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TRA III E IV SECOLO SI REGISTRA UN VERO CROLLO DEMOGRAFICO. MA COSA FU
A MINARE DALLINTERNO UN'INTERA CIVILTÀ?TRA GLI STORICI SE NE DISCUTE ANCORA
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GLI ABITANTI D'EUROPA
piena espansione dal X a tutto il XIII secolo minato, però, più dall'estensione delle coltiva-
(nota come "ripresa dell'anno Mille", perché fu zioni ai danni di boschi e incolti che da una mag-
con l'aprirsi del millennio che i suoi effetti co- giore intensità delle colture; o anche da un ti-
minciarono a farsi evidenti), durante la quale la po di intensificazione che si appoggiava più sul-
popolazione aumentò sempre più rapidamente, l'aumento del lavoro prestato dai contadini che
raddoppiandosi o anche, in certe aree come Sotto i regni romano- sul miglioramento della sua produttività.
l'Inghilterra (che poi è l'unica per cui si dispo- germanici, si assiste a
ne di dati sicuri), addirittura triplicandosi. un drammatico crollo LIVELLO DI GUARDIA
Del punto d'arrivo di questa fase e di quel demografico: la Non che fossero mancate le innovazioni tec-
che seguì siamo decisamente meglio informati. popolazione tornerà a nologiche, anzi. Ma non bastarono a soddisfare
Possiamo così dire che a fine Duecento con crescere intorno al l'aumento della popolazione e a superare alcu-
ogni probabilità si era tornati al livello toccato Mille e il "boom" ni ostacoli che impedivano di produrre da man-
in età tardoromana, prima del 111 secolo, o lo si demografico sarà tale giare per tutti. Molte terre di piano, ad esem-
era oltrepassato abbondantemente, specie nel- che si rischierà di non pio, potenzialmente molto fertili, non erano
le aree meno romanizzate sul mare del Nord o disporre più di cibo a sfruttate perché invase dalle acque; c'era una
a est del Reno e dell'Elba. E sappiamo anche sufficienza per tutti. scarsa integrazione tra agricoltura e alleva-
che, almeno in Italia e nelle altre aree più den- Sotto: vendita di mento; l'energia adoperata nei campi era esclu-
samente popolate, si era raggiunta una prima granaglie e di frutta in sivamente umana e animale, e così via. Questi
soglia di saturazione rispetto alle risorse di- una miniatura del XV problemi erano poi talvolta aggravati dal fatto
sponibili. A questa ripresa si era accompagna- secolo. Modena, che la popolazione era inegualmente distribui-
to infatti uno sviluppo agricolo vivace, deter- Biblioteca Estense. ta. In Italia, ad esempio, essa si affollava per la
A fronte: pietra maggior parte in alcune aree (nel bacino del-
tombale di epoca l'Arno, in Toscana, nelle aree subalpine e lun-
franca, raffigurante un go la via Emilia al Nord, nella media valle del
guerriero. Bonn, Tevere, nelle valli marchigiane) che erano an-
Reinischeslandes- che le più urbanizzate; mentre al Sud, nel Lazio,
museum. nella Toscana sud-occidentale e intorno al Del-
manizzazione di ampi territori, la massiccia ri-
LA PAROLA ALLE STATISTICHE presa del bosco e dell'incolto) sono assoluta-
mente macroscopici, almeno fino al VII secolo.
razie agli ultimi censimenti romani si valuta che l'Impero
G d'Occidente avrebbe raggiunto al suo massimo, nel II secolo,
i 40-50 milioni di abitanti. Le successive stime di una certa credi-
PERDITA DI ENERGIA
Nonostante le fonti siano scarse come non mai,
bilità sono per il 1250-1340, quando la popolazione d'Europa (ex è certo quindi che sotto i regni romano-ger-
Unione Sovietica esclusa) superò i 60 milioni, toccando secondo manici (Goti, Burgundi, Franchi, Longobardi, o
alcuni, prima della Peste Nera, forse anche i 75 milioni. Tra que- altro che fossero) proseguì, forse a tratti acce-
ste due cifre si immagina che la popolazione si sia almeno di- lerando, quella riduzione della popolazione che
mezzata, fino a raggiungere alla fine del V secolo probabilmente aveva già minato le fondamenta dell'Impero Ro-
i·30 milioni (compresi però i territori celti o germanici che Roma mano e che continuava ora a svuotare le cam-
non aveva mai conquistato) e i 20-25 o forse anche meno nel VII- pagne e le città, a rendere insostenibili i costi
VIII secolo; per risalire poi presumibilmente a 30 nel Mille e a dello Stato e a togliere energia a settori sem-
45-50 nel XIII secolo. pre più larghi dell'economia. Risorse umane
Dal Trecento i dati sono via via più certi: sappiamo dunque che inesorabilmente decrescenti, nonostante i con-
dopo la brusca flessione cÌe11350-1450 si recuperò rapidamente, tinui afflussi delle popolazioni barbariche: ecco
fmo ad arrivare ai 90 milioni di abitanti dell'ultimo scorcio del uno dei tratti di fondo della lunga transizione
Cinquecento. In seguito, dopo una breve battuta d'arresto nel dal mondo antico al Medioevo, accanto ai pro-
XVII secolo, si ebbe il definitivo decollo. A metà cessi di integrazione romano-
Ottocento si oltrepassarono i 200 milioni di in-
dividui, negli anni Cinquanta del nostro secolo
i 400, e attualmente la cifra si aggira sui 500.
Esistono delle stime anche per l'apporto delle
migrazioni barbariche: si ritiene che le etnie
più numerose (Goti, Franchi e poi Longobardi)
contassero al massimo qualche centinaio di
migliaia di persone; e che in tutto le popolazio-
ni insediatesi ai confini dell'Impero tra III e VI
secolo non superassero il milione.
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blemi già esistenti, causando ad esempio spese
militari sempre più ingenti e il conseguente ina- C'E CHI NASCE ...
sprimento di carichi fiscali già eccessivi, acuen-
do il clima di insicurezza e la destabilizzazione
politica che corrodeva l'Impero d'Occidente,
colpendo popolazioni già fortemente impove-
P aleodemografi e storici hanno stimato per l'Alto Medioevo
una mortalità infantile altissima (fino al 50%) e una speranza
media di vita piuttosto bassa, non oltre i 35 anni per chi aveva
rite e poco vitali. Certo è che le continue on- superato l'infanzia. Gli anziani dovevano essere rari: risultano
date migratorie non riuscirono a compensare la pochi negli scavi dei cimiteri e si sa, ad esempio, che l'età di
diminuzione in corso, anche perché le nuove Carlomagno, morto a 71 anni, destava meraviglia e che i sovrani
popolazioni erano poco numerose. franchi morirono tutti prima dei 40 anni. È stato possibile valu-
tare inoltre che nel IV secolo, in famiglie romane benestanti, si
MORTI DI FREDDO? avevano in media meno di due figli a coppia e indicazioni di bas-
Altri studiosi hanno chiamato in causa le varia- sa natalità vengono anche dai reperti ossei. Per l'Italia longobar-
zioni del clima (che a quanto pare divenne più da sappiamo che ci si sposava intorno ai 20 anni per gli uomini,
freddo e più umido dal 11-111 secolo d.C., per mi- poco meno per le donne.
gliorare invece sensibilmente tra IX e XIII se- Per il tardo Medioevo le stime relative alla mortalità e alla du-
colo) e insieme, in stretta connessione, l'esplo- rata di vita non sono molto diverse (epidemie ed endemie ave-
dere di alcune gravi malattie infettive. Sembra vano ripreso a infierire), ma cambiano quelle relative al nume-
infatti che a partire dalla seconda metà del Il se- ro dei figli (molto più alto soprattutto per le famiglie agiate, che
colo si abbatté in tutto l'Occidente una lunga se- davano i lattanti a balia) e all'età del matrimonio delle donne che
rie di pestilenze e di altre terribili epidemie che risulta più bassa, cioè più favorevole a un'alta natalità.
continuarono a colpire fino al VII-VIII secolo,
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per scomparire del tutto e tornare di nuovo blema che si moriva tanto, ma anche quello
nel XIV, in concomitanza con un nuovo peggio- che si facevano pochi figli, pochissimi in con-
ramento del clima. Insieme, con gli stessi tem- fronto a quanti ne nascevano ad esempio alla fi-
pi, ci fu anche l'incrudelire di patologie endemi- . ne del Medioevo, quando la crisi fu presto su-
che come la tubercolosi e la malaria. La grande perata, nonostante il continuo ricorrere di epi-
"pulsazione negativa" durante la quale la civiltà demie e crisi di sussistenza. Il mistero resta,
antica si disfece e il Medioevo prese forma, e poi dunque, e insieme resta l'idea che dietro alle
quella più breve con cui il Medioevo stesso si tante morìe e alle poche nascite del III-Vili se-
concluse, furono allora dovute allo scatenarsi di Le invasioni colo ci fosse una civiltà in cui si era rotto qual-
agguerritissime legioni di virus e batteri letali ri- barbariche, se pure cosa di delicatissimo e vitale. Tanto che ci vol-
svegliate dal mutare del clima? non furono la causa lero secoli perché, in una civiltà radicalmente
Questa spiegazione gode oggi di una certa prima della crisi mutata, la gente ricominciasse a vivere un po'
fortuna, contro quelle più tradizionali che vo- demografica, di certo più a lungo, a desiderare una prole numerosa
levano vedere nella crisi demografica non una aggravarono una e a riuscire ad averla.
causa, ma un effetto o almeno un sintomo del situazione già di MARIA GINATEMPO
generale malessere di una società. Non con- per sé problematica. Docente di Storia medievale all'Università di Siena
vince del tutto però, perché alla fin fine non tie- Sopra: ancora una città
ne conto che la virulenza delle malattie è anche alto medievale, dal De DA LEGGERE
il risultato di un complesso di cause (economi- rerum naturis di S. Lebecq, Le premier Moyen Age, in L'économie médiéva-
che e sociali) che minano in profondità le dife- Rabano Mauro. le, A. Colin, Parigi 1993.
se degli organismi umani, rendendoli terreno Sotto: il pagamento E. Lo Cascio, S. Gasparri, M. Montanari, J. Dupaquier,
ideale per il trionfo biologico delle popolazio- del dazio sul sale alle Storia dell'economia mondiale, voI. I: L'antichità e il Me-
ni microbiche. È stato dimostrato poi che, in porte di Brescia. dioevo, Laterza, Roma-Bari 1995.
età tardoromana e probabilmente anche per Brescia, Biblioteca G. Pinto, La popolazione italiana dal Medioevo a oggi, La-
tutto l'Alto Medioevo, non c'era solo il pro- Queriniana. terza, Roma-Bari 1996.
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