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Introduzione

L’apologetica è non soltanto un termine controverso nel mondo odierno, ma anche


come scienza ha dovuto soffrire un certo travaglio lungo la storia, perché essa risuona negli
orecchi dei fedeli e dei non credenti come qualcosa di scontroso, come ben ha rilevato uno dei
pochi storici dell’apologetica, Avery Dulles1.

Non c’è un’unica ragione per cui l’apologia abbia una così cattiva fama, giacché essa è
dovuta non solo al fatto che gli studiosi apologisti dovettero contrapporre ogni volta argomenti
contrari a quelli degli “attaccanti”, ma anche al fatto che per l’uomo occidentale moderno fare
apologetica suona a qualcosa di somigliante con l’intolleranza religiosa.

Con questo brevissimo contesto, possiamo introdurre adesso lo scopo di questo nostro lavoro.
Esso non è una giustificazione dell’apologia cristiana né un riassunto di una delle prime opere
più conosciute nel mondo apologetico, quella di Giustino martire, morto nella metà del II s. d.
C2 .

1
Cf. A. DULLES, A History of Apologetics, Wipf and Stock Publishers, New York 1999, [Prefazione]
xv.
2
Cf. B. MONDIN, «Giustino», en Dizionario dei teologi, ESD, Bologna 1992, 269.

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