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LE SERIE TV

PIÙ BRUTTE MA
CHE GUARDIAMO
LO STESSO
The Vampire
8 Stagioni di drama tra vampiri, umani,
lupi mannari, doppelganger, misti
vampiri-lupi che, tra un limone e l’altro,
salvano il mondo da streghe, cattivi vari e

Diaries sirene. 8 stagioni in cui la gente muore e a


tratti risorge. 8 stagioni in cui speri ci sia
un finale sensato e invece tutte le volte ti
chiedi perché lo stai guardando. Eppure
vai avanti fino alla fine perché pensi che
peggio della stagione precedente non ci
possa essere nulla, e invece. Comunque
voto 8 per il casting.

Lost
Tu credi sia la serie tv migliore degli
anni ‘00, forse perché ricordi vagamente
qualche scena (Not Penny’s Boat)
o qualche puntata grandiosa (The
Constant). Ma in realtà, amica o amico,
Lost, alla luce di produzioni come Mad
Men, è una cagata pazzesca. Sì, se lo
rivedi ora ti accorgerai che il casting è
stato fatto con la chiara intenzione di
mettere quanti più attori possibili a petto
nudo e che le incosistenze della trama
sono delle vere e proprie voragini. Però
che non te lo rivedi?

Designated
Ok, 24 era un capolavoro e questa è solo
la sua brutta copia, ma in fondo chi siamo
noi per giudicare una serie che comincia
con l’abbattimento del Presidente degli

Survivor Stati Uniti e di tutta la catena di comando


a lui collegata?

How To Get
Questa serie è una cafonata totale su una
professoressa di criminologia/avvocato
e i suoi studenti. Ma ha anche il notevole

Away With
vantaggio di essere sostanzialmente una
soap opera con i morti, quindi è più o
meno impossibile da mollare una volta

Murder
cominciata.
The Leftovers
Questa serie è stata il lavoro successivo
a Lost di Damon Lindelof, il suo
showrunner. In comune con Lost ha che
non si capisce niente, mai, la differenza è
che The Leftovers non riesce a produrre
un mindfuck altrettanto potente ed
è molto meno riuscita. Però ci sono
un modo parecchio interessante di
raccontare il fanatismo e Justin Theroux
depresso che spacca tutto.

Gypsy
Gypsy ha la protagonista più
insopportabile che la storia
dell’audiovisivo ricordi ed è guardandola
che ho capito come devono sentirsi le
persone oltraggiate che denunciano
la RAI perché qualcuno ha detto una
parolaccia in prima serata. Ciò detto, è la
storia parecchio intrigante di un’analista
che comincia a immischiarsi nelle vite
dei suoi pazienti.

Bloodline
La cosa più bella in assoluto di questa
serie è l’ambientazione, cioè le Florida
Keys, che trasmette pace e voglia di
far su un’altra canna. Il che si sposa
comunque perfettamente con un
thrillerone familiare che forse non ti
mozzerà il fiato, ma fa il suo lavoro con
molta rispettabilità.

Fairy Tail
Osannata come una delle serie anime
più grandiose del decennio, Fairy Tail è
in realtà una classica matrioska fantasy
da mezzo milione di puntate, dove
vecchi nemici diventano nuovi amici e
le scene di combattimento si alternano
a patetici discorsi sul volersi bene e il
non arrendersi mai. Eppure, soprattutto
quando la vita è talmente amara che un
banale sproloquio sull’amore sembra
ORO, finisci per guardarla tutta e
imparare anche la sigla in giapponese.

Doctor Who
Pessimi effetti speciali, tonnellate di
puntate filler, ma assoluti colpi di genio di
sceneggiatura: Doctor Who esiste in un
perenne equilibrio tra la serie da quattro
soldi e il capolavoro di fantascienza
britannica — va avanti da decine di anni
e nessuno lo guarda per l’alto valore
cinematografico o la coerenza stilistica
(ahah), ma per sublimare la noia della
propria esistenza con le avventure di un
affascinante alieno mutaforma senza
nome. Fun fact: è materiale di primo
livello per fan-fiction erotiche su Tumblr.

In Treatment
Remake italiano di una serie americana,
parla delle sedute di uno psicoterapeuta
(Sergio Castellitto) e dei suoi pazienti.
Una noia mortale: location monotone,
recitazione a tratti agghiacciante e un
sacco di riprese macchina a mano, inutili
e da mal di mare. Se volete farvi del male,
ci sono 3 stagioni da 105 episodi totali.
You Me Her
Ovvero, la serie che vi farà pensare
che forse, forse, la vostra situazione
sentimentale non è poi così disastrosa.
Perché potreste sempre finire in una
troppia. Sì, una troppia.

Friends with
Il titolo è già esplicativo, ma poi un po’
troppo banalmente si mettono in mezzo i
sentimenti. Peccato che a un certo punto

Benefits
ci siano degli episodi completamente
incoerenti con quanto successo in
quelli precedenti. Ed è lì che inizia il
divertimento.

Rise
Un insegnante decide di mettersi a capo
del gruppo di teatro della scuola per
sentirsi realizzato, e magicamente riesce
a fare innamorare la stella della squadra
di football della scuola. Spazi temporali
lunghissimi a parte, non mancano
le fantastiche e banalissime tresche
adolescenziali, alcolismo minorile e il
ragazzino senza genitori che finisce a
vivere a casa dell’insegnante.

American
Questa serie può essere definita un
autentico capolavoro del brutto: quando
inizi a vederla non puoi più smettere. È

Vandal
la versione demenziale delle serie “serie”
investigative, nella quale però i crimini
hanno a che fare con le cose che fanno
sempre più ridere tutti: cazzi e cacca.

2015 | DOCUMENTARIO

Elite
Frullate insieme i temi sociali di Skam, la
riccanza di Gossip Girl, gli omicidi in How
to Get Away with Murder, aggiungete un
po’ di attori de La casa di carta, spalmate
il tutto in una improba scuola spagnola
per riccocci di provincia, e non dite a
nessuno di averci rivisto a tratti tutte
queste serie se avete ancora della dignità
retta sulla vostra immagine di copertina
raffigurante Kubrick.

Le Ragazze
In una Madrid anni Trenta cinque
centraliniste parlano per mezzo di uno
sceneggiato dal femminismo spicciolo
e ansimano per manifestare qualunque

del Centralino stato d’animo le stia attraversando.


Sopravvivono anche a un sacco di surreali
incidenti, ma si sa che rispondere al
telefono è un lavoro pericolosissimo.

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