Pontificia Università della Santa Croce Facoltà di Filosofia Considerazioni preliminari Rendersi conto dell’importanza e complessità della materia: − Abbraccia cinque secoli di storia, dal Rinascimento fino al Romanticismo. − L’età moderna è il periodo in cui si gesta “la nostra idea di mondo” (José Gaos), cioè la mentalità a noi contemporanea: “l’età secolare” (Charles Taylor). − Tanti pensatori da considerare in sole 48 ore di lezione! Alcuni grandi temi della Modernità Il rapporto fra − Ragione e fede. − Anima e corpo: sostanza e relazioni. − Dio e le creature. La natura della conoscenza: rappresentazione e verità. La scienza sperimentale. La natura e origine della società e del potere secolare: libertà e autonomia. Programma (I) Le radici della filosofia moderna: Scoto e Ockham. La mistica speculativa. Gli inizi rinascimentali della filosofia moderna. Nascita della scienza fisico-sperimentale. Scetticismo del Cinquecento. Descartes e l'inizio della nuova filosofia. Le radici dell'Illuminismo. B. Pascal e la recezione della filosofia cartesiana. Programma (II) Il razionalismo: Spinoza, Malebranche, Leibniz. Vico e la Scienza Nuova. L'empirismo britannico: Bacon, Hobbes, Locke, Berkeley, Hume. Il secolo dei lumi. Kant e la filosofia trascendentale. Introduzione all'idealismo. Fichte e Schelling. Bibliografia raccomandata M. Fazio - D. Gamarra, Introduzione alla storia della filosofia moderna, Apollinare Studi, Roma 1994 (link a versione online nel sito del corso. Esiste versione spagnola: Ed. Palabra); F. Copleston, A History of Philosophy, vv. IV- VII, Doubleday, New York 1994 (Esistono versioni italiana ed spagnola); E. Berti - F. Volpi, Storia della filosofia, vv. II-III, Laterza, Roma-Bari 1991; R. Scruton, A Short History of Modern Philosophy, Routledge, London-New York 1995. Beato Duns Scoto Sottolinea la potenza infinita di Dio, un po’ a scapito della ragionevolezza del suo volere. Ciò che è bene non lo è perché è bene in se stesso. Bene è ciò che è comandato da Dio, e perché è comandato da Dio, con un disegno imperscrutabile. Il contenuto della fede è 1266-1308 sopratutto pratico-morale. Duns Scoto: l’individuazione La materia non può essere principio di individuazione. Il principio di individuazione è anche una forma: la haecceitas, perché l’essere è indeterminato e si determina con l’addizione di nuove forme. A differenza di S. Tommaso, per Scoto l’essere è univoco: l’essere generale, ens generalissimum, che giunge alla “questità” con l’ultima aggregazione formale. Guglielmo di Ockham Si accentua la separazione fra Rivelazione e riflessione razionale iniziata da Scoto. Limita ancora di più le pretese della ragione. Un esempio: il cosiddetto “rasoio di Ockham” (Non moltiplicare gli enti più del c. 1288 - c. 1348 necessario). Ockham: il nominalismo I sensi forniscono alla mente un doppione della realtà: inizio del RAPPRESENTAZIONISMO. Astrarre è mettere insieme e togliere caratteristiche individuali alle intuizioni sensibili: generalizzare ≠ cogliere l’essenza o forma Gli uomini inventano e adoperano i nomi che stanno per le cose. Le idee sono OPACHE, non ci fanno vedere la realtà. Di conseguenza, non conosciamo “le cose” direttamente. Ockham e la causalità La causalità non è una intuizione sensibile, ma un’idea della ragione, soggetta quindi al suo “rasoio”. Non è qualcosa di “reale”. Conseguenza: Senza causalità le “5 vie” per dimostrare l’esistenza di Dio sono invalide (e in genere ogni conoscenza metafisica).