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PAGINE :41 AUTORE :Di Antonio Carioti


SUPERFICIE :12 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

30 giugno 2018

Filosofia Natonel’41,insegnòaUrbino

Addio a Losurdo
Criticò Nietzsche
giustificò Stalin alla quale riconosceva tuttavia la capacità di
di Antonio Carioti imparare dai propri avversari. E non esitava
a difendere l’esperienza sovietica (anche se
faticava un po’ a spiegarne il fallimento),
on capita spessoche il «Financial con una coerenza ostinata che lo avevapor-
Times» dedichi una recensione elo-

N
tato persino a rivalutare, nel suo libro più
giativa a un autore italiano di ten- discutibile uscito da Carocci nel 2008, la
denza comunista. Ed è piuttosto figura di Iosif Stalin.
raro che la «Frankfurter Allgemeine Zei- Inoltre Losurdo guardava con simpatia
tung» riconosca a un nostro connazionale il alla Cina odierna, nonostante l’evidente
merito di aver fornito un’interpretazione reintroduzione del mercato capitalista effet-
valida e originale di un classico del pensiero tuata dai governanti di Pechino: salutava
tedesco. Ma al filosofo Domenico Losurdo l’ascesadel gigante asiatico come un utile
(nella foto), scomparso all’età di 76 anni, contraltare al predominio degli Stati Uniti,
erano accadute entrambe le cose. I suoi libri che insieme a Israele erano il bersaglio favo-
Controstoria del liberalismo (Laterza, 2005) rito dei suoi pamphlet come Il linguaggio
e Nietzsche, il ribelle aristocratico (Bollati dell’Impero (Laterza, 2007).
Boringhieri, 2002) avevano suscitato interes- © RIPRODUZIONE RISERVATA

se all’estero nonostante il loro orientamento


rant’anni, fino a div
ideologico, anzi forse proprio a causa del
modo netto in cui prendevano posizione.
Nato a Sannicandro di Bari nell’ottobre
1941,Losurdo si era laureato all’Università di
Urbino, dove poi avevainsegnato per qua-
rant’anni, fino a diventarne professore eme-
diventarne professore eme-
rito. Personadal tratto cor-
tese e gioviale, lavoratore
infaticabile, avevaprodotto
decine di libri, dedicando-
si allo studio della grande
filosofia tedesca,a partire
da Immanuel Kant per arri-
vare a Martin Heidegger,
ma anche alla battaglia
delle idee su sponde comuniste.
Sul piano culturale Losurdo si dichiarava
più hegeliano che marxista, ma soprattutto
era convinto che non si potesse negare il
carattere reazionario dell’opera di Nietzsche,
tanto che su questo si era trovato a polemiz-
zare aspramente con altri autorevoli studiosi
di sinistra. In campo politico era un critico
severo dell’Occidente, di cui biasimava so-
prattutto la vocazione imperiale, e vedeva
nel liberalismo un’ideologia eurocentrica,
alla quale riconosceva tuttavia la capacità di

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