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I

rancescano e ensatore
Francesco Corvino

. ....

francescano e pensatore

Premessa di Letterio Mauro

Citt Nuova
This one

OCT6-8G3-GJRE
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In copertina:
Beato Angelico (1387-1455), San Bonaventura.
Citt del Vaticano - Cappella Niccolina.
1990 Foto Scala, Firenze.
Grafica di Rossana Quarta

1980, Edizioni Dedalo srl, Bari


Finito di stampare nel maggio 2006
dalla Dedalo litostampa srl - Bari

Edizione su licenza di Edizioni Dedalo


2006, Citt Nuova Editrice
Via degli Scipioni, 265 - 00192 Roma
tel. 063216212 - e-mail: comm.editrice@cittanuova.it

ISBN 88-311-5362-5

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Parte prima

L'uomo e l'ambiente storico-culturale

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Introduzione

Il secolo in cui visse e oper Bonaventura da Bagnoregio


stato uno dei pi significativi nella storia della cultura occidentale:
si rinnovarono le scienze e le tecniche, si affermarono nuove dot-
trine e sistemi filosofici, furono creati capolavori artistici e opere
d'imperitura poesia. Se nella prima met del secolo XIII appare
meno intensa e meno feconda di risultati la ricerca filosofica,
pi vivo e pi esteso fu invece l'interesse per l'indagine scienti-
fica: basti pensare agli scritti di aritmetica e di geometria di
Leonardo Fibonacci, che diedero inizio alla nuova matematica
europea, alle opere di fisica di Giordano Nemorario e di Roberto
Grossatesta, alla Glossa 1r1agna di Accursio negli studi giuridici,
allo sviluppo delle facolt di medicina nelle universit europee.
Uno dei fattori decisivi di questa pi dinamica vita culturale fu
appunto - come vedremo pi particolareggiatamente in seguito
- la creazione di un nuovo tipo di organizzazione degli studi,
cio la fondazione delle universit: le quali divennero in pieno
secolo XIII le sedi pi appropriate per l'incontro e il confronto
delle dottrine di molti grandi maestri impegnati nel compito di
dare una sistemazione organica di tutto il sapere. Infatti contem-
poranei di Bonaventura furono Alberto Magno, Tommaso d'Aqui-
no, Sigieri di Brabante, Pietro Ispano, Ruggero Bacone; n meno
attiva fu la generazione successiva, rappresentata da Raimondo
L11llo, Enrico di Gand, Egidio Romano, Giovanni Duns Scoto
(per non nominare che i maggiori).
Nello stesso periodo fiorirono la grande architettura gotica,
la pittura di Cimabue e di Giotto, e la poesia dello << stil novo >>,

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che si concluse con il << poema sacro>> di Dante Alighieri, << al
quale ha posto mano cielo e terra >> 1
Questo fervore della vita intellettuale non si affievoll nei pri-
mi decenni del secolo successivo; e fu interrotto soltanto da uno
di quei flagelli naturali c.he purtroppo erano ricorrenti nelle pas-
sate et, cio dalla terribile peste che infierl verso la met del
Trecento 2 , bloccando per parecchi anni gli entusiasmi e le auda-
cie che avevano reso cosl viva l'epoca precedente.
Gli aspetti e le forme della cultura del secolo XIII furono
tanto vari e molteplici, che difficilmente vi si riesce a ricono-
scere un qualche motivo fondamentale che possa esserne consi-
derato come l'elemento comune caratterizzante; tuttavia, a no-
stro giudizio, i temi prevalenti con cui trovava connessione e
qt1asi consonanza ogni espressione della vita intellettuale di allora
furono la scienza e la religione. Invero il secolo XIII stato
definito altre volte come << il secolo della filosofia >> 3, quasi in
contrapposizione al secolo precedente, che vide - soprattutto
in Francia - una pi ricca fioritt1ra letteraria. Ma tale defini-
zione non sempre stata data con l'intento di celebrare o di
magnificare quell'epoca; anzi si voluto dare rilievo .alle due
requisitorie che furono mosse contro gli avversari dell'eloquenza
e della << divina retorica>> - la prima, verso la met del secolo
X.I I, da Giovanni di Salisbury 4 ; l'altra, a distanza di quasi due
secoli, da Francesco Petrarca 5 - per stabilire quasi i limiti cro-
nologici di un periodo culturale che sarebbe stato dominato dal
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<< razionalismo della dialettica >> e dal << naturalismo scientifico >>
Tra quei nuovi dotti, bollati dall'autore del Metalogicon col no-
mignolo di << Cornificiani >>, - che preferivano ai poeti e agli
storici Galeno e Ippocrate, inventavano parole nuove, promette-
vano straordinari risultati dalla loro scienza acquisita con << falla-
ci esperimenti>> - e il medico averroista, detrattore della poe-
sia e negatore di Cristo, contro cui scaglia le sue invettive il
Petrarca, esisterebbe sicuramente una certa filiazione spirituale:
in mezzo starebbe << il secolo della filosofia >>, in cui avrebbero
avuto libero corso le tendenze avversate dal vescovo di Chartres
e dal poeta italiano. Ma ogni amplificazione comporta il rischio
di diventare una deformazione: se si esagera nell'evidenziare
questi aspetti, si finisce per accusare di incredulit o addirittura
di ateismo il secolo di san Francesco e di san Tommaso, di san
Bonaventura e di Dante.

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