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LEGAME IDROGENO

Immagini tratte da Martin S. Silberberg - CHIMICA, La natura molecolare della materia e delle sue trasformazioni - Ed italiana a cura di
Silvia Licoccia, Università di Roma «Tor Vergata», Mc Graw Hill Education, con puntuali integrazioni da parte del docente
Formazione del legame idrogeno

Il legame idrogeno si origina tra molecole che hanno un atomo di H


legato a un atomo piccolo, altamente elettronegativo, con coppie di
elettroni solitari: N, O, o F.

Un legame idrogeno intermolecolare è il risultato dell’attrazione tra


l’atomo di H di una molecola e la coppia solitaria dell’atomo di N, O,
o F di un’altra molecola.
Legame idrogeno e temperatura di ebollizione
Le Te in genere aumentano 
all’aumentare delle masse 
molari come si vede 
nell’andamento degli 
elementi del IV gruppo. 

La Te di H2O è maggiore di 
quella di HF, anche se 
l’energia del legame a 
idrogeno in HF è maggiore 
di quella di H2O, poiché 
ogni molecola di H2O può 
formare 4 legami a 
idrogeno mentre ogni 
molecola di HF ne può 
fornire soltanto 2.  

HF è liquido a Tamb mentre HCl, HBr e HI sono 


gassosi. HF è pure acido  debole mentre gli altri 
sono acidi forti.
Legame idrogeno intermolecolare

Nell’acqua le molecola si
aggregano l’un l’altra mediante
ponti di idrogeno e in prossimità
della temperatura di ebollizione i
legami intermolecolari non si
distruggono completamente
neppure allo stato di vapore.
Legami a idrogeno intermolecolari e intramolecolari

Anche se la forza di un singolo legame H è piccola, la forza combinata di milioni di questi legami può essere
molto grande. Il DNA, acido deossiribonucleico, presenta due catene molecolari all’interno delle quali ci sono
forti legami covalenti che tengono uniti gli atomi di S, P e O, ma tra loro le due catene avvolte a doppia elica sono
unite da milioni di legami a ponte H. Alcuni di questi legami si rompono durante la riproduzione cellulare o la
sintesi proteica.
FORZE DI VAN DER WAALS
La natura delle forze intermolecolari
Le Ilforze
raggio di Van der Waals
intermolecolari sonoè dovute
la della minimatra
all’attrazione distanza
molecole
conreciproca dei nuclei
cariche parziali di ioni
o tra due eatomi non legati.
molecole.

Le forze intermolecolari sono più deboli delle forze di legame


Il raggio di Van der Waals è sempre maggiore del raggio
perchè si esercitano tra cariche minori e a distanze maggiori.
covalente.
La distanza di Van der Waals è la distanza tra
due atomi non legati in molecole vicine.
Le forze di Van der Waals
Sono indicate genericamente come interazioni di Van der Waals le
forze di attrazione fra molecole neutre. Si tratta di interazioni deboli
(energia 0,1-10 kJ/mol mediamente circa 100 volte inferiore a quella
di un legame covalente o ionico dell’ordine di 100-1000 kJ/mol), a
corto raggio perché sono significative solo a distanza molto
ravvicinata fra le molecole, di natura elettrostatica.

Esse sono riconducibili a tre schemi fondamentali di interazione:

1. Interazione dipolo-dipolo
2. Interazione dipolo permanente-dipolo indotto
3. Interazione dipolo istantaneo-dipolo indotto (forze di London)
1. Interazione dipolo-dipolo

http://www.chimica-online.it/download/interazione-dipolo-dipolo.htm
1. Interazione dipolo-dipolo

http://www.chimica-online.it/download/interazione-dipolo-dipolo.htm
2. Interazione dipolo permanente-dipolo indotto

http://www.chimica-online.it/download/interazione-dipolo-permanente-dipolo-indotto.htm
2. Interazione dipolo permanente-dipolo indotto

http://www.chimica-online.it/download/interazione-dipolo-permanente-dipolo-indotto.htm
3. Interazione dipolo istantaneo-dipolo indotto
(forze di London)

http://www.chimica-online.it/download/forze-di-london.htm
3. Interazione dipolo istantaneo-dipolo indotto (forze di London)

http://www.chimica-online.it/download/forze-di-london.htm
Momento di dipolo e temperatura di ebollizione
Confronto delle forze di legame e delle forze di 
non legame (intermolecolari)
Confronto delle forze di legame e delle forze di 
non legame (intermolecolari)

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