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1RUPDWLYH
Le Norme sono molto precise: anche una virgola e’ importante; a volte si discute
per delle ore su come scrivere un paragrafo. Per stendere la definizione di “gru caricatrice”
(o Loader Crane) ci sono volute piu’ riunioni della commissione tecnica europea perche’
non era facile distinguere le gru per autocarro dalle “autogru” o “Mobile Crane” ed e’ stata
una lotta all’ultimo sangue.
Oggi c’e’ un accordo europeo (Vienna Agreement) di non fare piu’ norme nazionali
(UNI,ecc) se ci sono in lavoro norme sullo stesso argomento ma europee (CEN). Lo
stesso accordo vale per le ISO e le CEN il che vuol dire che ormai tutte le norme europee
si fanno solo nelle commissioni CEN.
La norma tecnica fondamentale per le macchine e’ la 'LUHWWLYD0DFFKLQH
pubblicata nel 1995 e recepita in Italia come legge col DPR 549 nel 1996;
Per gli apparecchi di sollevamento ci sono principalmente:
la (1 che e’ la norma delle gru per autocarro;
la (1 che e’ la norma delle piattaforme di lavoro elevabili;
la (1 che e’ la norma che definisce la categoria di sicurezza di una
apparecchiatura;
la (1 per la valutazione dei rischi
la (1 per le apparecchiature a bassa tensione
la  per le apparecchiature elettriche degli apparecchi di sollevamento
la Direttiva &(( per la Compatibilita’ Elettromagnetica

Ci sono alcuni principi basilari nella 'LUHWWLYD0DFFKLQH


Bisogna osservare sempre la seguente sequenza di OLYHOOL nella progettazione
Dopo aver fatto l’analisi dei pericoli
SULPDELVRJQDULGXUUHLOULVFKLRLOSLX¶SRVVLELOHFRQODSURJHWWD]LRQH
SRLVHUHVWDQRDQFRUDGHLULVFKLUHVLGXLELVRJQDULGXUOLPHWWHQGRGHOOH
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Evidentemente la legge vuole impedire che si progetti male la macchina per
riparmiare e poi, per parare il colpo, si riempia la macchina di avvisi: “Attenzione e’
pericoloso …, e’ pericoloso …”
Una altra cosa tassativa che prescrive la Direttiva Macchine e’ la presenza delle
Istruzioni d’Uso.
Altra cosa importante e’ che anche una macchina progettata da me stesso e usata
solo da me e’ soggetta all’obbligo della marcatura CE e del Fascicolo Tecnico.
Infine se la persona, a cui spettava l’obbligo di effettuare la marcatura CE della
macchina non lo fa, tale responsabilita’ va comunque alla persona, anche se non e’ un
tecnico, ma un commerciante, o altro, che effettua la “messa in servizio” della macchina
stessa il che vuol dire rendere possibile l’utilizzo della macchina da parte di un utente
qualunque anche solo a titolo di prestito, noleggio o altro.

EN1050: Valutazione dei rischi


bisogna prima determinare i limiti della macchina considerando anche gli usi
scorretti ma prevedibili, il tipo di utilizzatore e il suo livello di esperienza, il personale
addetto alla manutenzione, l’esposizione al rischio da parte di altro personale, l’ambiente e
i vestiti (guanti da lavoro, … )…
Poi bisogna identificare i pericoli associati alla macchina ed al suo utilizzo.
Infine valutare il rischio associato ad ogni pericolo combinando la severita’ del
danno con la probabilita’ dell’evento dannoso.
Se la macchina non e’ sicura bisogna ridurre il rischio ricordando i tre livelli di
progettazione della Direttiva Macchine prima elencati.
Se un rischio non e’ conosciuto, come stato della tecnica, al momento della messa
in servizio, allora il costruttore non e’ responsabile per non aver coperto quel rischio.

EN954:
Questa dice che ci sono 5 categorie di sicurezza possibili per ogni apparecchiatura:
la base (B) e’ il minimo con unica prescrizione che l’apparecchiatura sia progettata
a norme e tenendo conto dell’utilizzo, dell’ambiente ecc.
la prima (1) richiede in piu’ della B che le parti dei sistemi di comando legate alla
sicurezza siano progettate e costruite utilizzando principi di sicurezza ben collaudati.
la seconda (2) richiede in piu’ della 1 che le funzioni dei sistemi di comando legate
alla sicurezza siano verificate ad opportuni intervalli di tempo. (ad esempio alla accensione
della macchina e/o prima di ogni ciclo pericoloso)
Ia terza (3) richiede in piu’ della 2 che un singolo guasto non deve portare ad una
situazione di pericolo ma l’accumulo di piu’ guasti puo’ portare ad una situazione di
pericolo.
Ia quarta (4) richiede in piu’ della 3 che nessun guasto ne’ accumulo di guasti puo’
portare ad una situazione di pericolo. Questo in pratica vuol dire che le funzioni di
sicurezza devono essere monitorate in continuo e con doppio controllo incrociato (due
processori in parallelo, … . ecc)

Alcuni sostengono che la categoria “4” non puo’ esistere in natura.


Per ovviare a questo problema c’e’ una evoluzione in merito che sta portando alla
valutazione numerica della probabilita’ del guasto di un componente e quindi
dell’apparecchiatura con tutta una serie di formule nate soprattutto in campo elettronico.
Viene definita una serie di variabili che misurano il Tempo di Errore Medio Probabile,
numero che e’ dell’ordine di alcuni milioni o miliardi di cicli.

3URJHWWD]LRQH
Il progettista e’ innamorato del suo lavoro e delle macchine che progetta e quando
progetta perde il senso del tempo, non sente la fame, ne’ il freddo ne’ il caldo.
Il progettista deve avere prima di tutto molta fantasia e deve essere di spirito
rivoluzionario, ma con un innato senso di responsabilita’ (sembra difficile ma non lo e’).
Deve conoscere molto bene le norme interessate. Ma, attenzione, le norme sono limitate,
e saranno sempre piu’ vecchie delle idee dei progettisti.
Quindi, quando e’ necessario, il progettista deve essere in grado di sorpassare queste
norme ma sempre restando nei limiti concettuali della sicurezza scelta.
Per fortuna con le nuove norme si accetta il concetto di “soluzione di pari efficacia” a
quella indicata dalle norme; questo per evitare che lo sviluppo della tecnica, sempre piu’
veloce della evoluzione delle norme, sia frenato.
Progettista in gamba e’ uno che progetta FRVHVXSHUFKHVRQRSLX¶EHOOHGLWXWWHOH
DOWUHVRQRPHQRFDUHHGXUDQRGLSLX¶.

cambio modello -->


1 2 3 4
cambio 1 1 2 3 4
tecnologia 2 2 4 6 8
| 3 3 6 9 12
V 4 4 8 12 16

aumento della difficolta’ di progetto col cambio del modello


e della tecnologia applicata

IL PROGETTISTA deve restare sempre il padrone di tutto il processo.


Il Progettista e’ anche quella persona che ha sempre una risposta per ogni problema: se
non ha abbastanza dati allarga il coefficiente di sicurezza, tira a indovinare ma conclude il
progetto (certo che se non ha abbastanza esperienza puo’ essere un disastro).
Il Progettista deve fare anche i calcoli, e durante e non dopo il progetto. Se non li fa non
sara’ mai veramente padrone del progetto.

Molto utile e’ la Regola del Miner: il danno a fatica varia con il cubo dei carichi e
linearmente con i cicli; con questa regola si possono sommare i danni a fatica fatti con cicli
e carichi diversi in tempi diversi.

E’ fondamentale prima di partire con qualunque lavoro fare una accurata analisi del
problema, delle risorse e del tempo disponibili. Tra l’altro questa analisi permette di
ottimizzare tutto il processo al meglio, cosa altrettanto fondamentale per un Buon
Progetto.
La bravura di un progettista sta nel dedicare le sue risorse di progettazione e le risorse dei
materiali in misura proporzionale alla pericolosita’ del componente della macchina.
La sicurezza non e’ indipendente dal costo.

Prima cosa da fare e’ avere ben chiaro cosa si voglia progettare e cioe’ che lavoro dovra’
fare la macchina.
A questo punto bisogna programmare la progettazione della macchina fino alla sua messa
in servizio, compresa la produzione, il collaudo, la manutenzione della macchina e
addirittura lo smantellamento della stessa a fine vita (riciclo dei materiali).
Nella progettazione conviene inserire, se possibile, un confronto tra le macchine esistenti
della concorrenza e quelle attuali, per non rifare gli stessi errori e per prevedere nella
macchina nuova qualcosa di piu’.
Il progetto di massima deve ricevere il placet del settore commerciale perche’ sia
concorrenziale come modello e come prezzo
Dopo l’approvazione del progetto di massima si passa al progetto costruttivo… ..

&DOFROLVWDWLFLHD)DWLFD
Biogna abituarsi a vedere sempre le linee delle sollecitazioni come un flusso idrodinamico.
Con la Scienza delle Costruzioni si procede al calcolo delle forze nelle cerniere e nelle
sezioni; da qui si fa il calcolo delle sollecitazioni nei componenti e nelle sezioni. Poi inizia il
calcolo del livello di sicurezza facendo il confronto con le sigma ammissibili.
Negli apparecchi di sollevamento ci sono generalmente 3 livelli di sicurezza minimi
corrispondenti a 3 “condizioni di carico”:
 /DYRUR1RUPDOH  FRO9HQWRH  GL&ROODXGR FLRH¶IDWWRVRORXQDYROWDR
FRPXQTXHHFFH]LRQDOPHQWHQHOODYLWDGHOODPDFFKLQD .
Il coefficiente di sicurezza nella scienza delle costruzioni e’ il rapporto tra la sigma di
snervamento del materiale e la sigma effettiva nella sezione, Questo valore, nelle tre
condizioni di carico suddette, deve essere maggiore rispettivamente di 1.5 , 1.33, 1.25 per
gli acciai “normali” della UNI EN 10025.
Per acciai ad alto snervamento c’e’ una sequenza di formule (che tiene conto anche
dell’allungamento percentuale) riportata nella EN 12999 che ricalcola uno snervamento
virtuale a cui applicare ancora i tre coefficienti suddetti per ottenere alla fine la sigma
ammissibile. IRJOLRGLH[FHO .
Poi c’e’ il calcolo del giunto di saldatura (a sua volta in funzione del rapporto trra
sigmaMax e sigmaMin) che abbassa ancora questi valori di sigma ammissibile sempre
secondo le tabelle della EN12999.
NB: per cicli di fatica elevati la sigma ammissibile non dipende piu’ dallo snervamento del
materiale stesso ma solo dal tipo di giunto; per un giunto molto sensibile alla fatica (livello
K4) e’ inutile usare acciai ad alto snervamento perche’ la sua sigma ammissibile e’ come
quella di un Fe510 normalissimo.
E’ fondamentale capire una cosa: che questi tre livelli di sicurezza non sono assoluti
perche’ la esperienza ci puo’ portare a definire per un certo pezzo della macchina un
livello di sicurezza ancora maggiore (mai minore) o perche’ il pericolo e’ molto grande, o
perche’ le incognite dello schema di calcolo sono troppe;
Puo’ anche essere che per un certo pezzo convenga sovradimensionare e spendere poco
nei calcoli di verifica (soprattutto se sarebbero troppo complessi) e quindi si aumenta il suo
coefficiente di sicurezza, mentre per un altro pezzo (che magari costa molto caro come
materiale o e’ di difficile manutenzione) conviene approfondire molto lo schema di calcolo
(Formule complesse, Elementi Finiti, Collaudi sperimentali, verifiche estensimetriche,… ).
Altra cosa molto importante da ricordare e’ che i materiali devono essere il piu’ possibile
materiali descritti in norme nazionali o internazionali: i vantaggi sono che questi materiali
saranno piu’ rintracciabili nel commercio (quindi costeranno anche meno) e non si deve
spendere fatica nel descriverli nei documenti tecnici; infatti se uso materiali non normati
devo descriverne in modo completo le caratteristiche per evitare di trovarmi a litigare con il
fornitore.
E’ infine fondamentale che il progettista segua la costruzione del prototipo per verificae di
persona eventuali problemi di costruzione, assemblaggio; e segua poi il collaudo dello
stesso.
&ROODXGRD)DWLFD
Se un apparecchio di sollevamento fa “tanti” cicli, dopo la verifica a fatica e’ consigliabile
fare anche un collaudo a fatica del prototipo, se il numero dei pezzi in produzione di serie
lo consente; altrimenti si dovrebbe fare almeno una verifica estensimetrica delle parti piu’
critiche o agli Elementi Finiti.
NB: mentre una volta si pensava che la fatica cominciasse dopo i 50-60.000 cicli adesso le
classi a fatica cominciano (ISO … ) a 13.000 cicli. Ma si puo’ anche parlare di “fatica corta”
anche per poche migliaia di cicli soprattutto per acciai ad altissimo snervamento.
Noi facciamo il collaudo a Fatica su ogni nuovo modello di gru. Facciamo lavorare il
prototipo dai 125.000 cicli ai 200.000 a seconda dei modelli di gru; la vita prevista e’ circa
20 anni, di meno se il lavoro e’ intensivo. Ma comunque dopo i primi dieci anni di vita il
Manuale Uso e Manutenzione prescrive un completo controllo strutturale (con liquidi
penetranti, magnetoscopio o altro) di tutta la gru per evidenziare eventuali cricche a fatica
o rotture.

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- Un blocco notes con matita
- Un cad
- Dei programmi di calcolo
- Un programma ad Elementi Finiti
- Estensimetri
- Collaudo a fatica del prototipo
- Qualche penna a Luce Laser per misurare deformate lontane.
- Collaudo funzionale del prototipo
- Attrezzature con trasduttori di pressione, sensori di angolo, di sfilo, di distanza ecc..

0DQXDOH8VRH0DQXWHQ]LRQH
E’ obbligatorio per legge redigere un manuale Uso e Manutenzione per la gru. Anche
perche’ senza di esso l’utente non sarebbe in grado di usare in maniera corretta la gru.
Nella stesura del Manuale Uso e Manutenzione bisogna ricordare che, nella sequenza dei
tre livelli di progettazione, il terzo livello dice che si deve avvisare l’operatore dei rischi
residui, altrimenti il costruttore e’ responsabile di eventuali errori di manovra dell’operatore.

Ricordo un episodio particolare:


Per smontare in due pezzi il braccio di una gru a torre bisognava togliere il perno centrale
che legava la parte lunga anteriore con quella posteriore.
Vicino a questo perno c’era una etichetta: NON USARE IL MARTELLO PER TOGLIERE
IL PERNO.
L’operaio ha usato il martello e i due bracci, che evidentemente non erano sostenuti, sono
caduti bruscamente a terra ferendo una persona. Il giudice ha condannato l’operaio e non
il progettista perche’ l’operaio non aveva seguito le istruzioni di smontaggio.

Gli americani nella stesura dei Manuali di Uso e Manutenzione sono maestri e a volte
esagerati: fanno del Manuale un romanzo per mettere dentro tutto il possibile per scaricare
la Responsabilita’ del Costruttore.
In America un bambino dopo aver lavato il gatto lo aveva messo nel microonde per
asciugarlo. Il fabbricante del microonde e’ stato condannato al risarcimento perche’ non
aveva scritto nel Manuale che non si mettono animali vivi nel microonde … . !

In America le norme sono molto piu’ generiche e libertarie di quelle europee perche’
lasciano molta piu’ responsabilita’ al costruttore che poi pero’ viene facilmente considerato
il responsabile di tutti gli errori commessi dall’operatore; a meno che nel Manuale siano
stati dettagliatamente descritti questi rischi residui.

Un altro esempio della diversa mentalita’ tra Americani ed Europei:


. La commissione ISO per gli apparecchi di sollevamento ha discusso due anni perche’ gli
americani non volevano essere costretti a presentare nel Fascicolo Tecnico i calcoli delle
gru ma solo il verbale delle prove estensimetriche, mentre in Europa e’ ovviamente
l’opposto.

Ing Boiti Franco


Responsabile Sicurezza Prodotto
Officina Meccanica Fassi
Albino dicembre 2003

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