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poesia a Bernalda.

Per rendere omaggio a Maria Puntillo, poetessa e scrittrice,


nonch tra le socie pi attive della Fidapa (Federazione italiana donne arti
professioni e affari) bernaldese, diretta da Jolanda Carella. Nel corso della
serata sono state presentate e analizzate le tre opere della 77enne autrice: Nel
mio presente i ricordi del passato, E Dio cre la donna, Mistero. Le letture
delle poesie sono state affidate ad Anna Maria Troiano, Anna Maria Caputo, Mariella
Casciaro. Gli intermezzi musicali al mezzosoprano Giuseppina Pistoia, direttrice
del Coro polifonico San Bernardino. Lassessore comunale al Bilancio, Francesca
Matarazzo, portando i saluti dellAmministrazione comunale, ha esaltato la figura
di Maria Puntillo, persona speciale, che parla col cuotre. Le sue poesie includono
presente e passato, penetrando nellanimo di ogni lettore. Jolanda Carella ha
ricordato che Maria ha cominciato a scrivere allet di 70 anni, dopo aver
frequentato un corso di poesia e teatro. Anche se stata sempre unautrice
autodidatta, desiderosa di raccontare la sua vita, umile, faticosa, ma ricca di
dignit. Grazia Marciuliano, dirigente scolastica, che ha curato la prefazione
della sua ultima fatica letteraria, il racconto breve Mistero, ha sottolineato
le poliedriche sfaccettature di Maria Puntino, che, nonostante limpossibilit di
studiare, e costretta a fermarsi alla terza elementare, in tarda et ha sentito
lesigenza di esprimersi in versi e in prosa. Unanima pura e sensibile, che sa
cogliere lessenza delle cose. Che guarda con gli occhi del fanciullino pascoliano.
Capace di stupirsi e commuoversi di fronte a un tramonto a a un filo derba. La sua
opera unautobiografia esistenziale. Racconta il nido familiare, ma anche le
radici del popolo bernaldese, formatosi tra le case bianche e screpolate del centro
storico e della mitica Via Filangieri, loco natio della poetessa, a cui sono
dedicati alcuni, significativi versi. Maria Puntino ha concluso la professoressa
Marciuliano usa intuito, sensibilit e passione, dimostrando di saper apprezzare
la vita, anche nei frangenti pi faticosi. Il fratello della poetessa, Vincenzo
Puntillo, ha ricordato i momenti dellinfanzia. Quelli di una famiglia numerosa,
con otto persone che convivevano in una casa di appena 36 metri quadrati.
Unambiente povero, ma ricco di umanit e calore. In chiusura, la scrittrice ha
paragonato la sua vita a un fiume che scorre verso la foce del mare esistenziale.
A volte calmo, talora impetuoso, spesso secco, come gli occhi di chi non ha pi
lacrime da versare. Il racconto Mistero dedicato al mio fratello maggiore,
Tonino, che ci fece da padre, quando rimanemmo orfani. La Fidapa ha dato un senso
nuovo alla mia vita. Spero che la foce personale sia ancora lontana, perch ho
ancora tante cose da raccontare.

FONTE: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO di Angelo Morizzi

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