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ALDO TANCHIS

PESI LEGGERI
IL MAESTRALE
NARRATIVA

Editing:
Giancarlo Porcu

Foto di copertina:
Bianca Allievi - Lorenzo Biasi

Edizioni Il Maestrale
via XX Settembre, 46
Tel.+Fax 0784.31830
08100 Nuoro
www.edizionimaestrale.it
ALDO TANCHIS

Pesi leggeri

PROPRIET LETTERARIA RISERVATA


EDIZIONI IL MAESTRALE 2001 NUORO
ISBN 88-86109-54-7 IL MAESTRALE
Sbentiare (1)

Sei malinconico? Depresso? O hai bevuto troppo? Pren-


di lauto, la moto o la bici e bai a sbentiai.
Meglio se in spiaggia. Meglio se dinverno. Meglio se di
pomeriggio. Meglio se da solo. Vattene a sbentiare: lascia
che il vento si porti via i fumi dellubriacatura o della tri-
stezza. Non per il vento caldo, africano, che ti fa venire la
callella e tammoscia tutto. No, un bel maestrale, che ti
scoperchia sa conca e ti spazza via tutti i cattivi vapori.
E mentre lui soffia e smorza su macchmini, la mente
occupata a non far affondare i piedi nella sabbia, ad evita-
re che le onde bagnino le scarpe o la sabbia ci entri dentro.
Anche accendere una sigaretta nel maestrale manda il cer-
vello in automatico - impegnato a calcolare velocit e di-
rezione del vento, umidit dellaria, volume della semi-
sfera creata con le mani per riparare la fiamma. Insieme
al fumo, nei polmoni entra anche laria salata che te li
ripulisce - seccando il malumore che hai respirato sino
allora.
La vista, poi, ha il suo daffare nel distinguere i confini

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tra il blu mare, lazzurro della linea di costa, il celeste Maddi, un ciottolo scuro con una bellissima linea di
dellorizzonte - col rischio di perdersi nellindaco dellin- quarzo bianco che le girava intorno.
finito e da l Nino: una di quelle palline fatte dalghe, che quando
le vuoi lanciare lontane scopri che sono troppo leggere e
Claudio, alle sette del mattino, camminava tutto solo il vento le respinge chiudendogli la porta in faccia.
sulla spiaggia tutta bianca, tutta chilometri, tutta pace
e vento. Camminava sotto nuvole pesanti che a tratti Dovette lasciare almeno un chilometro di orme perch
nascondevano un sole ancora mezzo addormentato. finalmente cominciasse a intravedere il disegno, lingar-
Era troppo presto anche per chi arriva troppo presto. buglio di tutta la storia. Quel continuo non capirsi e
Ma non per un gruppetto di mattinieri. Visto da lonta- farsi male - Nino e Maddi, Sara e Giuseppe, Dess e Pia,
no, come li vedeva Claudio, sembrava una piccola colo- Claudio pugile e Claudio allenatore. E poi Claudio e
nia di uccelli che rovistava nella sabbia, saltando, rincor- Pia-Sara-Maddi, Claudio e Giuseppe-Nino-Trudu e via
rendosi brevemente, spalancando le ali per raccontarsi combinando.
qualcosa. Poche risate che il vento trasform in stridi di Una versione in piccolo della gigantesca zuffa planetaria,
gabbiano. Non era linizio del giorno ma la continuazio- il tutti contro tutti che ha finora prodotto storia, filoso-
ne della loro notte. fia, geografia, tutte le materie - persino questa storia.
Cammin a lungo, cercando di chiedersi cose e di sco- Guard verso il mare, cercando un riferimento. Gli ven-
prirne altre. Si avvicin a un chiosco che stava aprendo. ne in mente di quando da ragazzino, in un metro e mez-
Due ragazzotti stavano gi giocando a biliardino. Pallina zo dacqua, sua sorellina Silvia stava imparando a nuota-
ed esclamazioni schizzavano da una parte allaltra. Nono- re. In un momento di paura gli si era aggrappata al collo,
stante avesse avuto un attacco di panico e la tachicardia facendolo affondare. Nessuno degli adulti si era accorto
per tutta la notte, chiese un caff. Con la tazzina in mano di niente. Claudio respinse Silvia bruscamente, quasi con
si ferm a guardare il gioco senza vedere. La pallina entr cattiveria ma solo per riprendere aria - mentre la sorelli-
in rete. Uno dei giocatori aveva vinto, laltro aveva perso. na si dibatteva terrorizzata - ma appena ritrovato lequi-
Come sarebbe capitato quella sera ai suoi due ragazzi, librio acquatico, Claudio lanci - come una cima - la sua
Nino e Giuseppe, arrivati allultimo capitolo. mano verso i capelli ancora infantilmente biondi di Sil-
via, trascinandola dove si toccava.
Arriv sino a dove la spiaggia inizia a curvarsi dolce- Prima salvare la vita a se stessi, poi aiutare gli altri -
mente - fianco di morbida gigantessa. Il maestrale stava riflessione non cos profonda da annegarci ma sempre
facendo il suo lavoro. Si portava via i pensieri inutili e utile - specie se raggiunta dopo quarantanni.
le parole di troppo, lasciando solo immagini.
Perso, per esempio, era un osso di seppia bianchissi- Nel mare vuoto, unallucinazione: Nino e Giuseppe, i
mo, leggerissimo e purissimo. suoi due migliori pugili, annaspavano in acque profonde.
Sara era un ramo contorto, scortecciato e levigato dal-
lazione abrasiva della sabbia, delle onde e della sabbia -
una pelle legnosa con venature complicate.

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PRIMA PARTE
1

(Tore, minimosca)

Ti sta facendo delle mani che sono una favola Tore,


non puoi lamentarti.
Tore si volta verso Melis, in piedi dietro di lui, e fa un
risolino nervoso. Un omettino seduto davanti a Tore sta
finendo di bendarlo.
E se ti lamenti te le mangio, dice ancora Melis,
sorridendo e facendo sorridere tutti quasi a forza.
Con le forbici a lama storta lomettino taglia la benda,
premendo il bordo tra il pollice e lindice di Tore per fis-
sarla.
Le bambine sono pronte, dice alzando gli occhi ma
tenendo le mani del ragazzo ancora nelle sue, come se glie-
le volesse porgere.
Melis ha lo sguardo fisso, quasi vitreo sulle mani fascia-
te e dice: Di Perso, firmale!
Qualcuno passa una penna allomettino chiamato Per-
so, che traccia un segno largo sulle fasce. Melis comincia
a ripetere Oia, oia, oia per caricare Tore. Gli altri si
uniscono alla cantilena e Tore sorride appena, nervoso, e
si alza.

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Allora Melis gli prende la testa fra le sue grandi mani, 2
tenendola come fosse un bambino. Comincia a passargli
la vaselina sulle sopracciglia, sulla fronte, sugli zigomi.
Apre il palmo della mano, glielo appoggia sul naso e co-
mincia a ruotarlo. Tore trattiene il respiro. Melis passa la
vaselina sul torace e sulle braccia e comincia a scioglier-
gli i bicipiti.
Tore incassa la testa fra le spalle e ha un brivido.
Cos, hai freddo?
Il ragazzo risponde no, ma troppo presto.
Scaldati, via! Dice Melis, e Tore di scatto comincia a
tirare montanti e ganci. Laria sibila, ferita dai pugni. Picco-
lo, magrissimo, muscoli ossa e nervi, la testa quasi rasata col
segno di certe cicatrici bianche - un sasso tirato da un ragaz-
zino come lui, una bastonata del padre, cose cos.
Tore si muove veloce ma a scatti, non in scioltezza. In
lontananza si sente una voce maschile che urla nel mi- E son tornati i dolci inverni che non conoscono la neve e risve-
crofono i nomi di vecchi campioni della boxe. Applau- gliano i mandorli. E si pu unaltra volta andare verso la
si. Melis passa le mani sulla tuta per pulirle dalla vase- citt alta
lina e si mette davanti al ragazzo. Era ancora autunno e Claudio non vedeva un albero di
In quellistante entra Claudio, seguito da un tizio ner- mandorlo da anni, ma queste parole, scritte pi o meno
voso che dice che ci sono i contratti da firmare. Claudio lo quando lui era nato, gli venivano in mente ogni volta che
respinge poggiandogli una mano sul petto e rispondendo affrontava la salita medievale che portava a Castello. Cam-
che s, dopo, dopo Gli chiude la porta dello spogliatoio minava sciolto nonostante la forte pendenza. Le auto lo
in faccia e si volta verso Melis e il ragazzo. sfioravano, a volte lo costringevano ad appiattirsi contro i
Tore continua a colpire laria e Melis continua ad osser- muri bianchi che, seguendo strette curve obbligate, lo
varlo, sempre con lo sguardo cos concentrato da parere guidavano verso il tetto della citt. L finalmente la stra-
troppo fisso. da, stanca della salita, si stendeva orizzontale, regalando
Poi Claudio vede gli occhi di Melis incontrare quelli respiro a chi saliva. La doppia fila dei palazzi, vecchioni
del ragazzo, che sorride tiratissimo - e in quel momento austeri e malconci ma ancora dritti e imponenti, gli si
Claudio capisce che il loro pugile, stasera, ci metter tutta stringeva intorno. La sua testa trasform in poesia la prosa
lanima che ha e che non ha - perch Tore un ragazzo in del vecchio scrittore su quel quartiere:
gamba - e capisce anche che quel benedettissimo campio-
nato del mondo che rincorrono da tre anni, Tore - quel bra- Il sole ne diserta i budelli,
vissimo ragazzo - glielo vedi in faccia che lo ha gi perso. Si accoccola sui bastioni,
Cerca stemmi e blasoni

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Pi che parcheggiate, le auto erano addossate contro i Claudio si era messo a sedere sul letto, soffocando uno
muri. Porte e finestre si affacciavano direttamente sulla sbadiglio e cercando le sigarette. Quellaffare grosso e ru-
strada - insieme agli sguardi di chi abitava le vecchie vido era una tegola o la sua lingua?
case. Il vento aveva depositato mucchi di cartacce lungo Tore, tu rimani uno dei migliori, lo sai
tutta la via. No Claudio, non insistere, ne ho anche gi parlato
con Melis, e poi lho promesso a mia moglie e blah blah
Era una tipica mattina dopo. Dopo aver bevuto trop- blah
po, dopo aver passato una brutta serata, dopo che - sotto Che noia, che dolore alla conca. Anche un brivido. Stra-
una luce al neon - ti venuto il pensiero che stai buttan- no, era solo ottobre. Aveva cercato di mettere un po di
do la tua vita. E come tutte le mattine dopo che si rispet- calore almeno nei saluti, per poi riagganciare e tornare
tino, era cominciata con una telefonata arrivata proprio sotto le lenzuola.
quando cominciava a godersi il sonno. La coperta si era mossa come unonda scura e la pelle
O Claudio, Tore sono Ti ho svegliato? Sicuro? morbida della ragazza gli si era accucciata contro. Com
O Claudio senti, io lho deciso. Mi ritiro Eja, davve- che si chiamava, accidenti? Non moriva dalla voglia di
ro sto dicendo abbracciarla ma era piacevolmente calda e aveva un buon
Il pugile sconfitto aveva continuato su quel tono, in odore. Si era avvinghiata con le gambe e le braccia. Com
fretta in fretta, come se temesse di essere interrotto. Le che si chiama? Pia, forse? E deve essere di quelle che si av-
lenzuola attorcigliate immobilizzavano Claudio, la luce vinghiano.
gli ficcava un dito nellocchio, la nenia di Tore gli trapa- Si salutarono come due scemi. Passi per lei, che manco
nava le orecchie e un amaro in bocca riassumeva la sera- aveva trentanni, ma lui ne aveva pi di quaranta - ed
ta precedente. Ritiro di Tore per ferita allottava ripre- eccolo rispondere con un ciao! falso allegro al ciao! cin-
sa, confusione del dopo incontro, facce depresse negli spo- guettato di lei. Aveva strofinato il naso freddo ed i ca-
gliatoi, mediocre vino bianco bevuto con la giovane gior- pelli lunghi e scuri sul suo petto, annusandolo:
nalista che voleva intervistarlo. Come si chiamava quel- Mm La pelle degli uomini adulti sa di cuoio.
la? Fitta alla tempia. Forse voleva essere spiritosa. Finse di arricciare il naso,
Tore era andato avanti senza piet: Anche mia moglie come a un odore troppo intenso.
daccordo. Per adesso deppu accattai unu traballu S, sai di cuoio
Gi, doveva trovarselo un lavoro. Ma cosa sapeva fare? Da- Claudio si era sentito una valigia vecchia, piena di mal
re colpi e prenderne. di testa e di malumore. Forse per questo, quando lei ave-
Claudio aveva smesso di ascoltarlo, tanto lo sapeva gi va chiesto che ora era, aveva risposto a caso - le nove e
che Tore si ritirava. Aveva quasi trentacinque anni, un mezzo. Lei si era ritirata di colpo, come una cozza schiz-
destro che non faceva pi male e il sinistro che male non zata col limone. Com tardi! un calcio fece volare le
ne aveva mai fatto. Il meschinetto aveva iniziato a farfu- lenzuola blu scuro.
gliare che no, non dovevano cercare di farlo tornare sulla Tre minuti dopo non cera pi, inghiottita prima dalla
sua decisione - aspettava insomma che il suo procurato- porta del bagno, poi da quella dingresso. Sul pavimento
re cercasse di incoraggiarlo a continuare. - tra la doccia e la sedia dove un vestitino blu elettrico

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aveva scomodamente passato la notte - rimasero solo orme sobbalz sui binari del tram: le bottiglie saltarono tutte
grigio bagnate. insieme con un gran tintinnio, ma senza rompersi. Il ru-
Cuoio aveva ripetuto Claudio a voce alta. Era vero, i more gli fece tornare in mente quando scaricava casse di
suoi ragazzi sapevano di sudore durante gli allenamenti e bibite nei bar, da ragazzino, destate. Quanti anni fa? Venti-
magari qualcuno puzzava anche un po, ma la loro pelle cinque?
sapeva di dolce. Lui invece sapeva di cuoio. Come la pale- Come sempre aveva lasciato lauto ai piedi della citt
stra, come i guantoni, come i sacchi. Avr pure avuto un vecchia per cominciare la scalata. Camminare era lunica
bel culo, la ragazzina, ma non voleva pi vederla. Pia si sua forma di sforzo fisico. Non toccavano pi a lui gli al-
chiamava, ed era di quelle che si avvinghiano. Invece cre- lenamenti massacranti. Adesso che il portoricano aveva
deva di essere chiss chi perch era lunica donna della cit- castigato Tore, lui e Melis erano di nuovo a zero. Tore sa-
t che scriveva di sport. rebbe finito a fare il ragazzo che porta le bombole. Con
Accese una sigaretta per togliersi di bocca e dal naso le borse che aveva guadagnato non ci apriva neanche
qualsiasi odore. unedicola. Non doveva sposarsi e fare figli, con un sini-
Guard lora. Erano solo le otto e aveva unora di tempo stro cos scarso. In declino da anni, erano riusciti a tener-
prima dellappuntamento. Dopo avrebbe fatto un salto in lo in alto, risparmiandolo e centellinandolo. Pochissimi
agenzia. E nel pomeriggio in palestra: Melis, il suo socio, incontri, grandi sacrifici. Non aveva molti avversari. Or-
gli aveva detto che sarebbe arrivato un ragazzo nuovo. mai, chi cazzo aveva voglia di fare il pugile? Erano gi
Pelle fresca pens Claudio infilandosi sotto lacqua fortunati ad avere in palestra un ragazzo forte e promet-
bollente. tente come Nino. Che per doveva lavorare sulla poten-
Come sempre, mal di testa e qualche strato di pelle za, doveva migliorare la velocit col tronco e la furbizia
superficiale venivano lavati via da una doccia caldissima, nel corpo a corpo.
subito contraddetta da uno scroscio dacqua gelata. Se Raggiunse, un po ansante, il palazzo un tempo bianco
sopravviveva, era pronto per unaltra giornata. Mentre si e adesso solo grigiastro. Il portone per era ancora bello,
asciugava sent la voce di Pia lamentarsi nella segreteria. imponente. E imponendosi si apr, lasciando uscire unan-
Claudio, o hai lorologio guasto, o sei uno stronzo. ziana signora, vecchia amica di sua nonna. La salut e lei
Sono solo le otto e un quarto! sorrise.
Che vento fastidioso, oggi! Disse la signora.
Dalla grigia palazzina fronte spiaggia si era diretto Se non le piace il vento ha vissuto nella citt sbaglia-
verso il centro. La vecchia Bmw blu correva tra il porto ta, le rispose mentalmente Claudio.
e i portici, riflettendosi nelle vetrine. Un incrocio ral-
lent il traffico. In attesa del verde Claudio elimin la Del cartello affittasi rimaneva appena un triangolo gial-
musica cubana, avanzata dalla sera prima, e abbass il fi- lastro, stinto e umiliato dalla prima pioggia autunnale.
nestrino. I clacson sostituirono le maracas. La fila delle Claudio ne aveva sempre uno di riserva, insieme allo
auto si mosse di qualche metro, quindi il traffico diede scotch bi-adesivo. Era un gioco che faceva con i ragaz-
un sospiro di sollievo e riprese a scorrere. Davanti a Clau- zini del quartiere. Attacc il rettangolo rosso e si volt.
dio un furgoncino pieno di cassette dacqua minerale Sullaltra sponda della strada senza marciapiede, seduti

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sul gradino dellingresso di casa, una bimbetta e suo fra- 3
tello pi grande gi sorridevano: quello rosso non ce lave-
vano ancora. Dal davanzale di marmo di una finestra a
pianterreno un gatto grigio osservava, strabico. Claudio
aspett i suoi clienti insieme a loro.

(Melis, medio)

Il ragazzo avanzava silenzioso scagliando pugni, luo-


mo anziano indietreggiava e parlava.
Ma sei scherzando o sei sul serio? Cosa sono questi,
pugni? Pugni me li chiami? Carica il colpo, caricalo! Con
la spalla!
Le scarpe del ragazzo strisciavano sul pavimento, ogni
pugno che dava gli sfuggiva un gemito, come se il colpo
lo prendesse lui.
Ascolta, ma ne mangi bistecche? Il pugno, non per
figura che lo devi dare! Ancora, di pi, di pi la spalla!
Mamma mia mi dava ceffoni pi forti! Tienile pi lar-
ghe, le gambe. Non troppo per, che mi sembri una ba-
gassa. Destro, sinistro! Raddoppia il colpo, subito, subi-
to
Il ragazzo girava intorno alluomo anziano e gli spara-
va pugni sulle mani alzate.
Ma cosa sei, timido? Picchia, non fermarti Per se
non tieni i gomiti stretti inutile. Pi vicini al corpo
tienili Cos, sei gi stanco?
Le mani delluomo erano protette da due enormi guanti

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piatti - i guantini da maestro. Anche il naso grosso e rosso, cambiata. Due grandi stanzoni divisi da un arco e uno
pieno di venuzze, lo rassomigliava a un pagliaccio. Luo- spogliatoio con doccia. Armadietti malamente ridipinti
mo indietreggiava e parlava, parlava, parlava. Il ragazzo in bianco da Perso, lomino tuttofare. E per quanto ogni
picchiava, sudava e non pensava tanto provassero a ridipingere, rinfrescare e ripulire, cera
Dopo qualche minuto Melis smise di indietreggiare. Pa- sempre la stessa aria: due parti di idrogeno, una di ossi-
r il sinistro del ragazzo, con uno spostamento del tronco geno, una di sudore, una di cuoio. Con una spruzzata di
mand il destro a vuoto e col grande guantone parama- dopobarba daltri tempi, usato da cinque o sei tizi che si
ni rifil una sberla al suo allievo. Il ragazzo basso, magro, raggruppavano in un angolo non lontano dal ring, scam-
nero, le gambe pelosissime, sorrise allo scherzo ma si por- biandosi impressioni a bassa voce: osservando i ragazzi che
t il guantone sullorecchio, ch il colpo gli aveva fatto Melis colpiva con ordini, consigli, battute. Sembravano
male. ometti da niente e forse lo erano - ma trentanni prima li
Melis, ridacchiando, scese lentamente dal ring. Bello conoscevano come campioni: italiani, europei, del mon-
non era stato mai, n da giovane n adesso. Il naso schiac- do, olimpionici
ciato, i lineamenti grossolani e quellaria sempre scon- Melis diede uno sguardo allorologio. Claudio era in
tenta si appoggiavano su un corpo sgraziato e pesante. ritardo. Sarebbe dovuto venire anche il padre di uno dei
Gli occhi piccoli e neri erano rientrati nelle orbite gonfie ragazzi, ma non sera visto. Meglio cos, a lui non piace-
e rugose - come intanati per guardare il mondo senza far- va che i genitori frequentassero la palestra.
sene catturare. Vengono per vedere i figli prendere i cazzotti che loro
A essere brutti anche un vantaggio, diceva Melis. Brut- non possono pi dargli, diceva Claudio, che parlava po-
to me lhanno detto tante di quelle volte, sin da bambi- co ma gli piaceva fare battute. Claudio era procuratore e
no, che alla fine come i cazzotti che prendi sul ring: li organizzatore: metteva su le serate, seguiva i ragazzi per
senti, fanno male, ma te ne sbatti. Questo il pugilato: i contratti, parlava con quelli della federazione, trovava
quelli belli diventano meno belli, i brutti magari mi- gli sponsor tutte quelle cose che Melis non era capace
gliorano. a fare. Ma cosa combinava fuori della palestra, Melis esat-
tamente non lo sapeva. Affittava appartamenti, faceva com-
Quando Melis diceva queste cose, Lord Gin sorrideva e pravendite e cose cos. Claudio sosteneva che in quella
si segnava le frasi su un taccuino sbrindellato. Da anni citt non ci si poteva specializzare. A volte un qualche ti-
diceva che stava scrivendo la storia della boxe in citt, zio passava a prenderlo, uno di quelli che gli piace dare
ma nessuno aveva mai visto neanche una riga. Augusto - unocchiata alla palestra e tornarci con una donna, per
il vero nome di Lord Gin - non aveva neanche sessantan- impressionarla e farsi pi uomo. Quando sent il cigolio,
ni ma era gi bello suonato. Alto, elegante, in abito e Melis si volt.
borsalino anche destate. Sembrava che aveva avuto sem-
pre i capelli bianchi, da quanto gli stavano bene. Lo aveva detto mille volte a Perso: Olia quella porta!
Melis si lasci andare sulla sedia recuperata nella scuo- Che fastidio vedere tutti voltarsi ogni volta che entrava.
la dove era bidello. La loro palestra. Da quando lui e Quei vecchi pugili, comari che non erano altro, lo guarda-
Claudio lavevano aperta, una decina danni fa, non era vano per qualche secondo di troppo, prima di salutarlo. E

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Melis aveva sempre quellaria che vuol dire: Era ora che lincontro in due riprese E poi gli piace troppo gioche-
arrivassi! Il vecchio era fatto cos: per lui Claudio conti- rellare, tutte quelle finte, pare un ballerino!
nuava a essere un suo allievo, anche se da anni le loro Il vecchio cominciava a scaldarsi, borbottando con quel-
firme convivevano alla pari sotto contratti e cambiali. la voce aspra che grattava le orecchie.
Al suo ingresso anche i ragazzi smettevano di muover- E poi troppo distratto! Dovrebbe concentrarsi di
si e cominciavano a fissarlo, come aspettandosi che gli pi. Vedi com finito Tore. Allinizio era troppo convin-
aveva combinato lincontro per il titolo. E Perso si avvi- to di essere chiss chi. E ogni volta che ha perso ha dovu-
cinava subito con lo sguardo soave e il portacenere in to ricominciare da capo. E se non hai un altro lavoro un
mano, per fargli spegnere la sigaretta: proibito fumare. incubo. Ma tu gi le sai queste cose!
Mario, lalgerino, picchiava il sacco. Se non imparava S, Claudio quelle cose le sapeva, per fra un mese
a girare la mano quando colpiva, prima o poi si sarebbe cera lincontro.
fatto male. I gemelli, due ragazzini, saltavano la corda. Per essere pronto pronto, fisicamente. Lhai visto
Si davano da fare ma fra tutti e due non cera abbastan- anche tu! Ma deve concentrarsi, senn lo mettono gi
za stoffa da farne una canottiera. Perra si allenava davan- anche quando fa i guanti. Io non lo so se il caso di insi-
ti allo specchio facendo mille smorfie, come se volesse stere adesso, bisogna che torni tranquillo.
provocare la propria immagine riflessa. Contati altri tre Lo sguardo di Melis segu il ragazzo che continuava ad
o quattro ragazzi e un paio di adulti, che andavano per agitarsi di fronte allo specchio: O Perra, ma tu cosa ci
tenersi in forma, si potevano tirare magre somme. Clau- vedi davanti a te: un pugile o una scimmia?
dio si avvicin a Melis. Claudio ci vedeva una scimmia che non dava nessun
Nino non si visto? segno di evolversi in un peso gallo appena decente. Quan-
Problemi in famiglia. Quel gaggio del fratello, come do vedeva Perra che cercava di spaventare lo specchio con
cazzo si chiama movimenti inconsulti, Claudio faceva il tifo per limma-
Luigi. gine riflessa. Prima o poi, lui ci sperava, avrebbe seduto
Lha fermato la polizia ieri notte ha telefonato la Perra con un gancio.
mamma e Nino schizzato via. Mise in tasca una mano per prendere una sigaretta ma
Un ottimo superpiuma, Nino - veloce, agile, bello da incroci lo sguardo di Perso e ci rinunci con un sospiro.
vedersi. S, gli mancavano castagna e cattiveria, ma quel- Si accorse che era entrato un ragazzo. Chiss come, lui la
le erano cose che Melis poteva aggiustare. La famiglia, porta non laveva fatta cigolare. Non alto, raccolto, solido.
invece, chi poteva migliorarla? Un fratello mezzo tossi- Una statua di granito, ma con le parti della statua che in
co, mezzo delinquente, tutto scemo. E neanche il fatto genere si levano. Non era solo muscoloso, ma anche cos
che la madre fosse una vedova impasticcata faceva di lei massiccio che sembrava non si potesse muovere. E invece
uninteressante dark lady. Come se non bastasse la ragaz- avanz, cercando di capire con chi doveva parlare. Comin-
za di Nino, Maddi, lo tirava scemo: voleva sistemarsi, lei. ci a fissare lallenatore e il procuratore e gli si avvicin.
Dobbiamo risolverla questa storia. Adesso che Tore Signor Melis? Signor Claudio?
non c pi, tocca a Nino. Basta che migliori il destro.
Eh, Nino picchiatore non , non ce la far mai a finire Melis gli aveva parlato senza complimenti, con voce e

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accento ruvidi - come se le vocali fossero consonanti e le facendo cominci a istruire il ragazzo, elencando la nomen-
consonanti una raspa. clatura degli attrezzi e indicando il loro posto, precisan-
Ti manda Carboni? dogli cosa poteva e non poteva fare, e a che ora, presen-
Eja. Mi chiamo Giuseppe. tandogli i ragazzi che si allenavano.
Accento dellinterno, ma non era facile capire da dove Melis cerc il parere del socio con uno sguardo, ma
venisse. Claudio si strinse nelle spalle. Aveva notato che questa
Ma sei dilettante, no? volta il nasone serio e la voce da carta vetrata di Melis
Federazione francese Vivevo in Corsica. Ma ades- non avevano intimorito il ragazzo. Che non aveva mai
so devo passare professionista qui, ho il nulla osta. esitato, mai abbassato lo sguardo. Pallido, riccioli neri,
Mostr un foglio tirato fuori dalla tasca del giubbot- occhi verdi, fasciato in un giubbotto verdognolo e jeans
to. Avr avuto ventanni eppure sembrava pi vecchio. stretti sulle cosce forti.
Cos raccolto in se stesso che sembrava un concentrato Giuseppe stringeva la mano ai ragazzi che avevano le
di giorni duri. Melis guard appena il documento, come mani libere o solo fasciate, mentre gli altri lo salutaro-
non volesse impegnarsi. no alzando i guantoni.
E sei sicuro di continuare?
Certo. Guardi che sono forte. Picchio anche quelli il Lo spogliatoio era in realt una specie di corridoio stret-
doppio di me. to stretto, ricavato con una tavola di compensato dipin-
Ah, ti piace picchiare? ta di bianco. Appendiabiti di varie forme tenevano con
No. Solo se mi scocciano. un dito jeans, camicie dal collo non pulitissimo, qualche
Ma in Francia l te lhanno detto che ci vuole disci- giubbotto di pelle. Due armadietti di metallo, in un ri-
plina? piano una cassetta del pronto soccorso. Pugili appiattiti
Eja. al muro, i capelli neri come la pece, tirati indietro col
Cosa dicono a casa che vuoi fare il pugile? gel, lo sguardo indeciso tra minaccia e stupidit. Ogni
Sono da solo. tanto, invece, una faccia bella, fiera, da attore. Accanto
E come vivi? cera un piccolo ufficio, dove Claudio entr per cercare la
Lavoretti muratore. copia di un contratto.
Fumi, bevi o altro? Ecco, gli abiti li appendi qui.
Niente. Mangio, mangio molto. Anche Perso aveva una voce roca, ma mite.
E da quanto sei fermo? No, non lasciarli sulla panca, Melis sincazza se c
Un anno e mezzo che non combatto E sei-otto mesi disordine.
che mi alleno poco. Claudio sorrise pensando a come Perso fosse diventato
una vecchia zia e si affacci per fare una battuta.
Claudio si accorse che Melis non sapeva come prende- Giuseppe stava guardando lomino: senza malanimo ma
re il ragazzo, blocco di pietra che non dava appigli. Il freddamente, tanto che Perso era imbarazzato. Dopo qual-
vecchio in genere capiva subito se uno avrebbe dato pro- che secondo il ragazzo sembr decidere che lometto non
blemi. Lo mand negli spogliatoi con Perso, che strada esisteva. Con quel maglione blu a collo alto vecchio e

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malandato, quei denti sparsi a caso in bocca e la barba di 4
qualche giorno, era solo un attrezzo della palestra.
Claudio, con una cartella in mano, rimase ad osservare
senza essere visto. Giuseppe gli mostrava la schiena. Si
era levato il giubbotto e quando sfil la maglietta bian-
ca rimase a torso nudo. Pelle bianca, molti nei sparsi a
caso, soprattutto sulla spalla destra, pochi peli sul petto,
dove lo sguardo di Perso sincant per un attimo, incu-
riosito. Giuseppe si volt per tre quarti e anche Claudio
vide la macchia rosso violacea che gli copriva tutto il pet-
torale sinistro. Come se gli avessero lanciato contro un
pomodoro, tutto intorno alla macchia cerano schizzi di
nei rossastri.
Ebb? Fece il ragazzo e Perso scosse la testa, come
a scusarsi. Contrariamente da come Claudio si aspettava,
Giuseppe non aveva i muscoli molto in rilievo e la bian-
chezza della pelle dava quasi lidea di mollezza. Per qual- Claudio aveva assoluto bisogno di una gazzosa allun-
che attimo rimasero immersi tutti e tre in una curiosa gata con minerale frizzante e con un limone spremuto
immobilit. Le corde battevano ritmicamente sul pavi- dentro - il suo alka-seltzer personale. Stufo marcio della
mento, botte sincopate colpivano il sacco, le suole delle palestra, dei suoi rumori e del suo odore, evit anche il
scarpette strisciavano sul ring e tutto questo accompa- baretto vicino, frequentato di sicuro dai commenti sulla
gnava la cantilena di Melis, poco pi che sussurrata: sconfitta di Tore. Melis gli aveva chiesto di vedere un
Destro, ancora destro, poi sinistro montante sini- po di conti. Per digerire quelli e le scamorze che frequen-
stro sulla destra e poi sulla sinistra tavano la palestra: altro che gazzosa! E Nino, la sua pro-
Il ragazzo mosse lo sguardo di un millimetro e con la messa, sembrava gi un debito.
coda dellocchio vide Claudio: Sinoltr a piedi nel brutto paesone pieno di palazzine
Dammi una corda. grigie e gialle, tenuto appeso alla citt da uno stradone e
Perso, che ce laveva gi in mano, gliela pass. Con da un fiume di traffico. Case nuove gi malandate, palaz-
quella in mano, Giuseppe lasci gli spogliatoi. Pass da- zine ignoranti grigie e gialle di piastrelle ed alluminio,
vanti a Claudio senza guardarlo, poi spezz il gruppetto negozi con insegne in un inglese che nessun inglese capi-
degli ex pugili, che lo osservarono curiosi. Giuseppe li rebbe mai.
guard a sua volta, senza espressione, freddo come un pe- Un lato della strada si apr su un intero quartiere la cui
sce. Come se volesse fargli passare la voglia di parlargli. costruzione era stata interrotta parecchio tempo prima.
Non sar un tipo facile, pens Claudio. Eppure, anche Interi condomini ormai agonizzanti, con mattoni rossi
se non sapeva perch, gli piaceva. sanguinanti qua e l - spuntoni mozzati e arrugginiti
pendevano da pilastri mai finiti. Sembrava il paesaggio

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della sua vita trascorsa. Una grande prateria selvaggia, e fare qualche passo sul ring per essere gi al meglio, una
bonificata e spianata in gran parte, dove per tutto era cosa che sorprendeva sempre Melis. Come facendo la cor-
rimasto allo stadio iniziale. Un passato senza piano rego- da, entrava al volo nellincontro e combatteva sciolto. A
latore e senza licenze - una citt fantasma che Claudio pensare se ne occupava il corpo. La schivata era un passo
stesso frequentava il meno possibile. di danza, il colpo una questione di equilibrio e precisio-
La porzione di prateria che ancora gli rimaneva era ne. Per fare male i piedi dovevano essere ben poggiati ed
probabilmente vasta - tutti longevi in famiglia - ma uno equilibrati, la spalla doveva girarsi velocemente Biso-
sguardo acuto sarebbe riuscito ad abbracciarla quasi com- gnava aprirsi la strada con il sinistro, toccare, toccare, poi
pletamente. Un futuro da lottizzare fra pochi interessi, mettere il destro a segno miravi, miravi, miravi e poi
qualche piacere, pochissimi amici e familiari. E la pale- colpivi. Vam! Con scioltezza, come far partire colpi di
stra. fucile.
Fatto cos, il pugilato gli veniva facile.
Era cresciuto in una piatta cittadina. Quando aveva Sarebbe rimasto volentieri dilettante per tutta la vita.
compiuto quindici anni si era trasferito con la famiglia Adesso lo sapeva, sarebbe stato pi felice. Ma era troppo
nel capoluogo. Il complesso del paesano gli era rimasto bravo per farlo, nessuno glielo aveva proposto e nemme-
per anni. Forse lo stupore di essere arrivato in citt lo aveva no lui ci aveva mai pensato. Doveva guadagnare e ci do-
appagato per molto tempo - cos non sent il bisogno di vevano guadagnare, su di lui. Anche questo laveva capi-
preparare progetti per il futuro. Anche la sua carriera di to solo molto dopo.
pugile - uno degli edifici inconclusi - laveva iniziata e Passare professionista era stata tutta unaltra cosa. Pote-
terminata quasi per caso. Non faceva parte di un piano. vi essere bravo, elegante, tecnico - ma se non mettevi uno
Gli piaceva farlo e basta. Almeno finch era rimasto fra i gi, in molti storcevano la bocca. Era stato costretto a ca-
dilettanti. Tornei, titolo regionale, campionati italiani, pire, per la prima volta, che un incontro si affronta sapen-
europei Era tutto organizzato, un combattimento si do cosa fare in ogni attimo. Per questo i grandi campio-
succedeva allaltro, lui doveva solo allenarsi e battersi. ni possono prevedere a che ripresa vinceranno. Se conosci
Passava ore a correre, a colpire il sacco, a fare la corda - la tua forza e lavversario, puoi preparare un piano e sape-
esercizio nel quale tutti i campioni erano stati campioni. re, pi o meno, come e quando lincontro finir. Sesto
Lo chiamavano Fred Astaire perch la corda raggiungeva round, per esempio Sai che per tre round laltro attac-
una velocit tale da farla schioccare per terra come un cher e sprecher energie, poi due round in cui prenderai
tip-tap. Prendeva subito il ritmo e per qualche minuto il sopravvento e comincerai a demolirlo. Cos al sesto ter-
era quasi come volare dentro cerchi perfetti - ad ogni r la guardia troppo bassa per la fatica, non avr pi rifles-
salto moltiplicando il mondo per 3,14. Toccando la terra si e allora destro-sinistro, se occorre un altro destro e buona-
con la punta dei piedi dimenticava se stesso e si sentiva notte.
leggero leggero. In quei momenti era immateriale, imbat-
tibile, immortale. Non era nemmeno riuscito a concludere per il vecchio
Sapeva che lincontro sarebbe durato tre round e in quei appartamento. Che pure un tempo era stato bello, impor-
nove minuti ci metteva tutto. Gli bastava sentire il gong tante. In cima alla collina pi alta della citt, allultimo

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piano. Il porto, il golfo, gli stagni e la linea azzurra dei primo semaforo allung la manciata di vecchie mille lire
monti in fondo: si vedeva tutto. Centoventi metri quadri, ad un lavavetri. Scese davanti a casa e sincant a guar-
un bagno decoroso ma vecchio (antico, diceva ai clienti), dare un aereo che salzava lento sopra il mare. Il maestra-
una cucina con piastrelle bianche e nere, una camera da le ne aveva portato via il rombo e nel silenzio celeste
letto bella grande, con mobili massicci. La sala era molto sembrava che fosse il vento a tenerlo per aria - un aqui-
ampia e luminosa. Cercate dimmaginarlo rinfrescato, abita- lone.
to, con mobili moderni. Ma i clienti volevano usare lascen-
sore, non limmaginazione. Quattro piani a piedi tutti i
giorni erano troppi. Cos anche quella volta lo spettacolo
aveva deluso la coppia in visita - le tapparelle si erano ab-
bassate mestamente, come un sipario davanti ad un pub-
blico che ha fretta di scappare.

Un barista anziano, con la testa calva e lucida, gli pre-


par il drink e torn a fissare la strada. Sul frigo dei ge-
lati cera il quotidiano. In prima pagina appena un tito-
lino: Non ce lha fatta, sopra la foto di Tore con locchio
pesto. Allinterno un breve articolo di Pia. Tore si era ar-
reso allet pi che allavversario - dalla palestra di Melis
sarebbero usciti presto altri talenti - il nome di Nino -
una breve intervista a Claudio - vecchia speranza della boxe
cittadina.
Gi che cera poteva scrivere che sapeva di cuoio, quella
stronzetta. Non lavrebbe mai pi scopata, cos imparava.
Non gli piaceva nemmeno. Andare a letto con donne che
non ti piacciono deve essere un sintomo di senilit.
Allung diecimila lire al pelatone: per calcolare il resto
la fronte gli si corrug come il fondo di una vecchia borsa
di pelle. Claudio si ritrov in mano un po di biglietti da
mille, vecchi e scritti con insulti che lo offesero.

Guid veloce verso la citt, come se scappasse. Qual-


cuno gli fece i fari. Era gi buio e lui si era dimenticato
di accendere i suoi. Mentalmente stava compilando una
lunga lista. A sinistra le cose che voleva, a destra quelle
che non voleva pi. La seconda era molto pi lunga. Al

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5

(Perso, mosca)

Aspettare lautobus gli piaceva. Era bello, anche dopo


mezzora in piedi o seduto sui gradini della chiesa, vede-
re il rettangolino illuminato col numero, l in fondo alla
discesa. Finalmente. Come quando da bambino arrivava
il pullman per il mare, tutto celeste, con la scritta SITA
in bianco.
Lautobus si fermava proprio per te, spalancandoti le
porte.
Perso se ne saliva col mazzo di rose strette sotto brac-
cio, sceglieva tra i tanti posti vuoti e si sedeva. Era ormai
notte.
Lautista ripartiva in salita: due o tre borse di plastica
piene di verdura, quelle della signora che lavorava al super-
market, scivolavano indietro. Anni, che prendevano lo
stesso autobus.
Da un po di tempo ci salivano anche quei filippi-
ni, dovevano essere. Suoi concorrenti, o colleghi, perch
anche loro avevano le rose da vendere nei ristoranti. Ne
salivano uno o due ad ogni fermata - con mazzi di rose
pi corte delle sue, avvolte in fogli di giornale bagnati.

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Uomini giovani, sottili come acciughe, i capelli neri pe- pensando a chiss quali pensieri. Perso rimetteva a posto
trolio. Certi signori, quando salivano sullautobus, li guar- le corde, che i ragazzi a volte le sbattevano qua e l Non
davano un po meravigliati. Secondo Perso pensavano che che ci fosse mai troppo disordine, perch Melis si arrab-
lui era il capo, perch si vedeva che era di qua e perch biava se vedeva che i ragazzi facevano carrsciu metten-
aveva le rose pi belle e avvolte nel cellophane. do le robe al posto sbagliato Come aveva detto al ra-
Lautobus si arrampicava su una salita molto ripida. gazzo nuovo, quello con la macchia rossastra - una vo-
Volare in aereo doveva essere un po cos - tutte le luci glia di vino? - mai laveva vista una cosa del genere.
della citt sotto di lui, lo stagno illuminato dalla luna, La sera, quando tutti andavano via, Perso appendeva i
la citt vecchia lontano, poggiata sopra quella moderna. guantoni nella sbarra: pendevano a decine come salami,
La donna del supermercato scendeva alla prima ferma- consumati e spellati sulla pelle testarda di tanti ragazzi.
ta dopo la salita. A volte ad aspettarla cera un uomo: Marrone neri bianchi celesti - quelli celesti marca Leone
bassotto, un giubbotto di pelle stretto stretto, la sigaret- un tempo li usava Claudio.
ta in bocca e le mani in tasca. Salutava la donna con un Se lo ricordava Claudio, era un peso welter tutto nervo-
grugnito e - senza aspettare che lei scendesse, senza pren- so, scattante Lo chiamavano Tzirighedda, lucertola
derle le borse - si avviava, con la donna che gli trotterel- pareva sonnecchiare per un paio di minuti poi Zac!
lava dietro facendo dondolare le borse. Aveva un bel diretto e lo caricava ben bene, con i piedi
Lo sguardo di Perso li seguiva per qualche metro. Non piantati in terra per dare pi forza Dicevano che aveva
si vergognava di essere invidioso: pensava anzi che fosse il pugno del medio Almeno, cos dicevano.
un nobile sentimento, linvidia. Una franca ammissione Per ultimo Perso riordinava gli spogliatoi e passava lo
dinferiorit. straccio un po dappertutto. Il lisoformio gli pizzicava il
naso e finiva sempre per tirare su col naso. Oltre questo
La testa ed i pensieri cominciavano a dondolarsi per il non che aveva molto da fare. I ragazzi lo salutavano
sonno. quando entravano e quando uscivano, con la pelle tutta
Si alzava prestissimo e andava dove cera bisogno. Cera- lucida e i capelli neri tirati indietro col gel.
no un paio di imprese che lo chiamavano per macerie da Quando finiva, di sera gi tardi, Perso si cambiava -
sgombrare, oppure traslochi o cose cos. Quando andava metteva una camicia azzurra con motivi di un azzurro pi
con limpresa era meglio, perch a volte gli offrivano il scuro. Completava con una bella giacca scura che era stata
pranzo. di Claudio. Uno di quei giorni avrebbe dovuto chiedergli
Di pomeriggio invece toccava alla palestra. Era sempre un grosso favore, a Claudio. Forse domani?
il primo ad arrivare, tutto contento di aprire il portone, Le rose erano nel vecchio frigorifero. stato Melis a
entrare in cortile - cera sempre il cane giallo che lo salu- dirgli di tenerle al fresco, senn si sciupavano. Melis era
tava dal balconcino del primo piano. sempre borbottando, con quella voce di ghiaia, per gi
Per prima cosa spalancava i finestroni per arieggiare. era bravo. Non si dimenticava mai di ricordarglielo, che
che girava poca aria, soprattutto destate, e il sudore dei le rose erano nel frigo.
ragazzi rimaneva in giro. E Claudio fumava sempre, e lo
sapeva che non si potrebbe! Ma Claudio cos, sempre Lautobus arrivava in centro, affaticato e ingombrante,

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stufo di farsi strada tra motorini maleducati, sensi unici, 6
auto in doppia fila. Riprendeva finalmente velocit sul
lungomare ma qui ogni volta Perso ne interrompeva la
corsa suonando il campanello.
Con le sue rose si infilava dietro gli eleganti palazzi sul
lungomare, che come fondali di cinema nascondono la
realt di viuzze salmastre, case malmesse, tenute insieme
dagli odori che vengono fuori da ogni buco. Laroma
dolciastro della trattorie che preparano i gamberoni arro- (Maddi, supermosca)
sto; quello acido-vinoso che esce dalle bettole e dai circo-
li dei tifosi di calcio; i profumi acuti delle prostitute di
colore.
Lometto alzava lo sguardo: l cominciava la salita che
lo portava verso uninsegna illuminata - il Caravan.

Nel momento in cui Perso apr la porta, Maddi poggi


il microfono su un tavolino, sorridendo ancora ai pochi
applausi. Scese i tre gradini del palco, accompagnata da
una musica registrata. Aveva voluto finire con un pezzo
che le piaceva molto - ma non adatto per quella gente. E
quella sera Alberto, il suo accompagnatore, aveva le dita
di gesso.
Anche se fosse stato grande il doppio, il Caravan sareb-
be comunque stato troppo pieno. Ed era solo marted. Si
avvicin al banco e Italo, il proprietario, le vers della
birra in un bicchiere da champagne, urlandole i compli-
menti per il blues.
di Etta James Cio, lho sentito fatto da lei La
conosci? Non che sia piaciuto molto
Il pizzetto nero nero di Italo compensava la pelata, il
sorriso era quello di chi ne aveva viste tante. Le lasciava
cantare quello che voleva: in genere canzonette di moda,
ogni tanto anche qualcosa di pi raffinato.
Quel brano glielo aveva suggerito un tizio che laveva
sentita cantare. Un giornalista sui cinquanta - le aveva

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offerto da bere e poi le aveva chiesto di passare da lui, per andarono in pizzeria, dove Nino si allen in un altro
sentire qualche canzone. sport. Come palline da golf, i suoi sguardi attraversava-
Cera andata, lui le aveva fatto ancora un po di compli- no la tavolata e finivano nella scollatura di Maddi. Buca.
menti, le aveva detto che poteva fare anche di meglio. Nino aveva poco pi di ventanni, come lei. Faceva ogni
Maddi era molto contenta, cantare le piaceva. Il tizio le cosa come se tutto fosse una fatica. Gli parlavi e rispon-
aveva fatto sentire voci fantastiche, americane, sudame- deva - non prontamente - strascicando le parole con un
ricane, africane Lui le aveva suggerito dei pezzi adatti forte accento di periferia, gi strascicato per conto suo.
alla sua voce, passandole qualche spartito e, visto che Anche sul ring sembrava non avesse n troppa fretta n
cera, la mano su una coscia - le aveva cercato cose, in- troppa voglia. Balzellava, roteando sempre il busto, e ogni
somma. Lei era stata brava: laveva fatto stare buono sen- tanto allungava un pugno, ma sembrava lo facesse solo per
za offenderlo. Lui aveva riso, si era messo al pianoforte e far contento Melis, che allangolo continuava a pungolar-
aveva cominciato a suonicchiare. lo. Difficilmente prendeva un colpo - ma a lei non piace-
In fondo era stato carino, non era poi male e quasi va vederlo combattere.
quasi Maddi stava per ripensarci. Gente educata non le Arriv al banco. Sotto lo sguardo di Maddi, salut Italo
capitava spesso. Anzi, al locale, specie il sabato sera, cera con un cenno del capo: Me la di una birra? Solo allo-
la fila di gaurri che pensavano di poterla invitare a bere ra si volt verso la sua ragazza.
quando volevano. Per carit! Era andata via abbastanza Ih, che duro! Prima da bere e poi le donne. Sorri-
tardi, avevano persino canticchiato insieme il brano di dendo, lui le accarezz una guancia. Maddi cominci a
stasera. S, era l l per starci, ma poi si era accorta che lui lamentarsi: perch lui arrivava sempre dopo che lei aveva
sorrideva per come lei pronunciava la canzone in inglese. finito di cantare?
E allora: niente - non ci sarebbe andata a letto. Cos im- Sono in motorino, mica in elicottero, e si rituff
parava a sapere tutto. nella birra.

Maddi sorrise, vedendo Nino che entrava, con la solita Si spostarono in una specie camerino degli artisti, un
smorfia che faceva appena sentiva il fumo e il rumore del ripostiglio con uno specchio e un tavolinetto, un antiba-
locale. Era bello, Nino. Bruno come lei - ma sottile, gno in pratica, con qualche manifesto attaccato mala-
tutto nervi. Veniva avanti tra i tavolini, portando la sacca mente: estate jazz, Ray Charles in concert, Pino Daniele
in spalla. L Nino era completamente fuori posto. Lui qui e Battiato l
stava bene in palestra, quando si allenava. E a letto, le Hai saputo di Luigi? Le chiese Nino. Maddi usc
poche volte che ne trovavano uno per fare lamore. In dal gabinetto, accompagnata da un trionfale sciacquone.
qualsiasi altro posto era impacciato. Non rispose subito e si sedette davanti allo specchio.
Maddi laveva sfilato da sotto il naso a sua cugina Sospir.
Clelia, che laveva accompagnata a vedere un incontro di Cosha combinato, adesso?
pugilato. Di pugilato Maddi non ne sapeva nulla nulla, Nino parlava appoggiato allo stipite: Lhanno ferma-
e si era pure annoiata. Ma quel ragazzo che sembrava to con un po di roba poco, ma lhanno trattenuto
danzare sul ring le era piaciuto. Per festeggiare la vittoria Nino, se lo mettessero dentro quel callone, male non

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gli fa Un paio di mesi, cos magari si calma meglio ticando qualche fanculo, infine salire sul motorino e met-
per te e per tua madre, almeno. Vi mettete lanima in pace. terlo in moto.
Maddi smise di parlare per rimettersi il rossetto e Nino Nino tutto questo lo fece benissimo. Peccato che dovet-
ne approfitt. te rientrare nel locale per recuperare la borsa da ginnasti-
Mamma cos piena di psicofarmaci che ormai non ca. Quando usc di nuovo, per, incontr Claudio.
gliene frega pi niente. Sono io che devo pensarci
No ascolta, lo interruppe lei rimettendo il rossetto
in un necessaire regalo di Donna Moderna, tanto non
puoi farci nulla, lui che si fa, che vende, ruba eccetera.
Tu fatti i cazzi tuoi.
Ma se succedesse a tua sorella? Eh? E io ti dicessi di
farti i cazzi tuoi?
Gli argomenti erano quasi sempre gli stessi: la famiglia
di Nino, la voglia di Maddi di avere una vita normale
con lui, non dico di sposarci ma almeno andarcene a
vivere insieme. Ma quella sera Maddi si rese conto - final-
mente, di colpo e molto lucidamente - che si era stufata.
Mi sono rotta le palle. Non voglio parlare di tuo fra-
tello. N di tua madre. E cosa sono, il confessore? Avvo-
cato sono? No. Arrivi e non mi baci nemmeno No,
adesso lascia stare Adesso te ne vai a casa tua. Oppu-
re me ne vado io. Anzi, ciao.
Afferr la borsa e la maniglia della porta insieme ed usc
al volo, incrociando e quasi facendo cadere i ragazzi che
riportavano in cucina i piatti sporchi. Nino rimase l,
come un coglione.
Nessuno - a scuola, in casa o alla tiv - gli aveva mai
spiegato come comportarsi in questo specifico caso. Luni-
co che gli spiegava cosa fare, ormai, era Melis. E Gola-
di-Raspa diceva che quando prendi un buccicone bello
forte proprio a fine round, devi recuperare la distanza o
aggrapparti allavversario, respirare bene, far finta di
niente, stare calmo per i secondi che restano, attraversa-
re la sala del Caravan come se niente fosse - anche se ti
guardano perch evidentemente Maddi, cogliona, pas-
sata come unisterica - uscire ed arrivare allangolo mas-

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7

Da mezzora Claudio beveva, parlava e succhiava siga-


rette. Intorno una nuvola di fumo e di vodka e di te lo
dico io.
In un certo senso un bene che Tore abbia perso, da
cinque anni in palestra si pensava solo a lui. bravo ma
Cazzo, ogni volta, quel primo round sempre chinato
con la testa in avanti. Non da vincente fare cos. vero
che poi si scioglieva ma accidenti, ci faceva passare tre
minuti dinferno, a Melis e a me. Adesso ci sei tu, capi-
to? Lo colp col dorso della mano sul petto.
S
Non sei convinto? No, altri pugili con i complessi non
ne voglio! Allenarti di pi, non basta. Devi concentrarti!
Gi lo so, Claudio, ma sono troppo incasinato
Ah, che lagna, che narddia! Il campidanese strascica-
to, il lamento pronto in tasca! Claudio non ne voleva pi
sentire!
Sarai un grande pugile, fra poco il titolo italiano.
Hai una bella ragazza Beh, perch fai quella faccia?
Cosa c?

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Quel cretino aveva i lucciconi agli occhi. Claudio ab- Gli amici suoi erano figli di pap, gente cos. Aveva-
bass la voce e strinse il braccio del ragazzo. no la mia et ma sembravano pi piccoli. Con la ragaz-
Di che ti accompagno. za, i primi tempi, una meraviglia. Lei veniva ai miei
Uscendo urt una donna che stava entrando, una bella incontri - gli ultimi due o tre. Io invece andavo ad ogni
mora. Si scus e ne approfitt per guardarla negli occhi. suo concerto. Al decimo per ho cominciato a romper-
Lei sorrise, come se lo conoscesse o come se volesse attac- mi Era un concerto violino-pianoforte Un duo. Do-
care discorso - Claudio rimase un attimo appeso agli oc- po dieci minuti mi sono accorto che tifavo per il pia-
chi di lei. Plop! La donna si stacc dallo sguardo a vento- noforte. Non sopportavo pi il suono del violino. stri-
sa di lui e si diresse verso un tavolino, sola. dulo. Magnifico strumento, ma non va daccordo con le
mie orecchie In pi me la sciroppavo anche quando
Lauto filava silenziosa verso il quartiere dove abitava provava. Hai mai sentito un violinista che prova? come
Nino. Poco traffico - Claudio guidava piano, col finestri- se ti tirassero i peli dei coglioni per suonarli per larchet-
no mezzo aperto. Lo sapeva, lo sapeva: stava straparlando to.
e quasi si dava fastidio. Era pi che sazio di se stesso. Non qui Claudio, gira pi avanti
Parlava, parlava e si ascoltava annoiato, le orecchie tenu- Una volta che facevamo lamore, anche la sua voce
te aperte dallalcool e da una rabbia depressa. Guard mi sembrata stridula. Tutta quella musica classica e
Nino che cercava una stazione radio per sentire i risulta- Mozart e Beethoven, e poi quando mi chiamava da una
ti delle partite di calcio. La ragazza laveva maltrattato. stanza allaltra di casa sua sembrava
Ormai in palestra era una barzelletta. Quella ha una Come Melis?
faccia da schiaffi, diceva Melis di Maddi, ma di quel- Peggio! Melis come una lima, lei come i gessetti
le che li danno, non che li prendono. sulla lavagna! Poi mi sono accorto che aveva labitudine
Per affrontare largomento Claudio cominci a raccon- di sbattere le porte. Una porta si chiude, non si sbatte.
tare di quando era andato vicino a sposarsi. Ci sono due tipi di donne: quelle che accompagnano la
Era figlia di un direttore di banca Mi sembrava porta e quelle che la sbattono.
proprio carina. Bella. Accidenti, lho incrociata un paio Allora lhai mollataaaaah! Sbadigli Nino.
di sere fa, diventata una tinozza. Allora suonava il vio- No, la storia andava avanti. Dovevamo sposarci. Io
lino, adesso non so. Io ero tutto incantato. Mi sembrava pensavo, beh, mica andr avanti molto con sto concer-
chiss cosa. Sai, io figlio di baristi La musica, larte, la to, si trover un lavoro! Ma no, il violino era la sua vita!
cultura, un bel paio di tette - s, ero cotto! Caro mio, Facevi ancora il pugile?
anche la dote aveva. Un bellappartamento in centro. E Stavo smettendo, ti ho detto. Ma mi ascolti?
piacevo ai genitori, sai? Erano fermi davanti a un portoncino dalluminio. Ol-
Nino rinunci a sapere che cosa aveva fatto la sua squa- tre mezzanotte: in tutto il palazzo cera solo una luce
dra. Gli toccava ascoltare il resoconto della partita Clau- accesa, come un occhio che lottava per rimanere aperto.
dio-Rosangela. Le finestre dei palazzoni del suo quartie- Claudio abbass completamente il vetro. Laria fresca era
re erano quasi tutte buie. I fari illuminarono un grup- piacevole.
petto di ragazzini e di motorini. Non cera luna. Era tutto pronto, eh! Labito, la lista degli invitati

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Cera pure il posto in banca per me. Ma allultimo ho cavallo che riportava a casa il padrone ubriaco, o ferito.
avuto paura. La berlina storna. In testa, semiaffogato nella birra, si
Nino sbadigli: Insomma, le musiciste non vanno agitava il dubbio che il ragazzo non avesse capito gran-
bene per i pugili. ch della lezione che gli aveva impartito.
Claudio scart lidea di raccontargli la storia di Edith Forse Nino nella sua stanza - diceva il dubbio lottan-
Piaf e Marcel Cerdan: non era adatta, troppo triste. do per tenere la testa fuori dalla birra - forse prima
Maddi una ragazza in gamba. Il problema che passato in soggiorno e ha dato unocchiata alla madre
deve saper aspettare. Per questo, se vuoi farcela con lei, rintronata dal Lexotan, dai dispiaceri e dal Costanzo
impegnati di pi. Prima riesci a guadagnare bene, pri- Show. Forse seduto sul letto, al buio. E magari vorreb-
ma ve ne andate a vivere insieme. be Maddi per farsi coccolare senza parole, invece di
Nino sbadigli, cercando la maniglia per uscire. perdere tempo ad ascoltare chi va in giro a insegnare la
Ma secondo te la devo mollare? vita. Forse si toglie solo le scarpe e si butta una coperta
No, per carit, non te lo direi mai. A me Maddi pia- sulla testa, addormentandosi quasi subito.
ce. Ma il problema : riesco a concentrarmi abbastanza Un rutto nebulizz il dubbio, mentre Claudio apriva la
su quello che devo fare? porta di casa.
La domanda rimase sospesa per qualche secondo.
Tu? Chiese quel callone di Nino, che non beveva
mai due birre di fila ed era pi che cotto.
Tu Nino, tu. Riesci a concentrarti ogni giorno su
quello che devi volere e cio il titolo italiano? Cosa ti
distrae? Se ci tieni a quel titolo, pensaci. E poi ne ripar-
liamo. Vai a dormire, vai, e da domani basta con la birra.
Nino finalmente apr la portiera e sgusci fuori.

Ripart piano. Sulla luce accesa nel palazzone cal una


palpebra. Claudio era soddisfatto di se stesso, adesso.
Aveva detto quello che doveva. Si era interessato della
vita di Nino per dirigerla verso lunica cosa che contas-
se davvero, il titolo italiano. La birra gli sal su. Strano,
a volte si beve troppo eppure la gola rimane secca. Trop-
pe sigarette, troppe chiacchiere senza filtro. Non cera
abituato. Accost vicino allo stop che portava fuori dal
quartiere. Scese e fece la pip. Due ragazzini tagliarono
la curva in motorino e gli urlarono qualcosa. La mano si
Claudio svolazz nel buio, mandandoli a farsi benedire.
Guid in modo automatico, come se lauto fosse un

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8

Nino ripens a quella serata, qualche giorno dopo. Clau-


dio era il fratello che avrebbe voluto avere e Nino capiva
che si preoccupava per lui. Ma in genere era di poche paro-
le, beveva poco e non dava troppa confidenza. Il ragazzo
elaborava questi dubbi e contemporaneamente prendeva a
pugni Melis.
Destro, ancora destro, poi sinistro Bam! Bam!
Bam!
Sinistro destro, sinistro destro, due volte a gancio
sinistro. Nino esegu, ma in ritardo. Montante
destro, sinistro sulla destra e poi sulla sinistra Puf!
Puf! Puf!
Melis abbass le braccia scuotendo la testa.
Ma coshai che sei cos spuligato? Nino si ferm,
poggiando un braccio alle corde. Aveva la testa vuota, a
parte le cose dette quella sera.
Non riesco a concentrarmi
E gi me ne sono accorto. E perch? Si erano ferma-
ti in mezzo al ring. Nino era impacciato e parl automa-
ticamente, nelle rotaie delle frasi di Claudio.

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Non lo so, forse con la mia ragazza C qualche Melis n far sentire il ragazzo a disagio. Lallenamento dei
problema. pugili era una delle cose pi dure e delicate che conosces-
Melis rimase muto qualche secondo, con lo sguardo se. Solo una dedizione assoluta, fanatica poteva far soppor-
fisso, poi esclam, come ispirato. tare ore e ore di fatica, concentrazione, rinunce. Quei disgra-
Quello che ti posso dire io, di portare di pi il ziati non potevano nemmeno mangiare, a momenti. Erano
gancio sinistro. come cani da caccia - magri, tirati, con listinto acuito al
A Maddi?! massimo.
Ma non uno solo, per figura! Devi insistere a Un ragazzo foruncoloso sollevava pesi, sdraiato sulla
portarlo. panca, Perso lo aiutava. Povero Perso, pens Lord Gin,
Alla mia ragazza? automaticamente. Tutti lo pensavano, quando incontra-
La tua ragazza? Cosa vuoi che me ne freghi a me della vano Perso: era una compassione automatica.
tua ragazza? Dllo a chi vuoi, a me basta che lo di bene. Si visto Claudio? Perso scosse la testa.
La tua ragazza la devi lasciare fuori dal ring. Se te la porti Pensi che arriva dopo?
dietro anche qui, ses mali pigau. Forza! Lomino alz gli occhi al cielo.
I due ricominciarono il balletto. Mali pigau: mal preso. E chi lo sa! Claudio non si sa mai cosa fa! Era tutto
Nella testa di Nino le parole di Melis sostituirono quelle serio, come uno zio che parla del suo nipotino preferito.
di Claudio. Bam! Bam! Bam! Provi a chiamare in agenzia, a volte so che ci passa.

Uno nuovo, Giorgio? Un welter?


Giorgio Murgia era il giovane allenatore a cui era stato
affidato Giuseppe. Pes Giuseppe con lo sguardo e rispo-
se stancamente, una sillaba dopo laltra.
Mah Fra un mese forse sar un superleggero Se
perde un po di ciccia.
Giuseppe guard con curiosit luomo anziano che
aveva posto la domanda. Gli sembrava di conoscerlo.
Lord Gin, capelli tutti bianchi e sorriso tutto labbra, si
allontan pian piano, avvicinandosi sotto il ring, dove
Melis stava rimproverando Nino. sempre brontolando,
Melis - una pentola di fagioli. Probabilmente era cos gi
da bambino.
O Nino, o lo capisci o non lo capisci: tra un mese hai
un incontro serio, con uno che ha cinque incontri-cinque
vittorie. Cosa fai quando ti mette allangolo, gli fai vede-
re la foto di Maddi?
Il vecchio giornalista si allontan, non voleva disturbare

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9

(Giulia, piuma)

Ah, Giulia! Giulia era carina. Giulia era sveglia. Giulia


prendeva gli appuntamenti. Rispondeva al telefono. Convin-
ceva i clienti. Metteva una gonna nera che le stava bene.
E il suo accento non cambiava mai: sia quando blandiva
i clienti che non trovavano mai il principale - sia quan-
do parlava con le amiche. Un accento popolare, di quar-
tiere eppure delicato nella sua franchezza. Quando lave-
va assunta, dopo un colloquio di mezzora, Claudio si era
immediatamente innamorato di lei (aveva la met dei
suoi anni!). Una cotta spaventosa, tanto che ancora ades-
so, dopo un anno, quando pensava o parlava di lei - cantic-
chiava Giulia, e brava Giulia!.
Era lunica visione che gli mettesse allegria, in agen-
zia.
Compravendite, affittanze, transazioni. E Giulia. Sedu-
ta dietro la scrivania beige, fissava appuntamenti, si ricor-
dava delle scadenze, pagava le bollette e teneva in ordine
quel poco che cera da tenere in ordine. Metteva le clip
agli affarucci di Claudio. E gli procurava la met dei clien-
ti. Per mai Claudio le aveva messo non dico le mani, ma

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neanche gli occhi addosso. Era innamorato di quel prodi- Rispose al telefonino che squill, antipatico. Lo pass
gio di carineria ed efficienza - uno di quegli amori che a Claudio - il sorriso le dilagava dagli angoli della bocca.
durano una vita, un amore di simpatia. Giulia non era
per lui, lo sapeva benissimo. Certo, sarebbe stata una man- Buenas dias, Claudio! La voce ad alta gradazione di
na dal cielo una fidanzata cos. Graziosa, simpatica, affet- Lord Gin.
tuosa e ordinata. Una volta il suo commercialista, un vec- Buongiorno Augusto, come va?
chio amico, gli aveva consigliato di sposarsela. Ma Giulia La salute poca ma buona. Ah ah ah! Ho ricevuto
era unaltra stagione e Dio lavrebbe benedetta al momen- una chiamata dallUomo della Grande Villa. Dice che ti
to giusto: con un uomo, un bambino, una vincita al Lot- vuol vedere!
to, la pi buona fetta danguria mai tagliata al mondo o E gi era ora! Cos, tre mesi che lo sto inseguendo?
chiss che altro. Non certo con una storia col suo princi- Lui cos, Claudi! Lo sai, mister Dess cos! Miste-
pale. rioso! Come in un film! Te lho raccontato di quando ero
Accolse Claudio con un sorriso malandrino, mostran- a Cuba con lui?
dogli, senza parlare, due appuntamenti alla stessa ora in Claudio tagli corto - quando Lord Gin attaccava bot-
due parti diverse della citt. tone era cosa da morire. Dess gli affidava compiti facili,
Ti sei sbagliata? Chiese Claudio senza convinzio- piccole ambascerie, qualche volta lo usava come sponda
ne. Giulia non sbagliava mai. per qualche suo affare. Simpatico portaborse, riusciva per
che potevano solo alle quattro, tutti e due i clienti. qualche ora a dare unimpressione di classe agli scono-
Allora li ho presi lo stesso. Cos a quello di Is Mirrionis ci sciuti. Ma quando le cose si facevano serie entrava in
va lei e a Castello ci vado io. A proposito, lha affittato azione lui, lUomo della Grande Villa.
lappartamento di sua nonna? Villa che un tempo era un bene pubblico. Ma oggi cera
Da un po di tempo Giulia voleva andare di persona a la Fondazione Antonio Dess (il padre del granduomo)
mostrare le case ai clienti. Diceva di essere pronta a farlo. con un centro studi, i suoi uffici e la sua abitazione. Un
Tanto, l in ufficio cera poco da fare. edificio dellOttocento con un grande giardino lussureg-
No, non lha affittato, lo so. Lavrei capito dallo sguar- giante di baobab, banani e di chiss quali altre piante
do. Se ci vado io, scommette che ci riesco? tropicali - ma con tutte le comodit moderne e anche di
Perch era cos carina con Claudio? Avrebbe potuto pi. Una ventina di chilometri fuori citt, sulla litoranea.
lavorare alla Gabetti, alla Regione, alla Rinascente. Era Qualche ora dopo, nel pomeriggio, la percorsero insieme.
brava e chiunque lo capiva subito. Era quel tipo raro, Claudio non accese laria condizionata nonostante il caldo
brava come sembrava. Un angelo, un vero angelo. Clau- afoso. Il fresco avrebbe risvegliato Augusto e non aveva
dio apr un po di posta e le rispose senza guardarla. nessuna voglia di sentirlo raccontare di quando lui e
Va bene Giulia. Se ci riesci, ti aumento lo stipendio. Dess erano insieme a Zanzibar o a Capo Horn o nel pi
Lei contenne un sorrisino. Bruna, magra, tutta propor- lontano corno della forca. Cos invece la signorile testa
zionata, salvo gli occhi grandi grandi e verdi verdi. Pro- bianca ciondolava, dicendo sempre di s.
mossa senza dover neanche contrattare! Quella sera se ne A Claudio era venuta una sete terribile. Prima di entra-
sarebbe vantata con i suoi. re nel bivio che portava alla villa, fren pi bruscamente

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del necessario per risvegliare Augusto. Luomo si riscos- Non faceva n caldo n freddo. Davanti a Lord Gin un
se, farfugli qualcosa in una lingua non terrestre, prese cameriere aveva depositato un intruglio che non aveva
il telefonino e avvert che stavano arrivando. Trovarono neanche dovuto chiedere. Claudio si era fatto portare solo
il cancello di bronzo spalancato. un po dacqua. Il vassoio era dargento e sotto i bicchieri
Claudio era gi stato alla villa, ma di notte - non aveva cera un centrino di pizzo. Dentro il bicchiere, una fettina
potuto notare gli alberi giganti, il vialetto asfaltato, la di limone e del ghiaccio. Lo vuot in un sorso. Con la sete
casetta del guardiano. Non ricordava che il tragitto dal- che aveva si sarebbe attaccato anche al tubo per innaffiare.
lingresso alledificio fosse cos sontuosamente lungo. Adesso che Tore si ritira punterete su Nino, vero?
Lauto, impolverata destate e di calore, procedeva inti- Bravo, ma gli manca la castagna. Ne parlavo con Melis
morita sotto larco di foglie grandi e lussuose, penetran- Il procuratore era stufo di ascoltare le chiacchiere di
do nella frescura signorile con sollievo, ma sentendosi Lord Gin, stravaccato su una Frau rossa. Un lampadario
sudata e trasandata. bello grosso, tutto a gocce di cristallo, stava a picco pro-
Un tizio in maglietta bianca stava lavando un vecchio prio sopra la testa bianca.
Duetto e col tubo per innaffiare gli indic il luogo dove La gente diceva che il padre di Dess avesse fatto i soldi
parcheggiare - una tettoia di incannicciato di fronte alla nel dopoguerra. Venuto dalla campagna, aveva costruito
facciata bianca. Scesi dallauto, Lord Gin scambi due interi palazzi con le sue mani e con quelle di suoi paesa-
battute col giardiniere mentre Claudio si tolse gli occhia- ni. In quel periodo i ragazzini come Melis giocavano agli
li da sole, avvicinandosi allingresso. indiani fra le macerie dei bombardamenti. Dess padre
Aspetta Claudio, quello lingresso della Fondazio- invece ci giocava a Monopoli. Costruendo e vendendo
ne Passiamo da dietro, cos ti faccio vedere Fece- case, comprando terreni vicino al mare - allora la gente
ro un giro largo, tra aiuole e vasche piene dacqua: non li vendeva per poco - tirando su e vendendo villette, alber-
quella celeste e volgare delle piscine ma unacqua elegan- ghi e villaggi vacanza. Il figlio intanto cresceva e viag-
te, solida, grigia-sassosa. Arrivarono nella parte posterio- giava. Facevano parte della ristrettissima aristocrazia isola-
re della villa, dove un ingresso moderno li port allin- na.
terno dellala destra delledificio, evidentemente restau- La verit che prima i pugili si facevano un culo cos,
rato di recente. e zitti. Ma voglio scriverlo nel mio libro: oggi anche i
boxeur bravi lavorano la met dei vecchi campioni e
Ma esattamente cosa vuoi da Dess? Gli chiese Lord vogliono subito
Gin. Fu interrotto dallarrivo di un uomo vigoroso, abbron-
Una sponsorizzazione. Avr dieci societ diverse, pu zato ma non troppo, camicia azzurra di lino a maniche
cacciare dei soldi per una riunione, no? Se gli piace sempre corte, con quei modi affabili che tengono la distanza.
il pugilato Claudio non aveva bisogno di alzarsi perch era gi in
Gli piace, gli piace. Se c qualche incontro impor- piedi, col bicchiere in mano, ancora incantato dal plin
tante prende laereo e se ne va fino in America. Non gli plin visivo che gli ultimi raggi di sole giocavano con le
mai passata. gocce del lampadario.
Si trovavano in un salotto tutto di legno scuro, pesante. Strette di mano.

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Claudio! Grazie per essere venuto Augusto, alla sai meglio di me. Avete fatto il possibile, con quel ragaz-
Fondazione c la signora Schiano. Per favore, vuoi farle zo. Adesso il giovane Nino Che volete fare con lui?
vedere quei comunicati stampa? La domanda lo colse impreparato, anche se era venuto
Lord Gin si alz quasi di scatto, fin di bere, poggi il l proprio per parlare di quello.
bicchiere su un tavolino e salut. Il granduomo e Clau- Sta crescendo bene. Molto bene
dio rimasero in piedi, uno di fronte allaltro. Lo so, ma cosa ci volete fare? Il titolo italiano fra
Allora, Claudi, anni che non ci si vede! qualche mese
Claudio non si lasci ingannare dal tono confidenziale. quasi definito. Appunto per questo
Fra lui e Dess cerano troppi anni e troppi soldi di diffe- Dess si lasci andare sullo schienale.
renza. Si accomodarono. giovane Ventuno?
Davvero, signor Dess Ma non voglio farle perde- Claudio annu. Quelluomo lo smontava. In quel mo-
re tempo mento non sapeva pi cosa dirgli, tanto valeva lasciarlo
E come sta Melis? Ma lo sai che una volta ho incro- andare avanti.
ciato i guantoni con lui? Giovane ma non troppo. E ha vinto sempre ai punti.
Claudio lo sapeva benissimo. Da dilettante ha vinto anche per KO, si difese Clau-
Davvero? No, non me lha mai detto dio.
Eh, era un segreto Sai, ho tirato anchio un po. Dess lo guard, sornione: Contro qualche pugile del-
Comunque sta bene, Melis. Anche se lEst in vacanza, magari Non ce lha ancora, il pugno
Salutamelo, eh! Un grande campione, stato! Io cero del KO. Ma guarda che questi sono i pugili che preferi-
quando ha vinto leuropeo sco, Claudio. Tu eri cos, uno stiloso.
Ma non successo a Parigi? Claudio replic subito che Nino era meglio: Ha molti
Certo! E lho accompagnato. Allora avevo un appar- margini di crescita. Dess guard velocemente lorolo-
tamentino, a Parigi. l che abbiamo festeggiato Eh, gio. Devo stringere, decise Claudio.
non stato sempre cos serio, Melis! Che gi gli piaceva- Ecco, signor Dess, proprio per questo
no, le ragazze! Ma quale signor Dess, diamoci del tu. Lo so, Clau-
Dess fece locchiolino e sorrise. Era seduto col corpo in dio, lo so. La riunione di fine anno, il titolo Ho senti-
avanti, i gomiti sulle cosce, le mani giunte, gli occhi e il to i miei amici romani. Certo, vi do una mano. Ma io
sorriso sicuro fissi su Claudio. Pochi capelli grigi e poche voglio sapere chi sar lavversario del nostro Nino. Ma
rughe, per Claudio sapeva che i sessanta doveva averli non per la prossima riunione. Quello solo un allena-
gi festeggiati. Attendeva paziente che Dess finisse di mento. A me interessa il titolo italiano. Ma di pi min-
parlare e pensava: Sa bene che devo chiedergli qualcosa, teressa leuropeo.
che il vecchio Melis ha bisogno di lui. Lo sa ma non vuole Claudio sent la propria faccia appuntirsi nellespressio-
lasciarmi parlare. Vuole fare tutto lui. ne tipica del muggine lesso. Pesce non celebre per lin-
Allora, Claudio, allultimo incontro mi dispiaciuto telligenza, neanche da crudo. Dess lo guardava, aspet-
ma non ho puntato su Tore. Anzi, non ho puntato proprio. tandosi una replica. E che cazzo posso dirgli mai: sa gi
Robetta. Tore avrebbe dovuto sparargli, per vincere. Ma lo tutto lui! E che storia questa delleuropeo?

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Visto che Claudio non rispondeva, Dess cominci a La donna aveva una bella voce e unaria molto sicura, a
spiegare. parte il fatto che avevano appena fatto un frontale. Clau-
Non sarebbe bello costruire a Nino un bel trampoli- dio si scus, assicurandosi che lei non si fosse fatta male.
no? Gli troviamo un avversario vero, forte. Di qua, per. Dess li present. Piacere, Sara Schiano.
troppo tempo che non si vede un bellincontro fra i In quel locale, il Caravan! Ricord lei. Vero. La
nostri pugili. Saranno trentanni! E questa volta ci voglio bella bruna. Dess li lasci soli.
stare sul serio. S, certo, le sponsorizzazioni e fece un Va in citt? Posso venire con lei?
cenno con la mano per dire bazzecole. Volentieri? Dove abita?
tempo di mettere su un bel giro. Si sa, io scom- Non abito. Sto in albergo. Ma devo trasferirmi qui,
metto. Ma se ne vale la pena. Ed nel mio interesse che nella villa. Se mi d un passaggio recupero bagagli e auto.
le cose rimangano come dire, pulite. Io non interven- Devo solo aspettare Augusto
go, ma non voglio che altri intervengano. Alla pari, Chi? Ah, gi andato.
insomma. Guidava lui? Chiese lui, preoccupato.
Si alz e Claudio cap che doveva imitarlo. Sempre frastor- No, sorrise lei, lha accompagnato lautista di
nato, ma cercando di stare attento alle ultime battute. Il Dess. Per questo sono rimasta a piedi.
tono della voce, lespressione del viso - gli sembrava che
Dess dicesse delle cose ma ne pensasse altre.
Sono sicuro che lo vince, il titolo. Ma dopo devi trovar-
mi un bellavversario, per Nino. Che sia sardo, per. Met-
tiamo su una riunione come non se ne vedono da un sac-
co di tempo. Qualche difesa del titolo, e poi il campiona-
to europeo Mi sembrerebbe di ringiovanire! E vedrai
che ce n per tutti e soprattutto per te, Claudi, che
sei uno dei migliori e la meriteresti, qualche soddisfa-
zione
Dess non era uno che parlava per parlare. Ma sul
momento Claudio faceva fatica a mettere insieme il senso
del discorso. Si avvicinarono alla porta. Ancora confuso
ma cercando di sembrare soddisfatto e complice, Claudio
strinse la mano di Dess che sorrideva gentilmente. Pro-
misero di sentirsi presto, poi il procuratore chiese a chi
doveva rivolgersi per la benedetta riunione di fine anno e
arriv la risposta temuta: ad Augusto, naturalmente.
Claudio varc la soglia ma and a sbattere contro unom-
bra azzurra e profumata.
Dove ci siamo gi scontrati noi due?

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10

Davanti avevano un pullman e quattrocento curve. A


sinistra, scogli e mare in picchiata. A destra rocce grigie
e verdi. Dietro una colonna di macchine. Quaranta allo-
ra. Lei spieg che aveva lasciato la sua auto nel parcheg-
gio dellalbergo.
in affari con Dess?
Gli ho chiesto un appuntamento. Ma mi sento come
se mi avesse convocato lui, rispose Claudio.
Gi, il tipo.
E lei?
Possiamo darci del tu? Informatica. Cose noiose. Co-
municazione fra aziende. Ne ha parecchie, Dess. Com
che lo chiamano: il grande uomo della Villa?
LUomo della Grande Villa Ma solo Lord Gin lo
chiama cos.
Chi?
Oh niente, sciocchezze!
Lord Gin? Ah, Augusto. Capisco. Tu, come ti chia-
mano?
Non mi chiamano mai. Neanche con un soprannome.

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Un tempo per ne avevo uno. Tzirighedda, Lucertola. mare. In pochi minuti la citt scivol tutta in avanti. Le
Lucertola? Come hai detto prima? Tziri? braccia del porto si chiusero sul traghetto. Laltoparlante
Tzirighedda, in dialetto. invit i passeggeri a raggiungere le auto. La gente anda-
Dialetto? Da quando sono qui continuano a dirmi va e veniva, saliva e scendeva, sagitava e sarrabbiava,
che una lingua, la vostra! sbagliando scale e corridoi. Il mare era diventato giallo-
Claudio alz gli occhi al cielo, ma vide solo la nuvola gnolo - vortici, spume sudicie. Gi si sentivano i clacson
grigia della capote. Lui non sapeva se il sardo era una e il traffico della terraferma. Ma fino allultimo Sara
lingua o un dialetto ma sapeva che era un inesauribile rimase appoggiata al parapetto umido di sale. Guard in
argomento di conversazione. alto: un aereo si alzava lento. Il vento ne portava via il
Ma non sei di qua? chiese lei. rombo e dava limpressione che fosse lui a sollevare pigra-
Non mi interessano, le tradizioni. Uno quello che mente lapparecchio, come fosse un aquilone. Continuan-
. Anzi, che diventato. Quando uno parla con la nostra do a seguire il volo silenzioso, il suo sguardo incontr il
cadenza, anche se parla in italiano, per me sta parlando sole, che abbagli tutto.
in sardo.
La donna aveva chiuso gli occhi, sembrava essersi ad- Riapr gli occhi. Landatura lenta, le curve, la voce
dormentata. Non mi sembrava di dire cose tanto noio- delluomo lavevano fatta assopire.
se, pens lui. Sospir e premette sullacceleratore. Avr russato? si chiese passandosi il dorso dellin-
Lei riapr gli occhi di colpo, li tenne aperti per tutto dice agli angoli della bocca, nel caso che un po di bavet-
il sorpasso, poi li richiuse. ta
Luomo stava fumando, il finestrino abbassato. Davanti
Sara aveva voluto arrivare in quella nuova citt dal ma- a loro non cera pi un pullman ma un camion. Lorologio
re. Una notte scomoda, col mare agitato ed odori grevi, al quarzo e titanio le rivel al miliardesimo di secondo che
stagnanti in ogni angolo del traghetto: nel bar, nei bagni, erano quasi le otto. Claudio le chiese il nome dellhotel. Se
anche nella cabina di prima classe. Si era svegliata prestis- la sentiva di tornare alla villa da sola? Come aveva visto, la
simo e subito era uscita allaperto. Le onde battevano sul- strada era piuttosto tortuosa, soprattutto di notte. Forse
la prua, sollevando la testa per vedere chi ci fosse sul pon- sarebbe stato meglio se fosse rimasta a dormire in alber-
te. Anche allaperto odori di cucina e nafta la disturbava- go, tanto pi che era il migliore della citt.
no. In pi sentiva freddo. Sara sent come una canzonatura, nella voce di Claudio.
Ma sul ponte del grande traghetto finalmente sent di Prima che lei si assopisse le era sembrato che lui avesse
non pesare nulla. cercato di rendersi interessante. Adesso invece avvertiva,
La rotta cambi e il blu cupo si calm nellazzurro profon- pigramente acquattata fra le parole di lui, una certa iro-
do disegnato intorno alla costa. Sara guard verso i grigi, nia. Lo guard pi attentamente: una faccia lunga che un
i marroni e i verdi scuri dellisola che si avvicinava - e che naso appena gobbo divideva in due, una ruga despressio-
a sua volta la guardava. ne per parte. I capelli neri, a parte qualche filo bianchis-
Vide quindi in lontananza la geometria della citt, le simo. La voce ricordava appena laccento che ondeggiava
costruzioni sedute in gradinata a guardare chi arriva dal per tutto il traghetto - la cantilena campidanese che pu

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sembrare aspra e beffarda. Era invece una voce gentile, 11
quasi profonda, che laccento non appesantiva ma venava
di carattere.
Adesso minvita a cena, pens lei, sospirando men-
talmente. Gli dir che ho deciso comunque di tornare
alla villa.
La lasci davanti allalbergo, in una via in discesa come
una pista da sci, sussurrando appena un eccoci. Si strinsero la
mano. Sara se ne and senza voltarsi: nel caso che lui partis-
se senza neanche rivolgerle un ultimo gesto di saluto.

Io sto ancora aspettando.


Saverio Piras stava ancora aspettando. Ormai da qua-
rantanni. Stava aspettando la risposta alla sfida che lui,
campione dItalia dei medi, aveva lanciato al campione
dEuropa, Valentino Spiga. Tutta la borsa al vincitore,
aveva proposto Saverio, e vinca il migliore.
Ma sino a quel momento la sfida non era stata ancora
accolta. Lincontro, che poteva essere lultima grande chan-
ce per lo sfidante, non si era mai fatto. Piras era un pugi-
le impetuoso, feroce, molto pericoloso. Il pubblico lama-
va. Con lui lo spettacolo era garantito. Se lavversario gi-
rava al largo, sperando in un incruento pareggio, lui si
fermava al centro del ring, i guantoni sui fianchi - come una
casalinga bisbetica - e lo guardava con disprezzo, costrin-
gendolo a vergognarsi e a battagliare. S, il pubblico lama-
va. Una volta stese un poveraccio con un gancio tremen-
do e la folla scatt in piedi urlando: Bis!
Ma Valentino Spiga non gli diede mai lopportunit
della vita. La citt non vide mai i suoi due pugili affron-
tarsi allo stadio. I tifosi poterono solo fare ipotesi su come

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sarebbe andato lincontro. Saverio continu per parecchi Quando alz lo sguardo verso il ring not due mimi
anni a disputare incontri di contorno, sinch la vita norma- impegnati in un balletto meccanico. Un ragazzo che non
le lo ricopr con un accappatoio di responsabilit, piccoli aveva mai visto, tuta blu sbiadita, affrontava sul ring la
lavoretti, acciacchi, malinconie. tuta nuova nuova, lucida e nera di Giorgio Murgia, lal-
Ma Saverio ancora aspettava, e lo stava ripetendo a Lord lenatore giovane. Giorgio stava mostrando al ragazzo come
Gin, a Piero Ruju, a Mario il marocchino e a chi voleva comportarsi quando si incontra un guardia destra:
risentire la storia per la centesima volta. Per, quando la Il mancino porta avanti il destro, invece tu che sei un
maglietta di Maddi entr di colpo nella palestra, il sospi- guardia normale porti avanti il sinistro
ro di rimpianto di Saverio si divise cinquanta-cinquanta I due erano di fronte, in guardia. Provavano le figure
tra il match mai avvenuto e le tette della ragazza che mai come in un match al rallentatore, con la voce lenta lenta
avrebbe avuto. di Giorgio che spiegava le posizioni da assumere. Il ragaz-
zo era molto concentrato ma al tempo stesso guardava
Nino stava facendo la corda. Quando vide arrivare Maddi Giorgio con aria di sufficienza. Rispetto a Nino, sempre
aument il ritmo, incrociando pi spesso le braccia. Sape- tirato, magro, con i muscoli tesi, questo aveva unaria pi
va che a Maddi piaceva, vederlo ballare cos. Lei salut solida, pi sicura. Maddi sincant a guardarlo, sinch i
Perso, che le sorrise come al solito. loro occhi sincontrarono. Dopo qualche istante lei pens
E allora Perso, come va? che: o lo salutava o tornava allauto rossa e allauto blu,
Aicci aicci Cos cos, rispose lui dondolando la altrimenti faceva la figura della cretina.
testa. Stasera canti al Caravan? Lo vedi che non lo puoi portare il gancio sinistro?
Certo, se no cosa lo tengono aperto a fare? Rispo- Devi cambiare tutta limpostazione e portare il destro,
se lei, gli occhi gi rivolti verso Nino. Il ragazzo smise cos
di saltare. La maglietta grigia era scura di sudore. A Giuseppe questo Giorgio sembrava unu scimpru,
Cosa ci fai qui? ansim leggermente. Non gli piace- uno poco sveglio. Ma Marietto il marocchino, che parla-
va che lei passasse in palestra. va tantissimo, gli aveva detto che solo cinque anni
Cos, non sei contento di vedermi? Non ti sei pi prima era stato campione italiano.
fatto sentire. E poi sono io quella che fa la stronza, vero? Del resto sembrava che l fossero tutti fenomeni. Anche
La voce di lei era morbida, per, e gli occhi non manda- quei tre vecchietti rincoglioniti: dice che erano stati campio-
vano lampi aggressivi. Nino abbass gli occhi e subito si ni di questo e di quello. Emb? Giorgio gli mostr anco-
sent in colpa. ra come doveva portare il colpo. Giuseppe lo sapeva benis-
Fra una mezzora ho finito, mi aspetti? sussurr. simo, erano le stesse cose che gli dicevano nelle altre pale-
Non sapendo cosaltro fare, si perdonarono. Maddi and a stre, anche in Francia. Ma lui non voleva far sapere trop-
sedersi in un angolo e tir fuori dalla borsetta i quiz della pe cose sul suo passato da dilettante. Per non parlare di
patente. La prima volta lavevano bocciata, cos approfit- quello da professionista - incontri col nome di un altro.
tava di ogni momento per studiare. Alla prima domanda Casomai a Melis gli venisse di chiedere informazioni.
si trov gi in difficolt: chi aveva la precedenza, lauto Laveva capito che gli stava sul cazzo, a Melis.
blu o la rossa? Pazienza, era sempre cos. L dentro pensavano solo a

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Nino, il campioncino. Tutto mossettine, finte, schiva- 12
te Ma il pugno ce laveva o no? Secondo Giuseppe, no.
Altrimenti, mica stava a fare tutti quei balletti un
mese che si allenava, Giuseppe, e non vedeva lora di fare
i guanti con lui. Allora gi lo avrebbero capito chi era
forte e chi no. Avrebbe fatto volentieri anche qualche
round con la sua ragazza - o magari era sua sorella?
Il gancio di Giorgio lo colp debolmente alla mascella.

In fondo non quello che aspettavo? il colpo gros-


so. Magari cambio auto, stavolta. Magari mi faccio una
vacanza coi fiocchi. E chi ci porto in vacanza con me? Pia?
Lauto si ferm docilmente davanti alla palestra. Prima
ancora che Claudio scendesse, Tore, fermo sulla porta del
baretto, lo chiam con un gesto della mano. Il piccolo
ex-pugile gli strinse la mano con calore, cosa che non
aveva mai fatto prima. Pi che un saluto, era aggrappa-
to alla mano di Claudio - non mollarmi! voleva dire.
Claudio pag da bere, quindi entrarono in palestra
insieme. Come sent il cigolio della porta, Perso si volt
e quasi corse ad abbracciare Tore. Lodore di cuoio non
respingeva Claudio come nelle settimane passate. Si guar-
d intorno: i muri scrostati, le urla di Melis, i sorrisi
ebeti di Perso, landirivieni dei vecchi pugili, la guerra
tra poveri fra Murgia, che un lavoro in palestra ce lave-
va, e Tore, che lo avrebbe voluto. No, non gli faceva pi
un effetto deprimente.
Cera anche Maddi, seduta in un angolo, che fissava il
ring. Claudio not lo sguardo incantato, immobile, fra

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lei e Giuseppe. Una fune tesa, tanto che un equilibrista concentra E questa volta non solo per la mamma o
avrebbe potuto camminarci sopra. Non si erano neanche il fratello A quello ci siamo abituati.
accorti che Nino, entrando negli spogliatoi, li aveva E cos, colpa mia?
notati. Maddi moll il capo di quella fune, abbassando Si era fatta guardinga. Parlavano a voce bassa. Anche se
lo sguardo su un libro. Claudio sorrise e scommise con sembrava imbarazzata, anche se aveva sicuramente sogge-
se stesso che era una roba tipo Harmony. zione di Claudio, lei non era certo un agnellino. Una
Si avvicin alla ragazza piano piano - dallalto poteva volta di pi Claudio cap che Maddi, Nino se lo mangia-
dare una sbirciatina alle tette. Invece vide i quiz della va in un boccone. E sper che chi stava parlando attra-
patente. verso di lui sapesse condurre in porto la conversazione.
Ti servono lezioni di scuola guida? Lei alz lo sguar- Nino un bravo pugile. E un bravo pugile vive per
do di colpo. Arrossendo era ancora pi carina del solito. essere un campione. Tutto il resto viene dopo. Se vince
Tutto bene? Claudio si sedette accanto a lei. sistemer la mamma, avr una casa, si sposer Ma deve
Aspetti Nino? pensare solo a vincere, prima.
S Era intimidita, cosa strana in lei, sempre Sospiro della ragazza. Pi che arrabbiata, adesso che
pronta a ribattere a tono. Claudio ne sent il profumo. Claudio aveva sputato il rospo, si sentiva ferita. La voce
Gli piaceva, Maddi. Era sempre stato convinto che non divent ancora pi cupa.
centrasse nulla con Nino, ma gli piaceva. Sulla magliet- Ho capito: venuto a piangere da te!
ta scollata di lei cera scritto: NON SO CUCINARE, E Certe cose si intuiscono. Anche questo fa parte del
ALLORA? mio lavoro, sai. Devo stare attento ai miei ragazzi.
Davvero? Disse Claudio indicando la scritta. Lei Laveva ferita e non lo guardava pi negli occhi. Clau-
segu il suo dito, diventando ancora pi rossa, poi cap. dio cerc subito di spiegarsi meglio.
Eh, qualcosa gi la so fare! La pasta al forno, per esempio. Se tu diventassi una cantante famosa, lasceresti il
Io sono bravissimo. Soprattutto a cucinare il pesce, palco solo per stare vicino a Nino? O cercheresti di fargli
disse accendendo una MS e fulminando Perso con uno capire che hai la tua carriera
sguardo, che non si avvicinasse con quel cazzo di portace- Ma quale palco!
nere. Lometto fece finta di non aver visto. Ascolta Maddi, magari Nino sceglie di mollare, si
Senti, Maddi, visto che ci siamo, posso chiederti una trova un lavoretto e vi sposate. E va bene. Ma se tra dieci
cosa? Non sapeva esattamente cosa volesse dirle ma anni te lo rinfaccia? brutto avere rimpianti Dopo,
forse per questo si sentiva tranquillo, perfettamente inco- lui penser che poteva essere un campione E allora non
sciente. Era come se qualcun altro avesse lintenzione di se la prender con me, ma con te!
parlare attraverso lui. Maddi rimise in fretta le schede dei quiz nella borsa e
Scusa se mi permetto ma c qualcosa che non va si alz. Sul volto ampio e pallido le emozioni passavano
tra te e Nino? come vento sulle onde. La voce era incrinata.
Sent un Perch? seccato, a bassa voce, come uno E certo, aspetto che va in pensione per uscire con lui!
schiocco di frusta soffocato. Colui che parlava al posto di Claudio cerc di sdram-
Beh, da un po di tempo non ha la testa Non si matizzare e sorrise come un callone.

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Esci con qualcun altro, intanto! 13
Gli risposero gli occhi neri e furibondi di Maddi.
Non fraintendermi, stavo scherzando.
Brulla brullendi Scherza scherzando si dice la
verit, vecchio detto campidanese. Vide Nino uscire dallo
spogliatoio, tutto lucido e tirato e potente.
Finiamo di parlarne unaltra volta. Aggiunse Clau-
dio in fretta. Lei annu e and verso Nino. Lui cerc di
darle un bacio leggero ma lei lo allontan col gomito e
si avvi. Nino la segu, sorpreso - chiedendosi come mai
fossero ricominciate le ostilit.
Giuseppe pass davanti a Claudio e si ferm per guar-
dare le gambe di Maddi.
A la lasci luva che la vigna non tua! Gli url nelle
orecchie Mario il marocchino. Giuseppe si gir verso il
nordafricano, pi alto di lui di venti centimetri, e lo
abbatt con unocchiata. Claudio fece appena in tempo a I numeri scattavano sempre pi lentamente, a ritmo
stringergli il polso: la mano era gi chiusa a pugno, il con i suoi pensieri intorpiditi.
braccio un fascio di forza. Laltro scemo si era immobi- Cinquantamila. Pag, accese il motore ed usc
lizzato. Improvvisamente laria odor di colpi, un odore lentamente dalla piazzola del distributore. Lodore di
elettrico. benzina gli aveva risvegliato il naso. Sbadigli. Doveva
Ehi, ehi Mario, va a farti la doccia. passare in agenzia. Claudio cerc ancora di ricostruire la
Cussu scimpru di Mario finalmente cap che doveva chiacchierata fatta con Dess. Fra le sue parole si nascon-
sgombrare il campo e si diresse verso gli spogliatoi. Clau- deva qualcosa dimportante per lui.
dio si guard intorno: nessuno sembrava essersi accorto di Ce ne sar per tutti, aveva detto, ma soprattutto per te.
nulla. Bene. Cosa doveva fare? Organizzare un incontro impor-
Cosa volevi fare? Chiese in tono neutrale. Giuseppe tante. Tra pugili sardi. Bene. Ma perch ci teneva tanto?
si sgonfi e torn alla sua abituale espressione, una via di Dalla periferia si diresse verso il quartiere dove cera la
mezzo tra una lastra di marmo e un televisore spento. sua agenzia (Casamia Casatua), di fronte al grande merca-
Una TV spenta, pensa Claudio: la guardi e vedi te stes- to comunale.
so in bianco e nero - scuro e distorto. Lo so, Dess scommette e scommette forte. Non direi
che sono scommesse illegali, lui punta con amici suoi,
altra gente che non sa dove buttarli, i soldi. E comunque
sono cazzi suoi. Forse cos, vuole fare grosse scommesse
su un grosso incontro. Cosa ci guadagnerei io? Lorganiz-
zazione dellincontro, no? Scemo che sono. Ti pare poco?

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S, gli pareva poco. Doveva esserci sotto qualcosa di matita che teneva in mano, infil un saluto dentro la
pi. Ma non poteva certo andare a chiederlo a Dess. cornetta e si alz.
Doveva arrivarci da solo. Sembrava che Dess volesse Che succede, hai riparato la sveglia e ti sei ricordato
programmare la carriera di Nino. Bellimpiccio. E non di me? Sorrideva, era contenta di vederlo. Addirittura
aveva nessuno con cui parlarne. Melis era un bravuomo un bacio a fior di labbra. Claudio era pi sorpreso di lei.
ma dei due il furbo era Claudio. Ecco perch gli affari Non avrebbe mai creduto di cavarsela cos. A saperlo,
andavano male. A chi poteva chiedere informazioni? pens, avrei cominciato a far lo stronzo molto tempo fa.

Sal la scala, oltrepass una porta e si ritrov in un Cosa vuoi che ne sappia, di Dess?
corridoio tutto pantaloni in fresco lana, camicie arrotola- Erano seduti a un tavolino con le tovagliette verdi, sotto
te sugli avambracci e cravatte spenzolanti come lingue di un gazebo che li riparava da un maestralino fastidioso.
cani assetati - ma non cos intonate. Pia aveva ordinato uninsalatona, pi che altro per
O Claudio! E cosa ci fai qui? Un giornalista di giocare a separare le fettine di cipolla da tutto il resto.
cronaca, ex compagno di liceo di Claudio - stava facendo Il toast di Claudio era freddo, ormai.
fotocopie - gli sorrise. Che giornalista sei? La punzecchi. Pia aveva un
Devi mettere uninserzione? Cercasi pugili? viso tondo e sopra un caschetto di capelli neri, che - forse
Ciao Amabile. Sto cercando Pia, quella dello sport Claudio era suggestionato da quel cretino di Amabile -
Luomo corrug la fronte, sollev il coperchio della assomigliava a un guscio nero.
fotocopiatrice - un fascio di luce lo illumin. Lo conosciamo tutti, Dess. Ha le mani in pasta
Ah, Calimera! La trovi in fondo al corridoio a destra dappertutto. massone, culo e camicia con chi serve
Se non gi uscita per pranzo. In pi, posso dirti che presidente di una societ datle-
Grazie, stammi bene! Fece per andare ma una cu- tica leggera e di una di ciclismo e che ogni anno c
riosit lo trattenne: Perch Calimera? il Memorial Dess, un trofeo di tennis in onore a suo
Pia pia, la pulcina! Esclam Amabile sogghignan- padre Che manco sapeva da che parte si prendeva la
do. La luce della fotocopiatrice si spense. Dio santo, che racchetta. La cazzuola s, la racchetta no!
cervelloni. Claudio lo salut, si tuff a destra in fondo - Continu a parlare di Dess per un po - era un uomo
la voce del giornalista svolt langolo e gli chiese due troppo in vista per non essere intervistato, ogni tanto.
biglietti per il prossimo incontro. Ragazzo negli anni Sessanta, Dess figlio - come ancora lo
La porta era socchiusa. Claudio rimase per un secondo chiamavano - era stato campione di pesca subacquea. Di
con le nocche sospese per aria, non ancora pronte a bussa- nuoto. Di hockey su prato. Uno sportivo, insomma.
re. Laveva fatta uscire di casa sua quasi allalba, ingan- Capirai, che informazioni!
nandola sullora. Da quanto, un mese? Poi, mai pi ri- E che informazioni vuoi? Forse luomo pi ricco
chiamata. Ma ora doveva parlarci. Ed era un altro Clau- che ci sia in citt.
dio quello che decise di non bussare e mettere la testa Ma pulito?
dentro. Pia smise di frugare nellinsalata. Lo guard sorpresa.
Lei stava parlando al telefono. Quando lo vide agit la Cosa vuol dire? Non traffica in droga, certo! uno

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che sta sempre un passo pi avanti degli altri. Adesso sta Pia non rispose subito, come se rimuginasse qualcosa.
facendo informatizzare tutte le sue aziende. Cosa vuol dire strani?
Ah s, ho conosciuto chi lo sta facendo Una don- Visto che fa il presidente di tante cose, non che gli
na. Pure carina. venuta voglia di farlo anche della federazione boxe? O
Ecco perch sei sparito. magari di avere una societ di boxe tutta sua Prende-
Lassa perdi, sai che simpatia! re in mano tutto di persona, insomma.
Sar. Pia torn ad abbassare la testa per discernere Mi sembra una cazzata. E perch dovrebbe farlo? Aves-
cipolle ed olive. Ne trov una, di oliva, la infilz e la se un figlio che vuole vincere il mondiale di boxe! Ma suo
port alla bocca. Credo che abbia lo zampino in qual- figlio suona il flauto. Dritto e traverso. Concluse con
che affare Alta tecnologia, comunicazioni, roba cos intenzione.
Me lha detto sua figlia. Abbiamo fatto luniversit insie- Questa del figlio Claudio non la sapeva. Chiss che
me. Ma a te che te ne frega? colpo per il solido Dess. Pia scucchiai il fondo della
Niente Sto organizzando una grossa riunione e ho tazzina per raccogliere lo zucchero.
bisogno del suo appoggio. Sai che non capisco? Se Dess ti vuol dare una mano,
Se ci riesci un bel colpo. Gli rimasta qui, la faccen- sei a posto! In caso contrario, sei fatto!
da del pugilato. Ah, questo forse non lo sai: da ragazzo S alz dal tavolino, scattante, forte, sana. Fatto il pieno
voleva fare il pugile e il padre glielo ha impedito. Gio- di vitamine, aveva un paio dore di tempo e nessun serio
vanna, la figlia, mi ha detto che nel suo studio, a casa, ci ostacolo ad usarle in modo piacevole. Se Claudio lavesse
sono foto di lui da giovane in posa da boxeur. A proposi- accompagnata a casa gli avrebbe fatto un caff ben miglio-
to, quando mi fai vedere le tue - le foto da boxeur? O devo re di quello appena bevuto. Lo guard dritto negli occhi.
cercarle nellarchivio del giornale? Allora?
Ma che rapporti ha con la federazione nazionale, secon- Claudio ci pens un secondo ma non riusc a trovare
do te? un appuntamento, un impegno, un dovere morale che
Quella di boxe? E che ne so io? Se vuoi chiedo. Ma gli permettesse di rifiutare linvito.
non capisco a che ti serva! Sar pappa e ciccia con tutti.
potente.
La ragazza ordin un caff mentre Claudio accese una
sigaretta. Lei gli sfior la mano. Dietro le lenti, gli occhi
le si addolcirono. Ci siamo pens lui arriva il conto.
Una telefonata potevi farmela, per.
Doveva tornare al discorso principale: Te lho detto,
sto organizzando questa serata ed un vero casino. A
proposito, mi farai uscire un bellarticolo?
Lei ritir la mano, facendosi attenta.
Insomma, secondo te Dess non potrebbe avere inte-
ressi interessi strani nella boxe?

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(Sara, peso piuma)

Prima o poi girer langolo, pens Sara. E quando lo


girer di nuovo mi incontrer. Piuttosto: lo trover un
angolo in una citt cos poco quadrata?
La stanza era rosa antico. I mobili sembravano autentici.
Nella cassapanca nera due pavoni si sarebbero guardati per
sempre, uno di fronte allaltro. La sgorbia che ne aveva inta-
gliato i profili li aveva lasciati muti. In compenso la porta
finestra dava sul canto degli uccellini e su un grosso pino
che mormorava ad ogni brezza.
Il vento, quando entrava in camera per salutarla, met-
teva sempre il profumo del mare. Incantevole. Era l da
un mese. E non ne poteva pi.
Non aveva mai abitato in un posto cos. Una stanza
grande quanto un monolocale, un bagno tutto per lei -
piastrelle bianche e blu, antiche. Si mangiava benissimo -
con o senza compagnia - e ogni mattina una cameriera le
portava la colazione in camera. Dalla porta finestra della
sua stanza, Sara affluiva in un viottolo stretto - ghiaia sot-
tile sotto i sandali bianchi - in pochi passi arrivava al cor-
po nuovo, niente a che vedere con la villa. Un edificio

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recente, basso, tutto bianco, che ospitava diversi uffici e lette da pagare. Una prigione tutta sua. Una libert como-
dove ogni giornata di lavoro cominciava con una riunio- damente vigilata. Voleva, in parole povere, un comodo
ne. Ragazzotti e ragazzine scherzavano e si prendevano in appartamento dove potersi fermare per un anno.
giro sinch non arrivava lei. Allora chinavano la testa e Aveva vissuto tanti spezzoni di vita, tutti molto diver-
cominciavano a prendere appunti. si fra loro, che a un certo punto sintersecavano e si ricon-
Sara stava finendo di prepararsi. Diede ancora un paio giungevano, magari malamente - come un femore rotto
di lenti colpi di spazzola: niente capelli bianchi. Il lavo- che si salda imperfettamente. Comunque: si ricongiunge-
ro che stava facendo era importante per il suo curricu- vano. Come una staffetta. La Sara bambina di Lecce, lado-
lum. Rifare la pelle a un gruppo di aziende. Ricostruir- lescente di Roma, la studentessa di Londra, linnamorata
ne le terminazioni nervose. Fare in modo che chi ci lavo- a Milano e quella in fuga di nuovo a Londra e poi lesper-
rava potesse sentire il mondo intorno. Erano le frasi che ta di comunicazioni di Roma e cos via, la giostra non si
usava nelle riunioni. A volte lei stessa sospettava che era pi fermata. Ma non voleva pi sentirsi in trasferta.
fossero solo parole, ma facevano molta impressione sia ai Voleva la possibilit di scegliere se rimanere o andare.
dipendenti pi giovani sia ai dirigenti. Ecco perch aveva bisogno di un mazzo di chiavi che fosse
Anche Sara aveva bisogno di nuove terminazioni nervo- suo, con duplicati da fare e da provare, se girano bene
se. Un frigo pieno di yogurt e coca, una Tv piccola da nella serratura o se sono da limare un po. Fuggire pi
mettere ai piedi del letto, CD sparsi per la casa, mille nu- difficile se non hai le chiavi della prigione - e neanche la
meri di telefono di tutto il mondo appiccicati qua e l. prigione.
Aveva cambiato parecchie citt, Sara, e a volte in ognuna Si sentiva ancora un oggetto incongruo, una scoria che
aveva cambiato pi case. Da bambina per il lavoro del pa- circolava nelle vene della citt - in quel saliscendi di vie
dre, poi per luniversit o per qualche amore, infine per il strette e chiassose, fra palme doltremare che danno lil-
lavoro. E non per inquietudine. Anzi: per accettazione. Il lusione dAfrica. Ma presto - lo sapeva, era gi successo -
destino ci che ci accade, secondo per secondo, decennio avrebbe girato langolo e si sarebbe incontrata, ricono-
per decennio: tutto qui. Ogni cambiamento era sempli- scendosi.
cemente un uscire di casa, da se stessa, ma sempre col pen- Sarebbero andate a sedersi in un caff - Sara Prima e
siero di tornare a casa. A se stessa. Sara Seconda - sotto una monumentale scalinata bianca e
Mise gli orecchini con le perline, i pi piccoli. Ha sabauda e si sarebbero rifuse in una sola persona e in un
qualcosa di Lisbona questa citt? O di Genova? solo destino. In una vita che per qualche tempo sarebbe
Lultima volta che era stata in centro non aveva resistito rimasta in quella citt, seduta su sette colli davanti a una
alla tentazione di entrare in un mercato. Dopo i sussurri fetta di Mediterraneo.
degli alberi, i bisbigli tra uccelli e i banali suoni dufficio, Mise la giacca, controll un appunto preso la sera prima
i rumorosi colori dei pesci e delle verdure le riempirono il e pronunci alcune parole allo specchio, per studiarne
cuore. Dess era un ospite perfetto e le lasciava tutte le li- leffetto prima della riunione: Internet: dare del tu al
bert, vero. Ma lei non la voleva, la libert. Voleva sentir- mondo.
si imprigionata in un indirizzo. In una solida prigione. Con Suonava bene.
un telefono attaccato al muro, al guinzaglio. Con certe bol-

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Claudio sent aria di guai gi prima di mettere la mano


sulla maniglia. Arrivando immagin di vedere un paio
di corvi neri appollaiati sopra linsegna Karalis Boxe. Il
proprietario del bar, basso e con la panza, stava allin-
gresso con un paio di clienti - parlottando, indicando col
doppio mento la palestra e larrivo di Claudio.
I ragazzi non si stavano allenando ma erano riuniti in
un gruppetto concitato. Perra stava sistemando alcune
sedie rovesciate per terra. Dallo spogliatoio usc Melis
con Mario, che teneva la borsa del ghiaccio sulla fronte.
Chi che laveva mandato qui, quel disgraziato?
Abbai Melis in direzione del procuratore. Tutti i ragaz-
zi si voltarono verso Claudio.
Cosa successo?
Uno dei gemelli, Claudio lo not solo allora, aveva un
occhio gonfio. La voce di Melis cominci a grattugiare un
raccontaccio. Una rissa fra Giuseppe e qualcuno dei ra-
gazzi. Ma si vedeva che quello era strano! ululava Melis.
Anzi, non era uno strano, era un callone! Di quelli che
qui non ci devono stare!

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Perra cominci a dare qualche dettaglio in pi ma Melis Manco un pugno in pi ha sprecato, quel figlio di
non lo lasci parlare. Pare che Mario avesse dato un consi- bagassa!
glio a Giuseppe (Mario, pens Claudio, farebbe bene ad Peccato che sia una bestia. Peccato. Melis guard
ascoltarli i consigli, non a darli). E quello gli aveva rispo- Claudio con intenzione.
sto qualcosa No, tu gi lo sai, Claudio, che con uno cos non fa.
Di farsi i cazzi suoi, gli ha detto. Intervenne il ge- Non fa proprio.
mello con locchio ormai bluastro (per un po riusciremo S, Claudio gi lo sapeva. Per tirare su il morale alla trup-
a distinguerli, not di passaggio Claudio). pa invit tutti a mangiare la pizza, il giorno dopo. Dagli
Io ero appena arrivato, continu Melis, e me li vedo spogliatoi salt fuori anche Perso. Sembrava un coniglio
che discutono e prima che posso dire qualcosa Giuseppe spaventato e si avvicin a Claudio - come i bambini che
parte di destro e questo va gi come pera! ti si stringono pi vicino del solito mentre guardano un
Claudio guard Mario, che tanto era grande era callo- film che li spaventa.
ne, meschino - e si vergognava e teneva gli occhi bassi.
E questaltro campione continu Melis indican- Lautunno camminava a ritroso, passeggiando per la
do il gemello perdente, anche lui afflitto, invece di stare citt come fosse una splendida primavera. Solo lazzurro
buono partito di conca contro Giuseppe - ma lo sai che del cielo era diventato di qualche grado, di qualche tono
devi essere vicinissimo per spaccargli la testa? Quello ha pi freddo.
fatto in tempo a schivare e guarda come lha ridotto! La sera scendeva con una luce morbida che impacchet-
Male? Chiese il procuratore al ragazzino, osservan- tava la citt. La pelle dei palazzi reagiva allultimo sole
dogli locchio da vicino. tingendosi appena di rosa e giallino. Un contrasto delica-
Bene non fa to, in una citt tutta viste dolcissime o aspre, che cambia
I ragazzi sembravano delle minche bollite, testa bassa dumore e di rumore ad ogni ora.
e spalle curve. Melis raccont ancora che aveva dovuti Claudio guid lentamente verso il centro. Sarebbe dovu-
fermarli, se no lo massacravano, a Giuseppe. Stava sul to passare in agenzia per parlare con Giulia, per occupar-
cazzo a tutti. E pure lui si era dovuto trattenere. Laveva si di come operare nel mercato immobiliare. Delle sue ten-
spinto fuori dalla porta, buttandogli dietro la borsa e i denze al rialzo, del trend occidentale verso la casa come
vestiti. Giuseppe non aveva fatto una piega, si era infila- nido (sai che novit), come rifugio per il capitale (che ama
to i jeans e la maglietta, l in strada, e se ne era andato. accoccolarsi davanti a un focolare). Avrebbe dovuto opera-
Questo giangallone, indic Mario, grande e gros- re per soddisfare la crescente esigenza di nuovo lusso (da
so, messo gi da un pivello che pesa quindici chili di parte dei nuovi lussuriosi, evidentemente).
meno E quellaltro, indic il gemello meno furbo, Ma gli era frullata unidea, improvvisa, che aveva eclis-
che sembrava cos svelto! E meno male che non cera sato le preoccupazioni del suo lavoro - scelto solo perch
Nino! la nonna gli aveva lasciato due appartamenti - avrebbe fat-
Claudio e Melis raggiunsero lufficietto. Il vecchio si to meglio ad aprire una lavanderia, opzione che ai tempi
era calmato ma era avvilito perch non aveva capito subi- gli era sembrata, chiss perch, poco dignitosa.
to che Giuseppe non era tipo da palestra. Lidea non era completamente formata ma gi la stava
Ma li ha tirati gi cos?

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seguendo. Senza fretta, andando in terza, col motore che 16
ronfava come un gatto sornione. Intanto incroci di
pensieri - un gomitolo di pacifici deliri - stabilivano che
Pia non gli piaceva molto; che per con lei bastava
schioccare le dita per portarsela a letto; che ad essere
onesti anche a lei bastava schioccare le dita per
Cerc di concentrarsi su cose pi importanti. Decise
che con Dess per il momento sarebbe stato al gioco. Del
resto non aveva al momento altra scelta. Proprio come (Giuseppe, superwelter)
Giuseppe.

La mano gli faceva male. Per il primo pugno, quello


sulla fronte dellafricano. Ma quello che gli doleva mag-
giormente era essersi bruciato unoccasione. Per nessu-
no doveva rompergli i coglioni, capito? Quando succe-
deva, non che si arrabbiasse o che il cuore gli battesse
pi in fretta, no. Un brivido gli passava addosso. Come
se un fulmine lo attraversasse, e in quel momento, chi lo
ferma un fulmine? Gli altri invece pensavano che lui
cercasse rissa. Ne erano cos convinti che lo provocavano
di continuo. Quando stava a Genova e cominciava a fre-
quentare la palestra, gli altri muratori lo stuzzicavano
per farsi belli di aver picchiato un pugile. Se lo lasciava-
no in pace, invece, lui non cercava nessuno. E immoi? E
adesso, che cazzo poteva fare? Tornare in cantiere, gi ci
poteva tornare. Ma era stufo di vedere la malta anche
quando sputava. Malta bastarda. E al paese, lo sapeva be-
ne, non poteva proprio tornarci.

(Sta dormendo ma la sente, la goccia che nellacquaio


cade su vecchie pentole dalluminio sporche. Due grandi

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camere: una da letto e laltra una cucina. Su un tavolo casino e sta pensando di mettersi di corsa i pantaloni e
una tovaglia di plastica a fiorellini blu. Pantaloni getta- sempre di corsa di uscirsene ma lo sbadiglio diventa uno
ti su alcune sedie. In fondo, la stanza da letto vera, dove strano urlo e la camera diventa un teatro dove la rappre-
la coppia anziana fa a chi russa di pi. La donna si sveglia sentazione insieme grottesca e macabra e comica e dram-
sbadigliando - Giuseppe dorme ma la sente. Sguardo stan- matica.
co, gi stufo. Unaltra passata di fatiche, malumori, mi- I dolori devono essere diventati impossibili da soppor-
seria. La donna sbadiglia ancora. E ancora. Il marito a pan- tare - lo sguardo sono due nocciole tonde spalancate che
cia sotto, la mano ciondoloni. Luomo ricomincia a russa- incantano e immobilizzano il ragazzo e il gemito cos
re, la donna disegna una smorfia tra il disgusto e lo sba- acuto che sveglia gli altri due maschi che fissano la
diglio: il puzzo del respiro vinoso le arriva addosso. Si gi- donna spaventati. Lei inarcata ma si spezza di colpo,
ra su un fianco, se lo gratta. Sbadiglia ancora e ancora. ricadendo con gli occhi spalancati. Lo sguardo dei due va
Oltre la porta vede i due figli che dormono vicini, i letti verso Giuseppe, che tiene ancora il portafoglio in mano
divisi da un comodino su cui ci sono calzini gialli e un unito alla sua bocca da un filo di bava).
vecchio portafoglio. Sonno immobile. Giusto cos stanno
vicini tranquilli, sbadiglia amaramente la donna, che sente Unombra beige si sedette al suo tavolino. La giacca di
una fitta al fianco. Vede che il ragazzo pi giovane apre gli Claudio. Per una frazione di secondo Giuseppe si allert,
occhi ma rimane immobile. ma si controll subito. E ita bolit, custu?
Dopo qualche secondo, lentamente, il ragazzo tira fuori Niente, Claudio sembrava non voler niente. Non salu-
il braccio da sotto le coperte. La mano sembra la testa t ma era tranquillo. Guard Giuseppe con curiosit. Il
bianca di un serpente che strisciando scosta i calzini e ragazzo cap che non ci sarebbero state scenate o sfide. Si
raggiunge il portafoglio del fratello. La donna sinquieta, immobilizz, ma non si sentiva a disagio. Claudio scosse
vorrebbe rimbrottare il figlio semplicemente chiaman- la testa accendendosi una sigaretta. Dal naso gli usc un
dolo - basterebbe - ma gli sbadigli le gonfiano il petto per sospiro di fumo.
uscirne a forza. Le mascelle le dolgono. Il braccio-serpen- Tanto lo sai che hai fatto una cazzata, inutile parlarne.
te ha squame di lana a costine. Giuseppe lo guardava fisso. Questo chiss che vermi
Raggiunto il portafoglio, la mano lo apre con la bocca cha in testa, pens il procuratore. Un pezzo di neolitico
fatta da due dita e ne sfila velocemente una banconota, cascato dentro la palestra. Peccato che non posso convin-
che in un lampo finisce sotto il cuscino. Il serpente con la cere Melis a riprenderlo, a rimetterlo in riga. Il ragazzo
pelle di lana vergine torna verso il portafoglio, lo afferra e non sa cosa fare. Altrimenti non sarebbe qui, a lasciar
lo porta verso il ragazzo spettinato che si sta raschiando sgasare la birra senza berla, la spuma ormai appiccicata
piano la gola. La donna sente un dolore dappertutto, lo ai bordi del bicchiere.
sguardo si vela ma un rimprovero vorrebbe lanciarlo lo Lo sguardo del ragazzo moll Claudio per spostarsi verso
stesso. Il ragazzo sputa dentro il portafoglio - sente addos- il porto. Con un cenno del capo luomo indic i mercan-
so lo sguardo della madre che lo vorrebbe fulminare ma tili neri e grigi.
gli arriva addosso solo un curioso gorgoglio e il ragazzo Quelli sono pi duri di te. Se cerchi lavoro lass,
pensa che adesso la vecchia sveglia tutti e fa scoppiare un posso darti una mano. Non una gran vita, ma ci si vive.

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Il ragazzo guard prima verso i mercantili, poi lungo 17
linfilata di bar sparsi sotto i portici. A passeggio o seduta
ai tavolini cera la gente delle navi: neri grandi e grossi,
nordici alti rossi e ossuti, nordafricani piccoli e nervosi.
Io non posso pi tenerti, ma se rimani in citt e vuoi
continuare col pugilato, conosco una palestra dove ti pren-
derebbero. Com che vivi?
Si avvicin un cameriere e Claudio ordin per levarselo
dai piedi. Non poteva giurarci ma sembrava che Giusep-
pe trovasse interessante la proposta. Forse perch Claudio
era rimasto calmo, appena un po sprezzante, ma in dose
assolutamente sopportabile. Aveva visto ben altro, Giu-
seppe. Il cameriere port due bottigliette. Claudio misce-
l due terzi di birra con uno di gazzosa e, come disinte-
ressato, si lasci andare sullo schienale.
Non ho voglia di tornare in cantiere
Facciamo cos: se non fai pi cazzate ti do una mano. Cercarono quel tizio, Trudu, in un paio di posti - senza
Unimpresa di pulizie o in falegnameria, come vuoi. Ma trovarlo. Salirono e scesero dallauto per entrare nella sua
non deve pi succedere nulla. Cittir ti ho detto! Il ra- palestra, in baretti vinosi, in caff quasi eleganti e in
gazzo aveva cercato di interrompere Claudio e lui non po- unagenzia di assicurazioni. Parlarono con gente che non
teva permetterlo. E niente scuse. Anche se ti provoca- aveva voglia di essere disturbata e quasi manco rispon-
no, tu buono e zitto, volti le spalle e te ne vai. Perch la deva. Poi ne trovarono uno anche troppo sollecito, caso
prossima volta potrebbe andarti molto, molto male. mai gliene arrivasse un qualche guadagno. Disse, indic,
Si vedeva che il ragazzo aveva capito. Non era stupi- investig, mand. Era un tizio che poteva farsi pelo e
do, aveva capito che cercare di giustificarsi era inutile. contropelo fino allosso, per lombra della barba gli si
Erano in una fase completamente nuova. sarebbe vista sempre. Uno di quei tizi che giocava la
Tu forse puoi diventare un pugile. Anche un buon schedina ogni sabato facendosi accompagnare dai figli al
pugile. Forse. Se tammazzi di lavoro e la smetti di fare bar - a lui i miliardi, ai bambini tre caramelle. Che la
cazzate. Adesso andiamo. sera tornava a casa sempre dopo aver perso qualcosa - il
Claudio prov, quasi un brivido interiore a dire frasi tempo, i soldi, il lavoro, la pazienza.
cos, da cinema. La cosa pi incredibile era che sembra- Non ci si specializza in citt cos. Per questo anche la
vano funzionare. La Bestia fece cenno di s. Del resto, che ricerca delluomo si mischi ad altri affarucci che Clau-
altro poteva fare? dio aveva qui e l. Pass anche a trovare un funzionario
Visto che cera, Claudio rincar la dose: Per, anche se della federazione boxe e ci parlott sul marciapiede per
adesso ti porto da un altro, ricordati sempre che sei un un minuto. Mise il naso dentro lagenzia. Giulia pos un
mio pugile. libro che stava leggendo, Preghiere agli angeli, e gli pass

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dei fogliettini con gli appuntamenti. Lo inform che Per, di buona volont! Fossero tutti cos! A propo-
aveva affittato il monolocale in via Arquer a degli studen- sito, Claudio, e Nino?
ti e che un tizio era passato per cercare un grosso locale Viene su bene Ha vinto a Napoli, lhai saputo?
per una sala da ballo. Claudio quasi non le rispose - le E certo, ci teniamo informati sui nostri campionci-
disse solo che lavrebbe richiamata lui. Lei, carina, gli ni! Tore invece Peccato!
fece ciao ciao con la mano. Claudio alz le spalle. Aveva altro da pensare che a Tore.
andata cos! Se mi prepari Giuseppe bene bene,
Alla fine, indicazione dopo indicazione, Trudu lo trova- magari una seratina la organizziamo prima di Natale
rono dove lavevano cercato allinizio, e cio nella sua pale- Se riuscissimo con tutti pugili di qui, ci si pu pensa-
stra. Tozzo, tarchiato, sembrava avesse troppa carne per la re Ma a trovarne difficile Certo, se non si guarda
sua pelle. Muscoli e grasso premevano per uscire, col solo troppo per il sottile
risultato di intozzire ancora di pi il collo gi grosso - e di Cos dicendo, lanci uno sguardo che Claudio sapeva
concentrare tutto il rosso della carnagione sulle guance. La come interpretare. Per questo cambi discorso, quindi
sua palestra, invece, bastava un mezzo sguardo per veder- prese Giuseppe da parte. Voleva fargli venire un po di
la tutta. Sorpreso di vedere Claudio, gli strinse la mano strizza.
con calore, ignorando Giuseppe. Se fai cazzate, Trudu non ti lascia andare via tranquil-
E allora! Una visita inaspettata! Aveva un accento lamente, non buono come Melis, cumprndiu? Domani
forte ma stava attento a non cadere nella volgarit, sce- chiamami che ti dico dove c posto per lavorare
gliendo le parole come farebbe un rappresentante che Di imprese e falegnamerie Claudio ne conosceva a nastro.
vuole parlare forbito. Se ne and via, salutando Trudu che subito torn a guar-
Ti abbiamo inseguito per mezza citt Questo dare compiaciuto un ragazzino velocissimo, magro e chiac-
Giuseppe. chierone, che parlava anche facendo i guanti con un ra-
Finalmente gli occhi tondi di Trudu si fermarono sul gazzo di due categorie pi su.
ragazzo ma lo sguardo vagamente sorridente sembrava
dire: Ah e con questo?
Claudio lo prese da parte.
Ascolta o Trudu, Melis ed io non ce la facciamo a
seguirlo ma un peccato! Questo fa male con tutte e due
le mani. Si volt verso Giuseppe: un po difficile
di carattere, ma pu diventare una bella promessa!
Trudu guard il ragazzo con pi attenzione e gli si avvi-
cin.
Ah! Ma guarda che le promesse si mantengono, eh!
Disse a Giuseppe, stringendogli finalmente la mano.
Quando vuoi iniziare?
Anche adesso Cho la borsa in macchina

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18

Si era messo a piovere forte. Una pioggia malsana, mi-


sta a sabbia. Le auto avanzavano caute, con i fari accesi,
come intimorite da quellacqua ispida.
Arrivato a casa si lasci andare sulla poltrona davanti
alla veranda. Se avesse aperto la porta e avesse attraversa-
to la strada, sarebbe arrivato sulla spiaggia bianchissima
- ma ingrigita dalla pioggia - e se poi avesse attraversato
la spiaggia, sarebbe arrivato al mare. Se avesse attraver-
sato il mare, lAfrica. Invece rimase a fumare e a guardar
fuori, senza neanche accendere la luce. Lacquazzone si
era imborghesito in una cantilena sottile, noiosa. Dalla
portafinestra aperta entrava un profumo bagnato e salma-
stro che portava anche il rumore delle onde. Claudio sen-
tiva che doveva far germinare qualche idea, se non vole-
va farsi trascinare dagli avvenimenti.
Oppure cera il modo pi semplice. Fare senza pensare
troppo. Come facevano quasi tutti, no? Lui era il procura-
tore di Nino, il pugile vincente. Lavrebbero allenato al
meglio, lui e Melis. Fra tre mesi sarebbe stato campione
dItalia e fra un anno dEuropa. Certo, Dess aveva parlato

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di un incontro tutto isolano. Non stiamo a indagare per- allenare da Trudu. Al vecchio non piacer ma si limiter
ch. Peccato che non ci fossero avversari sardi, al momen- a dire che sono cazzi miei. Trudu non mi simpatico ma
to. Lunico poteva essere, se cresceva bene e non faceva caz- un bravuomo, per quanto si possa esserlo. Ci siamo
zate, Giuseppe. Un giorno che laveva allenato, i guantini incontrati, da dilettanti. Aveva gi il muso un po porci-
da maestro gli avevano trasmesso la potenza di un peso no. Era grosso e con le braccia tozze e corte. Aveva una-
medio. ria da bastrsciu, da straccione, i pantaloncini troppo
Aveva chiamato Carboni, il vecchio peso welter che gli lunghi per lui e laccappatoio che faceva pena. Il destro
aveva mandato Giuseppe. Carboni gli aveva raccontato era abbastanza buono, ma prima che prendesse la misu-
che Giuseppe aveva boxato parecchio allinizio - anche col ra gliene rifilavo quattro o cinque - e dopo niente, schi-
nome di altri - cose che capitavano - grande destro, s - vavo appena, piegandomi allindietro e sentivo appena lo
per quel che ne sapeva lui, una passabile carriera da dilet- svisc del guantone che passava a cinque centimetri dal
tante, in Francia, ma di sicuro non lo seguivano molto mio mento. Veniva da qualche paese nei dintorni e si era
bene - impostazione un po approssimativa - lavorandoci aggrappato alla citt come un disperato si aggrappa al
seriamente nel giro di un anno poteva diventare un bel treno che gi partito. Dopo venti anni era ancora l sul
pugile. predellino, che cercava di darsi un contegno.
Trudu non era una cima ma per il momento bastava. Lagendina si era intopolinata sotto una biografia di
Allenarlo, sgrezzarlo, farlo rigare dritto. Clay-Al. Anche se laveva chiamata cos tardi, Pia accett
Fare senza pensare troppo. di uscire a cena con lui. Claudio sent passare nella cornet-
Giuseppe potrebbe cominciare con un po dincontri. ta lesitazione tra un no dorgoglio e un s di voglia.
Se obbedisco a Dess, faccio scrivere qualche articolo a Quando pass a prenderla lei si fece aspettare a lungo.
Pia, tipo La rinascita della boxe nellisola, cose cos. Nino- Un minuto, disse al citofono, ma ne passarono venti.
Giuseppe, sfida al titolo italiano. Becco i soldi come pro- Una piccola, accettabile vendetta.
curatore di entrambi e soprattutto lextra da Dess. Essen- Dopo lincontro con Nino, Giuseppe sarebbe passato di
do entrambi miei i ragazzi, paga doppia anche da lui. categoria. Cos in futuro lui e Nino non si sarebbero fatti
Fare senza pensare troppo. concorrenza. E tutti vivremo felici e contenti. Moller
Chiam un po di gente. Avevano voglia di uscire a cena quella maledetta agenzia immobiliare, trover la donna
con lui? Certamente, ma non oggi, ormai era tardi. Maga- dei miei sogni e
ri domani, o la settimana prossima, chiamami, ciao. Fare senza pensare troppo.
Si era fatto completamente buio, aveva smesso di piove- Perch se uno ci pensa, si chiede come mai Dess vuole
re. Accese una lampada e and alla ricerca di unagendi- lincontro fra pugili sardi. Centrava con le scommesse?
na di pelle che sgusciava sempre via dal tavolino, come un E perch voleva programmare la carriera di Nino? E poi
topolino che vuole giocare a nascondino. cera il problema del peso. In realt Giuseppe era quasi
due categorie sopra Nino, che era un superpiuma piut-
Fare senza pensare. tosto leggero mentre laltro era un superpiuma ai limiti
A Melis dir che Giuseppe troppo bravo per lasciar- del welter. Circa sei chili di differenza. E se Nino avesse
lo crepare in un cantiere, che lo terr con s facendolo perso? Era un ragazzo fragile. Pi ci pensava, meno lo

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vedeva perdente, Giuseppe. Nino correva dei bei rischi. 19
Non aveva mai perso e una batosta - soprattutto da uno
come Giuseppe - gli avrebbe fatto passare sicuramente
un brutto periodo. Poteva addirittura capitargli come
era capitato a lui, Claudio, che si era ritirato presto, pre-
stissimo. Forse troppo. Per un momento ripens a se stes-
so cos leggero e veloce. Sembra che la boxe la dipinga,
diceva Melis di lui. Gi, ma era un dipingere nellaria e
questo era quello che gli era rimasto. Aria. Poteva far
correre un rischio cos a Nino?
Toc toc sul vetro, il sorriso tondo di Pia. La sua entra-
ta in auto, gonna rossa e fruscio fulvo dei collant.

Dopo cena, a casa di lei, una signora nervosa di Tusca-


loosa, accompagnata da tutta unorchestra, chiese pi
volte dove fosse finito il suo amante - ma quei due, inve-
ce di consolarla, lascoltavano solo per fare lamore al La segretaria di Dess le aveva raccomandato una brava
ritmo del suo lamento. Claudio accarezzava i fianchi di parrucchiera: Non proprio la mia, io me li faccio in
Pia, sentiva dove lelastico degli slip laveva abbracciata paese, i capelli, costa meno; ma quella di mia cognata.
prima di lui. Pensava gi a quando si sarebbe infilato Sara li fece tagliare corti e si sent subito meglio. Lau-
dentro la doccia-macchina del tempo, per sparire in una tunno le pass addosso, un phon dolce sul collo. Era anco-
nuvola di vapore e di voglia di tornare a casa sua. O dove ra in camicetta e aspirava il profumo di caff che usciva
nessuno lo conosceva. Cio quasi dappertutto. da un bar. Si era presa una giornata libera - voleva assag-
giare tutto.
Aveva gi cominciato a guardare gli affittasi e ad infor-
marsi sulle zone migliori per abitare ma le risposte erano
state troppo diverse per essere utili: sulla spiaggia del
mare; nel viale che scende alberato, e verde come un ser-
pente; nel rione del Castello. Aveva visto un appartamen-
to in un quartiere, tutto ombre e colori. Attirata da un
cartello, sera arrampicata per non sapeva pi quanti piani
- con la promessa ansante del proprietario che la vista va-
leva la scalata. Tizio simpatico, i capelli cortissimi, robu-
sto, un professore ditaliano o qualcosa del genere. Una
casa piccolissima, con un pilastro in mezzo al soggiorno-
cucina e una cameretta minuscola. La vista dal terrazzo

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era spettacolare. Sara avrebbe affittato solo quella: una Mi occupo di boxe. E poi ho unagenzia immobilia-
cupola blu contro lazzurro del cielo, il celeste dei monti re. Serve un appartamento?
in fondo, laltro azzurro del mare e il grido, pure azzur- Lei scoppi a ridere. Cosa cera di strano?
ro, dei gabbiani. Pi che una terrazza, una barca. Non S, mi serve un appartamento. Il calzolaio chiam la
andava bene per lei - per la visita laveva messa di buonu- donna, che chiese scusa e si allontan. Ma guarda, cerca-
more. va un appartamento. Lascia la Grande Villa. Che sar suc-
Stava ancora vagando tra le vie della marina, con la testa cesso?
per aria, quando infil un tacco dentro una grata, rompen-
dolo. Si guard intorno e not linsegna della Rinascente, Ho un contratto di un anno e non me la sento di
rinata pure l. Entr zoppicando, osservata da qualche passarlo tutto da ospite. Glielo stava spiegando davan-
signora. Ridicola per ridicola, decise di togliersi pure lal- ti a un Campari.
tra scarpa. Le indicarono langolo del calzolaio. L un ra- Hai tagliato i capelli, ecco cosa c di diverso.
gazzo bruno con un camice rosso prese in consegna scar- Che memoria, per avermi vista una volta sola. No,
pa e tacco e promise solo cinque minuti. Poggiata la aspetta, due volte.
scarpa sana sul banco, si diresse verso il banco profumi. Era tornata dallangolo del calzolaio con le sue scarpe. E
Una sorridente commessa le spruzz sul polso lultima sopra le scarpe cera anche tutta quellaria non mi tocchet-
creazione pour femme di Dior: un profumo cos seducen- ti che mi seghetti - non sfioratemi che mi spezzo. La pre-
te che subito cattur lattenzione di un uomo. feriva scalza e un po imbarazzata. Per stava cercando un
appartamento e quindi lofferta dellaperitivo era dobbli-
Claudio volt il naso verso il profumo improvviso. Vi- go. In tasca aveva pronto il biglietto da visita dellagen-
de una donna che parlava con una commessa e pens che zia.
i turisti erano strani: anche in citt si comportavano Trovami un cosa piccola e ammobiliata Ma non tri-
come se fossero in spiaggia. Quella tizia, per esempio, era ste Ah s, con la vista sul mare. possibile? Diciamo
scalza. Alla Rinascente! E gli sembrava di conoscerla. Gli settanta metri quadri, ma con tutto: cucina, tv, telefono
sguardi saggrovigliarono. Ah s, Certo che prima, scalza, con tutto il profumo che la
Ciao, ti ricordi? Claudio. Ti ho dato un passaggio circondava, era - come dire, accidenti interessante. An-
Certo, ciao. Si strinsero la mano. che cos, comunque, col bordo del bicchiere quasi ap-
Sembri diversa poggiato alle labbra mentre diceva sciocchezze, non era
Quando mi hai vista ero pi alta di dieci centime- per niente male.
tri. Anche in un quartiere popolare, purch non sia rumo-
Le scarpe ti facevano male? roso E non troppo lontano dalla strada che porta verso
Me le stanno aggiustando. Tu lavori qui? la costa
Questa bella. Giusto Cenerentola poteva fargli una Bene, era arrivato il momento del biglietto da visita.
domanda del genere. Aveva forse laria del commesso? Claudio lo fece scivolare piano verso Sara, pensando che
Le mostr un flacone di bagnoschiuma. lei lavrebbe preso e le dita magari si sarebbero sfiorate.
Ah. E che lavoro fai? Ma lei lo lasci l dopo averci gettato unocchiata.

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Ho unimpiegata bravissima, Giulia. Ti risolve il pro- Sara si sporse verso di lui, incuriosita (della boxe? Di
blema. me? - si chiese Claudio). Gli chiese che sensazioni si pro-
Ma come, non te ne occupi tu? vassero sul ring. Domanda standard.
Ti assicuro che ti faccio un favore, Giulia molto pi Il primo round ci si studia un po. Tu stai coperto
brava di me. La chiamo e la metto in pista. E se chiami perch non si sa mai, magari laltro velocissimo e ti
nel pomeriggio, o passi da lei, vedrai che ti sistema. ritrovi col culo per terra in dieci secondi Ma non devi
Sara mise il biglietto nella borsa: uno zainetto, ma di stare troppo sulle tue, altrimenti quello prende coraggio.
quelli molto eleganti. E se laltro non fa tutti questi ragionamenti? S, parte
Non ti ammazzi di lavoro, eh? in quarta e comincia a dartene tante
Lagenzia il mio secondo lavoro. In realt quello Dipende quanto bravo lui e quanto tu Limpor-
che mi mantiene, ma io preferisco occuparmi di pugilato. tante stare calmi. Tu credi che la dote migliore del pu-
Ah, vero che facevi il pugile! Mi hanno detto che eri gile sia il coraggio?
bravo. No?
Questa poi! E chi glielo aveva detto? Dess, certo. O la pazienza, invece. Se lavversario, come dici tu,
quel chiacchierone di Augusto. Comunque, meglio esse- comincia a pestarti, bene, prendine il meno possibile,
re conosciuto come ex pugile che come commesso o affit- dove non fa male, sulle braccia, per esempio, anche per
tacase. Era il passabilmente noto Claudio. pi riprese. Ma intanto, mentre ti pesta, devi osservarlo,
Ti piace la boxe? capire se, per esempio, si scopre troppo quando ti piazza
Sara scosse la testa: il montante. Oppure se tende a rimanere sul colpo
Non ne so niente. Per non credo che mi piaccia. Cio?
Lhai fatto a lungo, il pugile? S, quando te ne d uno e rimane l. Appena capisci
Per qualche anno Claudio sent che lo sguardo di che sbaglia, devi fare la cosa giusta. E colpirlo.
lei si concentrava sul suo naso. Istintivamente se lo tocc. E nel frattempo ne prendi e basta?
a posto, come il resto. Non detto che il pugila- No, cerchi di disturbarlo in tutti i modi. Lo stanchi,
to cambi i connotati gli di fastidio, lo abbracci, schivi, sfuggi
Fanno male, i pugni? Come in una storia damore. O in un matrimonio.
Claudio sogghign con un po di sufficienza. Non gli Interessante.
piaceva parlare di ci che era stato, ma con quella l Claudio si smont. Si era scaldato un po troppo. Gli
Dipende. Qualcuno s I pi brutti li senti soprat- capitava, parlando di boxe, ma sempre con persone che
tutto dopo, quando tutto finito. Lei sorrise, annuendo. potevano capirlo. A quella non gliene fregava nulla della
Come nella vita. boxe - cercava casa, cercava di piacere - la prima cosa sul
Non direi. Anzi, i pugni pi dolorosi li ho presi gi serio, la seconda per tenersi in allenamento. Meglio
dal ring. Nella vita rimangono i rancori. Invece i pugili riprendere la misura. Lei intanto si era assentata mental-
alla fine si abbracciano, perch ognuno sa che fatica ha mente. Una canzone invase il bar. Poltrone e tavolini di
fatto laltro. No, non direi che la boxe come la vita, a vimini, specchi, camerieri impeccabili. Sara canticchi
parte il fatto che la gente si incontra e si scontra sempre battendo piano il tempo con ununghia laccata sul bordo

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del bicchiere. Il gesto e il tic tic sul vetro affascinarono suo angelo custode gli sugger di richiamarla per chie-
Claudio. Il viso della donna era magro ma non tirato, il derle il numero di telefono.
naso era dritto, gli occhi scuri - come le olive che lo osser-
vavano da un piattino. Ancora una volta segu unispira-
zione improvvisa.
Sara, ho una casa che non riesco ad affittare. molto
bella, si vede tutta la citt. Ma non ha lascensore. Per
la casa pi bella che ho. Era di mia nonna. E ho sempre
chiesto una cifra alta. Non troppo alta, la sua cifra. Alla
gente piace, ma alla fine decidono di non prenderla.
Me la stai offrendo? Se non la vuole nessuno, perch
dovrei prenderla io?
Perch Ti starebbe bene, ti ci vedo dentro. Sara
rise. Ma tu vendi case o cappotti?
No, non un cappotto. una giacca, bellissima, fat-
ta da un sarto. E ti sta bene, davvero.
Guarda che, se vecchia e cadente, mi offendo.
vecchia ma non cadente. La gente ci capisce poco,
di case. Ancora meno che di boxe. Sono stufo di lasciar-
la sfitta. La casa mia. Se laffitti per un anno, la faccio
rinfrescare a spese mie, faccio dare una bella pulita. E
visto che sei una persona fidata e lavori da Dess, ti chie-
do solo un mese danticipo. Se invece vuoi un contratto
lungo, faccio fare anche qualche lavoretto in pi.
Sara sorrise e lo guard, finendo laperitivo. Claudio
cap che lo stava valutando. Era un arruffone? Era serio?
Probabilmente non voleva impegnarsi troppo con lap-
partamento.
Senti, ci penso, va bene? Chiamo la tua impiegata e
me lo faccio mostrare
Si alzarono e uscirono. La accompagn a cercare un taxi.
Lei ondeggi un po: Accidenti, me lha messo storto, il
tacco.
Claudio la salut agitando la mano e il sorriso e pensan-
do che la ragazza non reggeva gli aperitivi e che facesse la
simpatica solo per trovare casa. Per era una cliente, e il

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20

Sarebbe interessante tracciare un profilo dei due diver-


si tipi psicologici di commercianti: quelli che esibiscono
le insegne Solo pane, Sologiocattoli o Solo suole - e quelli che
sono per la filosofia del Non solo dolci, Non solo foto e Non
solo bimbi. Il negozio dabbigliamento dove lavorava Maddi
apparteneva a una terza scuola: Jeans e - bugigattolo di
tre metri quadri sul corso.
Una ragazza scalza si stava giudicando allo specchio,
incerta se bocciare i pantaloni o se stessa. Locchio pesan-
temente truccato di una commessa aveva gi deciso. Lo
specchio scosse negativamente due teste. Masticando una
gomma, la commessa si concentr e allung alla donna
un altro paio di pantaloni.
Vedr che questi
Da una porticina venne fuori Maddi, che sinfilava una
giacchetta jeans rossa.
O Laura, esco cinque minuti prima
Laura, la nipote della proprietaria, era occasionalmente
anche unamica. Maddi approfittava di essere pi grande
e pi esperta e di accettare le confidenza della ragazzina

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per sentirsi libera - ogni tanto - di andare a prendere un dava suo padre. Provava tenerezza per Perso, che incontra-
caff o fare qualche piccola commissione. Entr allUpim va al Caravan con le sue rose e quellaria impacciata che an-
per comprare qualche cassetta vergine da registrare - Al- che quando ti salutava sembrava che chiedesse permesso.
berto le avrebbe deflorate con le novit musicali. Lui pas- Claudio invece le era piaciuto da subito. In palestra
sava diversi periodi dellanno a Berlino - suonava nei jazz camminava lentamente con la sigaretta fra le labbra, ben
club. Ma perch non vieni con me? fai un po desperien- vestito ma senza esagerare Come dire, gli dava un tono
za, ti fai conoscere in giro, cambi vita per un po Ogni allambiente. Sempre calmo, sorrideva poco ma quando lo
volta provava a convincerla: Lasciami sa conca, rispon- faceva gli occhi scuri si illuminavano. Era un po malin-
deva lei, che proprio non aveva la testa per pensare di conico, forse - ma in quanto a questo aveva una bella con-
andar via. Non voleva farsi illusioni, non sarebbe mai correnza in giro per lisola.
diventata una cantante famosa e le sembrava anche diffici- Era stato anche per Claudio che allinizio aveva avuto
le poter fare il jazz. S, i complimenti a volte le facevano fiducia in Nino, nel suo futuro e quindi in se stessa con
sfiorare lidea Ma sembrava tutto cos lontano da lei. Nino. E Nino non faceva altro che parlargliene bene, di
Cantava da Italo due sere a settimana e poi qua e l: Claudio - che gi si capiva che lavrebbe voluto per fratel-
feste in piazza, qualche festival sfigato per nuovi grup- lo maggiore, invece di quello vero, Luigi, un barabba che
pi Chi lavrebbe mai sentita in posti cos? E come lei faceva solo casini. Nino lo ammirava anche troppo, a Clau-
quante ce nerano a Milano o Roma? No, lei cantava solo dio. Tanto che una volta Maddi si era seccata.
perch cantare le faceva bene. Comunque era lusingata Ma se Claudio tanto in gamba e tu no, perch sto
che Alberto, il suo primo uomo, la stimasse tanto. Nino con te invece che con lui?
era geloso di lui. Al Caravan passava il tempo a guar- Nino, tonto che non era altro, naturalmente non aveva
darlo male - Alberto non se ne era nemmeno accorto, capito che la domanda voleva essere un complimento per
quando suonava non vedeva niente, lei poteva anche lui.
cantare nuda che non lavrebbe notato. Tu e Claudio?
Berlino. Nino, da dilettante, era stato parecchie volte Lei non era riuscita a spiegarsi e lui le aveva tenuto il
fuori, in continente e allestero. Cerc di calcolare se era muso tutta la sera. Che callone! E di sicuro, se avesse
meglio lofferta di cinque nastri da novanta minuti a dieci- avuto da dubitare, avrebbe sospettato di lei, non di Clau-
milatrecento o dieci nastri da sessanta a dio! Che pure a volte - gi se nera accorta, s! - laccarez-
In testa le ronzavano ancora le parole di Claudio. Che zava con lo sguardo.
delusione. Maddi gi dallinizio non riusciva a interes- Era stato cos che Maddi si era fermata a pensarci, a lei
sarsi alla boxe, a Nino come pugile. Ci aveva provato ma e Claudio Ma era una cosa tutta diversa. Lui era troppo
laria della palestra non le piaceva. Ragazzini magri, tira- uomo per lei. Troppo serio, troppo adulto. E adesso anche
ti, con addosso maglie da ginnastica aderenti con sopra troppo stronzo. No guarda, non ci poteva credere! Laveva
canottiere colorate, la valutavano come gorilla in cerca di accusata di ostacolare Nino. Non si concentrava, su pip-
femmine. I vecchioni che gironzolavano l intorno li compa- piu! Meschino! Ricordando, le torn lincazzo. Una fiam-
tiva, come suo nonno che stava in paese a rincoglionire. ma le sal allo stomaco e per il furore smise di fare calcoli
Di Melis non sopportava la voce catramosa che le ricor- e afferr la prima confezione a tiro. Una commessa la

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guard - Maddi era diventata rossa. Magari sembrava che 21
aveva rubato qualcosa dagli scaffali. Pag, diede unoc-
chiata allorologio e usc di furia. Non voleva far tardi
allappuntamento. Non troppo, almeno.

(Luisu, supergallo)

O Prdiu, aj!
Perso si riscosse, guard intorno a s e vide una betto-
la. Davanti aveva un bicchiere con due dita di vino rosso
e un po di gusci duovo. Sospir e si alz. Ogni tanto
cadeva dentro di s, come in un pozzo - dimenticando
tutto ci che stava intorno. Luisu lo chiamava Prdiu, in
campidanese. Con la pi che si mischia alla bi, e la bi che
si mischia alla vu.
Nessuno dei due possedeva una macchina, per Luisu
era proprietario di un motorino che quando era nuovo si
chiamava Boxer: delloriginale era rimasto solo il telaio -
nome, documenti e vari pezzi originali erano svaniti in
diverse e trascurabili circostanze. Perso teneva a tracolla
una borsa con degli attrezzi. In due sul motorino ci vole-
va un po per raggiungere il Caravan. Luisu era piccoli-
no, magro, nervoso, avr avuto sessantanni ma si tinge-
va i capelli di nero. Lo chiamavano Su Topi, per via del
muso a punta con quattro peli di baffi. Sempre con gli
occhiali scuri. Attraverso le lenti vide un vigile allincro-
cio e gir a destra. Due vecchi insieme sul motorino gli

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faceva vergogna, se lo fermavano. Luisu era un muratore: qui che perde, lo vedete? Lo vedevano. Italo torn
spalava, trasportava carriole, impastava cemento. Quando ai suoi clienti. I due rimasero in compagnia di una luce al
gli girava andava a lavorare vestito di tutto punto, in abi- neon e della loro amicizia. Parlarono damore.
to. Eja, giacca e cravatta. Il lavoro rendeva signori, spiega- Allora, ci sei stato con lamericana? Lamericana
va a chi chiedeva. Altre volte diceva che, nonostante lavo- era una prostituta nigeriana. La chiamavano cos perch
rasse come operaio, lui restava un signore. Ogni tanto an- era nera e perch metteva sempre magliette scritte in
dava nel miglior ristorante della citt, ordinava aragosta, americano, tipo quella che, cos gli avevano detto, in
ne mangiava manco met, poi accendeva una sigaretta, italiano vuol dire: Masturbarsi fa diventare sordi.
faceva qualche tiro e schiacciava il mozzicone sui resti del Eja, rispose appena Perso.
crostaceo. A sfregio. Maccu comenti unu quaddu - matto Ebb? domanda Luisu.
come un cavallo. Ebb cosa?
Sullultima salita che portava al locale il motorino prote- Ma dice che ci dat budda, che ce lha caldo caldo, il
st e Luisu fece scendere lamico. Si ritrovarono davanti proso. E che uno dura di meno.
alla porta del Caravan. Ormai era buio e Luisu si lev gli Come le altre ce lha E poi io le donne le rispetto
occhiali per guardare Perso negli occhi. Faccio quello che devo e basta aicci.
Ma gi ci pagano, s? Per un po lavorarono in silenzio, poi Luisu si rialz,
Eja che ci pagano, rispose Perso. prese dal taschino un pacchetto di nazionali esportazione
A miei visi non devono fregarlo, cumprndiu? Il col filtro - quelle col veliero - gli tolse il filtro e lo butt
sottoscritto non desidera essere ingannato, capito? nel pozzettino dove Perso stava silenziosamente strango-
Luisu sapeva parlare il furbesco, lantiquato gergo della lando un tubo con una tenaglia. Si accese la sigaretta.
piccola malavita o dei vagabondi. Sapeva far sparire una Dal locale cominci ad arrivare musica. A Luisu sembra-
moneta nel nulla e farla rispuntare dietro il tuo orec- va roba da zingari. Lui li conosceva, gli zingari - ci aveva
chio, e cose cos. Se aveva bevuto un po raccontava storie anche fatto dei lavori qualche volta. Afferr per unorec-
confuse dove cera sempre un maresciallo che cercava di chia un angolo di buio e tir a s un sacchetto di malta -
fregarli, a lui e al suo amico Panzino. Ma loro erano malta bastarda - e cominci a preparare un po dimpa-
sempre i pi dritti. sto. I due grandi chirurghi avevano aperto, avevano opera-
to e adesso dovevano ricucire. Luisu si accorse che Perso,
Ai tavolini era gi seduta un po di gente. Italo, il dopo aver stretto il tubo, si era immobilizzato e guarda-
proprietario del Caravan, gli aveva chiesto di arrivare va fisso sotto di s, nel pozzettino pieno dacqua fangosa.
presto - ma Luisu si era voluto fermare a mangiare qual- Sospir: sapeva che doveva farlo parlare.
cosa. O Perso, ma ne hai mai pi visto di licose? Da piccioc-
E adesso me ne arrivate? C gi gente! Ma non era cheddu ci giocavi?
arrabbiato, anzi: sorrideva beffardo. Quei due disgrazia- Perso si volt e lo guard, poi quasi sorrise.
ti lo mettevano di buonumore, ai suoi camerieri diceva Le licose? E gi du creu, domu mia fia prena! Certo,
che si chiamavano Stanlio e Stanlio. Li accompagn nel casa mia era piena, di quei ragni enormi.
retro, spost dei fusti di birra e sollev un tavolato. Lometto rivide il muro di mattoni di fango e paglia,

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dove guardando attentamente riusciva a scovare il tappo nel locale. Perso tuff il naso nella gazzosa e le bollicine
circolare fatto di tela di ragno, un paio di centimetri di saltellanti gli fecero il solletico. Il ragazzo lasci di colpo
diametro. Toglieva il tappo e vedeva la galleria grigia, tutta la frizione, portandosi dietro, al posto della ragazza, il
intessuta di fili di ragno - una moquette mortale. Si rivi- peso evidente di un malumore.
de stuzzicare la trappola con un filo derba, piano piano Quando si sent chiamare da Luisu, Perso si volt cauta-
per non romperla, la trama argentea e perfetta. Dopo qual- mente verso il bancone: non voleva che Maddi capisse che
che secondo dal nulla di un incubo sbucava una mancia- laveva vista con Giuseppe.
ta di grosse zampe brune aggrappate al filo derba, convin-
te di aver catturato un insetto. E rivide il suo sorriso di
trionfo: aveva intrappolato lintrappolatore, la licosa dalle
zampe nere e dal grosso addome violaceo. E si rivide men-
tre veloce tirava a s il filo derba per lasciar cadere il gros-
so ragno dentro la scatoletta di cartone dei fiammiferi.
Toc. Dopo lavrebbe fatto combattere contro un piccolo
scorpione che aveva gi catturato.
Ma perch, ne hai visto una qui?
Macch! Ne ho vista una ieri, in uno scavo che stava-
mo facendo.
E dove?
A Is Mirrionis.
Perso sembrava essersi ripreso. Luisu acceler il lavoro.
Svuotarono la piccola buca, ci buttarono dentro lameri-
cana e il suo proso caldissimo, la licosa, la sua ragnatela
e lo sguardo fisso di Perso e seppellirono tutto buttan-
doci sopra un po di cemento. Quando finirono fissarono
il lavoro fatto, come se volessero mormorarci sopra qual-
che preghiera.
Uscirono alla luce e al rumore. Perso era un po imbam-
bolato, Luisu chiese di potersi lavare le mani nel bagno.
Italo offr da bere ma Perso chiese solo una gazzosa - sape-
va che il vino gli avrebbe fatto male. Col bicchiere friz-
zante in mano si avvicin a una finestra vicino alluscita.
Un ragazzo su una vecchia vespa arriv insieme a una ra-
gazza. La ragazza scese, sfior frettolosamente le labbra
del ragazzo con un bacio, fece sgusciare le mani bianchis-
sime da quelle forti di lui - lui voleva trattenerla - ed entr

118 119
22

(Dess, peso massimo)

Gna gna gna! Strinse i pugni e non fren una smor-


fia. Le linee pacate e regolari del viso si complicarono in
percorsi intricati. La gomma delle guance terremot crean-
do colline e valli al posto della placida pianura che tanta
fiducia ispirava in chi parlava con lui. Serr i denti in
unaltra smorfia, in un altro versaccio. Chiuse gli occhi,
mugol e mosse la mascella in un circolo isterico. Poi si
raccolse, indur i muscoli della braccia, della schiena, del
ventre. Un ultimo ruggito. Ansim un pochino. Riapr
gli occhi.
Dess odiava le riunioni formali. Lo stancava dover
modellare il viso in espressioni innaturali - serenit, atten-
zione allaltro, disponibilit, pazienza, calcolati sorrisini di
sapienza e furbizia. Quando si arrivava verso la fine del
meeting, andava in bagno e si sfogava facendo boccacce
dementi e rumorose come quelle di un bambino annoiato.
Fece anche la pip e si sent svuotare di altre energie
represse. Tir su la lampo dei calzoni. Ah! Non si vergo-
gnava dello sfogo animalesco. Siamo tutti scimmie, io
compreso - cos pensava. Nella sua sala riunioni il tavo-

121
lo ovale non era forse in mogano africano? E non ci stava- aveva cavato il sangue ai suoi muratori, non aveva abil-
no appesi come scimpanz, quei quattro manager e lui mente giocato nella compravendita di terreni, turlupina-
stesso - cercando di strappare quante pi banane fosse pos- to contadini ignoranti, corrotto interi consigli comunali,
sibile da un casco daffari? fatto eleggere politici amici suoi in cambio di concessio-
ni e deroghe - no, non aveva fatto tutto questo per vede-
Si lav a lungo le mani. Nella sala verde lo aspettava- re il figlio che faceva a cazzotti con qualche pezzente sul
no uno dei suoi uomini e quattro manager tristi, due ring. Lui, il padre, se le ricordava le sere della festa del
venuti da Milano e due da Francoforte. In quel momen- paese passate nellattesa che la rissa scoppiasse: nelle bet-
to anche loro si rilassavano, davanti a un caff. Lui era un tole, in piazza, davanti alla chiesa. Sentiva ancora lodore
uomo dazione, non di riunione. Al tignoso tedesco - che del vino e vedeva le facce insanguinate, spaccate perch i
per aveva tratti cinesi, vai a sapere che incroci - gli loro proprietari non avevano accettato un invito a bere o
avrebbe volentieri mollato un diretto sul naso gi appiat- perch aveva guardato troppo la ragazza di un altro. No,
tito. Era dallinizio della riunione che quella frittella suo figlio doveva andare alluniversit. Quando gli aveva-
appoggiata sul viso lo tentava. E se glielo avesse davvero no detto che frequentava una palestra di boxe, aveva man-
dato, unu buccicconi? dato degli amici a convincere il proprietario a lasciar perde-
Lacqua fresca gli tolse il sapone dalle mani e gli diede re.
sollievo. La lasci scorrere ancora sui polsi. Era una riunio- Disf il nodo della cravatta e lo ricostru, abbotton i
ne difficile, cera da costruire un complesso sportivo - polsini, infil la giacca. Concluso questo affare si sareb-
palestre, campi, palazzetti dello sport - prima che quella be dato completamente al suo Grande Progetto. Doveva
maledetta nazione cambiasse nome e governanti. Faceva pungolare Claudio. Era il migliore, Claudio, a organizza-
molti affari con lEst, Dess. E ne avrebbe fatti anche di re. Purch non sapesse troppo Era intelligente, Clau-
pi se avesse potuto allargare le sue conoscenze, senza dio: avrebbe potuto chiedere pi soldi o addirittura, vai a
dare troppo nellocchio. Gli affari migliori non si fanno saperlo, piantare grane e rifiutarsi di collaborare. E inve-
con quel tipo di riunioni. ce gli serviva anche lui, per arrivare al giorno in cui
Si asciug le mani. S, adesso poteva tornare a sedersi Quando tutto sarebbe stato pronto, quel giorno si sa-
davanti a quei quattro e per mezzora almeno non avrebbe rebbe tolto il gusto di battezzare la sua creatura col no-
sentito il bisogno di muoversi, sbuffare, lanciare occhia- me di Antonio Dess.
tacce. Presi gli ultimi accordi, avrebbe fatto entrare altri Alla fine, pens rientrando nella sala riunioni con un
suoi collaboratori, stretto mani italo-tedesche-cinesi e si sorriso, alla fine sul ring ci saliremo insieme, pap.
sarebbe ritirato nella sua palestra. Non era pi forte come
un tempo, ma gli piaceva salire ancora su un ring. Pecca-
to, davvero peccato che suo padre gli avesse impedito di
fare il pugile. Ma adesso, a sessantanni, poteva anche capi-
re ci che allora laveva mandato su tutte le furie.
No, il padre non si era spaccato la schiena in cantiere,
non aveva economizzato sui materiali da costruzione, non

122 123
SECONDA PARTE
1

Fagli la faccia come una melanzana!


Ma fritta per!
I ritardatari camminavano su una ghiaia bucce di arachi-
di. Urla stonate urtavano i timpani e proiettavano addos-
so a chi passava meteore di noccioline e patatine mastica-
te. Ragazzini inesperti se le davano di santa ragione. Un
arbitro cercava di far vincere quello con i pantaloncini
neri. Lallenatore dellaltro (pantaloncini rossi) non ne pote-
va pi e gli recit unavemaria meticcia.
La bagassa che ti ha fatto! Ma ta gazzu de arbitru ses!
Oh! Castia chi si non accbbasa, lo ritiro al ragazzo!
Quando, per la decima volta, pantaloncini neri colp
con linterno del guantone, lallenatore di pantaloncini
rossi sal sul ring, prendendo il suo ragazzo per il braccio
e trascinandolo allangolo, senza mai smettere di insulta-
re larbitro.
Imbrogliare devi? E imbroglia bene almeno! Aicci
uno scandalo!
Il pubblico rideva e fischiava. Un vecchio giornalista
scosse la testa. Lord Gin, un sorrisino sulle labbra, prese

127
un appunto sul suo taccuino. Pia, nasetto carino con sopra Claudio era seduto in prima fila. Aveva appena lascia-
occhiali di metallo, la caviglia solida e le tette a punta, si to Melis e Nino nello spogliatoio. Lallenatore si occupa-
volt per dedicare alla scena uno sguardo di tre secondi - va di tenere il ragazzo caldo e concentrato. Doveva fargli
poi torn di nuovo a parlare con uno importante della Rai. il vuoto nella mente perch la mente diventasse - anzi,
Il pubblico era eccitato, il vincitore era dellaltra citt tornasse - tuttuno con i muscoli e i nervi. Purtroppo Ni-
dellisola e quindi gli urlavano contro di tutto. no sapeva che lavversario era di carta velina. Anche se
Impiccababbu! Magnaculi! Juventino! cera in palio il titolo italiano, il risultato sembrava scon-
Il presentatore in giacca rossa balz sul ring e annun- tato. Claudio era quasi pi curioso di vedere come se la
ci che lincontro era stato vinto per abbandono cavava Giuseppe. In quei mesi era passato spesso nella
O larbitro, abbandona tu! palestra di Trudu. Rigava dritto, pareva. Lavorava nei
e che il prossimo incontro prevedeva sei riprese per la cantieri il tanto sufficiente per vivere e si allenava molto
categoria welter tra Damiano Rossi di Caserta e Giusep- seriamente. Come avrebbe reagito davanti a un pubblico
pe Fois di un momento dincertezza perch luomo non di forse un migliaio di persone? La gente, larbitro, le
riusciva a tenere microfono e fogli in una mano. La gente luci forti non sembravano impressionarlo. Allangolo, in
applaudiva, fischiava, urlava, tanto per fare casino. Di piedi, ascoltava Trudu e faceva roteare la testa sulle spal-
Giuseppe non gli frega granch, mai visto, veniva da un le. La macchia violacea sul petto attir qualche commen-
paese dellinterno to. Hai provato con lo smacchiatore? url qualcuno
Erano tutti l per tifare Nino, nato a poche strade di da sopra. Ma Giuseppe sembr non sentire. So cosa sta
distanza dalla palestra del paese, un enorme stanzone con provando, pens Claudio: niente, eccetto la voglia di co-
gradinate di tubi Innocenti e tavole di legno, definito poco minciare lincontro. Per un secondo avrebbe voluto esse-
prima dallassessore come centro sportivo polivalente. re al suo posto.
Vociare sparso, confuso, qualche urlo beffardo che si alzava Per distrarsi il procuratore port il suo sguardo a fare
improvviso, seguito da poche risate Per qualche minu- una passeggiata: nei posti dietro vide Pia, che lo salut
to niente riusc a riunire il pubblico in un comune sentire. con un cenno ma si volt subito per parlare con un tizio
Poi quasi dimprovviso - nessuno li aveva visti arrivare - alto e magro. Pia rise e si pass la mano fra i capelli, lascian-
due ragazzi in accappatoio e guantoni apparvero sotto il do scappare locchio ancora su Claudio, tenendocelo per
ring. un secondo in un insulto muto.
Con Giuseppe cerano i suoi secondi, Trudu e un tizio Pi in l uno degli sponsor della serata, un costruttore
anziano. Salirono tutti sul quadrato. Larbitro, farfallino edile, parlottava con lassessore. Non avevano la faccia di
nero tutto storto dopo la mezza rissa di prima, chiam i chi sta parlando di boxe, ma di concessioni e cantieri.
ragazzi al centro per le solite raccomandazioni, fatte con Lord Gin gli indirizz un bel sorriso facendogli ciao con
tono duro e con occhiatacce che Trudu e laltro trainer la mano. Vicino a lui, ancora in piedi, il gruppo dei vec-
tradussero subito: Per stasera ho fatto il pieno di stronza- chi campioni. Claudio agit una mano. Al suo saluto ri-
te, vedete di non farmi girare le palle anche voi. Guada- spose con un sorriso la delicata, incosciente vecchiaia di
gnarono langolo quasi a testa bassa, come non volessero Piero Ruju. Ai suoi tempi era stato campione dEuropa
disturbare. dei gallo. Oggi, che i pugili sono tutti di unaltra pasta,

128 129
Piero sarebbe campione del Mondo, e per molti anni. arrivavano fischi e risate. Ma Giuseppe vedeva solo quel
Invece eccolo l, con quella faccetta furbetta e gentile che ragazzo che gli girava intorno e che subito gli spar un
sembrava avesse preso milioni di pugni. Era tutto spiana- diretto destro. Spost il tronco allindietro per attutire il
to: labbra, naso, zigomi, orecchie - addirittura le rughe colpo, che arriv smorzato. Chiss che non lo svegli un
sembra che gli hanno allisciato. Percorse la parabola comu- po, mormor Claudio.
ne a tanti pugili. Prima se ne andarono i riflessi, poi il Tieni i gomiti stretti! Url Trudu che, per maggior
gioco di gambe, quindi gli amici ed infine i soldi. chiarezza, tradusse subito nel suo campidanese: Strntu-
Due o tre file dietro, con unamica, cera Maddi. Clau- su, is gidusu, strntusu.
dio la salut con un bel sorriso farcito di fiducia, calore, Giuseppe cominci a muoversi con pi scioltezza. Tene-
simpatia, amicizia - troppa roba insieme per il viso affila- va saldamente il centro del ring, senza nemmeno prova-
to di Claudio e probabilmente lei vide solo il ghigno di re ad attaccare. Evit un destro spostandosi sul tronco, bec-
un traditore. Rispose appena con un cenno del capo. Nino c un sinistro, debole ma che gli pizzic lo zigomo. Parti
aveva dovuto implorarla perch venisse. Il cretino pensa- de conca! url qualcuno dal buio del pubblico, provo-
va di riconquistarla con la sua grande vittoria. Ma la loro cando risate. Di tutto quello che aveva imparato in quei
storia, Claudio ne era convinto, era finita. Non cera biso- mesi, Giuseppe si stava ricordando solo di rimanere pian-
gno di essere scienziati per accorgersene. tato sui piedi nel modo giusto. Cos il colpo sarebbe sta-
Un dirigente della federazione tocc il ginocchio di Clau- to pi preciso, pi pesante. Forse per questo girava piano
dio, ricordandogli che doveva firmare un documento. intorno a se stesso, cercando di non prenderne troppe.
Claudio gli ricord che aveva gi fatto tutto, ma il tizio si Laltro colpiva a due mani sui fianchi.
agitava lo stesso per darsi arie - non potendo farlo quando Ma non vedi che si scopre, cazzo? Claudio si stava
vendeva erpici, sementi, zolfo e botti agli agricoltori. innervosendo, la vecchia macchina dentro di lui si era
Il ring era sgombro, mancava poco allinizio dellincon- messa in moto. Avrebbe voluto essere Giuseppe e fare
tro. Una ragazzina in pantaloncini corti cerc di passare quel che il ragazzo non sapeva fare.
fra le corde per mostrare al pubblico tette, culo e cartello Si accese una sigaretta - si ricord subito che era proi-
del primo round sponsorizzato da una concessionaria dau- bito ma se ne sbatt. Giuseppe le stava prendendo ma
to. Le corde, braccia dispettose di un ragazzino maledu- non era poi cos male. Trudu era viola a furia di urlare, ma
cato, la trattenevano toccandole le curve del corpo. il ragazzo non lo ascoltava. Claudio era meno preoccupa-
Da quel che Claudio aveva visto in palestra, Trudu non to dellallenatore: Giuseppe si muoveva abbastanza bene
aveva certo lavorato sullo stile di Giuseppe. Tanto il e riusciva a tenersi ben chiuso. E finalmente, l!, tir un
ragazzo ha un martello nel destro e un incudine nel sini- destro che sfior il casertano. Ih, se lo prende!
stro, diceva. Secondo luomo con la giacchetta rossa, Lavversario si fece pi prudente, girando ancora intor-
Giuseppe era allesordio tra i professionisti. no ma un po pi al largo, laveva ben sentito lo sviscc del
Finalmente suon il gong. Giuseppe si alz lentamen- diretto che lo aveva sfiorato. Suon il gong, le cui vibra-
te e si port camminando tranquillamente verso lavver- zioni arrivarono con un profumo secco al naso di Claudio:
sario, che invece era schizzato dallo sgabello come una un corpo riemp il posto vuoto accanto al suo. Si volt e
molla. Trudu gli url di saltellare, dal buio della gente sorrise verso Sara. Era tutta in chicchere e piattini,

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come diceva la nonna di Claudio: un abito blu, semplice, centr la mascella in pieno. La gente non fece in tempo ad
piacevolmente scollato. Forse troppo leggero per dicem- urlare che Giuseppe aveva doppiato con un sinistro poi
bre. Una manona pass davanti alla donna: era Dess, che ancora un destro in piena faccia. Il disgraziato fece tre o
strinse la mano di Claudio tenendo lo sguardo sul ring. quattro passi della danza dellubriaco, allindietro, il sede-
re sempre pi gi e infine cadde sulle corde. Larbitro gli
Seduto allangolo, Giuseppe doveva difendersi dallin- si butt addosso per proteggerlo da Giuseppe che si avvi-
cazzatura di Trudu e dai suoi spruzzi di saliva. Si sciacqu cinava con i pugni alzati. Lo spazio in penombra fra il ring
la bocca e sput nellimbuto bianco che laltro secondo gli illuminato e la folla al buio rimase sbigottito, quindi scop-
aveva messo sotto il naso. pi durla, applausi, fischi.
O Giuseppe, tui depis attaccai! Saltella e muoviti! Trudu salt nel ring sulle gambe da ranocchia, con la
Cosa vuoi fare, la bella statuina? Quello adesso prende panza che travolgeva la barriera della cintura di cocco-
coraggio! Sai quanti colpi hai dato? drillo. Claudio, in piedi, doveva aver urlato dentusiasmo
Uno. perch si accorse che Sara, seduta, lo stava guardando con
Eh! E quello venti, almeno! Ma das biu che si scopre la bocca aperta - quando lui torn in s non sapeva dirsi
quando porta il gancio? Giuseppe fece cenno di s. se gli piaceva di pi la scena sopra il ring o il viso palli-
Eja, disse col capo, poi il gong gli colp le orecchie. do e bruno l in basso.
Si alz e torn lentamente verso il centro del ring -
Trudu allarg le braccia e quasi url: Ma allora vizio! Il pugile sconfitto torn allangolo barcollante - un passo
La gente rise ancora. Come prima, lavversario comin- in salita ed uno in discesa. Giacchetta rossa torn in pista.
ci a girare intorno a Giuseppe, con un fare pi tranquil- Applausi e commenti fra il pubblico, addirittura qualche
lo, pi sciolto. Col jab infastid Giuseppe per fargli apri- flash dalle tribune, ovazione quando alz il braccio di
re la guardia. Si muoveva bene sul tronco, fintava di sini- Giuseppe, mostrando alla folla il geroglifico scarlatto sul
stro e andava di destro. Tutto da manuale. Era curiosa- cuore del pugile. Il casertano teneva la testa china. Giusep-
mente attratto dalla chiazza vinaccia sul petto di Giusep- pe si allontan in fretta ma Trudu lo risped indietro per
pe, un bersaglio da colpire sembrava, come un sopracci- salutare lavversario.
glio aperto da martoriare - farlo sanguinare sino allab- Il vincitore e il suo codazzo abbandonarono il ring. I
bandono per ferita. Giuseppe girava sempre intorno a se colpi di Giuseppe avevano risvegliato lattenzione di Pia,
stesso, muovendo appena i piedi. Laltro ci pensava, si che si precipit su Trudu per chiedergli due parole. Lui
vedeva che ci stava pensando, vedeva che Giuseppe aveva la guard ben bene: altro che due parole le darebbe.
abbassato un po la guardia, e stava pensando che lattesa Dess sorrise a Claudio.
del colpo speciale era finita: se adesso faceva un passetto Per! tuo? Chiese indicando Giuseppe. Oh s,
in avanti e decise di partire col montante sinistro. Claudio poteva darsi delle arie. I vecchi pugili mimava-
Giuseppe devi il colpo col braccio, la botta destinata alla no il pugno decisivo e cominciavano a fare paragoni.
mascella scivol sulla tempia ed arriv pesante - ma laltro Claudio non scappare, url Pia con penna e taccui-
rimase sul colpo. Per un millesimo di secondo Giuseppe no in mano. Il KO laveva eccitata?
sembr concentrarsi in se stesso, il suo destro scatt e Dove cazzo vuole che scappi, mormor Claudio,

132 133
senza accorgersi che Sara lo stava ascoltando. Le sorrise. 2
una giornalista.
Lavevo capito. Dopo ti intervista?
No, non mintervista. Claudio lasci Sara e si af-
frett a raggiungere il codazzo dei vincitori. Giuseppe,
a momenti gli scapp un sorriso mentre camminava - ma
mantenne unaria abbastanza indifferente: forse pensava
che era stato facile.
Bravo! Lo zigomo ti fa male?
No, brucia un po
Trudu gli batt la mano grassa sulla spalla, il ragazzo
guard male lallenatore, infastidito. Pia, che per Trudu
era una bruna formosetta con laccento di citt, domand:
Allora Trudu, chi questo Fois? Ma in quel momen-
to il corteo sincroci con Melis, Nino e Giorgio, questul-
timo sempre nella sua luminosa tuta da ginnastica nera.
Melis stava davanti. Nino era gi saltellando dentro lac- Qualche ora dopo si trovarono tutti in un locale del
cappatoio blu elettrico, la testa nascosta dal cappuccio. paese per un buffet.
Giorgio seguiva col sacchetto con le cose che servono allan- Tavolini erano addossati al muro, bicchieri di plastica,
golo: vaselina per fermare il sudore, paradenti, borsa del vino bianco spumeggiante e incredibilmente profumato
ghiaccio, stick fermasangue. Melis rallent, mormor dei - il preferito dai produttori di acido acetilsalicilico. La
complimenti a Trudu, senza guardare il vincitore. Con uno gente arrivava a gruppetti, si mescolava e si divideva in
scatto della testa Nino fece scivolare indietro il cappuccio nuovi gruppetti.
e trov proprio gli occhi di Giuseppe. Finalmente le cose giravano come dovevano.
Si guardarono e per quasi un secondo non si salutarono, Bravo! Url Lord Gin a Nino stringendogli la mano.
poi Nino fece una mossa come per scacciare una mosca Il ragazzo fece una smorfia, la mano era un po gonfia, ma
dal naso e laltro rispose alzando di mezzo millimetro la non disse nulla. Sono delicati, i pugili.
mano bendata. Pesi piuma, anche quelli da cento chili.
Trudu, che il sorriso gli usciva anche dalle orecchie, Ti fa male? Chiese Claudio.
augur in bocca al lupo a Nino, quindi pass oltre e Appena appena Rispose Nino aprendo e chiuden-
incroci lavversario di Nino, un ragazzotto basso e largo. do la mano con cautela.
Indicandolo a Giuseppe, sogghign: Meschino di lui! Bravo, un gancio cos non lavevi mai portato
Giuseppe non disse n a n ba. Lho detto alla giornalista, che non sono solo veloce
Ti hanno detto di Giuseppe?
Eja, disse con una smorfia, ma te lo ricordi che il
suo avversario lavevo vinto anchio da dilettante?

134 135
Vero, ma ai punti - Claudio non glielo fece notare. Nino italiano e il vecchio allenatore brontol di s ma lo sareb-
aveva vinto facilmente, mostrando ci di cui era capace be stato ancora di pi se non ci fossero state tutte quelle
solo in un paio di occasioni. Si era dondolato armoniosa- organizzazioni Nella stessa categoria di Nino cerano
mente sul tronco, evitando un paio di colpi per un milli- due campioni dEuropa e tre campioni del mondo. Clau-
metro. Si era divertito ad allungare continuamente il jab dio ribatt che erano costretti a fare cos. Per attirare lat-
come per pulire il naso allavversario. Che infine aveva per- tenzione della gente ci volevano i campionati del mondo,
so la testa per la figuraccia e si era scoperto troppo. KO al- anche se combattuti da pugili mediocri. Sar, rispose
la sesta ripresa, ma spettacolo noioso. Melis.
Anche Giuseppe riceveva complimenti. Un po di su- Ho gi parlato in federazione, lo inform Claudio,
dore in viso, le guance rosee e un bicchiere daranciata in leuropeo dei leggeri sar vacante presto Facciamo
mano gli davano finalmente unaria viva, umana. Un ti- un paio di difese del nostro titolo, poi Nino sale di cate-
zio si avvicin e quasi gli url: O Mano de Piedra! goria e ci proviamo Sai che Dess insiste per organiz-
Soprannome di un pugile portoricano di ventanni prima. zare qualcosa di grosso
Trudu lo spieg al ragazzo, che non capendo aveva subi- Cos dicendo Claudio indic il pezzo grosso. Non vide
to indurito lespressione. che la faccia di Melis si contrasse come una mano che si
I ragazzi della palestra, raccolti intorno a Nino, non lo chiude a pugno - come una prugna che si secca. Dess
avevano neanche salutato. Quei due erano proprio diver- era piuttosto tronfio, la gente lo riconosceva e subito lo
si. Uno alto, elegante, non molto potente ma agilissimo. omaggiava - era tutto una stringere di mani e - ma solo
Laltro tarchiato, solido. Un bravo ragazzo - un mezzo da parte di Dess - di pacche sulle spalle.
disgraziato. Uno combatteva in scioltezza colpendo da Sembra a casa sua, qui.
lontano con le sue braccia lunghe. Laltro doveva avvici- Sai com, ha tanti soldi. E pu sempre lasciarne cade-
narsi per prendere la misura giusta e colpire. Uno, Nino, re un po qua, un po l
stava mostrando a Pia come aveva dato lultimo gancio. Lo videro avvicinarsi a Trudu, che subito gli present
Laltro stringeva impacciato la mano di una tizia tutta Giuseppe. Capirono che Dess rivolgeva complimenti ma
rossetto e unghie rosse, unamica di Trudu. anche raccomandazioni al ragazzo, che si limitava ad as-
Bella serata, pens Claudio. Tempo fa a questora sareb- sentire col capo - e che altro poteva fare? Quindi il soli-
be stato a letto, a coltivarsi linsonnia. Si sedette. Aveva, do sessantenne fece per andarsene, salutando tutti con un
accidenti!, un po di mal di schiena. Vide arrivare Luigi che gesto del braccio. Prima di uscire punt un dito verso il
abbracci il fratello Nino con esagerata fierezza. Qualco- procuratore, come a ricordargli che cera qualcosa che il
sa in me ci deve essere di buono, se ho un fratello cos in procuratore doveva fare.
gamba, questo voleva esibire a se stesso e a tutti gli altri. Claudio fu molto invidiato, quella sera.
Maddi si era squagliata subito dopo lincontro. Claudio le
aveva parlato brevemente e sussurrato un ci vediamo e Sara lo guardava attraverso braccia e schiene e bicchieri
lei aveva detto s s alzati e giacche tutte sbagliate. Quanto mi piace, Clau-
Melis trascin una sedia nellangolo dovera seduto il dio? Pi di Nanni, certo. Chi era Nanni? Uno. Bel ragaz-
procuratore. Claudio gli chiese se era contento del titolo zo. Simpatico ma troppo serio. Quando la portava in giro,

136 137
le spiegava tutto. Lanfiteatro di, la chiesa del, le grotte che. Se mi fermassi qui, te la ruberei.
Insegnava storia dellarte. Oh, non a lei. Non pi. Sara vo- Davvero andrai via fra un anno?
leva divertirsi, dopo riunioni e schermi di computer. Lui Penso di s. Io vivo come dentro a un fiume. Scendo
preferiva il teatro, i concerti di classica, le opere liriche. la corrente. Ogni tanto sulla riva del fiume c una citt.
Nelle grandi citt di cose noiose ce ne sono sempre tante Mi ci fermo, mi guardo intorno, faccio amicizie (che ri-
e tutte insieme: la scelta cos imbarazzante che alla fine mangono, ho amici in mezzo mondo), poi la corrente mi
puoi rimanertene tranquillamente a casa. In provincia in- porta via
vece le cose noiose arrivano una alla volta, senza possibi- Che roba , filosofia?
lit di scelta, implacabilmente: non andarci sembra pro- No, storia. La mia. Tu invece hai vissuto sempre qui?
prio un peccato. E Nanni non era un peccatore. Assolutamente immobile davanti al mare.
Bene, che ci andasse da solo o con la sua collega di filo- Cos, il Mar Morto? Anche tu in vita tua ti sarai mos-
sofia, che di filosofia ne sapeva meno di Sara (e metteva so.
anche troppo fard). Cosa avrebbe detto Nanni della boxe? Corsa sul posto, si chiama. Disse, guardando la mez-
Capace di spiegarle che la boxe la si pu vedere in forma zaluna di limone caduta in fondo al suo bicchiere.
artistica dipinta su un vaso greco dove due pugili del terzo
secolo avanti Cristo A dir la verit, questo glielo aveva La parlata meridionale di Sara gli piaceva molto. Quel-
raccontato Claudio, ma detto da lui era unaltra cosa. la che lei diceva essere salentino con spruzzature romane
Claudio era piuttosto diverso dallidea che se nera fatta e qualcosa di milanese, per lui era una linea dolcemente
quando laveva conosciuto, cos dimesso, un po curvo, inclinata verso lalto, a sinistra. Ogni sua frase sembrava
depresso. Invece era un bel tipo - si era fatto crescere il finire in una domanda - lo trovava molto musicale.
pizzetto e questo lo rassomigliava ad Al Pacino (in che Si avvicin un tizio che si present come Enrico. Chie-
film? non ricordava il titolo). Lui era stato molto genti- se scusa per il disturbo ma voleva cogliere loccasione per
le con Sara. Tanto gentile che lei ora abitava in casa sua. dire a Claudio che stava girando un documentario sulla
Finalmente lui si volt verso di lei, che gli rivolse un boxe cittadina. Voleva intervistare tutti, riprendere le
sorriso non troppo convinto. Sembrava stanca. palestre, parlare con i grandi boxeur del Cinquanta, del
Allora, ti sei divertita? Le chiese Claudio, che ave- Sessanta, del Settanta
va insistito perch lei vedesse lincontro. Ma io ti conosco, esclam Sara. Qualche mese fa
Quasi come se fossi rimasta a casa. sono venuta a vedere il tuo appartamento, quello a Mari-
Ti ha fatto impressione? na, che sembra una barca. Lhai affittato, poi?
La boxe no, la serata s. Sta durando troppo. E sono Nel tempo in cui Enrico rispondeva di no, il suo occhio
a piedi. si appoggi su Sara e ne ricav diverse misure antropo-
Le promise un passaggio e le chiese della casa in cui si metriche. Claudio tagli corto, dicendogli di farsi vede-
era trasferita da pochi giorni. La casa era a posto, tutto re in palestra. Enrico ringrazi e si rammaric che Clau-
perfetto - la sua segretaria, Giulia, era passata a conse- dio non avesse continuato a combattere. Poi, rivolto a
gnarle il contratto e, sospettava Sara, a dare unocchiata. Sara, la inform che Claudio era davvero un bel welter,
Le era piaciuta, Giulia. lui laveva visto in azione.

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Cos un welter? Chiese Sara allex welter, quando 3
il documentarista si allontan.
un tizio che pesa circa sessantaquattro, sessantacin-
que chili e combatte contro altri welter, cio pugili che
pesano come lui.
Dimprovviso gli venne in mente Rosangela, la sua ex
promessa sposa (come mai il suo era un mondo pieno di
ex?). Quando Claudio era immusonito lei lo pigliava in
giro: Coshai, i dolori del giovane welter? - e scoppia-
va a ridere come una matta. Una di quelle battute che
piacevano ai suoi amici musicisti. Lultima volta che la
disse stavano esaminando due diversi campioni di bom-
boniere, in un negozio. Lui rispose che non voleva pi
sposarsi. Appoggi le bomboniere, farfugli che stavano
facendo un errore eccetera. E cos lei aveva smesso di ri-
dere. Per un paio danni, almeno.
Pochi minuti piatti, muti e neri - asfaltati di recente - li
portarono dalle viette del paesone verso il respiro largo
della periferia, dove Giuseppe scese. Un saluto smozzicato
- lo sportello aperto lasci entrare aria fresca - Sara sospir,
come sollevata:
Portami a casa, muoio dal sonno.
Casa mia o casa mia? Scherz Claudio. Lei sorrise
appena. Aveva un contratto, era casa sua, quella. Lauto si
diresse sicura verso la citt. Ogni volta che Sara usciva o
rientrava dalla citt, invece, si perdeva. Se la prendeva
alle spalle, arrivando da nord, le capitava di ritrovarsi in
riva a uno stagno, oppure in cima a una collina o sotto le
rovine di un castello. Quartieri popolari notavano distrat-
tamente che si era persa. Le strade la prendevano in giro
e la mandavano molto in alto - da lass non riusciva a di-
stinguere il mare dagli stagni. Ma dopo una discesa da
montagne russe - giusto il tempo per vedere qualche pa-
lazzo nobile o la carie di un anfiteatro in rovina - piom-
bava nel grigio disordine della ricostruzione del dopo-
guerra.

140 141
A volte invece sfiorava la terra di nessuno tra i paesoni 4
e la citt. Tornava indietro, sempre pi furibonda, sinch
un senso unico in picchiata la portava ad aggrovigliarsi
in stradine strette, dove era difficile svoltare. Con la spin-
ta di un vigile o di un autobus che le suonava dietro sbuca-
va dimprovviso nella fascia di luce tra il porto e la sceno-
grafia di palazzi ottocenteschi. Ma non faceva in tempo
ad ammirarli che riprendeva subito a salire in alto, in al-
to

Conosci una vecchia canzone che si chiama Prelude to


a kiss? Chiese Sara quando Claudio ferm lauto sotto
casa.
No, sincurios lui.
Te la faccio sentire, ma una volta sola. Canticchi,
anzi, mugol un motivetto incomprensibile per qualche
secondo, mentre lui sorrideva senza capire. Poi lei gli Appena Nino aveva buttato gi quellaltro - si era visto
prese il viso tra le mani e lo baci, frugandogli la bocca subito che era scarso - Maddi si era portata sotto il ring.
con una certa perizia. Lo moll, il tempo di due respiri - Voleva salutare ed andarsene. Si ritrov a fianco di Clau-
o sospiri - e usc, le chiavi di casa gi in mano. Salut con dio, che chiacchierava con un tizio anziano, grosso e serio,
la mano e spar subito. Claudio cerc di prendere respi- tutto eccitato, e con una tizia dallaria annoiata.
ro - invece di pensare a quello che era appena successo, Claudio le aveva chiesto come si sentiva ad essere la
not con meraviglia che nessuno, adesso che potevano, donna di un campione dItalia, ma lei lo aveva guardato
aveva staccato dal portone il cartello AFFITTASI. storto. Lui le aveva messo una mano sulla spalla e aveva
scosso la testa. Non devi avercela con me, Maddi, io non
ti sto facendo la guerra. Forse ci siamo capiti male, lal-
tra volta. Mi prometti che ne riparliamo? Lei non aveva
saputo cosa dire, se non un s, s infastidito e per
anche un terzo s pi convinto. Poi finalmente aveva
incrociato lo sguardo di Nino e laveva salutato. Lui le
aveva mandato un bacio ansante e lucido di sudore.
Dalla serranda mezzo abbassata della latteria veniva un
odore bianco e dolciastro. Due adolescenti seduti sullo
scalino di casa parlavano di auto sportive. Da una finestra
a pianterreno una sgradevole voce maschile chiamava la
moglie. Maddi pens al padre e alla madre e a quello che

142 143
diceva da bambina con le sorelle dopo i litigi dei genito- mano calda. La inchiodavano come aveva fatto qualche
ri - non voglio sposarmi, preferisco essere vedova. Pre- volta il corpo di Giuseppe. Anche ora avrebbe voluto ti-
se una salita breve, ripida e senza marciapiede. Cammin rarsi su il corpo-coperta di lui, solo per tenersi al caldo, su
fra auto disperatamente addossate alle case, cassonetti su sino al naso.
debordanti dimmondizia, stradine che sembravano corri- Quella sera che se lera trovato davanti, l al Caravan,
doi. Quella sera sentiva pi che mai la terrestrit del suo chiss dove aveva trovato il coraggio di offrirle da bere, di
quartiere, lodore di bucato steso sopra viuzze sporche, il farle quel faticoso complimento Stava l, baccal con
vento polveroso che mandava allaria fogli di giornale, le due boccali di birra in mano ed era stata lei a proporgli di
urla sgraziate al mandrolisai che uscivano dalle finestre: sedersi - con questo devo guidare io, aveva pensato. Lui le
Bastrsciu! Straccione! aveva chiesto se era la ragazza di Nino. Solo quando Ni-
Sapeva che il giorno dopo Nino lavrebbe richiamata, no mi fa stare bene, aveva risposto lei. E adesso come ti
pronto ad offrirle la sua vittoria come pegno damore. fa stare?, aveva osato lui. Prova a scoprirlo, altrimenti
Ma lei ormai aveva appeso i guantoni al chiodo. come la passiamo la serata?
Abitava in una straduzza in salita, dietro il porto, in Occhi verdi, pelle bianca, viso largo. Giuseppe quasi
una palazzina vecchia, col portoncino in alluminio, le cas- subito le raccont che era andato via di casa un paio dan-
sette delle lettere tutte diverse. Quattro piani senza ascen- ni prima. Che dopo la morte della madre aveva litigato
sore ma con molti odori la portavano davanti allapparta- con i suoi - sempre era litigando con i suoi, ma prima la
mento. Maddi non vedeva lora di andarsene di casa e con madre lo difendeva. A Genova un cugino laveva portato
sua mamma erano liti piccole e grandi tutti i giorni. I a fare il muratore e la sera andavano insieme in palestra
fratelli, quei due barabba, chi li vedeva mai! Il padre inve- a liberare i polmoni dal cemento. Gli dicevano che era
ce aveva pensato bene di squagliarsi anni prima, ma questo forte, lo provocavano, anche. Uno del suo paese laveva
non veniva considerata una grande mancanza. La disgra- offeso e si erano picchiati - a quel punto il cugino gli ave-
zia se torna, diceva la mamma. va detto di non farsi pi vedere n in cantiere n in paese,
Anche per fare lamore cerano sempre difficolt. A volte capito? Pure la mamma aveva fatto morire di crepacuo-
qualche amica le prestava la casa, quando i genitori non re, aveva urlato laltro paesano, mentre con la mano si
cerano. Comunque era sempre Maddi che chiedeva, per- teneva il sopracciglio penzolante Qui la smorfia disgu-
ch Nino piuttosto si faceva castrare. Per poi gi era stata di Maddi aveva interrotto la descrizione.
contento, s Lei gli credeva e non gli credeva. Il racconto procede-
La lampadina del piano era di nuovo fulminata. Fece va monotono sulla strada bianca di un accento duro. Non
girare la chiave piano e apr con cautela: una volta il era certo come il campidanese di Maddi, una molla che
fratello, cussu scimpru, aveva appoggiato la bici alla por- contrai e distendi come vuoi, con cui sfuggi o leghi - un
ta e quando lei laveva spalancata la bici era caduta, facen- accento che non si annoda mai e strascica allimpossibile
do un carrsciu tale che si erano svegliati tutti. Sinfil il lamenti e godimenti - una lingua-accento mai infantile,
camicione da notte cercando di non turbare il silenzio innaffiata con la poca acqua dello scarso inverno e maltrat-
scuro della camera che divideva con una sorella. Si ficc a tata dal vento, cresciuta tra piante scorbutiche, stagio-
letto. Le coperte le pesavano addosso come una grande nata allaria salmastra.

144 145
Ma che lei ci credesse o no, pur contraddittorie e confu- 5
se, le parole di Giuseppe la colpirono. In genere non era
cos che le facevano la corte. Pi il racconto procedeva mo-
notono pi le si insinuava dentro, come una fitta interco-
stale.
In cantiere Giuseppe lavorava senza libretti, mettendo
un mattone sopra la morte della madre, uno sopra il pa-
dre ed il fratello, uno su tutto il paese e cos via. Poi altre
risse, questioni di soldi, la palestra fatta chiudere per un
incontro fatto col nome di un altro, un carabiniere che
gli consiglia di tagliare la corda, un indirizzo in Francia
che qualcuno gli aveva messo in mano Maddi non segui-
va pi le vicende intricate ma immaginava Giuseppe a
Genova, Marsiglia o Bastia, su un molo, lo sguardo ranco-
roso in bilico verso lisola dove a malincuore sentiva di
voler tornare.
Non era preparata a lui. Gli piaceva, le faceva paura. Ave- Allora, Claudi, ci stiamo lavorando a questo incon-
va provato a presentargli qualche amica ma si capiva che lui tro?
era Maddi che voleva. Cera uscita un paio di volte, curio- Come si arriva al diminutivo dei nomi di persona che
sa della durezza che lui non aveva perso nemmeno quando non si possono diminuire? Allungandoli con un vezzeg-
raccontava quelle cose tristi. Aveva fatto lamore con lui e giativo e poi troncandoli con un colpo daccento. Clau-
non era stato neanche male - anche se a volte si era sentita dio diventa Claudietto e poi Claudi. Ugh. Ald. Silvi.
un letto di carne. Gli aveva visto lenorme voglia viola, Il cameriere aveva appena servito due prestigiosi cro-
come un capezzolo gigante che circondava quello vero, mi- stacei. Claudio accost la sedia al tavolo e rispose che ci
nuscolo e laveva sfiorato con la punta delle dita. Lui era ge- stava lavorando ma che a Melis sarebbe piaciuto prima
loso di Nino e naturalmente promise di spaccargli la faccia, riunificare il titolo italiano. Gli seccava che ce ne fossero
dentro o fuori il ring. Non era mai stato iracondo: minac- due e in effetti
ciava, era sprezzante, ma sempre con la stessa espressione, Melis un bravo allenatore, ma non lui che lavora
dura e fredda. Maddi non sapeva se credergli o meno ma per organizzare, no?
la sua solidit lattraeva e la sgomentava. Era oscura, mas- Certo, Dess aveva ragione. Ad organizzare ci pensava
siccia - era profonda. La quarta o quinta volta che Giusep- Claudio. Per una riunificazione del titolo avrebbe dato
pe le aveva chiesto di scegliere fra lui e Nino, per, lei ave- pi chances alla sfida per leuropeo
va capito che doveva abbandonare lincontro: quello era Non ci siamo ancora capiti. La sfida la lancia chi ha
pugilato e lei non era un pugile. i soldi, ecco la verit. E quelli potrebbero esserci.
Non di quella categoria, almeno. Come no, verissimo. Ma Claudio obiett che sarebbe
dipeso anche dalla Federazione E poi due o tre incontri

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di avvicinamento sarebbero stati utili a Nino. Dess scos- Era un debuttante, in pi quasi due categorie pi pesan-
se ancora il testone. Claudio cominci a innervosirsi. Sem- te di Nino
brava che non dicesse niente di giusto. Si consol morden- Dettagli. E poi Giuseppe non sembra per niente uno
do la polpa bianca, arrendevole e dolce dellaragosta. al primo incontro Lha matato, quellaltro. Unesecu-
La sfida di Nino alleuropeo mi va benissimo, ma non zione, sembrava. Il destro, il destro pauroso. Ci mette
quello che voglio. Io voglio un europeo tra sardi. tutta la forza del corpo. Pure delle suole delle scarpe.
Claudio si strinse nelle spalle. Sarebbe stato bello, certo. Certo, come stile fa schifo.
Ma prima Nino avrebbe dovuto accettare qualche sfida Dess si stava scaldando. Claudio per non ci casc. Non
per litaliano e quindi riuscire a vincere leuropeo. E non era certo per parlare di stile che Dess laveva trascinato
era detto che tutto filasse liscio. Dai frammenti di conver- in quel ristorantino sulla costa.
sazione che percepiva, anche il cameriere (cos giovane e Sotto di loro il mare brillava liquido, rilucendo som-
inesperto della vita che ancora non distingueva un sarago messamente come oro vecchio.
da unocchiata) capiva che la visione filosofica dei due era Lo so, di me si dice che scommetto, e grosso, e non
antitetica. Il tizio col pizzetto e la giacca blu pensava che ti nascondo che era vero, ma parecchi anni fa No, ti
la natura dellorganizzazione di una carriera pugilistica dico la verit, non per quello che mi interesso tanto a
non facesse salti. Laltro, che il padrone gli aveva detto di questo incontro.
servire benissimo, era convinto che gli scarti bruschi faces- Come al solito Dess lo aveva preceduto. Stava rispon-
sero parte del disegno delluniverso. dendo alla domanda che Claudio si era tenuto rispettosa-
Ti fai troppi problemi, Claudio. Come al solito. Sei mente per ultima. Claudio gli chiese se, ecco, per caso
troppo timido. Facciamogli fare due o tre incontri, poi, (intanto Dess lo guardava come certi papi e imperatori
a maggio, leuropeo. Lo sai che il campione, quel litua- guardano la marmaglia accalcata nei musei davanti ai
no, poco pi di uno scaricatore. E a giugno il Grande loro ritratti) se per caso non volesse metter su una pro-
Scontro. Non so se te ne sei accorto, ma lho detto con le pria struttura, una societ, una palestra che
maiuscole. Non voglio la tua palestra. Stai tranquillo. Se ti dico
Claudio si pul le labbra e in tono prudente osserv che che ci guadagni! e alz il bicchiere, come a brindare.
era impossibile trovare un peso leggero sardo che potesse Fra di loro cerano i resti delle due aragostelle. Per la pri-
decentemente stare davanti a Nino, neanche annettendo ma volta in vita sua Claudio percep lucidamente che i
alla Sardegna la Corsica e il Granducato di Toscana. crostacei hanno lo scheletro esterno al corpo.
Vedi che sei timido? Ce lhai in casa, luomo giusto Con tutte le aziende che ho, che me ne farei di una
Non guardarmi cos, non sono rincoglionito. Giuseppe palestra? Per carit! No, io avr un bel ritorno dimma-
Fois. gine chiaro che il mio nome verr fuori spesso. Ho
Quando aveva accettato linvito a pranzare col GrandUo- bisogno di pubblicit Magari mi do alla politica, capi-
mo, Claudio si era raccomandato di mantenere un atteg- sci? Te ne parlo perch sei una persona intelligente, so
giamento distaccato. Ma a sentire quel nome alz le soprac- quel che vali. E ti chiedo di non farne parola con nessu-
ciglia in un arco sotto cui pass, appena risvegliata, la no, per ora. Soprattutto a quella tua amica giornalista
Sorpresa. No, rispose, mai avrebbe pensato a Giuseppe. Termin con intenzione.

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Giornalisti, per carit! Lo rassicur Claudio, che Pia 6
non la vedeva pi da un pezzo. Dess si volt per mette-
re la carta di credito in mano al cameriere, che la guard
un po confuso.
la gold, ma non morderla per vedere se doro vero!
disse Dess scoppiando a ridere. Risero anche Claudio e
il cameriere.

Quella notte la pioggia scese veloce e robusta. Funi


grigie frustavano le foglie delle piante sul terrazzo. Clau-
dio apr la finestra per cambiare laria in camera da letto.
Aveva passato la sera a guardare la TV, ascoltare musica
e leggiucchiare una rivista, tutto insieme.
Si spogli, si coric, spense la luce. Il rumore della piog-
gia prese il colore bluastro della TV, programmata per
spegnersi dopo mezzora. Chiuse gli occhi e Dess gli appar-
ve per ripetergli che voleva lincontro Nino-Giuseppe per
il prossimo autunno. Non avrei mai dovuto evocare quel-
lidea, pens: si materializzata. Dess gli aveva fatto ca-
pire che sulla faccenda del diverso peso magari ci si pote-
va aggiustare. Questo voleva dire che i due ragazzi avreb-
bero potuto trovarsi a met strada, nei pesi leggeri? Oppu-
re che si sarebbe barato? Che faccia aveva Dess quando
lha detto? Quella da seconda ipotesi.
Su questo non ci pioveva, pens ascoltando le gocce
che cadevano sulle tamerici.
Claudio per sapeva che in un incontro di quel livello
non si poteva barare. Non in Italia, almeno. Dess lo aveva

150 151
sorpreso anche quando si era lanciato a descrivere Nino co- so tempo di colpire Ormai di malavoglia, rischiando
me un attore di bellezza pasoliniana - questa doveva aver- di addormentarsi.
gliela suggerita Lord Gin - un personaggio che avrebbe
incantato le folle. Claudio aveva annuito, senza capire. Poi Claudio indietreggiava di un passo, due, allindietro e
il GrandUomo era passato a parlare di Giuseppe - forte scagliava un gancio Un lampo lentissimo che illumi-
ma cattivo, alla gente sarebbe piaciuto vederlo punito. Co- nava il percorso verso lo zigomo altrui Il pugno colpi-
me in un film, insomma. Claudio a quel punto aveva con- va, scuoteva, feriva, atterrava lavversario ma no, non gli
trollato con unocchiata veloce il livello del liquido nella faceva male Subito, pur senza rialzarsi, era gi in piedi.
bottiglia di vino. No, non avevano bevuto troppo. Claudio lo tormentava con una serie di jab sinistri
Cosa significa quel discorso? Quella strana macchia Voleva che laltro aprisse la guardia, voleva addormentar-
rossastra sul petto del ragazzo unita alla sua selvatichez- lo prima che finisse la ripresa
za - bastavano a farlo odiare, a farne un cattivo? Un perden-
te? - aveva cercato di replicare Claudio. Nel diretto destro mise tutta la forza di una nube
Dess aveva cambiato discorso. grigio nera, potente e immateriale, che finalmente ab-
batt laltro Ci mise molti minuti - cos sembrava - a
La pioggia cambi ritmo, assestandosi su una bossa cadere - ma nessuno si faceva male, nessuno
nova.
Il sonno era una stanza buia che sillumin appena. La pioggia, la tiv e Claudio andarono KO nello stesso
Tanto da lasciar vedere Claudio su un ring, con i guan- momento.
toni e gli stessi calzoncini bianchi di quando combatte-
va. Davanti aveva un avversario, una faccia qualunque,
tozzo ma con le braccia lunghe. Cominciarono gli scam-
bi, lenti, come se entrambi fossero drogati.
Claudio si addormentava cos, sin da ragazzino, inven-
tandosi un incontro. Riprese lunghissime, corpo a corpo
in cui non sentiva lodore dellaltro. Senza arbitro, senza
pubblico, senza secondi, senza gong.
I pugni non facevano male, n a darli n a prenderli
Sempre, a inizio incontro, lavversario era fortissimo, ag-
gressivo e Claudio veniva assalito da uno-due potentissi-
mi ma indolori Cadeva al tappeto, ma al rallentatore.
Si rialzava pian piano - niente di rotto - e laltro gli era
subito addosso A quel punto per colpiva a vuoto, op-
pure Claudio gli si avvinghiava, tenendogli le braccia
Lo trascinava verso langolo e l, testa contro testa, i due
intrecciavano le braccia, cercando di liberarsi e allo stes-

152 153
TERZA PARTE
1

(Claudio, superwelter)

La sua vita vol, sospinta da onde potenti. Come una


prua sospesa per aria, in alto - pesce fuor dacqua che la
meraviglia di appartenere al cielo fa ricadere pesante sul
solido, bronzeo mare - e tutti ne temono lo schianto.
Claudio lavorava con pi impegno di prima. Aveva fi-
nalmente comprato un PC a Giulia - che subito aveva
creato un archivio e gli aveva suggerito di specializzarsi
con i neo-universitari in cerca di casa. Aveva quindi pub-
blicato qualche piccolo annuncio pubblicitario. In poco
tempo vendite e affitti aumentarono. Giulia si dava da
fare pi che mai - cominci a pagarle anche una piccola
percentuale per ogni transazione riuscita. Soldi ben spesi:
gli fruttavano tempo per la sua attivit di procuratore.
I suoi pugili vincevano spesso, il titolo europeo dei
leggeri era vacante e Nino - anche se di una categoria in-
feriore - era uno dei pretendenti pi seri, insieme ad un
francese di colore e ad un russo bianco. Giuseppe vince-
va regolarmente e nellambiente ci si chiedeva da dove ne
fosse venuto fuori.
Aveva deciso di accantonare la proposta di Dess. Pi ci

157
pensava meno lo convinceva. Perch rinunciare ad uno 2
dei suoi campioni? Avrebbe guadagnato con entrambi.
Avrebbe vinto con entrambi. Quando Lord Gin si presen-
tava in palestra, Claudio si aspettava da lui un segnale,
una mezza frase, un invito. Invece niente. Forse Dess ave-
va rinunciato. Sara gli aveva raccontato che era impegna-
to su molti fronti, che a Claudio parevano molto diversi
fra loro: edilizia, comunicazioni, finanza. Ma lei non co-
nosceva nessuno dei politici o potenti locali - per cui non
poteva fargli nessun nome.
La fortuna era girata anche con le donne. Ne aveva avu-
te diverse, in quei mesi. Gli sembrava di essere diventato
bello. Meglio: sentiva di esserlo. Gli bastava provarci e
loro ci stavano. Non gli era mai successo prima. Per giun-
ta si era innamorato e aveva fatto innamorare una splen-
dida donna. Quella sbagliata - ma questo lo seppe dopo.
Ebbe il dubbio che tutta quella fortuna lavrebbe pagata. La prima fu la ragazza, Maddi. Una domenica sera la
Pens, come un poeta, che non importava che i doni degli incroci al cinema - lui usciva, lei entrava. Le disse che
dei fossero falsi - comunque erano doni. Li accett, diffi- lavrebbe chiamata. Lei assent, con un sorrisino incredu-
dente ma grato. Alle divinit che laiutavano sacrific la lo. Le chiese il numero, per mostrarle che faceva sul serio.
sua vecchia Bmw: subito ne ebbe in cambio una Saab Il viso chiaro, capelli ed occhi nero morbido, rotondetta
quasi nuova. ma dai movimenti vivaci - non era solo Nino a morirle
Limprovvisa fortuna era alimentata soprattutto da dietro. Una confidenza di Perso - preoccupato, quasi spa-
energie nervose - energie che ai primi risultati si rilassa- ventato, rose in mano, gi pronto a uscire - gli aveva det-
rono. Il vortice che gli aveva attirato intorno soldi, inte- to di lei e Giuseppe. Non era una buona notizia ma Clau-
resse e persone presto perse forza. Le donne e gli uomini dio non era riuscito a trattenere un sorrisino.
che aveva intorno cominciarono ad essere proiettati fuori Torn alla fine dello spettacolo - quando la vide uscire
dalla sua vita. tra la folla la chiam davvero sul cellulare. Cose che face-
va da quando si sentiva spiritoso. Lamica di Maddi, una
col ciuffo rosso, si ecliss subito. In un locale non pi alla
moda poterono parlare senza urlare. Bevevano birra in
silenzio, godendosi una pace per niente festiva. Claudio la
osserv. Gli era sempre piaciuta quellaria forte, il volto
ampio e pallido su cui le emozioni passavano evidenti.
Cominci a spiegarsi, aspettandosi una reazione aspra. In-
vece tutto in lei rimase quieto. Lui parlava con chiarezza.

158 159
Il pensiero gli si formava in bocca. Non si era mai senti- consiglio di andare per il mondo ma anche la preghiera
to cos. Sapeva cosa doveva fare. E soprattutto cosa gli al- di restare
tri dovevano fare. Il titolo avrebbe dato forza a Nino. Lo
sapeva bene Claudio, che laveva sfiorato e ancora ci si Maddi era felice di chiacchierare con Claudio. Da mesi
sentiva male. Perch vincere tutto. non usciva con nessuno - sfuggendo alle chiamate di Ni-
E perdere, cos? Niente? chiese lei. no e agli agguati di Giuseppe. Aveva anche smesso di
Lui non rispose subito. Pens. cantare al Caravan per non farsi trovare. Uno dei due era
No. un altro tipo di tutto. Nel senso che quan- passato in negozio ma lei era stata gelida. Poi, per non
do perdi devi tornare al punto di partenza, come al gioco avere problemi al lavoro, laveva portato a bere un caff
delloca. E devi ricominciare tutto, appunto. e senza permettere repliche gli aveva chiesto di lasciarla
Lei si rilass e finalmente lo guard con una traccia di in pace. Non era cosa, fra loro due. E poi lei presto se ne
sorriso sulle labbra rosso scuro, piene. Anche Claudio sarebbe andata via. Giuseppe incass senza batter ciglio,
sorrise. Sent girargli per la testa quella strana cosa che tese la mano come a voler stringere quella di lei. Invece
tante deliziose sciocchezze ci fa combinare. le carezz il viso e se ne and. Fine.
Comunque non sto pi con Nino, pensavo che lo
sapessi. Aveva cominciato a sentirsi curiosa, Maddi. Anche di
S, lo sapevo. Ti ho voluto vedere lo stesso - ti dove- Claudio. Lo sentiva, era salita di livello - anche di cate-
vo una spiegazione. Ce lavevi con me. E visto che non goria: ormai era un peso gallo, 53 chili e 500 che ingras-
ci si vede pi, volevo chiarire. savano le pupille di chi la guardava. Era cresciuta, tanto
Di colpo lei cambi argomento: che stava chiacchierando con un uomo che le era sempre
Secondo te canto bene? piaciuto - e non delle solite scemenze ma della vita, delle
Come? S, certo. Mi piace come canti. Era sorpre- aspirazioni, di futuro e di decisioni. Senza il diaframma
so ma anche sollevato di aver chiuso la pratica malumo- di Nino, con Claudio tutto sembrava diverso e possibile.
ri di Maddi. Parlarono di musica, di cantanti - a lui pia- A quel punto cosa - a parte et, esperienza, sesso, cultu-
cevano gli italiani. Se in auto cera una canzone che ama- ra - poteva impedire loro di parlare alla pari?
va, anche se era gi arrivato non scendeva finch non si Lui ne sentiva il sorriso come una brezza sulla pelle.
spegnevano le ultime note. Aveva anche litigato con una Ecco come cambiano le cose quando le guardi da vicino!
ragazza frettolosa, per questo. Se vuoi una cosa, avvicinati tanto da poterla vedere be-
Lei invece gli raccont del giornalista che le aveva fatto ne. E se poi ti piace, prendila: a portata di mano, vi-
i complimenti - di Alberto che insisteva perch lei faces- cinissima. Maddi gli piaceva: lo sapeva gi, ma non lo
se dei provini - ma cerano tante pi brave di lei, a che sapeva da vicino. Cos pensava, ma intanto le stava con-
serviva illudersi? sigliando di buttarsi allavventura, di non restare in
Claudio la ascoltava e la capiva ma non riusciva a intui- questa citt dove tutto era invidia e non si andava da
re che la ragazzina - cosa poteva essere per lui una di nessuna parte
ventidue, ventitr anni? - si aspettava da un uomo matu- Veramente, c un gruppo che fa musica un po tradi-
ro comprensione e interesse, suggerimenti e indirizzi, il zionale un po moderna, sai il genere? Mi hanno contat-

160 161
tata, dicono che potrei provare con loro. Non che cambia 3
la vita, per
Ci sono, si sa, quei brevissimi momenti (un s o un no,
un pensiero che muore per disattenzione, uno che nasce
per associazione), quei piccoli colpi di sterzo quasi inav-
vertiti che cambiano il percorso della vita per anni, una
leggera deviazione che fa prendere tutta unaltra strada.
Lei sospettava di trovarsi in uno di quei momenti - lui
invece era troppo convinto di vederci chiaro per accor-
gersi che davanti aveva solo unallucinazione.
Le disse che doveva andarsene dallisola, che le avrebbe
fatto bene vedere gente e cose nuove ecc. Andarsene
senza mai farsi venire la voglia di ritornare. Soprattutto
se le cose ti andavano bene, mai tornare, se non in vacan-
za. Lui, Claudio, aveva fatto male a rimanere quando gli
avevano offerto di ecc. ecc.
Maddi lo ascoltava, interdetta. Vedeva bene il desiderio Cancell gli scrupoli pensando che aveva sempre fatto
di lui ma non capiva perch allora le consigliasse di andar- gli interessi di Nino. E Maddi non era esistita sinch era
sene. Mentre lo ascoltava, Maddi decise che con Claudio, rimasta col suo ragazzo.
magari, sarebbe stato per una volta sola. Una volta sola, Anche se cominciava a guadagnare bene (o forse per
forse, avrebbe visto casa di lui - quadri dipinti da pugili questo), Nino non dimostrava pi la pazienza che lo ave-
(nature morte, scene di campagna, montagne celestine) e va silenziosamente aiutato sino ad allora. Pi vinceva,
da pittori (un ring sbilenco visto dallalto) - mobili forse meno ascoltava il suo procuratore. Quando Claudio gli
troppo moderni. Una sola volta, avrebbe visto la foto di aveva organizzato una serata con una borsa - tutta per
Claudio pugile, in una stanza da letto che non avrebbe lui - di qualche milione, aveva storto la bocca.
ricordato bene - cera un vecchio armadio, la porta del ba- Inoltre gli erano giunte voci che parlavano del progetto
gno, una poltroncina, forse? Il vestito di lei che volava a di Dess, anche se il suo nome non veniva mai fatto. Clau-
coprirla, forse? Una volta sola lui avrebbe tuffato il viso dio pens di chiedere notizie a Pia. Si stupiva, quasi sin-
nella scollatura di lei in un tango convulso e senza accom- curiosiva della propria ostinazione ad averci avuto un
pagnamento - una volta sola, la lotta lenta e silenziosa in rapporto piuttosto intimo. Si era accorto da subito che
bilico fra le lenzuola - e una volta sola avrebbero riso insie- non avrebbe mai funzionato: lui la trattava da ragazzina -
me, quando lei avrebbe detto che non era mai stata prima lei non accettava lezioni da lui. Claudio era convinto che,
con un uomo adulto e lui aveva risposto neanchio. se ci avesse meditato su, sarebbe arrivato a interessanti
Un paio di settimane dopo lei era partita, mandandogli conclusioni, ma aveva sempre ben altre cose a cui pensare.
un bacio per telefono. Cos per tre mesi avevano fatto come quei bambini che si
detestano ma continuano a giocare e litigare insieme.

162 163
La richiesta di un incontro voleva dire unaltra serata bordo ring Sai, per regolamento deve esserci stato
di sesso? Non era poi cos spiacevole. Pens di scambia- lui a farmi venire la curiosit Appena ho potuto sono
re con Pia la notizia che il GrandUomo stava per entra- andato in palestra e l mi hanno insegnato a fare la corda
re in politica con informazioni sul progetto di Dess che
a quel punto la giornalista doveva avere. (Enrico gli raccomand di non guardare verso di lui ma
Il tentativo serv solo a far salire il numero delle donne dentro la macchina da presa - voleva dare limpressione
che in un modo o nellaltro (in genere nellaltro: ciao e che lui parlasse al pubblico)
via) sparivano dalla sua vista. Pia gli disse seccamente al
telefono che non ne voleva pi sapere di lui, del pugila- La boxe era come la scherma, ma pi divertente.
to e di Dess - proprio in quellordine - e che ora si occu- cominciato cos. Ho avuto Melis come maestro Lui
pava di spettacolo: Il giorno che farai un film sul pugi- aveva smesso da poco Lo sai no? stato campione dEu-
lato, richiamami. ropa e sfidante per il Mondiale Cosa vuol dire? Oh beh!
diciamo che fai un centinaio di incontri da dilettante e li
Il buffo era che presto sarebbe arrivato, quel giorno. vinci quasi tutti Poi passi professionista e anche l devi
Enrico, il tizio conosciuto alla festa dopo il primo incon- vincere quasi sempre Quando capiscono che sei proprio
tro di Giuseppe, si era fatto vivo in palestra: Il docu- bravo comincia il difficile Magari c chi ha deciso che
mentario sui pugili sardi, ricordi? Certo che ricordava. il campione deve essere un altro, perch appartiene a una
Enrico gli fece un lungo, confuso preambolo sulla sua palestra importante Ti fanno perdere tempo facendoti
passione per il pugilato, quindi gli present un diretto- incontrare mezze cartucce o magari prendi un brutto
re della fotografia e un altro tizio che aveva un pizzetto colpo per sbaglio Oppure scopri che le tue mani si
identico al suo e uno zaino rosso sulle spalle. Possibile rompono facilmente S, come i pianisti: i guantoni
che uno a quarantanni vada ancora in giro conciato come servono pi per proteggere le tue mani che lavversario. Ti
uno studente? pens Claudio, decidendo in quel mo- far conoscere un vecchio pugile che dovevano fargli le
mento di tagliarsi il pizzetto. Da parte sua present Melis, iniezioni di novocaina per non sentire il dolore durante il
i gemelli, Giorgio, Mario, i due sacchi, una fila di guan- combattimento Ma cosa stavo dicendo?
toni, vecchi poster, una galleria di foto e - ultima attra-
zione - Perso. (Il direttore della fotografia gli disse - accento romano
Enrico chiese a Claudio se poteva intervistarlo. - di andare avanti anche se si impappinava, tanto dopo
In qualit di procuratore? avrebbero tagliato e ricucito)
No, di ex pugile.
Quando sei campione dItalia devi dare la caccia al
Mio padre voleva che facessi scherma E lho anche campione dEuropa, e poi a quello del Mondo. Per incon-
fatto Mi piaceva. Solo che cerano un sacco di figli di trarlo non devi necessariamente essere il pi forte, ma
pap. Poi ho capito che era per quello che lui mi ci aveva quello che offre una borsa molto ricca Per farlo, in
mandato - questo per non metterlo Comunque a casa passato, qualche pugile ha combattuto il Mondiale quasi
circolava un amico, un dottore che faceva il medico a gratis, lasciando tutti i soldi al campione Questo non

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vuol dire che uno se lo compra, il titolo. Diciamo che fa chissimi punti Ma una scusa anche questa. Non sono
un investimento. Di occasioni per combattere un Mon- cose da intervista. Finiamo qui?
diale un tempo se ne presentavano pochissime, anzi, in
genere una sola. Oggi diverso, ci sono molte pi cate- Pi tardi, seduto in un bar davanti al porto, al riparo
gorie e molti pi organizzazioni E in realt comanda dalla pioggia, Claudio guard il vento che scuoteva le
tutto la tiv. palme. Una luce giallastra, un misto tra quella naturale
e quella dei lampioni, mostrava la fiancata tutta bianca
(Il tizio col pizzetto gli chiese - accento sardo milane- di un traghetto. Gli venne in mente la risposta che non
se - cosa significasse un mondiale per un pugile) aveva dato quando gli avevano chiesto perch era rima-
sto nellambiente: Per non farmi venire nostalgia.
Un mondiale un mondiale. una faccenda grossa. Scostandosi da quel triste pensiero, il traghetto, illumi-
Puoi star sicuro che faranno di tutto per farti perdere, nato come un palazzone di periferia, si scost dal molo -
che non ti regaleranno niente, specie se vai a combattere annoiato - e si allontan pian piano.
in America. Magari larbitro non proprio imparziale
O la giuria preferisce laltro O il tuo medico fa qual-
che cazzata O lavversario ti d una testata senza farsi
vedere certe volte manco in TV riesci a capirlo Op-
pure lincontro viene rinviato di un mese e tu vai fuori
forma Oppure litighi con lallenatore o il tuo procura-
tore ha troppi debiti e fa di tutto per guadagnarci Se
tutto va bene, beh, allora devi solo battere il pugile pi
forte del mondo. Tutto qui.

(Enrico gli rivolse ancora una domanda, Claudio non


rispose subito. Il tizio col pizzetto la ripet)

S, lho capita la domanda. In realt quando ho perso


contro Montixi ho chiuso la carriera. Venti ventuno
anni fa, quando larbitro non ha sollevato il mio braccio.
Pensa che lo stavo gi sollevando per conto mio. Lin-
contro lavevo vinto io, per me. Ma non parliamone. Tut-
ti i pugili che perdono un incontro importante cercano
scuse Che so: Mi hanno dato da bere qualcosa di stra-
no sul ring non cero io ma la mia foto ho passato
male la notte Io sono convinto che abbia sbagliato
prima larbitro, poi i giudici. Del resto ho perso di po-

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4

(Nino, peso leggero)

La madre di Nino stava preparando il pranzo. Dal mi-


nestrone ripesc un gambo di sedano ammosciato - sve-
nuto di traverso sul mestolo di legno. Sul fuoco medio
cera una padella con un dito dolio di semi. Prese dal
frigo un pacchetto con due fettine di carne. La radio ne
accompagnava i movimenti lenti e faticosi. Una voce stri-
dula ammetteva di essere impazzito, visti i prezzi dei suoi
mobili in stile. Unaltra si dichiarava disposta a inviar-
ti, con i primi due fascicoli sulla porcellana nei secoli, la
Madonna.
Fuori, nuvole nere e spesse filtravano il sole. Il contra-
sto lasci entrare dalla portafinestra del terrazzino una
luce gialla e densa, ancora invernale ma gi robusta.
Pass su bottiglie di vino e dolio e su boccette di medi-
cinali, illuminandoli e colorando le loro ombre con la
grave luminosit dei finestroni gotici.
La donna simmobilizz, con le fettine di carne in ma-
no, incantata dallo strano tono di luce. Smise di pensare
alla cena, alla spesa, ai figli e allodore di muggini che
veniva dal piano di sotto. Le fettine le penzolavano tre-

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molanti dalle mani. Troppi antidepressivi: oltre ai suoi Il suono del campanello interruppe pensieri e mastica-
prendeva anche quelli della vicina - che tanto era buttan- zione. Il citofono si produsse in unottima imitazione
doli. (anche se metallica) della voce del caposcala. Protestava
Le nuvole vinsero, spegnendo la luce da cattedrale. La perch la moto di Nino intralciava il passaggio nel sotto-
donna - spalle curve, capelli sbiaditi - sospir, poggi le scala. Il ragazzo chiam lascensore, che sal cigolando e
fettine sul tagliere di plastica per batterle col pestello. borbottando con un forte accento centro-campidanese.
Ciac, ciac, ciac. Pens al figlio, che voleva fare il pugile Nino scese direttamente in un corridoio con tante porte
invece di lavorare. Ciac, ciac, ciac. Le fibre dei muscoli color ferramenta, da cui veniva lodore di lavatrici arrug-
cominciavano a cedere. Questo figlio benedetto che aveva ginite, damigiane mal lavate, pensili pieni di stracci,
continuato a fare il pugile anche dopo che il padre lave- vecchi libri di vecchie scuole medie, tricicli scassati, bot-
va schiaffeggiato. Ciac e ciac, la prima fettina si era assot- tiglie di salsa di pomodoro. Invece di mettere la moto
tigliata al punto giusto. Lei non era mai andata a vederlo dentro il loro scantinato la port fuori e citofon alla ma-
combattere, le faceva impressione. Vedere che le picchia- dre che sarebbe andato a fare un giro. Dal quarto piano
vano il figlio. Ed era quello bravo! No, per carit! venne un lungo sospiro.
Cominci a piangere, senza smettere di passare le fetti-
ne nelluovo e quindi nel pangrattato. Si asciug gli occhi La moto era del fratello, che da qualche mese stava in
con il grembiule e poggi la carne nellolio troppo caldo. un centro di recupero. Nino aveva intenzione di vender-
La padella protest con sibili e schizzi bollenti. la per pagare lavvocato, un amico di Claudio. Non vole-
va debiti, ormai era adulto.
Mangiarono in silenzio, Nino masticando carne e pen- Gir oziosamente per il quartiere. Palazzoni, aiuole e
sieri. La madre quasi solo pensieri. Sincolp di non aver sullo sfondo lo stadio non pi cos prestigioso. Qualcuno
abbastanza battuto la carne, che rimaneva dura. Dura lo salut. Due ragazzini giocavano a calcio ai margini di
come quel testone del figlio. Contro tutti e due doveva un campetto. Uno di loro, tutto infogato, tir troppo
combattere? forte e la moto dovette evitare il pallone. Un tizio su un
Lasciala, che ti faccio due spaghetti camioncino vendeva le ultime arance della stagione.
No, non voleva gli spaghetti, Nino. Lingrassavano. An- Nino si ferm in un bar per bere un caff e sfogliare la
che se forse avrebbe dovuto salire di peso, per il titolo euro- Gazzetta dello Sport. LInter aveva comprato un altro
peo. Non era mai stato cos tirato e cos forte. Aveva gi brasiliano. Maddi invece laveva proprio mollato. Anzi,
difeso il titolo due volte, vincendo sempre facilmente, anche aveva mollato tutto. Laveva cercata, ma quando era riusci-
se ai punti. Gli dicevano di non finire subito, per lo spet- to a trovarla lei era scivolata via come unanguilla. Qual-
tacolo, per gli spettatori. Ma gli mettevano davanti sem- cuno gli aveva passato il numero del telefonino di lei -
pre mezzo pugile alla volta. accidenti, si era fatta il telefonino! E laveva chiamata.
O picchiatori troppo grezzi, o stilisti troppo delicati. Lei era allaeroporto.
O qualcuno che pensava di andare avanti a forza di botte Me ne vado, mi avete stufato, tu sempre in quella
e sangue. Oppure leziosi narratori di movimenti - esibi- palestra di merda ma fammi il piacere, cos cambia-
zionisti di se stessi. to, un po pi soldi e poi? Ma lo sai cosa sono i soldi veri?

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Adesso vado che hanno chiamato il volo, no non ti chia- Nino pens che Claudio aveva ragione - Maddi non era
mo da Milano, non lo so quando torno, anzi magari adatta a lui. Non sapeva aspettare. Il Milan aveva com-
non torno. prato un russo e due bielorussi. Lui, invece, uno di questi
Quello che Nino non capiva era perch lei lavesse mol- mesi avrebbe ammazzato Giuseppe di colpi.
lato proprio nel momento in cui tutto cominciava a gi-
rar bene. Possibile che, come aveva insinuato unamica, La moto era da cross e forse per questo cerc di scanto-
Maddi e Claudio nare verso la campagna. Ma Nino non amava la natura.
Aveva provato a ripassarsi un paio danni di vita, alla Cresciuto in cortili ben chiusi, con rassicuranti palazzine
ricerca di sguardi, situazioni, momenti in cui poteva esse- per lato, si trovava meglio in ambienti circoscritti - come
re successo. Inutile. E poi, lui era sempre sul ring o ad il ring. Dom la moto e la costrinse a fare un lungo giro
allenarsi. Lamica era solo una crstula, una pettegola. Ma asfaltato, in attesa di accompagnare Luisa, la ragazza del
linsinuazione laveva fatto incazzare e la sera, salito sul ring bar, a casa. Lei avrebbe aspettato dietro langolo e avreb-
per fare qualche scambio, si era sfogato. Mario, meschino bero fatto una volata. Prima che la madre rincasasse ave-
di lui, non riusciva a capire da dove arrivavano tutti quei vano giusto unoretta di tempo. Non era molto - ma alme-
colpi. Nino sembrava che aveva quattro braccia. E faceva no con Luisa una casa, una stanza, un letto erano sicuri.
male, anche - mentre di solito in allenamento i colpi non La prima volta che cera stato era stata anche lultima
li caricava mai. Ma quel giorno, oi oi! volta che aveva visto Maddi. Non aveva mai capito se
Gli sembrava incredibile, Claudio e Maddi. Che Giu- aveva saputo di Luisa o meno.
seppe le ronzasse intorno, invece, lo sapeva benissimo. E Era andato da lei, al Caravan, con le gambe vuote per
lei manco aveva negato, lultima volta che avevano liti- lallenamento e per la scopata. Appena entrato aveva vi-
gato. sto la faccia dispiaciuta di Italo che parlava con Maddi.
Mi sta dietro, e allora? Meglio di te, che mi stai lon- Lei aveva dei jeans nuovi, un maglionaccio e fumava -
tano! Mi vuoi? E allora fammi regali, portami al risto- Maddi che fumava? Come laveva visto era sparita nel
rante! No, a cena da tua mamma, invece! Oppure manda- retro. Intanto lui aveva ordinato da bere al banco. Maddi
mi fiori, o scopami anche un giorno che non domeni- era rientrata dal retro senza maglione e si era diretta die-
ca! Sei un pugile o un prete? Quando mai mi hai fatto tro al bancone, dove ancora aveva detto due parole sotto-
passare tutta una settimana di domeniche? voce ad Italo. Si era girata verso Alberto, che stava strim-
La battuta sulle domeniche Nino non laveva capita be- pellando sul palco, mandandogli un bacio, aveva ancora
ne. Ma adesso non aveva pi importanza. La Juventus ave- strizzato locchiolino ad Italo, baciato ancora qualcuno,
va comprato un croato. La ragazza del bar, come casual- come stesse partendo. Nino, in attesa che gli rivolgesse
mente, disse che era stanca e che per fortuna avrebbe la parola, teneva gli occhi puntati sulla ragazza, che fi-
finito il turno dopo tre quarti dora. Non intendeva dire nalmente si era avviata verso la porta.
solo questo ma solo questo sentirono le orecchie del pa- Maddi
dre, che preparava caff, versava amari e guardava con Lei si era voltata, guardandolo con unaria finta sorpre-
sospetto verso la figlia e il pugile - la stella del quartiere. sa. Si era aggiustata lo zaino sulla spalla, avvicinandosi di
Piegando il giornale e poggiandolo sul frigo dei gelati, pochi centimetri.

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Devo andare Cosa vuoi? evitando gli occhi di accolse un bar sonnacchioso e poco pulito. Nino chiese di
lui. Giuseppe e Trudu lo assal con buone notizie.
Va tutto bene? Lei, la dea privata di Nino, aveva Fa grandissimi progressi. Dieci vittorie su dieci, e
abbassato la testa, fissandosi la punta delle scarpe, come a otto prima del limite. impaziente di arrivare Ma sai
prendere la rincorsa per puntargli gli occhi addosso. Alz che gli piacerebbe incontrarti? Lo so, ha fatto una cazza-
il viso, illuminato per tre quarti da un faretto, con molta ta da voi ma un bravo ragazzo. Certo, non sa compor-
calma. Dai suoi occhi bruni lo sguardo lento sal verso tarsi, disse, girando rumorosamente il cucchiaino fino a
Nino. Lo sguardo lo raggiunse, apparentemente quieto. far debordare il caff sul piattino, e chiss che un gior-
Eppure brillava piano piano, luce fra la cenere. Lo sguar- no, eh? Lorganizziamo lincontro Se ne parla gi in
do sapeva tutto quel che cera da sapere di lui, di Nino. giro, sai? Giuseppe convinto di poterti battere. Non
Lui lo resse perch non poteva fare altro - avrebbe voluto dovrei dirlo, il mio ragazzo, ma credo che tu non dovre-
distogliere gli occhi ma sarebbe stato come ammettere sti aver paura Prese un fazzolettino di carta solo per
una colpa confusa che gi avvertiva. Cap che questo Maddi lasciar tempo a Nino di replicare.
voleva: che lui abbassasse lo sguardo. Non riusc nemme- Paura? Mettimelo davanti e vedrai!
no a dire, a farfugliare qualcosa. Gli occhi erano troppo Eh, prima o poi Se tu volessi Se io fossi il tuo
carichi dintenzione. Volevano farlo sentire uno stronzo. procuratore lavrei fatto Non che Claudio non sia bra-
Peggio, uno stronzo qualunque. Quello stronzo di Nino vo, eh! Per carit, il pi bravo di tutti, lui. Infatti il
era comunque il suo ragazzo. Uno stronzo qualunque procuratore di tutti e due, no? E fa gli interessi di tutti
non era nessuno. Continu a fissarlo finch lo ridusse a un e due! Ma vieni a trovarci qualche volta, ne parliamo
mucchietto di polvere, poi finalmente si volt e spar ve- C un ragazzo molto bravo, un peso gallo, mi piacereb-
locemente attraverso la porta. Come in un film di fanta- be fartelo vedere
scienza, lingresso sillumin al passare della ragazza, che
fu proiettata in unaltra dimensione. Nino non laveva pi
vista.

Arriv nei pressi della palestra di Trudu. Linsegna dice-


va Marvellous Boxe. A quellora non poteva esserci nessu-
no. Nino ci pass davanti lentamente. Sent una voce
chiamare il suo nome. Si ferm e si volt. Era proprio
Trudu - scendeva da una Tipo. Lo chiam e gli chiese se
stava cercando qualcuno. Nino scosse la testa. Trudu gli
propose un caff ma Nino replic che laveva gi bevuto.
Sinform per di come andassero le cose. Trudu volle
comunque offrirgli qualcosa al bar, Nino guard lorolo-
gio e disse che aveva solo cinque minuti. I due gentiluo-
mini infine si avviarono, conversando amabilmente. Li

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5

Sara era stata svegliata dal campanello.


Ci ha chiamati signor Claudio, spieg sulla porta
un bassottino fatto di legno e spruzzato di cemento. Con
lui cera un altro ometto che Sara aveva gi visto: vende-
va rose al Caravan. Avevano portato su per quattro piani
un po di cemento e qualche attrezzo. Nonostante il son-
no del sabato mattina, Sara pens che pi tardi avrebbe
dovuto portare su la spesa E se lavesse fatto fare a quei
due?
I due operai in verit sembravano una coppia di comi-
ci: uno, quello che si chiamava Luisu, parlava continua-
mente. Laltro, Perso - che razza di nome era? - si muove-
va in unatmosfera pi lunare che terrestre.
Mentre si occupavano del tubo del bagno che il gior-
no prima le aveva prodotto una veloce crisi di nervi, Sara
mise su il caff, che sal insieme a Claudio. Entrambi
ansavano rumorosamente.
Sara lo accolse con un sorriso e prese pacchettino e
quotidiano che lui le porse senza parlare - sfiatato.
Sono brioche? Allora fai colazione con me.

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Claudio le aveva portate con la remora di apparire trop- darle limpressione che non fosse necessario. I mobili li
po presente. Una sera che era rimasto a dormire, lei scher- ho fatti restaurare da poco, sono solo impolverati, toc
zando gli aveva proposto di dividere laffitto in due. toc, batt sul legno con le nocche. Per il prezzo che ti
Sei sempre qui! oppure fai come se fosse casa tua far, un affare.
erano altre frasi scherzose che lo inquietavano. Essendosi E lo spar, il prezzo. Lei sgran lo sguardo scuro. Inte-
pi esposto di lei, si prendeva tutte le correnti e anche una ressante, doveva ammetterlo. Niente anticipo? Solo un
sciocchezza lo metteva in allarme. Cominciava a chieder- mese? Una scrittura privata, vero? S, avevi ragione, mi
si se davvero avesse fatto un affare ad affittarle la casa, mesi sta bene questa casa. Come avevi detto, come una giacca?
prima. Sara gir su se stessa - modella che mostrava come sin-
dossa una grande sala. Rifece il giro delle stanze. Pi svel-
(Dalla finestra, spalancata di colpo, era entrata la luce ta, pi sciolta di prima. Adesso la casa era sua. Contenta,
- che subito aveva fatto correre rotolini di polvere sulle contenta, contenta. Avesse potuto, avrebbe annusato ogni
piastrelle esagonali, rosse e bianche. I tacchi lenti di Sara angolo, come un cagnolino.
nel vuoto. Una piastrella sconnessa. Lavandino in cucina Anche Claudio girava fra le stanze dove aveva vissuto da
che sgocciolava. Strisce di sole su un pavimento in legno. ragazzo. Eccola la sua camera, piccola e alta, senza finestre
Antina di porta che cigolava. Corridoio con uninfilata di ma col lucernario che lo metteva in comunicazione diret-
tre porte. Porte a vetri molati, opachi per la polvere. Fuori ta col cielo. Un pozzo di sole. Claudio prov ad aprire lo
si era alzato il vento. La casa li aveva accolti con uno sportellino di legno di una nicchia scavata nel muro, dove
sguardo miope - subito Claudio aveva aperto altre impo- a quindici anni teneva le sue cose preziose. Un sorriso gli
ste. Si aggirava a testa bassa, come se dai muri e dai attravers il viso.
vecchi mobili temesse un rimprovero. Dalla stanza accanto Sara sent un pulsare ritmico, che
Non vieni mai a trovarci, e quando lo fai c sempre dopo qualche colpo incerto acquist velocit. Si port
qualcuno con te. Questa, per esempio, chi ? verso la sorgente del suono. In una cameretta pi alta che
Sara vagava distrattamente per la casa, come cammi- larga Claudio, con limpermeabile addosso, stava saltan-
nando sul marciapiede della stazione in attesa del treno. do con la corda. Sbattendo per terra la corda sollevava
La vecchia vasca con i piedini, in bagno, la fece sorride- una polvere che la cascata di luce gialla dal lucernario
re. La sala era grandissima, tutta aria e luce. Magnifico trasformava in oro)
lampadario a gocce, solo da rispolverare. Claudio, tanto
per cambiare, accese una sigaretta. Il bacio a tradimento, quella notte di dicembre, Clau-
Per essere uno sportivo, fumi parecchio. dio si era sforzato di prenderlo come un gioco. Sara non
Non sono uno sportivo. Sono un fumatore. sembrava darci peso. Era andata via per le vacanze di
La camera da letto era un po cupa. Lei lavrebbe fatta Natale senza neanche salutarlo.
tutta azzurra. Non celeste, non blu: azzurra. Come il Cera stato lepisodio di Maddi, capitato a mezzo fra
mare. Armadio e cassettiera sono un po troppo pesanti. quelli con due sue ex (una sposata, una quasi) - un po di
Tarli? salutare e nostalgica ginnastica. Cera stato anche un
Claudio non voleva impegnarsi a convincerla - voleva curioso appuntamento con unarchitetta, una visita a una

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villetta con giardino, come in un film francese ma senza labbra con un bacio. Apparecchi due tovagliette ameri-
tango, senza romanticismo. Solo una breve, soddisfacen- cane, un vasetto con qualche fiore secco, tovagliolini di
te e irripetibile colluttazione - cominciata in giardino carta (per da festa), due belle tazze bianche, cucchiaini e
sotto una pianta di falso gelsomino - compiuta in casa, zuccheriera dargento (corredo della casa, che Claudio cono-
sopra un falso Luigi XV. sceva bene), poggi le brioche su un piccolo vassoio e ser-
A fine gennaio incontr Sara e Dess nei corridoi della v il caff e il latte e un bricchetto dacqua bollente, con la
Regione - lui stava cercando un assessore a cui estorcere quale lei prolungava il caff sino a riempire la tazza quasi
denaro pubblico per una riunione di boxe - loro per un allorlo, sino a cinque minuti abbondanti di conversazio-
convegno su Internet. Chiacchierarono per qualche minu- ne con la tazza in mano e unespressione carina in viso. Si
to, Dess gli consigli di parlare non con lassessore ma muoveva flessuosa e Claudio sospettava che lo facesse solo
con un tale - a nome suo - quindi punt ancora una volta quando sapeva di essere guardata.
lindice muto verso Claudio per scrivergli nel cervello le Le sorrise. Sorrideva raramente ma quando lo faceva
solite frasi - mi raccomando, organizzami lincontro, non Sara se ne prendeva il merito. Ne osservava il viso bruno,
fare fesserie ecc. - mentre il GrandUomo stringeva mani spesso tirato. Voleva leggerci una storia interessante. A
da mollusco che passavano di l, Claudio sussurr a Sara Claudio non piacevano le domande dirette. E di lui capi-
un invito a cena - lei accett - lui chiam subito la donna va soprattutto da accenni, descrizioni, ricordi, da poche
delle pulizie per una pulizia straordinaria dellapparta- parole che - durante telefonate con qualcun altro - lui si
mento - lei si present al ristorante con cortile interno - lasciava sfuggire, ma lei no.
lui le consigli un ottimo piatto di pesce che lei natural-
mente disse di conoscere gi - lui in auto la baci e ripet Qualche frase evanescente in cucina, sottolineata da
la battuta di qualche mese prima: Casa mia o casa mia? qualche concreta martellata dal bagno e la colazione fin.
Lei disse: Casa tua, e aspett la reazione. Lui la port Mentre lui sparecchiava, Sara sfogli distrattamente il
nella casa sulla spiaggia. quotidiano, sino a fermarsi per qualche secondo su un
Fosse stato un semplice incontro di boxe, avrebbero articolo.
dovuto studiarsi per tre riprese. Stuzzicandosi con colpi Forse ti interessa
dassaggio. Fintando un affondo ma subito arretrando. Gli pass la pagina sportiva e lui lesse larticolo sino in
Senza dare troppa confidenza: il KO poteva arrivare in fondo, assorto. Poi chiuse il giornale e rimase a fissare nel
ogni momento, se si perdeva la concentrazione. Sara pare- vuoto.
va considerare lincontro come una semplice esibizione. Ti mai capitato di pensare a qualcosa - un proget-
Per Claudio era diverso. Non pi allenato a rapporti forti, to che scarti perch ci pensi meglio - capisci che non va
intimi - dopo pochi giorni di telefonate, scuse per veder- bene - e dimprovviso quel progetto sbagliato comincia
si, scuse per toccarsi - aveva il fiato corto, abbassava la a realizzarsi, indipendentemente da te, e tu non sai come
guardia, cercava continuamente il corpo a corpo. fermarlo?
Sara era incuriosita: No, non mi mai capitato. No,
Mentre lui versava il caff lei and a mettersi un abiti- direi di no. Sembra un film. Forse lho visto un film co-
no lilla e delle giapponesi nere. Solo allora lei gli sfior le s. Pensiero che sannod a un altro pensiero che non

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centrava niente: ecco, in Carlitos way Claudio somiglia- tore voleva scendere con loro per fare un bancomat e pa-
va ad Al Pacino. Peccato che entrambi si fossero taglia- garli ma Luisu tagli corto.
ti il pizzetto. Senza non si somigliavano pi. Li lasci a Perso in palestra, adesso siamo di fretta. C
Lui le spieg come per primo avesse intravisto la possi- un cantiere grosso, siamo un po in ritardo
bilit di un incontro Giuseppe-Nino. A come gli fosse Claudio gli chiese notizie del cantiere grosso e venne
balenata lidea di chiedere a Pia (quella troia, pens Sara fuori che era grosso davvero. Dove cera quel quartiere a
in una parentesi di mezza riga) di scrivere un articolo sui met, un po dietro la palestra - eja, l in fondo, uno sta-
due ragazzi, sulla rinascita della boxe nellisola ecc. A dio, qualcosa aicci, ancora non lho visto, spieg Luisu. I
come e perch avesse subito scartato lidea. Le raccont due salutarono la signora con estrema compitezza ma
di Dess e della sua strana insistenza proprio su quellin- uscendo urtarono la borsa degli attrezzi contro lo stipite
contro. E proprio mentre lui, Claudio, aveva deciso di della porta: Gi non niente, un graffietto, lo siste-
tirar dritto, giocandosi i due ragazzi su due ring diversi, miamo noi domani, vero Perso?
ecco che spuntava fuori larticolo. Che parlava appunto Lometto accenn di s - e usc dalla vita di Sara e Clau-
di Nino, bello ma non bullo di periferia, tutto casa e ring, una dio scusandosi.
carriera limpida, uno stile impeccabile, mentre Giuseppe Sara chiese di quel buffo omino, e lui le disse che un
aveva alle spalle una vita difficile e sulle spalle un carattere giorno le avrebbe raccontato tutta la sua storia (dovette
impossibile una vita che sinora deve essergli sembrata un farlo prima di quanto immaginasse).
lungo round col destino e fesserie del genere. Lei si accorse della preoccupazione di Claudio, che ave-
Il succo era che larticolo (non firmato da Pia) si augu- va lasciato a met una brioche. Non credeva di potergli
rava presto un incontro tra i due, forse una difesa del ti- dare consigli, gli disse sapendo che lui se li aspettava.
tolo italiano o magari un incontro al vertice del cam- Non ne capisco nulla di queste cose Lunica cosa
pionato europeo. Dess era quindi venuto allo scoperto che posso dirti che Dess fa lavorare la gente per com-
senza farsi vedere. Chi aveva istruito il giornalista? Lord partimenti stagni. So che qualcosa bolle in pentola ma di
Gin, probabilmente. Claudio si affrett a spegnere il te- che si tratti non ne ho idea. Fossi in te, comunque, pro-
lefonino. Non voleva essere inondato di chiamate. Melis verei a parlarci. Sinch te lo permette, almeno. Finora lo
magari poteva sospettare che dietro cera proprio Claudio hai ignorato e non stato un bene. Avresti dovuto dirgli
e si sarebbe offeso. Trudu ne avrebbe approfittato per in- che la cosa non ti interessava. Facendo cos lavrai fatto
sistere con le sue mezze proposte di strani incontri. Per incazzare. molto pi duro e determinato di te Non
non parlare dei due ragazzi, o dellarticolista che avreb- guardarmi cos, lo sai anche tu.
be potuto sollecitare una replica di Claudio Sino alla
mamma di Nino, preoccupata per il figlio opposto a Mentre faceva volare dalla finestra le briciole della cola-
Giuseppe, la Tigre del Mandrolisai. zione con Claudio, Sara si chiedeva se le cose tra loro non
si stessero complicando un po troppo. Lei ci teneva tan-
Perso entr in cucina per dire a Claudio che avevano tissimo alla propria indipendenza. Come certi calciatori
finito il lavoretto. Claudio lo ispezion superficialmente, o attori aveva esordito giovanissima. A sedici anni gi
mentre Luisu aveva gi fatto armi e bagagli. Il procura- lavorava fuori casa e luniversit se lera pagata da sola. Le

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lotte col padre e la madre, i primi uomini, le difficolt mettersi nelle condizioni di non ricascare nel tran-tran. In
sul lavoro, il matrimonio andato a puttane al secondo anni- ogni posto nuovo era la sua edizione pi nuova che anda-
versario Le sembrava tutto concentrato in una nube va in onda. Sempre inedita. Per questo, quando si sentiva
grigia e densa sospesa in alto sulla sua testa. Invece, quan- stanca o smarrita (e accadeva, ogni tanto) si costringeva a
ti anni? Quindici, venti pensare al Piersandro che laveva sposata - a certi doni di
A volte vagoni di passato le piombavano alle spalle, spin- nozze - alle serate con i genitori, alle due vacanze col mari-
gendola fuori dai binari quotidiani. Immobile su un fian- to - la prima noiosa, la seconda umiliante - ad una gita al
co, deragliata sul divano domenicale, si costringeva a consi- mare il ferragosto dellottantotto con gente orribile
derare con lentezza situazioni accadute negli anni trascorsi. Il passato la spingeva in avanti, senza forze, magari -
Proprio come si guarda un album di foto dove incredibil- ma per forza.
mente i tuoi capelli sono troppo mossi o troppo lunghi o
troppo neri o i pantaloni sono ridicolmente larghi o ridi-
colmente stretti, dove tutti sorridono durante una gita che
non rifaresti per tutto loro del mondo e c uno scemo che
ghigna, forse perch sapeva come farti soffrire. Il giorno
dopo aver compiuto trentanni, in una serata solitaria, Sara
aveva spento la TV e aveva messo in fila tutti gli anni della
sua vita: un viaggio in seconda classe tranne, ogni tanto,
una lussuosa notte in Wagon Lit. La serata divenne notta-
ta: vecchie lettere damore, telefono staccato, antichi estrat-
ti bancari, vodka polacca, istantanee sbiadite - Sara comp
la circumnavigazione di se stessa, riuscendo alla fine a sco-
prire il proprio peccato originale: la virulenta tendenza a
ripetere sempre lo stesso errore. E aveva guardato a se stes-
sa con stupore. Questa sono io? La Donna Che Per Evitare
Conflitti Si Carica Di Tutte Le Responsabilit. Che per,
alla fine, schiatta, rinfaccia, singhiozza, recrimina e (ma
questo solo una volta) fa volare i portacenere. La scoperta le
semplific di colpo la vita. Si detest, si rimprover e si
minacci. Perch essere una Falsa Altruista quando avreb-
be potuto essere una Sana Egoista? Decise che non si sareb-
be mai pi zavorrata, che non si sarebbe mai pi fermata a
far finta di soccorrere gli altri. Mai pi corsa sul posto.

Ogni tanto cera anche riuscita - a illuminare e colorare


tutto intorno a s. Ma quello che importava davvero era di

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Vogliamo metterli con le spalle al muro, anzi, vogliamo met-


terli alle corde. Sono forti, giovani, sono la speranza della nostra
boxe. Gli eredi di Rollo, Burruni, Atzori, Melis, Manca, Udel-
la, Puddu. Devono regalarci un sogno: un campionato europeo tra
sardi, in Sardegna e per la Sardegna.
Larticolo ricordava quando, nei primi anni Sessanta, la
gente aveva invaso la pista dellaeroporto di Alghero per
accogliere Tore Burruni, tornato con la cintura di cam-
pione del mondo. E si augurava che anche Cagliari, un
tempo universit della boxe, tornasse ai suoi fasti. Si
lanciava in un paragone tra il declino della boxe e del
cattolicesimo e lascesa degli sport e delle religioni orien-
tali. Anche nel pugilato si richiede disciplina, concentrazione,
umilt, rispetto e fedelt al maestro - non spiritualit questa?
Cerchiamo dunque di superare anche la crisi di vocazioni non
solo tra i seminaristi ma anche nella boxe!
A Nino queste cose non interessavano. Guard la sua
foto e subito pens a farla vedere a sua madre. Il paragone
con Giuseppe lo infastidiva. Gli piaceva essere sul gior-
nale e che scrivevano un superpiuma cos non si vedeva da

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anni per era fastidioso che Giuseppe diventava anche stato in pratica costretto ad accettare. Non capiva perch
lui uno bravo. Lucraino che Nino aveva appena vinto l adesso uno cos giovane doveva subito avere unopportu-
a Bergamo, per esempio, grosso e potente, a Nino era nit tanto grande. Quellincontro, maledizione, cera so-
sembrato pi bravo, pi tecnico di Giuseppe. Laveva lo nella testa di Claudio e di Dess.
battuto ai punti in sei riprese, era bello tosto. In ogni Certo che era un bel tipo Claudio. Se nera stato buono
caso finalmente ce laveva a portata di mano, quello stron- buono, serio serio per quindici anni, e adesso aveva le fre-
zo. Non vedeva lora di avere davanti il contratto per gole! Gli sembra di rivederlo, da ragazzino, che imitava
lincontro. Da quando era diventato campione dItalia si Cassius Clay o come cazzo si chiamava. Lui, Melis, ades-
esercitava a complicare sempre pi la sua firma, cos che so capiva che avrebbe dovuto incoraggiarlo di pi. Quan-
la sua identit si perdeva in un labirinto di linee inutili. do urlava sono il pi grande, Claudio lo guardava negli
Laveva visto combattere una volta sola, Giuseppe, e il occhi. Melis avrebbe dovuto dirgli: Se vuoi esserlo, alle-
diretto destro era davvero forte. Per il resto lunica cosa nati pi duramente. Invece con la sua voce abrasiva gli
che gli aveva visto fare era quella di aggrovigliarsi allav- diceva: Ma scendine! Claudio sorrideva ma chiss, forse
versario. Non ti faceva respirare, se non eri bravo. Ma se ci rimaneva male. E quando aveva perso non era riuscito
lo tenevi a distanza potevi martellarlo come volevi a tirarlo su. Ci era rimasto cos male, e ne aveva prese
Melis gli ricordava sempre che a salire di categoria si tante, allora! E ogni incontro che aveva fatto, dopo la
perdeva velocit, larma migliore contro Giuseppe - ma sconfitta, Claudio faceva gli stessi errori - nervoso, impa-
Nino sapeva di poter reggere otto round tranquillamen- ziente - come se ripetesse sempre quello stesso, maledet-
te, Giuseppe invece pi di tre non ne aveva mai fatti. to incontro. E lavrebbe fatto per anni, se non fosse stato
Anche perch nessuno gli aveva mai resistito di pi - cos intelligente da mollare.
lultimo pensiero per Nino lo sbatt contro il sacco e lo Il ricordo lo fece sospirare. Di colpo, spaventando Perso,
uccise con una serie di uno-due. si volt verso Nino e lo assal:
Cos questo fiatone? Lo vuoi o no questo titolo? Da
Guarda che Claudio proprio testardo! Esclam domani corri mezzora in pi!
Melis sbattendo il giornale sul tavolo. Perso allung il Nino colp il sacco con una serie rabbiosa: poi smise per
collo per vedere. Melis osserv Nino al sacco. Non aveva chiedere a Perso con gli occhi: Ma che cazzo gli ha preso
paura per il ragazzo ma lidea dellincontro lo metteva a a questo, adesso?
disagio. Sarebbe servito solo a Claudio, che avrebbe gua-
dagnato da tutti e due i ragazzi e si sarebbe fatto molta
pubblicit. Prov subito a chiamare il socio ma il telefo-
nino era spento e a casa sua rispondeva la segreteria, alla
quale Melis bofonchi di richiamare.
Pens a quando lui, quarantanni prima, con un record
di trenta vittorie vere, aveva dovuto quasi inseguire il
campione per sfidarlo. E laveva fatto in un ristorante,
con tutta la federazione a vedere e sentire e laltro era

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7

(Trudu, mediomassimo)

Anche Giuseppe e Trudu erano chini sul giornale. Giu-


seppe osserv che la sua foto non cera.
Ringrazia che c il nome scritto giusto! grugn
Trudu, che invece il suo lavevano storpiato in Truddiu,
che quasi vuol dire scoreggia. Quando Giuseppe lo sco-
pr sogghign, facendo esplodere lallenatore.
Cosa ridi tu? Sarrisu e sa minca mia! Bel ringrazia-
mento! Questi stronzi, manco scrivere in italiano sanno!
Ma la pianti di ridere?
Il ragazzo si fece serio e lo guard male. Trudu chiuse
il giornale, si allontan bofonchiando tra s una cosa ti-
po Gi ti sistema Nino, a te!
Giuseppe lo intimidiva. Anzi, quasi gli metteva paura.
Trudu sapeva bene di non essere uno raffinato, come Clau-
dio per esempio - n un bravo maestro come Melis. Tru-
du era venuto su a cinghiate, a sguardi storti e sgarberie.
Ma lui era un rozzo come tanti, Giuseppe era un rozzo
strano. In ogni caso per Trudu il ragazzo era stato una
manna. Grazie a lui la Marvellous Boxe si stava facendo
conoscere, Dess si era degnato di stringergli la mano. Di

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parlargli. Di fargli proposte interessanti. O s, Trudu era No Claudio, sei tu che non capisci le finte.
rozzo, per non era scemo. Capiva cosa voleva Dess e vo-
leva essere della partita. Claudio invece stava facendo un Giuseppe non andava pi in cantiere. Basta con gli
gioco pericoloso. Nuotava controcorrente. E Trudu avreb- equilibrismi senza pubblico nel circo senza rete delle
be fatto di tutto per far affogare Claudio. impalcature. E basta col sollevamento pesi di cemento
Anche lui aveva tirato un po di cazzotti, fuori e dentro negli stadi allaperto dei cantieri. Combatteva molto e
il ring, ma non era capace. Aveva smesso proprio quan- guadagnava discretamente. I soldi li metteva da parte.
do Claudio stava iniziando. Era bravo, cussa faccia e predi, Era abituato a vivere con poco. Una casa. Metterci dentro
non come Trudu che quando tentava qualcosa di fino i mobili. Poi una donna. Un figlio, due. Intorno una
inciampava sui propri piedi. trincea. Come latmosfera di un pianeta intorno a cui
Glielo avevano fatto incontrare per il suo ultimo match. luniverso avrebbe girato. Ma ben alla larga.
Trudu sapeva che avrebbe perso. Lo sai cosa vuol dire a Tre figli, quattro. Claudio vendeva case. Bene. Gliene
salire sul ring sapendo di perdere? Come andare dal denti- avrebbe trovata una. Oppure se la sarebbe costruita da
sta sapendo che lanestesia non funzioner. solo. Ancora un po di mattoni e malta. Malta bastarda.
Non ci aveva capito nulla. Claudio saltava da una parte Maddi non ci sarebbe venuta. Pazienza. Se non ci fosse
allaltra cos veloce che lui non faceva in tempo a inqua- stato Nino. Ha occupato il ring prima di lui. Maddi pri-
drarlo. Ma le botte che arrivavano, quelle le sentiva. Per ma di lui. Claudio prima di lui Bene. Nino non dove-
fortuna non le dava troppo forti, Claudio. Per ti faceva va pi occupare tutto.
anche incazzare Sembrava che ti colpiva alla spalla per Larticolo non gli faceva impressione. Vedeva il premio
dirti mi che sono qua callone, dove guardi? avvicinarsi, tutto qui. Trudu non gli piaceva. Melis era un
Alla seconda ripresa era andata peggio. Trudu aveva buon maestro quel vecchio rincoglionito anche Gior-
abbassato la guardia e laveva provocato. gio era meglio di Trudu era solo un porco, quello. Solo
O Carla Fracci, la smetti di ballare? di Claudio, forse, poteva fidarsi. Ma lultima volta che si
Non aveva fatto a tempo a tirare su le braccia che ne era fidato aveva perso tutto il suo paese. Adesso doveva
aveva gi preso due. Una figura di merda. Alla terza ricostruirlo. Cominciando dalla casa. Dai figli. Ma non ne
ripresa era convinto di riuscire a preparare un buon diret- parlava a nessuno. Lui era lunico che voleva figli.
to ma si era trovato a culo in terra senza neanche capire Uno pi uno, due. Due pi due, quattro. Quattro pi
come. Dopo che larbitro gli aveva alzato il braccio, Clau- quattro
dio aveva detto a Melis la solita vecchia battuta: Quel-
lo cos scemo che non capisce neanche le finte! Trudu
aveva sentito e stava per saltargli addosso ma il suo alle-
natore laveva cinturato Ancora vuoi prenderne? N
Claudio n i suoi secondi se nerano accorti. Ma Trudu
non aveva dimenticato. S, glielo stava allevando, Giusep-
pe la Tigre del Mandrolisai - senza neanche faticare trop-
po. Tanto non era su di lui che Trudu puntava.

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8

Claudio fatic per convincere Melis che larticolo non


era stata unidea sua. Che anzi lui era contrario. Che non
capiva cosa volesse Dess. Melis ribatt che Nino si era
montato dopo aver letto larticolo, che qualcuno aveva
appeso tra i poster delle riunioni pi recenti. Il fatto che
Melis non lavesse strappato via probabilmente significa-
va che si era gi arreso. Il vecchio allenatore accett la
spiegazione di Claudio con unalzata di spalle e subito
dopo torn ai gemelli. Lo aspettavano seri e a braccia in-
crociate. La voce roca ma per una volta quasi gentile di
Melis diede loro lannuncio che dal mese seguente sareb-
bero passati da novizi a dilettanti. Gesti di felicit - al
quadrato.
Claudio prese a vagare per la palestra, sino al ring do-
ve, appena si accorsero di lui, due ragazzi raddoppiarono
la forza e la velocit dei loro scambi. Fatica inutile: Clau-
dio guardava e non vedeva. Melis invece approv vigoro-
samente, scartavetrando le orecchie dei due con qualche
consiglio:
Tienila su quella testa, Perra, tienila su! Mario,

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sinistro-destro, sinistro-destro Eja, poi vai due volte A proposito di energie astrali, sapeva Claudio che anche
a gancio sinistro da ognuno di noi proviene una forma di energia, unes-
Claudio aspettava impaziente un paio di telefonate. Fra senza incorporea che, se stimolata con preghiere e pensie-
queste, quella del direttore di un albergo sulla costa. Vole- ri positivi, ci protegge e ci consiglia? S, langelo custode.
va che gli organizzassero una serata con i pugili, una sem- E chi (come noi due) nato tra il 19 ed il 23 settem-
plice esibizione, per distrarre un gruppo di giocatori di bre, si pu giovare della protezione di Menadel, tren-
golf inglesi e un consesso di ginecologi del Triveneto. Cera taseiesimo angelo, dellordine delle potest, al servizio
poi una grana da risolvere con lamministratore di una dit- dellarcangelo Camael. La sua presenza si manifesta tra
ta di articoli sportivi che, avendo letto larticolo, reclama- le undici e quaranta e mezzogiorno, ed ecco perch a
va il pagamento di una vecchia fattura. Ho incassato solo questora che lho voluta vedere, signor Claudio.
parole dal giornale, se vuole possiamo dividerle a met, Da almeno venti minuti Giulia stava spiegando al suo
questo avrebbe detto al ragionier Demontis. datore di lavoro i motivi per cui si licenziava. Laveva pre-
Squill il telefono, Perso afferr subito la cornetta (era sa larga, ma a Claudio furono comunque risparmiate le
come un bambino a volte: Rispondo io! Rispondo io!) notizie biografiche sulla nascita assiro-babilonese degli
- grid pronto chi ?, ascolt con aria seria, non rispo- angeli. Sul loro successivo trasferimento in Israele, dove
se, pass la telefonata a Claudio ma rimase l, impalato. si moltiplicarono e si complicarono la vita. La voce ispi-
N albergatore n ragioniere, ma semplicemente Giu- rata della ragazza non gli raccont la vicenda del vice-dio
lia. Impaziente, Claudio le assicur che sarebbe passato in Metatron, lunico angelo che poteva sedersi (non avendo
agenzia, certamente. Va bene, prima di mezzogiorno. Cera gli altri le giunture) nel consiglio damministrazione
qualche problema? Fu cos, dalla cruda traduzione digi- celeste. E non si dilung a descrivere come - col cattoli-
tale di una bella voce femminile, che Claudio apprese che cesimo - alle schiere angeliche si fosse presentata lop-
la terza donna di fila (quella che il suo commercialista gli portunit di una carriera alternativa come oppositrici di
aveva sempre consigliato di sposare) lo avrebbe abbando- Dio (carriera che, per la cronaca, gli angeli intrapresero
nato per sempre. in ragione di uno su tre).
Pur ignorando la Cabala, la ragazza narrava con convin-
Ogni regione, ogni territorio fisico emana una partico- zione di come lei riuscisse a svuotarsi del proprio s nor-
lare aura. Una nube spirituale composta da energie che male per assorbire il proprio s angelico, in modo da tro-
corrispondono alle caratteristiche geografiche, climatiche, vare la sua vera via nella vita (Ma cos questo odore?,
geologiche di quella zona - unite alle energie caratteristi- aveva interrotto Claudio arricciando il naso. Profumo di
che del popolo che vi abita. Come un angelo gigantesco mirra, in onore di Menadel). Per bocca di Giulia, Mena-
che copra con le sue ali intere citt o nazioni. Quale pote- del rese noto a Claudio che - guarda caso - lui era lange-
va essere langelo custode della citt del golfo? Avessero lo che dispensava il dono del lavoro. Giulia ormai sapeva
chiesto a Claudio, avrebbe risposto che doveva essere un tutto di come si affitta o vende un appartamento. Era
tipo pigro, un po incazzoso, attento a cosa succedeva nel grande, sapeva muoversi e voleva rischiare per conto suo.
palazzo della Regione, distratto dalle partite di calcio o Menadel le avrebbe fornito assistenza, forza, consiglio - la
dallabbronzatura. banca dove lavorava lo zio di Giulia le avrebbe fornito i

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capitali. Per non se ne sarebbe andata cos. Lei voleva 9
bene a Claudio (come a un fratello maggiore) e vedeva,
sentiva che lui avrebbe dovuto riflettere insieme al pro-
prio angelo. Menadel, a saperci parlare, pu liberarci dalle
cattive abitudini che ci imprigionano, fornendoci lener-
gia necessaria per vincere la pigrizia che ci spinge a com-
mettere sempre gli stessi errori.
Giulia, la persona pi razionale, sicura, precisa e accor-
ta che conoscesse, gli stava mostrando un aspetto che lui
non avrebbe mai, mai e poi mai intuito. Si sarebbe sorpre-
so di meno, se avesse saputo che la sera lei si esibiva in un
locale a luci rosse. Pens fugacemente a come conosci la
gente e - come le figurine dei calciatori - ne metti il viso,
il nome e il ruolo in una casellina. Invece non era cos.
Aveva ragione Menadel, labitudine fa brutti scherzi. Al-
linizio della conversazione pensava che la ragazza, ango-
sciata al pensiero di scaricarlo, avesse trovato una pietosa Il vecchio allenatore non aveva unidea romantica della
giustificazione per motivare il suo abbandono. Ma non boxe. Sapeva che quando diventava un lavoro - sul ring,
era cos, se ne rese conto. Era veramente convinta. Lascol- ai bordi del ring o in un ufficio ben lontano dal ring - il
tava distrattamente e sopportava lodore dincenso che si pugilato poteva accettare compromessi alla purezza. La
spandeva per tutto lufficio. sconfitta ingiusta, lanticamera per un incontro impor-
Mentre la sua cosiddetta parte razionale elaborava unof- tante, persino lincontro combinato erano accettabili. Co-
ferta da fare alla ragazza e al suo socio celeste, la sua parte me nella vita. Ma per Trudu tutto ci era diventato luni-
emotiva (La destra? la sinistra? Faccio sempre confusio- co sistema per andare avanti e questo per Melis era trop-
ne) era quasi intenerita per linteressamento di Giulia. po.
Le chiese di spegnere il bastoncino puzzolente (Scusa, Non perdonava a Claudio di essersi rivolto al ciccione -
credo di essere allergico); le offr addirittura di diventa- poteva capire che per il procuratore Giuseppe rappresen-
re socia (di minoranza); le aument con atto unilaterale lo tasse un investimento ma: uno, rimanendo procuratore
stipendio e le provvigioni. Ma pu un normale essere uma- del ragazzo aveva sconfessato la decisione di Melis, anche
no lottare contro un angelo? Che pu un ex welter da se non aveva mai cercato di riportare Giuseppe in pale-
sessantacinque chili contro un supermassimo di mille ton- stra; due, perch Trudu? Cerano altre palestre, cazzo,
nellate? Claudio si chiese come mai a lui le cose non an- dove sbattere quel callone. Forse Claudio voleva dare una
dassero cos lisce come a Giulia - visto che erano entram- chance a Trudu dopo averlo talmente maltrattato sul ring
bi sotto la stessa protezione. Che fosse davvero perch da farne una barzelletta?
Giulia ci parlava, col suo angelo, mentre lui non lo cono- Comunque fosse, Trudu entr nella palestra di Melis -
sceva nemmeno di vista? grasso e mellifluo, sorrisi, strette di mano e complimenti

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per tutti. Esibizioni di cui Melis e gli altri vecchi pugili sono un povero disgraziato. Adesso che siamo in un pe-
diffidavano ma che piacevano molto ai ragazzi, a confer- riodo di vacche grasse, ma non sar sempre cos
ma che la giovent una forma dignoranza - per quanto Si lanci in una previsione di bilancio sulle sue finan-
delle pi scusabili. ze e Claudio ne approfitt per ragionare. Trudu cercava
Vide il famoso articolo appeso alla bacheca e si rivolse di metterlo allangolo. Lodore dei soldi laveva eccitato.
a Melis, chiedendogli se laveva letto - domanda stupida Lavrebbe lasciato sfogare, tenendolo buono con qualche
che per risposta gli valse solo unalzata di spalle. Melis promessa vaga. Se poi diventava molesto poteva anche
aveva cancellato Giuseppe come pugile e lo aveva ascrit- togliergli Giuseppe. In citt di bravi allenatori ce ne
to alla categoria dei mezzo delinquenti - un suo perso- erano altri. Anzi, Claudio si stava pentendo di averlo
nale girone infernale dove stava almeno la met della portato da Trudu. Laveva fatto perch pensava che glie-
gente che conosceva. ne sarebbe stato grato - inoltre sapeva che aveva proble-
mi e voleva dargli una mano.
Il ciccione fece capolino nellufficio, Claudio era al te- E poi i ragazzi lo vogliono fare, lincontro. Sei il loro
lefono. Aspett pazientemente che mettesse gi la cor- procuratore ma loro sono maggiorenni.
netta e sopport un saluto distratto. Claudio cominci a innervosirsi. Guard lora, cerc di
Mi ha chiamato Dess, sai? porre fine alla conversazione. Inutile, Trudu laveva chiu-
No, Claudio non sapeva. so in un angolo e non lavrebbe mollato. Da sotto il par-
disposto a finanziare lincontro, lo sai? rucchino scese un rivolo di sudore. Perch diavolo Dess
Questo s, lo sapeva. gli aveva mandato lui e non, per esempio, Lord Gin? Di
Nino contro Giuseppe. loccasione che aspettava- colpo cap: in teoria Trudu era un uomo di Claudio - in
mo, no? pratica Dess gli stava dicendo: bello mio, non nascon-
Claudio replic che no, non era questa loccasione che derti, non c nessuno con te, vedi di fare quello che
aspettava. Per Giuseppe aveva altri piani, in unaltra cate- voglio e basta. Larrivo di Melis, che teneva un foglio in
goria. Conosceva lofferta di Dess e in generale gli anda- mano, sembr raddoppiare le forze di Trudu. Ancora
va bene ma non intendeva bruciare uno dei suoi pugili. spieg, descrisse e disse che unoccasione cos non si sa-
Trudu si agit sulla sedia. La testa e il collo formava- rebbe presentata per anni. Decine danni. Un grande
no una piramide mozzata in cima, alla cui sommit, incontro! In TV! I giornali! Anche tu, Melis, potrai far
Claudio se ne accorse per la prima volta, era posato un vedere a tutti che bravo maestro sei! ora di uscire alla-
parrucchino. perto! E ci tirate su i soldi per sistemare la baracca, che
Claudio, non scherziamo. Qui si tira la cinghia e va cade a pezzi!
bene. Per lo sport questo e altro, ma ormai siamo alla Un gesto circolare col braccio tozzo indic una macchia
sopravvivenza. La prossima volta che Giuseppe sale sul di umidit - un alone di sottobosco nel soffitto, dove alcu-
ring ce lo pignorano. Siamo pieni di debiti. ni funghi pendevano a testa in gi.
Claudio gli fece notare che lui non aveva debiti con Dopo che se ne fu andato, Melis tacque per qualche
nessuno. secondo, poi allarg le braccia e si sfog. Rimprover
Beato te, si vede che la famiglia ti ha aiutato, ma io Claudio di essersi intestardito con Giuseppe, allevandosi

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una serpe in seno. Ormai, continu, sarebbe stato diffi- 10
cile evitare lincontro. Per di pi Nino era furibondo
perch Giuseppe gli aveva scopato la ragazza - meno
male che era andata fuori dalle balle, la signorina - dice-
vano che se la facesse anche con altri, con uno adulto -
forse guard Claudio con malizia? - qualcuno laveva vi-
sta e Nino aveva voglia di farla pagare a tutti. Claudio
sospir.
Non modo di preparare un incontro, questo! E poi
guarda un po! Concluse bruscamente, mettendo
sotto il naso di Claudio il foglio che teneva in mano. Era
un elenco della Federazione che riportava una breve lista
di nomi di chi aveva superato lesame di procuratore.
Lultimo nome era quello di Salvatore (noto Bobore)
Trudu.
Ma se sa a malapena leggere! esclam Claudio.
Ma non lo capisci chi lha aiutato? Stare con Sara era come scegliere una discesa ripida per
S, certo, Claudio lo capiva. fare una passeggiata: anche non volendo ti ritrovavi a cor-
Ti sei illuso di giocare con Dess, di metterglielo in rere. Claudio ne ammirava e invidiava lenergia. Quando
culo. Ma non lo sai che la gente come lui non ce lha, il passava la notte con lei sprofondava in un sonno abissale,
culo? dal quale si risvegliava riposato - anche se avevano fatto
tardi. Le prime parole che le sentiva pronunciare, al matti-
no, non erano per lui: Sara cominciava a lavorare ancora
prima di andare al lavoro. Telefonava a destra e sinistra:
urbane e interurbane, internazionali e (una volta) inter-
continentali. Verso numeri fissi e mobili, parlando italia-
no o inglese. Discutendo con gente che faceva strani me-
stieri, a giudicare dalle parole straniere che Claudio le sen-
tiva pronunciare - anche mentre si lavava i denti, faceva il
caff, infilava una gonna - e metteva le scarpe con un twist
necessario per non usare le mani impegnate. Poi un bacio
e via, andava. Nel frattempo lui era appena riuscito a farsi
una doccia.

A volte tanta efficienza lo metteva a disagio. Una vol-


ta, al ristorante, dopo una lunga attesa tra il primo ed il

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secondo, stanca di tentare di attirare lattenzione dei ca- La frase laveva colpito. Replic che lui aveva smesso
merieri, Sara form un numero al telefonino e Claudio presto di combattere e che aveva iniziato presto a fare il
lascolt mentre chiedeva che gli passassero il proprie- procuratore. Non aveva nostalgie del ring.
tario. Forse hai smesso troppo presto, allora. A proposito,
Buongiorno, senta: siamo al tavolo diciotto, quel- come fu?
lo vicino alla finestra e al carrello dei dolci S, qui nel
ristorante Aspettiamo un cameriere da circa mezzora, Fu una fatica, raccontarlo. Si vedeva che gli faceva anco-
potrebbe mandarcelo per favore? ra male. Ma per lei fece il sacrificio. In piedi su una sedia,
Quando un cameriere si precipit, Sara non fece una aveva appena messo un chiodo nel muro per appendere
piega mentre Claudio non sapeva se essere imbarazzato un quadro - una grande foto incorniciata di Sara, un bel-
o divertito. lissimo bianco-nero. Scese dalla sedia, ci si sedette, acce-
se una sigaretta. Voleva dimostrarle che non aveva rim-
Provava un pizzico dorgoglio: una donna cos in gamba, pianti. Raccont di come avesse bruciato le tappe, da
per giunta semiesotica. Dimportazione. Avevano stabi- professionista. Dopo appena una decina dincontri per
lito di non parlare di lavoro ma se per lui era facile, per lui si parlava del titolo italiano. Prima doveva affrontare
lei impossibile. A lui dellagenzia interessava sempre me- una semifinale, contro un ragazzo della stessa citt. Due
no. Tra laltro, una societ nazionale voleva tirarlo dentro galletti nel pollaio. Laltro lo provoc qualche settimana
un contratto in franchising e Claudio, come suo solito, prima dellincontro, rilasciando interviste o dicendo in
nicchiava. Sara si era offerta di riorganizzargli lufficio, giro che Claudio era solo un ballerino, e si sa di che razza
dopo che Giulia era andata via. Gli aveva procurato una sono i ballerini. Stupidamente Claudio ci casc, nono-
segretaria che era stufa di stare da Dess e cos era diven- stante Melis cercasse di tranquillizzarlo. Non voleva bat-
tato affittuario di una ragazza rotondetta, con lacne e un tere lavversario, voleva picchiarlo.
po di riccioli scuri - piuttosto silenziosa ma efficiente ed Quella sera non era agile come al solito Laltro inve-
ordinata. Lui le chiese se era interessata agli angeli ma lei ce gli martellava i fianchi Era meno tecnico di lui,
laveva guardato come se non capisse la domanda (e non meno veloce, ma pi potente.
la capiva, infatti). Melis continuava ad urlarmi di stare calmo. Io non
Il tuo vero lavoro quello di procuratore, gli aveva ascoltavo, volevo finirla in frettaVedi, quando inizia-
detto Sara. Lui aveva ammesso che, avesse potuto fare solo no a dartele, devi sopportare e pensare Ti fa male, ti
quello, si sarebbe divertito. Ma intanto avrebbe dovuto girano i coglioni, ma devi riuscire a prenderle rimanen-
allargare la palestra anche ad altre discipline di moda co- do tranquillo, pensando a come piazzare il colpo giu-
me kickboxing, thai, full contact ecc. sto Per quello colpiva, e faceva male Avevo paura
E perch non lo fai? Devi seguire la corrente, Claudio, di far partire il colpo perch lui mi anticipava sempre
altrimenti ti travolger. Hai un sacco di idee per la boxe, Questo per tre round. Torno allangolo e non ci posso
adottale anche per altri sport! Se vuoi diventare un uomo credere: sto perdendo! Avevo perso cinque volte, ma da
daffari non puoi essere un purista. E tu sei un uomo daf- dilettante, su sessanta incontri. Mai da professionista.
fari. Non continuare a credere di essere solo un ex pugile. Allora Melis mi dice di sputare nellimbuto e mi dice

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anche Ecco cosa stai facendo, stai sputando la possibilit Sentiva la paura, anche, almeno per tutta la prima ripre-
di vincere, bellixeddu. Lui non sta vincendo, sei tu che sa. Una volta, dopo che aveva pareggiato a fatica con un
stai perdendo. Adesso va e ricomincia da capo. Smettila brocco, sent Melis che diceva allaltro secondo che ormai
di fare a cazzotti, combatti! Mi sono concentrato e il avrebbe fatto sempre lo stesso incontro
quarto round ho ricominciato a boxare come sapevo. Ho Ed quello che successo. Anche dopo aver smesso.
piazzato qualche buon colpo, poi lui
Come si chiamava? Anni che non parlava cos di quella sconfitta - della sua
Lui? Sandro. Sandro Montixi. Lui comincia a rallen- vita. Era seduto tra lo sguardo comprensivo di Sara e quel-
tare e riesco a controllarlo, lo colpisco da lontano, senza lo bidimensionale, intensamente imbronciato, del suo ri-
accettare i corpo a corpo - anche se lui mi insulta, cerca tratto.
di colpirmi con la testa, di ferirmi mi sentivo bene, Dopo quella confessione sent che finalmente riusciva
vedevo che cercava di respirare a bocca aperta Alla nuovamente a lasciare tracce di s. Stingeva come un
quinta ripresa lho buttato gi ma successo di tutto, acquarello posato con troppa acqua - macchie di Claudio
larbitro ha perso tempo, ci ha messo uneternit a con- colavano nel mondo esterno. Macchie su Sara quando
tarlo, al suo angolo facevano casino cos Montixi ha labbracciava, sul divano di lei quando si sdraiavano insie-
avuto tempo di recuperare stato furbo, non si alza- me - tracce, sbavature colorate sulla strada che facevano
to subito. Io mi sono innervosito di nuovo e di nuovo ho insieme - che il sole o il vento o pioggia cancellavano, ma
sbagliato - volevo buttarlo gi e mi sono scoperto. Al- cerano state - lui le aveva viste. Si espandeva, insomma.
la fine alziamo tutti e due le braccia, salutiamo quelli Nemmeno del passato parlavano granch. Entrambi
dellaltro angolo, abbracciamo lallenatore Io non capi- avevano occasione di avere informazioni sullaltro orec-
sco perch lui fa tutta quella scena, avevamo un round chiando le telefonate. Sara sentiva spesso una Paola, sua
pari, due per lui e tre nettissimi per me Invece, merda, cara amica milanese. Dopo gli argomenti fissi (lo stress
danno la vittoria a lui. del lavoro, qualche battuta sullindole sarda, i vantaggi
Allarg le braccia e Sara lo rivide come doveva aver fat- del clima isolano versus quello padano) veniva a cono-
to allora sul ring, lespressione incredula, lincredulit che scenza di notizie come, ad esempio, lesistenza di certo
sta sul ciglio del burrone - e poi gi nellabisso. Nanni, probabilmente un ex fidanzato milanese di Sara;
Tu non ci credi neanche adesso. lesistenza di unaltra Sara, una omonima che lei avreb-
Lui neg. Si era un po eccitato raccontando, tutto qua. be dovuto incontrare prima o poi a Cagliari; la possibi-
No, era superata. I giudici sbagliano. Sbagliano spesso. lit di ricevere unofferta di lavoro dagli Stati Uniti.
allora che rimpiangi di non avere il pugno da KO, conclu- Sara invece, attraverso le telefonate di lui, seppe delle-
se lui spegnendo la sigaretta. sistenza di un certo Trudu, caro amico di Claudio; di
E non hai pi combattuto? una sorella che viveva con la vecchia madre; di due bravi
Oh s, aveva combattuto ancora quattro o cinque incon- ragazzi che dovevano avere tanto in comune, Nino e
tri. Ma non era pi come prima. Ne aveva prese tante. Per Giuseppe.
un mese riusc a mandar gi solo brodini. Non era pi
quel pi di prima, il welter agile come un peso piuma. Un sabato sera Sara, a gambe incrociate sul letto, in

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camicia e mutande, sfogliava il giornale, lamentandosi Allora ti dispiaciuto quando sei andato via?
perch in citt non cera nulla, quella sera, nulla! Lui si No. Quando ci siamo trasferiti qui in citt, lei
stava facendo il nodo della cravatta e non rispose ma lei sorrise, ho cominciato anchio a pensare che al paesone
percep forse un gesto, un borbottio e decise di provo- non cera quasi nulla.
carlo, lamentandosi ancora per la piccolezza della citt. E adesso perch ti stai spogliando?
Poi tacque, aspettando. Sapeva che se non avesse parlato Lhai detto tu: non c nulla in citt, stasera. Fece
Claudio forse avrebbe detto qualcosa. alcune bracciate sul letto e la raggiunse.
Sai, sino alle medie sono rimasto nel paesone dove
sono nato. Quasi una cittadina. Col tribunale, il liceo, la Vista dal letto, la lucina rossa intermittente di un aereo
piazza. A me sembrava chiss che - che ci fosse quasi tut- disegnava un decollo sulla finestra blu scuro. Claudio ri-
to. Avevamo anche i delitti misteriosi. Pablo un bel cord a voce bassa di estati passate nel paesino della ma-
ragazzo, ricordo che attraversava la piazza vestito in un dre, in collina, quando di notte la massa delle montagne,
modo sgargiante, con dei bellissimi foulard colorati. Noi pi scura di quella del cielo, era interrotta dalle luci cal-
bambini lo guardavamo a bocca aperta. Ricordo che mim- de e gialle di altri paesini, sparsi sulla piana o a mezza
pressionava il suo pomo dAdamo, era grandissimo costa. La brace degli incendi punteggiava di rosso le col-
Beh, lo uccisero. line - sigaro acceso di un gigante perfido. Il sigaro lo por-
Omosessuale? t a ricordare ancora pi in l, al tempo della crisi di Cu-
S, lho capito solo dopo, da grande Pare che un ba, quando in casa si parlava nervosamente di bombe
gruppo di ragazzi bene del posto, durante una specie di atomiche che sarebbero potute cadere per illuminare il
festino Immagina, in un paesone fatto met di preti e cielo mille volte pi del sole Intuendo nelloscurit un
suore sorriso di Sara, le chiese - rassegnato - se facendo quei
Il nodo alla cravatta era a posto. Claudio si guard, poi racconti faceva la figura del vecchio.
lo sciolse e tolse la cravatta, sbottonando il colletto. No, non sembri vecchio. Sembri antico.
Beh, un pomeriggio, era estate, in piazza si ferma Era vero. Rispetto a lei si sentiva antico - oh, non sem-
una Giulietta Ne scende un tipo grosso e si dirige nel pre, no. Ma sentiva di trascinarsi un peso che lei non ave-
bar dove ero seduto con un paio di miei compagni. Ap- va. Leredit degli anni Cinquanta, che in una famiglia
prendisti nellarte di passare il tempo a contare le ore. Il modesta come la sua erano finiti solo a fine anni Sessan-
tizio comincia a telefonare e attacca a lamentarsi, con un ta. Prov un senso di inadeguatezza - sullo schermo nero
accento settentrionale: Ma dove mi hai mandato? Qui della notte luci rosse e bianche in discesa indicavano un
non c nulla, manco la spiaggia C un baretto, lo nuovo atterraggio.
struscio, una statua e basta Ti dico che non c nulla,
un buco con niente dentro
E allora?
Mi ha fatto impressione. Ci sono rimasto male. Come
nulla? E il Tribunale, le Lambretta truccate che facevano
centocinquanta allora, Pablo Io!

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11

La quarta persona che lasci Claudio - e lo fece in modo


definitivo - fu Perso.
Ne fu informato mentre cenava davanti alla TV. Una
salsiccia di cavallo sul tavolino di vetro, un panino, un
po dinsalata guardavano il notiziario locale mentre Clau-
dio arrivava dalla cucina con una bottiglia di birra. Fece
solo in tempo a vedere la faccia spaventata di Perso che
riempiva lo schermo, capelli grigi imbrillantinati e bar-
ba fatta - una foto presa dalla carta didentit, si vedeva
anche il timbro in un angolo. Limmagine subito svan
per lasciare il posto ad un servizio che per dieci minuti
descrisse un incidente stradale (per fortuna non mor-
tale) tra una vecchissima 2CV e un asino. Claudio avreb-
be voluto tornare allimmagine precedente, angoscia e
pena gli battevano il cuore. Pos la birra sul tavolino e
afferr il telefono. Prov a chiamare in palestra - nessu-
na risposta. Chiam Giorgio: non sapeva nulla e si lasci
andare a una cantilenante preoccupazione.
Ih, e cosa sar successo?
O lhanno arrestato o morto. In tv ci finisci per quello.

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Chiam la TV locale e dopo qualche confabulazione consolare - come se il morto fosse lui. Sara prese a parlar-
gli dissero che il signor Giuseppino Licheri era decedu- gli come se anche lui avesse qualcosa di funebre - forse
to in un incidente sul lavoro nel cantiere dove lavorava. perch amico del defunto.
Indagini erano in corso. Decisero di vedersi, entrambi scontenti di farlo.
Chiam subito Melis che ascolt muto, emise uno stra-
no cigolio e mise gi il telefono. Claudio rimase con la Perso lo chiamavamo cos perch era un po perso di
cornetta in mano, sorpreso - poi cap che lallenatore pro- testa. Prima di stare male lo chiamavano Maccioneddu -
babilmente stava piangendo - che pianto aspro e rugoso un pesciolino di quelli piccoli e bruttini - quasi un nulla
e salato poteva emettere il suo vecchio maestro? Perso caduto dal marmo del pescivendolo sul pavimento del
viveva solo, senza parenti, non poteva chiamare nessuno mercato tra i piedi della gente. Avr avuto ventanni e il
per saperne di pi, per condolersi - a chi poteva interes- diploma da classe differenziale - era vissuto troppo a San-
sare un poveraccio cos, un peso leggero che bastava lo tAnna, in campagna, tra vacche e tre fratelli scemi. Arri-
sbuffo dei clienti ai tavolini per farlo volare via con le sue vato in citt, aveva provato a tirare nella palestra di Melis
rose. Povero Perso, adesso lo rivedeva promettere a Sara - non questa, unaltra pi in centro. Ma era scarso. Trop-
(con un sorriso, in una vignetta senza parole) di siste- po disattento, troppo fragile. Cos lo usavano da sparring
margli lo stipite - Claudio strinse il collo della bottiglia partner e per lavare i pavimenti Adesso dicono che uno
di birra, bevve un sorso e allontan il piatto, che per non deve pi mirare al posto fisso Ma gente come lui,
rispetto aveva smesso di fumare da qualche minuto. quando mai lha visto, il posto fisso!
Squill il telefono. Giorgio gli confermava la notizia. Erano i primi tempi che andavo in palestra. Mi ricordo
Era successo nel cantiere dove costruivano la cittadella che teneva i capelli neri lunghi buttati da una parte, a
dello sport - Claudio non la conosceva, anzi no, lamico di coprirgli locchio e frequentava un giro come si dice,
Perso gli aveva accennato, giorni prima a qualcosa del ai margini. Insomma, Perso sinnamora di una ragazzi-
genere Un carico si era sganciato e aveva centrato Perso na lui avr avuto un ventanni allora - lei diciassette.
- morto sul colpo - Claudio inorrid ricostruendo mental- Perso e Cosa - non mi ricordo come si chiamava per me
mente la scena - pens che Perso era stato letteralmente la ricordo, magrolina, pure carina - alla fine si mettono
cancellato via (Avr provato dolore? Ma no, avr sbito insieme. Immagina un ragazzo cos magro da sembrare
perso conoscenza, povero Perdixeddu). un ragazzino, con una maglietta aderente a righe. Uno
Con la bottiglia in mano si sedette davanti al mare. La stick di caramelle tuttifrutti. Di domenica passeggiava
sera doveva vedersi con Sara. Le onde e la sabbia non gli con questa poveretta, mano nella mano. Dimprovviso
rivelarono nulla che non sapesse gi. Telefon per confer- arrivava questa Giulietta 1300, nera. Ne scendeva un ti-
mare lappuntamento, avvertendo Sara che era di pessi- paccio, un prepotente, grande e grosso, con le basette lun-
mo umore per la morte di Perso. Lei non fu calorosa ghe, il fratello cattivo di Corto Maltese. Praticamente tra-
come lui aveva sperato (Quellometto? Quello che par- scinava la ragazza in auto. Lei protestava, lei, un po pro-
lava tanto? Ah, laltro, quello delle rose Oh Ges!), testava Perso Credo che prima lei fosse la ragazza del
aggiunse che se lui non se la sentiva potevano vedersi un prepotente e lui vantava ancora dei diritti. Oppure non
altro giorno. Domani? Ma Claudio aveva voglia di farsi potevano reagire semplicemente per paura, o per altri

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motivi. Non lo so. Erano tutti dello stesso quartiere, chis- Il racconto di Claudio termin, lasciando qualcosa di
s che cazzo di storie cerano dietro sospeso nellaria. Sara, pur colpita, calcol una pausa
Una volta ho assistito alla scena - me li vedo ancora, necessaria per poter cambiare argomento. Ma quando ci
dallaltra parte della strada. Ero al bar con un amico. No, prov lui la guard un po storto.
non abbiamo pensato dintervenire, eravamo solo dei Non ho voglia di andare al cinema. Anzi, credo che
ragazzini, al momento non abbiamo capito bene e poi me ne andr a casa. La baci sulla fronte, promisero di
non erano affari nostri. In pi, quel tipo faceva paura - rivedersi lindomani, lei manifest lintenzione di rima-
credo che lei lavesse lasciato quando era finito dentro. nere l al Caravan (alla fine si erano ritrovati l) ancora
Insomma, dopo unoretta il tizio la riportava. Quella per qualche minuto, sarebbe rientrata a casa a piedi, lui
volta che cero anchio, Perso, meschino, era seduto sul se ne and e lei ordin una vodka.
marciapiede ad aspettare - il vassoio delle paste in mano. Era seccata. Capiva benissimo Claudio, ci manchereb-
La ragazza scesa dallauto e Perso si alzato, ma lei non be! ma le sembrava che tutta quella mestizia fosse un po
lha guardato. Quel figlio di puttana intanto se nera esibita. Non le era mai sembrato che lui fosse cos attac-
andato. Ma non sgommando - piano, tranquillo. Lei si cato allometto. Se era cos perch non lo pagava meglio?
messa a camminare piano piano - occhi per terra - e lui Non se ne sarebbe andato a lavorare in giro come un dispe-
indietro di qualche passo. Poi se l presa a braccetto. rato, no? No, attraverso quella disgrazia le sembrava che
Una volta Perso e la ragazzina non ne possono pi e Claudio volesse comunicare una sua propria tristezza -
quando il tizio arriva scappano. La sera li trovano, il forse voleva esibire a Sara un suo lato interessante, malin-
delinquente e quattro o cinque amici suoi. Li chiudono conico, nobile? Voleva dimostrare di essere un uomo
in un vicolo - massacrati. Pare che la ragazza fosse incin- profondo? La vodka le bruci la gola, toss ed Italo, il
ta. Perde il bambino, non vuole pi vedere nessuno, se barista, le si avvicin col suo sorrisotto sornione.
ne va in Continente Lui, pare abbia avuto lesioni al Dov finita quella cantante bravina? chiese lei indi-
cervello, o forse il trauma, fin in clinica psichiatrica, poi cando col mento un gruppo di musicisti che si preparava
spar, sembrava per sempre. a suonare. Se ne era andata a cercare fortuna a Berlino,
Un quattro-cinque anni dopo - io ero gi professionista - anche a Italo dispiaceva che non ci fosse pi. Aveva detto
sento la porta della palestra cigolare ma non mi volto. La che voleva frequentare musicisti, non pugili. Sapeva Sara
sento cigolare di nuovo. Uno entrato ed subito uscito, che era la ragazza di Nino? E (visto che era andata via
penso. Ancora la sento cigolare. A quel punto ci voltiamo ormai poteva dirlo) anche dellaltro pugile, Giuseppe?
tutti. E vediamo Perso. Siccome nessuno si era accorto del Se rinasco faccio il pugile, le donne ne vanno pazze,
suo arrivo, era uscito e rientrato, per farsi vedere senza concluse lui.
dover essere lui ad annunciarsi. Era gonfio in faccia, i capel- Non dirlo a me, scherz lei ma senza vera allegria.
li grigi, le guance con certe rughe profonde Beh, come Nel locale entr un pakistano con un mazzo di roselline,
adesso. Come era, anzi passato direttamente dalla ognuna stretta in un involucro di cellophane. Italo lo
giovinezza alla vecchiaia, saltando tutta la parte centrale: la salut con un cenno del capo e cacci un lungo sospiro.
vita adulta. Deve essergli sembrato conveniente. Avrebbe
potuto rimanere vecchio per un sacco di tempo. Invece

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12

Adesso basta. Deve smetterla di fare il coglione. Deve


fare quello che dico io. Per Il Quadrato ho lagibilit a
maggio Il Cerchio pronto a settembre, lOttagono in
ottobre E pensare che a scuola odiavo la geometria!
Insomma, a maggio lincontro si deve fare A giugno? E
va bene, giugno. Ah, segnati questa cosa: fai chiamare Clau-
dio dal giornalista della Gazzetta Bravo. Unintervista
sulla sfida. E quel tizio del documentario? Come quale
documentario, quello sui pugili, no? Augusto, non avrai
ricominciato, no? Ci siamo capiti Allora, fagli ripren-
dere anche Nino e Giuseppe e fagli dire che sono le giovani
speranze del domani Come non vuole? Cosa vuol dire
che solo storico? Va bene, compraglielo
S, comprargli il materiale girato e tutto, lo finisci tu
.
.. E va bene, allora
lascialo perdere. Facciamo cos: la presentazione del docu-
mentario la curiamo noi, invitiamo anche i due ragazzi e tu
o qualcun altro parla dellincontro fra loro due. A questo
punto Claudio non pu davvero rifiutarsi. Non credo che ci

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sia bisogno, comunque. Trudu ci ha parlato, s - eh, lim- 13
portante che capisca con chi sta, anche lui, eja
Lo sai com, se gli proponessi di stipendiarlo non accet-
terebbe, si sentirebbe in gabbia, farebbe domande, cazza-
te cos Eja, esatto - lavorer per noi pensando di esse-
re libero Con lassessore - ottimo! Lo deve
fare per gli ho detto lo stesso di tutti i contratti con le
TV, le prospettive - limmagine della citt, il turismo, si
sono esaltati. No, nessun problema per lincidente. Ma lo (Lord Gin, massimo leggero)
sai chi era? Eja, proprio lui. Mi dispiace, pove-
retto. Mi dispiace davvero. Allora lo conoscevi
.. Perso si chiamava? Possiamo fare
qualcosa per la famiglia? Niente famiglia, meglio cos.
A proposito Augusto, mi stavo dimenticando: Gloria
stata assunta dove ti avevo detto. Guarda che lei non lo
sa ancora Ma lascia perdere, lo sai
che se posso Sentimi un attimino: vacci a parlare con Augusto festeggi la notizia dellassunzione di Gloria
Claudio. Se collabora bene. Altrimenti tanti saluti. Se con una tazza di caff liofilizzato. Una schifezza. Si era
continua cos gli faccio fare una proposta di franchising dimenticato di chiedere a Dess se poteva chiamarla ed
per quella sua baracca dagenzia, poi dopo tre mesi lo annunciarglielo Ma s che poteva. Ci prov, non ci
faccio chiudere. Ora che ci penso, fai cos, digli che ci riusc: il numero di Gloria rispose con lantipatica voce
sono buone prospettive anche per la sua attivit, che nel di una segreteria. Lasci solo un breve messaggio. Era un
settore immobiliare io gli posso dare una bella spinta sollievo che, da un paio danni, lei avesse un suo telefo-
E se continua a fare lo stronzo la bella spinta gliela do no. Undici cifre che lo mettevano direttamente in comu-
davvero: nel canale Ciao Aug Non ringraziar- nicazione con lei. Anche se spesso la voce di Gloria sem-
mi, per un amico questo e altro. brava infastidita. Molto spesso. Che importava? Poteva
chiamarla senza passare per la voce della madre - strega,
orribile megera, stronza, brutta troia!
Inspir profondamente. No, non doveva pensare alla
sua ex moglie. Gli faceva venire subito voglia di bere.
Butt il resto della brodaglia scura nel lavandino e si
attacc al collo di una bottiglia trasparente. Acqua mi-
nerale, la pi gasata in commercio. Rutt per proiettare
lontano il pensiero della madre di sua figlia. Gloria,
amore mio, da oggi hai un bel posto di lavoro! Conten-
ta? Un posto interessante, ben pagato, l a Torino. E

218 219
presto, se avesse lavorato bene, cera New York. Che se
ne andasse lontano, povera figlia, da quella madre.
Si erano separati quando la piccola aveva tre anni. Ven-
tanni fa, mese pi mese meno. Cartone di whisky pi,
cartone meno. Non mi sono separato da mia moglie, mi
sono separato da mia figlia, biascicava agli amici.
Moglie di famiglia ricca, che per dieci anni spese parte
della sua fortuna cambiando citt ogni due anni. E lui,
povero Lord Gin, la seguiva, cercando prima di farsi
trasferire col lavoro, poi licenziandosi e arrabattandosi: a
Torino, Genova, Ginevra! Milano e di nuovo Torino. Lui
la seguiva, conosceva insegnanti sempre diversi, bambi- QUARTA PARTE
naie sempre nuove che assistevano innervosite a suoi col-
loqui estemporanei con Gloria - Gloria sempre pi alta,
sempre meno paffuta, ma sempre freddina, povera ani-
ma. Quando aveva conosciuto Dess aveva potuto per-
mettersi di arrendersi. Era crollato, finalmente. Aveva
accettato un posto di lavoro dignitoso - frequentava lano-
nima alcolisti - per lunghi periodi ce la faceva, a non be-
re. Qualche ricaduta, magari, come negli ultimi tempi.
Tanto, pensava, ormai la partita era decisa: s, aveva per-
so, era chiaro - ma una sconfitta onorevole. Tanta, tanta
sfortuna. Lonore di aver accettato di lasciarsi prendere al
laccio da una passione che non avrebbe mai creduto di
provare - portato al guinzaglio per un terzo della vita, ma
era quello lunico che sentiva di aver vissuto davvero -
nonostante umiliazioni e dolori. Ora Gloria poteva spic-
care il volo e lui poteva andare a parlare con Claudio -
doveva: per Dess, lunico amico, il vero padrone, luomo
per cui avrebbe fatto tutto, proprio tutto.

220
1

Dopo un viaggio di un anno, Giugno, sudato e ansan-


te, ritorn e si sedette sulla citt, soffocandola. In pale-
stra erano arrivate nuove iscrizioni e, per la prima volta
nella loro storia, Melis e Claudio riuscirono a saldare i
vecchi debiti. Festeggiarono facendone di nuovi. Com-
prarono attrezzature di seconda mano - da una palestra
milanese in disarmo - assunsero Tore che, entusiasta, face-
va di tutto.
Ai funerali di Perso aveva sfilato lintera palestra, pi
Luisu e qualche muratore. Sarebbe stato bello vedere an-
che i filippini concorrenti di Perso, magari con le rose
in mano - ma loro lo conoscevano appena, vivevano in
una citt parallela che di Perso non sapeva nemmeno il
nome. Forse, dopo qualche mese, qualcuno di loro avreb-
be chiesto a un compagno - nella loro lingua veloce e sot-
tile - se avevano mai pi incontrato sullautobus quel-
lometto dignitoso, cos dignitoso da essere buffo, chis-
s
Claudio non chiese a Sara di partecipare al piccolo corteo
e lei non si offr di accompagnarlo. Se vero che ogni cosa

223
ha un lato feriale ed uno festivo, le loro domeniche erano che a lui - fatto sta che i due quasi non si parlavano e
finite. Non era pi come i primi tempi, quando rientrando Claudio non aveva la forza di affrontare il problema. Inol-
a casa dopo averla vista, lui quasi ballava. Quando i mobi- tre, dopo quasi cinque anni, il loro contratto era in scaden-
li, le pareti, tutto il suo appartamento, lasciato da solo a za. Claudio si chiese se fosse il caso di discutere il rinno-
passar la notte, si era accorto seccato che Claudio era en- vo, per non ne fece nulla, si dimentic - o non voleva
trato in un altro mondo - dove frequentava una donna che pensarci. Fosse accaduto un paio di mesi prima, quando
sapeva, una donna che faceva e progettava e parlava bene era cos sicuro di s Ma da quando si era arreso a Dess
- discorsi piacevoli, sguardi adulti, conseguenze inaspet- il suo umore era peggiorato.
tate. Aveva contrattato a lungo con Lord Gin - che gli aveva
Dopo pochi mesi Claudio si sent di nuovo tirato gi. fatto offerte anche per lagenzia immobiliare - Claudio,
Di nuovo in quel mondo dove le conversazioni sono con- stranamente seccato, gli aveva detto di farsi i cazzi suoi.
fuse, le donne non sanno bene cosa o chi, gli sguardi sono Avrebbe guadagnato parecchio - in cambio di una monta-
aspri, le conseguenze prevedibili. gna di lavoro da fare. Anche Trudu era diventato pi
difficile da governare. Sempre lecchino nei confronti di
In palestra passava meno spesso di prima. Preferiva tele- Claudio ma anche sfuggente. Lo si vedeva spesso con fun-
fonare. Parlava con un Melis sempre pi ingrugnito, op- zionari della federazione, gli dicevano che si dava arie.
pure lasciava detto a Tore, che poi riferiva quello che gli Sapeva che ogni tanto faceva una capatina nella loro pale-
passava in testa, cio quasi niente. Dice Claudio che stra: per mettersi daccordo, per fare qualche proposta,
lincontro fra un mese, ai primi di luglio In una piaz- diceva, ma in realt per ficcare il naso.
za che non ricordo Comunque c anche lassessore
Era stato tutto un continuo rimandare. Tre mesi di s e Un giorno in palestra un paio di tizi della TV locale
di no, di forse e di probabilmente. Di sponsor trovati e erano venuti ad intervistare Nino. Lavevano ripreso
persi, di autorizzazioni concesse e revocate, di date confer- mentre faceva jogging, sul ring, saltando la corda e tutte
mate e saltate. Tutto questo mentre cera il suo lavoro nor- le solite balle da pugile. La nobile arte e cose cos. Clau-
male da fare, gli appartamenti da mostrare, i contratti da dio non aveva partecipato - gli era bastata lesperienza
firmare, le gente da convincere e rassicurare. fatta per il documentario di Enrico. Uno dei giornalisti
Beato chi ti vede! gli dicevano in palestra. gli aveva detto che volevano fare di Nino un eroe popo-
Ho troppo da fare, si scusava. lare, us laggettivo pasoliniano, che Claudio aveva gi
che non aveva voglia di vedere Melis e compagnia sentito ma non ricordava da chi. Il giornalista confess
cantante. Tra lui e Nino la diffidenza, nata senza un moti- che lui non capiva nulla di boxe e volle sapere (a microfo-
vo preciso, era cresciuta. E col caldo che faceva bastava no spento) se era vero che Nino fosse un campione. Clau-
una giornata di vento africano a trasformare la diffidenza dio non rispose e chiese invece se avrebbero intervistato
in rancore. Che Nino avesse saputo di lui e Maddi, o che anche Giuseppe, immaginando con un certo divertimen-
i soldi cominciassero a rincoglionire il ragazzo, o che Trudu to la difficolt a farlo parlare. Il giornalista, asciugando-
- come sospettava Claudio - fomentasse il suo orgoglio - si il sudore con un fazzoletto, rispose vagamente - lo avreb-
forse Nino temeva che Claudio tenesse pi a Giuseppe bero ripreso, non intervistato, non era lui il protagonista.

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Allultimo momento presunti sponsor e presunte auto- puntato verso lo schermo, in direzione del naso di Melis,
rit mancarono alla presentazione del documentario di lungo almeno un metro. La voce del vecchio allenatore
Enrico. Non venne nemmeno Lord Gin - Claudio fu feli- sfidava le pi sofisticate tecniche di registrazione. Ghiaia
ce di evitare il suo spirito, quello che aveva dentro e quel- frantumata. Un primo piano gli cercava rughe e cicatri-
lo che dimostrava fuori. Nonostante il caldo soffocante il ci, mentre raccontava di quando, in Francia, dovette af-
cinema era pieno di gente che agitava quotidiani, volan- frontare il temibile Temoine.
tini, depliant. Claudio vide entrare Pia - lo salut a mala- Io non lo conoscevo, questo Temun che mi avevano
pena. Enrico si scus con Claudio perch lintervista al proposto, per cui accettai. Quando poi nei manifesti vidi
procuratore era stata tagliata dal documentario. Uno stu- che si trattava di Temoine, lo pronunci allitaliana,
dente goffo, salvato dalla campanella al momento del salto mi venne un colpo. Era un pugile terrificante. Proprio da
in alto, non avrebbe provato pi sollievo di Claudio. Il temere. Ma ormai era fatta E vinsi. Mia moglie dovet-
regista si lament perch Dess aveva promosso, promes- te venire in ospedale a riprendermi, per.
so, ma alla fine era scomparso. Enrico precis: quel tizio Si accesero le luci, gli applausi non commossero laria
con i capelli bianchi, luomo di Dess, come cazzo si calda e stagnante, tutti si precipitarono velocemente
chiamava, gli aveva proposto di sponsorizzarlo ma solo se verso luscita. Latrio del cinema era considerevolmente
avesse potuto inserire nel film qualche stronzata, lin- pi fresco della sala, quasi tutti si fermarono volentieri.
contro futuro tra Nino e Giuseppe, le speranze sarde che Claudio si avvicin a Pia.
rinascevano - ma lui ci teneva a fare il documentario co- Ti piaciuto?
me voleva, non aveva ceduto. Ed ecco il risultato, ecco per- Interessante, s. Forse un po lungo.
ch non cerano tanti giornalisti, ecco perch non cera la E per fortuna la mia intervista lhanno tagliata,
TV scherz lui. Lei non sorrise nemmeno.
Cosa vuoi dire, scusa? Che Dess ti sta boicottando? Che c Claudio, hai qualche informazione da chie-
Non credo che possa ordinare alle TV di dermi?
Enrico lo guard sorpreso. Ma come, Claudio non sape- Sono troppo vecchio, pens Claudio, per prendermela.
va che Dess aveva comprato la pi importante TV loca- E cos rispose che s, aveva qualcosa da chiederle.
le? Non era ufficiale, certo, ma ormai era voce comune: vero che Dess sta comprando Isolativ?
Ti dico solo che avevo gi preso accordi per trasmettere S, vero. E ti do una notizia in anteprima: ci andr
il suo documentario con un dirigente della TV, lo cono- a lavorare anchio. Per cui non potr fornirti informazio-
sci Solinas? Claudio lo conosceva, una testa di cazzo, ni riservate.
ma firmata. Poi improvvisamente ha cominciato a nic- E quando mai te le ho chieste?
chiare, a non farsi trovare Lei sorrise appena: Stammi bene, Claudio, mor-
Per tutta la proiezione rimase in piedi vicino alle pe- mor voltandosi e andandosene.
santi tende che separavano la sala dalla realt, scuoten- Come difficile dirsi addio, in una citt piccola - prima
dole ogni due o tre minuti come un ventaglio rosso cupo. o poi ci si incontra, ci si parla, ci si disprezza ancora. A
Cominci a cercare con lo sguardo il posto in cui Pia si meno che, pens Claudio, non me ne vada via io.
era seduta, ne indovin il naso bianco nelle ultime file, Idea con la quale gioc a rimpiattino per tutta la lunghez-

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za del corso, una schiena di mulo che percorre il centro della 2
citt - su cui cammin pensosamente, cercando di passare
sempre nelle parti in ombra.

Le sue bistecche di cavallo erano tenere e la carne delle


sue cameriere era soda. Questo voleva dire saperci fare.
La birra era buona, la musica ottima. cos che si tengo-
no i clienti. Dire la battuta giusta, sistemare le teste di
cazzo con unocchiata, scegliere il personale - dal butta-
fuori al barista, da quelli che mettevano la musica a quel-
li che la suonavano. Ancora rimpiangeva Maddi. Non
solo per come cantava. La ragazzina gli piaceva. Era an-
che una discreta attrazione. Un momento, era solo una
mora carina e rotondetta - un momento dopo, si trasfor-
mava. Saliva sul palco e cambiava tutto: non potevi non
guardarla, si trasformava, succedeva qualcosa, le passava
addosso unenergia, silluminava. Era fatta cos - se lab-
bracciavi appena finiva di cantare ancora vibrava - come
afferrare un pesce appena pescato - palpitava. Italo brin-
d silenziosamente in onore di lei (un pensiero ce lave-
va fatto anche lui - burrosa ragazzina che avrebbe volen-
tieri spalmato sul suo letto). Ingoll un po di birra e
smise di dare unocchiata compiaciuta al suo investimen-
to, la sua seconda casa, il suo tempio e teatro - il Caravan,

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dove tutti lo conoscevano e ci tenevano a ricevere un suo voglia di stare in citt - destate un corpaccione troppo
saluto personalizzato. vestito che puzza di sudore e di scarpe. Mario lalgerino e
Era una di quelle serate nervose, dove i clienti soliti si una ragazzina minuta raggiunsero Nino - venne aggiunto
mischiavano a nuovi arrivi. Serata da musica registrata, un tavolino.
un marted fiacco, in teoria, ma Italo sentiva pulsare la Fiacco e nervoso come la serata stessa, Italo decise di
vena varicosa della gamba sinistra. Non significava solo fare due passi. La sua donna, una ragazza bianca di pelle
che stava troppo in piedi (Ha mai provato a servire la e Bianca di nome, non si era ancora vista. Abitava a due-
birra ai clienti da seduto, dottore?) ma che era agitato. cento metri dal locale e forse aveva qualche pacchetto di
Sentiva il temporale in arrivo, e proprio in un giorno sigarette - lui le aveva finite - questa era una scusa, vole-
tranquillo. Quattro ragazzotti mai visti parlavano a voce va sapere se era in casa, chiederle se sarebbe passata al
un po troppo alta - gente annoiata che veniva dai paesi locale pi tardi. La trov davanti alla tiv e forse si ferm
intorno, che comincia con una birra e continua con una un po pi di quello che aveva pensato e non per cercare
vodka e magari torna alla birra - Pasticcioni. le sigarette. Non era al posto di comando quando arriv
Entr Nino con la sua nuova ragazza, una con vari toni Giuseppe - cos quella sconcata di Vincenza, la cameriera
di castano e biondo - foglie secche di alberi diversi. Non nuova, fece sedere lui e un suo amico proprio accanto a
era pi venuto al locale - ci fosse ancora Maddi lo capirei, Nino e Mario.
pens Italo, ma il locale cosa gli ha fatto a Nino? - Sem-
brava pi robusto, meno secco che prima, quando era un Lamico di Giuseppe non era un suo amico - era solo un
giunco olivastro. Al bicipite sinistro aveva un tatuaggio linguacciuto supergallo con cui a volte usciva per com-
che incurios il barista. Un guantone da boxe. No, una pensare il proprio mutismo. Si chiamava Lucio ed era
faccia di leone o un muso danimale Boh! considerato il simpaticone della palestra - quando saliva
La ragazza seguiva Nino tra i tavoli, sottomessa. Chiss sul ring per fare i guanti, sparava cazzate dopo ogni
come ne contento, pens Italo avvertendo un po dan- scambio un po intenso e Trudu e gli altri ridevano sem-
tipatia per il pugile. Li salut con grande cordialit, indi- pre. Del supergallo aveva un ciuffo biondastro crestato e
candogli un buon posto, dove laria condizionata arrivava la voce un po stridula che non riposava mai. Era veloce
ma non troppo. Il cameriere prese le loro ordinazioni - di braccia, ottimo allenamento per Giuseppe, che con
pollo, aveva sentito Italo mentre preparava un daiquiri. Il dieci chili in pi aveva difficolt a difendersi dalle sue
suo cuoco - maledetto a lui - conosceva sei o sette modi combinazioni. Lo lasciava attaccare perch voleva prepa-
diversi di rovinare un pollo ma ormai - ancora pochi gior- rarsi bene allincontro con Nino - pi rapido di lui, que-
ni e avrebbe assunto un ragazzo molto bravo, un cuoco sto lo sapeva. Spesso Giuseppe vedeva un varco nellat-
torinese che voleva vivere a Cagliari. Contento lui. tacco di Lucio ma non ne approfittava, oppure reagiva
I quattro ragazzotti uscirono rumorosamente dal locale con un colpo morbido - se avesse affondato il colpo il
ed Italo tir un sospiro di sollievo. Erano solo le undici e supergallo non avrebbe chicchiricchiato per un pezzo.
avrebbero finito la serata da qualche altra parte. Erano Lucio non poteva frenarsi dal fare commenti spiritosi
molesti, non si sbagliava ma avrebbero dato da fare a qual- sulle ragazze o sui passanti - e il suo timbro supergalle-
che suo collega. Magari sulla costa: la gente non aveva sco non conosceva le frequenze basse. Si trovarono faccia

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a faccia con gli altri due pugili e Giuseppe, dopo la sor- vogliono picchiarsi dimenticandosi di mettersi in guar-
presa e il fastidio, decise di dare loro le spalle, senza sec- dia? (Il pugile, anche il grande pugile, in una rissa vale
carsi pi di tanto. Lucio li salut clamorosamente (non come chiunque altro, se dimentica le buone maniere).
sapeva niente della lite fra Mario e il suo amico), disse Cerano gi state spinte preliminari e un mezzo schiaffo
alcune cose sgradevoli alla ragazza di Nino credendo di di Mario al galletto e strilli di femmine, quando Italo
farle un complimento e si present alla donnina di Mario arriv come un fulmine e abbracci Nino, costringendo-
come: Lucio-il-supergallo-in-tutti-i-sensi-piacere-molto- lo in una figura di tango per allontanarlo dallaltro picco-
piacere. lo dio che stava caricandosi delettricit. Nel locale tutti
Ci fosse stato Italo, Giuseppe e lamico sarebbero stati videro e non si mossero. La ragazza di Italo si butt su
dirottati dallaltra parte del locale, verso lingresso. E Giuseppe, riuscendo a calmarlo con parole e sorrisi e con
Lucio non avrebbe iniziato a stuzzicare i due dellaltra una calda mano bianca sullavambraccio - favolosamente
palestra con lincontro del secolo e stronzate cos. Giu- robusto e ronzante - cavo dalta tensione. Giuseppe la guar-
seppe cercava di fargli cambiare discorso ma Lucio prote- d, lascolt, annu - diede un lento manrovescio a Lucio
stava, sempre a voce alta: Ma-perch-cosa-sto-dicendo- che ancora berciava, zittendolo. Finalmente. Si lasci ac-
di-male? compagnare verso luscita da Bianca che dovette accetta-
Mario, altro campione dagilit con la lingua, gli fece re due biglietti da diecimila - nonostante lei avesse detto
osservare che non faceva nulla di male - tranne rompere offre la direzione - e uno sguardo robusto come la stret-
i coglioni. Erano a questo punto quando Italo, insieme ta di mano.
a Bianca, torn dietro il banco. Nino, Mario e le ragazze tornarono a sedersi, tra sbuffi,
Chi fece il nome di Maddi? Vorremmo proprio saper- scariche delettricit statica, parolacce e minacce e se non
lo. Magari qualcuno al tavolino vicino che stava chia- mi fermavano, Italo rimase con la bottiglia di birra in
mando unomonima, chiss. Ma tre consonanti e due mano - il diversivo mirabilmente concepito in un micro-
vocali messe insieme suonarono come un gong. Nino e secondo non aveva funzionato, non aveva fatto in tempo.
Giuseppe, che stavano sopportando il battibecco dei due Avrebbe fatto meglio a spaccarla su quella testa di cazzo
stupidi amici, si voltarono di colpo, luno contro laltro. di Nino, disse pi tardi a Bianca - ma lei non ascoltava, i
Italo sent una violenta fitta alla vena varicosa. Non mi pensieri per aria - nella mano ancora il braccio forte di
sbagliavo, cazzo. Maddi non cantava pi ma quei due Giuseppe.
volevano suonarsele. Cosa un barista se non un arbitro
con licenza di servire alcolici? Cosa un locale se non un
ring dove vanno in scena i sentimenti maschili? Cosa
pu fare il buon barista, lottimo gestore che conosce la
vita, se non precipitarsi tra i due tavolini portando una
birra specialissima, la prima a portata di mano, per inter-
porla come un concetto pacifista tra due ragazzi che si
stanno guardando male - mentre un paio di squinzie si
alzano e si ritraggono spaventate - e gli altri due fessi

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3

Tutti tendiamo istintivamente a credere a ci che ci


raccontano gli amici, se ce lo raccontano con una faccia
seria. Cos Claudio seppe che i due si erano minacciati e
avevano anticipato il grande incontro. Un altro gli assi-
cur che almeno un cazzotto era partito, anche se non
sapeva dire se fosse arrivato. Per avere una conferma
Claudio chiam Italo a casa - lo conosceva bene perch la
casa gliela aveva trovata lui. Italo si era appena addor-
mentato e in pi era ancora seccato per laccaduto, cos
esager un po le cose, raccont di aver rischiato la faccia
- in tutti i sensi - si lament e fece un po di scena, come
se la colpa fosse di Claudio - poi pos il telefonino sul
comodino e la mano sul culo nudo della sua donna, piom-
bando nella semioscurit della stanza e del sonno pome-
ridiano.
Appena il sole moll la presa sulla citt, Claudio and
a parlare con Giuseppe. Lo aspett fuori dalla palestra di
Trudu e lo fece salire in auto. Non voleva testimoni. Si
parlarono brevemente, come seguendo un dialogo impa-
rato a memoria. Il procuratore fu secco e duro. Ti avevo

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avvertito. Unaltra rissa e via. Tu credi che il campionato spalancato, rosso e mielato, per incitarti a goderne - e se
sia sicuro e che puoi ricominciare con le tue cazzate? Io accade, lalbero sta sempre dietro il muretto di pietre,
me ne sbatto del campionato. Anche se mancano pochi nel campo di un altro - e allora diventa piacere rapinoso,
giorni lo faccio saltare. Un errore lo ammetto, due no. E da divorare senza dividere - tranne che con locchio di
poi sole di un Dio giudicante.
Guarda che non successo niente. Freddo scalpello, lo sguardo del ragazzo spezz quello
Claudio non si aspettava di essere interrotto. E non si di Claudio.
aspettava nemmeno che Giuseppe uscisse velocemente
dallauto senza richiudere la portiera ed in palestra. N si Tornato in palestra Giuseppe cominci a bendarsi le
aspettava che ne uscisse dopo un secondo, seguito malvo- mani. Avrebbe dovuto sentirsi sollevato perch si era
lentieri da un tipino scuro. Claudio scese dallauto. aspettato una discussione ben pi aspra - la sua vita di-
Diglielo. pendeva da Claudio, in fondo. La breve predica con cui il
Orecchie e voce bassa, Lucio disse che era stato lui a procuratore aveva chiuso il discorso (Evita Nino. Se lui
provocare la discussione - no che non stata una rissa, entra in un posto, tu ne esci. Se un giornalista ti chiede
chi cazzo lha detto - prov ad alzare sguardo e voce ma di lui, digli che lo rispetti e lo apprezzi. Vai per la tua
la faccia di Claudio gli neg lautorizzazione. Giuseppe strada. Punto e basta) era il corrispondente di uno scap-
non centra nulla, io ero solo scherzando e quei due callo- pellotto, non di una cinghiata. Invece - come mai in vita
ni - Basta cos, Claudio disse a Lucio di andare e men- sua, nemmeno dopo ingiustizie patite dal padre - la
talmente lo depenn dalla lista dei giovani interessanti. collera gli era salita alla gola. Infil i guantoni e sal sul
Guard Giuseppe. ring per fare i guanti con un medio, dieci chili e otto
Attraverso la superficie verde dei suoi occhi risal sino centimetri pi di lui. Dopo due minuti quello era in gi-
al suo Sardus Pater - ne vide la forza bronzea. Vide anche nocchio e dopo cinque, seduto sul lettino nello spoglia-
il silenzio lungo e largo della campagna dove il ragazzo toio, pens che vendere enciclopedie non era poi unidea
era cresciuto. Sent le giornate gelide o soffocanti - il sole da scartare.
che ti riscalda troppo, interrotto da un colpo di vento che
ti rinfresca troppo. Solo chi ci viene in vacanza pu cre- Quando Claudio era salito in auto, Giuseppe non era
dere che qui il clima sia dolce. Se cos fosse, anche la riuscito a trattenersi:
gente lo sarebbe. Invece sono maledettamente lunatici - E adesso vai anche da Nino, per. Una mezza do-
cambiano dumore bruscamente, per la nuvola duna fra- manda o una mezza richiesta. Claudio non aveva nean-
se o di una diffidenza. venuto su duro, Giuseppe - me- che risposto. Messo in moto e via. Certo che sarebbe an-
no tra scherzi che tra scherni - dove non ci si accorge pi dato da Nino, e di corsa.
di come una gentilezza possa mutarsi in prepotenza.
venuto su ascoltando una lingua che tradotta in italiano In palestra Giorgio, sempre nella sua tuta nera lucida,
caccia il verbo in fondo alla frase, quasi spinto a forza. La stava parlando con due tizi che Claudio non conosceva.
vita non una delizia, pitzinnu - questo lha capito subi- Nino non era ancora arrivato.
to. La vita non un fico che ti mostra il suo interno Entr nellufficio. Da una parte cera appesa la sua vecchia

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giacca nera, quella che anni prima aveva regalato a Perso. mio principale mi dia la possibilit che ci (cancellatura)
La prese in mano, sent il peso leggero del tessuto logoro. vediamo. Sono contento che tua zia era
Stava per buttarla in un grosso bidone della spazzatura
ma ci ripens e la riappese. La butter via qualcun altro,
io non me ne accorger nemmeno. Con una punta di
curiosit e con la ritrosia con cui si scosta un lenzuolo dal
viso di un morto, apr lentamente il cassetto pi basso
dello scaffale, il cassetto di Perso. e poi un abisso bianco - senza fine e senza data. Clau-
Dentro cerano una busta con un francobollo, una dio controll il timbro sul francobollo: era di pochi mesi
matita, un gomitolo di spago, qualche vite, un martello prima. Spieg il ritaglio di giornale. Era una notizia che
e una pinza, una moneta no, una medaglietta, con lef- Claudio ricordava e che aveva anzi commentato proprio
figie di un uomo barbuto che teneva in mano un basto- con Perso. La morte in un incidente stradale di Lello Pi-
ne fiorito. San Giuseppe, quindi, patrono di falegnami, rastu, luomo che aveva massacrato Perso. Cera un nesso
carpentieri, operai - oltre che dei padri. San Giuseppe, tra le lettere e il ritaglio? Forse Perso voleva inviarla ad
che sinvoca per la buona morte. Evidentemente la prote- Angelina - per dirle che ora nessuno poteva pi distur-
zione della medaglietta valeva solo se indossata - tenuta barli? O forse era lei che aveva letto la notizia e ci aveva
sulla canottiera con una spilla di sicurezza. Claudio esit risvegliato in lei i ricordi? Prese la busta con tutto il conte-
ancora, prima di aprire la busta indirizzata a Perso. Tre nuto e chiuse il cassetto con un fianco. Cerc di ricordare
biglietti da centomila, nuovi, un ritaglio di giornale pie- se Perso gli avesse chiesto una vacanza, o dei soldi. Non
gato e due fogli di diverso colore. Una lettera e un ab- sempre i discorsi dellometto erano coerenti e allora Clau-
bozzo di risposta. La lettera, quasi unintera pagina di dio e gli altri tagliavano corto, impazienti. Chiss.
dolci, infantili onde azzurro-bic, era firmata Angelina. Usc dallufficio. Giorgio aveva chiuso il pugno per mo-
Salutava Perso con affetto, raccontava di vivere a Genza- strarlo ai due tizi:
no, dove aveva accudito per venticinque anni una zia la Guardalo di lato vedi? Forma una specie di trian-
quale, morendo, le aveva lasciato di che vivere, buonanima. golo. Il lato pi corto sono le falangi. Se porti un pugno
E come stava Giuseppe? (Claudio impieg qualche se- tenendo il polso rigido la superficie che impatta ridot-
condo per ricordare che quello era il vero nome di Per- ta: solo le nocche tra le falangi e le falangine poco
so). Sarebbe per davvero andato a trovarla? Questo le efficace e c il rischio di farsi male. Invece se un attimo
avrebbe fatto molto piacere. Lei non si era mai dimenti- prima dellimpatto pieghi appena il polso verso il basso,
cata di lui - e lui? Il suo indirizzo era E tanti, tanti colpirai con le nocche e con tutta la superficie delle
cari saluti. falangi. Il pugno arriva molto pi forte, scientifico
La risposta, malamente battuta a macchina, doveva esse- Girare il pugno, si dice - complet mentalmente Clau-
re costata parecchio impegno a Perso. Forse aveva chie- dio. Laveva insegnato lui a Giorgio, il suo primo pugile -
sto aiuto a qualcuno? Carissima mia Angelina, no che un buon pugile, arrivato sino al titolo italiano. Si gir verso
non mi sono dimenticato di te, attualmente sono impie- le voci dei gemelli: davanti a loro Nino, bendandosi le ma-
gato in una ditta (cancellatura) sportiva, spero che il ni, esibiva un tatuaggio fresco fresco, piuttosto grande,

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sulla spalla sinistra. Un giaguaro o una tigre. Fece un cenno a Giuseppe, incontro o no, filate dritti. Non voglio storie.
di saluto a Claudio, poi si sedette su uno sgabello e conti- E io non voglio lo stesso procuratore di quello stron-
nu a bendarsi - testa bassa. Giorgio e gli altri due si allon- zo!
tanarono. Questa volta la voce del ragazzo si era alzata, quasi stri-
Che successo al Caravan? Ieri sera. dula, era quasi echeggiata e per davvero la palestra si era
Niente Lo conosci a quel callone di Lucio Collu? fermata, come in attesa. Claudio ebbe limpulso di pren-
S, adesso s. derlo a schiaffi. Ma si controll. Digrign i denti. Nino
Allora lo sai gi, no? aveva nuovamente abbassato la testa. Oh, era una cosa
Evitava di guardare negli occhi e pronunci lultima seria.
frase con tono infastidito. Guarda che io mi sto occupando di te, fesso
Qual la prima regola del pugile, Nino? disse cercando di ammorbidire la voce e il tono.
Silenzio. La benda bianca passava fra le dita veloce- Di me solo o anche tu di qualcunaltra?
mente, nervosamente. Claudio sospir e ripet, forse per Claudio non cap subito, poi gli parve di capire, poi
la millesima volta in vita sua: rimase in dubbio: parlava di Giuseppe o di Maddi? Not
Niente risse. Se qualcuno le cerca ti volti e te ne vai. con orrore che a Nino tremavano le mani. Il giaguaro lo
Se proprio sei costretto, e solo allora, ti metti spalle al guardava, le lunghe zanne blu minacciose, i baffi che tre-
muro e ti difendi. mavano insieme al braccio di Nino. Odore di cuoio. Nel
Nino fece spallucce. silenzio, Claudio scosse la testa.
Sai una cosa, Nino? Non vedo lora che vi scorniate, Ti stai bendando troppo stretto. Si volt e se ne
voi due. Siete due stronzi. Nino smise di bendarsi e and.
alz la testa.
No? Tu pensi di essere meglio di lui? E allora dove-
vi alzarti e andartene. O far finta di non sentire. Sei pas-
sato professionista da un po, ti ricordi?
Sar professionista ma non sono cornuto. Se anche
lui un professionista, perch mi ha cercato la ragazza?
Claudio prese un respiro profondo - Nino non abbass
lo sguardo - il respiro rimase nei polmoni di Claudio.
Silenzio profondo. Nino ricominci a bendarsi, Claudio
lasci uscire un sospiro. Aria pesante. Ricominci a senti-
re i rumori della palestra - per qualche secondo sembra-
vano essersi sospesi, come se tutto e tutti volesse ascolta-
re. Ma chi: i muri, i pugili sui poster, i sacchi, Giorgio e
gli altri due?
E comunque non successo niente
Lo dico io se successo qualcosa o no. Lho gi detto

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4

Il quinto ad andarsene fu Giorgio, la sesta: Sara. Clau-


dio cap che cosa stava succedendo - o, meglio, cap che
stava succedendo qualcosa - il mondo aveva preso a gira-
re obliquamente, a strappi - come un aereo che durante
una turbolenza disegna cerchi maldestri, aspettando una
pista libera per poter atterrare.
Giorgio se ne and perch gli avevano offerto un posto
in una palestra di thai boxe - molti pi allievi, molti pi
soldi. Melis imprec e si dispiacque. Claudio, rigido, non
fece una piega. Lunico contento era Tore. Stava facendo
carriera in fretta, Tore.

Destra, sinistra, su, gi - sembrava un ottovolante. Quel-


la benedetta citt accoglieva tutti tranne lei. Sara era stiz-
zita. Rientrava da un convegno dei giovani industriali al
cinema Ariston di Oristano. Ariston, Oristan. Un ana-
gramma? Internet economy: mai pi isole. Erano intervenuti
in pochi, con aria dignitosamente annoiata per tutto il
pomeriggio - come se di tali argomenti ne parlassero da
mattina a sera. Gli stessi suoi ragazzi, quelli che lavora-

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vano per lei, erano mancati - chi con una scusa, chi senza se per interessi che lei non sentiva. Perch complicarsi la
nemmeno quella. Aveva risposto a qualche fiacca doman- vita, Claudio? Pensi davvero che se io mi applico ai tuoi
da e tutto era finito l. Mentre stava sistemando le carte guai, le indecisioni, la voglia di emergere e quella di non
nella borsa, una ragazza magra e timida le chiese se pote- affogare - possa cambiare qualcosa? Cosa centro io?
va Certo, dimmi pure, le sorrise Sara - pronta a soddi- Sara non concepiva lidea di declino. La linea che si ab-
sfare la curiosit intellettuale della giovane: Posso chie- bassa lentamente, stagione dopo stagione. E insieme alla
derle dove ha comprato i suoi pantaloni? sua quella delluomo che le accanto. No, no. Aveva ormai
Ancora una volta non riusciva a trovare la via giusta imparato abbastanza. Oppure, semplicemente, aveva smes-
per casa sua. Cristo, lei che aveva vissuto in una mega- so di crescere? Perch mai maturare tardi - quando agli
lopoli! Si era distratta proprio quando cera da svoltare altri ormai non gliene frega pi niente?
a sinistra - ancora pensava al convegno, a un barista cari- Queste riflessioni non le davano per certezze: perch i
no che le aveva portato lacqua minerale sul palco. Pen- dubbi non scomparivano mai del tutto - ma nemmeno
sava alla frase con cui avrebbe aperto la riunione dellin- salivano a livello di guardia, sino cio ad angosciarla ve-
domani mattina. E cos si era di nuovo ingolfata tra stra- ramente. Galleggiavano l, in quella zona incerta dove
dine e sensi vietati, dove sera persa anche la frase. In- avrebbero passato gran parte della loro vita - semi inerti
ternet un raddoppiamento del mondo, il mondo nu- in attesa di germogliare. Era in quella fase in cui si ha la
mero due, e solo chi sapr vivere in entrambi avr suc- presunzione di saper stare da soli. Esattamente, si trova-
cesso. S, anche questa non era male. Ma cazzo, non riu- va nel punto in cui si comincia a starci bene davvero,
sciva a trovare la strada in una cittadina di merda, come quel punto da cui poi non facile tornare indietro - o ci
faccio se si raddoppia? E io che faccio, mi sdoppio? Con si inoltra decisamente per quella strada o si fa una fuga
internet il mondo, come una cellula si sta sdoppiando. precipitosa allindietro - con matrimoni clamorosi che
Non male. Meglio anzi. Piacer. Ma se tutto doppio, stupiscono amici parenti e conoscenti.
dove finita laltra Sara? Sar dietro quellangolo? O da
l spunter fuori Claudio con i suoi problemi? Nellul- Stava pensando rumorosamente al lavoro, ai problemi
tima riunione, la sua frase iniziale (Cosa accade quando da affrontare, ad accendere e spegnere nervosamente
non connettiamo?) non era piaciuta - forse non laveva- laria condizionata, a litigare con altri automobilisti con-
no capita. gestionati come lei - finch per caso gli si spalanc da-
Il lavoro era meno interessante di quanto pensasse - len- vanti la strada che portava dritta alla sua via e la casua-
tezza e diffidenza, questo sentiva intorno. Accolta come lit con la quale cera arrivata la convinse che tutta la rete
una piccola dea, era presto tornata una semplice mortale - viaria la prendeva in giro, la respingeva, si giocava di lei.
ingolfata in telefonate intricate - in spiegazioni complica- Quando finalmente spense il motore Sara diede un pu-
te, a giudicare da come la guardava qualche deficiente. gno ed un urlo al cruscotto, poi pianse.
Sabbie mobili di rapporti lavorativi. Unera in cui tutto
cambia, dicevano - in realt tutto sadattava, tornava quoti- Era la prima volta che Sara vedeva la figura smilza di
diano. lui incorniciata da un ambiente non urbano. Lidea era di
Come era quotidiano Claudio - un nervosismo di atte- andare a cercare una spiaggetta meno affollata delle altre

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ma ogni volta lei storceva la bocca: troppa gente, troppo la musica alle radioline. Si tuffarono per rinfrescarsi - su-
vento, troppe macchine, troppo sporco bito dopo Sara, gocciolante e infastidita, disse: Andia-
Di passaggio Claudio le fece visitare le rovine di una mocene.
citt antica. Nel cielo correva un fiume di nuvole bian- Lauto li port in alto e lui le propose di scendere per
che - o di angeli malevoli. La precedette nellanfiteatro, vedere il panorama. Per il vento lei quasi non riusc a chiu-
di cui calc la scena: lacoste verde, pantaloni lunghi di dere lo sportello. Raggiunsero uno sperone di roccia.
tela, sandali e una sigaretta, un monologo muto inter- Claudio, con una punta dorgoglio - come se lavesse fatto
rotto dallarrivo di turisti tedeschi. lui! - indic il panorama. La confusione di colori, lagi-
La strada devi brevemente per linterno, dove lei si tarsi degli dei del mare, le spume bianche che cercavano
sent sola in mezzo al verde aspro della macchia ed ai di separarsi dal blu dellacqua, eppure lei disse fredda-
grigi austeri delle rocce - quindi pieg ancora verso il mente: Magnifico, e subito dopo: Ci porti sempre
mare. Quando si lament pigramente per le difficolt le tue ragazze? Quindi si strinse nel bianco della sua
che trovava a rientrare a casa ogni volta che veniva da camicia, cercando con lo sguardo qualcosa: un riparo dal
fuori citt, lui la prese in giro. vento, un bar.
impossibile perdersi, tuttal pi si fa qualche giro
a vuoto. Ma davvero vivevi a Londra o me lhai detto per Rientrando, parlarono pochissimo. Ogni tanto Claudio
fare colpo? la guardava. Lei fumava, poi imprecava contro il sole che
Lei, che voleva essere consolata, indoss un silenzio sec- le bruciava le cosce. Scura di carnagione, ma non abbron-
cato, elegante - la rese pi dritta e slanciata. Claudio cerc zata. E di pessimo umore. Lui si sent ferito. Cosa diavo-
di ammorbidirla proponendole un ristorantino ma lei gli lo voleva Sara? Si lamentava di tutto, persino del miglior
intim di trovare subito una spiaggia, non si era messa in mare del mondo - cos dicevano. Cera il vento? E per
costume da bagno per andare al ristorante. Claudio prese fortuna! Se lauto non era abbastanza fresca, poi, che si
una deviazione, una strada bianca che portava dritta al lamentasse con i giapponesi. Una telefonata a Tokyo e si
mare. Il vento sollevava una polvere bianca che aveva gi sarebbe fatta capire! Lui invece capiva che lei non era
coperto le auto parcheggiate. Nonostante laria condizio- capace di sentimenti profondi. La vista, latmosfera umi-
nata il sole bruciava la pelle. da, impregnata di sole e acqua sospesa non le aveva mos-
La prossima auto la prendo con i vetri oscurati so le sabbie e le alghe del suo fondo marino. Rimaneva
sospir lei. alla superficie del mare, notando al massimo una coper-
Quando finalmente uscirono allaperto, il sollievo di ta verde e azzurra con trine bianche, che il vento scuote-
sentire il vento si trasform presto in una corsa per va come un venditore ambulante. Sotto la coperta, eviden-
proteggere gli occhi dalla polvere. temente, per lei non succedeva niente. Come sotto la
La spiaggia non era bianchissima, come la desiderava morte di Perso o sotto le lenzuola di parole con le quali
Sara, ma punteggiata di rocce e di tanta gente. In com- Claudio cercava di spiegarle i suoi problemi. Era une-
penso niente ombrelloni: troppo vento. Un vento che si goista, Sara, ecco. E forse sapeva di Dess cose che non
portava via le ciabatte pi leggere, i tovaglioli di carta voleva dirgli. Affascinante e simpatica - ma sempre a di-
intorno ai panini, la perfezione alla traiettoria dei palloni, re si fa cos, si fa cos. E sempre a prendere per il culo.

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Da quando aveva sentito qualcuno che diceva facc e il motore che si allontanava nel caldo immobile della
predi aveva cominciato a chiamarlo cos - e va bene - ma citt vuota.
lei lo traduceva in italiano, che pi offensivo - non so
perch ma cos - a chi piacerebbe essere chiamato faccia
di prete?

A casa di lui fecero del sesso pomeridiano - sudando,


maldisposti, ostili quasi come se stessero tirandosi calci,
forse per voglia di disgustarsi - sospettando che fosse per
lultima volta.
Qualcosa non va? Chiese lui uscendo dalla doccia
mentre lei rientrava nella camicetta e nella gonna giallo
oro. Anche i vestiti fanno parte di lei, sembra che tutto
faccia parte di lei, anche laria, pens indispettito.
Lo stesso pensiero laveva avuto per tutto linverno,
quando aveva limpressione che Sara fosse cresciuta, come
un frutto, dentro la buccia dei suoi vestiti, del suo mon-
do, delle sue parole. Lei sembrava il centro di tutto ci
che aveva intorno - gente, macchine, pareti, passanti.
Ogni volta che entrava in una stanza, a Claudio sembra-
va che la temperatura si alzasse - ma in quella stagione
faceva troppo caldo per provarne piacere.
C che vado a casa mia, rispose Sara infilando le
birkenstock.
Lui ribatt che era stata acida tutto il tempo - se ce
laveva con lui che parlasse. Aveva gi abbastanza guai,
lui
E gi, i tuoi guai Sara si era sistemata le ciocche
nere con le mani, quindi tuff una mano bianca dentro
la borsa e frug, seccata. Claudio prese le chiavi della Mi-
cra dalla tasca e gliele porse. Lei le prese e lo guard ne-
gli occhi: I tuoi guai te li tieni per te, adesso. Lo zig-
zagante, stridulo rumore della zip le serr labbra e bor-
setta.
Usc richiudendo la porta silenziosamente.
Claudio non si mosse, non fece nulla - tranne ascoltare

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5

Una ragazza viziata, pens nel pomeriggio tardo,


uscendo da una doccia fredda. Piena di s, disse mental-
mente al caff sotto il suo naso. Unaltra nella lista, cal-
colava mentre il telefono squillava.
Lord Gin, pi vispo che mai, gli chiese di appuntarsi
un numero di telefono: Chiama subito, la diretta TV
in nazionale cosa fatta. Una bella notizia, no? E come
procedono le cose con i ragazzi?
Claudio, che era tetro, rispose che loro lo sapevano
meglio di lui, non facessero finta, sapevano sempre tutto,
no? Lord Gin si offese e alla fine Claudio gli dovette pure
chiedere scusa, era un po nervoso, stanco S, lo sappia-
mo (il plurale era la cosa che infastidiva Claudio, il
plurale!) che ti sei fatto un mazzo cos - tutto a tempo
record - sei stato bravissimo
Fanculo. Certo che era bravissimo, era il migliore da
quelle parti e forse anche uno dei migliori dItalia, dEu-
ropa. Tanto che gli toccava lavorare pure di domenica.
Fanculo.

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Finalmente il Giorno, estenuato dal calore, cedeva alla che voleva entrare in politica, anche se Claudio non ne
Sera. Vittoria da poco. Dopo qualche ora di buio afoso aveva avuto conferma.
sarebbe tornato - rasato di fresco e col sole in mano, a Era previsto larrivo di molti giornalisti - un giornale
martellare tutto quello che vedeva. di moda aveva addirittura fatto un servizio con modelle
Claudio sedette in veranda, a guardare verso lorizzon- e pugili insieme - le foto con Nino erano molto belle,
te - era mezzo pieno o mezzo vuoto di luce? E lui chi era, quelle di Giuseppe no. Ne avevano pubblicato solo una,
mezzo procuratore o mezzo piccolo affarista? piccola - lui truce come al solito - lo fecero passare come
La cosa che gli riusciva meglio era la prima. Lo sapeva un piccolo Tyson bianco.
bene. Anche in questo caso si era mosso velocemente - Lattesa era grande quanto la citt. Il suo barbiere lave-
stava organizzando la riunione con gran cura. Aveva ce- va legato alla sedia e gli aveva fatto mille domande - e
duto, ci sarebbero stati anche un paio dincontri di kick- con lui i clienti che aspettavano il loro turno. Un gran-
boxing, sempre pi popolare. Non cera solo lincontro de successo.
clou a cui pensare, ci voleva un buon contorno - la bistec- Era sfinito. Centinaia di telefonate, incontri, di qui pro
ca e le patatine fritte. Un presentatore in gamba, ragaz- quo, di successi e problemi - di altri procuratori che ave-
ze carine, piccoli sponsor - lo show comincia. vano drizzato le orecchie e volevano esserci con i loro
Gli sarebbe piaciuto organizzarlo allaperto - allAm- ragazzi Tutto questo pian piano si stava componendo
sicora, il vecchio stadio dove due cognomi sardi si erano nellordine che Claudio riusciva sempre a imporre. Il prez-
affrontati, quaranta anni prima, per un titolo europeo. zo, questa volta, era alto. Giuseppe poteva castigare Ni-
Una sera Lord Gin gli aveva parlato del Quadrato, il no, svuotarlo. Oppure il ragazzo poteva arrivare subito al
nuovo impianto. Aveva cercato di essere delicato, quasi capolinea - sfruttato e buttato via. Claudio sperava di non
pudico - proprio in quel cantiere Perso era stato schiac- aver esagerato, con Giuseppe: per aumentarne veloce-
ciato. Claudio ne aveva sentito parlare ma la frenesia mente il record cerano stati troppi incontri facili, trop-
degli ultimi mesi gli aveva impedito di andare a veder- pe illusioni.
lo. Lord Gin gli aveva assicurato che per la data dellin- Seduto al mare che sincupiva, avvertiva unestenua-
contro sarebbe stato a posto, con i permessi in regola: zione che gli impediva di reagire a ci che andava stor-
tutto moderno, tutto bianco, scintillante, antincendio, to. Tutto - la gente, le parole gli oggetti, laria stessa -
antisismico, con lingresso per i portatori di handicap, sembrava pi denso, pi difficile da penetrare, come
perfetto per le riprese televisive quando si cammina a fatica nella melma dei sogni.
Claudio capiva benissimo che unire linaugurazione del Ma ci che contava era lincontro. Forse non era un caso
Quadrato con leuropeo era un buon colpo. Addio, Amsi- che tante persone si stessero allontanando, perdendosi
cora. allorizzonte. Nellultimissima luce vide il gigantesco
Le facce dei due ragazzi erano appese in tutte le citt, quadrato del mare, completamente vuoto. Via, tutti ai
una a fianco allaltra. Le TV locali invitavano il pubbli- loro posti. Il campo si sgombrava, il ring si vuotava per
co alla serata - era gi tutto esaurito ma Dess aveva insi- lasciare posto allo scontro finale - via i personaggi secon-
stito per continuare a mandare lo spot - firmato da una dari, respinti al massimo tra gli spettatori.
sua societ. Faceva pubblicit a se stesso. Forse era vero Non sapeva se fosse nato solo per organizzare pugili e

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incontri. Ma anche se non era cos, luniverso laveva get- 6
tato sulla spiaggia, dove le onde avevano svuotato la con-
chiglia dallabitante originario. Per riempirla di sabbia e
acqua - di guantoni, pugili, ring - e di persone - Sara e
Maddi, Perso Giuseppe e Nino

And a vedere il famoso Quadrato. Era abbastanza vi-


cino alla palestra ma la sopraelevata che interrompeva il
quartiere lo faceva sembrare pi lontano. Fu impressio-
nato. Non tanto dal Quadrato, che era in realt un cubo,
quanto da tutti gli altri edifici che stavano sorgendo
intorno. Tutto il quartiere ne era sconvolto. Almeno altre
due grosse costruzioni, pi larghe che alte, robuste, bian-
che, quasi brutali - si ergevano eleganti e gelide fra i mo-
desti palazzi sullo sfondo - come dirigenti dazienda ameri-
cani che visitano una succursale in un paese del terzo
mondo. LEsagono e lOttagono, le chiamavano. Il geo-
metra che lo accompagnava gli parl di un noto architet-
to giapponese, o cinese.
Operai e muratori andavano e venivano, parlando nel
misto sardo-italiano di cui sembrano essere gli unici ad
avere il dizionario. Frasi secche, urla, imprecazioni si
mischiavano al rumore delle tavole di legno che si urta-
vano, al motore delle impastatrici, al tonfo dei sacchi di
malta che venivano scaricati, allodore biancastro del ce-
mento.

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Visit linterno in compagnia di uno sgarbato tirapiedi lo sapevano non lo volevano a lavorare qui, ma lui dice
di Dess. Se lera immaginato pi capiente - ma si sapeva, che aveva bisogno di soldi, ultimamente
gli spettatori erano previsti come contorno, limportante Claudio gli pag il lavoro che avevano fatto da Sara e
era la TV. Prima o poi ci saranno spettatori professionisti, gli consegn la busta con le trecentomila e le lettere. S,
pens Claudio. Gente che sa come si assiste a un incon- Luisu qualcosa sapeva, di Angelina. Va bene, avrebbe ac-
tro, applaude e fischia al momento giusto, protesta nei cettato i soldi, in fondo lui era come un parente, di pi
momenti giusti, manda a cagare larbitro subito prima anzi - va bene, Angelina gi lavrebbe avvertita lui - ma-
degli spot e cos via. Not gli avvisi che vietavano il fumo gari non proprio lui che non che era capace - ma ne
dappertutto. parlava col sacerdote - gli stava facendo dei lavoretti in
Quando ritrov luscita dal cantiere si volt verso il gran- sacrestia - ei, stia tranquillo.
de cartello col nome dellarchitetto e della ditta costruttri-
ce. Sapeva gi cosa ci avrebbe trovato. Oh, Sara non poteva Rimugin per mezzora, il tempo di rientrare a casa per il
non saperlo, Pia non poteva non saperlo, Trudu lo sapeva pranzo. Non pranz, fece qualche telefonata, avvis Giusep-
di sicuro - anche Nino lo sapeva, certo. Ma anche Claudio pe che sarebbe passato da lui alle cinque, doveva parlar-
- ma s! - lo sapeva e non aveva mai voluto dirselo. Diver- gli. Mise il costume da bagno. Usc, attravers la strada,
timento impastato al cemento. Quel gigantesco impianto la spiaggia e si tuff in mare.
polifunzionale funzionava principalmente per mettere lo Fece il morto - era bravissimo, rilassava ogni muscolo,
sport e lo spettacolo di tutta regione nelle mani di Dess. abbassava le palpebre e sprofondava in un catino dacqua
Edilizia, TV, pubblicit - lui offre, tutti accettano. rosso arancione, che diventava luce e azzurro quando
riapriva gli occhi. Torn a casa, fece la doccia, si vest e
Si sent svuotato, cos indifferente che part senza nem- riprese la strada della citt. Non trov Giuseppe a casa
meno accendere laria condizionata o abbassare i vetri - - si erano capiti male. Gli tocc passare alla Marvellous
guid per qualche minuto, poi fece inversione e torn Boxe. Trudu gli chiese perch usciva con il ragazzo e
verso il cantiere. invent una palla - unintervista da registrare, accidenti
Luisu lavorava ancora l. come cazzo si chiamava, Radio Isola-Isola Radio, non
Lo vide arrivare in calzoncini corti, impolverato fra i ricordava. Il ciccione lo salut, perplesso, raccomandan-
capelli e sporco come un bambino rimasto fuori a gioca- dogli di fare in fretta, il ragazzo doveva lavorare e rima-
re oltre lora consentita. Non poteva accettare linvito al nere concentrato.
bar, a farsi una birra. Cos gli parl in piedi, in una zona In auto spieg a Giuseppe che voleva capire a che punto
riparata dal sole, dal rumore e - sperava Claudio - dalla fosse la sua preparazione. Lavrebbe portato da un suo
caduta di oggetti. Parlarono del povero Perso, natural- amico, un bravo allenatore. Il ragazzo lo guard a lungo
mente, e Luisu si scus quasi per non essere stato vicino ma non fece commenti. Mentre andavano per chiese se
allamico quel giorno. Io me ne accorgevo se poteva laveva gi fatto anche con Nino.
lavorare o no, lo sa anche lei, no? Lui ogni tanto Fece (No, per la precisione disse: E Nino ben prepara-
un gesto circolare con le dita della mano che significava to? S, ma quello ce lho sottocchio sempre. E cono-
volatilit cerebrale. Se lo vedevo lo facevo andare via. Se sco Melis. Ma non preoccuparti, solo un controllino)

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Arrivarono in una zona che Giuseppe non conosceva, pe, in spogliatoio, si rivestiva. La situazione era chiara.
una palestra nella periferia est. Li accolse un tizio che Giu- Giuseppe era un atleta fuori del comune ma era stato mal
seppe conosceva solo di vista. Era in tuta blu scuro, il vi- preparato.
so aperto, i capelli grigi, ben proporzionato, agile - avr Lho fatto lavorare duro, sino alle centottanta pulsa-
avuto una cinquantina danni. Lui e Claudio si salutaro- zioni, poi ho preso il tempo che ci mette a tornare al bat-
no con quel calore riservato di due persone che si stima- tito normale Messo com adesso, gli conviene chiude-
no e vorrebbero frequentarsi di pi ma non possono. Il re lincontro in tre riprese, forse quattro. forte, davvero
tizio, Roberto, disse al procuratore di passare dopo uno- forte, ma un corpo non pu fare miracoli, lo sai. Immagi-
retta. Claudio salut Giuseppe e fece un salto veloce no che Nino sia a posto, invece. Ma se vuoi portarmelo
allagenzia. No, non cera bisogno, grazie. Davvero grazie.
Arriv in tempo per aprirla insieme alla sostituta di Giu-
lia. Le chiese subito di riepilogare la situazione affitti e
vendite, guadagni e perdite dellultimo trimestre - a oc-
chio gli sembrava che le cose non andassero poi cos male,
anche se non nuotavano in un mare doro. Lei promise che
lavrebbe avuta in dieci minuti, quindi lo inform che
aveva deciso di passare le vacanze in Corsica. Conviene
perch come essere in Francia ma ti capiscono se parli in
italiano. Cap che gli stava chiedendo le ferie - sempre
per traverso, parlano! La ragazza gli consegn dei fogli e
lui scapp via subito. Voleva vederseli in pace, in auto,
dove il lampo marron-preoccupato degli occhi di lei non
avrebbe pesato sulla sua lettura.
No accidenti, cos non andava. Aveva lavorato duro, mo-
strando molti pi appartamenti di quanto non facesse pri-
ma, ma le transazioni che arrivavano felicemente alla fine
erano poche. Troppo poche. Dannatamente poche. Gli ven-
ne un sospetto folle - che qualcuno gli mandasse la gente
apposta per farlo lavorare a vuoto? Come dicevano quelli
che volevano affiliarlo al franchising? Pi risultati garan-
titi, un approccio con i metodi del marketing, la monito-
rizzazione computerizzata del mercato e balle del genere.
Ma questo voleva dire essere controllati e, in pi, non es-
sere pi soli. E ci significava anche rischiare i propri
clienti.
Torn da Roberto, che lo prese da parte mentre Giusep-

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7

S, Giuseppe lo ricordava vagamente Non lo aveva


mai detto perch Claudio non glielo aveva mai chiesto.
Non ne era cos sicuro - ma gli sembrava di averlo visto
a Bastia - quella specie di caghineri in bianco, lubriaco-
ne - non era caghineri Augusto? Vabb.

Prima di riprendere ad allenarsi, Giuseppe si attacc


alla bottiglia di minerale. Trudu invece ronzava, mosca
inquieta - Come andata alla radio? Quale radio? Ah,
lintervista No, niente, non se n fatto niente - Clau-
dio aveva dimenticato la scusa e Giuseppe lo guardava
divertito e addirittura sorridente. Proprio un bel sorriso.
Claudio era contento di averlo visto almeno una volta.

Lasci la palestra Se avesse rivelato a Giuseppe quel che


sapeva, il ragazzo si sarebbe demoralizzato, sapendo di non
essere che al 70%. Oppure non ci avrebbe creduto. Un com-
plotto contro di lui per farlo perdere, questo poteva pensa-
re. Claudio stesso si sentiva disonesto. Lasciarlo in mano a
Trudu, quel piccolo grosso figlio di puttana - Claudio

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avrebbe dovuto vigilare. Come doveva vigilare sulla sua 8
agenzia - che ne sapeva. Magari la segretaria era daccordo
con Dess, veniva da l, no? Grazie, Sara! Anche su di lei
avrebbe dovuto vigilare, su lei che se ne era andata senza
neanche sbattere la porta, come se stesse uscendo per anda-
re allUpim, cazzo. E Perso? Non avrebbe dovuto vigilare
anche su Perso? Forse gli aveva chiesto dei soldi un gior-
no e lui non aveva capito, magari gli aveva detto va bene,
Perso, ne parliamo poi e se nera dimenticato. Quello si
sarebbe scusato anche col sacco di cemento che laveva
schiacciato - figurati per chiedere soldi! E Nino? - un pal-
lone che Giuseppe poteva sgonfiare per sempre Davan-
ti, dietro, a destra, a sinistra doveva vigilare. E tutto gli gi-
rava intorno e tutti lo mollavano, lo tradivano. Pure il suo
angelo custode del cazzo, Mena come si chiama, Mena-
telo!
E qui si ferm perch era arrivato in un posto che non Non stava cercando Sara - a quellora in genere non cera.
conosceva, non sapeva dove stava andando, non sapeva pi No, era andato sparato alla Grande Villa per affrontarlo.
nulla tranne che si sentiva stringere lauto addosso, gli si Lo accolse il sorriso odontotecnico e costoso di Lord Gin
rimpiccioliva intorno - lauto era ferma per la sua testa - s, senza appuntamento, urgente - no, tu non puoi
girava. Scese e fece due passi. Che stupido, aveva guidato farci nulla, scusami - e che ci fa in palestra? - non ci credo,
di nuovo senza aria condizionata e con i finestrini chiusi. tira di boxe? - va bene lo stesso, non ho tempo di aspet-
Sarebbe morto come quei cani che lasciano in auto, desta- tare che finisca.
te. Si appoggi alla Saab, ma scottava. Tir un calcio ai Accompagn Claudio lungo un lungo corridoio - alle
cerchioni, risal, accese il condizionatore e part in direzio- pareti gli parve di vedere foto incorniciate, tutte della
ne del mare. stessa grandezza, pugili - ma era troppo agitato per fer-
marsi a guardarle. Il corridoio era in leggera salita, stelo
che portava alla corolla - i petali erano pareti bianche,
nude e al centro il ring. Un sacco che pendeva dal soffit-
to stava ancora ondulando, lento, ipnotico. Claudio si vi-
de allo specchio - spettinato, la giacca stazzonata, gli oc-
chi liquidi e la barba lunga - il pavimento era lindo-
azzurro, gli attrezzi per la ginnastica di un gelido grigio
igienico, tutto era pulito e niente fuori posto - tranne
Claudio. Sul ring Dess, canottiera azzurra e pantaloni
della tuta dello stesso colore, stava martellando un volon-

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tario sovrappeso che si era chiuso in difesa. Non salut messe - poi che entravi in politica - non mi hai mai detto
Claudio. Incit con un urlo lo sparring partner che reag che stavi costruendo una cittadella dello sport, che hai
aprendo la guardia e facendo partire un sinistro che non comprato un canale tv, che lincontro era la ciliegina sul-
aveva il biglietto per andare da nessuna parte. Incass un la torta
montante destro, lento ma ben dato, e indietreggi per E chi sei tu perch io debba raccontarti gli affari miei?
il colpo, quindi si richiuse a riccio. Dess sorrise: Basta, Sono uno che c dentro senza sapere perch, e che ci
mi arrendo! sta perdendo E non dirmi che guadagno doppio, inve-
Era massiccio ma non molle. Doveva essersi allenato ogni ce. Mi sto ammazzando di fatica per un incontro che non
giorno della sua vita. Claudio pens a se stesso che al mi piace e che mi far perdere almeno uno dei miei pugi-
massimo faceva jogging una volta la settimana, ai propri li. Per non parlare daltro
muscoli che si addormentavano giorno dopo giorno Si No, parliamone. Io non lascio le cose a met.
consol pensando a cosa diceva Fitzsimmons, un medio E allora, perch sto ricevendo offerte per lagenzia im-
che batteva i pesi massimi: Pi sono grossi, pi vengo- mobiliare? Cos questa storia che mi vogliono affiliare?
no gi. Per caso i tuoi palazzi li vendono loro? Devo controllare?
Claudi, sei venuto a tirare un po? Ma lo sai che sei proprio Uno ti fa un favore! Pu
Indoss un bellaccappatoio di seta grigia e scese dal darsi che abbia fatto il tuo nome, chi si ricorda! Vuoi
ring. Laltro tizio gli pass un asciugamano bianco e se ne sapere il fatturato annuo delle mie attivit? Credi che mi
usc senza salutare. I due rimasero in piedi. Claudio, senza freghi di unagenzia immobiliare pidocchietta come la tua?
chiedere permesso, si accese una sigaretta - Dess cancel- Il silenzio gel la stanza. Dess fu il primo a rilassare i
l sorriso e fatica passandosi lasciugamano sul volto. Solo muscoli. Indic una panca allavversario e si sedette su
il suo respiro rimase leggermente affannato. una che stava accanto.
Tu Giuseppe lo conoscevi gi, vero? Siediti, sono stanco. Ascolta, se ti ho tirato dentro
Io? No. Ne avevo sentito parlare da amici francesi. perch sei il migliore, come procuratore e come organiz-
Me lavevano segnalato come curiosit, sardo come me, zatore
sai, folclore Claudio si era seduto ma teneva in piedi la sua rabbia.
Per hai mandato Augusto a vederlo, no? E poi lhai Dess era diventato conciliante e questo non gli piaceva.
fatto mandare da me. Potevi anche dirmelo. Una mosca ronzava pigra, girandogli intorno.
E allora? La cosa ti secca tanto? Cos che vuoi? Per sei testardo, sei diffidente. Te lo devo spiega-
Il sudore era rispuntato sulla fronte di Dess - Claudio re ancora, me lo passi per favore? Claudio prese lasciu-
sentiva che gli si stava seccando la gola. gamano poggiato sulla panca e lo porse a Dess ma senza
Se non ce lavessi portato io da Trudu, ce lavrebbe mai staccargli gli occhi di dosso (non era il suo schiavo,
portato Augusto, immagino Era lavversario ideale per cazzo). Grazie. Avevi fatto un buon lavoro con Nino ma
Nino, no? non avevi i mezzi per lanciarlo. Io ce li ho. Ma se ti aves-
Te lho sempre detto, Claudio. Pensi che ti abbia nasco- si detto proprio tutto, avresti fatto casino. Come stai fa-
sto qualcosa? cendo, infatti. I tempi sono cambiati, bellixeddu, non te
No, tranne il fatto che prima mi hai parlato di scom- ne sei accorto? Non pi tempo di cavalieri come te e

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Melis Lavorate lavorate e alla fine chi ci portate a vede- non lo sai quanto pu fare male sul serio, se larbitro non
re gli incontri? Io adesso ho tutto: i pugili, lorganizza- li ferma, tu non sai cosa vuol dire prendere una lezione!
zione, la TV, la pubblicit, gli impianti; lhai visto il Qua- Si erano avvicinati e adesso la saliva delluno raggiun-
drato, no? Lo sai che ci saranno altri impianti per altri geva laltro. Nessuno dei due voleva cedere un centime-
sport? Avr finanziamenti comunali, provinciali, regiona- tro.
li, statali, europei. Ce lavresti fatta tu? Un incontro cos importante non si pu truccare, cos
Dess si stava riscaldando, Claudio sentiva la mosca lavete truccato prima che cominci, cos?
ronzargli da una parte allaltra, cercandogli del sudore Giuseppe non sarebbe mai arrivato a un incontro cos
da succhiare. importante, ci guadagna anche lui, no? uno che fa pau-
tempo di eroi televisivi, bello mio, non di pugili e ra, la gente lo teme - cazzo, Nino il tuo pugile, no? -
basta. Il pugile in s, chi se lo incula? Ma se ha una storia, Perch non ti lasci andare, Giuseppe non creper! Se pro-
se bello come Nino, se forte, quello laffare! Certo, prio gli va male, un posto nei miei cantieri lo trover
Nino ha bisogno di una sistemata Ma lhai visto che il sempre - contento?
tatuaggio gli d pi personalit, no? Una buona idea, lha Claudio voleva urlargli che ci si moriva nei suoi cantie-
avuta Augusto. Nino deve essere un buono doggi, buono ri, invece spar: E se per caso vince lui? E se Nino ne
ma tosto, e serviva un cattivo da mettergli contro. Solo prende tante e si ritira? Ci hai pensato?
cos pu funzionare. Altrimenti ci sarebbe stato il solito Nino non come te! Non croller come sei crollato
incontro seguito da quattro fessi nostalgici. tu. E comunque non perder.
E tu hai fatto arrivare Giuseppe solo per questo? Certo, gli avete dato una mano! Complimenti!
Ma credi che sia io, il demonio? Quello era tornato Sai quanti miliardi ho investito?
per conto suo! Ma lasciarlo cos, a fare il muratore era Non sono miliardi tuoi!
sprecato! E poi non ho fatto tutto io, non esagerare ades- E che ne sai, tu? Sai quante pedine ho dovuto muove-
so. Ho unorganizzazione. E tu dovresti entrare a farne re? Sai che andr in onda anche su Internet, tutto? Sai
parte, cazzo! che giro c? S che lo sai! Ma tu, no! Te ne fotti! Ti preoc-
Come ha fatto Trudu? cupi di un fesso qualunque! Sono guerrieri, no? Lo sanno
Claudio si alz di scatto e Dess lo imit subito. La il rischio che corrono!
mosca, spaventata, fugg via. Macch guerrieri, che cazzo dici! E no che non lo
Come ha fatto Trudu, esatto! Ma chi cazzo credi sanno, che rischi gli fai correre, no!
E Giuseppe deve perdere, no? Che si vinca o che si perda, limportante starci den-
E che ne so, io? tro, lo capisci questo? Limportante partecipare, no?
Giuseppe mal preparato, lo sai benissimo. Immagi- Claudio non rispose subito.
no che qualcuno stia suggerendo a Nino di stare coperto No guarda, se cos, per me limportante non par-
per le prime riprese, tanto poi Giuseppe va in debito e lui tecipare.
lo pu picchiare come vuole! Lo sai che si odiano, no? Ci fu una pausa di qualche secondo mentre gli sguardi
Meglio! si misuravano, feroci. Claudio scroll le spalle e se ne and
Meglio? Tu non sei mai salito su un ring vero, cazzo, bruscamente. Aveva raggiunto la porta quando si volt.

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Dess si era seduto sulla panca - sembrava stanco ma 9
subito rialz la guardia.
Dimmi una cosa, al tempo delle scommesse, lo sfavo-
rito ero io, come Giuseppe adesso?
Dess scroll le spalle, sorpreso dalla domanda.
successo tanto tempo fa; che importanza ha?
Per come sono andate le cose: era truccato, no?
Pensa ad oggi. Non fare cazzate. Io voglio ancora che
tu sia dei miei.
Andandosene, Claudio si accorse di una grande foto
incorniciata: un signore austero, cinquantenne, appeso
alla parete accanto al ring, spettatore in eterno degli in-
contri di un figlio pi vecchio di lui.

Melis stava cercando la macchina. Camminava piano,


fingendo che non aveva fretta di trovarla. In realt non
ricordava dove laveva parcheggiata. Domenica pomerig-
gio: il caldo pi forte era passato ma in giro non cera
quasi nessuno - lasfalto si appiccicava alle suole, i matto-
ni ti tiravano in testa il caldo assorbito per tutto il gior-
no. Il vecchio allenatore era preoccupato. Mancavano po-
chi giorni allincontro. Prima Claudio era ammazzando-
si per renderla una grande serata, poi si era ammosciato.
Nino era tirato, pronto, forte come non lha mai visto.
Ma cera il rischio che quello l, Giuseppe, indovinava
un pugno. E allora erano guai. E perch Nino continua-
va a dire che voleva tzaccarlo a morte? Non laveva mai
fatto, un bravo ragazzo. Forse vuole vendicare Mario? O
centra Maddi, cussa sconcada che sparita? Dice che for-
se si era messa con Giuseppe.
E nemmeno di Claudio, voleva sentir parlare. Non vuole
neanche rinnovare il contratto con lui. Ma se gli chiedi
se hanno litigato, mudu! Di chiederlo a Claudio non era
stato possibile. Lo si era visto a malapena in palestra,

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sempre di corsa, colore can che fugge. Arraffava due fogli, pagano - ma in nero per - che se no si accumula con la
tutto nervoso, tutto a scatti comenti una tzirighedda, una pensione - no, non me la sento pi, lo sai come si dice,
lucertola, diceva due cose in croce e spariva. no? Nella vita limportante non alzarsi presto ma allo-
S ferm un momento allombra di unedicola chiusa. ra giusta - ed io non ci sono mai riuscito. O Claudio, ma
Ma perch diamine non ci sono pi alberi? va tutto bene, s? Ti sento strano Boh, lasciami anda-
Una donna che lo guardava da un terzo piano pens re adesso, che cho da andare a trovare mio fratello allo-
che il vecchio sembrava una formica su una roccia gigan- spedale - eh, il cuore - unu pagu malandau
tesca, grigia, picchiata dalla luce forte - una formica che
sperava solo di aver messo lauto allombra. Claudio pos lentamente il ricevitore. E cos era arri-
Dice che adesso Claudio non cha pi la fidanzata. Pecca- vato al dunque. Anche Melis lo mollava. Quindi sareb-
to, che se si sistemava era contento, che gi gli voleva bene be stata la volta di Nino. Non aveva pi avuto la forza
lui, a Claudio. Anche se da un po di tempo non era pi lo di parlargli del contratto. Dopo, magari, sarebbe tocca-
stesso. Per mesi era stato tutto galletto, come un pugile to alla sua agenzia. Sette, otto, nove
che si montato la testa - e poco prima invece laveva chia- Dunque era andata cos, ventidue anni e nove mesi fa.
mato con una voce che sembrava accanto e morri - vicino Non era lui il Nino della situazione. Non era lui il pre-
a morire. destinato, dunque. Il pensiero lo fece rimanere male, for-
La Punto era l, un blocco bianco sotto la luce bianca in se pi della sconfitta in s. Dunque ero io quello desti-
una piazza bianca e il vecchio dai capelli bianchi cercava nato a perdere. Ancora per una volta cerc di capire cosa
di aprirla senza scottarsi. avesse il suo avversario di allora in pi di lui. Era uno
Dopo ventanni - dimmelo sinceramente, importan- sbruffone, un belloccio di periferia - se questa la chiami
te! - voleva sapere se lincontro con Montixi era stato personalit! Il destro, s. Ma per il resto era poco pi che
truccato - ma Melis non lo sapeva. Lo aveva sospettato, mediocre. Lui era ancora pi mediocre, dunque? Sent un
questo s. Era stato un incontro importante, ne avevano vuoto al cuore. Anche tutto il suo soggiorno si vuot. Cera-
parlato i giornali - ah, se Claudio avesse vinto! Quel no solo lui e quattro pareti - aspettavano il ritorno del
Montixi non aveva neanche fatto una gran carriera suo cuore. Rimase in attesa: sarebbe arrivato un altro bat-
Giusto il titolo italiano, che laveva perso alla prima dife- tito? S cazzo, per favore! La fronte gli si gel. Il martel-
sa. Adesso ha un autonoleggio, la moglie lo tradisce e lo cal ancora sul petto, un gong rimise in combattimen-
lui, nulla, non pu farci nulla tutto intestato a lei to il sangue. Tutto torn normale. Sospir, tremando: era
Laveva sospettato che lincontro era truccato. Troppo stata solo unextrasistole. Si lasci andare sul divano, tenen-
tempo ci aveva messo a contare Montixi - gi si vedeva do le gambe in alto. Non poteva morire, voleva vedere
che stava perdendo tempo, srbitru. Eh s, erano i tempi come sarebbe finito lincontro. Visto che non era riusci-
che Dess puntava - e forte m! Ma non ci posso giurare to ad impedirlo.
che fosse truccato, Claudio - cosa vuoi, sono diventato
vecchio, visto che ci siamo te lo dico, dopo questo incon- Uscito dalla Grande Villa aveva preso la strada che un
tro mi ritiro, vado in pensione - no, non mi pagano, per giorno aveva percorso con Sara, corse come non aveva mai
Augusto me lha detto che qualche consulenza gi me la fatto prima. Si era fatto forza e aveva deciso di affrontare

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Nino e il pensiero sfrecciava insieme a lui sullasfalto de- 10
serto - poi sera ingolfato nelle stradine strette dal traffi-
co sudato che risveglia la periferia dal sonno del dopo-
pranzo. Un tir cercava di entrare dentro il magazzino di
un supermercato - traffico bloccato - clacson - il sole fru-
gava nella puzza dallimmondizia. Fece retromarcia per
lasciare spazio al tir, che sporse la testa cicciona e pelosa
dal finestrino. Aspettando gli esiti della manovra cerc di
prevedere il colloquio con Nino - previde unespressione
torva, un Nino X del pianeta Nullantropos che lo ascol-
tava con orecchie aliene - previde che davanti non aveva
pi il bravo ragazzo a cui aveva insegnato a non restare sul
colpo - ma un giovane maschio a cui aveva scopato la
ragazza - cerc un argomento convincente, cap di non
averne, mand al diavolo il tir e il suo autista, fece inver-
sione e se ne torn a casa per unaltra strada.
Notte fonda - non la pi nera ma quella monocolore,
livida e tridimensionale degli incubi. La bicicletta sulla
strada bianca. Claudio la sente, dal suo letto dove fatica ad
addormentarsi per il caldo. Le ruote macinano la ghiaia
per farne polvere, farina. Un sassolino schizza via. Infine
arriva il lamento urlato: Claudio se lo aspetta ma ci sta
male lo stesso.
Fizu meu bellu bellu Fizu meu bellu bellu Fizu
meu bellu bellu
Un primo urlo forte, seguito dagli altri che gradata-
mente si abbassano, come se fossero uneco. lex bidel-
lo delle elementari: lunico figlio maschio gli morto
bambino. Spesso ubriaco, la notte torna a casa e lancia il
lamento che spaventa come un fantasma.
Fizu meu bellu bellu Fizu meu bellu bellu
Di giorno, quando lo incrocia per strada, Claudio vede
il berretto storto, le rughe del viso dove affonda la barba
di un paio di giorni, gli occhi acquosi e la vecchia giac-
chetta nera da bidello che non ha mai restituito. Che il
disgraziato sia sobrio o ubriaco, in bici o a piedi, Claudio

272 273
cerca disperatamente di evitarlo, appiattendosi al muro o nel corpo. Assurdamente, pens a come avrebbero trova-
cambiando marciapiede, anche se luomo non ha mai fat- to il corpo, la mattina o forse qualche giorno dopo. Ave-
to male a nessuno. Appena il poveretto si allontana, lui e va il pigiama pulito? Cera un numero di telefono della
altri bambini gliene urlano dietro di tutti i colori, acca- sorella, perch lavvertissero? Cosa aveva lasciato in sospe-
nendosi su quel rottame: come i cani che preferiscono pi- so? Cosa gli avrebbero trovato nello stomaco, allautopsia
sciare sulle auto in rovina invece che su quelle nuove. - tortellini ai carciofi, vino rosso, mucose irritate, un
Fizu meu bellu bellu Fizu meu bellu bellu groviglio di rabbia
Un lamento quasi burocratico, senza quasi pathos - un Quando si sent in grado cominci a formare il nume-
annuncio impersonale, pi che rassegnato - Claudio si ro di Sara. Con precauzione, alla volte un gesto in pi lo
angoscia sentendo in quella rassegnazione un vicolo cieco fulminasse. Arrivato a met lasci andare. Lo sforzo pote-
con una sola via duscita - la finestra di camera sua - lo va essere fatale - e poi forse non sarebbe morto. Sara avreb-
straccio duomo e la morte potrebbero attraversarla con be pensato a un trucco meschino, a quellora le tre e
la bici nera e con il grido roco e scuro Eccolo, eccolo! venti. Forse non sarebbe morto - e allora che figura ci avreb-
Fizu meu bellu bellu Eccolo: ha la faccia di Perso. be fatto a svegliarla piagnucolando? Prese coraggio e tir
un gran sospiro, inspirando poi a pieni polmoni. Il cuore,
Forse url. Un blocco daria pesante come un macigno che si era calmato, ebbe ancora un sussulto e si stabil su
lo schiacciava sul letto. Il cuore bussava spaventato - vo- un ritmo veloce, quasi allegro - ma niente a che vedere
leva uscire. La testa girava - dentro, il cervello pensava solo con i tamburi africani di prima.
una cosa: stava per morire. Spalanc gli occhi pi che pot, No, non sarebbe morto. Arriv cautamente sino alla
per uscire da quellangoscia attraverso loro. Non poteva finestra e la spalanc: fuori cera un nulla buio e umido.
battere cos forte, cos veloce - nel petto cera un coniglio Claudio ne respir pi che pot.
terrorizzato. Chi chiamare? Sua sorella che viveva a Roma?
Il suo medico, come cazzo si chiamava Che freddo! La
luna illuminava la stanza - accese lo stesso la luce. Dim-
provviso il cuore cess di esistere e Claudio rimase in at-
tesa atterrita: batti un colpo, se ci sei. Batti. Come svin-
colandosi da braccia robuste, il cuore finalmente colp con
un gran colpo e riprese la fuga. Per cinque minuti Clau-
dio pot solo respirare a piccoli respiri, come bevesse laria
da una cannuccia - la paura che un movimento in pi
rompesse il fragile equilibrio che comunque faceva stan-
tuffare il suo cuore. Poteva chiamare i vicini, gente che
quasi non conosceva? Arriverebbe alla porta? Prov ad
alzarsi ma la testa girava, si lasci ricadere. Per altri cin-
que minuti rimase quasi immobile, sorvegliando ogni
goccia del suo sangue, ogni battito cardiaco, ogni fitta

274 275
Sbentiare (2)

Fu tutto questo a portare Claudio sulla spiaggia, quel-


la mattina di giugno - a sbentiare. Aveva camminato per
quasi due chilometri. Ancora scosso per la brutta notte, si
chiese se fosse prudente allontanarsi tanto da casa, da un
telefono Prese il pacchetto di sigarette dalla tasca della
giacca, ma si vide le mani tremanti e lo ricacci in tasca.
Prima di quella notte non aveva mai avuto un attacco di
panico. Il suo medico - svegliato prima di andare a fare la
passeggiata - laveva tranquillizzato - comunque, visto che
cera, evitasse caff e sigarette eccetera. Capito Claudio?
Ma non oggi che c il Grande Incontro? E allora sar la
tensione. E non che mi fai trovare due biglietti Gra-
zie, grazie.
Il sole si era riscaldato, auto cominciavano a parcheg-
giarsi a pettine, buttando fuori famiglie e ombrelloni -
bambini e palloni. Claudio tolse le scarpe di tela senza
chinarsi a slacciarle, vuot la sabbia e le rimise - sempre
senza usare le mani, insinuando i piedi dentro come ser-
penti. Un movimento che gli ricord Sara, al mattino -
telefono in una mano, spazzola nellaltra e quella danza
per entrare nei mocassini.

277
Per sentire meglio un profumo lo si lascia evaporare 11
sulla pelle - Claudio sent acutamente lessenza di Sara
solo adesso che lei era andata via. Era un ballo, Sara, un
ballo che fugge.
Un tizio che faceva footing lo sorpass velocemente - in
pochi secondi divent un puntolino grigio in lontananza.
Lumoraccio se ne stava andando. Gli stava anche venendo
fame. La passeggiata gli aveva fatto bene. Si volt e torn
verso casa.

Claudio lo sapeva - dallaltra parte della citt la madre


di Nino stava accendendo un cero per il figlio, ancora col
fiatone per larrampicata su una candida scalinata. Pove-
ra donna: non era vecchia ma aveva su un milione di chi-
lometri. Una vita di merda.
Dalla finestra del bagno entrava una luce serale - da cat-
tedrale - un giallo melanconico, raro in estate. La stanza era
calda e umida di vapore. Mise laccappatoio. Doveva far-
si la barba ma lo specchio era appannato: No, non puoi
pi farci niente
Di se stesso Claudio vedeva solo i capelli bagnati e la
bocca. Accese il phon, cominciando lentamente a cancel-
lare lombra di vapore dallo specchio, sino a scoprire il
viso. Ecco il naso, che era riuscito a non farsi rompere. Ecco
gli zigomi, il punto debole quando lo colpivano. Ed ecco
gli occhi, appena arrossati. Ti venuta unidea balorda
(si realizzata), non puoi farci niente. Si fiss per un
secondo - si copr il viso con la schiuma da barba.

Guid verso il Quadrato con rassegnazione, facendosi

278 279
sorpassare anche da un tizio su unApe. Non se la prese 12
quando unauto usc da uno stop tagliandogli la strada -
sopport gli insulti del tizio che si blocc dietro di lui,
sorpreso dalla frenata di Claudio. Non corse a prendere
nessun verde.
Imprec solo contro la luce incerta - quella fra giorno
e sera - ingannava la vista molto pi del buio totale.

Si riscosse dal torpore quando entr nel corridoio degli


spogliatoi, al Quadrato. Subito venne assalito da mani
ansiose e voci sudate di funzionari, giornalisti, procura-
tori e allenatori. Non era solo Nino-Giuseppe, quella se-
ra, cera anche un incontro che valeva il titolo italiano.
Combattevano pure Mario lalgerino, Perra, persino i ge-
melli.
Ebbe il suo elettrico daffare con Melis e Lord Gin e mil-
le altri - salut un sacco di gente, strinse molte mani, inutile alzarsi sulle punte per vedere - tra tante teste
scambi un cenno di testa con Dess - and e venne - e nere, tra i personaggi rimasti, non spunti - se, sfiorata
sent che il petto gli frullava di nuovo. Si guard intor- dalla luce di un riflettore, c anche Maddi.
no, sedendosi in prima fila. Gran parte di quello che ve- Maddi ha preferito rimanersene a Berlino, dove canta
deva intorno - cartelli pubblicitari, spettatori, pugili che ogni sera - in qualche jazz club o in localini meno sofisti-
aspettavano ansiosamente negli spogliatoi - era opera sua. cati.
Anche in una giornata fetente latmosfera di festa, ten- Il gong della prima ripresa suona proprio in mezzo a
sione, spettacolo lo contagiava. Chi avrebbe vinto? Nino, una pausa ad effetto, nel bel mezzo di un blues con un
si disse senza pensare. Ne sarebbe stato felice: Nino era titolo tedesco - Die Leiden des jungen welter (di Venosta-
opera sua. Del resto quasi tutte le voci dei tecnici che gli Gis-Nacht).
arrivavano alle orecchie pronosticavano la sua vittoria. il suo cavallo di battaglia. Una sera lha fatto trottare
Non aveva voluto parlare con nessuno dei due - un ra- davanti al gruppo di Cagliari che le aveva proposto di col-
pido cenno di saluto e via. Ora cera solo un tappeto gri- laborare - un casino di complimenti, la felicit di sentire
gio di quattro metri e mezzo per lato, vibrante di luce, il bis della proposta. Ne era lusingata e per la prima volta
che avrebbe detto una verit. Buona o cattiva che fosse - da quando era salita sul palco si sent accettata da musi-
tutto avrebbe danzato sopra di lui. cisti veri. Rifiut ancora linvito - fra qualche anno, forse
Ettore contro Achille: che cosa fu se non un campio- - in quel momento per lei tutto era solo jazz e Paco (un
nato dei pesi massimi? batterista di Amburgo - si faceva chiamare cos per sem-
brare meno tedesco).

280 281
13

Alla fine della seconda ripresa Nino fu colpito cos forte


che per un attimo venne separato dalle sue quattro om-
bre.
Sino a quel momento il match era stato deludente. Noio-
so, persino. Nino aveva conquistato il centro del quadra-
to, cosa che non faceva mai - in genere danzava intorno
allavversario, colpendo di rimessa, schivando e punzec-
chiando. Anche Giuseppe combatteva in modo innatura-
le, girando alla larga senza tentare di accorciare la distan-
za. Luno temeva che laltro gli prendesse il tempo. Chi
conosceva - o pensava di conoscere la loro storia - si stupi-
va che adesso - dopo tutto quello che avevano fatto per
affrontarsi - i due agissero con tanta timidezza.
Claudio pens che Nino volesse risparmiarsi - ma lo
faceva male, goffamente - se Giuseppe fosse stato pi
smaliziato lavrebbe potuto martellare con una certa faci-
lit.
Giuseppe forse sentiva di non avere in corpo i dieci
round previsti e si sentiva legato. La macchia rossa sul
petto ispir qualche commento ma gli spettatori erano

283
troppo eccitati dallincontro in s per divertirsi a insul- lasciava uscire una vocina strozzata - biscettina salivosa).
tare i pugili. Era un tango che doveva per forza finire in Quando si allontan Nino era gi in piedi, tentando di
un casqu - la lunghezza dei preliminari e la goffaggine saltellare mentre larbitro finiva di contarlo - otto! Nino
del corteggiamento cominci a irritare gli spettatori. sent arrivare, da qualche parte dello spazio siderale, la
Molti fischi e pochi applausi recensirono il primo round. voce di Melis che gli urlava di respirare, prendere tempo,
stare tranquillo. Batt i piedi sul tappeto, cercando di re-
Il pugno, un gancio corto, fece CIAC come un pestel- cuperare. Subito prima che Giuseppe gli fosse addosso
lo sulla carne - finalmente il pubblico pot esplodere. suon il gong. Lo sent - ma quale era il suo angolo?
Sino a quel momento era stata unaltra noiosa ripresa -
con Melis che cominciava ad arrabbiarsi - il viso in fiam- Trudu parlava fitto allorecchio di Giuseppe (Claudio
me - gli occhi spiritati, la lingua che passava senza saper- sapeva cosa stava calcolando: anche se vince, pur sempre
lo sul labbro inferiore. un mio pugile - vorr dire che sar lui da mandare avan-
ti). Giuseppe non ascoltava. Si lament perch il destro
Tu Nino - tu tu devi avanzare - tu! gli faceva male - forse un dito si era incrinato.
Non pensarci, non pensarci, gli disse laltro, ades-
Tu devi anticipare - tu! so accorcia, cumprndiu? Accorcia: devi chiudere in fret-
ta.
Doppia, doppia Gli porse limbuto bianco, Giuseppe sput e la poltiglia
scese lungo un tubo di plastica - gi verso un secchio rosso
Alzala quella testa! che aspettava sotto langolo. Nel minuto dintervallo Clau-
dio cerc nervosamente le sigarette nella giacca - poi cerc
Proprio in quel momento in operatore della TV pass lo sguardo di Melis - cazzo, se continuava cos Nino non
davanti a Claudio, che lo maled, lo spinse quasi e fu avrebbe pi combattuto, lo sapeva, cazzo! - altre due ri-
allora che Nino abbass la guardia e Giuseppe intu lo prese nelle mani di Giuseppe e non sarebbe mai pi riu-
sbaglio, non pens che fosse un invito, un trucco e lanci scito a mettere insieme un sorriso convincente.
il fulmine - troppo, troppo veloce anche per il pi velo-
ce di tutti - Nino sent una montagna colpirgli lo zigo- Melis si inginocchi davanti a Nino, come un fedele
mo - distinto si chiuse ma le braccia improvvisamente irato che rimprovera un dio stanco e imbelle.
pesarono quintali e lAltro gli era gi addosso ma - gra- Non andare avanti con la testa. A passettini, a passet-
zie, madonna mia, singhiozz sua madre, che lo vedeva tini No, non hai niente in faccia non ne hai di tagli
in TV - larbitro si frappose e cominci a contare Nino - Tranquillo
non era caduto ma venne fatto inginocchiare dalle urla Ma il ragazzo non sapeva neanche a che ripresa fossero.
dellangolo. Fatti contare! Sta gi! Giuseppe per la Per tutta la notte si sarebbe sognato - forse stava gi so-
stizza pest un piede sul tappeto - stupidamente non si gnando - il cartello mostrato dalla ragazza, la borsa del
allontanava nonostante le urla dal suo angolo (Il secondo ghiaccio con i fiorellini, il cappellino girato di Manca, i
pi anziano - mentre Trudu tutto rosso, il collo gonfio - guanti rossi di Giuseppe che gli danzavano davanti, la

284 285
camicia celeste dellarbitro e la sua camminata da gambe- affaticato come mai prima ma ancora lucido - anche la
ro, le mani di Melis che gli si agitavano sotto il naso - tensione, certo - e la delusione, s - di non vedere Nino
tutto sfocato, lento, odoroso di cuoio e sudore - anche le morto sino a dieci, il dolore alla mano - tutto gli mangia-
urla della folla e le lampade appese lass, lass in alto va energie.

La terza ripresa prometteva fuoco e fiamme e invece


torn ad essere noiosa. Giuseppe inseguiva Nino e Nino
scappava - non aveva mobilit nelle gambe ma ricomin-
ci a schivare sul tronco - Giuseppe invece faceva fatica
ad accorciare la distanza. In un paio di occasioni rest sul
colpo - due diretti sinistri che sembravano partire bene
ma arrivarono molli. Nino non ne approfitt - era anco-
ra stordito. Solo la coscienza del dramma teneva vispi gli
spettatori - furono tre minuti di strisciate sul tappeto, gru-
gniti, teste dondolanti, qualche breve e contorto corpo a
corpo e niente di pi.
Durante lintervallo Claudio, che si sarebbe mangiato
una sigaretta - disperato per non sapere cosa sperare - cerc
con lo sguardo Melis, stava per trovarlo - uno sgabello
rosso pass tra le corde, Nino si sedette come un anzia-
no deluso perch il tram passato non era il suo. Il cotton
fioc gli saltellava sul viso - le guance viola di Melis - che
parlava in fretta in fretta, concitato ma senza muovere
gli occhi - e poi subito il gong.

Giuseppe era preoccupato. Il destro poderoso gli aveva


lasciato un segno. Un dolore alla mano che combaciava
con lo zigomo arrossato di Nino - avrebbe avuto la testa
come un melone fra qualche ora. Due metri e mezzo di
bende gli proteggevano ogni dito ma il destro era andato
- non poteva pi colpire forte, doveva cambiare - il sini-
stro, toccava al sinistro. Un colpo che Nino non si aspet-
tava - una combinazione che per aveva provato pochissi-
mo. Doveva impostare tutto diversamente. Quarta ripre-
sa - Nino sembrava avesse recuperato in parte - mancava
uneternit alla fine - tre per sette: ventuno minuti - era

286 287
14

Sara era al di sopra di tutto. Almeno di novemila metri.


Stava passando in aereo, proprio in asse sul Quadrato.
Diretta negli Stati Uniti, occupava il posto C, fila 12 del
Roma-New York, costretto dal traffico aereo a seguire una
rotta anomala.
Quando il comandante consigli ai passeggeri di osser-
vare (sulla sinistra) le luci di Cagliari, lei non osserv ma
si raccolse, si raggomitol nel ricordo - Claudio sembra-
va cos lontano ma anche cos dolce e ispido e per trenta
secondi visse uno spot di un profumo o di un whisky nel
quale lui camminava silenzioso romantico e scostante su
una scogliera ma alla fine si apriva in un sorriso - musi-
ca di Vangelis, Enya, Beethoven - oh s, ci sarebbe torna-
ta a Cagliari, dopo la vacanza che aveva preteso ed otte-
nuto. Aveva ancora quattro mesi di lavoro, un contratto
da rispettare - ma gi sapeva che sarebbe stata cos presa,
cos poco disponibile - magari, chiss, forse una cena con
lui, forse - vaga possibilit - fare lamore e poi fra quat-
tro, tre mesi la restituzione delle chiavi di casa e poi E
poi la hostess le mise sotto il naso lodore della cena - lo

289
spot era finito, il film dellaereo verso New York conti- 15
nuava e Sara scomparve nel buio della notte.

Alla quinta ripresa smisero di ragionare secondo i ca-


noni comuni. Erano molto stanchi. No: erano stremati.
Doloranti. Impauriti. Cinquecento persone urlavano, luci
forti li mettevano spietatamente uno di fronte allaltro -
lodio che avevano luno per altro era annullato dallap-
pannarsi dei riflessi, dalla fatica di tenere le braccia solle-
vate - i guantoni pesavano un chilo in pi ad ogni ripre-
sa - non temevano pi luomo che affrontavano ma i suoi
pugni - in qualsiasi momento una piccola distrazione po-
teva spedirli in un incubo.
Si trovarono al centro e cominciarono a darsele - a volte
si toccavano con la testa ma nessuno dei due cerc il col-
po sleale. Nino era forse meno provato ma anche lui av-
vertiva dolore al destro - un colpo che aveva aperto un
piccola ferita al sopracciglio di Giuseppe. Fin anche quel-
la ripresa - anche la gente a bordo ring sembrava affati-
cata - Claudio era in un bagno di sudore gelido. I secon-
di di Giuseppe si affannavano a chiudere la ferita. Dal-
laltra parte Nino si lamentava.
Il destro mi fa male.

290 291
Melis gli prese le orecchie nude fra le sue mani nude, 16
lo guard dritto negli occhi.
Non fa niente, tu stagli vicino, avanza a passettini e,
appena sei a misura, scarica.
Non ce la faccio, col destro. Melis scosse la testa.
Non importa, devi sputare sangue adesso.
Claudio, che per essere imparziale non aveva scelto lan-
golo di nessuno dei due, non resistette e si avvicin a Me-
lis appena chiamarono fuori i secondi.
Il destro?
Eh, il destro. E se lo zigomo non fratturato poco ci
manca.
Sei sicuro che
Eh, adesso che c deve ballare. il suo incontro,
Claudio, non posso gettare la spugna. Se lo deve perdere,
che lo perda lui Quello! Quello! Quello devi fare!
Melis incit il ragazzo che sembrava rinato - una serie al Silenzio bianco. La palestra rimasta sola. La donna delle
corpo molto veloce aveva infiammato il pubblico - Giu- pulizie ha dimenticato di spegnere le lampade al neon. Gli
seppe arretrava ma si difendeva bene - Claudio lo ammir attrezzi si osservano lun con laltro - i sacchi, i punching
sinceramente - il ragazzo era in gamba, combatteva con ball, i pesi. Tutti intorno al ring vuoto. Una spalliera in
una mano sola, lo vedeva - gi un paio di volte aveva cer- legno rilascia uno scricchiolio - gli altri la rimproverano -
cato di chiudere una combinazione col sinistro. Nino riu- gurdati negli specchi, verggnati, rifletti.
sc a stringerlo allangolo - urlavano tutti - Dess si era al- Non succede niente - si fa finta di aspettare che qual-
zato in piedi - signore molto distinte si sgolavano: Am- cuno torni. La porta cigola - la donna delle pulizie rien-
mazzalo! Ammazzalo quel bastardo, Collane di corallo tra, non da sola. Un tizietto pi basso di lei, pelato, ar-
sussultavano sotto lurlo: Massacralo! Erano eccitate - meggia intorno ai cardini. Parlottano piano - due pesi
faceva caldo - occhi spalancati, orecchini ballonzolanti, leggeri - gentixedda, gente piccola. Vanno via, la donna
pugnetti chiusi colpivano laria: Picchialo! Di! spegne la luce - la porta non cigola pi.
Nino colp ancora il sopracciglio e finalmente il sangue
fiott, si mischi al loro sudore - Giuseppe lo vide sul
guantone dellaltro e decise - s, decise! - di colpire di
diretto destro e con quello lasci partire tutte le sue ener-
gie.

292 293
17

La gente si alz tutta in piedi - volevano vedere il corpo


disteso a terra e non videro quasi niente - solo le braccia
alzate di Nino - Nino che saltava in braccio a Melis. Ten-
tando il diretto destro Giuseppe si era scoperto, Nino
laveva fatto andare di lato (unintuizione animale: non
aveva visto partire il colpo - solo la disperata ferocia del-
laltro aveva visto) per colpire dincontro - un montante
sinistro non potentissimo ma terribilmente ben assesta-
to.
Giuseppe era caduto - non aveva visto pi niente - qual-
cuno gli aveva sbattuto una porta in faccia - si era chie-
sto cosa ci faceva in ginocchio e si era chiesto perch laria
pesasse tanto, una melassa densa, difficile, faticosa da to-
gliersi di dosso, da ingoiare.
Claudio si port verso langolo di Nino - tutti si porta-
rono verso quellangolo - stava per salire dal suo pupillo
ma Nino - ancora in braccio a Melis - lo vide, lo indic col
guantone guardandolo negli occhi: Hai visto come si fa?
Hai visto? Cos si vince! Impara! Io vinco, io!
Claudio si raggel - lasci la corda che aveva afferrato,

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scese i tre gradini di legno e si risedette. Tutto intorno to alla nazione e a qualche paese del bacino mediterraneo.
era una festa - ma lui sentiva addosso solo il rancore libe- Era un eroe, un bellesempio - dalla periferia alle stelle.
rato da Nino. Blah blah, eccetera eccetera
Quello, era quello il pi grande successo di Claudio: un Vide uscire alla spicciolata gente della federazione boxe,
pugile costruito da lui, una grande vittoria, un titolo con- i suoi ragazzi - quelli che avevano combattuto e altri - lo
tinentale. Ma nella coda una puntura velenosa, mortale - salutarono - Mario addirittura lo abbracci (aveva vinto!)
solo per lui. In mezzo al casino che lo ignorava si accese - motori e fari si accendevano uno dopo laltro - qualche
una sigaretta e fum. Gli tremavano le mani - e non solo clacson, un giornalista di passaggio gli fece una domanda
quelle. Guard verso langolo di Giuseppe. Si era gi ri- a cui rispose con un gesto stanco - infine vide il codazzo
preso - Trudu non era l, il porco stava gi complimen- di Dess incedere lento. Lomone fece un magnanimo ge-
tandosi con Dess, che sorrideva da qua a l. Il trionfo - sto di saluto a Claudio, che resistette per non mostrargli
era il suo trionfo. il medio ritto. Ma la sua faccia scura era eloquente.
Solo il vecchio secondo che stava con Giuseppe - un Trudu, che era col codazzo, gli si fece sotto, tendendo una
bravuomo, Claudio laveva visto combattere - si curava del mano.
ragazzo, gli prendeva la testa fra le mani, gli parlava - un E allora, hai visto che alla fine stato un trionfo?
bacio in fronte. E Claudio - che pensava di aver visto ormai Ma non dire cazzate.
tutto - vide il ragazzo di marmo chinare il capo e singhioz- Trudu abbass mano e sorriso.
zare come un bimbo e mischiare lacrime e sangue. And Ma che cazzo hai? Ma lo sai che sei uno stronzo?
da lui, mentre il vincitore veniva alzato in trionfo. La gente intorno cominci a divertirsi. Dess fece cenno
Ebb, tutto in una volta adesso? Gli disse carezzan- a Lord Gin che era il momento di andare via. Una Merce-
dolo delicatamente su un paio di centimetri integri di des scura li inghiott subito e svan.
guancia. Lo sguardo del ragazzo - quello che si poteva Vai Trudu, segui il tuo capo, vai. Ma perch cazzo non
intuire dietro una maschera buffa - gli disse che questa sei col tuo pugile, invece? Vai dal tuo capo sei ancora
volta, cazzo, questa volta, cristo, ci aveva proprio credu- qui? E vai a farti fottere.
to - merda, merda, merda! Gli fece un po di goffi, mesti Tu sei un pazzo, capito? Capito hai, callone? Il
complimenti - poi si avvicin Nino e strinse le mani del- ciccione gli mise lindice grosso e tozzo sotto il naso e
lavversario - Giuseppe si alz e si abbracciarono e la gen- Claudio sembr voler evitare lo scontro, voltandosi e
te applaud. tenendo le braccia. Trudu continu ad insultarlo.
Nino era gonfio e pesto, una caricatura disegnata tenen- Errore. Anche Claudio cerc di mettere tutto se stesso
do la matita in un guantone. nel destro.

Claudio usc allaperto - respir profondamente laria Fu come dare un cazzotto a tutto, una martellata sul
caldiccia, le esclamazioni della gente che usciva. Era stre- chiodo che teneva appeso il suo ritratto. Colp bene, con un
mato - non voleva partecipare al dopo incontro - un inter- diretto che si sarebbe goduto per il resto della sua vita. Un
minabile eccetera, un circolare blah blah. diretto accompagnato dallo sguardo di Maddi - lo sguardo
I giornalisti si erano gi buttati su Nino, che aveva parla- che aveva quando qualcuno la feriva - accompagnato dalla

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mano di Sara, la stessa che lo guidava dentro di s, nei una parola. Claudio tirava le chiavi dellauto e le ripren-
giorni felici - un colpo accompagnato dallo sguardo-scal- deva in mano. A momenti fischiettava.
pello di Giuseppe - approvato da Melis e da Perso (che Il ragazzo gli scivolava qualche passo indietro - Clau-
per chiuse gli occhi) - un diretto assistito e protetto da dio pi piccolo e Giuseppe che sembrava la sua ombra
Menadel e registrato tra le opere buone da Giulia - un ingigantita dalla luna.
destro che Trudu non vide ma sent - e lavrebbe diviso Il resto era svanito, tutto - tutto andato.
volentieri con Dess. E allora perch, di colpo, gli sembr di sentirsi cos
Peccato, accidenti, che non fosse molto potente - Trudu bene?
non cadde ma arretr di un paio di metri, Claudio sent
subito un dolore forte alla mano e ne prov quasi piacere
- il secondo pugno and a vuoto e quasi si strapp la spal-
la. Nacque un bel casino - chi stava andando torn - li di-
visero, Trudu non url, lamentandosi a voce bassa e te-
nendo una mano sul naso sanguinante - lo caricarono su
unauto e via - un tizio della Federazione minacci Clau-
dio di squalifiche e lui lo mand a fare in culo.

In un attimo il piazzale si vuot. Claudio rimase solo.


Mezza luna lo guardava ghignando, dallalto in basso.
Era quasi mezzanotte. Persino gli ultimi passanti - che
non lo conoscevano n sapevano cosa avesse fatto - gli
lanciavano occhiate diffidenti.
Un pensiero consolante venne fuori dallombra, fedele e
quasi affettuoso, come un cane che savvicina al padrone,
mordendogli delicatamente la mano per ricordargli qual-
cosa. Butt la sigaretta e rientr dentro il Quadrato, dopo
aver scambiato un mormorio con la guardia di servizio, i
capelli grigi. Erano gi tutti via, nella sede della tiv - a
sorridere, a cianciare. Blah, eccetera.
Nel piazzale tutto fu immobile per un minuto. Ad un
rumore metallico, la guardia si volt verso la porta di vetro
e alluminio. Si era aperta, tirata con energia da Claudio
che ne era uscito e aveva fatto uscire il vecchio secondo e
Giuseppe - borsa in mano e cerottone sul sopracciglio.
Claudio strinse la mano al secondo, che diede un buffetto
a Giuseppe e si allontan. I due sincamminarono senza

298 299
Postfazione

Forse chi arrivato alla fine di Pesi leggeri avr qualche


curiosit di conoscerne la nascita, avvenuta a rovescio. Con-
trariamente alla norma, il romanzo nato da una sceneggia-
tura cinematografica - il film, diretto da Enrico Pau, porta lo
stesso titolo.
Una prima sceneggiatura era pronta gi nel 1997. La pro-
duzione del film iniziava il suo lento cammino - i personaggi
cominciavano ad incarnarsi nel corpo degli attori. Lemisfero
letterario del cervello di chi scrive aveva gi sepolto Claudio,
Sara, Maddi, Perso...
Ma forse vero che la vita dei personaggi romanzeschi
autentica quanto il ricordo dei defunti: per la vita dopo la morte
non necessario che un uomo abbia vissuto, cos ha scritto il ro-
manziere Samuel Butler. Dal loro mondo ultraterreno Claudio,
Giuseppe, Nino, Dess, continuavano a parlare al loro autore -
a volte spontaneamente, a volte sotto interrogatorio. A volte in
italiano, a volte con qualche variante di sardo o ditaliano re-
gionale. In circa tre anni la vicenda narrata nel film si arric-
chita, sono nati nuovi personaggi, qualcuno sparito, altri
hanno cambiato carattere.
Nel romanzo il vero combattimento non avviene tanto nel
ring quanto in una zona liminare, l dove il narratore stato

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aggredito da pi entit linguistiche. Si difeso cercando di INDICE
renderne la vita - resistendo alle sirene delletnico o del carat-
teristico - pensando sempre che la singola frase deve valere
lintera complessit della vicenda.
Oggi i personaggi di Pesi leggeri non parlano pi al narrato-
re ma ad altra gente. Sono nati e cresciuti una seconda volta
anche per lincoraggiamento di Enrico Pau, la pazienza di
Fiona Diwan, linteresse di Gavino Sanna, la cura di Giancar-
lo Porcu. In un romanzo nato a rovescio, anche la dedica arri-
va alla fine: A quattro piccole donne: Maria, Arianna, Alexan-
dra, Claudia.

302
INDICE

PESI LEGGERI

Sbentiare (1) 7

PRIMA PARTE
Cap. 01 13
Cap. 02 15
Cap. 03 (Melis, medio) 21
Cap. 04 29
Cap. 05 (Perso, mosca) 35
Cap. 06 (Maddi, supermosca) 39
Cap. 07 45
Cap. 08 51
Cap. 09 (Giulia, piuma) 55
Cap. 10 65
Cap. 11 69
Cap. 12 73
Cap. 13 77
Cap. 14 (Sara, peso piuma) 83
Cap. 15 87
Cap. 16 (Giuseppe, superwelter) 91
Cap. 17 95
Cap. 18 99
Cap. 19 103
Cap. 20 111
Cap. 21 (Luisu, supergallo) 115
Cap. 22 (Dess, peso massimo) 121
SECONDA PARTE Cap. 13 283
Cap. 01 127 Cap. 14 289
Cap. 02 135 Cap. 15 291
Cap. 03 141 Cap. 16 293
Cap. 04 143 Cap. 17 295
Cap. 05 147
Cap. 06 151 Postfazione 301

TERZA PARTE
Cap. 01 (Claudio, superwelter) 157
Cap. 02 159
Cap. 03 163
Cap. 04 (Nino, peso leggero) 169
Cap. 05 177
Cap. 06 187
Cap. 07 (Trudu, mediomassimo) 191
Cap. 08 195
Cap. 09 199
Cap. 10 203
Cap. 11 211
Cap. 12 217
Cap. 13 (Lord Gin, massimo leggero) 219

QUARTA PARTE
Cap. 01 223
Cap. 02 229
Cap. 03 235
Cap. 04 243
Cap. 05 251
Cap. 06 255
Cap. 07 261
Cap. 08 263
Cap. 09 269
Cap. 10 273

Sbentiare (2) 277

Cap. 11 279
Cap. 12 281
Volumi pubblicati:

Tascabili
Grazia Deledda, Chiaroscuro
Grazia Deledda, Il fanciullo nascosto
Grazia Deledda, Ferro e fuoco
Francesco Masala, Quelli dalle labbra bianche
Emilio Lussu, Il cinghiale del Diavolo
Maria Giacobbe, Il mare
Sergio Atzeni, Il quinto passo laddio
Sergio Atzeni, Passavamo sulla terra leggeri
Giulio Angioni, Loro di Fraus
Antonio Cossu, Il riscatto
Bachisio Zizi, Greggi dira
Ernst Jnger, Terra sarda
Salvatore Niffoi, Il viaggio degli inganni
Luciano Marrocu, Fulas
Gianluca Floris, I maestri cantori
D.H. Lawrence, Mare e Sardegna
Salvatore Niffoi, Il postino di Piracherfa
Flavio Soriga, Diavoli di Nurai
Giorgio Todde, Lo stato delle anime
Salvatore Niffoi, Cristolu
Francesco Masala, Il parroco di Arasol
Maria Giacobbe, Gli arcipelaghi

Narrativa
Salvatore Cambosu, Lo sposo pentito
Natalino Piras, La Mamma del Sole
Marcello Fois, Nulla
Francesco Cucca, Muni rosa del Suf
Paolo Maccioni, Insonnie newyorkesi
Bachisio Zizi, Lettere da Orune
Maria Giacobbe, Maschere e angeli nudi: ritratto duninfanzia
Giulio Angioni, Il gioco del mondo
Aldo Tanchis, Pesi leggeri
Poesia
Giovanni Dettori, Amarante
Sergio Atzeni, Due colori esistono al mondo. Il verde il secondo
Gigi Dess, Il disegno
Roberto Concu Serra, Esercizi di salvezza
Serge Pey, Nierika o le memorie del quinto sole

Saggistica
Bruno Rombi, Salvatore Cambosu, cantore solitario
Dino Manca, Voglia dAfrica. La personalit e lopera di un poeta errante
Giancarlo Porcu, La parola ritrovata. Poetica e linguaggio in Pascale
Dessanai

FuoriCollana
Salvatore Cambosu, I racconti
Antonietta Ciusa Mascolo, Francesco Ciusa, mio padre
Alberto Masala, Massimo Golfieri, Mediterranea

I Menhir
Salvatore Cambosu, Miele amaro
Antonio Pigliaru, Il banditismo in Sardegna. La vendetta barbaricina

In coedizione con Edizioni Frassinelli


Marcello Fois, Sempre caro
Marcello Fois, Sangue dal cielo

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