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ASSURDITÀ E PARADOSSI

Il Corano è pieno zeppo di assurdità e paradossi, ne


esaminiamo qui una dozzina.

1 - la guerra contro le formiche:


(Sura XXVII, v. 17-18) “Furono riunite per Salomone le sue
schiere di demoni, di uomini e di uccelli, e furono allineate in
ranghi distinti. Quando giunsero alla valle delle formiche, una
formica disse: Oh formiche, rientrate nelle vostre dimore, che non
vi schiaccino inavvertitamente Salomone e le sue truppe.”.
Sarebbe stato mobilitato un esercito strano, con demoni soldati
(sic) per combattere contro le formiche? Se fosse vero, come
asseriscono i cosiddetti “scienziati” Musulmani, perché Allah non
diede a Salomone un semplice insetticida, piuttosto che quegli
eserciti strani?

Risposta : è la descrizione del passaggio del Profeta Salomone


nella valle delle "formiche", non di guerra contro esse. E la parola
araba translata in "formiche" in realtà indica una cosa piccolissima,
dato che prima si conosceva la formica come la cosa più piccola
allora è stato translato in questo, oggi potremmo sostituire la parola
formica con atomo.

2 - La leggenda dei sette dormienti:


(Sura XVIII, v. 9-25) “Non ti sembra che il caso dei compagni
della caverna e di AR-RAQIM (N.d.A.:una parola senza
significato) sia, tra i nostri segni, meraviglioso? Quando quei
giovani si rifugiarono nella caverna, dissero: Signor nostro,
concedici la Tua misericordia, … Rendemmo sorde le loro
orecchie, [rimasero] nella caverna per molti anni. Li resuscitammo
poi, per vedere quale delle due fazioni (??), meglio computasse il
tempo che avevano trascorso. Ti racconteremo la loro storia: erano
giovani che credevano nel loro Signore … si levarono a dire: Ecco
che la nostra gente si è presa degli Dei all'infuori di Lui. [N.d.A.:
Manca Allah disse:] Quando vi sarete allontanati da loro e da ciò
che adorano all'infuori di Allah, rifugiatevi nella caverna: …
Avresti visto il sole, al levarsi sfiorare a destra la loro caverna, e
scostarsi a sinistra al calare, mentre loro erano in un ampio spazio.
Questi sono i segni di Allah. … Avresti creduto che fossero svegli e
invece dormivano. Li giravamo sul lato destro e su quello sinistro,
mentre il loro cane era sulla soglia, le zampe distese. Se li avessi
scorti, saresti certamente fuggito volgendo le spalle, e certo saresti
stato preso dal terrore vedendoli. Li resuscitammo infine perchè si
interrogassero a vicenda. Disse uno di loro: Quanto tempo siete
rimasti? Dissero: Siamo rimasti una giornata o parte di una
giornata. Dissero: Il vostro Signore sà meglio, quanto siete rimasti.
Mandate uno di voi alla città con questo vostro denaro, che cerchi
il cibo più puro (?) e ve ne porti per nutrirvi. Facemmo sì che
fossero scoperti, affinché si sapesse che la promessa di Allah è
verità, …
Diranno: Erano tre, e il quarto era il cane. Diranno congetturando
sull'ignoto: Cinque, sesto il cane e diranno: sette, e l'ottavo era il
cane. Dì: Il mio Signore meglio conosce il loro numero. Non
discutere di ciò, eccetto per quanto sia palese e non chiedere a
nessuno un parere in proposito. Rimasero trecento anni nella loro
caverna, e ne aggiungono altri nove. Dì: Allah sa meglio quanto
rimasero.”.

È una lunga storia, un po’ confusa.


In breve: alcuni giovani, il cui numero non è specificato, insieme al
loro cane, entrarono in una grotta per sfuggire alla comunità dei
miscredenti. Dormirono lì per 309 anni (sic). Il cane addormentato
era di guardia all’ingresso aperto della grotta. Allah fece che i
raggi del sole non penetrassero nella grotta, per non far loro del
male. Allah girava i loro corpi a destra ed a sinistra, così come il
loro cane. Poi si risvegliarono per vivere in un’altra epoca, in cui
era diffuso il monoteismo.

La storia ha origine bizantina, lo sottolineano molti ricercatori, i


cui nomi sono annoverati da FRANCOISE JOURDAN nel libro
“LA TRADITION DES SEPT DORMANTS, Paris 1983. Questa
leggenda, “i Sette dormienti di Efeso”, è ben conosciuta in
Occidente attraverso i numerosi manoscritti pervenutici.

Sette giovani cristiani di Efeso si rifugiarono in una grotta per


sfuggire alla persecuzione dell’imperatore romano Decio (III
secolo), il quale, scoperto il nascondiglio, li fece murare vivi. I
Sette, però, caddero in un sonno miracoloso e si svegliarono quasi
due secoli dopo, quando il cristianesimo era diventato la religione
dominante. Ignaro del tempo trascorso, uno di loro pagò l’acquisto
di un po’ di pane con alcune monete recanti l’effigie di Decio,
cosicché il miracolo fu rivelato, e i Sette, compiuta la loro
testimonianza sulla realtà della resurrezione dei morti, morirono.

In Occidente, il racconto è stato tramandato da Gregorio, vescovo


di TOURS dal 573 al 594, che scrisse la PASSIO SANCTORUM
SEPTEM DORMIENTIUM, un adattamento in latino di un’omelia
metrica di Giacomo di SARUG (451 al 521 aD.) che fu vescovo
della Siria. La leggenda era già nota nel Medio Oriente, come
testimoniato da antichi manoscritti in greco, latino, siriaco,
aramaico e copto.

È curioso che nel Corano, Allah non stabilisca il numero dei


dormienti:
(Sura XVIII, v. 22) “Diranno: Erano tre, … Cinque, … e diranno:
Sette, e l'ottavo era il cane. Dì: Il mio Signore meglio conosce il
loro numero.”.
La gente si interrogava sul numero di persone nella grotta. Invece
di rispondere, Allah, nel “suo” Corano, ordinò a Maometto di dire:
“Allah solo lo sa”, ed è la stessa risposta che i musulmani ti danno
se fai loro una domanda imbarazzante sull’Islam.
La questione era molto semplice, ma il numero delle persone nella
caverna era forse un segreto trascendentale? Perché Allah non lo
rivela ai musulmani, e buona notte al secchio?
Ci sembra che Allah prenda in giro gli stessi suoi seguaci.

A mettere nel dubbio Maometto, a nostro parere, era la diversità


delle fonti.
La versione siriaca era diffusa, ed era leggermente diversa da
quella persiana, suggerita a Maometto da SALMAN il persiano.
Maometto inserì la leggenda nel Corano, perché credeva che fosse
veritiera. Ma Egli non sapeva che, se lo fosse stata, la Chiesa
l’avrebbe poi inserita nella propria storia, sarebbe infatti stata
irragionevole la negligenza di un tale miracolo, molto più eclatante
di Lourdes!

La leggenda popolare del cristianesimo sembra ben congegnata,


mentre la trama del Corano è arzigogolata. Oltre a non specificare
il numero dei dormienti nel Corano:
* I ragazzi dormirono per 309 anni secondo il Corano, e questo
porta ad oltre la data della morte di Giacomo di SERUG. Come
può una storia finire dopo la morte del suo autore?
* La storia originale racconta che la grotta era sigillata con una
grossa pietra, mentre la storia islamica dice che la grotta era aperta,
con il cane di guardia. Ma il cane dormiva, o era sveglio da 309
anni?
Nessuna risposta naturalmente.
Gli eserciti bizantini non potevano raggiungere i giovani a causa
del cane?
* La morale della leggenda originale era l’affermazione del
principio della resurrezione nel cristianesimo. Ma qual è lo scopo
della storia nell’Islam?
La risposta islamica è: Allah solo lo sa!!

I musulmani si aggrappano a questa mitologia. Esiste ora una


moschea, intitolata ai Sette Dormienti, proprio in quel sito ad
Efeso, città romana prima e bizantina dopo, distrutta dai turchi, ed
ora in rovina.
Poi affermano l’esistenza della grotta in oggetto nei pressi di
AMMAN, capitale della Giordania. Adducono come prova
l’esistenza di ossa di cane. Ma è noto storicamente che, nel caso di
morte per malattia epidemica, gli animali domestici venivano
sepolti con i loro proprietari per evitare i contagi. E si pone qui una
domanda. Dopo il risveglio, morirono tutti contemporaneamente
con il loro cane?
Inoltre, c’è chi sostiene che la grotta esista a PETRA. Altri credono
che la grotta sia in Siria, presso il Monte QASSIOUN, vicino a
Damasco, e così via.
Come al solito, dai musulmani non si ricava un ragno dal buco.

Risposta: 300+9 perché fosse chiaro (ma non sembra) che gli anni
contati sono in fasi lunari, non solari.
La risposta era richiesta da degli ebrei che volevano verificare il
Profeta Muhammad, percui non è che u a risposta ad una storia
precedente alla venuta del islam.
La grotta non era apetta, c'è scritto, erano in una ampio spazio.
Hai letto con odio.

3 – La sorgente della vita


(Sura , v. 60-65) “Mosè disse al suo garzone: Non avrò pace,
finché non avrò raggiunto la confluenza dei DUE MARI, …
Quando poi giunsero alla confluenza, dimenticarono il loro pesce
che, SERBAN, riprese la sua via nel mare. Quando poi furono
andati oltre, disse al suo garzone: Tira fuori il nostro pranzo, …
Rispose: Vedi, quando ci siamo rifugiati vicino alla roccia, ho
dimenticato il pesce, Satana mi ha fatto scordare di dirtelo, e
miracolosamente ha ripreso la sua via nel mare. Disse [Mosè]:
Questo è quello che cercavamo. Poi entrambi ritornarono sui loro
passi. Incontrarono uno dei Nostri servi (N.d.A: secondo le
esegesi, Allah del Corano parla di “al-KHIDHR”), al quale
avevamo concesso misericordia da parte nostra e al quale avevamo
insegnato una scienza da Noi proveniente.

Iniziamo a dire che, la parola SERBAN non ha significato nel


contesto. Sicuramente era un errore di trascrizione dell’originale
Corano in alfabeto siriaco. Doveva significare “liberamente”. (C.
LUXENBERG, The Syro-Aramaic Reading of the Koran, pag.
144).
Per ignoranza, viene tradotta in italiano “miracolosamente”,
avverbio che assolutamente non c’entra.
Risposta: immagino che tu hai certezza che uno è originale e l'altro
no? Comunque di traduzioni errate o meno efficaci ve ne sono
molte, ma per fortuna esiste l'originale in arabo, ciò non si può dire
della Torah.

Anche questa è una strana storia, ne diamo un riassunto.


Senza motivo apparente, i musulmani sostengono che lo scopo è
quello di cercare il profeta più sapiente di Lui, Mosè decise di
andare con il suo garzone verso la confluenza dei DUE MARI
(Bahrain). Naturalmente, non si sa dove stesse quel luogo. Egli
prese con se un pesce salato. (Sahih Muslim).
Raggiungendo la roccia (che roccia?), dimenticarono il pesce
(nessun errore tipografico). Si narra che al centro della roccia c’era
la sorgente dell’acqua della vita, che resuscitava i morti. Venendo
in contatto con le acque della sorgente (non si sa come) il pesce
riprese a vivere e se ne andò per il mare, mentre Mosè era
addormentato, ma il
garzone vide tutto! (Esegesi di al-Tabari).
Quando Mosè volle tornare, incontrò un uomo pio, KHIDHR.
Del garzone non si parla più! Forse un miracolo coranico?
Risposta :non è il fulcro della storia il garzone, ti interessa anche
sapere se era alto e magro?
Che fosse il Bahrein lo può dedurre, ma non è scritto. Comunque
poco importa il luogo ai fini della storia, che se letta per intero
rivela grande sapienza e segreti della realtà in cui ci troviamo. Una
realtà IMMATERIALE (per buona pace degli adoratori dell'oro
fisico).
La storiella è copiata nella sua interezza dal libro leggendario di
“Pseudo-Callistene”, con la differenza che il protagonista era
Alessandro Magno, ed il suo cuoco Andreas al posto del garzone.
La narrazione greca dice che, prima di cucinare il pesce salato,
Andreas lo volle lavare nella fontana. Era la sorgente della vita,
così il pesce tornò a vivere e subito andò via a nuoto.
È la stessa favola coranica.

La storia ha origine più antica, nella Epopea di Gilgamesh.


L'Epopea di Gilgamesh è un poema epico babilonese, scritto in
caratteri cuneiformi su tavolette d'argilla, che risale a circa 4500
anni fa. È da considerarsi il più importante dei testi mitologici
babilonesi e assiri pervenuti fino a noi. Oltre all'edizione
principale, ora conservata nel British Museum di Londra, reperto n.
BM35174, ci sono altre versioni più antiche e frammentarie.
Tavolette cuneiformi con il testo di Gilgamesh sono state trovate in
Anatolia, scritte in lingue ittita e hurrita, e in Siria-Palestina

L'Epopea racconta le imprese del mitico Gilgamesh, re di URUK.


Era alla ricerca dell’eternità, andò a cercarla in BAHRAIN (Cfr. il
testo coranico), che a quei tempi, era DELMON.

La saga è passata poi al manicheismo, la religione di MANI (nota


agli arabi quale “l’eresia”). La troviamo nel “Libro dei Giganti”, i
cui manoscritti siriaci vennero rinvenuti tra i rotoli del Mar Morto.
La saga fu trovata pure tra i manoscritti di Nag Hammadi, in
Egitto, in un libro di preghiere del manicheismo in lingua copta.
Questa è un’indicazione della sua diffusione in Medio Oriente.
Naturalmente non dimentichiamo SALMAN il persiano, uno dei
più importanti suggeritori di Maometto.
Insomma, la vicenda si trovava già tra le favole degli antichi!

KHIDHR
Tutte le esegesi nei suoi riguardi sono estremamente infantili.
Secondo alcune interpretazioni, il KHIDHR era un profeta oppure
un santo dalle qualità speciali. Per altri si trattava di un profeta
"immortale" e s’identifica con Elia stesso, almeno a detta del
Profeta dell’Islam. (Cfr. ISABA)
Il Corano non riporta il nome KHIDHR, e non racconta la sua
storia con Mosè nei dettagli. Queste informazioni le troviamo però
nella seconda fonte islamica, la Sunna, le raccolte di tradizioni
maomettane. Diversi lunghi hadith narrano la storia del KHIDHR;
leggendole, ci si tuffa profondamente nella illogicità.

Risposta: solo nei bani-israel si trova cotanta conoscenza


dell'islam, ma ahime incentrata a cercare di lenire il dolore
interiore della loro coscienza che li chiama ad accettare quel che i
loro antenati cercarono in massa nel deserto del Hijaz circa 1400
anni or sono.
La saga appartiene di sicuro a 4000 anni o più, visto che riguarda
Mosè, e lui cercava un servo non migliore ma di una conoscenza
differente.

4- I perfidi pesci del mare:


(Sura VII, v. 163) “Chiedi loro a proposito della città sul mare in
cui veniva trasgredito il sabato, [chiedi] dei pesci che salivano alla
superficie nel giorno del sabato e che invece non affioravano negli
altri giorni!”.
Si parla di un villaggio ebraico sulla riva del mare. I pesci si
facevano vedere solo di Sabato, un giorno in cui gli ebrei si
astenevano dalla pesca. I furbi pesci si dileguavano negli altri sei
giorni della settimana!
È divertente.
Risposta : divertente è l'incapacità di capire il senso per ui viene
raccontata questa breve storia, ma i non credenti non possono
farcela.

5 – Lo storpiamento di ebrei.
(Sura VII, v. 166) “Quando poi per orgoglio si ribellarono a ciò che
era stato loro vietato, dicemmo loro: Siate scimmie reiette!”.
(Sura II, v. 65) Avrete saputo di quelli dei vostri che trasgredirono
il Sabato ai quali dicemmo: Siate scimmie reiette.”.
Secondo una tradizione maomettana, si tratta di una popolazione
che viveva sul golfo di Aqaba. Sarebbero gli ebrei del punto
precedente. Si lasciarono tentare da una facile pesca nel giorno di
sabato. Allah trasformò quella gente, fisicamente, in scimmie.
Non esiste traccia di tale azione nella storia. I cosiddetti
“scienziati” dell’Islam dovranno darcene un conferma storica.
Risposta: magari ti daranno anche risposta dell'apertura del mar
morto... Ma quando inizierete il Credo?

6 – La bestia della Terra.


(Sura XXVII, v. 82) “Quando il Decreto cadrà loro addosso,
faremo uscire, per loro, una bestia dalla terra. [Essa] proclamerà
che gli uomini non erano convinti della verità dei Nostri segni.”.
È una minaccia. L’uscita di una bestia della terra a parlare e
predicare, se la gente non credeva al Corano.
Noi non crediamo al Corano. Ciononostante, nessuna creatura è
ancora uscita dal ventre della terra per invitarci all’Islam. Forse il
Corano intendeva quei terroristi islamici che esortano, con inaudita
violenza, ad accettare l’Islam ?
I musulmani del giorno d’oggi danno un’interpretazione
escatologica, la bestia sarà un segno della fine dei tempi.

Risposta : l'islam è arrivato anche con Gesù, Mosè, Abramo e


Adamo, l'invito è sempre stato lo stesso, scegliere la vita eterna
anziché rimanere in un buco nero per sempre e morire per sempre.
La bestia non è l'isis creatura anglo-ebraica-massonica che si rifà al
politeismo. Casomai Satana di cui gli adoratori oggi sono allo
scoperto.

7 – La cammella di Allah.
(Sura VII, v. 73) “E ai Thamud [inviammo] il loro fratello SALIH.
[Disse]: … ecco la cammella di Allah, un segno per voi. Lasciatela
pascolare sulla terra di Allah e non le fate alcun male: scontereste
un doloroso castigo.”
(Sura LIV, v. 23) “I Thamud tacciarono di menzogna gli
ammonimenti;”.
(Sura XXVI, v. 155) Disse: Questa è una cammella: berrà e voi
berrete nei giorni stabiliti. Non fatele alcun male o vi colpirà il
castigo di un Giorno tremendo. Le tagliarono i garretti, ma ebbero
a pentirsene!”.

È una storia bizzarra. In sintesi, Allah mandò la sua cammella per


avvertire la gente. Ordinò alla gente di bere dal pozzo per un
giorno, lasciando il giorno successivo l’acqua ad esclusiva
disposizione della Cammella di Allah. La gente poteva solo bere il
latte della cammella. Non si sa se si potesse cucinare e lavare le
cose col suo latte. Ma il popolo di Thamûd uccise la cammella.
Allah mandò l'angelo JIBRIL (Gabriele) che lanciò un grande
grido che annientò completamente il popolo di quel paese.

Si suppone che la storia sia accaduta nella zona AL-HIJR, e


precisamente nel sito di MADAIN SALEH, in Arabia Saudita. La
Sura XV è intitolata AL-HIJR.
E per la conferma:
(Il figlio di Omar) Passando nella zona di AL-HIJR, il Profeta
disse: Non entrate nei luoghi degli autolesionisti, se no vi accade
quello che a loro era accaduto. Poi il Profeta accelerò l’andatura
finché superarono la vallata. (Bukhari, vol. 5, p. 505).
È superfluo ogni commento sugli animali di Allah, che parlano ai
musulmani, e questi ultimi li comprendono perfettamente.
Si può concludere che gli animali parlano l’arabo?
Risposta : anche alcu i sciocchi musulmani dicono che parlano
arabo, ma in realtà il contatto tra animali o insetti o anche oggetti e
gli uomini, avviene ad un livello nascosto, invisibile che si
richiama al cuore (oggi direbbero telepatia erroneamente). Siccome
Allah/Dio/Jahve è il Vivente e l'assoluto, ovviamente obni vosa o
insetti o animale Vive brazie a Lui. Chiaro?

8 - L'uomo e l'asino.
(Sura II, v. 259) “O colui che passando presso una città in completa
rovina [disse]: Come potrà Allah ridarle la vita dopo che è morta?
Allah allora lo fece morire per cento anni, poi lo resuscitò e gli
chiese: Quanto [tempo] sei rimasto? Rispose: Rimasi un giorno o
una parte di esso. No, disse Allah, sei rimasto cento anni. Guarda il
tuo cibo e la tua acqua, sono intatti; poi guarda il tuo asino, [Ti
mostriamo tutto ciò] affinché tu divenga un segno per gli uomini.”.
È una storia senza senso. Allah fece morire un uomo con il suo
somaro, poi lo resuscitò dopo un centinaio di anni. In tutto questo
tempo, il cibo che aveva rimase fresco!
Noi non sappiamo la morale di questa storiella.
Risposta :tu non la sai, perché metti di mezzo anche me con quel
Noi?

9 - Gog & Magog.


(Sura XVIII, v. 83, 92-97) “Ti interrogheranno a proposito del
Bicorno. Dì: Vi racconterò qualcosa sul suo conto. … Seguì poi
una via. Quando giunse alle due barriere, trovò, tra di loro, un
popolo che quasi non comprendeva alcun linguaggio. Dissero: O
Bicorno, invero Gog & Magog portano grande disordine sulla
terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e
loro. Disse: …. Portatemi masse di ferro. Quando poi ne ebbe
colmato il valico [tra le due montagne] disse: Soffiate! Quando fu
incandescente, disse: Portatemi rame, affinché io lo versi sopra.
Così non poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco.”.

Si tratta di una storia degna delle “Mille e una notte”, vediamone i


dettagli.

Per cominciare è opportuno stabilire chi era il “Bicorno”:


(UQBA figlio di ‘AMER) Il “Messaggero di Allah” disse ad un
gruppo di ebrei: mi chiedete del “Bicorno”? Lo troverete nella
vostra letteratura, che era un ragazzo greco, andò in Egitto, sulla
costa costruì una città chiamata Alessandria. Giunse al luogo della
barriera, c’erano due montagne scivolose , allora costruì (la
barriera) fra di esse. (“Il chiarire del Bukhari” del figlio di
MULAQEN).

Questo significa che la tradizione esisteva già in “Bukhari”, ma i


musulmani sicuramente la tolsero, quando scoprirono, in seguito,
che il discorso del loro Profeta Maometto non si reggeva in piedi.
La scusa? “Non è autentica!”dissero.
(Ibn-KATHIR) Nonostante sia riportata dal TABARI e da altri, la
tradizione relativa al bicorno, narrata da UQBA figlio di ‘AMER,
non regge. È troppo lunga ed è dubbia. È una notizia di origine
israelitica. E mi chiedo: come poteva Abu-ZARA’A al-RAZI, con
la sua autorevolezza, includere tale Hadith nel suo saggio “le Prove
della Profezia”? (esegesi del versetto).

Anche se lo smentiscono, secondo Maometto, il Bicorno era


Alessandro Magno.
Risposta : non tutti lo smentiscon.

Narriamo la favola.
Il re buono Bicorno giunse in un paese misterioso. Gli abitanti si
lamentavano della malvagità di Gog & Magog. Il re eresse per loro
una barriera di pezzi di ferro, con coltre di rame per
consolidamento, tra due montagne. Così Gog & Magog vennero
isolati.
Maometto descrisse la fisionomia di Gog & Magog: grandi teste,
occhi piccoli, capelli biondi, e hanno le facce rotonde. (Musnad
Ahmad).
Il testo coranico dà un chiara indicazione: Gog & Magog ancora
vivono, intrappolati dietro la diga! Le tradizioni maomettane
c’informano che la diga esiste ancora. Ogni mattina costoro
cercano di demolire la diga. Quasi perforata verso sera, dicono:
continuiamo il giorno successivo. Ma Allah la rende di nuovo più
forte che mai, quindi essi ripartono con lo sventramento. Se un
giorno uno di loro dicesse: “riprendiamo lo scavo domani, ad Allah
piacendo”, allora il giorno successivo troverebbero non colmata la
cavità fatta il giorno prima. Così usciranno fuori contro tutta la
gente del mondo.
Quando? Lo sa solo Allah.
(Sura XVIII, v. 98) “… Quando verrà la promessa del mio Signore,
sarà ridotta in polvere;”.

Risposta : lo sa solo Allah lo si dice per umiltà e perché è


impossibile per noi prevedere quale delle miliardi di ie
quantistiche l'umanitá prenderaucon le sue scelte.

Il Profeta disse che costoro sarebbero usciti fuori poco prima del
giorno del Giudizio Universale.
Maometto disse pure: I tempi non finiranno se non dopo dieci
segni: Il sole sorge da ovest, l’uscita della bestia sotterranea, e la
fuoriuscita di Gog & Magog ..ecc. (Sunan Abu-DAWOUD).

Il Corano espone le modalità della loro fuoriuscita:


(Sura XXI, v. 96) “fino al momento in cui si scateneranno Gog &
Magog e dilagheranno da ogni altura.”.

La tradizione maomettana è più esplicita: Berranno le acque di tutti


i fiumi. Passando per il lago di Tiberiade, cominceranno i primi a
bere, ma quando arriveranno gli ultimi diranno: C’era dell’acqua
qui! La gente si rintanerà dalla paura, ... Ma Allah manderà loro dei
vermi, che penetreranno nelle loro teste e li uccideranno,
lasciandoli per terra, diverranno cibo per ingrassare gli animali
feroci. (Sunan Ibn-Majah).
Lo ammettiamo. Non c’era un limite alla fantasia di Maometto.
Risposta : mancare di rispetto invalida qualsiasi pretesa di
obiettività, ne sei consapevole?
Un giorno Maometto, entrato al cospetto della propria moglie,
ZAYNAB figlia di JAHSH, aveva il panico sulla faccia. Disse: Per
Allah, Guai agli arabi … Il male è vicino. Oggigiorno s’è aperto un
foro come questo nella barriera di “Gog & Magog”. Mostrò la
forma di un piccolo cerchio, utilizzando il pollice e l’indice.
(Bukhari).
(QATADA) Un uomo disse al Profeta: O “Messaggero di Allah”,
avevi visto la diga di GOG & MAGOG, ce la puoi descrivere?
Rispose: Come questa tunica, a strisce alternate, rosse e nere
(TABARANI).
Questo conferma la pretesa maomettana di aver visto la diga in
oggetto!

Non manca, nella letteratura islamica, la narrazione di un viaggio


per esplorare il luogo della diga di “GOG & MAGOG”.

(SALLAM, l’interprete) Il Califfo ABBASIDE (842-847 aD.), vide


in sogno aperta la diga costruita tra noi e GOG & MAGOG. Mi
chiamò, e mi ordinò di andare a dare un'occhiata a questo diga. E
siamo andati con un lascia-passare del Califfo, che ci equipaggiò
con uomini e mezzi, oltre a cinque guide. Camminammo con loro
per 25 giorni, e raggiungemmo una terra nera maleodorante. Dopo
10 giorni di viaggio in quella terra, arrivammo ad un territorio
pieno di città in rovina. Ci fu detto da un testimone che erano città
devastate da GOG & MAGOG. Attraversammo tale territorio in
venti giorni, ed approdammo ad un sito vicino alla montagna, sul
cui lato s’appoggia la diga. Il sito è composto da molti villaggi, tra
un villaggio e l’altro ci sono circa due miglia, abitati da musulmani
(SIC) che parlano l’arabo ed il persiano. Procedemmo per una città
chiamata AIKA (?), con porte di ferro, con area agricola, dove il
Bicorno campeggiava con il suo esercito. Dopo un viaggio di tre
giorni, raggiungemmo finalmente un monte molto alto, con una
costruzione fortificata e la diga del Bicorno (SIC). Vedemmo la
diga costruita tra due montagne larga 200 cubiti, che sarà la via
d'uscita di “GOG & MAGOG”. Per costruire la diga, Il Bicorno
scavò nel terreno fino a 30 cubiti, poi la eresse con ferro e rame,
fino all’altezza di 60 cubiti sopra la soglia. Di sopra una
costruzione, con finestre di ferro e una porta di ferro a doppia anta,
che conduce a 2 costruzioni. In una costruzione rinvenimmo i
mezzi usati per fondere i metalli (SIC), con residui induriti della
colla usata per attaccare i pezzi insieme (SIC). Vedemmo sulla
porta di ferro, ancora intatta, un versetto del Corano (SIC) in
bassorilievo. La montagna non aveva né cima né base, bianca e
liscia, senza vegetazione.
Ce ne andammo via verso Khorasan , poi in otto mesi a
Samarcanda. Attraversammo il fiume Balkh (in Afghanistan!) per
Bukhara, Termedh (Uzbekistan). 22 uomini morirono nel viaggio
di andata, e 24 uomini nel viaggio di ritorno. Giungemmo a
Nishapur (all’estremo oriente dell’Iran) in soli 14 uomini e 23 muli.
Dopo un viaggio di 16 mesi di andata, e 12 mesi di ritorno, ritornai
a Baghdad ed informai il Califfo di tutto questo, mostrandogli un
pezzo di ferro grattato dalla porta di ferro. Il Califfo diede ad
ognuno di noi mille Dinari, ed ordinò di fare una preghiera
pubblica a Baghdad.
(Ibn-KHURDADHIA poi, nel suo saggio “MASALIK &
MAMLIK, ossia “PERCORSI & PAESI” (p. 162 e seguenti),
attesta di aver ascoltato la storia personalmente dal protagonista!)
(Cfr.: MASOUDI nel suo libro “Lo Svago del Desideroso di
Scrutare gli Orizzonti”).
(Cfr.: L’Inizio e la Fine: di Ibn-KATHIR)

Questa storia mostra la perpetua capacità dei musulmani di


mentire, anche dinnanzi ai loro giudici e capi. Ci chiediamo se
l’inventore di questa storia credeva davvero nel Corano?
Noi crediamo che costoro abbiano ingannato il loro Califfo, che era
ben disposto a credere loro.

Sfidiamo qualsiasi musulmano a mostrarci il luogo di questa diga,


che 14 di loro sostennero di aver visto. Soprattutto per respingere
l’accusa di menzogna di Maometto, che affermò di aver visto la
gente di GOG & MAGOG, così come la diga.

Questa storia coranica ricalca un racconto analogo nel libro


leggendario greco di Pseudo-Callistene, sulla vita del Alessandro
Magno. Nella penisola arabica era diffusa una traduzione in siriaco
del libro. Questo libro era il più diffuso nel mondo allora
conosciuto, ai tempi di Maometto, dopo la Bibbia, naturalmente.
Lo stesso libro faceva parte delle “favole degli antichi”, note agli
arabi pre-islamici.

Risposta: il più diffuso del mondo.... Domanda, come lo hai


constatato? Gli indigeni d'America ne erano a conoscienza?
Queste domande retoriche sono solo per pretesto, per mostrarti di
riflesso i tuoi metodi.

Ma diamo per scontato questo, il resto ricalca una storia o gruppo


di storie che non perforza debba essere creduto da tutto il mondo
islamico, e guai a che ne fa strumentalmente un manifesto per
attaccare altri, le storie si perdono nella notte dei tempi, ma Allah
stesso insegna a chi vuole anche a distanza di eoni e magari fa
vedere cosa o chi sono oggi, i fuoriusciti da quel piccolo foro nella
porta, i cosidetti GoG.
Allah era presente allora come oggi, se gli Chiedi la Verità te la
consegna, ma se pretendi di dire a Lui quale questa sia, rimani
nell'ignoranza. Erudisciti, china il capo!

10- I Tesori di QARUN .


(Sura XXVIII, v. 76-81) “Invero Qarun faceva parte del popolo di
Mosè, ma poi si rivoltò contro di loro. Gli avevamo concesso tesori
le cui sole chiavi sarebbero state pesanti per un manipolo di uomini
robusti. … Disse: Ho ottenuto tutto ciò grazie alla scienza che
possiedo. … Poi uscì, [mostrandosi] al suo popolo in tutta la sua
pompa. Coloro che bramavano questa vita, dissero: Disgraziati noi,
se avessimo quello che è stato dato a QARUN! Gli è stata certo
data immensa fortuna! … Facemmo sì che la terra lo inghiottisse,
lui e la sua casa. E non vi fu schiera che lo aiutasse contro Allah,
non potè soccorrere se stesso.”.

Come al solito, la storia è confusa, necessità qualche chiarimento


dall’esegesi di TABARI.
Innanzitutto, c’è un errore ortografico della parola “chiavi”, nel
Corano in arabo! Lo riconosce pure l’esegesi che corregge il
Corano, che specifica: Le chiavi sarebbero quelle di molte
casseforti.
Poi raccogliamo i chiarimenti:
(A’AMASH) Le chiavi delle casseforti dei tesori di Qarun erano
fatte di cuoio! Assomigliavano alle dita della mano. Una sola
chiave per ogni cassaforte.
(MUJAHID) Le chiavi erano di cuoio di cammello.
(Ibn-ABBAS) La frase del Corano “le cui sole chiavi sarebbero
state pesanti per un manipolo di uomini robusti” significa che ci
vollero quaranta uomini solo per potere sollevare le chiavi delle
casseforti (SIC).
(Ibn-al-HARITH) QARÛN faceva parte della famiglia di Mosè.
Era molto ricco. Tutte queste caratteristiche lo avevano reso ostile
a Mosè. Costruì una casa con porta d'oro, e lastre d'oro sulle pareti.
I figli d'Israele lo frequentarono.

Noi cerchiamo di capire:


Se ci sono migliaia di chiavi, allora dove stavano le casseforti?
Naturalmente, non ne esiste alcuna traccia.

Si sa che la moneta, nell’antico Egitto, era d’oro. Quindi, si


potrebbe immaginare la quantità di oro esistente in un numero
astronomico di casseforti, le cui chiavi di cuoio richiedono 40
uomini per tenerle?
Sicuramente è molto più di tutto l’oro contenuto nel globo.
È possibile questo?

Risposta: chi fece sprofondare Qarun, fu Allah per mezzo di Mosè,


indi a profezia già pervenuta, ergo non erano più in egitto. Cosi
anche le chiavi sono usate cme mezzo alleborico, per intendere la
maestosità delle ricchezze (dei tesori non dell'oro).

"È Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene versetti
espliciti, che sono la Madre del Libro, e altri che si prestano ad
interpretazioni diverse. Coloro che hanno una malattia nel cuore,
che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono
quello che è allegorico, mentre solo Allah ne conosce il significato.
Coloro che sono radicati nella scienza dicono: “Noi crediamo: tutto
viene dal nostro Signore”. Ma i soli a ricordarsene sempre, sono i
dotati di intelletto. -Sura Aal-E-Imran, Ayah 7"

Il faraone, re d'Egitto, avrebbe permesso ad un ebreo di costruire


una casa d’oro e di raccogliere tutto questo patrimonio, tanto che
sarebbe divenuto più ricco, e quindi più potente, dello stesso
faraone, re dell' Egitto?

Il Corano manda ogni logica a farsi benedire!


Ricordiamo che gli ebrei erano schiavi in Egitto, non potevano
accumulare tutti questi fondi.

Per continuare ad esaminare la favola coranica, l’esegesi di


QURTOBI relativa al brano “Ho ottenuto tutto ciò grazie alla
scienza che possiedo”, riporta:
(Ibn-ABBAS) Per “scienza “, s’intende quella per la
“fabbricazione” chimica dell’oro!
I geni musulmani ci spiegano che si trattava di trasformare il rame
ed il piombo in oro! Tale conversione è tecnicamente impossibile.
Nel XX secolo, un altro genio islamico modificò tale pretesa,
sostenendo che QARUN trasformava il mercurio in oro (forse a
seguito della scoperta scientifica della piccola differenza tra i
nuclei dei due elementi).
Il processo è invero teoricamente possibile, ma praticamente
impossibile. Cambiare gli elementi naturali, richiede la “fissione
nucleare”, per gli elementi più pesanti dell'uranio, o la “fusione
nucleare”, per l’elemento più leggero, l’idrogeno.
Inoltre, s’ impone un’altra domanda: da dove QARUN ottenne tutto
questo mercurio?
Eppure ci credono!!!

Risposta : Allah vi ha fatto passare per il mar rosso, vi ha mandato la manna per 40 anni e
tu pensi che non possa dare la scienza a chi vuole? 
PS: do per scontato che tu sei un bani­israel, sbaglio?
Sbaglio o nella conoscenza ebraica è diffuso che il vitello, d'oro era semovente? 
Ovvio che chi non crede, nonostante migliaia d'esemp miracolosi, tende a non credere in 
nulla. 

Nella Torà (Numeri, capitolo 16) si parla di Koreh (Maometto lo


trasformò in Qarun, nel Corano), che si ribellò a Mosè nel deserto
di Faran, non in Egitto. La terra tremò, e s’aprì una voragine che
inghiottì Koreh ed i suoi seguaci.

Non si parla di tesori di alcun genere.


Ma nel Talmud rabbinico apocrifo, PERKE RABBI ELIEZER, si
parla della ricchezza di Koreh, che aveva scoperto un tesoro
nascosto dai tempi di Giuseppe. Le chiavi delle sue casseforti
erano di cuoio bianco, e le casseforti erano trasportate su 300 muli,
al momento dell’esodo dall’Egitto.
(JUDAISM AND ISLAM, Abraham Geiger).
La leggenda del Talmud Ebraico sembra più accettabile della
favola coranica.
Bravo, ora dovresti aver capito che sono in realtà la stessa cosa ma
letta da un occhio sinistro ed uno destro.

11 – La lode del Tuono.


(Sura XIII, v. 13) “ Il tuono Lo glorifica e Lo loda, …”.
Il tuono è un fenomeno naturale, riprodotto pure in laboratorio. Se
prendiamo quel brano a modello, possiamo affermare che il rumore
di rottura delle cose, decanta Allah, la frizione del pneumatico sulla
terra quando si preme sui freni, osanna Allah, il fragore dello
scoppio delle bombe onora Allah, e così via ogni altra forma di
baraonda magnifica Allah.
Si potrà chiedere ai “dotti” islamici: anche un starnuto loda il Vs.
Allah?
(Per non scendere nella volgarità).
Risposta : quei puntini tralasciano ol motivo del tuono, ovvero "nel
timore di Lui". Segno che non è il tuono a glorificarl, ma il rumore
è l'evidenza della glorificazione che avviene per timore.
Evidentemente ci sono delle risultanze energetiche nell'atmosfera
che inducono tale lode, queste energie evidentemente sono da
intendersi come causa della collera di Allah.
Come vedi non ho scienza al riguarda, ma qualcosa in me dice che
in questo verso vi è una s ienza nascosta, e tu invece usi una mera
allegoria per sfottere il tuo Dio (povero te).
I musulmani dicono alhmdulillah (lode ad Allah) quando
starnutiscono (credo tu lo sappia, perciò lo hai scritto) in quanto è
ciò che ha detto Allah stesso quando il Corpo di Adamo prese vita
e per questo motivo starnutí.

12 – rapporto tra JINN ed il Corano:


L'Islam crede in un mondo parallelo, invisibile per l'uomo; è un
mondo di elfi o folletti, chiamati JINN, ovviamente senza una
minima prova di ciò.
Il Corano li nomina 31 volte. Vivono in un mondo contiguo a
quello degli uomini, al quale hanno accesso attraverso varchi
preclusi agli umani!
(Sura XLVI, v. 29) “E [ricorda] quando ti conducemmo una schiera
di demoni SPIRITI (traduzione approssimativa ed errata da molti
non soll in Italiano) affinché ascoltassero il Corano; si
presentarono dicendosi: silenzio. Quando poi [la lettura] fu
conclusa, fecero ritorno al loro popolo per avvertirlo.”
Esiste una Sura intera al riguardo, la LXXII, chiamata la Sura di
Al-JINN; essa entra nella sfera dell’assurdità.

Risposta : tu non hai avuto prove!

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