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Autostrada Per La Ricchezza (Primi 4 Capitoli) PDF
Autostrada Per La Ricchezza (Primi 4 Capitoli) PDF
AUTOSTRADA
Per La Ricchezza
MJ DEMARCO
“La Fastlane offre un punto di vista nuovo rispetto alla pos-
sibilità di aumentare la ricchezza nel tempo e godersela. Sono
così stanco dei soliti consigli che ti dicono di lavorare sodo e
risparmiare in modo graduale. L’approccio della Slowlane con
me non funzionava. MJ mi ha aiutato a realizzare che cambia-
re era possibile, e adesso sto “accelerando” più velocemente di
quanto non avrei mai potuto immaginare. La mia impresa e il
mio guadagno netto crescono ogni giorno. Odio immaginare
dove sarei adesso senza la Fastlane.”
- Skyler R, Idaho Falls, Idaho
5
“La Fastlane mi ha insegnato a pensare in GRANDE e mi
ha spinto a comprendere che un lavoro dalle 9 alle 5 non è la
risposta giusta. Presto mi diplomerò al college e non avrò paura
dei colloqui. Grazie!”
- Luke M., Durham, North Carolina
“Se non fosse stato per la Fastlane, vedrei ancora il mio fu-
turo legato a un posto da impiegato delle poste, una vita di
frugalità fatta di sogni repressi e con la paura di rotolarmi fuori
dal letto ogni singolo giorno. Grazie a MJ e alla comunità Fa-
stlane, la mia mente, la mia vita, e le porte si sono aperte come
non avrei mai potuto immaginare! Sono sulla strada giusta per
abbandonare il mio stile di vita da L-A-V-O-R-O, e mi dirigo
veloce verso il tramonto con esuberanza e abbondanza!”
- Matt J., Orlando, Florida
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Nota del Traduttore
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Riconoscimenti
A Cakes:
Grazie per essere stata una madre e un padre, e per i sacrifici che
hai sopportato per i tuoi figli. Ti sono misericordiosamente debi-
tore per la tua continua litania da mamma “Trovati un lavoro,
bambino!” che ha ispirato la mia ribellione nei confronti della
mediocrità finanziaria…
A Michelle Hirsch
Non sono certo che questo libro sarebbe esistito se non fosse stato per
le tue parole di incoraggiamento e il supporto che mi hai fornito in
quei primi anni nell’“appartamento-studio.” No, non me ne sono
dimenticato.
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TAVOLA DEI CONTENUTI
Riconoscimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Tavola dei contenuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
. . . . . 49
Capitolo 3: Il viaggio per la ricchezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
Capitolo 4: Le mappe per la ricchezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
Capitolo 5: La mappa del Marciapiede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Capitolo 6: La tua ricchezza è stata avvelenata?. . . . . . . . . . . . . 77
Capitolo 7: Utilizza male il denaro e il denaro userà male te . . . 84
Capitolo 8: I fortunati bastardi possono giocare . . . . . . . . . . . . 93
Capitolo 9: La ricchezza richiede responsabilità . . . . . . . . . . . 100
. . . . . . . . . . . . 109
Capitolo 10: Le bugie che ti sono state vendute: la Slowlane. . 110
Capitolo 11: Lo scambio criminale: il tuo lavoro . . . . . . . . . . 125
Capitolo 12: Slowlane: perché non sei ricco. . . . . . . . . . . . . . . 133
Capitolo 13: La lotta inutile: istruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147
Capitolo 14: L’ipocrisia dei guru . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152
Capitolo 15: La vittoria della Slowlane…una scommessa
sulla speranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159
9
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
Capitolo 16: La scorciatoia per la ricchezza: la Fastlane . . . . . 176
Capitolo 17: Cambio di squadre e delle tattiche di gioco. . . . . 189
Capitolo 18: Come i ricchi diventano davvero ricchi. . . . . . . . 194
Capitolo 19: Il divorzio della ricchezza dal tempo . . . . . . . . . . 207
Capitolo 20: Recluta il tuo esercito di combattenti per la libertà . .220
Capitolo 21: La vera legge della ricchezza . . . . . . . . . . . . . . . . 231
. . . . . . . . . . . . . . . . 239
Capitolo 22: Prima possiedi te stesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 240
Capitolo 23: Il volante della vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246
Capitolo 24: Pulisci il tuo parabrezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258
Capitolo 25: Profuma le flatulenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274
Capitolo 26: La tua benzina primordiale: il tempo . . . . . . . . . 282
Capitolo 27: Il cambio dell’olio sporco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 292
Capitolo 28 : Raggiungi la linea rossa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319
Capitolo 29: La strada giusta per la ricchezza . . . . . . . . . . . . . 320
Capitolo 30: Il comandamento del bisogno . . . . . . . . . . . . . . . 323
Capitolo 31: Il comandamento dell’entrata . . . . . . . . . . . . . . . 341
Capitolo 32: Il comandamento del controllo . . . . . . . . . . . . . . 349
Capitolo 33: Il comandamento della scala . . . . . . . . . . . . . . . . 361
Capitolo 34: Il comandamento del tempo . . . . . . . . . . . . . . . . 371
Capitolo 35: Ricchezza rapida: le interstatali. . . . . . . . . . . . . . 375
Capitolo 36: Trova la tua strada aperta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387
Capitolo 37: Scegli la destinazione della tua strada . . . . . . . . . 395
Parte 8: . . . . . . . . . . . . 407
Capitolo 38: La velocità del successo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 408
Capitolo 39: Brucia il business plan, accendi l’esecuzione . . . . 416
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Capitolo 40: I pedoni ti renderanno ricco . . . . . . . . . . . . . . . . 422
Capitolo 41: Liberati dei dirottatori! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437
Capitolo 42: Diventa il salvatore di qualcuno . . . . . . . . . . . . . 447
Capitolo 43: Crea un marchio, non un business. . . . . . . . . . . . 453
Capitolo 44: Scegli la monogamia invece della poligamia . . . . 472
Capitolo 45: Unisci i pezzi: sovraccarica il tuo piano
di ricchezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
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PREFAZIONE
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Torniamo rapidamente al presente. Mentre sfido le strade
a bordo della mia Lamborghini, rivivo quel preciso momento,
anche se oggi i ruoli sono capovolti. Per celebrare il successo
Fastlane, ho comprato una di queste bestie leggendarie, una
Lamborghini Diablo. Se non hai mai avuto la possibilità di
guidare una macchina che costa più di molte case, lascia che
ti dica come funziona: Non devi essere timido. La gente ti in-
segue nel traffico. Ti stanno appiccicati, rallentano per guar-
darti e causano incidenti. Fare benzina diventa un evento: c’è
chi scatta una foto, gli ambientalisti furiosi ti maledicono, e gli
invidiosi mettono in discussione la lunghezza del tuo pene -
come se possedere una Hyundai significasse che si è ben dotati.
Ma, soprattutto, le persone ti riempiono di domande.
Le domande più frequenti le fanno i giovani, maliziosi e
curiosi come ero io anni fa: “Wow, come fai a permettertela?”
oppure “Che lavoro fai?” Le persone associano Lamborghini
alla ricchezza e, anche se questa è più che altro un’illusione
(un fesso qualunque può permettersi una Lamborghini), essa
rappresenta l’indicatore di uno stile di vita da sogno che molte
persone non riescono a comprendere.
Oggi, quando mi fanno la stessa domanda che feci io qual-
che decina di anni fa, posso permettermi di regalare un libro e,
forse, un sogno. Questo libro è la mia risposta ufficiale.
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INTRODUZIONE
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te” passerebbe dal corno del Sud America, mentre chi percorre
la Fastlane prenderebbe la scorciatoia - il Canale di Panama.
L’Autostrada per la Ricchezza non è una strategia immuta-
bile che predica “vai a comprare degli immobili,” “pensa positi-
vo,” o “crea un’impresa,” quanto piuttosto una formula psicolo-
gica e matematica completa, che svela il codice della ricchezza
e apre il cancello che conduce alla scorciatoia. La Fastlane è
una progressione di caratteristiche distintive che rendono pro-
babile l’impossibile: Vivi una vita ricca oggi che sei giovane, e
decenni prima dell’età di pensionamento. Sì, puoi vincere una
vita di libertà e prosperità, e non importa che tu abbia 18 o 40
anni. Ciò che “Arricchisciti lentamente” crea in 50 anni, Fast-
lane lo fa in 5.
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strade che ti impongono limiti penalizzanti e deviazioni senza
fine. Io lo chiamo “anti-consiglio,” e gran parte del mio libro si
basa su questo.
In questo volume troverai circa 300 importanti distinzioni,
identificate per craccare il codice della ricchezza e farti uscire
dalla strada che segui oggi, portandoti su una nuova via che ti
consentirà di scoprire la scorciatoia per la ricchezza. Queste
distinzioni sono segnali direzionali che ti dicono di “LASCIA-
RE” le modalità di azione, di pensiero e le credenze che hai
seguito fino ad oggi, e ti orientano verso una nuova direzione.
In breve, devi disimparare quello che hai imparato.
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che ceno troppo spesso nei ristoranti italiani. Fumo sigari poco
costosi. E, al momento della stesura di questa edizione, guido
una Toyota Tacoma quando lavoro (“lavoro” significa che vado
in palestra o a fare la spesa) e una Lamborghini Murcielago
Roadster quando esco a divertirmi. Ho quasi perso la vita du-
rante una corsa su una Viper a 750 cavalli condita di protossido
di azoto. Faccio shopping da Costco, Kohl’s, e Wal-Mart se
sono nei paraggi e sono passate le 12. No, non vado da Wal-
Mart in Lamborghini; farlo potrebbe creare una distorsione
nel continuum spazio-tempo. Gli appassionati di Star Trek lo
sanno bene.
Non possiedo un orologio che valga più di 149$. Amo il
tennis, il golf, andare in bicicletta, l’escursionismo, il softball,
il poker, la piscina, l’arte, i viaggi, e la scrittura. Viaggio quan-
do e dove mi pare. A parte l’ipoteca, non ho debiti. Non puoi
farmi regali perché possiedo tutto quello che desidero. Il
prezzo di molte cose per me è irrilevante perché, se voglio
qualcosa, la compro.
Ho guadagnato il mio primo milione a 31 anni. Fino a cin-
que anni prima vivevo con mia madre. Sono andato in pen-
sione a 37 anni. Ogni mese guadagno migliaia di dollari dagli
interessi e dalle rivalutazioni degli investimenti che ho fatto
in tutto il mondo. A prescindere da ciò che faccio ogni giorno,
esiste una sicurezza: vengo pagato e non devo lavorare. Pos-
siedo la libertà economica perché sono riuscito a craccare il
codice della ricchezza e sono fuggito dalla mediocrità finan-
ziaria. Sono un tipo normale che vive una vita straordinaria.
È un mondo fantastico, ed è la mia realtà, la mia normalità, la
mia deviazione dall’ordinario, in cui posso inseguire i miei so-
gni meno immediati da realizzare, vivendo una vita libera dalle
responsabilità finanziarie.
Se avessi scelto la strada che mi era stata predestinata, l’“Ar-
ricchisciti lentamente,” i miei sogni avrebbero riguardato la so-
pravvivenza e probabilmente sarebbero stati rimpiazzati da una
sveglia e lunghe mattinate di pendolarismo.
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E i tuoi sogni? Hanno bisogno di resuscitare? La tua vita
è sulla strada che converge con un sogno, oppure è un sogno?
Se i tuoi sogni sono diventati irrealizzabili è possibile che “Ar-
ricchisciti Lentamente” li abbia uccisi. Si tratta di un baratto
altamente oltraggioso e soprattutto di un distruttore di sogni.
In alternativa, se percorri le giuste strade e utilizzi abilmente
la mappa corretta, puoi fare resuscitare i tuoi sogni, rendendoli
realizzabili. Sì, da viaggiatore Fastlane puoi creare velocemen-
te ricchezza, trasformare l’“Arricchisciti lentamente” e vincere
una vita di prosperità, libertà e sogni realizzati. Proprio come
ho fatto io.
Se questo libro non ha incrociato la tua vita quando eri gio-
vane, non preoccuparti.
Alla Fastlane non interessa la tua età, né la tua esperienza
lavorativa, la tua razza o il tuo sesso. I tuoi voti nella classe
di ginnastica non sono importanti, e tanto meno la tua re-
putazione di grande bevitore quando andavi a scuola. Alla
Fastlane non importa se ti sei laureato in una delle più presti-
giose Università e se hai ottenuto un MBA ad Harvard. Non
ti chiede di essere un atleta famoso, un attore o il finalista di
X-Factor.
Se sbloccherai la porta del suo universo, la Fastlane sarà mi-
sericordiosa rispetto al tuo passato. Infine, a costo di sembrare
un venditore di pentole, permettimi di essere chiaro: non sono
un guru auto-eletto e neanche lo voglio essere. Non sopporto
i guru perché “L’essere guru” implica lo status del so-tutto-io.
Chiamami l’anti-guru dell’“Arricchisciti lentamente.” Fastlane
è una scuola che dura una vita e che non rilascia diplomi; devo
ammettere che dopo 20 anni passati in questo mondo ho an-
cora molto da imparare.
settimana
Prima di tutto, chiariamo una cosa: questo non è un libro
del genere “come fare a”. Non ti dirò tutti i dettagli di come
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“l’ho fatto io”, perché il come è irrilevante. Questo libro con-
tiene una lista di siti Web che sottolineano i modi per “rifor-
nire dall’esterno” la tua vita. Il successo è un viaggio, e non può
essere dato in appalto a un operatore dell’India per quattro
ore di lavoro alla settimana. La Fastlane è come una strada
lastricata di pietre dorate, basata sulla psicologia e sulla ma-
tematica, che volge in tuo favore le possibilità di ottenere una
ricchezza infinita.
Ho iniziato ad esplorare la Fastlane perché ero alla ricerca di
una formula assoluta e infallibile che fosse capace di portarmi
alla ricchezza. Tuttavia, ciò che ho trovato è stata l’ambiguità e
la soggettività di imperativi come “sii determinato” o “la perse-
veranza paga” o “non conta quello che conosci, ma chi conosci.”
Anche se queste perle di saggezza fanno parte della formula,
esse non garantiscono ricchezza. Affinché funzioni, una for-
mula deve basarsi su costrutti matematici e non su affermazio-
ni ambigue. La ricchezza contiene una formula matematica,
un codice che può essere sfruttato per orientare le probabilità
a tuo favore? Sì, la Fastlane riesce a quantificare tutto questo.
Ora, arriviamo alla cattiva notizia.
Molti di quelli che vanno alla ricerca della ricchezza han-
no false aspettative sui libri che parlano di come fare “soldi” e
pensano che qualche fantomatico guru farà per loro il lavoro
“sporco”. La via che conduce alla ricchezza non ha autisti ed
è perennemente in costruzione. Nessuno ti fa cadere fra le
mani dei milioni; la strada che devi percorrere è tua, e tua
solamente. Io posso aprire la porta ma non posso costringerti
ad oltrepassarla. Non sono qui a dire che quello sulla Fastlane
è un lavoro semplice, perché in realtà è duro. Se ti aspetti di
trovare qui un lavoro da quattro ore alla settimana, rimarrai
deluso. Tutto ciò che io posso essere è un puntino fastidioso
che ti bacchetta da lontano con ordini decisi, “Segui la strada
lastricate di pietre dorate.”
La Fastlane è quella strada.
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Ho deciso di scrivere questo libro usando un tono colloquia-
le, come se tu fossi un mio nuovo amico e stessimo prendendo
insieme un caffè in un caratteristico bar dei dintorni. Questo
significa che il mio intento è di educarti - non di venderti un
seminario costoso, o l’iscrizione a qualche sito, o il marketing ad
imbuto. Anche se parlerò con te come se tu fossi un mio amico,
rendiamoci conto di questo: io non ho alcuna idea di chi tu sia.
Non conosco i dettagli del tuo passato, la tua età, i tuoi pregiu-
dizi, il tuo compagno o compagna o il tuo livello di istruzione.
Inoltre, devo fare delle supposizioni per assicurarmi che la nostra
conversazione arrivi direttamente a te. Le mie supposizioni sono:
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non sai come orientarti.
t Sei adulto e lavori da un po’ di tempo. Dopo tutti questi
anni non hai ottenuto granché e sei stanco di “ricominciare
da capo.”
t Ti sei buttato corpo e anima in un lavoro per finire col per-
derlo a causa della crisi economica o dei tagli al personale.
t Hai perso denaro in borsa o a causa di investimenti sugge-
riti dai guru finanziari tradizionali.
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Parte 1:
Ricchezza in Sedia a Rotelle…
“Arricchisciti Lentamente”
CAPITOLO 1:
IL GRANDE INGANNO
La normalità non è qualcosa a cui aspirare,
ma qualcosa da cui stare lontano.
– JODIE FOSTER–
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abbastanza intelligenti da sapere che i 22enni non diventano
ricchi investendo in fondi comuni o nel loro piano pensionisti-
co, mentre lavorano in un negozio di cellulari. Sappiamo che le
persone che diventano ricche da giovani rientrano in qualche
sotto-categoria della società: atleti professionisti, rapper, attori,
gente dello spettacolo, e persone famose. Quelli di noi che non
appartengono a questo gruppo devono accontentarsi del consi-
glio tradizionale propinato dagli esperti finanziari.
È chiamato “Arricchisciti lentamente” e suona più o meno
così: Vai a scuola, ottieni buoni voti, laureati, trova un buon lavo-
ro, risparmia il 10%, investi in borsa, ottimizza il tuo piano pen-
sionistico, taglia le tue carte di credito, e raccogli tutti gli sconti…
poi, un giorno, quando avrai, oh, 65 anni, sarai ricco.
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tua libertà economica arriverà quando avrai 70 anni…e se il
mercato azionario sarà magnanimo, e tu sarai fortunato, po-
trebbe arrivare a 60! Ehi, questo piano finanziario da “ricchez-
za in sedia a rotelle” non è eccitante?
Nel clima tumultuoso della finanza moderna, rimango
sempre scioccato da come le persone continuino a credere che
queste strategie funzionino. É stata la recessione che ha sma-
scherato l’“Arricchisciti Lentamente”, vero? Oh, ho capito, se
sei assunto da 40 anni e riesci ad evitare il 40% dei cali del mer-
cato, l’“Arricchisciti lentamente” funziona; limitati a sederti, la-
vorare, e spera che la morte non ti faccia visita prima perché,
santo cielo, sarai l’uomo più ricco della casa di riposo!
Il messaggio portato dall’“Arricchisciti lentamente” è chia-
ro: Sacrifica il tuo oggi, i tuoi sogni e la tua vita per un piano
che paga i dividendi dopo che gran parte della tua vita è sva-
nita. Permettimi di essere brutale: Se la strada per la ricchezza
che stai seguendo divora la tua vita e non offre garanzie, allora
quella strada fa schifo. “Una strada per la ricchezza” che dipen-
de dal mercato azionario, che è ancorata al tempo e che porta
la tua vita ad essere appesa a un filo come fosse una scommessa,
non è altro che un vicolo dissestato.
Tuttavia, il piano che ti è stato predestinato continua ad
esercitare un certo potere, raccomandato e rinforzato da una
legione di “esperti finanziari” che non sono diventati ricchi
grazie al proprio consiglio, ma grazie alla propria Autostrada
per la Ricchezza. Quelli che predicano “la ricchezza in sedia a
rotelle” sanno qualcosa che non ti diranno mai: quello che inse-
gnano non funziona, ma funziona venderlo.
26
“É una cazzata? Sai, il sogno di essere giovani e vivere la
vita - per possedere delle macchine di lusso, una casa da so-
gno, per avere il tempo di viaggiare e inseguire i tuoi sogni.
Puoi davvero liberarti dalle difficoltà della giovinezza? Ho
23 anni e sono un bancario di Chicago, Illinois, specializ-
zato in investimenti. Ho un salario modesto e commissioni
modeste. Secondo gli standard di molte persone, ho un buon
lavoro. Io lo odio. Me ne vado in giro per il centro di Chicago
e vedo alcuni tipi che si godono davvero la vita. Loro guidano
macchine da sogno e io penso…hanno sui 50 anni o più, e i
capelli bianchi! Uno di loro una volta mi disse, ‘Sai ragazzo,
quando un giorno potrai permetterti un giocattolo del genere,
probabilmente sarai troppo vecchio per godertelo!’Lui era un
investitore immobiliare di 52 anni. Ricordo di averlo guar-
dato e aver pensato ‘Dio…non può essere vero! É una cazza-
ta! Deve esserlo!”
Posso dimostrarlo - è una cazzata. Puoi vivere “la vita”
quando sei ancora giovane. L’età avanzata non è un prerequisi-
to essenziale per la ricchezza o per il pensionamento. La vera
cazzata è pensare che tu possa riuscirci grazie al progetto “Ar-
ricchisciti lentamente”, almeno a 30 anni. La vera cazzata è
credere che la vecchiaia sia il prerequisito del pensionamen-
to. La vera cazzata è permettere che “Arricchisciti lentamente”
rubi i tuoi sogni.
27
re i conti e per sopravvivere devono contare sui fallimentari
programmi governativi. Gli altri lavorano duro nei loro “anni
d’oro”, solo per mantenere il proprio stile di vita. Alcuni non ci
riescono e lavorano fino alla morte.
Come succede? Semplice. Per realizzare il progetto “Arric-
chisciti Lentamente” occorre una vita intera e il suo successo è
terribilmente dipendente da troppi fattori che non puoi control-
lare. Investi 50 anni in un lavoro e in una vita di miseria e poi,
un giorno, potrai andare in pensione da uomo ricco, portandoti
dietro la tua sedia a rotelle e il tuo porta-pillole. Che tristezza.
Eppure, milioni di persone si buttano in questa scommessa
dei 50 anni. Quelli che hanno successo ricevono la loro ricom-
pensa di libertà economica insieme ad un ammasso di escre-
menti puzzolenti: la vecchiaia. Oh grazie mille. Ma non pre-
occuparti; dal cielo arriva un supporto: “Questi sono gli anni
d’oro!” Chi prendono in giro? D’oro per chi?
Se il viaggio divora 50 anni della tua vita, ne vale la pena?
Una strada verso la ricchezza che dura 50 anni non è convin-
cente e, per questo, pochi hanno successo e quelli che ci riesco-
no ottengono la libertà economica quando la loro vita è ormai
al tramonto.
Il problema insito nelle norme pensionistiche esistenti sta
in quello che non vedi. Non vedi la giovinezza, non vedi il di-
vertimento, e non vedi la realizzazione dei tuoi sogni. Gli anni
d’oro non sono d’oro per niente, e si trasformano nell’anticame-
ra della morte. Se vuoi raggiungere la libertà economica prima
che il Cupo Mietitore segni il punto vincente, “Arricchisciti
lentamente” non è la risposta. Se vuoi andare in pensione quan-
do sei ancora giovane e in salute, vitale e con i capelli, devi
ignorare le indicazioni imposte dalla società dell’“Arricchisciti
Lentamente” e dai guru che cercano di farti ingoiare la solita
sbobba. Esiste un altro modo.
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t “Arricchisciti Lentamente” richiede che tu spenda la tua
vita a lavorare per uno stipendio.
t “Arricchisciti Lentamente” è un gioco perdente perché di-
pende dal mercato azionario e scommette sul tuo tempo.
t I veri anni d’oro della tua vita sono quelli in cui sei giovane,
vigile ed energico.
29
CAPITOLO 2:
COME HO DISTORTO
L“ARRICCHISCITI
LENTAMENTE”
Lo scopo della vita non è quello di stare dalla parte
della maggioranza, ma di fuggire ritrovandosi
nelle fila dei pazzi.
– MARCO AURELIO –
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macchine di lusso. Ma io ho continuato a sognare. É quello che
fanno i ragazzini. Per me, tutto girava intorno alle macchine -
in particolare, alla Lamborghini Countach.
31
era lì, a pochi passi da me, come fosse Elvis appena resuscitato.
La sua inimmaginabile e tangibile grandezza mi colpirono con
la stessa forza con cui un Monet autentico lascerebbe attonito
un pittore. Le linee, le curve, l’odore…
Rimasi immobile a fissarla per qualche minuto, fino a quan-
do un giovane uomo uscì dalla gelateria e si diresse verso la mac-
china. Poteva essere lui il proprietario? Proprio no. Quell’uomo
non poteva avere più di 25 anni. Vestito con un paio di jeans
e una camicia larga di flanella e sotto, spiai, una maglietta del
concerto degli Iron Maiden, pensai che non poteva essere lui il
proprietario. Mi aspettavo un tipo anziano: pieno di rughe, una
stempiata grigia, vestito con abiti di due stagioni fa. Non così.
“Che diavolo” pensai. Come faceva un ragazzo così giova-
ne a permettersi un’automobile che spaccava? Accidenti, quella
macchina costa più di casa mia! Deve aver vinto alla lotteria,
pensai. Hmmm…o forse è uno che ha ereditato una fortuna.
No, è un atleta professionista. Sì, ecco, è così, conclusi.
Improvvisamente, ebbi un pensiero audace: “Ehi, MJ, per-
ché non chiedi al ragazzo che lavoro fa?” Potrei? Me ne stavo
sul marciapiede, perplesso, a parlare con me stesso. Preso il co-
raggio a quattro mani, e carico di adrenalina, mi ritrovai con le
gambe che si dirigevano verso la macchina, anche se il mio cer-
vello non era affatto convinto di quella decisione. In un angolo
della mia mente, mio fratello mi prendeva in giro, “Pericolo,
Will Robinson, pericolo!”
Sentendo la mia presenza, il proprietario si sforzò di con-
trollare la sua ansia e sorrise mentre apriva la portiera. Wow. La
portiera si elevava verso il cielo, verticalmente, invece che aprir-
si di lato come quelle delle macchine normali. Quel giochetto
mi lasciò sbalordito, e cercai di mantenere il controllo, fingendo
di essere abituato alle macchine con le portiere futuristiche.
Non dissi più di 20 parole ma mi sembrarono pesanti come
un romanzo. La mia opportunità era lì e l’afferrai. “Mi scusi,
signore?” biascicai nervosamente, sperando che non mi avrebbe
ignorato. “Posso chiederle che lavoro fa?”
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Sollevato che io non fossi il solito relitto della società, il
proprietario mi rispose gentilmente: “Sono un inventore.”
Rimasi perplesso perché quella risposta non coincideva con
le mie ipotesi; tutte le domande che mi ero preparato erano
svanite, lasciandomi paralizzato. Rimasi lì, ghiacciato come
il gelato che avevo desiderato qualche minuto prima. Indivi-
duando un’opportunità di fuga, il giovane proprietario della
Lamborghini si sedette al posto di guida, chiuse la portiera
e avviò il motore. Il boato del tubo di scappamento spazzò il
parcheggio, annunciando ad ogni forma di vita la formidabile
presenza della Lamborghini. Che mi piacesse o no, la conver-
sazione era finita.
Sapendo che probabilmente sarebbero passati anni prima
che una tale visione si materializzasse di nuovo, memorizzai la
magica automobile che stava davanti a me. Me ne andai sen-
tendomi risvegliato, come se improvvisamente una nuova stra-
da neuronale si fosse aperta nel mio cervello.
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Dopo l’incontro con la Lamborghini, ho iniziato a studiare
i giovani milionari, quelli non famosi o fisicamente talentuosi.
Non ero interessato a tutti i milionari, ma solo a quelli che
avevano uno stile di vita ricco e stravagante. Questo esame mi
ha portato verso un gruppo di persone oscuro e limitato: un
piccolo sottoinsieme di milionari non famosi che incontravano
questi criteri:
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ni. Ero il sogno dei venditori pubblicitari notturni - credulone,
disponibile e armato di carta di credito. Ho abboccato ad in-
finite possibilità, dal “piccolo annuncio economico” al magna-
te degli investimenti immobiliari asiatici e alle sue donnine in
bikini sullo yacht. Nessuno di loro mi ha portato ricchezza e,
nonostante le scaltre pubblicità e i loro annunci, le modelle con
le tette grosse non si sono mai materializzate.
Mentre nutrivo la mia fame di conoscenza e rimbalzavo da un
lavoro stupido ad un altro, la mia ricerca mi portò a scoprire al-
cuni denominatori comuni. Pensavo di aver scoperto tutti i com-
ponenti dell’Autostrada per la Ricchezza e della ricchezza senza
fama. Ero determinato a diventare un giovane ricco, e il viaggio
sarebbe incominciato dopo il diploma. Sapevo poco di quello che
sarebbe successo dopo - gli sbarramenti, le deviazioni e gli errori.
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Nonostante fossi spinto da una grande fiducia, gli anni suc-
cessivi furono una grande delusione rispetto alle mie aspettati-
ve. Vivevo con mia madre, mentre saltavo da un lavoro all’altro.
Il successo sembrava inesistente. Ogni mese c’era un lavoro di-
verso: vitamine, gioielli, un certo programma marketing “pron-
to all’uso” preso dall’ultima pagina di qualche rivista d’affari, o
qualche eccentrico network di marketing a distanza.
Lavoravo duramente ma i miei fallimenti aumentavano,
mentre continuavo ad accumulare debiti. Gli anni passavano e
la follia fermentava, mentre ero costretto ad accettare una serie
di lavori di Neanderthal che distruggevano il mio ego: aiuto
cameriere in un ristorante cinese (sì, ci sono gli scarafaggi nel
retro), un lavoro a cottimo nei bassifondi di Chicago, consegna
pizze, consegna fiori, controllore, autista di limousine, conse-
gna giornali per il Chicago Tribune, venditore per la Subway
(Che caxx?!), addetto al magazzino per la Sears (nello strano
dipartimento dei tessuti per la casa), raccogli-offerte, e pittore.
La cosa peggiore rispetto a questi lavori del cavolo e alla loro
paga? L’orario. Molti richiedevano di iniziare prima dell’alba…
alle 3, o alle 4 del mattino…qualunque orario pazzesco esi-
stente, puoi scommettere che il mio lavoro lo prevedeva. Dopo
cinque anni di college mi ero diplomato per vivere come un
casaro. Diavolo, i soldi erano così pochi che mi sono prostituito
con una donna più anziana per pagare il regalo di nozze del
mio migliore amico. Sì, negli anni ’90 le vecchie andavano a
caccia di giovani.
Nel frattempo, i miei amici procedevano nelle loro carriere:
Loro ricevevano l’aumento di stipendio del 4%. Compravano
le loro Mustangs e Acuras e le loro case da 400 metri in città.
Sembravano contenti e vivevano una vita di aspettative preor-
dinate dalla società. Loro erano normali ed io no.
A 26 anni caddi in depressione; i miei affari non erano auto
sufficienti e non lo ero neppure io. La depressione stagionale ro-
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sicchiava la mia psiche fratturata. La pioggia di Chicago, il buio
e il tempo cupo mi facevano desiderare il comfort di un letto
caldo e di qualche dolcetto succulento. I risultati sono preceduti
dalla luce del sole; quindi sì, non stavo ottenendo molto.
Stanco dei lavori post-scuola, lottavo per tirarmi giù dal
letto, e il dubbio era diventato il tarlo delle mie giornate. Fisi-
camente, emotivamente e finanziariamente esausto per il falli-
mento, sapevo che i risultati che ottenevo non erano indicativi
di ciò che ero in realtà. Conoscevo la Fastlane per la ricchezza
ma non riuscivo a metterla in pratica. Cosa stavo sbagliando?
Cos’era che mi bloccava? Dopo tutti questi anni di ricerca e
formazione, completati da un armadio pieno di libri, riviste e
video sulla “corsia veloce”, non ero neppure vicino alla ricchez-
za. Me ne stavo fermo sul marciapiede, incapace di avvistare
anche da lontano la Fastlane.
La mia profonda depressione mi portò a cercare una via di
fuga ma, invece che buttarmi nella droga, nel sesso o nell’al-
cool, mi persi nei meandri di altri libri e continuai a studiare
i milionari senza fama. Se non potevo avere successo, mi sarei
almeno rifugiato nelle vite di quelli che ci erano riusciti, assor-
bendo i libri dei ricchi, le autobiografie di chi aveva successo e
altri racconti di quelli che erano risorti dalla povertà, arrivan-
do alla ricchezza.
Ma la situazione peggiorava. Le persone che mi stavano ac-
canto mi mollavano. La mia ragazza storica proclamò, “Non
hai un obiettivo.” Lei aveva un lavoro sicuro e tranquillo in
un’agenzia di auto a noleggio, ma discutevamo perché lavora-
va un numero infinito di ore per una paga da fame, 28.000$
all’anno. Ovviamente, lei distorceva correttamente i fatti: “Tu
non hai un lavoro, guadagni 27.000$ meno di me, e nessuno
dei tuoi lavori funziona.” Era una donnina intelligente. La no-
stra relazione finì quando un dirigente di un’azienda di pubbli-
cità radiofonica iniziò a farle la corte.
E poi toccò a mia madre. Il primo anno dopo il college era
stata meno intransigente, ma poi c’erano stati i fallimenti e i
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lavori improbabili. La implorai di essere paziente, e le dissi
che la creazione di ricchezza per un impresario Fastlane ope-
ra secondo una scala esponenziale - quelli che mantengono
un lavoro operano secondo una scala lineare. Sfortunatamente,
non importava quanto grandiosi fossero i miei flussi e i miei
diagrammi; mia mamma aveva perso la fiducia in me e non
potevo prendermela con lei. Fare atterrare un uomo su Marte
sembrava più promettente.
I suoi consigli rallentavano la mia corsa. Mi urlava, “Trovati
un lavoro, bambino!” almeno 20 volte alla settimana. Ancora
oggi mi vengono i brividi. Quella frase, urlata con quel tono,
avrebbe sterminato gli scarafaggi in un mondo da post apoca-
lisse. C’erano giorni in cui avrei voluto ficcare la mia testa in
una morsa e schiacciarmi le orecchie fino a diventare sordo.
“Trovati un lavoro, bambino!” mi trapassava l’anima; era il de-
creto di una madre che metteva fine al processo con una sen-
tenza unanime: “Fallimento, con voto di sfiducia.”
Mamma suggeriva, “Il negozio di alimentari sta assumendo
un responsabile, perché non ci vai e dai un’occhiata?”, come
se la mia educazione superiore e le battaglie combattute negli
ultimi cinque anni avessero avuto lo scopo di farmi scavalcare il
bancone degli alimentari, tagliare a dadini la Mortadella e ser-
vire un mestolo di insalata di patate alle mamme dei giocatori
di calcio del quartiere. Grazie per il suggerimento, ma passo.
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neve salirmi dai piedi su per le gambe. Parcheggiai la limou-
sine e mi ritrovai nel silenzio assoluto, non c’era nulla se non
i fiocchi di neve a ricordarmi quanto odiassi il vento. Guardai
la bruciatura di sigaretta sul tettuccio della limousine e pensai,
“Che diavolo sto facendo? É questa la mia vita ora?”
Seduto in una strada vuota, al centro di una bufera nel buio
della notte, in mezzo al nulla, eccola lì. A volte l’illuminazione
si fa strada come una brezza leggera, altre volte ti piomba sulla
testa con la forza di un pianoforte Stenway. Per me, è stata la
seconda. Un’idea chiara rischiarò il mio cervello: “Non puoi vi-
vere un giorno di più in questo modo!” Se volevo sopravvivere,
dovevo cambiare.
La decisione di cambiare
Quell’inverno rigido mi ha portato a modificare repentina-
mente direzione. Ho deciso di cambiare. Ho deciso di prendere
il controllo di qualcosa che credevo fosse incontrollabile: il mio
ambiente. Decisi di trasferirmi - dove non lo sapevo e, in quel
momento, non me ne importava.
In un istante, mi sentii potente. La velocità di quella deci-
sione aveva riempito la mia esistenza miserabile di speranza e
di qualche goccia di felicità. Improvvisamente, i miei fallimenti
erano svaniti e mi sentivo rinato. D’un tratto una strada senza
uscita si era trasformata in un sogno. Non si trattava solo della
decisione di trasferirmi; si trattava di prendere il controllo e
sapere che avevo una scelta.
Forte di questo nuovo potere, potevo considerare opzioni
che non mi avevano mai sfiorato. Mi feci delle semplici do-
mande: “Se avessi potuto vivere ovunque nel mondo senza al-
cun vincolo, dove sarei andato?” Pensai alle cose che per me
erano importanti, e segnai cinque località su una mappa. Il
mese dopo mi trasferii o, dovrei dire, scappai.
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Quando arrivai a Phoenix avevo 900 dollari in tasca, nessun
lavoro, nessun amico né famiglia - solo 330 giorni di sole e
un desiderio bruciante di scalare la Fastlane. I miei averi in-
cludevano un vecchio materasso, una Buick Skylark vecchia di
10 anni senza terza marcia, qualche piccolo lavoretto che mi
rendeva qualche spicciolo e centinaia di libri. L’epicentro della
mia nuova vita era un piccolo appartamento-studio in centro,
che avevo affittato per 475$ al mese. Lo trasformai in un uffi-
cio. Nessuna camera da letto, nessun mobile, solo un materasso
che invadeva la cucina. Dormivo in compagnia delle briciole di
Pop Tarts, effetto collaterale dell’avere un materasso attaccato
al banco della cucina.
Vivevo in povertà e senza alcuna sicurezza, ma mi sentivo
ricco. Ero io a controllare la mia vita. Uno dei molti progetti
che avevo creato era un sito web. Quando guidavo la limousine
a Chicago mi capitava a volte di stare fermo lì per ore e, così,
avevo un sacco di tempo per leggere i libri. Non volevo spreca-
re tutto quel tempo. Mentre aspettavo i clienti all’aeroporto o
mentre si distruggevano in qualche bar, io me ne stavo seduto
nella limo e leggevo. E leggevo. Ho studiato di tutto, dalla finan-
za, alla programmazione internet, fino alle biografie dei ricchi.
Il lavoro con la limo mi ha regalato qualcosa di speciale: mi
ha messo di fronte ad un bisogno irrisolto che necessitava di
una soluzione. Uno dei miei clienti una volta mi aveva chiesto
se conoscevo una buona compagnia di limousine a New York.
Dopo aver scaricato il passeggero davanti all’aeroporto, mi
venne un lampo di genio. Se vivevo a Chicago e avevo bisogno
di una limo a New York, dove potevo andare per trovarne una?
Non avevo le Pagine Gialle di New York a portata di mano e,
di sicuro, nessun altro al di fuori degli abitanti di New York le
possedeva. Davanti a questa domanda, conclusi che anche altri
viaggiatori avrebbero avuto la stessa necessità. Così decisi di
costruire un sito per risolvere il problema.
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Naturalmente Internet non ha limiti geografici, quindi tra-
sferire questo affare a Phoenix fu facile. Ma, come per i miei
lavori precedenti, non mi fruttò molti soldi. Comunque, ora era
diverso. Ero nudo in una città straniera, senza soldi, né lavoro,
né paracadute. Dovevo concentrarmi.
Feci una forte opera di marketing sul mio sito. Mandai e
mails. Chiamate a freddo. Lettere. Imparai l’ottimizzazione
SEO per i motori di ricerca. Siccome non potevo permettermi
di comprare altri libri, ogni giorno andavo alla biblioteca di
Phoenix e studiavo il linguaggio di programmazione Internet.
Migliorai il mio sito e imparai la grafica e il copywriting. Qua-
lunque cosa potesse aiutarmi, lo divoravo.
Poi un giorno arrivò la svolta; una chiamata da una compa-
gnia in Kansas che era andata in estasi per il mio sito e voleva
che progettassi il loro. Anche se il mio obiettivo non era la
creazione di siti Web, accettai per 400$. Per loro era un affare e
dopo 24 ore avevo costruito il loro sito. Ero estasiato. In 24 ore,
avevo guadagnato quasi tutto quello che mi serviva per pagare
l’affitto del mio appartamento. Poi, per coincidenza, non più
di 24 ore dopo, un’altra chiamata da un’azienda di New York,
che mi chiedeva la stessa cosa, un nuovo sito Web. Lo creai per
600$ e mi ci vollero due giorni per completarlo. Avevo guada-
gnato un altro mese di affitto!
Ora, so che non si tratta di molti soldi, ma passare dalla po-
vertà a 1.000$ in tre giorni è come vincere 50 milioni di dollari
alla lotteria. Durante i miei primi mesi a Phoenix ho acquisito
più forza e, per la prima volta nella mia vita, sono sopravvissuto
grazie a me stesso. Nessun ragazzo dei fiori. Nessun ragazzo
dell’autobus. Nessuna consegna di pizza. Nessuna richiesta di
soldi a Mamma. Ero un lavoratore autonomo! Vivevo una fase
di accelerazione, il vento in poppa che preannunciava un cam-
bio di rotta all’interno di un nuovo universo di ricchezza.
Ma c’era ancora qualcosa che non andava. Mancava qual-
cosa e lo sapevo. Molti dei miei guadagni dipendevano dalla
grafica del mio sito e non da quello che pubblicizzavo. Il mio
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guadagno era legato al mio tempo, la costruzione di siti Web.
Più siti Web significavano più tempo speso e, se avessi smesso
di lavorare, i miei guadagni di sarebbero fermati. Il mio tempo
era stato svenduto per soldi.
un’Accelerazione di Ricchezza
In inverno mi venne a trovare un amico di Chicago. Gli
mostrai la mia Web directory e restò affascinato dal traffico che
il mio servizio riceveva. Ricevevo richieste di preventivi per le
limousine da tutto il mondo, ogni minuto del giorno. Quan-
to costa una limo da Boston a Worcester? Quant’è dal JFK a
Manhattan? Controllammo la mia posta elettronica e avevo
450 e mails. Dopo 10 minuti, la aggiornai, e ce n’erano altre 30.
Ogni minuto ne arrivavano diverse. Lui mi disse: “Ragazzo!
Trova il modo per trasformare quelle e-mail in soldi!”
Aveva ragione, ma come? E come potevo risolvere una ne-
cessità legittima? Mi aveva lasciato con questa sfida e io avevo
tutte le intenzioni di vincerla. Qualche giorno dopo, creai una
soluzione rischiosa e non testata, e tentai il colpo. Cosa feci?
Invece di vendere gli spazi per la pubblicità decisi di vendere
delle opportunità di vendita. Ma c’era un problema. Questo
“modello rinnovato” era nuovo e rivoluzionario. Inoltre, do-
vevo convincere i miei clienti che questo metodo portava loro
dei benefici e non avevo alcun dato che dimostrasse che sa-
rebbe stato un successo. Ricordati che qui si parla della fine
degli anni 90, quando la “lead generation” all’interno del Web
ancora non esisteva, almeno finché non mi ci sono buttato e
l’ho creata.
Tuttavia, mi sono assunto il rischio e l’ho implementata. Mi
aspettavo che, nel breve periodo, avrebbe ucciso i miei guada-
gni, e così avvenne. Immaginavo che ci sarebbero voluti mesi
perché avesse successo, se mai avesse funzionato. Il primo mese
il nuovo sistema generò 473 $. Accidenti. Progettai altri siti per
far quadrare i conti. Il secondo mese le entrate furono di 694$.
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Il terzo mese, 970$. Poi, 1.832$. 2.314$. 3.711$. E continuava
e continuava. Funzionava.
Le mie entrate, i miei guadagni e il mio patrimonio cresce-
vano in modo esponenziale, ma non senza difficoltà. Al cre-
scere del traffico, crescevano anche le lamentele, i riscontri e
le sfide. I miglioramenti arrivavano direttamente dai suggeri-
menti dei miei clienti. Riuscivo a migliorare le idee dei clienti
in qualche giorno, a volte in qualche ora. Rispondevo alle loro
e-mail nel giro di pochi minuti, al massimo un’ora. Imparai ad
essere attento a loro, e i miei affari esplosero.
Le giornate di lavoro erano lunghe e sfidanti. Quaranta ore
erano una passeggiata; di solito le mie settimane lavorative
duravano 60 ore. I giorni della settimana e i week end erano
uguali. Mentre i miei amici uscivano a divertirsi e a bere, io me
ne stavo rannicchiato davanti al computer nel mio piccolo ap-
partamento, a migliorare i codici del mio sito Web. Non sapevo
neppure se fosse Giovedì o Sabato, e non mi importava. Era
questa la gloria del duro lavoro; Non mi sembrava neppure di
lavorare; mi piaceva. Non avevo un lavoro; avevo una passione,
il che faceva la differenza. Migliaia di persone stavano benefi-
ciando di qualcosa che avevo creato io, e ciò mi rese dipendente
da questo processo.
Io ho fatto la differenza!
Poi iniziai a raccogliere le testimonianze dei miei clienti.
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Nel 2000 il mio telefono suonava per diversi tipi di richieste.
Chiamava quello che voleva far partire un’azienda tecnologica;
mi chiedevano se ero disposto a vendere la mia azienda. In
quell’anno, l’attacco al punto-com era al massimo. Non passa-
va un giorno senza che non venisse fuori qualche storia di un
milionario punto-com che era diventato ricco vendendo una
proprietà tecnologica. Ricordi i milionari senza fama? Questa
sotto-categoria di ricchi cresceva ad un ritmo impressionante,
e questa stessa onda investì anche il mio cammino.
Quindi, volevo vendere la mia compagnia? Maledizione, sì!
Avevo tre differenti offerte.
Offerta 1: 250.000$
Offerta 2: 550.000$
Offerta 3: 1.200.000$
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Le decisioni venivano prese da un comitato, lentamente. I
clienti venivano ignorati. Il fatto incredibile è che molti dei
dirigenti dell’azienda erano in possesso di un master MBA, a
prova del fatto che la logica del successo non ti viene fornita
in automatico quando metti un titolo importante davanti al
tuo nome. Nonostante avessero 12 milioni di dollari di capitale
aziendale per superare la tempesta, il mio sito Internet aveva
lentamente iniziato a morire.
Qualche mese dopo, quasi sulla bancarotta, votarono per la
morte del mio sito, anche se era ancora profittevole. Gli acqui-
renti si erano esauriti e le azioni crollavano. Tutti cercavano di
sopravvivere, inclusi loro.
Non volendo vedere cadere nell’oblio la mia creazione, deci-
si di ricomprare il mio sito al prezzo di lancio - solo 250.000$,
finanziandolo con i suoi stessi profitti. Accettarono l’offerta, e
ripresi il controllo della stessa azienda che avevo venduto solo
un anno prima. Di base, avrei gestito gli affari, preso i profitti,
e ripagato il prestito. Il rimanente, lo avrei investito nell’azien-
da. Con la compagnia di nuovo sotto il mio controllo, nacque
una nuova motivazione - non solo sopravvivere alla caduta del
punto-com, ma prosperare.
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un mese; i soldi arrivavano. Mi facevo un mese di vacanza; i
soldi arrivavano.
Poi, realizzai quello che avevo raggiunto. Questa era la Fa-
stlane. Mi ero costruito un vero albero dei soldi, vivo e pieno
di frutti. Era un albero dei soldi fiorito, che sfornava denaro 24
ore al giorno, 7 giorni alla settimana, e non chiedeva in cambio
la mia vita. Richiedeva qualche ora al mese di acqua e di sole,
che ero felice di fornirgli. Al di là delle attenzioni di routine,
questo albero cresceva, produceva i suoi frutti, e mi dava la
libertà di fare quello che volevo.
Negli anni successivi vissi una vita di indolenza e avidità.
Ovvio, lavoravo alcune ore al mese ma, più che altro, lavoravo
fuori, viaggiavo, giocavo ai video giochi, compravo e gareggiavo
con auto veloci, passavo ore sui siti di incontri e scommettevo
- ero libero, perché il mio albero dei soldi lavorava al mio posto
e rendeva un generoso raccolto mensile.
Da quando avevo riacquistato il mio sito, era cresciuto ra-
pidissimamente. In pochi mesi avevo ottenuto un PROFIT-
TO più di 200.000$. Sì, profitto! Il mese più scarso era da
100.000$. In due settimane guadagnavo più di quanto mol-
te persone guadagnavano in un anno intero…nessuna fama.
Come cambia la tua vita se guadagni 200.000$ al mese?
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lionario a 33 anni. Se all’inizio non avessi venduto la mia im-
presa probabilmente tutto questo si sarebbe concretizzato più
rapidamente, ma quando sei abituato a mangiare spaghetti di
cartone e qualcuno ti getta in faccia 1.2 milioni di dollari, non
è facile dire, “No, passo.”
Ho comprato la prima Lamborghini e ho realizzato la pro-
fezia che era nata quando ero un ragazzino. Oggi, la domanda
che ho fatto io molti anni fa viene fatta a me quasi tutte le
settimane. Adesso ho una risposta da dare, ed è la risposta che
avrei voluto sentire io.
Nel 2007 ho deciso di nuovo di vendere la mia azienda. Era
giunto il momento di andare in pensione e concentrarmi sui
miei sogni più audaci, cose come questo libro o la scrittura di una
sceneggiatura. Comunque, nel frattempo mi sono arrivate molte
offerte, da 3.3 milioni di dollari fino a 7.9 milioni. Dopo aver
guadagnato in pochi anni milioni su milioni, ho accettato un’of-
ferta per un pagamento immediato, riuscendo così a ripetere il
processo Fastlane…in 10 minuti. Questo è il tempo che ci ho
messo per incassare i sei assegni che, sommati, davano il milione.
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Parte 2:
La Ricchezza Non è una Strada,
ma un Viaggio
CAPITOLO 3:
IL VIAGGIO
PER LA RICCHEZZA
Un viaggio lungo migliaia di miglia
deve iniziare da un singolo passo.
-LAO TZU-
50
strada in mezzo al nulla, non rimane che chiedersi, “Come dia-
volo sono arrivato qui?”
Proprio come per il mio viaggio di primavera, conoscere e
guidare lungo la “strada per la ricchezza” non è sufficiente, per-
ché la strada da sola non consente di sviluppare ricchezza. La
tua ricerca della ricchezza si blocca quando, invece che sul viag-
gio, ti concentri sulla strada e sulla destinazione. Sicuramente,
la Fastlane può aprire una strada rapida verso la ricchezza, ma
un viaggio di successo richiede attenzione per di ogni singolo
strumento necessario per compierlo.
Il mio viaggio di primavera si è interrotto perché abbiamo
trascurato il viaggio e ci siamo concentrati sulla strada. Olio?
Mappa? Controllo meccanico? Ce ne siamo fregati, ci siamo
messi in strada in direzione sud! Quando trascuri i compo-
nenti importanti di un viaggio, le spie rosse della macchina, il
consumo dell’olio, finisci con lo sprecare benzina e incontrare
deviazioni senza fine. Quando ti concentri solo sulla strada, è
probabile che il tuo viaggio si interrompa prima che tu rag-
giunga le destinazioni dei tuoi sogni.
51
Sarebbe un’impresa impossibile perché i due ingredienti da soli
non soddisfano la formula completa. Dimenticati il bicarbona-
to, e i biscotti non lieviteranno. Togli il burro e i biscotti faranno
schifo. Un solo ingrediente dimenticato o imperfetto e l’intero
processo fallirà. Ecco qual è la colpa di molti libri sulla ricchez-
za: sono libri che si “concentrano sulla strada”. Si specializzano
sulla parte più solleticante della formula- lo zucchero!
Ti diranno:
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da una serie di ingredienti e da un processo di esecuzione ben
progettato: un po’ di questo, un po’ di quello, fatto nel momento
giusto e nel posto giusto e, boom, avrai un piatto gustoso. La
creazione della ricchezza segue lo stesso metodo di esecuzione
- una somma di molti ingredienti dissociati e assemblati in un
tutt’uno che ha un suo valore e che vale milioni.
La ricchezza sfugge a molte persone perché esse si preoc-
cupano degli eventi, trascurando il processo. Senza processo, non
c’è alcun evento.
Rifletti un momento e rileggi questo punto.
È il processo che crea i milionari, e gli eventi che vedi e di
cui senti parlare sono il risultato di quel processo. Per il nostro
cuoco, cucinare è il processo, mentre il piatto è l’evento.
Per esempio, un atleta che firma un contratto da 50 milioni
di dollari per giocare in una squadra di basket professionistica
è un evento proveniente da un processo. Tu vedi e senti parla-
re di quel grande contratto, l’evento spettacolare “diventa ric-
co”, ma di solito ignori il processo che ha preceduto l’evento. Il
processo è quella strada lunga e difficile che tu non vedi: Gli
allenamenti quotidiani da quattro ore, le partite improvvisate
di notte, le operazioni e le riabilitazioni, l’essere rifiutato dalla
squadra giovanile dell’università, e la resistenza da parte dei
gruppi del vicinato, tutto crea il viaggio che forma il processo.
Quando un ventenne vende la sua azienda Internet per 30
milioni di dollari, tu lo vieni a sapere attraverso un blog sulla
tecnologia. L’evento viene lodato e mostrato a tutti perché lo
ammirino. Il processo viene lasciato ai margini - non senti par-
lare delle lunghe ore di codifica che il suo creatore ha dovuto
sopportare. Non senti parlare dei giorni neri passati a lavorare
nel garage. Non leggi di come la compagnia sia stata fondata su
prestiti al 21.99%. Non ti viene raccontato del fondatore e della
sua Toyota P.O.S. arrugginita con 300,000 km sulle spalle.
Quando J. Darius Bikoff fondò la Glaceau Vitamin Water
nel 1996 e 11 anni dopo la Coca Cola gli offrì 4.1 miliardi di
dollari per acquisire l’azienda, la notizia scatenò le testate gior-
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nalistiche di tutto il mondo. Cosa non ebbe lo stesso effetto?
Gli 11 anni di lotte create da un processo raffinato. L’offerta
miliardaria è un evento - il processo costituisce la battaglia e il
retroscena.
La vendita dell’azienda è sfociata in un evento, ma la sua re-
alizzazione è scolpita nel processo. Gli estranei vedono la bella
casa e le macchine costose e potrebbero pensare, “Wow, se solo
potessi essere così fortunato.” Questa credenza non è che il mi-
raggio di un evento che nasconde un processo.
Tutti gli eventi di ricchezza sono preceduti da un processo,
un retroscena fatto di tentativi, rischi, duro lavoro e sacrifici. Se
cerchi di evitare il processo, non realizzerai mai gli eventi. Sfortu-
natamente, vivendo in una società “Lo voglio adesso”, guidata
dai mass media, noi mettiamo in risalto e glorifichiamo l’even-
to, ma nascondiamo il processo dentro a un ripostiglio, facen-
do attenzione ad asciugare il sudore dei protagonisti perché il
pubblico non lo veda. Comunque, se cercherai a lungo, troverai
sempre il processo nascosto sotto alla storia, o nei paragrafi
secondari che la glorificano.
Se riuscirai ad ottenere il primo milione, questo sarà do-
vuto al fatto che hai seguito un processo, e non per qualche
coincidenza fortuita che ha deciso di ballare il valzer lungo
il tuo cammino. Il processo è il viaggio verso la ricchezza: La
destinazione brilla come un evento, ma si fonda sul processo.
Sì, l’ascensore verso il successo è fuori servizio - dovrai pren-
dere le scale.
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La bussola del viaggio -la tua mappa- è la forza trainante
che spinge le tue azioni. La tua mappa costituisce il tuo si-
stema di credenze finanziarie e i tuoi preconcetti rispetto alla
ricchezza e al denaro. Ci sono tre mappe che definiranno il tuo
percorso verso la ricchezza:
1. Il Marciapiede
2. La Slowlane (o Corsia dei mezzi lenti N.d.T.)
3. La Fastlane (o Corsia di accelerazione N.d.T)
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La velocità rappresenta l’esecuzione e la tua capacità di con-
cretizzare un’idea. Puoi guidare una Ferrari su una strada vuota
e dritta ma, se sbagli l’accelerazione, non riuscirai a partire. Sen-
za velocità, la tua mappa non ha direzione, il tuo veicolo resta
immobile, e la tua strada si trasforma in una via senza uscita.
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a una quercia. Essa è buia, deserta, non asfaltata, ricoperta di
buche che ti obbligano a cambiare ed evolverti. Se il viaggio
per la ricchezza fosse semplice, non sarebbero tutti ricchi?
Aspettati che ci sia un prezzo da pagare. Aspettati rischi e
sacrifici. Aspettati degli scontri. Quando prenderai la tua pri-
ma buca (e, sì, succederà) sappi che stai creando il processo
della tua storia nascente. Il processo Fastlane richiede sacrifici che
pochi fanno, al fine di vivere come pochi possono permettersi.
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CAPITOLO 4:
LE MAPPE
PER LA RICCHEZZA
Se non sai dove stai andando,
qualunque strada ti porterà lì.
-LEWIS CARROLL-
Se non sai dove stai andando, come saprai che sei arrivato
a destinazione? Se non hai definito la tua destinazione non
arriverai mai, e probabilmente finirai in un posto in cui non
vuoi essere. La ricchezza è dotata di una cartina stradale, non
di un bersaglio.
I milionari che si fanno da soli non diventano milionari per-
ché si trovano per caso in mezzo ai soldi, proprio come chi fal-
lisce non lo fa perché si ritrova di punto in bianco nella povertà.
Entrambi sono il risultato diretto di una mappa finanziaria e
delle azioni e delle credenze che si sviluppano da quella mappa.
La tua mappa finanziaria è decisiva per il processo, ed è il pri-
mo pedaggio da pagare sulla tua strada per la ricchezza.
La tua situazione finanziaria attuale è un prodotto della tua
mappa attuale, che tu l’abbia scelta oppure no. La tua mappa
guida le tue azioni, e le conseguenze di quelle azioni creano la
tua vita finanziaria. Sono le tue scelte che determinano il modo
in cui la tua vita si realizza, e queste scelte derivano dai tuoi si-
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stemi di credenze, e quei sistemi di credenze si sviluppano dalla
tua mappa. Se vuoi cambiare la tua vita, cambia le tue scelte. Per
cambiare le tue scelte devi cambiare il tuo sistema di credenze.
Il tuo sistema di credenze è definito dalla tua mappa.
Come le credenze influenzano le finanze?
Le credenze precedono le scelte, che precedono le azioni.
Per esempio, se credi che “le persone ricche diventano ricche
investendo in fondi comuni” le tue azioni rifletteranno quella
credenza. Se alcuni guru finanziari ti dicono di cancellare le tue
carte di credito perché “tutti i debiti sono negativi”, lo fai. Se
uno scrittore dice, “50 dollari investiti oggi varranno 10 milioni
di dollari fra 40 anni”, e tu ci credi, le tue azioni rifletteranno
quella credenza.
Le credenze sono meccanismi potenti che guidano le azioni,
a prescindere che siano vere oppure no. I nostri genitori diceva-
no che Babbo Natale era reale e noi ci credevamo. Lasciavamo
biscotti, guardavamo fuori dalla finestra per vedere la slitta, e ci
chiedevamo come avrebbe fatto a far passare il suo sedere dal
camino. Noi crediamo a quello che ci viene insegnato fino a
quando non troviamo le prove del suo contrario.
Il nostro sistema di credenze agisce come una mappa, una
bussola che, se errata, può portare a una vita di deviazioni. Le
false credenze sono mappe bugiarde; esse ti portano giù, su
vie senza uscita dove non esiste il cartello “Prossima Uscita:
Ricchezza”.
1.
2.
3.
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Dietro a queste tre mappe esiste una psicologia, un sistema
di credenze che definisce le azioni relative a ciascuna mappa.
Ancora più importante, ogni mappa opera all’interno di un
“universo”, governato da un’“equazione matematica per otte-
nere ricchezza”. Qualunque mappa tu scelga, il tuo universo
per la creazione di ricchezza sarà influenzato dalla rispettiva
equazione di ciascuna mappa. Inoltre, ogni mappa è natural-
mente predisposta verso una destinazione specifica. Queste
destinazioni sono:
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Ogni mappa contiene una mentalità chiave che agisce da
segnale stradale, o “segnale mentale”, e che fornisce la direzione
e guida le azioni. Questi segnali sono:
Percezione dell’Istruzione:
Quale ruolo ricopre l’istruzione nella tua vita?
Destinazione:
Hai una destinazione? Se sì, com’è?
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Responsabilità Controllo:
Possiedi il controllo della tua vita e del tuo piano finanziario?
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