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Rodolfo

Walsh

Il violento
mestiere
di scrivere
Traduzione di Stefania Marinoni

a cura di
© Ediciones de la Flor Alessandro Leogrande
© 2016 laNuovafrontiera
via Pietro Giannone, 10 - 00195 Roma

ISBN 978-88-8373-301-7

Progetto grafico di Flavio Dionisi

www.lanuovafrontiera.it laNuovafrontiera
Indice

Davanti alla macchina da scrivere di Alessandro Leogrande - 7

Anch’io sono stato fucilato - 27


Addio al Pamir - 49
Fidel si dimette, Fidel resta - 59
Guatemala, una diplomazia in ginocchio - 73
L’isola dei resuscitati - 93
L’espresso della siesta - 127
Guevara - 139
La banda del grilletto facile - 143
La banda della Picana – Primo articolo - 155
La banda della Picana – Secondo articolo - 163
La banda della Picana – Terzo articolo - 171
Cile: la corsa contro il tempo - 179
I comunicati di Cadena informativa - 191
Lettera aperta di uno scrittore alla Giunta Militare - 199
Davanti alla macchina da scrivere
di Alessandro Leogrande

Per Rodolfo Walsh il violento mestiere di scrivere è


sempre coinciso con la capacità di dire immediata-
mente ciò che si vuole dire, e nel modo migliore. È
importante lo sguardo con cui si osservano le cose,
i conflitti sociali, i grandi e piccoli sommovimenti,
l’arbitrio del potere, le reazioni delle vittime o dei
dissidenti. Ma, allo stesso tempo, è altrettanto impor-
tante il modo in cui tutto ciò viene narrato, spiegato,
illuminato, dissezionato. L’esattezza della scrittura,
costantemente esercitata e perfezionata, con la stessa
precisione con cui uno scultore leviga la propria pietra
e vi sottrae tutto ciò che è superfluo, conta quanto la
prospettiva con cui si guarda alle persone di cui si par-
la. Da che parte stai, per cosa o per chi in fondo stai
scrivendo, e – soprattutto – che cosa fai, come agisci,
dopo aver scritto: sono queste le domande che sem-
brano assillarlo, costantemente.
Walsh era perfettamente consapevole che a pochi
metri di distanza, in certi momenti, si può aprire il

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baratro della Storia, così come esso si è aperto effetti- a quei militari golpisti che si sono insediati al potere
vamente in Argentina nella seconda metà degli anni esattamente un anno prima, rovesciando il governo
settanta del secolo scorso. Anzi, per certi versi, tutta in carica. Benché nessun organo di stampa argentino
la sua biografia umana e intellettuale, almeno in età decida di pubblicarla, la mattina dell’agguato Walsh
adulta, si è svolta all’interno di quel baratro, seguen- riesce a mettere in salvo alcune copie del suo scritto,
do le fasi che hanno preceduto le sue manifestazioni considerato oggi un classico della lettura civile suda-
più acute. Rimanere in equilibrio in simili frangenti, mericana. E del classico, la lettera mantiene ogni rigo,
come scrittore e come essere umano, è un’esperienza ogni singola frase, a cominciare dal suo incipit: “La
totalizzante che sovente coincide con il prezzo della censura della stampa”, scriveva Walsh, “la persecuzio-
solitudine. Detto in altre parole, e cioè le stesse parole ne degli intellettuali, la demolizione della mia casa a
adoperate una volta da Rodolfo Walsh: “Per un uomo Tigre, l’omicidio di amici cari e la perdita di una figlia
rigoroso, ogni anno diventa più difficile decidere qua- che è morta mentre vi combatteva, sono alcuni dei
lunque cosa senza destare il sospetto di stare menten- fatti che mi costringono a questa forma di espressio-
do o di sbagliarsi.” ne clandestina dopo che per quasi trent’anni mi sono
pronunciato liberamente come scrittore e come gior-
*** nalista.”
In poche e densissime pagine, Walsh descrive con
Il 25 marzo del 1977 Rodolfo Walsh viene sequestra- estrema cura la natura totalitaria del regime di Jor-
to e ucciso da uno squadrone militare guidato dal boia ge Videla e di Emilio Massera. Descrive il funzio-
Alfredo Astiz per le strade di Buenos Aires. Il corpo namento del suo apparato poliziesco, il modo in cui
viene portato all’Esma, la Scuola superiore di mec- vengono rielaborate forme di oppressione e tortura
canica della Marina militare, ridotta a un campo di che sembrano provenire dai secoli bui del Medioe-
sterminio all’interno del quale hanno trovato la morte vo europeo. Ma, allo stesso tempo, delinea le fonda-
circa cinquemila delle oltre trentamila vittime del re- menta socio-economiche della dittatura: nella Lettera
gime, e lì sparisce nel nulla insieme ad altri corpi. aperta l’analisi della degenerazione totalitaria e della
Da tempo Walsh è ricercato, vive sotto falsa iden- sospensione dei diritti civili si affianca all’analisi delle
tità. Il giorno prima, il 24 marzo, ha ultimato la Let- sperequazioni di classe. Sullo sfondo di quanto acca-
tera aperta di uno scrittore alla Giunta militare, rivolta de, Walsh intravede la sempiterna paura di una vera

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democrazia non solo da parte dei settori più retrivi si trasferisce a Buenos Aires e inizia subito a lavorare
della forze armate, che praticano l’eliminazione siste- nel mondo dell’editoria. Fa il correttore di bozze nella
matica del dissenso e degli oppositori, ma anche delle casa editrice Hachette, scrive i suoi primi articoli su
classi alte, che da tempo immemore hanno intravisto riviste e giornali.
nel peronismo l’inaccettabile tentativo di allargare le Il suo interesse iniziale si rivolge alla letteratura e
basi sociali delle strutture politiche del paese. al giornalismo culturale più che a quello politico. Nel
La lettera è un concentrato del pensiero di Walsh 1953 esce la sua prima antologia di racconti, Variazio-
in quel frangente storico in cui l’Argentina piomba ni in rosso*, e sempre nel ’53 cura Dieci racconti polizie-
nel terrore più fitto. Ma è allo stesso tempo un saggio schi argentini, una raccolta dei migliori esempi di polar
insuperabile del suo stile, e del suo lavoro certosino argentino, quel singolare impasto di noir, racconto del
sulla scrittura – sulle parole, su ogni singolo periodo. paese e indagine poliziesca, che influenzerà in manie-
Anche nell’atto finale, la sua è una scrittura che va ra determinante il suo modo di scrivere, sia in ambito
dalla letteratura al giornalismo, per poi tornare alla strettamente letterario, sia in ambito extraletterario.
letteratura, e sperimentare forme ibride, di mezzo, in Poi la Storia si mette in moto, e la vita di Walsh
cui il racconto del reale viene sviscerato in tutte le sue viene irrimediabilmente segnata.
forme. In Walsh, lo scrittore e il giornalista sono due Nel 1955 un colpo di stato rovescia il governo del
facce della stessa medaglia. Si alternano, si accompa- presidente Juan Domingo Perón, che aveva avviato
gnano, sembrano quasi affinarsi a vicenda. È il taglio negli anni precedenti una serie di riforme sociali, e
costitutivo di tutta la sua opera, fin dai primi passi. si insedia, con il generale Aramburu e l’ammiraglio
Rojas, una delle prime giunte militari che funeste-
*** ranno l’Argentina dagli anni cinquanta fino all’inizio
degli anni ottanta.
Rodolfo Walsh nasce a Choele-Choel, nella provincia Nel giugno del ’56, un anno dopo l’insediamen-
del Rio Negro, nel 1927. La sua famiglia ha origini to della giunta, che aveva battezzato il nuovo corso
irlandesi, e a quegli anni della propria esistenza, gli politico come Revolución Libertadora, alcuni settori
anni dell’infanzia e dell’adolescenza, dello studio in peronisti delle stesse forze armate provano a sollevar-
una scuola private di suore, dedicherà poi alcuni rac-
conti scritti negli anni settanta. Negli anni quaranta * Rodolfo Walsh, Variazioni in rosso, Sur, 2015

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si. Ma la rivolta fallisce, la repressione scatta feroce apparso sulla rivista “Revolución Nacional” alla metà
e, prima ancora della precipitosa instaurazione della di gennaio del 1957. È l’articolo che apre questa rac-
legge marziale, vengono fucilati senza alcun processo colta di alcuni dei migliori reportage scritti da Walsh
anche dei civili che con quell’abbozzo di insurrezione nell’arco di un ventennio. A quel primo articolo ne
non c’entrano niente. seguiranno altri, apparsi anche sulla rivista “Mayoría”.
Walsh apprende casualmente la notizia, nel dicem- In seguito Walsh incontra anche gli altri scampati al
bre dello stesso anno, mentre è in un caffè a giocare a massacro, e parlando con loro, raccogliendo una gran
scacchi. Intuisce che un gruppo di civili è stato fuci- mole di dati, giunge a ricostruire pienamente quel che
lato a José León Suárez, un sobborgo anonimo della è successo quella notte. Nel corso dello stesso anno,
provincia di Buenos Aires. In quella notte di giugno l’inchiesta pubblicata in più puntate verrà rielaborata
della sollevazione, sono stati sequestrati e uccisi dai nel romanzo di non-fiction Operazione massacro*.
militari, ma alcuni sono miracolosamente sopravvis- Walsh intuisce immediatamente che questa storia
suti al massacro. – la storia, cioè, della fucilazione di un gruppo di ci-
Walsh decide di indagare. Lo fa con rigore e pre- vili inermi da parte di militari che in quel momento
cisione, e come tutti i grandi reporter intuisce che la stanno esercitando, benché la legge marziale non sia
cosa fondamentale è stabilire un contatto autonomo stata ancora formalmente instaurata, delle operazioni
con i sopravvissuti. Incontrarli, ascoltare la loro ver- di polizia senza alcun vincolo giudiziario – può essere
sione dei fatti, capire cosa è realmente accaduto, ma raccontata al meglio non all’interno del canone della
allo stesso tempo proteggerli – proteggere le proprie denuncia giornalistica, bensì all’interno di un roman-
fonti – dalla repressione. Detto in parole crude: non zo-verità, di un romanzo-inchiesta, che unisca al rigo-
solo appurare ciò che è accaduto, ma anche evitare re dei dati e alla descrizione letteraria di un pugno di
che i militari portino a termine il loro lavoro di can- uomini concretamente travolti dalla violenza politica,
cellazione dei testimoni, divenendone complice invo- la struttura, il montaggio e soprattutto il ritmo del po-
lontario. liziesco argentino. In ogni momento Walsh ha chiaro
Così, con l’aiuto di Enriqueta Muñiz, Walsh riesce nella propria testa che l’oggetto da narrare non è la
a conoscere Juan Carlos Ivraga, incredibilmente violenza in quanto tale, come se questa fosse un even-
scampato alla fucilazione. La sua storia viene rico-
struita in un lungo articolo, Anch’io sono stato fucilato, * Rodolfo Walsh, Operazione massacro, La Nuova Frontiera, 2011

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to naturale, ma la violenza politica nel suo dipanarsi, sono raccolti alcuni degli esempi più belli, scritti tra
con tutte le sue responsabilità. Più precisamente, la il lavoro di ricerca sul massacro di José León Suárez
pratica della strage e la sua legittimazione da parte e la Lettera aperta di uno scrittore alla Giunta militare.
dei vertici e delle strutture di uno Stato degenerato. Sono reportage molto vari. Il confronto con la Sto-
Operazione massacro non è solo il capolavoro lette- ria e i suoi personaggi si alterna costantemente alla
rario di Walsh, è anche uno dei grandi libri della lette- narrazione di storie minute, o meglio di controstorie,
ratura sudamericana del Novecento, un caposaldo del spesso pescate negli anfratti della società argentina.
periodismo narrativo che avrà, proprio a partire dalle Sono straordinari, ad esempio, il reportage L’isola dei
sue pagine, una lunga e prolifica storia tanto quanto resuscitati, su dei malati di lebbra confinati in mezzo
quella del new journalism nordamericano. alla foresta, e l’inchiesta Il clan della picana, sull’uso si-
Il libro, che ha numerose ristampe fino al ’72, diventa stematico della tortura a base di scosse elettriche da
subito un testo capitale nella formazione politica, uma- parte della polizia di Buenos Aires già molto prima che
na, intellettuale, di almeno due generazioni di argentini. la dittatura militare prendesse il potere alla metà degli
Tuttavia, in questa sede, per capire l’officina di Rodolfo anni settanta, e la trasformasse in una pratica standard
Walsh, è interessante confrontare il romanzo-inchiesta di tortura dei dissidenti. Si può capire appieno la natu-
con il reportage che l’ha originato. Chiunque legga ra di questo corpus non solo ponendolo in relazione a
Anch’io sono stato fucilato può cogliere immediatamente Operazione massacro e agli altri esempi successivi di in-
come quella attenzione alla strutturazione del reportage chiesta giornalistico-letteraria (Quien mató a Rosendo?,
narrativo, al ritmo e a una piena dimensione letteraria storia di un dirigente di base del sindacalismo peronista
(seppure costantemente unita al rigore e alle precau- ucciso in circostanze misteriose, e El Caso Satanowsky,
zioni dell’inchiesta sul campo) sia presente già allora. sulla morte altrettanto misteriosa di un importante
Operazione massacro costituisce probabilmente un avvocato di Buenos Aires), ma anche con il corpus di
ulteriore salto in avanti, ma i reportage sono fatti del- racconti walshiani più strettamente letterari (si pensi a
la medesima pasta, tanto che possono definirsi veri e quelli raccolti non solo in Variazioni in rosso, ma anche
propri “racconti della realtà”. Ciò è evidente nel lun- in Fotografie*, in particolare a Questa donna**, sulle incre-
go articolo su Livraga, come in tutti quelli che, ac-
cumulatisi negli anni successivi, costituiscono il cor- * Rodolfo Walsh, Fotografie, La Nuova Frontiera, 2014
pus dell’opera giornalistica walshiana. In questo libro ** ibid

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dibili peripezie che ha dovuto subire dopo il golpe del po di intellettuali e giornalisti sudamericani, molti
1955 la salma imbalsamata di Evita Perón, attraverso il dei quali argentini, dà vita a un singolare esempio di
racconto ossessivo del militare che l’aveva a lungo cu- agenzia di stampa dalla forte connotazione anti-im-
stodita). perialista, con l’intento di contrastare la feroce cam-
Giornalismo e letteratura dunque non sono due pagna di stampa internazionale contro Cuba. Tra loro
universi separati. Sono piuttosto in un costante rap- c’è anche Gabriel García Marquez.
porto osmotico, si alimentano a vicenda, nel tentativo È proprio Walsh, nel 1961, a decrittare un
– ogni volta rinnovato – di scorticare la realtà e ren- cablogramma proveniente dal Guatemala e indirizzato
derla oggetto di narrazione. Pertanto i long-form gior- negli Stati Uniti, che annuncia l’imminente invasione
nalistici di Walsh si collocano sulla stessa lunghezza della Baia dei Porci (l’intera vicenda è rievocata
d’onda dei suoi racconti di fiction. Come se proprio in nell’articolo Guatemala, una diplomazia in ginocchio).
quella dimensione (più lunga di un articolo, più breve Il messaggio decodificato viene dato subito a Castro,
di un libro), e negli infiniti modi in cui è possibile e quella che sembra un’ipotesi assurda si dimostra in
praticarla, Walsh raggiungesse le vette più alte, accan- realtà tremendamente vera.
to a Operazione massacro, del suo corpo a corpo con il Gli anni cubani saranno poi ricordati in uno dei
mondo. pezzi più belli di questo libro, Guevara, scritto nel
’67 subito dopo la morte del Che in Bolivia, quando
*** Walsh è ormai tornato da tempo in Argentina. Non
si tratta di un semplice necrologio. Walsh ricorda
C’è poi un altro evento che segna la vita di Rodolfo l’atmosfera di Prensa Latina, le visite e le chiacchiere
Walsh in maniera altrettanto determinante, ed è la del Che davanti a un mate, la vita nell’isola durante i
rivoluzione cubana. Nel 1959, dopo la vittoria della primi anni della rivoluzione. Ma soprattutto si inter-
rivoluzione che più di tutte ha infiammato gli animi roga sulla “spiazzante” statura morale del Che e sul
nella seconda metà del Novecento, quella stessa rivo- senso di vergogna davanti alla sua morte che ora lo
luzione cui aveva preso parte un altro argentino quasi attanaglia, la vergogna di stare seduto davanti a una
suo coetaneo, Ernesto Guevara de la Serna, Walsh si macchina da scrivere.
trasferisce all’Avana per partecipare alla fondazione di Non si tratta solo di provare rimorso per la soli-
“Prensa Latina”. Guidati da Jorge Masetti, un grup- tudine del Che o per il fatto che sia stato ammazzato

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come un cane. Tra le righe, come in molti altri luoghi stesso Walsh, senza girarci tanto intorno, nella sto-
di questo libro, si apre un tormento. Il tormento del ria del paese il conflitto peronismo-antiperonismo è
giornalista militante davanti all’efficacia, o all’impo- sempre coinciso con il conflitto oppressi-oppressori.
tenza, della propria azione. Non si scrive mai solo per Ma, nel gran caos, la destra peronista la pensa
scrivere, benché poi ogni scritto possa vivere di vita diversamente, intravedendo nel ritorno in patria di
autonoma. Nel momento in cui il mondo non appa- Perón né più né meno che la possibilità di mantene-
re più come un campo inerte, lo scontro tra domi- re lo status quo e garantire una maggiore tranquillità
nanti e dominati, morte e rivolta si fa più crudo. Pri- a un paese in preda a cicliche convulsioni. Lo stesso
ma ancora che con categorie ideologiche, le proprie anziano leader, tornato alla guida del governo dopo la
scelte hanno a che fare con considerazioni di natura breve fase di Hector Campora, non ha una posizione
immediatamente morale. La possibilità o meno di tanto dissimile.
continuare a guardarsi davanti a uno specchio por- La contraddizione si acuisce mese dopo mese e
ta sempre a considerare la propria scrittura sotto una diviene insanabile dopo la morte di Perón nel luglio
nuova luce. 1974. Meno di due anni dopo, il 24 marzo del 1976, si
insedia la giunta militare guidata da Videla.
*** In quegli anni Walsh svolge un lavoro di intelligen-
ce al fianco del gruppo guerrigliero dei Montoneros,
Nel 1972 Operazione massacro diventa un film con la di cui comunque non condivide fino in fondo la svol-
regia di Jorge Cedrón. Più o meno negli stessi anni ta eccessivamente militarista. Dopo il golpe, apre una
Walsh intensifica la propria attività politica al fianco agenzia di stampa clandestina, “Ancla”, con il preciso
della sinistra peronista rivoluzionaria e del gruppo dei compito di avviare una campagna di controinforma-
Montoneros. zione che denunci i crimini del regime militare.
Nel 1973, dopo una fase molto turbolenta della I comunicati di Cadena informativa, alcuni dei quali
storia nazionale, il ritorno di Juan Domingo Perón appaiono anche in questa raccolta, sono decisamente
in Argentina dopo un lungo esilio all’estero è visto più scarni rispetto ai reportage letterari scritti negli
– almeno da parte della sinistra peronista – come il anni precedenti. E tuttavia, pur nella clandestinità, e
possibile punto di partenza per una trasformazione con il costante pericolo di essere ucciso, Walsh svolge
socialista del paese. Come aveva detto più volte lo il proprio lavoro solitario con la precisione e il rigore

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di sempre. Da mesi vive sotto falso nome, insieme alla Walsh è ormai considerato parte integrante del ca-
compagna Lilia Ferreyra. none argentino, e tutto il periodismo narrativo latino-
Il 1976 è un anno molto duro. La primogenita, americano contemporaneo discende dall’intreccio tra
Vicki, anche lei militante montonera, muore in un letteratura e giornalismo che ha proprio in Operazione
conflitto a fuoco con l’esercito. Uno dei suoi migliori massacro e nei reportage contenuti in questo libro il
amici, Paco Urondo, si suicida per il terrore di essere suo terreno di coltura. Non solo, allargando il campo,
sequestrato dai militari. si potrebbe dire che il “modello Walsh” è importante
Il 24 marzo del 1977, a un anno esatto dall’inse- tanto quanto il “modello Wolfe” o il “modello Kapu-
diamento della Giunta militare, Walsh decide di ren- scinski” o il “modello Aleksievic” nel definire una delle
dere pubblica la Lettera aperta a cui lavorava da tempo. possibili strade della letteratura di non-fiction, anche
Così, con uno dei testi fondamentali della letteratu- nel XXI secolo.
ra politica argentina del Novecento si conclude una Tuttavia c’è anche un’eredità politica, e più speci-
parabola umana e intellettuale iniziata oltre vent’an- ficamente giudiziaria.
ni prima sulle tracce di un uomo miracolosamente Alla metà degli anni ottanta, subito dopo il ritorno
scampato a una fucilazione. In fondo, i militari di José della democrazia, in Argentina vengono promulga-
León Suárez non sono così diversi dagli aguzzini del ti due provvedimenti, la Legge del Punto finale e la
commando GT 332 che l’indomani lo accoppano in Legge dell’Obbedienza dovuta, che di fatto garanti-
un angolo di Buenos Aires. scono un’ampia amnistia per chi sotto il precedente
regime si è macchiato di crimini contro l’umanità.
*** C’è chi ritiene che una democrazia così fragile, con
alle spalle un terrore totalitario talmente esteso, possa
Sono passati quarant’anni dal golpe, trentanove dalla andare avanti e non ricadere sotto una nuova ditta-
Lettera aperta e altrettanti dalla morte del suo autore, tura, solo se non verrà avviata una spirale giudiziaria.
ed è impossibile non chiedersi che cosa rimanga di Il bivio davanti al quale il paese è posto è quello ti-
tutto questo. Quali sentimenti, quali riflessioni evoca pico delle situazioni post-totalitarie. Tuttavia il colpo
oggi il nome di Rodolfo Walsh in Argentina e in tutto di spugna ha la conseguenza di generare un rapporto
il continente latinoamericano? schizofrenico con la verità.
Innanzitutto c’è l’eredità del grande scrittore. Con la pressoché unica eccezione della condan-

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na del generale Camps e di alcuni altri ufficiali per militare, di tutte le urla rimaste inascoltate, di tutti
le torture inflitte a un gruppo di studenti delle scuole i corpi percossi, seviziati, dilaniati nel silenzio degli
superiori (la vicenda è ricostruita in La notte dei lapis scantinati.
di María Seoane e Héctor Ruiz Núñez), non è stato Il giorno della sentenza, davanti al tribunale fede-
possibile accertare le responsabilità penali dei crimi- rale, si è radunata una folla che alzava tra le mani una
ni politici degli anni settanta e dei primi ottanta. La foto riprodotta in decine di copie. Quella foto a colori,
campana di vetro viene rotta solo nel XXI secolo, sot- su sfondo celeste, ritraeva il volto di Rodolfo Walsh:
to le presidenze di Nestor e Cristina Kirchner. Defi- gli occhiali neri dalla montatura spessa, lo sguardo vi-
nite incostituzionali entrambe le leggi che regolavano gile sopra un sorriso lieve, appena accennato. C’erano
il rapporto con il passato, nel 2005 possono finalmen- anche molti ragazzi.
te iniziare i processi contro gli aguzzini. “Rodolfo vive!”, ha gridato qualcuno.
Il processo più importante riguarda proprio il Già, Rodolfo vive.
campo di sterminio dell’Esma. La sentenza viene pro-
nunciata il 26 ottobre del 2011: vengono condannati
al carcere a vita dodici torturatori dell’esercito e della
marina. In particolare, vengono condannati gli uffi-
ciali Jorge Acosta, detto “El Tigre”, e Alfredo Astiz,
soprannominato “l’angelo della morte”. I due princi-
pali casi su cui si fonda la sentenza sono l’uccisione di
un gruppo di suore e di madri di Plaza de Mayo (con
cui lo stesso Astiz era entrato in contatto, facendosi
passare per il fratello di una desaparecida) e il seque-
stro di Rodolfo Walsh.
La morte di Walsh, la soppressione cioè della pen-
na più acuta e libera nel momento in cui la dittatu-
ra scatenava tutta la sua furia, è diventata – udienza
dopo udienza – la pietra di paragone di tutti gli altri
crimini perpetrati tra le mura del lager della Marina

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