Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Acustiche
1
PROPRIETA’ MECCANICHE
Domanda:
Perché studiare le proprietà
meccaniche dei materiali?
2
Comportamenti
• Elastico
• Plastico
• Frattura
Tipi di sollecitazione:
• A trazione
• A flessione
• A compressione
• A taglio
• A torsione 3
Trazione
Non sollecitato
Compressione Flessione
Torsione 4
Taglio
Deformazione di un materiale sottoposto a trazione:
comportamento elastico
5
Deformazione elastica
1. Iniziale 2. Piccolo carico 3. scarico
bonds
stretch
ritorno
stato inziale
d
F
F Linear-
elastic
Elastico significa reversibile!
d
6
Deformazione di un materiale
sottoposto a trazione
MPa (N/mm2)
o kg/mm2
adimensionale
7
Modulo di elasticità
La deformazione nella quale lo sforzo e la deformazione sono
proporzionali è chiamata deformazione elastica.
Il grafico che riporta in ascissa la deformazione e in ordinata
lo sforzo risulta avere un andamento lineare.
La pendenza della retta rappresenta il modulo di elasticità
detto anche Modulo di Young (GPa).
GPa
8
Moduli di Young di materiali diversi
9
Casi particolari: ghisa grigia,
cemento, alcuni polimeri
s2
SFORZO s
Modulo tangente
s1
Modulo secante
Deformazione e 10
Coefficiente di Poisson
L’allungamento del campione nel senso della trazione ε1
produce un aumento del volume. Questo è solo parzialmente
compensato da una contrazione laterale, ε2. Il rapporto
definisce, per un materiale isotropo, il coefficiente di
Poisson, n.
Il valore limite superiore è uguale a 0,5 e
corrisponde ad una variazione nulla del volume
nell’estensione ed è raggiunto dal caucciù che si
deforma in trazione in modo elastico senza
variazioni di volume. In tutti gli altri materiali,
invece, si osserva un aumento di volume
durante la trazione;
Il coefficiente di Poisson é per i metalli vicino a
0,35, mentre per i ceramici è generalmente
compreso tra 0,17 e 0,27.
12
Deformazione plastica
1. Iniziale 2. Piccolo carico 3. Scarico
allungamento
legami piani
e piani ancora
stirati stirati
dplastico
delastico + plastico
F
F
Plastico significa permanente! linear linear
elastic elastic
d
dplastic 13
Prove meccaniche
• Le prove meccaniche si possono
dividere in:
1) Statiche: applicazione di un carico
costante e lentamente crescente nel
tempo
2) A urto: il carico è applicato molto
rapidamente allo scopo di verificare la
capacità del materiale di assorbire
l’energia di impatto
3) Cicliche: il carico viene fatto variare
tra un valore min e max per un numero
di volte elevato 14
1) Prova a trazione
gauge
length
16
Tabella 1
17
Prova a trazione (vedi video)
Informazioni ottenute
dopo il test:
- Modulo di Young
σt - Limite di snervamento σy
- Resistenza a trazione σt
σr - Carico di rottura σr
σy
- Allungamento %
- Strizione %
18
Limite di snervamento
σy
Il limite/carico di
snervamento σy (yield
strength) è lo stress al
quale si passa dal campo
elastico a quello plastico
che generalmente coincide
con il limite di
proporzionalità P in cui la
curva smette di seguire un
andamento lineare.
Normalmente il limite di
snervamento è determinato
per lo 0,2% di
deformazione. Tale valore è
arbitrario, in
considerazione della
specifica necessità, si
possono considerare anche
altri valori. 19
Dopo il carico di snervamento σy si ha l’inizio di una
deformazione plastica: tuttavia inizialmente questa
deformazione è uniforme, ossia l’allungamento interessa
tutta la lunghezza del provino e contemporaneamente si
ha un’uniforme diminuzione della sezione (incrudimento).
Il materiale diventa più resistente, lo stress necessario
per deformarlo cresce fino ad un valore massimo σt
(tensile strength) preso come misura della resistenza a
trazione.
σt
20
Alcuni valori di σy e σt
21
Carico di rottura
σt
sr
23
Secondo la curva sforzo - deformazione si avrà una
diminuzione dello stress dopo la strizione sino alla rottura.
Questo avverrà in quanto, a seguito della riduzione della
sezione, sarà richiesta una forza più bassa per mantenere
una certa velocità di deformazione ma lo stress verrà
calcolato in base al valore costante dell’area originale A0,
non tenendo cioè in considerazione che questa sta
diminuendo (cioè lo stress in realtà continua a salire).
Quindi è possibile spiegare come mai apparentemente il
provino si rompe sotto uno sforzo di rottura σr minore di σt
e come mai può presentare due diverse deformazioni
sotto lo stesso carico.
Una più accurata descrizione del comportamento di un
materiale è fornita dalla curva sforzo-deformazione vera
(true stress-strain curve) nella quale vengono riportati in
ordinata e ascissa rispettivamente. 24
Bisogna osservare che la grande differenza tra le due curve si ha a partire dalla
strizione e considerando che nella progettazione si tiene conto del limite di
snervamento (perché in genere non si vogliono deformazioni permanenti nei materiali)
L’uso della curva convenzionale soddisfa in ogni modo le esigenze dell’ingegnere.
25
Duttilità
Definita come il grado di deformazione plastica che un materiale può
sostenere durante la prova di trazione sino alla frattura.
Può essere espressa come:
Es. vetro e
metalli
27
Fragilità
Al contrario dei materiali duttili quelli fragili (brittle)
presentano una piccola, se non assente, deformazione
plastica prima della rottura: nella loro curva sforzo-
deformazione σt coinciderà con σr e, nei casi estremi
(come per i materiali ceramici), anche con σy
Approssimativamente potranno
essere considerati fragili
quei materiali che raggiungono
la frattura per deformazioni
inferiori al 5% e, proprio per
questa loro caratteristica,
risulterà difficile eseguire
su di essi la prova di trazione.
28
Es. Vetro
29
Resilienza
La resilienza (resilience) è la capacità di un materiale di assorbire
energia sotto deformazione elastica per poi restituirla una volta
scaricato.
Il modulo di resilienza Ur rappresenta l’energia elastica
immagazzinata, per unità di volume, in un materiale affinché esso passi
da uno stato di stress nullo al limite di snervamento.
Per un provino sottoposto a trazione Ur è dato dall’area sottesa dalla
curva σ - ε sino al σy:
J/m3
30
Tenacità
La tenacità (toughness) quantifica la capacità di un materiale di assorbire
energia sino alla rottura; il suo valore perciò sarà pari all’area sottesa
dalla curva σ - ε sino alla rottura e si misurerà in J/m3. Affinché un
materiale sia tenace esso deve essere sia resistente sia duttile, quindi i
materiali duttili sono più tenaci di quelli fragili.
31
Tre tipi di materiali
38
39
Durezza Mohs
La scala Mohs è un criterio empirico per la valutazione della durezza dei materiali.
Essa assume come riferimento la durezza di 10 minerali numerati da 1 a 10, tali che
ciascuno è in grado di scalfire quello che lo procede ed è scalfito da quello che lo
segue. Il primo minerale è il Talco, l’ultimo è il Diamante
40
Mohs 8 (topazio) Mohs 9 (corindone)
Misura durezza
La durezza è una misura della resistenza di un materiale
alla deformazione plastica permanente.
La durezza di un materiale viene misurata comprimendo
un penetratore sulla superficie; il penetratore che di solito
è una sfera, una piramide o un cono, costituito da un
materiale molto più duro del materiale da testare. Di solito
i penetratori sono di acciaio temprato, carburo di W o
diamante.
41
Prove di durezza
42
Confronto tra diverse scale di durezza
43
Comportamento a compressione
Si esegue imponendo un carico P di compressione normale alla
superficie del provino tra due piastre della macchina
utilizzata per il test. Si misura in MPa.
I provini hanno forma cubica o cilindrica.
Di solito la resistenza a compressione è maggiore di quella a
trazione. I polimeri resistono un 20% in più, mentre il
calcestruzzo non armato resiste con un rapporto di circa
10:1.
P
44
45
Prova a flessione
La resistenza meccanica di leganti inorganici è di enorme
importanza. Misure dirette della resistenza a trazione sono
difficili da effettuare, quindi si determina per via indiretta
sulla base della resistenza a flessione (in MPa).
Per la prova a flessione la strumentazione è costituita di due
rulli di appoggio distanti 100mm e di un terzo rullo di
reazione di carico P messo in posizione centrale rispetto agli
altri due. La macchina di prova applica il carico con velocità
costante.
P
46
P
P
47
48
Obiettivi
Al termine di questa lezione gli studenti saranno in
grado di:
49