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Senza la possibilità di connettere forma a forma, mo- La presenza dell,elemento solare nell,anima, rende pos-
mento a momento, epoca a epoca, la storia dello Spirito esi- sibile la congiunzione individuale con quel processo, onde
sterebbe come connessione metafisica fuori della coscienza: l individuale ricapitola la connessione cosmica, ma la rico-
,
giustificatamente negabile dalla cultura razionalistica e col- nosce dapprima come connessione di pensieri, in quanto il
lettivistica. Non potrebbe congiungersi con il Soggetto uma- pensiero cosciente, come ultimo anello della catena, riper-
no, il quale dovrebbe rassegnarsi a una mediazione a lui corre ogni passaggio e lo riassume in sé. La presenza attua-
esteriore, ossia rinunciare a essere Soggetto, non ricono- le di questo pensiero può dar conto di una continuità so-
scersi per quello che è: vivere di una Luce riflessa, o lu- vrasensibile, o metafisica, che permarrebbe altrimenti inco-
nare, sia pure inesauribile, ma non conoscibile alla sua fonte noscibile.
e perciò di continuo implicante l assenso impotente di lui La Scienza di questo pensiero e della sua ricongiun-
,
al proprio o all altrui deterioramento della Luce. zionc con la corrente cosmica da cui scaturisce come conti-
,
>
Cercare peraltro l,elemento spirituale nella « storia » nuità pura, e parimenti la storia essenziale dell anima uma-
tradizionale sagacemente allestita, e nel correlativo sistema na e della sua vicenda terrestre in rapporto al Cosmo sovra-
rituale, è parimenti rinunciare alla mediazione originaria e sensibile. implicante il passaggio dalla Tradizione come con-
tuttavia servirei delle forze del conoscere che la presuppon- tenuto di conoscenza al suo processo cosmico, è la Scienza
gono. Queste vengono usate in modo che sia ignorato il loro dello Spirito di Rudolf Steiner. Come sia possibile giungere
potere attuale di afferrare se stesse epperó sia sempre ad essa, grazie allo svolgimento rigoroso dei temi della Tra-
meno possibile mediante esse giungere al soggetto operante, dizione epperò dei sistemi orientali, consumando di
,
10 11
di orientali, altro è pervenirvi attraverso i sentieri della me-
L,interiorità lunare e l anima che si schiudeva un tempo al-
*
il proprio Maestro. Mentr? l,esperienza della Tradizione e Oggi nei cercatori dello Spirito l,antica anima lunare
in particolare dello Yoga rigorosamente svolta, non può non
,
è quella che si oppone all,elemento solare nascente come
sboccare in una coscienza della mediazione originaria, inrima forza dell,individualità: si oppone con l,impulso a
ripetere l antico movimento di ricerca dell elemento solare
,
,
ne sia la forma: con ciò divenendo premessa alla Scienza fuori di se: perciò nell,attitudine spiritistica inconscia, come
nell attitudine « tradizionale ».
,
dello Spirito.
di questo tempo può riconoscere l elemento
,
L asceta
,
tratta di quella presenza dell Io nella corrente del pensiero, volta il suo potere di vita. Nella dialettica la sua dynamis
'
che l asceta tradizionale attingeva piuttosto che alla propria non si attua, mentre nel concetto si dà unicamente per di-
,
anima ,
alle forze del Cosmo operanti nelle strutture corpo- venire atto e di questo atto invece di continuo si priva per
, farsi coscienza: onde il concetto non è mai vivente, bensì
ree, mentre l asceta del presente tempo, ove non désti in sé '
il puro moto noetico, in tali strutture non può che incon- astratto, o morto: che ò la vera ragione dell errore umano.
trare le correnti inferiori dell,umano: dalla cui elaborazione Se l,asceta intende giungere a quel mondo che cerca
,
può anche trarre energie; ma energie dell Io degradate. Que- mediante la Tradizione e lo Yoga, e perciò svolge le istanze
,
14 15
Il sospetto che il succo ultimo delle ascesi orientali Al gruppo si aggiunse dopo qualche tempo introdotto ,
logico, affiorò in me sin da quando fanciullo potevo essere seguace di Rudolf Steiner , una figura piuttosto ieratica:
testimone di lunghe conversazioni sul sovrasensibile, sul alto con barba e lunghi capelli fluenti sulle spalle , intenso
magico, sull occulto, nell ambito familiare in cui vivevo
, ,
sguardo ascetico egli era tenuto in grande considerazione
,
presso mio zio, Pietro Scabelloni, studioso di dottrine eso- dagli altri: parlava con solennità, come se conoscesse mol-
teriche, asceticamente adamantino come un « patriarca » ti segreti: era autore di un grosso libro intitolato La salute
Zen, umanista e poeta, a cui dovetti la mia prima formazione è un fatto morale di contenuto autobiografico, ma non rie-
,
interiore. Mi era suficiente ascoltare quei discorsi, senza sco a precisare se a quel tempo egli Io avesse già pubbli-
cato.
capirvi molto, ma avendo la sensazione della grandiosità
'
del
loro contenuto dalla ricchezza di sentimento e d imagina- Il gruppo discuteva di Occultismo nello studio di mio
zione di aii erano capaci quei cercatori. zio Pietro: io, che avevo poco più di 12 anni sgattaiolavo ,
della
di non farmi notare per non rischiare di essere allontanato.
simpatia; Argo Secondari, ex-ufficiale degli Arditi Vivevo a mio modo
,
I Guerra mondiale e fondatore di truppe di assalto comu- , come un tessuto di fiaba, per me inimi-
.
pus, Ramacharaka.
Guerra mondiale, maestro d'ipno-magnetismo, del quale mio
zio mi disse, additandomelo come un raro esempio di auto- La consuetudine delle riunioni si protrasse regolar-
dominio, che era stato dilaniato da 14 schegge di granata e, mente in giorni fissi della settimana di pomeriggio, per mesi ,
malgrado fosse stato spacciato dai medici, era riuscito a gua- e credo poter dire per anni: nei tardi pomeriggi estivi poi, ,
ire mediante la forza della volontà: era pieno di cicatrici il gruppo - al quale io avevo acquisito il diritto di unir-
r
Anacleto Maccari, collega di mio zio, mentre ho solo un la conversazione sino a che giungeva al Bar di Saro Da-
,
vago ricordo degli altri. di Viale del Re: qui si prendeva uno squi-
16 17
sito mantecato di crema con panna che per me era il logico
,
( < ià fin d,allora avevo intorno a me discepoli, che erano
coronamento sensibile di tanta gioia estrasensibile. Invero, compagni di scuola o amici di gaia compagnia, facenti capo
di queste passeggiate approfittavo io che sottoponevo il Ni-
, il Bar di Nello Dominici a Viale del Re in Trastevere.
grone a un fuoco di fila di domande su come si rafforza la Avere discepoli per me era una disposizione naturale:
volontà, come diviene potente il pensiero ecc. Il Nigrone persino a 8-10 anni, avevo qualcosa da insegnare ai fanciulli
rispondeva come poteva ma a un certo punto doveva essere
,
della mia età: regole, o regolette di vita o nozioni che ap-
stanco dell incalzaredelle mie questioni e un giorno si la-
,
conferenza di Steiner che egli considerava Feuchtersleben un una capacità di semplificazione che rendevano accessibili al
mirabile educatore della vita dell anima. Ricordo che il libro
,
,
moderno occidentale alcuna principi dello Yoga. Era eviden-
era scritto con chiarezza e con l arte di un armonica sempli-
"
l arte
,
del potenziamento di determinati pensieri o di deter- ne spirituale: non potevano percepire lo Spirituale oltre
minati contenuti di pensiero, ma non il modo di afferrare quanto consentiva loro il limite dialettico: che è dire il li-
mite sensibile.
il potere d,identità del pensiero con sé: esigenza questa
che io cominciai ben presto a sentire come presupposto al- rk
l,inverarsi di una sconosciuta vita del pensiero senza cui
,
20 21
charaka rimanevano gli ispiratori della disciplina interiore, appariva un meccanismo di misurazione incompleto, ossia
ma da Nietzsche attingevo una visione del mondo e il senso privo del soggetto misurante e della coscienza delle forze
del valore ultimo della cultura. A Nietzsche naturalmente, misuratrici e di ciò che deve essere misurato. Me ne difen-
per connessione qualitativa, dopo qualche tempo si aggiunse devo non studiandola, ma alla fine dell,anno, per non essere
Stimer, il quale a sua volta mi introdusse a un contatto con bocciato, mi era giocoforza apprenderla e allora la trovavo
autori della sinistra hegeliana, come Feuerbach e Bauer: qualcosa di estremamente facile, ma al tempo stesso di sem-
plicistico, come un esercitazione per ingenui: francamente
'
Nietzsche e Stirner divennero per me confortatori di qualcosa come un valore che pur veniva presupposto.
uno spirito al tempo stesso epico e filosofico: riesaminando Più tardi avrei compreso che questo valore sarebbe dovuto
il mio rapporto con essi, debbo dire che non era il conte- essere un contenuto interiore indipendente dalla forma ma-
nuto della loro filosofia ad attirarmi, bensì la sensazione tematica stessa e assumente questa come suo veicolo: me-
di incontrare in essa entità viventi di pensiero: diveniva diante un simile contenuto, il docente avrebbe dovuto ac-
in me una forza ogni volta l,intuire che questi autori vive- compagnare il suo insegnamento della matematica: un con-
vano intensamente quanto affermavano, e dalla magia del tenuto che egli avrebbe dovuto attingere alla propria inte-
pensiero destato, ricevevo un senso di grandiosità, di cui riorità. La matematica mancava - e manca oggi più che
la mia anima necessitava come di un alimento. Alla licenza mai - del suo venir presentata come simbologia di una ini-
,
liceale, con la prima applicazione della Riforma Gentile, ziale penetrazione nei segreti della matematica dell Univer-
l aver portato Nietzsche e Stirner come miei autori prefe-
, so: qualcosa più che la numerazione astratta.
riti - era facoltà del candidato scegliere due opere filo-
sofiche, come riferimenti della propria preparazione - mi
valse la bocciatura all esame di filosofia, mentre venivano
,
Avevo invece un,avversione istintiva verso la matematica, perche ero incapace di adirarmi: in me c era una impossi-
non perché non la comprendessi, bensì perché sentivo in bilità alla violenza. Tuttavia, simultaneamente per simpatia
essa qualcosa di monco: ne avevo l impressione come di una
,
22 23
Ma il ricordo aureo che serbo di quel periodo è connes- colare ne fu la presenza di un senso superiore della fatalità
so alla figura di un sacerdote Don Torello, tutto semplicità
.
per cui mi sentivo inesauribile e invulnerabile: mi donavo
e fervore di devozione, dotato di una particolare intuizione alle imprese più rischiose, esigendo dalle mie resistenze vi-
del cuore nel rapporto con il singolo scolaro capace con l in-
,
,
intuizione spontanea il quadro di un,impresa interiore ne-
,
della realtà pratica quotidiana e nei rapporti con i ragazzi cessaria all uomo moderno d,Occidente.
,
Sentivo il pericolo
della mia età. Scoprii così che per me la cosa più facile era del deterioramento di un simile uomo, ove non riconoscesse
agire come se la violenza altrui non potesse comunque nul- in se la vocazione della propria impresa. Non era tanto
la su me: mi accorsi che bastava una calma opposizione , la lettura meditata dell,aureo libro del Feuchtersleben e del-
per bloccare immediatamente l altrui aggressività. Divenni
>
24 25
to Bioddo del quale ero ospite. I 45 chilometri dovevano
, guardandomi intorno, mi parve di essere circondato da en-
divenire più di 50 allorché lasciata la strada maestra qual-
,
tità e da archetipi: sentii la gioia di ravvisare in me il fluire
che chilometro prima di Palau e, infilato il sentiero per della Luce come una forza operante in tutto l essere, e di
,
,
Ero partito da Tempio nelle prime ore del pomeriggio, bene che se avessi insistito nella percezione della forza-luce,
,
avendo le ali ai piedi: volevo la sera essere a ogni costo a avrei potuto sollevarmi da terra: il mio passo divenne velo-
Barrabisa , perché ero intellettualmente legato a una ra- ce e privo di sforzo: quasi correndo percorsi i rimanenti chi-
gazza - con la quale avevo un colloquio puro e poetico - lometri di quella solitaria strada della Gallura. Dovevo poi
della famiglia Ciboddo. Percorsi i primi chilometri di corsa, passare diverse ore difficili nella boscaglia, privo di luce e di
trotterellando, essendo la strada in discesa: poi cominciò la orientamento avendo smarrito il sentiero verso Barrabisa,
,
la forma possibile alla struttura interiore propria alla mia fizio astratto dell,uomo mi trovai ad affrontare una situa-
,
cemente mi appariva: percepii la connessione di questa luce togliere le reti, essendo un operazione delicata e difficile,
con l essenza delle cose, dell uomo e dell Universo. Guar-
, < '
e ci eravamo recari a remi verso il largo lungo la costa per
approdare a un insenatura all'altezza dello stazzo di Vacci-
,
,
Tutto era andato regolarmente: avvenuto il breve sbarco,
essendo le forze molteplici e diverse. io ero salito sulla collina di Vaccileddi e avevo ritirato la posta.
Ricordo nettamente che le impressioni interiori destan- Rimessa la barca in acqua e ripreso il mare, però, il ritorno
tisi in me non erano soltanto imagini, ma simultaneamente di colpo si rivelò impossibile, perché sa era levato fortissimo
percezioni di forze. Non ne ero però sorpreso: sapevo benis- un vento da terra e il mare era agitato. Dopo vani tentativi
simo che quella era la realtà. Vi fu un momento in cui, di fronteggiare la furia delle onde, e qualche momento di peri-
26 27
colo, decidemmo di tirare a terra la barca in un insenatura irla
,
,
un impresa impossibile. Era l,impossibile che sem-
zione di una Potenza che dominava le acque e comandava
pre dovevo poi constatare che mi sollecitava. Ripercorsi il
mi ritrovai all imboc-
,
tragitto guadi boscaglie ecc., confidando nel calmarsi del catura dell insenatura, in un tratto di
, '
mare calmo: non sa-
vento e del moto ondoso verso le ore della sera. Ma proprio
pendo come vi fossi rientrato.
quella sera ciò non avvenne, anzi, il vento andò sempre più
Ero salvo: anche se qui fui sbalzato in acqua nel tenta-
rafforzandosi: intanto era sceso il crepuscolo. ,
,
zientemente, capo per capo, nel cavo della roccia, in una
natura, e sùbito dopo mi trovai in una situazione disperata: oscurità quasi fitta. In me c era però qualcosa di nuovo:
'
di contro ad esse: ci fu un momento in cui non vidi intorno care le Potenze dell Universo.
"
mento sul punto d inghiottirmi. suasione era che potevo immergermi in tutto senza perder-
28 29
mi, se potevo avere 1? consapevolezza di muovere dalla For- III. J. EVOLA
za che domina tutto. Questa era per me un Essenza
"
amica
che sentivo di poter incontrare confidenzialmente nel se-
greto di me. Le situazioni problematiche sorgevano quando
dimenticavo la mia connessione con l,Essenza amica: ma in-
dubbiamente mi sorgevano situazioni ancor più severe ,
interiore.
30 31
Strada facendo capii che di Evola cc ne poteva essere una forza congeniale alla sua personalità: capace di conce-
uno solo valido, e non delle copie: tutto il suo insegna- pire la liberazione, ma non il proprio moto autonomo come
mento, il suo yoga, il suo Tantrismo, il suo « Grande Vei- inizio della liberazione medesima, in quanto identico con
colo », presuppongono la qualità interiore originaria, la ma- la propria forma dialettica: dialettica eccezionale, ma non
gia imaginativa. che per il cercatore moderno è un punto per questo capace di essere pensiero fuori della sua impe-
d arrivo.
,
Anche se questa qualità interiore e presente pre- riosa forma. In Evola ha agito un sagace istinto di conser-
natalmente, o karmicamente, nel cercatore, per potersi vazione della dynamis pensante, o di una non messa in que-
estrinsecare e realizzare, le occorre la conoscenza, ossia un stione del valore metafisico di essa, essendogli sufficiente
metodo noetico. A me, invero, la facoltà imaginativa era fa- il suo uso per la sua peculiare dialettica e, dal punto di
miliare: su essa avevo sin allora fondato il mio lavoro intc- vista noetico-ascetico, essendo essa per lui perfettamente
riore, per impulso spontaneo, ma strada facendo dovevo ren- funzionante: uno strumento che non era il caso di rappor-
dermi conto che questa facoltà, come fulcro dell,opera, an- tare alla ricerca, rispondendo perfettamente alla funzione ri-
dava conquistata mediante un metodo preciso. Essendo la chiestagli. Il non valere di tale pensiero in sé, come univer-
coscienza imaginativa la condizione per la coscienza magica, sale contemplabile, ma solo come espressione di un potere
l arte del discepolo è ritrovare dietro il pensiero riflesso la
,
personale, e in sostanza il senso ultimo della Teoria e della
luce imaginativa. Questa soprattutto fu la mia esigenza e la Fenomenologia dell'Individuo Assoluto.
ragione per cui a un certo momento seguii altri sentieri, Non ha senso una critica della figura di Evola, perché
'
Si trattò per me di necessità interiore: qualsiasi im- espressione dialettica: il sistema dell Evola mi parlava secon-
pulso creativo prenatale, ove non trovi il veicolo noetico do il mondo di forze a cui attingeva e questo mondo di for-
ze era importante per me realizzare, di là dalla visione del-
*
32 33
dialettico ne è possibile una opposta. Oltre la dialettica la ,
tico. Al livello del significato, un mito dialettico ne
Tradizione dovrebbe essere l,impulso più moderno perché , vale un altro: tutti, sia a destra che a sinistra o al centro,
il più antico. In verità dò che è decadente del mondo mo- subiscono lo stesso limite, e il mondo delle idee-forza sfug-
derno appartiene al passato, ossia a ciò che è morto, disa- ge all asceta incapace di scorgerlo di là dal discorso tradi-
,
nimato, inattuale, del passato. zionale. Mentre questo discorso per gli evoliani, come per
Ove si ammetta una direzione discendente o di « ca-
, i guérioniani, è tutto. E ciò spiega il loro atteggiamento di
duta », si dovrebbe avere la saggezza di non identificare la irrilevanza o di sufficienza, se non di compatimento, per la
Tradizione con la spiritualità incapace di arrestare il decor- Via del Pensiero a cui io mi riferisco.
so verso P« età oscura ». Un Potere che sia veramente origi- L opera
di Evola è uno stimolante energico del meta-
"
nario non decade, non può non dominare il proprio pro- fisico: suscita l,esigenza della correlazione dell,Io con sé. Ma
cesso, anche quando questo assume la forma di mondo una simile esigenza, nei discepoli, non va oltre il limite di
moderno: non può non volere ancora se stesso mediante un sentimento ingenuo, anche se eroico o epico, dell Io.
,
ancora l Originario:
,
,
essa costituisce proprio la correlazione con l opera di lui:
che cosa veramente l'Originario abbia espressione vivida dell Io che affascina l,Io altrui e lo arresta
,
voluto attraverso la più bassa esperienza del sensibile. Il vero in una sorta di incantesimo della Potenza, ossia in una ima-
elemento di « caduta » o di « oscurità » è la rinuncia a tale
,
ginazione di cui non potrà che cibarsi misticamente piutto-
compito, in nome dell assunto tradizionale.
,
zione si riferiscono a un mondo ben diverso da quello che gia come Scienza dell Io »: quello che invero egli non può
,
,
diviene la romantica o cavalleresca idolatria dei tradiziona- dare in quanto a lui non necèssita, è la connessione del-
,
listi: i quali consumano gli anni migliori della loro vita a l,Io con il metodo. Non si può con l Io dialettico e astratto
,
di cui vivono, l'imagine della Tradizione: ma ciò non pos- lizzi come Scienza dell,Io, riassume in sé tutti gli yoga, e
sono, perché segretamente non le vogliono: non scorgono le va oltre. E una Scienza della Libertà: chi la cerca veramen-
,
forze che vivono nei pensieri la cui espressione dialettica te, la troverà nella Filosofia della Libertà di Steiner.
li avvince.
Gli evoliani fanno sùbito propria la critica della civiltà
E, difficile
per i tradizionalisti uscire da un simile mi- di Evola, alla quale egli è pervenuto attraverso elaborazione
raggio, e comprendere il meccanismo delle idee-forza a cui di intuizioni e di forze personali: essi si trovano bella e
si legano senza speranza di possederlo: che è un compito più fatta tale critica e se ne appropriano, senza aver nulla mutato
importante che il muoversi secondo il suo significato dialet- in sé, senza aver in qualche modo conquistato la propria
34 35
pevoli di vivere nel sentimento del suo sistema della
vira interiore, così da potersi con un minimo di legittimità
erigere a giudici del mondo moderno c a erigere unu Tra- Potenza. la quale invece fa appello ad una scienza della
dizione. volontà, che non può muovere dal sentimento, bensì dal
In un tale fenomeno onde si assiste non ad una scuo- pensiero, ma non dal pensiero dialettico, sia pure esoterico
o magico o yoghico, bensì dal pensiero liberato, liberato
,
pido amore per la verità, una tenuità di dedizione e di vo- che in Evola, come si è detto, non si trova. Non si trova,
lontà sacrificale un indecisione a porsi, come cercatori rigo-
,
,
perché egli personalmente non ne ha bisogno riguardo
rosi. in relazione con il «metafisico» a cui la dialettica all essere
'
in cui si individua per la presente vita: ma ciò
simultaneamente spiega perche Evola non percepisce l ele-
,
l asceta
,
36 37
le più logiche. Nel,imminente futuro il dominio dell,anima
, Evola di tale critica, perché mi ha stimolato ad un controllo
razionale creerà il vero fronte delle forze contro Io Spirito , dei punti che appaiono essenziali quanto a una presunta
in nome della Tradizione come dell,Antitradizionc , della vulnerabilità del sistema steineriano. Essendo in giuoco una
Religiosità come dell,Ateismo dello Spiritualismo come del
, scelta intcriore, determinante per l intera vita, la critica
'
Materialismo: un fronte vasto che congiungerà molti il suo , di Evola può divenire strumento di una tale scelta.
vero livello essendo politico. Chi si lascia impressionare dalla critica di Evola for-
mulata in particolare in Maschera e volto dello Spirituali-
,
,
discorsivizzazione degli zelatori formali dell insegnamento,
quella economia trascendentale con cui il Mondo Spirituale come attraverso l accettazione della critica cvoliana. La dia-
,
il lettore che possa venirne influenzato. Contro l,Impulso in quanto questo trova in quella il proprio veicolo formale.
Solare di questa epoca è prevista una serie di attacchi, da
,
Ciò avviene anche all,interno di una comunità spirituale,
quelli frontali a quelli "insidiosi e inconsci (ho persino accen- quando vi si associano esseri capaci solo di relazione media-
nato ad attacchi dall interno medesimo della cittadella ad
,
38 39
sentimentalmente delle sue dottrine della Potenza e il pro- del più elevato sentire, muove da questo punto: dal quale
prio sentimento scambia per volontà o forza. chiunque può volgere alla redenzione della propria natura,
In Evola viene prima la forza e poi la conoscenza: real- al superamento del proprio karma. Ma gli occorre conoscere
mente in lui la conoscenza e espressione della forza Questa .
prima se stesso, volere la conoscenza di sé: non mettere
forza è indubbiamente una forza dello Spirito , ma dello in moto mediante tecniche psichiche la propria natura,
Spirito che si è modellato secondo una determinata natura .
prima di conoscerla.
E >
propria forza in quanto impulso della natura. al proprio livello, con il filo della originaria Forza: l impe-
,
L ovvia obiezione che la conoscenza non può non essere dimento più serio a questo è invero la mancanza della
espressione della forza non contraddice quanto è affermato
,
consapevolezza della propria debolezza. Lo sprezzo per il
sopra, perché si tratta di una forza che va fatta scaturire ,
debole, per colui che erra, recita, tradisce, è esso stesso una
o a cui occorre aprire noeticamente il varco come a qualcosa,
debolezza: esso stesso sentimentalismo.
di superiore all,abituale natura Parimenti, l,obiettare che
. Chi fa suo 'il nobile sentiero del Buddha, non
tale conoscenza non è possibile se non in base a un supera- può ignorare la missione del Bodhisattva Maitreya, che e
mento della personale natura o della medianità cade dinanzi .
,
accompagnare gli uomini nella sfera della maya, prendendo
alla Via del Pensiero data dallo Steiner: la cui peculiarità parte alle loro debolezze e alle loro prove, per recare ad
consiste nel suo potersi realizzare come esperienza indipen- essi l illuminazione nel mezzo della loro oscurità. Il futuro
,
matematico-fisica, al cui livello non è richiesta qualità inte- è appunto la compassione: che è espressione di debolezza, solo
riore , o moto psichico, per afferarc teoremi o principi, ma se e recitazione politica o mollezza etica, mentre, pura di reci-
solo astratto pensiero: su questo nella concentrazione, si
, tazione e mollezza, è la vera forza dell Io.
'
40 41
IV. IL SENTIERO DELLA ROSACROCE sarebbero dovute esprimere nel futuro come forze della indi-
vidualità.
.
, movevo regolarmente
da unresigenza di sintesi essenziale dei metodi mentre la ,
Spirito indicatore volto verso il futuro, grazie a una ela-
,
della sintesi medesima . Mi era chiaro che l,« uomo tradizionale » poteva acco-
II pensare sino in fondo i temi della Yoga ,
accolto gliere Io Yoga e donarsi alle sue discipline con una imme-
non come un sistema a cui mi dovessi affidare passivamente, diatezza non ripetibile nell'uomo moderno, se non a condi-
ma come un contenuto metafisico che mi era chiaro di assu -
zione di un ulteriore movimento puramente volitivo,
mere mediante potenziale di idee persino riguardo alle , riguardante la sua attuale costituzione e non attingibile allo
tecniche psicofisiche mi dava modo di intendere il senso
, Yoga, bensì a un'attuale relazione con sé del pensiero, sco-
ultimo del ]natia-yoga: scorgevo in esso una disciplina antica nosciuta allo Yoga. Un cercatore moderno che potesse spro-
del mentale inteso a organizzare in sé le radicali forze cosmi- fondarsi nelle pratiche dello Yoga con la stessa immedia-
che, in senso strutturale piuttosto che intellettuale, per
,
tezza dell antico
,
yogi, svilupperebbe senz altro talune forze,
,
poter un giorno sostenere spiritualmente il peso del Materia- ma al di sotto del livello della coscienza: queste forze astrali-
lismo: una preparazione delle potenze del conoscere che si ,
vitali, evocate e tuttavia estraniate all Io, creerebbero in lui
,
42 43
condizioni patologiche in rapporto al suo stato presente: coscienza è l atto
,
realizzato, come autocoscienza. In effetto
fornendogli sensazioni ed energia cstranormali. farebbero di lo sperimentatore moderno può perseguire lo Yoga, in
lui un medium. quanto lo assume non con la presa diretta, bensì mediante
In realtà. Io Yoga a cui si dedica il moderno occiden- In trafila del pensiero: ma non ne è consapevole. Il moderno
tale passa per la trafila del suo pensiero: come contenuto yoghista non si accorge di ridurre anzitutto lo Yoga a un
originario non consente presa diretta. Oggi, solo il conse-
, suo sistema di concetti, che poi traduce in una attività yoghica.
guimento della intuizione sovrasensibile - di cui si accen- Questa naturalmente ha ben poco a che fare con ciò che
nerà - può dar modo al moderno sperimentatore di perce- intendevano gli antichi Maestri dello Yoga: i quali si rivol-
pire che cosa doveva essere la presa diretta per lo yogi tra- gevano non a un tripo umano concettuale e raziocinante, ma
dizionale: una comunione innata, recata da lui, in quanto al tipo originario, non moderno, ancora spontaneamente dotato
posseduta come una natura spirituale. Era per lui un punto della presa diretta.
di partenza immediato, una potenza che tendeva al suo atto Gradualmente mi diveniva chiaro che questa presa di-
e giungeva a realizzarsi per via dello Yoga. Tale potenza in retta è ciò che il moderno occidentale porta già in sé come
realtà voleva se stessa mediante lo yogi, il cui Io (purusba) possibilità insita nell autocoscienza, ossia come possibilità
,
ascendeva alle sfere sovrasensibili, in quanto diveniva stru- di presa della coscienza su sé: riconoscevo in ciò un potere,
mento di essa, sino a una identificazione con essa fuori della una siddhi pura, o una presenza più profonda della Shakti
sfera individuale.
superiore nell uomo: della quale egli però non ha coscien-
,
Nel moderno sperimentatore, invece, occorre vedere za. in quanto la volge al sensibile: la dualàzza, in quanto la
un
,
autocoscienza realizzata al livello individuale, ma senza esplica nel sensibile, identificandola tanto con questo da rite-
coscienza delle forze messe in atto: onde il suo assunto nere realtà il suo apparire. Lo Steiner mi avrebbe fornito
sovrasensibile risulta l inverso
,
di quello dello yogi: dall, atto la chiave di questo processo dell,autocoscienza nel sensibile,
compiuto, il moderno deve passare alla esperienza della producente dapprima la Scienza e in un secondo tempo la
correlativa potenza, come alla conquista delle forze a civiltà tecnologica, sostanzialmente portata a realizzare, nel
cui deve la sua individualità. In altre parole, quella presa suo iniziale oscuro moro, un inferiore mondo magico, per-
diretta, che per lo yogi era un punto di partenza immediato sino con i suoi miti e le sue superstizioni Nel frattempo
epperò non cosciente, per lo sperimentatore moderno è un mi era possibile elaborare una sintesi di quanto mi veniva
punto di arrivo della autocoscienza. dallo Yoga, così da ridurre ài metodo a un,esperienza delle
,
,
L autocoscienza dell
'
uomo moderno che non conquisti potenze del pensiero, come un esperienza della Luce origi-
tale presa diretta, non può non divenire disruttiva nel mondo naria dell intelletto,
,
o della Shakti mentale.
sensibile, in quanto a tale livello muove presupponendola e
al tempo stesso contraddicendola. Né Io Yoga può darle
modo di realizzarla , perché essa riduce lo Yoga a sé, ossia
al proprio livello sensibile mancando della presa diretta:
,
Ravvisare il potere originario della mediazione pen-
la quale in sostanza è la presa di cui essa rispetto alla sante, riguardo a opni determinazione interiore e in parti-
44 45
colare riguardo ai processi dell ascesi, i quali proprio nella
,
sia un elemento pre-ario e pre-brahmanico. A me invece
"
forma pura della mediazione conseguono il loro reale con- appariva evidente che si trattava dell elemento ario origina-
*
tenuto, sia che volgano alla conoscenza sia che volgano alla ,
rio, ossia dell autentico elemento ario, di cui i Veda e i Brah-
, ,
devozione, o si esprimano come essenziale attività magico- mana sono tarde segnature in un epoca in cui l elemento origi-
imaginativa, in sostanza era per me già un seguire la via nario già patisce la propria alterazione dialettica Compren- .
dell,Io. Mi occorreva però riconoscere il v a 1 ore di devo che andava fatta, meglio che una distinzione di strati
tale orientamento, diversi, la distinzione temporale del processo di un medesimo
strato.
Non ve asceta d,Oriente o d,Occidente che nel suo ,
razionale, o
,
all anima cosciente
non presupponga la media- ramento del limite individuale: limite che si andava for-
,
grado di veglia con tale mediazione. Poiché il grado di zazione, e che l asceta avvertiva drammaticamente, come
inizio di un deterioramento anche se si presentava come
veglia più elevato nel tipo umano attuale è quello dell,auto- ,
metafisico, in sostanza la sentivo come forma di una fedeltà La percezione della essenza informale dello Yoga,
a ciò da cui lo Yoga originario mosse. Nella forma tradi- mi avrebbe condotto un giorno direttamente nel cuore
zionale lo Yoga non ha più nulla da dare all uomo vera-
,
della rtoesis rosicruciana. Rispetto all,assunto antico in- ,
mente moderno , ma solo ai ritardatari. Come esperienza tatta permanendo la fedeltà originaria l,identico opus ,
,
puro pensiero, sperimentato in un ottava più alta, laddove
l antico yogi doveva eliminare ogni determinazione pensante
,
zione di quella che, molti anni dopo nel mio libro La Tra- ,
,
serie ragioni di ritenere che il filone originario dello Yoga zarla grazie a volontà sacrale, entro la propria individualità ,
46 47
utilizzando le pure forze del pensiero astratto ossia me- , Occorre che il pensiero abbia se stesso come dato
diante forze ehc Io yogi non conosceva: deve bensì realiz- puro: ma perché possa questo, deve prima avere come dato
ciò che gli si contrappone, l oggetto, interiore o esteriore,
,
esigenza del pensiero astratto, diviene un impe- sando. Il pensiero si dà sempre, senza necessità di presup-
dimento. L,asceta deve giungere a costruirsi lui con le ,
porre un essere fuori di sé, ma per riconoscersi come dato,
forze autonome di tale pensiero l,oggetto della propria
,
deve prima sperimentare che cosa è il darsi fuori di sé.
concentrazione, come una sintesi dinamica , con la quale Il suo provvisorio identificarsi con il dato, il trarre il senso
identificarsi: egli può realizzare una identificazione con sé di sé da esso e tuttavia non saperlo e fissare il dato come
fuori del sensibile ossia fuori dell individuale, proprio in
,
,
esistente in sé e contrapposto, appunto produce l,essere.
,
Ma il dato cessa di essere il limite onde si costituisce l essere,
quanto voluta mediante le pure forze della individualità.
L,oggetto
allorché viene esso stesso costruito mediante il pensiero,
sensibile in tal modo cessa di condizionare la co-
scienza formatasi appunto mediante l oggettività sensibile. , come pensiero: questa è la noesi liberatrice del pensiero
indicata da Rudolf Steiner: grazie alla quale viene conqui-
Finché appare esteriore al pensiero il dato, come im- ,
stato come supcriore forza della coscienza ciò che per ora si
mediato non può non essere il simbolo della derealizza- manifesta inconscio potere d identità dell,Io con il dato
,
,
cognitivo è irreale: reale essendo anzitutto il suo movi- scienza cognitiva. L unità dell1Io con il mondo è già rea-
,
getto, nella percezione, gli sfugge la forza, come sua pri- naria accoglie unicamente l impressione sensoria coinciden-
'
fu il Brahmanesimo ad agire come veicolo dello Yoga ori- siero che si determinerà per l oggetto e perciò esprimerà la
,
chiaro che l'arresto delle attività non significa elimina- co, in effetto, il pensiero evita la determinazione per
zione della sostanza mentale l oggetto: il mondo oggettivo, sensibile, non può essere
*
vidualizzato, in quanto il pensiero non si è ancora determi- Nella cultura indiana tradizionale, per esempio, anche le
nato per l oggetto bensì riguarda il mentale che possederà
'
,
espressioni più determinate, dialettiche logiche e scientifi-
l oggetto
,
come astratta sintesi quantitaciva. che, risentono della inconcretezza di tale pensiero, come
In sostanza il Rajayoga mentre sviluppa le forze di un*incapacità di sintesi. Né il pensiero ha un vero pro-
blema della libertà: questo problema sorgerà soltanto quan-
,
cità di determinazione. E, vero che la contemplazione per do il pensiero, per determinarsi, si vincolerà al sensibile.
53
52
In realtà il pensiero yogbico che oggi viene coltivato
, rito. Mi dovevo rendere conto più tardi perché lo Steiner,
come misura dell esperienza
*
interiore c il germe del Ma- , nel suo commento al Vangelo di Giovanni, afferma che
terialismo. esoterista dei nuovi tempi è colui che riesce a ricongiungere
Fino a che il pensiero umano non venga occultamente la storia dello Spirito che ha come scena l,Occidente, con
,
preparato come veicolo dello Spirito volto a congiungersi quella che ebbe come sceiia l Oriente, sì da compiere una
cognitivamente con la Natura fisica il compito dello Yoga
,
sintesi delle vie.
è fornire una conoscenza sovrasensibile capace di evitare L,aver percorso una simile via è ciò che per anni mi
all uomo l indagine del mondo fisico
, ,
, per la quale egli in ha procurato una sorta di messa all*indice da pane di una
realtà non è ancora pronto. Ma quando sarà pronto egli ,
inattesa centrale formalistica. Solo contraddicendo il Mae-
cesserà di essere « uomo asiatico »: si incarnerà in Occi- stro a cui si appellano, talun! studiosi possono contrapporre
dente. Nell,ambito ellenico-mediterraneo nascerà il pensiero la presente Scienza dello Spirito a quella antica: come chi
individuale, la scienza del concetto. Così quando nella , volesse ignorare o rinnegare le prime tappe di un cammino
determinazione concettuale le attività reali del mentale percorso.
umano si saranno estrinsecate, allora soltanto sarà possi-
bile realizzare l,assunto originario dello Yoga: percepire
ciò che si è determinato , sino a poter afferrare la dynamis
della determinazione: ma le tecniche dello Yoga a ciò non Questa in breve era la mia connessione con lo Yoga:
serviranno più, occorrendo soltanto una scienza della rela-
zione dell Io con le facoltà dell)anima
,
la ripresa di un sentiero che in definitiva menava dalle disci-
. Il discepolo potrà pline della coscienza magica all esperienza delle forze di co-
,
,
giungere mediante forze dell Io all,origine dell,anima: manas scienza messe in atto. Sostanzialmente realizzavo i presup-
sarà da lui conseguito la sostanza mentale sperimentata.
,
posti della Scienza dello Spirito occidentale, senza ancora
Ma è l,assunto di un,ascesi che metodologicamente va oltre
'
conoscerla come dottrina formulata, in quanto agivo con
quella dell antico Yoga, proprio in quanto in origine mosse la massima autonomia noetica rispetto alle pratiche. In tale
da essa.
direzione ebbi un notevole aiuto dall'idea centrale di Rama-
Questo trapasso mi era chiaro come una percezione ,
dente si dovevano svolgere le forme tradizionali della Gnosi: Mi accorsi che ancor più radicalmente che Aurobindo,
mentre l assunto
'
della determinazione del pensiero doveva Ramana Maharshi rappresenta in Oriente una via attuale e
divenire contenuto della filosofia. Quando il processo di una una rottura positiva con la tradizione, che è in sostanza una
simile direzione è entrato nella sua fase conclusiva il tempo , resurrezione metafisica della sua perennità. Egli viveva que-
,
era maturo per l entrata in azione della Scienza dello Spi- sta nuova via nella forma contemplativa, ossia nella forma
54 55
che gli era richiesta dalla consuetudine della sua tradizione: avrebbe aiutato a riconoscere la reale natura di essa c il nome
ma per me il riferimento assoluto al Soggetto dell,ascesi da , che potevo coscientemente darle.
lui affermato e iassumente tutti i processi della elevazione
,
Avrei potuto altresì comprendere l>attuale funzione del-
r
interiore era la via del pensiero all'Io, ossia la via pura
,
l antica corrente occulta estremo-orientale, operante come
'
,
alterazione moderna dello Yoga, del Buddhismo e dello Zen,
della sua azione tesa unicamente verso l,organizzazione del -
La pratica interiore mi aveva portato a concludere che so tendendo a operare come forai di coalizione di ciò che,
il pranayama l,apertura alla Shakti, la connessione con la
, in quanto anima razionale, sul piano religioso, etico, poli-
corrente di Kundalini, il contenuto ultimo dei vari Yoga, tico, sociale, contrasta l incedere dell*anima cosciente. In so-
*
si potevano riassumere in un solo sintetico movimento: la stanza il potere dell attuale caos sorge come deviazione del-
,
quanto possibilità di possedere in un unico movimento la nione con le Gerarchie, come con le Potenze dell Ordine
,
te conseguiva mediante questa o quella forma dello Yoga, La funzione reale dei grandi asceti dello Yoga era la media-
questo o quel sadhatta: solo nel Rajayoga conseguendo la zione occulta dell Ordine cosmico per l,Ordine umano, qua-
"
te era possibile sperimentare la sintesi delle forze origina- munione con le Gerarchie.
rie del sentire e del volere purché il pensiero afferrasse il
, Il pericolo della presente civiltà è la perdita della co-
suo articolarsi nella prakriii inferiore ossia nella natura fi- , noscenza dell O rdine gerarchico, che è condizione
,
sica , psichica e mentale, sino a sciogliersi da essa, per inten- della restituzione della realtà umana: rutti gli attuali pro-
sificazione del proprio movimento In questo scioglimento .
blemi umani vi sono connessi, dallo spirituale all"economi-
sentivo che la corrente del pensiero si congiungeva con una co. Non v è costruzione che non implichi l'obbedienza di
,
l anima, l anima
, ,
funzione occulta dello Yoga e gli conferiscono una forza di rivolta contro l Io Superiore.
in particolare dalle deviazioni delle correnti estremo-orientali ,
In tale forza di rivolta di ciò che è in basso contro ciò che
Taoismo e Buddhismo Zen. Ogni opposizione al sentiero è iin alto, tutti i deboli di volontà e i decadenti psichici
trovano a buon mercato un energia esaltante, che scambia-
,
,
sità viene scambiato per potere d oppressione il potere dello La rivolta del basso contro l,alto, come fenomeno colletti-
Spirito che organizza la Materia. In questa organizzazione vistico. ha solo temporanei momenti di accordo, perche è
che patentemente va dal minerale al vegetale, all animale,
,
,
inevitabile che la continua insorgenza dal basso trovi op-
pressiva la struttura formatasi con l insorgenza precedente,
,
La dipendenza e l,obbedienza sono funzioni dello Spirito gradualmente si verificò, allorché esso, obliando l assunto
libero: sono un dipendere dal proprio Io un obbedire al ,
sacrale originario, cominciò a funzionare come una tecnica
*
proprio Io. Esse divengono creative, in quanto giungano per il conseguimento da poteri estranormali, secondo l esi-
genza di un eccentrico egoismo. In realtà; l assunto dello
,
prio grado e la necessità del grado che lo sovrasta. Tale Yoga originario, in quanto « congiungimento » dell umano
sovrastare non è un opprimere perché lo Spirito non ha
, con il Superumano, aveva occultamente la funzione di ac-
bisogno di opprimere ma di essere non è costrizione ma cordo dell ordine umano con l Ordine Cosmico tenuto dalle
,
'
,
presenza strutturante. Certo il caos è necessario al cosmos, Gerarchie, alla cui forza fluente si deve la gerarchia onde
in quanto serve al suo giuoco ordinatore ma in tal senso , esistono le strutture terrestri, per cui in qualsiasi operare
non può esso determinare le forze della coscienza. umano, per esempio, lo Spirito dirige il movimento del
L epoca
*
reale del male umano è quella in cui le forze tronco e delle membra, e solo nel pazzo questi possono in-
sorgere contro lo Spirito. Ritmo e gerarchia tengono l ordì-
'
58 59
ne della natura in quanto l*uomo mantenga l,accordo con
,
VI. ANTROPOSOFIA
le Gerarchie. Della crisi dell,ordine della natura i segni di ,
riconosciuta da coloro che credono seguire la Tradizione tiero di luce e di illimitata forza, dinanzi a cui a un deter-
,
ma probabilmente essa non trova gli operatori rituali qua- minato momento sentii il bisogno di essere prudente, non
lificati per il congiungimento dell,umano con le Gerarchie frettoloso. In realtà affiorava imperiosa in me l,esigenza di
che sostengono l,intima architettura dell umano. Tale con-
,
penetrare noeticamente quanto mi stava accadendo, prima
giungimento infatti non e decisione umana, ma ciò che vie- di procedere oltre: intuivo preferibile contentarmi di stare
ne accordato dai Maestri della Rosacroce ai discepoli real- sulla soglia di questo mondo di potenze, piuttosto che pe-
mente consacrati. netrarvi privo della conoscenza di ciò che esso voleva da
me. Mi trovavo presso le forze, la visione, i retroscena delle
cose visibili, ma sentivo che mi mancava qualcosa di essen-
ziale rispetto ad essi: il loro senso per me.
Cominciai a consultare personalità che ritenevo auto-
revoli nel campo delle scienze esoteriche, ma ben presto mi
,
60
61
Rilessi Evola, Guénon, Aurobindo Ramana: comin-
,
con cordiale correttezza e distacco, mi indirizzò a Colazza
,
ciai a richiedere libri a destra e a manca, e non solo a leg- e a Bonabitacola: quest ultimo già lo conoscevo per la mia
gere, ma altresì a pratic-ire quanto mi era ulteriormente precedente appartenenza alla Myriam. Da Colazza sarei anda-
possibile penetrare dello Yoga tibetano, come del Taoismo to più tardi. Riaccostai Giulio Parise, Arturo Reghini, taluni
e dello Zen: ricominciai a sondare la Magia e l Alchimia oc-
'
valorosi amici della Myriam come Ciccio Modugno e Salva-
,
elaborato in imagini riga per riga tore Mergé, ebbi una corrispondenza con Guénon, che a
il De signatura rerum di Jacob Boehrne: nulla. Soprattutto quel tempo si trovava in Egitto, scrissi ad Aurobindo, ma già
l ascesi Zen mi si dischiuse nella sua trascendente compiu-
, si era nel clima della II. Guerra Mondiale e non so se la mia
tezza, come qualcosa di familiare già presente in me, sve- lettera gli sia mai pervenuta o la sua eventuale risposta sia
landomi un segreto sostanzialmente rispondente al principio andata perduta. Comunque io tendevo a conseguire coscienza
del puro moto noetico del pensiero occidentale, ma in sé di non trascurare alcun possibile ammaestramento. Simulta-
ermetico e al massimo sollecitante l originario
,
è in sostanza il filo conduttore verso l,ascesi solare. spiritualistica ma per urgenza pratica, conobbi a fondo
>
E,stato questo il periodo della mia vita in cui io, che quelle fascinose dottrine, scoprendone l originario elemento
sono un parsimonioso lettore, ho letto come non mai, con aureo e quello attuale ingannevole da esso difficilmente di-
l ansia
'
crescente di trovare il significato di ciò che sperimen- stinguibile e operante come un sottile potere di opposizione
alle nascenti forze dell anima cosciente. Nel momento in cui
,
capace di
vo, ma senza possibilità di tradurre in organico sistema co- vivere il principio dell Io
,
,
o il Logos, nella imaginazione
gnitivo, malgrado seguissi una via del pensiero, attingendo liberata, ossia nella redenzione del pensiero determinatosi
il sopraindividuale appunto col risalire la corrente del pen- per il sensibile. Lo Zen invero potenzia, o rarefa questo ima-
siero. In questa operazione avevo conseguito particolare sa- ginare, ma non ne conosce la liberazione, perché non può
gacia, anche perché ne ricevevo energie vitali ineusauribili e svolgersi fuori di esso. Più tardi avrei compreso che, fuori
guaritrici: la fenomenologia in cui ciò si manifestava l avrei
'
di un,assunzione imaginattva di tipo solare, lo Zen, nelle
trovata descritta molti anni dopo, con una somiglianza im- forme attuali, ha il còmpito, come altre seducenti dottrine,
pressionante, nelle cosiddette « Lezioni di Classe » con cui di impedire che il cercatore moderno riconosca i segni at-
Rudolf Steiner aveva impartito alcuni suoi insegnamenti eso- tuali della presenza elei Logos Solare sulla Terra.
terici a particolari gruppi di discepoli. In realtà non c,erano libri che rispondessero alla mia
Non mancai di consultare ancora una volta i « maestri » esigenza: né antichi né moderni, né tradizionali né estratra-
che dominavano la piazza primo fra tutti Evola, il quale dizionali: né tanto meno amici con cui potessi confidarmi.
62 63
Minimamente che ebbi ancora l'ingenuità di farlo ne rice-
, usi rattezza dei suoi eruditi riesumatori, ed ai loro gratuiti
vetti nuovamente la reazione di una incapacità a intendere . n icchi alla Scienza dello Spirito.
oltre il mentale abituale o di un culturalismo esoterico . Così vi fu un momento in cui ebbi la persuasione di
tendente a inquadrare la mia esperienza secondo schemi gno dover procedere solo. Secondo la correlazione in atto, tut-
stiri in voga: niente altro che un apporto dialettico. f via, tale procedere mi era possibile nella misura in cui
Nessuno meglio di me sentiva il rispetto per le grandi dalla sfera sovrasensibile mi giungessero impulsi di cono-
correnti della Gnosi indoaria, iranica, egizia, ebraica, isla-
,
si enza ir guardo alle Forze affioranti nelle accennate espc-
mica, ma proprio il senso della maestà della Tradizione che i lenze: sentivo che non potevo far nulla con tali Forze,
sentivo affiorare in me quasi come un organo di conoscenza,
,
M ilza che io conoscessi la loro entità. Più tardi avrei capito
mi rendeva insofferente per rulli gli schemi logici e fisio- che sostanzialmente mi mancava la percezione del rapporto
logici che presumevano inquadrarla e distinguere criticamen dell'Io con esse: rapporto che in conseguenza dell,operare
te in essa - ma ad uso di chi? - l,essenziale dall'inessen- Interiore, si realizzava, ma senza che io potessi afferrare il
ziale: soprattutto non potevo sopportare o?rti pigri cerca- mio contenuto. Mi mancava ciò che soprattutto cercavo: la
lori. incapaci di disciplina operante che tendevano a com-
,
via solare della presente epoca: via al cui accesso era neces-
ftarìo l insegnamento
,
dell,Iniziato solare dei nuovi tempi:
pensare la loro inerzia, infarcendosi di considerazioni criti-
l*-rciò dell Iniziato più difficile ad accostare, più difficile
'
agisse o che non agisse secondo gli schemi previsti nei libri
,
di chi si trova alla vigilia di un evento decisivo della sua
letti. Di continuo mi sorgevano coniro avversari non per-
,
vita.
ché vi fossero reali ragioni di dissenso ma in quanto ero
,
Questa risposta mi doveva venire dalla direzione che
veduto da costoro come uno che non si comporta secondo meno supponevo. A un determinato momento, ero entrato
il catechismo tradizionale. Io peraltro, amavo troppo la Tra-
,
nella persuasione che solo attingendo a me stesso avrei avu-
dizione per rinunciare a quella libertà metafisica che ogni to la risposta: perciò cominciai a organizzare un metodo
volta mi dava la percezione del contatto con essa: l amavo
,
64 65
volevano unitamente significare. Cominciai così, di pari a tale critica, hanno rifiutato l Antroposofia di Rudolf Stei-
,
passo con Io sperimentare interiore, a riempire pagine e ner: non conosco nessuno che, dopo aver accettato tale cri-
pagine, quaderni di appunti, descrizioni e interpretazioni, tica, abbia poi avuto la forza di ricredersi e di riconoscere
cercando di percepire un filo unitario: mi avvidi ben presto nello Steiner, per autonoma revisione critica, qualcosa
che tale filo esisteva e talora riuscivo a intrawederlo, ma di più che un Maestro, il Maestro.
esigeva ulteriore paziente lavoro.
Capii dunque d'un tratto che forse mi attendeva un la-
Così avvenne che un giorno io avessi la risposta dalla voro nuovo di verifica dei valori sui quali mi ero sino ad
direzione che meno mi aspettavo. Era un pomeriggio di pri- allora appoggiato. Mi sprofondai nella lettura della Scienza
mavera e stavo seduto su una comoda sedia per leggere occulta, per avere conferma di una precisa impressione inte-
qualcosa di semplice - giornale o rivista - prima di rimet- riore: di pagina in pagina cominciai a riconoscere il paesag-
termi al lavoro, quando, mancandomi un qualsiasi foglio o gio a me familiare: da quella esposizione però balzava un
significato, come la relazione interna, o l essenza, che dava
,
libro di leggera lettura, allungai la mano verso un reparto
della mia libreria in cui raccoglievo i volumi di scarso inte- senso al tutto: era la relazione interna che io cercavo: la
idea di cui la serie delle imagini era il linguaggio o l alfa-
,
mano. Aprii a caso il libro verso la metà e il mio occhio Steiner si celasse la personalità del Maestro che molti affan-
andò su una frase che immediatamente mi colpì: mi parve nosamente cercano in Oriente o nei recessi della Tradizione.
dirmi qualcosa di molto familiare: lessi e rilessi il periodo, Mi trovavo dinanzi a una prova decisiva: lo Steiner rispon-
lo meditai alquanto, e l'impressione di trovarmi dinanzi a deva a interrogativi radicali dell,esperienza dell,anima, ri-
qualcosa di essenziale gradualmente si accrebbe in me. Lessi guardo ai quali a me risultava per constatazione diretta non
ciò che veniva prima di quel punto e quello che veniva esservi conoscitori esoterici adeguati, né in Asia né in
dopo, e mano a mano avevo la certezza di trovarmi dinanzi Europa. Della materia di cui io avevo tentato con i miei
a quello che mi attendevo da tempo. Sulla scorta di UR, mezzi una penetrazione, giovandomi dei diversi insegna-
avevo bensì già letto e apprezzato volumi dello Steiner come menti, con appena affioranti risultati, egli era l assoluto
,
Iniziazione e Coscienza d<iniziato, ma in quanto seguivo fe- padrone: gli altri la ignoravano, anzi mostravano sprezzare
delmente Evola e Guénon avevo accettato da questi autori
, per esempio quell esperienza dell ètere mentale, a cui lo
, '
,
una critica severa e riserve riguardo all insegnamento dello Steiner connette il destarsi della coscienza imaginativa, e
Steiner. Da anni conosco serie di ricercatori che, in base proprio in quanto egli ne! parlare di tale esperienza talora
66 67
si serve di termini ricorrenti nella moderna letteratura teo-
I n nere critiche alla Scienza dello Spirito dello Steiner e
«udendo identificare in questa una variazione della teoso-
sofica, rendevano a confondere questo suo insegnamento con Iin anglo-indiana. Il Guénon giunge a parlare di teoso-
i contenuti di quella letteratura. A pag. 137 il lettore può I i » m o. Ma quelle barriere, se da una parte scoraggiano il
trovare la spiegazione del perché la terminologia sanscrito- cercatore superficiale, dall altra sono veramente ciò che de-
,
chakra.
In effetti a me risultava clic di quel grado di coscienza r il loro pensiero non il mio pensiero, non la mia e s p e .
,
poteva parlare con tanta sicurezza soltanto qualcuno che i icnn diretta. Io penso il loro pensiero, che diviene
movesse con dimestichezza nella sfera di force operanti a mio pensiero, ma mio in realtà è il movimento, non il con-
tale grado: a un livello invero superumano. Nel leggere tenuto. La identificatone di movimento e contenuto è lo
errore di pensiero. E l,errore in cui oggi cade qualunque
,
L espressione dello Steiner mi risultava un sacrificio onde egli erroneamente ritiene vero il contenuto, mentre
compiuto sul piano del linguaggio non per brillare o per-
, In verità di cui si avviva è il movimento del pensiero, che
suadere mediante le parole ma per aiutare il discepolo a
, sarebbe identico e persino supcriore mediante un altro
superare la barriera delle parole la dialettica. Mentre gli
, contenuto.
autori esoterici normalmente si riferiscono all altrui espe-
*
be coinciso pienamente con tale direttiva e, quale retro- terminazione, e in séguito al riconoscimento di identità
scena occulto della storia di Rudolf Steiner, della connes- delle accennate esperienze con la fenomenologia sovrasen-
sione di lui con i Rosacroce e in un altra direzione con il
,
sibile da lui descritta: il mio primo contatto con gli Antro-
Movimento Antroposofico, sarebbe stato confermato e inte- posofì doveva fornirmi importanti elementi di orientamento.
grato di ulteriori elementi dalla esperienza trascendente di Ero persuaso di incontrare discepoli di tanto Maestro:
una elevata personalità operante nel mio gruppo, a me con- in effetto mi trovai in mezzo a ottiime persone, dotate di
nessa da intangibile concordia e da identità di dedizione sincera volontà di comprendere ima materia così vasta:
alla perenne religiosità della conoscenza. Dello spirito di tali tuttavia appariva giustificato curare che questa, con la sua
diverse forme della donazione del Mondo Sovrasensibile,
vastità, non le sopraffacesse o le arrestasse a una elabora-
verificatesi secondo tipici caratteri preannunciati dallo Stei- zione discorsiva dell insegnamento:
,
dietro la quale tuttavia
ner e da me rigorosamente controllate, si è avvivato il nostro operasse a sostegno la carica psichica, ricavata naturalmente
lavoro.
dagli esercizi praticati, e una consonanza sentimentale ten-
La serie di tali elementi trascendenti, accolti per via
dente ad assurgere a Esoterismo. Forse con ingenuità e
sovrasensibile riguardo al senso del còmpito assunto del la con-
,
sciuto i segni di una precisa revivificazione dell elemento - c he per me non ha mai deciso del valore degli indivi-
solare insito nell insegnamento
,
mento solare del pensiero epperò a preparare la conoscen- accomunasse la maggioranza, sì da costituire un livello ten-
,
za della direzione metafisica di Michele: dopo il convergere dente a divenire misura della verità.
72 73
In un gruppo che cominciai a frequentare sulla via ,
conoscenza per divenire presupposto di una determinazione
Aurelia, un simile lavoro veniva guidato da una dirigente della disdplina, in rapporto alle esigenze individuali della
nord-europea di (indubbio valore e da altre persone pari- anima, cosciente o razionale o senziente. Vedevo la perico-
menti qualificate intorno a lei die svolgevano un,organica
, losità di un simile procedimento di valutazione delle perso-
opera di chiarimento spirituale. Tra esse circolavano tutta- ne, soprattutto per il suo alibi metafisico.
via idee che nella formulazione discorsiva probabilmente si Io osservavo e tacevo: ero grato a quegli amid per
discostavano da! contenuto originario a cui si appellavano. gli spunti di meditazione che ogni volta mi fornivano: anche
Per esempio sulla base di una tipologia interiore data dallo
, se spesso da quelle riunioni usavo con la necessità di una
Steiner riguardo ai valori dell,anima correlativa alle mis-
,
rigorosa verifica interiore. Le cose però si deteriorarono
sioni dei singoli popoli e riferentcsi a una struttura di fon- quando assistetti a una lettura con commento orale di Filosofia
damento die pone all,Io individuale compiti diversi a se- , della Liberia: ascoltai interpretazioni che malgrado la loro
,
essere una condizione trascendente per l,Io - altrimenti da persona di rango spirituale, Marco Spaini, che lo riteneva
tutto il lavoro intcriore la Filosofia della Libertà e la libe-
, un dovere, decisi di intervenire. Ma avvenne che, mentre
razione del pensiero sarebbero una contraddizione - que-
,
alcuni giovani mostravano genuino consenso ai mid chiari-
ste persone tendevano alla determinazione categoriale del menti. altri e in part-colare taluni « ottimati » non riuscis-
,
rapporto dell individuo con la propria « anima di popolo »: sero a dissimulare un forte disappunto. Non avevano torto:
rapporto in verità in sé metafisico, che risponde a una spe- solo dei santi potevano ammettere di ricevere chiarimenti
cifica natura, solo in relazione all individuale compito spi-
,
74 75
,
ricevuto con sorrisi ed effusioni Debbo l'incontro con Giovanni Colazza a Evola che
, che percepivo come una na- ,
,
io gratitudine a Evola per avermi procurato un simile in-
contro, egli ebbe umoristicamente a dire: « Bell affare che
,
po, ma che ritenevo utile per la loro formazione interiore perché mi vedeva congiunto con l Antroposofia. In realtà
,
se ne aggiungesse un,altra: clic dietro mia influenza i ragazzi tifichi con un organismo formale comportante una determi-
avevano deciso di non frequentare più il gruppo: ancora una nata dialettica. In tal senso Steiner in sostanza non è l,An-
,
per essi come elemento definitivo di giudizio riguardo allo modo di riconoscerlo in ciò rispondendo alla sua nobile fun-
,
spirito di verità di quegli araci . zione. La forma dicibile di un contenuto indicibile, non è tale
contenuto, ma soltanto un simbolo: die occorre perciò de-
stare a vita, perché sia legittimo l assumerlo.
,
78 79
qualcosa necessariamente indipendente dal cliché formale: si, oltre al compito della continuità sovrasensibile, può es-
,
sere l esercizioa far rispondere l atto alla sua originaria in-
,
non può esservi ancora organizzazione visibile talmente evo- tenzione spirituale: tale intenzione tuttavia esige per non
luta da poter incarnare la fraternitas dei Rosacroce .
Ove in- alterarsi una costante verifica sovrasensibile, ma altresì la fi-
fatti nell,Antroposofia si intenda vedere qualcosa di più che ducia verso chi abbia la capacità della verifica: fiducia che
l organismo formale-dialettico
,
.
suo gruppo non mi costava, anzi lo ritenevo un dono, per-
Tuttavia per il problema postomi da Colazza, circa un ché in lui riconoscevo la presenza dello Spirito, secondo la
,
la forma. Una eccezione del genere ormai ò difficile che Che io fossi un uomo libero, Julius F.vola lo sapeva e
si dia. Né di me posso dire di non essere socievole essendo ,
perciò la nostra amicizia, e al tempo stesso la mia conside-
spontaneamente portato al cordiale rapporto con tuttt e pa- ,
razione per lui come personalità eccezionale, malgrado la
r menti a riconoscere un'associazione in quanto un valore
i mia adesione allo Steiner, continuò intatta, per me spiritual-
mente doverosa, dato che tra l altro egli era stato il primo
,
80 81
di collaboratori che erano discepoli dello Steiner: in so- libri, manifestazioni artistiche e culturali, attività didattiche
stanza i massimi calibri di UR: Leo, Oso, Krur ecc. , e scientifiche. Ma è diverso che l edizione di un libro sia
,
porto interiore, che del resto permane tuttora, malgrado da volontà e dotato di mestiere. Così Viscador può guarire il
tempo sia entrato in fase di silenzio. La discordanza tra noi cancro, se la sua preparazione e la sua manipolazione pas-
c il mio rifiuto di sue posizioni di fondamento, però , non sano attraverso l opera di illuminati offerenti la propria vita
'
hanno a che vedere con questo. Dietro la storia dà Evola a tale compito, non condizionando all elemento economico
,
metafisico, non riducibile in termini di comprensione razio- norati non deve lasciar fuori i casi gravi che richiedono la
nale. senza rischiare di ingenerare equivoci invero non ne-
,
dedizione sacrificale dei terapeuti e dei loro assistenti: dedi-
cessari in epoca in cui già ve n è a sufficienza.
,
umano inadeguato, violentemente combatteva: il Logos Co- rivivere nella sua potenza creatrice la religiosità e qualcosa
smico. Quello che un giorno riunirà i v?ri combattenti del- più che essa.
lo Spirito. La forma, la regola. Io statuto ecc. debbono essere la
conseguenza della dedi>/none alla Scienza dello Spirito, ossia
alla Societas come ente sovrasensibile, secondo il canone in-
dicato per questi secoli da Elias Arròsta. Non possono veni-
Nell,intento della fedeltà all'insegnamento di Rudolf re prima: debbono essere la modalità formale necessaria al
Steiner, l,appartenenza al suo Movimento diviene reale, pro- lavoro spirituale, non essere la condizione per questo. Viene
,
prio grazie all autonomia nel collegamento con la Società, prima l uomo, poi la sua Società, allo stesso modo che viene
'
positivo del prevalere formale, tuttavia, è ciò La Società deve esistere come realtà oltre che come
che continua a essere forma invero necessaria: edizioni di
simbolo. Ma se esiste solo come organismo esteriore, con
82 83
l astratto riferimento alla Società occulta ossia senza reale
,
è la massima forma possibile della loro fedeltà e in tal senso la cui pura fiamma di continuo consumò l"eventuale errore:
indubbiamente positiva per la loro futura evoluzione - chi lo osservasse alla luce dell insegnamento dello Steiner,
,
non possono non considerare pericolosi coloro che non ri- poteva invero scorgere in lui la realtà luminosa di là dalla
nunciano alla connessione metafisicamente primaria epperò parvenza. Così indimenticabili sono Mario Viezzoli, il cui
alla dimora sacra originaria: possono rivolgere a costoro la fervore scientifico e l'abnegazione di orientatore hanno la-
sciato un impronta
,
facile accusa di essere contro la Società, contro il suo spirito, duratura nel nostro gruppo di studio;
possono, per esempio, giungere ad accusare costoro d'i es- Peppino Federici, saggio sperimentatore dell>agricoltura bio-
sere « orientalisti » o di appartenere a una corrente politica dinamica e animatore di studi e dibattiti sulla Tripartizione
(che naturalmente sia la più invisa del tempo: altrimenti, dell,organismo sociale; Paolo Gentilli, con cui ho avuto solo
un
,
altra non conseguirebbe l effetto voluto).
,
brevi incontri, ma sufficienti a farmi comprendere la vasta
apertura della sua anima e la saldezza della sua fedeltà al
In quanto sopra considerato non si deve ravvisare una
,
Dottore; la baronessa de Grunewald Vero Lamarque, Vit-
,
critica all edificio,
formale della Società, che deve rimanere toria Wollisch, ecc.
intatto
,
sembrerebbe suggerire come è avvenuto da parte di amici vanni Colazza non solo era il discepolo più caro a Rudolf
,
dirigenti, rinuncia a posizioni per così dire eretiche e con- Steiner, ma la figura più elevata dopo di lui. La de Grune-
wald, sin dall infanzia amica di Maria von Sivers - che do-
,
da manifestazioni esteriori: riguardando anzitutto ciò che che invidie, perché la sua figura non rispondeva al cliché
deve essere mutato, esige esso stesso la propria forma. Se del discepolo compito dotato della conformità richiesta, on-
,
85
84
tiva un tipo non platonico di relazioni femminili. Coloro che a conoscere Colazza , perché « gli era stato indicato dal
lo accusavano, si aspettavano di vederlo escludere dalla cer- Mondo Spirituale ». Mediante altri elementi derivantimi dai
chia intima del Dottore: perciò rimanevano sconcertaci ogni colloqui personali con Colazza, da mie dirette esperienze
volta che recandosi Colazza a Dornach a visitare lo Steiner,
, e9tradialettiche e per uluimo dall evento ,
sovrasensibile ve-
questi allorché lo vedeva, lasciava tutti per andargli incon- rificatosi alla persona più rilevante del mio gruppo , cui ac-
tro ed evidentemente lo accoglieva con gioia come qualcuno
,
cenno a pag. 72, potei accertare che lo Steiner era venuto
a cui tenesse un particolare. Ciò naturalmente accresceva la in Italia tra l altro, per incontrare Colazza previa cono-
,
,
Una delle rotture più sensibili che io avrei avuto in opera da compiere in senso rituale e trascendente con un ,
tutt'altro periodo, con un certo ambiente di studio, si do- ristretto numero di discepoli esotericamente qualificati La .
vette al fatto che la dirigente del gruppo più rappresentativo opera avrebbe avuto funzione simultaneamente cosmica ,
di quel tempo, dn un incontro avuto con me al Gianàcolo umana e storica epperò si sarebbe svolta grazie al concorso
,
- incontro che sarebbe dovuto essere di riconciliazione - di Guide invisibili e visibili dell,umanità in una oittà del- ,
sta », di perseguire la « potenza magica » e di essere un ebeia necessaria al fatidico momento della storia umana ,
donnauolo: al che io reagii non tanto per un sentimento di esigeva dai discepoli partecipi un trascendimento assoluto
fedeltà all1amico e al maestro quanto perché sapevo che tut-
, dell*elemento umano epperò un atto di coraggio per supe-
,
te quelle accuse non rispondevano a verità e la loro non rare la Soglia del Mondo Spirituale e stabilire un incontro
verità per me era tanto più inaccettabile in quanto sapevo
, là dove è instaurabile come veicolo di visione, la pax pro-
,
derivare da fatti, il cui apparire poteva giustificarle ma , fumili. Erano gli anni 1913-14. Che l insufficienza di uno '
femminile dn questione un tale concitato sentimento nei miei guenze che, non essendo state rimosse determinate cause,
riguardi che essa, tornando a casa, lo *fogò dipingendo il
,
avrebbero operato come premesse per la II. Guerra: tutto
mio volto come quello di Lucifero. Al quadro poi fu legata ciò non ha senso che venga narrato neppure in forma miti-
,
un interpretazione della mia storia e della mia persona che,
, ca
, rimanendo comunque incompletabile, per la serie degli
come ho accennato doveva diventare tradizione. Con l'an-
, elementi non dialettici e indicibili di cui dovrebbe inevita-
dare del tempo, la tradizione si perfezionò e da parte dei bilmente mancare.
custodi di essa, per anni, io sarei stato bersaglio delle stesse Se ne può trarre solo un insegnamento: certi limiti del-
accuse mosse a Colazza.
la natura mentale epperò della civiltà umana, non possono
,
Secondo la citata testimonianza della Griincwald , lo essere superati se non da rappresentanti dell umanità capa-
,
Steiner a un certo momento (1911) sarebbe venuto in Italia ci della dedizione assoluta al compito e del sacrificio di sé, ,
86 87
non semplicemente al livello in cui è possibile in rapporto Quando si stabilì una sorta di ritmico incontro personale,
ai valori vigenti bensì più profondamente, là dove il supe-
,
cominciai anche a frequentare le sue riunioni, alle quali mi
*
ramento dell umano si attua come fronteggiamento di una recavo con un gruppo di giovanissimi amici a me connessi,
,
prova equivalente all esperienza della Morte: la reale Ini- la cui presenza rallegrava Colazza: che ebbe poi a cono-
ziazione. scerli uno per uno. Le riunioni avvenivano dapprima in
Colazza apparteneva appunto alla minima schiera di una saletta al pianterreno della sua abitazione in Corso di
>
questi rappresentanti dell umanità: perciò era naturale che Italia, a Roma, indi si trasferirono a via Boncompagni e
il suo reale valore sfuggisse ai soci della comunità, anzi fosse presso la costituita Sede del Gruppo « Novalis » a via Te-
vere.
da essi avversato nelle forme non convenzionali in cui si pre-
sentava: forme nelle quali era attaccabile secondo le regole in- I miei incontri con Colazza subirono, dopo qualche
valenti come ortodossia formale, ossia come ciò che diviene anno, una interruzione di diversi mesi, per causa mia. Era
sempre veicolo della disanimazione del movimento spirituale. l autunno
"
del 1946: Colazza, prima di cominciare un nuo-
In uno dei primi colloqui avuti con lui, dopo l,avve- vo corso di studio, chiese a me il parere circa il tema da
nuta conoscenza grazie ad Evola, ebbi a dirgli, parlando trattare, ed io gli suggerii la « Fisiologia Occulta » secondo
di me - con la determinazione di comunicargli soprattutto Steiner, ossia l,argomento che egli poteva svolgere con la
ciò che ritenevo una mia vocazione personale, probabilmen- prerogativa di un sondaggio essenziale. Egli accettò e comin-
te esigente rettificazione - che ero portato al Sovrasensi- ciò questo corso, che durò quasi un anno e che io disertai
bile per via di rituale ascesi noetica, secondo una interna completamente, perché proprio in quel tempo fui assorbito
conversione del pensiero nella propria luce. Ricordo che del tutto da un*esperienza intcriore d,ordine eccezionale, che
Colazza ebbe un momento di gioia e mi disse: « Ma questa mi impegnò ogni giorno senza soluzione di continuità. Co-
b la via! ». Mi chiarì qualcosa di cui ero intimamente con- lazza fu alquanto amareggiato da questa mia assenza, ogni
vinto, ma rispetto a cui mi erano rimaste minime riserve volta vedendo vuoto il mio posto di ascoltatore riguardo
autocritiche, che egli mi dette modo di dissipare. Cominciò a un tema di cui io stesso avevo sollecitato la trattazione:
cosi un colloquio tra noi, per me prezioso, non tanto perche né ricevette da me elcuna giustificazione. Egli già recente-
apprendessi qualcosa di nuovo, quanto per la forza che da mente aveva subito un disinganno non Keve dalla defezione
lui emanava: non come forza psichica, che so in quale di un discepolo, che per un momento egli aveva creduto
conto tenere, essendo sempre qualcosa di colludente con possibile continuatore della sua opera e su cui aveva riposto
la natura fisica, ma come capacità di suscitare nell,incontro tutta la sua fiducia: probabilmente pensò che con me si
il livello sacrale, che è il segno della presenza interiore. stesse per ripetere la stessa spiacevole esperienza. Qualche
Andare a trovare Colazza da allora fu per me recarmi giudizio che dn proposito egli dovette pronunciare in quella
ad attingere il livello che mi era più caro ed edificante: occasione nei miei riguardi, fu fissato da qualcuno che più
quello della purificazione del pensiero, rispondente sul pia- tardi lo avrebbe reso utilizzabile da elementi collegati con
no sensibile a un incontro con la musica della luce, nella la « centrale » di cui a pag. 77. A un anno di distanza,
luce medesima del Sole: pensiero con pensiero universo. io decisi di riprendere contatto con Colazza e da quel mo-
88 89
mento feci dei tutto per fargli dimenticare quella pausa, avvertito che alla commemorazione da parte mia si era op-
superando un primo clima di freddezza nei mici riguardi. posta, e aveva ottenuto che fosse fatta da altri, la persona
Non aveva torto, ma da quel momento - era il 1947 - che meno avrebbe dovuto: non avrebbe dovuto, per serie
'
sino al giorno della sua morte nel 1954 io fui l unico disce- di motivi obiettivi, non esclusa la gratitudine verso di me.
polo e amico con cui egli si aprisse: dalla serie di ,incontri Quando Roberto Lupi apprese da me ciò. si amareggiò al
che ritmicamente avvenivano tra noi nacque oltre che
,
"
l in- punto che dovetti io confortare lui, perche la sua salute
tesa per il lavoro avvenire, la possibilità che egli trasmet- non ne soffrisse. Vidi come l avversione metafisica ancora
,
L initiation - l"edizione
'
ma persino la copia del Libro
vocazione « orientale » - mi sono sempre apparse una
francese dell,analoga opera tradotta con tale ritolo in ita-
fattualità naturale, come produzione inevitabile a un tipo
liano - rilegato in pergamena che il Dottore aveva donato
,
umano che assume Io spirito sul piano delle parole e della
a Colazza il giorno del loro incontro a Roma nel 1911. Per
regolarità razionale, ma in realtà vive nella specie, secondo
fortuna questo libro venne recuperato sul carrettino da un
impulsi che difficilmente la dimostrazione, l,evidenza dei
mio discepolo. L influenza della « centrale » in tal senso
,
90 91
Vili. LA « MAYA » POLITICA
Non politico, anzi apolitico per temperamento, tutta-
via, giovanissimo, nel periodo fascista credetti poter im-
mettere nella forma politica la mia visione del mondo:
questo spiega la categoria in cui qualcuno ancora oggi tenta
rccludermi: categoria che io non rinnego per debito di lealtà
e di verità, ma che non mi ha mai contenuto, né mi ha mai
impedito di essere quello che realmente volevo. Tanto e
vero che sono stato sempre un isolato, ospitato dalla stampa
del tempo solo grazie alla validità etica degli argomenti che
proponevo. Quello che ho scritto in quel periodo lo potrei
Non sono un politico, non sono mar* stato un politico: ripubblicare oggi su qualsiasi giornale, di sinistra, di destra,
per temperamento, per costituzione interiore, per vocazione, o di centro, solo sostituendo alla parola « Fascismo », per
non porrei esserlo. Se dovessi definire me stesso mediante esempio, l espressione « visione sociale », o « istanza mo-
,
un opposto, potrei dire che sono il contrario di quel che rale ». Se invece che in regime fascista mi fossi trovato in
è un uomo politico. Perciò ho sempre ammirato coloro che regime sovietico, il contenuto delle mie idee sarebbe stato
sono capaci di donarsi alla politica, di esaurire se stessi identico: avrei soltanto dovuto trovargli un,altra forma.
come politici: sono persuaso che essi assumono su sé la I miei scritti del tempo stanno 11 a testimoniare che io vo-
parte più grave del peso umano, compiendo un sacrificio levo allora quello che voglio tuttora: sottolineare, come
senso ultimo dei problemi, l esigenza della reintegra-
"
zioni, per essi l apparire finisce sempre con l identificarsi solo l individuo libero che rechi in sé la
,
una via sociale:
, ,
con l essere.
,
moralità come forza, o come una seconda natura, è garanzia
Peraltro sono convinto, con lo Steiner, epperò con della giusta gesrione di un organismo sociale e del suo stato
Mario Viezzoli, autore di un saggio inedito sull,argomento, di diritto: questo è stato sempre il senso dell,aspetto « poli-
tico » dei miei scritti: un pensiero d una semplicità da pa-
,
cosamente strada attraverso la scorza degli impulsi politici rere ingenuo, e tuttavia concreta chiave del problema.
esauriti, l èra sodale, o l,èra dell"impulso morale. Sono
,
zioni logiche, tecniche, essenzialmente morali. Lega Navale Italiana, di cu» fui redattore-capo per dodici
92
93
anni, ossia dal 1932 al 1944. Si dava il caso che la Lega per la rivista, mi dedicavo agli studi che soprattutto mi in-
teressavano: ricevevo amici presiedevo riunioni che quasi
Navale fosse un ente del Partito fascista e che a quell,epoca ,
mai partecipato a una cerimonia ufficiale, non ho mai acco- Starace, io essendo redattore-capo, per via delle lettere di
stato personalmente Starace, non ho avuto il minimo rappor- raccomandazione di cui cominciai a essere richiesto quella ,
to con lui, anche se io avevo per lui una particolare ammi- stanza in breve divenne anche una sorta di ufficio di collo-
camento. Per molti anni poi, avrei incontrato amici che mi
razione, in quanto, oltre taluni suoi limiti intellettuali ,
dello Spirito: la rettitudine, il potere di una adamantina ra indirizzare a destra e a manca forte di quella carta in-
,
fedeltà al proprio ideale. testata. Essendosi sparsa la voce si può dire che quella
,
,
L arte nella quale io ritengo di aver conseguito una ec-
carta non servisse ad altro: aiutare disinteressatamente un
cellenza rara, è quella di evitare le adunate. le ufficialità, le bisognoso trovare il posto a un disoccupato, perorare una
,
cerimonie, le retoriche dei riti, >i congressi, i simposii, le giusta causa. Avvenne persino che qualcuno mi sottraesse
conferenze accademiche: non per spirito di non cooperazio- una certa quantità di quella carta e che a mio nome circolas-
ne umana, ma perche ho sempre percepito il senso ultimo sero raccomandazioni fasulle. Superai tuttavia facilmente i
fastìdi che me ne derivarono.
di certe messe in scena, in relazione al dovere di non per-
dere tempo ed energie, per essere più utile al prossimo in Quando scoppiò il razzismo, non nego che fui preoc-
altra sede. Le messe in scena delle cerimonie politiche le co- cupato, perché intravvidi sùbito gli sviluppi assurdi di si-
nosco bene, oltre i legittimi motivi nobili e sacri a cui si mile presa di posizione: data una certa apertura della stampa
r feriscono: avendole riconosciute allora, non posso non rico-
i alla mia collaborazione, sentii il dovere di intervenire perché,
noscerle ora, identiche, anche se di segno mutato: sempre quel grosso errore fosse il meno nocivo possibile. In tal
obbedienti a manovre obbliganti, che con il contenuto ideo- senso feci uno sforzo invero immediato ed energico ten- ,
logicamente presupposto hanno ben poco a che fare. tando di dare a quell iniziativa un contenuto che la domi-
La stanza di redazione àc\VItalia Marinara, al III pia- nasse, un contenuto etico e simbolico, capace di far sfociare
no di Palazzo Giustiniani, a Roma - ima bella stanza iso- il tutto in serie di provvedimenti educativi e formativi del-
lata, con un,ampia terrazza che dava sul Pantheon - attra- la gioventù. Ma il mio tentativo venne sopraffatto dal solito
verso la funzione che regolarmente disimpegnavo, divenne politicismo fanatico: lo stesso che sotto altro segno e altre
via via un luogo di ritrovo d' amici esoteristi e un centro forme oggi impedisce le iniziative libere in ogni zona della
Terra. Tuttavia chi possa leggere i miei scritti pubblicati
di attività spirituali: ogni volta esaurito il minimo lavoro ,
95
94
sali argomento a quel tempo, non può non avvertire il con- sibili mediante il coincidere di un astratta dialettica con
,
tenuto che io intendevo sostanzialmente far valere. Avven- effettivi problemi economici: problemi la cui origine è
ne persino che un osservatore assai fine, sulla rivista sconosciuta alle correlative "ideologie, e che non vengono
Augustea, analizzasse le mie tesi e mi accusasse di «anti- risolti, in quanto permangono necessari alla politica, come
razzismo mascherato ». strumenti di potere.
Quello che pensavo allora del razzismo, lo penso tut- 11 materialista conseguente non può non essere raz-
tora: lo ritengo un errore mentale dovuto alla incapacità zista, in quanto non vive fuori della categoria biologica,
di distinguere nella coscienza l,elemento interiore indipen- non va oltre il limite della specie: perciò gli è inevitabile
,
dente dalla razza. Che siano razzisti inconsapevoli, popoli altresì credere alle origini animali dell uomo e di conse-
ancora immersi nel proprio elemento etnico, non è grave guenza non poter concepire la moralità come valore indi-
pendente dalle strutture fisiologiche. Il materialista finisce
,
altro nome, per inconsapevolezza della sua reale natura: antirazziste, in quanto inconsciamente si identifica con gli
in verità veicolo di un impulso più profondo, dotato di impulsi della razza a cui appartiene. Coopera così al for-
radici nella demoniaità della psiche collettiva e giustificante marsi di una situazione contraddittoria, dalla quale sempre
se stesso mediante ideologia politica e persino religiosa. meno i politici sapranno districarsi, essendo essi costretti
Nelle Hnee dominanti il vasto contrasto attuale delle a sviluppare forme sempre più complicate di strategia che
potenze politico-militari sulla Terra, si può ravvisare un con l idea
'
venute meno le religioni e le Chiese, di cui talora l anti- veramente per anni come un centro di studi e incontri spi-
razzismo è la forma necessaria agli impulsi di un razzismo ituali: Adriano Tilgher, J. Evola, Marco Spaini, Gislero
r
inconscio. Nel mio libro Lotta di classe e Karma, in so- Flesch, P. M. Vinio, Francesco Modugno, Domenico Sci-
stanza ho tentato mostrare come, dietro il fenomeno della foni, Oreste Guido, Eleuterio Strifizza, Edoardo Anton,
lotta di classe, si celi un razzismo trasposto politicamente: Piero Scanziani, Gigetto Picrgcntili, Mario Varagnoli, ecc.
l impulso psichico, come impulso psicosomatico, diviene il
,
,
vi si succedevano, dando luogo a riunioni che talora rag-
veicolo di un idea-forza scaturente dalla specie, piuttosto giungevano un plenum inaspettato.
che dall individuo libero.
,
In definitiva, viene costruita, come Tra i colleghi dell ,Italia Marinara, ebbi la ventura
controparte ideologica, una facies sociale a esigenze estranee dell;» vicinanza di una figura di eccezionale elevatezza, Gio-
alla realtà dell uomo: tali esigenze però vengono rese plau-
,
f
una pura (imaginazione poetica che io per anni ho atteso
, comunicavo come dottrina dello Spirito: oiò mi dava la
di vederlo emergere obiettivamente riconosciuto , come uno |M>ssibilità di guidarlo in modo che egli, comunque preso
dei massimi valori della letteratura italiana contempora- dal suo obiettivo, sostanzialmente si regolasse secondo
nea: invano, lindubbiamente a causa della sua assoluta principi da equità e umanità. Egli era dotato di una me-
indipendenza da gruppi o correnti .
moria ferrea che gli consentiva di non portare con sé
Veniva tra gli altri a trovarmi un simpatico scavez- alcun taccuino - ciò che si sarebbe rivelato in seguito
zacollo Guglielmo Longo, ex-ardito della 1" Guerra Mon-
, sommamente provvidenziale - inoltre credeva alle forze
diale. generoso, poota inventore, sempre pronto a una
, magiche: elementarmente io gli avevo parlato delle forze
sonora risata e sul punto di proporre uno spuntino o una , spirituali del Sole, ed egli era convinto di ricevere ogni
allegra gita in comitiva Egli mi parlò un giorno di un suo
.
giorno una carica di forza dal Sole, solo con il contemplarlo:
proposito di mutare corso al Regime, non per instaurare un ingenuità in cui tuttavia affiorava una intuizione per lui
'
qualcosa di opposto, ma per rimettere al centro le forze difficile ad afferrare coscientemente. Identificando la realtà
superpoliticbe del Paese sciogliendo il Partito fascista e,
, con il simbolo, secondo mens primitiva, egli si allenava a
mediante l intesa di personalità qualificate facendo in modo
'
che il sistema sociale su basi spirituali di cui io gli parlavo, , per punto il suo programma, ebbe modo di accostare per-
divenisse una realtà organica .
sonaggi-chiave della Cultura e delie Forze Armate: alcuni
Come altre volte io considerati ciò una platonica fan-
,
ili loro aderirono « intenzionalmente », ossia rifiutando una
partecipazione diretta all azione, ma accettando di assumerla,
,
e si dovette alla saggezza con cui sino a quel momento privata, che risultò vasta.
era stata condotta l operazione, al passato di combattente
"
La vera ragione per cui io venni arrestato dagli Alleati
del Longo e alla sua capacità di sdrammatizzare tutto pro- fu il ritrovamento di tracce di due mie visite all,Ambasciata
rompendo >in sonore risate, con la sua arte di comunicare tedesca negli ultimi mesi: in realtà io mi ero recato come
giornalista presso personaggi dell Ambasciata ambedue le
,
,
un ilarità contagiosa durante gli interrogatori, se gli arresti
,
,
storia: quando, a distanza di qualche anno, caduto il Fasci- avuto ringraziamenti e benedizioni dai dirigenti il gruppo
smo, io fui imprigionato dagli Alleati, avrei potuto giovarmi di via Aurclia. Dopo qualche giorno questi stessi mi implo-
di tale precedente per uscire facilmente da quella situa- rarono perché intervenissi per uno di loro, che io non
zione, ma preferii non farlo perché un alibi del genere ,
conoscevo, arrestato per accertamenti: anche qui io, non
rispetto ad accuse che in sé dovevano risultare insosteni- badando a prudenze, mi mossi e l'amico venne liberato. A ,
bili come del resto avvenne, mi repugnava. ciò si dovette l,occasione del mio arresto, cui seguì l ac-
,
cennata complessa indagine su tutta la mia vita: all aver do
,
dere oltre le parvenze, soprattutto riguardo ad eventi risolu- conto dellimportanza della discriminazione sottile e tuttavia
'
tivi dell esistenza. pragmatica onde l Io distingue se stesso dalle forze del-
, ,
l anima,
,
102 103
Libertà anche la più esatta, è un primo passo, indubbia-
, mento scaturente come momentanea connessione individuale
mente utile, ma non conduce oltre il mentale, anzi può ,
con -il processo obiettivo dell opera. La connessione suscita
divenire paralisi razionalistica di tutto il lavoro se non si ,
' ,
in causa: appunto secondo l,iniziale correlazione dell*Io con senso è un fatto assolutamente individuale, realizzante un
il primo suo contenuto cosciente: esigenza sostanziale del- tema sostanziale della Filosofia della Libertà, secondo il
l,opera.
quale non ha senso porre in questione se un pensiero sia
Per anni ho notato che per quanto sia regolare l inter-
,
'
giusto o no, in quanto la sua realtà non è il suo significato,
pretazione di tale opera, sino alla evidenza delle connes- bensì di suo essere attivo, e tale suo essere attivo, per via
sioni sovrarazionali non passa al mentale altrui che come
, di una serie fitta di gradi di coscienza, varia da individuo
mero costrutto razionale con la serie non pertinente di
,
a individuo. Onde l assunto
,
congela in correlazioni di proposizioni l,organicità del co- essa, rispondente a una solidarietà nella debolezza del pen-
strutto originale del pensiero Che ha bisogno di essere .
siero, secondo la persuasione di poter possedere, a tale
ripercorso più che spiegato, o commentato. Per anni avrei
, livello, quel contenuto. Non deve trarre in inganno la soddi-
tentato di far capire l,ottusità di quell,assunto ossia della , sfazione intcriore suscitata dalle spiegazioni, dovendosi essa
,
comprensione dell opera strutturalmente filosofica ed esi- ,
al pensiero che comunque si muove dal suo stato d inerzia
gente essere liberata da tale forma come dalla sua necessità e si moverebbe ugualmente per spiegazioni del tutto diverse.
naturale piuttosto che proiettata in una nuova struttura
,
Un simile tentativo non è l,aspirazione di uomini
filosofica, inevitabilmente inferiore all,originale .
che proprio le spiegazioni dell orientatore paralizzino per trapasso logico fui immesso dal puro moto del pensiero in
anni in determinati nodi di pensiero la capacità noetica un mondo vasto di forze fuori di me, a cui tuttavia parteci-
dei discepoli. Ma, come dicevo, appunto questo essi provvi- pava totalmente l essere interiore in me.
*
imparare a muovere con il proprio pensiero. fu: « come se si sciogliesse dalla forma spettrale, la luce
Invero il lavoro in comune è un meditare insieme dello spazio fisico ». Fu l'impressione di un,autocoscienza
individualmente: ma occorre che il tema di questo meditare vasta che si estendeva da me al mondo e dal mondo a me,
sia posto soltanto in quanto venga in qualche modo susci- in cui vedevo contenuti, come nell,identica trama di forze,
tato. a ogni livello in ordine alla singola correlazione
, lutti gli esseri. Tutti gli esseri vi apparivano isicamente
f
intuitiva. Il lavoro di gruppo è reale solo se muove dalla
, trasparenti, ciascuno al centro di una pluralità di forze con-
responsabilità dello Spirito come da un superiore cen-
, vergenti secondo una organicità -trascendente che si esten-
tro del suo costituirsi come gruppo. Ma è dificile che un deva all,intero Cosmo.
reale istruttore assuma la responsabilità di interpretare ra- Cercai con tutte le forze di non essere abbandonato
zionalmente l opera la cui istanza ultima è l esperienza del
, ,
mento, perché capii la fraternità come realtà scaturente da a una mediazione trascendente , rigorosamente obiettiva: per-
una percezione di fatto, non sostituìbile da atteggiamenti ciò l ascesi delle tre forze dovrebbe poter condurre a una
,
etici o politici. Taccio la serie di percezioni cui si accom- purificazione identica a quella cui conduce ogni volta la
pagnò quello stato interiore, che riuscii a far durare intatto catastrofe dell « ,
umano ».
diverse ore, potendo riprodurlo con lo stesso movimento Il metodo del pensiero posto dallo Steiner al centro
di pensiero con cui lo avevo iniziato. Un particolare degno
del suo insegnamento e tuttavia non tanto dialetticamente
di nota: chiesi alla guardia di turno qualcosa che in quel definito, quanto affidato a un polivalente contesto gnoseo-
periodo era del tutto vietato, dato un rigore straordinario
logico, fondato nelle opere filosofiche, ove sàa integrato
per incidenti avvenuti nei pressi del carcere: uscire di cella
dagli esercizi di Iniziazione e in séguito della Scuola Esote-
per andare a rifornirmi di acqua potabile. La guardia accon- rica è in sostanza la via per una distruzione-riedificazione
sentì e senza minimamente esitare mi aprì la cella. Ricordo ,
che lungo il corridoio passando davanti a ogni cella, ebbi che si svolga come evento della coscienza di un discepolo
,
la percezione di accogliere uno splendore dall,interno di moderno, consapevole di sperimentare le forze già in atto
ciascuna di esse come se la luce dello stesso Io nel quale
,
nella sua correlazdone con il mondo, indipendentemente da
,
in quel momento vivevo con trascendente pienezza , ema- metodi rispondenti alla struttura spirituale dell uomo antico.
nasse da ciascuna di esse. I libri che in séguito avrei scritti avrebbero avuto il
,
,
costituiscono dapprima un ponte tra il cercatore moderno
come tale lo distrugge ogni volta, per riedificarlo. La per- e la Scienza dello Spirito: in un secondo tempo sono una
fezione delle forze più elevate è distruttiva per l'organiz- chiave della fedeltà al senso originario dell>insegnamento:
zazione della inferiore natura umana: perciò le occorre la sostanzialmente , una chiave del suo contenuto esoterico, per
in ani l abuso del discorso logico ossia della forma
" ,
mediazione delle correnti individuali del pensiero del senti- l epoca ,
mento e della volontà: queste possono ricevere le forze edi- razionale vuota di vita interiore, rende difficile, se non im-
ficatoci della vita, a condizione di compiere in sé, per via possibile, il moto intuitivo necessario alla penetrazione di
meditativa, il processo di distruzione della natura egoica tale contenuto.
108 109
Nell,attuale epoca dell,anima cosciente, si può dire
,
venza: in cui la presenza delio Spirito non è riconosciuta,
che il pensiero logico ha esaurirò la sua funzione spirituale: perché preventivamente negata. Il tradursi di un tale irri-
esso vale solo per la vita fisica. A evitare di divenire veicolo conoscimento - in sé giustificabile - in avversione, è ciò
dell*errore e dell,involuzione dell,uomo il pensiero logico
,
che la mia personale esperienza avrebbe dovuto affrontare
incessantemente ad opera dei custodi dell ortodossia for-
*
deve farsi veicolo della sua più intima forza di cui non
,
piano delle quantità fisiche, non afferra più del mondo in un momento di serie difficoltà «inerenti alla mia deten-
l organica
'
realtà, ma solo connessioni esteriori e al mas- zione, la conoscenza del capitolo centrale della Scienza
,
simo connessioni di connessioni, per provvedimenti invero Occulta di Steiner: quello riguardante l,evoluzione dell uomo
ignoranti la dimensione di profondità. Sul piano sociale , e del cosmo. Da diversi anni conoscevo questi temi della
si tenta di supplire a tale assenza di profondità program- , Scienza dello Spirito: il calmo isolamento della cella mi
mando >i provvedimenti secondo una loro portata avvenire , dette modo di collegarmi silenziosamente con essi come con
che non riguarda affatto il presunto avvenire ma solo , germi di forze originarie. Sapevo che l arte è far schiudere
,
*
l esigenza della presente immediatezza logica proiettata nel tali germi nella contemplazione, così che le forze manifestino
,
tempo. L immediatezza della ottusità logica divenendo ideo-
,
nell anima la virtù della loro autonomia. Ne ebbi un aiuto
,
logia, dà l,illusione dell,intelligenza e della mobilità del- radicale, perché in imagini, da quella lettura, mi sorse
l intelligenza, ma preclude la penetrazione intuitiva.
*
,
tasi con l autorità dello Spirito.
zione di colpo cessò. Venni riaccompagnato cordialmente
Non v"è esperienza impersonale dello Spirito che non a casa dagli stessi che mi avevano arrestato, essendo caduta
,
debba darsi nella forma personale, la cui arte è perciò per- ogni imputazione, in séguito a un indagine minuziosa durata
manere, attraverso il proprio regolare trascendimento. L al-
*
ilo Ili
X. HEGEL, GENTILE, AUROBINDO è trascendente ,l,arte dell,espositore è di esprimerlo in un
E LA « FILOSOFIA DELLA LIBERTA, » linguaggio che lo renda simultaneamente riconoscibile a chi
aspira alla stessa esperienza, esoterica, e accessibile agli altri
invece nella forma essoterica.
Non nascondo che mi costò una certa fatica chiudere in
un sistema di parole quella esperienza, che era anzitutto
adialettica, tutta forza, chiarore, palpito di vita. Avrei potuto
ricorrere al linguaggio delle imagini e dei simboli, ma sen-
tivo che ne sarebbe venuto fuori qualcosa di mitico, ina-
datto alla sede dn cui vedeva la luce. Ricorsi perciò al lin-
guaggio speculativo: per un sentimento di riservatezza, pre-
ferii quest,ultimo. Combinai così una sorta di componi-
A un giovane amico, indagatore autonomo che mi ,
mento filosofico, dotato indubbiamente di organicità e di
seguiva con fiducia avevo narrato taluni risultati del-
,
una sua dinamica, ma a base di termini come Io, non-Io,
l esperienza interiore tra cui la percezione della struttura
,
,
soggetto, oggetto, alterità, identità immanenza, trascenden-
,
siva del pensiero e la correlativa identità con forze radicali amico lo lesse, ne fu soddisfano e lo pubblicò.
dell,Io: identità naturalmente preliminare , contatto ini- Non è che io fossi entusiasta del mio articolo, ma
ziale con quel fondamento che normalmente è nomi- , avevo la consapevolezza di aver fatto in modo di lanciare
nalistico oggetto del filosofare o del disquisire esoterico.
, un richiamo utile a qualcuno che cercasse seriamente in
,
L amico fu colpito dal carattere pragmatico epperò dinamico quella direzione: comunque non potevo non provare un
,
112 113
l,Idealismo, dello Hegelismo, del Neo-hegelismo: lo sentivo
ormai come un mondo lontano e diverso Mi chiesi: « Che
M»n il pensiero né distinse la corrente informale e tuttavia
,
connessione: perciò Egli non vide il rapporto eterico dell>Io loro connessione formale, si deduce un valore.
114
115
A proposito di Hegel fi: per me importante in séguito
,
liu-no a spiegare lo Yoga di Shri Aurobindo con il presup-
r trovare nello Steiner un mio intimo pensiero: che il si-
i l-.f.to hegeliano.
stema hegeliano e in sostanza il Veàanla in termini di filo- In un,epoca di confusione come la presente, ormai tut-
sofia occidentale. Non a caso altra volta lo Steiner aveva ti» è possibile acciocché sia deviata la ricerca spirituale.
,
,
foyj nel senso originario del termine, epperò uno yogi che
dell,equivoco dialetticamente necessario a confermare tale può parlare ad asceti cìi questo tempo mossi da genuina
limite iguardo alla ricerca della verità.
,
vocazione e tuttavia ancora incapaci di percepire >il messag-
r
plando un contenuto assolutamente diverso. irnne yoga con la richiesta attuale della coscienza yoghica,
in una sintesi moderna.
Nelle trattazioni teoretiche del tema esoterico oggi lo
,
gorie di valori, filiazioni mistiche o gnoseologiche, riguardo cesso vivente del pensiero, che ho caratterizzato con l at-
alle dottrine e ai Maestri dell Oriente, era arrivato niente-
'
tributo di predialettico, o adialettico, o metadialettico.
116 117
Nel Trattato del pensiero vivente prospettando una , il pensante , bensì il pensato. [...] Per l,oggetto ogni volta
r i estingue al pensiero, e questo estinguersi viene chiamato
,
getto, o il tema.
Successivamente nel volume La luce in un capitolo ap-
il pensiero pensante è soltanto una rappresentazione che,
positamente dedicato al pensiero pensante, scrive-
in quanto pensata, diviene astratta, ossia, secondo lo schema
' idealistico, cessa di essere vera: perciò un miraggio specu-
vo: « (Dall idealista) il momento del pensiero pensante non
lativo, mai afferrato, e pretesto per ulteriori astratte rappre-
è mai sperimentato se non a posteriori, quando è già pen- sentazioni. D altro canto, ancora una volta mi appariva in
'
, ,
per l oggetto pensato. Importa l oggetto, non il pensiero nel o esoterico, a cogliere fuori delle categorie del dialettismo
momento pensante. Del pensiero in atto l idealista sa sol-
,
di capire che v'è un autentico salto, un autentico trapasso anzi veduto. La connessività logica e la penetrazione della
qualitativo dallo speculare - sia pure il più esatto e one- relazione conducono l essere autocoscàente alla legittimità
,
118 119
realizzata come tale, perché non percepita. Non viene per- «l»e dall idealistain realtà viene soltanto rappresentato, in
,
cepita per quello che realmente è: una forza primordiale . . luanto a lui interessa il processo formale del porre, la dia-
Intuirla non è realizzarla: il perenne equivoco di spiritua- Irtfica, onde il porre stesso s,identifica col rappresentare:
listi e filosofi è credere di realizzare qualcosa solo per il J U.t cui soggettività non ha potere di uscire, anzi non
.t
dalla propria mediazione medesima: dal percepire dal pen- , è un brillante pensiero, che non va oltre l espressione specu-
sare. lativa: è tutto lì. In effetto cela un grande segreto, cui
e connesso il compito dell ascesi rcintegratrice, o di ciò che
,
sé più concreto della forma in cui si presenta come negazio- tività, dice qualcosa di esatto, ma, all atto pratico, utilizza-
ne: inanimato e astratto come discorso ma animato e poten- ,
bile solo esotericamente. Fuori dell,esperienza sovrasen-
te come forza della sopranatura prima di cadere nell « atto »
,
,
sibile, un tale concetto diviene patologico.
non esce dal Soggettivismo: l ascesi del
,
scaturigine dell Io: portatore dell,identità onde nella consa- vità. L ascesi rosicruciana potenzia l elemento soggettivo,
,
L assoluta
,
mondo della dialettica , sia pure della più nobile, la ideali- che ogni altro ente del mondo, o attività interiore. Di questo
stica, per giustificare l incapacità a passare all,azione ossia
' essere dato del mondo, esteriore o intcriore, in rapporto alla
,
.
esperienza sovrasensibile non ha senso decretare che è sog-
L,Idealismo non esce dalla dialettica anzi ritiene di ,
gettivo, come non ha senso decretare che è oggettivo. Si deve
non avere bisogno di uscirne in quanto consegua la persua-
,
invece convergere verso quella delle attività date, che si pre-
sione di attuare l interezza del processo dialettico. L,ascesi
,
senta come originaria, il decretare medesimo, risultando
del pensiero invece, si pone unicamente come esperienza esso un dato che non sta inerte innanzi a noi in attesa di es-
,
Similarità di posizioni preliminari e di terminologia si zione prima con ogni altro dato e anche con sé: tale
possono trovare con innumerevoli dottrine, ma ciò che con- attività è il pensiero.
L,Io muove nel pensiero e mediante il pensiero stabi-
ta in realtà è la distinzione. Ogni analogia può essere
utile, solo se è stata prima operata la distinzione o la pro- ,
lisce il rapporto con ogni altro dato intcriore o esteriore:
122 123
con il pensiero l>Io sa di se stesso, o dubita di sé, o si rav-
,
i«mente possiamo impostare e discutere il metodo della spe-
visa centro del mondo. L idealista è capace di riconoscere
'
'
le! licamcnte l,idea di esso e fare di questa indicazione la
za non distingue il pensiero dall Io epperò non vede nel , lorma dialettica del movimento medesimo, ma non possiamo
pensiero un dato percepibile, ossia pari, quanto al darsi, evitare che la descrizione del movimento appaia astrazione,
ad ogni altro ente del mondo, e tuttavia essenziale rispetto capace di parlare solo a chi abbia la corrispondente esperien-
a tutti, in quanto assoluto immediato non necessitante di ,
za interiore, o le premesse sia pure ancora non coscienti per
mediazione, essendo la mediazione stessa: recante in sé uni- questa. Infatti, della spettacolare astrazione che e il sistema
vocamente la correlazione con ogni altro dato .
hegeliano, ciascun discepolo capì quello che credette tro-
In quanto unico dato immediato all,Io non necessi- , varvi e che era necessario alla propria posizione mentale.
tante di mediazione la correlazione deve essere posseduta
,
In realtà una teoretica esoterica, ove sia possibile, ri-
nella sua dinamica unitiva per poter dar conto del conoscere
,
schia di essere confusa con l Idealismo solo da ottusi ricer-
'
duta volitivamente.
L,idealista
la riflessiti : non è il pensiero puro, perché è il pensiero
non va oltre il pensiero riflesso: giunge ben- che non viene concepito fuori del suo muoversi per l og-
,
idea
quanto dynamis pura, indipendente dall oggetto. In quanto
, con evidenza senza precedenti, ma identificandolo con sottratta all oggetto
,
contingente, la relazione dinamica trova
la dialettica: onde è inevitabilmente il movimento riflesso
,
,
il suo vero oggetto: diviene relazione del pensiero puro con
già sfuggito all Io: obiettivo solo in quanto riflesso non in ,
sé. ossia con il proprio moto vivente: ma tale tessuto è iden-
quanto percepito.
tico a quello onde è strutturato etericamente il mondo. On-
In realtà il movimento è vero prima dell,essere rifles- de il pensiero puro è il ricostitutore del rapporto dell,uomo
so come pensiero: perché non perda la sua verità deve essere ,
con il reale. Il pensiero pensante di Gentile è il momento del
sperimentato come dynamis. E questa dynamis è il mondo riflettersi del pensiero, positivamente intuito, che autorizza
eterico, non è un mondo filosofico .
Filosofi-
il suo Autore a contrapporgli tutto il mondo della raziona-
124 125
lità astratta XI. SI IAKTI E LOGOS
, ma questo pensiero pensante, per quanto feli-
cemente intuito non si sottrae esso stesso alla sfera astratta,
,
In fondo, i sistemi filosofici - salvo il caso di pensa- bindo nel suo insegnamento, non posta al centro. L,elemento
tori isolati come solitarie vette - sono stati sempre codifica- positivo della presa diretta affiora, anche se non determi-
zioni di posizioni di una personale natura umana in quanto natamente, nella funzione metafisica del mentale: ma Auro-
,
bindo non l,assume come coscienza della propria sintesi, ne
natura mentale. Indubbiamente in tale codificazione si espri-
me Io Spirito come Universale che ad ogni livello opera
,
i discepoli l,avvertono. In realtà il valore di un detcrminato
a superare la naitura mentale onde i livelli, come espressioni livello è spiegabile con quello ad esso superiore, ma è sag-
,
delle rispettive verità particolari assolutizzatc sembrano ne- gio non accedere ad esso prima del tempo.
,
127
126
Yoga del pensiero: giunge alle altezze della devozione , me- sentimento, cui cooperino il pensiero e la volontà: accetta
diarne pensieri e disciplina del pensiero. Ma non può che il suo Yoga, senza avvertire la priorità della più sottile for-
accennare appena a un tale sentiero: pervaso com,è dalla lu- za della Shakti: quella appunto della mediazione pura. Che
ce del paesaggio citi esso conduce. La via che egli traccia esigerebbe essere identificata e resa cosciente, acciocché la
mediante la sua sintesi dello Yoga è una via della devozio-
, disciplina della devozione si svolga indipendente dall,insi-
ne e dell azione, della consacrazione totale secondo lo sche-
'
tale silenzio è ancora il suo esserci: il còmpito è afferrare polo si esprime in questi termini: « ...L Io è separato dal
all origine
,
questo suo esserci. Nella « via occidentale » , o mentale pensante. In tal senso, il sentimento io sono
'
« rosicruciana » la liberazione viene rappresentata come un
,
e una sopravvivenza dell antica coscienza. Nel pieno silen-
evento che riguarda la testa dell"uomo ossia il rapporto del ,
zio, ciò che si sente è: il pensiero si produce in
pensiero con l organo cerebrale: ha inizio in tale sede ed
,
me». Ma questa anìmadversio è appunto pensiero puro:
esige la coscienza della mediazione originaria Aurobindo .
l,impersonalità del pensiero presuppone invero la centrale
potenza dell individualità: l"Io sono.
,
vede tale mediazione , ma non come moto essenziale del
Purusha: per l,inevitabile natura yoghica egli non rimanda .
.
La consapevolezza della priorità della mediazione origi-
al valore originario di quella anzi la identifica con il moto
,
naria e l '
importanza che essa ha per il moderno occidentale,
senziente-volitivo della donazione , o della sottomissione, non s incontrano nel sistema di Aurobindo, indubbiamente
,
samarpana: non può metterla al centro del suo sistema per , in quanto la mediazione «in lui opera spontaneamente. D,altro
impossibilità costituzionale ma soprattutto in ordine alla ne-
, canto la sua funzione, yoghica e orientale, non ha senso
cessaria funzione occulta del suo insegnamento .
La concen- che sia diversa, essendo destinata ad una vasta famiglia di
trazione nel centro del cuore o nei centri della testa da lui , spiriti, che in Oriente e in Occidente muove a tale grado.
consigliata postula la corrente del sentimento, piuttosto che
, Certamente qualcuno deve conoscere tale grado per supe-
del pensiero liberato: non muove dall,e s s e n z a indipen- rarlo ma ciò gli è possibile nella misura in cui il superarlo
dente dell,anima, ma dall,anima anche se a tale essenza,
,
,
vincolo cerebrale: che è appunto la Vda del Pensiero. Ma,
siero: cioè secondo l ,
istanza specifica dell"epoca dell >anima come si accennava, questa risponde al conseguimento di un
cosciente la quale, in quanto priva dell,azione del Principio , r.ido che esige non venga saltato quello che lo precede, si
,
l Io rischia di divenire un misticismo sensitivo: non con- Che, senza l,azione universa del Logos sulla Terra, non
, '
La discriminazione noetica in tale direzione dà modo tiero della bhakti, né il riconoscimento della Shakti divina,
di avvertire che al centro dell essere interiore che si dona ,
,
,
in- il Tantrismo, epperò il fiorire di figure come Rama-
conosce vastità e beatitudine calma e distacco, v è un Sog- ,
,
li nshna, Vivekananda, Aurobindo, Ramana Maharshi, Yoga-
getto conoscente o percipiente, l,essere che può veramente ,
guimento dell,asceta, la forza di tutta l'Opera, ma per di discepolo della Scienza dello Spirito che deve poter rico-
moderno occidentale non può essere il conseguimento diret -
limite del pensiero alla propria libertà. do uno studente mi scrive: « Va bene quanto lei mi dice
,
L ascesi che io perseguivo in base alla sintesi delle di-
riguardo alla Scienza dello Spirito e ai pericoli dello Yoga:
,
sto leggendo lo Steiner, ma per ora insisto acciocché lei mi
verse tecniche, orientali ed occidentali, e la conseguente
suggerisca qualche espositore autentico dello Yoga, in quan-
percezione della mediazione originaria, mi faceva scorgere to intendo rendermi conto di che cosa è lo Yoga », secondo
la reale posizione di Aurobindo e mi confermava come la i mici osservatori io dovrei farisaicamente e sagrestana-
apertura al Sopramen tale non possa non passare per il puro mente risentito, rispondere: « Vadc retro, Satana », o qual-
mentale. Una scelta autonoma in tal senso, appunto, mi cosa di simile: che sarebbe l abdicazione all atto intcriore
, ,
avrebbe congiunto con il Maestro che esprime la sintesi ori- essenziale di cui tutta la Scienza dello Spirito non è che
ginaria nella forma richiesta dal tempo: perciò da quel mo- una richiesta: l atto ,
della responsabilità e della libertà, la
mento avrei avuto spesso occasione di collegare un cerca- cui forma è infinitamente mutevole: ora ha una determina-
tore dello Yoga con la via che conduce dal mentale al suo zione ora un altra,
, ,
secondo la correlazione con l oggetto,
,
trascendimento, ossia oltre lo Yoga.
non obbediente alla fissità di una regola.
Sono stato sempre persuaso che non ha senso consi- La paralisi e la decadenza di tutti i movimenti spiri-
gliare questo o quell autore a chi cerca orientamento, ma oc-
,
'
tuali è stata sempre, invero, l avvento dei rigorosi custodi
corre anzitutto comprendere clic cosa egli realmente chieda, della forma, ossia dei portatori della serie di nozioni, norme,
l animus da cui muove, per stabilire un rapporto con il suo
,
"
mezzi di conoscenza di cui dispone per nascita, per costitu- colosa la libera creatività. E la libera creatività che non ri-
,
zione interiore, per karma. Tuttavia si e dato il caso che sponde alla lettera, ai dettami tramandati, alla normazione
qualcuno scartasse qualsiasi suggerimento del genere e non avuta per retaggio, con cui taluni istruttori, o « anziani »
volesse saperne affatto di Scienza dello Spirito e insistesse o oratori ufficiali, tendono ad assumere un ascendente natu-
con me perché io suggerissi una via voghica: nel qual caso ralmente sui più deboli. E appunto questa la prova dei
,
133
132
torc. c alla sua esigenza intellettuale in senso dialettico. Ma, XII
come si è visto, non con l automatico suggerire il nome di un
'
134 135
a tu per tu » con se stesso, come a un alternativa radicale,
,
consapevole che la professione politica dei giovani non ri- da cui scaturisce per lui la possibilità di una revisione che
sponde a una persuasione cosciente ma semplicemente a im-
, investe tutta la vita, epperò anche il metodo, suscitando lo
pulsi di dedizione a ideali, la cui immediatezza dà ad essi la impulso di una scelta cosciente, ove egli ne rechi minima-
illusione della loro verità e della loro immediata realizza- mente in sé la vocazione. Accade raramente, ma, a chi deve
zione. accadere, accade. In effetto, un errore, ove sia pensato in-
Così ad esempio un pomeriggio, sul finire dell estate
,
,
tensamente con l intento della verità, sviluppa forze che in
'
Bar Gianicolo , presso la Porta di San Pancrazio (a quel elaborato, che potevo comunicare come qualcosa di verifi-
tempo il Bar Gianicolo ospitava regolarmente le mie riunio- cabile praticamente.
ni, grazie a un antico vincolo d,amicizia con il suo gestore ,
Mediante questo contenuto verificabile, mi è stato pos-
Giovanni De Plano e con i suoi figli Arnaldo, Dante, Ugo,
, sibile collegare molti giovani con la Scienza dello Spirito.
anch essi
'
interessati alla .Scienza dello Spirito) parlai per due di Steiner. Mi rendevo conto che l'arte dell,occultista non.
ore a quei giovani, esortandoli a ridurre l,attivismo quale , è di fare propaganda, obbedendo a regolette della comuni-
che fosse, se non ad eliminarlo e a curare soprattutto la
, cazione esoterica, ma di stabilire anzitutto un contaitto della.
formazione interiore in omaggio al principio che solo l,uomo lasciandosi suggerire dall ascoltatore ciò«
,
, .
dotato di forze morati viventi può essere utile a sé e alla che dal profondo richiede, e la forma che gli è necessaria.
Società, piuttosto che l,attivista dialettico o politico .
Chiesi I>a forma può essere yoghica, filosofica, psicologica, mistica.
ad essi se praticassero l,ascesi contenuta nelle opere esote- ecc., ma, appunto, esige nell istruttore il possesso informale?
,
Società Teosofica, lo Steiner sà trovò dinanzi a un pubblico ri.! rispondente a tale nome, ove sia usato nell originario
il cui orecchio si era formato secondo il linguaggio blavat- senso metafisico, di « sapienza delle cose divine », in rela-
skiano e una ricorrente terminologia sanscrita ad hoc: egli si zione alle esigenze attuali di tale sapienza: così come in
servì di questo linguaggio, rivestendone il proprio con- relazione alle esigenze del rempo essa ebbe vita tra i Neo-
tenuto: sapeva che soltanto in tal modo poteva stabilire un platonici.
,
rapporto con coloro che in quell àmbito erano per sostanziale Quando, dopo qualche anno, dietro personale espe-
vocazione suoi discepoli. rienza delle discipline, io ebbi a parlare del metodo dello
Un maestro usa il linguaggio dell,ambiente in cui è sol- Steiner, in particolare rivolgendomi a giovani già edotti
lecitato ad esprimersi: non ha un contenuto stereotipo da delle vie orientali, per superare le loro eventuali difficoltà,
estrarrc meccanicamente da sé e obicttivare perche il conte-
,
parlai ad essi nel linguaggio che era loro familiare: così nei
,
nuto gli nasce dal vivente rapporto dell anima con l anima '
miei libri ho spesso fatto ricorso, ai fini di una pratica
ed esige perciò il linguaggio che gli è conforme. Sono con- intesa, alla terminologia sanscrita, del resto spesso usata dal-
vinto che se Rudolf Steiner invece che dinanzi a un pub-
,
lo stesso Steiner, a cominciare da termini frequentissimi
blico di teosofi, si fosse trovato dinanzi a gruppi di cultori nella sua opera, come karma, maya, mantram, chakra, ecc.
dello Yoga, o ad induisti avrebbe usato il linguaggio dello
, Nessun antroposofo si sognerebbe di recludcre lo Stei-
Yoga o dell'Induismo. ner nella categoria dell orientalismo », per il fatto che
"
sofica: egli non poteva non parlare per questi. Furono gli
stessi che. quando egli ebbe 3 lasciare la Società Teosofica, autocoscienci e più forti, ma diviene un pericolo, se non si
accompagna alla moralità, che consiste, tra l altro, nel giu-
,
138 139
mcntesi come insofferenza delle condizioni attuali della ci-
viltà e come tendenza a liberarsi dal meccanicismo che que-
Mi avveniva dunque di incontrare cercatori che mi M:i impone: d onde il loro credere ingenuamente di poter
,
chiedevano orientamento e verso i quali sentivo Li respon- identificare in un determinato attivismo la forma rispon-
sabilità di porgere i risultati di una personale esperienza , dente al loro impulso: perciò, talora, accettazione della forma
come trapasso da una scienza gnostico-tradizionale alla eversiva e delle sue regole. Proprio avvertendo le estreme
Scienza dell'Autocoscienza Il mio colloquio si svolgeva e
.
, conseguenze di un tale attivismo, nei più consapevoli sorge
si svolge tuttora - non più al Bar Gianicolo ma sempre , il dubbio circa la rispondenza di questo all ideale da cui muo-
'
si rivolgessero a me anche giovani il cui interesse spiritua- periodo in cui intensamente la gioventù sarebbe stata pre-
listico colludeva stranamente con un attivismo politico di sa dall,
idea di « rivoluzione » - quale che ne fosse il co-
sinistra o di destra, talora a carattere eversivo, esigente in- lore - io scrissi il volumetto Rivoluzione, col sottotitolo
vero un chiarimento cosciente per non rischiare di essere
, « Discorso ai giovani », per un senso di dovere nei loro ri-
patologico. In realtà, sia che assuma una forma o l'altra, un guardi: di orientamento cognitivo della loro vocazione.
tale attivismo cela sovente in sé un identico movente in-
Non sono mai stato un politico, non potrai esserlo
tcriore: cui urge un atto chiarificatore della coscienza .
Ove
mai, per costituzione, per visione delle cose, per aspirazio-
manchi di itale atto esso non soltanto rende il giovane pe-
,
ne etica e spirituale: tuttavia qualche volta mi è stato ne-
dina di un giuoco privo di rispondenza agli ideali che egli cessario immettere nella forma discorsiva politica il contenu-
ritiene perseguire ma lo conduce a situazioni psichiche dif-
,
to di idee estrapolitico, anzi decisamente anti-politiico, com-
ficilmente rimediabili ove il processo distruttivo giunga ad
,
piendo un vero e proprio sacrificio, in omaggio al senso del
alterare le basi corporee. dovere accennato, soprattutto nei riguardi dei giovani: che og-
Cominciai a capire che v'è tra i giovani un impulso gi vengono assediati dovunque, nelle fabbriche e nelle scuo-
alla ricerca spirituale non ravvisato dalla coscienza ed espri- le. dai loro persuasori ideologici, che, anche se in buona fede,
140 141
sono in realtà gli attentatori della loro libertà Contrasta in-.
gli la « retta via »: che è dire la forza di procedere corag-
fatti con l,ideale di libertà il far accettare al giovane un,ideo-
,
giosamente secondo lo Spirito in un mondo organicamente
logia, prima che egli si sia formato l,organo del pensiero che rifiutante lo Spirito.
gli consenta di scegliere da sé: soprattutto in un,epoca in cui Ma una simile opera di bonifica e di ri-orientamento
il sentimento non e più il sentimento della verità come an ,
della gioventù, secondo le forze morali e cognitive di cui
cora all epoca dei volontari garibaldini. Non sono possibili or
,
essa necessita, come di un ossigeno spirituale, fuori delle
seduzioni (ideologiche miranti a fare di essa lo strumento di
mai manifestazioni « politiche » giovanili che non siano ma
,
allarma l eventuale
>
lettore, io riconduccvo l impulso rivolu-
, ben lieta di disporre di nuovo materiale utilizzabile nei miei
zionario all i d e a,
, confronti.
estrapolitica ed estrarivoluzionaria che ,
però è diffìcile che la comprenda chi non conosce ambedue individuale , significa soltanto che deve ritrovare lo Spirito,
le forme di concentrazione in quanto consegua la vera e
,
ilisidentificando l individualità dalla natura inferiore che le
,
il subconscio uomo asiatico che trova nel tipo di con- pensare: onde, quando il suo fluire non è controllato, di-
centrazione dello Yoga la sua naturale espressione Parimen- . viene ossessivo e patologico.
ti l "
occulto « uomo asiatico » può divenire nello pseudo-eso- Il pensiero non cessa mai di pensare, ma appunto il
tcrista occidentale l,avversario delle dottrine orientali in
, metodo recato da Rudolf Steiner ai cercatori di questo tem-
nome di una presunzione di averne superato il limate: limi -
144
145
ta, così che torni ad essere il fluire della Luce: recante l ini- ,
sensibile misura l ,
nale porta il soggetto moderno alla fissità in un punto, che soluto opposto di quella dominante: l,attitudine « politica »,
oggi solo illusoriamente è metafisico come in antico, in quan imossitante di finzione, di tattiche, di machiavellismi, per
to l
>
elemento volitivo dell,anima con cui si congiunge , man- il proprio quotidiano estrinsecarsi. Colui che, per vocazione
ca della originaria indipendenza dalla corporeità, epperò è i semplicità, traduca la relazione pura in spontaneità
incapace di esercitare azione che non appartenga alia natura um.ina, deve aspettarsi che questa venga presa per raffinato
corporea: la quale non è la pura natura fisica cooperatrice , machiavellismo, o recitazione. Il tipico uomo di questo tem-
dello Spirito, bensì quella psicosomatica dominata dagli Osta- ,
po, istintivamente politico, può anche eccezionalmente, nel
colato
contatto personale con colui che reca la pura lealtà, sentire
La concentrazione tradizionale , oggi, malgrado le ten- l i dimensione che lo richiama a un genere obliato di rappor-
sioni metafisiche , diviene inevitabilmente medianica: ma di to umano, ma ciò dura brevemente, solo in tale contatto,
tipo medianico può essere anche la concentrazione del di- pronto a spegnersi e a dar luogo persino a reazioni, non tro-
,
scepolo della Scienza dello Spirito che non consegua come vando nell anima l alimento che gli è necessario. Non v è
, ,
intimo livello la relazione pura del Cristianesimo, né Cattolicesimo, non v è Tradizione, né Gno-
,
mente dialettica Perciò, al discepolo non ancora capace di- ne dei sensi. Come tale, non è la reale relazione dell,Io,
.
146
147
icpire mediante potere d imaginc, o di puro pensiero. Nel
,
per avere la sensazione di estraniarsi al tempo. Ma vi rima- lo rende indipendente dalla zona dell'anima usa a fare suo
ne con il suo insistere meccanicamente su un tema: vuole l percepire secondo una irregolare ma costituzionale dipen-
: ,
evitare lo sforzo di essere di artimo in attimo vivo di attimo denza dai sensi, normalmente coinvolgente tutta la vita
,
in attimo nuovo , fuori del tempo, ossia puntualmente peren- intcriore: questo di segreto del contemplare.
ne. La fissità sovrasensibile dell asceta antico era invece giu-
'
Normalmente l,Io non realizza il fondamento da cui
muove: giunge persino a dubitare dell esistenza di tale fon-
,
senso di essere al centro del giuoco delle forze . Tale coin- immobilità occulta, potere originario di ogni movimento.
cidenza viene ogni volta inconsciamente attuata e simulta- Nella concentrazione fissa, di tipo yoghico, o gnostico, inve-
ce, illudendosi di ripetere l antico moto puro dell ascesi Zen,
"
"
"
gere un veicolo dall interno - secondo un'artificiosa iden- mobilità del corpo eterico.
tità con sé mediata dall inerzia del corpo: è meno che Io
'
,
In sostanza l,Io scorre in tutte le forze dell,Universo,
stato di veglia normale quanto a Kvcllo di coscienza: come
ma finché si limita a essere presente in esse solo dall altezza
*
,
è in definitiva un ingannare se stessi yoghicamcnte , o gno- Lucifero e Ahrimane: perciò sono di continuo portate a iden-
sticamcnte
tificarsi con di pensare, con il sentire e con il volere, impron-
.
come per la percezione del differenziato moto eterico del nulla mediante il pensare il sentire e il volere, che non sia
mondo dei minerali e delle piante , le tecniche rosicruciane influenzato dagli Ostacolatoti.
implicano la realizzazione della immobilità metafisica dell Io '
,
all autocoscienza
,
150 151
Di qui è riconoscibile l"importanza del tipo di ascesi p igo del livello in cui esiste: rifiuta ascendere al livello in
rosicruriana che dà modo all ,
za delle sue pure forze dalla natura animico fisica, che è dire -
pria immobilità di fondamento rispetto al fluire delle forze mancare fa della Cultura, della Scienza, dell*Etica, altrettan-
astrali-eteriche. Ove attui la propria immobilità metafisica , ti sepolcreti del pensiero. (Esse mancano invero drammatica-
l Io ha etericamente dinanzi a sé questo fluire nella sua inin
,
-
mente di tale elemento vivente: l,cspcrimentatore oggi sa che
terrotta mobilità: non può averlo in una concentrazione fis- non vi può essere socialità, né economia restitutiva delle for-
sa, che ritenga di arrestarlo in un punto Nel fluire della .
ale presenti nella produzione, né intesa tra i popoli, né mo-
forza, l'Io vede fuori di sé la propria forza ma, essendo al , lalità, senza la resurrezione eterica del pensiero, ad opera
centro di essa , la realizza differenziata ad ogni grado del- «Ielle comunità spirituali dei singoli popoli).
l,umano. ,
L Io comincia a percepire la propria trascendente pre- rienza a cui introduce il pensiero liberato, in quanto pensiero
senza nell anima donante alla immobile centralità dell>Io la propria mobilità
>
quale prima era ottusamente immedesimato: cessa di essere ganismo mentale-cerebrale. È l esperienza che dà modo alle
,
mosso dagli Ostacolatori manovranti l,anima e scorge di que- pure Forze estracorporee di essere trasformatrici piuttosto
sta le libere forze delle quali egli è stato sempre al centro ,
che distruttrici dell inferiore natura. Esse infatti distruggono
,
senza avvertirlo. Ora può ritrovare nel profondo di se la sca sempre ciò che nell umano si organizza secondo la natura ani-
'
turigine delle forze e contemplarne l,Ordine gerarchico: può male giovante» della funzione mentale.
conoscere il segreto della devozione, come correlazione con La natura individuale può essere educata, mediante le
l Ordine
,
, conoscendo la propria immobilità rispetto alla mo- discipline, a non intervenire nei processi dello Spirino: può
bilità dell,andina. Ogni correlazione in tal senso per una de- , essere condotta a una positiva identificazione con sé che non
terminata fase della via iniziatica gli è mediata dal fluire
della Luce
,
ostacoli tali processi, sino a che essa medesima divenga vei-
, che è la vita del pensiero. La prima immo- colo di questi. La natura inferiore può venir
educata a riso-
bilità invero l,Io la realizza rispetto alla mobilità del pen- nare nel suo àmbito secondo il Soggetto del movimento, os-
siero. Questo pensiero l,Io deve cominciare con lo svincolare sia secondo ciò che in esso è più che individuale, più che
dalla mobilità della natura ossia dai dinamismi cerebrali: Il
,
l elemento personale capace di esprimersi umanamente.
,
sicruciano , indicato dalla Scienza dello Spirito e sceglie quel- , posizione dalla natura inferiore, operando come se non esi-
la dello Yoga o dei moderni occultismi chi in profondità te- , stesse, quale che sia la situazione ani m: co-corpo rea dell,asce-
ta, quale che sia l asperità delle difficoltà. L azione del Su-
,
152 153
perumano intimo all Io, in quanto dinamicamente incorpo-
,
Nella imagine di questo trascendente equilibrio di con-
rea, svincola di continuo il proprio movimento dall,ostacolo: nessioni umano-cosmiche, il cui mantenimento o la cui rottu-
ra dipendono dall atto libero dell uomo, è il segreto di tutta
, "
che è dire secondo la sua illimitata spontaneità: ignora le l.i icenda terrestre e dell'impresa iniziatica. Come si è po-
v
La natura inferiore ha il potere di opporsi all'Io soltan- illusione di essere nello Spirituale, mentre sperimenta solo
to nella misura àn cui partecipi alla vita animica giungendo ,
vere veramente nell azione umana ciò che nella luce della
,
casse, l uomo dovrebbe completamente deviare da quel che mento. Il senso di questo insegnamento sfugge anche quando
ne è conosciuta l espressione dottrinaria, grazie all invisibile
,
'
,
so dell Entità divino-spirituale e della manifestazione potere dei Rosacroce di donare la conoscenza solo a chi ab-
bia realizzato la fedeltà e la continuità.
del Divino-spi rituale. Quello che l*uomo sperimenta attraver-
L insufficienza della fedeltà non riguarda la forma, ben-
,
,
,
libero: la forma di questo, nell,essere individuale e mentale,
umana, questo non deve affatto collaborare con quello che appartiene a un lavello gerarchicamente inferiore a quello
vive nell elemento della libertà ».
,
delle Forze da cui scaturisce. In realtà l'anima tende a con-
154 155
giungersi dal profondo eoo Esse, ossia con il moto sopra-in l attitudine
,
come
dall,uso egoistico delle forze della concentrazione Ove inve-
,
za possibilità di realizzazione somatica, appartenendo tale
correlazione originaria con le Gerarchie mediata da quella questo atto, Esse possono fluire
profondo dell anima, immettendo un potere originario della
, ,
-
tura qualcosa che va oltre gli intenti dell antico Yoga.
dell originario Yoga, anche se esprime
,
diazione dell,atto individuale libero Sotto tale apparente con- cruciano volto a realizzare il principio solare dell intima mi-
.
,
,
tù della sua attuata congiunzione con il terrestre ha il potere
di muovere di là dall'antica mediazione lunare un tempo ne-
,
via tale atteggiamento e il suo movimento legato al sistema
cessaria all uomo per accogliere le forze solari o forze su-
,
,
del respiro epperò alla corporeità fisica, può riaffiorare na-
,
turalmente inconscio.
periori dell Io. Il valore ultimo dell,atto libero non è in
*
ra dell individuale
,
*
al Potere originario La connessione co-
,
.
sangue nel momento dell espiro. Ciò gli era possibile perché
'
,
giusto uso, o all atto libero, delle forze individuali .
sonale che nei momenti dell ascesi viene taciuto ma non an- * b volontà nel respiro. Una simile possibilità non esiste più
per il discepolo moderno, data la sua mutata costituzione: al
,
156
157
diantc la corrente del sangue su quella nervosa ma moven-
quale lo yogi non aveva da preoccuparsi, perche lo aveva
già: doveva solo giungere a servirsene. Il discepolo moderno
,
e dal quale egli può apprendere il segreto rapporto tra la lo Spirito di Steiner si esprime l,Impulso Solare del tempo,
coscienza e il respiro. gli autentici attacchi degli Ostacolatoti non sono tanto quel-
Normalmente nella percezione sensoria un contenuto li che vengono da fuori, quanto quelli che muovono dall,in-
interiore si presenta come dato fisico: dapprima ve un,azio- terno della cittadella, epperò difficilmente identificabili. In
ogni movimento spirituale, i portatori dell impulso lucifc-
,
no sensorio, cui risponde un moto eterico assumente epperò r co-ahrimanico finiscono quasi sempre col prevalere come
i
dominante l,elemento sensibile, che viene inconsciamente spi- attivisti o dialettici «Iella organizzazione esteriore. Essi sono
ritualizzato, ossia restituito del suo contenuto intcriore: que- riconoscibili dalla solerzia con cui «intendono applicare la
sto però come tale sfugge alla coscienza ordinaria, che sol- teoria dello Sparito al mondo, secondo un trapasso invero
tanto ove sia eterica mente rafforzata può riconoscerlo. Il tra- impossibile al pensiero meramente razionale: trapasso di
gitto inconscio del percepire è un momento musicale, ten- cui, peraltro, il pensiero vivente non ha bisogno, essendo
dente a riarmonizzare secondo cosmos il caos della terre- esso già operante oltre il limite razionale, per il solo fatto
strità: esso viene percorso dal moto del pensiero solare: di esserci. Onde di trapasso dei solerti zelatori non può
che restituisce il contenuto interiore del dato fisico, nell atto ,
evitare di essere strategico, ossia politico, in quanto preoc-
percettivo. cupato unicamente del procedimento esteriore, ossia del di-
mostrare che l ideale sovrascnsibile si realizza: dimostrazio-
,
l uomo
'
bito mentale per attingere alle forze profonde che sorreggo- ò questo volere cosmico, fluente come oscura potenza di mo-
no l organismo
'
corporeo, fluendo come archetipi dall Univer-
,
vimento della natura, che risorge cosciente come potere di
so. Il senso ultimo della concentrazione è ricostituire la sin- ascesi del pensiero.
160 161
Accostare lo Steiner, riconoscerlo Maestro dei nuovi La via rosicruciana si attua come passaggio dalla fase
tempi, di là dalla barriera delle parvenze, dei pregiudizi, del- di preparazione mediante imagini del Sovrasensibile, all,espe-
le infide informazioni, ma soprattutto di là dall,assunzione rienza diretta delle forze evocate per le strutture imagina-
discorsiva dell,insegnamento, è impresa rara. Altra è la re- tive. Allorché tale passaggio è possibile al discepolo, per lui
lazione dialettica con il suo insegnamento, altra la correla- muta la fisionomia di tutto l insegnamento: questo viene per-
,
zione con la sua forza vivente: che non può essere decisa corso da un significato univoco, che opera come forza orien-
dal fatto che si disponga del maximum quantitativo delle ta tnice. La connessione con la corrente dei Rosacroce non
sue opere pubblicate. Può essere estremamente lontano da è la conseguenza di tale passaggio, bensì ne è la causa. La
Lui proprio colui che sembra essergli più vicino e fedele, connessione non è decisa dal discepolo, ma dai Maestri della
e viceversa. La gioiosa fiducia nello Spirituale è la sicurezza Rosacroce: essi conoscono il reale grado di lui, di là dai
che esso non sottostà a tattiche o a valutazioni umane: non clicbés culturali e dalle terrestri valutazioni esoteriche, ep-
si sottomette ad accademie, o a preferenze, o a velleità dia- però stabiliscono con lui una connessione che egli a un de-
lettiche, né ad opinione pubblica, o ad opinione di maggio- tcrminato momento avverte e sa che non gli rende più age-
ranze: non obbedisce alla decisione delle gerarchie formali vole il cammino: ne riceve un aiuto puramente metafisico,
della Terra, ma coincide solo con gli intenti di verità e con che lo porta a uno stato di definitiva responsabilità di tutta
gli impulsi di moralità degli esseri: mediante \ quali costrui- la vita. Il capitolo del libro Iniziazione, dedicato al Guardia-
sce la essenziale trama della storia umana. no della Soglia, può dare l idea del senso di un simile stato
,
opera quesiti due aspettd non vengono formalmente separa- pito di condurre lontano dalla connessione accennata. Allo
, ,
base alla personale realizzazione delle tecniche preparatorie. |*KÌzione alla Iniziazione solare.
Gli esercizi fondamentali acquisiscono valore diverso a se- Per quanto cabalista cristiano e cultore della Gnosi tra-
conda del grado di coscienza conseguito: una determinata dizionale, un tipo attuale di espositore delle dottrine e di
tecnica pur essendo sperimentabile da ogni tipo di discepo-
,
,
164 165
,
XIV. DEITÀ, OSTACOLATICI ossia da quando avvertirono nella nascita dell Autocoscienza
individuale, la possibilità della liberazione dell,Io dell,uomo
c del suo affermarsi come centro interiore della terrestrità.
Conoscendo le leggi che occultamente vincolano l,uomo
agli Ostacolatori, la religione tradizionale ha sempre consi-
derato demoniache le pratiche magiche o esoteriche, e sem-
,
rare i limiti della personale natura, ossia i limiti di ciò che rituale. In tale tensione già agisce Ahrimane, l Ostacolatore
'
costituzionalmente è, senza la conoscenza data dallo Steiner mirante a ridurre ogni valore metafisico al livello dell anima
circa la natura dei due Ostacolatori, Lucifero e Ahrimane: razionale, normativa, conservatrice, ligia al verdetto teolo-
non può uscire dal guscio della soggettività, finché la fun- gico. Ma quando allo stesso livello si manifestano movi-
zione umana della soggettività gli è mediata dai Due. Così, menti opposti che si ritengono innovatori in quanto combat-
,
quando egli comincia a operare al superamento della sog- tono la rigida ortodossia, secondo una rottura formale, ma
gettività, riconoscendone la forma egoistica, senza avvertirlo senza reale rimozione del limite, che e invero limite inte-
riore, allora è lucifero che assume l iniziativa, il dominatore
,
in accordo con esse: realizzare il senso reale della sogget- cosi dire prcumana, dove la lotta tra Essi è immane. Ma
tività. nella sfera umana un patto originario li unisce: pratica-
Se volge allo Spirituale, il primo suo moto gli è dato mente essi sono concordi tin funzione di una comune mèta:
|x>ssedere l uomo: concedergli tutto, spiritualità, religiosità,
,
166 167
al trascendimento del limite individuale: onde egli attin- irasto diviene distruttivo dn varie forme: dalla forma di un
geva il Supcrindividuale non per virtù di forze individuali, pacifico rafforzamento della individualità inferiore, a quella
bensì mediante specifiche tecniche di annientamento del- di un drammatico combinarsi di stati di forza e di debolezza,
l elemento individuale, nel quale appunto
,
operava l influenza
'
di salute e di malattia, a seconda della vocazione sostanziale
delle Forze vincolanti alla terrestrità. del soggetto: la cui salvezza, dal punto di vista sovrasensi-
Quando, mediante l,elaborazione ellenica del concetto, bile, è appunto il costituirsi di situazioni per lui insoste-
ha inizio la prima esperienza dell,Io nel pensiero e l,ele- nibili che lo portino a chiedersi che cosa di radicalmente
sbagliato c è nella sua vita.
'
si prepara parimenti un epoca in cui ogni operazione La conoscenza della tecnica dei due Ostacolatoti, per
yoghica o ascetica che non impegni il principio individuale la prima volta donata da Rudolf Steiner, si rivela, con il
come elemento centrale della coscienza, diviene veicolo del- potere di una realtà cosmica, presupposto della reale libe-
razione dell uomo. Normalmente l Io opera, credendo di
" ,
l azione
,
degli Ostacolatoti, i quali non hanno più limite:
la tensione yoghica e ascetica, scindendo la ricerca dei poteri muovere ex se: in realtà è mosso dagli Ostacolatoli. Ma
e delle gioie dello Spirito dal presuppposto sacrale originario, l'Io può giungere ad afferrare le proprie segrete forze, se
ossia dalla offerta al Divino, diviene subconsciamente riconosce come gli vengono sottratte da Essi: può parimenti
,
il veicolo medesimo delle correnti luciferica e ahrimanica. riconoscere il punto della sua presenza nell anima, in cui la
Nella continuità delle pratiche dello Yoga o dell,ascesi gno- loro influenza non giunge.
,
stica, tuttavia, il reale protagonista comincia a essere l Io La sottrazione delle forze è possibile in quanto i Due
individuale: che, in realtà, mediante tali pratiche, rispon- lealmente abitano nell ami ma e la loro azione è talmente
,
denti a una necessità interiore trascorsa, .inavvertitamente inerente al pensare, al sentire e al volere, che l,uomo crede
compie qualcosa che si attua bensì come un volere più pro- di essere lui a pensare, a sentire e a volere, mentre in realtà
fondo, ma contro il proprio reale dominio su sé: a beneficio Essi svolgono la loro azione. Non v,è per lui possibilità di
dell,uomo istintivo.
,
Questo contrasto occulto nel tempo attuale viene con- veicolati da Essi, epperò identificati con la loro ispirazione:
dotto dall'azione sintonica dei due Ostacolatoti, che impegna solo nelle conseguenze degli atteggiamenti interiori e delle
azioni è reperibile l elemento dell errore sottile, ma non
, "
, sempre afferrato dalla psiche prio « egoismo », la propria discontinuità, la serie delle defi-
e dal corpo, secondo una sottile opposizione all Io. Il con-
'
cienze interiori, e si prende la risoluzione cfc un mutamento
168 169
della propria vita di una lolla contro se stessi, o contro un
,
Se l'ingiusto, o il malvagio, non avesse la possibilità
determinato tenore di esistenza. Ma il sentimento, o Io stato di impossessarsi di forze spirituali, le Potenze del male non
potrebbero contrastare la nascita dell uomo interiore sulla
,
,
d animo che ispirano tale risoluzione sono essi stessi radi-
,
calmente dominati da ila identica sete di vita: mediante essi, Terra. Il vero male è appunto il potere spirituale in mano
in realtà riprende rinnovcllata forza l,azione di Lucifero e ,
» chi non serve lo Spirito. Questo potere naturalmente sfug-
ge all Io del prevaricante, che tuttavia continua a provocarlo
,
appartiene all Io, fuori dell,influenza degli Ostacola tori. La anima, perché non 9Ì incontrano se non nella scena di essa.
Nella scena dell,anima individuale, ha inizio la redenzione
disciplina della ripetizione e del ritmo di tali esercizi porta
del mondo: la realizzazione di ciò che è stato germinalmente
lo sperimentatore a familiarizzare con la zona sconosciuta
donato dal Redentore.
in cui l,anima è una con l,Io come con la sorgente della
,
sua forza, e dalla quale scaturisce la relazione di verità con Questo dono oggi viene respinto con inusitata viru-
il mondo e con gli esseri. Tale relazione è simultaneamente lenza dall'umanità, in quanto le anime possedute dagli Osta-
cognitiva e morale: a tale livello infatti, non v,è conoscenza colatori divengono ulteriori forze avverse al Logos, dopo la
morte. Non immediatamente collegabili con il Logos dopo
,
,
,
l uomo non potrebbe avere l esperienza riflessa del pensiero,
, ma le facoltà spirituali ove realmente si attuino, finiscono
,
il risonare del mondo, o di accendersi di entusiasmo per discano a Lei: naturalmente mediante il concorso di Ahri-
qualche cosa: senza la presenza di Ahrimane non potrebbe '
,
avere in percezioni sensibili il mondo. L aspetto alterante mane. Il quale permane in basso l ispiratore della fondamen-
è l,azione dei due oltre il limite della loro funzione media- ta li tà dei valori fisici, riguardo alla legittimità degli ideali
trice razionale-affettiva e fisico-sensibile. Nel fornire all uomo
,
perseguiti, epperò il suggeritore della organizzazione di tali
la mediazione dialettica riflessa e del scnimento, e quella valori nella forma del progresso e della instaurazione di un
della visione fisico-quantitativa del mondo, i Due afferrano dominio terrestre della socialità e della religiosità.
la vita interiore dell,uomo. Però possono afferrare l,anima La descrizione data dallo Steiner, risponde all*istanza
,
e la parte dell Io vincolata all,anima, non l,Io: nel quale ultima della via dei Rosacroce, nella essenzialità delle sue
è la Forza che li vince e può asservirli allo Spirito: che sarà assunzioni cognitive: implicando il riconoscimento degli in-
,
un giorno la via della loro redenzione ad opera dell uomo. numerevoli surrogati del cammino spirituale nell epoca del-
"
Lo Steiner fornisce al moderno ricercatore simultanea- l Io. E, vero che esistono diversi gradi della verità, epperò
"
mente la descrizione della funzione dei due Ostacolatoti e serie di vie necessariamente erronee verso lo Spirito, comun-
il metodo perché sia egli a scoprirla in sé. Lo scoprirla e il que volgenti ad Esso, ma una simile pluralità genera la con-
ritrovare in sé il punto in cui non soggiace alla loro influenza, fusione globale dell,umano, ove non sia dominata da una invi1
anzi può fare di essa un veicolo dell Io libero, è l,inizio del
,
172 173
l azione
,
,
dei Tentatori: che è il segno del destarsi dell Io occorre scoprire che si sollecita lo Spirituale e si lavora a
,
Superiore nell,anima. una organizzazione etica della propria vita con l intento
,
L
,
opera di reintegrazione è commisurata dalla cono- profondo di star meglio nella vita. Certo, occorre stare il
scenza delia natura dei Due e dalla capacità di attuare rispetto meglio possibile nella vita ma non per sete di vita, bensì
,
scendente la Forza che vince Lucifero, la Forza che vince dello Spirito, bensì la spirituale espressione del proprio ego
legato alla Terra fisica e voglioso di forma metafisica. Tut-
Ahrimane, ma perché questa non entri in azione, esistono
le vie similari verso lo Spirito, le imitazioni, le riduzioni tavia questa fase preliminare del prevalere dcll,a p p a r i re
,
razionalistiche e accademiche delle varie ascesi e persino spirituale sull essere, è necessaria e inevitabile , per un
della Scienza dello Spirito. tempo più o meno lungo. Dalla conquista di un più elevato
,
Ma dire questo è facile: e un retroscena metafisico teorica- gli dà modo di non cadere nell illusione di un,acquisita indi-
mente conosciuto da tutti i lettori di Rudolf Steiner. La pendenza da Essi: una simile illusione e essa stessa posizione
reale dillicoltà è tradurre questa nozione in conoscenza, luciferica. In realtà l,uomo volge alla ricerca dello Spirito ,
ossia in azione interiore. perché mosso da Lucifero: volge alla ricerca del potere ma-
gico, dell efficienza fisica della sicurezza psichica, perché mos-
,
di questo dato iniziale, consente al discepolo còmpiti che ciò oggi v è un sovrabbondare di vie verso l,estrasensibile.
,
L unicità della via dello Steiner consiste nel fatto che egli
esigono bensì la inerente attività dei Due, ma secondo un
obiettivo posto, fuori del loro influsso, da una pura deter- dà una descrizione dell'azione degli Ostacolatori, da cui il
minazione volitiva: indi gli accennati esercizi del pensare discepolo può trarre il pensiero-forza del Principio che in lui
puro, del percepire puro, del sentire puro. Da una simile li domina. Tale pensiero-forza penetra il senso della loro pre-
senza in lui soprattutto riguardo al percepire sensorio e al
ascesi preparatoria scaturisce una corrente di autonomia ,
l'indagine che nccòssita a un determinato momento di questa zione alla presenza centrale dell,Io. Occorre realizzare tale
,
ascesi, è chiarire con se stessi che cosa veramente si vuole: presenza. Normalmente, l Io, pur essendo al centro del movi-
174 175
Se l,essere amato non lo abbandonasse, l illusione luci-
,
spurio movimento e crede di essere libero perché pensa e , ferica, data la collusione accennata e la non conoscenza che
vuole, ma non avverte che nel pensiero già subisce l,in- essa comporta dell elemento d eternità, verrebbe delusa gra-
, ,
ginario dominio in quella parte di sé alla quale non ha l,abi- cienza profonda del sentire dominato da Lucifero, si rivela
tudine di volgere lo sguardo. mediante un simbolo: l abbandono dell altro, onde si ha il
>
,
Quando l,anima s,esalta per gioia o dolore, attrazione viene meno, in quanto invero non c è né per lui né per
o repulsione, entusiasmo o malinconia subisce il dominio l altro.
'
di Lucifero. Quando un essere viene preso da tragica dispe- Ciò, ben inteso, non è identificabile con il caso, simbo-
razione, perché si sente venir meno l amore *
della creatura leggiato dal mito di Orfeo ed Euridice, di un momento di
'
amata, è l inganno di Lucifero che muove il suo sentire .
separa/ione necessario all esperienza del Sacro Amore: per il
,
come se ad esso corrispondesse la comunione con l*essere quale non ha senso parlare di perdita o di abbandono. Nel
eterno dell altro, che invece non c è E, questa la causa della
, ,
.
caso dell abbandono
"
,
l,elemento eterno è indubbiamente nel-
disperazione, non l"assenza dell,altro: che è invece perenne l uno e nell altro,
, ,
epperò fosse
, ,
Che, se si guarda, è in tal senso l,avvisatore del proprio in-
acceso il Sacro Amore l'Amore che « fa di se stesso fiamma », ,
Parimenti la delusione derivante dall,inganno del pre- .(Utilmente manovrata dagli Ostacolatone onde nell,opera-
valere ahrimanico nell anima, necessita del concorso luciferi- come principio il Logos, l"apice del-
,
ignorando l>essere puro da cui originariamente muove: I iimima dall,influenza degli Ostacolatoti.
il proprio centrale essere. Ahrimane e Lucifero cessano di In realtà nella conoscenza dell azione dei Due, si ha
,
la estrinsecazione della vita dell,anima se l anima attua la nm csi corrispettiva: opera liberatoriamente a ogni livello,
,
deve conquistarsi come autocoscienza, per non risolversi in niche e sapienti, siano altrettanti livelli di coscienza, in cui
«i esplica il dominio dei due Ostacolatoti fornenti l,Occulti-
'
178 179
astratto bene collettivo: in cui da una parte Lucifero opera o «Iella pace, o della fraternità, altro il concetto vivente. La
attraverso il messianismo sociale - la realizzazione del bene . liHerenza è come tra tenebra e luce.
collettivo sempre rimandata al futuro - Ahrimane attraver- Così vince ambedue gli Ostacolatori, chi conosca in sé
un esperienza che equivalga alla morte di sé. L alimento di
, ,
religiosa, sociale, della situazione materialistica o ahrimanica. . liill imagine tratta dal Taoismo e dallo Zen, « lasciare la
Ambedue operano acciocché né il progresso né l,attività inte- sa »: imagàne che si può dire riassuma il senso di tutta
, ,
riore siano espressione dell uomo libero, o dell uomo reale, S ix-si estremo-orientale e delle sue combinazioni con il
in quanto entità sovrasensibile. Wjhayana. Io stesso, prima del mio concreto incontro con
l insegnamento dello Steiner, avevo sondato tutto il sonda-
'
dalla capacità dell,uomo di sentire il dolore, di essere veri- loro ispirazione riguardo a uno Spirituale sentito, emoti-
tiero con sé di intuire il senso della Morte: subisce Tinsop- vamente rappresentato, ma noeticamente non percepito, per-
,
uomo che sta per essere abbandonato dalla vita, perché di I" usa il « lasciare la presa », o il satori, o la bodhì luminosa. >
giuoco dei Due. La presa di Lucifero e di Ahrimane sull uo- rire, che è semplicemente morire della retorica interiore.
mo, deve bensì essere lasciata da lui, ma a condizione che Tale dimensione metafisica egli consegue, in quanto rea-
egli conosca come veramente la tenga e mediante quali forze lizza l,elemento di morte del pensiero astratto, che è il pen-
e chi sia il Soggetto che può realmente lasciarla. siero ahrimanico, temporaneamente annientatore del pensie-
Non v,è possibilità di lasciare la presa senza lo svinco- ro lueifemeo: e il pensiero di tipo matematico-fisico, il cui
lamento del pensiero dall,organo mediante cui di continuo reale compito è condurre l uomo fuori delle nebbie della
,
esso assume come proprio il contenuto luoifcrico-ahrimanico, interiorità vincolata alla psiche, o alla cerebralità. Tale ele-
di cui si fa forma la presa. Il compito e appunto sperimen- mento di morte viene utilizzato come veicolo di purità, dal-
tare il pensiero come forma pura, estinguendo ciò che appare la metafisica forza dell'Io, presso la soglia mentale: come vei-
contenuto ed è invero nulla. Dinanzi a questo nulla, sorge colo delle potenze incorporee, o non cerebrali, del pensiero.
la pura forza della forma-pensiero, creatrice di un nuovo Il discepolo che attraversi la zona dell,alto silenzio e della
essere. estinzione delle tensioni mentali, in sostanza sperimenta come
11 discepolo, mediante l,ascesi rosicruciana, conosce la atarassia eristica l iniziale ,
vita dell,Io indipendente
morte del pensiero in quanto pensiero astratto: con questo
,
dall,influsso dei due Ostacolatori.
conoscere già muove al livello vivente della Luce. Egli rea- Ahrimane è in profondità opposto a Lucifero, e vice-
lizza l,elemento di purità insito in quella astrattezza, in quan- versa: còmpito spagirico e micaelita, epperò insegnamento
to sperimenta la sua positiva funzione negativa: di produ- degli istruttori della Rosacroce, è rendere funzionante que-
zione di un vuoto necessario all elemento
,
spirituale nel sta opposizione basale, quale varco dinamico allo Spirito nel-
mentale, epperò non si lascia ingannare dalle sue parvenze l anima.
,
,
vita, con l afferrare il puro pensiero astratto: giovan- zione dell attuale simultaneità concorde dei Due.
,
acquisisce il potere di sperimentare la vita dell anima. Speri- spagiria si rivelano allo sperimentatore rosicruciano forme
menta uno zero della tensione psichica, una sorta di morte simboliche di operazioni volte ad un impresa iniziatica, che
,
di tutto ciò che è superfluo, retorico, esaltato o depresso, oggi egli può realizzare mediante la spagiria del pensiero vi-
inessenziale bramoso o repulsivo. Entra in una zona di
,
vente: onde nell anima l,elemento
,
solare (Logos) separa Io
alto silenzio e d assoluta assenza di psichismi in una
*
182 183
ne), per operare su essi secondo il Potere originario: sor- io piano è senz altro vero, ma non è che una preliminare
,
gente dal segreto essere della Terra, come dall,essenziale interpretazione della reale verità. La quale invero non può
scaturigine solare .
essere espressa dialetticamente, se non a condizione di inge-
In tal modo egli attua la via dei nuovi tempi , o via nerare equivoci. Ma ciò che non può essere detto, è conte-
rosicruciana: grazie al « pensiero libero dai sensi » sospende
, nuto come pensiero di londo, attraverso la diver-
l adesione dell anima al sistema nervoso
, '
dovuta a quell'in-
,
sità dei suoi aspetti, nell insegnamento dello Steiner: la me-
,
fluenza di Lucifero di cui l'anima attende essere liberata: ditazione fedele soltanto può condurre alla percezione di
ma con ciò Ahrimane viene isolato nel sistema nervoso tuie pensiero.
che è la sua legittima sede onde la sua azione non può più
, Allo stesso modo che una sostanza come la dinamite
nulla sull anima. La via rosicruciana insegna che l,anima deve
,
reità.
male tutto ciò che contraddica la propria posizione perso-
nale: il senso ultimo del male è il suo venir trasformato nella
forza di cui esso è la distorsione.
Né si deve credere che i produttori del male siano Luci-
Questi brevi accenni alla funzione dei due Ostacolatori fero o Ahrimane: in tal senso essi sono davvero innocenti.
non possono che essere allusivi E, (impossibile che lo speri-
'
L autentico produttore del male è l uomo, per il fatto che
,
.
propria: onde egli scambia per propri i loro impulsi. In tal è, così
modo però, egli le ha sempre a portata di mano e proprio
,
la sua funzione, essendo la sua intima Forza. In tale tecnica
per questo ha la facoltà di capovolgere la situa- opera la corrente prenatale del Buddha, come facoltà di af -
zione e di usare lui la loro azione, secondo il proprio francamento dai più sottili vincoli della brama, mediante cui
gli Ostacolatoci tengono l uomo. L essere che si svincola è
, ,
è la corruzione delle originarie forze del Buddha: originarie Non v"è via tantrica, o Zen, o Magia spagirica, che
,
epperò oggi più che mai essenziali all esperienza della libe- uguagli la grandezza di una simile possibilità. Si tratta di com-
razione. Naturalmente parliamo di forze del Buddha o del prendere perché lo Steiner descrive in modi diversi la du-
,
Even-
,
ascetica, o religiosa.
l uomo. Nn v è bisogno di contrapporsi a Lucifero e ad
, '
fluenza dei Due: Forza che tuttavia necèssita dell,azione di Ahrimane: è suficiente contemplarne la presenza. Non ha
senso combatterli: essenziale è sorprendere in sé la loro
Essi per estrinsecarsi e attuare la propria profondità nello
umano. E la forza mediante cui egli può fare di ciò che di
, forza, distinguendo da questa la Forza dell,Io: ma ciò esige
continuo prepara le sue catastrofi ni veicolo della sua asce-
,
quella conoscenza della loro radicale inerenza alla vita dei-
sa spirituale il veicolo dell,Alta Magia, o Magia Divina. Pio, che sola può dare modo all,Io di operare secondo la
propria autonomia buddhica rispetto ad Essi e perciò di arti-
,
to essere capace di conoscersi per attuare un dominio che è la coerenza profonda con l,intima Forza Solare, la decisio-
già possiede, ma non sa di possedere, comportandosi come ne secondo l assoluta connessione con l essenza del mondo:
, ,
se ne fosse privo. L Io non ha che a essere: non deve com- ancora una volta l arte dell Io è afferrare e usare il potere
, ,
piere sforzi, solo essere se medesimo, secondo un movimen- dcll,Impeditore, per operare all,estinzione ulteriore della
to che già possiede perché è il suo originario movimento.
,
produzione demoniaca, il debito karmico umano. Il potere
Gli Ostacolatoli, in definitiva, stanno II a sollecitare tale dcll,Impeditore e in realtà il simbolo del potere che l Io
movimento: l essere dell Io, l,Io sono.
, ,
ne uno che non debba essere pagato: la remissione dei di questa Verità, la cui conoscenza è l,esperienza di pochi,
debiti è bensì possibile, ma in quanto vi sia qualcuno che anzi di rari uomini: ai quali essenzialmente si rivolge il mes-
se li accolli. Una volta scoperta la Forza la via della libera-
, saggio di Steiner, come a coloro il cui compito è unificare
zione e della Magia Solare il credere di pensare a se stessi
, i gradi, impliciti nella necessaria plurabtà dei gruppi, secon-
è un non senso: una contraddizione in cui può cadere solo do invisibile gerarchia.
'
chi non ha compreso la via e ancora la concepisce sotto l in- Questa gerarchia esiste nella sfera astrale superiore, ed è
flusso luciferico-ahrimanico.
il rapporto vero tra i singoli e tra gruppo e gruppo ma può
Come sorge la Forza, ci si trova bensì sul sentiero essere contraddetta nella sfera fisica, anai, avversata, pro-
della liberazione, ma dinanzi a un immenso mondo di rudne prio da coloro che sono i solerti custodi della regolarità
spirituali e a un immane mondo di entità demoniache pro- cultuale. Può accadere che da costoro, i portatori della ge-
,
dotte dall,uomo, esigenti da lui il loro sussistere. Comincia rarchia invisibile siano veduti come scompaginatori dell or-
,
un opera di preparazione dei compiti interiori necessari dine « giuridicamente » costituito: e che perciò vengano av-
al futuro, pnimo fra i quali quello che dia modo all uomo di
,
è distorto, la restituzione della gerarchia, sono eventi cui in cui il suo Io, non consapevole, viene mosso dagli Osta-
l adepto attende in sé, mediante l intima Forza dell*Io: se-
, ,
colatoti.
condo la luce del Logos, può scorgere nell anima l azione
' ,
radicale degli Ostacolatoci, che sembra giungere da fuori. La saggezza a tale livello porta l,operatore bensì a se-
parare l Io del colpevole dalla influenza che lo induce nello
,
191
190
XV. MAGIA SEXUALIS il distacco, perché si trova dinanzi a una forza solo apparen-
temente obiettiva: in realtà si trova dinanzi alla propria
forza coinvolta, e coinvolta -in modo da non potersi come
lale scorgere. Il fallimento di tutte le magie sessuali si
deve all,equivoco di questa radicale e non posseduta identi-
ficazione dell,Io con la natura, onde la natura comunque
coinvolge l Io: cui viene tolta la possibilità del n o n a g i r e,
,
a sperimentarla.
La radicale identificazione esige una spagiria, che non
può venire dai ragionamenti o dai sentimenti coltivati in
La conoscenza non semplicemente informativa» della
, base alle nozioni ermctico-alchimiche, né dagli atteggiamenti
funzione degli Ostacolatoci nell,uomo in relazione a espe-, occultistici e dal fatto che ci si ritiene maestri perché taluni
rienze che presentino carattere di « destano » piuttosto che ascoltano il nostro sapere affascinati e talora al loro livello
di forme delia iniziativa individuale suggerisce considera-
, invero aiutati, epperò inclini a proclamarci guide spirituali.
zioni pratiche sul senso ultimo della spagina epperò in , Malgrado i conseguimenti, il principio che nell,iro; mani-
particolare in rapporto al sesso. La più sottile forza la più , festa la più alta potenza dell,uomo, permane gravido di pos-
elevata mediante cui Essi operano nell,uomo, risulta appun-
, sibilità, come una chiave rara a far funzionare, perché in
to il sesso la cui sublimazione, per quanto assurga a rare- realtà chiave di tutta l impresa
,
,
spirituale.
fazioni platoniche non esce dal dominio di Lucifero: al
,
Nei libri Dell'Amore Immortale e Graal, quest,ultimo
quale, in tal senso, è inseparabile quello di Ahrimane, vinco- col sottotitolo « Saggio sul Mistero del Sacro Amore », in
lante il corrispettivo sentire-rapprescntare all,apparire sensi -
bile.
Graal è più che un simbolo, ho tentato tracciare un sentiero
Dalla meditazione sulla relazione tra le Gerarchie e le verso la spagiria solare: ma, riguardo all uso magico delle
,
dal suo presentarsi come una potenza unitaria: dinanzi alla rate del pensare sentire volere, è la prima fase di una eleva-
quale invano l Io tenta porsi come dominatore ed esercitare
,
zione che dipende solo in parte dal discepolo. Una volta per-
192 193
ccpita ciascuna corrente allo stato puro egli può esercitarsi
, La meditazione della Rosa-croce, data dallo Steiner nel-
a distinguere la superiore corrente unitaria del pensare-sen- la Scienza Occulta, ove sia integrata da esercizi contenuti nei
tire-volerc dalla sfera in cui entra in collusione con le in- « Quaderni esoterici », conduce a una simile possibilità:
fluenze di Lucifero e Ahrimane per la sua determinazione
, essa comunque fa appello a una volontà centrale che sin
egoica. Egli può (iniziare un opus spagirico dapprima median-
, dall'inizio rechi in sé un,esigenza di assoluto e la consacra-
te attività imaginativa volta ai moti dell'eros che si presen- , zione che le corrisponde. Del resto, la funzione sostanziale
tano non sollecitati: per lui il compito è separare mediante , di una simile tecnica è il senso ultimo della disciplina rosi-
imagini l>elemento aureo-solare del volere vitale dalia sua
, cruciana: non la lotta contro gli istinti, ma la loro pene-
alterazione bramosa. La brama è una continua formazione trazione e trasformazione. La misura della coscienza inizia-
,
dell"imaginare liberato: un intervenire nel movimento infe- non prospettarle in uno schema determinato psicologica-
riore, così da incorporare solo il suo darsi originario là dove ,
mente e secondo tecniche di tipo tradizionale, bensì realizza-
si presenta istintiivo e da condurlo oltre, sollecitandone la
,
bile dall,individuo libero, in quanto sia capace di imposses-
sarsi da sé delle 'iniziali forze di coscienza richieste a intuire
forza radicale: perciò è simultaneamente un distacco e un
atto più profondo sino a una comunione pura con quella via via sperimentalmente il compito.
,
forza che normalmente si altera come brama, non avendo E> decisivo in tal senso il retroscena cosmico della di-
,
altro veicolo rispetto alla coscienza. In sostanza il moto ori- namica delle forze in atto: in alto le Gerarchie regolari
ginario proprio al soggetto, si congiunge volitivamente con governanti tutto ciò che strutturalmente e funzionalmente
il movimento spontaneo dominato dagli Ostacolatoci e lo è ritmico nell,Universo edn particolare sulla Terra: in basso,
presso la determinazione individuale, l azione delle Entità
,
paura: così l ira, cosi l,eros, così ogni altro istinto: con cui Steiner infatti dà come primo orientamento dell*ascesi la
il rapporto ordinario, etico, mentale, scientifico, in partico- / ilosofia della Libertà: ma tutta la sua opera verge alla spa-
lare psicanalitico, non è che soggezione traslata dialettica- rii li solare come al suo coronamento. La storia cosmica e
un alta traccia siderea dell impresa restauratrice dell,andro-
* ,
mente.
Gli istinti debbono bensì avere il loro trattamento eti- gine metafisico. Come dalla sintesi originaria Sole-Terra-Luna,
dapprima il Sole si scinde dalla Terra-Luna, indi la Luna dal-
co, psichico, dialettico, sino alla loro circoscrizione cognitiva
la Terra, onde è possibile l,opera solare direttamente verso
umana, ma da un punto di vista essenziale essi sono la ri-
la Terra e indirettamente mediante la Luna: così il principio
chiesta della magia trasmutatrice, ossia l istanza ukima del-
,
sua reale impresa. Solo l uomo spirituale può affrontare radi- ratore della scissione, l Io deve dapprima ricostituire il po-
,
calmente gli istinti: non l ego, ma l Io Superiore. tere puro della sintesi, che e il senso del superamento della
, ,
Al riconoscimento della unicità della missione iniziatica dualità concetto-oggetto mediante la concentrazione, secondo
dello Steiner, per me fu decisivo scorgere il senso reale c la tecnica data dallo Steiner, per la cui chiave rimando al li-
tuttavia non esplicitamente enunciato, dell,ascesi data da lui: bro La Tradizione solare. Posseduto l,elemento originario
la redenzione dell,eroi come restituzione della sua dynamis «Iella sintesi, questo, come si è accennato, non lotta contro
pura. L impresa spagirica di cui conoscevo la fondamenta-
,
,
l istinto
>
lità attraverso le varie indagini alchimiche, mi risultava identifica con la sua direzione e lo supera temporalmente,
,
connessa con l esperienza del principio centrale della co- .la fuori del tempo, ossia lo supera in rapidità, portan-
,
scienza, attuante l indipendenza non solo dalla sintesi infe- dosi oltre il suo oggetto medesimo, che è sostanzialmente
riore, dovuta al concorso con gli Ostacolatori, ma anche dal- una rappresentazione ahrimanica: il cui con-
,
la scissione medesima, grazie alla redenzione del pensiero. tenuto emotivo però è fornito da Lucifero. Con ciò l istinto
La redenzione del pensiero e la redenzione dell>eroi sono diviene veicolo della liberazione, ma di una liberazione che
lo stesso sentiero, per l,ascesi rosicruciana. radicale, in quanto entra nella sfera segreta dei dinamismi
196 197
11
zione d amore,
, ' ,
corporei. In sostarla l elemento sintetico originario, in prima che all anima senziente, appartiene
,
Per realizzare se stesso in profondità, ossia per attuare della coppia umana percorrente le vie della Iniziazione, ma
la propria reale forza, l,elemento sintetico originario deve c parimenti verso la realizzazione androginica, l ascesi ima-
,
>
discendere nella profondità dell,organizzazione corporea. Lo ginativa del singolo, capace di attuare nell anima la sintesi
,
iniziale veicolo di tale discesa è il pensiero razionale che delia dualità: sintesi costituzionalmente potenziale in essa,
inconsciamente si vincola al sensibile: è questo pensiero che, indipendentemente dalla possibilità dell,incontro con l,altro
liberandosi dal sensibile c afferrando la forza della propria componente la coppia. Il singolo asceta può preparare ima-
immanenza, secondo la tecnica rosicruoiana, dischiude nella ,
j?inativamente l esperienza del Sacro Amore, epperò il pre-
anima il varco di profondità al Principio risolutore della supposto della restaurazione androginica, per la quale non
brama. L,elemento solare, divenuto essenza di quello terre- v
,
è elemento che manchi alla sua anima: da essa è comunque
stre, grazie al sacrificio del Logos, può, nel veicolo di questo ,
evoeabilc il Principio intimo all Io, generante la correla-
pensiero, operare redentoriamente sull elemento lunare-tcr-
'
Il senso ultimo dell,insegnamento è la spagiria micaeli- non può nulla su simile relazione, quando essa si svolga se-
ta. Questo il discepolo può scoprire, ove tenda alla Inizia- condo la regola del Sacro Amore: l Ostacolatore ne viene
'
zione, piuttosto che alla dialettica delle cose iniziatiche. Ru- soggiogato il suo potere d"incantamento, non trovando pre-
,
dolf Steiner non parla del sesso e tanto meno di tecniche sa, ritorna magica forza del volere impegnato nell opera.
,
trice, il cui corollario finale è la redenzione dell impulso radi- peramento della scissione originaria. L a n d r o g i n e, in-
cale della natura animale dell uomo, ossia dell ero*. La cop-
" '
fatti, è il simbolo della primordiale integrità dell,uomo, re-
,
pia iniziatica ha le chiavi di una simile possibilità: la via cante il germe dell Amore creatore: che per attuarsi deve
del Sacro Amore, il cui procedimento assume le forze radi- alterarsi. Deve perdere il proprio stato originario, per dive-
cali dell eros,
f
comporta una tecnica che si svolge unicamente nire potere (individuale, onde esige dapprima la scissione
indipendenza dall ero*. La reale rela-
'
sulla base dell assoluta
,
dell,uno in due, indi la serie delle alterazioni della correla-
198 199
ziorvc, sino al costituirsi della coscienza cgoica Da allora, .
Sole. I,a via rosicruciana è la sola che dia modo al disce-
a ogni livello della caduta l,eros è l,anelito profondo a ri- polo di sperimentare il contenuto reale delle emozioni e di
,
trovare il Paradiso perduto: che non ha nulla a che vedere riassumere il sentire come un potere originario di ritmo della
con l atto sessuale, anche se questo, su un certo piano vale
'
reintegrazione .
,
gine, con ciò tornando impulso creativo dell Io: impulso
sperimentato come un trascendente volere capace di liberare ,
essenziale che, come viene mostrato nel Graal, oggi l>uomo
la vita del sentire in profondità .
ha la possibilità di sperimentare bensì individualmente, ma
con le forze riconsacrate della individualità.
La spagiria solare porta a una relazione dinamica con
il sentire , che prepara la redenzione degli istinti e la loro Sostanzialmente, in alto come in basso, ciò che muove
spagiricamente èl attività pura della coscienza, libe-
,
,
resurrezione quali forze dell originaria luce astrale. Ogni sen-
tire è una sterile soggettività: è la parvenza dotata d,un po- rata dall elemento
,
luciferico-ahrimanico. Il pensiero scorre
tere impersonale di realtà che dal di fuori non offre presa
,
normalmente in un puro elemento eterico, immune dal-
all ,
Io: solo il pensiero liberato può divenire il veicolo del- la corruzione luciferico-ahrimanica, ma non ha co-
l,Io all interno del sentire. Il còmpito dell,Io è entrare nel
,
scienza di si a tale livello, onde perde l,immunità là dove,
sentire in quanto parvenza: nella pienezza di un sentimento ,
per farsi cosciente, diviene dialettico e razionale. L arte del
quale che esso sia, l,Io deve tuffarsi: immergersi nella discepolo è conquistare il livello reale del pensiero come pen-
sede mediana come in un àmbito acqueo: realizzare la pro-
,
siero solare, o vivente: la dimensione della purità origina-
pria forza con lo sprofondarsi in esso, come in un vortice ria, o della castità creatrice. A questo livello, infatti, oltre
da cui attingere la virtù del risorgere. L'aurea forza dell,Io la sfera delle sterili emozioni, incontra la corrente imperso-
si congiungc in tal modo con l'astrale profondo le cui cor- ,
nale del sentire, che reca come potere universo l,impulso del
Sacro Amore. Egli incontra la zona segreta dell anima in
,
del cuore eterico: al cui centro dorme l,essenza spirituale del cui splende come Sole il Logos: prima di questo incontro,
200 201
ogni luce, ogni forza, ogni ispirazione vengono sempre alte- era stato possibile prevedere nel periodo in cui la Filosofia
ratamente mediate dallo sforzo dalie discipline, dalla ten-
,
della Ubertà venne scritta. Di una simile corruzione, del
sione morale. resto, necessitano gli Ostacolatoti per paralizzare il conte-
nuto vivente dell opera, onde sagaci espositori, come al ser-
,
purità del pensiero liberato, la corrente eterica in cui, me- realtà viene resa inefficiente l unica conoscenza che può resti-
,
'
ché Io Steiner accenni alla via del Graal come alla direzione
attuale dell impresa
,
iniziatica, e perché la « via diretta » da
lui data e posta al centro della sua opera senza clic appaia
,
certo l elaborazione
,
concettuale della Filosofia della Libertà,
bensì il dÌ9Ìncantamento del concetto dalla forma che gli
è immediata epperò apparentemente legittima, sino al suo
accendersi come potere di vita indipendente da tale forma,
ossia come dynamis della libertà, di cui quella « filosofia »
è l,istanza.
202 203
XVI. SECRETUM INVIOLABILE della presente epoca consiste appunto nel fatto che lo Spi-
rito si risveglia cosciente, dopo una millenaria con-
formità alla regola della propria trascendenza. Ma si risve-
glia dove è caduto, ossia molto in basso: al livello in cui
soltanto poteva acquisire forze individuali di autocoscienza.
L epoca è un epoca di pericolo, perché allo Spirito che
, "
e tuttavia quello relativo a ciascuno. scoprire che, in sostanza, quello clic minimamente si muove
è dentro di lui e chiede di essere afferrato dirottarnen-
I sentieri le scuole, i metodi, gli Yoga, sono innume-
t e secondo le proprie leggi: lì la Tradizione può cominciare
,
revoli. Ma non si può dire che ciò che si riversa dalle di- a rivivere.
ghe rotte sia lo Spirituale. Come gli animosi magliari napo-
letani partono ancora alla conquista del mondo e tra l,altro I testi tradizionali in realtà sono uno spunto, ma non
giungono ad affibbiare partite di seta fasulla ai tradizionali si fa che una preliminare strada e questa preliminare strada
produttori della seta, ai Cinesi, considerati peraltro commer- diviene l,immobilità, o il guasto, di tutta la vita, se non
cialmente i più « dritti » del mondo: allo stesso modo par- si avverte la necessità di una Scienza cosciente dello Spi-
rituale, secondo l esperienza attuale delle forze immediate
,
lessico sacrale, che autorizza a giudicare ciò che è fuori o darizzare contro di lui, malgrado i loro dissensi di superficie.
dentro la Tradizione, come una misura per la realtà sovra- Il vero occultista conosce questa situazione: la sua arte è
sensibile. muovere nel retroscena di essa, perché questo gli rivela ciò
Occorre dire tuttavia che quell,anelito e una virtù pre- che gli viene essenzialmente richiesto. La visione di tale re-
natale, ossia un impulso del karma: chi ama rimuginare troscena è per lui un aiuto, quella solidarietà è un fenomeno
l antico con le forze attuali, affissandosi al contenuto anti-
,
che esige essere compenctrato di pensiero. Essa non è co-
co e ignorando le forze che gli danno vita, in sostanza man- sciente nei soggetti solidali, la cui intesa è il potere di una
ca di tale impulso: perciò è giustificabile. In definitiva, tutti anima di gruppo: egli può invero muovere median-
sono giustificabili. Gli unici a non essere giustificabili sono te la forza che emana da essa, sino a riconsacrarla.
coloro che recano in sé l impulso ,
a uscire dal sonno tradi- Gli attacchi contro la Via Solare si susseguiranno da
zionale, per ritrovare l elemento reale della perennità, e tut-
,
ogni parte, nessuna esclusa, compresovi perciò anche quello
tavia non sono capaci di coscienza del loro impulso. di coloro che da essa hanno avuto sostegno e aiuto.
La pluralità delle vie è giusta: ogni individuo è una via Questa situazione, intensificandosi, chiarisce al discepolo
a sé. Le vie affini determinano gli aggruppamenti, secondo il senso del sacrificio mondiale convergente nell,individuo
livelli necessariamente diversi occultamente rispondenti a
, umano secondo l imagine
,
della Bbagavadgita.
,
gradi diversi. Ma a questa smisurata varietà di gruppi viene Riconoscere il centro delle forze di sacrificio emanate
a mancare sulla scena il filo che li congiunga gerarchicamen- dagli apparenti avversari, che appunto partecipano al sacri-
te, se manca l azione invisibile degli operatori essenziali:
,
In quanto lo Spirito va destandosi dal sonno mille- zione cristiana, rispondente ai momenti che vanno dalla Co-
nario su tutta la Terra privo di coscienza del livello per-
,
rona di Spine alla Flagellazione: così assunta, può a un de-
duto, i Deviatori sono all,opera perché la ricerca spirituale terminato grado divenire la Forza che libera dal male.
sia deviata, venendo asservita, al livello attuale, all uomo do-
,
minato dalla terrestrità ossia dal mondo finito, quantitati- Il discepolo a questo punto può intendere il senso del
,
vo, al quale egli si è abbassato unicamente per uscire da tale Batkol - di cui lo Steiner parla nel "Quinto Vangelo" -
millenario sonno. in quanto riconosce l,anima come sintesi di forze cosmiche,
207
206
,
a cui egli può elevarsi grazie a un analisi supcriore evocante Gerarchie. E comprende l,importanza della serie delle i m a-
g i n a z i o n i date dallo Steiner, perché sorga nell anima vi-
,
avver-
Gerarchie »: questo e il pensiero-forza da Lui enunciato in
tendo in tale atto l unica attitudine vera dinanzi all incalzare
, , una delle Lettere indirizzate ai discepoli, negli ultimi mesi
convergente delle forme dell avversione.
, della sua comparsa terrena.
Se si vuole -trovare dove si affaccia una verità nuova
Questo incalzare è cosmicamente previsto: ima simile
avversione è il necessario rivelarsi di una forza: in definitiva per il mondo, occorre guardare contro che cosa, coloro che
,
contro l uomo
,
è la conseguenza di un accordo pattuito tra senta per essere conosciuta: essa esige come terapia l azione
Essi, di là dal loro reciproco conflitto originario. Egli sa che delle forze intatte della coscienza. Chi risponde con la con-
non ha senso dolersi dell avversione del mondo o di lottare templazione all odio convergente, risponde con le forze spi-
, ,
contro di essa: la sua azione è semplicemente la realizzazione rituali richieste dal sacrificio offerto dai fratelli umani. Egli
può a questo punto intendere il senso ultimo del Pater
del contenuto del Batkol, integrata ogni volta dalla imagine
della sua controparte cosmica ossia del suo rovesciamento,
,
Noster, che è il rovesciamento del Batkol, pronunciabile
veicolo della comunione con il coro delle Gerarchie ope- come il potere cosmico della preghiera. Il senso del « Rimetti
ranti dalle altezze sideree sino alle strutture animico-fisiche .
a noi i nostri debiti, così come noi li rimettiamo ai nostri
debitori », è la risposta spirituale all avversione umana, che
>
209
208
,
può essere presente nell anima del cercatore, per virtù intc- ,
come forze della ossessione ideologica estranea alla realtà di libertà sempre comunque presente e sempre smarrito nella
umana, e della rivolta sistematica contro l,Ordine cosmico .
trascende illimitatamente il debole e incerto volere indivi- rante magicamente a rendere viva la « zona » in cui l Io
incontra l'anima. A tale livello l,anima è libera di se mede-
duale dell,uomo: che tuttavia reca in sé celata la virtù di
fare sua tale potenza in quanto gli è originaria. In essa urge
,
sima, ossia della parte di sé consonante con la corporeità:
l Universo.
,
può decidere con la massima autonomia, perciò con essen-
ziale moralità, indipendentemente dalle deficienze morali
In una minima vittoria dell,uomo su se si celebra la
,
,
210 211
vero, che non può essere recitazione sentimentalistica o mi- versione in se stessa: perciò, dal punto di vista della dire-
stica, ma frutto della conoscenza. Chi giunga a questo amo- zione cosmica, le è necessaria la guerra.
re, fondato sulla conoscenza e sulla pace con gli esseri, può
La guerra ha sempre come positiva occasione antece-
tutto: non ha nulla da bramare, perche ha tutto e dinanzi
, dente la possibilità che l,avversione venga afferrata in pcn-
a sé il cammino del Superumano, implicante l assumere come
, sieri-forza trasformatori, dalle personalità responsabili. Allor-
materia prima da elaborare, gli strati profondi dell umano.
ché una tale possibilità viene meno, la guerra diventa ine-
L avversione
,
umana e, da parte di colui che la emana vitabile. Essa potrebbe essere evitata, ove fosse convertita
epperò in sostanza la patisce, realmente, un sacrificio, cui in confronto reale di conoscenze, ossia di forze della sag-
deve rispondere come terapia, da parte dell,asceta, la cono- gezza estrapolila, o dell ascesi. Tale confronto non avrebbe
,
scenza di tale retroscena sacrificale. A un determinato mo- nulla di comune con un evento politico o della cultura. Un
mento, egli conosce la prova dell essere al centro delle varie
,
cessità di rispondere egli stesso con dai Poteri che necessitano del sistema dell,avver-
timento appartiene alla sfera dell anima, non alla sfera dello
'
offrendo presa: die è in fondo non offrire presa a ciò che leanza dei Poteri che costituzionalmente e cosmicamente sono
non è, alla natura. Con ciò, a un determinato momento ,
,
per evitare Io scontro tra loro. Il loro impulso anti-umano
che può evolvere in una lotta degli ingiusti tra loro, oltre è già pago della possibilità di estrinsecazione totale in un
la loro finzione della pace a tutti i costi. Questa finzione sistema organico, politicamente soggiogante i singoli median-
orchestrata in retoriche diverse presso una sottile volontà
,
te la sottile e sempre più finta rete degli obblighi civici.
di guerra, impedisce che l,impulso dell,avversione sia affron- In tal caso, Lucifero e Ahrimante giungono a realizzare
tato nella sua vera sede, ossia nella scena della coscienza: mondialmente la loro alleanza sotto l egida della pace tra
'
impedisce che la coscienza individuale scopra e affronti l,av- i popoli: che diviene l,ideale predicato simultaneamente in
212 213
chiave chiesastica e in chiave laica mediarne identica affer-
, sonaggi che sembrano bene informati su esse e in realtà,
mazione di giuridicità e di necessità. Ideale intoccabile esso
, nella maggior parte dei casi, non ne conoscono nulla.
diviene il mito che può costituire all,organismo formalmente
religioso la base della buona coscienza: di aver infine attuato
Né una sola opera, o un minimo numero di opere,
del resto, è sufficiente a dare l,idea della vastità e della
la missione della pace sulla terra: sostanzialmente vendendo
l
, unidtà di un insegnamento che non riguarda una corrente in
Uomo all,oscuro potere della politica: incatenando i sin-
goli al sistema astratto della società senza Spirito: riducendo
particolare o imo specifico aspetto della cultura, ma tutto
l essere
umano, epperò il presupposto superumano: inse-
,
,
visione economica del problema dell uomo.
ticamente sperimentato le vie d,Oriente e d,Occidente, può
Visione economica, però, senza possibilità di perce- dire che è la via diretta, o la via del Logos per i nuovi
zione dell elemento interiore dell economia, o del retroscena
, ,
del sistema che, pur di respingere la conoscenza della tri- entrare per degnità e volontà: non è sufficiente, per posse-
partizione dellorganissmo sociale, recata dalla Scienza dello derlo, il semplice accettarlo, o l'appartenere all,associazione
Spirito - che è la via dell,avvenire in quanto soluzione
,
di coloro che ritengono esserne i depositari. E, una volta
reale del problema - preferisce accordarsi con il Materia- accettato, occorre comprendere l inevitabilità dell,avversione
'
l espressione
,
di tale essenza, l avversione.
,
214 215
zione trasmissiva di pensieri pensali in una determinala Nei momenti della meditazione, può apparire particolar-
,
Per quanto si possa venir colpiti da certe deformazioni nente, non avrebbe senso parlare di mediazione. Deve potersi
della verità e dalla loro persistente trasmissione sotto il ,
identificare una stessa forza, che si svolge in basso come in
segno della Scienza dello Spirito è importante riuscire a
, alto: deve essere riconosciuta un attività che appartiene
,
vedere la strumentalità delle difficoltà che da esse derivano , simultaneamente all individuale essenza dell'uomo e all,im-
'
né mancare di gratitudine per chi fornisce elementi di cono- personale mondo delle Gerarchie. Comprendere che questa
scenza del retroscena spirituale di determinati ambienti: attività è il pensiero, è appena un piccolo passo innanzi, ma
elementi preziosi al lavoro interiore, ma non per questo permane un tepido moto dell intelletto oltre il quale non si
,
meno inquietanti rispetto al loro senso finale: soprattutto va, malgrado i minimi poteri della concentrazione, e al quale
in relazione allo stato di emergenza delle situazioni umane ci si arresta, se non si comprende che l elemento solare inti-
,
e alla urgenza della giusta ispirazione attesa da coloro che mo al pensiero non ha nulla a che vedere con la testa del -
operano sulla scena: il cui errore invero solo in parte è im- ma esprime l essere suo originario e profondo. Tale
, ,
l uomo,
pensiero non può muovere nell anima, se simultaneamente
,
putabile ad essi.
216 217
movimento, indipendente dalle forme luciferiche dell intel-
,
,
e nello spirituale. La logica umana A questo punto ha inizio l,impulso rosicruciano del-
deve apprendere il pensiero dal Logos, per essere realmente l ascesi. La pura continuità del moto-pensiero, accordando
"
rigorosa e conoscere vincoli o limiti su tale piano, che il mentale con il suo elemento originario, tende a divenire
appartengono alla necessità dialettica, piuttosto che al pen- nell anima
,
continuità del Ix>gos Solare. Il pensiero puro è
siero in sé. Va trovato il pensiero in sé, ma questo, nel suo la forma di cui si veste il Logos costituzionalmente ope-
rante nell anima.Ma è il pensiero cosciente nella testa, dove
,
moto libero dal sistema della testa, reca una potenza d im-
,
personalità che, a sua volta evocata, scopre gli ostacoli della normalmente, come moto dialettico, perde la connessione
,
natura personale. Tale potenza d impersonalità appartiene con il Logos: il ricostituire deliberatamente questa connes-
sione, realizzando il moto formale, e l esperienza del pensiero
,
all,Io vero.
Tutta una prima fase della disciplina rosicruciana con- astratto come pensiero puro. Il veicolo mediante cui il pen-
siero originario ordinariamente muore, diviene veicolo della
siste nel realizzare il potere, insito nel pensiero, di mani-
festarsi secondo proprie leggi, malgrado i limiti dell,umana vita: la via più lucida allo Spirituale.
L accordo dell elemento
,
mentare, in quanto l indagatore deve dimenticare se stesso, di superare direttamente il proprio limite verso il Logos:
mettere veramente da parte l ambigua psiche, per l obiettiva
, ,
ricerca, onde il pensiero impersonalmente ponga i fenomeni renza, o prova tragica, che non tenda al trascendimento di
in relazione tra loro e in sé identifichi le loro cause. Questo tale limite. Il segreto della via rosicruciana è il riconosci-
moto del pensiero è l inizio dell,esperienza dell1elemento
,
218 219
il discepolo giunge spesso a un « a tu per tu » con se me- malmente è per il discepolo la capacità di comprendere clic
desimo, che Io prepara: può contemplarlo può sperimentarne
,
non ve azione che non appartenga alla sfera dominata da
la Forza salvatrice nei momenti elevati della meditazione ,
Lucifero e Ahrimanc, e perciò non venga afferrata da questi.
'
L azione che muova dall Io connesso con il proprio Archetipo.
,
senso pregiudicarne il procedimento con l imaginc di un non Chi si rivolga di continuo al Principio, per esserne guidato,
ancora assimilabile Logos. Chi intuisca il Logos e manchi e di continuo esita per poter acquisire sicurezza risolutrice,
temendo di compromettersi nell azione, manca in sostanza
,
del discepolo è conseguire tale equilibrio tra dell"anima, grazie al quale ogni volta la dualità viene supe-
rata. L ispirazione diviene immediatezza del ricordo, ossia
'
A questo punto la connessione con il moto diretto del cuore nella volontà. Non deve essere inter-
rotta la spontaneità dell azione e della comunione umana,
,
Forza, dalla serie incalzante degli eventi del giorno ormai casi in cui non vè tempo per decidere, occorre sapere
,
221
220
chiave di tutte le difficoltà della vita dell anima:
,
, ma è
quel segreto dell affidamento alla Forza espresso nell,ima-
perciò inconcepibile all anima razionale-affettiva, ossia prati-
*
operazioni della concentrazione e delle meditazione che la per l Io. Ma non può essere problema dell'Io, che è in sé
,
preparano, bensì l uso giusto delle forze impegnate in tali fuori di ogni contraddizione. Le contraddizioni, le problema-
operazioni. Le forze possono parimenti potenziare l'ego ,
tiche, riguardano la presunzione della limitatezza umana, il
'
come divenire veicolo dell Io reale: l,immediatezza consiste
,
mentale, ossia la coscienza astrale estraniata all Io.
nel fatto che quelle force sostanzialmente appartengono Il mentale è ciò che viene consumato mediante la
all
,
,
prese spirituali e alla sempre più fitta organizzazione delle
e si vuole nell anima, identificandosi con essa
,
Nell,anima
.
,
Steiner conclude il suo libro Iniziazione (« Come si conse-
in essa, per realizzare il suo trascendente contenuto. '
e più che tutto il moto della vita dell'anima: estendendosi è correttrice, è un dono dello Spirito, ma è un,opera spiri-
oltre ogni limite concepibile all,anima esso è la Forza che tuale rimandata, un debito che attende nel futuro, debito
,
222 223
possa venir sopportato, ancora essendo viventi, il conse- Certo, non è questione di nomi, ma di coscienza del rap-
guente dolore tragico. ,
Che alla Forza possa esser dato il nome del Cristo, è unità superiore si giunge come a un mondo organicamente
qualcosa a cui si ribellano taluni persuasi di una via del- costituito degli elementi della pluralità, che perciò vanno co-
l autoaffermazione magica e della necessità di veruna pas-
"
si, in quanto di ciascuno si sperimenti l archetipo: che e es- espressioni della sua interna relazione, e che perciò sfugge
senzialmente l opera del pensiero, il concetto percepito nella
'
me natura e non si lascia ingannare dalle universalità va- gnamento, inconsciamente opponendole ad altre da lui non
ghe anche se rappresentabili come metafisiche, con cui è fa- bene assimilate oppure a quanto gli appare inosservanza
,
cile contrapporre il monismo vedantico, o mahayanico, o formale, essendo in effetto il simbolo del suo limite men-
sufico, o gnostico, all analisi della morfologia occulta dello
,
uomo e della struttura del Cosmo, data dal Maestro dei nuo- come anima cosciente, trova connessioni intellettuali tra ele-
vi tempi. Occorre amare ciò che è oltre il limite egoico, o mento ed elemento , che appaiono originarie, ma appartengono
individualistico, per ritrovare l,Archetipo di cui si dice Io: in verità al livello in cui sorgono, quello della rappresentazione
,
che come archetipo, è già compiuto, è atto. Non è l atto
,
sensibile: sono soltanto discorsi.
ciò che viene chiesto al discepolo, bensì risalire dall atto alla
,
stesso esistere, è già enlelècheia: che da lui invero attende la tico del cammino rosicruciano, malgrado esso sia stato indi-
ricongiunzione con la propria dynamis. cato con una messe generosa di insegnamenti. Come il ca-
stello del Graal è invisibile agli abitanti delle contrade vi-
cine, o come lo splendore metafisico del Sole appare buio a
chi si muova fisicamente nello spazio - e in realtà non si
muove fuori della dimensione della Terra - così l opera ,
La via dello Steiner così si presenta come un sistema del Maestro dei nuovi tempi sfugge sia a chi crede di pos-
di ascesi universa, correlata a ogni grado dell,umano e tut- sederla, come a chi da fuori la combatte. Può incontrarla
tavia avente al centro l istanza al superamento dell,umano:
,
solo colui che cerca con cuore puro, subordinando alla ri-
226 227
cerca la propria vita: la incontra, persino se ha cominciato Il sccretum è invece il contenuto intoccabile, che esige
erroneamente con l avversarla.
< vivere nell umano, epperò sceglie nuove forme, nuovi sen-
'
229
228
I La mediazione originaria.
. 9
II. Seminario solare.15
III. J. Evola.31
IV. Il sentiero della Rosacroce.42
la Libertà » .
112
233
Indice dei nomi
Amati, Daniele, 16
Anton, Edoardo, 97
Atkinson,W. W., 19, 20
Aurobindo, Shri, 55 62, 63, 117, 127, 129, 131, 132
,
Bauer, Bruno, 22
Bceciani Alessandro, 17
,
Bocca, ed., 19
Boehme, Jacob, 62
Bonabitacola, Giovanni, 63
Brahmachary, Isvara, 21
Carabba, ed., 19
Gboddo (Bioddo), 25, 26
Colazza, Giovanni, 63, 71, 79 sgg.
Damiani, Saro, 17
De Guaita, Stanislao, 17
De Plano, Giovanni, 136
Dominici, Nello, 136
Eliade, Mircca, 46
Elias Artista, 83
Kmerson, Ralph Waldo, 18
Evola, Julius, 31 sgg., 46, 62, 64, 66, 68, 69, 79, 81, 82,
97, 164
Federici, Giuseppe, 85
Feuchtersleben, Ernesto (Barone di), 18, 21, 25
Feuerbach, Ludwig, 22
Flesch Gislero, 66, 97
,
235
Gentile, Giovanni, 22, 115, 117-119, 125, 126 Ramana Maharshi, 55, 62, 131
Gentilli, Paolo, 85 Reghini Arturo, 63
,
Giuliano , Imperatore, 82
Griinewald, Olga de, 85, 86 Saint Martin, Louis Claude de, 17
Guénon, René, 62, 64, 66, 68, 69, 164 Savelli, Giovanni, 97
Guido, Oreste, 97 Scabelloni, Pietro, 16, 21
Scanziani, Piero, 97
Hegel G.G.F., 22, 114-117, 119, 126
,
Schuon, Frithjof, 52
Scifoni, Domenico (Deimo), 97
Kant, Emanuele, 22
Secondari, Argo, 16
Sivers, Maria von, 85
Lamarque Vero, 85 ,
56, 62, 66-73, 79-82, 85, 86, 89, 92, 102, 103, 106,
Maccari, Anacleto, 16 111, 116, 120, 121, 133, 137-139, 145, 150, 154, 162,
Marx, Carlo, 115 169. 170, 173, 174, 178, 179, 181, 189, 194, 196-198,
Masui, Jacques, 46 207, 209, 210, 215, 223, 226
Mergé, Salvatore, 63 Stirner, Max, 22, 126
Migot André, 46
,
Strifizza, Eleuterio, 97
Modugno, Ciccio, 63 97 ,
Tilgher Adriano, 97
,
Nigrone Umberto, 16
,
Viezzoli, Mario, 85, 92
Virio, P. M., 97
Papus, 17 Vivckananda, Swami, 131
Parise Giulio, 63
,
236 237