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LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO

PELVICO
Antonella Cavalieri è responsabile del servizio di Riabilitazione e rieducazione del pavimento
pelvico del Centro Pelvi, collabora all'interno dell'Ambulatorio del pavimento pelvico presso la
Clinica Chirurgica 2 dell'Università degli Studi di Padova, dove cura l'aspetto informativo-
educativo dell'area pelvi-perineale. Si occupa del Percorso di educazione perineale in gravidanza e
del Servizio ostetrico "Perineal Care" dopo il parto.

La riabilitazione del pavimento pelvico può essere definita come un insieme di tecniche
specifiche di tipo conservativo (non si parla di metodiche chirurgiche e/o farmacologiche)
che hanno come obbiettivo la correzione di molteplici disfunzioni.

Esistono diverse problematiche legate ad alterazioni funzionali del pavimento pelvico,


organo di estrema importanza per il sostegno e la sospensione dei visceri pelvici (utero,
vescica, retto-ano), la continenza urinaria e anale, il parto, la funzione sessuale.

Il pavimento pelvico o perineo è formato da un insieme di muscoli che si intrecciano fra loro e
chiudono verso il basso il bacino; abbracciano l'apparato urinario (uretra, vescica) e vaginale (nella
donna) formando il pavimento anteriore, fino a coinvolgere l'apparato ano-rettale (ano, retto)
costituendo il pavimento posteriore.

Il perineo è un organo dinamico: sollecitato continuamente dal peso del nostro corpo, è soprattutto
impegnato nel contrastare gli aumenti di pressioni intra-addominali dettati dagli incrementi di
carichi (sollevare le borse della spesa, prendere in braccio il bambino, tossire, starnutire,ecc.), da
condizioni croniche (stitichezza), dall'evento parto.

In relazione a quanto detto, esistono sintomi che nascono dallo squilibrio di queste funzioni. In base
all'organo interessato, possiamo distinguerli in: urinari, vaginali, ano-rettali.

I sintomi urinari possono riassumersi in:

 Perdita involontaria di urina


 Urgenza ad urinare
 Necessità di urinare spesso (più di 8 volte nelle 24 ore) in assenza di infezioni
urinarie
 Difficoltà a svuotare completamente la vescica
 Senso di peso vescicale.

I sintomi vaginali più frequenti sono:


 Senso di peso dovuto alla presenza di prolassi
 Dolore post-parto causato da lacerazioni o episiotomie
 Dolore con i rapporti sessuali
 Diminuzione della percezione sessuale

I sintomi ano-rettali si traducono in:

 Perdita involontaria di gas e/o feci


 Urgenza alla defecazione (correre al bagno quando si avverte lo stimolo)
 Mancata percezione dello stimolo evacuativo
 Difficoltà a svuotare l'ano dalle feci/difficoltà alla defecazione.
 Mancata capacità a coordinare le spinte defecatorie.
 Senso di peso anale

 Dolore anale e/o perineale

La presenza di soltanto uno dei sintomi qui sopra citati è indice di disfunzione del relativo organo.
Occorre, perciò fare ricorso ad un medico specialista in campo uro-ginecologico e/o
coloproctologico.

Il primo approccio per la cura di questi sintomi, quando non siano dovuti a malattie organiche
che solo la visita medica specialistica può evidenziare, è di tipo riabilitativo, proprio perché si è
sempre più indirizzati a migliorare la qualità di vita della persona, riducendo al minimo gli
interventi invasivi.
Nei casi in cui sia previsto un approccio chirurgico e/o farmacologico, il trattamento riabilitativo è,
comunque, un valido supporto perché dà una educazione al paziente rendendolo consapevole dei
corretti movimenti nelle varie attività quotidiane, che lo aiutano a prevenire una ricaduta
(educazione perineale).

In primo luogo, il trattamento riabilitativo, deve prevedere una prima visita con il terapeuta, il quale
deve innanzittutto informare il paziente, con materiale scientifico di supporto, circa l'area da trattare
e le varie possibilità di approccio terapeutico. Dopo la prima fase informativa, si compila una
scheda-paziente dove vengono raccolti tutti i dati che sono di aiuto al terapeuta per impostare il
programma riabilitativo. Un buon terapeuta è in grado di ascoltare il paziente, perché sa che
l'ascolto porta a comprendere meglio la persona che si ha di fronte, migliorando così il successo
della terapia.

In cosa consistono le tecniche riabilitative?

Le tecniche riabilitative sono rappresentate da:

 CHINESITERAPIA PELVI-PERINEALE
 BIOFEEDBACK TERAPIA

 STIMOLAZIONE ELETTRICA FUNZIONALE

Un ciclo di trattamento riabilitativo varia in genere da 10 a 15 sedute in relazione al problema


da trattare e alla risposta del paziente, soprattutto nella fase di presa di coscienza dell'area perineale.
La cadenza delle sedute è almeno bisettimanale con durata di un'ora ciascuna.
Il successo della terapia è legato a diversi fattori. In primis all'impegno e alla collaborazione del
paziente nell'eseguire la terapia, soprattutto quella domiciliare, di grande supporto durante il
trattamento e fondamentale nel mantenere il risultato ottenuto al termine del ciclo terapeutico.

Altro elemento importante è il terapeuta, il quale deve farsi carico del paziente in toto cercando di
impostare un programma terapeutico il più adeguato possibile. Questo programma deve prevedere
non soltanto le varie tecniche combinate tra loro, ma un orientamento alla persona, senza
dimenticare che non di rado dietro alla disfunzione si celano bisogni che appartengono alla sfera
emotiva e psichica.

Questa è la differenza fra un terapeuta e un altro e che dà successo alla terapia: la passione per
l'umano.

LA CHINESITERAPIA PELVI-PERINEALE
Base del trattamento terapeutico, la chinesiterapia pelvi perineale si fonda sull'esercizio
terapeutico dei muscoli del pavimento pelvico (soprattutto il muscolo pubo-coccigeo e l'elevatore
dell'ano).

Il primo passo è quello di rendere cosciente il paziente della propria area perineale (presa
di coscienza). Una volta che la persona ha la consapevolezza che il proprio perineo esiste e
riesce a "muoverlo", si verifica l'eventuale interfenza di muscoli accessori quali i glutei, gli
addominali, gli adduttori che durante l'attività perineale devono essere inibiti.

In questa prima fase, è utile capire il rilassamento e il tipo di respirazione della persona e,
una volta coordinata l'area perineale, si può iniziare la parte attiva di rinforzo muscolare. Si
tratta di eseguire una serie di esercizi mirati a incrementare la forza dei muscoli del
pavimento pelvico. Le aree da trattare, a seconda delle varie situazioni locali, sono la
vagina, l'ano o entrambi.

Le sedute successive vengono utilizzate per cercare di creare l'automatizzazione dei


muscoli del perineo: durante le attività quotidiane, in relazione a movimenti o incrementi
pressori, si deve attivare automaticamente il gruppo muscolare del pavimento pelvico
(terapia comportamentale).

Il lavoro muscolare (training) domiciliare è d'obbligo sia in corso di terapia per garantirne
il successo, che dopo, come sostegno dopo per mantenere nel tempo i risultati. Il rinforzo
sfinterico-muscolare perineale porta giovamento a tutto l'apparato uro-ginecologico e
anale, perché l'aumento del trofismo del muscolo, permette un buon sostegno dei visceri
pelvici.
IL BIOFEEDBACK

Questa tecnica si avvale dell'utilizzo di una sonda a palloncino collegata con


un'apparecchiatura dotata di uno schermo sul quale viene riprodotto il lavoro del
paziente.

In questo modo, la persona ha una visione di ritorno di quello che sta facendo e quindi
ha la possibilità di vedere se esegue correttamente l'esercizio affidatogli dal terapeuta
ed eventualmente di correggersi.

Un segnale sonoro può accompagnare l'errore. Si ha così l'intreccio di segnali visivi,


sonori e tattili.

LA STIMOLAZIONE ELETTRICA
FUNZIONALE
La stimolazione elettrica funzionale è una stimolazione passiva, effettuata mediante
l'utilizzo di correnti elettriche bifasiche tramite elettrodi posizionati su sonde vaginali
e anali, ed ha l'obbiettivo di produrre meccanismi riflessi che possano riorganizzare
processi neurofisiologici.

La stimolazione elettrica funzionale esercita effetti positivi sui meccanismi di


chiusura dell'uretra, sull'inibizione del detrusore (vescica) nell'incontinenza urinaria, a
livello degli sfinteri anali nell'incontinenza anale, nelle sindromi dolorose perineali.

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