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17 ottobre 2018 - 13:11 > Versione online

Learning by doing, ecco il progetto dei


giovani imprenditori con le scuole e
l’università

I relatori dell'incontro sul progetto Learning by doing ad Ancona


ANCONA – Scuola e impresa insieme per esaltare la creatività dei giovani e la produzione di idee
innovative per l’industria. Presentato questa mattina, mercoledì 17, nella sede di Confindustria
Marche il progetto Learning by Doing, che i Giovani Imprenditori di Confindustria Marche
stanno portando avanti ormai da tempo. Dapprima provinciale, poi interprovinciale è andato via
via prendendo campo fino a divenire oggi un progetto di rilevanza regionale che vede coinvolti il
Sistema Industriale, le scuole di secondo livello e le università delle Marche per mettere a frutto
la concreta collaborazione fra impresa e mondo scolastico/universitario.
«Learning by doing è un bell’esempio di responsabilità sociale d’impresa – ha affermato Simona
Reschini, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marche affiancata dal presidente
dei Giovani Imprenditori di Ancona Marco Del Moro – che permette agli studenti di conoscere il
mondo aziendale, cimentandosi in progetti concreti ed utili sia alle imprese che agli studenti. Ad
oggi abbiamo raccolto 50 richieste di progetti da parte delle imprese e adesso è il momento del
matching tra le richieste delle imprese e le scuole e le università. Credo che per i ragazzi Learning
by doing sia un’occasione unica per entrare in stretto e diretto contatto con le imprese e gli
imprenditori e soprattutto di vedere la realizzazione pratica del lavoro che hanno svolto e che si
collega con il loro percorso scolastico».
Ha voluto portare il suo contributo alla conferenza stampa il rettore della Politecnica delle Marche
Sauro Longhi che ha sottolineato come in un ecosistema fertile come quello marchigiano dove si
conta un imprenditore ogni otto abitanti, qualsiasi iniziativa volta a mettere in contatto i giovani
con il mondo del lavoro è da considerarsi estremamente importante e ha concluso con un
messaggio positivo sulle nuove generazioni. «I giovani sono aperti, inclusivi, estremamente
mobili e propensi alla contaminazione: hanno voglia di crescere e di far meglio della generazione
precedente», ha detto.
Plauso per il progetto è stato manifestato anche dalla professoressa Elisabetta Torregiani
(Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese per l’Università di Camerino), la professoressa
Mara Del Baldo (referente scientifico del Progetto per l’Ateneo di Urbino) e la professoressa
Patrizia Silvestrelli (referente del progetto per l’Ateneo di Macerata). E’ intervenuta anche la
dottoressa Carmina Laura Giovanna Pinto dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha sottolineato la
valenza della «freschezza intellettuale che un giovane porta in un contesto aziendale».
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