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Storia

P
“ arlando di Federico II non può che venire subito in men- Altri autori (Cleve, Bulst) sostengono invece che i rapporti tra Fede-
te Castel del Monte e tutto il filone magico-esoterico che rico II e Templari nel Regno di Sicilia non sarebbero stati poi così cattivi
vi è dietro. Esperti di segreti e misteri di Puglia affermano sia prima che dopo la crociata, come suffragato da una serie di indizi. Lo
che i castello fu costruito dai Templari, che lo Svevo incontrasse segre- svevo, una volta divenuto maggiorenne, nel 1209 e nel 1210 confermò i
tamente nel maniero murgiano i cavalieri rossocrociati per pratiche oc- possedimenti dei Templari nel regno e rinnovò loro i privilegi nel 1221
culte, qualcuno afferma anche di avere le prove che Federico II era egli e nel 1223. Inoltre, durante l’assenza dal regno per la crociata (1228-
stesso un templare, per poi scoprire che tali prove altro non sono che 29), Federico II aveva nominato un templare e un ospedaliero provve-
le strampalate teorie esoteriche che di fondamento storico hanno ben ditori ai castelli della Calabria. Evidentemente egli nutriva fiducia nei
poco. Un capitolo a parte merita il discorso del Graal. confronti del Tempio e dell’Ospedale. Nel settembre 1229 confermò ad
Ma allora quali furono i rapporti di Federico II con i Templari sulla Armand de Perigord, precettore delle case templari di Sicilia e Calabria,
base delle evidenze storiche? Molti autori (Bramato, Demurger, Barber) i beni dell’Ordine in alcune località siciliane, mentre nell’agosto dell’an-
sostengono che l’imperatore, dopo essere rientrato nel Regno di Sicilia no successivo ordinò la restituzione di terre e bestiame sottratti a Ospe-
nel 1221, avrebbe dimostrato una sostanziale indifferenza nei confronti dalieri e Templari in Sicilia. Secondo Houben, l’elezione di Armand de
dell’Ordine del Tempio; tale atteggiamento sarebbe cambiato nel 1227, Perigord a gran maestro del Tempio, avvenuta nel 1232, potrebbe essere

Federico II quando salì al soglio pontificio Gregorio IX, trasformandosi in aperta


ostilità. Occorre precisare la naturale preferenza, in quanto tedesco, per
valutata come un tentativo dell’Ordine per cercare di migliorare i suoi
rapporti con l’imperatore. Solo con l’inasprimento del conflitto con il

ed i Templari
l’Ordine teutonico e come il gran maestro di quest’Ordine, Hermann Papato, la nuova scomunica risale al 1239 e la deposizione da imperato-
von Salza, fu ascoltato consigliere dell’imperatore. Nel 1227 le relazioni re al 1245, i rapporti si deteriorarono irreversibilmente.
tra Impero e Papato si inasprirono a seguito della scomunica pronuncia- Una questione è certa: nel 1240, quando si ritiene che iniziarono i
ta da Gregorio IX contro Federico II. Una delle conseguenze fu l’ordine lavori di costruzione di Castel del Monte, i rapporti tra Federico II e i
impartito dal sovrano ai Giustizieri del Regno di Sicilia di sequestrare i Templari erano già pessimi e non è proprio possibile che i cavalieri ros-
beni posseduti dai Templari in contrasto con la legislazione vigente in socrociati abbiano, in alcun modo, aiutato l’odiato sovrano svevo nella
di V. Ricci materia di mano morta. La scomunica fu ribadita l’anno successivo mo- realizzazione del castello.
tivandola, non solo per la mancata partenza per la crociata,
ma anche per la spogliazione dei beni di Templari e Ospeda-
lieri nel Regno di Sicilia. La partenza per la Terra Santa e il re-
cupero incruento di Gerusalemme non favorirono il ritorno
a rapporti pacifici tra Federico II e l’Ordine templare, anzi si
inasprirono ulteriormente dato che, a quanto pare, i Templari
ostacolarono le iniziative diplomatiche avviate dall’imperato-
re per il recupero senza ostilità di Gerusalemme, arrivando
persino a tentare l’uccisione del sovrano sulle rive del Gior-
dano.
Nel 1229 Federico II escluse la Militia Templi da ogni
trattato e abbandonò i cavalieri rossocrociati della Siria me-
ridionale agli attacchi musulmani. Lasciando la Terra Santa,
l’imperatore accusò di nuovo i Templari di aver provato ad
attentare alla sua vita sulla via di San Giovanni d’Acri e proibì
loro di entrare a Gerusalemme. Scarsi risultati ebbero le ri-
Vito Ricci (Bari, 1971), lavora presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro come petute insistenze di Gregorio IX affinché i Templari fossero
funzionario statistico, socio fondatore dell’Associazione del Centro studi normanno- reintegrati nel possesso dei beni loro confiscati. Molti danni
svevi e membro della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI). furono recati alle domus templari della Capitanata; infatti,
Studioso della presenza degli Ospitalieri e Templari in Puglia. Collabora con diversi ancora nel 1249 molte proprietà templari nella zona produ-
siti di divulgazione storica medievale come: www.storiamedievale.net, www.italiame- cevano reddito per la Curia imperiale e per tale motivo fu-
dievale.org, www.villaggiomedievale.com, www.medievale.it. rono registrate da Roberto, giudice di Ariano, e Tommaso,
È stato autore delle seguente pubblicazioni: notaio di Avellino, nel Quaternus de excadenciis et revocatis
Capitinatae, fonte che permette agli studiosi di avere notizie
Monografie molto dettagliate circa la consistenza delle proprietà templa-
“I Templari nella Puglia medievale”, Edizioni dal Sud, Bari 2009. ri in Capitanata. Occorre ricordare che Federico II non fu
neanche molto tenero nei confronti dei Teutonici, dato che
Contributi presentati a convegni: fece sequestrare anche loro beni, come risulta dal Quaternus.
“Aspetti economici delle ‘domus’ templari pugliesi” in Atti del XXVII Convegno di Infatti, nella lotta tra Papato e Impero, l’Ordine teutonico
Ricerche Templari, Cividate Camuno (BS), 12-13 settembre 2009, a cura della Li- parteggiava per quest’ultimo, nella persona del gran maestro,
bera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, mentre il commendatore di Prussia e quello dei baliaggi delle
Tuscania 2010, pagg. 125-182. regioni tedesche si schierarono con il papa. Nel 1248, quando
“Templari ed Ospitalieri a Molfetta tra XII e XV secolo” e “Un’ipotesi sulla domus il maestro dei baliaggi tedeschi ottenne dei privilegi dall’an-
templare di Ruvo di Puglia” (con E. A. Serafino) in Atti del XXVIII Convegno di tire dei Romani, Guglielmo d’Olanda, l’imperatore ordinò la
Ricerche Templari, Anghiari (AR), 17-18 settembre 2010, a cura della Libera Asso- confisca dei beni teutonici in Puglia e Sicilia, sebbene il com-
ciazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri (in corso di mendatore regionale della Puglia gli fosse rimasto fedele.
pubblicazione). Nei suoi ultimi anni di vita Federico II cercò di ricom-
porre l’aspro dissidio con i Templari, ma non vi riuscì. La vo-
Articoli su rivista lontà di riappacificarsi con l’Ordine fu espressa solo nel suo
“Presenza templare a Ruvo di Puglia” in “Il Rubastino” n. 9, Dicembre 2009. testamento, nel quale disponeva che tutti i beni templari, così
“La chiesa di Ognissanti di Trani non fu templare” in “Cronache medievali”, n. 32, come quelli degli altri Ordini che la Curia imperiale detene-
2010, pagg. 7-11. va, avrebbero dovuti essere restituiti ai legittimi proprietari.
“Presenza degli Ordini monastico-cavallereschi a Giovinazzo tra Medioevo e prima
Età moderna (secc. XIV-XVI) in “Studi Bitontini” n. 89/2010, pagg. 49-61.

Dal 2006 ad oggi ha svolto diversi interventi come relatore durante convegni, seminari,
incontri culturali sulle tematiche di ricerca Jacques de Molay

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