La norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 è una norma internazionale che specifica i requisiti
che devono essere soddisfatti dal Sistema di Gestione per la Qualità di una
organizzazione al fine di soddisfare i requisiti del cliente, quelli stabiliti da leggi,
regolamenti, direttive o prescrizioni obbligatorie, come pure i requisiti stabiliti
dall’organizzazione stessa.
Prima affrontare una analisi più dettagliata dello scopo e del campo di applicazione della
norma è necessario comprendere che cosa si intende per “Sistema di Gestione per la
Qualità” che è l’oggetto della norma.
Anzitutto si deve osservare che il termine “Sistema di gestione” è la traduzione
dall’inglese, che è la lingua ufficiale della ISO, di ”Management system” che sarebbe più
chiaro tradurre con “Sistema di governo”; quindi , in modo più intuitivo, si può dire che la
norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 è una norma che definisce i requisiti che deve
possedere il sistema di governo di una organizzazione al fine di soddisfare in modo
efficace e continuativo le esigenze dei clienti. Vediamo ora un po’ più in dettaglio che cosa
si intende con “sistema di governo”.
Qualsiasi organizzazione piccola o grande, semplice o complessa, che realizzi prodotti o
eroghi servizi, per raggiungere i propri obiettivi si deve dare delle regole per sfruttare
l’esperienza acquisita, al fine di conservare e possibilmente migliorare il successo
dell’organizzazione. Le regole devono riguardare tutte le attività necessarie per
raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione; alcune riguarderanno i rapporti con i “clienti”,
altre riguarderanno la progettazione dei prodotti/ servizi, altre riguarderanno la
produzione/erogazione del prodotto/servizio, altre ancora la vendita. Le regole possono
essere semplici o complesse, scritte o verbali, riguardare aspetti tecnici o economici, la
qualità o l’assistenza, ma esse devono comunque esistere. L’insieme di queste regole è il
sistema di governo dell’organizzazione. Queste considerazioni valgono per le grandi
organizzazioni industriali come le fabbriche di autovetture o di abbigliamento o le grandi
università, ma valgono anche per le piccole organizzazioni come l’idraulico o per il sarto di
paese o per la piccola scuola di periferia, perché tutte hanno la necessità di conservare,
ripetere e possibilmente migliorare le prassi che hanno portato al successo
l’organizzazione.
Possiamo quindi affermare che qualsiasi organizzazione per avere un successo non
occasionale, ha bisogno di disporre e di soddisfare requisiti tra loro collegati e che si
influenzano reciprocamente; le regole potranno essere formali o informali, semplici o
complesse in funzione del tipo di organizzazione. L’insieme delle regole e dei requisiti che
l’organizzazione utilizza per la sua attività costituisce il suo Sistema di gestione. In
1
particolare le regole ed i requisiti che riguardano la qualità, costituiscono il Sistema di
Gestione per la Qualità oggetto della presente trattazione. Possiamo quindi concludere
che per sistema di gestione per la qualità intendiamo l’insieme delle regole e dei requisiti
che devono essere soddisfatte per guidare e tenere sotto controllo una organizzazione per
quanto riguarda la qualità. E’ indispensabile ricordare che il termine qualità ha il significato
ampio di capacità di soddisfare i requisiti, come si è imparato nel modulo 1.
Vedremo nel dettaglio nei paragrafi che seguono, quali sono i requisiti specifici che
costituiscono il modello di sistema di gestione per la qualità suggerito dalla norma UNI EN
ISO 9001:2000/2008, ma prima di arrivare all’esame dei requisiti è necessario rispondere
ad alcune semplici domande:
- Quale è il ruolo della norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 nella realizzazione di un
sistema di gestione per la qualità ?
- Per quale ragione una organizzazione dovrebbe adeguare il proprio Sistema di
Gestione per la Qualità alla norma UNI EN ISO 9001:2000/2008?
La norma citata è stata emessa nel 2000 e rivista nel 2008 dalla International Standard
Organisation (ISO) ed è stata recepita dalla Comitato Europeo di Normazione CEN e
dalla European Normation e quindi dal Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI; questa
norma rappresenta i requisiti di un “modello” di sistema di gestione per la qualità,
utilizzabile da tutte le organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni e dalla loro
tipologia. Questo modello è stato definito dai massimi esperti mondiali su questi tema e
riunisce quindi il meglio della conoscenza su questo tema al momento.
Il termine “modello “ indica che l’obiettivo della norma non è quello di rendere tutti uguali i
sistemi di gestione per la qualità; al contrario i requisiti della norma rappresentano un
riferimento e devono essere adattati alla specificità delle singole organizzazioni , alla
natura dell’organizzazione , alle sue dimensioni ed alle caratteristiche dei prodotti/servizi
forniti; in altre a parole i Sistemi di Gestione per la Qualità di organizzazioni differenti,
anche se saranno conformi alla norma UNI EN ISO 9001:2000/2008, saranno in pratica
uno diverso dall’altro, se differenti sono le organizzazioni che li attuano.
Possiamo quindi concludere che lo scopo della norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 è
quello di fornire un modello di sistema di governo di una organizzazione, ottenuto
mediante la collaborazione ed il consenso dei massimi esperti mondiali sull’argomento,
che fornisce linee guida al fine di ottenere il risultato ottimale in un certo contesto. Queste
norme non sostituiscono le specifiche di prodotto anzi si aggiungono ad esse.
Le norme citate si applicano a tutte le organizzazioni indipendentemente dal tipo, dalle
dimensioni e dal prodotto o servizio fornito.
Inoltre, la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 specifica i requisiti di un sistema di gestione
per la qualità quando un’organizzazione:
ha l’esigenza di dimostrare la sua capacità di fornire con regolarità prodotti che
ottemperino ai requisiti dei clienti ed a quelli cogenti applicabili,
desidera accrescere la soddisfazione dei clienti tramite l’applicazione efficace del
sistema, ivi inclusi i processi per il miglioramento continuo del sistema e
l’assicurazione della conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
2
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
5. Individuate, tra quelle che seguono, una caratteristica della norma UNI EN ISO
9001:2000/2008.
a) Garantisce l’uniformità della documentazione dei sistemi di gestione per la
qualità.
b) Sostituisce le specifiche di prodotto;
c) Sostituisce i requisiti tecnici di prodotto;
d) Garantisce l'uniformità dei sistemi qualità tra le aziende.
3
e) Definisce requisiti complementari a quelli tecnici di prodotto.
Anche per quanto riguarda i sistemi di gestione per la qualità è necessario conoscere il
linguaggio e cioè i termini che vengono utilizzati ed il loro significato; questo è
l’argomento di questo paragrafo.
Il primo e più importante dei “personaggi” che compaiono nella norma UNI EN ISO
9001.2000/2008 e definiti dalla norma UNI EN ISO 900:2005 è il “cliente” perché la
soddisfazione delle sue esigenze è l’obiettivo delle organizzazioni.
La definizione che del termine cliente fornisce la norma è:
cliente: Organizzazione o persona che riceve un prodotto (servizio).
Si tratta come si vede di un termine che ha un significato molto ampio e quindi da
utilizzare quando si intende comprendere tutta la categoria molto ampia e generica di
coloro che ricevono un prodotto o servizio; vi sono termini più specifici da utilizzare se si
desiderano individuare categorie particolari di clienti. Alcuni esempi:
- Consumatore: qualcuno che utilizza un prodotto;
- Committente: qualcuno (persona o organizzazione)che commissiona un lavoro;
- Utilizzatore finale: qualcuno che, per ultimo, beneficia di un prodotto;
- Beneficiario:qualcuno che trae beneficio (genericamente) da un servizio;
- Acquirente: qualcuno che acquista un prodotto per se o per altri;
Un precisazione merita il significato da attribuire al termine “cliente” nel mondo della
scuola o più in generale della formazione. Anche se il termine cliente non è quasi mai
utilizzato nel mondo della scuola, è formalmente corretto considerare il discente come il
cliente diretto dell’attività formativa. Questo non significa che dobbiamo considerare la
scuola alla stregua di una fabbrica di autovetture o di un negozio che vende mozzarelle e
gli allievi come i loro clienti. Nella scuola, la molteplicità delle strutture coinvolte, la
specificità del servizio erogato e la sua valenza sociale oltre che economica rendono
necessarie molta attenzione nella applicazione dei requisiti delle norme ISO. In particolare
merita particolare attenzione il fatto che, anche se il “cliente diretto”, e cioè colui che è
oggetto dell’attività formativa, è certamente il discente, egli non è certamente l’unico
cliente. Vi sono altre persone/organizzazioni che sono influenzate dai risultati del servizio
di formazione, come ad esempio le famiglie, le organizzazioni che utilizzeranno le persone
formate e la collettività nel suo insieme, che beneficeranno della attività formativa erogata.
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Si tratta di un insieme di clienti, alle volte anche con esigenze difformi, che nel loro
complesso rappresentano i clienti dell’attività formativa. Per queste ultime categorie è
forse più corretto utilizzare al posto di “cliente” il termine “parte interessata” che la norma
UNI EN ISO 9000:2005 definisce come:
una persona o gruppo di persone aventi un interesse nelle prestazioni o nel successo di
una organizzazione.
Si tratta di una definizione che allarga la parti coinvolte nella qualità del prodotto/servizio
erogato e lo stesso contenuto delle norme UNI EN ISO 9001:2000/2008 e che non forma
oggetto della presente trattazione, ma che è opportuno almeno conoscere.
La controparte della definizione di cliente è quella di “fornitore”. La norma UNI EN ISO
9000:2005 definisce:
Fornitore. Organizzazione o persona che fornisce un prodotto (servizio)
Anche in questo caso si tratta di un termine che ha un significato molto ampio, da
utilizzare quando si intende comprendere tutta la categoria; per casi specifici è più chiaro
utilizzare termini specifici come:
produttore, distributore, dettagliante, erogatore di un servizio.
Un altro termine che si incontra spesso nella norma è il termine “organizzazione” e che la
norma ISO 9000:2005 definisce:
Organizzazione: insieme di persone e di mezzi, con definite responsabilità di mezzi
responsabilità e interrelazioni.
Nella norma il termine organizzazione si riferisce all'entità a cui si applicano i requisiti della
norma UNI EN ISO 9001:2000/2008.
Ci troviamo ancora una volta di fronte ad una definizione dal significato molto ampio da
utilizzare tutte le volte che è necessario comprendere una categoria molto ampia, senza
alcun specifico riferimento ad una struttura più specifica. E’ chiaro ad esempio che nel
mondo della scuola il termine Istituto Scolastico individua in modo più specifico una
organizzazione che eroga la formazione.
Per coloro che desiderassero approfondire o trovare il significato di termini riguardanti i
sistemi di gestione per la qualità si raccomanda di fare riferimento alla noma UNI EN ISO
9000:2005.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Secondo voi come devono essere considerate le famiglie degli studenti di una
scuola media?
a) Non sono clienti perché non pagano.
b) Sono clienti , ma unicamente nel caso di una scuola privata.
c) Tutte le organizzazioni che hanno delle aspettative dalla attività della scuola
devono essere considerati clienti diretti.
d) Le famiglie e le organizzazioni che hanno interesse nelle prestazioni della scuola
devono essere considerate “parti interessate”.
e) Sono clienti tutti coloro che pagano.
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2. Quale è la definizione più corretta del termine “cliente”?
a) Persona che gestisce un processo.
b) Persona soddisfatta per un prodotto ricevuto.
c) Persona o organizzazione responsabile per il pagamento dei prodotti ricevuti.
d) Persona o organizzazione che riceve un prodotto.
e) Persona o organizzazione che definisce i requisiti per i risultati di un processo.
3. Come si deve comportare una organizzazione, ai fini del rispetto della norma UNI
EN ISO 9001:2000/2008, quando possiede più di un tipo di cliente?
a) Non esistono organizzazioni che possiedono più tipi di cliente.
b) Deve tenere conto solo delle esigenze del tipo di cliente più importante come
fatturato.
c) Deve tenere conto solamente delle esigenze del tipo di cliente più numeroso.
d) Deve cercare di tenere conto delle esigenze di tutte le tipologie di clienti interessati
al prodotto/ servizio fornito.
e) Può scegliere il tipo di cliente di riferimento.
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7. Le norme UNI EN ISO 9001:2000/2008 sono complementari cioè aggiuntive rispetto
ai requisiti di prodotto o di servizio e non li sostituiscono.
A puro titolo di esempio non esaustivo, si riassumono gli argomenti più importanti che
dovrebbe trattare un sistema di gestione per la qualità di una organizzazione che eroga
formazione.
1. Devono anzitutto essere identificate tutte le caratteristiche formali e legali
dell’organizzazione: scopo, obiettivi, dimensione, localizzazione, caratteristiche
legali.
2. Devono essere descritti i processi principali non solo realizzativi, ma anche quelli di
servizio relativi ai servizi erogati ( ad esempio nella scuola devo essere definite le
attività sportive, culturali ed extracurricolari proposte).
3. Deve essere definita l’organizzazione sia relativa all’attività produttiva sia relativa
alle attività di servizio (ad esempio nella scuola le attività segretariali e di supporto).
4. Deve essere identificata e controllata la documentazione sia relativa al sistema di
gestione per la qualità, sia quella relativa all’attività produttiva, sia quella relativa
alle attività di servizio.
5. Devono essere definite le responsabilità e le modalità di controllo
dell’organizzazione da parte della direzione (riesame).
6. Devono essere definite le competenze necessarie al personale e devono essere
messe a disposizione le risorse per raggiungere gli obiettivi.
7. Devono essere definite le modalità del processo produttive in accordo con leggi e
regolamenti.
8. Devono essere definite le verifiche per accertare la corretta attuazione dei processi.
Importante stabilire i criteri ed i metodi necessari per assicurare che i processi siano in
grado di raggiungere gli obiettivi fissati e siano controllati in modo efficace.
Possono essere esclusi i requisiti riguardanti alcuni requisiti (del paragrafo 7 della
norma) relativi alla progettazione/realizzazione del prodotto/servizio, purchè si dimostri
che tali esclusioni non inficino la capacità dell'organizzazione di soddisfare i requisiti
del cliente e quelli cogenti applicabili.
SI deve invece identificare i processi necessari per il sistema di gestione per la qualità
e la loro applicazione nell'ambito di tutta l'organizzazione.
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TEST DI AUTOVALUTAZIONE SULL’ARGOMENTO.
(Una sola risposta corretta per ogni quiz)
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Quale, tra quelli che seguono, ritenete che sia il più importante requisito generale
della norma UNI EN ISO 9001:2000/2008?
a) possono essere utilizzate solo in campi generici perché per settori specifici
esistono norme specifiche;
b) possono essere utilizzate al posto delle specifiche di prodotto;
c) sono complementari ai requisiti relativi ai prodotti;
d) hanno l'obiettivo di garantire l'uniformità dei SGQ tra le aziende.
e) sono utilizzabili solo nel comparto industriale..
Qualsiasi attività o insieme di attività, che utilizza delle risorse e che consente di
trasformare elementi in ingresso in elementi in uscita, può essere considerata un
processo.
Il concetto di processo è quindi un concetto molto generale che si applica a moltissime
attività anche della nostra vita quotidiana; è un processo la progettazione di un computer,
la fabbricazione di una autovettura, ma è un processo anche la preparazione di un pasto
o la riparazione della bicicletta. Elemento fondamentale di un processo è la chiarezza
dell’obiettivo specifico da raggiungere e la correlazione con gli altri eventuali processi,
appartenenti allo stessa macroprocesso, al fine di raggiungere l’obiettivo comune.
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TEST DI AUTOVALUTAZIONE SULL’ARGOMENTO.
(Una sola risposta corretta per ogni quiz)
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
2.2.1.3. Sapere cosa deve fare l’organizzazione quando affida all’esterno dei
processi.
E’ sempre più frequente che le organizzazioni affidino a strutture esterne una parte delle
attività e dei processi essenziali per il conseguimento degli obiettivi della organizzazione
stessa. Questa pratica, sempre più diffusa consente spesso delle economie di scala e di
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affidare a strutture specializzate attività non strategiche per l’organizzazione1. La norma
non interviene in queste decisioni che riguardano solo l’organizzazione interessata, ma
prescrive requisiti specifici ed importanti nel caso che l’attività appaltata ad organizzazioni
esterne abbia influenza sulla qualità dei prodotti e servizi erogati. In questo caso pur
lasciando alla organizzazione il diritto di affidare all’esterno le attività che desidera, la
norma ricorda che la responsabilità sulla qualità del prodotto/ servizio erogata e cioè la
soddisfazione delle esigenze del cliente e dei requisiti cogenti resta della organizzazione
erogatrice. Per garantire il soddisfacimento di questa responsabilità, l’organizzazione
appaltatrice deve mantenere il controllo di tali processi.
Dietro a questa semplice formulazione si nascondono alcune difficoltà interpretative che è
opportuno indagare e precisamente:
- E’ necessario anzitutto chiarire la differenza tra il semplice approvvigionamento e
l’affidamento all’esterno di un processo (outsourcing). In genere
l’approvvigionamento si riferisce a prodotti o prestazioni che possono essere
completamente definiti da specifiche e quindi controllati con misurazioni e collaudi,
mentre l’outsourcing richiede il controllo del processo produttivo. Ad esempio
l’acquisto di un componente elettronico anche sofisticato è un approvvigionamento,
mentre l’affidamento all’esterno dell’attività di assiemaggio assemblaggio di una
scheda è una attività affidata in outsourcing.
- Una seconda precisazione legata alla prima riguarda la necessità che
l’organizzazione che affida all’esterno un processo deve essere in grado di tenere
sotto controllo, anche se in modo indiretto, il processo stesso.
Le modalità di gestione dei processi affidati all’esterno richiedono che l’organizzazione
definisca nell’ambito del sistema di gestione per la qualità il tipo e l’estensione dei
controlli da applicare a questi processi descrivendoli ad esempio nel manuale della
qualità o in specifiche procedure.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1
Outsourcing, parola inglese traducibile letteralmente come "approvvigionamento esterno", anche detto
esternalizzazione, è termine usato in economia per riferirsi genericamente alle pratiche adottate dalle imprese di
esternalizzare alcune fasi del processo produttivo, cioè ricorrere ad altre imprese per il loro svolgimento (processo
affidato all’esterno).
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d) Deve assicurarsi della conformità del sistema di gestione per la qualità della
organizzazione alla quale ha affidato il processo
e) Deve assicurare il controllo dei processi anche se affidati all’esterno.
2. Secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008, che cosa deve fare una
organizzazione qualora scelga di affidare all’esterno processi che possono
influenzare la conformità dei prodotti?
a) Deve solo garantire la correttezza delle specifiche.
b) Deve selezionare i fornitori in modo che forniscano adeguate garanzie di rispetto
delle specifiche.
c) Deve utilizzare unicamente fornitori con un sistema digestione per la qualità
certificato.
d) Deve assicurare di tenere sotto controllo tali processi.
e) Deve concordare adeguati controlli e collaudi.
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L’adozione di un sistema di gestione per la qualità è una decisione strategica e quindi è
responsabilità dell’alta direzione e impone ad essa alcune responsabilità e impegni
precisi ed in particolare:
- comunicare all’organizzazione l’importanza di soddisfare i requisiti dei clienti e quelli
obbligatori per legge o per specifici regolamenti. Oltre alla comunicazione formale la
direzione deve anche dare l’evidenza di credere realmente nelle affermazioni
contenute nelle dichiarazioni ufficiali.
- Stabilire la politica della qualità non come espressione formale, ma come
espressione di una convinzione sentita.
- Assicurare la disponibilità delle risorse necessarie alla attuazione di un sistema di
gestione per la qualità reale ed efficace.
- Effettuare periodicamente la revisione dello stato del sistema di gestione per la
qualità per attuare le necessarie azioni correttive o migliorative, se necessario.
- Definire gli obiettivi per la qualità
Soprattutto la direzione deve dimostrare con i comportamenti di credere alla
importanza della attuazione di un sistema di gestione per la qualità, perché
l’organizzazione comprende immediatamente quando e se l’alta direzione crede
effettivamente nei valori che proclama.
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Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Quali ritenete che sia, tra quelle che seguono, la principale responsabilità che
compete all'alta direzione di una organizzazione per quanto attiene il suo Sistema di
Gestione per la Qualità?
2.3.2.1. Conoscere cosa si intende con obiettivi per la qualità misurabili e per
pianificazione
Gli obiettivi per la qualità sono la traduzione in obiettivi delle aspettative dei clienti o più in
generale dei risultati che l’organizzazione si propone di raggiungere per quanto riguarda la
qualità e cioè della sua politica per a qualità. Gli obiettivi per la qualità, per potere
raggiungere risultati tangibili (efficacia), devono possedere le caratteristiche che seguono:
- Identificare chiaramente l’obiettivo da raggiungere;
- Identificare chiaramente le responsabilità.
- Identificare in modo quantitativo tale obiettivo;
- Identificare i tempi per il raggiungimento dell’obiettivo;
Ad esempio una organizzazione che definisse come obiettivo della qualità “il
miglioramento dei tempi di consegna dei prodotti”, si sarebbe limitata ad una generica
dichiarazione di buona volontà perché avrebbe identificato un problema (i tempi di
consegna) , ma non avrebbe definito esattamente che cosa migliorare, di quanto
migliorare e entro quando migliorare ed i risultati sarebbero quasi certamente
insoddisfacenti.
Nell’esempio citato sarebbe necessario suddividere l’obiettivo principale in obiettivi
secondari che identificano chiare responsabilità ad esempio, ponendo obiettivi di
riduzione dei tempi di immagazzinamento, dei tempi di imballaggio, dei tempi di trasporto
ecc, ed assegnando a ciascuno di questi valori precisi (ad esempio riduzione del 5%) e
limiti temporali ( ad esempio entro la fine dell’anno).
L’esempio citato rientra nel problema più ampio della pianificazione del sistema di
gestione per la qualità o in quello ancora più ampio della pianificazione di qualsiasi
obiettivo si voglia raggiungere.
Anche se esula dalla presente trattazione è opportuno ricordare che per raggiungere
qualsiasi obiettivo è necessaria anzitutto l’assoluta chiarezza dell’obiettivo stesso
(considerazione solo apparentemente ovvia), una chiara identificazione delle risorse e
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delle responsabilità, una corretta temporizzazione e l’identificazione dei controlli
dell’avanzamento delle attività per consentire le eventuali azioni correttive se si
manifestano delle deviazioni dal piano. Nel caso particolare della pianificazione del
sistema di gestione per la qualità sarà necessario:
- determinare i processi necessari al sistema di gestione per la qualità;
- determinare la sequenza e l’interazione dei processi;
- determinare i controlli necessari a garantire l’ efficacia dei processi;
- Assicurare la disponibilità delle risorse.
- Misurare i processi;
- Effettuare le azioni necessarie e tenere sotto controllo e migliorare i processi.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
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Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
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1. Individuate quale, fra quelli che seguono, rappresenta un obiettivo per la qualità
definito e misurabile, secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008
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d) Una chiara identificazione degli obiettivi, le risorse economiche e la definizione delle
attività necessarie per conseguirli,la definizione delle attività, delle partecipazione e
del coordinamento.
e) Una chiara identificazione dei tempi dei mezzi e delle risorse umane.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
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Scopo principale dei riesami del sistema di gestione per la qualità da parte della direzione: assicurare la continua
idoneità, adeguatezza e capacità del sistema di gestione per la qualità nel raggiungimento degli obiettivi per la qualità ed
anche prendere decisioni in merito al miglioramento dei prodotti in relazione ai requisiti del cliente ed ai bisogni di
risorse.
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Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Quale delle affermazioni che seguono, relativa al riesame della direzione, è del
tutto corretta?
3. Il riesame della direzione deve prendere in esame molti elementi. Individuate, tra
quelli che seguono, l'elemento NON previsto dalla norma. Risultati delle verifiche
ispettive.
a) Stato delle azioni preventive e correttive.
b) I risultati economici dell’esercizio.
c) La gestione dei prodotti non conformi ed i costi relativi.
d) Le informazioni di ritorno da parte dei clienti.
Qualsiasi azione, per raggiungere lo scopo che si è prefissa deve essere pianificata. In
assenza di pianificazione qualsiasi sia il risultato si può dire di avere raggiunto l’obiettivo
oppure il contrario e qualsiasi giustificazione per il mancato raggiungimento è valida
oppure pretestuosa; in altre parole nulla si può dire del risultato di una azione se non sono
stati preventivamente pianificati i risultati da raggiungere. E’ evidente che vi sono azioni
ripetitive per le quali la pianificazione vale una volta per tutte; ad esempio per raggiungere
tempestivamente la scuola ogni mattino è necessario attuare una serie di azioni( sveglia,
pulizia personale, colazione, vestirsi, preparazione della cartella ecc) per le quali la prima
pianificazione vale anche per tutte le volte successive. Se però la stessa azione deve
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essere attuata con modalità differenti ( diverso orario, diversa località, condizioni
ambientali differenti) è necessario effettuare una nuova pianificazione o una correzione di
quella precedente se non si vuole rischiare di mancare grossolanamente l’obiettivo..
La pianificazione può essere semplice o complessa in funzione della attività da pianificare.
Se dall’esempio di vita quotidiana precedente passiamo ad uno più complesso come la
realizzazione di un prodotto o l’erogazione del servizio vanno pianificati tutti quei processi
individuati dall’organizzazione e necessari a fornire tutte le risorse e sviluppare tutte le
attività necessarie3.
In particolare se prendiamo in esame la pianificazione della realizzazione di un prodotto e
con specifico riferimento alla qualità è necessario che vengano definiti chiaramente:
gli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi alle specifiche del prodotto o servizio
l’esigenza di stabilire processi e documenti e di fornire risorse specifiche per il prodotto
o servizio.
le richieste attività di verifica, validazione, monitoraggio, ispezione e prova specifiche
per il prodotto o servizio ed i relativi criteri di accettazione
le registrazioni necessarie a fornire evidenza che i processi realizzativi o di erogazione
e i prodotti o servizi risultanti soddisfino i requisiti.
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fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
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I requisiti relativi al prodotto vanno determinati dall'organizzazione in modo da soddisfare anche i requisiti necessari
per l'uso specificato o per quello atteso dove conosciuto.
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1. Che cosa tratta la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 nel paragrafo dedicato alla
pianificazione della realizzazione del prodotto?
2.4.2. Progettazione
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attività più specifica della progettazione e sviluppo, ma conserva lo stesso significato di
attività effettuata con lo scopo di valutare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia a
raggiungere gli obiettivi stabiliti. In particolare il riesame della progettazione richiede
che in fasi opportune del progetto vengano effettuati riesami sistematici della
progettazione e dello sviluppo, in accordo con quanto pianificato.
A tali riesami devono partecipare rappresentanti delle funzioni coinvolte nelle fasi di
progettazione e di sviluppo oggetto del riesame. I riesami sono un’attività di tipo tecnico
volta a valutare la capacità dei risultati della progettazione e dello sviluppo ad
ottemperare ai requisiti e ad individuare eventuali problemi, proponendo le soluzioni
necessarie.
Un riesame tipico per la progettazione di un elettrodomestico, ad esempio, può essere
condotto dopo la realizzazione dei disegni complessivi del prodotto e dei disegni delle
parti e dei componenti. A tale riesame potrebbero partecipare le funzioni progettazione,
approvvigionamenti, produzione, allo scopo di valutare l’adeguatezza dei documenti
per la produzione, l’approvvigionamento delle parti e dei componenti, l’adeguatezza
delle attrezzature di produzione i metodi ci collaudo ecc.
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Attività di conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento dei requisiti specificati.
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Riesame: fatto a tempi stabiliti o a seguito di problemi. E’ fatto anche per identificare, prima possibile, eventuali
problematiche. E’ PROPOSITIVO. Verifica: alla fina di una fase per valutare la compatibilità ai requisiti; Quello che si
è ottenuto è proprio quelli che si voleva ottenere? NON E’ PROPOSITIVA. Validazione: può e dovrebbe essere fatta
con il Cliente (per assicurare che il prodotto risultante sia in grado di soddisfare i requisiti per l’applicazione
specificata). E’ di solito finale e riguarda in particolare l’utilizzazione specifica del prodotto.
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effettuate a fronte delle specifiche), ma emergerebbero se le prove venissero effettuate
nelle condizioni di impiego reali (cioè nel deserto).
La validazione della progettazione e dello sviluppo ( che deve essere pianificata) ha lo
scopo di assicurare che il prodotto o il servizio risultante dalla progettazione e dallo
sviluppo sia in grado di soddisfare i requisiti per l’applicazione specificata o, dove
conosciuta, per quella prevista. Per validare, ad esempio, la progettazione di una
lavabiancheria domestica, è necessario assicurare che sia in grado di ottenere i
risultati di lavaggio in condizioni diverse prevedibili, quali tipologia di tessuto (dalla seta
alla spugna), durezza dell’acqua, tipologia di detersivo, condizioni di variabilità di
alimentazione elettrica, condizioni climatiche. In genere la validazione si effettua con
una prova di funzionamento sul prodotto realizzato con simulazioni delle condizioni di
impiego possibili.
La validazione deve essere completata prima della consegna o dell’utilizzazione del
prodotto, dove applicabile. Nella progettazione della lavatrice, prodotto di serie, la
validazione va effettuata prima della messa in vendita. Nella progettazione di un
impianto petrolchimico, prodotto di cui si effettua un unico esemplare, la validazione
finale può essere effettuata con diverse modalità e completata solo sul sito del cliente,
prima del rilascio dell’impianto.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
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Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
7. Come deve essere interpretato, in una piccola azienda, il paragrafo della norma
UNI EN ISO 9001:2000/2008 riguardante la pianificazione della realizzazione del
prodotto?
a) No, la norma prevede solo una generica pianificazione del sistema di gestione per
la qualità
b) Si, ma unicamente ne caso di progetti particolarmente complessi.
c) La norma citata non lo prescrive come requisito specifico, ma è comunque
consigliabile effettuarla.
d) La norma citata prevede esplicitamente il requisito della pianificazione del processo
di progettazione.
e) No, perché è parte integrante del processo di pianificazione generale.
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Il primo dei principi che sono alla base delle norme della famiglia UNI EN ISO 9000 tratta
l’orientamento al cliente e recita testualmente: “ le organizzazioni dipendono dai propri
clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro
requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative”.
E poiché per soddisfare le aspettative dei clienti e superarle è anzitutto necessario
conoscerle, tra i requisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 vi è anche
quello del monitoraggio della soddisfazione dei clienti. In particolare la norma richiede
che l’organizzazione raccolga le informazioni relative alla percezione del cliente su quanto
l’organizzazione stessa abbia soddisfatto i requisiti del cliente medesimo, rappresentando
questo monitoraggio una delle misure delle prestazioni del sistema di gestione per la
qualità. Si vuole sottolineare che la norma richiede il monitoraggio della “percezione” che
cliente ha della capacità del fornitore di soddisfare le sue esigenze e questa precisazione
vuole mettere in evidenza che la percezione che il cliente ha è costituita da molti elementi
e non solo dal rispetto delle specifiche di prodotto.
La norma richiede che vengano stabiliti i metodi per ottenere e utilizzare tali informazioni6.
L'organizzazione deve utilizzare le informazioni di ritorno da parte del cliente come uno
degli input del riesame del sistema di gestione per la qualità da parte della direzione.
L’ascolto del cliente permette di conoscere le sue aspettative e quanto l’organizzazione le
abbia soddisfatte. Fra i metodi di ascolto possiamo, ad esempio, indicare: utilizzo di
questionari per la misura della qualità percepita dal cliente, interviste dirette o telefoniche
con persone dell’organizzazione del cliente. L’analisi dei dati ottenuti deve permettere
l’individuazione di eventuali azioni all’interno dell’organizzazione in modo da raggiungere
livelli di soddisfazione stabiliti.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
6
La Soddisfazione dl Cliente deve essere effettuata mediante modalità di comunicazione efficaci e devono essere
stabiliti i metodi per utilizzare le informazioni ottenute.
25
2. Che cosa è la valutazione della “soddisfazione del cliente” nell’attività formativa?
7
Secondo la norma ISO19011 per audit si intende processo sistematico, indipendente e documentato, per ottenere
evidenze della verifica ispettiva e valutarle con obiettività, allo scopo di stabilire in quale misura i criteri della verifica
stessa sono stati rispettati.
26
Le verifiche ispettive interne sono effettuate dall’organizzazione allo scopo di stabilire se il
proprio sistema di gestione per la qualità:
è conforme a quanto pianificato, ai requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2000/2008
ed ai requisiti del sistema di gestione per la qualità stabiliti dall’organizzazione stessa.
Mediante le attività di verifica ispettiva interna vengono considerati tutti i
processi/attività e tutte le funzioni dell’organizzazione, allo scopo di valutare
l’applicazione di tutta la documentazione del sistema di gestione per la qualità
(manuale qualità, procedure, istruzioni, modulistica) ed ancora allo scopo di valutare
che tutte le attività pianificate in tutti gli ambiti aziendali siano state svolte
coerentemente;
è stato efficacemente attuato e mantenuto aggiornato. Altro scopo fondamentale della
verifica ispettiva interna è quello di valutare che il sistema di gestione per la qualità sia
in grado di raggiungere gli obiettivi stabiliti (efficacia) e segua i cambiamenti
dell’organizzazione, dettati da qualsiasi esigenza.
La norma prevede anche che gli audit siano pianificati in funzione dello stato e
dell’importanza delle funzioni da sottoporre all’audit e che siano condotti da personale
indipendente dalla funzione da verificare e da personale competente. Ciò significa che gli
audit non devono essere condotti genericamente una volta l’anno, ma quando sono
necessari e che il personale addetto agli audit deve essere competente e non avere
legami di alcun tipo can la funzione da sottoporre ad audit.
Le responsabilità ed i requisiti per la pianificazione e per la conduzione delle verifiche
ispettive, per la documentazione dei loro risultati e la conservazione delle relative
registrazioni, devono essere precisati in una procedura documentata.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
2. Su quali elementi deve essere basato il piano generale delle verifiche ispettive?
27
d) Sullo stato e importanza delle attività da sottoporre a verifica.
e) Cambiamenti significativi nell'organigramma.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
I prodotti sono non conformi quando non rispettano uno o più requisiti specificati. Tali
prodotti vanno trattati secondo modalità, responsabilità ed autorità stabilite in una
procedura documentata. I prodotti non conformi devono essere trattati in uno o più dei
seguenti modi:
adottando azioni atte ad eliminare le non conformità rilevate, ad esempio rilavorando il
prodotto per raggiungere la conformità, quando possibile. In questi casi al termine delle
rilavorazioni devono essere effettuate di nuovo i controlli e collaudi previsti in origine;
29
autorizzandone l’utilizzazione, il rilascio o l’accettazione con concessione da parte delle
autorità aventi titolo e, quando applicabile, del cliente. Ad esempio, se dopo
valutazione, la non conformità rilevata può essere accettata dal cliente, si chiede allo
stesso la concessione della fornitura del prodotto non conforme;
adottando azioni atte a precludere l’utilizzazione o l’applicazione originariamente
previste per il prodotto. Può essere questo, ad esempio, il caso di prodotti non conformi
scartati o venduti come seconda scelta.
Per i prodotti non conformi devono essere conservate le registrazioni sulla natura delle
non conformità e sulle azioni intraprese, incluse le concessioni ottenute. Quando la non
conformità di un prodotto viene rilevata dopo la consegna o dopo l’inizio del suo utilizzo,
l’organizzazione deve adottare appropriate azioni in merito agli effetti, reali o potenziali,
derivanti da tali non conformità. Se ad esempio, la non conformità può generare problemi
di sicurezza, l’organizzazione dovrebbe effettuare il richiamo del prodotto mediante
adeguata comunicazione ai clienti: comunicazioni dirette per clienti noti o attraverso i
media negli altri casi.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
a) Deve essere sottoposto a esami e prove più severi di quelli previsti inizialmente.
b) Deve essere ricontrollato in accordo ai requisiti del piano di qualità e/o delle
procedure.
c) Non può essere consegnato al cliente se non dopo sua esplicita autorizzazione.
d) La norma citata non tratta questo argomento.
e) Nessuna delle risposte precedenti è corretta.
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a) I prodotti non conformi vanno tutti scartati
b) I prodotto non conformi possono essere utilizzati se la differenza rispetto alle
specifiche è inferiore al 5%.
c) I prodotti non conformi devono essere utilizzati per altri scopi.
d) Devono essere intraprese azioni per eliminare le non conformità rilevate.
e) La norma citata non tratta questo argomento
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
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Servono a prevenire il ripetersi di non conformità mediante l'eliminazione delle cause che le hanno generate.
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Servono ad evitare l'insorgere di una non conformità potenziale.
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precedente, agendo come azione preventiva si sarebbe potuto controllare periodicamente
le bilance, i dosatori e migliorare la conoscenza delle ricette da parte degli operatori,
evitando quindi la non conformità. L’azione correttiva, anche se ha l’obiettivo di evitare che
la non conformità di presenti di nuovo, non può essere confusa con l’azione preventiva
perché essa è generata dalla presenza di una non conformità attuale e non potenziale.
Anche la gestione delle azioni preventive deve essere riportata in una procedura
documentata.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
3. Che cosa richiedono, tra l’altro, le azioni preventive previste dalla norma ISO
9001:2000/2008?
4. Che cosa differenzia le azioni correttive dalle correzioni? ( fate attenzione perché
alcune risposte sono molto simili)
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a) La correzione è la rimozione della non conformità, mentre l’azione correttiva è la
ricerca della causa della non conformità e la loro rimozione.
b) La correzione è la rimozione della causa della non conformità.
c) L’azione correttiva è la rimozione della causa delle non conformità potenziali
d) La correzione è la rimozione dei difetti potenziali.
e) L’azione correttiva è la rimozione delle non conformità.
5.In una procedura per le azioni preventive, una organizzazione ha scritto tra l’altro :
“... l’azienda si impegna a ricercare le cause delle non conformità in modo da evitare
il ripetersi delle stesse”. Come giudicate questa affermazione ?
a) L’affermazione è corretta.
b) L’affermazione sarebbe corretta se venissero indicate anche le azioni da fare per
ricercare le cause della non conformità.
c) L’affermazione indica che l’azienda ha confuso le azioni preventive con le azioni
correttive.
d) L’affermazione è corretta, ma insufficiente a garantire che le non conformità si
possano ripetere.
e) L’affermazione è corretta nella sostanza, ma espressa in modo errato.
Uno dei principi che stanno alla base delle norme della famiglia UNI EN ISO 9000
sottolinea che le organizzazioni dipendono dai loro clienti e dovrebbero pertanto capire le
loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse
aspettative. Ma le esigenze dei clienti variano e crescono col passare del tempo e con la
crescita della competizione e quindi l’organizzazione deve migliorare con continuità
l’efficacia del sistema di gestione per la qualità, utilizzando come strumenti per il
miglioramento la politica per la qualità, gli obiettivi per la qualità, i risultati delle verifiche
ispettive, l’analisi dei dati, le azioni correttive e preventive ed i riesami da parte della
direzione. Il miglioramento dei prodotti e servizi forniti e della soddisfazione dei clienti deve
essere ottenuto attraverso il miglioramento delle prestazioni dei processi per i quali è
necessario individuare:
che cosa migliorare;
di quanto migliorare;
entro quando.
Tutto il processo di miglioramento va supportato con la definizione delle responsabilità,
con la messa a disposizione delle risorse necessarie e con una adeguata pianificazione
delle azioni atte al raggiungimento dei miglioramenti stabiliti11.
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(Una sola risposta corretta per ogni quiz)
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Qual è secondo voi il modo più efficace, tra quelli elencati, per attuare il
miglioramento continuo?
a) La certificazione del sistema di gestione per la qualità.
b) La definizione della politica della qualità
c) La raccolta dei dati
d) Un attento governo dei processi
e) La corretta gestione dei reclami
2. Quale è la condizione più importante, tra quelle che seguono, per il successo del
miglioramento continuo
3. Qual è secondo voi, tra quelli che seguono, il modo più efficace per attuare il
miglioramento continuo?
a) L'assegnazione di obiettivi per la qualità
b) La definizione della politica della qualità
c) Dei collaudi finali stringenti
d) Il governo dei processi
e) La corretta gestione dei reclami
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Lo scopo è giudicare se un prodotto é conforme ai requisiti specificati. Si sostanzia in
valutazione della conformità mediante osservazioni e giudizi associati.
Questa attività può essere effettuata in una qualsiasi fase dello sviluppo del prodotto ed è
svolta mediante osservazioni o giudizi spesso associati a misurazioni o prove. Le ispezioni
possono riguardare caratteristiche qualitative come la completezza, l’integrità, la presenza
della documentazione oppure grandezze fisiche come le dimensioni, il peso, la
composizione chimica ecc; in quest’ultimo caso possono essere necessarie misurazioni o
prove.
Esempi tipici di ispezione sono l’attività svolta all’arrivo di materiali per accertarne la
conformità alle specifiche oppure i controlli svolti durante le lavorazioni per accertare che
un pezzo corrisponda ai requisiti prefissati oppure i collaudi effettuati alla fine delle
lavorazioni per accertare che il prodotto possa essere immesso sul mercato o consegnato
al cliente.
Se l’ispezione accerta che il prodotto soddisfa i requisiti, esso può passare alla fase suc-
cessiva; se invece non è conforme ai requisiti, esso deve essere rilavorato fino a renderlo
conforme e ispezionato di nuovo, oppure scartato.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
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Il tema delle verifiche ispettive è già stato trattato nel paragrafo dedicato al miglioramento
del sistema di gestione per la qualità. Riprendiamo ora il discorso trattandolo in modo più
generale anche se inevitabilmente ripeteremo alcuni dei concetti gia visti.
La verifica ispettiva (alle volte indicato con per il termine latino”audit”, che d’ora innanzi
utilizzeremo in alternativa a quello di verifica ispettiva) è un processo sistematico,
indipendente e documentato, per ottenere evidenze dell’audit e valutare in quale misura i
criteri di audit sono soddisfatti.
Prendiamo in esame i termini della definizione che abbiamo sopra utilizzato, per meglio
comprenderne il significato:
● le evidenze dell’audit sono le registrazioni, le dichiarazioni di fatti o altre
informazioni verificabili che riguardano le politiche, le procedure o i requisiti, visti al
punto precedente, ottenute nel corso dell’audit.
● i criteri di audit sono l’insieme delle politiche, procedure o requisiti, che governano il
processo sotto esame e con i quali si confronteranno i risultati dell’audit;
Tradotto nel linguaggio quotidiano possiamo quindi dire che un audit è un processo che ha
l’obiettivo di valutare in quale misura sono soddisfatte le “regole” che governano il
processo sotto esame; queste regole possono essere leggi nazionali o regionali, politiche
dell’organizzazione, requisiti o altri requisiti dei quali si desidera garantire il rispetto. Le
valutazioni devono essere supportate da elementi oggettivi come registrazioni, dati
dichiarazioni convalidate ecc.
Un audit per essere credibile e utile all’organizzazione deve possedere anche altri requisiti
e precisamente:
● un audit deve essere ”sistematico” nel senso che deve essere periodicamente
ripetuto. La sistematicità è uno degli elementi che differenzia la verifica ispettiva
dalla ispezione che invece una volta effettuata su un pezzo, non viene più ripetuta
sullo stesso pezzo, a meno che esso non venga rilavorato;
● un audit deve essere “indipendente”, nel senso che non deve essere influenzato
dall’appartenenza del valutatore allo stesso settore aziendale;
● un audit deve essere “documentato” nel senso che deve essere basato su dati di
fatto e formalmente redatto e non su dicerie e “sentito dire”;
● i risultati delle registrazioni e delle informazioni raccolte (evidenze dell’audit) relative
alle politiche e procedure (criteri di audit) sono detti risultanze dell’audit.
In parole più semplici, anche se formalmente meno corrette, possiamo quindi dire che una
verifica ispettiva (o audit) è un’attività che ha lo scopo fornire elementi certi che
consentono di valutare se e in quale misura sono soddisfatte le regole che garantiscono il
controllo di un processo o di un sistema.
Secondo la norma UNI EN ISO 9000:2005, le verifiche ispettive del Sistema di gestione
per la Qualità devono essere effettuate periodicamente.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
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Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
2. Individuate tra quelle che seguono l’attività che è più vicina al concetto di verifica
ispettiva.
a) Il controllo arrivi
b) L’accertamento della corretta attuazione di un processo.
c) I controlli in entrata.
d) Il collaudo finale.
e) La misurazione del rispetto di una grandezza di specifica.
2.7.2.2 Conoscere la differenza tra verifiche ispettive di prima, seconda o terza parte
Abbiamo visto che le verifiche ispettive sono uno strumento di controllo di processi,
prodotti o servizi. Questo strumento può essere utilizzato dalla direzione della stessa
organizzazione oggetto della verifica ispettiva, per conoscere lo stato di un processo. In
questo caso si parla di verifiche ispettive di parte prima.
Quando invece la verifica ispettive è effettuata da un cliente o da un suo rappresentante
nei confronti di un fornitore, per verificare la sua capacità di rispettare regole concordate,
si parla di verifiche ispettive di parte seconda.
39
Se infine la verifica ispettiva è attuata da una organizzazione differente sia dal produttore
sia dal cliente, si parla di verifica ispettiva di parte terza. Quest’ultimo tipo di verifica
ispettive è quella attuata dagli organismi di certificazione che operano praticamente per
conto non di uno specifico cliente, ma della loro totalità; gli organismi di certificazione sono
esterni ed indipendenti e possono rilasciare l’attestato di conformità ai requisiti (come
ISO9001 o 14001 o 27001 ecc.).
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
Le verifiche ispettive non devono essere fatti occasionali, ma devono essere inserite in un
programma che copra un arco di tempo definito e che individui le aree da sottoporre a
verifica e che comprenda tutte le attività necessarie per organizzare ed eseguire gli audit
che è detto programma delle verifiche ispettive.
Le aree da sottoporre a verifica e la periodicità dipendono da diversi elementi, tra i quali:
● eventuali risultati di verifiche precedenti;
● importanza dell’attività;
● modifiche sostanziali all’organizzazione o al processo sotto esame.
Infine si noti che è il committente della verifica ispettiva incarica il responsabile della
verifica di concordare con l'organizzazione da verificare il programma della verifica
ispettiva.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
2. Che cosa significa “criteri dell’audit” secondo la norma UNI EN ISO 9000:2005?
a) L’insieme delle politiche, procedure o requisiti a fronte dei quali viene effettuato
l’audit.
b) I metodi da utilizzare per effettuare l’audit.
c) Le regole che governano la corretta attuazione degli audit.
d) La norma UNI EN ISO 9000:2005 non definisce i criteri dell’audit.
e) I criteri dell’audit coincidono con la risultanze dell’audit.
41
Il termine competenza indica il possesso di numerosi requisiti. Anzitutto, è necessario
possedere caratteristiche personali adeguate all’attività da svolgere. Ad esempio le
caratteristiche necessarie per svolgere bene l’attività di auditor (valutatore di sistemi di
gestione) comprendono: mentalità aperta, spirito di osservazione, diplomazia, perspicacia,
tenacia e risolutezza.
Inoltre, è necessario possedere conoscenze generali adeguate al lavoro da svolgere e
questo comprende un adeguato grado di istruzione e addestramento. Nel caso
dell’auditor, questo significa: un livello d’istruzione minimo di diploma di scuola media
superiore, la conoscenza delle norma relative all’attività da svolgere e un addestramento
adeguato (un corso di almeno 40 ore sulle verifiche ispettive).
Infine la competenza richiede la capacità di sapere utilizzare le conoscenze e cioè la
dimostrazione dell’attività svolta. Nel caso del valutatore di sistema questo significa avere
un’esperienza lavorativa di almeno 5 anni, 2 dei quali nel settore specifico nel quale si
deve effettuare l’audit ed esperienza specifica di verifiche ispettive già effettuate (20
giornate in non più di 3 anni)12.
In sostanza l’Auditor deve essere una persona con adeguato livello di istruzione,
addestramento, formazione ed esperienza, e dimostrate caratteristiche personali e
capacità di sapere utilizzare conoscenze ed abilità.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
12
Queste raccomandazioni sulle competenze vengono elencate dalla norma ISO 19011
42
2.7.4 Pianificazione e gestione delle verifiche ispettive
I termini che seguono sono quelli più comunemente utilizzati negli audit. Essi sono però in
via di revisione e quindi si riporta oltre alla definizione anche la fonte dalla quale sono stati
ricavati:
● (Non) Conformità: (Mancata) Rispondenza di un prodotto, processo o servizio a
requisiti specificati (UNI EN ISO 9000:2005).
● Osservazione: Constatazione di un fatto rilevato durante un processo di verifica e
supportato da evidenza oggettiva (UNI EN ISO 8402).
● Raccomandazione: Disposizione che formula un’avvertenza o una guida. (UNI CEI
EN 45020).
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 45.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
43
2.7.4.2 Conoscere e sapere fornire esempi delle attività di correzione, azione
correttiva e azione preventiva
A fronte di una non conformità è necessario effettuare due tipi di intervento. Il primo tipo di
intervento deve eliminare, nei limiti del possibile, gli effetti della non conformità. Nel caso
di un pezzo difettoso si tratta quindi di sostituirlo o ripararlo; nel caso di un servizio
difettoso, alle volte esso può essere effettuato di nuovo (una portata errata servita al
ristorante oppure un documento incompleto rilasciato ad un richiedente) o compensato in
altro modo (ad esempio la riparazione o un buono d’acquisto per reintegrare un prodotto
difettoso non sostituibile). Questo tipo di intervento si chiama correzione (da non
confondere con l’azione correttiva) e riporta la situazione nella normalità, ma non elimina
però la causa che ha generato la non conformità che potrebbe quindi ripetersi. Per
rimuovere la causa di una non conformità è necessario effettuare anzitutto la ricerca della
causa che la ha generata; una volta individuata la causa (negli esempi precedenti una
macchina utensile usurata, una registrazione difettosa o una richiesta errata) è necessario
effettuare le azioni necessarie per rimuoverla (azione correttiva). Una volta terminata
l’azione correttiva è necessario effettuare la verifica che la causa individuata fosse
realmente quella che ha generato la non conformità; se effettivamente la non conformità è
scomparsa, possiamo considerate terminata l’azione correttiva. L’azione correttiva
differisce quindi dalla correzione perché la prima elimina la causa della non conformità e la
seconda il solo effetto.
Se possibile, sarebbe desiderabile rimuovere le cause delle non conformità prima che
queste si verifichino. Per effettuare questo tipo di intervento è necessario ovviamente
disporre di adeguate e tempestive informazioni o dati. Si parla in questo caso di azioni
preventive. Un esempio di azione preventiva può essere la sostituzione della batteria
dell’auto prima che essa si guasti, appena si avvertono difficoltà all’avviamento, oppure nel
campo della medicina l’intervento farmacologico quando alcune analisi individuano
situazioni anomale, ma prima che si manifesti la malattia.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1. Che cosa significa, secondo la norma UNI EN ISO 9001.2000/2008 effettuare azioni
preventive?
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2. Le azioni preventive previste dalla norma UNI-EN-ISO 9001.2000/2008, richiedono
tra l'altro.
a) L'individuazione e la rimozione delle cause al fine di evitare il ripetersi delle non conformità.
b) L'uso di sistemi informativi adeguati.
c) La determinazione delle non conformità potenziali e delle loro cause.
d) Un adeguato controllo delle rimozione dei difetti.
e) L'individuazione e la rimozione delle cause delle non conformità.
Nel paragrafo precedente abbiamo visto che a fronte a non conformità è necessario
attuare al più presto le azioni necessarie per evitare che esse si ripetano. Per fare questo
la prima azione da intraprendere è la ricerca delle cause che hanno generato la non
conformità. Spesso la causa della non conformità è evidente senza bisogno di
approfondimenti; alle volte invece la causa è nascosta e di difficile individuazione. In questi
casi può essere molto utile una tecnica chiamata diagramma causa-effetto o diagramma di
Ishikawa dal nome del suo inventore.
Esso consiste nell’esprimere in forma grafica la relazione esistente tra un effetto (risultato)
e le sue cause; un esempio (
Figura 5.1) illustrerà meglio delle parole il metodo.
stanchezza esterni
incompetenza conservazione
dei materiali
Servizio
non conforme
erogazione gas
inadatta
45
Supponiamo che la non conformità sia una portata male cotta in un ristorante. Iniziamo a
inserire il servizio non conforme, del quale vogliamo ricercare la causa, nella punta della
freccia; successivamente prendiamo in esame le possibili cause che lo hanno generato:
materiali, personale, attrezzature e controlli e scendiamo per ciascuna di esse in un
successivo dettaglio. Ad esempio nella categoria materiali la causa potrebbe essere la
qualità della materia prima oppure la sua cattiva conservazione. Altre possibili cause
potrebbero appartenere alla categoria del personale; ad esempio il cuoco non esperto
oppure distratto oppure troppo affaticato. Le cause potrebbero anche appartenere alla
categoria attrezzature, ad esempio la cucina non funzionante correttamente oppure
temperatura di cottura errata ecc. Proseguendo nell’indagine si possono individuare le
cause più probabili dell’inconveniente ed attuare le azioni correttive necessarie per
eliminare il problema all’origine. Il metodo quindi consente un’indagine sistematica di tutte
le possibili cause ed aiuta quindi a trovare più facilmente quella effettiva.
In sostanza il Diagramma causa-effetto aiuta a ricercare le cause di non conformità o più
in generale di un effetto (correlare più cause ad un effetto), per ricercare ed eliminare le
cause delle "non conformità".
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
Una volta individuata la causa o le cause più probabili della non conformità, si attueranno
le azioni correttive necessarie per eliminarle. Dopo avere effettuate le azioni correttive è
necessario però verificare che l’azione effettuata abbia effettivamente raggiunto l’effetto
sperato. Si potrebbe, infatti, verificare che la causa presunta per la quale abbiamo
effettuato l’azione correttiva non sia quella reale oppure che la causa sia quella corretta,
46
ma che l’azione correttiva attuata non sia adeguata; per questa ragione è necessario
verificare che l’azione attuata sia stata efficace, dove questo termine indica proprio in
quale grado l’attività pianificata sia stata attuata ed il risultato desiderato sia stato
raggiunto. Efficacia come Il grado di realizzazione delle attività pianificate e di
conseguimento dei risultati.
Secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 spetta ai responsabili delle aree
sottoposte a verifica ispettiva il compito di adottare le azioni correttive a seguito delle non
conformità rilevate nel corso delle verifiche ispettive interne.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
2.8 Autovalutazione
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2.8.1 Significato e scopi
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
1 .Che cosa si intende correntemente per autovalutazione, nel campo della qualità:
Inoltre, è necessario scegliere un modello che risponda alle esigenze ed agli obiettivi
dell’organizzazione, disporre di persone adeguatamente addestrate, pianificare le aree di
miglioramento, attuare le azioni programmate, valutare i risultati ed attuare le azioni
coerenti con i risultati.
Dopo avere risposto ai quiz, confronta i risultati con le risposte corrette fornite alla
fine del testo a partire da pagina 48.
Se qualche risposta differisce da quella indicata come corretta, approfondisci
l’argomento prima di passare all’argomento successivo.
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RISPOSTE CORRETTE AI QUIZ DIDATTICI SULLA EQDL START MODULO 2 –
NORMA UNI EN ISO 9001:2000/2008 ED I PROCESSI DI VALUTAZIONE
5. Individuate, tra quelle che seguono, una caratteristica della norma UNI EN
ISO 9001:2000/2008.
Risposta corretta e)
3. Come si deve comportare una organizzazione, ai fini del rispetto della norma
UNI EN ISO 9001:2000/2008, quando possiede più di un tipo di cliente?
Risposta corretta d)
50
1. Quale, tra quelli che seguono, ritenete che sia il più importante requisito generale
della norma UNI EN ISO 9001:2000/2008?
Risposta corretta a)
Risposta corretta c
2.2.1.3. Sapere cosa deve fare l’organizzazione quando affida all’esterno dei
processi
2. Secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008, che cosa deve fare una
organizzazione qualora scelga di affidare all’esterno processi che possono
influenzare la conformità dei prodotti?
Risposta corretta d)
51
3. Un'organizzazione che eroga corsi di formazione sulla qualità, ne
commissiona la progettazione all'esterno ed ha scritto nel proprio manuale
della qualità:
"L'azienda non esegue la progettazione, che viene affidata a consulenti
specializzato esterni. Per questa ragione la progettazione viene esclusa dai
processi di responsabilità dell'azienda e viene trattata unicamente come
l'approvvigionamento di servizi esterni"
Se voi foste un valutatore come considerereste l'afferamazione, alla luce delle
norme ISO 9001:2000 ?
Risposta corretta d)
2.3.1.1.Conoscere le evidenza che l’alta direzione deve fornire per dimostrare il suo
impegno nello sviluppo e messa in atto del Sistema di Gestione per la Qualità
1. Quali ritenete che sia, tra quelle che seguono, la principale responsabilità
che compete all'alta direzione di una organizzazione per quanto attiene il suo
Sistema di Gestione per la Qualità?
Risposta corretta c)
2.3.2.1. Conoscere cosa si intende con obiettivi per la qualità misurabili e per
pianificazione
1. Individuate quale, fra quelli che seguono, rappresenta un obiettivo per la
qualità definito e misurabile, secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008
Risposta corretta b)
52
2.3.3.1. Comprendere gli obiettivi del riesame del sistema
2.4.1.1. Sapere cosa si intende per pianificazione della realizzazione del prodotto o
del servizio
1. Che cosa tratta la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008 nel paragrafo dedicato
alla pianificazione della realizzazione del prodotto?
Risposta corretta b)
2.5.1.1. Sapere cosa deve fare un’organizzazione in relazione alla soddisfazione del
cliente.
Risposta corretta a)
54
1. Il monitoraggio dei processi, secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000/2008
Risposta corretta a)
2.5.5.1. Conoscere l’importanza di una corretta analisi dei dati ai fini di prendere
decisioni basate su dati di fatto
.
1 .Nella organizzazione è stato riscontrato un aumento di difettosità al collaudo
finale. Quale ritenete che sia il comportamento più corretto?
Risposta corretta e)
3. Che cosa richiedono, tra l’altro, le azioni preventive previste dalla norma
ISO 9001:2000/2008?
Risposta corretta a)
55
4. Che cosa differenzia le azioni correttive dalle correzioni? ( fate attenzione
perché alcune risposte sono molto simili)
Risposta corretta a)
1. Qual è secondo voi il modo più efficace, tra quelli elencati, per attuare il
miglioramento continuo?
Risposta corretta d)
2. Quale è la condizione più importante, tra quelle che seguono, per il successo
del miglioramento continuo
Risposta corretta e)
3. Qual è secondo voi, tra quelli che seguono, il modo più efficace per attuare il
miglioramento continuo?
Risposta corretta a)
Risposta corretta d)
56
4. Lo scopo principale delle verifiche ispettive è ... (completare la frase)
Risposta corretta e)
2. Individuate tra quelle che seguono l’attività che è più vicina al concetto di
verifica ispettiva.
Risposta corretta b)
2.7.2.2 Conoscere la differenza tra verifiche ispettive di prima, seconda o terza parte
2.7.3.1 Conoscere il significato dei termini: criteri della verifica ispettiva, evidenze
della verifica ispettiva, risultanze della verifica ispettiva
Risposta corretta c)
59