibi di origine naturale, dall’alto
volume saziante e dal basso potere calorico. Cibi idratati,
selvaggi ed incontaminati. Ricca di micronutrienti, di
fibre, e povera di calorie. Vuoi perdere peso e avere una
forma fisica eccezionale? La tua alimentazione dovrà
essere composta per la maggior parte da: verdura, frutta,
carne, pesce, uova, ed in piccola parte da frutta secca,
miele e tuberi. È primario che tu scelga questi cibi da
fonti sicure, evitando la grande distribuzione e
rivolgendoti piuttosto a contadini e gruppi di acquisto
solidale della tua città. Se per ragioni etiche vuoi invece
abbracciare una scelta Vegan, il tuo approccio
ecosolidale ha tutto il mio rispetto. Assicurati allo stesso
modo di comporre per la maggior parte la tua

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alimentazione da fonti meno contaminate possibili. Solo
restando lontana dalla grande distribuzione potrai
ottenere un corpo sano, bello ed in forma.

2. Considera ancora una volta che il corpo umano è


perfettamente abituato alla mancanza di cibo, ed è per
questo che è così efficiente nell’ingrassare. Alternare
periodi di ipoalimentazione a periodi di
iperalimentazione, come vedremo più avanti, è la scelta
migliore per controllare la massa grassa e per indurre il
massimo sviluppo della massa magra. Allo stesso modo,
diete ipocaloriche protratte nel tempo non faranno altro
che sotto-regolare il metabolismo, abbassandolo fin ai
minimi termini. Ti ricordi quello che ti ho detto poco fa?
Di tutte le ragazze che pur essendo in cura da
nutrizionisti e dietologi non riescono a perdere peso
neanche con diete da fame? Ecco, loro stanno
riscontrando quello che in gergo si chiama starvation
mode: metabolismo in modalità carestia.

Ciclicamente la tua alimentazione dovrà essere abbondante,


solo in questo modo potrai aumentare la massa muscolare e
spingere il metabolismo a bruciare il grasso corporeo al
massimo livello, come una fornace. Alternare periodi di ipo-
alimentazione a periodi di iper-alimentazione controllata è la
chiave. È così che l’uomo ha vissuto per centinaia di migliaia di

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anni, alternando periodi in cui poter mangiare fino a scoppiare,
con altri in cui il cibo scarseggiava.

È questa inoltre la ragione per cui quando ti siedi a tavola non


riesci ad alzarti finché non hai introdotto molte più calorie di
quelle necessarie al tuo fabbisogno calorico giornaliero. Che tu
lo voglia o no, sei stata programmata per mangiare fino ad
esplodere.

Pensa infatti ad Adam e a come ha vissuto per centinaia di


migliaia di anni: “prendo la lancia e con i miei compagni vado a
caccia, siamo tutti preparati a camminare per giorni, pronti per
seguire le tracce dell’animale senza farcelo scappare. Alla fine dopo
una dura lotta, lo catturiamo e uccidiamo. Ne consumiamo sul
posto alcune parti, il cuore ed il cervello, per riprenderci dallo sforzo
della caccia e ricaricare la nostra vita con la sua vita. Ringraziamo
lo spirito del Dio cacciatore che ci ha permesso di vincere nella
lotta, sappiamo che un giorno saremo noi ad essere prede di un
cacciatore più forte. Accendiamo un fuoco cantando, e divoriamo
la carne fino a scoppiare, mangiando tutto quello che possiamo.
Sazi, ebbri. Nei prossimi giorni non andremo a caccia, riposeremo,
ci ciberemo di qualche insetto, frutta, radici, semi, ruberò qualche
uovo da qualche nido. Recupereremo le forze e tra qualche tempo
torneremo ad essere cacciatori, fino alla fine dei nostri giorni”.

É questo, che piaccia o no, il modo in cui abbiamo vissuto per


centinaia di migliaia di anni e per quanto se ne dica nell’ambito

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medico, molti cibi che oggi vengono considerati fondamentali
come i cereali e i legumi, semplicemente non esistevano.
Adottando come base un’alimentazione di stampo evolutivo,
introducendo gli amidi soltanto in alcune specifiche finestre
orarie e nutrendoti per la maggior parte di frutta e verdura,
carne, pesce e uova, riuscirai tranquillamente ad arrivare ad un
livello di grasso corporeo ottimale, migliorando
contemporaneamente i tuoi parametri ematici, la tua glicemia,
il tuo colesterolo, i tuoi trigliceridi e di conseguenza, la tua
salute e aspettativa di vita.

Non esistono, infatti, ultracentenari grassi. La vita media di ogni


mammifero è di sei volte la durata dell’adolescenza, che per gli
umani equivale a vent’anni. Possiamo dunque pretendere di
vivere sani fino a 120 anni, a condizione di adottare
un’alimentazione perfetta, adatta in tutto e per tutto al nostro
DNA, migliorata con l’assunzione di amidi in specifiche finestre
orarie, arricchita in parte da vitamine e superfood ed evitando
completamente qualunque farmaco anabolizzante.
Questo è il tuo corpo, ed è l’unico che hai e che avrai per il
resto dei tuoi giorni. Trattalo come se fosse un tempio, una
macchina perfetta cui dare il miglior carburante possibile per
ottenere risultati eccezionali, in palestra e nella vita.

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