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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
Si considera il comportamento di una trave di
materiale elastico-plastico (EPP) in presenza di
una sollecitazione composta da un momento
flettente M ed uno sforzo normale N, ovvero uno
sforzo normale eccentrico di eccentricità
e = M/N.
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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
Si assume inoltre di far crescere lo sforzo normale N senza variare
l’eccentricità.
La distribuzione delle tensioni normali σ resta lineare (come
descritto dalla formula di Navier ):
σ = N/A + My /I Wel =I/ (0,5 h)= bh2/6) ,
finché σ<σ0, ovvero il materiale non giunge allo snervamento.
Pertanto la sezione rettangolare resta tutta in campo elastico
finché:
N M
N M
σ max = + ≤ σ0 σ min = − ≥ −σ 0
A Wel A Wel
N M
± ≤1
σ 0 A σ 0 Wel
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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
Poi come visto nel caso della flessione semplice la
tensione rimane costante e pari alla tensione di
snervamento σ0.
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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
Nella situazione limite tutta la sezione è in campo plastico come
rappresentato in figura
N 2
M = M 0 1 − , M > 0
N 0
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Cerniera plastica generalizzata: Dominio di
ammissibilità N-M
N 2
M = M 0 1 − , M > 0
N 0
Il termine entro parentesi quadra è interpretabile come il
coefficiente che misura la riduzione della resistenza
flessionale dovuta allo sforzo assiale. Valori di N/N0 non
troppo elevati causano variazioni modeste ( per N =.2 N0 si
ottiene M =.96M0).
Questa caratteristica risulta comune a tutte le sezioni
doppiamente simmetriche anche se le espressioni sono
ovviamente diverse.
Per sezioni con un solo asse di simmetria la dipendenza è
più sensibile ( L. Corradi p. 27) 11
Cerniera plastica generalizzata
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N M
f ( N, M ) = + −1 = 0
N0 M0
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funzione di snervamento e il dominio limite elastico
Il dominio limite elastico si ottiene dalle seguenti diseguaglianze
N M
σ max = + ≤ σ0
A Wel
N M
σ min = − ≥ −σ 0
A Wel
N M
± ≤1
σ 0 A σ 0 Wel
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funzione di snervamento e il dominio limite elastico
∂f 2 N
∂N N 0 N 0
∇f = = = ∇f n
∂f 1
∂M M 0
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Flusso plastico e legge di normalità
Si intende dimostrare che l’atto di moto generalizzato nella cerniera,
che presenta una deformazione assiale ε ed una rotazione relativa θ,
u& = {ε& , θ} è diretto secondo la normale al dominio di ammissibilità
T
&
plastica.
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Flusso plastico e legge di normalità
Ricordando l’ipotesi di conservazione delle sezioni piane si
può scrivere:
d &
⇒ u& = θ
l
N h
N h &
d= ⇒ u& = N 0 2 θ
N0 2 l
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Flusso plastico e legge di normalità
Poichè
N h
&
u& = N 0 2 θ
l
Moltiplicando e dividendo
per M0 si ottiene
N h
N 2M
u& = 0 0
0
M θ
&
l
M 0
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Flusso plastico e legge di normalità
N h
N 2M
u& = 0 0
M 0 θ& = ∇f λ& = n ∇f λ& = nλ& 1
l
M 0
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Approssimazione lineare a tratti (piecewise-linear)
della funzione di snervamento
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Approssimazione lineare a tratti (piecewise-linear)
della funzione di snervamento
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Approssimazione lineare a tratti (piecewise-linear)
della funzione di snervamento
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Criteri di snervamento e di crisi pluri-assiali
Scienza delle Costruzioni (L. Gambarotta, L. Nunziante, A. Tralli, capitolo 7,
pp. 485-520).
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Criteri di snervamento e di crisi pluri-assiali
Si utilizza anche il tensore deviatorico tale che
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Principali criteri usati
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Principali criteri usati
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Il comportamento dei continui in campo plastico
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Il comportamento dei continui in campo plastico
• Nell’ipotesi di piccoli spostamenti, come nel caso
mono-assiale, il tensore di deformazione ε può essere
decomposto nella somma di una parte elastica εe e di
una parte plastica εp (decomposizione additiva):
ε = εe + εp
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Conseguenze del Postulato di Hill
σ)
- Convessità della superficie di snervamento f(σ
- Legge di normalità del flusso
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Conseguenze del Postulato di Hill
σ)
Convessità della superficie di snervamento f(σ
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Conseguenze del Postulato di Hill
Legge di normalità del flusso plastico associato
σ ε& p ≤ σ ε& p
*T T
⇒ (σ − σ ) ε& p ≥ 0
* T
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Conseguenze del Postulato di Hill
(σ − σ*)T ε& p ≥ 0
∀σ * tale che f (σ*) ≤ 0
ε& p f(σ)=0
σ
σ
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Conseguenze del Postulato di Hill
Se venisse violato il principio di normalità
ε& p
f(σ)=0 f(σ)=0
σ
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Conseguenze del Postulato di Hill
Se venisse violato la convessità
f(σ)=0
ε& p
σ
Verrebbe violato il postulato di Hill
(σ − σ*) ε& p < 0
T
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Osservazioni
(σ − σ*) ε& p ≥ 0
T
(σ − σ*)T ε& p ≥ 0
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Osservazioni sulla legge di normalità
La legge di normalità si scrive
∂f &
ε& p = λ = λn
& λ& moltiplicatore plastico
∂σ
In alcuni casi , e.g. i terreni che presentano fenomeni
di dilatanza ovvero i materiali di tipo attritivo,
le deformazioni plastiche non sono dirette lungo la
normale a f. Leggi di flusso di questo tipo vengono
dette leggi di flusso non associate :
∂g &
ε& p = λ = λv
& v≠n
∂σ
La funzione g(σ) viene definita potenziale plastico e
nel caso associato il potenziale viene assunto
coincidere con la funzione di snervamento: g(σ) = f(σ) 41
Osservazioni sulla legge di normalità
In un punto angoloso della superficie limite dove f è
non differenziabile (punti angolosi sono
presenti in vari criteri e.g. Tresca, Mohr-Coulomb ) il
postulato della massima dissipazione implica cheε& p
deve appartenere al cono delle normali uscenti
ε& p = λ& i ni λ& i ≥ 0
fh(σ)
fh(σ)=0
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Equazioni costitutive elasto-plastiche
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Equazioni costitutive elasto-plastiche
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Equazioni costitutive elasto-plastiche
Si ha risposta elastica del materiale se il punto tensione è :
a- all’interno del dominio di ammissibilità
⇒ σ& = Cε&
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Tensore costitutivo elasto-plastico
B- nel caso in cui il punto si trovi sulla superficie del
dominio, f(σσ)=0 si hanno 2 casi ulteriori
∂f &
&f (σ) = ∂f σ& = 0 σ& = C(ε& −
∂σ
λ) = 0
∂σ
∂f &
T
Cε
∂f ∂f &
T
∂σ
C(ε& − λ) = 0 ⇒ λ =
& >0
∂σ ∂σ ∂f ∂f
T
C
∂σ ∂σ
∂f
poichè λ > 0 ⇒
& Cε& > 0
∂σ 48
Tensore costitutivo tangente elasto-plastico
Tensore costitutivo
tangente
elasto-plastico
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Tensore costitutivo elasto-plastico
B2 lo stress ritorna dentro il dominio elastico dalla
superficie
∂f &
T
Cε < 0
∂σ
Si ha lo scarico elastico
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Esempio: le equazioni di Prandtl-Reuss
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Modelli di incrudimento
f (σ, ε p ) = 0
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Incrudimento isotropo
Si assume che la funzione di snervamento dipenda da
una variabile scalare χ (work hardening) ed evolva in
modo omotetico
εp
χ ( ε p ) = ∫ σ t dε p
0
f(σ,χ(εp))
∆σ
f(σ)=0
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Incrudimento isotropo
εp
χ ( ε p ) = ∫ σ t dε p dχ(ε p ) = σ t dε p
0
σ f(σ-σb)=0
σ−σb
σb
f(σ)=0
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Incrudimento cinematico
σ−σb
σ f(σ-σb)=0
σ−σb
σb
f(σ)=0
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I teoremi dell’analisi limite
Si consideri un solido di materiale rigido-
perfettamente-plastico standard , esso occupi il
volume B dotato di superficie esterna ∂B = ∂BuU∂Bs
All’interno di esso siano assegnate forze di volume b
mentre al bordo ∂Bs siano assegnate le forze di
superficie t.
u
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I teoremi dell’analisi limite per i continui
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I teoremi dell’analisi limite per i continui
In analogia con quanto fatto in precedenza per i sistemi
di travi conviene introdurre le seguenti definizioni
Stato di tensione staticamente ammissibile
Si definisce staticamente ammissibile uno stato di tensione
σs equilibrato ed ammissibile in tutti i punti del corpo.
Un moltiplicatore dei carichi μs per cui questo possibile
è detto moltiplicatore staticamente ammissibile.
B σ& s + µ s b& = 0
T
µ s t = Nσs
f (σ s ) ≤ 0
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I teoremi dell’analisi limite per i continui
Stato di velocità e deformazioni cinematicamente
ammissibile
Le deformazioni plastiche devono essere compatibili, i.e
essere derivabili da un campo di velocità
sufficientemente regolare u& in B che si annulli su ∂Bu
D int ∫ D(ε& k ) dV
µk = = B
∫ ∫
&
Wk ,est b u& k dV +
T T
t u& k dA
B ∂B
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I teoremi dell’analisi limite per i continui
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I teoremi dell’analisi limite per i continui
Si enunciano nel seguito, senza riportarne la dimostrazione i
teoremi fondamentali dell’analisi limite.
µs ≤ µc ≤ µ k
Il moltiplicatore di collasso è quindi l’elemento di
separazione tra i due insiemi di moltiplicatori