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ANNO 6 N 27 Aprile 2017

PERIODICO DELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI PISA


CON ALCUNI CONTRIBUTI DELLA CASA COTTOLENGO DI FIRENZE

Fiorina si reca a Vicenza per un importante colloquio con la Madre Generale delle Suore Dorotee, che la incoraggia ed
approva la sua decisione di farsi suora. Questa intenzione fu comunicata da Fiorina alla sua famiglia con semplicit e
decisione. Fiorina riesce a realizzare questa sua decisione entrando a far parte della Piccola Casa del Cottolengo di
Torino a Bigolino. Siamo nel 1896 e Fiorina ha 19 anni. Saluta i suoi cari e parte per Bigolino sulla riva del Piave e sente
tutto il distacco dai suoi ma lieta perch sa di andare con Ges. Ges tutto. Subito si inserisce nella comunit e le
sono assegnate un gruppo di bambine orfane perch se ne prenda cura. Lo fa con cuore di mamma. In questo periodo
prega tanto ed obbedisce con semplicit e letizia. Le parlano della Piccola Casa di Torino ed ella se ne entusiasma
mossa dalla carit e dal desiderio di seguire le orme del Beato Fondatore Don Giuseppe Benedetto Cottolengo. Passano
cos diversi mesi. Il 27 agosto 1896, con altre quattro compagne, arriva a Torino alla Piccola Casa dove viene accolta
affettuosamente dalla Madre Generale. Fiorina felice di essere arrivata alla prima meta della sua vita e di iniziare il
postulandato. Affida tutto alla Madonna, Ges il centro della sua giovane vita. Diventa sempre pi attenta ai suoi
doveri, alla preghiera ed alla carit verso i malati. Il 2 ottobre 1897 ella pu vestire labito religioso ed entrare in
noviziato con il nome di Suor Maria Carola.

Per prepararci alla Santa Pasqua, come di consuetudine alla Piccola Casa, abbiamo affrontato quattro incontri con
lausilio del sussidio per la catechesi, cercando di vivere questo tempo di Quaresima
preparandoci a celebrare la Resurrezione di Nostro Signore con il migliore spirito.
Il tema centrale degli incontri stato, come ci suggerisce la Lettera Pastorale di Padre Lino,
Chiamati alla Santit: abbiamo cercato di far comprendere come lamore di Dio per noi,
insieme allimportanza di stare insieme,
condividere e compiere gesti di carit, sia la
strada giusta per giungere alla santit. Ne
lesempio la vita di Ges, Samaritano per
eccellenza. Si sottolineato che tutti siamo
chiamati a tale compito, ognuno di noi pu
donare la propria fede cristiana mettendola a
servizio del prossimo con le proprie esigenze e
capacit. E stato un momento bello di
condivisione e arricchimento, si percepito unaria familiare e respirato un
clima sereno. Gli ospiti sono stati chiamati a riflettere sulla parola del
Signore e a prendersi settimanalmente un impegno riguardante laiuto del prossimo, dai piccoli gesti come aiutare a
rifare i letti, apparecchiare, la preghiera. Perch aiutando laltro aiutiamo Ges.
(Federica e Giovanna Piccola Casa Firenze)

Sabato 18 febbraio sono venuti a suonare per noi Michele Lenzi e Luca Bisentini. Il programma consisteva in una ricca
scelta di brani del folcrore napoletano ed anche canzoni di Modugno e Carosone.
Il fatto che Luca sia napoletano conferisce al suo modo di cantare una particolare suggestione. Alcuni brani erano
melanconici, altri molto vivaci. Noi ospiti eravamo nellatrio, abbiamo seguito applaudendo alla fine di ogni pezzo ed
anche ritmando la musica con le mani. Gli strumenti erano chitarra, nacchere e tamburello. Fratel Pietro ha avuto il
pensiero gentile di offrire ai due suonatori un caff alla fine del concerto. E stato un pomeriggio molto allegro in cui
tutti si sono divertiti. Deo gratias ai nostri amici, da parte di tutti noi! (Maria Luisa Portavoce degli ospiti di Pisa)
Questanno abbiamo festeggiato il carnevale con tre
appuntamenti: due uscite e una festa in casa. La prima
uscita stata al Carnevale di Pontasserchio (paese a 10km
da Pisa). Abbiamo incontrato il
nostro volontario Michele che
cantava con alcuni suoi allievi della
Palestra Musicale. Il carnevale si
svolto nella piccola borgata del
paese, dove siamo saliti sul trenino
che ci ha portato a fare il giro del
borgo! Abbiamo visitato anche il
Parco della Pace che il parco del paese con alberi centenari. Allinterno del parco c una
ludoteca La Limonaia, che da ospitalit con i suoi giochi e le panchine a bambini e anziani.
La nostra seconda uscita stata al Carnevale di Viareggio. Qui abbiamo vissuto una dimensione
dove tutto era pi grande: la passeggiata, i carri enormi e milioni di milioni di coriandoli. Siamo
stati ospiti, come ormai da molti anni, di Giuditta. I carri erano bellissimi ed ogni carro era
preceduto da gruppi di persone in maschera a tema
che faceva da
coreografia al
carro, ma cerano
anche carri pi
piccoli e maschere
isolate. Il carro
vincitore di questa
edizione stato
Frontiere di
Alessandro
Avanzini, carro che ha voluto affrontare il tema del dramma
delle migrazioni dei popoli. Lultimo giorno di Carnevale lo
abbiamo festeggiato con una festa in casa, dove tutti gli ospiti
erano mascherati con vestiti e/o parrucche. I ragazzi del Servizio
Civile hanno preparato un balletto sulle note dei Blues Brothers. Ci hanno tenuto compagnia anche alcuni dei nostri
volontari. Non ci siamo fatti mancare i cenci! Tutti gli ospiti hanno partecipato con allegria e divertimento. (Fabiana
Animatrice Piccola Casa di Pisa)

In un mondo frenetico e privo di interesse verso gli altri, dei giovani e talentuosi
ragazzi, hanno messo su un bellissimo musical per affrontare la tematica
dellinclusione, del dialogo interculturale, il terrorismo, la giustizia, la
distribuzione delle ricchezze, la sfida ecologica. Tutto questo sulle note musicali
forti e ricche di contaminazioni, intrecci armonici coinvolgenti e ritmi
sudamericani uniti a ritmi afro, coreografie, danza aerea, teatro e movimento.
Stiamo parlando del gruppo del Gen Rosso che si esibito sabato 18 Marzo a
Firenze al Mandela Forum e in questo bellissimo progetto di inclusione ha dato
lopportunit a tre dei nostri ospiti di poter far parte allo spettacolo.
Luisa, Grazia e Giuseppina hanno potuto calcare la scena insieme ai giovani di
Uniti Senza Barriere, un gruppo di persone provenienti da varie associazioni che
operano nel mondo della disabilit sul territorio fiorentino e in particolare le
nostre ragazze sono state sostenute dai volontari dellUNITALSI. Insieme sono
intervenute con due balli di gruppo che le hanno viste coinvolte insieme agli attori
nello spettacolo. La loro presenza scenica ha donato un sorriso a tutti gli
spettatori, toccati nel profondo non solo dalle tematiche ma soprattutto dallenergia che traspirava dal palco. Lo
spettacolo ha permesso di toccare con mano lintegrazione fra il mondo dei giovani, i disabili e gli stranieri, senza
distinzioni in una perfetta sinergia e armonia che ha coinvolto tutti, dai nostri attori in erba, che porteranno dentro
questa esperienza, agli spettatori che hanno vissuto con loro ogni singola emozione. (Giovanna Piccola Casa di Firenze)
Questo mese, incentrato soprattutto sulla Pasqua, abbiamo voluto chiedere ai nostri ospiti di Pisa e Firenze di
raccontarci alcuni dei loro ricordi legati a questa festivit.
A Pisa ricordano che
Giusy: la Pasqua si festeggiava in famiglia o con gli amici. Per smaltire il pranzo si andava a fare il
giro delle sette chiese! Alcune vacanze pasquali le passavamo dagli zii a Campobasso. Amo la Pasqua
soprattutto per le uova di cioccolato e le schiacciate di Pasqua. Paola: la pasqua era un momento da
passare con la mamma e i parenti: ci piaceva fare la schiacciata di Pasqua. Spesso si andava a messa
al Duomo di Pisa. Antonia L.: Facevamo i dolci in casa, come uova di cioccolato, la schiacciata di
Pasqua e la pastiera napoletana. Il giorno di Pasqua eravamo affaccendate a cucinare, per cui
andavamo a messa la sera prima. Anna: la Pasqua si passava sempre in famiglia, perch il marito era
un tradizionalista. I piatti tipici erano la gallina bollita, la schiacciata pasquale e le uova cotte, che
poi facevamo benedire. La vigilia di Pasqua era molto sentita, il rintocco
delle campane indicava linizio delle festivit. La pasquetta si passava in
montagna nella casetta al fresco.
Antonia V.: la Pasqua e la Pasquetta si passava in casa. Eravamo soliti fare pranzi abbondanti
con pollo e coniglio, schiacciata di Pasqua e ovviamente le uova di cioccolato.
Don Luigi: da bambino la Pasqua la passavo in famiglia,
mangiavamo la colomba e le uova di Pasqua. Dal momento in cui
sono diventato parroco la Pasqua era un momento pieno, di lavoro
e impegni: dicevo la messa, facevo le comunioni, confessavo i
parrocchiani e benedivo le uova.
Lidania: essendo contadini, avevamo tanti animali nella fattoria e spesso si cucinava coniglio o
pollo. Oltre alle uova facevamo i dolci in casa, come la schiacciata di Pasqua. Dato che
dovevamo cucinare tanto, andavamo a prendere la comunione la mattina presto. In pi,
essendo la figlia pi grande, era mio compito aiutare i genitori nella preparazione.
Alla Piccola Casa di Firenze
Giancarlo ricorda, con nostalgia, quando la sua mamma gli preparava le uova bollite che poi
mettevano dentro un cestino che portavano in Chiesa e lo ponevano sullaltare il giorno di Pasqua. Le uova venivano
benedette e prima del pranzo pasquale, dopo una preghiera, le mangiavano. Bruno porta con se il ricordo della sua
terra. A Terranova Bracciolini, ci racconta, dal venerd santo le campane non suonano fino al giorno di Pasqua. Anche lui
ricorda lusanza delle uova che vengono benedette. Maurizio, siciliano, ricorda con piacere il giorno di Pasqua, quasi gli
vien lacquolina in bocca a pensare al pranzo, che per tradizione, prevedeva lagnello al forno. Maurizio ha anche vissuto
per anni in Romania e Bulgaria. Qui la tradizione delle uova pasquali un po differente, le
uova bollite vengono colorate di rosso affinch siano di buon auspicio. Paolo ricorda la Pasqua
con un sorriso e nonostante abbia passato linfanzia in un collegio di Genova, gli ritornano in
mente le scampagnate con gli amici durante queste festivit.
Paola racconta che la cosa pi importante di Pasqua quando era
piccola era il men. Mangiavano per prima cosa luovo che era
stato benedetto in Chiesa e dicevano un Padre Nostro. Poi era la
volta dellantipasto con i crostini, i tortellini in brodo e infine
lagnello con piselli. Di solito a fine pasto mangiavano anche la
Colomba. Ricorda la tavola piena di parenti e la montagna di
piatti da pulire in cucina ma soprattutto la pancia piena alla fine
della giornata! Luisa per Pasqua metteva sempre il vestito elegante, per questo ne era
molto felice. Si svegliava prima di tutti e guardava il vestito pronto dalla sera che avrebbe
indossato di l a poco. Con il vestito buono andavano in chiesa insieme agli altri bambini,
stavano molto attenti perch avevano paura che si sporcasse e quando mangiavano, ricorda, mettevano tanti tovaglioli.
Era cos bella la Pasqua che laspettavano tutto lanno. Per Franca la cosa pi bella della Pasqua era lo scoppio del
carro, che consiste in questo: un carro enorme viene posizionato tra il battistero e lingresso del Duomo di Firenze,
mentre dallaltare maggiore del Duomo verr posizionata una colombina che corre su un apposito filo con una miccia
fino al carro dando il via alle esplosioni, successivamente la colombina deve tornare indietro. Le esplosioni erano
bellissime, come lo sono ancora oggi, anche se non lo vede da molto tempo. I loro nonni dicevano che in base a come la
colombina riusciva ad accendere il carro e a tornare indietro si poteva intuire come sarebbe stato il raccolto.

I loro ricordi ancora vividi hanno portato un sorriso durante la nostra preparazione alla Pasqua, se pur ci troviamo in un
momento di meditazione per comprendere il grande sacrificio che Nostro Signore ha compiuto per noi, i nostri ospiti
hanno colto il momento per potersi aprire e farci partecipe di una piccola parte della loro vita.
(Ringraziamo per i contributi Federica e Francesco, animatori di Firenze e Stanislav volontario del Serv. Civile di Pisa)
Pensiero Religioso
Il Salmo 65 al versetto 13 dice: Tutto canta e grida
di gioia! Riso Primavera
Cosi deve fare il nostro cuore in questa Pasqua: Ingredienti:
cantare e gridare di gioia perch il Signore Riso, panna, mozzarella, piselli cotti a parte,
risorto, ha attraversato le tenebre della Passione, il prosciutto cotto.
buio della morte, ma ora la sua luce ci avvolge e se Si cuoce il riso e si scola bene. Si aggiungono i
pensiamo che Ges ha passato tutto questo per piselli cotti con la cipolla nel riso e si mette
noi, come non dirgli GRAZIE? Come non sentirci il
anche il prosciutto cotto a pezzettini, il
cuore pieno di riconoscenza? Come non gridare a
tutti con San Paolo: Cristo, nostra Pasqua formaggio, la mozzarella, la panna e
risorto, facciamo festa nel Signore? mescoliamo il tutto. Si fodera il recipiente
Allora inondati da questa gioia, eleviamo a Lui la con il prosciutto cotto a fette intere e si mette
nostra preghiera: Cristo che sei nel Cielo vittorioso in forno. Quando il riso cotto, circa venti
difendici dal male e fa che in ogni istante della minuti di cottura, si capovolge e il tutto
nostra vita ALLELUIA con te possiamo cantare! pronto. Buon appetito! (Carla S.)
(Suor Clara Cottolengo di Pisa)

Mattinata a Pisa in Fiore

Passeggiata al Giardino Scotto

PROSSIMI APPUNTAMENTI
-20 aprile: pomeriggio musicale con Michele
del Pecchia
-22 aprile: Agrifiera a Pontasserchio
Nel mese di marzo il nostro Nonno -1 maggio: S.Messa per il Santo fondatore
Castellacci ha festeggiato 102 anni presieduta dallArcivescovo Mons. Benotto
Rinnoviamo i nostri migliori auguri! -9 maggio: Pomeriggio animato dai Clowns
dellAss.Strafigococchi
-27 maggio: Festa di Fine Attivit
Pro manoscritto circolare interna
Redazione: Via Mazzini 61, 56125 Pisa
Tel. 050 23709 Fax 050 20354
Email: cottopisanews@gmail.com
http://assistenza.cottolengo.org/index.php
Il giornalino consultabile nella pagina di Pisa

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