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9 errori dei capi che fanno scappare i migliori dipendenti dalle aziende
I talenti migliori non lasciano il lavoro, abbandonano i loro manager scrive Business Insider. La rivista online spiega
quali sono i 9 errori che i manager commettono, tanto gravi da far scappare via le teste migliori.
Redazione
5 aprile 2016

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I talenti migliori non lasciano il lavoro, abbandonano i loro manager scrive Business Insider (http://uk.businessinsider.com/?
r=US&IR=T). La rivista online spiega quali sono i 9 errori che i manager commettono, tanto gravi da far scappare via i loro
dipendenti migliori. Ecco quali sono.

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1. Con pi di 50 ore a settimana lo ammazzi

Nuove ricerche di Stanford dimostrano che la produttivit scende in modo drastico quando si superano le 50 ore di lavoro
settimanali, mentre crolla se si superano le 55 ore. Hai voglia a farli lavorare di pi, non avrai alcuni risultato. E ancora peggio
rischierai di perderli. Il problema qui che spesso i manager amano lavorare con un buon dipendente e gli danno dosi eccessive

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di lavoro quasi a premiarlo. Ma il talento vede questi compiti in pi quasi come una punizione per le sue buone performance.
Va bene af dargli nuove responsabilit, ma bisogna anche cambiare qualcosa, aumentare la paga, offrire una promozione.
Altrimenti, cercher altrove quello che pensa di meritare.

2. E daioffrigli un premio, si fa in quattro per te

Tutti amano essere premiati. Fin da piccoli e dai primi tornei di calcetto o altri sport. Quanto appagante ricevere una
medaglia, un premio perch si fatto un buon lavoro e ottenuto un riconoscimento? un po come in amore, le cose
peggiorano quando inizi a dare le cose per scontato. Quindi un manager non pu permettersi di pensare che il suo top
performer resti in azienda a vita, senza stimoli e riconoscimenti.

3. Certo sei un manager non un robot

Pi della met dei dipendenti che lasciano un lavoro lo fanno perch non stabiliscono una buona relazione con i loro manager.
Le aziende lo sanno e invitano i capi a essere pi empatici, a trovare il giusto equilibrio tra la professionalit e lumanit.
Dopotutto, impossibile lavorare 8 ore (e pi) con una persona senza essere coinvolti dal punto di vista emotivo. Un manager
deve capire che ci sono altre parole al mondo, oltre produttivit. E sono comprensione, sostegno, divertimento. In fondo sei un
manager, non un robot. Sorridi ogni tanto. Dai provaci.

4.Promettere e non mantenere la cosa peggiore

Quando un manager fa una promessa (di una promozione, un aumento in busta paga, un compito pi motivante) sta toccando
un punto di non ritorno. Negli occhi del dipendente cresce la stima e la ducia nei suoi confronti. Ma se non mantiene la
promessa (e quante volte accade?) si supera una linea di rispetto e si entra in un campo oscuro nel quale il dipendente si
chiede: Se non rispetta lui gli accordi, perch dovrei farlo io?.

20 frasi che fanno la differenza tra un leader vero e uno mediocre

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5. Ma come fai a promuovere sempre la persona sbagliata?
Succede spesso in unazienda. Un dipendente svolge perfettamente i suoi compiti, getta il cuore oltre lostacolo, e il manager
cosa fa? Promuove chi invece fa molto di meno. Capire i motivi dif cile, raccomandazioni, simpatie, ma anche lincapacit di
distribuire il merito. Specie quando il talento una persona modesta che non ama mettersi in pompa magna.

6. come in amore. E senon li fai appassionare

Come si sa talento e passione vanno di pari passo. I migliori dipendenti sono quasi sempre quelli appassionati. Ma chi ha amore
per ci che fa a volte spaventa perch insegue la novit, il progresso, vuole rischiare, cambiare le cose. Migliorarle. E alcuni
manager, sempre troppo impauriti da quella parola (PRODUTTIVIT) non riescono a capirlo e tarpano le ali a chi sta
spiccando il volo.

7. La scusa dellautonomia, non se ne pu pi!

I feedback sono sempre necessari, specie ai talenti che hanno bisogno di continui riscontri sul loro lavoro. Quando un manager
dimentica di prestare la dovuta attenzione a un buon dipendente gli fa il pi grande torto: lo annoia. Il talento percepisce che
qualunque cosa faccia non conta e quindi lavora peggio e poi fugge alla ricerca di nuove opportunit. Va bene offrire
autonomia, ma il manager giusti ca spesso con questa parola il poco tempo che dedica alla cura dei dipendenti.

8. Il talento una pianta. Se non la innaf la uccidi

I dipendenti migliori hanno bisogno di spazi dove dimostrare la loro creativit. Il talento lotta sempre con lo status quo, nella
sua natura. I manager a volte non lo capiscono e sotterrano questa vitalit dietro inutili procedure e compiti che potrebbe
benissimo svolgere qualcun altro.

9. C una forza che attrae: si chiama sda

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9. C una forza che attrae: si chiama sda

Il talento vuole essere sempre stimolato, bisogna accontentare questa sua voglia di mettersi in gioco continuamente,
offrendogli nuovi orizzonti che lo facciano uscire dalla zona di comfort nella quale odia essere intrappolato. Un buon manager
come un sarto che sa adattare perfettamente un vestito al suo cliente.

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