Licenziamenti collettivi
cosa c’è di nuovo
N° 08 - Ottobre 2010
In questo numero
Licenziamento
collettivo
Con la sentenza n.
3603/2010 la Cassazione,
consolidando un orienta-
mento ormai affermato, ha
ribadito che le modalità con
le quali sono stati...
Licenziamento
individuale
o collettivo
è noto che ai sensi dell'art.
24 della L. n. 223/1991:
«le disposizioni di cui all'art.
4 (…) e all'art. 5 (…) si
applicano alle imprese che
occupino più di quindici ...
Fondo di
solidarietà in caso
di licenziamento
La Corte di Cassazione si è
pronunciata pochi giorni fa
su una interessante vicen-
da avente ad oggetto la
condotta di alcuni lavoratori
che, licenziati all’esito di ...
Inapplicabilità dei
requisiti numerici ex
art. 24 l. 223/91
La pronuncia di legittimità in
commento cassa una sen-
tenza della Corte d’Appello
di Firenze che aveva ritenu-
to l’illegittimità di una proce-
dura di mobilità adottata a
seguito di Cigs, essendosi
conclusa con il collocamen-
to in mobilità di....
è
curioso il nostro mondo e anche molto interessante. Continuiamo a guar-
darci dentro e, anche quando non ci sono novità normative, troviamo
sempre qualche cosa di nuovo: un approfondimento, una riflessione, una
sentenza, una precisazione applicativa, un nuovo approccio.
è questo per l’appunto il tema di questo numero della nostra newsletter: i licen-
ziamenti collettivi.
Dal punto di vista normativo, l’ultima grande novità è ormai datata, risalendo
alla L. n. 223 del 1991: quasi 20 anni fa. Eppure molti degli aspetti applicati-
vi meritano ancora riflessioni e approfondimenti come quelli fatti dagli illustri
estensori degli articoli che seguono, dalla lettura dei quali, ne sono certo, trar-
remo spunti per una migliore e più efficace applicazione della legge. •
Enrico Cazzulani, Presidente - AIDP Gruppo Regionale Lombardia
INAPPLICABILITÀ DEI REQUISITI NUMERICI
EX ART. 24 L. 223/91 ALLA PROCEDURA DI
MOBILITÀ A SEGUITO DI CIGS
CASS. CIV., SEZ. LAV., 8 FEBBRAIO 2010, N. 2734
di Giacinto Favalli*
“L’impresa che abbia fatto ricorso alla Cigs e non sia in grado di riammettere al
lavoro tutti i dipendenti sospesi, può procedere alla messa in mobilità del personale
esuberante, nel rispetto della procedura di legge, senza essere vincolata al requi-
sito numerico-temporale stabilito dall’art. 24, l. 23/7/1991, n. 223 (cinque licenzia-
menti in centoventi giorni)”.
L
a pronuncia di legittimità in commento cassa una sentenza della Corte d’Ap-
pello di Firenze che aveva ritenuto l’illegittimità di una procedura di mobilità
adottata a seguito di Cigs, essendosi conclusa con il collocamento in mobilità
di un numero di lavoratori inferiore a cinque e quindi in asserita violazione dei re-
quisiti numerici prescritti dall’art. 24 l. 223/91.
Nell’accogliere il ricorso proposto dal datore di lavoro, la Suprema Corte enuncia
il principio di diritto di cui alla massima che precede, traendo tale conclusione dal
fatto che l’art. 24 l. 223/91 - che disciplina il licenziamento collettivo per riduzione
di personale - non opera alcun richiamo al precedente art. 4 comma 1, avente ad
oggetto la diversa fattispecie della collocazione in mobilità conseguente all’inattua-
bilità del programma di Cigs.
Né tali criteri possono estendersi alla seconda “tipologia” di licenziamento collettivo
mediante il ricorso all’analogia legis: “la regolamentazione del tipo di “licenziamen-
to ex art. 24” e’…”autosufficiente” in relazione alla disciplina generale sui licenzia-
menti e rispetto a tale esaustiva regolamentazione la disciplina sancita per il tipo di
“licenziamento art. 4, ex comma 1” rappresenta con tutta evidenza una normativa
“eccezionale”, come tale non suscettibile di applicazione in via analogica.
La Suprema Corte ribadisce, quindi, l’autonomia normativa dell’ipotesi di recesso
regolata dal comma 1 dell’art. 4, osservando come “il legislatore - come è stato
riconosciuto dalla maggioranza della dottrina - ha inteso disciplinare in modo sicu-
ramente diverso tale ipotesi” rispetto a quella di cui al successivo art. 24.
In questo modo, la sentenza in esame conferma anche il consolidato principio
secondo il quale qualunque licenziamento intimato a seguito di Cigs deve avvenire
nel rispetto della procedura di cui all’art. 4, commi da 2 a 12, l. 223/91, indipenden-
temente dal numero dei recessi (cfr. anche Cass. 17 novembre 2003, n. 17384;
Cass. 14 gennaio 2005, n. 639).
In altre parole, l’impresa in CIGS ben può procedere al licenziamento di dipendenti
in esubero anche se essi sono in numero inferiore alle cinque unità, con l’obbligo
peraltro di applicare sempre la procedura di cui all’art. 4; procedura che invece,
quando non c’è la Cigs, ai sensi dell’art. 24 l.223/91, diviene obbligatoria solo qua-
lora vengano licenziati almeno cinque lavoratori nell’arco temporale di 120 giorni. •
*Partner, Trifirò & Partners Avvocati