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Una sfera isolante, uniformemente carica, di raggio R1 = 1 m e carica Q1 = 1 nC, viene posta entro un guscio sferico

concentrico, uniformemente carico, di raggio interno R2 = 2 m, raggio esterno R3 = 3 m e carica Q2 = −2 nC. Calcolare la
componente radiale Er del campo elettrico E ~ (presa positiva se centrifuga e negativa se centripeta) alla distanza r = 1 ξR1
250
dal centro comune della sfera e del guscio sferico.
Campo elettrico E [V/m]:

Esercizio e_es_01, Fig. 1.

Chiamiamo O il centro comune delle superfici sferiche Σ1 = S(O, R1 ) (superficie della sfera di raggio R1 ), Σ2 = S(O, R2 )
(superficie interna del guscio sferico, con raggio R2 ) e Σ3 = S(O, R3 ) (superficie esterna del guscio sferico, con raggio R3 ).
La forma algebrica della soluzione dell’esercizio dipende dal valore di r e dunque dal valore ξ assegnato. A seconda del
valore di r (e dunque di ξ) il punto P nel quale vogliamo determinare il valore del campo elettrico E(P ~ ) può trovarsi (Fig.
2):

(I) Entro la sfera centrale (r ≤ R1 );

(II) Nell’intercapedine tra sfera e guscio sferico (R1 ≤ r ≤ R2 );

(III) Entro il guscio sferico (R2 ≤ r ≤ R3 );

(IV) All’esterno del guscio sferico (r ≥ R3 ).

Quesito e_es_01, Fig. 2 Quesito e_es_01, Fig. 3

La distribuzione della carica ha simmetria sferica. Infatti, la densità di carica ρ, in coordinate sferiche con origine nel
−−−−→
centro O, dipende soltanto dalla coordinata radiale r = kP − Ok e non dagli angoli ϕ (longitudine) e θ (colatitudine).

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
distribuzione, commercio e comunicazione al pubblico senza l’autorizzazione dell’autore.
Segue che anche il campo elettrico E ~ deve avere simmetria sferica, ovvero deve dipendere da r = k− −−−→
P − Ok e non dagli
angoli ϕ e θ. Infatti non c’è alcuna asimmetria fisica nella distribuzione della carica che potrebbe causare una variazione di
~ da ϕ e θ. Dunque si deve avere:
E

~
∂E ~
∂E
~ =E
E ~ (r) , = ~0, = ~0
∂θ ∂ϕ

Il campo elettrico in un generico punto P potrebbe avere, in linea di principio, sia un componente radiale E ~ r (con la
~
stessa direzione del raggio r), sia un componente tangenziale Et (giacente in un piano perpendicolare al raggio r) (Fig. 3).

Quesito e_es_01, Fig. 4 Quesito e_es_01, Fig. 5

Tuttavia, se il campo elettrico avesse un componente tangenziale E ~ t , data la simmetria sferica della carica elettrica, esso
dovrebbe avere lo stesso orientamento su di un’intera circonferenza di centro O (Fig. 4). Se così fosse, la circuitazione lungo
la circonferenza C(O, r) sarebbe diversa da zero, in contraddizione con la natura conservativa del campo elettrostatico.
Segue che la componente tangenziale E ~ t deve essere nulla. In altre parole il campo elettrico E ~ deve avere soltanto il
~
componente radiale Er (Fig. 5):

~ (r) = E
E ~ r (r) = Er (r) n̂

dove n̂ è il versore diretto come il raggio e con verso centrifugo.

Quesito e_es_01, Fig. 6 Quesito e_es_01, Fig. 7

Consideriamo ora, separatamente, i casi I-IV.

(I) Consideriamo innanzitutto il caso in cui r ≤ R1 (Fig. 6).


Nella sfera di raggio R1 , che ha carica elettrica Q1 ed è uniformemente carica, la densità volumetrica di carica vale:
Q1 Q1
ρ1 = =
V1 4
πR13
3

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utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
distribuzione, commercio e comunicazione al pubblico senza l’autorizzazione dell’autore.
Consideriamo la superficie sferica S (O, r), concentrica con le altre superfici e di raggio r ≤ R1 (Fig. 6). La carica
contenuta nel volume V (S (O, r)) racchiuso dalla superficie S (O, r), essendo la sfera interna uniformemente carica (e
detta ρ1 la sua densità volumetrica di carica), è data da:

4 Q1 4 3 r3
˚ ˚
q (r) = ρ dV = ρ1 dV = ρ1 πr3 = πr = 3 Q1
3 4 3 R1
V (S(O,r)) V (S(O,r)) πR13
3

Come abbiamo visto, il campo elettrico E ~ sulla superficie S (O, r) ha sempre la stessa direzione della normale n̂ esterna
alla superficie S (O, r) ed è uniforme in norma:

~ (P ) = E
E ~ r (r) = Er (r) n̂ (P ) ∀P ∈ S (O, r)

Ricordando che n̂ è un versore, per cui n̂ · n̂ = 1, il flusso del campo elettrico attraverso la superficie S (O, r), si può
perciò scrivere come:
Ä ä ‹ ‹
φS(r) E~ = ~ ) · n̂(P ) dS =
E(P Er (r) n̂(P ) · n̂(P ) dS =
S(r) S(r)
‹ ‹
= Er (r) dS = Er (r) dS =
S(r) S(r)

= Er (r) S(r) = Er (r) 4πr2

Per la legge di Gauss si ha:


~)
φS ( E q(r)
z‹ }| { z˚ }| {
~ 1
E · n̂ dS = ρ dV
ε0
S V (S)

1 r3
Å ã
Er (r) 4πr2 = Q1
ε0 R13

Da quest’ultima relazione si ottiene:

1 Q1
Er (r) = r (r ≤ R1 )
4πε0 R13

(II) Consideriamo ora il caso in cui R1 ≤ r ≤ R2 (Fig. 7).


La carica contenuta nel volume V (S (O, r)) racchiuso dalla superficie S (O, r), in questo caso è tutta la carica della
sfera di raggio R1 , ovvero:
˚
q (r) = ρ dV = Q1
V (S(O,r))

Il flusso del campo elettrico attraverso la superficie S (O, r) si scrive, come nel caso precedente:
Ä ä ‹ ‹
~
φS(r) E = ~
E(P ) · n̂(P ) dS = Er (r) n̂(P ) · n̂(P ) dS =
S(r) S(r)
‹ ‹
= Er (r) dS = Er (r) dS =
S(r) S(r)

= Er (r) S(r) = Er (r) 4πr2

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Per la legge di Gauss si ha, in questo caso:
~)
φS ( E q(r)
z‹ }| { z˚ }| {
~ 1
E · n̂ dS = ρ dV
ε0
S V (S)
1
Er (r) 4πr2 = Q1
ε0

Da quest’ultima relazione si ottiene:

1 Q1
Er (r) = (R1 ≤ r ≤ R2 )
4πε0 r2

Quesito e_es_01, Fig. 8 Quesito e_es_01, Fig. 9

(III) Consideriamo ora il caso in cui R2 ≤ r ≤ R3 (Fig. 8).


Il guscio sferico delimitato dalle superfici Σ2 e Σ3 ha volume:
4 4 4 
V2 = πR33 − πR23 = π R33 − R23
3 3 3

e densità di carica:
Q2 Q2
ρ2 = =
V2 4
π (R33 − R23 )
3

Il guscio sferico delimitato dalle superfici Σ2 e S (O, r) ha invece volume:


4 3 4 4 
V2′ = πr − πR23 = π r3 − R23
3 3 3

e carica totale:
4  Q2 r3 − R23
Q′2 = V2′ ρ2 = π r3 − R23 = 3 Q2
3 4 R3 − R23
π (R33 − R23 )
3

La carica totale contenuta nel volume V (S (O, r)) racchiuso dalla superficie S (O, r) è la somma della carica Q1 della
sfera e della carica Q′2 del guscio sferico delimitato dalle superfici Σ2 e S (O, r), cioè:

r3 − R23
˚
q (r) = ρ dV = Q1 + 3 Q2
R3 − R23
V (S(O,r))

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Il flusso del campo elettrico attraverso la superficie S (O, r) si scrive, come nei casi precedenti:
Ä ä ‹ ‹
φS(r) E ~ = ~ ) · n̂(P ) dS =
E(P Er (r) n̂(P ) · n̂(P ) dS =
S(r) S(r)
‹ ‹
= Er (r) dS = Er (r) dS =
S(r) S(r)

= Er (r) S(r) = Er (r) 4πr2

Per la legge di Gauss si ha, in questo caso:


~)
φS ( E q(r)
z }| { z˚ }| {
1

~
E · n̂ dS = ρ dV
ε0
S V (S)

Q1 r3 − R23 Q2
Er (r) 4πr2 = + 3
ε0 R3 − R23 ε0

Da quest’ultima relazione si ottiene:

1 r3 − R23 1
Å ã
Er (r) = Q1 + 3 Q2 2 (R2 ≤ r ≤ R3 )
4πε0 R3 − R23 r

(IV) Consideriamo infine il caso in cui r ≥ R3 (Fig. 9).


La carica contenuta nel volume V (S (O, r)) racchiuso dalla superficie S (O, r) in questo caso è tutta la carica della
sfera di raggio R1 e del guscio sferico di raggi R2 e R3 , ovvero:
˚
q (r) = ρ dV = Q1 + Q2
V (S(O,r))

Il flusso del campo elettrico attraverso la superficie S (O, r) si scrive, come nei casi precedenti:
Ä ä ‹ ‹
~
φS(r) E = ~
E(P ) · n̂(P ) dS = Er (r) n̂(P ) · n̂(P ) dS =
S(r) S(r)
‹ ‹
= Er (r) dS = Er (r) dS =
S(r) S(r)

= Er (r) S(r) = Er (r) 4πr2

Per la legge di Gauss si ha, in questo caso:


~)
φS ( E q(r)
z }| { z˚ }| {
1

~ · n̂ dS =
E ρ dV
ε0
S V (S)
1
Er (r) 4πr2 = (Q1 + Q2 )
ε0

Da quest’ultima relazione si ottiene:

1 Q1 + Q2
Er (r) = (r ≥ R3 )
4πε0 r2

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~ in funzione del raggio r si scrive:
In conclusione, la componente radiale Er del campo elettrico E,

1 Q1

 r (r ≤ R1 )



 4πε0R13


 1 Q1


 4πε 2
(R1 ≤ r ≤ R2 )
0 r
Er (r) =
1 r3 − R23 1
Å ã



 Q1 + 3 3 Q2 r 2 (R2 ≤ r ≤ R3 )


 4πε 0 R 3 − R 2



 1 Q1 + Q2
 (r ≥ R3 )
4πε0 r2

La funzione è rappresentata graficamente in Fig. 10.

Quesito e_es_01, Fig. 10.

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