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L'et� moderna

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Italia


rinascimentale.
L'Italia nel 1494

Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come avviene
nel resto d'Europa: al timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in
grado di compromettere la sua autonomia, si aggiunge la suddivisione in tanti
piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, rette da importanti
famiglie, come i Medici a Firenze, i Visconti e gli Sforza a Milano, i Della Scala
a Verona e gli Este a Ferrara. I capi politici italiani devono supplire con
l'intelligenza strategica alla superiorit� di forze degli stati nazionali europei.
Un esempio � Cosimo de' Medici, tra i maggiori artefici del Rinascimento
fiorentino, la cui politica estera sapr� individuare nella concordia italiana
l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia
approfittando delle sue divisioni.[37]

La strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore Lorenzo il Magnifico, non


viene compresa dagli altri pr�ncipi italiani, e si conclude con la morte di Lorenzo
nel 1492. Da allora l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere:
dapprima da parte francese per opera di Carlo VIII e Luigi XII, poi delle truppe
spagnole di Carlo V. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo
del processo politico di unificazione, ma fa anche registrare episodi di
patriottismo, come il gesto di Ettore Fieramosca nella disfida di Barletta.[38]
Fortificazione all'italiana

L'et� Moderna � anche il periodo dell'evoluzione bellica, con la comparsa della


polvere da sparo e di nuovi mezzi militari (cannoni, moschetti ecc.). Ci� modific�
anche la faccia di molte citt� italiane, costrette a evolvere le proprie difese
militari: nasce la Fortificazione alla moderna, detta anche "Fortificazione
all'italiana", proprio perch� i primi esempi di mura moderne compaiono nelle citt�
italiane (classico esempio � quello delle Mura di Lucca).
Cosimo de' Medici, Pater Patriae. (Galleria degli Uffizi)

Nella seconda met� del Cinquecento comincia il tramonto della vitalit�


rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento
della riforma protestante in Europa, che avevano portato a episodi luttuosi come il
sacco di Roma del 1527 a opera dei Lanzichenecchi. Soltanto la repubblica di
Venezia manterr� una certa prosperit� e autonomia politica. Il Seicento � invece un
secolo di crisi per tutto il paese: la Chiesa, che ha sub�to la perdita dell'unit�
cristiana dei fedeli, cerca con la controriforma di rafforzare la sua presenza nei
paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia
isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene cos� salvaguardata
dai conflitti religiosi che si accendono in Europa, ma � soggetta ugualmente a
carestie, spesso seguite da epidemie.[39] Scoppiano perci� numerose rivolte contro
la dominazione spagnola, di cui la pi� nota avviene a Napoli nel 1647 per opera di
Masaniello, ma non portano a nessun cambiamento.

All'inizio del Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei


trattati di Utrecht e Rastatt, gli Asburgo d'Austria si impossessano di vari domini
italiani subentrando agli spagnoli.[37] Tornata la pace in tutta la penisola, dalla
seconda met� del secolo, la diffusione dell'illuminismo fa s� che anche l'Italia
venga investita da importanti riforme, che coinvolgono in particolare il Ducato di
Milano sotto Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II d'Asburgo, il Granducato di
Toscana sotto Pietro Leopoldo di Lorena, che nel 1786 con il codice leopoldino
abolisce, per la prima volta nella storia, la pena di morte e il Regno di Napoli,
animato dal vivace dibattito dei pensatori. Di rilievo le figure degli
intellettuali Giambattista Vico, Gaetano Filangieri, Cesare Beccaria, Mario Pagano,
Alessandro e Pietro Verri[40].

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