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GEAB 46

Tradotto per Informazione Scorretta


http://informazionescorretta.blogspot.com

Si ringraziano i traduttori:

Eleonora
MarcoR
Trinetra
Laura
Marko
Vittorio
Alex
Carlo
Astabada
Martina

1- Prospettiva
Crisi sistemica globale / Seconda metà del 2010: I quattro
punti critici di rottura del fallimento del sistema globale

Ogni giorno le notizie confermano la vastità della crisi sistemica, ormai entrata nella fase di
dissezione geopolitica globale, anche se i media iniziano solo timidamente a interpretare gli
sconvolgimenti storici in atto davanti ai nostri occhi. Per LEAP/E2020, la seconda metà del 2010
corrisponderà pertanto a una nuova tappa nella dissezione geopolitica, caratterizzata da
un’accelerazione delle convulsioni strategiche, finanziarie, economiche e sociali, incentrata su
quattro punti critici di rottura del sistema internazionale, analizzati nel presente GEAB. Il contesto
generale e` quello delineato nei precedenti report, ossia una ripresa... della crisi economica
mondiale dopo un breve congelamento dovuto alle misure di stimolo. Ma prima di entrare nel
dettaglio delle anticipazioni sul dispiegarsi della crisi economica e finanziaria nella seconda meta`
del 2010, prendiamo atto che l'inizio di giugno 2010 offre due esempi particolarmente incisivi del
collasso accelerato del sistema globale: uno in termini di governance economica globale, l'altro
riguardante la capacita` di controllo degli USA verso i propri alleati.

In termini di governance economica globale, ricordiamo che solo un anno fa il G20 aspirava a
stabilire una nuova governance mondiale, e che gli USA credevano di poter organizzare tale
nuovo sistema in funzione delle proprie priorità.
Ebbene, il 3 e 4 giugno di quest’anno non solo i ministri delle finanze dei paesi del G20,
incontratisi a Busan, nella Corea del Sud, non sono stati in grado di accordarsi sulla creazione di
una tassa bancaria mondiale (un’idea sostenuta da Washington, Londra e da Eurolandia), ma
hanno rifiutato la proposta (unicamente) statunitense di sostenere nuovi piani di stimolo, con uno
scaricabarile mascherato da ''decisione'' di lasciare che ciascun paese faccia cio` che puo` o
vuole, in considerazione dei mezzi a sua disposizione. Siamo ben lontani dalle dichiarazioni
ufficiali di un anno fa sul G20 come nuovo strumento centrale di governo mondiale. Al contrario,
ci troviamo pienamente in una fase di ''ognun per se`'' che il nostro team aveva previsto nel caso
in cui i leader mondiali avessero fallito nel mettere in discussione il Dollaro USA come valuta di
riserva mondiale. In effetti, nessuno vuole piu` giocare al risiko mondiale sotto le regole
americane. In assenza di un nuovo ''gioco comune'' la solidarieta` internazionale si disintegra
sotto i nostri occhi. Questa situazione puo` solo peggiorare nei prossimi mesi, sfociando, piu` che
in uno sganciamento, in una vera desincronizzazione politica, sociale e budgetaria dei principali
poteri economici del pianeta, foriera in particolare di conseguenze tragiche per i giocatori e i
mercati che dipendono dal ''corretto funzionamento'' del sistema internazionale. Se realmente
siamo in una nuova fase della recessione economica sincronizzata (come dimostra il grafico
seguente), il contesto per ciascuna delle maggiori potenze e` ora cosi` diverso che non puo` piu`
esservi una risposta comune, tanto piu` vista l'attuale incapacita` degli USA di imporre la propria
leadership.

Sincronizza
zione della nascita e caduta della produzione del mondo industriale (indice PMI) (in nero,
Eurozona / in rosso, Cina / in blu, USA / in verde, Australia) - Fonte: SirCharlot, 05/2010

Riguardo all’erosione del potere statunitense, il caos diplomatico causato dalla mano pesante
usata per catturare la flottiglia che trasportava aiuti umanitari a Gaza offre un esempio azzeccato.
Washington si trova al momento in conflitto quasi diretto con i suoi due principali alleati
mediorientali: Israele e Turchia. Ma il problema si spinge più in profondità, perché come risultato
del proprio atteggiamento solipsistico, i leader israeliani stanno trasformando Israele in un
fardello per la politica estera statunitense, mentre la Turchia prosegue nella sua ''Sonderweg'' il
cui scopo sempre piu` dichiarato e` la ricostruzione di un'influenza geopolitica paragonabile a
quella del periodo ottomano continuando al tempo stesso a proprorsi come stato
risolutamente moderno. Se questi due sviluppi non colgono di sorpresa i lettori del GEAB, in
quanto chiaramente descritti nelle previsioni per questi due paesi, nondimeno illustrano la
crescente incapacita` di Washington nel controllare i propri alleati strategici periferici. Gli Europei
sono gli ultimi alleati docili rimasti, poiche' persino il Giappone vive con crescente insofferenza la
presenza di basi statunitensi sul proprio territorio.

Messi in prospettiva gli eventi recenti, sintomatici dell’accelerazione della dissezione geopolitica
mondiale, i quattro punti individuali di rottura nella seconda metà del 2010 sono, per
LEAP/E2020, i seguenti:

● Debito pubblico occidentale: l'insolvenza diventa insostenibile


● Austerity europea: la crescita contestuale viene sacrificata in nome della stabilità
strutturale
● Inflazione cinese: la Cina inizia a esportare la propria inflazione
● Contrazione USA: dall’”austerity di massa nascosta” all' “austerity federale imposta”

Ciascuno di questi punti subirà, nel corso della seconda metà del 2010, uno shock di grande
entità che condurrà a una crisi settoriale, regionale o globale.
2 - Telescope

Debito pubblico occidentale: quando


l'insolvenza diventa intollerabile

Tra oggi e la fine del 2010 il mondo intero avrà imparato tutte le lezioni della «crisi greca». In
effetti, ci sono solo due lezioni da imparare:
. una per l'Eurozona, che consiste nel diventare cosciente che deve trasformarsi in un'Eurolandia
e quindi cominciare un processo ragionevole di governo comune, integrando gli sforzi necessari a
perpetuare il progetto politico ed economico europeo iniziato sassant'anni fa;
. e un'altra, per il mondo intero, che consiste nell'ammettere che se persino l'Europa ha iniziato a
scricchiolare sotto il peso del proprio debito, è perché l'intero mondo occidentale in effetti si
trascina un debito eccessivo e che le sue pricipali parti costituenti sono, de facto, insolventi.

G20 debito privato (cittadini e imprese) - Fonti: FST-BIS-Guardian, 05/2010

L'insopportabile natura di questo indebitamento è duplice: colpisce sia le popolazioni indibitate


che le nazioni creditrici. E tutti scopriranno, a partire dalla seconda metà del 2010, quali saranno
le conseguenze di questa «insostenibile peso del debito» (torneremo al terribile e diffuso impatto
sull'Occidente nei punti seguenti). Riguardo l'impatto per le nationi creditrici l'urto sarà altrettanto
dannoso. Fondamentalmente, secondo il LEAP/E2020, esse devono aspettarsi di vedere i loro
crediti de facto svalutati del 30% nel caso di Euro o Yen, o persino di più del 50% per i debiti
denominati in Dollari o Sterline. La svalutazione avverrà o nella forma di una svalutazione
pubblica o di una monetizzazione del debito (che per loro è la stessa cosa), oppure nella forma di
una necessaria ristrutturazione del debito nei casi più estremi (Dubai è un esempio attuale che
vede le varie compagnie che detenevano il suo debito obbligate a vendere i loro asset per
riuscire a sopravvivere in un contesto di debito ristrutturato) .
Mentre questo potrebbe non essere niente di nuovo per coloro che stanno seguendo con
attenzione gli sviluppi della crisi sistemica globale, la novità è che, in seguito alla «crisi greca», e
alla lentezza della risposta dell'Eurozona nel prendere tutte le necessarie misure di riforma di
"governo", le nazioni creditrici sono adesso molto preoccupate riguardo l'intero occidente, senza
eccezioni , dato che abbiamo visto, in questa occasione, quanto sia facile provocare il panico
riguardo ai debiti sovrani. Secondo il nostro gruppo i media inglesi e statunitensi, quasi
«scavandosi la fossa da soli», hanno creato un pericoloso precedente nel condizionare gli
investitori mondiali a spaventarsi sugli annunci di problemi coi debiti sovrani. Ora, la seconda
metà del 2010 offrirà occasioni persino più preoccupanti che spingeranno gli investitori al panico.
Infatti la crescita economica non è più una priorità dell'occidente: l'ostruzione subita da Tim
Geithner alla riunione del G20 in Corea del Sud all'inizio di giugno è infatti una vittoria
dell'Eurozona, conquistata dalla Germania, sulla visione anglosassone della crescita ad ogni
costo (incluso e specialmente tramite debito). Ora la priorità è la riduzione del deficit e quindi
dell'indebitamento, e i creditori occidentali non sono stati capaci di fare altro che opporsi alla
proposta statunitense per nuovi piani di stimolo dell'economia, poichè erano molto stressati
dall'idea un «default sovrano» della Grecia e del collasso dell'Eurozona.

Ancora una volta l'ironia della storia può essere colta in questa serie di eventi: è a causa della
volontà di «spezzare» l'Euro grazie alla manipolazione britannica del debito sovrano greco che
gli americani ora si ritrovano isolati sulla questione di nuovi stimoli fiscali (e quindi probabilmente
saranno impossibilitati a portarli avanti) perché tra le inattese conseguenze del panico
organizzato attorno alla Grecia e all'Euro c'è stato il famoso «colpo di stato» di Eurolandia, del
quale vi abbiamo parlato nello scorso numero del GEAB, seguito quasi immediatamente
dall'adozione da parte dell'Eurozone di una politica di austerità. Di conseguenza i creditori
diverranno consci (hanno già cominciato) del fatto che la diffusa austerità occidentale, mentre
ancora non c'è alcuna ripresa globale, è sinonimo di un collasso
a medio termine delle loro aspettative sulle esportazioni. Finora, le nazioni creditrici erano in
bilico sul dilemma imposto dagli Stati Uniti: o continuare a permettere all'Occidente (e
principalmente agli Stati Uniti) di indebitarsi; oppure trovarsi senza crescita, mancando le
esportazioni. Chiaramente durante il G20 in Corea del Sud, il «nodo gordiano» è stato tagliato:
Eurolandia e i paesi del BRIC hanno scelto di vedere che cosa accadrà nel caso scelgano di
ridurre il loro debito.

Gli Stati Uniti dovranno accodarsi.....come nel poker! Rimane il fatto che una componente chiave
del sistema globale delle ultime decadi, cioè il crescente debito dell'Occidente, è prossima ad
essere direttamente interessata a partire dalla seconda metà di quest'anno. Per il nostro gruppo,
questo è un punto individuale di rottura che, da solo, può far crollare l'intero sistema finanziario
mondiale dato che quest'ultimo è basato sulla fiducia in un debito occidentale illimitato, collocato
fin nel cuore dei meccanismi della finanza mondiale ; esso porterà ad una accelerazione
dell'enorme ridistribuzione delle ricchezza mondiale, di cui la stessa crisi è una manifestazione, e
l'austerità nell'Occidente è un modo «civilile» di realizzarla.
Popolazione mondiale e proprietà degli asset globali (in rosso: percentuale della popolazione
mondiale - in verde: percentuale di asset globali posseduti) - Fonti: Wider.Unu.Edu / Eflt /
Christian Guthier, 2010

Austerità europea: quando la crescita contestuale è


abbandonata a favore della stabilità strutturale.

Parlando dell'Eurozona abbiamo scritto di «una politica» di austerità e non di «politiche di


austerità» in quanto la Germania adesso si pone come termine di paragone al riguardo e gli altri
stati dell'Eurozona devono complessivamente adeguarsi . Questo è il prezzo da pagare per
l'amministrazione comune che i Francesi hanno voluto e alla cui realizzazione i Tedeschi hanno
infine aderito . Nel corso dei prossimi due o tre anni, emergerà un approccio comune, come
capita sempre per i processi di integrazione europea , ma nel frattempo si imporrà l'approccio
tedesco . In ogni caso, una cosa è certa: durante la seconda parte del 2010, le conseguenze
delle decisioni europee prese in questi ultimi dodici mesi cominceranno ad essere palpabili. In
termini di regolamenti interni, le nuove regole europee per il mercato finanziario e
per le agenzie di rating diverranno operative da Ottobre 2010. Per la maggior parte sono state
volute dall'Eurozona e mettono la City sotto un controllo senza precedenti da parte di una autorità
non britannica, privandola completamente di interi mercati, tra I quali spiccano i prodotti finanziari
denominati in Euro che, da ora in poi dovranno obbligatoriamente essere scambiati
nell'Eurozona. La seconda parte dell'anno sarà anche caratterizzata dall'effettivo ingresso di
Eurolandia nella stagione dell'austerità di bilancio, che simboleggia la fine della priorità della
crescita contestuale sulla stabilità strutturale. Si possono usare due immagini per illustrare
chiaramente l'importanza degli eventi attuali: le formiche hanno strappato il potere alle cicale:
oppure: gli ingegneri hanno licenziato i finanzieri e gli avvocati.
In definitiva, per l'Eurozona, è una questione di cercare di seguire il cammino che sembra più
sicuro, senza preoccuparsi di quello che gli altri preferirebbero. Questo atteggiamento, che viene
dalla parte più multilaterale del G20, mostra una tendenza generale verso «l'ognun per se», ma
anche verso il fatto che gli altri paesi del G20 hanno capito l'utilità dell'approccio europeo (il
grafico sottostante mostra la natura sempre piu` controproducente per l'economia reale
dell'indebitamento : l'Eurozona si è fermata prima di imboccare la strada negativa, cosa che è già
avvenuta per gli Stati Uniti e per il Regno Unito) .

Contributi alla crescita del credito


nel settore privato non-finanziario degli Stati Uniti, dell'Eurozona e del Regno Unito (2008-
2009) - Fonti: FMI / Haver / Haver Analytics, 2010

Altrimenti avrebbero seguito gli Stati Uniti nell’approccio opposto. In effetti, secondo
LEAP/E2020, l’Eurozona sta affrontando due importanti rischi con questa decisione: uno è quello
di importanti disordini politici e sociali ; l’altro è quello di un grossa rivalutazione dell’euro nei
confronti di altre valute importanti. L’ultimo punto potrebbe sembrare paradossale poiché il coro
dei media internazionali canta continuamente il ritornello della debolezza dell’Euro , ma per il
nostro team, la valuta di un’entità che riduce il proprio deficit ed il proprio indebitamento può solo
rafforzarsi (senza tenere conto del fatto che si riduce allo stesso tempo la quantita` di valuta in
circolazione).

Del resto, vedremo nella sezione dei consigli che le prospettive per i tassi di cambio dell’Euro
sono molto lontani dalle analisi prevalenti attualmente. Resta il fatto che la nostra squadra annota
ancora una volta che un aspetto fondamentale del sistema economico mondiale di questi ultimi
decenni, sia in corsa per un grande cambiamento nella seconda metà del 2010: alle insistenze
dell’Eurozona, l’austerità sembra indispensabile, a svantaggio del sostegno alla crescita. Le
conseguenze economiche e sociali saranno senza dubbio estremamente importanti ed i mercati
saranno in seria difficoltà a non scendere sotto i loro livelli di Marzo 2009, se non ci saranno
prospettive di crescita a breve e medio termine. Per la nostra squadra, è ancora un punto
individuale di rottura che di per se stesso può causare un collasso dell’intero sistema finanziario
mondiale poiché quest’ultimo si fonda sul credo della crescita infinita che si pone come l’indubbia
scelta economica, politica e sociale. L’Eurozona e la Comunità Europea con lei, ha le capacità di
indirizzare l’intero ambiente economico mondiale a causa della propria posizione di prima
potenza commericale mondiale e principale mercato delle esportazioni del pianeta.
Nuove immatricolazioni veicoli privati nell’UE (confronti annuali su 12 mesi – in azzurro: i
numeri del 2008; in blu: i numeri del 2009; in azzurro chiaro: i numeri del 2010; in rosso: il cambio
annuale) – Fonte: SeekingAlpha, 05/2010

Ma internamente i capi dell’Eurozona (e dell’Unione Europea in generale, in quanto anche il


Regno Unito è obbligato ad accodarsi poiché, come mostrerà l’estate del 2010, la sua situazione
è anche peggiore di quella dei suoi vicini ), dovranno essere particolarmente coraggiosi ed
esperti poiché certamente la scelta sicura della stabilità strutturale (arrestando la crescita
dell’debito pubblico) creerà dolorose tensioni sociali (pensionamenti, servizi sanitari, il sistema
sociale) che innescheranno disordini sociali, l'ascesa di forze politiche estremiste e rotture
geopolitiche interne (crescita delle spinte per il regionalismo ).

Per LEAP/E2020 contrariamente alle apparenze ed all'assunto prevalente, il coraggio richiesto e


l’esperienza dovranno essere esercitate nella direzione delle classi sociali favorite e dei potenti,
più che nella direzione di quelle che saranno colpite più direttamente dalle conseguenze di tagli al
bilancio . Perciò la nostra squadra considera che se “l’equità ” non è al centro del processo di
austerità di bilancio messo in atto in Europa, tutti i paesi coinvolti verranno immersi in
un’ininterrotta successione di conflitti sociali, politici e regionali, condannando tutti i tentativi di
recuperare la stabilità strutturale (che è l’unica ragione congiuntamente accettabile per
l’austerità ). Il principio di mettere in pratica l’equità è semplice: coloro che soffrono le
conseguenze peggiori dei tagli al bilancio dovrebbero sapere che i più favoriti sopportano i costi
più pesanti in termini di pressione fiscale. Se i due membri di questa equazione politica non
saranno raggiunti, allora gli stati colpiti saranno sepolti sotto le difficoltà piuttosto che uscirne. I
leaders politici europei (ed anche quelli di altri paesi occidentali) devono divenire consapevoli che
la crisi non solo permette di convincere la massa di persone che devono essere fatti degli sforzi
per stabilizzare i bilanci nazionale e sociale, ma permette anche di far capire all’elite economica e
sociale che essi devono contribuire allo sforzo comune per quanto compete loro. Da questa
consapevolezza, essi devono disegnare misure concrete ed affermare una coraggiosa volontà
politica: per un leader, è sempre più difficile affrontare l’elite che la gente, poiché l’elite è
direttamente intorno a lui, mentre la gente sembra veramente molto lontana. Ma senza questo
coraggio e l’esperienza richiesta, che deve accompagnarlo perché sia effettivo, le politiche di
austerità attualmente cominciate in Europa condurranno ad una rottura socio-politica dalla prima
metà del 2011. Questa seconda metà del 2010 sarà pertanto cruciale in questo senso, poiché è
qui che verrà giocata la carta dell’”accettabilità” sociale e politica dell’austerità di bilancio. Come
succede spesso nei periodi difficili della storia, e questo è uno di quelli, i capi portano
individualmente sulle loro spalle molta responsabilità. Il paese dove le cose saranno molto
probabilmente le più difficili è certamente la Francia poiché è là che il potere politico è
attualmente il meno in grado di prendere le distanze (ed ancor meno di affrontarla) dall’elite
socio-economica: “il centralismo parigino (noblesse) oblige”.

In ogni caso, quest’altalena di priorità al di fuori della crescita contestuale verso la stabilità
strutturale iniziata dall’Eurozona, costituisce, secondo LEAP/E2020, un punto individuale di
rottura del sistema attuale poiché ribalta brutalmente una dinamica chiave del sistema di questi
ultimi anni.

Impatto degli incentivi economici come percentuale del PIL (2008, 2009, 2010) (percentuale
cumulativa del PIL 2008) – Fonte: Econompic data, 05/2010
L’inflazione cinese: quando la Cina comincerà
ad esportare la propria inflazione

Come anticipato da LEAP/E2020 nel Maggio 2009 nel GEAB nr. 35, il piano del nuovo impeto
Cinese sta giungendo al termine ed apre due problemi collegati: la crescita soffoca, poiche' e`
stata mantenuta artificialmente per un anno senza nessuna connessione con l'economia reale,
l'inflazione sta esplodendo sotto forma di bolle speculative (proprieta` immobiliari, mercati, ...),
aumento dei prezzi delle materie prime, ed in ultimo violente richieste d'aumento dei salari. Il
grosso aumento degli stipendi in seguito ai recenti scioperi alle fabbriche della Honda e l'ondata
di suicidi alla Foxconn mostrano che il Governo cinese (senza la cui approvazione tali aumenti
non sarebbero stati concessi) ha preso molto sul serio questi violenti segnali di rivendicazioni
salariali e sociali poiche' e` consapevole che ogni anno negli ultimi 22 anni la quota degli stipendi
nell'economia Cinese e` sempre scesa (andando dal 56,5% nel 1983 al 36,3% nel 2005 e
certamente ancora meno nel 2009).

Se a lungo termine questi sviluppi sono positivi, poiché le conseguenza sarebbero di migliorare
la situazione individuale dei lavoratori cinesi e di riequilibrare l’economia cinese perché a
beneficio del consumo interno, a corto termine segnano un aumento delle contraddizioni sociali
ed economiche interne del paese ed una nuova fase del ruolo della Cina nell’economia mondiale.
Dopo aver esportato la deflazione per due decenni (dovuto alla sua capacita` come produttore a
basso costo), Pechino comincera` ad esportare inflazione dalla seconda meta` del 2010 poiche'
aumenti salariali del 66% non possono che riflettersi sui costi ed essi si stanno peraltro
diffondendo poiche' i leaders cinesi non possono permettersi un'ondata di ribellioni sociali in un
momento in cui l'economia sta rallentando (e rischia persino di contrarsi pesantemente un'altra
volta) e l'Eurozona lancia un programma di riduzione del budget sinonimo di una caduta delle
esportazioni a medio termine. Sul Medio Regno pesa ora il rischio stagflazione.

Queste sono notizie molto cattive anche per gli Stati Uniti che dipendono massicciamente dalla
Cina per rifornire di merci a basso costo le sue classi media e bassa (Wal Mart ne è il modello
per eccellenza) e che non possiede più una base industriale per sostituire rapidamente i
lavoratori cinesi. Questo scenario, inoltre, sta spingendo Pechino e Washington verso un aperto
conflitto dall’estate del 2010 sul problema del tasso di cambio Yuan-Dollaro poiche' Pechino
resistera` ad una rivalutazione della propria moneta tanto piu` mentre affronta la perdita dei costi
salariali competitivi ed una considerevole instabilita` sociale, mentre Washington e` sotto
pressione per un recente rialzo del Dollaro per salvare la sua ultima speranza di crescita: le
esportazioni.

Per l'eurozona, la combinazione di un euro debole e i crescenti costi di produzione cinesi danno
una finestra di opportunità di circa sei mesi, un anno, per reintegrare una certa aliquota di
produzione offshore nella EU e dintorni (Ucraina, Russia, paesi dell'Africa del nord). Dopo di che,
l'apprezzamento dell'euro ridurrà proporzionalmente questa possibilità.

Ma, quello che e` certo a livello globale e` che il nuovo status di “esportatore di inflazione” della
Cina frantumera` uno dei cardini della globalizzazione degli ultimi vent'anni, assicurando cosi` di
essere uno dei punti individuali di rottura del sistema nei prossimi sei mesi.
I problemi della Cina (in grigio: percentuale della popolazione soddisfatta della qualita` della
propria vita / in arancio: percentuale che ritiene che la qualita` della loro vita migliorera` in futuro)
- Fonte: OCSE, 2010
La contrazione USA: dall' “austerità di massa nascosta”
all' “austerità federale imposta”

Le elezioni di meta` mandato del novembre 2010 saranno il primo test elettorale di un'America in
crisi. Infatti, le elezioni presidenziali del 2008 si sono svolte sullo sfondo del collasso di Wall
Street (che ha influenzato il voto a Barack Obama) pero` senza che l'intera popolazione degli
USA avesse una visione chiara della portata del disastro economico e sociale a cui avrebbe
portato. Ora, nel contesto di una fuoriuscita di greggio nel Golfo del Messico e della diffusa
disillusione circa la capacità dell'amministrazione Obama di capovolgere gli andamenti negativi
nell'ambito lavorativo del paese, (deindustrializzazione, confluenza della classe media in quella
disagiata, crollo del mercato immobiliare, disoccupazione, eccesso di proprieta`, indebitamento
degli enti locali e statali, crescente apprensione per l'incremento dei deficit federali, guerre senza
fine in Iraq e Afganistan, ...) la situazione elettorale e` particolarmente esplosiva, come abbiamo
gia' analizzato nell'edizione precedente, vista l'ascesa al potere dei nuovi secessionisti e del
movimento ''Tea Party''. In questa sede non ritorneremo su quelle analisi.

Tasso di disoccupazione U-6 vs tasso di morosita' 2010 – Fonte: Bureau of Labor Statics /
CalculatedRiskBlog, 05/2010

D'altra parte, pensiamo sia necessario mettere in evidenza il crescente stato di decadenza del
clima socio-economico per un gran numero di cittadini USA e questo per due ragioni:
. da una parte perché, per noi, e` un fattore determinante per le prevedere come un gran numero
di Americani votera` alle elezioni di novembre 2010
. dall'altra parte, perché si tratta di un fatto riportato dalla maggior parte dei principali media
statunitensi, e che e` quasi completamente ignorato dai media esteri, in particolar modo quelli
occidentali.

Questa crisi delle autorità locali e statali e` messa in ombra dai problemi dei deficit federali.
Tuttavia, si tratta dell'altra faccia della stessa medaglia, della faccia che si scoprirà nella seconda
meta` del 2010 e che avrà un carattere doppiamente esplosivo: elettorale, come mostreranno le
elezioni, e finanziario, come proveranno le conseguenza della prossima crisi del mercato dei
“Munis- i bond delle autorita' locali USA.

Comunque, per LEAP/E2020, la situazione e` chiara: il vicinato della maggioranza dei cittadini
USA non ha smesso di peggiorare dal 2008 qualsiasi cosa dicano le statistiche e gli esperti
federali. Il tasso di disoccupazione reale e` almeno tra il 15% e il 20%, mentre raggiunge il 30-
40% nelle citta' e nelle regioni piu' colpite dalla crisi. Mai cosi` tanti Americani sono stati
dipendenti dai buoni pasto del Governo Federale che adesso contribuiscono, ad un livello senza
precedenti, al budget familiare. Gli stati sono obbligati ad aumentare i loro tagli al bilancio e ad
abolire ogni tipo di servizi sociali, aumentando allo stesso tempo la disoccupazione. Questi eventi
si svolgono mentre l'impatto del piano di stimolo economico dell'amministrazione Obama e`
condannato a raggiungere il massimo!

Non c'e` niente di sorprendente nel sapere che il consumo delle famiglie non sta ripartendo, anzi
sta diminuendo come mostrano le vendite al dettaglio di maggio e che il mercato immobiliare sta
continuando la sua discesa verso l'inferno. Di fatto, gli indicatori piu' affidabili ed avanzati
mostrano che l'economia degli USA comincera' a contrarsi nella seconda meta` di quest'anno.
Lungi dal 3,5% di crescita annunciato da Ben Bernake per il 2010, il paese sara' molto fortunato,
secondo il nostro team, se otterra' una percentuale positiva per l'anno in corso.

Dopotutto, contrariamente agli annunci provenienti da Washington e Wall Street, l'austerità e` già
all'opera per la maggioranza dei cittadini degli USA che non hanno più lavoro e/o non hanno più
la casa e/o i loro debiti superano le loro proprieta`, e che non possono più pagare le rette
universitarie ai loro figli, le proprie uscite o ferie senza neanche menzionare i costi della vita di
ogni giorno. In aggiunta, in numerose località, non esiste piu' la raccolta regolare delle
immondizie (oppure si devono pagare tasse piu' alte), e` stata abolita la consegna della posta di
sabato, sono anche piu' a rischio per via della mancanza di protezione da parte della polizia,
devono stare in file senza fine negli uffici statali e governativi per via dei licenziamenti del
personale pubblico, e i loro figli hanno meno insegnanti in scuole che offrono meno servizi
(mense, scuola bus, ...). In termini generali, sono gli enti locali e gli stati, di fatto, ad avere messo
in atto ormai da molti mesi una politica di austerita' lontano dagli occhi del mondo, ed ora questa
sta accelerando.
Decifit del budget per Stato, anno Fiscale 2010 (percentuale di spesa generale) - Fonte:
Freerisk, 04/2010

E` quello che il LEAP/E2020 chiama ''l'austerità rampante di massa''. E` stata la componente


principale dell'economia reale e della società per due anni ed e` cio` che personifica la fine,
dovuta all'insolvenza, del ''consumatore USA'', che abbiamo anticipato dalla fine del 2006.
L'insolvenza e` progredita con fermezza, verso i giocatori del mercato immobiliare, verso le
banche, verso i produttori di automobili. Adesso che siamo alla fine dello stimolo economico,
essa sta influenza gli stati, un'altra volta le banche e alla fine anche lo stato federale poiché,
seguendo la messa in scena dei media sulla “crisi Greca”, la paura della bancarotta statale ha
portato l'Eurozona e il resto del G20 a favorire dei budget strutturalmente bilanciati e, quindi, a
bandire la persecuzione dell'indebitamento pubblico dell'Occidente. Ma senza un crescente
debito pubblico, l'economia USA e` condannata a soffrire una grande crisi, poiche' nelle ultime
due o tre decadi, ha prodotto solo una cosa, debito, che viene esportato. Il dollaro USA non e`
altro che una lettera di credito su un'economia completamente indebitata.

Cosi`, nel decidere di non aderire alla richiesta del segretario del tesoro USA, Timothy Geithner,
di iniziare un altro giro di stimolo economico basato sul debito, il G20 ha condannato Washington
a far fronte all'impensabile per i mercati mondiali: annunciare un'era di austerità del budget
federale. Per ironia della sorte, questo passo negativo del G20 (nel lasciare ciascuno libero di
fare cio` che puo`, gli altri membri del G20 non hanno osato pronunciarsi esplicitamente sulla
necessita` dell'austerita` negli USA) e` direttamente collegato alle possibili conseguenze delle
elezioni del novembre 2010, che vedranno gli elettori USA assestare un duro colpo al sistema di
Washington e alle sue due grandi concorrenti (vedi le edizioni precedenti del GEAB), rendendo
cosi` non solo possibile, ma necessaria, una ''rivoluzione mentale'' per i Repubblicani e i
Democratici, se essi vogliono avere un'opportunità di vincere le elezioni presidenziali del 2010
???NON SONO PRESIDENZIALI! FORSE INTENDONO 2012~~~. Per il nostro team, i vincoli
socio-politici interni si incontreranno con le pressioni economico-finanziarie esterne durante la
seconda parte del 2010, rendendo inevitabile l'implementazione del primo grande piano di
austerità del budget USA da oltre sessant'anni, combinato con il più rapida aumento della
pressione fiscale degli ultimi cinquant'anni.

Pressione fiscale sugli americani piu' ricchi (1920 – 2010) – Fonti: CBO / EconIm, 05.2010

Le conseguenze di una tale (ri/e)voluzione sull'economia USA, sul commercio, sui mercati
finanziari mondiali, sugli asset denominati in dollari (i cui principali rappresentanti sono i bond del
tesoro USA) e sullo stesso Dollaro saranno enormi. Ritorneremo a questo tema nella sezione
delle raccomandazioni di questa edizione. Cio´ nonostante, bisogna tenere a mente che dal 1945
(e forse anche dal 1930), l'economia e la finanza mondiali si sono basate sul mito di una crescita
inarrestabile della locomotiva USA, che, pur avendo brevi periodi di perdita di velocità, e` rimasta
stabile sotto tutti i regimi. Se la debolezza della rete sociale ha sempre richiesto che gli USA
avessero una forte crescita per evitare che milioni di Americani fossero schiacciati dalla povertà,
senza dubbio sarà anche peggio per il sistema finanziario e monetario mondiale che non ha
nessuna rete di protezione. Se le misure di austerità Greche o Spagnole provocano tali disordini,
immaginate cosa avvera` per via dell'austerità degli USA che ha bisogno di tagli al budget di
almeno un trilione di Dollari nei prossimi tre o cinque anni. Questo tipo di notizie provochera' una
revisione radicale del mito principale sul quale si sono basati i mercati internazionali e il sistema
economico e finanziario nelle ultime decadi, garantendogli un posto di prestigio tra i quattro punti
individuali di rottura del sistema globale nei prossimi sei mesi.
3-Focus

Seconda serie di elementi per una metodologia


dell'anticipazione politica: domande sulle
fonti e sulla gestione della squadra

Seconda serie di estratti dal Manuale di anticipazione politica che LEAP pubblicherà a Ottobre
2010

A.La questione delle fonti: all'origine del fallimento o del successo dell'anticipazione
politica

Le fonti sono i dati quantitativi dell'anticipazione. Esse sono pertanto essenziali per la qualità
dell'analisi e necessitano della massima attenzione.
Esse ono gli elementi che strutturano l'analisi e le stesse argomentazioni; e sono gli strumenti
forniti al lettore perche' possa giudicare il valore e l'onestà del prodotto. Internet è la scelta
naturale per ricercare fonti materiali. Senza di esso, l'obbiettivo di acquisire la diversità di
informazioni necessaria per produrre un lavoro d'anticipazione di qualità non potrebbe essere
raggiunto. Internet è la chiave sia per completare l'anticipazione sia per la convalida da parte dei
suoi destinatari.

Le fonti dell'argomentazione:.Per essere credibile un'argomentazione razionale deve basarsi su


elementi ed informazioni che possano essere reperiti in quelle che sono le più classiche
(“mainstream”) delle fonti: principali media (Bloomberg, Financial Times, Le Monde, Der Speigel,
MarketWatch, ...), le maggiori istituzioni (la Fed, BCE, BRI, FMI, OCSE, ...). Questo non significa
che fonti inusuali o marginali non siano utili nell'alimentare i ragionamenti, al contrario; ma le fonti
mainstream sono l'unico modo per sfondare il muro di scetticismo a cui le anticipazioni spesso
vanno incontro.

A maggiore conferma: la maledizione che Apollo inflisse a Cassandra non fu quella di sbagliare,
ma di non essere mai creduta. La mitologia greca perciò spiega chiaramente che la principale
difficoltà dell'anticipazione non è solamente quella di identificare gli eventi futuri ma anche di
avere la capacità per condividere questa conoscenza.

E' per questa ragione che, nella sua metodologia, LEAP pone così tanta enfasi all'importanza di
affidarsi essenzialmente a fonti che siano ampiamente usate ed accreditate: questo è l'unico
modo per mostrare a coloro che vi prestano attenzione che gli eventi sono di fatto già “incisi nella
pietra” e perciò per ridurre il rischio che l'anticipazione venga respinta a causa di argomentazioni
borderline. In termini d'impatto questo rafforza considerevolmente la legittimità della previsione.
Infine questo approccio s'incontra un'incontestabile realtà: nell'era di Internet con un facile
accesso ad una vasta gamma di fonti “mainstream” il 90% degli elementi chiave per determinare
il futuro sono di fatto dispersi tra le pagine e le figure dei media mondiali; la difficoltà oggi consiste
nell'identificarli, connetterli ed interpretarli.

Le fonti dei ragionamenti: D'altro canto, le fonti dei ragionamenti debbono avere una provenienza
ben più vasta. Non si tratta di andare sistematicamente a recuperarle ai margini, ma è essenziale
trarre beneficio da ragionamenti ed analisi che appaiono marginali o contradittori rispetto alle
opinioni prevalenti del periodo, correndo persino il rischio di scartarle dopo l'analisi. Internet offre
per la prima volta nella storia la possibilità di avere accesso ad analisi che non siano state
subornate dalle istituzioni. Mediante un blog un singolo può “trasmettere” direttamente le sue
idee, laddove prima quella stessa persona avrebbe avuto bisogno dell'approvazione di media,
istituzioni ed organizzazioni per la pubblicazione delle prioprie analisi. Se questo ha
innegabilmente portato ad un forte aumento delle pubblicazioni di idee bizzarre o comunque
molto irrazionali, ne resta un discreto numero che permette di rendere disponibili analisi molto
acute e libere da compromessi, che precedentemente non avrebbero potuto essere condivise dai
loro autori. Uno dei ruoli dell'anticipatore è, perciò, identificare e sapersi poi collegare, in maniera
credibile, a fonti “riconosciute”.

Riguardo cio` l'America fornisce un esempio estremo: certamente l'Internet americano ha


un'incredibile gamma di fonti, incluse quelle altamente alternative o molto marginali, ma queste
sono spesso caratterizzate da un sorprendente mix di contenuti molto razionali ed obbiettivi con
opinioni molto personali e persino irrazionali. Si possono trovare analisi perspicaci del bilancio
della Fed contenenti commenti sulla presenza di extra-terrestri in Arizona, oppure su un piano
dell'ONU per rovesciare il Governo Federale di Washington: ogni analisi messa sullo stesso
piano delle altre. Il caso Americano (senza eguali in Europa, Asia e neppure in Canada) sembra
scaturire da un doppio fenomeno: l'indebolimento dello spirito di critica razionale alle radici del
sistema educativo statunitense, privo di riferimenti esterni, in atto da trent'anni, ed una volontà
quasi deliberata da parte dei leader americani di permettere a qualsiasi cosa di proliferare in
modo da poter affondare qualsiasi anlisi critica in un mare di bizzarre teorie cospirative . Questo
stato delle cose rinforza, per tanto, l'importanza di usare fonti "mainstream".

Questo esempio illustra l'importanza dell'elaborazione delle informazioni, che consiste


esattamente nel metterle in prospettiva, ed in particolare nella capacità di giustificare
razionalmente le proprie ipotesi. Se non si è in grado di confermare una fonte alternativa con una
classica non si può esser certi del valore dell'informazione, che verrà immediatamente fatto
oggetto di dubbi e commenti critici. In questo caso si deve mettere da parte l'analisi, anche se
appare allettante o convincente: niente fonte riconosciuta o nessun'altra fonte indipendente
(anche se atipica), significa che non vi è nessuna anticipazione pubblicabile! Qui abbiamo un
esempio della vicinanza fra alcuni aspetti del metodo di anticipazione politica e del giornalismo
investigativo.

Correlazione tra le fonti, la loro credibilità, e l'estensione e/o la natura del pubblico:
L'anticipazione non consiste solo nel parlare del futuro; è anche parlare del futuro alle persone.
Naturalmente, si possono produrre lavori di anticipazione nel contesto ristretto di aziende o
istituzioni, non intesi per il grande pubblico. Ma, per esempio nel caso del GEAB, il nostro
obiettivo è diffondere il più possibile l'informazione, insieme al desiderio di rendere l'anticipazione
più democratica. Se la nostra analisi secondo cui anticipare il futuro diventa un elemento cruciale
del potere non è errata, allora diventa sempre più importante permettere al maggior numero
possibile di persone e di enti sempre più piccoli, e persino a qualsiasi cittadino con un cervello
funzionante, di potersi trovare nella posizione di compiere questo genere di anticipazione da soli.
Questo è il motivo per cui noi vogliamo realizzare lavori che possano essere propagati al maggior
numero possibile di persone e il motivo per cui la questione sulla credibilità delle fonti è così
importante. Le fonti, la loro credibilità e la dimensione e/o la natura del pubblico a cui s'intende
rivolgersi sono strettamente correlate.

Il quadro interpretativo di queste fonti: Come ben sappiamo, solo perché una notizia appare su
Bloomberg o Le Monde non è necessariamente accurata. Fin tanto che essa è prodotta dalle
forze al potere (politico, economico, ...), innanzi tutto essa rappresenta la verità che queste forze
vogliono inculcare al pubblico, e, secondariamente, riguardo al futuro essa omette elementi
importanti e rilevanti che sono contrari ai loro interessi. Ma questo è ugualmente vero per le fonti
minori: quali punti di vista, ideologie e interessi esse servono? In realtà, è interessante osservare
che questa è una domanda sensata che molti utenti di Internet si pongono: chi/che cosa sta
dietro questo o quel sito web? Ciò detto, per evitare che questi dubbi uccidano qualsiasi
ragionamento e risultino in una sfiducia generale, è importante comprendere che incrociando chi
produce una notizia e la notizia stessa si può sempre trovare un pezzetto di informazione. Ciò
che è essenziale per una chiara comprensione delle fonti è possedere una buona conoscenza di
chi/che cosa le ha prodotte, per poi applicare alla notizia il corretto quadro interpretativo. Un
modo di pensiero critico dovrebbe essere preminente in qualsiasi lettura di una notizia, vista
come un oggetto multidimensionale che ha bisogno in una certa misura di essere interpretato.

La procedura per ricercare le fonti: Come regola, la ricerca delle fonti consiste di quattro fasi:
1. innanzi tutto, un tour non focalizzato e multisettoriale dell'orizzonte: dipendentemente dal
tempo e dai mezzi disponibili, questa fase consiste nell'“immergersi” nel flusso di notizie che
circolano nel mondo sull'argomento che ci interessa.
2. poi, dare forma alle proprie ipotesi di anticipazione: definire di cosa l'anticipazione parlerà o
dovrà parlare: a proposito di quale settore, quale campo, quale evento o tendenza sarà
l'anticipazione, e in che direzione pensiamo che possa svilupparsi?
3. quindi, il tentativo di confermare le proprie opinioni mediante ricerche focalizzate: la conferma
o la confutazione delle proprie ipotesi e, in ogni caso, l'adattamento di queste ipotesi alle
informazioni che sono state trovate e selezionate.
4. infine, la conferma delle fonti identificate nella fase precedente (per esempio la presenza delle
informazioni sui media ufficiali).
Le fasi 1 e 2 sono necessariamente intrecciate tra loro, ma è intellettualmente utile essere
coscienti del fatto che sono due fasi diverse.

B. La gestione della rete, un elemento chiave delle risorse umane per quanto riguarda
l'anticipazione politica

Se la questione « chi crea le fonti? » è importante, « chi le seleziona all'interno di un progetto di


lavoro di anticipazione? » lo è altrettanto. L'obiettività a cui aspiriamo può essere ottenuta
soltanto dal coinvolgimento di una diversità di persone nella ricerca, ma una diversificazione che
non dovrebbe essere trasformata, come spesso accade, in specializzazione. Indubbiamente,
molto spesso, svariati team diventano divisi in compartimenti stagni, ciascuno lavora alla propria
nicchia, al proprio argomento specialistico. L'esperienza pratica diretta del GEAB ha dimostrato
che era nell'area della ricerca delle informazioni (fonti, analisi, ...) che valeva la pena di mettere
insieme una rete che includesse una vera varietà di individui con una meta comune; ma non
nell'area dell'integrazione delle informazioni.

Diversità della rete di ricerca : Questa rete deve essere coerente con il punto di vista che si è
scelto. Nel caso del LEAP, che ha scelto il punto di vista europeo, la rete comprende individui da
un numero rappresentativo di paesi dell'UE (almeno 6-10 nazioni che coprono le tre zone
culturali: latina, germanica e slava).

Allo stesso tempo, questa rete deve essere coerente con l'obiettivo del suo lavoro. Abbiamo visto
la correlazione tra l'estensione del pubblico di riferimento e la credibilità delle fonti; esiste anche
un collegamento tra l'estensione e la natura del pubblico di riferimento (ampio), gli argomenti
dell'anticipazione (di ampio interesse) e gli elementi caratteristici rappresentati nella rete di
ricerca, che deve mettere insieme differenze in termini di generazioni, origini, lingue e professioni.
Pertanto, per anticipare gli sviluppi europei e mondiali da un punto di vista europeo è necessario
che la rete di ricercatori e colleghi che partecipano rifletta la varietà interna all'Europa e la
diversità sociale e settoriale delle nostre società complesse, e che abbia collegamenti con
continenti diversi: cio` esclude le organizzazioni basate sulla specializzazione professionale dei
colleghi (perché ciò li chiude sempre più spesso in una « torre d'avorio »), sulla centralizzazione
geografica delle risorse umane (perché questo li taglia fuori dagli eventi sul territorio) e sulla
selezione delle risorse umane secondo le qualifiche accademiche (al di là dei diplomi, il corso
degli eventi è determinato da un grande numero di persone e circostanze).

I singoli personaggi messi insieme in una rete di anticipazione non sono necessariamente in
contatto diretto tra loro. Essenzialmente, il loro lavoro è quello di effettuare quotidianamente una
ricerca di fonti senza alcun particolare obiettivo se non il generico argomento dello studio – nel
caso del GEAB, la crisi sistemica globale – nella loro lingua, e di inviare la loro selezione senza
alcun obbligo in termini di quantità e frequenza. La massa di informazione così raccolta è in più
lingue, copre vari settori, ed è « multi-ideologica »; è solo così che si può ottenere uno sguardo
sufficientemente oggettivo sulla realtà che si cerca di descrivere.
Ricorrere all'aiuto volontario per una parte delle risorse umane è altrettanto importante, perché
permette di allargare considerevolmente i campi della ricerca (la nostra società è così complessa
che nessuna organizzazione può sperare di avere esperti su tutto), rimanendo aperti a
informazioni inattese (non si può ordinare cosa fare ad un contributore volontario, il che è un
vantaggio in termini di varietà del contenuto almeno quanto è un inconveniente in termini della
capacità di controllare la qualità del loro contributo), e consente di beneficiare di analisi non
falsificate dal conformismo dei futuristi di professione, attraverso il ricorso a persone ordinarie.

Coerenza della squadra di coordinamento : Queste varie fonti selezionate arrivano in un « centro
di coordinamento » di ricerca e osservazione che può consistere di un gruppo molto piccolo (da
due a cinque persone). Senza dubbio, se la rete deve essere costituita da una varietà di individui
tra loro indipendenti, il centro di coordinamento deve al contrario essere estremamente coerente.
Se esso consiste di più di una persona, ognuna di esse deve partire dallo stesso materiale, ossia
tutta l'informazione raccolta dalla rete. Non si può nemmeno pensare di suddividere il centro in
dipartimenti, perché questo farebbe perdere coerenza all'anticipazione, rendendola dunque molto
difficile da seguire per i lettori e i destinatari.

Sulla base di informazioni identiche, la squadra si incontra per discutere e ratificare suggerimenti
di ipotesi. Per quanto riguarda lo staff editoriale, tale compito può essere suddiviso tra i membri
del centro. E' ovvio che questo « centro di coordinamento » forma una parte della rete di
osservazione delle fonti, a cui contribuisce con la propria stessa ricerca di fonti.
[NDFC: Informazione Scorretta non dà mai suggerimenti di natura economica o finanziaria]

[NDFC: Questi sono i suggerimenti del LEAP che vi consigliamo di prendere con il dovuto
distacco, come sempre, tenuto conto che è l'opinione di qualcuno che non siete voi. Queste
opinioni non rispecchiano, nè in toto nè in parte, le opinioni di Informazione Scorretta].

Raccomandazioni strategiche e operative


per la seconda meta' del 2010
Ancora una volta vogliamo ribadire che i nostri indirizzi non sono finalizzati alla speculazione a
breve termine, non mirano a fare soldi, ma piuttosto a perderene meno (o addirittura nulla) dal
momento che nel mezzo di una crisi sistemica globale questo è l’unico obiettivo realistico.

«Bond Municipali USA»: il grande e inevitabile shock della seconda metà del 2010.
Il mercato americano delle obbligazioni emesse dagli enti locali (Munis) che fornisce le risorse
finanziarie per il funzionamento delle infrastrutture locali di trasporti, sanita' educazione,
smaltimento rifiuti,..e' in procinto di implodere come conseguenza della crescente incapacita'
degli enti locali di tenere sotto controllo il proprio indebitamento. Si tratta di un caso molto
“subprime” (o molto “greco”), dal momento che il livello di informazione sullo stato di salute delle
istituzioni locali americane lascia molto a desiderare e che le agenzie di rating hanno dato giudizi
su queste obbligazioni in modo completamente arbitrario, e quindi opportuno per evitare possibili
risentimenti da coloro che hanno in portafoglio queste obbligazioni. La crisi e' anzi in procinto di
rovinare finanziariamente un gran numero di questi enti che non sono in grado di innalzare
significativamente il prelievo fiscale (quando sono in grado di farlo nonostante l'pposizione dei
cittadini). La fine del piano di stimolo federale e l'esaurimento delle agevolazioni fiscali legate ai
“Build America Bonds” (che beneficiano dell'aiuto federale per ridurre il loro costo),
annunciano un secondo semestre del 2010 molto pericoloso per questo particolare mercato
finanziario in conseguenza del rallentamento dell'economia americana (e quindi di un
peggioramento delle entrate fiscali), della nuova tendenza internazionale all'austerità fiscale e
alla paura del sovra indebitamento delle istituzioni pubbliche. Per LEAP/E2020 non c’è dubbio
che presto vedremo di nuovo in prima pagina nelle testate finanziarie quegli assicuratori
monoline, come Ambac, specializzate in Munis. Fin dal novembre 2007 (GEAB nr. 19)il nostro
team e' stato uno dei primi a sbandierare i problemi per Ambac, MBIA e per gli altri assicuratori
monoline che sono gia' stati in prima linea con la crisi dei subprime. Si può essere certi che
saranno in prima linea anche in questa futura crisi dei Munis. Le dimensioni di questo particolare
mercato finanziario implicano che tale crisi sarà distruttiva a livello internazionale come quella dei
subprime. Ciò detto si deve sottolineare il fatto che la proporzione di questi bond assicurati è
passata da una media negli ultimi 15 anni del 60% all’8,5% del 2009; un dato che la dice lunga
sulle condizioni degli assicuratori ma anche sul livello di rischio che ormai si associa ai Munis. In
breve, attenzione al mercato di bond locali americani... e aspettatevi una nuova esplosione
finanziaria particolarmente distruttiva per gli USA. Questa infatti portera` con se` verso il disastro
un gran numero di banche americane e di fondi pensione.
Emissione di bond municipali americani – Fonte: BondInvestor 05/2010

. Valute: la tempesta si rafforzerà nella seconda metà del 2010 - le onde diventeranno
anche più alte!
Nel GEAB nr. 47 (pubblicato il 15 di settembre) il nostro team renderà note le sue dettagliate
analisi sul processo di evoluzione del Dollaro nei mesi seguenti, basandosi sul contesto descritto
in questo numero. Ma già da oggi possiamo fornirvi alcune anticipazioni di massima. Durante
l’estate l’attenzione si sposterà dall’Euro, riportando il rapporto tra le valute a 1,30/1 Dollaro/Euro.
Per quanto le compete la Sterlina inglese comincerà una nuova discesa nell’abisso sulla scorta
delle pessime notizie sull’economia e sulle finanze pubbliche del Regno Unito. Dollaro e Yen si
confronteranno con il crescente scetticismo nei confronti della capacità dei due stati di far fronte
all’indebitamento pubblico (e anche privato nel caso degli USA). Per anticipare tale problema il
Giappone ad esempio ha intrapreso una campagna pubblicitaria molto aggressiva volta a fare
acquistare dai suoi cittadini il proprio debito pubblico, limitando così l’esposizione verso i creditori
esteri (un’esposizione che risulta tuttavia limitata a paragone di quella americana). Dopo l’estate
l’inevitabilità di un programma di austerità da parte degli Stati Uniti si imporrà all’evidenza di tutti,
portando all'inizio una carenza di Dollari e poi la consapevolezza del collasso delle prospettive di
crescita americane. L’interazione di queste due tendenze provocherà onde degne di uno tsunami
(ampie e rapide fluttuazioni, in alto e in basso, del Dollaro nei confronti delle altre principali
valute). Il nostro gruppo crede, infatti, che l’attuale risalita del Dollaro preluda alla sua prossima
netta caduta (limitando cosi` i suoi effetti nei confronti delle altre principali valute). A
completamento di questo quadro il problema della rivalutazione dello Yuan aggiungerà un
pericoloso elemento geopolitico e commerciale. In ogni casi, sconsigliando fortemente qualsiasi
tipo di speculazione (manovra oltremodo rischiosa in un contesto di fortissime e imprevedibili
fluttuazioni di breve termine), il nostro gruppo consiglia di mantenere in portafoglio Euro e altre
valute che si apprezzeranno contro Dollaro e Sterlina, le due monete verso cui si dirige la futura
tempesta.

. Seconda metà del 2010: i mercati si confrontano con l’impensabile.


Secondo LEAP/E2020, guardando alla seconda metà del 2010 c’è una sola domanda che
interessa tutti gli attori del mercato: «Come reagiranno i mercati quando saranno consapevoli che
gli USA non sono in grado di evitare un duro e lungo periodo di austerità, sinonimo di dilagante
recessione?». E` un dato di fatto che si imporrà a poco a poco all’attenzione di tutti e che
oscurerà qualsiasi altra preoccupazione, dal momento che tocca i principi stessi in base a cui i
mercati azionari hanno funzionato a partire dagli anni ’30: il motore e' ormai rotto e non puo`
essere piu` riparato senza prima essere completamente smontato. Per il nostro gruppo la
reazione sara` semplicemente disastrosa, perche' una situazione di questo tipo non porta
nessuna buona notizia a breve o medio termine, per praticamente nessun settore. Soprattutto
perche' cio' avverra' in un contesto di tassi crescenti e di una vera e propria guerra finanziaria
mondiale per attrarre il capitale necessario al finanziamento dei deficit di bilancio, e di alta
volatilita' del mercato valutario, il che rendera' le strategie di investimento alternativo (ad esempio
in obbligazioni) molto incerte.

. Seconda metà 2010: le scelte per l’ultima difesa del patrimonio.


In un contesto di questo tipo gli investitori dovrebbero mettersi in una posizione estremamente
difensiva.
Bisogna preferire l’oro, i metalli preziosi e il contante (in particolare le valute menzionate in
precedenza, ma qualunque valuta va bene se non si pianifica di investire fuori dall’area di
circolazione della moneta in questione). L’investimento in immobili è un’opzione ma solo sul
lungo periodo (almeno dieci anni, e solo nelle aree dove c’è un forte mercato per gli affitti ), ed
evitando completamente il settore commerciale, che in occidente non smaltira' gli stock
immobiliari in eccesso gia' presenti sul mercato neppure in dieci anni. Inoltre vanno evitati quei
micro-mercati molto di moda negli ultimi anni (Costa Rica, Marrakesh, Londra, Dubai) che
subiranno in modo estremamente pesante la crisi.

Performance di alcune categorie di titoli (13/05/2009 - 13/05/2010) – Fonte: Finviz, 05/2010

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