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Levi Strauss parla della musica come MITO CODIFICATO IN SUONI INVECE CHE IN PAROLE

offrendo una griglia interpretativa che filtra e organizza l' esperienza vissuta e si comporta come suo
sostituto.

Musica: coscienza partecipatoria nel senso che modella ed emana comunità ideali

Il dolore non è solamente fisico ma ECOLOGICO, determinato da cultura e ambiente. Recenti


studi hanno portato i musicoterapeuti a pensarlo in termini culturali, emozionali, personali (sfregare
le unghie alla lavagna può non fare effetto a qualcuno ma dare molta noia a qualcun altro)

Musica (che è culturale) per curare il dolore (culturale e non solo fisico).

Secondo Hansen la musica è uno stimolo che ostacola e compete con gli stimoli del dolore. La
musica produce endorfine.

Esperimento mano di gomma (p.34)

La percezione emerge in in relazioni a condizioni culturalmente riconosciute che a vari livelli


strutturano l' anticipazione pre-conscia di cosa ci sia da vedere e cosa viene visto. p.34

Sistema dei neuroni a specchio (pag.34).

George Hebert Mead parla della coscienza interna come socialmente organizzata dall'
importo dell' organizzazione sociale del mondo esterno. De Nora si focalizza su come la
coscienza prenda forma in relazione alla pratica musicale. Molti studiosi tra cui Daniel
Dennet (1992) hanno sostenuto che la coscienza è culturale e negoziabile, è un fenomeno
sociale che si ottiene comunicando il mio sé agli altri (gusto questa mela e comunico il gusto
della mela).
Coscienza Fredda e Calda pag 32 33

Filosofi della coscienza suggeriscono che le modalità espressive (musica, linguaggio) possono
essere visti nella prospettiva di strutturare, affinare e orientare l' esperienza: nel fare questo i
modi espressivi intensificano la nostra consapevolezza (coscienza dell' esperienza e del sé,
sintetizzando il nostro essere nel mondo. Le arti possono arricchire la nostra capacità di
narrare o, generalmente, formulare esperienza come IO COSCIENTE dandone inflessione e
contenuto affettivo.

Coscienza calda: modalità non verbali di essere al mondo e di essere consapevoli di sé stessi.
La coscienza calda musicale coinvolge connessioni e articolazioni tra attivit
ed esperienza musicale e forma di esperienza fisica.

Coscienza musicale Fredda: prende forma più lentamente. La musica qui si comporta come
un oggetto non solo di percezione ma anche di contemplazione. In questo caso la musica è un
oggetto che offre risorse per la conoscenza. La coscienza musicale fredda coinvolge relazioni
tra musica e cognizione: è meno viscerale e più verbale.

Jaynes pensa la coscienza come prodotto culturale che ha tre componenti: a) la metafora
mente-spazio costruita da altre metafore come distanza e prossimità; b) un' io che abita lo
spazio e che esprime consapevolezza c) esprime consapevolezza nella forma di narrazione
relativa al mondo, narrazione che infatti porta il mondo nel reame mente-spazio

Prendere in esame ognuna di queste componenti mette le basi per pensare l' ESTERNO
DELLA COSCIENZA che è il suo carattere culturalmente esteso. Questo esternamento
(coscienza come estesa socialmente) è più ovvio nel caso della componente c, la
NARRAZIONE, intesa come pratica di sapere riportare cosa diviene disponibile alla
coscienza, è storytelling.
Il narratore è il sé (b)
Le cose che vengono portate alla coscienza dipendono da A (lo spazio mentale) che è
provvisto/arredato/furnished in base ai prodotti che ORGANIZZANO/PRODUCONO
coscienza.

BRIGHT PAG 26 questa ricerca prende in esame come i pazienti creino e negozino spazi estetico
musicali: è un modo per creare opportunità per l' azione comunicativa. E' un tipo di laboratorio
naturale per esaminare attività di refurnishing. Mentre il Bright offre uno spazio socio-musicale
flessibile e condiviso, offre pure quello che potrebbe essere pensato come un compromesso per
riarredare il mondo e per rapportarsi al mondo con il medium della musica.

Differenza e scopo della performance del bright per asylum e presa di coscienza di sé pag 27

Pag 24 DeNora cita Schutz che parla della Performance che coinvolge mutuo orientamento di
materiali che vanno al di là degli individui, anche se creati dagli indiviui. Schutz in questo senso
parla di intenzionalità collettiva a creare un soundscape che non è solamente la somma dell' operato
degli individui che lo alterano ma è molto di più: è un atto di negoziazione. Musica come atto di
refurnishing connesso alla sfera interazionale. Intenzionalità collettiva

CANTARE migliora il rilassamento e quindi la produzione di endorfine attraverso la necessità di


respirazione profonda e l' impatto che ha sulla tensione muscolare e sulla postura. Oltretutto cantare
è un' attività che coinvolge il corpo intero: i corpi sono infatti risonanti (collo, testa, petto) Questa
unità significa che ognuno percepisce il proprio corpo e quello dell' altro come produttore di suoni.
Cantare è quindi performance e presentazione del proprio sé e porta a un refurnish dello spazio
socio-musicale in cui avviene questa presentazione.

Parla come la musica con l' avvento delle nuove tecnologie sia diventata anche removal: con gli
IPOD, secondo Bull, trasformiamo gli spazi (definizione più legata all' assenza di appartenenza, alla
mancanza di significato, al non-luogo) in luoghi (legati all' identità). Con il potere del suono il
mondo diviene intimo, conosciuto e posseduto. Tuttavia questa concezione di musica si scontra con
la concezione della musica come atto sociale di negoziazione. Non porta a un atto trasformativo
della coscienza ma a un consolidamento della coscienza già appartenuta.
Parla delle nuove generazioni che condividono le cuffiette.
Asylum di Goffman (1961) offre una piattaforma per sviluppare una teoria ecologica di benessere e
così una base teorica per la comprensione di come la musica aiuti a promuovere il benessere.
De Nora dice che il benessere prende forma in relazione all' ambiente e quindi “asilo” significa
come spazio, fisico o concettuale, che offre protezione da ostilità (rifugio). Può essere definito
anche come spazio attraverso cui “giocare” (play) con l' ambiente, sia soli che insieme agli altri. L'
asilo, come dice Goffman, è anche un posto in cui ci è permesso RIELABORARE le caratteristiche
del mondo, in cui muoversi in modo da promuovere cambiamenti in quel mondo. Ma potrebbe
anche non avere niente a che fare con tetto e mura.
L' asilo è quindi una realtà fenomenologica. Goffman ci parla anche di come nella vita di tutti i
giorni negli asili intesi come ospedali mentali ci siano momenti di asilo dall' asilo, ovvero che
permettono a tutti coloro che non si sentono al sicuro in quella situazione di sfuggirne. Queste sono
removal activities

REMOVAL ACTIVITIES: fatte in isolamento, ammazzano il tempo: fare attività di modo da


trovare asilo da ambienti percepiti come ostili e negativi. Queste attività, se praticate in maniera
eccessiva, rischiano di non trovare riconoscimento/ approvazione ufficiale (es. dormire
eccessivamente di giorno o collezionare oggetti strani). Le removal activities riconfigurano il tempo
di modo da scacciare realtà e tempi non voluti e lo permettono ricollocando fisicamente e
simbolicamente gli attori in posti maggiormente riconducibili, per loro, al benessere.

REFURNISHING ACTIVITIES: Gli attori fanno in modo di impegnarsi a modificare un


mondo/ambiente di modo da trovarcisi meglio, renderlo ancora migliore, ma di base in quell'
ambiente ci stanno bene. Refurnishing è positivo e maggiormente proiettato nel mondo sociale.

MA ESSERE IN GRADO DI CREARE ASILO ATTRAVERSO ATTIVITA' DI REFURNISHING


O REMOVAL NON è UN' OPPORTUNITA' PRONTAMENTE DISPONIBILE A TUTTI. E' infatti
collegata a regolamentazioni istituzionali ed identità sempre intrise di status e prestigio.
Il nocciolo di Asylum di Goffman è che quando viene meno l' opportunità di refurnishing c'è una
minaccia al benessere. Quindi la struttura sociale e la distribuzione di risorse per il furnishing
(esprimere le proprie priorità e i propri modi di muoversi nel mondo) sono di importanza centrale
per il benessere

ONTOLOGY SECURITY: abilità di muoversi e muovere passi nel mondo ed è legata al concetto di
FLOW che significa operare nell' e sull' ambiente in maniera efficace, in modo e maniera che non si
sia bloccati e ostacolati da alcuni aspetti di un territorio o agente.

PARLA DELLA SALUTE che dipende da ISCRIZIONI ad essa attribuite da altri e dai noi stessi e
per questo la nostra condizione è DENOMINATA
Il nostro stato di salute coinvolge capacità manifestate in performance. Cosa riesco a fare nel mio
stato di salute? Il riferimento ovviamente viene fatto a cosa riuscirei a fare se stessi bene
Lo stato di salute ha anche significato come esperienza vissuta: potrei credere che la mia
indigestione passi, sia temporanea o passi bevendo un thè. Potrei anche non capire o essere in grado
di processare le istruzioni del mio dottore o il suo resoconto di cosa non vada con la mia salute.
Potrei anche percepire cose che lui non percepisce. E' IMPORTANTE CAPIRE CHE DAL
MOMENTO CHE UN MEDICO TROVA QUALCOSA CHE NON VA IN ME QUESTO PUO'
INFLUENZARE LA MIA PERFORMANCE CON LA SUA DIAGNOSI, EFFETTO NOCEBO
MA ANCHE LA VISIONE CHE GLI ALTRI HANNO DI ME.

Salute e malattia è un' entità fluida, temporalmente fluida. Multidimensionale: è aperta ed


espandibile perchè dipende e prende forma in relazione a dinamiche esterne agli individui.

Goffman parla degli asili come istituzioni totalizzanti, ovvero un posto di residenza e lavoro in cui
un ampio numero di individui similmente situati, tagliati fuori dalla più ampia società per un
considerevole periodo di tempo vivono un periodo di chiusura formalmente amministrativa.

PERFORMANCE DI SUCCESSO O MENO.


Per Goffman un' identità è costituita dall' intreccio di possibilità e posizioni diverse ma il sé è anche
un' identità credibile, rappresentabile a noi stessi e agli altri nel tempo e nelle situazioni (io sono
questo tipo di uomo e donna) Avere un sé è quindi essere una persona, è offrire agli altri una forma
di regolarità attraverso uno stile di azione credibile, con caratteristiche ricorrenti, valori. Questa
regolarità allo stesso tempo offre base stabili per coperare e agire assieme e concretamente. Il
concetto di sé ha quindi una forte componente morale (essere in grado di presentare un sé
socializzato agli altri per scopi collaborativi).

MALATTIA MENTALE che emerge in questa mancata possibilità di muoversi all' interno di
territori di identificazione del sé e quindi non è solo qualcosa di mentale ma anche un problema nel
vivere, nel presentarsi agli altri e a sé stessi, un problema determinato anche ecologicamente e
socialmente.

Sin Dall' inizio De Nora ci mette davanti al fatto che per lei la musica è un atto condiviso

CULTURA MEDICALIZZATA: principio per cui un numero sempre crescente di condizioni umane
vengono patologizzate, questo è dovuto anche dalle paure e dalle aspettative sempre crescenti di
pazienti che si informano sempre più su internet e vanno dal medico già con un' idea della loro
condizione richiedendo il farmaco direttamente. Alcuni ipotizzano che la motivazione di questa
tendenza sia da ritrovare nell' esigenza di creare nuovi mercati per medicine e servizi medici.

BIOMARCATORI

Szasz concepisce la malattia mentale come conflitto sociale mentre la salute mentale sarebbe il
frutto di scelte giuste nella vita. Quindi determinata ecologicamente.

Esperimento sui placebo di Irving Kirsch nel libro “The Emperor Drugs (2010).

E' importante considerare la malattia mentale come un' entità flessibile relativa tanto al binomio
mente-corpo quanto al fisico e alle ecologie ambientali (esposizioni all' inquinamento e soprattutto
come il prodotto di ecologie sociali e relative interazioni. La malattia può essere causata, modificata
e qualche volta curata con mezzi che vanno oltre lo sguardo mainstream della medicina e che si
estendono nel reame in cui mente e corpo sono interrelati.

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