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Lezione
n.11
del
23.02.2017
C.L.
Argomenti:
Vasi
e
nervi
profondi
del
collo
VASCOLARIZZAZIONE
DEGLI
ORGANI
DEL
COLLO
Nelle
scorse
lezioni
abbiamo
parlato
di
fasce
ed
organi,
e
tra
gli
organi
abbiamo
citato
la
laringe,
la
faringe,
l’esofago,
la
tiroide
e
le
ghiandole
sottomandibolari;
quelli
appena
nominati
sono
tutti
organi
lunghi,
ad
eccezione
della
tiroide
e
delle
ghiandole
sottomandibolari
che
sono
organi
parenchimatosi.
Una
caratteristica
dell’organo
lungo
è
quella
di
non
avere
l’ilo.
Molti
organi
parenchimatosi
invece
hanno
l’ilo
(a
parte
alcune
eccezioni
come,
ad
esempio,
la
tiroide).
Inoltre,
ogni
organo
parenchimatoso
ha
un
proprio
complesso
vascolo-‐nervoso
(arteria,
vena
e
nervo).
L’organo
lungo,
specialmente
quando
cambia
distretti
corporei
portandosi,
ad
esempio,
dal
collo
al
torace
o
dal
torace
all’addome,
oppure,
come
nel
caso
degli
organi
addominali,
è
molto
lungo,
non
prende
la
vascolarizzazione
e
l’innervazione
da
un
solo
punto,
ma
viene
irrorato
da
più
vasi.
Quindi
non
esiste
una
regola
in
base
alla
quale
se
un
organo
è
accolto
da
tre
regioni
sarà
irrorato
da
tre
vasi;
sicuramente
ha
almeno
tre
vasi,
ma
nella
porzione
più
estesa
di
una
regione
(come
ad
esempio
accade
per
la
porzione
toracica
dell’esofago)
può
avere
più
vasi
nella
stessa
regione.
In
base
all’anatomia
sistematica
sappiamo
che
la
carotide
comune
si
divide
in
carotide
interna
ed
esterna;
quest’ultima
dà
origine
alla
arteria
tiroidea
superiore,
alla
faciale
e
alla
linguale.
Sappiamo
inoltre
che
esistono
vene
satelliti
dei
rami
carotidei
del
collo.
Il
problema
è:
la
tiroidea
superiore
vascolarizza
la
tiroide?
La
risposta
è
che
la
tiroide
è
vascolarizzata
sia
dall’arteria
tiroidea
superiore,
la
quale
vascolarizza
anche
la
faringe,
la
laringe
e
anche
l’esofago,
sia
dalle
arterie
tiroidee
inferiori
(rami
del
tronco
tireocervicale
delle
succlavie).
Dal
punto
di
vista
dell’organizzazione
corporea
generale
il
tronco
tireocervicale
(ramo
della
succlavia
che
arriva
dal
basso)
è
abbastanza
curioso
perché
è
il
primo
tronco
in
senso
caudo-‐craniale
a
mostrare
una
certa
ambiguità
dove
non
c’è
più
distinzione
tra
circolazione
di
parete
e
circolazione
viscerale.
Infatti
la
linguale
è
un’arteria
viscerale,
e
anche
l’arteria
faciale
è
viscerale
sia
nel
collo
che
nella
testa,
dove
i
suoi
rami
vascolarizzano
una
porzione
in
cui
la
parete
corrisponde
al
viscere.
Il
tronco
tireocervicale
vascolarizza
quindi
la
parete
del
collo,
ma
con
un
suo
ramo,
la
tiroidea
inferiore,
va
a
vascolarizzare
la
tiroide
(in
realtà
la
porzione
inferiore
della
tiroide)
e
tutti
gli
organi
della
parte
bassa
del
collo,
cioè
trachea
ed
esofago.
Solo
nel
collo
questi
due
organi
ricevono
la
vascolarizzazione
prevalentemente
dall’arteria
tiroidea
inferiore
e
in
parte
anche
dalla
superiore,
invece
nel
torace
questi
organi
riceveranno
rami
dalla
circolazione
viscerale
toracica.
Nella
parte
estremamente
alta
del
collo,
prossima
alla
testa,
è
presente
inoltre
la
ghiandola
sottomandibolare,
che
contrae
rapporti
anatomici
così
stretti
con
l’arteria
faciale
che
riceve
i
rami
della
faciale.
La
faciale
non
fornisce
rami
a
nessun
altro
viscere
del
collo.
Faringe,
laringe,
trachea
ed
esofago
sono
invece
irrorate
per
la
loro
parte
alta
dalla
tiroidea
superiore,
mentre
più
inferiormente
dalla
tiroidea
inferiore.
1
VASI
E
NERVI
PROFONDI
DEL
COLLO
Per
quanto
riguarda
i
vasi
profondi
troviamo
le
arterie
carotidi
(carotide
interna,
esterna,
comune)
destra
e
sinistra
con
i
loro
rami:
ricordiamo
che
solo
la
carotide
esterna
possiede
rami.
Troviamo
poi
le
arterie
e
le
vene
succlavie,
che
sono
nel
collo
in
quanto
è
vero
che
si
trovano
sotto
la
clavicola,
però
con
le
loro
convessità
entrano
topograficamente
nel
collo.
Generalmente
quindi
le
succlavie
sono
descritte
con
il
collo,
pur
sconfinando
nel
il
torace.
Troviamo
poi
le
vene
giugulari
interne
coi
loro
rami.
Ricordiamo
che
vene
e
arterie
decorrono
insieme,
ma
le
arterie
sono
più
profonde
delle
vene.
L’unica
eccezione
è
data
dall’arteria
femorale
che
non
è
più
profonda
della
vena,
ma
entrambe
sono
allo
stesso
livello
a
causa
della
torsione
del
feto
nello
sviluppo
embrio-‐fetale;
questa
particolarità
fa
sì
che
l’arteria
femorale
sia
soggetta
più
facilmente
a
lesioni
rispetto
alle
altre
arterie,
ed
il
taglio
dell’arteria
femorale
se
non
gestito
prontamente
ed
in
maniera
adeguata
conduce
alla
morte.
Troviamo
inoltre
i
linfonodi
della
catena
latero-‐cervicale
profonda.
La
descrizione
dei
nervi
è
più
complessa.
Identifichiamo
il
piano
prescalenico
che
corrisponde
all’incirca
alla
fascia
prevertebrale
e
passa
davanti
ai
muscoli
scaleni.
Alcuni
nervi
si
trovano
davanti
al
piano
prescalenico
e
altri
dietro
(si
trovano
non
significa
che
innervano,
ci
si
riferisce
solo
alla
localizzazione);
la
regione
retrostante
il
piano
prescalenico
non
appartiene
topograficamente
al
collo,
ma
per
la
descrizione
dei
nervi
risulta
agevole
trattarla
insieme
ad
esso.
Davanti
alla
fascia
prevertebrale
e
allo
scaleno
anteriore
(
l’unico
dei
muscoli
scaleni
ad
essere
in
contatto
con
la
fascia
prevertebrale)
si
ha
la
catena
gangliare
paravertebrale,
addossata
allo
scaleno
anteriore
ma
separata
dallo
scaleno
dalla
fascia
prevertebrale,
il
nervo
glossofaringeo
che
troviamo
solo
nella
porzione
alta,
il
nervo
vago
che
discende
appoggiato
quasi
sullo
scaleno
anteriore
ma
sempre
con
l’interposizione
della
fascia
prevertebrale
e
anche
il
nervo
frenico
che
si
trova
davanti
allo
scaleno.
Il
glossofaringeo
si
trova
in
alto,
il
vago
si
trova
per
tutta
l’estensione,
il
frenico
si
troverà
sulla
parte
anteriore
e
si
trovano
anche
alcune
arcate
del
plesso
cervicale.
Ma
qual
è
la
differenza
tra
glossofaringeo,
vago
e
accessorio
e
catena
gangliare
paravertebrale
e
questa
altra
coppia
di
nervi
(frenico-‐arcate
del
plesso
cervicale)?
Il
plesso
cervicale
si
trova
dietro
il
piano
prescalenico
quindi
si
trova
non
solo
dietro
la
fascia,
ma
anche
dietro
il
muscolo
scaleno
anteriore.
Se
i
rami
del
plesso
cervicale
fossero
distribuiti
esclusivamente
nella
regione
posteriore
del
collo
probabilmente
non
ci
sarebbe
la
necessità
di
andare
a
descrivere
nell’anatomia
topografica
del
collo
anteriore
le
parti
che
stanno
dietro
la
fascia
prevertebrale.
Il
plesso
nella
sua
costituzione
iniziale
si
trova
dietro
ma
alcune
delle
sue
arcate
che
vanno
a
costituire
i
rami
del
punto
nervoso
per
arrivare
in
questa
posizione
devono
bucare
la
fascia
prevertebrale
per
portarsi
nello
spazio
connettivale
del
collo
(nella
loggia
dei
visceri).
Se
si
immagina
di
vedere
una
fascia
estesa
sul
muscolo
scaleno
anteriore,
quindi,
tali
nervi
per
una
porzione
risulterebbero
non
visibili
in
quanto
si
trovano
dietro
alla
fascia,
per
poi
bucarla
e
diventare
quindi
visibili.
Dietro,
oltre
al
plesso
cervicale,
nella
porzione
alquanto
inferiore
del
collo
macro-‐topografico
(non
della
topografia
stretta,
in
quanto
sarebbe
regione
mediana
del
dorso)
si
ha
il
plesso
brachiale,
che
però
non
ci
interessa
in
questa
sede
perché
contrariamente
al
plesso
cervicale
non
si
hanno
rami
che
perforano
la
fascia
paravertebrale
e
si
portano
in
avanti,
ma
solo
rami
che
si
infilano
nell’arto.
2
Quindi…
Nervi
principali
davanti
al
piano
prescalenico
(davanti
allo
scaleno
anteriore
e
al
fascio
prevertebrale):
-‐catena
gangliare
paravertebrale
-‐nervo
glossofaringeo
-‐nervo
vago
con
il
suo
accessorio
-‐ipoglosso
-‐frenico
[Dalla sbobina dello scorso anno…
Il frenico, ramo del plesso cervicale, per portarsi nello spazio viscerale può solamente bucare la fascia prevertebrale.
Questo gruppo di nervi viene a trovarsi nello spazio connettivale del collo.
Inoltre bisogna ricordare che anche i nervi che originano a livello del punto nervoso, dopo un piccolo breve tratto,
bucano la fascia prevertebrale (es.: il nervo trasverso, ramo del plesso cervicale, buca la fascia prevertebrale e
raggiunge con le sue anse la loggia carotidea).]
Nervi
localizzati
appena
posteriormente
al
piano
prescalenico
(dietro
allo
scaleno
anteriore
e
al
fascio
prevertebrale):
-‐radici
del
plesso
cervicale
-‐radici
del
plesso
brachiale
FASCIO
VASCOLO
NERVOSO
Davanti
alla
fascia
prevertebrale,
lateralmente
alla
loggia
dei
visceri,
c’è
un
addensamento
connettivale
che
contiene
vasi
e
nervi.
I
vasi
saranno
la
giugulare
interna
e
la
carotide
prima
comune
e
poi
interna.
I
nervi
saranno
alcuni
di
quelli
appena
visti,
ma
nemmeno
tutti
perché
la
catena
gangliare
paravertebrale
è
molto
adesa
alla
colonna
vertebrale.
I
rami
del
plesso
cervicale,
ivi
compreso
il
nervo
frenico,
non
entrano
in
questa
struttura
neurovascolare
verticale
quindi
rimane
il
nervo
vago,
l’accessorio
e,
solo
nella
parte
più
superiore,
il
glossofaringeo.
Quindi
i
nervi
vago
e
glossofaringeo
discendono
dal
foro
giugulare
insieme
alla
vena
giugulare
interna
che
origina
alla
base
del
cranio
in
corrispondenza
del
foro
giugulare
e
discende
nel
collo
lateralmente
all’arteria
carotide
comune.
Il
fascio
che
discende
non
è
altro
che
la
prosecuzione
della
fuoriuscita
dal
foro
giugulare
alla
quale
si
è
associata
la
carotide
(prima
la
carotide
interna,
quella
più
vicina
al
foro
giugulare).
Se
si
capovolge
un
cranio
si
nota
che
l’ingresso
del
canale
carotideo
e
il
foro
giugulare
sono
a
distanze
millimetriche.
La
parte
media
del
fascio
vede
la
vena
in
avanti
e
esterna,
l’arteria
un
po’
indietro
e
mediale,
il
vago
dietro.
Questa
triade
a
cui
a
volte
si
associa
il
glossofaringeo
(in
alto)
prende
il
nome
di
fascio
vascolo
nervoso
del
collo.
Per
descrivere
il
fascio
vascolo
nervoso
del
collo
occorre
prendere
come
riferimento
le
arterie.
A
voler
fare
l’esercizio
di
anatomia
ripetitiva
si
potrebbero
distinguere
i
rapporti
del
nervo
vago,
dell’arteria
e
della
vena.
Ma
una
volta
che
si
sa
la
distribuzione
specifica
dei
vasi
si
descrivono
i
rapporti
di
tutta
la
triade.
Nei
rapporti
anteriori
della
triade
l’elemento
della
triade
più
vicino
alla
parte
anteriore
è
la
vena,
invece
nei
rapporti
posteriori
della
triade
è
il
vago.
È
utile
usare
le
arterie
come
riferimento
in
quanto
ci
sono
dei
rapporti
diversi
a
seconda
di
questi
tre
segmenti,
ovvero
se
consideriamo
la
carotide
comune
piuttosto
che
la
carotide
interna
(l’esterna
è
uscita
dal
fascio)
piuttosto
che
la
porzione
della
succlavia.
La
carotide
comune
è
un
vaso
che
ha
diverse
origini:
a
destra
deriva
dal
tronco
brachio-‐
cefalico,
invece
a
sinistra
direttamente
dall’arco
dell’aorta,
ed
ha
un
pezzettino
toracico.
Quindi
DOMANDA:
Ci
sono
le
carotidi
nel
torace?
SI
(questo
pezzettino
appunto).
3
Schema
esemplificativo
di
una
sezione
trasversale
dello
spazio
viscerale
del
collo.
La
regione
colorata
in
giallo
è
la
loggia
viscerale
impari
mediana
del
collo,
mentre
le
regioni
triangolari
ai
lati
della
loggia
viscerale
sono
le
logge
carotidee.
Le
logge
carotidee
sono
situate
ai
lati
della
loggia
viscerale
impari
mediana
del
collo;
ciascuna
loggia
contiene
il
fascio
vascolo-‐nervoso
del
collo(di
destra
e
di
sinistra),
che
anche
se
è
l’elemento
più
importante
non
è
“vera
e
propria
loggia
carotidea”
(
è
contenuto
in
essa).
Porzione
della
carotide
comune
I
rapporti
del
fascio
vascolo
nervoso
sono:
antero
laterali,
mediali
e
posteriori.
Antero
lateralmente
è
incrociato
dall’omoioideo
ed
è
ricoperto
dallo
sternocleidomastoideo.
Questo
significa
che
i
rapporti
con
l’omoioideo
del
fascio
vascolo
nervoso
sono
molto
intimi,
così
intimi
che
il
tendine
intermedio
dell’omoioideo
scambia
fascetti
fibrosi
con
la
guaina
del
fascio
vascolo
nervoso
detta
guaina
carotidea
che
avvolge
anche
la
vena
carotidea.
I
rapporti
con
lo
sternocleidomastoideo
sono
un
po’
più
di
distanza,
però
è
innegabile
che
lo
sternocleidomastoideo
copre
il
fascio
vascolo
nervoso.
Molto
prossimo
al
fascio
vascolo
nervoso
decorre
anche
un
nervo
così
prossimo
al
fascio
vascolo
nervoso
che
in
molti
soggetti
questo
nervo
è
inglobato
nel
fascio
vascolo
nervoso
stesso:
stiamo
parlando
dell’ansa
cervicale
(o
ansa
dell’ipoglosso).
4
L’ansa
dell’ipoglosso
si
chiama
ansa
dell’ipoglosso
o
ansa
cervicale
che
è
collegata
al
plesso
cervicale.
È
un’arcata
del
plesso
cervicale
che
ha
bucato
la
fascia
cervicale
molto
in
alto
vicino
all’ipoglosso
e
con
un
suo
ramo
si
è
appiccicata
ad
esso.
Posteriormente
troviamo
il
tronco
del
simpatico
con
il
ganglio
cervicale
(superiore,
medio
ed
inferiore)
che
si
trova
adeso
al
muscolo
scaleno
anteriore.
Medialmente
c’è
la
faringe
prima
e
poi
l’esofago.
La
carotide
comune
si
divide
in
esterna
e
in
interna.
A
livello
della
carotide
interna,
quindi
dalla
biforcazione
all’ingresso
del
cranio,
quali
sono
i
rapporti
del
fascio
vascolo-‐nervoso?
Porzione
della
carotide
interna
Per
descrivere
i
rapporti
della
carotide
interna
e
del
fascio
vascolo
nervoso
è
necessario
considerare
la
porzione
di
carotide
interna
sotto
il
triangolo
digastrico
(cioè
nel
triangolo
carotideo)
e
la
porzione
sopra
il
triangolo
digastrico,
dato
che
il
fascio
vascolo
nervoso
è
incrociato
lateralmente
dal
muscolo
digastrico
e
più
in
alto
dallo
stiloioideo;
l’incrocio
del
muscolo
stiloioideo
avviene
però
già
a
livello
del
triangolo
digastrico.
Un’altra
struttura
che
incrocia
lateralmente
la
carotide
esterna
a
livello
del
triangolo
carotideo
è
il
nervo
ipoglosso.
Nella
regione
carotidea
il
fascio
vascolo
nervoso
ha
lateralmente
il
nervo
ipoglosso,
poi
è
incrociato
lateralmente
dal
muscolo
digastrico,
sempre
lateralmente
troviamo
il
nervo
glossofaringeo
ed
il
processo
stiloideo
del
muscolo
stiloioideo.
Medialmente
e
posteriormente
si
trovano
ancora
la
porzione
alta
della
faringe
e
la
catena
gangliare
paravertebrale.
Sotto
il
digastrico
è
presente
il
nervo
ipoglosso,
sopra
il
digastrico
il
nervo
stiloioideo,
stilofaringeo
e
glossofaringeo.
Tutte
le
strutture
vascolari
e
nervose
si
trovano
lateralmente.
5
La
carotide
esterna,
che
non
fa
parte
del
fascio
vascolo-‐nervoso,
è
divisa
nelle
due
porzioni
(la
porzione
appartenente
al
triangolo
carotideo
e
la
porzione
appartenente
al
triangolo
digastrico),
poi
si
continua
a
livello
della
parotide.
A
livello
del
triangolo
carotideo,
lateralmente
alla
carotide
esterna
abbiamo
l’ipoglosso.
Il
nervo
ipoglosso
passa
lateralmente
al
fascio
vascolo-‐nervoso,
però
passa
anche
lateralmente
alla
porzione
iniziale
della
carotide
esterna.
Inoltre
a
livello
della
carotide
esterna
abbiamo
un
incrocio
con
la
vena
faciale
che
spesso
e
volentieri
raccoglie
anche
la
vena
tiroidea
(tronco
tiro-‐linguo-‐faciale).
Nella
porzione
del
triangolo
carotideo
la
carotide
emette
i
propri
tre
rami
principali:
la
tiroidea
superiore,
l’arteria
linguale
e
l’arteria
faciale.
È
incrociata
dal
muscolo
digastrico
e
anche
da
quello
stiloioideo,
il
quale
le
sta
appena
sopra.
Entra
nel
triangolo
digastrico,
dove
i
suoi
rapporti
sono
gli
stessi
rapporti
laterali
della
carotide
interna,
che
adesso
però
diventano
mediali
per
la
carotide
esterna.
Tutte
le
strutture
citate
prima
(stilofaringeo,
stiloglosso,
nervo
glossofaringeo,
processo
stiloideo)
che
prima
si
trovavano
lateralmente
alla
carotide
esterna
si
infilano
tra
la
carotide
esterna
e
l’interna.
Ricordiamo
che,
secondo
quanto
affermato
in
precedenza,
dire
‘rapporti
della
carotide
interna’
equivale
a
dire
‘rapporti
del
fascio
vascolo-‐nervoso’,
mentre
i
rapporti
della
carotide
esterna
non
hanno
questa
bivalenza
in
quanto
la
carotide
esterna
fa
a
sé.
A
livello
della
parotide
la
vena
retro-‐mandibolare
si
fa
satellite
della
carotide
esterna,
che
poi
nel
parenchima
della
parotide
si
biforca
in
quella
che
sarà
l’arteria
temporale
superficiale
della
faccia
e
arteria
mascellare
che
abbiamo
conosciuto
nella
descrizione
della
fossa
intra-‐temporale.
Per la descrizione dei rapporti del fascio vascolo-nervoso occorre suddividere il collo e il fascio in tre porzioni, aventi
come punti di riferimento delle arterie: la carotide comune, la carotide interna e la succlavia (la porzione definita da
essa non fa parte del fascio vascolo-nervoso)
Posteriormente: troviamo il tronco del simpatico (catena gangliare paravertebrale), che separa il fascio vascolo-
nervoso dalla fascia prevertebrale.
Medialmente: troviamo la faringe superiormente e l’esofago inferiormente (non ci sono rapporti con laringe e trachea,
situati anteriormente).
Rapporti della porzione definita dalla carotide interna
(N.B.: la carotide esterna ad un certo punto si stacca a livello della biforcazione carotidea e si porta in avanti e
lateralmente).
Superiormente alla biforcazione carotidea, la carotide interna e quella esterna si portano dalla regione sottoioidea a
quella sovraioidea, incrociando varie strutture nervose e muscolari nella porzione inferiore del collo (es.: muscoli
digastrico e stiloioideo).
Rapporti della carotide interna sotto il muscolo digastrico (a livello del triangolo carotideo)
Posteriormente: catena gangliare paravertebrale
Medialmente: faringe
Lateralmente: è incrociata esternamente dal nervo ipoglosso; in una dissezione quindi si trova l’ipoglosso e poi, più in
profondità, la carotide esterna.
Rapporti della carotide interna sopra il muscolo digastrico (a livello del triangolo digastrico, dopo essere passata
medialmente al muscolo).
Lateralmente: troviamo i muscoli stiliani, il processo stiloideo e il nervo glossofaringeo.
6
Rapporti della carotide esterna
Triangolo carotideo
La carotide esterna è incrociata dal nervo ipoglosso e dal tronco tiro-linguo-faciale (le arterie che lo compongono
originano dal triangolo carotideo). Medialmente essa contrae rapporti con la faringe. Più in alto, l’arteria è incrociata
lateralmente dal ventre posteriore del digastrico e dal muscolo stiloioideo.
Triangolo digastrico
La carotide esterna è separata dall’interna dai muscoli stilofaringeo, stiloglosso, glossofaringeo e dal processo
stiloideo; queste strutture risultano quindi essere laterali rispetto alla carotide interna e mediali rispetto a quella
esterna. Si può notare quindi come la carotide interna e quella esterna non siano sullo stesso piano.
7
L’arteria
linguale
è
il
secondo
ramo
della
carotide
esterna,
origina
a
livello
dell’apice
del
grande
corno
dello
ioide
ma
scompare
subito
dalla
nostra
vista.
Diventa
ancora
più
profonda,
passa
dietro
il
muscolo
miloioideo,
digastrico
e
ioglosso
(collega
lingua
a
osso
ioide,
in
realtà
corrisponde
già
alla
lingua).
Vediamo
che
il
nervo
ipoglosso
decorre
anch’esso
in
profondità
rispetto
al
muscolo
miloioideo,
ma
rimane
esterno
allo
ioglosso.
Il
nervo
delimita,
insieme
allo
ioide
inferiormente
e
ai
muscoli
miloioideo
e
digastrico
medialmente,
una
regione
triangolare
che
può
essere
utilizzata
per
raggiungere
l’arteria
linguale,
mantenendo
le
distanze
dalle
carotidi.
L’arteria
faciale
(o
mascellare
esterna)
è
il
terzo
ramo
della
carotide
esterna,
origina
appena
sopra
il
corno
dell’osso
ioide,
si
porta
dietro
il
nervo
ipoglosso,
passa
tra
la
ghiandola
sottomandibolare
e
il
muscolo
miloioideo,
e
a
questo
punto
potrebbe
bucare
il
muscolo
miloioideo
e
vascolarizzare
il
cavo
orale
(ma
non
fa
così!)
oppure
seguire
il
muscolo
miloioideo,
arrivare
al
margine
della
mandibola
e
diventare
arteria
faciale;
in
questo
passaggio
dietro
la
ghiandola
sottomandibolare
dà
i
rami
del
peduncolo
della
ghiandola
sottomandibolare.
La
vena
faciale
è
sempre
satellite
dell’arteria?
No.
Ad
esempio
a
livello
della
ghiandola
sottomandibolare
l’arteria
è
profonda,
la
vena
è
superficiale.
Nella
faccia
si
ha
l’arteria
faciale,
l’arteria
trasversa
della
faccia
e,
a
livello
del
mento,
l’arteria
sotto-‐mentale.
La
vena
faciale
è
satellite
dell’arteria
omonima,
ma
nel
collo,
nella
sua
porzione
iniziale,
decorre
più
superficialmente,
passando
davanti
alla
ghiandola
sottomandibolare.
Le
arterie
faciale,
trasversa
della
faccia
e
sottomentale
sono
tre
vasi
la
cui
lesione
può
risultare
fatale;
l’arteria
sottomentale
decorre
poggiata
sul
muscolo
miloioideo,
inferiormente
al
ramo
della
mandibola.
Il
suo
calibro
(1-‐1.5
mm)
è
inferiore
rispetto
a
quello
della
faciale
(circa
3-‐4
mm),
ma
è
comunque
un
vaso
considerevole.
8
Rami
della
arteria
succlavia
A
destra
origina
dal
tronco
brachio-‐cefalico
e
a
sinistra
dall’arco
dell’aorta.
Ha
un
diametro
di
circa
1-‐1.2
cm.
Gli
scaleni
sono
muscoli
laterali
del
rachide
che
originano
dal
processo
trasverso
e
dalle
vertebre
cervicali;
lo
scaleno
anteriore
e
medio
si
portano
alla
prima
costa
e
quello
posteriore
si
porta
alla
seconda
costa.
Quali
sono
i
rapporti
della
succlavia
con
gli
scaleni?
La
arteria
succlavia
passa
tra
lo
scaleno
anteriore
e
medio
nel
punto
di
inserzione
di
questi
due
muscoli
sulla
prima
costa.
Avendo
davanti
il
muscolo
scaleno
anteriore
posso
suddividere
la
mia
succlavia
(destra
o
sinistra)
in
tre
porzioni:
retroscalenica,
postscalenica
e
prescalenica
e
per
ciascuna
di
queste
tre
porzioni
posso
descrivere
rapporti
anteriori
e
posteriori.
Il
problema
è
che
la
destra
non
è
uguale
alla
sinistra.
Rapporti
anteriori
della
porzione
prescalenica
di
destra.
Davanti
alla
porzione
prescalenica
di
destra
c’è
la
vena
succlavia,
e
tra
l’arteria
e
la
vena
destra
si
trovano
il
nervo
vago,
l’ansa
del
simpatico
e
alcuni
rami
simpatici
per
il
cuore.
Dalla
porzione
prescalenica
di
destra
e
di
sinistra
origina
l’arteria
vertebrale
e
il
tronco
tireo-‐cervicale.
Il
nervo
frenico
a
destra
non
è
tra
i
rapporti
anteriori
della
porzione
prescalenica
perché
a
destra
il
nervo
frenico
passa
sopra
al
muscolo
scaleno
anteriore,
ed
essendo
appoggiato
sopra
non
contrae
rapporti
con
l’arteria.
Rapporti
anteriori
della
porzione
prescalenica
di
sinistra.
A
sinistra
la
arteria
succlavia
ha
rapporti
con:
vena
succlavia,
vena
giugulare
interna
nel
suo
punto
di
inserzione
nella
vena
succlavia,
nervo
frenico
e
dotto
toracico.
Il
dotto
toracico
passa
dietro
la
vena
per
fare
l’ansa
e
portarsi
sulla
vena
stessa
ma
nel
passare
dietro
la
vena
passa
davanti
all’arteria;
qui
trovo
il
nervo
frenico
di
sinistra
che
è
un
po’
più
mediale
del
nervo
frenico
di
destra
e
quindi
non
sta
sopra
il
muscolo
scaleno
anteriore
ma,
se
sta
medialmente
al
muscolo
scaleno
anteriore,
il
nervo
frenico
contrarrà
rapporti
con
l’arteria.
Il
nervo
vago
di
sinistra
non
contrae
rapporti
con
l’arteria
perché
l’arteria
origina
dall’arco
dell’aorta
dopo,
più
lateralmente
rispetto
al
nervo
vago.
Il
nervo
frenico
di
destra
contrae
rapporti
con
la
faccia
superiore
della
vena
succlavia
ma
non
con
l’arteria,
l’ansa
del
simpatico
avvolge
il
nervo
vago
che
decorre
tra
l’origine
della
carotide
comune
e
l’arteria
succlavia.
Ecco
che
in
questo
caso
incrocia
l’arco
dell’aorta
ma
non
riesce
a
incrociare
la
succlavia.
Queste
sono
le
diversità
tra
destra
e
sinistra.
Porzione
retro
scalenica.
Davanti
alla
porzione
retroscalenica
di
destra
e
sinistra
c’è
lo
scaleno
anteriore.
Porzione
post-‐scalenica:fino
alla
prima
costa
(dopo
la
prima
costa
la
vena
succlavia
non
si
chiama
più
succlavia
ma
ascellare)
è
in
rapporto
anteriormente
con
la
vena.
Posteriormente
nella
porzione
prescalenica
troviamo
pleura-‐polmone
e
l’ansa
del
simpatico.
A
destra
e
solo
a
destra
dove
c’è
il
vago
si
ha
il
nervo
ricorrente
del
vago
perché
il
nervo
vago
scende
a
destra
e
poi
passa
in
alto
e
dietro.
A
sinistra
il
nervo
vago
dà
un
ramo
ricorrente
che
però
passa
sotto
l’arco
dell’aorta,
non
è
associato
alla
succlavia.
Tra
lo
scaleno
anteriore
e
posteriore
passa
il
plesso
brachiale.
Dietro
l’arteria
ci
sono
i
rami
di
origine
del
plesso
brachiale,
poi
c’è
lo
scaleno
medio.
Nella
porzione
postscalenica
sempre
nel
plesso
brachiale
c’è
lo
scaleno
medio
che
si
allarga
un
po’
di
più
dello
scaleno
anteriore
quindi
nella
porzione
postscalenica
si
vede
ancora
lo
scaleno
medio
più
laterale.
9
[Dalla sbobina dell’anno scorso]
ARTERIA SUCCLAVIA
Si trova nella parte sovraclavicolare del collo ma è ascritta anche al torace ed all’arto superiore.
I muscoli scaleno anteriore e scaleno medio originano dai processi trasversi delle vertebre e si portano alla prima costa;
tra questi due muscoli vi è uno spazio da cui passa l’arteria succlavia (ma non i rami succlavi). Quindi, in virtù di questo
passaggio dietro al muscolo scaleno anteriore e davanti allo scaleno medio, è utile suddividere la succlavia in tre
porzioni:
1. Prescalenica
2. Retroscalenica
3. Postscalenica
Per tutte e tre queste porzioni, i rapporti principali sono di due ordini: anteriore (o anterosuperiore) e posteriore (o
posteroinferiore). Questi sono diversi tra i due antimeri di destra e di sinistra.
10
- Vena succlavia
La succlavia cessa di appartenere al collo quando supera la prima costa, da qui in poi fa parte del cavo ascellare e
dell’arto superiore.
11