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COM’E BUFFA E MALINCONICA QUELLA TRIBU CANNIBALE In astratto sembra un'ipotesi improbabile: prendere quella che nellenarrazionié materia horror,valea direl’ antropofagia,spogliar- Ja dei suoi elementi raccapriccianti e farne l'occasione per riflettere sull'abisso umano. Eppure si tratta di un’ipotesi fondata, o meglio ancora concretizzata, in un libro sorprendente come L’arcano di Juan José Saer. Ispirandosi alla vicenda reale di Francisco del Puer- to, il giovane orfano che all'inizio del ‘500 trascorse dieci anni tra gli indios del Rio de la Plata, attraverso una lingua corposa e vitale Saer racconta la storia di un mozzo quindicenne che all'epoca dei Conquistadores é catturato da una tribi di EARCANO indios colastiné. Mentreilresto dell’ equipaggioviene divo- rato, al giovane é risparmiata la vita; a quel punto, assistito al pasto rituale e al successi- vo deragliamento emotivo ecomportamenta- le che invade gli indigeni, comincia per lui un tempo sospeso einesplicabile.Ed é proprio il non poter mai davvero sapere cosa siano stati quegli anni dicattivita,afaredelroman- zo di Saer un inesauribile paradosso. Perché LACOPERTINAD! nel momento in cui non é divorato, non é LARCANO DI JUAN JOSE time 5 SAER (NUGVA espulso dalla comunita né in essa integrato, FRONTIERA, PP. 160, nonémaltrattatomaneppure percepito come EURO 15,50, + . y TRADUZIONE DI LAURA. Udidolo;il mozzoécostretto a permanere, da PRANZETTI) eterno straniero, in un limbo di ambiguita. Tanto che quando un giorno verra fatto salire su una Canoa colma di regali e lasciato andare, non essendoci stata fin li reclusione non sara possibile pensare a una liberazione. Pro- seguendo nella lettura del memorialeche il mozzoredige da vecchio, scopriamo che imparati latino e greco, messa in scena la sua storia con una compagnia di attori, diventa stampatore e padre putativo. Come un’ossessione calma enecessaria, il pensiero tornera all’enig- ma di quel popolo cannibale, tanto promiscuo quanto casto, malin- conico e incerto, persino buffo, terrorizzato dall'indistinzione e in- cantato da un’'eclisse: per arrivare a comprendere che di quella ca- tabasi nell’inconoscibile che é ogni vita umana si pud essere so- prattutto, forse soltanto, il testimone. (giorgio vasta)

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