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Attenzione silenziosa: la mente come uno

specchio
del venerabile Ajahn Vimalo

Da un discorso offerto da Ajahn Vimalo al monastero di Amaravati nellagosto 2002.

HO FIDUCIA IN UN MODO DI ESSERE SILENZIOSO, nellintuire la


presenza della mente, in uno spazio in cui i pensieri avvengono,
ma non sono presi troppo sul serio. Ho fede nella
consapevolezza. Credo che se la mente sempre mantenuta in
unattenzione silenziosa, diventa come uno specchio. Comincia a
riflettere le cose cos come sono.
Avere fede nella consapevolezza imparare a rimanere nella
presenza della mente e a darle valore. E questa la mia pratica.
Quando le cose sono difficili, mi siedo con gli occhi aperti e porto
la mente ad essere presente il pi possibile e poi cerco anche
se non ci possibile guardare noi stessi in retrospettiva di
sentire cosa la presenza mentale. Pu essere molto bello.
Anche se la coscienza non che una cosa momentanea, che
sorge a causa dellocchio e di un oggetto visibile, possiamo
riconoscerla nella nostra esperienza.
Ci pu portare gioia e pace nella vita. Capita che la gente si
concentri su ci che negativo e se lo facciamo in rapporto a noi
stessi, ci sentiamo depressi. Esaminare questa presenza della
mente unaltra cosa. La presenza mentale la porta verso la
non-morte. E una pienezza mentale, una vacuit della mente,
uno stato privo di qualit specifiche. Come uno specchio, lascia
che tutto vi si rifletta. Se riusciamo a rimanere e a funzionare in
questa dimensione, il Sentiero. Nel Dhammapada c
lespressione lattenzione il sentiero verso la non-morte.
Questa attenzione. Quando siamo consapevoli e presenti, non
ignoriamo. Nellinsegnamento del Paticca-samuppada (origine
dipendente) le cose sorgono a causa dellignoranza. In questa
presenza mentale non ignoriamo; c un guardare direttamente
allesperienza.
La gente dir: Devo coltivare i fattori di illuminazione e anche
Non posso progredire nella pratica fino a che non coltivo la
pazienza e tutto il resto. Ma quando rimaniamo con questa
presenza mentale e ci rilassiamo in essa, la gioia comincia a
sorgere, piti (rapimento) comincia a sorgere, cominciamo a
diventare pazienti. Perci non c da preoccuparsi del Nibbana, e
neanche di sviluppare altre cose. Mi siedo e la gioia sorge. E
questo avviene non perch sono profondamente concentrato e
perch cerco di sviluppare la gioia, ma perch mi sto rilassando
nella presenza mentale. E man mano che questa presenza
mentale diventa pi nitida, sorge la gioia.
A un certo punto, invece di cercare di rilassarsi nella presenza, ci
accorgiamo di diventare consapevoli che c la presenza. E
insieme a ci, tutto comincia a sorgere. E unaltra dimensione e
avviene naturalmente. E allora, qualsiasi cosa stiamo facendo, sia
che ci muoviamo velocemente o lentamente, che stiamo in piedi
o camminiamo, le cose ci appaiono un po diverse, il mondo un
po diverso. Non dico che ho raggiunto qualcosa. Sto solo
condividendo la mia comprensione della consapevolezza.
Quando la mente ha presenza, diventa molto chiara su ci che
giusto per noi e su ci che sbagliato per noi. Cominciano ad
apparire chiare le cose che il Buddha ha insegnato, non dobbiamo
stare a pensarci troppo; allimprovviso le realizziamo. Pi ci
rilassiamo nella semplice presenza, pi le cose si risolvono da
sole, fino a quando tutto linteresse egoistico sparisce. Perci il
mio consiglio di aver fede nello stare semplicemente presenti.
Spostando continuamente la percezione iniziamo a vedere le cose
cos come sono. Il Buddha disse che aveva insegnato la Norma.
Quando continuamo a spostare la percezione nella
consapevolezza, ci muoviamo verso la Norma. La maggior parte
del tempo siamo fuori della Norma, perch ignoriamo. Ma quando
entriamo nella consapevolezza, in questa pienezza della mente,
allora ci muoviamo verso la Norma e permettiamo che le cose si
riflettano dentro di noi. Siamo come uno specchio. Quando la
consapevolezza chiara diventa come uno specchio. Quando la
presenza molto chiara come uno specchio, ma senza la
cornice che lo rinchiude.
Quando entriamo in una stanza e ci sentiamo in pace, allora, nel
fatto stesso di essere consci di questa pace, anche la mente
diventa pacifica. Tendiamo a identificarci con la mente che
divaga, ma se stiamo attenti alla pace, diventiamo la pace. Con
la pace in questa stanza, spesso mi siedo qui e la sperimento in
me. E una pace senza confini. Chiudo gli occhi e c pace dentro
di me; non ci sono confini perch i confini non sono che
costruzioni. La pace di questa stanza ha una qualit dinfinito. La
si pu percepire. Questo un modo per uscire dal mondo lineare.
Spesso, quando c dukkha, non ci allontaniamo da esso, ma lo
facciamo quando ci muoviamo verso la consapevolezza.
Muovendoci verso la consapevolezza, ci muoviamo verso la non-
morte. E uno spostamento di percezione.
Le piramidi dEgitto una volta erano ricoperte di calce di Turah.
Viste oggi contro il cielo blu, sono semplicemente dei grandi
blocchi triangolari, a cui sembrano interessanti solo a Vittoria, io
e pochi altri. Ma originalmente erano ricoperte di calce di Turah e
quando i raggi del sole le colpivano risplendevano di luce.
Quando la gente le guardava, invece di vedere blocchi triangolari
contro il cielo blu, facevano leffetto opposto. Cera il cielo blu e le
piramidi sembravano come finestre nel cielo aperte verso
qualcosa di scintillante al di l da esse. Era uno spostamento di
percezione. Anche questo spostamento in un modo non lineare
dello stesso genere. Non vuol dire che siate illuminati; ma che
siete in grado di comprendere pi pienamente, di vedere in modo
pi preciso e di aprirvi alle cose cos come sono. Ho fiducia in ci.
Questo vi offro.

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