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martedì 2 agosto 2011

L'ipocrisia della casta: il bilancio truffa della Camera dei Deputati

In queste ore è in discussione a montecitorio il conto consuntivo e il progetto di bilancio della


Camera dei Deputati.
Su giornali e televisioni già scalpitano per annunciare un fantomatico taglio di 150 milioni di euro
che la Camera restituirà allo stato come risultato della politica di risparmi portata avanti in questi
anni e da realizzare negli anni successivi.
Si tratta solo di pura propaganda, per cercare di arginare il sentimento di odio nei confronti della
classe politica italiana che dilaga nel paese.
Il trucco, ben noto ai manager di stato, è quello di gonfiare i bilanci previsionali, in modo da
"conquistare" un saldo positivo al momento della presentazione del bilancio consuntivo.
Ma la Camera non è Alitalia e qui i deputati possono dire e spendere quello che vogliono, perchè
non esiste alcun organismo di controllo che possa vigilare sui loro conti.
Ad esempio si possono permettere di pagare 11 per incassare 138.
Prendiamo il caso ben noto degli assegni vitalizi.
Qualsiasi istituto o sistema previdenziale con queste cifre sarebbe andato in default, i suoi vertici
licenziati, i suoi bilanci commissariati.
Loro invece si possono permettere anche questo:
Cap. 10 - Spese per Assegni vitalizi: 138.200.000 euro
Cap. 30 - Entrate contributi per assegni vitalizi: 11.235.000 euro Parliamo degli stessi personaggi
che periodicamente pretendono e impongono attraverso le loro leggi antipopolari, l'innalzamento
dell'età pensionabile.
Loro ci mettono 60 mesi per incassare la pensione, un lavoratore normale ci impiega 40 anni, un
precario nemmeno in sogno gli potrà mai apparire questo fantasma d'altri tempi che si chiama
pensione.

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