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Introduzione e avvertenza

Il postulato politicamente corretto secondo il quale l'armonia sarebbe una disciplina che serve
a sviluppare l'orecchio di base è altrettanto poco serio che il considerare gli studii di medicina
come qualcosa di propedeutico per assimilare i corsi di biologia del liceo.
E' allo stesso modo di 'bon ton', soprattutto nelle università americane, il limitare l'armonia ad
un utensile indispensabile per i corsi d'analisi. Altrove, dei mandarini, affermano che la Musica
non tornerà mai più alla concezione dell'opera "scritta". Quest'affermazione non vale, forse, che
nei confronti d'un piccolo settore artistico orientatato al piacere dei sensi di qualche decina di
creatori sovvenzionati. In realtà, tutta la musica commerciale che noi subiamo (la maggior parte
delle cattive pubblicità, ad esempio) così come tutta la musica che la maggior parte della gente
apprezza (come le migliori musiche da film) sono sempre scritte secondo i principi di base
della scrittura classica, quali che ne siano le varianti e l'evoluzione. Allo stesso modo, nel
territorio artistico "serio", molti creatori conoscono il loro mestiere, finalmente eseguiti molto
più regolarmente di certi mandarini, di cui la moda passa rapidamente, continuano ad utilizzare
la forma scritta. Non è dunque oggi cosa anacronistica lo studiare l'armonia classica a fondo, in
quanto inizio dell'apprendimento della scrittura musicale, concetto che ha molta più utilitàe
avvenire sociale che la corsa ai linguaggi personali: oggi l'opinione comune è che nessun
creatore non possa permettersi d'avere il medesimo linguaggio musicale del suo vicino e
dovrebbe innanzitutto trovarsene uno proprio "un suo suono personale" per godere d'una buona
situazione professionale. Si sa bene che parecchie di queste strade son soprattutto riuscite ad
allontanare dalla musica, che definivano seria, il pubblico ch'essa aveva saputo conservare pur
attraverso le grandi evoluzioni della prima metà del secolo: quando Ravel ha creato il suo
"Bolero", si poteva ascoltare la gente fischiettare il tema per strada (1). Vi è mai capitato di
sentire qualcuno fischiettare qualcosa di Boulez o di Stockhausen in metropolitana? Ah,
d'accordo, solo perché più difficile?
Venticinque anni d'esperienza nell'insegnamento dell'armonia ad ogni livello, mi
autorizzano a descrivere qui qualche situazione verificata di persona non poche volte.
Il presupposto principale per accostarsi all'armonia è d'avere una buona rappresentazione
mentale degli accordi di tre e quattro suoni (ascoltarli, riconoscere il nome delle note che li
costituiscono, come, ad esempio, nel dettato a tre voci). Lo studente deve essere
completamente a suo agio in quest'ambito, perché il corso d'armonia gli richiederà, inoltre,
d'imparare ad immaginare, a scegliere questo o quell'altro accordo (o quel grado o quella
funzione).
Lo studente che non possiede l'udito "verticale" preparato prima del corso d'armonia,
progredisce di norma più lentamente. Più grave della sua lentezza, egli sopperisce al suo ritardo
auditivo per mezzo di sistemi di ragionamento logici, intellettuali. Queste stampelle, sebbene
funzionino bene all'inizio degli studii, non conducono lontano: immancabilmente, quando il
ragionamento, anche interessante, lo conduce a più possibilità altrettanto logiche, ma delle quali,
sfortunatamente i tre quarti sono brutte (studio delle modulazioni, ad esempio) lo studente
raggiunge il massimo delle sue possibilità e si scopre senza qualità prettamente musicali per
progredire, perde un anno, percepisce in maniera distorta il corso o abbandona.
In altre parole, la maggior parte degli errori reiterati e apparentemente non correggibili, degli
studenti, derivano dal fatto che è molto più difficile riconoscere o riutilizzare un concetto
memorizzato intellettualmente che ritrovare auditivamente la medesima cosa in quanto
evento sonoro conosciuto, incontrato mille volte nella vita musicale di tutti i giorni.
Parodiando, lo studente intellettuale ma non sviluppato sul piano auditivo non sa riconoscere o
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ritrovare quest'immagine quando ne avrebbe bisogno per armonizzare (la sua mente non può
funzionare come una macchina, e anche se l'avesse potuto, che bella vita d'artista ! ) : procede
a tentoni come un cieco… Al contrario, lo studente che non si pone troppi problemi
intellettuali, ma intuitivo e con un buon udito, riterrà senza sforzo col suo orecchio, le regole
generali, il caso particolare, etc. come dei cliché auditivi ben noti, e progredirà almeno tre volte
più in fretta. E questo non è che giustizia!
In effetti, l'obiettivo degli studii di scrittura è quello di manipolare dei suoni, delle sensazioni
sonore, delle scelte in funzione di criteri estetici ai quali attribuiamo un senso musicale,
conseguenza della nostra comune cultura musicale occidentale. La logica, il ragionamento,
benché soggiacenti (si può analizzare tutto e il contrario di tutto) non sono i creatori primari in
alcun atto musicale e non vi aiuteranno che sul piano della costruzione formale, che d'altro
canto è raramente complessa al primo livello ed a maggior ragione in brevi esercizi. In
definitiva, tutto quello che sarà discusso nel corso d'armonia deve corrispondere, nella vostra
interiorità, ad una rappresentazione sonora molto chiara, in mancanza della quale vi
sentirete esattamente come dei ciechi in una scuola di pittura, che spremono tubetti di
colore sui quali le etichette non sono per loro leggibili. Quale scuola d'arti visive potrà
accettare tali allievi? Così dovrebbe esser anche per la musica, ma invece con l'orecchio si può
simulare per qualche tempo.
Il contenuto di questo corso rappresenta l'essenziale di quello che si dovrebbe conoscere senza
esitazione, tanto più che le regole che vi si incontreranno esprimono il buon senso e la ricerca
d'un buon equilibrio sonoro. Per una risposta rapida e più dettagliata su di un argomento più raro
o più complesso, vogliate consultare il recente Précis d'harmonie tonale di Marcel Bitsch. Per
quanto riguarda una scelta di esercizi specifici, la serie progressiva dei 380 basses et chants
donnés d'Henri Challan è incomparabile. Per quanto riguarda una scelta di esercizi specifici, la
serie progressiva dei 380 basses et chants donnés d'Henri Challan è incomparabile. Per dei lavori
più avanzati e lo studio degli stili, consultate la bibliografia o rivolgetevi ad un insegnante.

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1) Parigi, 1° luglio 1999 (dati AFP) - Il "Bolero" di Maurice Ravel figura sempre al primo posto
delle opere musicali francesi le più esportate, secondo l'annuale rapporto della Sociéét des auteurs,
compositeurs, éditeurs de musique (SACEM), rapporto che considera le emissioni del 1996-
1997, con la ripartizione dei diritti d'autore nel 1998. Oltra al "Bolero" figurano nei dieci primi
posti un'altra opera di Ravel ("Daphnis et Chloé"), due partiture d'un russo, Prokofiev ("Romeo
e Giulietta, opus 64" e "Pierino e il Lupo"), così come la Sinfonia n° 5 in re minore di
Shostakovitch.

Regole generali

Estensione delle voci


Il corso d'armonia è un apprendistato pratico della scrittura polifonica, a quattro parti. E'
necessario abituarsi a scrivere per quartetto vocale, dal momento che la voce umana è lo
"strumento" con la minor estensione. Non vi sarà più alcun problema, più avanti, ad abituarsi a
tessiture più estese e ad apprendere nuovamente le costrizioni derivanti da estensioni limitate.
Ecco le quattro voci e i limiti delle loro usuali estensioni (voci di buoni coristi dilettanti e non
di solisti professionisti):

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Non bisogna utilizzare i quarti che molto eccezionalmente. A sinistra : i suoni reali nelle
chiavi di sol e di fa. Si noti che la parte del tenore, scritta in suoni reali, dovrebbe
continuamente cambiar chiave. A destra : le chiavi di do, in suoni reali, utilizzano per lo più
pochi tagli supplementari.
Potreste constatare qualche lieve differenze tra diversi trattati. Il buon senso è di rigore: è sempre
meglio utilizzare le note estreme con prudenza, con le sfumature appropriate e senza far
attaccare una frase con le note più acute.
Per aiutarvi a memorizzare questa tavola, ricordatevi che, rispettivamente, le voci di basso e di
contralto, così come le voci di tenore e di soprano, hanno le loro estensioni a distanza d'ottava.

Come scrivere?
Le chiavi di do: tradizionalmente tutti gli studii avanzati di scrittura si fanno con tre chiavi di
do (tenore, contralto e soprano) e una chiave di fa, come qui sopra a destra.

Vantaggi :
• Assimilazione concreta e definitiva delle tre principali chiavi di do.
• Obbligo d'essere pienamente coscienti di ciò che si scrive.
• Si evita, per lo più, di utilizzare tagli supplementari, dal momento che ogni chiave è scelta
specificamente per l'estensione di quella voce.
• Scrittura in suoni reali:
• Un pentagramma per voce: si ha spazio per poter scrivere. Si può vedere bene come si muove
ciascuna voce.
• Tutti i lavori avanzati e le loro correzioni (Messiaen, Desportes, e numerosi altri autori) son
pubblicati in queste chiavi.
• Volete rinunciare a poter leggere i maestri?
Svantaggi :
• Consumo della carta.

La scrittura vocale moderna con tre chiavi di sol e una di fa.

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Ventajas :
• Pratica corrente nelle pubblicazioni moderne per voci.
• Un pentagramma per voce, medesima chiarezza che in chiave di do.
Svantaggi :
• Necessita dell'uso di qualche taglio addizionale al contralto (inconveniente trascurabile).
• Il tenore non è scritto in suoni reali, ma suona un'ottava sotto al suono scritto. Da cui
incroci apparenti, non essendo visibili i veri rapporti intervallari! Necessita di un'abitudine a
questa particolare chiave di sol che talvolta si completa con un piccolo 8 (chiave ottavata -
ottava bassa).
• Consumo della carta.

Scrittura con accollatura per pianoforte.


Vantaggi :
• Economia di carta.
• Maggior facilità di lettura.
Svantaggi :
• Difficile scrivere come si deve, ad un livello appena un poco avanzato, non appena le voci
acquisiscono una personalità ed una relativa indipendenza.
• A causa dell'aspetto visivo compatto, non incita a sviluppare una scrittura avanzata.

Regole melodiche
Le regole melodiche riguardano il movimento d'una sola voce (non importa quale, ma una sola
alla volta, senza considerare le altre).
Intervalli melodici consentiti.

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All'inizio degli studii, si possono impiegare tutti gli intervalli minori, maggiori e giusti, purché
compresi tra la seconda e la sesta minore inclusa, così come il salto d'ottava. Si può talvolta
tollerare la sesta maggiore.
Movimenti melodici obbligati :
La sensibile (solo quando è la terza dell'accordo di dominante) deve risolvere sulla tonica, a
meno che l'accordi successivo non comprenda la tonica, o a meno che la voce
immediatamente superiore risolva sulla tonica alla medesima altezza di dove avrebbe dovuto
risolvere la sensibile. (Questa tolleranza è talvolta accettata solo quando si tratta delle due voci
superiori).
Intervalli da evitare nel modo più assoluto
All'inizio degli studii, è necessario evitare a tutti i costi i salti di settima e tutti gli intervalli che
siano eccedenti o diminuiti, che non solo diverrebbero presto una cattiva abitudine ma
soprattutto impedirebbero la scoperta di realizzazioni migliori le quali rappresentano la vera
ossatura della scrittura futura.
Nota: a partire dalla settima di dominante, si potranno utilizzare tutti gli intervalli melodici
diminuiti, purché siano seguiti da un movimento di senso opposto. Al principio degli studii, è
meglio evitare di utilizzare la seconda eccedente del modo minore, anche se seguita dalla
tonica.
Precauzioni :
La settima e la nona percorse con tre note devono comportare un movimento congiunto.
La quarta eccedente (tritono) in tre note deve esser seguita da un semitono nel medesimo
senso.
Il salto d'ottava si presenta di norma nel senso opposto della linea melodica da cui proviene.
Lo si lascia secondo il medesimo principio, invertendo la direzione.

Regole armoniche
Le regole armoniche riguardano gli intervalli che si producono (e si modificano ad ogni
accordo) tra due voci. Non importa in quale coppia tra le quattro.
Incroci ed unissoni
All'inizio degli studi, non v'è alcuna ragione di effettuare incroci tra le voci: le si utilizza
secondo il loro normale ordine di sovrapposizione. Si può utilizzare l'unisono solo se non lo si
può evitare o si ha una buona ragione per farlo, a causa del contesto.
Distanza tra le voci
Vi sono molteplici maniere di distribuire le quattro voci tra di loro. Eccone qualcuna,
commentata ai numeri corrispondenti :

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1. Degli intervalli all'incirca uguali tra le diverse parti. Si chiama disposizione a parti late
(quartetto vocale).
2. Si può al contrario isolare il basso e stringere le tre parti superiori. Questa disposizione si
chiama talvolta disposizione a parti strette (come per pianoforte).
3. Non si deve mai superare l'ottava tra nessuna delle tre parti superiori tra di loro (ma è
permesso invece tra basso e tenore).
4. Una disposizione particolare: se si raggiunge l'ottava tra le due parti intermedie, le due voci
inferiori devono formare un intervallo che non superi la terza, altrimenti l'accordo suonerà
vuoto. Bisogna tener presente questa posizione particolare: gli allievi la temono, sebbene
non suoni affatto così male (ricordarsi i corsi di dettato musicale a quattro parti e tutti i vari
errori che questa disposizione può generare, ricca d'armonici).
5. Un promemoria necessario: le due voci superiori si possono distanziare fino all'ottava. Si
vedrà più avanti che si può anche, eccezionalmente, superare brevemente l'ottava se l'equilibrio
dei movimenti melodici lo giustifica.
Notate ed adottate scrupolosamente la convenzione di scrittura riguardante il verso delle
stanghette e la disposizione delle legature.
Movimenti armonici
Si tratta dei movimenti che compie ogni coppia di voci. Ve ne sono di quattro tipi:
Moto parallelo: le due voci salgono o scendono parallelamente, conservando il medesimo
intervallo. Andamenti frequenti per terze o seste (e i loro raddoppi).

Il moto parallelo è vietato nel modo più assoluto in due casi:


Ottave consecutive (di ogni sorta) per moto retto.
Quinte consecutive (di ogni sorta) per moto retto.
Questi movimenti sono stati giudicati rispettivamente troppo banali e troppo duri, dal
rinascimento ai post-romantici, che non li impiegano (a quattro voci) che in via del tutto
eccezionale. [Per quanto riguarda le ottave, ne risulta un impoverimento dal momento che le
voci si riducono a tre - ndt]

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Moto contrario: una parte sale e l'altra scende, o il contrario. Si tratta d'un movimento
estremamente frequente e ben equilibrato. Non presenta nessun inconveniente. L'esempio
seguente mostra due paia di voci parallele che, a coppie, si muovono per moto contrario:

I soli errori che può generare, quasi per sfortuna, sono:


Ottave consecutive per moto contrario.
Quinte consecutive per moto contrario.
Stesse ragioni che al punto precedente.
Nota: si dice anche, in breve, "ottave consecutive, quinte consecutive" dal momento che il
divieto vale allo stesso modo sia per le quinte e ottave parallele, che per quelle derivanti da
moto contrario.
Moto obliquo: una parte resta ferma, l'altra se ne allontana o si avvicina. Nulla da segnalare,
ad eccezione dell'unisono, non è elegante infatti pervenirvi per movimento di grado congiunto
della voce che si muove. Al contrario è interessante lasciarlo per moto obliquo.

Moto retto: le due parti salgono o scendono assieme, ma avvicinandosi o allontanandosi un


poco. Immaginate un moto parallelo che non fosse in realtà del tutto parallelo.

Il moto retto produce facilmente le quinte e le ottave per moto retto. Quando si scrive un moto
retto che perviene ad una quinta o ad un'ottava, (o il loro raddoppio),è necessario soddisfare le
condizioni seguenti, volte semplicemente a limitare l'effetto del moto retto.
Quinte o ottave per moto retto (quinte e ottave nascoste) tra le voci estreme:
• La voce superiore, agli inizi il soprano, deve muovere per grado congiunto.
Quinte o ottave per moto retto non importa in quale altro paio di voci (si dice: tra
qualsiasi altra parte) :

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• Una delle due voci deve muovere per grado congiunto (idealmente quella superiore).
• In mancanza di una delle due condizioni precedenti, la nota dell'ottava o una delle note della
quinta dev'essersi sentita nell'accordo precedente (non necessariamente alla medesima
altezza).
Unisono per moto retto:
• Sempre vietato, ivi compreso nel contrappunto e nella fuga.
Nota: le regole precedenti sono una semplificazione recente di antiche pratiche pedagogiche
particolarmente intimidatrici e demoralizzanti. Per maggiori dettagli, i più curiosi possono
chiedere delle regole più dettagliate. Vedere il mio Précis pratique d'harmonie alla pag. 15, il
Traité d'Harmonie di Dubois alle pagg. da 14 a 16, il Traité de l'Harmonie, v.1 p.15 i
Koechlin, il Cours d'harmonie analytique di Dupré alla pag. 17, il Précis d'harmonie tonale di
Bitsch alle pagine 19 et 20, oppure il Traité d'harmonie en vingt leçons di Yvonne Desportes
alla pagina 7.
A proposito delle quinte e ottave nascoste permesse o vietate, basta consultare queste diverse
opere, tutte redatte da grandi insegnanti e compositori, per constatare che vi sono delle
differenze di dettaglio più o meno importanti nella concezione delle regole. Quelle proposte nel
presente corso hanno il vantaggio d'essere tanto ragionevoli quanto sufficientemente chiare.
All'inizio degli studii, sarà necessario imparare a rispettare strettamente le regole che hanno la
preferenza del vostro insegnante. Poco più avanti, il vostro orecchio imparerà ad esser il giudice
ultimo secondo il contesto. In effetti, le differenze di dettaglio nei pricipi di base scelti, non
avranno nessuna reale conseguenza sulla qualità della vostra scrittura, una volta che abbiate
acquisito dell'esperienza.

Accordo di terza e quinta (triade)


" Non s'impara nulla quando si vuole imparar tutto d'un colpo. " Quest'affermazione è di
George Sand, sicuramente nota per non esser stata una donna conservatrice… Un corso di
scrittura destinato a raggiungere degli obiettivi concreti e pratici, deve necessariamente
procedere dal più semplice al più complesso. Fino a quando le regole di base non non siano state
ben assimilate, ci si limiterà, per iniziare, all'accordo perfetto di terza e quinta (giusta) in
posizione fondamentale, numerato normalmente 3 oppure 5).
Tuttavia, quando gli esercizi sono basati unicamente sulle triadi, è inutile porre la numerazione
se non in casi particolari (ad esempio quando si vuole indicare la posizione al canto):
Numeriche

In minore, per indicare la presenza dell'alterazione relativa alla sensibile nella triade posta sulla
dominante, o più in generale per indicare che la terza dell'accordo dev'essere alterata, in
relazione agli accidenti in chiave, si usa semplicemente segnare il diesis o il bequadro,
8
sottintendendo il 3. La cifra 3, da sola, significa che l'autore suggerisce di sopprimere la
quinta: in questo caso si triplica la fondamentale, benché non sia proibito raddoppiare la terza
quando non sia la sensibile.

Le cadenze
Un buon modo di familiarizzarsi con le concatezioni di accordi, è d'osservarli nelle cadenze. Le
cadenze sono delle concatenazioni di gradi (o di funzioni armoniche) ben precisi, che come
segni d'interpunzione caratterizzano la frase musicale in maniera più o meno sospensiva o
conclusiva.
Le definizioni che seguono sono in vigore presso tutte le istituzioni musicali serie e sono,
beninteso, conformi alle opere teoriche di Jacques Chailley, Henri Challan, Yvonne Desportes
e molti altri. Qualche raro corso o manuale isolato propaga spiacevoli confusioni, senza
peraltro citare alcun riferimento.
Cadenza sospesa
Altre denominazioni : semicadenza.
Descrizione : V grado in evidenza, , allo stato fondamentale. Carattere sospensivo.
Preceduta da : più spesso dal IV o dal II, stato fondamentale o primo rivolto. Talvolta
preceduto anche dal VI o anche dal I.

Cadenza perfetta
Descrizione : successione V - I allo stato fondamentale. Carattere conclusivo. Non è
necessario che la successione sensibile-tonica sia al soprano (le cadenze sono delle funzioni
armoniche e non melodiche), benché questo fatto rinforzi il carattere conclusivo.
Preceduta da : : più spesso dal IV e dal II, stato fondamentale o primo rivolto. Talvolta
preceduto anche dal VI raramente dal III. Infine, il primo non è impossibile, ma un poco
maldestro.

Si noterà che, conseguentemente alla scelta della linea del soprano, l'ultimo accordo qui sopra a
destra è incompleto. Riteniamo che all'inizio sia preferibile la soppressione della quinta a quella
della terza (altrove, questa considerazione saràuna regola nel caso degli accordi di settima e
nona di dominante).
Cadenza d'inganno

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Descrizione : successione V - VI VI allo stato fondamentale. Carattere sospensivo. Alcun
movimento obbligato al soprano, benché quello sensibile-tonica produca il miglior effetto.
Preceduta da : come la cadenza sospesa e quella perfetta.
Cadenza plagale
Altre denominazioni : Il suo nome allude agli antichi modi plagali.
Descrizione : successione IV - I allo stato fondamentale. Carattere conclusivo.
Preceduta da : più spesso dal VI (in stato fondamentale) o dal I in stato fondamentale o primo
rivolto). Segue sovente la cadenza d'inganno o quella perfetta, rinforzandone il carattere
conclusivo.

Solo per la memoria, queste cadenze non hanno un carattere d'interpunzione deciso :
Cadenze imperfette
Tutte le cadenze possono esser definite imperfette quando almeno uno degli accordi non è allo
stato fondamentale. Esse perdono allora quasi totalmente la loro efficacia quanto a
interpunzione.
Descrizione : la definizione "cadenza imperfetta" designa il più delle volte la successione V - I
(funzione di cadenza perfetta) ma almeno uno dei due accordi è allo stato di rivolto. Carattere
affermativo, ma senza un vero ruolo d'interpunzione. Per questa ragione, nel quadro del
discorso musicale essa non merita appieno la classificazione di "cadenza".
Preceduta da : nulla di sistematico. Si utilizza come un elemento ordinario del discorso.
Cadenza evitata
Descrizione : costruita come una cadenza perfetta, ma il primo grado diviene a sua volta
settima di dominante (per modulare alla sottodominante). Taluni autori la descrivono come la
successione d'una cadenza sospesa e d'un accordo modulante (vi sono moltissime possibilità).
Carattere che ricorda leffetto della cadenza d'inganno, ma modulante.
Preceduta da : nulla di sistematico. Piuttosto che una cadenza con funzione d'interpunzione,
la si può considerare come un modo per modulare fra tanti altri, abbandonando la tonalità dal V
grado.

I primi bassi dati


Gli esercizi preliminari verteranno sulle principali specie di cadenze.
Dal momento in cui gli esercizi saranno più lunghi, potrà esser utile numerare (in cifre romane) i
gradi sotto ogni nota del basso. Ma ci si può anche limitare ai gradi più importanti: la dominante
(V), che comporta la risoluzione obbligata della sensibile, e la cadenza d'inganno (V-VI).

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La tecnica di base
Al momento dei vostri primi passi, potreste avere l'impressione d'esser«programmati/e». E'
passeggero. Quel che segue è destinato ad evitarvi di perder tempo prezioso e corrisponde
semplicemente ad apprendere a metter un piede dinnanzi all'altro prima d'imparare a danzare :
1) Individuare le note comuni in ogni concatenazione di due accordi. Vi possono essere tre
casi:
• Il basso compie un intervallo di terza o di sesta : 2 note in comune tra i due accordi.
• Il basso compie un intervallo di quarta o di quinta : 1 nota in comune.
Nei due casi precedenti, tenete la nota comune (più raramente le due note comuni) nella
medesima voce. Scrivete in seguito le altre voci, cercando i movimenti più piccoli possibili.
• Il basso compie un intervallo di seconda : nessuna nota comune.
In questo caso, fate muovere le tre voci superiori per moto contrario col basso, ricercando
sempre gli intervalli più piccoli possibili.
2) Raddoppiate la fondamentale, che è il raddoppio abituale nelle triadi allo stato
fondamentale. Questo avviene già dal punto precedente.
3) Completate l'accordo, ricercando gli intervalli più discreti possibili.
Nota: è soltanto quando ci si allontana da questa tecnica di base che ci si deve preoccupare
delle regole inerenti le quinte e le ottave consecutive (parallele) o le quinte e le ottave
nascoste! Quando avrete acquisito rapidità e riflessi, potrete allontanarvi da questa tecnica di
base per ricercare un miglior canto al soprano (e movimenti un poco meno congiunti).
Raddoppi insoliti
Non è un errore fare un raddoppio insolito, ma è necessario esserne consapevoli, avere una
ragione particolare e controllare attentamente il contesto, perché la cosa può produrre errori.
Ciononostante, si è quasi sempre costretti a rispettare taluni raddoppi meno abituali :
1. Concatenazione V-VI (cadenza d'inganno) : si è quasi sempre costretti a raddoppiare
la terza nell'accordo sul VI grado, ed è evidentemente la voce che effettua il movimento
sensibile-tonica a non muoversi per moto contrario col basso!
2. In linea di massima, il miglior raddoppio negli accordi del VI e del III grado è spesso la
terza : si tratta giustamente di note importanti nella tonalità, rispettivamente la tonica e la
dominante, che è bene rinforzare.
Esercizio preliminare
Copmletate con il tenore ed il contralto la sottostante successione di cadenze. Per aiutarvi, fate
riferimento alla disposizione delle parti nelle cadenze degli esempi nelle pagine precedenti.

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Progressioni armoniche
Si definisce progressione armonica una successione di concatenazioni ((un 'disegno' - ndt) che
si riproducono più volte simmetricamente con uno spostamento, ad ogni ripetizione, di uno o più
gradi nella scala. Ecco un esempio di progressione armonica, molto semplice, ma molto
importante da conoscere e da utilizzare quando è necessario. Ogni elemento non è composto che
da due accordi:

Osservazioni :
• In ogni disegno, il basso procede per salti di quarta,
• In ogni disegno il tenore resta fermo,
• le due voci superiori procedono per terze parallele,
• la sensibile al contralto può scendere per grado congiunto (misure 2-3).
Si noterà, in via subordinata, che in questo esempio in do le quinte nascoste tra le parti estreme
si muovono al soprano, per semitono sugli accordi del III e del VI grado, e per tono intero
invece su quelli del I e del V, cosa che giustifica la semplificazione delle regole così come
molti pedagoghi le insegnano oggi.
Le progressioni armoniche possono essere diatoniche (non modulanti) o modulanti. E' nel
corso dello studio delle modulazioni che se ne incontreranno degli esempi complessi. Non
bisogna trascurare il loro studio e, come regola generale, quando si individua una progressione
in un esercizio, sia esso basso o canto dato, è necessario trattarla come tale, e con la miglior
realizzazione possibile. Rinunciarvi significherebbe trovare due o più soluzioni, tutte altrettanto
buone per armonizzare ogni disegno della progressione, quello che da un cantoè irrealista,
dall'altro nuoce all'unità dell'esercizio.
Soppressione della quinta
Può capitare che sia necessario sopprimere la quinta d'un accordo, piuttosto che la terza, se non
si può scrivere l'accordo completo. In questo caso, la numerica convenzionale dell'accordo è: 3.
Questo caso si presenta talvolta nelle cadenze perfette, quando il soprano risolve scendendo
per grado congiunto sulla tonica (vedere l'ultimo esempio delle cadenze perfette).

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I primi canti dati

Metodo generale
1) Prendersi tutto il tempo necessario per leggere, solfeggiare e cantare il canto dato, prima
di cominciare a porsi delle domande su di esso. Questa presa di contatto è una decifrazione
importante e vi può far scoprire senza sforzo delle scelte di costruzione decisive. Questo può
rappresentare un terzo del lavoro.
2) Individuare le cadenze
Il canto dato comporta spesso verso la sua metà, una sospensione, un riposo sulla dominante
(cadenza sospesa). Conclude molto probabilmente con una cadenza perfetta, preparata dal IV,
II o VI grado. La cadenza plagale può succedere a quella perfetta, o può talvolta concludere
anche da sola l'esercizio. Iniziare col determinare la struttura collocando al basso i gradi forti
relativi alle tonalità toccate.
3) Condurre bene le cadenze
Durante il passo successivo, la cosa migliore è spesso di decidere la realizzazione per alcune
delle note che precedono immediatamente le cadenze. Quando vi sono parecchie possibilità,
prendetene nota, dal momento che una soluzione che sembrerà non esser la migliore al
momento, lo potrà invece diventare dopo aver realizzato il resto.
Nel modo minore, ricordarsi che la sensibile non può esser armonizzata che per mezzo
dell'accordo del V grado (nel maggiore, invece, il III grado può rappresentarne un'opzione).
4) Affermare bene la tonalità
In seguito si può elaborare l'inizio. Non abbiate timore d'impiegare spesso gli accordi perfetti
costruiti sui gradi principali (I, IV, V) che contribuiscono a ben definire la tonalità. Se si nota
una tendenza eccessiva ad utilizzare la concatenazione V-I, ricordatevi che la cadenza
d'inganno (V-VI) sostituisce vantaggiosamente la cadenza perfetta nel corso del discorso.
5) Il resto del lavoro
Quasi sempre questa parte è la meno evidente. E' spesso in questa fase che si possono trovare
diverse possibilità d'armonizzazione tutte ugualmente buone.
Accordi da evitare
E' l'istinto musicale che dev'essere la guida primaria per scegliere gli accordi giusti, e non il
ragionamento, il quale non condurrà a sviluppare il testo dato in quanto a musicalità ma solo in
quanto a complessità.
Per ora, è prematuro impiegare il VII grado (triade diminuita) nei due modi Si tratta di una
funzione di settima di dominante senza la fondamentale.
Nel minore, il III grado porta una triade aumentata ed è inappropriato a degli esercizi semplici
di armonia classica.
I puristi potranno consultare anche il capitolo Modulazioni e false relazioni, al paragrafo "falsa
relazione di tritono".
Ricorda !

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Gli studenti che saranno sorpresi a fare, nel modo minore, delle goffaggigini ripetitive tali che
l'impiego di triadi diminuite o aumentate, o di movimenti melodici con raffiche di seconde
eccedenti medio-orientaleggianti, dimostreranno due cose :
1. Essi non possiedono la capacità d'udire interiormente ciò che scrivono ed inoltre
non compiono uno sforzo per sviluppare questo senso. compiono ogni volta la scoperta
auditiva del loro provedere a tentoni, ma questo non è un bagaglio sufficiente per lanciarsi
immediatamente nella composizione elettroacustica.
2. Danno la prova che conoscere intellettualmente una lista di regole non serve a nulla
se l'udito non è la primaria rete di protezione. Nessuna musica interessante è stata scritta
verificando intellettualmente ad ogni nuova battuta un catalogo completo di regole o anche
solo un catalogo di "possibilità corrette".
Concatenazioni frequenti
Non bisogna temere eccessivamente le ripetizioni, o qualche goffaggine, all'inizio degli studii.
Al momento non abbiamo che un solo tipo di mattoni per costruire un muro: un solo accordo e
per di più solo in stato fondamentale! Se voi dovreste trovar anormale non scrivere come
Mozart dopo sole tre settimane di corso, scendete dalla pianta : vi resta da fare qualche rapido
progresso.
I gradi delle note "tonali", detti anche gradi principali o forti, si concatenano volentieri tra di
loro.
I gradi corrispondenti alle note cosidette modali III e VI (detti anche gradi secondari o
deboli) si concatenano ugualmente bene tra di loro.
Gli studenti imbevuti di musica commerciale si mostreranno bramosi d'utilizzare la
successione V-IV, che diventa una pessima abitudine. Notate come questi due gradi, così di
seguito, non risolvono bene, in generale, che sul I (cadenza plagale) o tornando rapidamente al
V, dopo un'escursione opzionale al II o al VI. Osservate anche che dopo il V ci si dimentica
troppo spesso della possibilità d'utilizzare il VI (cadenza d'inganno), meno "pesante" del I
(cadenza perfetta).

Queste proposte di esercizi sono da considerare come una prima selezione e non come una elenco sufficiente per
tutti gli studenti.
Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1° raccolta. Si può cominciare con degli esercizi in
modo maggiore, come ad esempio i nn. 1, 3, 4, (quest'ultimo richiede un primo sforzo d'iniziativa nelle due
ultime misure) e il 6. Nel modo minore potrete realizzare i nn.2, 5, 7, 9 (hanno un punto in comune: fate
attenzione a non realizzare una linea di canto monotona nella seconda metà).

Canti dati : l'esperienza pare mostrare che si può saltare senza gran danno, a breve scadenza, la fase dei canti
dati utilizzanti solo gli accordi perfetti allo stato fondamentale, per non abbordarli che quando si possiederà
l'utensile supplementare del primo rivolto (terza e sesta). Se non vi fosse una necessità legata al tempo, questa
non sarebbe la mia scelta pedagogica. Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1a raccolta. Dapprima
qualcuno in maggiore, i nn. 16, 18, 19, 21, poi in minore, i nn. 17, 20, 22.

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Primo rivolto: accordo di terza e sesta
D'ora in avanti è necessario non confondere i due termini : basso e fondamentale. L'accordo di
terza e sesta è il primo rivolto della triade. In altre parole, il basso dell'accordo di terza e sesta
corrisponde alla terza dell'accordo stesso in stato fondamentale. [Il basso dell'accordo in stato
fondamentale si dice "basso fondamentale", il basso dei rivolti, solo "basso" - ndt]
Numerazione

La sola posizione da evitare, finchéè possibile, ed è una regola generale, è quella di porre un'ottava
tra le due voci intermedie quando il basso ed il tenore siano più distanti di una terza (esempio a
destra).

Un complemento alla numerazione : il tratto


Quando più tempi consecutivi sono armonizzati con la medesima funzione armonica (ossia lo
stesso accordo, le stesse note) ma con cambi di posizione o rivolti, si usa porre la numerazione
una sola volta e di sottintendere la numerazione per tutti gli altri tempi, per mezzo di un tratto.
Il vantaggio è che con un colpo d'occhio si comprende che si tratta d'una sola armonia per tutta
la sua durata. Di conseguenza :
Per tutta la durata del tratto, sono le note indicate dalla numerazione che continuano ad
essere utilizzate. Solo la loro posizione (disposizione delle voci, scelta dei raddoppi) può esser
modificata a piacimento dal realizzatore. L'eventuale cambio di rivolto è determinato solo dal
cambio eventuale del basso :
Durante la durata d'un accordo, se il basso rimane fermo per tutto il tratto, il rivolto rimane
immutato. Durante l'accordo, se il basso sale o scende per terza durante il tratto, l'accordo
cambia rivolto.

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Impiego dell'accordo di terza e sesta
L'accordo di terza e sesta ha lo stesso significato armonico del corrispondente accordo in stato
fondamentale (una terza sotto). Ciononostante il suo carattere è meno affermativo.
Raddoppi del basso da evitare
Non si sopprime nessuna nota dell' accordo di terza e sesta e abitualmente si evita di
raddoppiare il basso, cosa che lo rinforzerebbe esageratamente e creerebbe una pesantezza
(corrisponde infatti alla terza della triade).
Al contrario, si può tollerare questo raddoppio occasionalmente nel corso d'un cambio di
posizione o di stato, allorché una delle due note raddoppiate è già ferma (i trattati dicono anche: se
il raddoppio non è "attaccato") [in francese "attaquer" significa che tutte le note vengono
emesse contemporaneamente, ossia che non vi sono, ad esempio, preparazioni - ndt]
Raddoppi raccomandati del basso
Il rinforzo del basso per mezzo d'un raddoppio èdel tutto auspicabile nei casi seguenti :
• Quando si tratta d'una nota tonale (più spesso il IV o il V), soprattutto nella
concatenazione II6-V che conduce spesso ad una cadenza). La posizione migliore del
raddoppio è sovente al tenore.

• Quando il raddoppio avviene a causa di moto contrario per grado congiunto, dato
l'interesse delle linee melodiche.
• Infine, quando si tratta di un "falso accordo di terza e sesta", essendo al basso la
dominante.
Osservate gli accordi di terza e sesta nei due esempli seguenti e determinate per quali delle
ragioni precedentemente esposte il loro basso èstato raddoppiato.

La sesta napoletana
Si tratta dell'accordo II6 che va al V grado nel modo minore, ma del quale la sesta (che
corrisponde al secondo grado della tonalità)è abbassata d'un semitono cromatico. Quest'effetto
musicale impiegato nella scuola di Napoli (durante il Rinascimento) è stato utilizzato dalla
musica tonale di tutte le epoche successive.

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La sua caratteristica consiste principalmente nel porre in risalto l'intervallo - drammatico - di
terza diminuita tra la sesta e la sensibile del successivo accordo di dominante. (Nota: si utilizza
anche una successione di due semitoni se viene interposto un accordo di terza e sesta oppure
una quarta e sesta cadenzale).
Nella sesta napoletana, si deve raddoppiare il basso come in tutti gli accordi di II6, perché la
nota della sesta ha un carattere discendente.

Nota: quando s'utilizzerà la settima di dominante, si troverà un caso in cui si può raddoppiare la sesta, a
condizione che il basso stia fermo e muova poi verso un accordo di tritono. Vedere a questo proposito la pagina
delle modulazioni, al paragrafo False relazioni ed in particolare : "Sesta napoletana".

Consigli per i bassi dati


All'inizio degli studi, si guadagnerà del tempo prezioso tenendo presente che la differenza
principale tra la triade e il suo primo rivolto sta giustamente nella nota che caratterizza la loro
numerazione. Nella maggior parte dei casi, la scelta migliore è quella di porre la sesta al
soprano, e quando non si faccia questa scelta, bisogna almeno averla attentamente esaminata
perché ne deriva molto spesso una linea evidente.
La miglior posizione nell'accordo II6 che va al V grado è quasi sempre di lasciare la sesta al
soprano e di raddoppiare il basso al tenore, sovente in seguito ad un intervallo discendente.

Consigli per i canti dati


Si ha un basso da determinare, da scegliere tra i due possibili rivolti dell'accordo che si sarà
immaginato sotto il canto.
All'inizio degli studi, ci si può affidare agli elementari principi seguenti :
• Quando il soprano è la terza dell'accordo sentito (immaginato), è meglio porre l'accordo in
stato fondamentale.
• Quando il soprano è la quinta o la fondamentale dell'accordo sentito, è spesso più accorto
scegliere il primo rivolto.
Impieghi frequenti
Non dimenticare che il basso dell'accordo di terza e sesta è posto sovente sul VII grado (sulla
sensibile). Ciononostante, il carattere dell'accordo è meno affermativo del corrispondente
accordo di terza e quinta sul V grado.
Lo si incontra anche sui gradi III, IV e VI. Questi accordi di terza e sesta hanno in effetti le
identiche funzioni delle triadi poste sul I, II e IV.
Notare che il II grado nel modo minore (triade diminuita) perde il suo carattere lamentoso
quando è impiegato al primo rivolto (II6).
Raramente il basso dell'accordo di terza e sesta s'incontra sulla tonica. Più spesso, questo
accordo di terza e sesta succede all'accordo di terza e quinta del I grado.

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Occasionalmente, si può incontrare un accordo di terza e sesta del quale il basso sarebbe posto
sulla dominante :
• Nel corso d'una concatenazione di accordi di terza e seste parallele.
• Nella misura in cui un "falso accordo di terza e sesta", nel quale la sesta è in realtà una
appoggiatura della quinta nell'accordo di dominante (vedi esempio al paragrafo
riguardante i raddoppi raccomandati al basso).

Nuove precauzioni da prendere derivanti dall'impiego dei rivolti


Sincope d'armonia
In linea di principio, un'armonia presa su di un tempo debole non si prolunga su di un tempo
forte (in particolare su un primo tempo di misura) anche quando si tratta d'un accordo che si
presenta in differenti rivolti. Questa pratica potrà presentarsi più tardi senza troppa goffaggine,
ad esempio, quando le linee melodiche saranno d'un discreto interesse contrappuntistico.
Quinte e ottave consecutive
Uno o più cambiamenti di stato o di posizione all'interno d'un medesimo accordo non annullano
gli errori di quinte e ottave consecutive tra un'armonia e la seguente : è necessario che un'altra
armonia (un terzo accordo, diverso, è sovente necessario per isolare un accordo dall'altro) sia
ascoltato tra quello che fa sentire la prima quinta o ottava e quello che fa sentire la seconda.

Esempio 1 : vi sono tre errori. Le quinte o ottave segnate nella seconda misura sono errate,
perché si producono nel corso di due armonie consecutive. Anche se si producessero sul tempo
debole della seconda misura, e anche se all'interno di una scrittura più complessa, più avanti, si
potrà talvolta tollerare certe quinte o ottave di questo genere; bisogna per ora imparare a
correggerle, diciamo piuttosto : a padroneggiarle.
Esempi 2 e 3 : due maniere (tra altre?) di correggere degli errori. Si è cercato di correggere
i tre errori senza modificare né il soprano né il basso, come in una situazione nella quale fosse
vietato di modificarli (basso dato o, ancora, canto dato). Ben altre modificazioni sono possibili
quando si possa modificare il soprano, o cambiare il basso o l'armonia. E' spesso sufficiente
spostare una sola nota (anche se si tratta d'un raddoppio) per correggere il problema. Qui il re
del tenore è la nota più difettosa e, giustamente, gli acxcordi di terza e sesta offrono una maggior
scelta di posizioni ordinarie.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1° raccolta, nn. da 31 a 45. Solo il 44 e il 45 sono un
poco più delicati. Da notare il 33 per gli andamenti in seste parallele (misure 5 e 6), il 38 per le successioni 3/6-
3/5, il 39 che inizia con una progressione mozartiana molto nota, e soprattutto il 41 che non bisogna dimenticare
in virtù della bellezza del disegno melodico che già può offrire spunti per imitazioni tra una voce e l'altra.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1° raccolta. Esercizio 46 e seguenti. Si può
preferibilmente realizzare qualche esercizio in maggiore. Da notare: il 48 fa appello ad una triade diminuita sul
4o tempo della misura 4. Io ho una personale allergia contro il 51, benché abbia l'utilità di far esercitare su di
una progressione (misure 5 e 6).

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Secondo rivolto: accordo di quarta e sesta
Si tratta di accordi di tre suoni, dei quali la quinta è al basso.
Numerazione

Questa numerazione unica nasconde in realtà molteplici utilizzi, musicalmente molto diversi, i
quali si possono raggruppare (per semplificare) in tre famiglie. Cionostante si potranno
trovare degli utilizzi costituenti delle varianti o anche delle ambiguità tra due famiglie.
Punto comune a tutte le specie di quarta e sesta :
nella quasi totalità dei casi, sebbene per ragioni diverse secondo le famiglie, il miglior
raddoppio è quello del basso.
All'inizio degli studii di armonia, e per risparmiare tempo e complicazioni, si può in pratica
considerare che ogni accordo di quarta e sesta deve poter esser apparentato in maniera sicura
ad uno dei tre casi seguenti :

Quarta e sesta cadenzale (con significato di doppia appoggiatura)


Essa ha un ruolo di punteggiatura sospensiva nel discorso musicale.
Il suo basso è posto sul V grado. E' in effetti una doppia appoggiatura che precede l'accordo
perfetto sul V grado, che conduce per lo più ad una cadenza (cadenza sospesa, cadenza perfetta
o cadenza d'inganno).
In quanto appoggiatura, è posta su di un tempo forte oppure, a rigore, su di un tempo più forte
di quello su cui risolverà.
- Si raddoppia il basso, come sempre.
- Si hanno, all'inizio, due movimenti obbligati, per trattare correttamente le due appoggiature :
la sesta scende alla quinta,
la quarta scende alla terza.

Bassi dati :

19
Se la quarta è al soprano, si dovrà evitare di muoverla per moto retto col basso, cosa che
difficilmente si scrive a quattro voci. Questo arrivo per moto retto è meglio tollerato tra il basso
ed una parte interna.
Il modo migliore di giungere ad una quarta e sesta cadenzale è per moto contrario tra le parti
estreme.

Canti dati :
Non si può preparare una funzione di dominante facendola precedere dalla stessa funzione! Per
questo motivo è necessario evitare assolutamente di fare precedere la quarta e sesta cadenzale
da un accordo del V grado, rivoltato o no, o anche ogni altro accordo che contenga la
sensibile. Questo "brucia" l'effetto di appoggiatura sulla sensibile e costituisce una goffaggine
imperdonabile.
Caso particolare :
Si trova talvolta l'effetto di quarta e sesta cadenzale sul primo grado (e beninteso sul tempo
forte). Se ne trovano dei buoni esempi nei corali di Bach. L'effetto è generalmente solenne.

Quarta e sesta di passaggio


Si tratta d'un allegerimento della scrittura che permette d'ottenere un basso congiunto dove
accordi di quinta e sesta avrebbero prodotto un basso disgiunto. Lo si può analizzare come un
"accordo di passaggio" tra un'armonia ed il suo rivolto. Osserviamo che, negli esempi seguenti,
ci si sarebbe potuti accontentare di accordi del I e del V in stato fondamentale :

E' normalmente posta su un tempo debole, ma la si può anche occasionalmente incontrare sul
tempo forte.
Vi è anche abitualmente la possibilità di sentire due voci che effettuano uno scambio per moto
contrario e congiunto, producente il raddoppio del basso durante l'accordo di quarta e sesta.
Questo scambio si produce per lo più tra basso e soprano, ma si può produrre tra il basso e ogni
altra voce.
La voce che sta ferma fa abitualmente sentire una nota tonale.
Talune quarte e seste di passaggio sono, più raramente, prodotte dal moto congiunto d'una sola
voce. In questo caso, si può ammettere di raddoppiare un'altra nota che non sia il basso :

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Quarta e sesta di volta
E' musicalmente la meno importante. Non si utilizza che come fioritura del primo grado, come
doppia nota di volta dell'accordo perfetto. Posta tra due accordi identici, torna dunque
normalmente sull'accordo perfetto, ma può anche abbandonarlo. :

Altri tipi di quarta e sesta


Man mano che si procederà negli esercizi, s'incontreranno delle quarte e seste ibride,
apparentate, ad esempio, sia ad una quarta e sesta di passaggio che cadenzale.
I casi seguenti sono quelli più facilmente degni d'attenzione, ma sono difficili da utilizzare
all'inizio degli studii. Il loro impiego, inoltre, non costituisce di certo una priorità. Bisognerebbe
non interessarvisi prima d'aver ben assimilato quel che precede, per non nuocere alla chiarezza
delle nozioni essenziali :
Quarta aumentata
Certi vecchi trattati enunciano la seguente regola: non si possono scrivere due quarte e seste
consecutive se non nel caso in cui la prima quarta sia aumentata. E' in effetti un'allusione
all'uso - più o meno gradito - nel minore, del secondo rivolto del II grado, prima della quarta e
sesta cadenzale, in luogo del primo rivolto II6 , d'uso più corrente e più chiaro.

Sesta napoletana mascherata


E' una variante di quel che precede, con la sola differenza dell'alterazione discendente del II
grado caratteristica della sesta napoletana. Si tratta ancora d'un mascheramento dell'accordo
II6, questa volta della sesta napoletana in minore, ma in secondo rivolto. Conduce spesso alla
quarta e sesta d'appoggiatura, ed è, come il caso precedente, una rara occasione in cui due
quarte e seste possono susseguirsi giustificatamente.

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In questi due ultimi casi e nella maggior parte dei casi, questi effetti sono percepiti come una
insidia illogica nei bassi dati, mentre nei canti dati l'uso della II6 è più avveduto e
raccomandabile.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1a raccolta. Riservare ad una fase più avanzata il 61
che presenta una quarta e sesta in un contesto meno evidente (misura 3). Esercizi dal 62 al 65, così come in
primo luogo il 67. Il 69 è interessante perché pone un problema di soprano ripetitivo (riga 3, misura 2). Il 73,
per le sue lunghe linee di gradi congiunti.
Non realizzare in primo luogo, a causa di andamenti meno abituali, il 66 e il 68 (tra le altre, la misura 3), allo
stesso modo il 70. Il 74 non è affatto esplicito, e io lo proporrei prima del 75 del quale io reputo gli artifici
necessari a realizzarlo più urgenti da scoprire.
Cantos dados : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 1a raccolta. Serie 76 e seguenti. Il 76 e il 79 mi
paiono preferibili per iniziare. Il n° 82 presenta una progressione comune. Meno allettanti il n° 84 e il n° 86. Per
realizzare bene i nni dall'87 al 90 sono necessarie accurate ricerche.

Modulazione
Modulare non significa cambiar di modo, ma cambiar di tono.Nel corso d'una modulazione, il
cambio di modo può anche avvenire, ma non sistematicamente. Si cambia di tono introducendo
delle note modulanti che fanno parte della nuova tonalità e non più della vecchia.
Ecco due esempi semplici: per modulare al tono della dominante s'introduce la nuova
sensibile. Per modulare una quinta sotto, una nuova sensibile non è strettamente necessaria
(poiché questa nota fa già parte della vecchia tonalità): bisogna invece far sentire la nuova
sottodominante.
Bassi dati numerati
Allorché l'autore del basso dato lascia il tono dell'armatura, fa precedere le numerazioni dalle
necessarie alterazioni (o scrive la sola alterazione quando si riferisce alla terza). Di
conseguenza, i cambi di tonalità sono esplicitamente indicati nelle numerazioni. Le facoltà
d'osservazione e d'analisi sono le sole necessarie, ma è meglio sforzarsi di sentire quel che si
legge.Si determinerà in questo modo la costruzione tonale dell'esercizio e lo si realizzerà
normalmente, vigilando che i cromatismi che possono presentarsi nelle modulazioni,
avvengano correttamente (vedere più oltre).
Canti dati (e bassi non numerati)
Le modulazioni non sono necessariamente "visibili" ad un semplice esame superficiale del
testo: le note modulanti non fanno sempre parte del testo dato, a maggior ragione nel preciso
momento dell'entrata nel nuovo tono.
Il lavoro d'immaginazione auditiva è allora determinante: è la scoperta per mezzo dell'orecchio
interiore (udito mentale) delle note modulanti (sia al basso che nelle parti interne) che rivelano
le nuove tonalità e permettono un'armonizzazione musicalmente soddisfacente.

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L'orecchio interiore è il solo modo sicuro di cavarsela. La logica e il calcolo possono
condurre a molteplici soluzioni possibili solo dal punto di ,vista teorico, ma senza rapporto
con la realtà musicale. La scelta di modulazioni interessanti non può avvenire che per mezzo
delle facoltà uditive e dell'istinto musicale (verificando in seguito, se si vuole, che la soluzione
individuata presenti anche una successione logica).
E' questa attività auditiva interiore che bisogna sviluppare (normalmente, il corso di dettato a tre voci
l'ha già fatto), e non la logica, che non conduce a nulla sul lungo termine e non ha interesse dal punto
di vista musicale. Si utilizzerà meglio la logica negli specifici esercizi che si richiamano alla
costruzione di progressioni armoniche..

Bassi dati : è necessario acquisire velocità e sicurezza per realizzare dei testi più lunghi. Henri Challan, 380 basses et
chants donnés, 2a raccolta, esercizio 91 e seguenti. Qualche preferenza: il piccolo minuetto n° 93. Il 94 farà per la prima
volta scoprire un'artificio da porre in relazione con l'inizio e con il a Tempo (non impiego il termine musicale specifico per
non nuocere alla ricerca!).
Note concernenti dei refusi : basso 97, misura 3, 3 e 4o tempo, si tratta d'una quinta diminuita. Basso 98, 3a riga , misura
3, 3o e 4o tempo: la numerazione è 5 seguito da _________ .
Cantos dados : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, compilación 2a, ejercicios 111 y siguientes. Preferencia
personal por el 113 y el 114. El 121 y los siguientes hacen buscar para ser realizados de manera elegante y lograda.

False relazioni
Si definisce falsa relazione una successione di due note che producono un risultato maldestro
quando sono poste in parti diverse. Il più delle volte si tratta di note che avrebbero potuto
produrre (se fossero state nella medesima parte) un movimento cromatico.
Falsa relazione derivante da movimenti cromatici (per esempio a causa di modulazioni)
Se una modulazione avviene per mezzo di concatenazioni che implicano la possibilità d'un
movimento cromatico, bisogna scrivere questo movimento in una sola voce (invece che
ripartirlo tra due voci), altrimenti si produce una falsa relazione. Inoltre:
1) Bisogna evitare di raddoppiare la nota che sta per essere alterata. Questo non è sempre
possibile, e spesso la pratica richiede che sia raddoppiata. In questo caso, si lascia il raddoppio
per moto contrario:

2) Al contrario bisogna evitare di raddoppiare la nota appena alterata. Se questo non fosse
possibile o se la pratica volesse che sia una nota da raddoppiare, bisogna giungere all'ottava
per moto contrario:

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Contrariamente agli altri capitoli di quest'opera, capitoli concepiti per esser utilizzati nel loro
ordine progressivo, ci è sembrato più pratico raggruppare diversi esempi di false relazioni che si
potranno trovare a diverse stadii dello studio. Lo studente curioso potrà consultare dapprima
sommariamente quel che segue, per poi tornarvi più attentamente al momento giusto.
Falsa relazione di tritono
I trattati vietano la falsa relazione di tritono nella concatenazione V - IV quando la sensibile è
al soprano :

Al contrario, gli stessi trattati, non troverebbero nulla da ridire se la stessa falsa relazione tra
basso e soprano avvenisse nella concatenazione corrente IV - V :

Il divieto della 'direzione' V - IV è più una preoccupazione di stile che un giudizio


assoluto.Quando abbiamo studiato le triadi, abbiamo preferito sottolineare che la
concatenazione V - IV non può, prevalentemente, condurre ad un ritorno al V o ad una cadenza
plagale al I.

Altre false relazioni abituali


Falsa relazione nella sesta napoletana
Nell'esempio di sinistra, la falsa relazione c'è edè ammessa. L'esempio di destra conviene
quando il basso sta fermo per condurre ad un accordi di tritono (+4), e si raddoppia allora la
sesta: l'una delle seste sale, l'altra scende, in conformità alla regola dei raddoppi in rapporto a
movimenti cromatici :

Falsa relazione con la settima di dominante


La falsa relazione è usuale e ammessa con la settima di dominante e rivolti, a maggior ragione
quando il basso annuncia una modulazione a seguito d'un intervallo caratteristico, come ad
esempio una quarta diminuita (esempio di destra):

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Falsa relazione tra le due forme di modo minore melodico
La simultaneità delle due scale minori melodiche ascendente e discendente, lungi da produrre
una falsa relazione sgradevole, dona un effetto molto naturale (da rivedere al momento dello
studio della nona di dominante) :

Settima di dominante
E' l'accordo di quattro suoni del quale la fondamentale è posta sul quinto grado dei due modi.
Nota: la costruzione di quest'accordo è identica nel maggiore e nel minore armonico. Non
contenendo note modali, la settima di dominante da sola non è sufficiente per definire il nuovo
modo, ma solo il nuovo tono.
Numerazioni

Osservazioni
Questa numerazione non comporta mai alterazioni, la costruzione di quest'accordo è sempre la
stessa: trade maggiore e settima minore.
Il "più" nella numerica (+) indica che la nota rappresentata dalla cifra a destra del segno +è la
sensibile del tono (o la sensibile del nuovo tono se vi è modulazione). Quando non vi è una cifra
a destra del segno +, si tratta evidentemente della terza (identica convenzione a quella
concernente le alterazioni non seguite da una cifra)
Le cifre barrate indicano sempre un intervallo diminuito. Si tratta qui della quinta (rivolto del
tritono).
Raddoppi e accordi incompleti (soppressioni)

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Si utilizza per lo più l'accordo completo, senza raddoppi. Il solo raddoppio possibile è quello
della fondamentale (non si sopprime nè si raddoppia tanto la sensibile quanto la settima). La
sola nota che si può sopprimere è la quinta. [Basta ricordare che tutte le note a risoluzione
obbligata non si possono raddoppiare - ndt]
Nota : per questa ragione il primo rivolto +6 è necessariamente completo.

Risoluzione naturale
Si chiama così ogni concatenazione della settima di dominante che risolve su un'armonia di
tonica (quali che siano i rivolti utilizzati nei due accordi). Le note del tritono devono risolvere
in modo naturale :
- La sensibile deve salire alla tonica.
- La settima risolvere scendendo di grado (sulla mediante).
Osservazioni
Lo stato fondamentale e i primi due rivolti risolvono sull'accordo del primo grado in stato
fondamentale. Il terzo rivolto (+4) risolve sul primo rivolto.
Quanto al secondo rivolto (+6), può avere una risoluzione più interessante sul primo rivolto
(successione +6 6). In questo caso la settima risolve salendo di grado per non raddoppiare il
basso dell'accordo di terza e sesta :

E' il solo caso - nella risoluzione naturale - in cui la settima sale. Non è una forzatura
affermare che, forse in maniera un poco semplicistica, nel corso della storia i compositori
hanno preferito, in questa concatenazione, far salire la settima piuttosto che raddoppiare il
basso dell'accordo di terza e sesta.
Nota: assicurarsi che le note del tritono siano disposte correttamente per quarta, onde non far
sentire delle quinte parallele!
Vedere anche la pagina delle modulazioni, al paragrafo False relazioni, "Settima di
dominante".
Impossibilità
Cadenze perfette: non si può concatenare l'accordo di settima di dominante (allo stato
fondamentale) con la risoluzione naturale, mantenendo completi tutti e due gli accordi. E'
necessario operare una scelta a seconda del contesto e sopprimere la quinta di uno dei due
accordi (osservare i due primi esempi alla pagina precedente).
Non è possibile concatenare senza scorrettezze l'accordo di settima di dominante con l'accordo
del primo grado in primo rivolto (I6): il raddoppio della nota di risoluzione della settima (basso
dell'accordi di sesta) per moto retto è particolarmente pesante e sempre proibita, quali che siano
i rivolti.

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La risoluzione per moto retto sul raddoppio della nota di risoluzione della settima è
sempre goffa e strettamente proibita, con ogni specie di settima, in tutte le voci
ed in tutti i rivolti e posizioni.

Scambi
L'accordo di settima può cambiare posizione o stato prima di risolvere. La nota della settima,
avendo un carattere discendente, si scambia, in linea di massima, scendendo.
Nota: ma la settima può scambiarsi, salendo, con la nona.

Non si scambia mai la nota della settima con la fondamentale: il risultato musicale è
insignificante. Non lasciarsi trascinare a questo scambio difettoso dallo spostamento frequente,
per nota di volta superiore, della settima sulla fondamentale prima della sua risoluzione
naturale. In questo caso ci si guarda bene dall'effettuare lo scambio, a causa di due goffaggini
inevitabili: lo scambio insignificante tra la settima e la fondamentale ed il raddoppio della
risoluzione per moto retto (come nell'esempio sottostante, quali che siano rivolto o posizione)
Quinte parallele consentite
Le quinte parallele seguenti sono tollerate, purché siano presenti tre condizioni: l'una delle due
quinte sia diminuita, sono separate da uno scambio di settima, e anche perché ...questa
concatenazione piaceva molto a Mozart :

Bassi dati :

per gli alunni che avessero l'interesse a trattare lo stato fondamentale o un solo rivolto alla volta, ecco una serie di quattro
brevi bassi dati, di difficoltà progressiva, ma comportanti sia risoluzioni naturali che eccezionali :

Stato fondamentale : quattro brevi bassi dati, realizzazione.


Primo rivolto : quattro brevi bassi dati, realizzazione.
Secondo rivolto : quattro brevi bassi dati, realizzazione.
Terzo rivolto : quattro brevi bassi dati, realizzazione.
Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 3a raccolta, esercizio 131 e seguenti. Qualche osservazione: il 131 presenta
(probabilmente una svista dell'autore!) una risoluzione eccezionale. Il 132 presenta un'enarmonia in occasione d'una
modulazione. Il 133 propone delle imitazioni brevi e semplici tra basso e soprano. Il 134 fa esercitare sulla progressione +6
6, e fate attenzione alla progressione, nella tonalità di Do bemolle maggiore... Il 135 utilizza, per quasi tutta la voce di
soprano, gradi congiunti e cromatismi.

Chanti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, 3a raccolta, esercizio 151 e seguenti. Il 155 e il 156 sono
'delicati', il 157 e 158 mi paiono un poco più facili.

27
Risoluzioni eccezionali
Si dà questa vecchia definizione, discutibile, alle numerose altre concatenazioni della settima di
dominante con altri accordi che non siano quelli del I grado. Molto spesso, queste
concatenazioni conducono a modulazioni inattese e interessanti, anche se le note del tritono
non sono sempre risolte normalmente. Le si risolvono allora come i casi seguenti, e, da
pricipio, mai per gradi disgiunti :
- Stesso movimento di risoluzione della risoluzione naturale, ma per semitono o anche per
tono.
- Nessun movimento: la nota può star ferma.
- Movimento contrario a quello naturale, per lo più di semitono (cromatismo).

Il solo modo di lasciare una settima per gradi disgiunti sono :


- Scambio della settima con un'altra nota dell'accordo (preferibilmente scendendo).
- Scambio della settima che salta alla nona (salendo d'una terza).
Impossibilità
Allo stato fondamentale, non si possono concatenare senza errori due accordi di settima
completi tra loro in relazione di quinta discendente. Bisogna sopprimere la quinta in uno dei
due accordi. Ne risulta una progressione armonica d'accordi di settime per quinte discendenti
allo stato fondamentale, un accordo su due sarà incompleto.

Consigli per i canti dati


Nei canti dati, può esser buona cosa ricordarsi che un salto di quarta ascendente può spesso esser
armonizzato con la concatenazione tritono-sesta; ma vi sono teoricamente due tonalità possibili
(quattro con i loro omonimi minori). L'orecchio ed il gusto, in funzione del contesto, saranno i
soli giudici.
In generale, solo uno dei due toni s'impone immediatamente all'armonizzatore. Un fiore non fa
ghirlanda, è quindi ammissibile, all'inizio, aiutarsi con il ragionamento logico per scoprire l'altro
tono, a distanza di quinta.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 3a, esercizio 139 e seguenti, di media
difficoltà. Li si potrebbe far precedre da qualche serie d'esercizi semplici (per esempio in progressioni). Infine, i
bassi 149 et 150 - nello stile di Fauré - sono inevitabili, anche se bisogna farli sotto la guida d'un insegnante.

28
Cantos dados : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 3a, esercizio 159 e seguenti, di media
difficoltà. Stessa osservazione del punto precedente a proposito del canto 170 nello stile di Fauré.

Settima di dominante

senza fondamentale
E' l'accordi di tre suoni posto sopra la sensibile dei due modi. Corrispondono alle tre note
superiori della settima di dominante. Queste note conservano il loro nome ed in linea di
pricipio anche le loro regole di risoluzione.
Nota: non confondere quest'accordo con quello del II grado del minore.
Numerazione

Annotazioni
Quest'accordo si presenta soprattutto come una comodità di scrittura, per un alleggerimento
dell'armonia o delle linee melodiche. Si osserveranno e impareranno soprattutto le posizioni ed
i rivolti più frequentemente utilizzati (riquadrati qui sotto).
Raddoppi
Si raddoppia abitualmente la quinta. Tuttavia, nell'accordo di terza e sesta sulla sensibile
(esempio 4 qui sotto) si può anche raddoppiare la settima; in questo caso una delle due settime
risolve normalmente, l'altra sale per grado congiunto. Per ricordare l'uso 'libero' di questo
raddoppio e trovarvi una giustificazione, si noterà che l'accordo assomiglia passabilmente ad un
accordo di terza e sesta.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 3a, bassi 147 e 148. Fatica notevole per un
accordo e i suoi rivolti che non possono esser considerati come delle priorità, per esempio da studenti che
studiano l'armonia come materia complementare [i miei ...alunni italiani! - ndt].

Settime secondarie (artificiali)


Con questa definizione (in francese è curiosa la definizione "Septièmes d'espèces" abbreviazione
per dire "settime di specie diversa") s'intendono tutte le settime la cui fondamentale non è la
dominante, ossia quelle costruite su tutti gli altri gradi. La differenza principale con la settima
di dominante è che le settime secondarie non contengono la sensibile [e la controsensibile,

29
questo fa si che non siano utilizzabili per le modulazioni allo stesso modo delle settime di
dominante e di sensibile - ndt]
Numerazione

Preparazione
La nota della settima dev'essere preparata, ossia esser fatta sentire nell'accordo precedente e
prolungata fino alla settima per mezzo d'una legatura. La preparazione deve avere una durata
almeno uguale a quella della settima. Questa regola (della preparazione) si deve osservare
rigorosamente nei bassi dati classici. Non è più un obbligo stretto (così come la legatura) nei canti
dati di stile più recente.
Risoluzione naturale
Come nella settima di dominante, la risoluzione naturale avviene su di un accordo di tre suoni
la cui fondamentale è una quinta sotto o una quarta sopra (alla fondamentale dell'accordo di
settima - ndt). Come nella settima di dominante, la settima risolve naturalmente scendendo per
grado congiunto, anche se prima della risoluzione può toccare un'altra nota dell'accordo
(sovente una fioritura sulla fondamentale, quest'ottava derivante dalla fioritura non è un
errore se è la seconda di due ottave parallele).
Risoluzioni eccezionali
Tutte le altre risoluzioni sono definite eccezionali, anche se la settima scende per grado
congiunto come nella risoluzione naturale. La risoluzione può avvenire :
- per movimento discendente, come nella risoluzione naturale,
- senza alcun movimento, la settima sta ferma,
- per movimento ascendente, il più spesso per semitono.
Impossibilità
Come nella settima di dominante, non si possono concatenare tra di loro, in progressione di
quinte discendenti (e quarte ascendenti), accordi di settime artificiali in stato fondamentale e
tutti completi: bisogna scegliere di sopprimere una nota (in genere la quinta), in un accordo su
due.
Come nella settima di dominante, non bisogna raddoppiare per moto retto la nota di
risoluzione della settima, quali che siano i rivolti degli accordi.
Come nella settima di dominante, anche nello stile libero, non si scambia la nota della settima
con la fondamentale.

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Raddoppi
Non si può raddoppiare la quinta, cosa che condurrebbe alla soppressione della terza. Le sole
note da raddoppiare, in caso di accordo incompleto, sono la fondamentale e la terza.
Non è possibile raddoppiare la settima a causa del movimento obbligato. Tuttavia tuttavia
questo raddoppio è consentito se le due settime sono doppiamente preparate e risolte :

Nota: gli esempi precedenti si giustificano piuttosto per il fatto che non si tratta di veri accordi
di settima. Una analisi meno rigorosa vedrebbe delle note di passaggio per decima tra il basso
ed il contralto.

Consigli
Nella maggior parte degli studenti, l'ascolto interiore delle settime secondarie è forse uno dei
momenti più delicati (e decisivi) degli studii di armonia. Le none di dominante sono
abitualmente considerate le più facili da ascoltare. Non bisogna pertanto scoraggiarsi lavorando
con le settime secondarie, perché si tratta, molto probabilmente e per la maggior parte degli
studenti, dell'ultimo elemento importante che può presentare delle difficoltà d'assimilazione.

Nei bassi dati, è sovente una buona scelta porre la settima al soprano.
Quando si armonizza un canto dato, ricordarsi che le settime secondarie sono spesso utilizzate
sul II o sul IV quando precedono il V, esattamente come le triadi poste sui medesimi gradi.
In un canto dato, quando si riscontra una difficoltà d'armonizzazione, è spesso perché si cerca di
mettere una settima di dominante troppo presto rispetto a dove la si sareebbe dovuta porre.
Bisogna provare a metterla un poco dopo, facendola precedere da una settima artificiale.
Talvolta due specie di settime possono essere una scelta del tutto soddisfacente. E' questione di
scelta e di contesto.
In un basso non numerato, ma soprattutto in un canto basato specificamente sulle settime
artificiali, quando una nota si prolunga sul tempo successivo, si può spesso ipotizzare che
questa nota possa essere la preparazione d'una settima, precedente la settima. Non pensare a
questo consiglio che in caso di grave difficoltà e ben verificando auditivamente: non tutte le
legature o i valori lunghi vanno evidentemente a terminare su accordi di settima!
Nei canti dati, non dimenticarsi che la nota della settima può passare per un'altra nota
dell'accordo, generalmente la fondamentale, prima di risolvere scendendo. In questo caso non
si può effettuare lo scambio, perché non si potrebbe risolvere l'altra settima senza fare errori.
Quando si scrive una sincope contemporaneamente al basso e al soprano, ci sono delle
possibilità che la miglior armonizzazione del tempo forte contenga una dissonanza di settima
artificiale.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 4a, esercizio 171 e seguenti. Dal momento
che sono disposti secondo difficoltà progressive e a ragione dei diversi andamenti da decifrare, si avrà interesse

31
a lavorare nell'ordine dato senza troppe eccezioni, almeno per i primi sei o sette, che rivestono oltretutto un
grande interesse musicale. Il 172 presenta una interessante possibilità tematica in quarti-metà al soprano. Il 174
offre l'occasione di lavorare sulla fioritura della settima prima della risoluzione. E' più che mai necessario
vigilare affinché la musica che si scrive sia interessante, ed è sempre possibile, soprattutto in questi esercizi.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 4a, esercizio 191 e seguenti. Stessa
annotazione quanto alla sottigliezza ed alla difficoltà crescente in modo abbastanza regolare. Il 192, che
permette imitazioni tra soprano e basso, potrebbe esser realizzato per primo.

Nona di dominante maggiore


Si tratta dell'accordo di cinque suoni posto sul V grado della scala maggiore. I rivolti non
hanno mai avuto nomi particolari.
Posizione
La nona dev'essere sempre posta sotto la fondamentale, naturalmente almeno a distanza di
nona ed al di sotto della sensibile. A causa di ciò il quarto rivolto non è abitualmente utilizzato
(nell'armonia classica). Nota: Dupré, nel suo Cours d'harmonie analytique, non impone questa
restrizione. Essa è nondimeno molto utile per non rendere l'udito interiore troppo complesso
all'inizio degli studii.
Allo stato fondamentale si può ammettere che la nona sia posta sotto la sensibile se una delle
due note è preparata (nota: poco frequente).
Numerazione

Nei due ultimi rivolti, la particolare disposizione dei numeri ricorda la posizione obbligata
della nona: al di sopra della sensibile.
Accordi incompleti
A quattro parti si sopprime la quinta. Nel secondo rivolto (quinta al basso) si è allora costretti a
sopprimere la settima piuttosto che la fondamentale.
(Nota: le none di dominante senza la fondamentale saranno oggetto d'un capitolo a sè stante).
Preparazione e risoluzione
La nona di dominante non necessita di preparazione.
La risoluzione è paragonabile a quella della settima di dominante: tre note hanno un movimento
obbligato: la sensibile, la settima e la nona (vedere gli esempi precedenti).
Nella risoluzione naturale, la nona scende per grado congiunto, ma può anche molto spesso
avere la risoluzione anticipata della sola nona (prima della fine dell'accordo di dominante)

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divenendo l'ottava della fondamentale, trasformandosi così in un accordo di settima di
dominante.
Ogni altra risoluzione fa parte delle risoluzioni definite eccezionali: la nona può allora star
ferma o salire per grado congiunto.

Scambi
Prima di risolvere, la nona può effettuare uno scambio con un'altra nota dell'accordo.
Giungere ad una nona per moto retto
Allo stato fondamentale, è meglio che una parte si muova per grado congiunto o che la nona si
sia sentita nell'accordo precedente.
Nei rivolti è necessario evitare di pervenirvi per moto retto.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 5a, esercizio 211 e seguenti. Se il tempo
concesso dai programmi non permette d'approfondire ogni "incarnazione" degli accordi di nona, è necessario
realizzare almeno un paio di esercizi per tipo. Nota inerente qualche refuso: esercizio 215, 3a riga, misura 2,
primo tempo, nessun bequadro al 6. Riga 4, misura 1, nessun bequadro al 5.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 5a, esercizio 217 e seguenti.

Nona di dominante maggiore

senza fondamentale
Posizione
Come nell'accordo con la fondamentale, la nota della nona dev'esser sentita al di sopra della
sensibile. L'ultimo rivolto fa forzatamente eccezione alla regola poiché la nona si trova al basso.
Ma quale compensazione, questa nota dev'essere preparata.
Numerazione

Risoluzione (particolarità)

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Nella concatenazione tra l'accordo di quinta e sesta di sensibile con l'accordo di terza e sesta, la
settima sale per grado congiunto (lo stesso principio dell'accordo +6 seguito da 6).
Scambio di risoluzione: nell'ultimo rivolto, se la nona anticipa la risoluzione sulla
fondamentale, si può ammettere che la settima salga per grado congiunto sul raddoppio di
questa fondamentale.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 5a, esercizio 229 e seguenti.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 5a, esercizio 235 e seguenti..

Nona di dominante minore


Si tratta dell'accordo di cinque suoni posto sul V grado della scala minore.
Posizione
La nona dev'essere sempre posta sopra la fondamentale, almeno a distanza almeno di nona, ma
non è necessario che sia al di sopra della sensibile [perché in questo caso non vi è più l'urto dato
dalla seconda maggiore tra la nona e la sensibile, ma una seconda eccedente che 'suona' come
una terza minore - ndt]
Numerazione

Stato fondamentale: il numero 9 può esser preceduta da un bemolle o da un bequadro, se questa


specificazione è necessaria.
Observar, en las dosúltimas inversiones, que las cifras están dispuestas verticalmente en orden
decreciente, contrariamente a los de la 9ª de dominante mayor (comparaz).
Preparazione, risoluzione, scambi
Stesse osservazioni della nona di dominante maggiore.
Vedere anche la pagina delle modulazioni, al paragrafo False relazioni "modo minore
melodico".

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 5a, esercizio 223 e seguenti.

34
Nona di dominante minore

senza fondamentale

E' un accordo formato da tre terze minori sovrapposte, posto sulla sensibile del modo minore.
Si tratta della settima diminuita e dei suoi rivolti.
Posizione
I rivolti hanno delle sonorità analoghe: non v'è alcun obbligo nella posizione delle note.
Numerazione

Scambi
Si scambia spesso la nona con la settima, passando per la nota intermedia :

Scambio di risoluzione
Come abbiamo visto nell'ultimo rivolto della nona di dominante maggiore senza la
fondamentale (vedere Particolarità), ma qui, più frequentemente, la nota della settima può salire
per grado congiunto sulla fondamentale, allorché la nota della nona risolve normalmente sul
raddoppio di questa stessa nota. Questo si può produrre :
1) Nel secondo rivolto in caso di risoluzione naturale (analogia con +6 6) :

2) Nell'ultimo rivolto in caso di risoluzione anticipata, come se si stesse per operare uno
scambio :

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Quinte parallele permesse
Le quinte seguenti sono ammesse nella concatenazione tritono e terza minore (settima al
basso) seguito da terza e sesta, ma solo tra tenore e contralto: :

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 6a (insieme degli accordi), esercizio 241 e
seguenti.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 6a (insieme degli accordi), esercizio 251 e
seguenti.

Armonia cromatica

Alterazioni
Si tratta di alterazioni cromatiche di una o due note d'un accordo. Se si deve numerare, è
sufficiente completare la numerica abituale precisando le alterazioni dinnanzi al numero
relativo alla nota alterata.
Precauzioni
1. Non bisogna mai - evidentemente - raddoppiare una nota alterata.
2. Non far mai sentire simultaneamente l'alterazione e la nota non alterata.
3. Evitare le relazioni di terza diminuita generate da una nota alterata con un'altra nota
dell'accordo: l'orecchio ha la tendenza a percepirle, per enarmonia, come un intervallo di
seconda maggiore, per cui la comprensione è confusa. Per contro, il rivolto - sesta
eccedente - è chiaro. :

36
SESTE ECCEDENTI
Gli accordi di 6 e +6 si prestano bene all'alterazione del basso e/o della sesta. Essi precedono
immediatamente la funzione di dominante, alla quale conducono, rinforzandola, su gradi
diversi questo movimento. [ A ragione delle 'spinte' derivanti dal IV grado alzato e
dall'eventuale VI abbassato - nel maggiore - in direzione del V, e della loro intriseca tensione,
precedente quella della dominante - ndt]
Tutti gli esempi seguenti - seste eccedenti in diverse posizioni - si possono teoricamente
applicare ai due modi, anche se qui sono presentate solo in maggiore per meglio porre in
risalto l'alterazione discendente del VI abbassato.
L'arrivo alla funzione di dominante può teoricamente esser espressa altrettanto bene sia da una
triade da sola che da una quarta e sesta d'appoggiatura (cadenzale) seguita da una triade. I soli
impedimenti sono delle esigenze di scrittura, secondo la disposizione delle parti.
Annotazioni sugli esempi
Lo studio di tutte le possibili disposizioni, nelle pagine seguenti, non dev'esser memorizzato.
E' sufficiente che la loro costituzione sia ben compresa e soprattutto che l'ascolto sia ben
chiaro: le vostre orecchie ne ricostruiranno la meccanica quando si presenterà l'occasione di
scrivere una sesta aumentata. [Mai sovraccaricare di dati il cervello - ma capire, razionalizzare,
dedurre dove possibile principii generali, e ...farsi aiutare dall'orecchio! - ndt]
Per maggior chiarezza, ogni esempio comincia con l'accordo non alterato, seguito sul 2o
tempo della 1a misura dall'accordo alterato in oggetto. Nella realtà musicale, la presenza
dell'accordo non alterato iniziale non è obbligatoria: l'accordo alterato può esser ovviamente
impiegato da solo.
SESTA ITALIANA
Si tratta dell'accordo del IV grado in primo rivolto, con la contemporanea alterazione
discendente del basso e l'alterazione ascendente della sesta. Se la comparazione seguente, non
corretta dal punto di vista analitico, ma che vi può aiutare a capire la sua costruzione in un
altro modo, potreste immaginare una corrispondenza enarmonica con un accordo di settima di
dominante un semitono al di sopra della vera dominante, senza la quinta (ma nel quale la
sensibile sia raddoppiata)

Esempio 1: non temere l'ottava nel raddoppio tenore-contralto. Questo tipo di raddoppio è
frequente prima del V o del I e conduce all'accordo seguente in maniera ben equilibrata.
Esempio 2: altra disposizione.
Esempio 3: la risoluzione su di una triade (senza settima) genererebbe delle quinte parallele, a
meno di non tornare alla risoluzione dell'esempio 2. L'arrivo sulla settima di dominante è
accettabile, ma le tre note del contralto sono goffe. Partire dal sol (settima) è meglio, se lo stile
piace.

37
Esempio 4: variante corretta dell'esempio 3. Questa disposizione necessita della quarta e
sesta.

SESTA FRANCESE
Esempi da 1 a 3: è l'accordo di +6 (prestito al tono della dominante, o "V del V") con
l'alterazione discendente della fondamentale. E' anche la sola delle tre a contenere 2
dissonanze apparentate alla settima (re-do e la bemolle-fa diesis, come enarmonia di la
bemolle-sol bemolle).

L'esempio 3 è forse quello che si presterebbe meglio per pervenire alla settima di dominante,
con un fa bequadro al contralto - misura 2 - se la maniera piace.

SESTA TEDESCA
La si può considerare come una sesta francese con l'aggiunta dell'alterazione ascendente della
fondamentale (che è il re) Se ciò vi può aiutare, sebbene non sia la vera analisi, la sua
caratteristica è l'enarmonia con un accordo di settima di dominante completa posta un
semitono sopra la dominante principale.
Esempio 1: a causa del carattere ascendente dell'alterazione della fondamentale, la risoluzione
naturale è sulla quarta e sesta (e non sulla triade), in mancanza della quale il movimento
ascendente fallirebbe e si sentirebbe l'equivalente di due quinte (la bemolle-re diesis e sol-re
bequadro).

Esempio 2: risoluzione su terza e quinta, senza la quarta e sesta. Solo in questa posizione,
derivante dall'esempio 1, si ammettono le due quinte parallele di questa concatenazione anche
se s'impiega spesso questa scrittura enarmonica che maschera la quarta più che eccedente tra
basso e tenore, per trasformarla in quinta giusta (si abbia la consapevolezza della possibile
enarmonia con l'accordo di settima di dominante). [Che gli alunni in genere temono, ma che
nessuno si sognerebbe di contestare! - ndt]
Pardon... per le denominazioni

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Gli aggettivi qualificativi italiana, francese e tedesca sono in uso nei paesi anglosassoni [non
solo, lo sono anche in Italia - ndt]. Come per la sesta napoletana non v'è nulla di strettamente
geografico [un trattatista americano individua anche una sesta ...svizzera, ndt] nè di storico: i tre
tipi di seste possono convivere tranquillamente in contemporaneità :

Ci sarà di certo un grande teorico anglosassone [probabilmente tra gli americani, grandi
scopritori dell'acqua calda per quanto riguarda i fatti dell'Arte e dell'Uomo - ndt] che battezzerà
quest'innocente esempio: "seste della Comunitàeuropea" ! Nel frattempo Jacques Chailley ci
mostra, nel suo Traité historique d'analyse musicale (pag. 31) le prime apparizioni di seste
cosiddette italiane (secondo la nomenclatura inglese di moda nel Quebec) poste in un
passaggio di effetto drammatico da Pascal de l'Estocart, musicista francese del XVI secolo.
Se questo vi può aiutare dal punto di vista della mnemotecnica, ecco come uno dei miei vecchi
alunni presenta le diverse seste eccedenti ai suoi studenti (insegna in una università degli Stati
Uniti).

Let's speak about the lightness of the Italian La leggerezza della sesta italiana è ben evidente! Con
sixth. With only a third with the augmented appena una terza e una sesta aumentata, essa è
sixth, it is light, sunny, a little bit like italian arieggiata, soleggiata, un po' come la cucina italiana.
cooking. A little fresh tomato, olive oil and basil Un poco di pomodoro fresco, olio d'oliva e basilico:
and it is delectable. una vera delizia!

I francesi si piccano d'esser un pochino diversi,


The Frenchs need to be a little different because
perché vogliono che li si ascolti quando hanno una
they need to be heard when they have at times a
posizione politica divergente. E' per questo che vi
political discordant voice. That's why the tritone
aggiungono il tritono. E' più personale, più
is added. More personal and quite different.
signorile...

Of course, the Germans are so practical ! They I tedeschi hanno invece i piedi ben piantati per terra!
need to have a full meal, a well balanced meal Ci tengono ad avere il piatto ben fornito e un menu
and that's why the perfect fifth is added. equilibrato, per questo aggiungono la quinta giusta!

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 6a, esercizio 261 e seguenti.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 6a, esercizio 266 e seguenti.

Ritardi

Un ritardo è la nota d'un accordo che si trova prolungata sull'accordo successivo [ossia che
ritarda la sua risoluzione - ndt]. Essa è allora una nota estranea di quest'ultimo accordo, fino a
che non risolve su di una nota reale di questo accordo.
Il ritardo deve esser posto su un tempo accentuativamente più forte di quello della sua
risoluzione.
La nota che costituisce il ritardo superiore deve far parte sia del tono che del modo

39
dell'accordo durante il quale si produce il ritardo in questione.
Il ritardo può essere semplice, doppio o triplo, inferiore o superiore (ascendente o discendente).
Nota: in francese il ritardo discendente si dice "superieur" e quello ascendente "inférieur"
ingenerando una qualche confusione circa la "direzione" della risoluzione - (ndt).
[Io, quando spiego i ritardi, trovo utile porre l'accento l'accento sul fatto ch'esso sia costituito
da tre tempi: 1) preparazione (deve essere sufficiente) 2) percussione (deve creare dissonanza)
3) risoluzione (la nota di risoluzione non si puòraddoppiare ad eccezione ovviamente
dell'ottava del basso nel ritardo 9-8 - ndt]
Preparazione
Il ritardo dev'essere preparato secondo i medesimi principi che regolano la preparazione delle
settime secondarie; la durata della nota di preparazione deve essere perlomeno uguale alla
durata del ritardo [dicesi altrimenti "preparazione insufficiente" - ndt].
Numerazioni
Si tratta delle numerazioni convenzionali, completate dalle cifre necessarie. La numerazione
del ritardo diviene spesso più esplicita quando la si raffronta con quella della risoluzione. Ecco
qualche esempio che mostra dapprima il ritardo della fondamentale, poi della terza ed infine
quello della quinta [dell'accordo in stato fondamentale - ndt].
Ritardi nelle triadi :

Annotazioni :
- il ritardo della fondamentale è sempre di bell'effetto.
- il ritardo della quinta è equivoco rispetto all'accordo di terza e sesta ed non comporta
dissonanza [ragione per cui, nelle triadi, non lo si considera un vero e proprio ritardo, al
contrario che nelle settime - ndt].
Ritardi nell'accordo di terza e sesta :

Annotazione : non fidarsi dell'effetto "scialbo" dei ritardi o incontri di note producenti un
accordo di quarta e sesta minore (esempio di destra)
Ritardi nell'accordo di quarta e sesta :

40
Osservazione : i tre tipi di ritardi sono ricchi ed eleganti.
Ritardo del basso :

Osservazione : la scelta dei raddoppi durante il ritardo è limitata e talvolta inconsueta, a


ragione del divieto assoluto di far sentire la nota di risoluzione contemporaneamente al ritardo
del basso.
Precauzioni
Per non impoverirne l'effetto, non bisogna mai far sentire simultaneamente il ritardo e la sua
nota di risoluzione, salvo che nei due casi seguenti :
1) Quando la nota di risoluzione è al basso e il ritardo è almeno a distanza di nona (o di settima
nel caso d'un ritardo inferiore :

2) Nell'accordo di terza e sesta, rivolto della triade maggiore, se il ritardo e la nota di


risoluzione sono a distanza di nona maggiore come in quest'esempio :

Note: i due casi consentiti, espressi da questa regola, sono una convenzione rigorosa di tipo
"scolastico", che obbedisce all'esigenza di offrire tutte le garanzie di qualità in una scrittura
in cui le quattro voci hanno eguale importanza. Queste regole rappresentano anche una buona
garanzia nel caso d'un lavoro da sottoporre ad una giuria della quale non si conoscono gli
orientamenti. Si possono tuttavia ammettere delle deroghe a queste regole rigorose quando
questo non nuoccia alle linee melodiche o alla chiarezza dell'armonia. Ma in nessun caso si
può far sentire la nota di risoluzione sopra il ritardo
Consigli per i bassi dati numerati

41
Aggregazioni formanti un accordo di quinta eccedente
In un basso dato, se si riscontra difficoltà ad analizzare il significato d'un accordo di quinta
eccedente, si può ricorrere al mezzo seguente :
1) Se la nota che forma la quinta aumentata non fa parte della tonalità,è l'alterazione d'una
triade. Si può allora raddoppiare il basso.
2) Se la nota che forma la quinta aumentata fa parte della tonalità, si tratta d'un ritardo della
sesta nell'accordo di terza e sesta. In linea di principio non si può allora raddoppiare il basso,
il raddoppio più probabile è allora la terza.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, , raccolta 7a, esercizio 271 e seguenti.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, , raccolta 7a, esercizio 283 e seguenti.

Note estranee melodiche


Appoggiature
Un'appoggiatura è un ritardo non preparato. Le precauzioni da prendere sono le stesse di un
ritardo. L'appoggiatura si presenta normalmente sul tempo forte e deve, per quanto possibile,
formare dissonanza con un'altra nota dell'accordo.
Le quinte per moto retto (nascoste) e la seconda di due quinte parallele che pervengono ad una
appoggiatura sono in linea di principio consentite, come per tutte le altre note non inerenti
all'armonia (note estranee).
Salvo eccezioni, lo stile del basso dato non comporta appoggiature.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 7a, esercizio 291 e seguenti. Nei sei primi
esercizi, le appoggiature e le none aventi il carattere espressivo delle appoggiature sono indicate con dei piccoli
tratti. Il 300 riguarda la doppia appoggiatura.

Fioriture (note di volta)


Una nota di volta è il movimento per grado congiunto di una nota che lascia una nota reale per
poi tornarci. Può avvenire per tono o per semitono ed essere inferiore o superiore.
Contrariamente al ritardo e all'appoggiatura, essa si produce su di un tempo (o parte di tempo)
più debole di quello in cui si trova la nota reale.
Solo la nota di volta inferiore - per semitono - può essere una nota estranea alla tonalità.
Nel caso di nota di volta su di un ritardo, una seconda quinta o una seconda ottava prodotta da
una nota di volta, è permessa, anche se questo secondo intervallo è formato da note
apparentemente reali. (Caussade, Vol.I, par. 334 pag. 229). Questo caso della seconda ottava
derivante da nota di volta superiore si può accostare a quello delle settime secondarie, prima
della risoluzione.
Precauzioni

42
1) La nota di volta non deve produrre nessuna relazione di semitono (nè loro raddoppi e rivolti)
con altre note dell'accordo, fatto salvo il caso della nota di volta superiore per tono e di quella
inferiore per semitono :

2) Non si deve effettuare la nota di volta per semitono se la nota fiorita è tenuta in una parte al
di sopra. Nello stesso caso, invece, si può ornare per tono:
3) Va da sé che non si può realizzare una nota di volta su di un unisono.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 301 e seguenti. Il 304 è un canone
alla 16a. Il 305 riguarda la doppia fioritura.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 306 e seguenti. 307 : fioritura con
elisione - fioritura del ritardo. 308 : doppia fioritura. 310 : fioritura della fioritura.

Note sfuggite
Una nota sfuggita è una nota di volta (fioritura) senza risoluzione. Può essere inferiore o
superiore. Il suo utilizzo si addice allo stile libero, non a quello classico. E' anche una pessima
scusa per gli armonizzatori mediocri che non trovano gli accordi "giusti" per il canto dato
all'inizio degli studii...

Note di passaggio
Le note di passaggio sono delle note estranee che 'passano' per grado congiunto tra due note,
sia diatonicamente sia - più raramente - per semitono. Esse si presentano per lo più sul tempo
debole o sulla parte debole d'un tempo, ma possono occasionalmente prodursi anche sul tempo
forte [transitus irregularis - ndt].
Le note di passaggio possono produrre degli attriti dissonanti con le altre note dell'accordo, o
anche con altre note di passaggio. E' necessario controllare con la massima cura la qualità di
questi incontri di note. La loro varietàè grande; la disposizione dell'accordo e la distanza relativa
tra le note influenzano largamente il risultato sonoro, più che le note di per sè: sarebbe allora
azzardato far riferimento a delle regole definitive. Ecco due criteri di valenza quasi universale :

1) E' necessario sorvegliare in particolare i rapporti apparentati ai semitoni (settima maggiore e


nona minore) tra la nota di passaggio e altre note dell'accordo, è necessario evitarle se :
- nel caso della settima maggiore è la nota del basso ad essere estranea,
- nel caso della nona minore è la nota del soprano ad essere estranea.
2) Se una nota di passaggio produce un intervallo di terza o di sesta (o i loro rivolti) con una
nota reale (o un'altra di passaggio) molto probabilmente il risultato non sarà molto dissonante.

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Le relazioni giudicate eccessivamente dure possono talvolta esser evitate con l'aggiunta di
un'altra nota di passaggio in un'altra voce. L'unico giudice, come sempre, è l'orecchio.
Nota concernente i bassi numerati: quando c'è una o più note estranee in una numerazione
data, se fanno parte dell'accordo precedente devono evidentemente esser considerate come dei
ritardi che son stati preparati. Nel caso contrario, esse possono esser note di passaggio o di
volta. Per convenzione non sono mai delle appoggiature.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 311 e seguenti. Esaminare anche i
bassi 327 et 328.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 315 e seguenti. 316 : note di
passaggio cromatiche. Esaminare anche i numeri da 323 a 326 e i nni 329 e 330 che sono relativi a diverse
possibilità di note estranee.

Pedale
Pedal en el bajo
E' una delle note fondamentali della tonalità (tonica,dominante) che non fa parte dell'armonia in
corso, salvo che all'inizio ed alla fine. Se la nota di pedale è tenuta al basso, è il tenore che
diventa allora il vero basso e dev'esser trattato e numerato di conseguenza. Ma il pedale può
essere posto anche in altre parti.
La funzione tonale d'un pedale posto al basso èconsiderevole. La percezione della funzione
generale (tonica-dominante) resta quella del pedale: tutte le modulazioni che si presentano nel
corso del medesimo devono essere considerate come transitorie.

Tutte le modulazioni ai toni vicini sono possibili, a seconda della durata del pedale. Su di
un pedale di dominante, la sola tonalità scorretta è la tonalità minore avente il pedale per tonica:
si avrebbe allora l'impressione che l'episodio del pedale sia terminato, avendo perso la primaria
funzione di tonica e di dominante.
Elementi tematici
Il pedale di dominante permette in particolare, in certi bassi non numerati, di utilizzare spunti
tematici.
Accordi di undicesima e tredicesima di tonica
Si tratta degli accordi di settima di dominante e di nona di dominante maggiore o minore
utilizzati come ritardi, appoggiature o su di un pedale. Nella scrittura a quattro parti la
fondamentale e la quinta possono venir soppresse. Le relative numerazioni sono :

+7 6
+7
6 +7

La disposizione irregolare di quest'ultima numerazione (qui sopra) precisa che si tratta della
nona maggiore con posizione obbligata.

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Pedale superiore o interno
Negli esercizi, in particolare nei canti dati facili o di media difficoltà, un pedale che non sia al
basso deve poter essere analizzato come una nota integrante dell'armonia o almeno come una
dissonanza che risolve stando ferma. Non si dovrebbe aggirare una difficoltà che non si sa
risolvere interpretando come pedale superiore una nota che non si è stati capaci d'armonizzare.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 319 : divertente pedale 'perpetuo'
di dominante, che passa da una voce all'altra, in tutte le voci. Esercizi 320 et 321 : l'autore indica gli accordi
dove vi sia la possibilità di pedale.
Canti dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés, raccolta 8a, esercizio 322 : pedale 'perpetuo' al tenore.

Bassi non numerati


Lo studio del basso non numerato suscita talvolta sconcerto all'inizio, non sapendo l'alunno
cosa farsene di quest'improvvisa libertà. Questi esercizi sono effettivamente difficili e non
dovrebbero esser intrapresi troppo presto. I bassi non numerati possono essere di vario tipo :
Bassi a contrappunto rivoltabile
Si scoprirà, nella parte del basso dato, l'esistenza di frammenti, talvolta di carattere
complementare, che in casi fortunati coprono da soli la quasi totalità del testo. Si cercherà in
quale tonalità ognuno dei due temi può servire da canto all'altro. Lo schema armonico è allora
pressoché interamente predeterminato, essendo la sua qualità la conferma della buona
disposizione del contrappunto rivoltabile.
Nei lavori d'un livello avanzato, si curerà di non limitare troppo le due parti interne ad un ruolo
di riempimento.
Bassi ad imitazione
Se il basso dato inizia con materiale tematico di evidente interesse, quale che sia la prima delle
parti ad esporlo o che addirittura sia preceduto da numerose misure di pausa, ci può esser
interesse a realizzare delle entrate distinte per ognuna delle tre altre parti.

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Le entrate possono obbedire più o meno allo stile fugato, ma può anche trattarsi d'entrate in ogni
sorta di canone o d'una costruzione più libera: lo stesso motivo può avere come risposta il suo
rivolto melodico, una imitazione libera o anche la sola imitazione ritmica.
Nel corso dell'esercizio, se una parte occasionalmente tace, essa deve entrare di nuovo facendo
sentire un motivo tematico ben evidente.
Basso libero
E' il tipo d'esercizio che pone maggiormente in imbarazzo, soprattutto quando non vi siano
degli elementi tematici particolari da sfruttare. Questo tipo di basso è forse anche quello che
richiede il maggior equilibrio tra l'interesse armonico e le preoccupazioni per una buona
scrittura contrappuntistica. Dal punto di vista della difficoltà,è paragonabile al canto dato nello
stile del corale scolastico.

Bassi dati : Henri Challan, 380 basses et chants donnés. La 9a raccolta inerisce soltanto a i bassi non numerati,
chiamati "lezioni libere".

Il corale scolastico
Prima d'imparare a scrivere dei corali nello stile di quelli di Bach, si usa completare gli studii
d'armonia con esercizi atti a sviluppare lo stile contrappuntistico. Al contrario dei corali
bachiani, il corale scolastico rispetta regole allo stesso tempo più semplicistiche e rigorose:
bisogna soprattutto considerarlo un utensile per acquisire scioltezza in vista del corale
bachiano, o ad altre forme di corale libero nello stile moderno.
Una volta padroneggiato bene il corale scolastico, o ancora se non si desideri lavorare nello
stile del corale scolastico, si potrà attenuare il rigore delle regole che seguono in maniera di
avvicinarsi allo stile bachiano. E' sufficiente riferirsi, in fondo a questa pagina, alle note
riguardanti lo stile del corale di Bach.
Regole melodiche
Il corale scolastico è un canto dato, in valori pressoché tutti uguali, generalmente in quarti. Può
avere anche un carattere modale.
La melodia è divisa in sezioni chiamate "periodi", punteggiati da corone.
Tutte le voci dovrebbero tendere al medesimo equilibrio orizzontale. Per esempio, in ciascuna
di loro deve potersi realizzare, a turno, dei movimenti con note di passaggio in ottavi (nota 1).
Gli intervalli ampi dovrebbero esser utilizzati a ragion veduta.
L'intervallo melodico che rischia d'esser il più scialbo è la terza: sorvegliarne allora l'utilizzo. Al
contrario, gli intervalli melodici di quarta e di quinta sono dinamici ed espressivi, purché non se
ne abusi.
Le sole note estranee permesse sono le note di passaggio, quelle di volta ed i ritardi.
Non sono permessi né accordi alterati nè appoggiature.
In fine di frase, la sensibile può scendere alla quinta senza restrizione alcuna se ciò sia necessario
ad ottenere un accordo completo. Questo è un procedimento bachiano dei più comuni.

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Regole armoniche
Le fermate su corone dovrebbero esser supportate da una cadenza perfetta, una cadenza
d'inganno o una cadenza sospesa. Le fermate, in linea di principio, si devono produrre su
accordi in stato fondamentale (nota 2).
E' necessario sforzarsi di evitare due fermate consecutive sul medesimo accordo, a meno che le
loro funzioni tonali non siano diverse.
Tutti gli accordi di settima devono esser preparati. Per quanto riguarda la settima di dominante,
ènecessario che una delle due note formanti la dissonanza sia ferma quando si presenta l'altra.
In altre parole, meglio non introdurre contemporaneamente tutte le note d'un accordo di
settima di dominante.
I secondi rivolti sono proscritti, a meno che non derivino da incontri di note di passaggio (nota
3).
Después de un periodo se puede volver a empezar con el mismo acorde. Se puede, igualmente,
ser tolerante en lo que concierne a las síncopas de armonía, con la condición de que el interés
contrapuntístico lo justifique.
Regole ritmiche
La sobrietàè la regola. Si utilizzeranno dei quarti, qualche metà e degli ottavi quando sia
possibile: a titolo di esercizio scolastico ed unicamente per sviluppare la scrittura, tutti i tempi
dovrebbero esser occupati da due ottavi in almeno una delle parti (nota 1).
Nota: quest'obbligo può sembrare irrealizzabile all'inizio, ma è un eccellente esercizio per
diventarne capaci in seguito, in corali nello stile di Bach, o in altri stili, di "parlare" in ottavi
solo dove e come lo si decide.
L'uso di sedicesimi dev'essere moderato e solo sotto forma di ottavo su tempo seguito da due
sedicesimi, e tutte e tre per grado congiunto (nota 4)

Note riguardanti lo stile del corale bachiano


Note 1 : Nessun obbligo del genere presso Bach. Ogni possibilitàè consentita.
Note 2 : Bach fa di tanto in tanto delle eccezioni a questo principio.
Note 3 : Bach utilizza molto sporadicamente le quarte e seste d'appoggiatura (cadenzali), e
eventualmente solo sul I grado (vedere il capitolo : quarta e sesta cadenzale).
Note 4 : Sedicesimi seguiti da un ottavo s'incontrano più raramente.

Jean Gallon, 80 exercices et thèmes d'harmonie, troisième série. Ottimo utensile per insegnare o imparare il
corale scolastico, per gli studenti che ne hanno il tempo o anche per 'dilettanti'. Tra altri, 26 canti dati sul corale,
con il relativo lavoro preparatorio con bassi dati. L'ultimo è un corale "di lavoro" costituito da quattro periodi: i
due primi su dei la ripetuti, il terzo su dei do e l'ultimo sui dei la.
Si, bisogna aver qualche cosa da dire per riuscire in questo genere di esercizi. Per avviarsi al "vero" stile, va da
sé che si può sempre lavorare sulle melodie dei 371 corali a quattro parti realizzati da Bach, scegliendo
dapprima quelli che si conoscono bene, poi gli altri.

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STILI

Esempi di realizzazioni : periodo romantico


Ecco un breve esempio di lavoro che è possibile intraprendere dopo aver ben assimilato l'intero
corso. Si avranno allora a disposizione tutti gli utensili tecnici necessari per lanciarsi
nell'imitazione di stili diversi.
Trascrivete dapprima questo esercizio alternante canti dati e bassi non numerati, di preferenza
con un'accollatura a quattro pentagrammi al fine di non esser costretti in angustie, dal punto di
vista grafico, nella scrittura delle voci.
Si tratta di progredire nello stile romantico. Qui ho pensato soprattutto a Brahms, in particolare
all'atmosfera dei suoi Intermezzi. A piacere del professore o dell'alunno, la realizzazione potrà
essere pensata per piano o per un diverso organico strumentale.

Come guida per questo livello di lavoro, si potrà far riferimento al Manuel pratique pour l'approche des styles,
de Bach à Ravel, di Yvonne Desportes e Alain Bernaud. Per esercitarsi, vi si troverà un'ampia gamma di stili
nelle 90 leçons d'harmonie sull'evoluzione armonica dal XIII secolo ai giorni nostri, da armonizzare in qualche
stile armonico caratteristico, di Yvonne Desportes, e Mélodies instrumentales à harmoniser dans quelques
styles harmoniques caractéristiques di Henri Challan. Per ulteriori ragguagli consultare la bibliografia.

Ecco un esempio di realizzazione. Va da sé che anche altre realizzazioni avrebbero potuto esser considerate
riuscite, anche se si fossero sensibilmente allontanate da questa, che non è proposta che a titolo d'esempio. La
si può ascoltare clickando sul link MIDI.

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MIDI (ottoni)
MIDI (coro)

Non sarebbe impossibile proporre qui altri esempi di lavori in stili diversi, ma questo mi parrebbe superfluo,
dal momento che vi é una gran quantità di ottimi esempi nelle pubblicazioni in tema, delle quali più di una è
stata qui citata. Io preferirei migliorare e limare l'aspetto pedagogico e redazionale di queste pagine. Il vostro
punto di vista a questo proposito sarà sempre il benvenuto se avrete la cortesia di comunicarmelo per posta
elettronica.

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