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IL CINEMA ITALIANO DEL TERZO MILLENNIO TRA

CONTINUIT E INNOVAZIONE: LA COMMEDIA DA


MONICELLI E RISI A VERDONE,VIRZ, MUCCINO E
GLI ALTRI

Introduzione

Fine del modello classico, nascita del cinema moderno.


Cleopatra (1961) di Joseph Mankiewicz e lesaurirsi del successo del
cinema ultraspettacolare degli anni Cinquanta.
La (ri)nascita dei movimenti dei nuovi cinema nazionali in tutto il
mondo: Nov vlna in Cecoslovacchia, il Free Cinema in
Inghilterra, il Cinma Nvo in Brasile, lo Junger Deutscher Film
(1962, con il Manifesto di Oberhausen) nella RFT e soprattutto la
Nouvelle vague in Francia.
Negli Stati Uniti: il New American Cinema, il cinema
Indi(pendent) e poi la Nuova Hollywood.
Eccentricit della situazione italiana
Festival di Cannes 1959: I quattrocento colpi di Franois Truffaut e Hiroshima mon
amour di Alan Resnais
Festival di Venezia 1959: Leone doro ex-equo a Il generale della Rovere di Roberto
Rossellini e La grande guerra di Mario Monicelli
INIZIA IL QUINDICENNIO DORO DEL CINEMA
ITALIANO: LE CIFRE

Incassi italiani negli anni Cinquanta mediamente circa


il 30% (USA 60%), allinizio degli anni 60 circa 50%
(USA 40%), alla fine del decennio 60% (USA 30%)
La produzione: 129 film nel 1960 (USA 230), 265 film
nel 1963 (USA 203), 205 nel 1965 (Francia 151, USA
248), 294 nel 1968 (USA 230), 236 film nel 1969.
Spettatori: da 745 milioni di spettatori nel 1960 si
passa ai 663 mil. del 1965 (Francia 259 mil., RFT 320) e
ai 551 milioni del 1969.
Incassi salgono dai 121 miliardi di lire del 1960 ai 159
miliardi del 1965 e ai 179 miliardi del 1969.
Le trasformazioni strutturali negli anni Sessanta

1961 ristrutturazione degli stabilimenti di Tirrenia


(vicino Pisa); nel 1962 si avvia la costruzione di
Dinocitt (vicino Pomezia sulla Pontina).
Si inaugura a Roma il primo cinema dessai italiano, il
Salone Margherita.
Aprile 1962 riforma (molto moderata) della censura ma
ancora casi clamorosi censori a danno di grandi registi
come Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini e Bernardo
Bertolucci.
Il 4 novembre 1965 viene varata una nuova legge sul
cinema, la cosiddetta 1213 detta legge Corona.
Inizio del rapporto tra cinema e televisione pubblica a
partire dal 1966.
Le principali innovazioni della Legge Corona,
una legge dirigista
Introduzione delllarticolo 28 che consente
il finanziamento ad opere ispirate a finalit
artistiche e culturali.
Listituzione dei premi di qualit.
Il rifinanziamento dellEnte Gestione Cinema
(EGC, fondato nel maggio 1958) che assicura
lintervento dello stato nella produzione e nel
noleggio.
La cosiddetta Politica dei Produttori

Lespressione una formula antagonista a quella della politica degli


autori francese. Tale politica dei produttori venne guidata dalla
Titanus di Goffredo Lombardo e da altre importanti case come la
Champion di Carlo Ponti, da Dino De Laurentis, dalla Cineriz o dalla
Vides di Franco Cristaldi.
Nello stesso periodo anche grazie alla Legge Corona nascono delle
strutture parzialmente indipendenti come la Cooperativa 22
Dicembre oppure Larco Film di Alfredo Bini (il produttore del primo
Pasolini) o lAger Film di Gaetano De Negri.
Si pensa che il cinema italiano sia alle porte di un grande
rinnovamento generazionale. Tuttavia lo storico Lino Miccich ha
mostrato dello scetticismo in materia.
Lino Miccich, Loperazione nouvelle vague italiana in Id., Il cinema
degli anni Sessanta, Marsilio, Venezia 1986 [prima ed. 1975].
Per ricapitolare

Cos si possono sintetizzare le principali caratteristiche del cinema


italiano degli anni Sessanta:
Un generale processo di evoluzione-traslazione che porta il nostro
cinema ad assumere una specifica posizione in Europa. Non c
stata una vera guerra con il cinema di pap.
Al posto di una nouvelle vague italiana abbiamo il cinema della
crisi che prepara il 68 e la rivolta studentesca. Con film come
Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci, I pugni in
tasca (1965) di Marco Bellocchio, Uccellacci e Uccellini (1966) di P.P.
Pasolini, I sovversivi (1967) dei Fratelli Taviani.
La presenza di una congiuntura economica favorevole consente la
compresenza di esperienze molto diverse che convivono insieme,
ad opera di tre diverse generazioni.
Lesperienza del cinema di genere di cui la commedia allitaliana
stato (insieme allo spaghetti-western) il caso pi interessante.
I generi del cinema italiano degli anni Sessanta

I generi pi noti sono: oltre alla commedia


allitaliana, lo spaghetti western.
Ma non solo:
Il peplum detto nel mondo anglosassone
Sword and sandal oppure Historical epics o
Religious epics, si riferisce al genere storico-
mitologico.
E il cinema dei forzuti, degli uomini forti, dei
divi muscolari sempre ricorrenti anche oggi: da
Arnold Schwarzenegger o Sylvester Stallone a
Jean-Claude Van Damme
Esempi di film storico-mitologici in
Italia

Quo vadis? 1912 di Enrico Guazzoni,


dall'omonimo romanzo di Henryk
Sienkiewicz. Fu il primo kolossal Gli ultimi giorni di Pompei 1913 di
della storia del cinema Mario Caserini e Eleuterio Rodolfi

Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone, la maggior


produzione del cinema italiano dellepoca, stato il
modello per le superproduzioni di D.W. Griffith.
Esempi di film storico-mitologici a Hollywood

Lepisodio babilonese di Intolrance di


David W. Griffith (1916)

Le due versioni de I dieci comandamenti


entrambe dirette da Cecil B. De Mille, quella
muta del 1923 e quella del 1956 con grandi
star come Charlton Heston, Yul Brynner
Edward G. Robinson, Yvonne De Carlo,
Debra Paget
I Kolossal storico-mitologici americani degli anni
cinquanta e la Hollywood sul Tevere

La fine di una era (1963)

Realizzato nel 1959 con lesaltazione Oggi: Il gladiatore (2000) di Ridley Scott, con
Russell Crowe, Connie Nielsen, Richard Harris
delle doti del cinemascope e Oliver Reed
Il peplum italiano

Coproduzione italo-americana prodotta nel 1954 dal binomio


Ponti-De Laurentiis, Ulisse di Mario Camerini considerato il film
italiano pi costoso del dopoguerra. La storia naturalmente
quella dell'Odissea omerica, sceneggiata dal regista insieme ad
un folto gruppo di collaboratori: (Franco Brusati, Ennio De
Concini, Ben Hecht, Ivo Perilli, Irvin Shaw, Hugh Gray). Con
questo film si inaugura il periodo d'oro della "Hollywood sul
Un antenato: Bartolomeo Pagano scoperto Tevere".
da Pastrone per Cabiria (1914) interpreter
negli anni Venti molti film nel ruolo
appunto di Maciste. Qui vediamo lattore
nella copertina della rivista Films Pittaluga,
novembre 1923. Sembra che Mussolini
copiasse la sua posa.
Lapogeo del genere (1958-1965)
Alcuni dati e caratteristiche:
170 avventure dei vari eroi muscolari come Maciste,
Ercole (per entrambi una ventina di titoli) e poi Ursus,
Sansone, ecc.
Riuso di scenografie e costumi di seconda delle
grandi produzione americane
Al posto di star come Kirk Douglas, Charton Heston
o Richard Burton si lanciavano eroi muscolosi e
culturisti.
Le star si chiamavano Steve Reevs (il pi popolare)
e poi Mark Forest, Alan Steel, Reg Park, ma anche il
Giuliano Gemma.
I registi principali: Pietro Francisci (autore di 8 pepla),
e Vittorio Cottafavi (7 pepla) tra cui soprattutto Ercole
alla conquista di Atlantide (1961)
Altri nomi: Riccardo Freda (5), Mario Bava (4) pi
rilevanti nellhorror altri specialisti sono Domenico
Paolella (7) o due veterani: Carlo Campogalliani (4)
e Carmine Gallone (4)
La decadenza, gli influssi e le parodie

Ercole Sansone Maciste e Ursus gli invincibili (1965) di Giorgio Capitani - una grande
ammucchiata - stato lultimo successo del peplum.
Cominciano anche le parodie: Tot contro Maciste (1962) di Fernando Cerchio
Sergio Leone con i suoi due primi film (Gli ultimi giorni di Pompei, 1959 e Il colosso di Rodi,
1961) si forma nel genere cos come due futuri specialisti dellitalo-western: Sergio Corbucci e
Duccio Tessari.
I primi lavori di Leone lo videro da assistente regista o direttore della seconda unit in
numerose produzioni hollywoodiane come Quo vadis? di Mervyn LeRoy (1951), Ben-Hur di
William Wyler (1959) e Sodoma e Gomorra (1962) di Robert Aldrich.
Alla met degli anni Sessanta il peplum lascia definitivamente il terreno allo spaghetti-western.
Dal Film-Opera ai Musicarelli

Gianni Morandi e Laura Efrikian in una scena di In


ginocchio da te (1964) di Ettore Maria Fizzarotti, altro
specialista del genere insieme a Piero Vivarelli.

Il genere dei musicarelli inizia nel 1959 con I ragazzi del juke box e Urlatori alla sbarra
entrambi diretti da Lucio Fulci, con le star della musica rock e moderna di allora: da
Adriano Celentano a Fred Buscaglione, da Mina a Tony Dallara e Joe Sentieri, da Rita
Pavone a Gianni Morandi ma anche per il grande jazzista Chet Baker.
Non al livello per esempio dei film di Richard Lester sui Beatles, i musicarelli sono spesso
contro i matusa, mostrando un po della vita giovanile ribellistica degli anni Sessanta sul
modello dei film hollywoodiani con Marlon Brando.
Il film antifascista e resistenziale

Alberto Sordi e Serge Reggiani Sofia Loren e Eleonora Brown

Un filone pi che un genere il cinema antifascista


Alcuni titoli importanti: Tutti a casa (1960) di Luigi
Comencini , La marcia su Roma di Dino Risi, Il federale di
Luciano Salce, Le 4 giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy,
Kap di Gillo Pontecorvo, Il terrorista di Gianfranco De
Bosio con Gian Maria Volont.
Alcuni film sono trascrizione letterarie: La ciociara (1960,
da Alberto Moravia) o il pi modesto I sequestrati di Altona
(1962, dal dramma di Sartre) sempre di De Sica, La lunga Claudia Cardinale e George Chakiris
notte del 43 (1960, Florestano Vancini ,dal racconto di
Giorgio Bassani), oppure La ragazza di Bube (1963, da
Carlo Cassola) di Luigi Comencini.
Il cinema underground e sperimentale
Noi non vogliamo film falsi, rifiniti, suasivi. Noi li preferiamo rozzi, mal confezionati ma
vivi (Jonas Mekas).
Gli inizi: Gianfranco Burachello e Alberto Grifi realizzano La verifica incerta (1964/65) e
lesperienza della Cooperativa Cinema Indipendente.
Il cinema sperimentale si sviluppa soprattutto in contatto larte figurativa: Ugo Nespolo,
Bruno Munari, Luca Patella e il pi importante di tutti, Mario Schifano autore di tre lm:
Satellite (1968), Umano non umano e Trapianto, consunzione e morte di Franco Brocani
(entrambi 1969).
Cinema e teatro: lattivit di Carmelo Bene: Nostra Signora Dei Turchi (1968, da un suo
romanzo pubblicato qualche anno prima), Capricci (1969) Don Giovanni (1970), Salom
(1972), Un amleto in meno (1973).
Il capolavoro del cinema sperimentale italiano Anna (1975), realizzato in video da Alberto
Grifi e Massimo Sarchielli.
Alcune premesse fondamentali sulla commedia
in Italia
Mancanza di una tradizione storica durante il
muto dove prosperato il peplum.
La commedia in Italia nasce allavvento del
sonoro con un impianto, almeno parziale,
piccolo-borghese e realistico simile a quello
che sar proprio della commedia allitaliana.
Nella commedia viene meno il modello
autoriale basato sulla preminenza del regista.
Elementi distintivi della commedia allitaliana
rispetto a Hollywood

Assenza di caratteri raffinati e alto-borghesi


tipici della commedia brillante americana (la
screwball-comedy o sophisticad-comedy).
Assenza o quasi della bizzarria comica
scatenata dello Slapstick
Presenza predominante di figure e ambienti
piccolo-borghesi.
La presenza della morte e mancanza del
rassicurante lieto fine, dellhappy-end.
Continuit tra la commedia degli anni
Cinquanta e quella allitaliana
la rilettura critica del costume e della storia dellItalia
attraverso le lenti dellironia o della satira tramite alcuni
personaggi tipo (un elemento gi presente nella
caratterizzazione di Sordi ne I vitelloni, 1953, di Fellini);
la prevalente realizzazione en plein air (non in Studio
come vuole la tradizione americana);
la presenza di uno star-system al maschile prima Tot,
poi i quattro mattatori: Alberto Sordi, Ugo Tognazzi,
Vittorio Gassman e Manfredi);
la militanza sulle riviste satiriche Il MarcAurelio e/o Il
Bertoldo di molti sceneggiatori e registi (Mario
Monicelli, Luigi Comencini, Dino Risi, Age-Scarpelli,
Scola, Steno, Sonego, ecc.).
Gli elementi di discontinuit
Il profondo legame della commedia allitaliana
con il boom economico e levolversi del
costume nellItalia degli anni Sessanta-
Settanta;
Mancanza o quasi di eroi positivi, critica
caustica agli eterni vizi degli italiani;
Grandi numeri della produzione (alcuni
parlano addirittura di 400 commedie
allitaliana)
La formula del film ad episodi.
Alcune cose fondamentali da ricordare
I film cerniera tra la commedia degli anni Cinquanta e il
periodo successivo sono due grandi successi di Mario
Monicelli: I soliti ignoti e La Grande guerra (1959);
Insieme a Monicelli, Dino Risi considerato il
maggiore e pi prolifico regista della commedia
allitaliana;
La fondamentale importanza di un nutrito gruppo di
sceneggiatori: Age/Scarpelli, Rodolfo Sonego, Ennio
De Concini, Leo Benvenuti, Ettore Scola, Ruggero
Maccari;
Laltrettanto grande importanza degli attori soprattutto
uomini ma anche di qualche attrice (Monica Vitti);
Il problema della fine della commedia allitaliana e la
sua suddivisione in fasi proposta da Enrico Giacovelli.
Foto di Mario Monicelli nei decenni
(1915-2010)
Pioggia destate (1937)

Il debutto nel lm in Pioggia destate con lo


pseudonimo di Michele Badiek. Alcuni fotogrammi
del film ritrovati nel 2011 nell'archivio privato del
figlio del direttore della fotografia e montatore
Manfredo Bertini.
Tot cerca casa (1949) e gli anni Cinquanta
Con Tot, Alda Mangini, Aroldo Tieri, Lia
Molfese, Luigi Pavese, Marisa Merlini, Folco
Lulli, Mario Riva, Mario Castellani.
Trama: rimasto senza casa per la guerra,
impiegato statale vive in unaula scolastica,
spostandosi successivamente in un cimitero,
nello studio di un pittore, al Colosseo e in una
casa affittata a persone diverse.
Altri lavori importanti successivi di
Monicelli.
In coppia con Steno: Vita da cani (1950) sul
mondo del variet, i film pi personali di Tot:
Guardie e ladri (1951), Tot e i re di Roma
(1952); e da solo: Tot e Carolina (uscito nel
1955) o Un eroe dei nostri tempi (1955).
Il primo capolavoro: I soliti ignoti
Con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato
Salvatori, Tot, Carla Gravina, Claudia Cardinale, Tiberio
Murgia, Carlo Pisacane, Memmo Carotenuto.
Trama: uno scombinato quintetto di ladri di mezza tacca
tenta un furto a un Monte di Pegni nella periferia
romana. Il colpo va buco, ma gli aspiranti ladri da
strapazzo si consoleranno con una pasta e ceci.
- Leccezionale qualit del film nasce dalle scelte attoriali
(la scoperta di Vittorio Gassman comico, gli esordi di
Claudia Cardinale e Tiberio Murgia, un mirabile
cammeo di Tot), una sceneggiatura perfetta (Age,
Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico), il bianconero di Gianni Di
Venanzo che fotografa la Roma sottoproletaria e le
musiche jazzistiche di Piero Umiliani.
GLI ELEMENTI SALIENTI:

- Scelte attoriali (Vittorio Gassman comico, gli


esordi di Claudia Cardinale e Tiberio Murgia);
- Il film sancisce il passaggio di consegne tra Tot e i
nuovi interpreti della commedia allitaliana ,anche
se il grande attore napoletano ha un mirabile
cammeo.
- La sceneggiatura perfetta (Age, Scarpelli, Suso
Cecchi D'Amico) dove gi compare il tema della
morte, tipico di Monicelli;
- il film nasce come parodia del film noir francese o
americano;
- il bianco&nero di Gianni Di Venanzo fotografa la
Roma sottoproletaria;
- le musiche jazzistiche di Piero
Umiliani;
- Ha avuto due remake negli States:
Crackers (Soliti ignoti made in Usa,
1984, con nel finale il salmone
al posto della pasta e ceci) di Louis
Malle e Welcome to Collinwood
(Id., 2002) di Anthony e Joe Russo.
Con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano,
Romolo Valli, Folco Lulli, Mario Valdemarin, Livio
Lorenzon, Bernard Blier, Tiberio Murgia, Elsa Vazzoler.
Trama: Dopo aver tentato di imboscarsi, il romano Oreste
Jacovacci e il lombardo Giovanni Busacca finiscono con
la divisa dei fanti al fronte dove vivono da opportunisti un
po fifoni il conflitto 1914-18, cercando di sopravvivere ad
una guerra che non sentono propria. Catturati dagli
austriaci, sapranno morire con dignit.
- Scritto da Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli e
Monicelli, lontanamente ispirato al racconto Due amici di
Guy de Maupassant, La grande guerra contamina il
racconto storico con la commedia.
- Due grandi attori inseriti allinterno di un affresco
collettivo composta da tante figure ben costruite.
- Sagace equilibrio tra epica e macchietta, antiretorica e
buoni sentimenti, denunzia degli inutili massacri bellici e
un finale piuttosto patriottico.
- Leone d'oro a Venezia ex aequo con Il generale Della
Rovere di Roberto Rossellini.
- Lo splendido cinemascope in bianco&nero di Giuseppe
Rotunno.
I compagni (1963)
Con: Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Annie
Girardot, Folco Lulli, Bernard Blier, Raffaella Carra.
Trama: Torino alla fine dellOttocento in una fabbrica
tessile. Guidati da un militante socialista , il Prof. Senigallia
(Mastroianni), gli operai si battono per ridurre da 14 a 13
ore lorario giornaliero di lavoro che poteva arrivare allora
anche a 16 ore. La repressione si abbatte sullo sciopero
indetto dai lavoratori ma il futuro sembra riservare un
possibile futuro migliore.
In bilico tra Marx e De Amicis il film (scritto da
Age&Scarpelli e Monicelli) ha delle parti deboli dove
evidente lintenzione di creare unatmosfera nazional-
popolare e parti valide piene di verit.
Splendida fotografia antica di Giuseppe Rotunno.
Venne presentato in occasione dl partito socialista del 1963
dove Nenni era entrato al governo e non era per niente in
sintonia con latmosfera rampante del boom.
Con: Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volont, Enrico
Maria Salerno, Maria Grazia Buccella, Barbara Steele, Carlo
Pisacane.
Trama: In un periodo non precisato di un fantasioso Medioevo, un
gruppo di popolani sottrae a un cavaliere di passaggio la pergamena
che lo nomina signore del paese di Aurocastro in Puglia. Contattano
allora un nobile decaduto, Brancaleone da Norcia, perch si finga
legittimo proprietario del feudo e li conduca a prenderne possesso. Il
gruppo parte, ma durante il cammino si imbatte in una serie di
esilaranti disavventure.
Lispirazione venne cos: facciamo un film su un
medioevo cialtrone, fatto di poveri, di ignoranti, di
ferocia, di miseria, di fango, di freddo; insomma
tutto lopposto di quello che ci insegnano a
scuola, Le Roman de la Rose, Re Art, e altre
leziosit. [...] forse il film a cui sono pi
affezionato, perch trovo che sia il mio pi
originale. (Monicelli)
La nuova armata Brancaleone un
cortometraggio-burla del 2010 firmato (ma non
girato) dal regista Mario Monicelli, con la
collaborazione del compositore Stefano Lentini,
di Mimmo Calopresti in veste di pseudo-
sceneggiatore e di Renzo Rossellini come
pseudo-produttore.
Amici miei (1975)

Il Righi (Bernard Blier)

La trama: le avventure di 4 + 1 amici, dei cinquantenni immaturi e sfigati (Ugo Tognazzi,


Philippe Noiret, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Duilio Del Prete) che coltivano lantico gusto
toscano delle burle ora estrose, ora crudeli. Il gruppo tenuto insieme la voglia di giocare e di
non prendere nulla sul serio, nemmeno s stessi.
Venata di misantropia (e di misoginia), una commedia di costume iniziata da Pietro Germi
e passata a Monicelli dopo la sua morte, piena di grinta, scatto e ricchezza di trovate comiche.
E guidato da una filosofia che sembra dirci che la cattiveria sia rimasta lunica forma di
libert rimasta, pur in una premeditata vaghezza dellambientazione.
Il film ebbe 7 milioni di spettatori nella stagione 1975-76 e super gli incassi dello Squalo di
Steven Spielberg.
Gli esordi di Dino Risi (1916-2008)
Dopo la guerra Risi si laurea in psichiatria
seguendo le orme del padre medico ma abbandona
quasi subito la professione per dedicarsi alla
sceneggiatura, al documentario e alla pubblicit.
. Girati diversi documentari e un cm di metacinema
Buio in sala (1950), debutta nel 1952 con un
dignitoso film interpretato da bambini Vacanze col
gangster a cui segue un secondo lungometraggio
dedicato al mondo del cinema Viale della speranza
(1953).
Sempre nel 1953 partecipa con un episodio
allesperimento zavattiniano di Amore in citt, forse
il canto del cigno dellesperienza neorealista, in cui
gi si riconosce la mano del futuro maestro della
commedia allitaliana.
Amore in citt (1953) Regia di Carlo Lizzani, Dino
Risi, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini,
Francesco Maselli, Cesare Zavattini, Alberto
Lattuada.
Le commedie degli anni Cinquanta
Il primo lm importante di Risi Il segno di Venere (1955), una delle
pi divertenti commedie degli anni Cinquanta con Sophia Loren e
Franca Valeri, e poi: De Sica, Sordi, Peppino de Filippo.
Dopo aver diretto Pane, amore e... (sempre del 1955), Risi si
inventa una serie fortunatissima e tipica degli anni Cinquanta, quella
dei Poveri ma belli (1956), film a low budget che salva la Titanus dal
fallimento. Trentanni dopo ne far un misero remake nel suo ultimo
lavoro per il grande schermo: Giovani e belli (1996).
Trama: Due amici fraterni (Maurizio Arena e Renato Salvatori)
fanno la corte alla stessa sartina (Marisa Allasio), che flirta con
entrambi, ma poi preferisce loro un suo ex, I due si consolano con le
rispettive sorelline (Alessandra Panaro e Lorella De Luca).
Su soggetto di Risi, sceneggiato insieme a Pasquale Festa Campanile
e Massimo Franciosa, il miglior prodotto del neorealismo rosa
urbano, un raro esempio di commedia di successo non affidata a
comici di professione, ma allabilit del copione e della regia.
Tra le commedie significative pre boom economico ancora La
nonna Sabella (1957) con Tina Pica. Poi dal 1959 inizia la fase pi
scatenata di Risi: oltre al Vedovo (con Alberto Sordi) ricordiamo Il
mattatore con Vittorio Gassman (lattore preferito di Risi: 15 film
insieme!).
Una vita difficile (1961)
La trama: Panoramica su quasi vent'anni di vita italiana attraverso
le vicende di un ex partigiano giornalista, Silvio Magnozzi (Alberto
Sordi), che cerca di inserirsi nel sistema di una borghesia
reazionaria, perde e riconquista la moglie (Lea Massari).
La sceneggiatura di Rodolfo Sonego quasi autobiografica con
una carrellata storica diventata un modello - che va dalla
Resistenza allinizio del boom con la corruzione e la fine dei
valori resistenziali.
Commedia satirica corale o dittatura di un mattatore?
La scena del cinema nel cinema con Alessandro Blasetti,
Silvana Mangano e Vittoria Gassman nella parte di se stessi
girando un peplum a Cinecitt
Sordi in una parte non da italiano medio. Compresenza in uno
stesso personaggio di due elementi costitutivi (il tragico e il
comico).
Prodotto da Dino De Laurentiis, contiene alcune sequenze
celebri: la cena in una famiglia monarchica, la notte del
referendum per la proclamazione della Repubblica; tra poesia
e dramma, Magnozzi a Viareggio insegue la moglie in un Night
Club alla moda - una scena in gran parte improvvisata, fuori
copione e che quasi un finale.
Il sorpasso (1962)
Con: Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Catherine Spaak,
Claudio Gora, la Lancia Aurelia B24 sport supercompressa.
Trama: per Bruno Cortona (Gassman), quarantenne
ossessionato dalla furia di vivere e dal timore della vecchiaia,
correre in auto diventa una rivincita sui fallimenti della vita
privata. Coinvolger nelle sue avventure Roberto Mariani, uno
studente timido e introverso (Trintignant).
Sceneggiato da Risi, Ettore Scola e Ruggero Maccari, il film
capta latmosfera del boom, della societ del periodo agli inizi
degli anni Sessanta con uneuforia rara e insieme con
unammirevole sapienza nel passare dallagro al dolce, dal
comico al grave.
Il gran merito del film non solo di aver cos bene isolato e
descritto quel personaggio emblematico, ma anche di averlo
giudicato, con la catastrofe finale frutto della sua incoscienza; di
avere insomma insinuato qualche dubbio di inquietudine nel
tempo delle vacche apparentemente grasse... (Masolino
DAmico).
ll coesistere della tensione vitalista e dello sguardo dell
entomologo in un grande road movie ante litteram.
La precisa delineazione dei due caratteri antagonisti.
Gli spazi della societ del boom: la spiaggia, la strada, la sala
da ballo, i riti della vacanza.
Luso della canzonetta in funzione drammaturgica e
ambientale.
Il resto della produzione di Risi
Le grandi commedie di Risi negli anni Sessanta: La marcia su
Roma (storico-resistenziale, 1962, Tognazzi/Gassman), I mostri
(1963) , Il gioved (1963, Walter Chiari) , Il gaucho (1964, Gassman),
Lombrellone (1965, Enrico Maria Salerno), Operazione San Gennaro
(1966, un rifif alla napoletana), Il tigre (1967, Gassman), Straziami
ma di baci saziami... (1968, Manfredi/Pamela Tiffin), Vedo nudo
(1969, Manfredi).
Due film profetici: Nel nome del popolo italiano (1971), Mordi e
fuggi (1973).
Tra dramma, saga e letteratura: Profumo di donna (1974), Telefoni
bianchi (1975), Anima persa (1976), La stanza del vescovo (1977),
Fantasma damore, (1981), Scemo di guerra (1985).
Le ultime commedie: I nuovi Mostri (1977), Primo amore (1978),
Caro pap (1979).
La decadenza: Teresa (1987), Il vizio di vivere (1989), Giovani e
belli (1996).
La grande crisi del cinema italiano 1975-2005
La situazione nel cinema italiano cambia con una grandissima velocit nel giro di pochi anni.
Siamo negli anni di piombo del terrorismo e della liberazione delle tv private (1975).
La produzione:
nel 1976 237 film
nel 1978 143
nel 1986 109.
Di recente la situazione migliorata grazie al successo del comparto comico:
2008 154 film (Francia 240)
2009 131 (Francia 230)
2010 141
Il calo degli spettatori stato devastante:
1975 513,6 milioni di biglietti venduti lanno
1977 373,8
1980 241,8
1985 123,1
1992 83,5 (la cifra pi bassa mai toccata dal cinema in Italia, Fonte: Brunetta p. 403)
Per fare un paragone con oggi:
2010 120 milioni
Il fenomeno dei nuovi comici e la progressiva
regionalizzazione del cinema italiano
Carlo Verdone (Roma 1950) debutta con Un sacco bello
(1980, qui nel personaggio dellhippie Ruggero Brega).
Francesco Nuti (Prato, 1955 a sinistra centro) inizia con il
trio dei Giancattivi (Alessandro Benvenuti e Athina Cenci)
in Ad ovest di Paperino (1981). Dal 1982 tre film diretti da
Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c stasera (1982),
Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983). Poi il
suo primo da regista, Casablanca, Casablanca (1985).
Roberto Remigio Benigni (Castiglion Fiorentino, 1952, a
destra) approda al cinema con Berlinguer ti voglio bene
(1977) di Giuseppe Bertolucci. Dopo alcune esperienze di
attore (Ferreri e Renzo Arbore) debutta dietro la mdp con Tu
mi turbi (1983).
Massimo Troisi (San Giorgio a Cremano, 1953 Roma,
1994, a destra) gira nel 1981 Ricomincio da tre.
Maurizio Nichetti (Milano 1948 a sinistra sotto) debutta
nel 1979 con Ratataplan.
Tratti comuni a questa generazione di comici-registi:
formazione e frequentazione del cabaret, del teatro o della
televisione;
un umorismo legato alla vita quotidiana e/o ad una
situazione esistenziale;
una forte connotazione regionale (Roma, Toscana,
Campania, Milano).
Alcune notizie bio-filmgrafiche su Carlo Verdone
Nato a Roma nel1950, cresce in una famiglia che lo ha avvicinato al mondo del cinema:
figlio di Mario Verdone, critico cinematografico, docente universitario e insegnante al Centro
Sperimentale di Cinematografia. Fin da adolescente ha la fortuna di conoscere registi come
Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica.
Realizza a cavallo degli anni Sessanta tre cortometraggi a tuttoggi perduti: Poesia solare
(1969), Allegoria di primavera (1970) , Elegia notturna (1971).
Nel 1972 si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e due anni dopo si diploma in
regia con un lavoro intitolato Anjuta.
Fa esperienza di burattinaio alla scuola di Maria Signorelli e si fa dirigere a teatro dal fratello
Luca, regista del "Gruppo Teatro Arte", una prima occasione per mettere in scena le sue
capacit istrioniche.
Accumula incarichi di aiuto regista e assistente di Franco Rossetti in Quel movimento che mi
piace tanto (1974), realizza due documentari per la Presidenza dei Ministri, fa qualche piccola
collaborazione con Franco Zeffirelli e ha una parte marginale, come attore, in La luna (1979)
di Bernardo Bertolucci.
A teatro conquista maggiori consensi: con lo spettacolo "Tali e quali" interpreta ben 12
personaggi che riprender, anche se rivisti e corretti, nella sua filmografia successiva e prima
ancora nella trasmissione televisiva Non stop (in onda su Raiuno all'inizio del 1979).
Sergio Leone lo aiuta a pensare alla sceneggiatura di Un sacco bello (1980), il debutto
cinematografico da regista, e qui si d il via a una preziosa e fortunata collaborazione con Leo
Benvenuti e Piero De Bernardi.

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