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Introduzione
I 10 RIMEDI INDISPENSABILI 7
Capitolo 1 Capitolo 6
Capitolo 2 Capitolo 7
Capitolo 3 Capitolo 8
Capitolo 4 Capitolo 9
Capitolo 5 Capitolo 10
LYCOPODIUM 77 SULPHUR 145
I 10 rimedi
indispensabili
L’
omeopatia è un metodo terapeutico che si basa
sull’uso di farmaci di origine vegetale, animale o
minerale adatti ad avviare un naturale processo di
"autoguarigione" dell’organismo.
Il principio fondamentale di questa terapia ha origini antiche
(risale addirittura a Ippocrate) ed è legato al nome stesso di
questa "medicina": il termine "omeopatia" deriva dai vocabo-
li greci òmoios ("simile") e pàthos ("malattia") e guarisce ogni
disturbo con sostanze che, se assunte da un soggetto sano, de-
terminerebbero la comparsa di sintomi simili a quelli della
malattia che si vuole curare. Si tratta di un principio che non
è del tutto estraneo alla medicina ufficiale: l’uso dei vaccini, per
esempio, si basa sulla somministrazione degli stessi microrga-
nismi che provocano l’infezione, ma in una quantità talmente
piccola da permettere all’organismo di prepararsi ad affrontar-
li, pur non scatenando la malattia vera e propria.
A differenza dei vaccini e dei farmaci comuni, tuttavia, il mec-
canismo d’azione dei medicinali omeopatici non è di tipo chi-
mico, poiché in questi prodotti la presenza di molecole chimi-
camente attive è quasi del tutto nulla. Dunque, essi stimolano
la guarigione senza provocare effetti collaterali.
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per la perdita dei capelli, la psoriasi e i disturbi della vescica
e, per quanto riguarda la sfera emozionale, per insonnia,
ansia e fobie, soprattutto se causate da una forte insicurezza.
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Un po’ di storia…
La medicina omeopatica nacque in Germania, verso la fine del
'700, dagli studi di Samuel Christian Hahnemann (1755-
1843), che iniziò a esercitare la professione medica nel 1779.
I primi esperimenti riguardanti la terapia del "simile" iniziaro-
no nel 1790. Durante la lettura di un libro di erboristeria,
Hahnemann decise di testare su di sé gli effetti della Cinchona,
un albero dalla cui corteccia si estraeva il chinino, usato per la
cura della malaria.
Dopo aver ingerito l’estratto, si accorse che, a ogni dose, co-
minciavano ad apparire tutti i sintomi della malaria, che scom-
parivano poco dopo, quando interrompeva la cura. Continuò
la sperimentazione con la Belladonna e si rese conto che l’ef-
fetto era il medesimo e che la comparsa dei sintomi si aveva
solo su soggetti sani. Se invece si applicava alla cura di un
malato un "farmaco" i cui effetti erano "simili" ai sintomi che
il paziente accusava avveniva la vera e propria guarigione.
Poiché spesso le sostanze usate per la cura risultavano però
estremamente tossiche, Hahnemann e i suoi allievi diluivano i
rimedi, memori del fatto che - come affermava Paracelso (1493-
1542) - "Solo la dose crea il veleno", ossia una sostanza diven-
ta nociva solo quando supera una determinata soglia di sop-
portazione del corpo.
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Hahnemann aggiunse poi altre due importanti innovazioni.
Innanzitutto, ipotizzò che l’efficacia del medicinale omeopati-
co potesse essere potenziata, dopo la diluizione, dalla sua dina-
mizzazione, cioè dall’agitazione vigorosa per un certo numero
di volte, variabile da sostanza a sostanza.
In secondo luogo, introdusse il concetto secondo cui la scelta
del medicinale omeopatico se doveva essere personalizzata, a
partire da una visione più globale dell’individuo, che tenesse
conto non solo delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche,
psichiche e comportamentali, ma anche del "miasma", o "dia-
tesi", cioè la predisposizione costituzionale di ogni singola per-
sona al manifestarsi e al persistere di disturbi che causano una
forma di malattia cronica.
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Psorica (miasma “del difetto”) - Si manifesta con funzioni
lente, che tendono alla riduzione. Ha come segni esterni: eru-
zione cutanea, prurito, eczema, dermatite. Caratteristiche psi-
cologiche collegate: timidezza, insicurezza, ansia, paura.
Sicotica (miasma “dell’eccesso”) - Ha manifestazioni accele-
rate e tendenti all'espansione; come segni esterni: verruche, nei,
polipi, noduli, cisti, fibromi, condilomi. Caratteristiche psico-
logiche: ambizioso, audace, impaziente, autoritario, inquieto.
Luesinica (miasma “della distruzione”) - Si manifesta con
disfunzioni e alterazioni. Segni esterni: ulcere, erosioni, necro-
si. Caratteristiche psicologiche: aggressivo, violento, rabbioso,
litigioso, irrequieto. Oltre a queste modalità di reazione ai di-
sturbi, l'omeopata prende in considerazione anche la "costitu-
zione omeopatica" del soggetto, cioè le sue particolari caratte-
ristiche fisiche e psicologiche, anch'esse utili per conoscere i
disturbi a cui tale soggetto è predisposto. Sulla base di queste
informazioni, l'omeopata definisce anche il "tipo costituziona-
le" cioè le caratteristiche precise di un individuo, che vengono
definite attraverso il legame con un particolare rimedio omeo-
patico. Così abbiamo il "tipo Belladonna" o il "tipo Pulsatilla"
e così via. Ognuno di essi è individuato da precise caratteristi-
che e dai propri rimedi.
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mi che possono ridurre l’efficacia del rimedio, e cioè: il tabac-
co (evita di fumare un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del
rimedio), le sostanze molto aromatiche come la menta, il caffè,
il tè, gli alcolici e i cibi speziati o piccanti. Durante la cura è
meglio anche ridurre l’uso di detergenti e cosmetici dai profu-
mi intensi (per esempio, di menta) ed evitare di riporre i flaco-
ni o i tubetti con i rimedi in ambienti in cui vi siano aromi
forti (come la canfora). Infine i rimedi omeopatici vanno con-
servati al riparo dalla luce, da fonti di calore e umidità.
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