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Il Sistema Solare è l’insieme del Sole e dei corpi celesti che gravitano intorno ad esso: pianeti (e
i loro satelliti), asteroidi e comete. Il 99% di tutta la massa del sistema solare è concentrata nel
Sole, quindi il centro di massa del sistema cade al suo interno e gli altri corpi orbitano intorno ad
esso, legati dalla forza di gravità; in realtà anche il Sole si muove attorno al centro di massa e
questo provoca una sua oscillazione periodica, la cui entità è causata soprattutto dall’interazione
di Giove, il pianeta di maggiore massa. Le orbite dei pianeti hanno una bassa ellitticità (in molti
casi sono quasi circolari) e avvengono tutte in senso antiorario. I pianeti sono comunemente
suddivisi in interni, con orbita più piccola di quella della terra, ed esterni, con orbita più grande
di quella terrestre. Fra Marte e giove si estende la fascia degli asteroidi, frammenti rocciosi di
varie dimensioni.
IL SOLE
Si trova ad una distanza di centocinquanta milioni di chilometri dalla Terra. Ruota su se stesso
in senso antiorario con velocità variabile, massima all’equatore e minima ai poli, e si muove
all’interno della Galassia compiendo un moto di traslazione. È costituito prevalentemente da
idrogeno ed elio, ma contiene anche elementi pesanti come calcio, carbonio, ossigeno, azoto,
ecc.
MERCURIO
VENERE
MARTE
GIOVE
URANO
NETTUNO
PLUTONE
LA TERRA
Tra i pianeti del sistema solare non occupa un posto di rilievo: ha una massa piccola, ma non
troppo e si trova ad una distanza dal Sole sufficiente per ricevere il calore solare, senza
raggiungere le temperature estreme dei pianeti più vicini o più lontani.
I VULCANI
Il vulcanesimo e l’attività sismica sono le testimonianze più drammatiche che il nostro pianeta è
geologicamente attivo, sottoposto cioè all’azione di forze interne di notevole intensità, che
trasformano e rendono instabile la crosta terrestre.
Con il termine vulcanismo (o vulcanesimo) viene indicata l’emissione attraverso condotti e
fenditure sia di fluidi a composizione silicata (lave), sia di componenti solidi (materiali
piroclastici), sia di vapori e gas legati a masse magmatiche fuse e calde. Il vulcanismo è quindi
inserito in un contesto più complesso ed è una fonte preziosa di informazioni sui magmi e in
generale sul processo magmatico.
Il magma è presente nella crosta e nel mantello in regioni circoscritte, sotto forma di sacche
isolate di materiale fuso. Solo una sottile zona del mantello superiore si trova in uno strato di
parziale fusione, i magmi vengono prodotti in questo strato del mantello o in regioni circoscritte
della crosta (magma primario e secondario) solo quando si verifica una diminuzione della
pressione ed un aumento della temperatura. Il magma che si forma in questo modo è
prevalentemente sialico. In altri luoghi le medesime forze provocano la formazione di profonde
fratture all’interno della crosta, il magma originato è prevalentemente femico. In molti casi la
massa fluida del magma risale verso le regioni superficiali della crosta e tende a concentrarsi in
bacini magmatici (camere magmatiche) che possono alimentare le eruzioni vulcaniche.
In linea di massima possiamo distinguere magmi basici (basaltici), magmi acidi (composizione
simile al granito) e magmi intermedi (di tipo andesitico).
I magmi basici hanno una temperatura iniziale intorno ai 1200-1500 °C, sono fluidi e poco
viscosi e raggiungono la superficie terrestre più facilmente dei magmi acidi. I magmi basaltici
raggiungono la superficie con una temperatura più elevata rispetto a quelli acidi.
I magmi acidi hanno una temperatura intono ai 700-900 °C circa, sono più viscosi e meno fluidi.
I magmi intermedi, hanno caratteristiche, come punto di fusione e viscosità, intermedie tra
l’acido e il basico.
La maggior parte delle lave ha composizione ultrabasica; il diverso comportamento dei magmi
acidi o basici, dipende dal diverso contenuto di silice ed acqua. Dalla percentuale di silice
dipende la viscosità del magma, dalla percentuale di acqua dipende il punto di fusione.
Se il magma riesce ad arrivare in superficie si ha un’eruzione vulcanica. L’attività vulcanica si
manifesta nelle regioni della Terra dove sono situate grandi fratture e tensioni, provocate dallo
spostamento della crosta.
La spaccatura della superficie terrestre attraverso la quale fuoriescono i magmi prende il nome
di vulcano. L’edificio che si forma per l’accumulo di tutto il materiale vulcanico costituisce
l’edificio vulcanico.
Il vulcano è alimentato in genere da una camera magmatica, che comunica con l’esterno
attraverso un condotto o camino vulcanico. Nella camera magmatica il magma si accumula e
ristagna, in prossimità della superficie la pressione scende considerevolmente e i gas possono
liberarsi ed espandersi.
Benché esista una grande varietà di vulcani, si dividono in due categorie: vulcanismo effusivo, si
assiste ad un’emissione tranquilla, la lava fuoriesce senza ostacoli e scorre senza difficoltà lungo
i fianchi dell’edificio vulcanico; vulcanismo esplosivo, l’eruzione è caratterizzata da violenti
esplosioni e distruttive.
I magmi granitici sono viscosi, perciò possono formare tappi densi che ostruiscono i condotti di
fuoriuscita della lava. La crosta consolidata e la lava viscosa, che resta nel condotto vulcanico,
impediscono la fuoriuscita dei gas. La pressione viene accumulata fino a quando, i gas, liberano
improvvisamente e violentemente il condotto vulcanico.
Un vulcano può eruttare principalmente lava (attività effusiva) o materiali piroclastici (attività
eiettiva) o gas (attività esalativa).
Le eruzioni possono provocare la formazione di singoli edifici vulcanici, la cui forma dipende
dal modo con cui fuoriesce la lava, oppure possono avvenire attraverso fessure allungate e
strette. Nel primo caso si parla di eruzioni centrali, nel secondo di eruzioni lineari.
Nelle eruzioni centrali i materiali vengono eruttati da un camino vulcanico e danno origine ad un
edificio vulcanico detto cono. Il magma risale attraverso il condotto principale e da condotti
secondari, così fuoriesce.
Gli edifici vulcanici prodotti da un’attività effusiva tranquilla associata a magmi fluidi e
basaltici sono caratterizzati da pendii dolci ed occupano ampie superfici, mentre i condotti dei
vulcani con attività esplosiva hanno una pendenza accentuata e sono formati principalmente da
scorie.
Facendo riferimento alle caratteristiche dell’edificio vulcanico e alle modalità d’eruzione i
vulcani vengono classificati in:
- vulcani a scudo (o tipo hawaiano) caratterizzati dall’emissione di lave molto fluide e
dall’assenza di esplosioni e lanci di materiale piroclastico. Emettono lava basaltica che si
espande facilmente a notevole distanza; gli edifici vulcanici hanno una tipica forma a scudo,
con pendii dolci e poco inclinati, formati con strati sovrapposti di colate laviche;
- stratovulcani (tipo stromboliano), caratterizzati da fianchi più ripidi, formati da strati di lava
alternati a strati di materiali piroclastici (polveri, ceneri, lapilli); eruzioni con emissioni di
colate laviche di composizione variabile alternate a gas e materiali piroclastici (Stromboli,
Etna, Vesuvio, Fujiyama);
- vulcani di tipo vulcanico, in cui mancano quasi del tutto le colate laviche e l’attività
vulcanica si manifesta con l’esplosione di materiali solidi e dense nubi di gas e polveri. La
lava di questi vulcani è intermedia e molto viscosa; gli edifici vulcanici sono caratterizzati
da fianchi con pendenza accentuata;
- vulcani di tipo peleano, caratterizzati da emissione di lava fortemente viscosa che forma
duomi e guglie e da violenta attività esplosiva, accompagnata dal crollo delle pareti
dell’edificio vulcanico e dall’emissione di nubi ardenti.
Nelle eruzioni lineari il magma fuoriesce in grande quantità da fratture allungate e strette che
possono svilupparsi anche per chilometri (Islanda).
I vulcani sono geograficamente concentrati in lunghe e strette fasce della nostra crosta terrestre,
corrispondenti:
- alle dorsali oceaniche, vulcani attivi con emissioni sotto forma di lava (Islanda e Azzorre);
- agli archi di isole e alcuni margini continentali, vulcani in prossimità delle fosse oceaniche,
eruzioni di lave ricche di silice e viscose. Sono localizzati presso la cintura di fuoco
circumpacifica (Giappone, Messico, Filippine, Paesi sudamericani);
- alle fosse tettoniche, vulcani situati prevalentemente presso le fosse africane;
- ai rilievi formatisi durante l’orogenesi alpina, presso le Antille, le Canarie ed il
Mediterraneo.