I materiali ceramici sono aggregati policristallini anche se, in alcuni casi, possono presentarsi come monocristalli o in forma amorfa Presenza di due o piu elementi legati da legami ionici o da legami covalenti Caratteristiche peculiari dei materiali ceramici sono lelevato punto di fusione, la bassissima conducibilit termica ed elettrica e la durezza.
I MATERIALI CERAMICI-2
Contengono elementi non metallici presi singolarmente o in combinazione con metalli
Ossidi (Al2O3, MgO, SiO2, TiO2) Sali Ionici (NaCl, CsCl, ZnS) Ceramiche tradizionali:
a pasta porosa (terrecotte, terraglie e maioliche) a pasta compatta (porcellane e gres)
Ceramici tradizionali (silicati, feldspati, allumina) Ceramici avanzati o innovativi: carburi (TiC, SiC), siliciuri (MoSi2), ecc. Strutture di carbonio (diamante, grafite, carbonio pirolitico)
Il processo tecnologico per la produzione di manufatti in materiali ceramici la sinterizzazione La loro durezza e fragilit rendono i materiali ceramici spesso non adeguati per costruire interamente componenti meccanici Possono essere positivamente impiegati come materiali di rivestimento per conferire particolari propriet superficiali a manufatti realizzati con altri materiali
Mentre nei materiali metallici lo scorrimento dei piani reticolari che portano a deformazione plastica avvengono con uno sforzo relativamente modesto, nei ceramici, a causa delle forze di legame e di polarit tra i costituenti, la deformazione porta ad una configurazione altamente instabile in cui gli ioni di carica uguale si respingono
Parametri principali:
modulo elastico (E) e sforzo a rottura (t, per trazione e c, per compressione) Lo sforzo di rottura per trazione t e il 5.5-10% dello sforzo a rottura per compressione c Es. Al2O3: E = 380 GPa t= 400 MPa c= 4000 MPa
PRODUZIONE DI CERAMICI
Processi di sinterizzazione: consistono nel conglobare polveri che, sottoposte ad elevate temperature, si legano grazie a fenomeni di diffusione allo stato solido Ritiri volumetrici fino al 15-20% Porosit residua funzione di: Granulometria delle polveri Temperatura Tempo Pressione applicata Unica lavorazione possibile Lucidatura superficiale Applicazioni: Spesso non adeguati per costruire interamente componenti meccanici Uso come materiali per rivestimento (spruzzatura termica o plasma spray)
BIOMATERIALI CERAMICI
Si utilizzano nella realizzazione di dispositivi per la sostituzione funzionale di tessuti duri
Ortopedia: es. protesi articolari Odontoiatria: implantologia, denti artificiali, ecc. Otorinolaringoiatria: protesi degli ossicini dellorecchio interno Cardiologia: protesi valvolari cardiache a base di carbonio pirolitico
BIOMATERIALI CERAMICI
Classificazione:
Ceramici bioinerti: il materiale impiantato non induce n alterazioni chimiche n biologiche quando messo a contatto con lambiente biologico Ceramici bioattivi: il materiale in grado di indurre nei tessuti biologici una risposta attivando processi chimici e biologici allinterfaccia
FRIALIT: APPLICAZIONI
Incavo dellanca (testa femorale)
Coppa acetabolare
Stelo
FRIALIT: APPLICAZIONI
FRIALIT: APPLICAZIONI
A base di feldspati (alluminosilicati di Na, K o Ca, es. Na2OAl2O36SiO2), quarzo (SiO2) e caolino (alluminosilicati idrati, Al2O32SiO2 2H2O) Si differenziano a seconda:
Della temperatura di cottura (da 870 a 1290 oC) Del tempo di cottura (da 5 ai 25 min), che dipendono da
granulometria delle polveri additivi impiegati
Reazioni positive dellambiente biologico allimpianto (es. attivit rigeneratrice dellosso) Reazioni chimiche che modificano il materiale per un certo spessore sotto la sua superficie
BIOCERAMICHE
Principale bioceramica: fosfato di calcio
Impiegata come osso artificiale A seconda del rapporto Ca/P, della presenza dacqua, delle impurit e della temperatura di ottenimento, pu cristallizzare sotto forma di:
Idrossiapatite o idrossilapatite, Ca10(PO4)6(OH)2: ambiente umido, T<900 oC Whitlockite, Ca9 (Mg,Fe)H(PO4)7: ambiente secco, T>900 oC
Presentano entrambe ottima biocompatibilit Lidrossiapatite (composizione pi simile a quella dellosso e del dente) la bioceramica maggiormente impiegata
BIOCERAMICHE: IDROSSIAPATITE
Caratteristiche principali:
Rapporto Ca/P=10:6 Densit: 3.2 g cm-3 La sostituzione di un gruppo OH- con F- ne aumenta la stabilit chimica (denti fluorizzati pi resistenti alla carie) Elevato modulo elastico (40-117 GPa) rispetto ai tessuti biologici duri, che contengono anche altre sostanze (es. proteine, acqua) Lo smalto dentario, che il materiale pi mineralizzato e duro dell'organismo umano, ha un modulo elastico di 48 GPa. Rapporto di Poisson pari a 0.27, simile a quello dellosso (0.3)
BIOCERAMICHE: IDROSSIAPATITE-2
Altre caratteristiche:
Possiede un'eccellente biocompatibilit, in quanto capace di formare legami con i tessuti duri. Nel caso in cui all'interno dell'osso si inserisca un corpo la cui superficie costituita da idrossiapatite artificiale, l'osso riconosce tale materiale e avvia un processo di penetrazione di sostanze organiche Questo processo avviene solo per uno spessore modesto, in quanto lidrossiapatite artificiale ha grani tondeggianti ed quindi pi compatta di quella naturale
BIOCERAMICHE: IDROSSIAPATITE-3
Applicazioni:
Realizzazione di piccole ossa (timpaniche) Rivestimenti di protesi metalliche per applicazioni ortopediche e odontoiatriche (favoriscono losteointegrazione) Integrazione parti ossee mancanti o che presentano estesi difetti (esempio: gravi traumi cranico a seguito di incidenti)
BIOVETRI
Ceramici bioattivi originariamente usati come vetri fotosensibili Possiedono eccellenti propriet meccaniche e termiche
Biovetri sviluppati per applicazioni biomediche: Bioglass e Cervital
BIOVETRI-2
Propriet:
Elevata resistenza allabrasione: paragonabile a quella dello Zaffiro Il coefficiente di dilatazione termica: circa 10-7-10-5 C-1 Favoriscono ladesione dei tessuti biologici duri Resistenza a trazione: circa 100-200 MPa Difetto: fragilit
BIOVETRI-3
Applicazioni:
Il Biovetro non si presta da solo come materiale per fabbricare componenti ai quali sono richieste elevate prestazioni, mentre buoni risultati si ottengono con Biovetro filato e intrecciato con fibre polimeriche. Questa soluzione trova applicazione nella sostituzione di tendini. Altre applicazioni riguardano i rivestimenti di protesi ortopediche metalliche di cui aumentano la biocompatibilit in quanto hanno eccellenti propriet di favorire l'adesione dei tessuti biologici duri.
TIPI DI CARBONIO
Il carbonio elementare pu cristallizzare nelle seguenti forme:
Diamante
Cella elementare tetraedrica Materiale molto duro
Grafite
Reticolo cristallino a geometria esagonale formato da piani Forte anisotropia I diversi piani sono legati fra loro con legami deboli Facilit di scorrimento tra i piani (lubrificante solido)
CARBONIO TURBOSTRATO
Oltre alle forme cristalline precedentemente viste, il carbonio pu presentare anche una struttura detta turbostratica A differenza della struttura a sequenza regolare della grafite, con cristalli di dimensioni superiori a 1000 , in quella turbostratica i piani hanno dimensioni pi piccole (< 100 ) e hanno un certo grado di disordine (materiale isotropo) Risulta molto resistente e poco rigido, in grado di assorbire elasticamente molta energia prima di rompersi e molto resistente alla fatica meccanica. Infatti, a parit di sollecitazione, il numero di cicli necessario per rompere questo materiale di alcuni ordini di grandezza superiore a quello relativo alla rottura di altri tipi di materiale.
CARBONIO TURBOSTRATO
Nelle applicazioni biomediche vengono impiegati 3 differenti tipi di carbonio turbostrato: Pirolitico o LTI (low temperature isotropic) carbon In film sottile o carbonio ULTI (ultra low temperature isotropic) Glassy carbon Questi tre tipi di materiali si differenziano, oltre che per la microstruttura, per il processo di produzione che rappresenta il principale limite applicativo del Carbonio turbostrato.
CARBONIO PIROLITICO
Eccellenti propriet meccaniche e biocompatibilit: stato il primo Carbonio ad essere adoperato per la produzione di protesi valvolari cardiache La presenza all'interno del deposito di carbonio pirolitico di carburi molto duri, aumenta le propriet meccaniche del deposito stesso, in particolare la durezza e la resistenza all'usura La tecnologia di produzione permette di ottenere un pezzo di Grafite ricoperto da un deposito di carbonio pirolitico spesso meno di 1 mm Fabbricazione basata su un processo di Pirolisi: decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto mediante lapplicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente O2).
La sua inerzia chimica inibisce le reazioni biologiche indesiderate Sulla superficie del C pirolitico si crea uno strato di adsorbimento di proteine che
Favorisce il primo stadio delle reazioni che portano alla coagulazione del sangue Inibisce la formazione di aggregati piastrinici
Alla T di processo (1500 oC) necessario che il bersaglio sia solido Il coefficiente di dilatazione termica del materiale del bersaglio deve essere molto simile a quello del deposito
Forme complesse non sono facilmente e uniformemente ricopribili dal C pirolitico Dimensioni massime: pochi cm
Un componente rivestito (250-350 m) di C pirolitico non ha le stesse propriet meccaniche del C pirolitico in quanto risente anche di quelle modeste della grafite
CARBONIO ULTI
(Ultra Low Temperature Isotropic)
Le eccellenti propriet di biocompatibilit, soprattutto di emocompatibilit, del carbonio pirolitico non possono essere sfruttate al meglio in quanto la tecnologia di deposizione su grafite limita fortemente le sue applicazioni. Sono stati sviluppati processi tecnologici che consentono il deposito del C turbostrato in film sottile (< 1m) su polimeri o metalli Ci non altera le caratteristiche morfologiche della superficie del pezzo ne modifica la flessibilit del pezzo irrigidendolo Esempio: rivestimento di fibre polimeriche con film sottile di C turbostrato: mantengono inalterate le loro propriet meccaniche. Inoltre, anche a seguito di ripetute macroscopiche flessioni del substrato polimerico, il rivestimento rimane in genere aderente senza mettere a nudo la superficie del materiale sottostante.
Con questa tecnica si possono creare dei rivestimenti molto sottili (spessore < 1 m); ci permette di modificare superficialmente i substrati senza variarne n la morfologia n le caratteristiche meccaniche, come ad esempio la flessibilit Il rivestimento risulta generalmente ben aderente al pezzo Una recente applicazione di questa tecnica riguarda il deposito di carbonio pirolitico sulla superficie di vasi sanguigni artificiali fabbricati con materiali polimerici; lo strato di carbonio depositato sufficientemente sottile da non interferire con la flessibilit dellimpianto al quale conferisce ottima emocompatibilit
GLASSY CARBON
Appartiene alla classe dei carboni turbostrati Consente la produzione di pezzi anche di forma complessa Metodo di produzione:
Inserimento di una resina polimerica (formata da C, H e O) liquida allinterno di uno stampo Indurimento della resina dopo riscaldamento a circa 100 oC Riscaldamento a T > 1000 oC decomposizione della resina con liberazione dellidrogeno e ossigeno presenti nella resina ottenimento del pezzo in C
GLASSY CARBON-2
Riduzione volumetrica, da tener conto per lottenimento del pezzo finale Spessori ottenibili: max 6 mm, altrimenti problemi nella liberazione dei gas
CARBONI TURBOSTRATI
CARBONI TURBOSTRATI
Attualmente i Carboni turbostrato maggiormente impiegati per applicazioni biomediche sono:
Carbonio pirolitico con aggiunta di Silicio ULTI carbon
Il Carbonio pirolitico usato per fabbricare la quasi totalit delle protesi valvolari cardiache meccaniche grazie alle sue propriet di:
resistenza alla fatica meccanica eccellente emocompatibilit
CARBONI TURBOSTRATI
A seguito degli eccellenti risultati clinici ottenuti con le protesi valvolari, e dopo la messa a punto della tecnologia per la deposizione del Carbonio turbostrato in film sottile, iniziata un'ampia utilizzazione di quest'ultimo materiale per aumentare l'emocompatibilit di svariati dispositivi biomedici realizzati con materiali metallici o polimerici, in particolare:
anelli di supporto metallici anelli di sutura in fibra polimerica di valvole cardiache protesi vascolari cateteri
Valvola Omnicarbon