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Piante utili per le malattie metaboliche

Negli ultimi anni sono comparse le cosiddette malattie del


benessere: il diabete di tipo 2 e la ipercolesterolemia hanno
avuto una impennata micidiale; questo perché ci si muove
meno e si mangia di più. E pensare che basta così poco per
fare una buona profilassi di queste patologie: una buona
educazione alimentare e delle buone tisane possono fare
davvero molto.

Piante utili alla cura

• AGLIO E CIPOLLA (Allium sativum e Allium cepa);


• BARDANA;
• BETULLA (Betula alba e Betula verrucosa);
• PEPERONCINO (Capsicum annuum)

Patologie

• DIABETE;
• COLESTEROLO;
• GOTTA

AGLIO e CIPOLLA (Allium sativum e Allium cepa)

La mia esperienza di venticinque anni come medico dietologo e


fitoterapeuta mi fa mettere al primo posto nella cura delle
malattie metaboliche due umilissimi ortaggi: aglio e cipolla. Con
diete ricche di aglio e cipolle fresche sono riuscito a curare
pazienti obesi con seri problemi di gotta e diabete di tipo
alimentare. I risultati sono stati eccezionali e non certo per
merito mio: io ho semplicemente imposto una educazione
alimentare fatta di verdure, frutta e cereali con grandi dosi di
cipolle e aglio: nell'arco di pochi mesi, insegnando a un obeso,
con problemi di diabete, di artrosi e di tutto ciò che l'obesità
comporta, uno stile di vita sobrio dal punto di vista alimentare e
ginnico, i risultati sono stati sorprendenti.

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Potrei citare decine di casi di uomini in forte sovrappeso, con
pressione arteriosa elevata, con glicemia e colesterolo oltre i
limiti, e soprattutto con una serie di disagi comportamentali
(difficoltà a muoversi, problemi di impotenza sessuale) che
dopo mesi di dieta e tisane ad hoc sono rinati ringiovanendo di
dieci anni; e tutto ciò grazie a madre natura. In questi casi aglio
e cipolla la fanno da principe: per me infatti sono un vero
miracolo della natura.

Proprietà: aglio, cipolle, porri hanno proprietà depurative,


disintossicanti, ipoglicemizzanti, ipotensive, antibiotiche.

BARDANA

È una pianta molto diffusa nelle campagne italiane; è avida di


azoto per cui la troverete facilmente nelle olivete ove può
raggiungere dimensioni enormi (foglie grandi quanto quelle di
un banano). Ma se queste foglie così grandi sono belle a
vedersi ciò che se ne deduce non è bello per la nostra salute:
se in questi terreni c'è tanto azoto è perché gli ulivi vengono
iperstimolati con concimi sintetici di cui poi troviamo tracce non
solo nella bardana (e qui il danno sarebbe poco) ma in frutta e
verdura che mangiamo tutti i giorni.

Proprietà: è una pianta utile contro il diabete, la


ipercolesterolemia, l'acne.

Come si usa: decotto di foglie e radici; impacco locale sulla


zona acneica con le foglie lavate e "stirate" con un ferro da
stiro. In questo caso il calore del ferro serve sia a sterilizzare la
foglia che a estrarne i principi attivi. In tintura madre.

BETULLA (Betula alba e Betula verrucosa)

In fitoterapia è una pianta regina; non c'è tisana depurativa o


diuretica che non abbia una parte di betulla. Di questo elegante
albero che trovate dalla pianura padana in su, si sa davvero

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tutto; il suo legno è molto richiesto (insieme a quello dell'ontano:
è una betulacea) per fabbricare zoccoli, vista la sua
compattezza e leggerezza. Prima dell'avvento della plastica,
quest'albero, proprio per la richiesta da parte degli artigiani
calzaturieri, era molto coltivato in tutta l'Italia del Nord. Chi non
ricorda il film L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. È la
tragica storia di un padre che, avendo tagliato una piccola
betulla abbandonata per fare gli zoccoli a suo figlio, viene
licenziato dal padrone; ha così inizio una vera tragedia di vita,
frequentissima nella miseria degli anni Venti. La betulla inoltre
fornisce ottima cellulosa per la fabbricazione di carta pregiata.

Proprietà: la betulla abbassa molto la colesterolemia,


favorendo l'innalzamento del colesterolo buono (HDL). Inoltre, è
insieme a pilosella e tarassaco la pianta con più forte potere
diuretico; in tutti gli edemi da stasi, nelle gambe gonfie e
pesanti, nella ritenzione idrica in generale, la betulla permette
una espulsione di liquidi in eccesso, agendo a livello renale
sullo scambio sodio-potassio.

Come si usa: si utilizzano sia le foglie sia la corteccia,


entrambe in decotto; molto pratica la tintura madre soprattutto
per chi debba usare la betulla per lunghi periodi.

PEPERONCINO (Capsicum annuum)

Ci sono erbe e piante che talvolta, per potenza e rapidità di


azione, si comportano come veri e propri farmaci; una di queste
è il peperoncino. Arrivato in Italia dall'America insieme a patate
e peperoni, il capsico si è immediatamente imposto già nel
Seicento per le sue virtù antibiotiche; in un'epoca, infatti, ove
non esistevano frigoriferi e le condizioni igieniche erano
scarsissime, avere un disinfettante naturale da aggiungere agli
alimenti voleva dire debellare salmonelle, shigelle e altri
pericolosi batteri.
Ma il peperoncino è anche un ottimo ipocolesterolemizzante; se
poi pensiamo che le ultime ricerche nella genesi dell'infarto

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cardiovascolare parlano dell'insorgere di questa pesante
patologia come dell'incontro di tre fattori: arteria lesa,
colesterolo elevato e microbi che si depositano sulla lesione,
capiamo anche che usare molto peperoncino vuol dire sia
abbassare il colesterolo sia sterilizzare la parte lesa del vaso
coronarico.

Proprietà: il principio attivo del peperoncino è la capsacina; ma


esso contiene anche oli essenziali, vitamine A e C, acidi
organici.

Come si usa: possibilmente fresco nelle pietanze; essiccato


perde molto del suo potere. Ottimo per preparare vini e oli
medicali.

COLESTEROLO

Ho sempre pensato che una sana alimentazione sia la prima


arma contro la colesterolemia elevata. Per capire quanto
l'ipercolesterolemia sia legata a una cattiva alimentazione basta
ricordare come il colesterolo fu evidenziato come lipide killer
nella metà dell'Ottocento quando dei medici olandesi notarono
nella flotta olandese che seguiva la tratta Amsterdam-Giava
una particolare incidenza di marinai infartuati da quando, per
motivi economici, le navi non interrompevano più il viaggio alle
Canarie per imbarcare pesce, verdura e cocchi freschi;
l'alimentazione dei marinai era dunque solo a base di carne
essiccata, riso e patate. Oltre lo scorbuto comparve una forte
incidenza di ictus e di infarti; i medici olandesi notarono la
presenza nel sangue di massicce dosi di colesterolo cattivo
(LDL) che ad esempio i facchini di Giava, tutti indigeni, non
avevano. Se però questi portuali indonesiani venivano imbarcati
sulle navi e seguivano la stessa dieta dei marinai olandesi
anche in loro si notava una forte percentuale di infartuati. Si
dedusse quindi che il killer in questione era il colesterolo in

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eccesso. Da allora il colesterolo è sempre stato sotto tiro,
qualche volta in modo esagerato, perché abbassarlo troppo,
soprattutto nelle donne, è negativo, visto che dal nucleo del
colesterolo il nostro organismo ricava degli ormoni (estrogeni).
L'alimentazione, dunque, come base per avere il colesterolo
sotto i 230 mg per dl con la parte buona (HDL) superiore a 50.
Alcuni alimenti sono fondamentali per innalzare l'HDL: sono la
soia (parlo del fagiolo di soia e non dei suoi derivati tipo lecitina
o tamari), l'aglio, le cipolle, i carciofi, i cardi. Le uova non fanno
assolutamente male perché è vero che il tuorlo è ricco di
colesterolo ma è quello buono (HDL). Alimentazione dunque
ricca in legumi (soia, fagioli, fave), in ortaggi e frutta fresca;
pesce al posto della carne e soprattutto un po' di attività fisica.

Come si cura
Decotto di foglie di carciofo: in cucina, dei carciofi si usa solo il
fiore buttando via la parte più nobile e utile che sono le foglie;
quasi tutta la cynarina infatti è contenuta solo nelle foglie; un
decotto di foglie di carciofo è amarissimo ma ha un'azione
ipocolesterolemizzante eccezionale. In due litri di acqua
facciamo bollire per quindici minuti 100 grammi di foglie di
carciofo sminuzzate; lasciar riposare venti minuti, filtrare e bere
nella giornata.
Decotto di radice di tarassaco e foglie di cardo santo: in due litri
di acqua far bollire per trenta minuti 40 grammi di radici di
tarassaco e 50 grammi di foglie di cardo; lasciar riposare
quindici minuti, filtrare e bere nella giornata.
Elisir di carciofo: in un litro di vino rosso addolcito con un
cucchiaino di miele far macerare per sette giorni 100 grammi di
foglie di carciofo: un bicchierino ai pasti.
Olio di capsico: in un litro di olio far macerare per dieci giorni 30
grammi di peperoncino fresco; usare a piccole dosi come
condimento.
Tintura madre di betulla: 20 gocce in poca acqua prima di
colazione e cena.
Tintura madre di carciofo e boldo: 15 gocce di entrambe le
tinture in poca acqua prima di colazione, pranzo e cena.

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Vino di aglio: in un litro di vino rosso macerare per sette giorni
dieci spicchi di aglio finemente triturati; un bicchierino ai pasti.
Vino di capsico: in un litro di vino rosso far macerare per dieci
giorni 30 grammi di peperoncini freschi; una tazzina alla sera
dopo cena.

DIABETE

Parliamo qui del diabete di tipo 2, quello cioè dovuto a cause


genetiche ma soprattutto a diseducazione alimentare. La dieta
di oggi è ricca di cibi raffinati, di zuccheri semplici, di
merendine, di fette biscottate; pochi sanno che in molte
merendine per bambini ci sono olio di palma e di cocco che
sono oli fortemente colesterolemizzanti, oltre a generose dosi di
zucchero; pochi sanno che talvolta nelle fette biscottate c'è lo
strutto (grasso di maiale). Eppure sono alimenti che la
pubblicità ci propone continuamente chiamandole con nomi
suadenti, ad esempio merendine al latte, per poi scoprire che
su 30 grammi di prodotto ci sono pochissimi grammi di latte;
come se io dichiarassi di conoscere il russo semplicemente
perché conosco la parola "niet".
È sempre più raro trovare sulle tavole minestre di legumi, di
farro, crudité, pinzimoni. Le verdure le compriamo al
supermercato già tagliuzzate e lavate, ma, per me, questi
vegetali sono solo lontani parenti delle insalate che io raccolgo
nel mio orto. So bene che non è facile avere un orticello
personale, ma almeno le verdure prendiamole intere, magari
con qualche lumachina appresso (segno che non sono stati
usati pesticidi) e prepariamocele da noi. Ma torniamo al
diabete: le ultime ricerche dimostrano che per i diabetici una
dieta priva di carboidrati come si consigliava anni fa è errata; il
diabetico ha bisogno nella sua dieta di corrette dosi di pane e
pasta, molti ortaggi freschi, legumi e un po' di frutta. Alcuni
ortaggi hanno grandi capacità ipoglicemizzanti. Cavoli, agli,
cipolle, peperoncini, carciofi sono capaci di abbassare in

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maniera cospicua la glicemia, soprattutto se il soggetto riesce
ad associare a una dieta corretta una buona attività ginnica.

Come si cura
Decotto di bardana, coreggiola, salvia: in 300 cc di acqua
versare 10 grammi di foglie di bardana, 5 di salvia e 5 di
coreggiola; bollire cinque minuti, far riposare mezz'ora, filtrare e
bere nella giornata.
Tintura madre di bardana: 20 gocce in poca acqua prima di
colazione, pranzo e cena.
Tintura madre di olivo: 30 gocce prima di colazione, pranzo e
cena.

Obesità

L'obesità è una delle patologie che più beneficiano della


fitoterapia. L'Italia ormai si sta avvicinando all'America come
percentuale di obesi. Anche da noi infatti circa il 20 per cento
degli adulti e dei bambini è in soprappeso. Ciò si deve
essenzialmente alla presenza sulla nostra tavola di cibi molto
ricchi di calorie che poi non riusciamo a smaltire visto che
dedichiamo poco tempo all'attività fisica. Un adulto sano
dovrebbe introdurre circa duemila calorie al giorno, pare
invece, secondo recenti statistiche, che si arrivi facilmente alle
tre-quattromila. Ma al di là della tavola è soprattutto la fame
ansiosa che spinge a piluccare sempre di più fuori pasto e a
creare danni seri al nostro organismo. Il soprappeso quasi
sempre infatti si accompagna a rialzo della pressione arteriosa,
dolori articolari, mal di testa, gambe pesanti.

Bene la fitoterapia per una persona che voglia dimagrire: fa


veramente molto.

Le piante usate in un cocktail di tisana sono di tre tipi: piante


calmanti che spezzano la fame ansiosa, piante diuretiche che
stimolando la diuresi fanno perdere liquidi in eccesso, e piante
energizzanti che danno tono durante il dimagrimento. Le

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"calmanti" sono: angelica, passiflora, tiglio, agnocasto. Le
diuretiche sono: tarassaco, ginepro, gramigna. Le energizzanti
sono: eleuterococco e mate.

Dopo cinque sei giorni di educazione alimentare e tisane, si


noterà subito un calo del peso corporeo, ma soprattutto si
regolarizzeranno i valori della pressione sanguigna e
scomparirà il mal di testa e il senso di pesantezza alle gambe.

Piante utili nelle patologie del fegato

Per aiutare il fegato nelle sue molteplici funzioni, eseguire


innanzitutto una dieta corretta, povera di alcool e grassi e ricca
in frutta e verdura: in particolare prediligere: ananas, pere,
susine, kiwi, carciofi, crespigni, cardi, carote, sedano. Ridurre
fortemente sughi, ragù, intingoli, cibi elaborati e troppo cotti, cibi
pepati.

Piante utili alla cura

• ACETOSA (Rumex acetosa);


• CARDO SANTO (Cnicus benedictus);
• TARASSACO (dente di leone) (Taraxacum officinale);
• ROSMARINO (Rosmarinus officinalis)

Patologie

• CALCOLOSI BILIARE;
• EPATITE;
• STEATOSI EPATICA

ACETOSA (Rumex acetosa)

Ho sempre avuto la passione di raccogliere la domenica


verdure selvatiche in campagna per poi mangiarle in insalata o

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con purea di fave durante la settimana. Ho sempre pensato che
il potere depurativo e rimineralizzante delle piante selvatiche sia
enormemente maggiore di quelle coltivate, al di là dell'assoluta
assenza di tracce di concimi chimici e pesticidi; e infatti la
scienza mi dice che il tarassaco ha molte più vitamine della
cicoria coltivata che da esso deriva. E quindi nel paniere ci
metto ortica, raponzoli, cardi, crespigni, cicerbite ma soprattutto
la romice; cruda ha un sapore acidulo eccezionale, cotta rende
stuzzicante il sapore delle minestre. In America è considerata
una delle erbe più utili per la profilassi dei tumori del colon.

Proprietà: è una pianta depurativa, diuretica, con forte potere


mineralizzante. È utile nella cura di molte patologie del fegato,
dell'acne e della stipsi.

Come si usa: fresca; in infuso. A chi può, consiglio di


raccoglierla fresca; essiccata a mio avviso perde tantissime
proprietà.

CARDO SANTO (Cnicus benedictus)

Queste erbe preziosissime sono state fino a pochi decenni fa


superprotette e fortemente ricercate nei campi e nei boschi. La
Scuola Erboristica Salernitana divinizzava, e a giusta ragione,
le proprietà depurative ed epatoprotettrici di queste erbe; poi
con l'avvento della moderna chimica farmaceutica nessuno se
ne è più occupato, tranne proprio le case farmaceutiche, che ad
esempio dal cardo mariano estraggono la "silimarina", sostanza
depurativa per il fegato. Ma nessuno più va nei campi a cercarli
per farci decotti o minestre, anzi dai contadini moderni sono
visti come forti infestanti e quindi combattuti con i diserbanti. La
famiglia dei cardi è numerosa; fra essi spicca il cardo santo il
cui nome evidentemente deriva dai "miracoli" che esso faceva
per la salute dei malati.

Proprietà: i suoi principi amari, simili a quelli del carciofo (ma


molto più potenti) sono fortemente coleretici (aiutano cioè il

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fegato a produrre bile) e colagoghi (aiutano cioè la cistifellea a
espellere bile).

Come si usa: le radici e le foglie giovani sono ottime anche dal


punto di vista alimentare. Ricordo che un giorno, al simpatico
programma di Antonella Clerici cui partecipavo come dietologo,
un mio caro amico appassionato di erbe, Tonino Chigi, portò
delle radici di cardo santo cucinate al forno: semplicemente una
delizia. Ottima maniera per mangiare bene e curarsi nello
stesso tempo; gli americani in questi casi parlano di
"nutraceuti": alimenti che curano.
Per sfruttarne appieno le proprietà mediche usare decotti di
radici e infusi di foglie.

TARASSACO (dente di leone) (Taraxacum officinale)

È una delle piante principi in fitoterapia; e qui madre natura


compie una delle sue tante meraviglie. La farmacologia
moderna ci ha abituati a farmaci potenti e selettivi: se ho
ritenzione idrica prendo una pillola a base di furosemide e
urinerò tantissimo; ma nulla fa la furosemide su una mia
eventuale steatosi epatica; anzi, abusarne mi danneggerà il
fegato. La natura invece si comporta diversamente: usare il
tarassaco vuol dire innanzitutto alimentarsi in maniera
stupenda: le sue zuppe e le sue insalate sono meravigliose. Ma
è dal punto di vista terapeutico che esso fa miracoli: ha infatti
proprietà diuretiche, depurative, coleretiche, colagoghe,
rimineralizzanti, rivitaminizzanti, è utile negli ipertesi ma anche
in persone che soffrono di stipsi o di alitosi.

Proprietà: i contadini lo chiamano piscialetto viste le sue


enorme proprietà diuretiche. Al di là dei meriti elencati il dente
di leone è utile anche per combattere cefalea,
ipercolesterolemia, artrosi e artrite; come per l'aloe io parlerei di
questa erba selvatica come pianta delle meraviglie. Un solo
esempio: il contenuto in vitamina A e C del tarassaco è il

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doppio della cultivar che da esso deriva e cioè la cicoria
coltivata.

Come si usa: innanzitutto fresco, utilizzando le sue giovani


foglie in insalata; con la radice fare dei decotti. Tostata, alla
vecchia maniera, è un ottimo succedaneo del caffè.

ROSMARINO (Rosmarinus officinalis)

Pianta onnipresente sulle coste italiane e spero anche in tutti i


giardini e gli orti delle nostre case. Da secoli usato nella
farmacopea tradizionale, il rosmarino è un ottimo stimolante
della cistifellea, ma anche un grande disinfettante delle vie
intestinali; utile dunque in tutte le infezioni e le parassitosi del
tratto gastroenterico.

Proprietà: è ricco di pinene, borneolo, cineolo, canfora, tutti


principi attivi altamente disinfettanti, utili nelle infezioni
intestinali, ma anche nelle cistiti e nelle cistopieliti. Eccezionale
nelle patologie epatiche.

Come si usa: in decotto, in infuso, come pomata. Nella F.U. IX


entra come componente del "linimento saponato con canfora".

STEATOSI EPATICA

Da quando le ecografie sono diventate capillari in tutti gli


ospedali, l'italiano medio si è accorto di quanto mangia male:
spesso, infatti, giovani e aitanti quarantenni, in una ecografia
eseguita per uno screening generale, ricevono la cattiva notizia
di avere un fegato steatosico, cioè aumentato di volume e
infarcito di grasso.

Come si cura
Decotto di foglie di cardo santo, foglie di carciofo, radici di
tarassaco: in un litro di acqua bollente mettere 30 grammi di
foglie di cardo santo, 30 di foglie di carciofo, 20 di radici di

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tarassaco: bollire cinque minuti. Bere nella giornata.
Decotto di romice, sambuco e rosmarino: in un litro di acqua
bollente versare 20 grammi di foglie di romice fresca, 10
grammi di fiori di rosmarino e 20 grammi di bacche di sambuco
essiccate; bollire cinque minuti. Bere nella giornata.

Cellulite e stile di vita

La cellulite è una patologia medico estetica molto diffusa


nella popolazione femminile di oggi.
La vita sedentaria, il fumo, gli alcolici. i blue-Jeans molto
stretti portano facilmente alla comparsa di cuscinetti adiposi
sulla parte esterna delle cosce.
Cosa fare quando una ragazza di 18-20 anni si presenta con
questo problema in ambulatorio? Le prime cure da consigliare
riguardano essenzialmente lo stile di vita .E' importante
convincere questa ragazza a praticare sport,a non fumare e a
non bere bevande alcoliche. Molta attenzione poi alla
alimentazione che deve essere completa e bilanciata
prevedendo un largo consumo di frutta e verdura.

In fitoterapia esistono molte erbe utili a combattere la


cellulite.
Quando questi consigli non sono sufficienti si può
intervenire con la fitoterapia.
Ci sono molte erbe utili contro i microdanni circolatori presente
nella zona affetta da cellulite. Sono il rusco, l'ippocastano,
la centella asiatica e il ginkgo.
Essendo piante anche molto diuretiche si assiste
velocemente ad una riduzione in centimetri delle zone
interessate. Le stesse piante medicinali si possono usare
anche servendosi della mesoterapia. Prodotti omeopatici a
base di erbe vengono iniettati sottocute nella zona affetta. Il
dolore è praticamente nullo, effetti collaterali nessuno,e
i risultati abbastanza buoni.

Piante utili per le malattie dell'apparato osteocheletrico

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Conosco vecchi centenari che sollevano ancora balle di farina
da cento chili, ma conosco anche giovani trentenni che soffrono
di ernia discale o di artrosi; il motivo è semplice: una volta si
facevano lavorare molto di più i muscoli creando un sano e
forte apparato osteomuscolare. Oggi ci si muove poco: l'attività
fisica è ridotta moltissimo. Questo purtroppo e ancora più vero
in campo pediatrico: una volta i bambini correvano ore e ore nei
campi o nei vicoli sviluppando ossa e muscoli; adesso si vive in
piccoli appartamenti con ascensore e l'unico sport che fanno
questi ragazzi (se va bene) sono le due ore settimanali di
palestra dove i genitori li accompagnano e li riprendono come
fossero pacchi postali.

Piante utili alla cura

• ARNICA;
• ARPAGOFITO (Harpagophytum procumbens);
• OLMARIA (Spiraea ulmaria);
• SALICE (Salix alba)

Patologie

• ARTRITE;
• ARTROSI;
• DISTORSIONI;
• OSTEOPOROSI

Il ginkgo aiuta davvero la memoria?

Ma, fra i tanti demeriti la tv ha anche qualche pregio come


quello di pubblicizzare dei prodotti naturali in genere sconosciuti
al grande pubblico:e' il caso del ginkgo (e non gingko)
biloba pianta utilizzata da secoli dai cinesi per le sue enormi
proprietà mediche. Anni di ricerche cliniche pubblicate su

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autorevoli riviste mediche quali il Lancet, hanno dimostrato
l'utilità del ginkgo biloba in numerose patologie: innanzitutto
la malattia di Alzheimer; dosi giornaliere di ginkgo aumentano
infatti l'ossigenazione dei neuroni cerebrali portando
giovamento a questa gravissima malattia. Ma il ginkgo e' utile
anche per combattere l'insufficienza vascolare in qualsiasi
settore del corpo umano. Sono già molte le cardiologie che
dimettono i propri pazienti infartuati con compresse di ginkgo
per migliorare la vascolarizzazione cardiaca. Ma le prospettive
cliniche di questa meravigliosa pianta sono enormi poiché il
ginkgo è sulla terra da cinquanta milioni di anni (unica specie
fossile vivente) gli scienziati cercano di scoprire come mai
questa pianta non viene mai attaccata da nessun parassita
vegetale; evidentemente ha delle difese eccezionali che
incuriosiscono gli scienziati ansiosi di tradurre queste capacità
del ginkgo in farmacologia umana.

Ma torniamo allo spot televisivo del ginkgo che utilizza il viso


di Einstein per promuovere il prodotto. E' proprio vero che
migliora la memoria e l'attenzione di chi lo usa? La mia
esperienza mi dice che è davvero utile in molte patologie
vascolari comprese quelle cerebrali, ma che migliori la memoria
ci credo poco. Chi ha poca memoria delle cose recenti (tipo
"non ricordo cosa ho mangiato ieri a cena") ha questo tipo di
problema perché è un soggetto ansioso e l'ansia gli fa questi
scherzi: come controprova provate a chiedere a questo
soggetto qualcosa che riguardi la memoria lontana tipo la prima
comunione o altro; la memoria antica e' in genere nei
soggetti ansiosi molto limpida, controprova che, per
riacquistare la memoria recente, deve solo calmarsi e non
prendere le compresse di ginkgo.

La patata nell'alimentazione moderna

Vediamo adesso la patata dal punto di vista della


alimentazione moderna: si può dire che è semplicemente un
cibo favoloso; a differenza della pasta ad es. (anche essa

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fatta di carboidrati) la patata contiene molte meno calorie
(tre volte meno) e soprattutto contiene vitamina C.
È dunque ideale per le diete dimagranti perché è molto
saziante ed ha poche calorie. Un grande handicap purtroppo
viene dal lato ecologico: le patate germogliano continuamente
ed una volta i contadini passavano giornate intere a togliere
manualmente i germogli dai tuberi. Ora ovviamente questo non
è più possibile per cui i germogli vengono eliminati per via
chimica; le patate germogliate vengono spruzzate con veri e
propri defoglianti chimici; ma la chimica si sa nei piatti non è
mai gradita.

La manna

Sono molte le piante che "fanno" manna, un lattice cioè


zuccherino usato spesso dai popoli desertici per scopi
alimentari: una è laTamerice mannifera chiamata Tarfà dai
beduini arabi; un'altra è la Lecanora un lichene che dà talli eduli
molto conosciuti nella penisola sinaitica. Un'altra pianta è
l'ornello o frassino coltivato un pò in tutta Italia. In Toscana ne
sono ricche le campagne senesi e pistoiesi che ospitano queste
stupende piante con notevoli virtù terapeutiche; ma è sopratutto
la Sicilia a fornire la manna; qui decine di ettari di terreno arso
e soleggiato ospitano questi alberi secolari da cui i contadini del
posto ricavano un miracolo della natura: tutte le estati i rami più
bassi di questi alberi vengono incisi con sapienza da contadini
esperti, e a livello del taglio viene legato un filo di cotone che
dal ramo arriva al suolo; nei giorni successivi si ha uno
spettacolo fra i più belli del mondo naturale: migliaia di
stalattiti di bianca manna partono dai rami incisi per arrivare al
suolo seguendo il filo di cotone; se pensate che questi alberi
sono migliaia potete capire la meraviglia di questo spettacolo
della natura. La manna viene poi raccolta e tagliata in cannoli
lunghi cinque centimetri e venduta in tutto il mondo.
Ma perché la manna è ancora usata; e per quali scopi? La
manna contiene mannite (mannitolo) uno zucchero naturale
dolcemente lassativo. E' uno dei pochi lassativi benefici in

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natura al contrario della senna onnipresente in quasi tutti i
lassativi vegetali in circolazione; la differenza fra i due lassativi
è che la mannite agisce contro la stipsi perché attira acqua
nell'intestino e quindi facilita lo svuotamento del colon;
la senna o cassia agisce per irritazione. E qui c'è da dire che
quasi tutti i lassativi vegetali in commercio contengono la senna
o cassia; le persone affette da stipsi li comprano con fiducia
ritenendo valido l'assioma "vegetale uguale naturale". Ma così
non è: la cassia se usata per lunghi periodi può dare una
melanosi del colon che è uno stato di precancerosi. Poca
senna dunque e molto mannitolo. Tornando alla Bibbia, non si
sa con certezza quale manna abbia sfamato gli ebrei: alcune
teorie sostengono che la pianta miracolosa fu la Lecanora che
una tempesta portò in massa a piovere sugli ebrei in fuga
salvandoli da sicura morte.

Dimagrire con le erbe...Si può!

. Il Ministero della Sanità crea regole rigide per la prescrizione


delle anfetamine, ma il gioco continua, vengono usate magari
altre sostanze (la fluoxetina ad es. che è un antidepressivo).
Per ottenere dimagrimenti facili spesso vengono uniti estratti di
erbe per mascherare questi potenti farmaci. Ma il pericolo è
sempre alto.

Allora, come dimagrire in modo sano?

Quali sono allora le metodiche più sane per dimagrire? Solo


una: mangiare meno e muoversi di più : un pò di aiuto lo
possono dare le erbe, grazie al loro potere depurativo, diuretico
e un pò spezzafame: la gramigna ad es. Chi vive in campagna
avrà notato che pecore e mucche pur avendo nelle loro stalle
granaglie e fieno, vanno a cercarsi appena sveglie, le varie
graminacee che crescono nei campi. Con esse si depurano e
dissetano: solo dopo mangeranno il resto. Solo l'uomo appena

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seduto a tavola mangia senza regole e più di quello di cui
necessita. Basterebbe quando si è a tavola mangiare grandi
quantità di verdure crude e cotte per spezzare la fame e
assumere indispensabili dosi di sali minerali e vitamine.

La dieta più sana: la dieta mediterranea

E' la dieta che gli Stati Uniti ci copiarono anni fa per limitare il
diffondersi di malattie cardiovascolari da ipercolesterolemia così
diffuse in America: prevede grandi quantità di verdure, pasta,
riso, pesce azzurro, olio di oliva.

Le erbe per dimagrire

Le piante medicinali possono aiutare la persona in sovrappeso.


Alcune erbe riescono a sedare la fame; ma, il loro potere non è
assolutamente paragonabile ai farmaci antifame: non hanno
però nessun effetto collaterale. Hanno altresì un buon effetto
diuretico per cui la persona obesa riesce a perdere diversi
liquidi semplicemente eliminando "acqua sporca". E poiché
quasi sempre l'obeso ha ipertensione questo si traduce in un
benefico effetto ipotensivo. L'altro vantaggio è quello di dare
sali minerali in quantità: ricordo infatti che le erbe sono
ovviamente verdure a tutti gli effetti per cui la presenza di
potassio ad es. è veramente notevole: ecco il miglioramento
della stanchezza che spesso si vede nelle persone in
sovrappeso che decidono di curarsi con le erbe.
Se poi alle tisane vengono aggiunti dei frutti di bosco essiccati
(bacche di ribes, mirtillo, etc.) la tisana diverrà gradevolissima
da bere.

La gramigna

E' la pianta depurativa per eccellenza, in


campagna tutti gli animali che hanno fatto
indigestione la cercano per depurarsi. È
fortemente diuretica ma anche

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antinfiammatoria. Depura fegato e reni e combatte le infezioni
delle vie urinarie.

Il tarassaco

I contadini lo chiamano piscialletto tanto è forte il suo


potere diuretico. Ma è anche coleretico e colagogo:
favorisce cioè la produzione di bile e la sua
espulsione con ovvi effetti depurativi. È il padre della
cicoria coltivata: si trova in tutti i campi di Italia e la
sua ricchezza in vit. C ed A è dieci volte superiore
alle verdure coltivate (cicoria, bietola, etc). Si possono usare le
foglie fresche in insalata o fare un decotto con le sue radici
essiccate. Durante la guerra la tostatura delle radici era un
ottimo succedaneo del caffè.

I fiori d'arancio

Il loro sapore dolce, il grande potere sedativo che hanno (i


siciliani usano l'infuso per addormentare i neonati) ne fanno una
buona arma per calmare la fame nervosa. E' anche un forte
depurativo.

Il ginepro

Presente in tutti i boschi toscani è forse la pianta


più diuretica che si conosca: le sue bacche si
fanno cuocere insieme alle altre erbe
"dimagranti" e oltre a dare un gradevole e
pungente aroma alla tisana, fa urinare molto.

La spirea olmaria

E' la pianta che l'umanità del secolo passato dovrebbe


più ringraziare: è infatti la pianta da cui nacque

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l'Aspirina (spirea appunto), molto ricca in acido salicilico più del
salice: è fortemente antinfiammatoria e molto ricca in vit. C: chi
non la conosce la incontrerà spesso nei matrimoni: i mazzolini
delle spose infatti sono spesso fatti con la spirea.

Ginkgo Biloba

E' il più grande mistero della botanica: è infatti un


albero che non si ammala mai. Questo spiega perché
questo albero rappresenti l'unica specie vegetale
fossile vivente: viveva cioè al tempo dei dinosauri
cinquanta milioni di anni fa.
I suoi principi attivi sono stati usati nella malattia di
Alzheimer (Lancet) per il notevole miglioramento che si ha nella
circolazione cerebrale. Nella fitoterapia pratica si usa per
migliorare la circolazione delle gambe.

Il ferro in natura

Chi ama i prodotti naturali spesso si invaghisce di


capsuline polivitaminiche o sciroppi con ferro naturale
derivato ad es. da succhi di spinaci o di carciofo.

Il ferro si sa è importantissimo sia per i bambini che devono


crescere, sia per le donne in gravidanza, sia per gli anziani.

Il ferro è il minerale base per fabbricare emoglobina, parte


essenziale del nostro sangue. Alcune statistiche ci dicono
inoltre che il 20% delle donne in Italia soffre di anemia a causa
della perdita di ferro con le mestruazioni.
Ma purtroppo per Braccio di ferro, gli spinaci contengono sì
molto ferro, ma quasi tutto questo ferro non è adatto al nostro
organismo che ne riesce ad assimilare pochissimo. Ben diverso
è il discorso per carne e fegato: il ferro contenuto nella carne è
disponibilissimo per il nostro organismo tant'è che per
assimilare lo stesso ferro di una fettina di due etti bisognerebbe
mangiare circa 5 Kg di spinaci. A poco servono dunque

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sciroppi e sciroppino vegetali a base di ferro.

E, continuando sempre sul canale della controinformazione, mi


piace affermare che il discorso che la carne rossa ha più ferro
della bianca è errato. La carne di vitella infatti (costosissima) ha
non solo poco ferro ma pochissime sostanze nutritive in
generale. La carne più ricca di ferro è quella del tacchino specie
se allevato all'aperto. Quindi care mamme non spendete
trentamila lire il Kg per acquistare la vitella di latte che a poco
servirà per vostro figlio ma acquistate la più economica carne di
tacchino ben più ricca e nutriente. E se uno non ama la carne?
Poco male. Una enorme fonte di ferro (e proteine) sono i
fagioli, la cosiddetta "carne dei poveri": due etti di fagioli
daranno quasi gli stessi elementi nutritivi una quantità uguale di
carne e, badate bene, i fagioli costano meno di mille lire il Kg: e
se è vero che bisogna risparmiare….

Depressione: curarsi con l'iperico

Un'erba utile da secoli per combattere la


depressione:l'iperico

L'iperico è divenuto famoso da qualche anno da quando


alcuni psichiatri americani hanno dimostrato l'utilità di questa
erba contro il più attuale dei mali: la depressione. Ma, chi si
occupa di medicina naturale sa che le virtù dell'iperico sono
conosciute da secoli. La fama dell'iperico procede di pari passo
con la storia dei Templari cavalieri misteriosi e leggendari del
medioevo.

L'iperico e l'ordine dei templari

Fondato nel 1118 al termine della prima crociata da Hugo di


Payns, l'ordine dei Templari era originariamente costituito da 11
frati francesi che, armati di spada, ebbero il compito di

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difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le
strade fra Jaffa e Gerusalemme. I Templari oltre che soldati
erano grandi studiosi di arte, ingegneria (erano loro a custodire
i progetti delle cattedrali gotiche le cui arditissime arcate sono
ancora un mistero di tecnica architettonica) e medicina. Loro
infatti avevano il difficile compito di curare i soldati feriti
nelle crociate e, negli ospedali di Malta e Cipro essi
applicavano le loro enormi conoscenze erboristiche soprattutto
nelle ferite da guerra.E i Templari furono i primi a scoprire
che l'iperico, oltre alle ustioni e alle ferite da taglio, era
utilissimo per migliorare l'umore di questi guerrieri che
rimanevano immobilizzati a letto per mesi. Le procedure delle
applicazioni delle erbe non avevano chiaramente nulla di
scientifico. I medici del tempo seguivano molto la teoria dei
segni; studiavano cioè i segnali che la pianta mandava loro:
l'iperico ha ad es. le foglie con i canali linfatici "fratturati",
( interrotti cioè): bene, per loro era il segno che la pianta era
utile nelle fratture. Le esperienze dei templari approdarono poi
alla scuola medica salernitana che è rimasta fino al seicento la
culla della fitoterapia.

Ma torniamo all'iperico: nelle persone che presentino blanda


depressione senza componente ansiosa questo rimedio è
eccezionale. Se invece c'è anche ansia ed insonnia l'iperico va
associato ad altre piante calmanti quali angelica e
passiflora. Lo stato depressivo migliora nel settanta per
cento dei casi.

Alimentazione e tumori

Siamo fatti di ciò che mangiamo..... e quindi dovremmo


scegliere per il nostro corpo i cibi migliori: per la nostra salute,
per sentirci in forma e soprattutto per la profilassi della vera
tragedia di questo secolo: il cancro.
La sovraesposizione ad agenti mutageni (in primis fumo ed

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inquinamento atmosferico) ma anche l'abuso di cibi raffinati e
troppo ricchi di grassi, ha raddoppiato l'incidenza dei tumori
negli ultimi decenni. Ma, se poco possiamo fare contro il
benzene delle nostre città, molto possiamo fare in casa nostra
sia per la profilassi che per la cura dei tumori: cominciamo a
dire quali cibi evitare, proprio perché responsabili di alcune
forme di cancro.

Cibi da evitare
Innanzitutto l'eccesso di grassi saturi: e quindi gli eccessi di
carne e di salumi (talvolta contenenti nitrati come conservanti)
responsabili dei tumori del colon vera piaga che colpisce tutti gli
anni migliaia di persone, persone soprattutto che assumono
scarse quantità di fibre prediligendo ad es. pane o pasta bianca
dimenticando l'utilità della crusca del pane integrale.
Grave errore è poi cuocere la carne alla brace: questo tipo di
cottura libera infatti sostanze cancerogene, come è anche
errato l'abuso di fritture: l'alta temperatura libera infatti
acroleina sostanza altamente cancerogena.
Cibi sott'accusa sono anche dolci e bevande molto
zuccherate; il loro abuso può favorire l'innesco di una reazione
mutagena cancerogena.
Da evitare inoltre l'abuso di alcolici.

Il sale

Il sale da cucina (cloruro di sodio) e il sale dei dadi (glutammato


di sodio) sono ricchi in una molecola molto pericolosa che è il
sodio capace di dare ritenzione idrica, affaticamento cardiaco e
ipertensione. Purtroppo solo da pochi anni il sale è troppo
presente sulle nostre tavole, una volta era una spezia rara
tant'è che con essa venivano pagati i soldati (da cui il termine
salario). L'abuso di sale è sempre negativo e purtroppo è molto
facile abusarne perché di sale ce n'è molto anche quando non
lo vediamo. Sale infatti è presente in tutti i cibi inscatolati o
conservati, nei succhi di frutta, nelle caramelle, nei salumi, nei
biscotti , nel pane e così via.

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Superare dunque la soglia di pericolo è facilissimo.
Consigliabile dunque salare meno possibile. L'eccesso di sale
favorirebbe alcuni tipi di tumore (stomaco e pancreas).
Ma queste sono cose che sanno un pò tutti :la cosa
affascinante è invece il diffondersi nei media delle notizie
scientifiche che una volta tanto coincidono con la medicina
naturale e cioè l'importanza dei cibi come vera terapia di tante
patologie.

Cibi consigliati
Da poco si è scoperto in alcuni vegetali (soprattutto pomodori)
la presenza di licopeni molecole capaci di bloccare i geni
impazziti capaci di innescare la mutazione cancerogena: e qui
una riflessione su quanta gente viene sviata da sciocche mode
di falsa medicina che ha eliminato i pomodori dalla dieta perché
alimenti (secondo loro) allergizzanti: le allergie alimentari in
genere sono molto rare e i pomodori sono fra gli alimenti meno
responsabili di allergie. Semmai, se un pomodoro genera
reazioni allergiche, probabilmente ciò è dovuto ad un abuso di
pesticidi con cui la pianta è stata trattata; tanti pomodori quindi,
però di stagione e maturati al sole: mai mangiare un ortaggio o
un frutto fuori stagione.
Ancora più potere anticancro hanno tre ortaggi: le
brassicacee (cavoli), le cipolle e l'aglio.
Personalmente nei mie venti anni di medico naturista ho usato il
cavolo nelle più disparate patologie: come antisettico, come
terapia nelle ulcere venose, come cataplasma nelle distorsioni;
e adesso molte riviste scientifiche parlano di questi tre ortaggi
come vera arma nella profilassi dei tumori: e questo i medici
naturisti di un tempo lo avevano sempre sostenuto esaltando
soprattutto il potere del solfuro di allile presente nell'aglio:
ricordo un medico francese che agli scettici dell'aglio diceva:
provate a chiudere uno scarafaggio in una bottiglia con due
spicchi di aglio: i solfuri lo uccideranno in poche ore, così come
uccidono germi e batteri.
Come antibatterico è MOLTO UTILE ANCHE LA CIPOLLA da
secoli usata nei tipici piatti mediterranei ad es.: nelle alici alla

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povera l'unico piatto che permette di mangiare pesce crudo
(quasi sterilizzato dal forte uso di cipolla e succo di limone)
capace di offrire in grandi quantità gli acidi omega tre che la
scienza sta usando come micidiale arma anticancro. Sono acidi
presenti soprattutto nei pesci grassi (sardine, sgombri, salmoni)
e che per il loro forte e robusto sapore (soprattutto salmone)
possono essere usati anche nei pasti dei bambini, magari in
appetitose crocchette .Gli acidi omega sono inoltre considerate
vere molecole salva cuore visto il loro potere anticolesterolo.
Ma le più grosse sorprese sulla terapia dei tumori sono
venuti dallo studio di alcune leguminose, soprattutto
la soia ed alcuni legumi ormai presenti solo in qualche remota
trattoria del sud: le doliche e le fave. I fosfolipidi di questi
legumi (una volta chiamati la carne dei poveri per il loro alto
potere nutritivo), svolgono, una volta entrati a far parte delle
nostre cellule, la funzione di maggiordomo facendo entrare
soltanto le molecole benefiche ed escludendo quelle pericolose
e potenzialmente cancerogene.
La soia ha riservato ancora più sorprese: il suo alto contenuto
in genisteina (estrogeni vegetali) ha permesso in fitoterapia un
largo uso di queste molecole in tutta la sfera endocrina
femminile, dalla menopausa fino alla cura dei tumori del seno.
Ancora più sorprendente la scoperta del resveratrolo dell'uva
come anticancro a tutti gli effetti vera gioia per gli amanti
del vino rosso che come si sa è responsabile del paradosso
francese: e cioè: i francesi mangiano il doppio di grassi degli
americani, ma gli incidenti cardiovascolari sono meno della
metà, merito di un buon bicchiere di vino rosso a pasto ricco
appunto di resveratrolo.

Erbe anticancro
Ma il mondo vegetale è sempre più ricco di sorprese: molte
speranze vengono riposte nella terapia antitumorale dall'uso
dell'aloe che un medico israeliano usa da anni come
anticancro; conosco questa pianta da anni e non ho esperienze
diretta di essa in campo tumorale, però posso dirvi che la sto
usando da diverso tempo per la cefalea con risultati

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sorprendenti. Sempre nel campo delle piante medicinali è noto
da secoli il potere anticancro del thè verde che esplica azione
antitumorale grazie alla azione delle sue catechine, vere
molecole salvavita.

Metodi di cottura
Importante è anche il modo con il quale i cibi vengono
cucinati; un solo esempio: friggere delle patate con del buon
olio di oliva vuol dire portare ad un altissima temperatura un
vegetale che non ha con sé nessun grasso capace di
trasformarsi in pericolose molecole; se invece friggiamo delle
uova, del pesce o della carne, noi portiamo ad altissime
temperature alimenti ricchi in grassi che idrogenandosi,
possono divenire molecole pericolose. Usiamo dunque metodi
di cottura leggeri.

MIGLIORI METODI DI COTTURA

• COTTURA AL VAPORE;
• BOLLITURA;
• STUFATI;
• COTTURA AL FORNO;
• COTTURA CON MICROONDE.

PEGGIORI METODI DI COTTURA

• FRITTURA: libera acroleina;


• COTTURA ALLA BRACE (libera benizopirene, molecola
altamente cancerogena);
• PENTOLA A PRESSIONE: l'alta temperatura cui
l'alimento è sottoposto distrugge la vitamina C.

SEI REGOLE DA NON DIMENTICARE

1. mantenere un peso corretto (un eccesso ponderale può


favorire alcuni tipi di tumore);

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2. mantenere una dieta molto varia;
3. mangiare molta frutta e verdure;
4. mangiare molti legumi e cereali;
5. limitare il consumo di alcol;
6. limitare il consumo di sale e fumo;

Questo dicono le ultime ricerche scientifiche, sta a noi


applicarle cominciando dalle piccole cose soprattutto nella
alimentazione dei nostri bambini: legumi almeno due volte alla
settimana, zuppe di verdure, molto pesce e come merenda
pane e pomodoro: avremo un grosso guadagno in salute ed
anche economico.

AFORISMA
Spesso i miei pazienti mi chiedono cosa bisogna fare per
mangiare in maniera ideale; io rispondo sempre con questo
aforisma: fare finta, quando andate a fare la spesa, di avere
pochi soldi e quando siete a casa fate finta (magari è vero) di
avere poco tempo per cucinare:avere pochi soldi vuol dire
comprare le cose che costano meno (legumi, verdure,
cereali, pesce azzurro) ed evitare le cose che costano molto
(insaccati, alcolici, formaggi grassi, alimenti affumicati, cibi
inscatolati e -o precotti). Avere poco tempo per cucinare vuoi
dire mangiare crudo tutto ciò che si può (le verdure cotte
perdono quasi tutte le vitamine col calore, le crude mantengono
intatto tutto il patrimonio di vitamine e sali minerali ) gli alimenti
troppo cotti o intingolati ed elaborati sono pesanti e indigesti.
Un bel pesce bollito richiede venti minuti; della carne in ragù
magari per fare delle lasagne richiede ore di cucina diventando
dunque un alimento pesante.

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