iii'3tia
iii
nr
l-
'-^ ~r
Il
" 'Tt'"*r*'
PRINCETON
UNIVERSITY
LIBRARY
i.
^ .d by
NUOVA COLLEZIONE
DI
OPERE
S T'O
C H E.
Voi;.ui8 VI.
X.
^ ^ .d
by
d by
LE GOLOMfi GOHMERGIAU
DEOLI
ITALIANI IN ORIENTE
INEL
MEDIO EVO
DI8SBBTAZI0NI
a.
raiuci
umuua oi toccmda
YOL.
VENEZIA s TORINO,
O.
ANTONBLLI E
t.
BA8AD0NNA
DCCC LXVI.
BDIT.
(pEOPBIBTX LBTTBRABIA.)
^ .d by
Googl
PREFAZIONE.
^ingiovanita
\ct la
lem
Patri ua iinpareg|pdble
si
levi
volU^
cm
|>li>b'.-i
Che
m.iriii.irii,
tpletuliila di
maglie
h tom
coirniKTcI, a b.itlaj;!!^
F* t
fra
in pria
taue
spiag'g'ie le loro
dell'
indu-
il
altre loro
civili ;
ma
lo
grandi
commer-
^^^^ k
ed Amalfitani farono
nell'
gazioneedi commercio,
evo di mezzoi in
le
vogliam dire
non paventa-
Tinn visitate,
le loro
fatto di naT-
paesi,
Ma
medio evo.
le regolari navigazioDi
sufficienti
a dare ad
ess'>
ver.i mente
proficuo.
danno
che
dimora nei
fiorenti
empori
dell'
Oriente
furono
libro. Piccoli
sicuri
ti
si
e nei
forma-
loro princpi,
p<
ed a poco a poco
ma pre-
dd diversi paesi
gran
fiore.
certo,
tempo
vi-
gU affiurl,
vano
abitanti,
quanto
yfuo
Oriente
il
mercatanti
Non occorre
italiani
poi dire
che
si
reca-
da proprie autorit.
drvrcmo
incivilimento e
pili
diritto europeo, le
costumanze di Occi-
la civilt,
con
le
forme
dell' etnografa,
e della rdigione
ritto
delle colonie
della
vero,
madre citt,
diritto,
per ci che
gi' Ita-
tati
&a
paesi orieiiiaii
si
pagani.
ed
sette
ad abljracciare
nel
il
a rientrare
pur anche
e del
loro incivilimento
come
tali sugritaliaui,
inllusto
stessi. Certo die Genovesi, Veneed Amalfitani portarono anche oltre mare 1
loro odi municipali, e che le colonie furono spesse volte il
ziani, Pisani
medesima
si
torra.
P^r
che
importanza per
T insegnamento/
Tdbinga
medesimo
lavoro in tutti
(1)*
Come
on lungo
Ma
Don
g-li
fu con-
ad ecceaone
che
delle carte
inedite comanicategli con somma liberalit dal chiarissimo consigliere Pertz, P eruditissimo prefetto d^a
Biblioteca di Berlino,' e dal eh. professore G. I\L Thomas,
bibliotecario a
ziana,
si
dell' istoria
vene-
il
numero deUe
accinse Mocioso al
si
da dotti
italiani e stranieri, di
gi considerevole;
si
trovano
la sesta
nel voi.
XX
xn
dei viaggiatori occidentali dell'evo
ed
ampia messe
messa a raffronto,
severa, permette ornai di dare una
farsi
il
documenti
rende
novelli.
l'opera,
vano contenere
notizie utili
all'
all'autore
i libri, i
una vasta
quali pote-
una somma
; una
rettificare non
argomento
tecrittori, di
presentare sotto
non
particola-
.^
Ld by
oggid
sia
si
vorrebbe.
Non
ancor giunto
il
tutte
colonie
le
molti fossero
finiti
porli,
cm
possibile
come
tempo, in
l'
istoria
quantunque
e docnmenti in*
in Oriente,
italiane
fondamento
pare, che
illustre autore
corrispondere al suo
V opera,
la
>i
il
posito.
l'
generale d'
istoria
l'
Italia,
anche in
Italia, c*
indusse
Italia. Il
permesso d
con
somma
cortesia conceduto.
Ma
serie di anni
egli
fece di pii.
principio ai suoi studi ed alla publicazione delle dissertazioni nell' originale tedesco, e frattanto
publicati,
P indefesso autore
&re interamente
il
si
decise di ri-
'
il
ben
la
naturale che
Una
non ancora
pablicati,
dere
non erasi ancora trattata, perch conveniva attenil compimento dei vasti lavori di Maslatrie
ma
:
pu
dii^i
una seconda
duna sua
parte.
ba osato ogni
diligenza,
quanto
facile
tante
molti
non ebbe
la
non
l'
opera di
lieve
fatica
altro desiderio,
che
DISSEKTAZIONI.
d by
stabilire.
Noi
la stampa di quegiunse per la gentilezza del membro delTAcisademia di Pietroburgo, sig. E. Kunik^ mia dissertazione
importante pel nostro argomento , vogliamo d|re le NoHces
h^storiques et topographiques coneemanif Jet cohmi^s italienufs
en QttstaHe par le prof, Phil. Bbunn di Odessa, inserita nelle
Jfmoiree de VAeadmie de JSt, JNter$b(furg, Serie VII, tom. X,
n. 9. Sebbene non abbiamo pi potuto mettere a profitto tutte
le notizie raccolte in quest* opera, pure le dobbiamo molte ag*
giunte e rettifiche tratte specialmente da ibnti russe studiate
(1)
sta dissertazione,
dair
ci
autore.
della reg.
G. iiyd,
li.
I, voi.
X, sezione
I,
p. 26.
2
sappiamo che queste tre nazioDi nel dodicesimo secolo
si acquistarono il permeaso di trafficare in tutto l'impero
bisantino. Ma quest* impero comprendeva in quel tempo
ancora una parte oonsiderevole de*paeB posti alle spiagge
del Ponto. Niuno impediva dunque
mercatanti italiant
i
dell'
mar Nero ad
al
non involgeva
i
il
(1),
situato
(Io
avvertito),
che
,
se
nell' atto
di
partizione
1204
assegnato tutto
il
litorale
da Costantinopoli verso
set-
neziani
Ma
quanto pi durava
poli,
il
dominio latino
Mar
Nero.
in Costantino-
probabile,
mercantili
empori
(1)
(*^)
di
a preferenza
Tapbl e Thomas,
Tapbl e Thomas,
I, p.
I,
p.
258 e seg^.
474-476.
d by
3
(1). Noi conosciamo il primo, perch ne
abbiamo parlato a proposito della richiesta dell'imperatore Manuele Comneuo, che i Genovesi non dovessero
nella Crmeii
navigare a Matrega.
mato
Scioltadia
Il
o Soltadia
ma comanemente appel-
{%),
Orientali,
Crimea
mare* Ibn-Batuta
il
pih spaziosi e
i
belli
(Z) dice,
fin
il
ed Alusta,
fra Gaffa
s'
apre verso
al
Mare Nero.
Gli abitanti delle reanoni nordiche couducevano per
le loro pelli^
ma anche
e schiave;
le nazioni
sto porto
ghe
schiavi
le loro dro-
il
pi
(1)
RuBBUQuis,
p.
met
I,
p. 133.
(4)
DIN,
1,
(5)
sebenchtef
p. 361.
i>.
31.
Scehabeddin
del
e popolosa (1).
Nuova
1223 e 1239
(2),
d*
il
suo vescovo, e
met
ai
del
come
ed
il
cristianesimo
(4).
tartari,
come un
territorio
missioni ed ai commerci,
la via di Soldaja.
che novello
comunemente
si
vi
mu-
loro desiderio
il
monaci
i
paesi
apriva alle
entravano per
il
monaco Ru-
(2)
p. 434.
Bbunn
attinge
REiNAun,
'
1858, fase.
II.
5
Oriente, qui sbarcarono colle loro
gemine e
(1).
nella mede*
dae commercianti
Abbiamo g*i prima
i
yia,
primi Veneziani,
essi
non
fossero
fratello
di quei
dne Polo,
della
occuperemo
pii tardi
ci
(2).
Ved.
il
hanno una
Lj
VJV.r..-^lC
ambo
queste cose.
Il
(1), tratto in
lo storico
inganno
pi
dall' ar-
Crimea
Me
(2), fatta
critica
e nem-
meno
(2)
Histoire
adoperiamo
(3)
Ved.
la
il
ffiudicio di
d' archoiogie et de
KOhne,
numismatique de
8t, Pterebourg ,
(1849j, p. 82 e seg.
(4]
tom.
Ili
di Siestrzencewiez e di Canale.
.asserzioni
Ameudue
(1)
come
cio
eroe) con
il
nn
principe assediava
questa
citt.
Monomaco,
fei,
e fra gii
ma
quando
Egli avrebbe
il
nome
di
altri la collana
Caflfa
un
in cui
sesto secolo,
il
pervenuto
russo ne]
modo da
anche in
altre cose
non
Ma
sola,
dacch Strykowski
192; Canale,
(1)
SiESTBz,
(2)
Citato da Siestsz,
p.
noi indicato.
l.
-I,
il
p. 151.
e, nella nota.
I, p. 16.
Herl orstein
(1),
ampliata ed abbellita
V opera
la
adunque non
(2).
quella tradizione,
risponde poi
meno che
facciamo parola,
di cui
buona ventura
ci
sono ancora
abbiamo
(3),
delParte greca, in
che
fra esse
ed
al rito greco,
insegne
si
novese.
Il
autorevoli,
nome
non
di
ed anche
la collana,
un dono
come vuole un' altra
vestimenta di un Qe*
Monomaco
poi,
secondo
le fonti
pi
Russische
II,
p.
548
sefiT.
(3)
La
Schtschbbbatow,
/.
e,,
p. 557-559, i disegni Si
me-
miro
(1) fa s,
combattimento singolare
di
Vladi-
il
non
si
rinviene
nemmeno
che
Vift*
in poi,
hanno rigettato questo racconto che dal libro di Strykowsld era passato anche in alcune storie russe (2).
Anche Siestrzencewics non lo ammette in tutta a sua
estensione, quando' dice, avere la traditone confuso due
diversi Vladimiri
il
li
comandante
essere stato
ma
una
il
il
quale
di essa,
non
nell'
dominatore di
anno 1095 ha
Greci di Gherson.
fra
Ma
due
le lonti
aflbtto di
un
assalto
deirundecimo secolo
cl^e
(3).
r apparente emendazione
essere
di Siestrzencewicz risulta
delia
leggenda me-
I,
p.
2G4.
e, p. 70 e seg.
Non ha
zeDcewicz
tato,
segoeDdo
lai,
ceduto
Gaffa
e,
i\
Genovesi
come
Canale ci danno
un tratCumani o Pohtm, avrebbero
terreno,
il
colonia genovese.
8^
su cui tosto
Cumani erano
innalz
stati gli
Crimea
(1).
Se adonqne
accordato ai Genovesi
il
rsoltaeae,
permesso di
stabilirsi in Caflfo
ghiettnra di
Canale
tinta la notzia
sussistere
(3)
si
ma
dell'
forse
unde-
appoggia que
Siestrzencewicz at-
avere
al
luogo
V autore
del trattato,
da
si sia valso
n & manifesto,
russo, ci
da Formaleoni, storico
(1)
Ved.
(2)
Della Crimea ,
(8)
Hittoria, p. 312 e
p.
e.
RuBiiUQUis,
l,
p.
p. 219.
158.
segr.
non
foro
Lo
di Calia (1).
in generale gli
modo con
cui
a dare
Genovesi ed
ad avere
permesso
coli'
importare
con ci ottennero
da loro
il
scelto case
pari
condizioni.
Formaleoni, traducendo
cha Niceforo
liberamente
riferisce in
modo
dice in generale
almeno T
estratto di tale
documento
(2).
La medesima
(2)
1.**
ke i Q^noveei pagherebbero
d* uteita,
per
tutte le
le
eolite pabelte
d' entrata e
idea pu nascere
altro
Se gi in questo punto
il
eppare n V nno n
trattato.
che danno
2jct/dwir ly ffi^f),
signori
Sciti
intende
un prncipe
suo
Genovesi ed
rottura Ara
Iqiro
figli (1).
Lo
stesso
]^er
2.**
aver avuto
tutte le
cose trasportate
II, p.
685
I,
p. 35^
ooUa nota
di
Ducahqb.
13
luogo non molti anni prima. Giorgio Stella, V annalista
genovese
'
(1),
il
1480, senza
prmii
Ma
passati di gi cento-
stabilirsi in Cafi&.
Cumani erano
meno
stati cacciati
di
dalla
coli*
Occi-
di
Ben
diifferenti
conquista
cultura e ad
ma
un
fubs'
lo
confermasse
(2)
p.
225 e seg.
14
^b. per questa nostra ricerca saremo
ad ammettere, che la colonia genove^ie in Coffa
espressamente,
costretti
e mon pi aver
momento
opera di Oderico.
che
il
in cui
Ma
comparve V importantissima
principe tartaro
Crim vecchio
Chipciach
(2),
abbia ceduto
fessare di
il
Gaffa e
Cafi&i ai
Genovesi
(3),
quale
Crim
Can Mengcu di
le citt di
il
quale
Prima
e dopo questo
tempo i
Crimea
ci sia
ricevesse
Che
mato
{%)
la colonia di Gaffa
Hammbb,
iftnealogique des
d by
15
i GeooTeBi in essa ? noi pare, che Oderco con questa
saa semplice conghiettura, e non si tratta
altro,
inetta alquanto troppo tardi V origine della colonia geCafifa. Neli' anno 1289 la Colonia di Coffa d
smro segno delia sua esistenza con un atto che
non pare tale da poter esser atta da un comnne appena
novese in
il j^rimo
nato.
La
cio Tripoli
il
desiderio di accorrere in
si
11
console
QaSS, convoc
strieri
console istesso
(i).
gli ordioi
del
la
sua propria
esi-
armate
e di danari.
Per raggiun-
>ioi
risarc
16
decimoterzo secolo, anzi piuttosto prima che dopo, e per
(1).
deil*
impero latino
stata conquistata
ambe
Una ben
nonima come
primo
Baldo Doria
un antico
simile noti-
albero genea-
e 1263 sono
indicati
come
il
prin^o
1316
(1)
(5),
Si potrebbe
domandare,
in che
modo
il
Oruu Timiir la
prima fosse posseduta dai Genovesi. A quest'osservazione si pu rispondere, che anche nei
tempi del maggior fiore della colonia i Can dei Tartari od i
loro vasalU che regnavano nella Crimea, conservavano sempre
una certa sovranit su Gaffa, come pi innansi dimostreremo.
Dovrassi ammettere, che al tempo in eoi la colonia fti ne'suol
princpi, avessero ancor pi potenza in Ca0lb, die pi tardi.
(d) P. 1095
SaUuB de Auria Cagm
ht^iUtta domicilia
primitus JUH ficit et primus ibidem hahitavit
conferire al principe
(3)
(4)
(5)
Gan^b,
I, p.
159.
d by
^ 17
Dell'
riscuotere dei d
che
rz
di
commercio
il
in Caif.
diritto di poter
Pare evidente,
si
ivi
avesse erette
(1).
Tntto%
membro
quale un
tonio, si fosse
primo
nome An-
fondamento
di verit.
Una
se
momento
poi quella,
disabitato, in
di Gaffa o se
in cui
si
eni eressero
prima
vi
una
citt dandole
fosse di gi
un luogo
il
nome
abitato,
queste opinioni parlerebbe la tradizione genovese conservata nello Stella e per essa ^i pronondano gli storici
*
(1)
Canale
. Heyd,
II.
18
Odcrico e Canale. Anzi quest' ultimo mette
citt in anione
troppo arbitrio
cui
cronisti e
il
nome della
Ma
non senza
incorrere la taccia di
indobitato che
il
nome
Ka^?,
si trovi
il
qaale racconta di
Ma
V espressione di Costantino
la Gaffa di qoel
tempo
d *roO
fosse
di abitazioni^ disperse
conosce bene
mera una
il
litorale
meridionale
de lla
Criinea ed enu-
Genovesi
(2)
d by
adunque
si stabilirono
centro di commercio,
in Gaffa,
ma
un emporio* Innanzi
creare
non perch
un
fosse
eccel-
venti settentrionali
(1).
mare
il
di.
l'
tempo un
commercio
la straordinaria fertilit
coi
del-
(luelli
altro vantaggio di
si
Ponto
Gaffa
situata
dei
fra
vino
il
(3).
Una
situazione geografica
cosi
favorevole doveva
Ma
nia.
anche
gli avvenimenti
in Costantinopoli
ai
Neumann.
(1)
ma
grande rivolgimento
il
de la mer Noire
p.
storici contriboivano
l.
et
c.y
p.
460
del
mondo
1334 non
(2)
meno
che
di stato,
de la mer d'
84
politico,
affari
no 1434
di
Canale,
I,
p. 243.
della
yendemmia; Canale^
I, p.
20
ed ai loro
alleati,
Genovesi, quella
do! commercio'.
si difiuse la notizia,
Genovesi
dei
cadde
furono consegnati
delmente
in quest' occasione
ali'
trattati (2).
Michele Paleologo ed
tato di
Nimfeo
il
maggiore
si
mani
trovavano,
primo promise
di
non permettere
stabilirono nel
(3).
mar Nero
in
acqui-
numero ancor
la
altri,
ed a quelli occidisntali
Genovesi
nelle
mar
si
Che
che in essa
fuggitivi
sol*
(4).
Se
in poi
cio del
Genovesi
dal
tempo
del trattato
mar
Nero,
loro alleati
di
il
Greci eran
Nimfeo
commer-
meno
di
(2)
Liber iurium,
1, p. 1353. L* imperatore Andronico nel1S08> doveva promettere ai Genovesi ohe i suol ufficiali alle coste del mar^ Nero non concederebbero libert ad
(3)
ranno
altri
(4)
p. 304.
21
saputo ailoutanare dal commercio del Ponto
Greci,
con la qoal cosa qoest* aitimi perdevano molti guadagni (1). Siccome poi sotto Andronico venne affatto.
trascarata la marina greca, cos i Greci istessi si resero
impossibile ogni coDcorrenza coi Genovesi
che
vveri
N an-
(2).
Genovesi erano
e pesci salati.
Galata
d'
non .erano
rivali terribili per i Genovesi Essi possedevano bens una colonia od almeno un approdo con una
Pisano^ che
quarto in poi
(1)
(2)
pongono
Pachym., I, p. 420.
NicEPH. Grfooras,
I,
p.
175, 209.
1;
poi nell'opera:
Periplus
Ponti Euxini octupluSy ed. Gvay, Vieuna, 183G, che fu ristampato con note da Canale sotto il titolo: Vr*^?o ottuplo del
mar Nera, Qenoya, 1855, ed inserito da Tafbl nel suo erudito
^ .d by
-.22
ma le
cronache ed
lib.
documenti
peraltro risola*
l'
autorit a cui ei
2, ui'opa, TubinyiL",
1846; o finalmente
373),
fissare
"
Notices
p. 36. Brunn
p. 13; Serristobi
30, cerca il porto Pisano pi ad Oriente, al
luogo dell'antica Tanaide, e cosi fa pure Taitiout de Ma-
Lelewel,
historiques,
/.
p.
-23
riporta,
si
Cantini, grandemente
errano, se opinano,
gi
di
primi
nei
esistito
uaa colonia co8\ lontana Buppone nella citt madre una marina
mercantile e guerresca fiorente: ma Pisa non l'aveva
nei primi mille anni dell' era nostra. Noi dobbiamo
attenerci al fiitto, che di Porto Pisano non menzione
prima dell'anno 1318, di cui la pii antica delle carte
geografiche di sopra citate. Quanto oscuro il cominsecoli deir era cristiana (1). Il poter iondare
nome
fine. Il
si
che di gi appartengono
anche quando
servato,
po abbandonata
la sua
lo
ai
tempi moderni
ei fu
con-
la stazione.
forst^
popoli,
la loro
del
fra
Una
taritimeSt
p, VII.
(2)
Pisani
(1)
i.
mar
infelice
Se
Cosi Pabdbssus,
/.
e., p.
iL
Tom.
molti Genovesi
II,
Introduzione,
24
mar Nero
s'
soli
non avevano
nei Ponto,
Veneziani. Questi
pensiero
di rinunciare al
ma nemmeno
di accontentarsi
il
[1].
commercio
fare una
con
loro,
cos\
dell' articolo
i
insistette
poco
tanto
mar
Veneziani dal
il
sull'
osservanza
quale escludeva
alle coste
del
venderne
nell'
mar
Neiro,
recarie
(1)
altrove
(4).
Foglietta,
(2)
p.
285
che
di
esso
colonisti
GiustianI| p. 103;
p. '380.
Trattato dell'otto
ili,
p. 70.
i3)
p.
(4)
Per ci nffermare
apporr giamo
presso
Tafel
Thomas,
ci
III,
p.
245.
144, \1]
non solo
c seg.,
ai passt
179 e seg.,
189 e seg., 237 o seg., 240, 249, 206, 274, 27G ma anche a
dooamenti del secondo volunfie dei Commerooriali, di
cui gentilmente ci Ai ooncessa copia dal prof. Thomas.
;
diTersi
d by
25
veneziani,
]e regioni
quali n
pontiche al
momento
in cui
donainio g^reco
il
mar
tempo
nello
ohe
la colonia veneziana,
(1),
come
il
conaglio veneziano
nominarvi un console,
tempo era
stesso
Gazaria
di
eletto
allora
chiamava
si
tempo
nel paese.
O^a
mar Nero
la
col suo
commerL'ammi-
quale
Crimea dalla
la
natarale,
il
a console di tutta
1296
senza curarsi
greci in diversi
Genovesi e Ve-
iieziaiii
111
questo
novesi, diede
1'
iiiare
(2)
ei
ai
e per
il
di viveri
hi
mancanza
nelle
il
mani
dei
Soranzo era
26
presente nel Ponto con le sue galee.
e certamente dopo
la
Dopo la saa
ritirata,
simi
CafiOgi
danni
fatti
mar Nero, n
ti'edici
di risarcire tutti
si
pretesi arti*
la citt
il
infatti
primo n
il
d'Ac-
documento
il
se-
le
duaiande
d' in-
dennit.
Gafb
si
Oiovanmi
e tolto da lui in MubaTORi, nnaU d'Italia^ V^, p. 524, alPanoo 1^9; Fanuoci,
/ tre popoli marittimi, l, p. 158, ed altri ; ambedue questi
punti da Serr.v ed. Capolago, II, p. 212.
(2)
estratti
MoNACis,
seg".,
II, p. 90,
cosi
men
estesi di essi
Navaqero, p.
p. 205
che soltanto da stupirsi, come
;
li,
p.
344 seg.,
s'avevano gi in Laub. de
1011, e Mabin, V, p. ISW e
g-Ii
storici potessero
27
questa sventura, se dessa nou fosse stata seguita tosto da
un'altra. Il
Cau
di
al
altri Occidentali
Genovesi di Gaffa ed
donarono
beni genovesi,
Can Toctai
s'
sostenute
TI
per
(2).
couiune di Genova
far
rifiorire
la citt
riedificate le case e le
Usbech
s,
bi
mura
distratte,
permesso, quando
gli
fu richiesto
il
suo
dagli ambasciatori
(3].
La
repubblica
l.
e, p. 36, toglie questa data dal iSywfl'irflfrio
occupazione tartara ebbe luogo il 21 Maggio.
(2) Ved. gli estratti da Novairi presso D'Ohsson, Histoire
des ^fongolSJ IV,
757. Questo passo finora affatto trascurato
dagli storici della Crimea conferma la verit d'una notizia
che si legge in una cronaca inedita di Genova, che cio gli
abitanti di Caffa assaliti da nemici , nel 1807, abbiano essi
stessi demolita una parte delle loro lbrtificaloni, Odbrico,
p. 169, rigetta questa notizia^ Canale, Storia dei Benopetit IV,
l*ha semplicemente registrata senza togliere i dubbi
p.
del suo antecessre. Confronta an<^e Mu&alt neU' Archivio
di Bbman., toI. XVIII, p. 159.
(3) Odbbico, Canale, Mubalt, l, e,, attingendo alla cronaca genovese inedita, di cui parola nella nota i^ntecedente.
(Ij
citato. L'
28
consider
fosse
il
impegnato
il
del commercio
mezzi neces-
proprietari e
nel
dal
in questo porto,
un'
inlpo^t^^
alla Grecia, di
approdare
un giorno e
di pagare
di dimorarvi
parte
secondo
il
capitali posseduti
si
numero
genovesi
di gente
di
fare
ai
Genovesi
di
dimo-
g:enemlc
ma
riscosse
solo nella
dal
cose contrarie a
per
prima
console in
Le multe
che facevano
Oafb da
quelli
in Gaffa.
Ogni Genovese
citt era obbli-
ai
si
riferisce
d by
ancor vuoti
si
coprissero di fabbriche
alle colonie
loro
si
da un'autorit,
fatte
Genovesi rivolsero
al
commercb
mare di Azov.
Genova una giunta
nel Ponto e
nel
poi perch
luoghi
(1).
in
primo luogo
sofiEriva
dai pirati, e
nome
il
la
(2).
Offidim Gamriae,
Crimea ed
di
ma
sonda e la Persia, posta di dietro al regno dei GranGomneni. Anche il settentrione dell* Asia minore non
era escluso dalla sfera della sua azione. L'ufficio di questa giunta fu
di
U Oflcium
affari.
anche tutta
Gazanae
reg-olava
la navig-azione diretta al
ad
altri simili
dall' altra
parte
abolita
Oliviebi,
CarU
cronache
ecc., p.
174.
30 ^
mar Nero
e ftceva le
(1)
sui
modo^ in
giooate ed armate
a fare
le navi,
tempo
sul
in cui avessero
commercio
{qficia
mmandae)
quanto
le stesse
sei mesi,
nelle
membri
dovevano essere
cui
risipet-
cos dicono
popolani che
richiesti (2).
Genova eleggeva
faceva prestare
il
il
fra nobili e
disposizione,
numero
console di
dei
Q^fa e
lo
ma
(1)
Donde
Il
fin
particolari,
prescritto al console
che
in generale,
et
ojjicii
Gazarifs,
c, p. 305-312j ed agli statuti di quest'autorit coloniahdell' anno 1441 presso Pardessus IV, p. 458-524. Ci rincresce
.
di
fattane nel
d by
31
neir autunno l:UG partiva per Gaffa, di erigere su pali
nr
alle
una piazza
legname ed
il
mercato
adunava
cittadini
il
sue
dorante
facesse
il
nn oltimo
atto
cio
quello di eleggere
elezione
tale
un
eran da
vano appartenuto al consiglio antecedente venisse rieletto, che il collegio consstesse di dodici nobili e dodici
popolani, ed infine, che in esso non dovessero sedere
pi di quattro cittadini [burgenses] di Gaffa (1). Il primo
ufficio che esercitava il nuovo consiglio era ugualmente
dacch ei nomiuava dal suo seno una
un' eiezioue
,
giunta di
sei, ossia il
consulto minore,
console istesso
si
membri.
Il
momento senza
il
maggior
(1)
Cw
ann
il
1316.
commercio, nou
ImpoMicio Qfficii
Gaz., p. 389. Pi tardi la met dei membri del consiglio potevano essere cittadini di Cafib; Canalb, I, p. 259.
far raccolte di
non incontrare
imprestiti,
somme
comune erano
maggiore a cui
in
mano
Non
il
danari del
fu affidato
di tesoriere (essi si
uscite.
di
console,
ma
il
ed
importanza che
tale
eoa nomina.
i
Il
l'
per
di fare
ed inventar!, scritture
legali,
0 di
farli fare
ed
in processi
altri
documenti
scelto dal
numero
dei
il
Era
obblig-ato
ad attenersi
non
era
ma anche giudico
1).
console, perch e
al diritto statutario di
se eran discordi,
console di nominare un
e questi
decidevano
(1)
di fiducia
[oni homines)
al
partico-
stesse introdacevano
spettava
un caso
Geno-
Secondo
io
il
console non
Canale,
I,
p. 202. 2G0.
doveva pronunciare
la sentenza,
ta
ei
eoa azione
soidi
ufficiale gli
un dono
accettare
guadagno
incaricarsi d'
(2)
il
(1).
un
affare
che promettesse
a ad entrare in dipendenza feudale dal Qm de' Tartari o della sua consorte {mj^mior,
imperatria Q^aeJ. Scorso un anno doveva senza miniqualsiasi
mamente
(3)
esitare consegnare
il
suo
ufficio al successore
vicario contoare
a Genova, dove
tutto
il
carica, veniva
il
tempo
esaminato da appositi
appunto
Il fin
fatto nel
in quel
il
Cafia.
(4).
Ru-
(1)
(2)
La
storia,
I>
p. 241.
accettasse doni
G. Ueyd,
II.
34
per questa colonia sono state scoperte da Canale
Dai 'titoli
di queste robricbe,
(1).
tuto del
1316
si
pu argomentare, che
la
maggiore
in questo
un
Ma
Il
detto
sempre
mento
insegna, che
le loroftmzioni
sup^ciale
studio anche
dei
(3).
legali
Ma uno
documenti genovesi
ci
nel deciraoquarto
ed anche,
il
anno 1316 otr ora citato & prova della loro esistenza.
Posto anche il caso che avesse esistito uno statuto appartenente alla met del secolo decimoterzo, il quale
prescrivesse al console genovese in Cafta di mandare
tutto r avere d' un Genove^ morto in GafTa senza
1*
(1)
(2)
(3)
Detta Crimea,
1,
P- 227.
l, p.
testamento
difficile
ai
a credere
membri
.-ulcI
Gazarice tanto
dell' Officium
di sessanV anni
piti
Le
c'
informano
ci
dell*
organamento
anche
offrono
delle
Genovesi,
La
ma
il
ed Armeni a
come una
il
Da prima
si
tor Armenia
marUHma
(1). Il
console di
Gab
dirit^
ricevette
1316 V ordine
nel
altri
Cristiani
p. 441, 597.
36
per
mo
(1).
fece
s^,
religioee foseero
divisi
forte,
il
isfuggi
nia,
il
accampamenti
di
cui
naturalmente
il
accortezza
all'
d^
ponteficr,
pih
Non
formare un
paesi.
centro
della
Gi papa Clemente
coir erigervi
religione cattolica
in
questi
all'
torre importante
(2).
Suo successore
Questa torre porta ancor oggi il nome di papa Clemente ed un^ iscrizione deiranno. 1908, ehe prima si trovava
sovr* essa ed ora si conserva nel museo della- citt, fa testir
monianza della muniflcensa di questo pontefice. Ved. Dubois
DB MoNTPREux, Voyqge avtur du Caucase, V, p. 286. L' iscrizione pubblicata con molta negligenza daWAXEL, MetS}
Noire
n.
Serie
II,
il
nonae
Nell'arma sopra
chiavi di S. Pietro. Be V
d by
a Sarai
Ruteni.
s'
mar Nero no
(2)
al paese dei
il
Francescano Gi-
La
bolla si
minoi'um, VI,
p.
Situata in
dalla Maritea,
al
mar
Nero.
38
come semplice frate fabbricandosi nn^abiuna cappella (1), ora vescoTo della citt si
s'era stabilito
tazione con
venne a contesa
sto
la
sua sede. Ri
si
coi
rec in
Tartari
(2);
ma
pre-
abbandonare
Europa per lagnarsi col pon-
Genovesi
e dovette
(3)
tempo
la diocesi
perdette
perch venivano
nei
un tcscoto
territori
bend
ma
tutto
poco a poco
eretti altri
Innitrofi.
Sant' Agnese:
dell'
p^
1316 troviamo
^i nel
in Gaffa altre
una casa
(1)
(2)
(3)
meo,
(4)
delle
beghine
Wadding,
Wadding,
p.
vi, p. 372
l.
p.
97X
(5)
Raynald, alTanno
e, p, 378; Raynald,
1321, n.
a. cit. n."
1.
V; Ode-
107.
ad un
(6).
in
fktto,
che
il
papa scrisse
Ratnald, l e,, n. 1.
Sanuto, JBpist.j VII, Vili,
WADDiNa,
l.
e,
Ratnald, l e,
n/" 5;
Wad-
^ .d by
cattolici,
Ameni
gli
romani promosse
anche
Il
(1).
tolici
la loro
riguardo
Gi
(2).
Tenissero subito
al
unione con
inflaire
cat-
Homa
ed
su loro b questo
CafiGn
dichiararono gli Armeni della citt di volersi assoggettare alla santa Sede
concilio di Firenze
ed orientale fu
(3)
quando pi
tardi nel
stabilita in
modo
pi largo, comparvero
anche delegati armeni, fra i quali Sarchia che rappresentava il patriarca armeno a Caffii, affine di aderire
all'
questo patriarca
all'
(4).
scovi
CafGi
latini di
il
desiderio
di
dominare sugli
d
; Dubois db Montvbsux ci
due chiese armene a Caffii fabbricate nel tempo del
dominio genovese 1* una adoperata ancora og^icome chiesa,
{l)
notizia di
& vedere
mentre
(2)
r influsso occidentale
Il
il
40
Armeni, cos che e
g-li
uffici della
colonia ed
pontefice
il
Oltre ai cattolici ed
avevano
(se le
che un vescovo
(2)
inoltre degli
Bbm
in parte ap-
Ma
(3).
nella citt
schea
saimana
La
anche
l'
islamismo aveva
suoi aderenti
Ibn Batata
vi trov
(4).
vano bisogno
merosa
la
decimoquarto secolo.
Non
ci
ancora accresciuto
Ofilb,
il
nu-
compreso
il
il
numero
sdente,
in cui
s'
era
(5)
o se
hueh %erausgegaen
Numann, p. 106.
(3) 80HILT88BO8B, p. 106.
(4) Ed. SANGunncTTi et Dbfbiibbt, II, p. 857 e seg.
(5) Pag. 106 ; Il medesimo dice a p. 157 : Xt^a isi eine
machtige Stati und stnt seekserisjf Mouben dartnn (Caflli
dtt grande, ed in essa stmo sei crodense religiose).
41
Genovesi alcuni decenni
nia,
che
la
pii
di (Costantinopoli
piti
grande di quella
(1).
specialmente qudli
Terso
come
luogotenenti dei
Gan
di
La
Chipciacb.
citt
Caffii*
Gli
(1)
(2)
3'20
Gio-
Pallas,
Meise in die sUdliehm StaUhaltersehaften des ruisischen Reiekis , II, p. 257 seg. Ved. anche Broniovius , Descriptio
SMaria,
(4)
p. 9.
-r
Deouighbs
BaTUTA^
II p. 859.
(5) QjfSc.
Oa*,, p. 390.
42
emiri che tenevano c^rte nella prima di queste citt
erano
gli
il
doveva massimamente Importare d' essm in buona relazione con essi, e molto piti che coi vero sovrano della
terra, il Can di Cbipciach, il quale dimorava in paese
lontano.
commercio
Il
e molti Genovesi
si
fra
le
due
men lungo tempo. Quando VQfi18 Marzo 1316 emise un ordine, che
in Solgat per pi o
dum
Gazariae
il
nessun Genovese dovesse portare merci a Solgat, nessuno fare venire di i merci in una quantit maggiore
che
di quella
si
un soggiorno
piii
conosciuto
Gaffa ed
parti
mercanti
genovesi che
di
venivaiio a quelle
ri-
modifcato.
come
Da
vini
si
Caffiet
(!}
(1) qfie.
veniamo a
uiyiuzed by
conoscere alcnni
degli
di
Articoli
commercio che
uemente
intendono
le
pelli, pelliccie,
comu-
prodotti
ma anche degli
Cc^a in
rispetto al
commercio.
Per
le citt della
portava
le
Crimea poste
una
al
al mezzod,
dall'altra
nord.
prodotti
porti delia
ria turali
Crimea
del settentrione
venivano nei
posta d fronte
anche
(1), in
ma
nord erano
le peliiccie (2),
di qnesto
mismo.
contrade
Queste
;
che
articolo
le
pelliccie
granaglie
perch
prodotti
ricchi e nobili
dell' isla-
il
le
prodotto
p.
44
priucipalissimo delle pianure settentrionali, erano desti-
e cosi pure
v^ivano
salati pri-
ma d* essere messi
della
Crimea
(1)
legname per
le
(2),
il
foreste della
quantit di navi
mercantili
ma
trionali,
come
cambellotti
jiltri
('od
(3).
ci
si
di
Bultanieh
mercanti di Cafib
propri magazzini
in
(4)
Persia venivano
di
di esso fu
il
Gaffa fra
abili
alle
nome
il
non dava
dei
loro snfficiente
nnmero
(4)
(5)
Camalb,
(2)
(8)
di
nomini
(1)
commer-
la cristianit,
cui paese
grandi
regolarmente
aprivano
alle
in Cipro
Ma
(5).
J, p.
819.
uiyiiized by
45
>
loro eserciti
con
cosi detti
Michele Paleologo
loro
agenti che
il
ai
popoli
mar
Nero, ed ottenuto gi da
pel
coinniercio
degli
(3).
schiavi
fu
Il
centro prin-
nel
appunto
Ponto
Gaffa.
nella
Gii
agenti dei Soldani venivano in questa citt per comperare, dei Tartari,
fi)
II, p.
V a-
Soldano,
il
sua potenza.
estremo pericolo
il
loro
impossibile V esistenza
delle
colonie
questo
in
mer-
porto
di
schiavi di
religione
maomettana da
uno
tava e
se peraltro
lo riteneva.
schiavi
(1).
Ai Genovesi
stessi
Mame-
Spagna saracena, o
che
come
era severissimamente
un
nella
magistrati
il
nella
es-
C'affa,
al cristianesimo, allora
asilo
cantile
da questo
Ma
di
la
commercio
si
poteva
ricavare
rese
(1)
Notices
Canale,
(2)
;3
soliti
la^
magistrature patrie
I,
p.
et extraits,
(3).
Un
gli ordini
Gentile
Genovese,
/.
e,
p. 339, 373;
Caucasi,
uiyiuzed by
47
1432
compera
la
di schiavi
che
sopra notato,
di
nel
1307 rapivano
Egitto.
Anche
Caffa
fanciulli
poi
abbiamo gi
genovesi di Caffa
tartari
legislatori genovesi
(1).
gli abitanti
per venderli in
il
commercio degli
"(2).
come
comperate
(3), le
condotte in
quali certamente
da ChSa, erano
state
Italia.
nali al settentrione.
tatori in rgnaido
gi verso
la
met
del
paesi tartari,
ed in principio
(4),
Otti dato un
VinsUfut; SeUn-
BBRTBA.MDON DB LA Bboquibb, da
estratto per
Lborano b*ausst,
Mmoim de
V, Paris, an.
e Beg. ; 515.
XU^
(S)
Pabdbssub, tv,
(3)
(4)
Il
p. 496,
missionario Giovanni de Plano Carpini, che la noper queste notizie, nomina come i prncpaU di
stra fonte
Michael Genuensis
(di
questi
p. 510.
commercianti
Bartholomeus
Accone?), Ni-
trad.
II, p.
da St.~Thoma8
et
772;
Jaup-
48
liei
il
Can Toetai
confiscare ~
da noi
detto)
che
e ci sufficiente prnova
vesi estendessero
loro viaggi
fii
Geno-
Fra
le
terra pervenivano
fino in Crimea.
sete, vale
dire
cui le merci
in
Abmed
ma
ai suoi
Crimea
facevano
Ma
(1).
le
merci
mare d'zov. La
dell'
il
citt della
interno
dell'
Asia non
Tana
attir presto
al
a s
Tana ad un
sulla
ma
noto che la
Tana
tca Tanaide,
il
Jnogo delPai^
Don
(il
il
villag-
cos detto
FRET, tom. Ili, p. 248. D^W OJicium Gazariae, p. 407 e KaHAMSiN, VI, p. 100, sappiamo dall' altra parte, che anche dei
Russi si stabilirono per tempo in Gaffa mantenendo le loro
,
M anger,
p.
medesima.
3l-75.
uiyiuzed by
49
Che
morto Donetz
(1)).
fosse diversa
da quella
la situazione dell'antica
della
Tana
Tanaide
medio evo,
del
fu
un
esercito tartaro,
cedeva contro
il
r accampamento
di quest' armata,
Don
tentrione del
(1)
(2)
Don
Viaggi,
V.
p.
8, b.;
la lettera di
Nouv e au journal
'
(4).
(2).
Ei segui
che venendo
doveva
allora gelato.
il
Da
Veneziano
questo passo
situata a set-
Stempkowsky
asiatique, tom.
publicata da Klaproth,
(1828
p. 5i)-59
nelle 3fmotres de V Acadmie de St. Petershourg
I
Orafe.
J^rie VI,
tom. VI, p. 24, seguito anche da Boeckh, nel Corpus imcriptionum grecarum, V. anche Bulletin de V Acadmie de St. Petersbourg, 1B62, tom. V,
p.
"TS.
quanto intorno alla direzione della marcia di quest'esercito, Klaproth dice nella sua dissertazione
del resto molto istruttiva su Taiiaidc c Tana, l. e, p. 54. Ei
viene naturalmente alla conclusione opposta.
(3)
(4)
affatto falso,
Barbaro viene
II.
uiyiiized by
da
di
Monaco
Tanais
la terra de la
della
il
Tana
fiame
(1),
del fiume de
se
Da
la oeeka
Tana a banda
si
Don
cos troviamo
berger,
il
il
nome
presso
geografi arabi
Schilt-
(2j.
trov nel
si
ed occidentali
cronisti orientali
modem!
da
altri
ci toglie
viaggiatori e
ogni dubbio
(4).
2)
Periplut des
Vedi
p. e.
Ibn Batuta,
^tus
Sminus,
p.
2C6.
II, p.
81,
868 e sep:.
Asach die heissent die
3) Publicato da Neu^tann, p. 106
Christen Alathena (alla Tana). Pare che gli occidentali seg"uissero T esempio dei Greci che diedero alla citt di medio
evo, come all'antica, il nome dal fiume Tanais,
ungiamo a quanto detto da Klaprotii
l.
c.
(4; A
p ri5 e sep-- che Ibn Batuta asserisce, che i Genove'si ed altri
portano mercanzie ad Azach inoltre che fonti or ci Lutali chia321
II,
p.
mano Mohammed
Maehma
osbia
Secondo
geografi^ orientali
fiume sboccava
all'
dne grandi
focendo tutto
fiumi del
il
riconoscere due
decisiv^a
Tana e
braccio
l'
piti
Herberstein
di
Azach
orientale e
la stessa citt e
Sigismondo
fratelli
Ohipciach posta
al
Volga. Perch
sbarcarono essi e
noti?:ia di
Rubruquis
Presso Stabczewski,
RUBRUQUIS, p. 215.
p. 45.
(2),
che
gli Occidentali
52
tempo non avevano ancor V ardire di navigare
di zot con navi maggiori, e vi mandavano
soltanto delle barche da Matrega per comperare alla foce
del Don dei pesci diseccati. Be la cosa stava cosi riguardo
alla navigazione degli Occidentali nel mare di Azov,
non potr esser parola d' una colonia commerciale alla
Tana verso la met del decimotonso secolo. Negli scritti
di Robrusquis e di Marco Polo non troviamo nemmeno
il nome della Tana. Egli appare per la prima volta
negli statuti dell' OJfcium Ga^ariae, Quando quest' uffiin qael
il
mare
Gaffik jgli fa
il
assegnato anche
la
la
si
riuniTa,
sua azione.
Ma
ci indica
soltanto,
Tana
al
la
multa
di
cinquecento iperperi
(1).
al quartiere
(1)
1316 e 1332.
xj
by
G(
-^53
Pi sicure notizie
ria
deli'
ci
republiea di Venezia
mand
neir anno
Tana per
il
al
Can
1332
di
Lu
Andrea
Cbipciacb^
Non
dobbiaiao
gi intendere che dal tempo di questa ambasceria soltanto avessero cominciato le relazioni commerciali fra
Venesia e la Tana.
parleremo,
dini
che
fino dai
ufficiali tartari
-dall' oro,
Il
si riferisce
ad anteriori
tempi
trattati
aniiclii uuii
argento e
fili
d'oro,
mentre
e consuetu-
permettevano agli
le
perle
gemme,
Don
Il
diploma,
(1) 11
alla
c,\
p. 15.
Digitized by
54
monaco
polacco, dell'or-
Questo adunque fu
un ordinamento
nuova
della
Tana
(3).
colonia. Il console,
Tartari
to^^to
ed amministrazione
che
tiilvolta
principio della
La repnblica diede
alla costituzione
il
le
venne preposto
porta anche
il
titolo
dovevano in
MosHBiM,
(1) Pboolotti, p.
Append., p. 194 ; QuATasHEBB Vie de Maschidediu,
Jffistar,
Tartar, ecclesiastica,
p.
CVn
e seg.
{2}
p.
665
Si legge presso
;
e Canale,
II, p.
474 e seg.
Mabin,
estratti presso
il
uiyiuzed by
senza
nobili-;
il
loro con-
maggioranza
console ed
il
esercitavano la sorveglianza
per
per
il
commercio
le
stabiliti
essere
niirci
neli'
prima
(1270
il
all'
incirca)
nell'
Armenia
giovinezza di Marc Polo
venne traversato da
volevano inoltrarsi
centro
caduti essendo
perdute
il
interno di que-
incari-
dogana
alla Tana^
uno degli empori
delP Asia. Le colonie
erano
un
della
(1).
s'
modo da
le
merci,
le
un impiegato
dell*
tutti quelli
era
che
allora
si
pontefici
che relazioni
coli'
India
per
mezzo
dell'
Egitto
essi
istruzione per
56
consideravauo ogni contatto con questo paese come
un
temo
deir Asia
Tana
la
il
Don ed
Volga,
il
citt
si
poteva giungere in
ad Astracan, posta
allo
qualit
Caspio
si
(1)
le sete di
rinvenivano
le migliori
ma
anche
le
l'
Eufrate ed
il
Celebri erano
le
Tana
Una
via di
(seta detta
ghellie,
(2).
strabad (sete Stravattne, Stravedi) ved. Marco Polo, edito da Baldblli Boni, p. 30 Pegolotti, p. 301
CLAVIJO, P 114; GlOS AFFATE BARBARO, p. 47, b Angiolello
seta Ghella) ed
presso Ramusio,
II,
p. 73,
b.
non
Erivsai,
uiyiuzed by
Torchestan e
la
Dsungaria
in
China, attraversando le
dalla
Tana a Pechino
ietti
descritta esattamente
da Pro-
(1330
italiani
al
1340)
Ma
(1).
il
tempo
tempo
da commercianti
fu spesso frequentata
quando per
gemme
era a settentrione.
Luogo
nome.
al
dell'
China
dall' altro
che Sannto
fatto,
il
vecchio,
cenno,
il
quale scrisse
1306 ed
il
il
le
sue Se-
1313 non ne
fa
fon-
all'
pniiclpalc
esso
le
(h lu
sue
rendite col
non ricevere ]n da
una
sola, quella la
giungeva
al
Ma ei
quale attraverso
l'
nome
tutta la Cristianit,
di
si
mano
trovava in
Tana
dei Genovesi
Veneziani.
s'
aggiuiiscro poi
mar Caspio e
pesci del
vendev|ino vantaggiosamente
di stirpe tartara
(1), gli
e russa. Dagli
atti
schiavi e le schiave
notarili conservati
tartare, le quali
(2).
per lo
Pbgolotti, p. 180.
ViKCENZO Lazabi, Del trofico degli schiavi in Venes^i
uiyiuzed by
-.59
La Tana non
Italiani avessero
fatto
CnDO
Tana.
mare
d'
l'
Gi prinui abbiamo
Azov.
geograficlie
fra
altri
tin
al braccio setten-
si
nn
colo (2),
mare
d'
Azov,
quale
semlm
I Genovesi- a-vevano
consolato,'
ma
(1).
le earte
luogo Gpa
ma anche
del
commercio
Taman
esisteva ancora
ma
sempre abbastanza
romana per
dai Genovesi per quella d' un
fiore^
(4).
1, p."
470
e seg., 491.
Lelewel, l. e, p. 14.
Canale, I, p* 261^ 313; II, p. 353 Olivibbi, p. 75,"
122; MuBALT n^VrchMo diEauAix, voi. XVIII, p. 161, 165.
Il cronista Aopst. Giustiniani dic in una rassegna dei possedimenti genovesi, in cui ftk menzione della Tana : in la terra
etiandi nominata il Copa pur in quella palude (cio nel mare
d' Asov) heviva giurieditioni, p. 186, b.
(3) Sebba; IV, p. 74
(4) Testimonianze per quest' ultimo si leggono presso Ca(1)
(2j
nale,
I, p.
311.
uiyiiized by
60
osserviamo iiiDaDzi tutto, che
Caucasia
le spiaggie della
evo, poich
montori e
geografiche.
carte
loro
atem
Genovesi
specialmente
(1)
sebbene poche
paesi,
fuorch uomini
(2),
com-
mercia al Caucaso (3). Ma se queste contrade producevano poche cose che ne potessero uscire, erano d'altra
bisognose
parte
condotte.
il
sale,
Una
di
molte
mancava
venivano da Trebsonda
la pii parte in
portavano questi
si stabilivano
JPms)
Ma
mano
(5).
qua e
l,
vino ed
pesci salati
come
cittadini di
Genova
(6).
di
ci
nota soltanto
16,
nei
ma
p.
65:
di tutto poco.
mano
p.
e doveva sempre
medio evo essi lo
articoli. Singoli
p.
il
loro
per la vita,
di
uiyiuzed by
una rimasta
dei
quasi
publicazioiie
furono
altri
poli)
nome
e Siccome questo
scritto
uno
pi considerevoli
'
(I).
Gi
tempo
al
come
dei luoghi
del dominio
castello
1*
romano
imperatore
grande
il
citt (2).
il
impor-
il
zantino StefaDo
(3)
la Sebastopoli dei
la stessa citt
de
come
Le
(4),
(1)
baro
non
ci
tempi romani
e bizantini fosse
Confi', la
p. 1(5
una
di Dioscuria*
e Strabene,
si
riuniva
III, p.
(3)
ProcopiuS
ed.
Dindorf,
I,
p.
289
II,
p.
473 e seg.
271.
phi ffraei minores, l, p. 378, 392 ; Stbphanus Byz. ed. MeiNBKB, p. 283.
(4) Le obbiexiODi che fa Fallmbbatbb nelle note a LaZBU8 ScEuoPHTLAZ { OHginolfraffm&nU , parte I, p. 115) e
che si fondano piuttosto su tradizioni popolari, non potranno
sussistere a petto delle notizie certe degli antichi.
62
graude quantit di popoli che parlavano diverse lingue,
e ci per ragione di commercio e spedalmente per
provTedersi di sale
Il
(1).
nome
che
borgo
di Iscuriah,
si
il
nome
(2),
mentre
pi recente di Seba-
era conservato
che ancora nel secolo scorso
memoria degF indigeni (3). In questa Sebastopoli adunque s* era, fino dalla prima met del decimo
quarto secolo, riunita una couiuiiita occidentale sotto
vescovi cattolici. Ci ancora conservata una lettera di
stopoli,
nella
uno
questi vescovi,
di
1330 amaramente
si
chiamato Pi^o,
il
quale nel
da parte
dei Cristiani
risulta
'])
da documenti
rLixms
dell'
ed. Sillio, I, p.
DuBOis DE MoNTPREUX
alquanto
l,
p.
(3)
(iifl'erente
I,
p.
l^oo e sepT-
ira
h\
modo
Scythenlande,
5^7.
wrds du
(4/
63
consoli genovesi
quivi
Genova
in
stessa
il
primo
di essi,
il
cui
nome
ci
il
Questi
tati.
tenere
consoli
man-
un notajo o scrivano ed un
ispet-
proprie spese
li
tore dei
ma egli per
mea.
da due audi-
tori (1).
si
errore incon-
ti
secolo
Russi
fondato
ne
dell* antica
nome
Sebastopoli,
dato ad
uii:i
citt
d;i
un enimma.
Joro fonda ra
un nome greco
clic
353.
il
Genovesi avrebbero
iif^]
le.
Gli
decimo quarto e
Sevastopoli
come
uiyiiized by
64
mar Nero
del
cofi
ostinati
si
una Sebastopoli
alla costa
medio evo.
Noi focdamo ritomo all' istmo Cancasio. C!on docu*
menti non possiamo provare, che oltre a Sebastopoli
esistessero nel medio evo altre colonie genovesi in questi
lidi.
La memoria
dei
attriboisce ai (Genovesi
e la tradizione locale
in
(1).
orientale (2);
tali,
ma
il
od
monaci occiden-
(1)
Ved. p.
m, mu9.
a FsBRAim
nelle
tom. Ili
V Journal asiatique, tom.
p.
ditian,
p.
XI
Lettm
233 e
(1827,
seff.
Ottobre,
Novembre),
214-216.
(2)
DuBOis DB MoNTPSBUX^
I, p.
pi. 4.
uiyiuzed by
paese
Il
(1).
litorale
del
occidente Terso
l'
dalla Colchide ad
mantenevano
di qui delle
nna provincia
dell'
scambiavano
prodotti
greci
il
cogli
luogo, in cui
asiatici
ma
medesimo tempo era anche emporio per le mercanzie del settentrione che prov^ivano dalla isosta della
Crimea postale dirimpetto (2). Pili ancora s' accrebbe
l' importanza di Tr^isania pel commereio, quando nel
1204 divenne capitale d' un impero indipendente. A
nei
rum
destitutt opinionem
(2)
Ved.
G. Heyd,
passi d'iBSTACRi,
11.
66
fonti italiane e
-fi-
al
commercio
privilegi concessi ai
Genovesi sono
citati ripe-
ne poflsiamo
inferire,
che
GenoTesi
met
contegno
ostile
allora dominanti
il
medesimi sentimenti
ai
che
Latini,
quali nutr-
politici.
Ph precisamente possiamo
gnato
vailb
posiLjlc,
dire,
quando
fosse asse-
citt,
dove
li
uiyiuzed by
67
troviamo
riuniti per
il
proprio
Leone (Awvt^'-
Castello del
il
luogo
grande
piam formante nn
il
nome
orientale
(1}.
erigendo le
Il
il
il
tacinque e pi anni notoriamente era propriet dei Genovesi, essendo loro concesso dall' imperatore Alessio II
Intorno, al Meidan
FragmmU aus dm
di Trebisonda
48 e seg.
ved.
Fallmehavee,
vesi, Ori0inalfra0wentf
Questa
I, p.
^ e,
p. 84.
lettera si
Canale,
p. 848, not., ed aiiobe Romanin, IU, p. 153 e seg.
Crimea, l, p. 467. 11 diploma stesso, a cui si riferisce, perduto ;
come luogo, iu cui fu esteso nella lettera indicata la t0rra
;
Arceronit
il
che
Ma
68
stato concesso ai Genovesi
il
gP imperatori
il
loro
alla
II
do-
voler in-
tutti quelli
eli'
erano
stabiliti
in questa citt
dere he
il
m pa^
compren-
sonda
e dichiar loro,
alla
le
mercanzie di gi introdotte.
e contenuto differente,
steso
Arzewni
in
a/uba--
sciator.
uiyiuzed by
rimbarco
pii
che
s'
im-
ad
essi
ma
fuoco aT sobborgo,
il
1*
preziose
spiaggia in tale
La perdita
i
Geimperatore ed a sotto*
le loro
novesi
far la loro
mettersi al dazio,
sonda
(1).
il
pace
coli'
Ci avvenne
nell'
anno 1306. Le
la
ostilit
cronaca trapezun-
e 1316, furono
Trebisonda
delle
(3),
latti
due
trattati
di
pace
fra
Genova e
ai conflitti
le cui
(2)
70
Bomme d*
indennit
b stesso.
Genovesi
il
un
altro nel
mo
osservato (Ij
Fu
d'
della
come abbia-*
V esistenza
Leone
territorio
Ambo
nuovo quartiere
suppongono
questi trattati
un consoie con
tore promette di
avesse
ostilit Alessio li
tribunale (2)
F impera--
esercizio della
sua
come indicherebbe
fra
quali
le
il
ma
nome,
(4)
fianco
composto di
sei
di
(5)^
in
parte per
assisterlo nei
governo e giurisdizione
in
molti suoi
affari
che ci dice,
(1) 11 passo della pace del 24 Mano
legge nel tosto originale presso Fallubbayer, OrtgituUfragmente, l. e. Canale, IV, p. 314, erra traducendo un
territorio ad uso di Darsena^ dwich il testo dice: U^ritorium
quod dicitur Darsena.
(2i L'esistenza di quest'ultimo risulta gi da un atto notarile deiranno 1303, presso Canale, L c, p. 355.
ai
(3)
Canale, Crimea,
(4)
(5)
I,
p. 241.
'
2cl
by
il
Ma
quando
che durante
il
il
si
faceva
1'
golar-
ma
au-
essere fatti
r(
ufficiali nelle
(1).
Anche il principio della colonia ammana in TreiMmda non pu essere cronologicamente determinato.
Il
fra
Venezia e Trebisonda,
d'
un bailo vene-
deir
Venezia e
anni
1319,
1364,
dell'
gl' imperatori di
Trebi-
1367 e 1391
(o
1392)
(2).
(2)
72
Essi s'occupano specialmente a determinare
daziarie, e
ne accenniamo
do
solo,
che
GenoTesi quanto
le tariffe
Veneziani
imposte
alle
merci o
facevano
le
pesare , o
le
yendevano. Quasi
documenti
(1)
un
si
con
bailo
i*
annuo stipendio
di cin-
che venivano
lui sottoposti
eletti
erano come
ai
in Trebisonda
solito
degli
stessa:
scrivani,
banditori
ed
altri.
Ai bisogni
religiosi
delia colonia
d. C.
dell' ra cristiana,
Se
[2)
che
in
ci errore di stampa.
du commerce, II, p. 89 e
mente Tanrio 1303 e parla dei trattati del 1303 e 1319, come
di due differenti. Il testo greco dei trattato dell' armo 1:^4,
conservato in
copia
in
un
Taurinensis,
I,
p.
uiyiuzed by
73
Golbravano jl culto divino nelle chiese assetate ai
Veneziani. Essi, come i (Genovesi, non abitavano ano e
lo stesso quartiere per tutto
la loro colonia in
venne
un
loro assegnato
ventisette passi
descrtta in
il
tempo
in cui sussisteva
Trebisonda.
la linea
che formava
costretti
il
suo confine
credere, avere
1300, concesso
il
ritolto.
Geno-
ai
il
i
Genovesi
si
(1).
lagnarono
Cos av-
dell'
esten-
un
abhiamo
il
Castello del
a loro appartenesse
diritto
gnata
di sopra parlato.
Leone in
anche quando ebbero asseDarsena: n si tenevano paghi
la
piazza della
delle
d'
Occidente e
Il
passa per
fino al
lezione
medium Londocastro^
esse.
Un
le
odiava,
religiosa^ si
fatto saccesso
quartiere veneziano,
e che
da un
iato
che
s'estende
74
alla
Tana e
Un
Latino ave-
assalto,
l Genovesi
si
da capitale del regno, Cerasnnte^. che presero^ sacch^giarono ed incendiarono^ NelF anno seguente spedirono
duo navi n-uerrcsche da Calla contro
sonda. Queste riportarono
una
mba ma
:
Genovesi tre
Amiso
che
vero,
dovettero pagare
il
assalto,
stessa Trebi-
la
colonisti
per questo
fio
con ci
e spaventarono
l'
imperatore Michele,
modo
in
eh' egli n
rono
d'
ora
in poi fino
alla
caduta
dell'
impero
(2).
1'
latta nel
1380 da MegoUo
II
Lercari,
(1)
NrcEPH.
palam
Gregoras
II,
p.
imperiale.;
687
ospite,
n giorno
al
Fallmerayjeb, Ge-
Il
fiu
seg,, 51.*
Panaretos
parte II, p. 22 a
fl
uiyiuzed by
^uoco
degli
scacchi venne
uno
con
contesa
dei
parenti ed amici
devast
le
spiaggie
dell'
impero
ratore
snoi
sndditi,
si
Il
ali'
ma
vinse
impe-
acquiet
Trebisouda,
di
mandate^ sped
il
1'
of-
nemico
siccome V imperatore
tere in onore
il
nome
suoi ondttadini,
grandi privilegi
il
i
ed un' iscrizione
1'
genovese, cos
domanda e rimase
la colonia
d*
ora inanzi
Genovese in
(l).
Trjebisonda:
tre
fra
Genova
(1)
e seg.
un
forte convento,
Agost. Giustiniani,
;
Bizab., p. 145.
p..
148 e
sefif.
Foglietta,
p.
483
76
ana piazza
d*
armi per
somme
ma
insistendo
riprese
il
Genovesi
ai
comune
di
Poco
il
loro
Genova vfgoro-
ai
(2).
Genovesi
conflitti
coi
commercio
Il
e Venezia
fra
Trebfsonda
pila
sia
per
la
V accanita
1365
(3).
Quando
la repubblica rico-
preg che
ai
nome Guglielmo
Michel,
un
riconobbe, essere ci
(4);
ma
siccome questo
(1)
Stella,
(2)
sedute
(3)
dell'
In
mente, parte
LBB,
Vedi
Ada
vista di
navale 1352
(4)
1275
p.
il
li, p.
85, 53.
trattato di
greca,
itP, p.
Pasini,
p. 224.
uiyiuzed by
77
Croce
inoltre
promise
far erigere a
di
parte del
e cos
,
quartiere, in cui
il
il
condato
di
buone mura
egli ce Io deBcriye
da
e difeso
ambedue
come
forti torri,
cir-
coniG
il
mare nou
situati al
(2).
come
le
merci che
si
(3).
facile imaginarsi,
regno
di
allume
1'
in
ricamate in
lino,
(4).
Prodotti pi preziosi venivano dalla vicina Persia condotti al porto di Trebisonda per essere col imbarcati.
I
commercianti
nelle
capitali
'italiani
di
Tauns
si
recavano poi
e Soltaniah (5)
in
persona
attirati
dai
p 318-31^1
p.
Fragmenf&aMS
dm Otient,
I, p.
282
PboOLOtti,
969 e 86^,
(5)
348.
Ambedue
le citt
uiyiiized by
78
ricchi
bazari della
famose
fiere delia
in dodici
prima
seconda
queste citt
di
(2).
il
(1)
e per le
I commeiciaiitt
potevaqo
a cavallo
la istrada fra
Tre-
trasporto
per mezzo
delk-.
eretti dai
stra
fosse protetto
da
castelli
dell*
Armenia
(e
come
tali
ca-
stelli
tempi.
59, GO
]).
Taurij,
Oj'^<^'
(raz.,
p.
Iamks Bkant
359.
uiyiuzed by
79
del
la fu cosi (1).
invece
bisosrno
di
le
valore, che
tal
BadacBciAn,
(2).
il
v'
provincie situate
alle
(3),
spiagge
grandissima
con
Ved.
le osservazioni di
I,
Hamilton, Rci8c
p.
177, 503.
in Kleimsien
nella secund;. met del medio evo non aver esistito armeni
che comaudaisci'o iVa Trebisonda e Tauris.
(2) Pegolotti, p. 10, enumera quello che i mercanti dovevano pagare fra Erzerum e Tauris.
(3) Intorno alle pietre preziose che si rinvenivano nei paesi
eitati, confr. Ibn Haukal ed. AndSbson, nfAi'Journal of the
Bengal ioeiet^, tom. XX (1853), p. 154-165 ; Edbisi, I, p. 478;
Bakoui> Nottces t ewtraiU, IW, p. 400, 4712 e aee ; 484 eseg.,
502 ; Abulfbda, Hertgfs^ voH Beiske^ in BttscHiNGy Maga%in,
voL IV^ p. 352; ScHBHABSDDm, Notim et eatraiti, XIII,
p. 243-246 ; Ibn Batuta , III, p. 59, 86 ; Mabco Polo ed.
Pavthibb, I, p. 118 e seg. ; Clavuo, p. 128.
Sirf (1), piti tardi risola Chisce (2), finalmente dal secolo
decimoquarto al decimosesto
Ormnz
(3).
M anche
per
dmt V Inde
'
tmduit parBKVLmvxLiM&mihXD,
l.
c.
Ulteriori notizie
Mentre prima
si
la citt si
cercava alle
falde del
monte Ciar-
rach, posto alla costa, rimpetto nlF isola Chisce ora con pi
ragione
(2)
si
Yaqout,
tratts, II, p.
OUSELEY,.
(3)
?.
44
c,
Urmuz
l.
e,
p.
499
Marco Polo
I,
ra
p.
171 e
prima
ed.
SGg-.
citt
mantunui
iiella
parte settentrio-
e gi allora
uiyiuzed by
GoogI
81
terra entrarono
Oabnl e Gazna
(1),
anendoai a Samarcanda
(2)
per ib
o Baeara
colle
doti
Pmia
che
le
droghe pih
Tai tai
fine
ia o dalla
China, Veden-
terra
persiano, piuttosto
tissimo per
il
Due
negoziante occidentale.
si
furono
le vie,
il
mercio
(5).
trovi arno
che
a TmiHi : uno di
questi, Pisano,
il
cui
consigliare
missione in Taoris
(6).
s'
occupavano della
(1) ISTACHBI, p. 120; Ibn-Haukal, L e., p. 116, 1^5; MasuDi citato presso Reinaud, 3fmtre sur V Inde (Mm. de
VAcadmie des Inscriptions, XYII, 2), p. 216 ; Edbisi, I> p.
459; Abulfeda, l. e, p. 349, 351.
(2) Confr. specialmente Clavijo, p. 184 e seg.; p. 190 p sepr.
(5)
(6)
Vedi
(3)
(4)
le lettere pontifleie di
p.
113 e seg.
ringraziamento, a
Mosheim, Mistor.
lui dieccles.
11.
82
troviamo le tncce-d^umeommil di eommercianU ven$'
zimi nella stesia eiU. Un diploma del 1320, il cai aatore
porta
il
luce
sulla
titolo
imperator Monsait
sparge inaspettata
(1),
al
registro
del
attribuito
Tonisi. Afa
il
il
relativo
documento ad un principe di
il
(3),
tiioio
il
che non
si
com*
inai dato
ai
dell'atto,
nell'
(2),
Patti, conservata
ma
Paetim Turinij cio Taurisii ossia di Taoris* Nel documento istesso si trovano es]iressioni, usate- soltanto in
paesi dominati da Tartari (4], e se iu essa leggiamo
Lier Pachrum, IV, fol. 806, deireaemplare di Vienna ;
85 di quello di Venezia. Bstratti presso Mabxm , IV,
p. 286-288; La copia ci fa coinunioata dal prof. Thomas. Il
traduttore esamin un* altra volta Tesemplare veneto e trov,
essere la soprascrtta chiaramente: Factum Turisii, il che
conferm ed assicur le argomentazioni dell* autore. I regesti di documenti relativi alle relazioni di Venezia colla Persia, pubblicati da Bbbchbt, nella dispensa II della Raccolta
veneta,^. 85 , piovano che fra gli anni 1320-1930 ebbero
luogo diverse ambasciate fra queste potenze.
(2) Tafel e Thomas, Der Doge Andreas Dandolo, p. 137.
(1)
fol-
(3
Ibn
Khaldoun,
e seg.
[A]
Tamogha,
il
Tomgoci ricevitore
di dazii
tamtaulaco
coiifr.
I,
p.
556;
I^egolott.
XXIII,
tantaula in tartaresco ^. Anche tantaiili parola
tartara secondo il dizionario latino-cumano presso laproth^
Memotres relati/s V Asio, toni. III.
p,
<i
uiyiuzed by
83
u& Qooie di luogo Armnga, pensiamo quasi naturalmeote ai Bmngftn sulla strada principale da Taurls
a Trebisonda da una parte, ed a Lajazso dall'altra. Noi
veniamo adunque quasi per necessit a concludere, clie
il Monsait
del documento sia uno dei successori dei
(Jan tartaro Huiagu, che aveva eretto un regno sulle
di questo
chiamava Abu Said (1316-1336). La republica di Venezia mand alla sua corte nel 1319 Marco Oomaro (1)
e
nell'
Dolfin. Il
Can
accondi-
22 dicembre 1320
agii
uiiiciali
del suo
regno
di
non
di rispet-
Yenesiani soltanto,
ma da
Se
che ha
la
(1)
Documento
p. 62.
Testimonianze alquanto posteriori per i viaggi commerciali dei Veneziani da Trebisonda in Persia
sono un
presso Marin, IV, p. 172:
decreto del Senato 16 g-iuerno
Berchet, l. c.y p. 64, ed uu passo dell' Q^. Ga^.^ p. 347, che
(2)
si riferisce ali
aiiiiu
lo41.
uiyiiized by
beni lasciati da
monaci
defunto, se ai
custodia
latini
(li
loro culto in
ci
il
conduce
vesi
anno d degli ordini che la risguardano e che suppongono dhe vi fosse un conieolato genovese, il quale era
detinato ad esser quello di tutta la Persia, un ufficio
della mercatura (ojlcium mercanciae) ed un consiglio
composto di ventiquattro membri. Da un luogo dello
iBlatuto, in cui
non
fosse molto
caduto
il
altro
numerosa
argomentare che
(2).
la
Bagdad. Hassan
il
spergiuro.
(1)
governo
Il
di
Can
il
CalifQftto
segu
colonia
la
pro-
1344
lo
un tiranno
'
disp. II,
Berchet, nella Haccolta veneta
del Senato Misti IX, p.
,
la relativa deliberazione
p. 35,
cita
19, nell'Ar*
chivio di Vienna.
(2) Ofjic.
Qai,y p. 34S-350.
Digitized by
85
riferirne il nome, che il principe, il quale nel 1344 dominava la citt di Tauris ed il territorio circostante *
{pd imperator vocabatur Taris et dreumsimHnm prtincianmi] (1), abbia maDdato un ambasciatore al doge
ed al
Comune
di
in iscritto
rapite
che
Genoyesi
il
ad
essi
da
lasciati 'sedurre
principe poi
si sia
precipitato
altri,
subdolo e crudele
(1)
Giustiniani ,
(2].
ibi.
11
131^
timore di
minatore della Persia risulta da un documento dei Commesecondo il quale nel 1344 ambasciatori da
Tauris passavano per la Romania coli* incarico di offerire ai
Genovesi impunit in nome del loro signore, e di condii tidere
una pace il bailo veneziano in Costantinopoli riceve dai suo
governo V ordine di trattare con essi nell* interesse del com>
mercio veneziano.
(2) Ved. il racconto presao Stella, p. 1081 e la caratterimorialiy IV, 66
'
Hammbb,
(jteschtchte
der Ilchanej
il
86
come pare
il
fatto
fa
a varie
pagare pi
di
di pericolo.
fuori
s e le loro mercanzie in
an monte
della
momenti
lui
chiamato Soltanvays
avere
come
1374 dominava
di
Azerbeigian
(2).
Veis)^
che
la citt di
Poco dopo
dall'
il
il
fino
la
provincia
morte
di
questo la
soldano
Tuuris
la
il
anno 135*1
d*
ano stanzia-
rebbe
i
difficile
fonti,
aver avato
(1)
Clavijo, p
109.
(2)
96,
seg:.:
Hammer,
Herbelot, BiUiQth^ue
II, p.
291 ed altrove i
uiyiuzed by
Serristori nsseriscono
(1).
di
Ma
beu a ragione
Samsun,
ci arre-
il
Grande quantit
di persone
che venivano
cianti
al tiord
s'
una
dall' :iltra
condate da
forti
il
molti
imbarcavano per
Samsun
posta rimpetto a
citt
dall'
terminavano qui
(2).
composto
di
due
mbo
(3).
cir-
l'altra
triturale
le
il
tempo,
in cui
Genovesi
s'
ma
erano
resi
sta-
padroni
certamente ci era
(1)
citt, situata
che
trasferirsi
Questo luogo, a
mura
numero
commer-
di merci e considerevole
Deppino,
Histui/'e
(4).
du commerce,
Bssi ne rimasero
I,
p.
130
il
Sebrstori,
Limi9S0y ha certamente errato. Confr. anche Muralt, t%\V Archivio di Brman, voi. XVIU, p. 165 ; CanalBi l e, l, p. 349.
-esper pb
fno al tempo,
iti
d'
un antico
Mohammed II.
castello dei
Si mostra ancona
Genovesi
(2)
le
con*
dizioni
babile,
che in verit
fosse tale.
Il
eriL
Trebisonda e Costantinopoli,
VA a Sudach e
i
Cafifa, il
mare
facile e
alla
notizie si riducono
emporio.
stabilite in questo
sicuro, favorevole la
eppure tutte
le nostre
S.
Maria in questa
(3),
dominavano Sinope,
e danneggiavano piuttosto
quali allora
teria
si
il
davano
alla
commercio degli
agguato
(1)
Clavijo l
(2)
Rrnsa,
(3)
(4)
(5)
V,.
e.
pira-
ScrnLTaBBOsB,
I.
e.
Dvcas,
(5).
p. 163.
OuviBRi, p. 75.
Stella, p. 1076; GixiSTiMfANi, f. 1296; Fooubtta^
p. 441.
di
questa citt
Simisso.
stride^
stile
Genovesi erano
Vogliamo parlare
della loro
le
armi in esse
le cai
si
mora
in
Amae* torri
e con tntto lo
costruzione attestano,
Genovesi
come
padroni,
Ttsibili
come
di Samastri, V antica
si
merciale, in cui
Ad ocddente
cio
non
quando
ci dice
ncora nel 1346 essa ftiCOTa parte dei regno dei Paleologhi, avendo appartenuto prima a quello di Nicea
^poi dopo nn breve tempo di dominio turco (2) divenne genovese, certamente prima del 1398. In que3t' anno rinveniamo la prima menzione d^ un consolato
:
in
questa citt
(3)
le
:
quali
ma
la
consoli
direzione
p.
(2)
uiyiiized by
90
stato bene
^
armato
(1).
indamo cerchiamo
ci
che
la citt
asserire
che
ma
si
tro-
come
commercio
si
potr
emporio
(2).
p. 163.
(2) Abbiamo ora peroorso il litorale settentrionale delTAsia minoie, come gi prima nel processo delle nostre ri-
le colonie
Armenia minore,
saponi,
ma
ancor di
(\\ui'.\\
in
cbidi ai
una
A meriggio
sehichfe di
uiyiuzed by
mar Nero. Dobbiamo ancora intrattenerci della costa occidentale. Tacendo di quel piccolo tratto che apparieneVa AlF impero
bizantino ci accingiamo a parlare subito della parte setpaesi situati alla costa meridionaio dei
uno di essi, Men$9ie$, il cui territorio corrispondeva a presso poco airanfica Caria^ i Veneziani gddeTano
privilegi in forza d^un trattato oonchiiiso nell'anno 1414 col
p. 56). Ftt
XXV,
de Suchen
Itiierarium
nel
voi.
92
tempo domiData
dai re bulgari.
La Bulgaria
era ?8-
Un
22 marzo 1316,
ci
la
Qmame in Genova^ dd
prima notizia
di relazioni
com
merciali fra
Genova
bUca erano
p.
p.
JUichif
I,
p. 425)
greci, e queste
due
TUTA,
rrono
Tho-
mas,
I,
p.
118, 272;
111,
ma etmdnoeva anche
quelli dell'Arabia
uiyiuzed by
rapina commessa,
il
si
dnibati e di punire
proib in conseguenza
L'fficio coloniale
colpevoli.
tutti
Genove
di entrare in
territorio
e dell'India, cos che i magazzini di Satalia fossero sempre pieni di drghe d' ogni genere (Piloti, p. 910 e seg. ;
Sanuto, Semta Jldelium crucis, p. d9 ; Malipibso, Annali,
p. 74 e seg, ; Gbpionb plesso Zinkbisbn, II, p. 4(M). Un pwio
genwue
cengo.
Il
Gregoeas, I,
Cantacuzenus,
Bizantini (Niceph.
Pachymeres,
169 e 462),
I,
si
p.
480;
cbiaina
:i
-.;vo'
-^/a3o; o
p.
I,
p. 13, 104,
2:^p^vTlt7i^/,aj3c4.
108,
Oltre al
anche l'altro:
iftiperator de Zagara, che anche altrove adoperato per i re
della Bulgaria, ved. Du Gange, Familia bizantina, p. 310
EuNSTMANN, tudien Ubcr Matin Sanuio en AcUeren, negli
AUi dcUar. Accademia hwarete, elaase III, voi. VII, parte 3,
p. 718. Bg^H preso della citt di Zagora ; ved. Schaffabul,
titolo: imperati^' et duminatiji' Burgari(p, |;orta
maviiche AterfhUmer,
(2)
OJkium
II, p.
ea., p.
218.
882-^.
94 ^
Se questa contesa venisse terminata ancora, finch
4
tislav era.iia'vivi - ei
moh
nell'anno
non sappiamo
garia,
sempre
riniiovarono
si
dire.
1322 o 1323
Svia-^
(1),
le violenze, le
il
27 mag-
de'
il
Ma
istesso.
diciamo prima
Siccome fra
non
tro-
lui uno di quei dinasti, che regnavano su una parte del paase bulgaro, forse come
vassalli del re
trono.
Sisman,
La parte
il
del paese
ostilit
del
documento
scrittori bizauLiai
Jiamhus
Vbetos, La Boulga-
XI
p.
uiyiuzed by
films bonae
che cio
la costa
(1).
(2) toglie a
il
il
dominio di qd Dobiit-
Juanchus
uno e
lo
da
lui
stesso col
filius
Dobordize.
Il
paese
furono da noi fiuora essenzialmente seva un passo piU innanzi e vuol rendere probabile,
che questo Juanchus sia identico con quel Januca-Ban
le cui ricerche
guite^
Turchi
(3).
la
del Balcan,
do il
fin
ma
(li
talvolta
anche un
nell'
il
territorio sot-
territorio
si
il
il
Ma
il
quesito
quali
come signori
Genovesi faiono nel 1875 in guerra con quest' ultiil padre. Canale, Ihli Crimea^ II, p. S9 e aeg.
^e$chichte der Butgann [Allgmeine Welthistarie, parte
(1) I
mo, che
(2)
XLIX,
(3)
p. 468).
Hammbr,
l, p.
181.
96
di sngole parti di questo allora Teramente esisteTano (1).
Ma
voDiamo
coi
Genovesi
al trattato iatesso.
c colle
loro
coi)
esempio
Le
Il
essi
ed
s'
loro averi.
Un console
prontamente
assistito
stabiliti
da
da
nel
parte
lui
paese, od invece di
del
principe,
e procedere
venire
come giudice
Un
lo^a ed una
viveri, amenocfa
necessario
il
divieto.
Come
una
carestia
l'
offerti loro
da questo
trattato.
Po-
Turchi la con-
il)
Engel, Le.
uiyiuz.ed by
97
piU parlai^e di colonie genovesi a meriggio dello sbocco del
Danubio
(1). li
Danubio
del
foci stesse
Benarega
telli
castello
per
di
Larici e lo convertirono
Cristiani che
si
un luogo di rifugio
Nel 1455
iratelli
genovesi perdettero
(1)
Non posiamo
dire,
ii
mano
dei
Uno
2. p.
115 e
XLIX,
seg-.
Nic Costin,
moldavo del secolo scorso
fa menzione di ci. Questa
sebbene attinta ad una fonte del resto poco sicura,
storico
II,
98
Valachi (1). Qaanto poi concerne il racconto fatto da
uno staroata moldavo al viaggiatore Boekowich nel 1762,
d'aver visto cio iu Sutzava, V antica metropoli della
Moldavia, oca
meno
piene d'iscrizioni
di trenta chiese
(2),
una citt
a nordovest
di Jassy
Come
Vene-
il
non
essi chi
vi avesse diritto
com-
riulta
in
l'arLa (rieirottobre
chiaramente, avere
dell'anno 1352),
(3).
(oj
Questi
duciiiiieiiti .si-truvano
IV, p. 174-176.
da supporsi che
m
il
estratto
prciiiio
Maen.
uiyiuzed by
Noi abbiamo
fin
e oGcideotale del
mar
Crimea ed
della
visti
tutte
al
Nero, in cui
loro.
mare di
avevano
sempre
le pivi
le
mendioDale
g' Italiaoi
importanti fra
Trebisonda, n
tamente non
Il
ci
tiere alla
Tana.
ai Venes^an
Ma siccome spesso
un quar-
Cogi
al
anche
Carizmi
seppe impedire
Mohaoimed
Tana ed
il
il
VeI Vene*
che dimoravano in questa citt venivano in geneoppressi e maltrattati in modo, che la republica nel-
Tanno 1340
si
uiyiiized by
100
Usbech allo scopo dMmplorare per i bqo commerciaDti
un trattamento pi amichevole ed on altro qut^rtiere
alla Tana, qualora non potessero far uso di quello anteriorieiite
a loro concesso
che indusse
il
Fu
(1).
luogotenente ad agire in
tal
modo
la
Tana vennero
cagione, perch
colonisti veneziani
medesimo tempo
nel
trattati nel
modo
quanto
alla loro
celoma
alla
ziani la citt di
col suo porto
Vo^ro
(Bosporo
affinch ne siano
padroni come
un
il
Genovesi
in
Caflfa,
(2)
(3)
Jbn-Batuta,
(1)
II,
p.
II, p.
455-45^7.
359, 368.
(4)
indigeni
fino ai
tempi
moderni;
ved.
Clabke,
V(/yages en
xj
by
101
papa Giovanni XXII nel 1332 l'aveva eretta a metropoli
preponendole come pastore spirituale
Francesco da Camerino
il
il
domenicano
commercio, che
Ve-
non
Gan Usbech
(2).
il
del
Il
loro
si
affari
fossero
quali nel
colla
Tana
iurium,
II,
p. 437, 445.
Da
447 e aeg.
4S8.
102
Non coQoaeiamo
il
Il
il
er provare,
celebre Pallas
muro^npra
la
il
si
trovavano a Fana-
Ma
Il
(1).
Gan Usbecb,
il
quale coneeee
il
avvenimento
vilegio
al
quello di
la situazione del
modo
(2).
uigitized by
Jl
103
Ma
opprimere
Cao
ad
commercianti veneziani, ed
pieBagle defraDdando
8i
venne ad aperte
dazi doroti
ostilit. Il
(1).
a rap*
Neiranno 1343
accise in
una
lite
iV Canale,
(2
Ivi, p.
II,
p.
452-454.
tutti g-li storici hanno finora attribuita 1' ucciun Genovese, citando corno loro autorit CantacuZENO, III, p. 191. peraltro da avvertire, che invece dell.i
lezione xtvl t<3v ix rtwoucx?, neir edizione di Bonn ora stata
accolta nel testo T altra: ttvt tsSv x BiveTia;. Sanuto
Vite
(3i
Quasi
sione ad
104
Per questa ca^iuue nacque una lotta generale
Tartari ed
GeDovesi e Fiorentini
siani,
qual sacco
ed
fra
Vene-
Veneziani di trecentomila
secondo Villani),
Il
(1)
di trecento ciuquantamila,
fiorini
(2)
Tana
il
reato costretto
(sessanta,
Gan Gianibeg, estremamente irritato per questa nocion suo suddito nel proprio paese decise di
sione d*
iiuirla
(3),
ma
di starsi lon-,
nel
1344 com-
nuovo la
le
loro
navi
citt assediata,
ai
loro stipendi
dei
valenti
approvigionavHno sempre di
impedivano
altri
bastimenti di
facevano molte
mente
prede!.
macchine
del Cau,
Tana era
di gi
(1)
Camtacuzbno,
(2)
Villani,
I.
X,
ma
la perdita
c.
c.
Bandolo,
(4)
uiyiuz.ed by
Le
si
difetto- di
Le conseguenze
Veneziani.
Grecia e
la
l'
di
Italia.
(1)^^
ch ambedue
il
le navi italiane.
offre novella
(2),
il
qual fatto
i
prodotti
Jana aU\oropa.
Veneziani e Genovesi
(3).
Rispetto ai Tar-
le.dae potenze
com-
passo
{baroni]
^li ricusasse
loro
tartari
alla
le relazioni
commerciali coi
Veneziani dovreb-
come una
ripulsa
republiche interruppero di
(1)
i2)
(3)
messa
(4).
Le due
p. 346.
(4)
fetti
Mabin, vi,
p.
59 e seg.
perch avevano grande bisogno dei mercatanti deirOocidente, sia per vendere
procacciarsi
vero,
quegli
stranieri
il
pativano
cui
far in
per
difetto.
guadagno
di
e
il
mettevano segretamente
si
supremi magistrati
republiche
(1).
fra
le
due
Genovesi invitarono
ofife"
dai dazi,
a -pagare
modo
tal
conveniente pigione
(3).
Essi cercarono in
almeno
(1)
KIN,
Canale,
III, p.
II,
p.
153.
che
Digitized by
107
costa settentrionale del Ponto
si
concentrasse a Gaffa
(1).
il
due republidie
mode
di pny-
pot piacere
il
loro proprio,
si
il
desiderio di ricominciare
ofo pace
Giam^.
I loro
ambasciatori riuscirono
(2)
Al
il
Can
mand T invito.
Digitized by
a placar
i'
ira del
Can facendog'U
osservare,
che qael
1*
assiearazione, che se
non ue
nn sin*
un misfatto
in avvenire
veneziano commettesse
golo individuo
Un
quartiere,
giungeva fino al Don venne di nuovo alla Tana sseguato ai Veneziani ma il dazb di commercio doveva
esser portato dal tre per cento che finora pacavano, al
:
si
Tana (1).
commercio
colla Tana ov'era stato interrotto: le prime galee che vi
si recarono dopo la conclusione della pace furono comanprescrizioni antiche pel
commercio
colla
(2),
il
loro
Allora anche
Genovesi
si
stesso (confp.
T indice
di quest'opera).
cenno
re,
di questa pace
Sanuto,
p.
611, ()18;
t2)
Dandoi^o,
l.
e; Villani,
l,
c; Cantacuz.
Ili, p.
193.
Digitzed by
109
ottenessero condizioni pi favorevoli dei loro rivali, per-
ch
(1).
mi
si
mostrassero
cato al
ostili,
ai
loro
calcoli, Kssi
i
di alconi e
s*
caricate (2
Ma
avendo
di
ancora
oltre
pili^
mira ad escludere
il
commercio
p.
(3).
spingevano la cosa
mar
fare in
al Canale, cio
il
la data, la
19 Giugno 1347
quale
allora
Digitized by
(1).
(questo l'ultimo
Gavach
all' asiatico.
alla
ai
trovano
apooda europea e
di Ajiadol
si
Gavach
vede ancor
la
messa sovra
tempo
il
approdare
alle coste
dei
il
Greci,
Ve^
permesso di Genovesi
mar
(3J.
novese.
(8)
NiCEj[H.
Gregoras,
11, p.
844, 877.
Digitized by
Ili
I
la libert
da
fecero
(il
soli la loro
6 Maggio
che
le
pace
coli'
imperatore Gantacuzeno
ed otteoDero da esso,
in generale nel
le
genovesi,
(2).
venne conclusa
La
fra
Genova e Venezia
(il
pii
primo
Gingno
della
ai Veneziani
(1)
Dandolo,
[2]
Liber iurium,
(3) Ibid.,
p,
il
II,
p. 420.
p.
1042; Sanuto,
II,
p. 603.
620, oonfr.
p.
Dandolo,
]>.
426; Navagbro,
6S9.
Digitized by
trattati concbiasi
Qaesf
(1).
<itto
{in lardo-Tordo-
tembre
delio stesso
anno ed
il
sofferte nel
pagamento
amico (3).
La pace
di
le perdite
del
diecimila novecento-
1355
lasci ai
Armenia,
ai
Veneziani
Ora
si
anche
in Chercce.
mand a
lai
come loogo
inoltre,
Hammer, Goldene fforde , p. 519 e seg. ; Cl471-473; singoli passi anche presso Marin, VI,
p. 141, e Mablateib, Arehiv. de mU$icn icientijique ^ 11,
p. 349 e seff.
(2) ctuba il braccio orientale del Vol^a, al quale era
posta Sarai; ved. Frahn Die Munzen des Ulus Dsckutschtj
GaiGORiBW, neir Archivio di Esman, voi. V ( 1847 ),
p. 44
Pre&BO
(1)
NALE,
II,
p'.
p. 33.
(3)
il, p.
il
breve estratto
467.
Digitized by
conducoDO
le
tartaro,
il
veoeaano
tate in cornane
da mi
il
(1).
si
ano del
ma
Ramadan
come suonerebbe
oltre
il
nome
in lingua tartara. Ei
conferm
ma
'
II.
Digitized by
114
come empori,
ni
in cui potrebbero
approdare
Venezia-
(1).
Sadach
maadaie
luogo
al
ad oriente, e
odierno Otouz
porto di Provato.
(2).
Ancor pi
da Elie de
il
(3)
dell'
Meganome probabilmente
Ed
infatti
la
sulla
Prisola
viamo
il
(IcDto
od
nome
di
caf^itale di Sol-
(1)
Berdibeg'. Confr.
nete
la
Hammer
Marin, VI,
lettera di
Canale
p. 71.
Cotuletamar
si
dopo
Anche
trova
E
il
quanto ai
diploma di
inserita
immediata-
come emporio.
simo ambasciatore,
al
p. 345, la
(2)
Cosi DuBOis DE
pag. 226.
(4)
Brunn,
Notices, p. 43.
Digitized by
-*115
dftzi
erano
loro
le
apprezzare
il
fatto
adunque con pi ardore che mai a completare le/ortyicazmii di Caju. Secondo la tradizione conservata
r annalista genovese Giorgio Stella e le due
sulle mura, che almeno nel secolo scorso
presso
iscrizioni
il
lo
siccome
CafiQEi
nel
1361
Ma
la parte prin-
1'
non
s'
accontentavano
di gi possedevano,
quiste.
piti
ma
Genovesi
fortificare soltanto
quanto
Berdibeg
.(3)
s'
impadronirono
il
19 Luglio
Can
1365
'
(2)
(3)
259.
Digitized by
116
quando Bartolommeo
di
dobbiamo nascondere
Soldaja per
al
lettore
Fra
mandati dalla
ali*
abbate Oderico,
si
trovavano
ed ambedue
homi
anno 12&5, V
Soldaja,
quale nomina
essere stati
si
un console d
condude Canale,
pure
Giudice. Dunque,
Stblla,
p. 9, dice
*
anno 1314,
Un medico
Soldaja,
i
Pasquale
Genovesi devono
pu provare
(1)
altra V
italiano,
dacch
l'
p. 1099.
Oderico giudicava pi
incautamente, dubitando
copie
dell' iscrizioui
dell'
lui
esattezza
comunicate
(1). I pii
v^nta alcuna
profondi
hanno
rin-^
1385
scrxione
e 138n. Dubois de
latina
Montpreux
si
fiveva di gi ricoall'
anno
(2). 11
con-
attribuiva
zione r
1385,
aiiiio
quella che
13X4
leo
i^ge
1332, ei rinvenne
si
credeva dell'anno
lui
dobbiamo
fatto
da
lui
stesso
anche senza una visita ai luoghi. Evidente prova per il fin qui da noi detto ofire
r istoria di Soldaja nel secolo decimoquarto. Neir anno
vare
l'
gtame
d'oro
(4).
sotto
domandiamo
il)
od alienarne, ed
pena di cento iperper
in generale di dimorarvi
noi,
editto,
Lettere ligustiche,
p.
132-131.
i2t
(3)
Bbunn,
(4)
p. 352.
Notices, p. 47.
Digitized by
USGenovesi
1^
Nel 1320
il
Caa
:
e gli abitanti
musoimani della citt andarono ancor piti oltre e tolsero
le campane a viva forza dalle chiese, convertendu queste in moschee e cacciando i cristiani dalla citt (1).
K tutto ci avrebbero potato fare mentre i Genovesi
eran signori di Soldaja ggiongiamOy ohe Ibn Batata
nel 1334 trov, essere qaasi tatti gli abitanti di Soldaja
la parte cristiana della popolazione, commubuhiiani
cratiani di Soldaja
l'
maggiore dei
cristiani greci,
ohe prima
il
nuuiero
avevano
ivi
maomettana, avver-
moterzo secolo,
il
(3).
il
vassallo del
Can
di
doimiiio
il
poi,
Come
combina questo
che secondo
la
tutte le
fotto
il
con
Canale
la signoria
Si
genovese
dovr concedere,
fin
dopo
presso
Ratnald,
Brunn
ali*
p.
38
in
di questa angaria.
(2)
Ibn Batuta,
(3)
II,
p.
415.
p. 319.
Digitized by
nomano, dei Tartari e che Bon potremo mettere la conquista delia citt per
Genovesi prima del tempo indicato
i
dallo Stella,
esistesse.
anche se
Ma questi
la notizia di
Tanno ed
ci indica- esattamente
il
V ha ragione
a dabitare
Insieme a Soldaja
Mamai, tentarono
la loro
ma non
1360 e 1380
gi di Soldaja. Marnai
la parte di
il
un Major domus
titolo di
Can
(1);
ma i
le loro
conquiste alla
un termine
alla lotta
ma
divennero padroni
'di tutta
tino a Balaclava
nome
possesso
la regione detta
da Soldaja
il
ad essa appartenenti,
[Cembalo).
si
Gotla
estendeva
Per concludere
comraumt di Genova il
console di Gaffa, Giannone del Bosco, e due sindici
il
trattato in
della citt
presso
s'
delia grande
erano riuniti
Tre ^zzi
il
nella vicinanza di
ueeiBO.
Bawkbb da
fonti russe, p.
Digitized by
120
di Solgat,
del
Caa
di Ghipciach.
riamente nella
La
scrittura
Hn^^ ugarma^
Tartari
ma
(1),
il
28 Luglio
(2).
oltre ai
ponti
presso Canale,
I,
Digitized by
121
pnneipaU gi aecennati, ancora alcani articoli, per esmche in Gaffa dovessero avere la loro sede due
ufficiali del ( ari, senza esser disturbati dai Genovesi, uno
come giudice dei Tartari dimoranti nel territorio genopio quello,
'
a Gaffa
ma
probabile, che
Genovesi
ultime
li
ab-
ostilit.
conflitti
il
le
armati
si
agi' incendi.
Toctaiiiisce,
fra
dei Grimaldi e
il
possesso territoriale
atto
ci
wm
intellifirrble.
in Gaffa
Pegolotti,
p. 7.
Digitized by
122
Genova rimase signora delle citt e oootrade assegnatele
1380 (1)
E neec^ro innanzi tatto di considerare i nnovi
in riguardo geografico
il
e basta
ed
ag-
Il
nome greco
di quest' ultima
Nuova
(2).
s'
Digitizd by
123
menfcre le altre parti di
questo popolo
loro regni
(l).
si
erano mossi
in Italia,
nella
Questo piccolo
molto
ai
al di l del
popoli
esiio
ajut a difendere
zantino contro
uno
dei
le
membri
Latini. In
dominio su tutto
il
litorale
conseguenza
impero il
dell'
del
1380
dei Tartari,
Da
nisse.
vesi
ci Insegna,
ma
da mara,
anti-
in tre
nei Rapporti mensili della societ geografica di Berlino, annata XIII (1852), p. 14 e seg. \ finalmente nella prefitzioae
della sua edizione di Ulpila Stoccarda 185*7, p. XXVII e.
eeg. Anche Bubois db MoxiTPasnz
VI ^ p. 222-238 , ba
,
X>arlato
dlflbsamente di
Digitized by
124
come osserva anche
a
Soldajfl,
quaranta
Procopio
si
trovavano
cui
c'
le
la
situazione
trattato del
1380
quest' ultimo, la
cio Sebastopoli,
ma
soltanto fino a
Cembalo
ossia Bala-
cui se
presso
Sciamo
di
Ohio)
(3),
Parthenit
(4),
Acta patriarchatus
(2) Edrisi, Hi p. 395 ; Lblbwbl> L
Costantinopolitani^ ed. Miklosich et MOllbb, JI, p. 67, 68.
(8) BdbisIj l, c,y Lblbwbl, Q-ographie du mo^ndge, III,
p. 196 e Beg. ; Acta Patriarchatus Comtantinopolitani, l e.
(4) Edrisi, l e, col commeato di Lblbwbl ; AetaSS. Boikznd,, 26 lunii, p. 190 : Ix rvf; Tcparix^f cSv Tavpo9)ev3^wy y?; xH^
vtrq TVJV ;(pav t3v Ft^wv xtXy'j<Jr)i m-ffopiov /fyopivou Hotf^tVtxSv
.
Digitized by
125
Uf9itf (1) e Salta
d'
una
(2). I
contrada, che qua e col poteva ricliianiare alla loro fantasia le ridenti riviere della patria
te molto
piit di
delle citt
il
consumo
La
opportunisdime per
il
lusta ed Ursof,
tempo
due di queste
Genovesi trovarono
cittit,
in
fortificazioni del
secondo
anni or sono
si
vedevano
fortifica**
tificatorie di
clava ;
(1)
262
2v Tcp^ov^ixai; ppivpcv..
NiNGASA
PROCOPIUS
Cd.
BONN,
III, p.
e, dice Qarzuni ; la carta di Gbatiosus BeGi'CQVi (variante Goriam), Gios. Barbaro, p. 16,
EdrisIj
/.
126
I
certa,
i
origine in-
che
litorale
1380.
Ma
dai
documenti
risulta,
da un capitano
genovm feapUanui
(L'asce)
coloniale di
Genova
poi s'occupava
anche
la legislazione
della Gotia (1) .
Fino a che i Genovesi si mantennero in Gaffa, conservarono anche il dominio su questo litorale.
Ma le
anche
nell'
interno del
Crimea
si
della Caccia
e qui
pii^
care, se
a lungo
e con esso
Mangup
si
mantenessero
(2).
Dobbiamo
ricer-
che,
memorabile ed antichissimo
posto sovra
castello di
un monte, dominava
terri-
p.
\::.
Digitized by
hanno
aecorataiigfeDte
d'
non
mai
fosse
vi trov trac-
Morawiew-poBtol aveva^osservato, che a Mangup mancano del ttitto gli stemmi che del resto sono cos frequenti nelle costruzioni erette dai Genovesi
(2).
Anche
pii
che
strettumente
documenti
si
(3).
Non
poi probabile,
che non eran attraversa,ti da una via commerciale importante, o che vi fossero in generale stahilti.
Torniamo adunque alla costa meridionale. Oltre alla
Gotia
lodava con
la
la citt di L'a-
1374
sigf II,
Digitized by
128
troviamo qui guarnigione genovese,, un console ed
altri
prima
dell*
sott\)
il
conso-
Simone dell' Orto (2). Secondo Martino Bronioyios, che viaggiava in Crimea nel decimosesto secolo e
quivi raccoglieva molte notiaie che risguardano l'antelato di
facile, ai
la cui
discordia e negligenza
(3).
Per
quando
la
moterzo.
Ma
suoi dintorni si
mantenne
medio
luogotenenti bizantini
.
di principi greci
p*
(4),
(5),
Bbunn,
(3)
/.
e, p
I,
59.
fol.
7.
DuCAS,
p.
74 e seg.
Digitized by
129
feudale iu quest' angolo dclhi penisola
come una
seguito,
in
memori
dell'
(1).
Noi vedremo
si
assoggettarono a
<|ael
dina-
che
(2)
dinasti greci, di
(3).
nel medio evo una Jiorente citt commerciale dei Genopeii, essendo
tempo non
occnpa,
mente
V*
Chmo,
rovina
il
commercio, concentrandolo in
le relazioni
che
(4).
dei Bizantini
Non
impossihile
de*
questa
citt essenzial-
Genovesi contribuivano
citt, anzi
1'
esistenza d'
un vescovado
latino in
(1)
Fallmerayer,
c.y
IV,
1, p.
40,69,103; DuBOiS db
MoTPBBux,
(2)
G. Heyd,
11.
Digitized by
130
Mentre in tal modo si estendeyaoo i possessi di Genova in Crimea verso occidente fino a Balaclava, si
allarg^avano anche ad oriente di Gaffa. La republica
acquist Chercce (Vosporo), ma noi ignoriamo il tempo
in cai ci avvenne. La prima menzione d' un consolato
genovese in questa citt
nell'anno 1456
(1),
ma
deli'
anno 1449,
offer nei
1340 Chercce
al
impossibile che lo
signore di Solgat
ai Veneziani
e questi se ne ser-
come
E
il
che
la seconda
medio evo,
mare, appartenga
al
di cai si
vede
minio genovese.
Tanto
come
possedimenti ge-
medio evo.
Quale cambiamento in confronto di tempo, in cui i
Genovesi erano stati accolti per la prima volta iu Gaffa
fa verso la fine del
un eamiderevoe staio cohn^Ue gmocon popolazione parte greca, parte gotica. Il centro
politico per i nuovi acquisti fti sempre Cfa, che il
capohmgo di tutte le colonie genovesi al mar Nero ed a
in cui si estendeva
eese^
il
tutto
U mar Nero
(2).
Brunn, Notieu,
tutu
(2) Ti^tius
Semini
53 e
p.
seg., 62.
'y
Digitized by
131
il
citt al Ponto, q
ed in tutte
per met
met a
cittadini di
nominare
la
consoli di
Gaffa,
cancellerie (1).
tal
modo
ad
il
altri in qualsiasi
diritto
importanti e cospicue,
per
modo
(2).
vero, che in
ma
non
si
quello di eleggere
consoli
uffici inferiori,
altri
sempre
contro
il
loro proprio,
(1) Canim, I| p 241, 3i4 (dove invece di Limissi bisogner leggere Simissi), S59. Che anche i ooasaU per Yosporo
venissero nominati in Genova, provano gli estratti dei documenti presso Canal, I, p. 906.
(2)
Cahalb,
I, p.
244 e seg.
Digitized by
motivo a lagnarsi di
lui (1).
ammin
Una
vano
sorveglianza su tutti
quanto a
in
sm-
puntualmente
adivano
essi
le
lagnanze
Gaf^a. Il
contro
sottostava ai loro
quanto
pene da
alle
tali
infliggersi.
Accanto ad
essi esi-
quali,
il
sinda-
il
ricorso.
In Gaffa
venne cos sorvegliata ed esaminata tutta l'amministramar Nero (2). Questa citt era anche
non
ma anche
I consoli di
vevano da Gaffa
i
capitani ed
Da
menie mandati
1)
(2)
alle casse
Canale, L
Canale, I,
p.
277,
p.
:^02.
Digitized by
133
Queste veoivano visitate dai pagatori di Ga^a
della
si
ali*
(ujizio
tanta impor-
di
ma
glianza di tutti
cittadini,
libri,
a cui era
lecito di
quando volessero
prendere
(1).
In ugual modo era provveduto riguardo all' of^afumento mUUare. Incaricati del console di Gaffa visitavano per lo meno tre volte all' anno le /orti/lcazioni di
Soldaja e Balaclava, ed in intervalli maggiori, quelle
di
Samastri
soldati, le
piti
e via dicendo
flitti
lontana; esaminavano
(2).
Quanto
piti
Tartari, tanto pi
coi
il
numero
frequenti fossero
si
con-
essere
Q^a era
dei
mura
difendersi.
consoli
Giacomo
ne
(1)
(2)
(3)
I;
p.
Canale,
Canale,
Stblla,
161
II,
p.
I,
p. 246.
p.
p.
245 e seg.
I,
1096; Oobrico,
p.
'
Digitized by
134^
pi che una sola, quella di papa Clemente, di cui ab-
'
di
sopra. In
si
si
ampia
un'
dietro,
valle
un moro con
da un'alta
il
qua-
occupato
da un
un
moschea, mentre
latine
le iscrizioni
che in esso
si
rin-
(2).
Al di sopra
della fortezza
(tav. 1-10), e
anche Canale,
taiitc
che
si
iate pi sopra.
(2)
<?i
Bboniovius^
p. 10.
V
Digitized by
135
inferiore si scorge sovra la
punta
mezzo, pi piccola:
della di
il
d' aiia
vertice del
rape la citta-
monte
coro-
tatto
non
dMserizioDi e stemmi,
delle belle arti
genovese
si
co' suoi
pensasse
saffciente acqua,
di
ma
ornamenti
[1;.
provvedere
la
provano
nna
ricca messe
rallegra anche
Che
il
caltore
governo
il
guarnigione di
che in yart ponti si rinvengono. Anche i documenti pubblicati da Canale ricordano questi acquecisterne,
dotti, la
L' ufficio di
fortezza
non mancassero
viveri,
clie
nella
armi e munizioni, e
console aveva
oltre
il
comando supremo
della guarnigione;
lui si
S. Croce,
contenevano
V altro nel
gli ordini
Una
(j)
La
gio di DuBOiS DE
guardo
222
tav. 45, 64
p.
(2).
UL
tav. 29);
fcOtto
ogni
ri-
II,
e seg.
zioni e le
serie
Digitized by
B&iaciava (1).
questa
il
F odierno villaggio
sima
maro
di Balaclava,
(2),
l'
tamente.
dominandolo perfet-
di cittadella inferiore,
numero
accanto a quello di
GafBEt,
la cui diocesi
da princpio era
pnux, Alante,
(3)
Canale,
I,
p. 301.
i-
Digitized by
137
rimanente Rassia e della Bulgaria. Cosi Soldaja e Baiaclava (1) ebbero in
seguito,
a quello di Gaffa
dioati
loro
che
SI cuiservavatiu
di
avevano in
dintorni
i
Goti,
tal
modo
il
si
loro
vescovi da Costantinopoli
novese e
col
di
le
s'
(2).
Anche
la diocesi del
vescovo della
(]U)tia,
concernevano fra
Il
altri i
patriarca di Costantin
luoghi
quali conosciamo
come
)|)oli
poi
che era
pure propriet dei Genovesi. Questi non turbavano le relazioni del patriarca costantinopolitano
i
con la Crimea od
il dominio geno-
(1)
KALE,
(3).
Ili, p.
llOd^e seg.
Ca.-
304 e seg.
(2) Le-Quien, l. e, L p. 1244, et Ada SS. Bolland. 20
Junii , p. 190: Ada Patriarchattis Constantinopolitani, ed.
MiKLOSiCH et MuLLER, i luoghi citati nel refj:istro sotto V^-v-ly..
(3)
1,
Su
p.
hanno ultimauiLU te
Acta Patriarchatus Constantinopoitant. Ved.
U, p. 67, 69 e seg. ; 74 e seg. ; 148 e seg. 249.
sparso luce
p. e. 1, p.
ie
577
Digitized by
138
U acquisto
estenaione ed
il
in Crimea, la cui
ra,
commercio
meno
per
coli'
Egitto
Gli avvenimenti
(1).
favorevoli per
Genovesi verso
non ardirono
accampare
paa
volsero
la fine della
/atti
a Torino
che i Veneziani
dovessero essere del tutto esclusi dal commercio pontico
e solo richiesero, che per un certo tratto di tempo non
di
la pifetesa,
il
il
medesimo tempo
Ma
Tana
pel
(2).
(3),
col
il
dei
reggitori pi grandi e
p. 88.
(3)
Digitized by
queste spedizioni,
Timur avendo
sconfitto
Can, per-
il
cronaca di Treviso)
maudarono
al
Vene-
altri (cosi la
conquistatore una
tranquillamente abitai^e
i^ei
loro quar-
Timur dichiar di concedere tutto quello che imploravano ed anco cose maggiori, e fece ricondurre iilla Tana
r ambasciata da uno de' suoi grandi. Pare che la pi
parte degli- Occidentali fosse stata ingannata
da questi
si
tempo
stata finzione e
ratore.
stabilito
troppo, tardi s*
Quaudo
il
conquistatore fece
Musulmani
il
:
tutti
Cristiani, di
le loro
e tornarono in patria
ma
Dai regesti di
140
documetiti venteiani pablicati da Canale (1) risulta, che
la republca di Venezia fa assai sollecita a riedificare il
edilzi
eie
come
fortificazioni, e
me. Le
la chiesa,
fortificazioni
veneziane alla
forti
Tana devono
som-
essere
che
ne d Giovanni Bembo (2). Il quartiere dei Veneziani
nella citt non era soltanto circondato di mura e torri;
etate molto considerevoli, secondo la descrizione
ma
essi
due
torri
possedevano ancora
Tana posto sa
loro beni,
quando
che anche
nemico. Pare
fortificazioni e
le riedificassero
altro
Cbipciach
(3).
mani
Andrea de Redusiis de
Quero, venne informato di diversi partioolari ohe si riferiscono
a questi avvenimenti da Pietro Miani e da un Genovese Giovanni Andrea, ved. il suo Chranicon presso Mubatobi, HlX,
p. B02 e se^. Altre delle nostre notizie sono tolte da Sanuto,
Vite di Dogiy p.
e da CHBaBPBnniN Ali, HUtoire de TimurUc, trad, par Pns nn la Cboix, II, p. 965. Intorno a
ritornarono in patria lasciando dodicimila cecchini nelle
del nemico.
Il
oronista trevigiano
(2)
(3)
962 e seg.
Digitized by
141
di
erano
due stazioni
le
situate sulla
Dell'
le
mercanzie preziose
vicine alla
piii
grande via
:
delle
in Astracan
dell'
Tana che
fossero
mare Caspio
La conseguenza
della distru-
rovina
deli'
ultima citt
si fecero
dell' India,
che in
da Astra-
in questa citt
can,
Il
(1)
Siccome
alla
Tana, come
in Gaffa,
(4).
si
faceva
il
com-
cos Sarai
mercio deg-li schiavi (Canale, II, p. 461 e seg.
aveva importanza per la Tana anche per il suo mercato di
..
schiavi,
Aboulfda
BEDDiN, Notices
2)
Gios.
irad.
par Reinaud,
II, p.
323; Sceha-
Barbaro ed Ambb.
p.
(4)
Fra
altre^ cose
al disopra della
142
A questo disastro durevole
mici, che
si
nell'
Gan
Il
di
la
salv iu camicia;
altri possessi
prigioni tutti
flutti
perdita di essi
la
commer-
si
mercanzie ed
in
11
suc-
suoi prigionieri. Se
il
Geno-
soli
di
Puladbeg
i
Ge-
ma
favoriti.
babilmente Cherimberdi
ebbero
colonisti
il
soli
Veneziani
Cau Lichebardo
s'
immischi
(cio pro-
che
in contese
Tana fra
con un esercito
Il
accompagnato da
ma
e che
di centomila uomini.
pello,
la
rovina
annegarono :
il
Can
negozianti
veneziani
;
altri
Non meno
di
perdettero
in
a sessantamila
Babbako, l
e., p.
9, 14.
Digitized by
143
zecchini. Tutto
calcolato
ad
il
fu
ne sent per V
aveva rovesciato
cipe
Fd^U
Tootamisce
di
si
rifuggi a Gaffa,
il
prin-
ma Edegu
talmente
implorarono
(1)
Dopoch Timur
maniere potenza
sebbene non ne divenisse il Can. Uno
marci contro
strette,
influsso nocivo.
seppe riunire in s la
nel Chipciach,
de' figli
il
pace
la
un
asilo,
mentre per s
alle
fug-
il
stessi
(2).
rettificati
p. 370 e seg.) dati alla Ttaiaj come pure un altro, fatto alla
medesima dtt dai Turchi nel 1415, assalto, nel quale ! colonisti venesiani potevano rifugiare a Costantluopoli la loro
seta e le altre mercanzie,' sono raccontati da Samuto presso
MuBATOBi, XXII, p. 854, 856, 898, 923; U primo dell'anno
1410 narrato anche dal Cotinmt<Mre di Danuolo, p. 524.
(2) CtAviJO, p. 1^197. Intorno ad Bdegu ved. Haumbr,
0lden Morde,
alla trad-
200
CAHBim
reipub.
Genuensis,
lib.
IX
imperio
Tartari,
ma
diritto sospetta.
Digitized by
se-
si
pendente ed
in
aveva
esist;enza indi-
GkeraL
inatle
si
mostr
ostile
a Caffa e
si
un Canato
come
Ma^i
la molest assai.
Fa
ch
ei
non
ajuti.
il
governo ge-
di
tolto ai
(1)
Le
Theodoros.
itodor
Genova era
fonti
(a/(o eaetfwpo^)
non
si
si
cata da Duboib db
Momtpbbux (Mla$,
26;
Digitized by
145
in
&2
in Calata: nel
seimila soldati
Hagi Oberai, a
pace con CafGn e finalmente per terminare la lotta
oolPimperatore Giovanni. II Lomellino assalt prima i ribelli greci in Cembaio e riusc a sottomettere questa citt
riassoggettare Cembalo, costringere ilan
fate la
di
nnovo
al
dominio genovese
VI,
testo voi.
0fioV'>c.v
xot!
257 e seg.
p.
'Trapa^a).a^(ji'a;
],
come
e nel
p^ era ancora
ov^/Tr,? 7r>w;
'A/t'?;'.:
NARETos
(leir
r.
il signore
della Gotta con trecento Vaiaceli e gli ha dato
cinque battaglie ordinate e non V ha potuto ottenere, perch
Jortissinw
ol
p.
Final-
Anche secondo
Matth. de MieBboniovius, p. 7
1' nltima
106 e seg.
altre fonti,
luogo.
tutta la Gotia
di
questa
l'ciiiiiglia
O. Heyd,
11.
10
146
la capitale dei
Gao
Crimea
della
(1)
H corpo
genovese
ana
terribile sconftta.
che
non
forze,
ed
Caffii.
coi pochi
ivi
di questa spedizione
tribotar ai Tartari.
condila
La mag-
il
(2).
Debole
com' era di
imprese di
momento
Secondo
il
cobnisti genovesi ed
(3).
Peggiore che
tutti
il
go-
Bosporo; ora
costretta
si<?nori di tutta la
impadronirono anche
ali*
Ca% o
Trebisonda vo-
a passare davanti
ai castelli, eretti
dai Tur*
vsit la
Crimea nell'anem-
in essa dominante:
p. 1086.
(3)
Laon. Chalcoc,
p.
130.
Digitized by
147
OenoTa e
repuhliche di
di Venezia
il
modo a queste
della vita.
il
resistenza di que-
repubiica
non speravano pi
cialmente con
r erario
Genova una potenza che disponeva di mezzi magche il Comune e che cosi almeno credevasi
in
giori
La
repabiica,
per provvedere
dodicesimo secolo in
altro, sia
un
imprestito dopo
fre(^uentemente
gnare a
s'
poi, di fere
tale
da societ
ci pi
impe-
di capitalisti, e
1407
si fece
Banco di
(1) Brevi cenni sali' origine e gl' istituti del
fol. 171
Giorgio si leg-gono presso Agost. Giustiniani
Foglietta, p. 539 e seg. Serra, III, p. Gy-72 IV,
e seg.
Maslatrie, Histoire de C^pre, II, p. 868 e seg.
p. 295-313
Studiosi dell' istoria delle finanze nel' medio evo che vogliono
conoscere quest' importante istituzione consultino Ant. LoBERO , Memorie storiche della banca di S. Qiorgio, Genova,
1832, e Carlo Cumbo, Memorie sopra l* antico debito pubbheOf mutui, compere e banca di S. Giorgio in Genova, ivi, 1842.
Ultimamente comparsa V opera del prncipe Ad. WiszniewSKi, ffistoire de la bang^ae de S.t Georges de Gnes, Paris, 1865.
S.
Digitized by
148
di tutti
una
crediti. Il
venienti
ognuna secondo
goyemo aTeva
delle azioni
somma
la
dei loro
trasferite
a que-
goso e
trovavano
di otto uomini.
ad amministrare
gli altri
la
doge Piero
di
Campofre-
novembre 1453,
il
parte
'protettori, osia
cos
li
Alla
di riscuo-
a loro spettante, si
una giunta
fuori.
dopo
il
15
la conquista di
Costantinopoli, cedettero formalmente per sempre a questa giunta la colonia di Caf'a e tutti gli altri possedi-
menti genovesi
al
mar
Nero.
Il
ma
dare leg^ in
diritti spettanti
tutta la giurisdizione
eletti,
eser-
non esclusa
la
penale.
detto
migliori di tutti
che anche nelle colonie verrebbero mandati come funzionari uomini probi \ e si nutriva fducia nei grandi
(1)
Digitized by
149
mezzi di cui la societ disponeva e nella rapidit del-
V agire, cosa
Siccome
non
indD<2:iarono
Ponto, cosi
le colonie al
a metterle in
ffotettri
giori,
il
due
altre navi,
meno
forti
della
Crimea molti
il
colonisti si riti-
nomer
(2).
E non
era
nemmeno
facile
a rin-
g' infedeli,
Notices et
estraits,
n. d4.
150
sebbene
e promesse
mar Nero
non era
perch
lo stipendio
che
dovevano superare
si
aumentare almeno
personaggio
Per
pii
Io
nell'
Il
rifiutavano a recarvisi,
in proporzione ai pericoli
banco
si
vide costretto di
il
allettare gli
uffici si estese la
si
uomini ad accettare
altri di questi
prima.
Il
somme
per provve-
conseguenza di
due lire invece delle sette lire che anteriorpagavano come rendita, ed anche per questo
ossia circa
mente
si
pagamento doveva
pattuirsi
un termine
il
Il
(4).
Ma
n.
151
assai molesto perch le rendite della citt si facevano
La
affatto'
il
commercio.
S. Giorgio
all' ufficio di
con
che
una parte dei pesi e che s^ introducessero risparmi in tutti i rami dell' amministrazione. Disgraziatamente furono diminuiti anche gli stipendi di molti
degl' impiegati, il numero dei soldati e la paga delle
guarnigioni (1). Le conseguenze funeste di tali misure
ricati di
tributaria
II,
somma
Benedetto Bei
Canale,
II,
riguardo agli
che
di quello
p.
presso Pagnini,
118-135,
II,
p.
249.
ha publicato molte
deliberazioni
delT UJJicio di
S.
notizie
Giorgio,
Ad
Il
esse attin^^iarno
parte
d'
l'
esistenza.
Digitized by
uon
si
continu peraltro a
aspettare. GknoTft
fecero
luDga e
difficile via
Quando dopo
(1).
la (iadnta di Trebisonda ai
un
(2). I colonisti
altro ajuto
stessi cercaronsi
certo Galeazso al re
al loro stipendio
questi commisero
ti
(3).
ma
che furono
tali eccessi,
tutti trucida-
il
da una parte
Mohammed
sultano
il
aveva esteso
fino al
il
(4).
II
con una
Danubio e dair
altra
fino
alla
suo primo
1)
p.
1461
n.
XXVIII; Cambiki, l
e.,
159 b.
(2)
Papa Pio
II
esort
con
una
Monumenta
(3)
hist.
Dlugoss,
Slavorum mertdionah'um,
libr. XUl,
Uistor. Polon.,
a
Theinbb,
d' indulg'ensa
lettera
ved. Agostin.
l,
p.
464 e seg.
317 e
tona. II, p.
Oderico, p. 193
Benedetto Dei, che merita minor
anche di relazioni strette dfla citt di Gaffa con
;
fede, parla
ONiMi^
II, p.
il
248 e seg.
Digitized by
153
0 Samastri. I Genovesi avevano eccitata
ii
l'
saU
come
ira del
or Calata
stesso della
domanda e
tenne dietro
alla
tire eragli
ma
il,
la dichiarazione di guerra
'
fatto
che
segno, che
con una
flotta
colonia SemoBtr
La
citt
dialmente perch, a motivo de' disgraziati risparmi delGiorgio, era stata recentemente diiuuuita
l'ufficio di S.
la
sua guarnigione
Essa
si arrese al
tore trasfei
(1
novii
tia
due
Canale,
il
lo stipendio
uomini
11
(1).
conquista-
a Costantinopoli
p.
128.
adunque
Hammer,
degli
4 Aprile 1459.
passata in
attinfreiido a
l'uiiti
Kaii,Li tiiUnS
Trapezunt,
p.
257
non pu esser
caduta prima dell* anno 1461 (BeichichU de$ osmanisehM ReicheSf l, p. 548 e seg.)* Ma potrebbesl domandare, se non sa
possibile he Laontoo Calcondila abbia ragione, quando raoconta essere Samastri caduta qualche anno prima di Sinope
eTrebiscmda (forse 1459), in conseguenza d*un assalto contro
perch, secondo altre indicazioni^ Trebisonda
Non potendo
il
ad Hammer.
Digitized by
164
un terzo
lasci
a Samastri
(1).
La conquista
Sa-
Vmimto
che
cosi
Mohammed
Tr&mnda
^Qche
piti seraineiite
ma
settentrionale erano
prima minacciate e
di
(2),
nel
la loro
rovina
pareva inevitabile.
Poco dopo
la
caduta
di
Trebisonda
form una.
si
r impero ottomano. Erano queste il soldano dei Turcomani UBon-Hasaan, il quale aveva esteso il ano domi-*
nio su largo tratto nella Mesopotamia e nella Persia
il principe di Caramania, nella pane sudest dell' Asia
:
minore,
la
republica
di
Venezia
Dubitiamo as-
(3).
sia
messa in rapseguente
sultano. Negli
fatto
il
il
mMta
pu esser
dubio.
(3)
La caduta
un
quando
trattato col-
Era troppo
tardi,
i vantag-g"!
di questo trattato.
(3;
Berchet, Venezia
(4)
e la
Persia, p.
1-21.
II, p.
Digitized by
155
anni 1473 e 1474 due Veneziani pasaaTatio per
l'nno, Caterino Zeno, tornava dalla corte di
in
l'
altro,
ed
lui
Amropio Conia-
in
CaflSi,
Usun-Hassan
modo
dire,
albergo in
console genovese
assisterli,
Dobbiamo
il
al saltano.
pagava tributo
lui
(1).
matura per
la rovina.
assalto per
salto
nel
territorio
tano della
campagna; nel
si
chiamava capi-
trattato del
1380
detto
Gan
persona
210
della
della
ed
Crimea
console di
campagna
lo
Gaffii,
che consisteva
(1)
(2)
Notica
(2).
uomini,
p. 63,
et extraits, XI, p.
55
156
campagne intorno a Caffi. Certo
Eminech*bei occapava da qualche anno legalmente
della popolazione delle
dova
dell' anterii
ma la
ri^
ve-
pos-
il
sibile
luogo
il
diritto
non
yi
aveva alcun
Tartari. I tentativi
di corruzione
novese Costantino
(li
ge-
il
uno
dei
fico,
quest' afbre,
non escluso
il
ven^
Sertach anche
che
il
Can
fu incolpato di
della
e di disporlo
il
figlio di
si-
giore
ma
nello stesso
tempo goduto
il
mag-
(1)
Hamubb,
0etchichte der
p. 33;
Digitized by
il
il
sentimento di grati-
desidei^l
come
non
se anch' esse
ma quando
elezione di Sertach,
il
Can venne a
Gaffa
resistenza.
che verrebbero
assai
Il
Can
passo
si
minacciando
non
madre
forte,
deciso in favore
si fosse
Le cohsegaenze
si
La
due
unirono i
i
tristi
di
contro la
questo
Can
si
vide abban-
popolazione delle
campagne
suo ajuto
Gan,
mostrarono tosto
Mirza e di Eminech
il
nemici rin-
che Eminech
nei
ostilitit
chmm
in
(!]..
Una lettera di Mengli Gherai, che si riferisce all'afcon Eminech si legge presso Miklosich e Mlleb, Acta
graeca. III, p. 292 e seg. Tutto il racconto nostro intorno
alle cause della caduta di Gaffe togliamo al racconto di o.
Giustiniani p. S26 b-927 b, che molto particolareggiato
e sembra meritare ogni fede. Bi cita come sua autorit un
(Ij
fare
tano
Mohammed*
al sul-
primo giugno
le
truppe,
due
il
il
le artiglierie, e diede
che
il
Il
scritta
p.
tardi di quello,
'
Digitized by
159
di potersi
Chircor
mantenere
(1),
residenssa
di
millecinqne-
cento cavalieri
mico
non
tori
mura erano
numero
arresero ancora
si
fonti (3)
abbia
degli assali-
non
il
il
sei
un
nuove
armistizio
risulta chiaramente, se
(carole) o se soltanto
sicurezza dciki
un
testatico
(1)
pr. s.so
Aboulfkda.
Chercuer u Chercri
presso
presso Ambr. ContaGios. Barbaro
p. 17 Cherekiarde
herausgegeben
presso Schilteegeh
RiNi, p. 63 Chercher
von Neumann , p. 106, Karckeri negli Ada Patriarchatus
ConstantinopoL, II, p. 143, Xol/apt, nel Nouv. Journal astaKarker ed aiiclie Kirkel.
tique
tom. XII (1833', p. 354,
Esso l'odierno Giufutcal, fortfjzza sul monte presso Ba^trad.
par Reinaud,
li,
p.
319,
di
b,
anche
costretti
presso
Malipibbo,
Canale, III,
p.
lU;
p. 349.
Digitized by
160
con
Fatta la
tale patto.
ma
come
si
trovavano nella
Qtt,
Georgii, Cerchessi ed
Polacchi, Russi,
Valaclii,
venduti
come
schiavi, in parte
testatico
il
che ne fnrono
Ma
il
colpiti, tra
il
quindici e
il
possesso di qoelli
1
dodici ed
cento aspri
il
tredici,
ambo
(1).
venne
sessi e fra
mila, secondo
Pareva che
pena
gli
il
soltanto.
Ma
ap-
abitanti
il
dui^o
comando, dovere ogni abitante sotto pena di morte pagare in contanti entro tre giorni la met delle sostanze,
aveva dichiaratu
le quali
non potevano
fare,
tormentati con
di
malgrado
ogni sorta di
(1)
Un
trasferiti
a Costantinopoli.
meno d*on
colonisti
soldo, ved.
Fall-
p. 319, nota.
Digitized by
161
italiani abbandonarono in tal modo il dodici luglio CaflFa
andando incontro ad una malsicura sorte nella capitale.del nemico (1). Sola una parte di qnesti emigraoti
rituK a sorprendere 1* equipaggio torco del bastimento
a Moncastro
Acchermann
).
d* impadronirsene.
cacciare via
tinopoli
perla divisione
fra
della
salvati
delle contese
V occasione
Ma
nave insorsero
Latini
popolarono
(2).
Egli
si
accontent di
una regione
della
a Costan-
citt
fuora
G. Ueyd,
II.
il
Digitized by
162
disabitata e pagarono al sultano
che etano
quelli
stati
il
traBferiti
Fra
loro testatico.
Oosiantiiopli era
la
coi aohornazione
Ei fu poco dopo
ad istigazione
di
il
Eminech. Anche
il
tutto
litorale
il
le loro
(1).
conqui-
meridionale di essa
Gotici
(2) e
Broniovius
ci
racconta alcuni
d'
on metropolita greco.
alla resistenza.
il
teatro
ha di
erano
ritirati. I
tom
Turchi la-
nisti
e le tnestre
(3).
Dicesi che
una parte
dei colo-
Mangup
nell'
(1)
(2)
(3)
BbomioviuS}
der rim, p. 34 e
alla
refir.
p. 10.
digitized by
163
difesa ugualmente inutile di questa piazza forte (1),
ma
zione.
anno
increscevole che
tizie
i
mar Nero,
la sorte di Ga&.
Turchi
(2)
a hmgo dimorava
alla
Tana e
che
suprema, anzi
d* altro
1'
unica, e che
rappresentante del
vitore di
tempi
il
torit
dogana
(3).
m questi
ultimi
meno con una sillaba, continuavano ad avere i loro conTana e lavoravano ancora nel 1449 alle {rti-
soli alla
La conquista
degr
Italiani
su tutto
(1)
(2)
nome subentr a
mar
qnllo della
Viaggi, p. 7,
9.
BiiUNN, Notices,
l.
e,
p.
352
Miechow, Tra-
p. 2.
15.
p. 62,
Digitized by
164
Tana, contiDnarono benl a
fiorire delle
famiglie geno-
ad ano staiiKtamento piuttosto considerevole neUe vicinanze della nuova capitale di Bi^sarai, dove protetti
da privilegi potevano abitare e liberamente praticare
il
culto cristiano
gono
(3).
Ma
non
distrug--
la verit della
di far
tentativo di riconquistare
il
possedimenti al Ponto
prime deliberaaoDi ed
ma
ai
il
progetto
si
primi apparecchi
(4)
(1)
suoi
an-
com-
il
\,
arrest alle
fallito.
\, p.
Rem
(8)
Bbomiovios
SiBSTBZBNCBwicz,
p. 9. Assai
p. 338, attnto
KHm
improbabile
il
racconto di
Menali
Notim
et esBirait,
XI, p. 90.
Digitized by
--165^
Quando
in Italia fu geucraie
ira
contro
Portoghesi,
BooDa Speranza e
il
capo di
il
delle Indie,
il
pensiero di con-
Egli intendeva di passare pel mare Caspio e d' approfittare di molti fiDmi
ed
altri.
Ma
il
come V
Indo,
il
Gihon,
il
le
mercanzie
dell'
Indie
Volga
1'
im-
avrebbero
il
progetto
da Centurione
diffidenza, che
istesao fu espoet al
(1).
Digitized by
Digitized by
VI.
NELL'EGITTO.
Fra tutte
che
le vie
si
offerivano al
commercio
fra
di evitare
perch
quanto
piti
viaggio per
acquasse
il
cercava
Le mercanzie
si
relativamente
eccettui
il
la
pi breve, e
il
mar
(1),
come
il
(1)
si
Spagna per
Rosso ed
che
terra,
dell'India e della
vano
il
pii
GuGL.
nm publieum
DI Tiro,
perci
paese di transito
utrigue orbi.
Digitized by
168
Ma anche,
dell'
di
pro-
ricchi
Europa, mentre
d' altra
come legname e
vita,
merciante occidentale.
na
ferro,
I
e continuarono
ed allettava cosY
commercio
il
com-
il
coli'
Ed per
mezzo rinvenia-
ci,
mo
numerose tmccie
secoli dell'evo di
ma-
trova-
si
fama
ma pare che
seguaci
dell'
cristiano,
nell'
Egitto. In esso
il
li
leggenda
viaggio di
dominavano
fanatici
nome
tini,
la
le
sudditi ogni
commercio
coli'
(1)
Le pruove
di ci vedi-nella nostra
(2)
Dandolo,
p.
(j^).
prima dissertazione.
167.
Digitized by
169
Ma
il
fatto accennato,
l'
che
prova ne
, oltre al
i
quali nel-
delle lagnanze,
armi e
irrit
del
i'
legname a SaraceDi,
la
sotto gravi
gname
pene
di
tardi
pii
sforza di
vediamo, come
Ma non
(1),
le-
permettendo
di vent' anni
dominatori
fra
quali certamente
dei
dell'
che
il
si
Anche
viva ed aumen-
il
(1)
p.
EoMANiH,
I,
p. 248,
373 e seg.
Tafbl e Thomas,
1,
25 e seg.
(2)
II,
p.
298.
VII, p 29;
I,
p. 269.
combattendo
fra
accolsero amichevolmente
fossero forse della
medesima
primi,
a coi appartenevano
citt,
psilese
del principe
Califfi
grandi
specialmente
ch riguardo a
V Egitto dipendeva
doveva condurli
modo
(1).
Ed
soi-
gli Occidentali
loro
Non possiamo
dubitare, che
tali
mercan-
incitamenti fa-
che
materiali
i
Crociati.
da guerra,
Dobbiamo
d' Italia
lai-
per lungo
tempo ci deve essere sembrato cosa lecita, e l' argomentiamo dal fatto, che nei trattati fra gli ambasciatori pisani
coli
ed
concernenti
l'
p.
II.
25,
p.
e la
120 e
Memoria
seg-.
Confr.
Digitized by
ambasciatori
Se
(1).
uso
meno
anno
anno
musulmano. Le
F Egitto e le nazioni commer-.
ciali d'Italia non erano adunque nemiche all'epoca delie
Crociate, anzi riguardo al commerdo prima e pi chiadi
in
ramente che
osservare
il
fatto
umana
esistenza
un
si
pot
ravvi-
l'
Fra
Italia.
documenti genovesi
di recente tratti
si
trovano circa
(2),
latte allo
Non meno
mare
approssimativamente cos
vesi (3).
tempo nemmeno
spesso visitato dai Geno-
Se
il
treutotto bastimenti
.chiaramente scorgere, che questa presenza di navi mercantili d' Italia nel porto d* Alessandria era cosa solita
e che
si
Macrizi
da
non meno
in Alessandria
di tremila negozianti
europei
a cagione
Anche,
sono nominati
il
scate, la cannella,
pepe,
i
il
legno del
iiresile,
come
che
articoli
Genovesi
gnato dal
favorevoli condizioni
male
mo-
dall*
Egitto
parte proil
paese ba-
mandavano
d' Italia
al Cairo,
sia
cittadini fatti
non
prigionieri in guerra
di rado
j).
la
:
a queste ambasciate
Q-uillaume de Tyr,
fre-
intelli2:enze
soldani corrispondevano
pili
Le potenze commerciali
(1)
noci
Nilo.
quentemente ambasciatori
re delle
le
Continualian de
102, e seg.
(2)
(3)
Monumenta
p.
LV.
hisor. j^atriae,
L e,
Digitized by
PUoHo RanUri
il
liffa
Nell'anno lldd
Italia.
(1)
Ca-
il
commercio e
della fonda-
ma
il
loro vicen-
devole commercio. Certi Pisani avevano uccisi .dei sudditi del Calififa imbarcati
con
essi nella
medesima nave,
Il
Califfit
figli,
vi
dimoravano
egli
li
carcer e
li
piti ritornare,
dovevano essere
favorevole esito
puniti.
:
raGEire
Aoif
il
il
commercio
(1)
la
puni-
interrotto fu ristabi-
Benincasa,
Giugno
non
Galiffit
aveva in mano
Boll.,
se
mal&ttori, che
La missione
Vita
Rayncm
il
le
permesso di
Pisani, negli
Ada
SS.
condurre
ma
le loro
anche al Coro^ e di
tatto
il
fare in generale
commrcio in
Palestina.
Appena fa
(1). 11
Bot-
passando per
la
(1)
Il
di ntt:
le
dell?
df
Piarmi
coir Egitto,
come
Non
furono da pochi
da Fanucci. Uno studio
pi profondo di essi c'inseg-n, che alcuni doveva appartenere
al tempo dei Fatimidi, perch vi si scoprono i nomi dei Catesto,
ardoperati
liffi
si
lerrg-ono
meglio che
iu quest'edizione,
dag-li
altri,
Talaja.
Il
"vizlri
Weil ad Aidel-
professore
m\
11
diploma del
vlziro
Abbas,
'di
Digitiz'ed
by
&
sempre onorati e
stati
risaltare
quanto
Pisani fossero
protetti in Egitto e
come sempre
non
Poco dopo
sciato
il
l'invio di
governo
gno 1154).
di
(1).
Abbas
dall'
armeno Talaja
(1."
giu-
gnamente
accolti.
viziro
liberati,
e portarono eziandio
deli*
nego^
che si trovano in viaggio contro ogni viomalgrado la guerra che ferve in Siria coi Latini (2).
zianti pisani
lenza,
che dovesso
proteggere i Pisani nella ricostruzione del loro foudnco ed in generale in tutto quello che loro potesse occorrere.
Lami, p. 2*20 e seg. Amari, lo d a pag. 290, seuza parlare
del teoipu, a cui potrebbe appartenere.
il
.ijutare e
(2)
Lami,
Le due
p.
lettere, a cui
208-215
qui acceiiiuaiiio,
meglio
disposti
si
trovaiiu
pres.^tj
presso Amari, p. 'joo-^ol. Colui che le scrisse si chiama espressamente col suo nome principale Talaja, e coi due altri
Ebul-Gharat e Almalich Assalih (re pio), che portava anche
secondo Abulfeda, /. e, p. 539, 5*79. In una delle lettere fatto
cenno che abbia rovesciato il viziro Abbas (Abes) e suo figlio
(Nassr), per la qual cosa conr. Abulfeda, IH, p. 539
Hist(hria pairianharum AJtewmdriae, p. 520; Michaud-Reinaud,
;
176
Ma
anche
se
modo con
intende, che
b'
loro dominio^
il
litorale settentrio*
Amalrieo
al re
1167 al
T gitto. 11 regno dei
Fattmit era allora in decadenza ed aveva ini^tre a
sostenere gli assalti di Nureddin, soldano d' Aleppo e di
Damasco. Amalrico conobbe bene il pericolo che doveva
Germalenmei quando
V. di
1169
nascere per
il
senza
il
ingrandire ed arricchire
il
esercito di Nureddin,
sandria e ne
Amalrico
si
l'estate del
s*
si
venne
de$ Croisades
liffo,
assistito
l'
da una
IV, p.
Ales-
principale di essa
d'
abbandonare Alessandria
Bih.
la custodia
Quando
dizione
afiGid
con-
(!}.
Ed
il
102, 104;
medesimo eoQtesto
si
re Amalrico
W ilkeh
trova
il
ed
il
reuzzuge,
nome
del Ca-
il
Digitized by
T8ro Sceavr,
ft
rata, si mostrare]!
comune
l'
ajato da essi
di Pisa la giurisdi-
ziotie
(2).
^iiibaldo,
la
volessero
V Egitto.
(1),
con truppe
terrestri e
con navi
conquistate
(3).
e di Tennis^
le quali
vennero
rico,
zione
consolare,
sue mani*
MuBATOlll, JVI, p. 181. Da altre fonti sono raccontati i medeavvenimenti presso W ilken e Wbil. Confronta anche
8imi
la prefazione di
Amasi,
p. LII.
\2]
(3)
'4)
Marangone,
Marangone,
l.
c.
. Heyd,
11.
cavalieri
I, p.
48-50.
13
_178
La
fa la caduta dei
appropri
il
ma
politici dell'Egitto
non
il
le malrico
Nurediiui
dell* esercito di
seppe
Fatiaiiti
inalzarsi
v viziru
dt'i^li
ultimi Fatimiti
ad iudipeiideiite signore
Le reazioni commerciali
mostrano anche sotto
il
8i
he da duce
deli'
Egitto.
pii
si
chiara
1173 venne
alla corte di
sano,
(1),
Egli assicur
un nuovo
il
i
trattato
ai
possesso d'
il
e d'
citare senza
impedimento
il
legname
ferro,
dazi che
d' imposte, quando introdotti dai Piquando questi lasciavano il paese dopo aver
loro compere dovevano pagare de' diritti sulle
r abuso che
alle
via.
dogane venissero
lont od
forza,
quando volessero
stesso trattato
partire.
Se
in
un passo
dello
Lami, V, p, ^A-UOl
(1)
Amari,
p. 257.
e seg.
'
Digitized by
ne
che ei*ano
risulta,
soliti di
recarsi
da Alessandria
un
il
(1),
ci
provare tosto
si
(2).
non
si
prandas tennero
ambasciatori
le
dietro,^ negli
pisaiii,
infatti
^ in die
Ad
di Saladino ebbero
altri
Nella nuova
Amari
Aide-
li-
ma
si riferi-
(1)
deplora,
carte geogratchc.
il trattate^
(2) Fra il fondaco dei Pisani e la loro chiesa,
cenno del bagno colle SL'g-uenti parole: Similiter fecerunt
nobis preces de halneo et nos dedimus eum et duana debeat
ijfinia parare per eos in India^ quando UH ad lavandum tssent,
fa
ire.
^rli
sani
si
che
voi^lia dire,
in
generale
debba provvedere che i Pinon vengano molestati da altri nei loro uso del bagno.
quando
solo
(1).
Genova non
ci
quali po-
Ma in mancanza
due
di tali' atti
a Saladino e che concladessero con lui un trattae possiamo soltanto agginngere V altra che il
to (2)
fratello di
questo soldano
si
valso dell'opera d nn
di
II viaggiatore
La prima
p.
221 e
SBff.
di queste lettere
p.
201
Amari,
<l!mostr:i, di Aladil,
(29 Febbraio al 28
An fossi
Lami.
p.
p.
Caffaro, p. 98.
1*3)
Siccome Rug-geronus coli' allume a lui affidato cadde
nelle mani di corsari pisani, cos ci diede moti\o a sjiedire
nn amba.sciatore eg"izlano a Pisa ron due lettere, che si legs^ono presso Lami, p. 203-206, ed Amabi> p. 262 e seg.
(2)
Digitized by
nomina
Puglia e
molte parti
(1).
Da
che
ci xisulta,
il
nome
giatore ebreo
di Veneaa.
P abbia compresa
possibile,
sotto
il
Certo
ma
Italia,
solo
blica
il
non
viag-
generale
interno di
commerciali
porto
d'
Alessandria
c'
Ma
l'
il
le relazioni
le
che
nome
il
dobbiamo per-
ci
l^giamo
di
negozianti di
di
la
Genova e Pisa
altro
Lombardia,
ci
siamo gi
valsi.
i
Ve-
Quandu
si
facevano
la
gli
il
fratello di
Saladino
pregare
Veneziani
distogliere
])er
impiegare tutta
d'
crociati,
il
la loro influenza
esercito principale
cui
ai suoi
Dandolo diede
.
Siria,
(1). Il
doge
il
Ma
gV
si
loro assalti
intatti
contro
impulso
1*
(2).
metteva
di
si
distinguere
pih di tutte
le
&tto
0}
che
il
altre nazioni
(3).
tale espressione
non era questa volta un modo di dire : i VenezmnI andavano in&tti debitori al soldano lmalich ladiI di
una cosa non posseduta da .alcun' altra nazione, d^ un
Rccueii
il
de Tyi\
p.
251 e
(Ics
scfr. 2''5
Tafel
Thomas,
I,
p. 3*?4,
327, \m.
{'2]
[2.
Tafel
interpreti e
ThomaS;
li,
I, p.
161-163.
p. 190.
Digitized by
secondo fondaco
ni
lessandida
(1), looltrei
fu accordato
imposte
introduzioni di
vini
incagli del
diritti
privilegi
Aladil li
(1^
altri
.je
in
Eg-itto.
Questi
Tafl
1238
in Alexandria
Thomas,
II,
p.
1B6
Junximus
eis
fundicuin
il
(2)
KEL e
Thomas,
II,
il
p.
"
dirette a
Pietro
'
Ziani,
fin
184-193.
fra
Tanno
l'2(>5
ed
il
scritte, e
tempo
118,
sumere qui
Il
qaali
S.
Il
il
pane; vini e
affatto dal
li
si
tempo
durante
il
Ognuno
di questi
amministratore [fundicarins)
lon ia
era
il
il
venerd
console,
il
; alla
il
suo particolare
Tutti
ri.
il
console po*
(1)
Digitized by
Se nn Ven^iaiio da
dasio (1).
ma
tribunale,
od va Ma-
Cristiano
citato,
il
console sedeva ^
se
figli
il
tal
Meno
Veneziani defunti.
gnano questi
trattati
che assistevano
ne^l atti,
consoli
il
console
ci
accennato
ma
non detto
potevano tenere
nn
in
dogana
Alessandria
Veneziani
anche
custodiva,
le
proprietari.
ai dazi, i
piotare
inse-
pf rcli
ma
quali allora si
pagavano
esenti.
Mentre
modo entravano
Veneziani in tal
nel no-
anche
le loro
mandarono un ambasciatore a
(1)
Mabin, Vi,
p.
ai Veneziani
310 e seg.
il.
primo loro
186
in Egitto Del
Le
richieste p6rte
ai
inoltre rimessi in
Pisani, e
fondaco e
il
la chiesa essere
me bisognevoli d* on
t^i servire del loro
ristanro :
le
Che
tutte queste
domande
consegnata al Marsuccoper
lettera di salvacondotto,
il
assicura
Pisani, fra
le altre
cose,
che
dall'
arcivescovo Lotario e
zo 1215
(3).
Come
risultato di quest'
29 mar-
ambasciata dovr
(in
(1)
pi stringenti, da Amasi p.
(2)
'465.
p. 81 e seg., e 284, neir orie nella versione araba. Anche Tbonci, p. 178,
cenno di quest* ambasciatore, all^anno 1215. Fanuoci, 11,
230 e seg., erra anche qni grandemente riguardo al tempo!
(3)
prinale latino
.
p.
Digitized by
probafbilmente cougiderapsi
il
esso,-
certi Pisani
ischiavitii siano
(1).
f.'itu
il
loro beni
che go-
di sepoltura, e cos
argento
il
dieci
le loro
mer*
il
ed
assicurata
l'
esenzione da qualsiasi
come
tale,
pu
ricorrere al luogotenente di
sia
il
trattato in
modo
documento accenna,
cidentali
allora dimoranti
fatti prigionieri,
come
in
Alessandria erano
Pisani, dacch
il
Ocst^ti
soldano aveva
(1)
p.
p.
285-28"7,
il
JI,
'lei
si
trova presso
188
una nave ch^ era appunto giunta dalTali timori non erano senza fondamento.
air equipaggio
FBaropa
(1).
d'
all'
asse-
Damietta
fatto
Ma le
con-
ed
il
soldano lcamil.
noto,
che quest'impe-
non trascur il commercio de' suoi sudditi coil' Egitto, e se andie non ottenne perfetta esenzione da
ogni dazio per tutte le mercanzie che dai suoi stati venissero condotte ad Alessandria e Rosetta, com'egli nel 1228
ratore
aveva chiesto
al soldano,
l^ti
siciliani (3),
fora'
anche
peri Pisani^
dano
dell'
fin dai
|)oco
mo-
guerra
alcuni commercianti pisani, che da Beruti erano
con Cipro
venuti ad Alessandria passando per Cipro, furono nel porto
egiziano carcerati e tenuti in prig-ione per un anno. Le loro
lagnanze, scritte in arabo, si leggono presso Amari, p. 70
e sey.
(2) Cwniimmime i Guol. di Tiro, nel lUemil lis histt^
tieni des Croisades, p. 337 Mmriak potest R^gien, presso
MoBATOBi, Vili, p. 1095 e seg. ; Cavpaso ed. Pektz, p. 141
e seg. ; Tbomci, p. 178 e seg. ; Ronciomi, p. 48S e segr*
(d) MiCHAUD-RsmAon, Bihh d$s Croitades, p. 4d0, 51^;
in
WiLKEN, VI,
p.
473, 511.
Digrtized by
--189^
Soltanto gli statoti del Comiine di Pisa appartenenti alla
'
^mmerciali dei Pis^i in Alessandria e Damietta continnavano ad esistere. Essi contengono prescrizioni snlr elezione dei consoli e fandicarii col, e norme per gli
da
fitessi
ma
nuta
l'
che
consoli
dei
si riscuo-
onde
si
i loro collabi in
Damietta non davvano permettere la vendita di vino
ed erano minacciati
d'
il
godimento dei
che non
ci
dolga la perdita
ma
esse
una multa
non possono
delle' istruzioni
delle
date
l'Egitto,
colonie
1) Bona IN I
XXXI.
'.'2)
seg.
genovese
Alemanno Costa
quando
III,
p.
395;
I,
I,
p. lUi, 333 e
cacci
nome della
republica
scopo ed
mo
(2).
il
risulta mento
Solo verso
per lo pi
loro
non conoscia-
decimoterzo secolo
la fine dei
le rela-
Genova
nelP anno L290
conchiuio
fra
chiara
pili
ci
fu
cumento.
II.
nell'anno 1287,
di Spinolo Spinola
'
ad Alessandria
paggio fu
merci sequestrte.
fatto prigioniero, le
eciui-
Ma
le
s'
Il
(1)
2)
Ca&
compagnia di
V assalto
Caffaro,
Caffaro,
p.
all'
122.
anno 1200,
p.
113
all'
anno 1206,
p.
1, p.
QuATRBMRG
81 (agli anni
i, 1,
m^,
p.
1, 2,
p.
127;
1213, 1285).
Digitizd by
191
modo
assai
Soria
mentre
riuscita al
ai
Genovesi
citt.
La
coi-
avvenuto^ contro
tutti
quelli
piti
Onovedi
stabiliti
Genova
di
rire
negata
l'
iir
restituita
persone, sia in
l'
indennit in
mercanzie e pales
il
essere
suo desiderio di
tempo
edit
ad aderite
alla deimanda,
ma
del
che ad esso
couchiuso
stesi
il
il
otii--
trattato
Il
lio
Il'tii
col
\olices et
(.'outenuta la
basciatore.
p. <il7, 324.
coui-
ciie
pronunciava l'am-
192
<
lu
anche su nave
averi o fatto
lo
incontrasse, fosse
di
soffirire
per
il
mano
ai suoi
iatto^
un
lip^lio (1)
per
deiram-
medesimo tenore come quelli del documento citato prima ma in forma pi breve (2), Il pocH
eBBo del fondaco non espressamente gnarentito per
basciatore del
ma
IV,
t>8to
hit
160 618:
p.
primo
arabo dal
(,2)'
WiLKEN,
VII, p. 734.
di (piesti docinnPiti ci
Il
biofjrrafo di
publicato e
41-51.
Il
*^rulito
mrinm,
si leprpre
documenii
i due
un medesinjo atto
stofnathie arabg,
iy.-^iA,
,
II,
p. 47. Estratti
pi
estesi, di
legano
si
il
uno conAlmanar
Digitized by
nasse
(1).
altri
ma
qualora rat-
registri
ftir
guarentigia
pagamento di qnest.' Delle mercanzie che non vengono scaricate o che devono venire ricondotte senza esser
vendute, non si pagheranno imposte. Solo pel caso in
cui veramente ha luogo una compera o vendita, alia
quale peri i Genovesi non possono esserein verun modo
pel
costretti, 81
Il
che erano
differenti
secondo
le varie specie di
mercanzie.
le sete,
sar/iil,
conosciute sotto
il
nome
di nfendat e
legname per
costruzioni
il
dodici
fili
d' oro,
dovevano
sei (2).
si dirruerii
6. Heyd,
il.
ii
194
L'oro e
argento che
l'
p(ttev;inu
iinche
seli e
del soldano e
alla zecca
iiiettL'ro
il
t'ar-
diritto (1).
cimpMa
il
mor prima
dar
1'.
efletto
a que-
opera con
la
contegno
il
mondo
ed inai molto
musulmani. L' Oc-
cristiano
d rispetto ai paesi
cidente
l
di poter
potentemente tatto
sul suo
ultimi
g'ii
Ma egli
a'
si
e
Il
Quelli suppliscovj
XII.
hi.
rhrrryfos
questi
miliarejsts
resi.
Ved. U77an'0,
(1)
nale
p.
Ili, 113.
Invece dell' assurdo ceram devesi leggere iiell origicecam^ cio zecca. Silvestre de Sacy crede, che sia
:
cosa inaudita la
fatta ai Genovesi.
concessione
Ma
il
battere delle
II,
1, p. 94.
'
Digrtized by
ma era
il
mismo. I romani
pontefici
dell' Isla-
aveyano gi ne'concllii
late-
1245 rinnovate
del
le oro
proibiziuni
di
da guerra, come
condurre iu
ferro,
armi,
Anche
Genova neir anno 1151 (2), da Venezia nel 1226, quando parve
imminente la crociata dell' imperatore Federico li (3).
inculcato di osservare questo divieto, cosi da
Ali*
ambasciatore pisano
nel
1207
parti
negozianti Pi-
(I)
XXIII,
-
Mansi, ColUctio
p. 631.
coneilioruin, tom.
XXII,
p. 230, 1066:
:2)
Liber iufium,
{3)
Tafbl e Thomas,
I, p.
158.
II, p.
260 e seg.
*,
Romamin,
li, p.
204, 439 e teg. Nel primo di questi luoghi sostiene RomaNiK che il decreto di cui parliamo vieti ogni scambio di
merci coir Egitto, ma il passo, dal quale vorrebbe ci desumere, dice soltanto, che qualora uno porti materiati da guerra
in Bg^tto e col denaro ricavatone comperi mercanzie egiziane,
non sarebbe lecito a togliergli quest'ultime.
,
(4)
Amari,
p. 281.
196
I papi) che ora a' oceopavano divamente del disegno
d'una crociata per riconcj^uistare la Terra santa, conobbero , che queste decisioui dei couciiii non erano
sufficienti
r Egitto. Nuovi cr pi severi ordini di Niccol iV, Bonifi&cio Vin, Benedetto XI e dell loro successori in Avignone pruilivauu uni qualsiasi commercio coli' Egitto
pronunciando, oltre
che e
alle
dell'
onore e dei
vita,
Egitto
(1). I
mana
di.
registrare nei
come leggi
trasgressori
loro
diffi-denza contro
Ma
le
furono
nel
Cristiani,
stoire de Chypre,
i2j
II,
p.
92
Raynald, airanuo
>
'
1291, n.
XXVI, XXVII;
1308, n.
XXXV,
1-295,
n.
MaSLATRIE, Hi-
e seg-.
1291, u.
XXVI
Marin, \,
p. 822-325.
Digitized by
nuscivano in&tti a
fsire
come
bitrarie vessazioni
(1).
Non
se fossero ar-
le
attinenza
istretta
ix>gli
do zelo
8*
tribuire
a fiaccare
mico,
le forze
prima che
si
Tali misure
date
da Raimondo Lullo e
dei
aveva libero
il
mancavano innanzi
ai
siccome completavan
loro eserciti
da .g^te apparte-
legname per
il
soldani
la costruzione delle
macchine
il
ferro
belliche,
(1)
Rayxald,
eXXXVl;
de CUppre^
13U9,
li, p.
as-li
11.
anni
1-299, n.
XXXVIII;
1308, n.
XXXIil-XXXV; Maslatrie
121. Intorno
alla parte
che ebbe
XXXIV
Histone
il
re
di
l'2)
e,
p. 367.
Che
in ci avesse
fini
si
Il
leprine
Lullo
Ve fide viene
che
si
citato
riferisce a ci
da Kunstmann,
m
neli'
mterpo,
ai sudditi loro
ticoli
vano
le
per fare
non
non
sofferiva soltanto
il
si
vendevano e per
negoziante,
ma
anche V ar-
al
calcoli
fatti
una
quarta od anche una terza parte del valore delle mercanzie veniva versato nel suo tesoro. Tutto ci
momento, che
dal
('.ava
impedito.
il
man-
ricco
frnato
che
guadagno. Perfino a
l'
le
voro e preda, in
cati
quelli
altri termini,
trasgressori degli
ordini
papali
i
(1).
Gi nel
negozianti italiani
(1)
MASLATaiE,
(2/
Samuto,
/. -e.,
p. 121,
6; Sanuio^
p. 31.
p* 29.
Digrtized by
199
Pisa,
citt.
Un
eletti cittadini
ma
iascierebbe sfuggire
com-
suoi
citt
tro
anche
si
mente V
Ma
repu-
meno
loro statuti
fare
decreti
relativi
bastimento
.e delle
indennit in dnaxo*
>
(1)
e seg.
Maslltbib, L
e,, p.
gran maestro
119, 2,
Baluzb,
l.
che
e,
p.
il
179
rispose,
magistrati di
tadino
.
che
Oeaova abbiano
inflitto
ma
nna malta ad un
ci fa fatto sotto
cit-
Vimr
do dava
la caccia
navi, e soggiunse di
tali
non poter
Genovesi cominciarono
'ostilit
contro
dussero
il
contro
cavalieri Geroso'
Papa Clemente V,
il
toltegli
dovette
iinalmente
quale diresse un
ricorrere
breve molto
Quale
punirli (2).
sappiamo
tardi
effetto
Genova contendeva
col re
Genovesi
malfattori
producesse
che
di'
la
lettera
pochi
la-
invece di
anni
non
piti
tornavano
(3),
Genovesi,
Madachias
'
per incidenza.
(3)
Masuitrie,
/.
e,
p. 156
e seg.
Digitized by
Nicol
zia.
alle
tempo pubbiicati
contro
loro decreti
commercio
il
Egitto,
il
ma
romana:
lo
all'
introdu-
l'
Effitt^
(2).
dano,
ma
cluse
con
vero
che ci
fu
il
trattato,
il
quale con-
papi non
si
la
risparmi certamente
gliando
di cmmercio eoU'Egiito,
le
le
l'ecclesiastica
non
ricche ed autorevoli.
che il moribondo tanto denaro lasciasse alla chiequanto ne aveva hnpiegato nel commercio colr Egitto. Cos rimasero le cose fino al 1322; e quando
zione,
sa,
(2)
papa GioTanni
di*
mandati in
q-
fine-delia vita,
animi
eBercitasse sugli
di queste mianre,
si
negozianti
si
dei
colla chiesa. Il
fra
maggior parte
infatto,
i Yenasiani non
dobbiamo vedere in
avevano
visitato
V Egitto
(2),
-noi
comiMrcio
come
tutti
vengono
in commercio, si trovano
ed uso
P.
cUe anche
le
quali
cri*
della
come pure
nascevano
45 e seg.
Poniamo qui testualmente il luogo importante ^erventitre anni havegado ale nostre parte,
haveva
J& testimonianza deL documenta ha naturalmente maggrior
peso che T asseisione. di Sanudo, Vite dei Dogi, p. 611, 8e(2)
eh* eli no
condo
soli
i
'
Digitized by
^ 203
non devQQ necessariamente vasare per la via delP Egitto, ma che in parte gi vanno per il golfo persiano e la Persia stessa senza toccare
il
territorio
del
La
via
le
(1).
frequentemente. di prima
piii
vano a prendere
le
Tana erano
gli
em-
nunciato contro
Per quanto
il
commercio
coli'
sia incontestabile,
1'
Egitto
che
'
(2).
Veneziani ab-
tempo
Boropa
conserv per
Il
dome-
babile,
fermano
vuoti.
Digitized by
d questo tempo,
Sar
Bufficiente, se
cjig'ione
ma
siccome tanto
il
soldano die-
si
pu
origine alla
lite.
dei
principali colpe-
Cristiani e
anche
commercianti musulmani
Ed in generale
neW Egitto e nella
(1).
&natismo contro
Cristiani,
tanto indigeni che strnierL Era probabilmente la notizia di tali cose quella
che indusse
al soldai^u
il
che in con-
Mosalmani sarebbero protetti anche dai governi (^stiani (3). Lo scopo e P importanza di questa
traccambio
Digrtized by
205
zianti cristiani,
Tanto
che
vero
la severit
che di favorire
nego-,
vi si
Ma
tanto
ferita^
della ^Proibizione.
"Sanuto
il
venne meno
pili
Uno dei
conchiudere
del
re^o
ciBci
la
con-
lo zelo
dif*
per P osservanza
vecchio, dichiarava
la
quanto pi questa fu
la crociata,
d'
Egitto a favore
pellegrini
che volevano
permettere nuovamente
il
recarsi in Palestina
e di
ferma
i>l
Anche
la curia
propsito di
non voler
togliere
il
divieto e
di cni fu incaricato
(1)
374 e
(2)
l,
p.
'
seg--
206
acagliasse i suoi folo^ini centra quelli che coosidera*
vano come tolto qndlo di portare materiali da guerra in
Epritto (1), non era, specialmente dai tempi di papa Gio-
vaimi
XXII
delle citt,
pretesti cercavano
per-
il
messo di potere per tempo piti o meno lungo &re commercio coir Egitto con una o pi navi, specialmente se
queste preghiere erano accompa^ate da doni e denaro.
Clemente VI concesse in tal mudo ai Genovesi Dell'
anno 1346
di
poter fare
il
(kfh contro
Tartari
(2).
Venesiani avevano gi
tre
un' ambasciata
pel
momento
rappresent
un Veneziano.
al
pontefice,
che
la
Tana
Il
l'
uccisione d*
mercantili in Egitto
un Tartaro da
uiu^
med,
coi quali
due soldani
e., p. 4(3
Ratnald, agli anni 1317^ n. XXXVl:
XLVIII ; 1323, n. XII ; 1324, n. XUV.
t!^) Canale, Stwia dei &ifmesi, IV, p. 346.
0} Cosi secoiKio il documeoto del 1355 citato da Marin,
VI, p. 135, e Sakuto, Vite del Degi, p. 61. Laur. db Monacis.
p. 311, differisce da questi solo in una piccola ooea, parlando
di cinque invece di quattro bastimenti mercantili. Troppo
ti)
Saupi, L
la^O, n.
Digitized by
mese
lettera dei
i
di febraio
in
bene
un
non erano
stati
da
benvenoU ia Egitto,
trattati.
trattato (2)
pariitamentc
clic btabia:3Ce
le
condizioui
dei
iiomma da uu
lato
fondaclii
loro
Il trat<
due
volte
avrebbero la chiesa ed
il
bagno secondo
la loro co-
do^na
nella
accordati
tanti magazzini,
ben
-coperti
consegnati
ad imposte
personali,
ai legittimi proprietari
morte o
e rispettivamente
di naufragio.
II
ai
consoie
ti) Nelle lettera scambiate con \'enezia si uhiama or h'tsmail, ora rex Saia Elemadus, ora Entnandin Maivadin icosi
Una
(2)
copia
Liber Pactoruin,
mas.
del trattato
ci fu
p.
619-.
Aimaiich
Il
coiiservato
g-entilmeiite
Una
suo nome
Assalili
era. se
imad Eddurja
comunicato dal
prof.
Tho-
quanto
alla seconda
met
deli" atto.
in
qoanto
volta con
priiim
ziani
di diritto,
il
luo-
una serie
tendati ad ovviare air inconveniente che
facchini, '^ragomani e doganieri fkociano
di articoli
harcajuoli,
domande esagerate
di
assicurare
negozianti vene-
compera e vendita.
poteva vegliare
concittadini.
dogana nn proprio
in
Come
.pietre
loro sorivano-
che
e* d'
uscita viene
efiEetto
Veneziani doves-
stabilito in generale
gento
ar-
perle,
(1)
li
pellis, de
da
'
bere.
Digitized by
Anche
lo storico
negoziati fra
il
trattato di cui ci
ma
occupiamo,
da
stabilirsi
solo
il
dei
per tutte
fiiora
le
merci in Egitto;
pi
1
argento
trattato in
il
molto maggiore.
Appena concluso
(1345)
due galee
ordini di
relazioni
trattato
il
Veneziani spedirono
Soranzo Soranzu
commerciali,
in
ie
Un
nuovo
ai
da
una
lui
lettera
obe promise
(1)
(2)
quattro e
il
\m,
p. 76.
Laur. de Monacis,
p, 311
Dandolo,
p.
418
Canu-
G.'Heyd,
li.
14
commercio
(1). Il
eammemo
eoU' Fritto di
mine
movo
dei
aperto
recarci in Egitto,
il
il
ter-
per-
Veneziani se lo
ed ottennero
delle
potevano manda-
re
(2).
Ma
vi
sei
galee e
via indiretta
un
altro
pontificio.
nora di Comminges
d'una
de Convenu
erano in possesso
lettera patente di
per la
La ro])ablica
da certo Stefano de Battuto.; ma Venezia ne aveva appena approfittato con sei galee, quando Innocenzo VI
\\)
rum.
e seg.
(2)
Copia del prof. Thomas dal Liher abus et Liher pactuin data 6 Agosto 1345/ Confr. Sanuto
l, e, p.
"773.
Ved.
VI, p. 136.
imped, che
il
iiot.
i
Veneziani godessero
tutti
vantaggi risuiLanti
dalia concessione
(3)
te, ediz. 8,
II, p.
Digitized by
(135^1362)
Per ci
si
ritir
(I).
alla repnblica
il
permesso di continuare
il
il
Ma la cosa non
uell'
esausto teso-
romano (2). Il commercio fra Venezia e T Egitto rimaae cos dal 1344 in avanti per una serie d'anni
Ubero e non turbato dall' ingerenza ecclesiastica, e la
republica fa anche per molto tempo in buoni rapporti
coi reG-o-itori dell' Eo-itto. Prova ne sono i trattati conclusi dagli ambasciatori Ermolao Venier nel 1355 e
Niccol Contarini nel 1361. 11 primo affatto concorde
con quello dli' anno 1344 ed accompagnato da una
lettera del giudice del Cairo, con cui raccomanda i
ro
Veneziani ritornati f che tornadi in Alessandria ) all'emiro ed al cad d' Alessandria (3). Il secondo trat-
ha alcune
tato
to
il
differenze
(1)
il
documento
del
si
completano
(2)
Saep,
a"
l.
vicenda.
e,
p. 47.
(3)
prof.
dei
seg.
Marin, VI, p. 137-141. La data: iddictio nona ci conanno 1355, come quello in cui fu scritta la lettera
e rilasciato il diploma. Ved. Maslatee, Archiv. des missions
confr.
duce
all'
212
(1), che regnava in vece sna, concede al console veneziano in lesdandria d'impiegare in commmio
Jlbogha
duemila bizantini
gli,
in
comperando con
alla,
Ma
il
pacifico
commercio
sandria fu tutt' ad
mento che pu
un
de^rl
una
(2).
Occidentali in Ales-
tratto iuterrotto
considerarsi
L di Cijpro
la cristianit
in
tjutato
percando di agire sui regnanti d' Europa, parte in persona, parte per lettere ed inviati. Egli venne anche a
Genova e Venezia,
due citt a
f2)
qui
'Ptoestant
vadUiit
et
si
vendevano
Digrtized by
213
prendere parte nUa sua impresa.
ajuto specialmente
nel
modo
il
Il re
desiderava
il
loro
ma
pi onorifico accolto,
fu
riguardo al suo
fitta.
Genova
era nel
Cipro per
affari,
medesimo tempo
in discordia col re di
'
modo da promettere
r allestimento
di navi sufficienti
mila
cavalieri
mamento dei
met
delle spese
richieste per
V ar-
re ed i suoi alleati (2). Anche i Genovesi, che avevano male accolto il predicatore, si lasciarono alla
fine indurre non solo a conchiudere la pace col re d
Cipro, ma promisero anche che tre delle loro navi
il
e molti di
di prendervi parte,
Venezia
il
si
allest allora
qoelli
disperdevano
(1)
la republica
di
bastimenti
Cipro.
(2) Phil. Mazzbrius, Viia S. Petri 3t%maiii, negli Ada
SS, Bllf 29 Gennaio, tom. Il, p. 1007, 1011, ed i documenti
presso Maslatbib, BUUdre de Chffpre, III, p. 14%''I4!1,
(3) Phil, Mazzbbius, l e, p. 1012: Ziber iuHum, II, p.
,732-744.
Digitized by
214
per tar
necessari
il
trasporto
Quaudo
(1).
la spedi-
il
re
soltanto
in
r Egitto, dichiarando
Pietro svel
(2).
mare
alto
V Asia
fra
il
suo
minore e
1365 e data
al sacco:
egiziano.
esercito
ebbe altro
effetto
all'
cosi
che quello
ma
il
re
tutta
d' acceiadere
ira del
non
ad-
Egli mise in
somme
dai Cristiani di
naturale,
Musulmani
ruzione produsse,
(1) -
Occidente tosto
1*
di tutte le
Phil. Mazzbbius,
DB SACt>
Chmtm,
navi Teuesiane,
l.
arabe,
e,y p.
li;
s'
accorse
(4).
1013.
il
prezzo
Tale condizione
Se Macbizi presso S.
si
fitoeva
Macrizi,
Weh., IV,
(4)
p.
l.
e,
111, p.
752 e seg.
p. 314 ;
511-5ia
Walsinobam
presso
Campsn,
nglica,
Namannica
ecc., p. 180,
Dig'itized
by
215
di cose
d'Italia:
il
distaccarle per
re di Cipro,
un agente
mezzo
Ei cercava di
dall'
alleanza
col
le
In principio dell'
tro
Soranzo
(2),
identici
con
varono al Cairo dia met di marzo del 1366 ed offerendo dei doni (3) cercarono
d* indurre
il
soldano a
ai
doge
all'
incontr
costringere
e la
il
promise d*
re d Cipro
finirsi cl
a riconsegnare
imprese guerresche
(5)
solo
il
Raynald, all'anno
nelle
re
prigionieri
sue
(1)
(4).
soldano per
i
il
piti
presto possibile
136G, n. XII.
p.
VIaslatbie,
III, p.
p.
513.
La
quai cosa si vide in ci che i magiatiati di Veneria nel prossimo tempo proibivano ed impedivano ohe altri
(5)
msterali
p.
Digitized by
216
/iprendere
il
non
esit
non
bastimenti mer*
cantili di
volle riconsegnare
nerale di concludere
soldauo
Il
(1).
Ma
(2).
egli
fra
re ed
il
pe)*cb
ra
il
il
ambe
le
Mentre
(4).
al Cairo
far la
guer-
luglio
od agosto
(1) Tune falsi et avari mreatares Aexandriam ire volebant et paeem iingutarem cum soldano faeere proponehant.
Phil. Mazzbbius; h e, p. 1017.
(2) Qiiesto risulta da una lettera del re di Cipro presso
MA8i*ATaiB, II, p. 287, quello dal documento ohe si legge
presso lo stesso
Sceabn
sito di
MANm
III, p.
scrisse al
754 e seg. La
do^
Ikfaroo
lettera,
Comaio
che
il
(1965^1d68}>
'
aoldano
a propo665 ; Ro-
Machaut
documento.
(4)
presso Maslatbib,
II, p.
815 e seg., ed
il
Machaut^
e, p. 316 e seg
Digrtized by
s, oltre
doge
scusa
sandria, solo
ben
possibile
sopra,
fatta,
il
che
col soldano
re di
altro ambasciatore
messo di continuare
il
il
per-
le
il
antiche condizioni.
basciatori
di Venezia (1).
delle^ potenze
Queste
trattative
speciali
ma
Digitized by
<
218
Pietro Tornasi^ che gi conosciamo, pronimci la aco-
manica contro
tali,
totti q^aelli
divieto.
andavano
al porto
pih navigazione infelicissima in causa di questa disubbidienza dei loro patroni (i).
Ma
papa
il
stesso
non
d'
un
esito l'elice
a^nch
il
soldano
temendo che
le nazioni
Le comunit
di
Venezia e di Genova
poi,
(2).
a malgrado dei
ogni sfrzo
bliche,
no
(3).
quando, dietro
nel
1368
le insistenti
riprese
le
di
I,
il
commercio. Di
quando in quando nacquero delle ostilit, le quali un' altra volta furono causa che i commmianti occidentali
in Alessandria venissero imprigionati. Gli ambasciatori
(2)
(3)
Maslatbib,
(1)
t.
XIII, X.VI.
Ilf p.
"
'
Digitized by
219
i negosati, assistiti da ambagenomii e veneziani, perch andie qneste re-
Non conosciamo
col soldano.
le condizioni di
essa
gii
storici
anche
non fnrono
Papa Urbano tolse adesso
commercio cli' Egitto (2). I
prima d'ora
anche
il
liberati (1).
ad impedirlo, divengono
sempre pih
rari
ed
soiza che
inefficaci,
Veneziani
periaesso pontifi-
il
tamente seguente
pace abbiamo
di qualche
piti
momento,
da vicino
(1)
dell'
anno IS^O
Chyprey
gono
viglia
li, p.
847 e seg.
II,
Wbil, IV,
p.
p.
Mslatbie
ved.
376
ffiUoire de
S^SS@4> dove
si
leg-
che venissero
^2)
t^)
(4)
liberati
49,
Digitized by
eomimereiale U^U
la
ItaUam in
JSgUio.
Essa fu
un emporio
l'
di quasi
altri
paesi (1).
Ma
Ancora
(2).
me-
ed
Veneziani
fi)
di
Vt^d. Jac.
vi
anche
GenovesL
Ad
Occidente
(lecimoterzo.
Webb
a LaNNOy
Ai'chaeologia pullished
ne ha citato
il
relativo passo
by
nelle note
the society
of anti-
p. 401).
CalIl Dhahebi (della prima met del secolo decimode Sacy, Chrestom. arabe, II, p. 7, 8.
l3) Joos VAN Ghistele, che fra il 1481 ed il 1485 viaggiava in Oriente, fa cenno di ci nella relazione del suo viaggio,
che non stata abbastanza studiata. Oand, 1572, p. 183, 194.
(2)
quinto) presso S.
Uea di
XV
XV
Digrtized by
Damietta
altro porto,
ece
era proibito
gli
sol-
bielle
sue foci
(3).
I commercianti
no
costretti di
Fnah
161
'
Sanuto
il
Vbccbio,
p.
Amari,
presso
p. 388, c nel
ZuRLA,
Bruek
presso
GmsTBLE,
p.
p.
348;
203 ;
Fba Mauro.
p. 57.
f.
40, 47 b, 53 b ; Marin, VII, p. 312,
Amari, p. 219, 388.
fol. p.
(8) TucHER, Reyssbuch des heiligen Landes, 1584,
369 b Bbrn. de Brkydenbach, Peregrinano, Moguntiae 1466,
GmSTELE, p. 205. Il soldano Bibars fece perfino emp. 120
pire di sabbia questa tbce del Nilo
perch non vi potessero
entrarvi navi maggiori. Weil, IV, p. 23. In tali circostanze
sotl'eriva assai il commercio degli occidentali con Rosetta,
che era ancora fiorente nel secolo duodecimo (vcd. Edrisi, I,
p. 316). Il solo Cod. BeroL, p. 40, parla di esso come luogo
a cui andavano i Veneziani.
.
n.
Cod. Berol,
(2)
XX
222
dal Nilo e giungeva fino
melma:
quando
di
iii
ma era
quando
per
le
lo pi
em-
forze di molti
grande merito
vigabile. 11 piii
riguardo
cos'
sultano Nasair
il
il
quale lo fece
1369) rimaneva
navig-abile tutto
acquist in questo
si
Mohammed,
Fmh
mercanzie
il
(2)
al
Cairo ed Alessandria
Occidente tenevano
per tutto
navigabile :
il
1'
un
(1).
deposito di merci
il
ma
canale di nuovo
si
il
deposito
venne
tolto
quando
il
(3).
che i negozianti
avevano comperati nel Delta del Nilo, cosi volontieri
da
(1)
Ved. gli
al libro di
(1798 in
estratti
4.**),
p.
.
Weil, IV, p. 378.
Call Dhahbri, citata da Vntura a
235. Per la cronologia abbiamo seguito
177 e seg.
Vedi il passo
VOLtBY/ Voyage, l,
(2)
Nqrden, Voyage
di
p.
'
Macrizi.
(3) Vedi grU estratti da Macbizi presso Nobden l. e, p.
178 e seg. ; TucRBB, l. e,, p.- 968. Abmold von Habfp, Filgerfahrt, herausgegeben von GrocU, CSln. 1860 p. 84. Se il
viaggiatore fi6rentino Frescobaldi ^ il t> Ottobre 1884, trov
navigabile il canale e ne approfitt per continuare il suo
viaggio, d poteva , secondo la stagione, essere efftto dell' inondazione del Nilo. Ved. il suo Viaggio p. 81, 84 85.
j
,
Digrtized by
ineriflionali
l'
mata da diversissime
&re le loro lagnanze
mente
consoli di Alessandria e di
presentare al suldano
for-
che avessero, da
gravami
recavano certa-
Damietta
al Cairo per
Per tutto
il
solati
gitto,
n comunit commerciali
metropoli
di esse,
dell*
n fondachi
E-
(3),
(1)
Piloti
p. 347.
Ei nomina
ed artigiani occidentali
come
capoluogro Satanafo
vlta verso
I,
il
Cairo.
p. 431 e seg.
sua Biographie di E.
De La
USSLBB,
III, p. 82.
224
erano per
stabiliti al
Cairo
(1).
Da
tutto ci coosegoe,
perare
le
Ma
com-
appunto
ad indagare, se
com-
'
lenza,
non
si
modo
affer-
potesse provare
come
si
per^o
Ma ccmsolati
Veneziani avuti
nel Siam.
non troviamo nemmeno noli' India gangetica. Abbiamo poi dimostrato irrefragabiiveneziani
il
quale
orientali
critico.
[circa
soldani
p. 306.
Digitized by
225
d'
trare pel
mare Rosso
nelle Indie
(1). I
dimento
il
profittassero
di
tali
'
impe-
il
loro regno.
Non siamo
p. 23; Ludox.phi db
edi& della societ letteraria di Stoccarda), p. 64. Lannoy, Vopagee et ambaseadee, ed. Sbrbcrb,
Mons, 1840, p. '98. Alcuni occidentali penetrarono, a malg^rado
di tutta questa sorveglianza, Ano nelleindie, passanclo l'Egitto
e r^rabia ; cos il yeneztano Bonavito d* Alban (dal Pa9),
che poi si rese ,^8sat utile a! Portofirhesi colla sua conoscenza
del paese, acquistata nei molti anni del suo soggiorn [Relazione di Lbonabdo da ca* Masseb, Archiv. stor, ital). ppend., tom. II, n. X, p. 18, 19; confr. Ghistblb, p. 229; il
^enoTese Girolamo da S. Ste&no (Ramusio, I, p. 345), ed
alcuni altri. Pi facilmente e con minori impedimenti ^l
occidentali potevano giungere per il golfb persico od anche
per terra per la Persia air India e fino alla China. Quel
.commerciante Pietro de Lacalongo, che accompagn il famoso
missionario Giovanni de Monte Corvino da Tauris all' India
e fino a Canbaligh (Pechino), e ci nel 1291 (confr. le lettere
dell'ultimo presso Wadding, Ann. orci, mino'., tom. VI, p.
69 e seir.), non era Punico che percorre questa via. Il missionario Andrea da Perugia, che viveva circa il 1320 nella
citt commerciale di Zaiton nella China con una pensione del
Gran Can, scrive alla sua patria avergli de' negozianti genovesi valutato l'importo di questa pensione a cento fiorini
d'oro (MosiiEiM. Hist. eccl. Tari., p. 122). II francescano
Oderico tli Pordenone poteva verso il
supporre comr
abbastanza nota la grande citt chiuese di Quinsai avendo
incontrato in Venezia considerevole numero di persone che
(l)
SucHBN , ^Itinerarium
O. Ileyd,
11.
i5
Digitized by
226
proibizione. I soldni volevano con essa ceiNiamente prov-
vedere/ affinch
le
quanto pi tempo
fosse
mani
dei
Mu-
musulmani comperavano gi
nell'
India
le
droghe
255
TI, p.
Mandbrvillb,
racconta, che
Genovesi) Veneziani ed altri Italiani, per acqua e per terra,
cio per la Tartaria, sogliono fare viag-g-i di commercio alla
China. Pare 'per altro, che n nell'India, 4 nella China gl^ta328),
p.
MANIN,
III, p.
bia esistito
consig'Iio.
un consolato veneziano
Finora
si
g'oneralmente
conosciuto dai
IV,
il
Siam anche
Mum, ma
solo di
fonda ilOMANiN,
si
l'indice registra
il
relativo
documento
sotto la ru-
pi importanti alle coste della Persia, dell' India, o d%lla Chicome Ormuz, Calicut, Zaiton, dubiteremo an he dell'esistenza di quella di Siam.
na,
Digrtized by
227
ddP Egitto
di altri
dani
(1).
protetti
contro
le
misure dei
Finalmente
gli Indi.
sol-
le
mani de-
(2;.
per pi
d'
le
un
rispetto
droghe, del^
1*
una, or
l'
altra.
colo
colonie
tndiajae e chinesi
p.
p.
Digitized by
228
navigazione
vano per
(1), cos'I
pi
lo
ad una
soltaiitr tino
il
deserto fino al
trasportate
J^ilo.
Barche
Che
dria.
gi per
merci
Nilo,
il
dell'
sapeva gi
tedesco Gerhard,
il
il
quale
per
fissare tntta
e Macrizi
(3).
Da
essi
il
vcchio,
Marco Polo
(il
la citt
dell'
chiamava Cus
sol Nilo, si
il
con questa
Aden
il
luogo
depili
Da altre
(4).
appuntamenti per
tonti
(l
Ved.
1'
eocellente*dissprtn7ione
ne-
che s'occupava a
cos detti
OsCarre Prschel,
di
mar Rosso
Lubec
Presso Arxot.d.
trova anche in
Thietmar
ivi si
p. 519. ed.
Bangert
il
passo
DI
Tiro,
crucis, p.
,
(4)
Trad.
par Reinaud,
11, p.
iol.
Km
Digitized by
229
pi lon-
si tratti
il
porto di Aidab,
ca,
regione
dell'
Ma
di Tiro
e Macnzi ce
le
mercanzie
Ved.
(1)
XII,
dell'
hegira^ cio
le
(6)
fii
e che
in questo
note di
638 e seg.
p.
1359
dell' India.
dicono espressamente.
io
no 760
(5j,
Guglielmo
(4).
tempo
et eatraits,
28, 152.
(9)
Ivi,
'3)
Edrisi,
p.
I,
p. 13*2
secondo Abulpeda, L C,
(4)
Edrisi,
(5)
p.
p. 152. u ia
132 e seg.
p 107-111
Ibn al \ ardi, NoL
Ibn-Batuta,
e &eg.
I,
II,
p.
I,
li,
Abulfeda,
p.
253
II,
p.
144, 167
Macrizi, L c,
p.
162
167.
(6) Macrizi, /, c. Vedremo pi innanzi, che la cronologia dovrebbe essere alquanto rettificata secondo Ludolfo di SycHEN.
Digitized by
230
oav indiane hanno cessato d'approdate in Aidab.
Adm il
si
raccoglievano
cipale pel
commercio
secondo periodo
fino
ad Aden
si
questo
limitavano d^ andare
gli
ponto prn*
il
navi indizine
le
negozianti, cio
ma anche
ad Aidab,
mar
Bosso,
non
dd^Si-
nai.
le
merci dell'India
(I).
Questo
tempi di Abolfeda
seguendo
dell'
del
la
(2).
quale
cariclu
hastiineiui
delle
droghe
mare Bosso
(3),
di gi indicata da Ludolfo di
le
merci
dell*
India ven-
(1)
solo sa pel
Ved, gli
estratti
VoLMBT Vffages,
(2) BULPBDA,
Che
I,
li,
p.
da CalIl Dbarbbi
235
tetti
da Venture in
p, 147.
non fosse del resto abbandonata, prova per. la seconda met del secolo deeimoqnarto
la Carta catalana con V serzjone al mare Bosso (ed. Buchon
e Tasto, p. 114); per la prima met del decimoquinto Ca?
(3)
Sommario di
tutti li regni,
amendue
88
89, 325 b. Coeset era allora
vece cU Aidab.
p.
luogo d'approdo
I,
in-
Digrtized by
_23i
forma
al nord,
TEgitto
(1).
Quando
il
egli
Sinai
venendo
deli' In-
via per
il
quantit di vele
che
Un
(2).
eambamento
ulteriore
commer-
nella via
ciale di cui
capitani
rjemen
si
in avanti.
il
mar Rosso
Dopo
istesso
il
Da un emiro
porto di Mecca.
si
sparse
la
fama
buona acco-
della
il
soldano
lo costrinse di
lasciarli
(1)
P. 64
(2)
Feescobaldi,
p.
il
il
a cui
navigare
suo possibile
mercato di Aden
(3).
Questa
manti,
si
^232
cio (1) ed
il
propizi per
(2).
questi
commercio, perch
il
concorso di
od
due luoghi erano aaeai
dell*
in essi era
ali*
al
una nuova
commercio
via,
grandissimo
da tutte
pelleg;rD e cotiimercxauti
La
le
con-
condizione d^Ue
Portoghesi, giungendo
fra
aveva
fiiktto
a che venissero prese dalle carovane del Cairo (4). Secondo la relazione d' Arnoldo di Harff le navi cariche
di droghe giungevano due volte ali' anno a Tor, nei
Marzo e nel Settembre: ogni mese andavano e venivano
carovane fra
(1)
Se
il
nella capitale
(5).
Che
prodotti
da Tor
India
gera, o la citt
MU6I0,
(2)
I,
p.
Broquire
(1432), nei
111,
p.
177
Piloti, p. 357.
228 e seg.
(4)
GiiisTELK,
p.
(5)
Harff,
113, 117.
p.
Digrtized by
233
venissero condotti fino a Spez con bastimenti minori,
ora eccezione, perch questa parte della navigazione era
considerata
come
si
Con
merce che
la
mare
si
tarla cosi
da Gidda
fino al Cairo.
tempo
Biccome
dell'
la fiera
pi con-
annuo pellegrinag-
il
nnlft
colle
e questo
il
modo
pi sicuro, <iacch
carovane minori,
ma
nmero
Se riflettiamo, che
vano
le
di pellegrini
droghe
dell'
compete da altri e
mar Rosso ed
che durante
com-
(2).
India venivano
m Alessandria da commercianti,
quali le ave-
come
posta di consiclerevole
vendute
festa,
fino in Egitto
il
la
al
aumentava
al quindici per gli arbitri degU ufficiali delie dogane (3);
riflettendo, diciamo, a tutto questo noi potremmo formarci
un' idea, di quanto dovsse essere aumentato il prezzo
dazio del dieci per cento,
U) TucHER,
p.
il
quale talvolta
p.
9^
Piloti, p.
325 b.
354, 357 e seg.
;
11,
s'
li
regni presso
p.
542
Som^
234
prima che pervenissero nelle mani dei
di queste merci
negozianti eoroper.
^
'
dovesse pag-are
il
che partivano.
I Pisani
secolo pagato
il
soltanto nella
met
pagare
mente
dieci invece
il
(2)
che
del
quindici.
detta espressa-
stati
inercial
trova-
(3)
gn pagavano
di
si
'
il
Noi
il
decimoquarto in poi
di testimonianze dovute
nel
ad uomini,
quali in questo e
(3)
(5).
AL
le
dieci per
I-
(4),
La
tarifik
iobra a marina
p.
11
quattro ed
eth-
107.
il
variava secondo
dodici per cento;
'
ma
mercio
Yed. UzzANO,
,
il
p. 113,
poeta-eronista
320;
che
fii
Machaut
i
Digrtized by
da aggiuDgere
la
conducevano
merci
neo
(1).
che f
Ma
TuUo
u-d\i
si
pacava per
le
(2).
pagato
veniva,
uno degli
il
prezzo pi alto.
pepe era
Il
ma anche
garofani,
presso
Ramusio
qnnnco a
p.
I,
58 dice
121
fol.
82.
p.
:
Di
l'
stata
Il
il
legno
:T!\
che
Mur^
lentieri
le
le
Occidente. Alessndria
tanto
frequentata dai
paga di
diritto 20
per cento
all'
Maslatrie,
questo particolare.
di cui
ognuno
236
negozianti europei, se questi sui suoi mercati non avesi prodotti deir gitto, della Nobia ed
Eppure non eramo nemmeno da diaprezzars
datteri, la cassia,
merci come il cotone, lo zucchero,
limoni e capperi,
il
V Egitto
Sebbene
od anche
gii
<
pur mancava di
veoivau condotti
Europa.
dall'
quanta
valore e
le
1'
(3).
Tutto
ne
fa Piloti di quello
poteva attingere
(4).
a cui
si
(j^
loi
II,
commercianti occidentali
Digrtized by
237
"
pativa difetto di
legnami per
la
combustione e per
le
piombo
e P ottone. Del resto sono nominati come articoli che
si introdaevano in Egitto: grnd quantit di oglio,
miele e cera, uva passa, luandorle e noci, e specialmente
costruzioni, e di tutti
avellini, clie
stice di Scio,
coralli della
Spagna,
(1),
il
ma-
le
V inda*
d'oro,
di seta,
-veli
(2).
vano
ma
poi in Egitto,
portati fino
Se
ci
all'
India
non rimane-
(3).
noci e diverse
Amari, p. 202.
Fbl. Fabri, HI, p. 153 BaBYDBNBACH,
(1) Sanuto, p. G9
r; OBG. Obmnicbhsis presso Psz, Thetaurut amcd*,
Sol. 122 b
altre merci;
II, 3, p.
475.
occidentali in
fatti
da
quantit.
Che
nelI'Eg-itto
si
portassero
da Macrizi presso
S.
abiti
de Sacy,
una mite
(3)
Sauto^
p.
42; Ramusio,
I,
p.
Digitized by
238
vediamo innanzi tatto
somme
impiegare
gli
Spagoooli
Venmani forono
di
questi potevano
piirto
per V acquisto
considerevoli
assai
Paesi Bassi
(1), dall'altra
merci desiderate
in
Egitto,
dacch queste loro navi facevano una regolare navigazione, in cui toccavano tutte le coste
ropa,
Anche
ed
isole dell'
Eu-
ben regolata
galee che ogni anno
Il
numero delle
la flotta principale
il
bisog'iio
destinata a rice-
1)
sei
galee
Piloti dice
p.
(3).
par
che
le
ralee veie-
Acquemort (Aigues
s' en consument. La Francia riceveva ancora nei tempi di Luigi XI,
rrog-lie lii valore di tre a quattrocentomila talleri dai Veneziani, ma cerca\ a ujjpunto allora di rendersi indipendente da
questi, PouCQL'EViLLE, nelle Mmoires de V Acad rnie des InscriptionSy X (1833), p. 548 e seg.). Nel 1480, partivano da
Venezia per le Fiandre, quattro galee cariche di droghe del
valore di centottantamila zecchini; Malipiero, p. G22.
(2j Mabin, V, p. 194.
(3) Petrus Marttb db Anglbbia, Legatio babilonica a^rgiunta, alle Decades tres de rebus oeeanicis Coloniae
h'i-i,
Marin,
p. ;269 ; Bretdbnbach, fol. 12 ; Tochbr, p 370 b
YU, p. 292; NavaGeso^p. 1156; Maupibro, p. 613 620,
621/622, 629, 635; Piloti, p. 400 e $eg.
d' AI! amatane et
mones).
et j>or la
la
voye de Fiandre
Lombardie
et Italie
et
petite part
Digrtized by
239
la
il
carico da con-
(1).
fis-
scambiare
nuovo
il
non doveva
essere differita
ad
Alessandria
La
che facevano
leicito
il
tempo
di caricare altre
aiiari
(1)
La partenza
e se
mercanzie dopo
(4):
(3).
arbitrio,
MBifT, Vii,
p.
le loro
Brsydbnbaoh,
289,
vendite e
fol
123:
TuCHBB,
p.
muda
(fiera),
fermavano
(4)
ziane,
si
Cod. Jero.,
le
il
quali
(JteffSibuch,
p.
il
370
b)
240
Ma ve
compero dorante il
anche di qnelli che rimanevano per pi tempo,
breve tempo della fiera {muia).
n* erano
che fuor
di questo
tempo
come abbiamo
vano,
le loro
delia Eera.
Veneziani possede-
&ttorL Que-
sti
non
la
Lo
stesso trov
.in essi
anche per
erano stipate.
veduto di merci
stati
cosi
nominate tutte
le
presentate in Egitto
comunit
italiane
Gae-
Noi abbiamo
come
altrove prese
gionare.
manca
(2)
Digrtized by
Per
le colonie di Grenoya
le
singole co-
si
appar-
tali deliberazioni
tenenti al secolo deeimoqninto e specialmente al seguente in possesso della reale biblioteca di Berlino.
Da
esso
abbiamo gi nelle cose n qui dette attinte varie notizie e ne aggiungiamo qui dell'altre che pt^no di
momento
(1).
Il
camaU dd
Veneziani in Alessandria
le
sue istruzioni ed
ma
egli
sciamo
come
'
il
tro le fBsm
pre^rad gli
obbligare
ingiunprono
specialmente di
strettamente
pagare puntualmente
diritti
il
negozianti jBtabiliti
(Ij Per quella parte che coriijenie rEp:itto sotto il dominio osmano rimaudlamo il lettore alla gi citata dissprtazione
di WiLKEN.
U. Heyd,
li.
242
quanto agli
in Alessandria;
g'iiiito
le
chiavi ed
il
libro
colle
quelli
che
le
colonie veneziane
pagavano
la quale
affari
il
imposta
si
chiamava coHum^
inoltre la pigione
le
si
mercanzie.
loro
Con
ma nel 1403
come
tini, gli
dava
uso
giudice,
il
una
terza, cio
duecento bizan-
comune che
in
consoli occidentali
(1).
Era
Alessandria e
(2),
HioUs indites),
France dans
I,
p.
128
le
console veneziano in
II,
essa
Damasco riceveva
al cou^ole
dalla
dogana somma
d'Alessandria Co nel
pi innanzi.
Digrtized by
miando
il
soldano in tal
modo
anche gemechie
i
Pre-
(1).
consoli in qualche
Ma
da
modo come
altra
stati-
la loro
fra molti
scelti
fatti
prova
dell' anzidetto.
ostili
contro l'Egitto
Un
corsara
s'
(2).
Due
citati
in
secolo
dell'
Asia
che
il
d'
duca
cit
segna dei
il'
console
lui la ricon-
che la
le loro
il
dro-
spedi a Nasso
il
egiziani peraltro,
Un'altra volta
il
il
console
II,
p.
(3j
S.
de Sacy
Chrcstom. arabe,
40.
Piloti, p. 400-05.
Digitized by
244
Tenaano
ni,
in Alessandria ed
noleg'giate
andavano
erano
Bar])eria
in
stati
derubati
ni
(1).
Talvolta
pnr anche
consoli venivano
percossi
Damasco
nel
1473
(2).
Questi consoli, la cui carica era del resto molto onorevole, sentivano in tal
duro
il
fosse
governo arbitrarlo e
il
ti-
esistenza airoppressiooe.
Una
lo splendorr^ delUi
hanno
lasciati
e Joos'van Ghistel
simili a palazzi, le
(3).
pi
Brano
belle nella
piano
terreno,
con abitazioni
pei
commercianti nei
drcondass^o un
adomare
Malipiero,
(2)
Piloti,
p. 014 e seg".
412 e seg. Capmany, Memorias , tom. I,
part 2, p. 58 Malipiero, p. G 9.
La parola fondaco formata dair araba fundach,
(3)
junduch f ma quella dai y reco Ttavj ./rTov o piuttosto dalla
forma pi antica TTvioxo;. '^'ed. qnosto vocabolo neiredizione
parigina del Thesaurus linguae graccae di Enuico t^TEFANo;
Fleischer, De glossis HabtchttaniSy p. 72 Amari nelle Note
p.
stor. ital.,
p. 68.
Digitized by
246
tenere fra desse animali stranieri, nel che dobbiamo
di
forse vedere
il
niva detta
la
cui
tribn-
sacerdoti,
mentre
bella e magnifica
deir Occidente.
Ma
nemica dei
Cristiani,
Ai
gli
stata la ragione
nna
citt.
dei
il
volta di notte
tempo
Anche durante
la
si
Tanto
sia detto
Cristiani
intomo
eommerciaii in Egitto.
il
venerd,
fondachi
(1).
Ma a
Sina colla Palestina come provincia dipendente, dal tempo in cui erano cadati gli stati fondati
dai Crociati. Dobbiamo adunque volgere la nostra
anche
la
l'l~lG4;
Digitized by
24G
attenzione anche al commrcio delie nazioni occidentali
contrade
(1).
allora la Siria,
il
commerciaDti
italiani,
che visitavano
Ma
verse nazioni.
del
commercio erano
state fiorenti, si
il
rispetto
popoli erano
non rimaneva
dWra stirpe e
nemici
di questi.
sotto
nel
il
cui scettro
paese
protetti
e confermati.
medesimi
vano nlla
Siria.
Non
trovavano in possesso
d'
un
si
reca-
un decen-
Veneziani gi
privilegio
si
concesso loro
Ved. la dissertazione
Ili del
primo volume.
Digrtized by
Googic
247
sldano Malich Nassir, ia Venesiani libero commercio
nella sua laogotenenza (1).
Vediamo da
come
ci,
Ve-
documento
il
dell'
entro le sue
mura non
esistesse
(2).
vivo
il
commercio
fra
V Europa
e la
Siria:
non
che
fosse
divieti dei
potevano recarsi
le proibizioni della
Famagostaneir isola
la
di Cipro: fn l
non tardavano a portarvi sulle loro navi le mercanzie proprie e quelle che facevano il transito pel loro paese (3).
l'elenco di documenti publicato da Masl.vtrie,
(1) Ved.
Archivcs des missions scientijiques, II, p. 373 Tafel e Thomas, Ver Doge Andreas Dandolo^ p. 130, ove il ttolo dell'emiro suona : ^ailus tt admiratus de Sa^ffelk et mii eontratae Aeeonensfa, Eig^aardo a Safed, ved. Maslatbib, l e., e
Wbl, ðicht der Ohalifen, IV, p. 53-60.
(2) Factum sultani de pecuniU restituendis Veneti ablatis
per admiratum Amanriae in portu Gaddarae, citato da
Maslatbie, Archivet des missiWM scientijiques, l, p. 864, e
senza nome del porto Tapbl e Thomas , Der Doge Andreas
Dandolo, p. 68. Per Timportanza di Gaza, ved. Gristblb,
p. 138 ; Fbucb Fabbi, II, p. 379.
(3) Piloti, p. 266. Se adunque 11 re di Cipro ajutava ad
;
Digrtized by
248
Abbiamo veduto, che
il
divieto dei
Giovanni XXII,
dalii
altri paesi
erano interrotte.
coli'
impero bizantino ed
Il pontefice, in
considerar
Genova, concesse
per
il
fLaodieem^ oraj
scambio
per ricominciare
il
A questo
primo passo
fatto
non
solo
rigorosamente osservati
(2).
nella
Essendo meno
il
com*
impedire
il
che al
flore di
il
la
commercio mettendo
solo aoquistossi
le
pii
vantaggioso
ma
non
contribu an-
Famagosta.
ai Ponto.
(2)
SanutOi
p.
61L
Digrtized by
249-^
prenderle
di
novesi
nella
Siria
stessa.
Quando
poi
Ge-
si
si
il
diedero con
diretto rapporto
Ed
viaggiatore
infatti, il
1 384-1385
di
nn
console,
proprio
ed un
Damasco
fu poi
un punto
ilorentina
Genovesi
(3),
in cui si raccoglievano
ne-
fondachi
(4).
come meta
fio-
loro
di viaggi
si
sta-
che
vi
ave-
si
(1)
il
la tocc
descriverla,
Piloti, p. S67.
Bd. Manzi, p. 174. coiifr. anche p. 69. Posteriori viagjriatori che fanno menzione dei VeneziaDi in Damasco, del
ioro '-onsoJe e fondaco, sono Brocquire
480, 490, 5C3,
]>
Ans. Adorno, l. e, p. 218
510
Ghistele, p. 267, 269
(*2)
Harff,
p.
(4)
(5)
da un consiglio com-
2, p. 229.
1^
p. 1-9.
Digitized by
250
perch nota a tutti
qutirto
fratelli
(1).
Albano
Verso la
nraoteneva
le
fattoria (2).
In complesso
pi
relazioni,
estese
si
meno
Le due
citt or ora
di
avevano qui
contavano
il
la loro
in leppo,
prima
fra
pi
Mecca, che
si
raccoglieva
dell* India, al
pari
cammelli
(4).
innume-
persiano
Ormnz
la
la
tirannia e la cupi-
(2)
(3)
(1)
teneo), p.
(4)
ttlV
Tana,
p. 54.
Asia (nelT^-
IIG.
Bbocquire ,
F elicb Fabri, li, p. 54S.
Aloioi RoNCiNOTTo , nel Viajfgi alla Tana ,
Frescobaldi,
alla
p. 171 e seg.
p.
502;
p.
99
Digrtized by
251
Pema e
a quanto pare,
chere
pi importanti
il
(2)
lavori artificiosi
lame
Damasco famose
di
Le mercanzie
il
mondo
(3).
Damasco,
p.
l.
e,
112.
p.
GiiiSTELE,
(1)
p.
283, 289;
e seg".
p.
176; Lannoy,
p. 157
Pegolotti,
(2)
Frescobaldi,
e
p,
Barthema
297 e seg.
presso Ramupio,
Uzzano.
p.
114;
I, p.
148.
GmsTEUi,
p. 63, 260.
(3)
oltre
Inoprlii
al
finora citati,
der Ilckane^
I,
p. 183,
s'era meritata
il
nome
della piccola
Digitized by
252
tanta pih cresceva anche
il
occi-
bello,
vicina
a Damasco
(1). Gri
contrbaivano
si
Per
(2).
Il
convento francescano
di S. Salvatore
che
allora
(3).
deposito:
essi
a quattro galee
(1)
La
p.-485; Ohistjblb,
(2)
(4).
Ghi8Tblb>
Ghistblb,
p.
p. 114, 116;
da un
Bbocquibbb,
p. 55.
r>5.
p.
si ,
Digitized
by
263
console (1) possedeva due o tre case per l'abitazione dei
negozianti, mentre
Anche
tata
casa
leppo
citt
(4).
sempre
per
di
:
dire,
che era
rapporti con
quando in quando
vi sped di
pili di
le quali spesso
Beruti, queste
le altre
due
citt (5).
notano la partenza o
arrivo delle galee di
trovano sompre nel numero di tre o quattro.
1*
si
Ved. SaNUTO, Vite dei Dogi, p. 820, 8:35, 870, 8*74, 942, 1185,
e Malipibb. p. 159, 613, 615, G20, 621, 682, 623, 628, 629, 649.
Se nell'anno 1425, settei galee ed ancora alcune grosse navi
da carico partivano per la Siria, ci era numero straordinario, veri. FiUASi, VI, 2, p. 243. La partenza da Venezia, secondo UzzANo,
e, era stabilita fra 1*8 ed il 2") Ag-osto, ai
tempi di M vLiriERO (p. 159), partivano ordinariamente tra
met Aprile e meui Maggio.
tempi delle crociate fatta
(1) Per la prima volta dopo
menzione d' un console veneziano a Beruti da Fbescobaldi,
/.
p. 72, 177.
12) Ghjstele, p. 55. Commercianti genovesi in Beruti sono
Dominati da Harff, p. 198
Beocquire, p. 486 j Lannoy,
;
p. 114.
(.3j
Dogi,
GiiisTELE,
p.
p. Iu23, 1036;
p.
p. 606.
(5)
Samuto,
Chypre, L
c.
p.
Maslatbib, Hi^oire de
254
r
raceni un
ma
mercato
pei,
non
vi trova-
il
in cui
di distanza era
in cui si trovava
mercio, sebbene
le
G^a
(3).
Ci argomentiamo da Pboolotti, if quale a p. 55 inAccone saracena si vendono 'cotone, oro, samit (stofi^ pesante di seta), ciamhelotti, oglio e
(1)
biade.
(2) GuiL. DB Lannt, p. 107 ; Ohistblb, p. 64. BbbtbakDON DB LA Brocquibb (p. 494 tfov nel 1432 in Accone.
accoglienza presso un veneziano di nome Oberto Franco. Una
)
Veneziani che
si
trovavano in
Accone per comperare cotone ed altre merci, data dal soldano Sceich nel suo privilegio ancora inedito dell' anno 1415,
di cui pi innanzi sar fatta parola.
i3)
13R0CQU1RE. p 485
Lnnoy. p. 101
Sanuto, p. tbl, 971.
(4)
Laxni>v.
p.
Baeydenbacu,
109; Ghistele, p.
fol.
63*.
Digitized
by
255
in questa citt
(1),
il
si
recavano
sensali.
Se Genova
ma
V Occidente accorrevano
da tatto
protetti dalle
alla
meta
Un
essere contro
l'
ordine
Qmd
mandarono
al
Cairo
Quod habeamus
in
Hyenisalem ianuen^
egani
venetianum aut alterimi nationis : qui consul suos
haheat honores, emohmenta et subventiones consuetas
sicut
in cancellaria sodani coi sfare debct. Notices et extraits. XI.
p. 78. I Genovesi non riuscirono di allontanare il eon;^oP
veneziano da Gerusalemme: il pcllef-rino tede.-?co Btefan(
,
DI
prima di queste
notzie attingiamo a
Maslatbib, Biit&ire de
Digitized
by
256
Avendo esposte Bnora
le Gondizioni del
commercio
dipendente riprendiamo
fu
da noi condotto
il
commercio e danneggiarono
europei nella Siria. Damasco
il
fatale.
della storia,
filo
che prima
una catastrofe
sofferse
da Tamerlano
il
ma
tutto quello
citt.
quale
s*
Passata
consoie
il
(1).
Tutti
viaggia-
la conquista di
prCf
II, p.
quando Sceich,
il
soldano d'Egitto in lotta col luogotenente ribelle di Damasco^ Nevrnz, assedi la citt e la conquist (Weil, V, p. 133),
il console veneziano Giovanni Delfino dovette fuggire insieme
coi suoi negozianti
Sanuto,
p.
889 e seg.
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by
Googl
Timat
Il
.4Boiieotdfuiio;i)el
di^che
kk
zi^ta
commercio
naDun
si
tosto
le
da ci,
che TamerlaQQ aveva traseuato neiia schiavit grande
aiHBerQ. 4i laver^tori^e condatti nell^ interno
Asia
per motierH^ SamreaDia
vaotaggio per
(2). Ci fu
commerciaDti Teneziani in Damasco, in quantoch vendevano maggiore quantit dei prodotti dell'industria
Quando jptefano
Gumppei^rg ed i. pelcompagnia nel 1449 voUere -i^mperare
atoib di seta in lamaQo,
detto a Jdro, cher cjt^este
venimoo recift da Venziav avendo -Tamerlano conoccidentale.
legrini deila-eoa
dopo r invasione
dfk
altre assalto,
Due anm
(3).
il
re di Cipro a riconoscere
diritti d
Genova
dacch
il
prma che
mamciallo pot cosi
i fosse yennto
sid
na scontrow
It
appagare
nel
medesimo tempo
derio di cpmbattere
il)
LimoT,
p.
il
gl'infedeli. I
in
commercianti genovesi
Gbistelx^ p. 968. /
buc^,
p. 242.
G. Heyd,
II.
17
258
ud* Bgitto -e Qella
Siria'
erano
stati pi volte,
ed anche
avevauo
Boucicaat
spezialmente ad AleBdaudra.
soIdaDO, infoiriiiak
Il
ad eccezione
di
la citt.
assalto,
couiiiiercianti cristiani,
abbandonarono Alessandria,
aoidano
(2)
c2ie fiogera
non
assalto
ad Alessandria.
ed idosaero -Boiictoaot a
BgU' sbarc
cx)m battendo
Ma
il 'tentativo
noli'
i
(3);
tom.
dell*
II,
p.
280, 286].
anno
Un
8. i^s
Sacy,
Anche
le fonti orientali
sia parola d*
un
Digitized
by
la
Bemti
iiofrBero
quanto
ceni,
duecento
per
il esiodiggio'noii
Veneziani. Se
colli di stoffe di
daecentocinquauta
vevole^ cid dovuto
il
Sara-
(2),
poMo
gran parte
tanto
BdaresofoUd e
delie mercanzie
ivi
"d^
depositate
(3). I soldati
choggtaiono
le
vjl
appio-
ti
saoco^
aeeompagnavano
sebbene uno dei^li agenti
disapprovassero
le
veneziani, Lorenzo
rapme
alkim
Genovesi
tardi ia
ffl
^.i
loro averi
di neodci ;
(1)
si-
solo su quelli
ceni
sudi'
movim^.
(8)
biano
Pno'Ti, p. 399, dio delrestp, che i soli Sarabenl abi' lro averi nelle montagfne 'che i magrazzini
salvati
260
propriet Tenesiiaia le cose rapite. Bla latietesone del
bailo YenesEiano in Cifnro, Bernardo Moroelni, stesa' im-
mediatamente dopo successo il fatto, dice troppo chiaramente il contrario per poter prestar fede alte asscnra-
cicaut
dano
d'
^tto
(2).
Anche
si
trova-
con
il
dispreno,^ die
riuscita:
il
soldano tolse ai
venivano
il
ra^io
nt^o
i VeifssKiani
il
loro console
Andrea Giusti-
paese
il
I
(2)
Sanijto,
(3)
Piloti, p. 899.
p. 798
806 885;
Roufxm, IV,
p.
10^.
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by
261^
come nemici
e sarebbero ritornati
al
che
il
soldano
Venezia
{!).
mah trai-
tamttiUdd^mmmifimHooe^^
i
ad usare
qa^o
kre
Y^?aDO
meno
il
loro fisco
scrupolosi,
fa di cambiare arbitrariamente
dagnava
il
fsco. I
sofferiva
soldani
il
iii
ttSitti
gli altri
appropriavano poi
il
mo-
dacch
floldmr mameltictai
ni
l)ussi
(3).
Una
prezzo d' nna tonnela cento zechini e pi di moneta veneziana (5). lifarzi dioe^ che^la medesima quantit di pepe,
che prima ad Alessandria si pagava ottanta dinar ^
fiali re il
(1)
Piloti, p. 398.
(2)
WwL,
t3)
Digitized
by
262
al Cairo olo cinquanta^ yeniva ora venduta dai saidano per oentoveati e oentotrenta dinar (1). la e^ol
modo anmentaTa egli il prezao del cotone. Totte le
rimostranze del console veneziano Benedetto Dandolo
fatte in questo proposito erano da principio inutili
il
ed
soldano rispose ad
e.-sn
aUorqnando
mercanzie ed
avevano
danari che
in Ep.-itto e proibirono
commercianti yeiiezian
ogni scambio di merci
meno che lo si potesse lare eenza abbandonare le na?L C^indoase ^aoldaDo a piomettere, che i
cogli Egiziani, a
1436
(2).
il
oommercio
il
che
ma un
Fu
diritto
stabilito
con
com-
(2)
(3)
(1)
p.
1011
Wjul, V, p.
solo
mercatante del
;pe^e,
Sanuto,
183.
Digitized by
.263
questo pepe
(1).
Anche
i posteriori
oldani pretendevano
(2)
ed estorcevano non
di
gione,
prezs;i
maggiori
riamente pagati
il;
(3j.
di
ueili
Ci non ostante
riferirai
ad una
Veneziani pote-
stipolazione, secondo la
{nlmente
rispetti si
11 pepe,.
negozianti stranieri.
mon-
si ri fiuta vano di
accettarlo
non mon-
eio
(1)
ved.
al
nome
la
Dacckieri
a^l^>)
116;
asat.,
toni.
t3)
Digitized
by
264
merce
Non bastavano
poi
cimoqQinto
aoUo
erano
phmevaaO'i Venedani e
li
loro averi
trattavano in
chevole,
al
governo
cosa.
di questi
che
ci
modo
(3),
di rado
meno oppiii
ami-
e G^acmaah
di i>arlara
privilegi,
non
soldani, che
Saimdo
a&die
relative
mettono in grado
di
dirne qualche
Il
anno 141^ Taltoo quello del soldsoo Giacanno 1443 consegnato all' ambasciatore Andrea Donato (5).
I Veneziani non ottennero con essi diminuzione dei
dazii, n aumento dei loro possessi e diritti, ma molte
cattive nsanse, ch'erano invalse col tempo per la
iSceich, dell'
inach
dell*
Sanuto,
p. 980, 1041,
p. 32.
(3)
,4)
Sanuto,
Sanuto,
Il
fol. '20i>
il
primo
p.
938.
p.
100i>,
inedito
e seg. Ci fu
''quale
1107. Confr.
,
Weil, V, p L^IO.
Commemoj i&U, X,
e si leg-g-e nei
s' assuuto
il
prof. A. S. Minotto,
un
pato da AmabI;
p.
847 e
secondo stam-
segr*
Digitized
by
arseti pidigia
il
Il
mag-
soldano proteggeva
non
egimni forono
cofiipetnii,'
dazii, contro
1'
n<^ i enmiati
vftoo
colonie in Oriente
veneziani.
Un
dano
fi
ad opporre
ottenere
trattati e di
curt contro
quale
riamo
le violenze d'
col soldano
d'
Xi, p. 71-74 ;
ripetuto
Digitized
by
266^
tempi correvano relativamente
coGoir figittae eoUa Shia
piti proplsii
pel
eommer
'
(1).
le
'
poienxe commerciali
rompere
afifatto il commercio con. quesj^ paese, ci dovremo a buon diritto -meravigliare,- -die nel secolo. 4e-,
cimoquintO' ana nuovia citt commerciale^' ocxcasse di
pi scarse
il
ll
docomento
dell'
sempre
negozianti pisa^i
anno. 1386^ in
tma somma
.coi.
d' inr
(2)
continuazione delie
relazioni
commerciali
fra
Pisa e
(1)
confi",
mandando regolarmente
delle galee
i\Q,V
renze, 18fi7.
e
seg-.
(3)
Il
e Damasco. Ved.
il
suo Viaggio
con s JetAlessandria
.
Digitized
by
(1)
cittadioi
absoldaio lasce-
non
si
tarli
'
riguardo a possessi,
come
le
diritti e franchigie,
ed
ai dazii,
maggiori privilegi. In
Eirenze nei
diritti
La
r^al^lica insistette
nn
privilegio, in eoi
il
ove
ci fosse
permesso
Damasco ed
ai
in
Franchi. Ei
s'
ed
il
268
'solito
premio
assicarando ^he
^
'
compera e vendita,
nel
caricare e scaricare.
partenza,
della reli^i'ione
venne pure a
die
Il
libero
loro g-uarentito.
fu
e ndla
nell* arrivo
esercizio
Prima che
baRdito in Alessandria
fiorini
coreo legale
>
Alessandria, In
fioren*
^mandata
gli
ritorio veneaano,
chiedere
da
come
m Modena
piti
ed in Gaadia e di
Da altra parte
potessero
fa loro
possedimenti
mezzo
di posteriori ambasciate,
rassomigliano
a quelli accordati
ai
Veneziani.
Della
menzione speciale.
(1) Ammirato^ Istorie Ji9ttntine, parte
I,
tom. 2,
fol.
907
(Firenze 1647).
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by
269
cntinaasione del
Nilo dorante
oommercb
fra Firanze
ed
il
paese del
BSsaa atessa
floldano
naTt
(1).
Agnolo
come
(3).
(2),
dietro altro
Nel 1465
(4).
tempo
Pi
(5),
si
al soldano Caitbai
ambo
(1488-1489)
a qodlt
dria e
Damasco dovevano
Veneziani,
pagare
(1)
dei Veneziani
loro
come
Amari, Appendice,
(2) Ivi, p.
149&
siniili
Fio^
decise di spedire
tardi,
i
nome
di
come quei
di Venezia
(6).
Pi
15.
p.
17.
1
'
Digitized
by
270
tardi
quando
il
commercio
deli'
Egitto deperiva in
dia, Il
1*
i
In*
Fio^
mezzo
di
il
ftllit
Egitto (1509).
(1).
dai Torchi.
Per ispiegarei
la tenacit,
con cui gV
Italiani con-
Egitto,
quali
comperavano
sabili
si
per r Occidente.
tilcuiu articoli,
Dae
il
dclhi
Spagna:
1496
i
in poi (2).
lo
lo
zucchero di eccellente
comperavano
Veneziani dal
la
cannella,
La
va per
P Egitto e
la
Turchi
mar
Nero, era V u-
{2]
Amari,
p.
Malipieeo,
'214-2*29,
p. d'o
387-3U'^
e seg., 033,
ti40.
Digitized
by
271
girando T frica potessero ginogere
all'
India ed
ognun
sa,
ivi
come
uu
rivolgi meato
tizia di
questo
atmumenlo a
uomini di questa republiea tosto conobbero quali fuconsegueoze ne dovessero derivare per
neste
nazione (1).
le
non
si
la loro
crescente angoscia
ma
anche da
speciali
paesi
(2).
Con ispavento
si
sentiva,
come una
flotta
dopo
di
n da
IV,
p.
Digitized
by
272
cose aumentaroDo
il
prima
8'
(I).
Porto-
La
repnblica
di
come anch'
avvertire
il
saldano
per
la
droghe era
delle
(2)
Digitized
by
GoogI(
273
e di coanner*
non venissero in
delle Indie
(1). I
il
commercio
dei negozianti
A tal
fne in-
non
Musulmani e
venduti n vi fu
vendessero
portoghese che
senza dar
si
essi Isser
la
tali
mar Rosso
Mori od
per impedire,
usciiine
Per
fra
l'
di
intraprendere
viaggi
some Mauro
di
cristiano di
il
commercio
dicherebbe contro
come
contro
(2).
Il
(2)
Babros, Asta,
1505, n.
XLIX
G. Ileyd,
li.
e seg.
18
con sne lettere alle tre corti le rimostranze del-sno ambasciatore: ma questa per varie ragioni non corrispose alla
domanda; a quanto pare si rifiut specialmente, perch
persuasa che tale ambasciata non avrebbe avuto
Le pare? che
^h efifotto
il
esito.
da un
principi cl^erano
iiiiJici
dei
tare
se
La
no dovessero ritornare dalle Indie con navi voote, rnnneierebbero ben presto a speditioni tanto dispendiose^ Poi
consigliava
il
per isturbare
solclauo
il
glande s^reteasa
(1)
MANIN,
Traits de
c,
p.
paix
535-540,
et
i^ieste
Maggio
1504, presso
Ro-
de commerce ecc.
p.
259-263
rig"uap4o
p. 257.
Ma
che anche
soldano od i
guerra, mandando uomini iiiteiigenti dell' artiglieria e della
costruzione delle navi, pare invenzione dei nemici di Venezia.
Digitized by
GoogI
275
mume
della sigtiorift,
stati invitati di
prov-
a loro occorrenti
invece di
andarie a preDdere in Egitto, e ohe molti di eeai dederaTaiio di approftUave di qesto mvito a cagione
dell'esenzione dei dazi a loro accordata in Portogallo,
ma che dessa aveva deciso di mantenere le antichissime
'
supponendo che
Yei^e^ni
sa-
re
aveva
di
Manuele
infatti
di Portogallo,
amico
droghe Liabona
(2).
mano;
il
le
ivi
musnU
la
Domenk
h richiedesse
non potere ardire la republiCB tale cosa senza offendere il papa ed altri princpi
eon cui ora eollegata e eenca taettere in pericolo la sua
propria esistenza. BtUSLATBia, h e., p.
(1) OsoBivs^ p. 11, 00 b; Fqscaeini; Pelli letteraturt^
effettivo i(jnto del genere' indicato:
Ramusio
I, p.
r Occidente
tutto
nel paese d*
per
nel
delle
una na
ivi
15^1
la republioa fece al re
na
(1)
no consumate
ma
Veneziftni
non accett
il
si
sa-
mono-
Tesibisone.
anch* essa mandate le sue navi -alle Indie per la via del
Capo
della
ci
Buona Speranza ed
ivi
non
mentre ai
commercio
ostilit, >
Veneziani importava
di*
procacciavano molte
altre,
interronipere
il
g'i
La republica
Mediterraneo
la
il
il
(1)
La
osoRius,
p.
Digitized
by
nn
che
erano tornate:
1497-ed
altre
le
il
rittima
sole inqnantacinque
cinquantanove
potevano all^tare
1507
loro.
perite,
talvolta
non
noirellainente
genti nello stesso Portogallo dubitavano che le spedizioni alle Indie -si sarebbero potute continuare. Essi
non riuscirebbero a
ampia imboccatura del
mare Rosso ed a sorvegliare tanto bene V aperto- mare
fra V India e l' Arabia da rendere impossibile ogni com*
meroio dei Husulmani in queste contrade e che alla fine
avrebbero forse dovuto succombere agU sforzi uniti dei
principi d'Oriente a loro nemici (2). Cosi non dobbiamo
temevano, che
loro connazionali
l'
ua
partito
tornerebbero
all'
(3).
V esito certamente
(1)
queste esperienze
si aggritinse
il
Vedi gli
estratti
p. 461.
Digitized
by
278
Doa
per allontanare
i
il
fece ragione
i
tali idee.
P(Mrtoghesi,
mentre
br
eforai
a conqaietart Aden
cos le
droghe
in Egitto.
visitarono
il
iiidiane.
drea Corsali,
cessato
deli'
ci
commercio
fra
il
mar Rosso
l'
India,
ed
il
elevato molto al di l
degli ottanta zecchini per tonnellata, stabilito nei trattati conciasi coi
La
il
va-
(2).
Yeneziani
si
(2^
Digitized
by
il
pi)t diiOltanti^
commercio
coli'
introdocevano
tofito
a mancare
le
in
grandi prov-
Wy 860; UzzAHO,
p. 20, 111
UMomo,
I, p.
323^
tarlo anch'
eg-li.
Ogni anno
280
altre volte yenivani^ portate Halle galee venerane.
Le
tempi, in coi
Veneziani adotrasporto
il
i>-alee
del
invece
di sette
Un
le
dei pi grandi
scambiate sulla
il
fiefa,
valorB di venti
scars^^avaoo
ora non
si
mila zecchini
sempre
piti i
facevano
(1).
prodotti
affari
Anche
che per
nella Siria
dell* India.
nell'anno
1514
La
aoi-
ed alquante
(Quello
che
di
le
nel
alti prezzi.
decimosesto portavano a Venezia consisteva in settecento, ottocento, mille ducente colli (2).
I soldani si
Veneziani ed
il
d'
i
fattori
Digitized
by
281
in geneie contro gli Oocidentoli^ percli
il
dimmumBo
pre pi insopportabile
il
soggiorno neii' Egitto per la
durezza e la violenza che usarono contro gli Earopei.
Il
no 1500
dentali,
li
gior-
il
solo
Venesiani in particolare
(I).
Coi
il
solo,
perch intro-
ad essi ricovero
la costa
d'Egitto
del oldano
(4j. Il
trovata a Venezia
(1)
(3
corsieri e
concedeva perfino
(2)
(5), e
Petrus Mabtyr, l e,
p.
414, 447.
Iscrizioni veneziane j
II,
p.
243.
Marin, vii, p.
305.
(5) Giovio presso Sansovino, Historia de' Turchi, Venezia, 1573, p. t7-326i Romanuj, V, p. 370; Cicog:^a, l, c.
(4)
'
Digitized
by
vero ch si trattava
d'
Tarcht,
d' Egitto,
B
lui
8uUe
furie,
enesiani che
C06 pure
ai
tiovavano
noli'
tutti
commercianti
consoli di Alessandria e
Damasco Tommaso
tempo tenuti
in carcere e
duramente
pii
trattati (1).
La
conveorioDe.
Le ndienae furono
borrascose, sfogando
il
Ma a
poco a poco
ai
acquet e diede
(3j:
andamento
di queste
abbiamo
La prima
principale e pi par-
Particolari
udienze
si
relazione
Trevisani.
(3)
p.
sione
dell'interprete
in
egiziano Tagriberdi,
Digitized
by
giustilicaziooi dell'ambasciatore, e le
oppone a quelle
fii
del soldano.
cui
che
Ad
lagnanze ch'egli
r ambescifitoM prometle
ed a
che
il
commercio
il
ma
egli di-
potrebbe c&m-
si
soldano perseveraya
ghe, invere
di lasciare,
che liberamente
si
(issassero perle
da mia muda
se non- a quei
fiera
alle
presasi
all'
altra
non
nel!' inter-
a potessero hv afbri^
dieci tonnellate
di
pepe che
Veneziani
snoi connazionali
se
il
soldano
titolo di
indennit
ma
BUMu
de Chppre,
111, p.
478.
Digitized
by
284
non dovrebbero essere
a comperare pepe dai magaassini del soldano
nella
n avevo
somma
cosicch
U ambasciatore
varie
ognuna
porgeva da
domande rigoado
ai
Aleppo,
domande
rapine
visani
sulla carta, c
1'
ambasciatore torn
Zeno.
Il
il
pro-
(4).
Digitized
by
285
Questi furono gli ultimi
un membro
tano Selim
I entr
Daziati
di
Mamelucchi.
fine. Neil'
Venezia con
Il
loro
vincitore in
domiil
sul-
Damasco, ed in prnci*
JS^Ut e la
meo
spedire
Contariiii ed
al
si
Il
fino a
la
tempi del
che ci siamo
fiore di questo
prefissi.
<
'
passati.
Digitized
by
Digitized
by
-VII.
NELL ISOLA
DI CIPRO.
quale
Orociati
Erano
avevano fondati
desiderosi
far
di
campo
il
isola.
im-
conquisti;.
prima
nel
loro re-
delle
crociata,
1191
Pare che
mise
il
com-
mercio degli Occidentali con Cipro non fosse considerevole nel tempo in cui dessa
si
trovava in
mano
ai
qnest' isola,
Veneziani aper-
1148
(1).
Se poi
il
pii
(1;
Tafbi. e Thomas.
(2)
Cambra,
I, p.
tSii^ria delia
124.
citt e costiera
d'Ama^^,
p. 206.
288
asserisce
aver
bilimenti mercantili in
iiou
d uua prova
di
Cipro, egli,
vero dire,
per
ma
manteneTano tto
dali^ altra
e la
il
r istoria
Cuor
di
della
la sua notizia.
conquista di Cipro
Leone dimostra,
in
P impero bizantino, e
commercio con l'Egitto
con-
se
erano
noi
isola,
Appunto
da Riccardo
fatta
che gi dorante
tempo
il
Qnando
il
re in-
fecero
tosto
inca-
pace ad opporre
citt
gli
resistenza
conquistatore, probabilmente
perch
bene sentivano
mercadanti
di
una
nn
patria per
nie commerciali.
cos fu in realt.
La
favorevole si-
doveva hf
s, che il suo
commercio velocemente s'innalzasse, specialmente quando il suo governo fosse amico degli Occidentali. La casa
dei Lusignani^ che si mantenne per tre secoli sul trono
reale di Cipro novellamente eretto, promoveva il fore
del commercio con privilegi e donazioni, tanto per in<clinazione, quanto nel proprio ben inteso interesse.
tuazione geografica
(1)
Vedi
il
passo
presso Maslatsib,
d"
dell' sola
una continuazione
Mi^tom
di
GuGL. dx Tiao
de Chyj^re, li, p. 4.
Digitized
by
289
afiBfti prol;)abile,
cbe gi
primo re d Cipro,
il
V isola
condizioni aprisse
promise almeno ad
ai smoi amici,
Pisani, Egli
essi
ad
Gerosalemmef in cui la sua potenza crollava. Noi non poaaiamo 4abitare^ che egli
adempisBe le sue promesBe, e tanto mno^ ])crch i
Pisani da quel tempo fino alla sua uiorte iurono suoi
alleati ed ebbero anche a soffrire per avere preso queajatario nel regno di
Fu
sto partito*
(I),
Un
piccolo porto
empori
come
ottenne T esen-
prima che
d' Italia vi
scovo Samaio
eserciti crociati^
grandi
di jPmfti
nn^ Importante missione malrico di Lusignano, saccessore a Gnido, aveva implorato dalla
peratore tedesco Enrico
le
insegne
reali,
mano
delF im-
per dare
mag-
suo governo.
caric
il
suo cancelliere,
il
prima
(1)
ma
il
(2).
Quello di Trani
Msc. D,
p. 199,
20^
seg".
i2)
remm
Anna
1.
Argentin.
publicat^da
germanicarum, tom.
G. Hcyd,
II.
BoBUM^a
nei
FonUs
Ili, p. 89.
Ift
per
gliela concesse
riore (1).
aire,
Le
relativi
a tale traMco<
giovine
il
regno di Cipro e la repaUica di Genova cominciarono darante t lunghi anni ddla reggenza, che go>
vernava per
rico,
cui
di
furono
(
il
minorenne Enrico
abbiamo
allora
aiidate
signore di Berito
(1)
) ,
(
nipote del re
Amal-
del g-overno
da prima a Filippo
e poi a suo
fratello
d'
Ibelino
Giovanni
patrizio di Trani
I,
Le redini
parlato.
Fobobs Davanzati ,
Mwtfndi
e su' loro
Jlffliuoli,
il
Digitized
by
lettori, se
volessimo di nuovo
il
gni di Gtemsalemme e di
Cipro
ciare
il
commerciali
qnel tempo
in
si
contro la potenza
Genovesi prima di
decisero ad abbrac-
partito avverscv ai
citt di
Bento
Ibeiiiio,
come
ci
per-
noto
ma
di
anche
Due
Cipro.
r uno
ai
l'
con porre
lei,
le
in Limisso,
l'
altro in
Genovesi
(1),
furono
il
modesto
concesse loro
permesso di
il
a questi
la giuris-
{Zilnr turium^
I, p. 625, e Mast.atrie,
propriamente rilasciato dalla
regina vedova Alice, De consensu PhtUppi de Ybelini, bailivi
rr.a siccome noto,
che Alice nbbnndon del
regni Cvpri
p.
39
siderato
come
il
diploma
Canale
ottenne
(voi.
II,
il
p. 737) dice,
si
_292
dizione, riguardo all& quale riserv ai
tribnnali reali
quella sogli. aggressori, gli assasuni e quelli che avessero commessi gravi delitti politici,
conformit
che
gratitudine
fu,
che
e ci aSsitto in
Gerusakmi/ie
alle Assiste di
Ma
la
con-
meritava
pi
(1).
le
trare
lino,
non. solo insieme con lui agi per rovesciare nella Fa*
lestina
la
ma
o,
come
allora si
(2).
il
ne-
Giovanni consegn
ai
dell'Orto,
fino
modo che
genovesi il
deir inqrnsizione e della sentenza anche riguardo a
questi delitti ai tribunale reale rimase soltanto V esecuzione
Maslatrie, l. c.y II, p. 52, 258 e sQg,
della sentenza
(1)
diritto
(2)
Maslatrie,
(3)
Liber tuHum,
seg".
Il
re Enrico,
l.
e,
I,
l,
p.
a, p. 282.
899 e se^.
allora quindicenne,
Maslatrie,
il
cui
nome
II, p.
51 e
si leg'g'e
nel
documento, non da considerarsi come quello, il quale realmente fece la concessione. Sebbene d' et mag-g-iore, non
aveva ancora preso le redini dei governo; Maslatrie, I, a,
.
p. 281,
Digitized
by
293
questo documento del 10 giugno 12;2 deve considerarsi
come
la
magna charta
per
Genovesi in Cipro.
nelle quat-
Fa-
una
abbisognavano
mag-
quello che
Siccome
come
popolazione
contadina;
tali
comune
permesso,
di
Genova non
1218; ma che
gli affari di
ma da un
commissario spe-
conchiuse un trattato
di
un
dell'
(2).
anno 1292
(2)
(3)
Veneziani
in regno
zioB d'
Cjfpri, Liber iurium, II, p. 2'i6. La proBsima meoun poteetae Junweneie CppH cum suis eew coneiiariis,
p. 340.
Digitized
by
294
Da tatto d vediamo chiaYameate,
la
isola di Cipro.
Siria rimasero in
1^
Fino a che
mano
mta prinoipale
il
le
come ona
non
T ieola
stasione eecoB-
ci
anche
(hirui
per questo
etai
no&
IMmp^^ di
n per
la
eadt^
cose.
le
1'
^ Aeens
cambi
Cipro acquiate
afiBntto la
p^ quest* avvenimento
come ben
Ma
(1).
condiBiOiie dell
ncm
solo
aoetto asilo di
ma
mi regni
d$ila Siria
raneo, dove
il
mercante
g^overno cristiano ed
l'
Armenia minore.
d'
Ma
l'
II, p. 24
(1) Maslatrie, I, 0, p. 315
GuiNDON, Histoire anayti^ue da aciis de
;
1, p.
sol
MarseilU,
nn
dd mare Medita
1*
Armenia.
Mry bt
seg*.
la
mmicipalit de
186, 419,
Digitized
by
296
I soldaui d'
la conqiiiBtaro&o.
viveva
si
per
terrbile
suoi eserciti
come
in G^pro a^Qnivaoo
un centro
in
In Cipro
pii
il
d'
Oriente
tutte
litorale del
quelle
Mediter-
ad Alessandria
per
isola,
l'
Egitto.
d'
che
le bolle della
pii
Sede,
sjaiita
favorevole
mediante
le
cidente di visitare
il
mani.
le
dal continente
porti
dell' isola
modo Fam^ffogfa
dell'
s'
(^],
posti ad
accoglie-
nav orientali
un mer-
come
Pegolotti,
il
ed agente
fattore
ipro ci ba conservato
un elenco
le merciy
che
esso non
si
(1)
in
Europa.
Nioosia
dei
preziosi
prodotti
dell' Oriente,
tati
dimorava in
li
il
pi vivo commercio,
I, a, p.
391.
Digitized
by
296
(1346) dice
Famag^ita
essere in
comune^ quanto
Upane
mn potrebbe
tosto
compredi^i
fra
V Oriente e V Occidente,
commer-
ciali
in
la loro stabile
cantili
d' fioropa
cacciarsene;
altri
loro privilegi.
dell'
misero
a* affirettafono
fecero rnnovare
si
anno 1291, e gi
il
il
ora di pr*
ed ampliare
diciotfco
Mae'f>'io
nell'
Pisani si acquistarono
con-
e di pagare soltanto
.
(1).
Occidente
Ino^
dell'
si
^lUo
qui si aoeimulanOt
Le nazioDi commerciali
sero
driighe casa
il
una
sotto
Alquanto
Catalani eb-
trattare col
(1)
un
Pagnim,
III, p.
XXV, p. 33.
(2) Un esempio ne
voi.
(3)
Pisani,
(4)
Capmaky, Mchwrias,
li,
p.
145 e
segp.
p, 5(5 e seg.
Digitized
by
297
in Cipro ed a molti altri punti
fosde
(1).
Ma un
trattto
che
il
>
lonie
male
Dell' isola,
intelligenze fra
inaoraero
re Enrico II ed
il
conaideieToli
il
comune
di
fu in
Levante provveduto
di
dalla republica;
anche
ad
il
trattato, e fece ci
il
17 maggio 12^2
(2).
si rifiut,
abolire
rato per
il
novesi
dissapori
al
tra
lui
gli
Genova durarono
Gefino
il
Enrico, adi*
il
la
spiaggia ed a trasferire la
avrebbe privato
Genovesi di tutti
(2)
>rASLATEiE,
Iac. Doria,
(3)
Ci^ale, 1V p. 354
(1)
II,
p.
loro privilegi, se
133.
p. 322,
Ziber iunum,
;
Pagano,
II,
p. 24.
p,^275 e seg.
298
regno non venissero a cessare (1). Le
da Salvaigo Pesaagno spedito come ambasciatore della repnblica a Cipro nel 1306 furono dal
gli
assalti
al
richieste prte
re respinte e
ci a tutti
1'
Genovesi abitanti
di
nell' isola
abbando-
donare
^
il
SUOI sudditi
li
il
prendere in
armi
ma
dal trono
appunto
da ano
allora
fratello
il
le
Almerigo
(2).
vesi e cittadini di
la
cui reggenza
tro,
Genovesi erano
sent offesa,
isola,
stati la
ingiunse
(3),,
Genova
causa della
ai
richiedeva, perch
lite.
Genova
suoi cittadini di
e (Uchiar^, essere
pui si
abbandonare
ognuno poteva recare danno impunemente. Quest' ultima dichiarazione ebbe per effetto, che la citt di Baffo
venisse assalita, presa e saccheggiata dai Genovesi.
Una
flotta,
domande
della repubiica.
(1)
Asstses de Jrtisalm,
(2)
Amadi
i')
Pagano,
Ma il
II,
p.
alle
Digitized
by
-"299
guerra a Cipro
interrotte
si
non
le
ancora per
le
erano scoppiate
in
Genova
piii
r anno 1329
{2), mi
an
Ugo IV^
altro re,
sai
salito
confermati tutti
trattato deli*
anno 1232
Ma
a
(3).
somme
pagate molte
Genova non
vecchie,
anche dopoch
indennit
di
mentre
dall' altra
parte
la repnbliea
si
mostr
a recar danni
Genova si avesse
tutt' altro
con cui
ai Ciprioti (4).
che gi allora in
il
liri
nell' isola
di
domande nuove e
che premurosa a
re in
il
suoi
Pare
pensiero di stati-
si
a poco a poco
l'
la repnbliea al
alleanza che
s*
conflitti
si
sciolse
e seg.
(4)
Yed.
negoziati
di Sorleone
sinili
il, p.
166 e seg.
Digitized
I
by
300
Le cireo8taii2e divennero per ei pih faToreToH
neziani.
essi s'ebbero
ni
Ve-
a lagnare di molte
il
Ma
il
B giugno
Fa
pregevoli (2).
gosta
(3),
ma
non gi
glia,
che
nella
Fama-
come per
di fortificarli in
singoli mercatanti
di
pattuire
La
non
loro autorit,
tutte le
all'
estendeva
ai delitti,
per
quali la
entrata ed
all'
esenzione, perch
p.
pena consisteva
0 della
si
il
(1)
Maslatrie,
(2)
Ivi,
p,
che era
lo stesso
l, p.
100.
299 e se^.
(3)
Un
bailo
p. 111.
Digitized
by
301
Pare che
il
mente
fino a
(1),
fosse
ai rallent,
molto
che temporalle
redini
anche nel medeumor tempo un accrescimento dei diritti dei Veneziani in Cipro, accresci meato
che non era proporzionato a quanto Venezia prometteva
di fare in. contraccambio. II re cerc6 di differire una
ai trono, chiese
La
repablica,
di
far
cittadini stabiliti
nel!' isola
di
ai
abbandonarla tosto
suoi
(3).
Questo procedere non fece, a quanto pare, grande impressione sul le, perch il trattato conchinao nel 1328,
(4), non ch la ripetianno 1306, con un' ag^
giunta di poco momento. I Veneziani non ebbero per
esso alcun nuovo vantaggio, se non una nuova colonia
in Baffo (5).
Ma
{])
il
commercio,
Vrd. gli estratti dai registri del Senato presso MasII, p. 183 e sepr.
LATRiE.
(2)
Mablatrie,
(3)
Ivi, II, p.
135.
(4)
Ivi, II, p.
142 e seg.
11;
p.
l'l
e seg.
Maslatbib, che del resto registra ogni minima differenza Ara il trattato del
e qaello del 1306 non nota, che
quello nomina ancbe la eitt di Pafo, in questo non compresa.
Ma Tempio estratto del suo contenuto presso TAFBLe THMAS
2>off0 Andreas JDandolQ , p. 126, ha chiaramente le
(5)
parole
Eaebitni in ieotiia^
fo, eccUsiam,
logiam
eco.
Limmo, Famgosta
ed anche
il
documento
et BjBf-
inserito
Digitized
by
302
ed
figlio del re
il
Ugo, Pietro
(1359-1369)
pi pronto ad accondiscendere
Questa
1360 come
Dandolo e Pautaleone
si
mostr
desideri di Venezia.
Giovauni
am>asciatori
por felicitaiio
Bacrbaro,
esser
salito al trono,
delle
ai
ampia esenzione
in
affari
criminali ed ai secondi
quando
spiccia
si
meno minuta
pik
baili ixk
(li
messo
di viaggio in iscritto.
tutti
reali dichiarassero
ad
altri
delle
considerarsi
come defraudazione
del re
neOe rendite a
Venetis et
Bc^
(1)
et
quali si
Mii
dogane
ecclesiam, logiam,
Maslatris,
domum
et plateHM,
II, p.
Digitized
by
303
rscnoteyano in Venesia, gli fa rspoBto,
non
potergli ci
(1).
AlmtmM
presa
novesi'
I intra-
Il
in
parte alla sua spedizione lo condusse due volte a Venezia ed una volta
a Genova
(2). Il
doge
di quest'ulti-
ma republica
non
domandare
la
si
un
il
lasci sfuggire
il
l'
5 marzo 1363
opportunit di
(3).
Mentre re
nell^ isola
sua
e Genova
avevano
fi
trovavano
al
servigio del re
ufficiali reali
ma
si
questi sostenevano di
Genova
e di avere per ci
In conseguenza di ci avvenne nel porto di Famagoun conflitto fra gli equipaggi di due galere, P una
cipriota, l'altra genovese. Sulla prima di esse servi vatu
anche Pisani e Siciliani. Il bailo genovese in Cipro,
sta
Guglielmo Ermirio,
(1)
Maslatrik.
(2)
Ivi,
(3)
II, p.
II,
p.
IT,
fece prendere
p.
uno
di questi Pisaui
233-233.
239-241, nota.
Digitized
by
304
e tagliargli la liogoa, e ci per far Teaidetta delle orecchie tagliate ai dae marinai. I Siciliani uniti ad altra
gente fecero
uu adsalto
allora,
Genovesi.
il
ingiunse ai
di Antiochia,
Per il re questo
incidente era altrettanto inopportono qnanto la ribellione scoppiata in Candia, perch da ambo questi avvenimenti poteva escre disturl)ato il disegno della sua
GenoTCB d abbandonare
crociata.
in ogni
il
Genova
modo
foce
l'
isola (1)
grande caso
dell'
avvenuto, volle
la goerra
il
me-
mandati
prima che
il
ebbe poro
il
(^jociata,
re
da Ve-
piacere di
papa Urbano V,
il
il
luogote-
Sur
come
istoria di Cipro
nono
inediti,
dobbiamo come
II,
sua notizia
p. 261, nota.
II, p,
1012.
Digitized by
305
CobdizioQe questa, salla coi osservanza la repablica
non
istessa
insistette.
Con
precisione venne
ispecinlt^
iiberl,
eBeozioni ed
do
zia,
ma
ancora
luogo
vano
ad
Furono ammessi
i.
discendenti
loro
doveva decidm
suoi congleri
ciali
non
il
se in qualche caso
il
re od
suoi uffi-
doge
di
Genova,
qud
ed
od
il
loro usufrutto,
in
conflitti
n
il
re,
altri,
Anche i
come mari-
parte od in tutta
soltanto avere
re
il
i
re
puniti.
od
re,
ma
da
si
essi
impiegati non
poter costringere
n esser
rinnovassero
dovrebbero
Genovesi a
Digitized by
306
fermarsi soli' isola
navi
Appena
il
od impadronirsi
allontanato
il
divenne
ziani e
il
teatro delle
GtmP9iL Pietoo
di
suo
Ini
merei e
delie loro
(1).
130d cuocesse a.
l'et maggiorenne.
Il
incoroDato a Nicosia
novembre dello
Gerusalemme, In.qaeat* ultimo luogo i rappresentanti
delle comunit commerciali presero parte alla solen-*
com'era consuetudine. Quando il giovane re
nit
mont a cavallo per recarsi all' incoronazione nella
,
chiesa di S. Nicol^
stra del cavallo
che, secooida
Essi
s*
Veneziani presero
la briglia
de-
V antico costume,
spettava ai Oenovesi.
nella citt.
nazione in
naturale, che
a pas-
lasciarsi costringere
Ebbe luogo una lite che i parenti dd re acquietarono per il momento col non permettere n ali* una, n aU' altra delle porti contendenti
sare dal lato sinistro*
di condurre
le
redini.
il
1)
LMstrumento
Ziber turium,
e seg.
di
loro
Leggesi nel
11, p.
254
Digitized by
307
posti al fianco destro, ed ai Yenesiani al fianco sinistro
ci fa orgine di
provveduti
veuue
vesi furono
Il
fu tenniiuito
fatti.
primi a snudare
(Genovesi vi
s'
mano^ mentre
alla
sa.
ai
seguito del
banchetto,
il
le loro
spade nella
sala,
re,
un
si
comoiercianti geno-
nascondesse
Genovesi
qnistoni.' I
quando
cV cinn, e
dall' alterco si
altri.
naove
erano,
a destar
attentato contro
il
le
espressioni
sospetto, vi
il
re,
si
mise or di
si
istrada,
Il
giarono
genovesi
magazzini e
: i
armi
{I).
Sebbene tutta
'
la lite fosse
il)
si attribi ai
Seguimmo
Genovesi
il
e quello che
Stefano
di
le
diritto,
che
il
pur
palazzo
racconto di Diome-
un
la colpa,
deporre
provocata da una
a ragione
commercianti
iseg-.
Sono per
dei Dogi, p.
678
^Reyss-
hi catastrofe
Foglietta,
Digitized by
-^ 308
non
essi
i.
Ed
in fatti si
dell'anno
'
cai
con
principale
air esercito
la
una
dietro
tiotta di trentasei
le
sue conquiste e
galee che
si
mosse in
li
'
lo
sliarco (1).
Il
governo
di
Cipro
mia nnova
Francesco Carrara.
La
mande
grande
re fu fatto prigioniero.
puniti di morte
i
ona
lotta
con
come
Tre
flotta
isola
il
nobili di Cipro
giovane
vennero
parenti del re
(1)
Stella,
(2)
Maslatrie,
p.
1104 e se ir.
II, p.
359 e seg.
Digitized by
309
ed un numero di nobili furon coDdotti a Genova come
statichi
prigionieri
Genovesi considerarono
(1).
la loro
conquista pi
il
nuo
re avesse
il
spese della
spedizione.
s*
pagamento doveva
Questo
siccome re Pietro ed
tori della
Maona
per*
a nulla riuscirono
ma
una
anni
serie di
lunga, e
piti
in
possesso della citt, sia con la forza, sia con gli stra-
tagemmi,
COSI
la republica di
Temo
civile
e militare
e la giurisdizione, su tutti
Le
sole rendite
a cui fu aMdata
citt era in
la esazione
ma
(1)
Stvlla., p. 110$.
(2)
il
11, p.
Fa-
mano
egli riu-
poteri che
o fuori.
venivano
magosta.
mura
Geno-
console
806 e seg.
Digitized by
310
genovese che risiedeva Della capitale Nicosia (1). Sappiamo dal Taggatore Stefano di Gnmppeaberg, che
anche la pompa con cni il luogotenente si mostrava in
publico, corrispondeva
all'
Egli era accompagnato da due trombette, veniva dinanzi a lui portata una spada, come era consuetudine
dei principi ogni volta
La &m^Uta
che andavano
di Fama^osta fatta
dd QetmeH segna
Accone e chinsi
aG:li
Europei,
Fama-
merci del
le
prendendo
inedia,
la
di centomila
fiorini
il
valore
canto
all'altra,
cialmente
si
Tuna
ac-
le quali spe-
gran
re
di Cipro,
che non
commercio,
guarda*
vano senza invidia la prosperit di queste colonie, e
se anche le differenti nazioni d' Europa mno da loro
prendevano
fatto parte al
d' esse
non
fosse al-
(2;
(3)
Phil.
(1)
li, p.
390.
j^-u
L-y
311
tesoro reale.
Ma
or
mutarono
si
le
Uim
condiziouL
le
altre nel
il
campo
commercio.
del
Piii sotto
neziani.
V erano
bens altri
re,,
porti
Ve-
situati
Ma i
trattati
Oenova vietavano
espres-
samente
soffrire
nell' isola,
Ipro.
la republica
custodiva
(2).
iASLktwt, HI, p. 784 e seg. increscevole che quedocumento riguardo alle altre nazioni d' Occidente, come
uso^
Catalani e Provenzali, oi rimanda soltanto alla tarififa
che non ci pervenuto.
(2) I termiDi del trattato del 1374: Quod non possit fieri
(1)
sto
Digitized by
312
Avveane ud medesimo tempo, che
di
&r cmmercto
che sue
sedi.
fosse tolto
il
di stabilirsi
gosta
grandi perdite
soffri pevpid
espressioni
dif ieto
e che qaeilo
(I).
Fama*
Singole esagerate
il
marsi in Cipro
fer-
diialle
luogo
prodotti di Cipro
lo zucchero
ed
il
sale.
altro tentava
de Chypre,
II,
al
Jauna, Mistoire
p. F83.
Piloti,
Monacensis,
n. 692,
e seg".
p.
(3)
Stefano
di
Gumppenbbrq,
p. 245.
^lyui^ed by
detta polvere. ct soecheco, qualit che In C^pro sr rinveniva pi eccellente che in qualsiasi altro luogo. Origi-
nariamente aveva
tempo
si
la
di
eem Tendoto-
in
fonna di pane.
Da
Il
raffina*
m^to 8^ fieeva
naturale, che
istease.
il
soltanto
tessero coltivare e
eoe terre
ci
nome
ano
(1).
rai^are
zucchero
eosii li re
nelle
poa-
lo
due ultimi
questi
che
possessi,
erano attigui
1'
uno
tatto
il
loro
annao
raccolto
ad nna
cavalieri
yendm
e Larnaca fJSaHmsJ
qnaai
(6)
ma
il
ricavarlo dai
(1)
Pbgolotti,
p.
864 e
aegr*
sale
Cnfr. anclie
(7).
passi citati
glossario a. v. pulvis.
'
(2)
(3)
(4)
e aeg.
Maslltbie,
Stbfako di
III, p.
Ghistble, p.
; 508 e seg. ;
OuMPiVNBBaa
m,
m GuMPFKNBBaa, l
e aeg.
(7j
seg.
segr-
455
p. 179, 280.
27,
88 e aeg.
e.
p. 244,
Quftodo
8i
'
il
poi
il
suo luogo
contraffatte, poi
ciam-
o capre. Principale
sede delie fabbriche di questi era Kiooeia* In geneiale
di camelli
si
specialmente
cio
le qualit
stoflb,
(2).
tennero neutrali
si
secondo gli ordini del doge : 'ma ci, non pertanto caddero in sospetto di favorire almeno in segreto
nemico
ai
quando uno
2o del re,
di questi ultimi,
fra
il
partito
grandi di Cipro.
Giovanni
di
Lusignano,
si
(1)
(2;
Peooloto, p. 367.
Francisque Michel, Becherches sur
tqfes de soie^
I,
p.
306 e seg.
II, p.
le
34, 44
commerce des
e seg.
174,
tOLOTTi, p. 64 e seg.
p.
244
GyMPPSNfiS&G,
Ghxstelb, p. 254.
^lyui^cd by
315
tempo tenuti in
a queste conteae, la repnbliea
fm
di Venezia richiam
nati in
oss;l
albi,
tedpmno
chiese poi
gime
Mdkkmw va
ma
inevitabile
la
repablica
iateasa per le d-
aofifisrte
promessa,
La
privilegi.
Genova
non data
(I).
venne
nezia
di
di
Milano, e di Pietro
II,
che
condurre
galee
le
destinate
Famagosta
ma
al
re
atabilito,
sposa a Cipro
la
per
la
riconquistii
Quando
(2).
poi nell'anno 1381, dopo la cos detta guerra di Chiog*gia, per opera del conte
Amedeo
di Savoia,
in Torino
Genova, questa
re Pietro di Cipro
(1)
Dandolo,
LATRIE,
(2)
II,
p.
p.
363-366.
Dandolo,
p.
),
Chrontcon Tarvi^
p. Gi
StsIiLa,
Digitized by
316
pietoiKleva la rconsegna di Fanuigpoata. Venezia inai*
siiette beiis^
perch
il
ma
Ma
ma
fece
ailo della
il
col onia
ferito
qoMMio
Nicoivft
il
venne
bailo
li
binilo
ri-
ma-
(3).
(j^uattruijila
tempo
il
re di
Ma
il
si riferisce, si
Digitized by
317
uumteEier tutte le peraone della siw caneeUeria e la sua
ae^ntti
nench
sei cavalli^
posto di dodici
comune pag:ava
Il
olo
membri
scelti dal
(2),
bailo fra
Ye-
eedere
nd
non
potevano trovare di
si
Maggior Oensi^to
Dae
vevano sorvegliare
il
tali
di Venezia:
quando per
baib riguardo
dodici do-
Be
Pietri
n era
pagarle tributo.
Il
(3).
ed obbligato a
accrebbe eziandio in
Prima
di
toscrivere
cui
un
era
tenuto prigione
ostaggio.
Maslatbib,
<1)
Per
{2)
(3)
Maslatbie,
il
come
li,
p.
II, p.
II, p.
962.
222.
Digitized by
d'
oro da
uoa ancora
vesi
Maona
pagarsi alla
Famagosta ed
anno 1373,
dei Geno-
dell'
mani
citt
granaglie;
il
sale poteva
esser
ai
la
(jual
Genovesi.
commercio delie
a Larnaca
il
caricato
il
prezioso
pegno
Nel re
popolo di Cipro.
GUimo,
figlio
il
Ge-
Fama-
di
re
ed
il
di Jacopo I
contro
la republica.
risolse di riconquistare
intelligraze
con
V ira
personale
Famagosta,
si
procur
delle
perta
la
congmra
poi anche
Famagosta
una
difese
flotta
valorosamente
la citt.
Quando
dall' assedio,
il
re si vide costretto
un secondo
le*
assalto contro
il
Digitized by
1403 con una flotta contro Cipro. Ma prion conflitto eoa le armi riascil un
tentatila di rieoncitiasione &tto dal gran maestro
deir ordine gerosolimitano^ Filiberto di Naillac^ e quando il maresciallo arriv in Cipro ebbe soltanto a conneli* aprile del
ma che 8i
venisse ad
A.Qche in questa
negoziati .prin-
il
ve di
anova,
flotta di
la
qnale
Boucicaut
a posteriori
s'
nn
{brmata per
allestire la
trattative
ottobre 1403
Billy,-ed
(2).
diffaiti
in
Genova nel 30
T ambasciatore di Cipro,
fra
Giorgio
quando
da Cipro contro
l'
su queste trattative
rispettati,
(3j risalta
almeno esternamente,
diritti
del
re snlla
dovevano sventolare
annualmente
al
al re certi
comune
di
Genova
quattordici-
l'
p.
320
in questo porto di continuare
d'
il
non
avessero
a bordo
le
navi in partenza
aoddit del re
intento
(1).
La
meno
il
grado a
in
(3),
in
soffrire
il
suo
moi
soddiefietre
quantoch V
isola
so-
annuo
Cipro
tributo di cinquemila.
(4)
eccitato
^
Genovesi
il
di
stessi
ai
pu
dire,
rf,
di
mantenerlo in tale
come
Famagosta dovevano deside*
rare che il regno non avesse mai pace, n potesse rifiorire. La repnblica, che a passi di gigante s^ incamminastato da poter soddisfare agli obblighi suoi, pure
va
alla
(1)
Amadi e Strambaldi
(3)
(4)
presso Maslatrie,
Stella, p. 1217, confr. Maslatbie,
Maslatrie, II, p. 496-498.
Maslatrie, li, p. 521.
Maslathie, II, p. 535.
587 e seg.
(2)
si
II,
II,
p.
41*7,
p. 483.
Digitized by
381
on Bemic^ potente, ed i regg^itori di
non poter provvedere meglio alla
SitSnftgosta contro
Genova credevano
di
a quella
prc^ret
che <dono8Gamo
sotto
doge
il
nome
di
Banco di
in
piena
republica
S-,
Oiot^io.
che
be proposto il banco ogni qualvolta si trattasse di noveUameate conferire il posto di capitauo e degli altri
impi^;ati
mastafii^ eoitelkum,
camiimi^
scriae e*
la
il
anche
ai
bracciato
Dopo nn
fu
ma
ristahilUo in Farna^fosta,
gli
il
Il
commercio
di Cipro
(1)
Maslatbie,
(2)
M^LATBIB, IH,
G. Heyd,
II.
III, p.
in
Il
governo reale
abitanti
genovesi
loro possesso
il
ed
il
menGerusalemme
genovese,
campo
concentramento di tutto
Famagosta che
Genovesi
34 e seg.
p. 57.
'
%i
avevano ottenuto colla forza> venne a cessare, non volendo il re che le altre citl del suo regno fossero private
del
guadagno che
Sotto
la
Genova aveva
anche
si
pressi
che
fin
esercitato sol
allora
la'
(l).
'
republica di
regno di Cipro
soffersero
le colonie
nell'isola.
Venezia,
Non
solo
cianti stranieri
perch
ma anche commeri
l'erario potesse
d'
imposte,
somme
a oontinnare^
promessa che
il
re
il
pagamento eoltanto
colla
iiideaiiitA
fii
aumentata
che
le loro
Veneziani era
circostanza
la
(1)
Intorno
alle' condizioni
Digitized by
323
Qaando il re Giano nel 1410 aveva di nuovo nfermato il monopolio di Famagosta, essi minacciavano di
abbandonare T
isola,
(l).
Poi non
si
altri
delle
Una
luoghi.
merci anche
volta avevano
ed
aveva
permesso.
il
re perch
Il
mostranze, che
so
(2).
Cornaro
riavt .-^ero
ri-
stardo
si
mutarono
affifttto.
Jacopo
il
Ba-
Quando
il
re fa in
zio veneziano
il
ed
nome
f3).
ricco patri*
si,
che
il
re
mau tenesse
la
Maslatbie,
Maslatbib,
li;
p.
457.
(2)
II,
p.
(3)
Maslatbie..
Ili,
(1)
p.
173 e seg.
Digitized by
324
qnand' ave? cominciato ad essere indeciso. Insieme con
gli sponsali si strinse
Cipro e Venezia,
una lega
re,
contro
il
cui
domi-
si
la repnblica qaella
La prematura morte
che ebbe
il
Jacopo
di
1].
Ife in realt
maggiore guadagno.
6 luglio 1473
mano
ai
Venmm La
prima come
mani
tosto
isola in
tutriee e protettrice^
),
passi
di poi tolse
ddia sua
il
governo
ed inalber in Cipro
il
possesso
deil' isola
altri
prodotti
si
il
Quando
mandar
(2).
L'industria ed
tentativi
colonisti,
il
com-
isola
de' ueeiani di
a nulla riuscirono.
Turchi misero uu
Con
l'
ci
isola si fece
sempre
{ii deserta.
le nostre ricerche
(1) Malipiero, p. 597; Sanuto, p. 1185; Navagbro, pagina 1127, USI; MaSLATbie, III^ p. 307 e seg.
(2) Maslatris, ih, p. 560 e seg. ; Geobo. Gsbcmigbnsis,
p. 014.
Digitized by
sulle colonie
non avessimo
si
anicamente
alle
di
Venezia
qm mettendo
italiani,
a parlare
Dobbiamo adunque
piamo.
mente i^d^f^^e^aja/i, erano in viva anione commerciale cbB Cipro (1). Pisa, teie citt della media Italia,
era qnella che aveva
le
pro,
in
sedevano
In questa
vano
tenza pronunciava
i
loro consoli
ed
(2).
esercita-
come
baili
la
se la loro sen-
come innanzi
(1)
Pboolotti,
(d)
M48LATBm,
p.
il
bastone.
82 e seg.
p. 93, 94.
giursdisiove oontenata
salvo di
nelle parole del trattato deir anno 1291
borghesia spiegata convenientemente da Maslatus, quando
dice, che in causa di compere e vendite non dovevano giudicare 688i, S bene il tribunale reale chiamato anche Cour
(3)
des bourgeois.
(4)
Dal-Bosoo,
p. 145, oonfr.
Maslateib,
1I> p.
105.
Digitized by
326
Quello che
i"
sempre in vigore
Piflani
riusciti
ad
neir entrata ed uscita pagavano peraltro la mite imposta del due per, cento,
la quale fu quella
accordata an-
mwtie
il
non
Nel nomer di
erano per certo teoipo anche
di pagare soltanto
il
si fecero
passare per
modo
in
Le due compagnie
umiliante.
ruzzi aprirono
anche
T esser
Paletti
da
poi, che,
al
due
come agente
diversi anni
Fiorentini
(1).
tratUti
met
(1)
del
decimo
(2).
ceniono
il
le
Digitized by
vjii.
(1).
4^11*
Africa
seiktentnoiiale
com-
il
ccn^eemants
les
relatione dee
que eeplentriGnale au vwyen ge, recuetllis par ordrc de l Empereur et publte avec une introduction htstorique. Per isbaglio quest'opera fo annunziata come di gi resa dipublica
rafrione, ma non pot ancora essere messa fra le mani degli
studiosi, perch l'erudito autore s' occupa ancora della introduzione. Richiesto da noi miso a nostra disposizione i fog^Ii
di torchio della prefazione e di tutta la serie dei documenti,
di cui per ci nbhiamo j)otuto valerci a tutto nostro nirio. Crediamo dovere di rendere le pi ampie grazie air illustre eruche ci ha posti in grado di
dito per tale squisito favore
arricchire di molte preziose notizie questa edizione italiana
,
argomento avemmo
il
no-
stro
chele Amari
poi ueV
(Firenze, 1867),
Digitized by
328
paesi deve aver avuto laogo ia tutti
tempi, percii
medio evo
pii
da combioasioni ed avrenimenti politici. Certo tratto di tempo era necessario, perch dne p opoli
cosi differenti di costami, credenze e lngue, come
furono gF Italiani e gli Arabi, tanto si potessero avvicinare Unno all'altro da venire allo scambio paci-
turbato
fico di
merd.
A. ci si
di far
il
Non
contenti
il
sad-ovest
^ Europa,
che
fino
la vittoria di
loro progressi.
siccome
il
cos si get-
Normanni saccheggiarono
e
dell'
nell'
Oceano
inerme
atlantico,
Italia,
le spiagg^ie del
gli
Arabi fecero
mar nordico
le
loro prede
modo pi
sensibile e pi durevole
fiore
eco-
Venezia (846)
(1)
(2),
arabo-siculo di
M.
dcW Accademia
di
Digitized by
Googl
~ 329
e -i^er nel 1005 (1). tubedae qaesie citt non avranno
per Inngo tempo sentiti i danni recati loro da questi
assalti
tempo
isolati
si
ma
le
mapr^^iori
isole
fa causa,
gloriose
non sono ancora sufficientemente apprezzate dalle stoqueste guerre furono un bene per
rie; l risoltamenti di
tutti
ma per le citt
marittime
che le avevano intraprese portarono eziandio un inaspettato accrescimento di potenza, un non mai sperato innalzamento del loro commercio. Noi non ci possiamo
occupare della
d' esse
che
s'
Pisani intrapresero
non in quanto
venivano posti
Fu nell'anno
una spedizione
1.034
nell' Africa e
Bona
(2).
Torino^ Serie II, toni. II, pag. 120 e se??. Le autorit arabe
sono raccolte presso AMAai> Storia dei Musulmani di Sicilia,
il, p.
(1)
180 e seg.
Marangone
ed. Bonatnt, p. 4,
le Cronache,
pisane
3S0
Ud' altra
di
GenoTe e Pisani
uniti (1) as
(1)
ti'
li
aUa
un corpo
ausiliare
la noti/;i;i i
jjapa \
quale ved.
nel
vede ehe
dire,
tin'
am
1*
Graei
il titolo
dt ^paios
daod si eonoscono
reiasioni di Pantaleone con Bisanzio e la sua corte, e si sa,
il titolo
assai speciosa,
di console.
Ma
il
paralellismo fra
'
(2)
Digitized by
coata di Tunisi
Temim
(1)^
s^
principe
che,
da
erano innalzati ad
indipendenti sigDori del territorio di Tuosi. Le spiaggie del Mediterraneo erano state saccheggiate da loro
uja
grande numero
di prigionieri cri-
un
che
giorno,
Il
fa
si
cristiani
6 agosti^ di
ambe
diressero
laipadroni
le citt,
in
Per indurre
cristiani
s'
ritirarsi egli
prigionieri k
i
i
vincitori (2).
(1)
tom.
I,
(2)
p.
XXIX
Una
tom.
Il, p.
22-24.
dizione
li, p.
24.
332
Se noi accenniamo ancora ad un
flotta
genoveBe, itto
felice assalto
m^'anno 113^
(1),
una
d'
contro la citt
Non
le
ostilit d^
ambe
le parti
cui
tutto
invasioni fatte
s'
il
commercio ira
tali
U'
anterior-
fra
T Italia e
Gi allorquando V
Italia
gemeva
per
le
invasioni e de-
paese, sebbene
ambo queste
citt
meri-
dionale contro questi oppressori e cul ilutte e con soldati (3) Negozianti veneziani erano quelli che in paesi
Due
secoli pi tardi
Costali ti uo,
si
gV imperatori
bisantini,
Basilio e
(2)
legname p^r
la costruzione delle
navi ed
le citt
!3
Danoolo,
VII, p. 615.
(4)
1731,
Anastasius BiBUOTBSCAaius
fol.
ed.
BiACHiMi|
Uoma^
154.
Digitized by
333
armi in pMi saraceni : magiskati
citt promettono di porre nn argine a simile aboso e proibiscono,
specialmente m quelle Davi che erano appunto pronte
a far vela per El-Mehdia e Tripoli di Barberia, quando
ginnsero gP inviati bisantini
a bordo
tali
nei!' anno
97 1,
di
prendere
commercio,
il
mentre era concesso, che tenessero nelle nari legno tagliate in piccoli pezzi (1). Abbiamo un'altra traccia
V Africa
Yeuezia
Ambasciatori che
tempi di Carlo
ai
si
si
danqne da
Nord.
partivano
Gairevftn, per la
il
tragit^
porto di
il
del
Magno
to (2). Queste
che
commercio coi
La
miglior prova
che gli Amalfitani veramente se ne occnpassero troviamo nella seguente storia, contro la cui verit difficilmente potrannc esser mossi dei dubbi. Quando nel-
r 871
signore aglabida
il
un
Mohammed
assaltare
Ibn
Ahmed
eserciti,
fece
Abd- Allah,
Come messaggiero
Amalftano, Florus,
il
della notizia
servi
si
d'
un
commercio ed aveva
Musulmani
(1)
(2)
dell* anno
813
.
Digitized by
334
senza sapere contro chi fsse diretta la spedisione
(1).
mente El-Mehdia,
cos
lecito
quest' emporio.
visitato
Appunto questa
citt di
rado
El-
il
il
v'
era an-
commercio, se riguardo a
a cai dobbiamo
'
il
Il
particolari
che
principe promise d
due nazioni
condizioni e difflcilmoite
fira
Pisa ed
il
(1)
il
commercio
(3).
Vogliamo ancora
XII, p.
528. Confr.
iurium,
1,
p. 53-57.
^lyui^cd by
ricordare
il
troppo ardire
s'
notisdimo
s'
il
l'
isani
farvi
commercio.
La
mrcto fra V
Italia
l'
mal
dobbiamo
orieutali, noi
ste contrade,
1'
una
valerci di
scritta
Se ricerchiamo nelle
due descrizioni
di
que-
mente
coltivato in quel
di cotone e seta^
si
tempo e
loro hazari
attirare
nep:ozianti stranieri.
Specialmente lungo
la
(1)
Muratori, V. p. 385. Nel caso eh alcuno fosse d*oplil Donnlzo inventato od esagerato il numero de-
Bione, avere
(1858>1860).
tom. Xll-XIV
336
una
Nel parto
bastimenti pioyenenti
e
da
tutti
commeri
S fax era specialmente visitata
per gii eccellenti snol oli che venivano condotti anche
in Sicilia e nel resto d'Enropa (J^iii);.El*Mehdia finalche aveva varie manifatture, concorrevano
il
porto di
Spagna ed
dell'
Africa
altri
paesi
(2).
settentrionale
Siria, Sicilia,
non mancano
di
le citt
relazioni
con ie regioni oltremarine, ma n, Veneziani, u Pin Genovesi sono nominati specslmente, il che
sani,
par sempre on
che visitavano
le citt
(1)
(2)
(3)
che
cpmmerciali dei
^lyui^cd by
Pisani, Genovesi
e Venerili
dal
Genovesi e Veneziani^
loro
commercio
colonie*
Anche
quasi mai
J^isani,
prima dei
si
ma
rimuiiJano di
gi esistona
II
fin
rasn
(2).
In
di
esso
si
un
che
nome Abdallah
dei Beni
Abi Co-
momento erano
state turbate
da
Pisani
avevano case
in Tunisi fra le
il
mura
eh
essi de-
(1) Gli Amalfitani soompRjoDO ora affatto dairistoria commerciale. Gaeta aveva ancora nel decimoterzo secolo consolati
marUia Tunisi e Bugia, ved. Pardessus, Colectiom des
.
UU
mest V,
p. 216,
Traits, p. 23-26.
G. Heyrf,
II.
SS
338
finora
altre
finalmente, abolisce
vengono
Non
ricondotte,
il
somma
Un
rivolgimento poli-
sol-
in
l'
piccoli
domini nel
litorale del-
suoi successori,
cosi detti
si
esten-
Abd-el-Mmen aveva appena compiute le sue conMarocco comparve un ambasciatore genovese, Ottone Buono (1161). Questi venne
graziosamente accolto. Fra Geiwva ed il regno degli
Al-Mohadi venne conckima la pace j)cr quindici anni ed
ai Genovesi concessa perfetta libert di commercio in
quiste, che^alla sna corte in
pag^e
quali
d^e
pugnavano
sempre
il
dieci
per cento.
1169,
Altri
1170,
(2),
^lyui^cd by
339
avranno ottenuto
nulla
1155
anni
gli
condo
altri privilegi
ma
al
1164
ci
noi
non sappiamo
(1)
se-
la
sero
rileviamo,
genovesi per
far
le coste
con-
tempo siano
fino
noi pervinti.
Mentre cosi
Trazioni
tati
eoli'
Genovesi sempre
lrica settentrionale,
piti
i
estesero le loro
Una
come
d una
gli
flotta
equipaggi
a Bugia, ad eccezione
Il
go-
'
(3)
Mabakoonb,
p. 43; 46.
a40
la-
sua
dorma
fa tenuta prigione
che
zianti grandi
la
QlMmpiegati in
libert di com-
trattati,
ai
aiiari,
se
ordiuando
'
commercio, n comperare
cora {eecunas)
laio (2).
(1).
anno
stesso
pelli
per legature di
degli Al-Mohadi,
ba Jacub
il
libri
e layori di sel-
Jusuf,
ma
probabilmente
un
Una
po-
fondaco in Zuila
litica
11
sobborgo di EUMehdia
(3).
el Mansr riguardo ai
Con un diploma dell'anno 1186, che regolava
le loro
il
dimorarvi
Troits, p.
(3)
2Tf.
Habangnb p. 46, e
X,
le
p. 108, 119.
MABi, Diplomi,
p.
p.
28
seg".
341
non eia
ad
essi; e
inai dalla fortuna di mare
toccare altro ponto della oosta^
non potevano ivi far commercio alcuno od in altro
fossero
modo
lecito
costretti
a fare
d' essere
tali
restrizioni,
se
cio fosse
loro
il
ca-
timore di
il
limiti
di essere protetti
il
pericolo
dato, dacch
non pochi
torio di Pisa.
Un
Pisano
d'
s'
diretti dsl
fatto
da due grandi
compagnato da una
Sebbene
Un
in conse-
governatore di Tunisi
bastimenti
pisani
ogauno ac-
patroni di
essi,
Saraceni, pure
s'
impadronirono,
le altre
Le rimostranze che
l'
vita.
dogana di Tunisi
scrivano Pisano e degP inter-
ispettore della
e., p.
271
e seg.
^lyui^cd by
342
pmii i& essa impkigatt, ai canari^ e le mnaccie del goeniatore d Tonisi, che troando per mare' da qh viaggio locoiitravci non lun^^i dalla citt i pirati che si allontanavano, facevano
della loro preda^
che
una parte
il
govenuitore, principe
ci,
restiioiagero
stabilire
l'
indennit
Abu
ai
danneg-p^iati.
Il
gindialmente
il
valore del
danno cagio-
sani,
negozianti sara-
Il
governatore di Tunisi non prese, del resto, altra vendetta, anzi protesse gli averi, lasciati dai Pisani, contro
i
ritornassero a Tunisi.
di Pisa,
Ma
le
il
governo
r indennit ai negozianti,
le coi
tempo
Il
commercio non
il
si
tenne entro
limiti
nna lettera, in
Locca protezione
scrisse
Digitized by
343
nuovo a Tonisi (1). I tnagistiat patri li esortarona a
comportarsi da pacifici commercianti e fecero per mezzo
d
di speciale
ambasciatore assicurare
novando la promessa
soltanto,
che, se
ti
il
govcmntore, che
Al ohe questi
gindice di
Toma
];elazioni
rispose; rin-
agginnse
nella Sardegna,
aveva occupata
la citt di
Mehdia.
Un
altro
nemico della
il ano
a quel tempo
governo
il
e Tripoli
d'
(3).
si
in
relazione coi
si
Ma
noi
non troviamo
in
di sedici
Digitized by
344
ritabilito
il
loro
dere che
non
tore 0
usurpa-
primo
dei luo-
Subito
dobbiamo cre-
le oilcrtc dclt'
il
nome
chiamato bd
1211, che
me
ai
el
Pisaui
parte sua
(1).
si
ed assicuravali
trattati,
degli Al-Mohadi,
Uno
di
buon trattamento da
sito
tenente
il
un capitano
sospetto che
di
nave Genovese, a
somma
Musulmani
mento
male
Genovesi che
si
Abu
Ola tratt
'1
trovavano a Tunisi.
Ma due am-
sorte^
0 vi furono riammessi,
mente
il
Come
mondo orientale,
cosi pure
Amari, Diplomi,
Caffaro
mato da
alla
78-80.
p.
Ib{
Caldn,
11^ p.
titolo,
intorno
282-295.
Digitized by
^ 345
giogo degli l<-Mohadi e governando in pioprlo nome. Questo Tivolgimento fo oompiato nel 1228
8Cftoteiido
il
Nqfs
(1)
il
gran lunga
Grande
fond per
la
sua stirpe
un regno con
la capitale
ei
non
solo
V odierna reggenza
di
(Hafsidi),
etfa
il
lm
Zecheria estese
litorale del
la
met
Marocco e
(2), il
doge
di
suo do-
pi potente re
esteri. L'
Vi baldo
il
fiuo in Ispa-
il
im-
cavaliere
(3),
il
rello
(1)
(2)
Abu
Zcclicria
fatto
11
Traits, p.
153 e seg.
&tte nemiche
a Federigo, questi yedea di mal oochio, che Gsnoresi e Veneziani fossero protetti dalla eorte tunisina e traessero ricco guadagno dai commercio con Tunisi Regiitr, Fridetiei, II,
Pi
tardi,
prectoo
(3)
p.
si ertixio
Trmits,
196 e aeg.
Digitized by
346
commerdell' *
ed ottenevano in parte
diritti
e possessi per
Jalija
la
loro con-
Zechena
lo
di far cessare le
ciaiiti delia
La prima
tiittati.
aveva particoknDente
scopo
forono
Abu
fondamnto
di tatti
diritti dei
r^^o
cinque
siffatti
Abdallah
el
documenti
di
mo
il
figlio e
non meno
successore
di
Abu
diplomi
Il
(1),
r^DO
edito da
due
ai Veneaiiani (2)
ed uno ai Pisani
meno
perfetta
(3).
Le
nella Biblto-
thque de V cole des Chartes, Serie IV, tom. Ili (1857], pagine 440-442. Anche Caffaeo, p. 186, fa menzione della mis-
sione di Corrado
d*
un
de Castro,
ambftsoiatore tuoisiiio.
Digitized by
il
347
e lusso
imitavano
suoi sudditi
il
felici
per
grande pompa
lunghi anni
di
pace
somme
i fratti
meno
loro
oommer-
qualit di merci
cert(^
(3).
La
comperare
^no
il
re della
Genovesi
se
re
Abu Abdallah
(4).
Dal
fatto,
concesse un
privilegio
(1)
Ibn-<;&ld6m,
(2)
II, p.
888 e seg.
Cjlwabo,
tali
ai
il
Genovesi
minacele non lo
374.
(4)
coDcedeado uguali
Le
crociate
Europa con
le
nell'
Africa
Lcdmko U
no
1270
intraprese
iinab
parte in
con dargli
e soldati
e navi
contro
crociata
quale prendevano
modo
(1).
La
distinto
Genovesi
ma
tutti
Franchi
(2).
non
solo
di Parigi
2, p. 1962),
ma non
ebbe
effetto.
Se
l,
come
sanese Malevolt
XX
p.
478
Ibm
Digitized by
medesima
sorte (1).
da
re Lodovico mor,
Filippo concbiuse
del quale
dando
il
erano
si*
un
assicur
il
ritorno.
Aba
suo
figlio
Abdallah, secon-
Si pens peraltro
anche
all'
che
cristiani,
robe tolte ad
essi.
primach P esercito
Venne
stabilito
che
mente
trafficare nel
bero avere
il
conseguenze
che
la crociata
Le
llai'di.
dalle contese
che
dopo
la
CaldC n,
II, p. 2&2f dice soltanto, che li abbia impediti a penetrare neir interno del paese.
(1) Bibliotkque de Veole des Chartes, Serie II, tom. V,
p. 145 ; MASLATRm, Traits, p 47 e spg".
Confr. Guill.
CoNDBTO
presso
Maslatrib,
Traite, p. 93 e seg.
350
famiglia degli Ha&idi a tanto
si
si
un
a s. Tempi relativamente migliori pare che
qoando il regno ^ era riunito di nuovo, e ape-
principato
veniBaero
cialmente dorante
bu
dopo
reg-no
il
sua morte
la
quando
Abnl Ha-
1348). Le
difficolt
con cui
un
il
ancora aomentate da
ci,
Bugia.
gersi le navi
(1).
Ma
straniero pretendevano
il
bastimenti
il
suo successore
Lucheto Pignoli
cianti Genovesi
dennit per
(1)
(2)
Abu
Genovesi i^inden-
dichiarava airambasciutore
pronto a soddisfare
p. 303,
re di Tunisi
Abu Hafs
d' esser
ai
Caffabo,
Caffabo,
nit
ancorati in porto
commer-
patiti
da
assalti Pisani
p. 297.
Digitized by
351
contro loro
diretti in
porti del
regno di Tonisi
(1).
l'anno 1300,
l'
mercio in generate
in questo tratto di
il
il
tempo avvennero
poi fortunatamente
il
commercio
del-
ai cristiani d'
Oeeidente di recarsi in
paese
le
merci
commerr ialiti
dell'
India ed
droghe,
il
cotone,
soliti
il
a cercare
nell'
Egitto,
come
Una
parte
lino, lo zucchero.
divieto
Nilo
pontificio di far
commercio
col
paese
del
(3).
goTemavano Tunisi
in questo
si
volsero
che
tempo non mancavano
i
principi
nella Bibliothqw
(1) Diploma publioato da Ma8la.tbib
de V cce des CharteSt Serie IV, tom. Ili, p. 447-449, ed oca
in forma pi completa nei Traitty p. 125 e seg.
L' ifitruadoue si legge presso Marin, VI^ p. 322 e seg. ;
Tapbl e Thomas, III, p. 392 e seg. Essa senza data. Il governo del doge Pietro Gradenigo (1^9-1311) serve solo a
fssarne in qualche modo il tempo.
,
(3)
352
di mostrarsi favorevoli ai mercaoti occideniaU. Tre di-
plomi
ci
principi di Tunisi in
dai
ed uno in
fttTore
1305
(1) e
1317
(2),
(3).
ehe nn domnio straniero, quale fu quello dei Mevenne sopportato a malincuore aila popolazione
rinidi,
Ma appena fu di nuovo
T antica dinastia dei Beni Hafs, che. la
qniete del regno ftf tuobata dalle mene deli' ambizioso
che presto scosse questo giogo.
salita al trono
il
et
(4).
Filippo Doria
Ibruliiu;,
dd
minorenne
V avventuroso ammirrigiio
Mahin, IV,
el-Libjani (181U1318).
(3) Amasi p. 86 e seg. ha rinvenuto l'originale' arabo di
questo privilegio del principe di cui si parla nella nota antecedente e lo ha publicato insieme colla versione la qual ul-
Digitized by
353
genovese, approfitt
lenze per dare
nell'
aQDO 1^355
aUa
assalto
l'
di queste turbo-
citt di Tripoli,
j|
comandate
regno
domiuata da Thabt^t
fosse govrano
Doria un segretamente
li
che da
col
ed indipendente
le quindici
na?i da
si
il
la
immenso
bottino
ma
le autorit di
lui
Saraceni fecilmente
cendo
soffrire
le
si
dd quale
un emiro
compagni
per cinquantamila monete
i
suoi
da essa
il
citt acquistata,
governando
8&x
le isole di
Gerba e
Chartes, Serie II, tom. V, p. 145 e seg., inserito^ da IIsLATBiB, ohe lo ripete nei Traits, p. 55 e segr. poi una lettera
dello stesso pineipe al doffe Giov. 4' Agnello di Pisa e Lucca,
la quale assicura i Pisani della protezione del principe (1964)
II.
I,
p. 497-440,
III, p.
446
51-58, 178 e
83
^lyui^cd by
354
Chercheneh
ma in
(1).
coutieiio
dazi.
Da
lavorato,
il
ferro,
l'
oro
isd
il
che
del conso-
vano
un fondaco e
tft
riffa
a^rticoli
dei
pria*
argento
sale pr< v
Il
dai
lente
campi
di
sale posti
nell'
il
interno
commerciali, che
principato,
non sembrano
Le
relazioni
hmed
(2).
il
dominio
violento
di
(1)
Ibn-CaldOn,
III>
p.
Nel privilegio, di
detto, che
il
suo dominio
si
estende da
S&x fino a
Mi-
ad Oriente
XCV ^
(2) Il
p.
Ibn
Marin, IV, p. 289-292 ; V, p. 45, publicato da Maslatbib, Tfaits, p. 222 e seg. Il Rassamahes dello
stesso il luog^ tripolitano Ras el Mocliebez, dove il viaggiatore Et-Tiggiani trov ud' eccellente rada e campi di sale,
dalle notizie presso
con molto prodotto, che vantaggiosamente si vendeva ai CriVed. Journal asiatique. Serie V, tom. I, p. 120, 356. Carte
catalane, /. e, p. 108. Si trova fra Tripoli e V isola di Gerba
(3j Ved. i documenti degli anni 1358 e 1362 presso Masstiani.
LATBIB, Ttaits,
p.
228-231.
Digitized by
Le
moquarto.
Il
re
piccoli prncipi
(1)
Ha&idi in tatta la sua antica estensione e nelr antico 800 splendore e Io goyem con rigorosa maio
per una serie di anni (1364-1394). Pare, che il ritorno
degli
dell'
si
Medterran^ ed
alle coste
ed
isole enropee.
Rimane
governo. Bu-
il
la
doge
Antomiio
per
pisane
(1)
(3)
ma non ancora
quando nel
concesse ai Pisani una lettera di
ved. Amari, p. 115 e seg. Confi'. Ibn-Caldn, 111,
di Tunisi,
sicurt,
p. 67,
(2)
noTed
73 e seg. 80 e seg.
Testimonianze i>er questo abbiamo negli aonalisti ge;
io
quanto
ai
Maslatbib, Tableau de la eituation dee tabUesements franqaises dans r Algrie 1843^1844 , p. 467 e seg.
si potrebbe
credere, cbe ab1l>iaiio attribuiti ai tunisini del dedmoquarto
secolo, quello cbe Tenne in pratica eolla fondazione degli stati
,
Ma
356
amiDiraglio Manfredo de' Chiaramonti
senza
ad ulteriori imprese
venire
Altra spedizione
doge per V
la
pii
cavalieri francesi
dervi
nati
lo stesso re di
armati
Gerba,
momento
il
(1).
medesimo
s'incaricasse del
d*
nnU' altro
il
di
ma
isola di
cousiderevole prepar
l'
sua impresa
pi
fece
si
il
sapremo comando.
duca di Borbone
qaesto niicleo
si
dai Genovesi.
Tutto
l'
Fraucia. che
decisero a pren-
fianti
El Mehdia che
radu-
su navi
esercito partiva
piii frti
impedimento ma il nemico tosto stanc gli occidentali con innumerevoli scaramuccie: il comando era
:
trascurato
grandi calori
dell' estate e le
discordie
mo-
di
&r
questi bastimenti.
La
(2)
p.
ci
174 p seg.
;
Digitized by
Abbas Ahmcd
La
Musulmani
a Tu-
Franchi
sempre maggiore
si
ueil'
faceva
opiDione
il
numero
terraneo e danneggiava le potenze eommerciali. Froissart racconta (2), che le navi saraccue fermassero quelle
dei PisaDi e Genovesi, per imporre loro
modo che
in
un
forte dazio,
nelle .Fiandre
del
li
ma
assaliti
i
Genovesi fossero
(3].
da navi
difendersi,
pure la
Ma
ci
non ^iov ed
il
istesso della
p. 308 e seg.
{'2)
L.
(3)'
Amlbi,
c.,
p.
317 e seg.
478.
358
signore di Timisi coiifiec tatti gli averi e tutte le
1423 leggiamo
>
di altri
Fares (1394-1434)
(3)
ed
re
(4)
Abu
(1435-
1483) continuarono. per malgrado queste ostilit a concedere privilegi alle potenze marittime d' Italia, confer-
Stella,
(2)
Abbiamo
p.
da
lettere
antiche concessioni.
di lui
un
privileg-io
le
p.
Genova ottenuto
e seg.
0) PrTilegio per Pisa dell' anno 1397^ in arabo colla Ter1S3 e seg. ; 819 e seg. in lasione latina presso Amabi,
tino presso Tbonci* p. 479 e seg. ; in latino ed italiana presso
Maslatbis,
TraitSt p.
da Maslatrie,
(4)
e,
p.
134.
14^
e 1456
per
Ge-
142 e seg.
151 e seg.
Digitized by
359
Vennero ora i tempi, in coi empto |h b ristrngeva il
commercio italiano in Le?ante, perch i Torchi t si
estendevano. Bisognava che
si
concentrasse in quelle
(1), la
tale era
di fede
repnblica di Venezia
per la Barberia.
di l del
Fu
medio oto
partissero Ogni
che due o
anno per
r Africa settentrionale
relazioni
esse
porti dei-
mantenevano anche
le
fra questi
merci e viaggiatori
ma
e riconducendone. Al principio
d'
Egitto
navano in patria insieme coi bastimenti che ad. Alessandria avevano caricate le droghe. Queste navi, che
rendevano tanto sorvigio
la
comunicazione
ira
ai
La
Pisa,
che
fare
TuHarpf, p. 57
Bekydenbach, foL 12, 123, 127
GHBB, p. 370, b; Maupibbo, Annali, p. 93, 620, 621, 628;
Mabin, vii, p. 289 e seg. 292, 301, 303.
(3) Ved. Piloti, p. 369 e seg, ; Ibn-Haucal, p. 261.
(2)
Digitized by
360
commercio con Taoisi, contiop persevenuil^meiite
queste ne relaaoiii, anche quando la sua marina era
divenuta debole in modo, da non potere pi attendere al
commercio con altri paesi orientali pi lontani. Ma nel
1405 Pisa fa sottomessa a Firenu e da lei dipendeva
pel riguardo politico e commerciale. Fino allora
rentini
mancando
di
na flotta
Fio-
che venivano
coi Pisa-
come
questi e
rimandi. Tenne accolto
In rgnardo a ci epppiamo, a mo^di
privilegi^
Anche
il
ma crede,
minciati
spargersi per
beria
uuovi
ditti
lu
il
m 1252) a
a Tunisi in Bar-
mondo, ne furono
portati
eommend e
trattati degli
(1)
Ved.
<2)
Documento
recherehes,
1,
>S.
Veggendo
dell*
anno
i:!40 presso
Bucbdk
N9$UB9
p. 47.
Digitized by
mand per
Fiorentini si spaccia-
8ono
Rispuo-
fiorini.
sostri Arabi
stri
fra*
moneta
d'
Arabi
il
Sono
dire,
re
oro la
di Firenze, cui
la
potenza e
lo
la
quale
magni-
ficenza di Firenze, e
Per
d* oro
la qiml
cagione
e che
il
fiorino era
guada-
gli Fiorentini
le
fagim
istoria, di vero
iLOiw
(3).
ci
Che
il
comune
di Firenze abbia
e seg.
G. ViLLitNi.ed. DRAOoifAmn, 1,1).
Ci si pu provare anche da altri passi, p. e. Svi, IV,
(1)
(2)
p. 199.
(3)
Digitized by
362
acquistato
nn
caduta, Pisa
s*
Tunisi.
cbe godeva
primo oratore fio-
i diritti
il
Tommaso
trochi nel
1449
1459
Velluti nel
Angelo
di
ai trattati,
la libert
in
di
altro
p. 151
Digitized by
363
parte di tutti
diritti
che ne risaltavano
Ma
(1).
essi
principale di-
il
Noi
'fino al
siantio
secondo
cui,
toccnparci.
il
di gi
il
espoEiizione
appartiene
nostro assunto,
B cos potremmb
ai
avveni-
tempi moderni,
non pi dobbiamo
non fossimo
evo, qualora
serie
di
domande, che
ci
costretti
si
a rispondere ad nna
presentano.
Senza avere
soddisfatto
Hjualt fossero i
'
Digitized by
364
questo paese. GomtBctftmo dal confine orientale della
procediamo
Barberia e
L'
verso occidente.
ampio e
meta ed
tali,
il
e specialmente per
le
veneziane
le
navi occiden*
(1).
Abbiamo ^i
Una lana
commercianti
panni
in questo .geaaere
mati
sponda afri-
enropei''la frequentarono
mezzo
sem-
(1)
Ibn-Caldn,
III, p.
(4).
Procedendo lungo
tom. I, p. 150; Leo Afuica^us presso Ramup. 70, b; per i tempi anteriori Ibn Haucal, /. e, p. 167
ttque, Serie V,
sio, I,
e seg.
(2j
Ibn-Caldn,
li, p.
63; ELrBBCBi
BivTiooiaki>
neVimmai aHttique,
ivi,
XX,
UwuMm, X,
p. 946,
(3) D' AvBZAO, Ilei de Vfrique (Univers pittoresque), pa*
gina 38 ; Pbllissibr, DeeoriptUm de la regenee de Tunis (wporatia' 9cienti/ique de VAlgrU, tonu XVI, p. 178^
(4) Un contratto- deir^ano 1873 fra un .mercante di Pisa
ed un armatore di Genova per andare a Oerba a comperarvi
della lana ha publicato Maslatus^ BiUiofhqfie de VeoU.
dee Chufies, Serie lY, tom. lU, p. 44M61 ^ Traite, p. 128.
isola era da lungo tempo ritornata in potere dei Musulmani.
Digitized by
365
citt visitate dai Pisani (1) per Jyi
comperare
olio
in
la
caduta
ave-
di Cuirevaii
la
avevano abitudine
turale
luogo
(5).
stranieri e
riunivano
si
prodotti
cavano eccellenti
perch
di
i
tele di lino
tutto
il
na-
il
pi
che in
perch
paese, anche
Pisani trovavano
occidentali del
Tunisi confina
regno.
coli'
cui gi nel
coralli, di
Laddove o^ -
Algeria,
si
la
li
estendono
medio evo
reggenza
qn(^*
di
banchi di
p.
oggid
Ved.
La
porto Mersa -l
il
Calle, e la citt di
trattati degli
anni 1234,
Bona.
Il
viag-
Bdbisi,
(8)
Bdrisi,
I,
I,
p.
p. 257-259.
e., p.
1S7 e seg.
(4)
Eoaisi,
(5)
:^iyui^cci
by
366
gatore Ibn Haacal tacconta gi nel decimo seoolo,
pescayano
si
mercanti grandemente
nelP ondecimo
quando
commercio
percorse
il
1-Becri
commercio ed
(1).
Bdrtai
descrive
'l
secolo,
tndto frequentati
Mersa
migliori coralli
arricchivano in questo-
si
Ginn
(2)
(3).
Anche
Ahc^lfieda fa
monianze
una
(4)
serie di secoli. In
Morsa
fosse mutabile
no
naturalmente fra
(5). I
coraUi di
Anche
anche la
Bona
gl' Itidianl
molti negozianti,
testi*-
Carez per
'1
era-
erano
particolarmente
Dni documenti
a Bona
(7),
ove oltre
il
risulta,
che
corallo si
il
Pisani ^ venivano
^ceva
il
commercio
(5)
(6)
Edrisi,
I,
p.
266 e se^.
p. 255,
:^iyui^cci
by
367
del ferro lavorato nelle .vieinanze (1) e di altre cose. I
Genovesi aveTano verso la fine d^ medio evo preso in
affitto dal
nanze
re di Tunisi
il
banco di
Bona
s^
di liuua.
ma
il
abitanti di
gli
videro in ci
die
il
re
la
Collo,
il
regno
di Tanisi
(4).
(3).
come punti
d*
ivi godevano
Bugia T ultima delle
Genovesi
speciali
citt dei
approdo
tali
che
Tunisi sotto
il
dacch
alla
deeimoqunto
(4)
AMA.RI,
p. 64.
Digitized by
368
fertilit dei
diterraneo
(1).
mentato
il
numero
fiA
Al tempo
quanto
qui detto,
a'
era au-
deg^li
per
espressamente dato
Ve7'e colonie di
italiani
permesso
di'
di rado
(2).
commercianti
Il
soltanto
il
troviamo na-
I
il
trattati
con-
punto, che
(1)
cialit
^
'
paese.
^lyui^cd by
le citt del
tutta r estensione
del
ad
soliti
approdiare. In
coimnerciali
in
da s
che tutte
le nazioni
loro
colonia in Tmiisi.
fondachi
in
degli
un proprio
che- rivolta
un
solo
quella di un'altra
secolo dicono
il
veneziano ed
h\
litro
il
del decimoquinto
Viaggiatori
(1).
che
pili
belli
genovese
fra
fondachi erano
avevano
In
(2).
;
in Tripoli esisteva
un
forno,
come
il
diritto di
(1)
servirsi
della settimana.
1234 e 1264.
(2) NB. DOBNO,
Leo Afkicanus,
(8)
Nel
t>'
1^ 6 s^g
invece di bonum.
G. Heyd,
II.
>
Ghistelb,
p. 970,
ed anche
p. 6^.
leggiamo con
Maslatris
Bone
370
Pi in^portante a sapere, che nei fondachi ai tro*
vavano anche cappelle (1). I coounercanti avevano gaa*
rentito il libero esercizio del loro culto non solo nel
trattato del 1270, che, essendo concluso
Luigi
SantOj era
il
il
dopo
la
morte
di
(2).
esercizio del
sacerdoti
Pisa
V arcivescovo di
culto
a Tunisi ed a Bugia,
mand
dei
in qualit di parroclii
La
repubblica di
(ly
ed un sacer-
mediante
il
La
consoli.
per
lui
'
Adobno,
l, c. ; Qhistblb, L e.
Ved. per Pisa e Fireuze i trattati degli anni 12d4^ 1264,
1313, 1353, 1445 ; per Venezia quelli degli anni 1251, 1305, 1317.
(3) Documenti per la storia delle chiese pisane in Tunisi
e Bugia ha io parte pubblicati, in parte registrati il Uasla.TRiE nella Bibiotkgue de Vcole.des Chartes, serie II, Tom. V,
p. 141-145 e negli Arehtves des missions scien^ijiques^ II, p. 381.
Ora si leg-gono anche nei Traits, p. 35 e seg;; 37, 47.
(4) Maslatrus, TraitSy p. 206.
(5) Maslatrib, TraitBi p. 127.
(1)
(2)
Digitized by
371
dare una oaazioe di mille libbre di groisL Arrivato che
fosse in Africa g li veniva dal ano aateoessore oonsegnalo
l'
ufficio,
in verua caso
il
Da una
sua naaione
deaider!
giungere
(e
le
ed afiinch i
lagnanze dei Pisani sempre potessero
al irono,
guarentito
parte rappresentava la
il
al
diritto di
trattati
meee
ai
:
con-
che non abitavano nella residenza potevano altrettante volte foro la loro visita alle autorit supreme
soli
console ora
il
DalP
altra parte
Come .ufficiale
amministrativo e giudmario.
il ri
il
sguardo
dei governo
comune
non passassero in possesso di privati, che a mo^ d* esempio un Pisano che abbandonava T frica non vendesse
ad altro Pisauo
ovi
la
lui
venivano
citati in tribunale
occidentali
altri
criminali
pii
come
il
console
d' altri. Il
con-
od anche da
gravi,
assegnata
Musuhiiani,
furti,
In
delitti
menti, assassini, si faceva V inquisizione, ma ii risultamente di questa andava sottoposto al giudizio della
suprema magistratura giudiziaria a Pisa, la quale entro
tre 0 (quattro
Le cosa
(1)
la
sentenza
(Ij.
Digitized by
372
Prescrziom mili a quelle date per
consoti
pisam
esi*
(il
Tane
Sultano, nella
al
ma
il
suo tappeto
ancora espone-
come
nWd
(1),
senza che
Pare che V
come
bliche che
il
si
porlm de Tu-
che consistesse
e calcolatori :
governo ri^vava in parte
loro
Erano addetti
le rendite
pa
dalle botteghe
il
fiegretari
e dal magazzini,
che
capiianei
ai consoli
nati,' in
ci sia detto in
appigio-
in Africa,
passavano
diritti
I,
p.
459 eseg.
552;
ed usanze
III, p.
Bonaini,
(2)
l.
e,
I. p.
:Ki3; III, p.
384 e seg.
568 e segr.
573 o seg.
Digitized by
373
commerciali: la co&oaceiiza della lingoa araba era loro
indispensabile; e noi
loro
u anche per
frutto
l'
imparare
questa citt e
bre Leonardo
l'
lo fece
i'i&aio,
Quando il
come cancel-
scienza europea.
sooi compaesani
esaer utile
di
la
i
figlio
aritmetica
Leonardo^ poteva
da un maestro arabo
Il
cele-
a Bugia i primi fondamenti della sua posteriore grandesza ndle matematiche in cui superava di gran lunga
tutti
suoi cotltemporanei
(1).
cancellieri
avevano tanti
g*
aflari.
delle do-
Arrivato
impiegati della
dogana facevano stimare, secondo i prezzi correnti, il valore delle merci che venivano scaricate e determinavano
secondo questa stima P impoiia da pagarsi. Gi questo
modo
di
dazi
il
anche obbligatorio
(2).
He, tom.
(2)
Il,
Yed.
1445 presso
p 287.
1
trattati
Auam,
p. 10^ (308J,
m,
174.
Digitized by
374
il
pagamento
in danaro : la lepublica di
Genova eapiesae
<\satta la
il
delle
delle
merci in danaro,
merci stesse
monetato pagavano
il
(1).
non
giojelli
che
il
re'
tempo
(1)
a'
Maslatrie,
T/'aits,
p.
12G e seg.
olir
trattati auciie
p. 371.
nM
Immnm
per cento.
del 1*236,
il
Digitized by
3x
iO
yari
titoli,
g:erle
li
iva
le
con energia.
nemmeno
quando
il
ma
pagamento
Il
dell'
ma
solo
le
nevano in paese
La
tre anni.
vendita
si
faceva per lo
impiegati.
Il
solito
piti nella
dragomani e
modo
dogana
sensali in essa
(1).
Se on Italiano aveva venduta la sua merce ad uu Muanimano in forma valevole ed in presenza di testimoni
rieonoscinti dagli ufficiali doganali , la dogana stessa
guarentiva il sicoro e pronto pagamento. Nel caso che
un commerciante non potesse subito nel priUio porto
sue mercanzie, non gli veniva impedito di cari-
vendere
le
carle di
nnovo
e di condurle
ad
Tanto
canzie introdotte.
Ma
d'
l'
imposta del
della
dogana
mercomperavano anche i
gli Italiani
tempo gravati
d' nn^
impiegavano per
la
di
La
376
ftccolt nei battati.
ma
il
tale
Ui2,'uale
amba-
U5U dimostra
l'
cambiamento
Fra
le
poche
un luogo
pecora per
come articoli
sta. Abbiamo
bue
di sopra accennato,
un favore speciale
del
governo
di Tunisi pei
il
Come
Genovesi
permesso accor-
numero varia
'
anche con quelli avuti per il noleggio dei loro bastimenti. Ag-giungiamo a queste notizie sui dazi di commercio e sulle imposto, che gP Italiani pngavano nel
MSLA.TRm>
Ti'aiti, p.
120 e seg.
Digitized by
377
serviva ad uso dei Criatian in paese, e sappifuciio di
'
'j.
Non
Timo dopo
ci
l'atro
(2).
Se
lo pii
(5).
la quantit di documenti^
attingere, ci costrinse
in
Tafel
(1)
Spa-
Thomas,
III, p.
manai
due
il
p. 391, nota.
(4)
(5)
Un
(3)
tale, di
nome Francesco
p. 308.
Digitized by
378
reami che occnpavano la parte oocidentale della costa
settentronal dell' Afidca,
do
Tlemsen e Marocco.
un
10
duceva
ma
all'
si.
man-
paese era
Il
il
commercio^ che
La
iu
capitale
Tlemsen era
fin dai
dazio
il
anno
(1).
MH
pam
(2r)
la
era pi
vivo
colla
Spagna che
(3).
Ma
il
coli' Italia.
commercio
La mag-
inumer
nego^
AMcano
(5)
p.
07 e seg.
P. 58-61.
Digitized by
TIemsen, e d'una
cora portava
nata,
i^i
il
dei Genovesi in
log-^^ia
loro
decimoquinto ed
nome, sebbene gi da
ma
erano
questi
due porti
il
porto
antico sia
il
non
commercio
si
ci
deve
l*Mobadi enmo
originario,
il
Marocco. Quivi
&yore
porto
non
esistono.
diminuiva sempre
Ma
rilasciati in
Conta (Septa),
il
italiani,
mieiroccano
Beni
continuavano a regnare
la loro forza
degl' Italiani
piti
ma
come
ed
Genovesi vi
martiri, e trovarono
il
loro ultimo
Essendo
il
380
riposo nel quartiere /f:^/ genovese
Ceata
qua e
cancellieri
g^enovesi a Ceuta.
cancelleria
finlroUus
intorno a
Le rendite
scriane
iS^taJ
Nei
(1).
troviamo
consoli- (2), e
dell' ufficio di
pi
vennero
dae .anni~(3).
Qnanto importasse alla repnblica di Genova di poter
coiiservare la ^lonia in qnesta citt, si mostrava chiaramente iieg^i anni 1231 e 1234, quando essa era ininacciata da assalti nemici. Il principe moro di Murcia,
Ibn Hd, eh' era riuscito a rovesciare il trono delP AlMobade 1-Mamn in Ispagna, sped nel 1231 nna
flotta contro Ceata, per combatterlo anche in frica (4).
assalto ^ra nel medesimo tempo diretto contro i Ge-
volte appaltate
all'
Hd
prima
si
gi
ma essi,
a quanto
Gli
ammiragli genovesi ccmchiosero con lai la pace, e tornarono in patria con ricchi doni (5). Non cosi illesa
usc la colonia g-enovese in Ceuta dal secondo conflitto.
Un
Avendo questi
(1)
(2)
(8)
f
i)
crociati trattata
come nemidbie
le
navi
Maslatrie. Traites, p.
Kartas ed. ToBNBBua,
seg.
115.
p.
li,
e seg.
p.
(5)
Caffaro,
(6)
Calciirini presso
p.
117.
Caffaso,
Maslatbie, T/mtes,
p.
183
e seg.
essi
sono detti
Clculint presso
p. 115.
Digitized by
381
genovesi che incontrarono per via vicino a Cadice e
nelo stretto
temevano
cU
Gibilterra^
coefl
Genotesi di Genta
^li
loro possessi,
danque
Essi armarono
rieri.
mande
il
presi-
di pagare la
Il
galee a Ceuta, Pare che intanto fosse passata la burrasca essendo partiti
domandarono
mamento
l'
crociati.
Quando
gli
ammiragli
il
Boidano
si
382
rifiat
nn
Si yenne ad
ai roforz
Genomi,
conflitto fra
incendiaroDO e distrussero
bati
per poter
quelli esacer-
fondachi e
Non
accinsero
ali*
di terra,
la
ma
le
case
potendosi
vero,
Genoche per
bombardarono tanto
il
piii
Soidauo
accondiscese ad
mamento,
si
cittadini (2),
ai
capitali di privati
di creditori
Scio*
Membri
di questa
Maona
trattato suaccennato
Da
(3).
(1)
anche
Capfaro,
G^ovesi
col Marocco.
ma
'
Digitized by
383
.
loro
Uno
il
luogo di
principi pi
dei
allora
Tunisi
-
(1),
il
posiasso
i soliti articoli,
ai Pisani la
sua
di fondachi in
li
trattato con-
le segoentt cose
oltre
si tratti di
cos^ di
maj^ore entit
trattato conchiuso al
fra
il
Marocco
le
tempo
commercio
(1)
Hon
relative,
(2)
esiste altro
gT
Italia.
Per
dobbiamo attenerci
alle notizie
lui il dazio
iu quel paese,
possibile
rassero piuttosto
che
a questi
paesi, che al
Mafocco propriamente
detto.
(2) Ved. il testo arabo del trattato presso Amari, Appendice
ai diplomi arabi, p. 1 la ratifica pisana, ivi, p. 9; la versione
italiana presso lo stesso, Diplomi, p. 309 e seg. La versione era
;
Digitized by
384
non Teni?a in ngoal. modo rHCoaso in tutte
dogane del regno: neU^una doveva essere pagato in
d' ingresso
le
merci,
nell' altra
commercio
di
si
stente in
ai
mangona
datteri,
indaco
loro viaggi
articoli
il
'
granaglie.
che non a
pelli d*
Se domandiamo, quali
Marocco fossero, durante il medio evo,
(1),
dazio
cunsi-
da settentrione a meriggio:
ro. Zaffi (2). DiuKjiie fino
iun^'o
tempo
era l'ultimo
punto conosciato
alla costa
Zamur-
mercan-
(1)
CaloOn/I>
(2)
(3)
p. 128, 195.
PbqolOtt, p. 278-281.
Edrisi,
p. 220; Uzzano IV,
p. 245.
di qui facUmente
potevano essere raggiunte le isole Canarie, alla cui scoperta
tanto contribuirono i Genovesi. Ulteriori raggna^^l si leggono
presso Canale, Degli antichi navigatori e scopritori genovesif
Genova, 1846, e Kunstmann, frica vor den Sntdeckungen,
dcr Portugiesen, Munchen, 1858, p. 16 e seg. Secondo Edbisi,
trad. di Jaubert, I, p. l^Oij, i Genovesi avrebbero dato ad un
punto del deserto fra il Marocco e la Senegambia, chiamato
nella lingua dei Berberi zucai, il nome di Coodem. Noi troviamo questo stesso nome come quello d' una contrada dell' interno dell' Africa anche presso Ibn-Caldn, II,
p. 65; Leo
(4)
Digitized by
ad
quanto
di questa capitale,
quali
i
cotone ed
il
il
Fez
(1).
Tanto la vicinanza
lino, attiravano
gi in tempi remoti
dell'
Inghilterra e
(1260)
vare.
ti
conquistarono:
la
Abu
Merinide
Il
quindici giorni
ma non
Essa non
(3).
la
poterono conser-
Inssuf lacub
si
la
ma rimase
dopo
riprese
pur aempre un
Genovesi
lo
Afbicanus
Marmol
afi&ri
Uk^o:
Jlque de V Algri,
II,
(ved.
p. 298),
colle
Lbo Afbicanus,
Chartae,
(3)
II,
p. 801,
Ibn-Caldm,
6. Heyd,
II.
884,
89'2,
IV,|fp.
89.
47; KabtaSi
p.
SS
386
ed erano Tolontieri vedati dai priocipi, perch pagavano
molte imposte (1). Se dali* Atlantico rivolgiamo i nostri
sguardi ancor nna volta al Mediterraneo, troviamo due
porti situati fra Ceuta e Melilla, a cui, secondo Leone,
i
Veneziani mandavano
le loro
piti di
il
siderevole il
commercio degP
Italiani nei
Marocco. In
di
da^^
ii
il
campo
principale
per
la
loro
attivit
Leo Akricanus,
p.
(2)
Leo F&iCAiUS>
p. 50,
30.
52
b.
Digitized by
INDICE
BEL SECONDO VOLUME.
Pbbfazionb
Pace. VII
V.
LecolofieoonmiezoialidegntaliaiiialinarNero.
VI.
167
VII.
281
.>
325
di Cipro
VIIL
Lt colonie
:
settentrionale
da Tripoli Ad 0
al
Marocco
Digitized by
'
Digitized by
Abatb
II,
p. 337.
Abu-Abdallah el Mostansee,
cogli Italiani,
II,
re di Tunisi >
sue relazioni
p. 346.
li,
trattato coi
p. 383.
Abu
Abu
JtJBUF
Jacub sl Mamsue ,
della stirpe degU Al-Mhadl, sue reiasioni con Pisa, II, p. S40.
390
Anu L Abbas Ahmbb,
frio
Abu
il
'l
re di Tunisi, li, p.
II,
p.
358.
II, p.
83.
II, p.
345.
Fiorentini, p. 450.
p. 17,
109.
AocONE (Tolemaide],
colonia
caduta del regno di Gerusalemme, p. 203 centro degli avversari dell' imperatore Federirro II nella Siria, p. 215;
sue disgrazie per la lotta degli Italiani ivi stabiliti, p. 227,
229 trattata come nemica dai Genovesi, p. 238; cade in
mano dei Saraceni, p. 141, ;^i9 sua condizione sotto i
Musulmani, II, p. 254 iuilusso delia sua caduta sui commercio orientale, p. 3:B; il,-p. 194, 294 e 350.
la
ACTUBA (Sarai),
Adamo, signore
menia,
AoAHA,
residenza del
Can Berdibeg,
11, p.
112.
p. 298.
Citt dell*
Armenia minore,
p.
Egiziani, p. 312.
II, .p.
ptuniace
927.
i
Mnaolmani per
p. 958.
Digitized by
391
'
AAVEBB
Agni di
Cafi,
II, p.
41.
8irla> tratta la
pace fra
commerob
Alamano,
nia, p. 251.
Alamanopulo, Gerardo,
Albanon,
262
V.
scaccia
p. 276.
proibisce
i
il
cohimer-
Fiorentini, p. 267.
Al'hanon.
in Siria, p.
p.
2C2
r>3.
negozianti^
principi di essa,
Digitized by
392
Alessandria d'Egitto, molto frequentata
eommercio, p. 220
in asciata dal maresciallo Boucicaut, p. 258
conquistata
da Pietro 1, re di Cipro, p. 214.
Alessandro IV papa, rappacifica gl'Italiani nella Siria, p, 227.
Alessandro, principe della piccola Valacliia e della Moldavia, suo privilegio per i Veneziani, II, p. 98.
Alessio, principe greco, residente a Maugup, li, p. 144.
Alessio, protosebasto, p. 63.
Alfano, vescovo di Salerno, suo viaggio in Oriente, p. 6.
ropei,
:
p,
172
11
Alghero
*
II,
400.
tuti, p.
me,
diritti
p. 216.
Allumb, rao
eonuBflMiio
ALiiALtc Alaoil,
basciata
p. 278, 281.
citt al golfi) di- Volo, riftigio dot Ven6iini p.
Almibo,
colonie italiane
ivi, p.
81, 90 e 91
43;
Al-Mohadi
(dinastia dagli), 11, p* 388; rlstabilisoe il suo governo in Bl-Mehdia, p. 344 ; vigtretta al Marocco, p. 379.
Alto LUOGO, r antica Efeso, p. 334; tao commercio .con Ve-
nezia,
Alusta,
p. 91, not.
li,
II,
Amadeo vi
124, 126.
di Savoja,
la
r Africa settentrionale,
p. 332.
Amalfitani a Costantinopoli,
lestina, p. 147, 149
in Tripoli di Soria, p.
Nero,
11,
p. 1, not.
p.
6,
7 e 143
in Antiochia, p. 150
261
In
in Antiochia,
Accone,
270 ;
p^
p. 171;
al
mar
Digitized by
re di
II
Pisani, p. 173.
II,
p.
l'i-
176, 177.
lmiro,
p. 90.
p.
480, not.
Veneziani,
p.
82
fugg-e, p. 96.
p.
75
Michele, fondasi
il
Teodoro,
Amgi (Carlo
di),
invita
Antiochia (principato
di)
conquietato da Saladino,
p. 276.
Digitized by
3^4
Antonio
(Sani'),
ai Pisani, p. 71.
Apocauco, confidente
di
Anna
'
PnlPolofj:ina, p. 398.
'
Ivi.
'
p. 241.
in Tiro, p. 169.
p.
176, 181;
in
II.
291,
p.
Attalia
ArnCA, ooonpata
A'vnSNBS (Jacopo
p. 130.
Digitized by
395
Azov, sua situazione geografica, li, p.
AzzAPiR BiAMRiLLAH, soldano d' Egitto,
vilegio per
51, 1G4.
173;
II, p.
suo pri-
Bagnasi,
II, p.
164.
Bagnolo da Reggio,
a Tonisi,
II, p. 862.^
'
ziona,
p.
13G
sede
abitanti cospirano
dMm
contro
Banchi
Banco
di S. Giorgio^
cedata,
II, p.
sua
istituzione,
U,
p.
147
Caffa ad esso
148.
Digitized by
da anr
soldano CheUCin, p. 26L
BatbOm*
^9
Plaano^ p.
conquistata dal
Battaglia del BepQro, p. 406.
BbaufobTj Qui^ielino Ruggero III (conte di), vende ai Venesianl il stto diritto di condurre merci in Egitto, II, p. Sia
Bbltbamo, conte di Toloaai eonqnlata Tripoli di Sorla^ p. 246;
Bttoi privilegi
per
Bbnbnato,
II, p.
215;
a Costantinopoli, sua
caiA.aaocleg-
giata, p. 141.
878.
Denjamino
di
Tudela,
pe.r i
VeoQziani,
111.
Brrito
(Beruti, Beirut), conquistata dai Crociati, p. 157 ; riconquistata dagli Occidentali, p. 201
fiorente sotto il go;
II,
p. 27, not.
BjBABS, soldano d'Egitto, assale Accone, p. 238; s'impadronisce di Antiochia e Gibello, p. 282
impedisce la navigazione del Nilo agiUtaliani, II, p. 221.
BiLBBis, conquistata da Amalrico^ re di Gerusalemme, II, p. 173,
BiLLT, Giorgio, ambasciatore del re di Cipro a Crenova, li p. 319.
BiZANZio (impero di), diviso fra i Latini, p. 104 e seg.
;
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^ 397
BocCANEGRA, Guglielmo, capitano del popolo genovese, p. 316.
BoccANEGRA, Martino, comanda In flotta g^ovese destinata
ad ajutare Michele Paleolo^, p. 317.
I, principe d'Antiochia, p. 223; sno privilegio per
Genovesi, p. '^Q ; fatto prigioDiero, p. 267 ; cerca ^juto
^OEMONDO
in Occidente, p. 268.
Veneziani, p. 275.
BoEMONDO IV, il Monocolo, suo contegno
i
p.
254; suo
con
Genovesii
p. 2t>6.
Bosco (Giovanni
Bosco (Oiannone
misoe^
II, p.
del),
Can Toota-
121.
BoTONiATE,
V. Calamano.
Bottacci, ambasciatore pisano a Costantinopoli, p. 50, 53.
Bottacci, Ranieri, ambasciatore pisano in Eg"itto.. Il, p. 173.
Boucicaut, maresciallo, al governo di Genova^ p. 438
sua
spedizione orientale, p. 432 439 II, p. 257, 258 e 319.
AGATINO, Pietro, bailo veneziano in Armenia, p. 309.
Baana, Alessio, sua rivolta contro T imperatore Isacco Angelo,
:
p. 74.
Teodoro,
p.
267.
p. 143.
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BriennS) Roberto,
Brocardo,
p.
145.
viag-g-iatore, p. 249.
Brusa, colonie
II,
p.
128.
377.
p.
Bucara,
II,
p. 81.
BuFFERio, Enrico, ambasciatore g-enovese in Francia ed Inghilterra per promuovere una crociata, p. 198.
Bugia
li,
399
p.
pirati, p.
capitale d'
iiCi
II,
un
332; Pisani
principato,
colonie italiane
BuGi'ioNE (Goffredo
di),
ivi,
ivi,
li,
p.
maltrattati,
350, sede di
p. 967, 368.
di Pisa, p. 154.
Bulgari,
HO;
assalgono
Ck)staiitinopoli,
p. 140.
BuLOABiA
questo paese,
II, p.
96 e
colonie italiane in
teff.
suoi statuti, p. 16
li,
nei Bizantini, p. 18
sua situazione, p. 19, 43 assalita da Giovanni Soranzo,presa dal Can Toctai, p. 27 cura di Genova per
p. 25
,
il
tore di
questa color.in.
p.
sua jiopolazione,
40; suo vescovado, p. 37, 38; suo commercio con
Solf^t, p. 42; assalita da Gianibeg-, p. 104; dai Tartari,^
p. 115 ; capoluogo dello stato coloniale in Crimea, p. 130 ;
sue fortificazioni, p. 15, 133; sue condizioni ecclesiastiche,
p. 136; usbulita da Edegu, p. 143; ceduia ai banco di S.
Giorgio, p. 148 e seg. devota al Turco, p. 155; male difesa,
sole e degli altri magistrati, p. 30, 31
p. 35,
p. 159, 160;
abbandonata dagli
Italiani, p. 101.
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399
Caffesi, vanno in ajuto
raceni,
cercano
l'
di Tripoli di
p.
11,
fanno
il
Caifa,
Cairo
il
II,
p.
223
II,
sua
fiera
impor-
p. 2*32.
Fiorentini, II,
p. 269.
Calamano
Botoniate ^>aia2^zo
di),
tinopoli, p. 78.
113.
II, p.
Calusta,
Aluita.
Cambra Bii
irenedani in leaBandria)
Cavilla (FrancescMna.
Paleologo, p* 829.
II, p.
242.
amlMUMsatore genovese
di)j
a Michele
Campofbbooso
di Famagosta,
Camalb
II,
(Nicol da)
II, p. 148.
p. 308.
con nna
flotta
Candelok,
Candiano,
di S. Giorgio,
Coracesiim.
V.
Pietro IV,
doge
di Venezia, p. 12.
II,
270
di
Gerusalemme,
loro
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400
C'AriTANO della campagna di Gaffa, II, p. 155.
Capitano di Fama^osta, Genovese, II, p. 309.
Cappello, Giorgio, console vent^ziano alla Tana,
Capkaria (Gug-lielmo
Accone,
taprlia d"
di),
p.
142.
comandante
campala
li,
93, not.
Cabamania
II,
p.
p. 280.
Caeamania
II,
p.
il
Turco,
154.
II, p. 81.
II,
p. 67, 96,
II,
p. 86.
Cattanei, a Lesbo,
p.
378, 381.
p. 337, 376.
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401
Cattaneo
Damiano
ambasciatore genovese a
reclamare Teiiedo
\ enezia
per
p.
308.
II,
397
p.
loro differenze
commercio egiziano,
il, p.
il
II,
p. 313.
CmnBALO,
76.
II, p.
Bahektva,
V*
una nuov^
flotta
contro
commer-
via
Turchi, p. 977 ;
Cbbasunte
p. 74, 86.
II,
p.
380, 381.
Chateaumorand
principatodi Morea,
p. 117.
p. 43*2.
Cheouch, Achmet,
di Gaffa,
IT,
p.
pasci,
il
comanda
158.
p.
249, 258
li,
Chebcce,
ivi,
II,
il,
;
d' Egitto,
15
p.
con-
e Laodicea,
190.
possessi genovesi
130.
p.
Cherimberdi
Chebso citt
greco,
II, p.
greco
ivi,
G. Hcii,
p.
128
U,
II.
II,
p.
11,
p.
142.
II, p.
129
vescovo
136.
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402
Chiabmonti (Manfredo
in Africa,
II,
di),
p. 355.
LtCOStoitiO.
V.
OcuLDi
312; a88aiitadaiSenoeii9lIp.8ao.
dir Africa aetteBtaeioaale aperte ai Pisani,
940
CrvBAKO, ndreolo enesda&o, ucoids un tavtaio alla Tana,
n, p. 108; punito, p. 108.
r
Clbubntb V papa^ me eare per la aiom^easa di Ca&, II,
p. 8S ; propone una cioeiata n, p. 197.
Ck>oco, ambasciatore pisano a Costantinopoli, p. 50,
k)ODBif n, p. 384,
CooiX AL Casizmi, Molianuned Inocpotenaita tartaro deUa
Tana, II, p. 99.
CoLCHiDE, commercio italiano in essa, n, p. 60.
Collo, porto d Costantina. Il, p. 367.
Colonie commerciali italiane nel reprno d Gf?rn^alemme,
p. 175; loro possessi nelle citt della Siri;t, }). isr, IVmv
.
OTTk
p.
242
tino sotto
861
al
Paleologi, p. 370
al
pisane
impero bizan-
genovese a Galata,
banco di
Tenevano a Costantinopoli,
uell'
p.
'
p. 333,
Tauris, n, p. 84.
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403
^erosolimitaniin Cipro, II p. 313.
giudice di Torres in Sarde^a, II, p. 343.
nelCk>MMEBCiO italiano nella Siria, in decadenza, p. 202
rArmeoia minore, p. 307 clandestino ooU'Oiiente, Uj p. 198 1
(JoiiOSSi, poBseseo dei cavalieri
Gomita
CoMMiNGES
COMNENi,
(Elisabetta di),
Bisanzio
di
II,
339.
210.
II, p.
Santo,
p.
*,
Crociati, p. 20,
per essi,
Alessio
danneggia
Pisani, p. 21
suo privilegio
p. 24.
II,
p. 2.
fa strag-e
'
politica, p.
(35,
p.
06.
p. 26,
p.
politica
Pisani, p.
Italiani, p.
rioonoiliaxsi
Compagnia
ammutinata
ponte,
p.
848.
404
CoNSOLS CATALANO in Alessandria percosso, n, p. 244.
Console genovese di Caffi, suoi diritti ed obblij?lii, ll, p.
32,
a Sebastopoli, p. 63
a TMbisonda^ p. 70 ; a Tauris in Persia, p. 84 in Bulgaria, p. 96 a Damietta^ p. 220 ; in apro, p^. 291, 310 ;
laO, 131 e 150
a Solgat^ n, p. 41
p. 380.
a Ceuta,
p. 138*,
alla
Tana,
II,
p.
54
;
'
II,
p,
106; in Alessandria,
II,
244 ; a Beruti,
p. 230;
370 e 372.
CoNSULES PLACITORU^T in Genova, II. p. 34.
Contadini siri dipendenti dalie colonie italiane, loro condizione, p. 188 e scg-.
CoNTARiNi, Ambrogio, ambasciatore veneziano ad Usun-Haap. 241,
san,
II,
II,
p.
155.
II,
l'Egitto, n, p. 211.
'
l, p.
282.
p. 51.
p. 286.
Andrea,
regina
Cipro,
amlMiseiatore veneziano
Tauris,
Can Abu Said
anabaaciatore veneziano a
Catterina,
II, p.
Marco*,
di
11^ p.
823.
924.
di
ai
'
II,
p.
83.
Pietro,
Pietro,
Costantinopoli, p. 69.
di
Arg-o, p. 448.
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405
p. 74 ; difende Tiro contro Saladino, p. 196 ; suoi conflitti
sue donazioni ai Genovesi, p. 19iV;
con i Pisani, p. 497
disputa la corona di Gerusalemme a Qruido di Iiusigoano,
;
muore,
p. 206, 208.
p.
189
e seg.
CoTOLBOOA, signore
COTUurrAMAB
legio per
di SSelgat,
(Cotuletanuir)
Veoesiaoi,
II, p.
II,
p.
ISL
sigoore di Solgat
suo
privi*
118.
prigio-
p. 418.
Crimea,
v. COifa q
C'Kispo, Giovanni,
La Tana.
duca
di
Nasse,
p.
444
II,
p. 243.
Ancona,
p. 47.
Croce
Crociata contro
li,
p.
135.
p.
113.
li,
p. 10, 13.
p.
150;
II, p.
169.
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Cus
(porto di),
II,
p.
228.
p.
334.
CuTLUGii-TiMUfi, V. Cutuitama/'.
Daibekto, arcivescovo di Pisa, alla prima crociata, p. 21, 153;
patriarca di Gerusalemioe, p. 154 ; all' assedio di Laodicea, p. 266.
^
^ Nanotto,
p. 101..
p. 126.
-Damaboo sue
ludiiBtria,
suo oommafcio^
p.
166;
IbrSiIit dei
ntma
;
;
p. 285.
muore,
p.
Gabriele,
127.
p. 348.
1- Giovanni,
tore in Cipro,
II,
p.
3(i2.
p, 289;
Galliiioli, p.
Comneso,
p. 29.
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Coogle
407
DionfQTico> oeatro della coopirazioue gtec contro
L^tioi^
no.
p.
DioscuRiADE,
II, p.-
61.
DiOTiSALVi, Enrico, ambasciatore genovese in Francia ed Inprhilterra per promuovere una crociata, p. 198.
DoDECAKESOS
V. Cicladi.
DooANB musulmane,
PouriN
p.
GioTftnni
408
II,
p. 818.
enedano a Damasco, n,
console
p. d56.
II,
BaldiDj
p. 83.
p. 16.-
Gaffi
i Ifaonefll
di
ttt^bidlflBaa, p.
di
p.
p*
p.
trattato coli*
p.
p.
411
,*
Veneziani davanti
assale
ifBAPPERio Francesco, negoaiante
Giovanni, console pisano nella
Tito,
di Galata, p. 474.
Siria, p. 233.
^78.
in Fo-
cea, p. 334.
Courtenay, p. 115.
Ebrei, loro quartiere in Costantinopoli,
cupano del
tintoria,
p.
setificio
169
p.
139
abitano
p.
nella Stia
quartieri Italiani
della
soggetti ai
Bdsoq,
Bgbo mar,
Isole d'esso
cedute ai Venesian,
p. 119.
Digitized by
se, II, p.
237
li, p.
Elbassan, p. 113.
Elia (Sant'), Castello a Sudacli,
II, p. 135.
Elias,
II,
tglio di
Inech Cotolboga,
Elias-beg, sig^nore
neziani,
li,
p.
di Mentesce,
'
.
p.
120.
91, not.
Embolum
di Soria,
27a
246$
^ Guido, signoTe di OibeUetto, 258.
NiOQl, 252,
FietrOi console genovese in Lioostomo,
97. Placeaxia, fl^a di Ugo, signore- di <Hbelletto e mog^e a
poli
coofr. p.
p.
p.
p.
aflfl.
pi>
11,
Eneo
II,
>
S51
e^;
si ribella
CaflUk, II, p.
166.
p. 89.
foftifleare
Teoedo, p. 425.
(Onieh), U, p. 2.
ivi
p. 364 ; sede d' un ramo della
famiglia Gattilusio, p. 416 ; contjuistata dai Turcbi, p. 475.
Enrico di Fiandra, imperatore di GostantiiiopoU, ano privilogio per i Pisani, p. 141.
,
Enussa
Epiro,
isola, possesso
p.
lOG.
genovese,
'
p. 392,
'
p. 406.
p. 106,
109
Digitized by
409
assegnata ai Genovesi per loro dimora, p. 2S2
p.
assalita dai Genovesi, p. 405,
110
-,
Ert/^7:o.
p.
84.
p.
la Siria, p. 170.
106.
*
EuBBA, Y. Negroponie,
BuoBKto lY papa, suoi tskxz per Tuiitoite deSediiMe, p. 456.
in Egitto oontanBuBOPBi, non italiani nella Siria, p. 171
dono coi Ifnsulman!, n, p/ 904.
;
VeneadaDi, U, p. 2