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XXXIV FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE

30 NOVEMBRE - 5 DICEMBRE 2012

CATALOGO

Direzione del Festival Cinema e Donne di Firenze Paola Paoli Vice-direzione del Festival Cinema e Donne di Firenze Maresa DArcangelo Redazione catalogo a cura di Maresa DArcangelo Redazione Maresa DArcangelo Federica Rossi Marinella Tucci Traduzioni Alison Joy (Syracuse University) Grafica catalogo Andrea Magagnato Sito web Ozan Kamiloglu Melissa Gattuso (Syracuse University) Progetto scuole Affetti Speciali Maresa DArcangelo Alessandra Vannoni 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze Coordinamento dei Festival Sveva Fedeli Ufficio stampa Elisabetta Vagaggini Coordinamento sala Odeon Camilla Toschi Coordinamento proiezioni Emilio Bagnasco

Immagine di copertina: Il Resto di Niente di Antonietta De Lillo, foto di scena di Luca Musella

INDICE
EDItorIalI luNgomEtraggI mEDIo E CortomEtraggI Carta bIaNCa a CECIlIa maNgINI omaggIo a rosalIa PolIzzI lavorI IN Corso rINgrazIamENtI ENtI, sPoNsor E PartNEr p.5 p.9 p.21 p.43 p.49 p.53 p.57 p.58

Stella Targetti

Vicepresidente - Regione Toscana

Cristina Scaletti

Assessore Cultura, Turismo e Commercio - Regione Toscana

Con molto piacere e ancor pi convinzione saluto linizio di questo XXXIV Festival Internazionale di Cinema e Donne. E importante dare centralit allo sguardo femminile sul mondo, non solo per perch in Italia (nelle Istituzioni, nel mondo dellimpresa, nelle professioni) lo si fa incredibilmente poco, ma soprattutto perch il punto di vista delle donne utile a tutti. Perch le donne riescono pi facilmente per natura, mi viene da dire a farsi carico del punto di vista dellaltro. Credo che questo sia dovuto ad una precisa caratteristica del pensiero femminile: la grande flessibilit, che porta a ponderare tanti diversi punti di vista per poi farne una sintesi propria e originale. Con una battuta si potrebbe dire che le donne pensano di pi ma, almeno in Italia, pesano meno (a livello di ruoli e nel discorso pubblico). Questa capacit di aprirsi agli altri e di fare sintesi dei loro sguardi sul mondo, gi molto importante prima, diventata essenziale nella realt che viviamo oggi, sempre pi complessa, sfaccettata, conflittuale. Ed molto interessante pensare a questa attitudine nellottica del tema scelto per questa edizione del Festival, For Love or Money: la capacit di farsi carico del punto di vista altro riesce anche oggi, ancora oggi ad essere pi forte del denaro? E amore o qualcosa di meno? O qualcosa di pi? Qualche spunto lo troveremo sicuramente nei film e nei racconti delle registe presenti ed una ragione in p per augurarvi buon Festival.
With great pleasure and conviction, I welcome the start of this XXXIV International Festival of Cinema and Women. It is important to give centrality to the feminine view of the world, not only because in Italy (in the Institutions, in the business world, in professions) we have only made little progress, but also because above all, the womens point of view is useful for all. Women succeed more easily by nature, I would say in taking charge of the others point of view. I believe that this is due to a precise characteristic in the feminine way of thinking: the great flexibility, that brings together many different points of view to make an original synthesis of ideas. If we want to joke, we could say that women think more but, at least in Italy, they weigh less (in terms of their roles and involvement in public discourse). This capacity to open oneself to others and to synthesize their worldviews, already important before, has become essential in todays reality, always more complex, multi-faceted, conflicting. It is also very interesting to perceive this attitude in the perspective of the chosen theme for this Festivals edition, For Love or Money: the capacity to take charge of the others point of view still today succeeds in being stronger than money? Is it love or something less? Or something more? Some of these cues we will surely find in the films and stories of the directors present and this is one more reason to wish you a good festival!.

Il Festival di Cinema e Donne si riconferma una felice tradizione. Con gli anni, ne sono passati ormai 34, levento maturato e si affermato a livello internazionale, coinvolgendo con crescente partecipazione un pubblico sempre pi giovane che si avvicina, con curiosit e consapevolezza, al cinema di genere. Anche questanno la programmazione offre uno spaccato della realt vista con gli occhi delle donne, storie di persone stupendamente normali che affrontano i drammi e la quotidianit con coraggio. Storie raccolte in tutto il mondo - dal Portogallo alla Turchia passando per la Bosnia, solo per citarne alcuni - raccontate con grazia e forza emotiva da registe affermate o da talenti emergenti, che arrivano qui a Firenze e offrono unoccasione di confronto e scoperta che non pu che arricchirci.
The Festival of Cinema and Women is proving once again to be a happy tradition. In the 34 years since its creation, this event has matured and established itself in the international scene, garnering increased public participation from younger and younger generations, who curiously and knowingly come closer to gender cinema. This year, the program also offers a view of reality seen through womens eyes: stories of wonderfully normal people who courageously face the struggles of everyday life. These stories come from all over the world from Portugal to Turkey, and over to Bosnia (just to mention a few). They are told with grace and emotional power by established directors and new talents alike, who have come here to Florence to offer us the opportunity to meet and discover others who can only enrich us.

EDItorIalI

Cristina Giachi

Assessore al Turismo, Europa, Universit, Ricerca, Politiche Giovanili, Pari Opportunit - Comune di Firenze

Stefania Ippoliti

Responsabile Mediateca e Area Cinema - Fondazione Sistema Toscana

Un cinema fatto dalle donne, ma per tutti. Il Comune di Firenze orgoglioso di conferire il Sigillo della pace a tante registe che con il loro lavoro testimoniano quanto la cultura sia fondamentale nellottica della pace da perseguire e da mantenere. Il titolo scelto per la rassegna, inoltre, inquadra due fattori dellesistenza che, oggi, rischiano di diventare ossessioni. Lossessione del denaro, sempre poco rispetto alle molte necessit, che sono per spesso indotte da una cultura del consumo e del possesso. E lamore, quellossessione magnifica cui vorremmo poter corrispondere con tutti noi stessi.
Cinema made by women, but for everyone. The city of Florence is proud to confer the Seal of Peace to the many directors who, through their work, bear witness to how culture is pivotal to the pursuit and continuation of peace. The title chosen this festival focuses on two aspects of existence, which, today, are likely to become obsessions. One of these is the obsession with money, never sufficient to cover the endless necessities created by a consumerist and possessive culture. Another is love, the wonderful obsession that we would like to fulfil with all our being.

Trentaquattro anni di amore, senzaltro non di money, durante i quali Paola Paoli e Maresa DArcangelo hanno raccontato tanto della storia dellumanit attraverso lo sguardo delle donne, autrici e registe soprattutto, ma anche interpreti e dirette testimoni di infinite storie; il Festival di Cinema delle Donne la tela che hanno tessuto per tutti noi, per offrirci tutta questa ricchezza di vite. Il lavoro che apprezzo infinitamente, fra i tanti a cui Maresa e Paola dedicano i loro sforzi, quello di cura delle nuove generazioni con le rassegne che propongono alle scuole: studiate con competenza, proposte con autorevole e affettuosa convinzione e perseveranza, hanno contribuito e contribuiscono a rendere meno disattenti agli altri, pi avvertiti della vita intorno, migliaia di ragazze e ragazzi attraverso il Cinema, il racconto audiovisivo e attraverso le parole che introducono alla visione e guidano la discussione che ne segue. E bello seguire il festival, pensare e divertirsi, regalarsi il lusso di condividere con gli altri emozioni e sentimenti: unoasi dentro la vita stizzita che spesso ci monopolizza. Affettuose cure, amicizie che si ritrovano o che nascono inaspettatamente anche se si adulti da molto tempo. Grazie, dunque a queste donne piene damore che tanta ricchezza ci donano.
This festival marks thirty-four years of love without a great deal money. Throughout these years, Paola Paoli and Maresa DArcangelo have recounted some of the history of humanity through the womans gaze: mainly through the stories of authors and directors, but also through the interpretations of actresses and the infinite stories of first-hand witnesses. The Festival of Cinema and Women is the net they have woven for all of us, to offer to us all this richness of life. The work that I appreciate most, out of all of Maresa and Paolas efforts, is their work with the younger generations through the film programs they bring to schools. They plan these programs carefully and carry them out with perseverance and passion. They continue to contribute to the education of the younger generations in their efforts to generate an awareness about the world and the people around them through cinema, the audiovisual narrative, on-screen dialogue, and the discussions that stem from these films. It is wonderful experience to attend this festival, to think and have fun, to be granted the luxury of sharing emotions and feelings with others; these events represent an oasis in the middle of the our hectic lives that can often monopolize our beings. This festival is an occasion that can make new and old friendships unexpectedly emerge regardless of age. And so, a big thank to all these who are women full of love, who give us so much richness.

EDItorIalI

A ben guardare, larchetipo Shoes, il film della pioniera americana Lois Weber, in cui una commessa degli anni Dieci, che mantiene col suo piccola busta paga, elargita in modo ordinato e asettico, una numerosa famiglia, incluso il padre disoccupato, si prostituisce per un paio di scarpe nuove. Il sogno di una vita pi bella e ricca, certamente. Anche se il termine prostituzione suona oggi po troppo forte per la Eva protagonista, che per liberarsi delle sue scarpe consunte e ogni giorno tristemente rattoppate, accetta un invito galante, certamente il dado tratto. Da quel momento, anche il cinema delle registe lavora sulla relazione tra amore e denaro, mettendo il soggetto donna al centro della narrazione, come passione e desiderio per una societ pi giusta. O pi equa, come si usa dire ora. Con lardore di Los Weber, le autrici pescano le loro storie nella realt a tinte forti della percezione e della memoria di un vissuto spesso drammatico. Il contrasto, dice Aida Begic, la regista del premiatissimo Buon anno Sarajevo, (Djeca, ragazzi, nella lingua originale, che questanno riceve il Sigillo della Pace, la chiave per lidentit di un film. Tra ricchi e poveri, tra la vita e la morte, tra passato e presente, realt e illusione, libert e prigionia. La ragazza protagonista, Rahima, invoca una busta paga regolare, armata solo del suo velo, cercando di proteggere se stessa e il fratello da un nemico che sempre lo stesso, in unerranza pedinata da camera a mano tra guerra e pace, che dura da troppi anni e che non riguarda solo Sarajevo e i suoi giovani senza futuro. Anche a Istanbul, in Turchia, la giovane donna protagonista del film gi cult Present Tense, di Belmin Soylemez, non vede altra strada che lemigrazione in America, mentre legge il futuro nel mistero dei fondi di caff, lunico lavoro che riuscita a trovare. Neppure in Polonia, dove il Pil prospera senza problemi, le ragazze di Galerianki, un primo film che diventato un caso nel Paese, firmato dal coraggio di Katarzyna Roslaniec, si aggirano nei centri commerciali alla ricerca di qualcuno che compri loro qualcosa

in cambio di prestazioni sessuali. Bulle e sfrontate, sono pi dure dei loro compagni e hanno imparato a dare un prezzo allamore. NellArgentina, che si sta risollevando con determinazione dal buco nero della crisi, la regista Ana Katz, nel suo terzo film Los Marziano affronta linfelicit misteriosa dei countries, quelle residenze esclusive dove vivono i ricchi dagli anni 30 e che dallera di Menem si sono moltiplicati nel Paese. La promessa quella di rendere, in barrios cerrados con guardie, ville principesche e campi di golf, la vita pi facile alla classe medioalta, ma il sistema presenta sempre pi buchi, non solo metaforici. I Marziano, il fratello ricco e quello povero, il vincente e il perdente, si ritrovano di nuovo vicini e disposti a capirsi alla festa familiare, unicamente per volont amorosa delle loro donne, che sanno che tutto si aggiuster, purch non si parli di denaro. Piuttosto di compassione e comprensione. Ovunque, viviamo in un tempo strano, immobile, che qualcuno chiama il tempo dellattesa. Tutto quello che costruisce il cinema, le opposizioni significanti che lo generano, appaiono per anche oggi, soprattutto oggi, che viviamo una crisi di cui non si vede luscita, meno essenziali di quella tra amore e denaro. Proprio perch il lavoro non d pi dignit e identit a nessuno, tanto meno alle donne, anche lamore diventa qualcosaltro. Rispetto per se stesse e autodeterminazione la sigla della regista e attrice portoghese Maria de Medeiros, premiata con il Premio Gilda. Non solo unicona del cinema contemporaneo dei tanti e diversi autori per cui stata ed corpo e cuore, ma una donna che fa di testa sua e decide dove e con chi andare. Ad esempio, a Napoli, per impersonare Eleonora de Fonseca Pimentel, nella rivoluzione che durata poco e che pochi conoscono, ma che ancora scritta nella storia e nella memoria della citt: Il resto di niente di Antonietta De Lillo. Qui regista e attrice dialogano sulla stessa lunghezza donda per trasformare la storia della sconfitta della rivoluzione napoletana nel ritratto racconto della prima rivoluzionaria di una lunga storia. Una straniera portoghese del 1799, che si muove giusto allestremo limite della passione educativa e comunicativa dei Lumi. Ritroviamo Maria de Medeiros nel suo Portogallo, a raccontare da regista e attrice, tra i pochissimi che lhanno fatto, la rivoluzione dei Garofani: Capitani daprile , che liber il Portogallo da arretratezza politica e sociale per mano dei militari stessi. Molto giocato sul contrasto tra amore e potere, asseconda anche nella regia il racconto di una rivoluzione senza spargimento di sangue, in cui lepica solo quella dei sentimenti. Infine, Maria oggi, per la regia del franco-portoghese Serge Trfaut, nella parte di Maria, un medico che viene dallUcraina per passare le
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vacanze di Capodanno col marito, medico senegalese, approda a Faro. Il suo Viagem a Portugal comincia e finisce in aeroporto, un non luogo in bianco e nero, dove questa donna bella e vestita da principessa dellEst non convince nessuno. Pensano che sia a caccia di denaro facile e un marito senegalese non ne garantisce le buone intenzioni. La sua condanna senza capi daccusa avviene in un mortificante crescendo di violazioni di diritti, nel set asettico e straniante del non luogo a procedere. Maria respinta senza appello, come moltissimi altri, ogni anno. Ma ci sono viaggi che portano invece diretti ai propri amori, come quelli che da qualche anno intraprende Ulrike Ottinger, la grande sperimentatrice di storie e linguaggi berlinese, nei luoghi di un altrove consumistico che solo lei pu aiutarci a conoscere veramente. Ad esempio Echigo, una regione sul mar del Giappone, cos ignota al turismo da meritare un vero viaggio. Dove si vive per sei mesi sotto la neve e la realt cos singolare fonte di ogni immaginazione. Basta accendere un fuoco sulla neve, giocare a palla sotto i fiocchi per ore per entrare nella favola. Qui il lavoro della vita sembra soffocato ma non attenuato nella sua durezza e maestria e le generazioni convivono con grazia. Under Snow. Un invito al vero amore per i viaggi ancora ottocentesco. Amori che ricostruiscono con la passione fusionale tra un intero dipartimento di storia del cinema di Tubinga e le nuove tecnologie, le avanguardie artistiche degli anni 20 e la vita intima e straordinaria di Lotte Reiniger Dance of Shadows. In questo documentario artistico, Rada Bieberstein e il suo gruppo studioso creativo mettono in luce le ultime scoperte sui giochi di ombre che hanno segnato la nascita e laffermazione del cinema danimazione per mano di unaltra pioniera. Lamore per persone ordinarie o straordinarie che fanno cose speciali, come quello delle nostre documentariste toscane; Silvia Lelli, che traccia un forte ritratto di Johanna Knauf, una delle rare direttrici oggi al comando dorchestra, Matilde Gagliardo, che sinsinua Dietro le quinte di un viaggio segreto, Maria Grazia Silvestri, che interroga le sportive che vincono col velo Hijab e ladozione di Kito, Francesca Formisano che rivela la rivoltosa inestinguibile Adele Cambria. Paola Scarnati, che nel suo Archivio scrigno, conserva tutti i segreti in video e pellicola di donne e uomini degli ultimi cinquantanni e su di lei puoi contare. La memoria europea femminile e documenta con stile e rigore. NellArgentina che un po il nostro specchio dAmerica, da cui andava e veniva Rosalia Polizzi, lamica regista indimenticabile, c ovunque un amore speciale per il cinema. La memoria di una citt, Buenos Aires, riscoperta e rivista con la nostalgia di chi andato a vivere e far fortuna fuori, perch era

ed cos che si fa, in Europa o a New York, ma poi quando torna scopre che nessun posto al mondo eguaglia quella bellezza monumentale e allo stesso tempo intima. Volando en las alas del Tiempo dellargentina ormai newyorchese Teresa Mular. Il documentario che fotografa il lavoro tornato in casa di oggi: Le stanze delle donne, di Silvia Savorelli e ne esprime il nuovo orgoglio free lance: 2033 di Silvia Bencivelli e Chiara Tarfano Il documentario compendio di una stagione di lotte che sembra riaprirsi oggi: Donne in movimento di Gianfranco Pangrazio e le storiche dellArchivio filmico di Genova. Il documentario di finzione damore, che nasce dallespressione dellio ritrovato e gioca anche nel titolo sullambiguit dellamore: Thme-Je ovvero Je-taime, di Franoise Romand. La finzione che inventa nuovi modi di amarsi dei giovani oggi: Zu dir? Di Sylvia Borges e Disinstallare un amore di Alessia Scarso. Perch, il cinema, come dimostra Valeria Patan nel suo esordio Album arricchire un lungo racconto con nuove memorie. Anzi, come mostra tutto lo speciale lavoro di Cecilia Mangini, la prima e la pi grande documentarista italiana, cui si rende un piccolo omaggio con linedito La scelta del 1967, larte di scoprire linvisibile di unepoca storica. Alla fine, quella del femminile, in tutte le arti, cinema incluso, una storia di lotta damore, che vince sullimpero del denaro.
Upon close observation, the film Shoes becomes an archetype. It is a story by the pioneering American Lois Weber, which focuses on a shopkeeper in the 1910s who tries to support her large family and her unemployed father with minimal wages. This woman ends up prostituting herself in order to buy a new pair of shoes. The term prostitution today may seem a bit too strong, but to get rid of her old and worn-out shoes, which are obviously unfit for her workplace, our protagonist Eva accepts a tryst, and the die is cast. In this moment, womens cinema examines the relationship between love and money, placing the subject of the woman at the heart of the narrative alongside her passion and desire for a fairer society (or more equal, as we say now). Like Lois Webers ardour, the directors get their stories from the strong reality of their perception and memories of lives, which are often dramatic. The contrast says Aida Begic, director of the award-winning Buon anno Sarajevo, (Djeca or Kids in the original language) that is this years recipient for the Seal of Peace is the key to a films identity. The contrast lies in the oppositions between rich and poor, life and death, past and present, reality and delusion, freedom and imprisonment. The protagonist, a girl named Rahima, puts together these major oppositions, followed by a handheld camera that shadows her movements between war and peace, a war that has gone on for too many years and that involves not only Sarajevo but also its futureless youth.

Paola Paoli
Direzione Festival Internazionale di Cinema e Donne

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luNgomEtraggI

PrEmIo sIgIllo DElla PaCE

Buon anno Sarajevo


Bosnia-Erzegovina, 2012, col., 90 regia: Aida Begi montaggio: Miralem Zubcevic Fotografia: Erol Zubcevic Interpreti: Marija Piki, Ismir Gagula Produzione: Film House Sarajevo, Rohfilm, Les Films de lAprs Midi, Kaplan Film.

Sarajevo oggi. Rahima, 23 anni e Nedim, 14, fratello e sorella, rimasti orfani durante la guerra atroce e ancora presente nella loro memoria ferita. Rahima (la bravissima Marija Piki) deve assumersi le responsabilit del capo famiglia e trova sostegno nelladesione alla religione musulmana e alle sue regole di comportamento. Lavora duro in un ristorante e percorre a piedi la citt anche nelle ore notturne. Nedim inclina invece a scorciatoie che sfiorano la delinquenza. Quando litiga con il figlio di un potente uomo politico rischia di essere allontanato dalla sorella e affidato ai servizi sociali. Questo costringe Rahima a battersi, contro tutti. La guerra finita da ventanni, ma la ricostruzione priva di sogni ed il futuro fa ancora paura. Aida Begi insegue con la camera a mano Rahima in un mondo oscuro dove tutto normale ma contemporaneamente minaccioso. La violenza in agguato dietro le parole gentili di unassistente sociale come nelluomo che sorveglia il ponte dei traffici misteriosi. Le ferite non rimarginate toccano tutti in modo diverso e ciascuno vulnerabile. Le immagini della guerra, brevi e improvvise allucinazioni, si aprono come falle nel tempo e creano cortocircuiti che ostacolano la capacit della protagonista di incidere sul presente. Ritrovarsi, comunicare con laltro sono il primo obiettivo da raggiungere. Il risultato che volevo ottenere, utilizzando gli archivi privati del tempo di guerra per illustrare i ricordi di Rahima, era condividere, far comprendere cosa rimane nella memoria di chi ha vissuto una situazione cos difficile. Certo la storia del film giustifica la presenza di queste immagini ma si trattato anche di un desiderio personale, del bisogno di parlare della mia esperienza, e della mia memoria della guerra (Aida Begi).
Present-day Sarajevo. Rahima, 23, and Nedim, 14, are brother and sister, orphaned from the terrible war that remains ever-present in their wounded memories. Rahima (the wonderful Marija Piki) must assume responsibility as head of the family, and she finds solace in her devotion to Islam. She works hard in a restaurant and traverses the entire city during nocturnal hours. Nedim instead heads towards trouble and delinquency. When he argues with the son of a powerful politician, he risks being taken away from his sister by social services. This forces Rahima to battle against everyone.

aIDa bEgI Ha studiato regia allAccademia delle Arti dello Spettacolo di Sarajevo ed , attualmente, la pi interessante regista bosniaca. Ha realizzato alcuni cortometraggi molto premiati Con il film Snow ha vinto, nel 2008, il Grand Prix della Semaine de la critique a Cannes. Nel 2009 ha fondato una sua compagnia di produzione indipendente, la Film House. Aida Begi studied directing at the Academy of Arts and Entertainment in Sarajevo, and is an incredibly interesting Bosnian director. She created several award-winning short-films and her film Snow won the Grand Prix della Semaine de la Critique at Cannes in 2008. In 2009, she founded her independent production house, Film House.

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Galerianki
Polonia, 2009, 35 mm col., 82 regia e sceneggiatura: Katarzyna Rosaniec montaggio: Kamil Czwartosz, Jaroslaw Kaminski, Wojciech Mrwczynski Fotografia: Witold Stok - Musica: Adam Ostrowski Interpreti: Anna Karczmarczyk, Dagmara Krasowska, Dominika Gwit, Magdalena Ciurzynska, Izabela Kuna, Artur Barcis, Ewa Kolasinska, Izabela Dabrowska, Franciszek Przybylski, Szymon Kusmider, Dominika Kluzniak, Zuzanna Madejska, Bartosz Kantoch, Pawel Marczuk Produzione: Wytwrnia Filmw Dokumentalnych i Fabularnych (WFDiF).

Bullismo e prostituzione adolescenziale sono un mix esplosivo che percorre le capitali europee, anche quelle che hanno, in fin dei conti da non molto, abbattuto le facciate moraliste del socialismo reale. Ne d conto nel suo primo film shock Katarzyna Rosaniec raccontando le disfunzioni di una crescita economica esponenziale che produce ricadute imprevedibili e sconcertanti. La disponibilit di merci attraenti in negozi luccicanti non corrisponde alla immediata possibilit di averle, e i desideranti per antonomasia, gli adolescenti, cercano scorciatoie per arrivare a possederle. Nasce cos il fenomeno delle galerianki, le ragazzine polacche che trascorrono il loro tempo nei centri commerciali cercando sponsor, uomini adulti e ben forniti di denaro, disposti ad acquistare per loro lultimo oggetto di moda esposto in vetrina. Il film ne pedina un gruppetto focalizzando la storia della quattordicenne Alicja. una ragazza saggia e prudente che entra nella sua nuova classe di scuola media e si trova circondata da compagne piene di gadget e vestiti costosi. Presto capisce come fanno a procurarsi tutte queste cose. Per un telefonino nuovo, e anche per non essere tagliata fuori dal gruppo, decide di fare come le altre. Katarzyna Rosaniec dirige assai bene quattro giovani e promettenti attrici che compongono il ritratto generazionale coraggioso quanto allarmante. Premio per la miglior regista debuttante al Festival del Film Polacco di Gdynia 2009.
A courageous film on the scandalous phenomenon of the galerianki, the adolescent Polish girls who choose the mall as their hunting grounds, preying on wealthy older men in their attempts to buy cell phones or pairs of jeans. At 13 or 14 years old, they believe they know what they want, living within a group of bullies.

Katarzyna rosaniec Nata nel 1980 a Malbork, laureata in Economia allUniversit di Danzica, ha seguito i corsi di regia presso la Scuola di Cinema di Varsavia, la Andrzej Wajda Master School of Film Directing. Nel 2006 realizza, come lavoro di diploma, il cortometraggio Galerianki (Mall Girls), che poi sviluppa nel suo primo lungometraggio di finzione del 2009. Il suo secondo film Baby Blues, del 2012 sempre dedicato ai temi delladolescenza, questa volta alle maternit precoci. Katarzyna Rosaniec was born in 1980 in Malbork. She graduated from the University of Danzica with a degree in Economics, and took directing courses at the Film School in Warsaw, the Andrzej Wajda Masters School of Film Directing. In 2006, she created the short film Mall Girls as her final project that then developed into her first feature film made in 2009. Her second film, Baby Blues (2012) focuses on themes of adolescence - this time on premature motherhood. 11

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Il resto di niente
Italia, 2004, col., 103 regia: Antonietta De Lillo sceneggiatura: Giuseppe Rocca, Laura Sabatino, Antonietta De Lillo montaggio: Giorgio Franchini Fotografia: Cesare Accetta musica: Daniele Sepe Interpreti: Maria De Medeiros, Rosario Sparno, Imma Villa, Raffaele Di Florio, Lucia Ragni, Maria Grazia Grassini, Marco Manchisi, Riccardo Zinna, Daniele Russo, Raffaele Esposito Produzione: Factory.

Verso la fine del 1700, una nobildonna portoghese, apparentemente fragile, ma in realt dotata di grande intelligenza e forza di volont, sposa lidea della rivoluzione, pur avvertendone i limiti e le debolezze e decide di lottare per laffermazione di questi ideali. Nel tentativo di scuotere anche Napoli al vento rivoluzionario, che in quel momento soffiava in Europa, finisce sul patibolo della rappresaglia borbonica. Questa donna Eleonora Pimentel de Fonseca, poetessa, scrittrice, giornalista. A lei, Antonietta De Lillo ha dedicato il pi bel film sulla storia delle donne in Italia mai realizzato. interpretato da una indimenticabile Maria de Medeiros.
At the end of 1700, a Portuguese noblewoman, seemingly fragile, but in reality endowed with great intelligence and willpower, attaches herself to the idea of the revolution, even though she understands its limits and downfalls, and she decides to fight for the realization of these ideals. In an attempt to send the revolutionary wind to Naples, a wind that was blowing all throughout Europe, she ends up on the gallows for her retaliation. This woman is Eleonora Pimentel de Fonseca, poet, writer, and journalist. Antonietta De Lillo has dedicated a beautiful film to her about the history of women in Italy. Fonseca is played by the unforgettable Maria de Medeiros.

la CrItICa () il film italiano pi bello della stagione: Il resto di niente di Antonietta De Lillo () una di quelle rare opere davanti alle quali viene naturale togliersi il cappello (). C il personaggio, c la storia e la Storia, il vivace ambiente partenopeo, i giacobini e i sanfedisti, la passione e la forza, tutto era pronto per tradursi in un amabile polpettone televisivo da dieci milioni di spettatori. Invece De Lillo ha saputo trasformare tutto ci in unopera di grande poesia, evitando facilonerie didattiche. Si ha limpressione di ammirare un film girato in uno stato di grazia assoluta, dove ogni inquadratura ha la perfezione commossa e raggelata di Ingres, dove ogni parola pensata e pronunciata per rimanere a lungo nella nostra memoria. Il tema del film la felicit: quanto costa, quanto vale, quanto siamo disposti a rischiare per ottenerla. la felicit meditata dei filosofi dellIlluminismo, quella che coincide con le ragioni pi profonde della nostra esistenza. Non ledonismo gratuito dei nostri giorni, larraffa arraffa dei capricciosi e dei viziati: la sostanza prima della vita, la forza naturale che consente a ogni individuo di diventare ci che . Eleonora lincarnazione di questa tensione nobile e malinconica che deve esprimersi per s e per gli altri, che gi intuisce quanto sar difficile convincere i servi a disfarsi delle catene, perch chi ha un padrone ha una sicurezza e chi libero non ha altro che la propria vita. Il film ellittico, obliquo, allusivo, perch la De Lillo ha capito

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bene che non si deve spiegare troppo ci che sta nel cuore degli uomini e della Storia come un respiro profondo: sarebbe come tossire. Tutto sta negli occhi, nei gesti misurati, nelle speranze di una donna che sa quanto colpevole ubbidire alla paura. La ricerca della felicit un dovere al quale non ci si deve sottrarre: il resto di niente. marco lodoli, Diario, n. X, 29 aprile 2005. La luce che sorprende la scrittura, che riempie di allusioni, di sensi nascosti, di analogie, incrociando i tempi, leggendo il prima e il dopo, le speranze e le delusioni, in una rappresentazione dove i giorni consumano le tracce e annodano gli eventi, presente e passato, il segno cruento di questo film di Antonietta De Lillo Il resto di niente. Film implacabilmente filmico, costruito su un impianto visivo che sgretola il narrativo in tante memorie, piccoli frammenti avanti e indietro della storia di questa Eleonora de Fonseca Pimentel, eroina della rivoluzione napoletana del 1799, impiccata dai Borboni, interpretata da Maria de Medeiros, unattrice che conserva il sapore deoliveiriano, con i suoi grandi occhi che riflettono come schermi lamarezza della tragedia. () In una nota, Bernardo Bertolucci scrive che come se De Lillo e de Medeiros si confrontassero e si inseguissero, fino a diventare una sola persona, nella febbre di una meravigliosa utopia. () Il senso immanente della morte incombe sul film sin dallinizio, da quellapparizione di Eleonora, invecchiata, sciupata ma non rassegnata, allentrata della bambina che porta lultima tazza di caff, sino allascesa al patibolo, e domina il campo come realt dellimmaginazione, in una ricostruzione a frammenti, che continuamente sposta il passaggio del tempo. Lambiente, gli oggetti, le stanze definiscono limplacabile indifferenza di un mondo apparentemente sempre uguale a se stesso, ma in cui il cambio delle luci, il sottile impasto della diegesi, coglie la contemporaneit della Storia che, come dice De Lillo, (evviva la sua meravigliosa testardaggine!), parla dei nostri giorni, dellepoca che stiamo vivendo, dello scollamento tra gli intellettuali e la gente, dellinvoluzione cieca della societ che insegue il tornaconto personale e non pi capace di riacquistare un senso etico e utopico della vita. Edoardo bruno, Filmcritica, n. 555, Maggio 2005

aNtoNIEtta DE lIllo Napoletana, studia Spettacolo e si laurea al D.A.M.S. di Bologna. Dopo aver lavorato come giornalista pubblicista e fotografa per importanti quotidiani e settimanali intraprende la carriera di regista, assieme a Giorgio Margiulo, alla fine degli anni 80 e, contemporaneamente, si dedica alla realizzazione di ottimi documentari. Nel 1995 firma da sola il film a episodi I racconti di Vittoria e nel 2001, Non giusto, molto apprezzato dalla critica. Nel 2004 la sfida de Il resto di niente raffinata e vibrante trattazione della vita di una rivoluzionaria del 700. Attualmente vive e lavora a Roma e ha fondato una sua produzione indipendente, la Marechiaro Film. Antonietta De Lillo, originally from Naples, studied entertainment at DAMS (Discipline of Art, Music and Entertainment) in Bologna. After her graduation, she worked as a freelance journalist and photographer for important newspapers, she started her career alongside Giorgio Margiulo at the end of the 80s, and dedicated herself to the creation of wonderful documentaries. In 1995, she created the episodic film I racconti di Vittoria, and in 2001, Non giusto, which were very well received by critics. In 2004, she released The Remains of Nothing, a refined and vibrant adaptation of the life of a revolutionary in 1700. She currently lives and works in Rome, and has founded her own independent production house, Marechiaro Film.

fIlmografIa Una casa in bilico con Giorgio Magliulo (1985); Matilda con Giorgio Magliulo (1990); Angelo Novi Fotografo di scena (1992); Promessi Sposi (1993); La notte americana del Dr. Lucio Fulci (1994); I racconti di Vittoria (1995); Ogni sedia ha il suo rumore (1995); Viento e Terra (1996); Diari del 900 (1997); Saharawi, voci distanti dal mare con Jacopo Quadri e Patrizio Esposito (1997); Maruzzella - [episodio inserito nel film collettivo I vesuviani] (1997); Hispaniola (1997); O Cinema (1999); O Solemio (1999); Il faro (2000); Le Vele, LItalsider, I Quartieri Spagnoli; La terra di lavoro del Casertano, Il parco nazionale del Cilento, LIrpinia a venti anni dal terremoto (2000); Il pendolarismo, Il litorale romano, Larea industriale di Cassino (2000); Non giusto (2001); Pianeta Tonino (2002); Il resto di niente (2004); Art 20, cortometraggio per il film collettivo All Human Rights for All, 30 cortometraggi per i 30 articoli della Carta dei Diritti dellUomo. (2008)

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Los Marziano
Argentina, 2011, 82 regia: Ana Katz sceneggiatura: Ana e Daniel Katz montaggio: Andrs Tambornino Fotografia: Julin Aizpeteguia musica: Sebastian Kramer, Nicols Villamil Interpreti: Guillermo Francella, Arturo Puig, Mercedes Morn, Rita Cortese Produzione: 20th Century Fox Argentina, K&S Films.

I Marziano sono una famiglia complicata come tante altre. C Luis, che ha avuto successo e vive in un quartiere residenziale con bella villa e bella famiglia. Peccato che qualcuno gli scavi terribili buche nel campo da golf dove a turno, i vicini e lui stesso, cadono rovinosamente. Il fratello Juan disoccupato, in crisi con la famiglia e ad un certo punto scopre di non riuscire pi a leggere per un qualche disturbo nervoso. Le classi sociali, rappresentate nelle loro diverse e squilibrate posizioni dai personaggi principali e secondari, soffrono tutte di un comune disagio esistenziale variamente espresso. C un compleanno che fa incontrare tutti: separati, figli adolescenti, sorelle nubili. Le donne di casa stilano una lista degli argomenti che meglio evitare per ristabilire un po di contatti e armonia. Ana Katz gioca con le regole della commedia che finge di rispettare e stravolge a suo piacere. Non sapremo mai chi responsabile delle buche nelle residenze protette con guardie armate, n se i fratelli si riconcilieranno, ma i personaggi sono perfetti con i loro handicap che non gli permettono di giocare normalmente la partita della vita. Non ci sono eroi n cattivi e si pu ridere equamente di tutti o si identificarsi con quei parenti, che riescono a scontrarsi ma non ad incontrarsi, e si fraintendono ad ogni passo. Le famiglie, viste da vicino, spiazzano un po come questo bel film pieno di deliziosi dettagli quotidiani ed allarmanti predizioni: continuare a comportarsi sempre nello stesso modo non vedere, non sentire, non riuscire ad evitare i trabocchetti. Piccoli segnali di catastrofe imminente.
The Marzianos are a complicated family, like many others. There is Luis, who has had much success and lives in a suburban neighborhood with a beautiful house and a beautiful family (unfortunately someone digs deep holes in the golf course nearby, and Luis and his neighbors end up tumbling in) His brother Juan is unemployed, is having a family crisis, and at a certain point discovers he can no longer read because of a nervous disorder. The women of the house draft a list of all arguments to be avoided in order to bring back harmony and order. Critics have written that this film acts as a metaphor for contemporary Argentina; perhaps this is true, but it also resembles the world in which we all live.

aNa Katz Studia Cinema allUniversit di Buenos Aires specializzandosi in regia. Dirige vari e premiati cortometraggi. Studia recitazione con Julio Chvez e recita in teatro. Nel 1998 assistente alla regia per il film Mundo gra, di Pablo Trapero. Nel 2002 scrive, gira e interpreta il suo primo lungometraggio El juego de la silla. Riceve molti premi internazionali e trae dal film una versione teatrale che interpreta e dirige. Nel 2004 recita in Whiski, nel 2006 presenta a Cannes il suo secondo film: Una novia errante. Ana Katz studied cinema at the University of Buenos Aires, specializing in directing, and has directed various awardwinning short films. She also studied acting with Julio Chvez, and acted in the theater. In 1998, she was assistant to the director of Mundo gra by Pablo Trapero. In 2002, she wrote and directed her first feature film El juego de la silla, that she also acted in. She has received many international awards and has created a theatrical version of the film that she directed and acted in. In 2004, she acted in the film Whiski, and in 2006, she presented her second film Una novia errante at the Cannes Film Festival.

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Present Tense
Turchia, 2012, 110 regia: Belmin Sylemez sceneggiatura: Belmin Sylemez, Hamet Topalolu montaggio: Ali Aga, Belmin Sylemez Fotografia: Peter Roehsler musica: Cenker Kkten Interpreti: Nesrin Yldrm, Erdi Kement, Suat Oktan, Aya Damgac, Nalan Kuruim, Sezin Bozac, Elif Ongan Teke, Aliye Karahan, Hseyin Akda, Funda zg, Mustafa iek, Mesut Ylmaz, Sevil Demirci, Aysun Sayn, Alpaslan Akku, Fazilet Onat, Berna Nemli, Meknuze zgle, Heves Atasoy, Defne Anda Tozan,Ramazan Yet, Grup Mbin Produzione: Filmbfe Film Production.

Il film racconta la vita ad Istanbul attraverso gli occhi di una giovane donna. Mina (interpretata da Sanem ge, una giovane attrice di cinema e teatro premio Attrice dellanno nel 2011) divorziata, ripudiata dalla sua famiglia, sta per essere sfrattata dal suo appartamento, insomma piena di problemi. Crede che la vita sia stata cattiva con lei. Niente amici, niente lavoro, nessuna possibilit di fare programmi, di sognare. Vuole scappare in America e ricominciare da zero, ma occorrono soldi, documenti e un visto. Si inventa un lavoro: dice di saper leggere il futuro nei fondi di caff. Non vero, ma combinando i suoi desideri con le storie degli altri, che intuisce simili alla sua, riesce ad esprimere un comune sentire che la rende preziosa. Scopre anche lamicizia con Fazi, la veggente di cui ha preso il posto, e con la ribelle giovane capo Tayfun. Che la aiuteranno ad aprirsi. Leggere i fondi di caff una vecchia usanza in Turchia che ha radici nella tradizione sciamanica. Le donne la scelgono come forma di socializzazione, di pettegolezzo. I caff dove si prevede il futuro sono il paradiso della fuga dallincertezza, dallansia, dallinstabile atmosfera che circonda le nostre vite oggi. Per la protagonista del film diventano uno strumento, per comunicare e condividere. La mia intenzione era creare un ambiente utilizzando immagini che corrispondessero al mondo interiore di Mina. L edificio vuoto dove lei vive, il giardino solitario che vede dalla finestra, il quartiere vicino al mare, lo sfondo da sogno del caff e gli altri luoghi riflettono i cambiamenti nella sua psicologia. Dettagli e luoghi di Istanbul destinati a scomparire presto. (Belmin Sylemez)
This film recounts life in Istanbul through the eyes of a young woman. Mina believes that life has been cruel to her: she has no friends, no work, and no possibility of having plans or dreams. She wants to escape to America and start from scratch. Mina invents a job: she claims she can tell the future from reading coffee grounds. Of course this is not true, but by combining her desires with other peoples stories, stories that resemble her own, she succeeds in expressing a common sentiment.

bElmIN sylEmEz Nata ad Istanbul, ha lavorato come copy writer, montatrice, produttrice per compagnie televisive tedesche e turche. I suoi corti e documentari sono stati proiettati e premiati in numerosi festival di cinema internazionali come Toronto, Goteborg, Sarajevo. Present Tense il suo primo lungometraggio a soggetto. Belmin Sylemez was born in Istanbul, and has worked as a copywriter, film editor, producer for German and Turkish TV companies. Her short films and documentaries have been screened and awarded at many international film festivals, like in Toronto, Gothenburg and Sarajevo. Present Tense is her first feature film.

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Terramatta
Italia 2012, HD Cam b/n col., 75 regia: Costanza Quatriglio soggetto e sceneggiatura: Chiara Ottaviano e Costanza Quatriglio montaggio: Letizia Caudullo Fotografia: Sabrina Varani musica: Paolo Buonvino Interpreti: Turi, Tano e Giovanni Rabito Produzione: Cliomedia Officine e Cinecitt Luce

Tratto dalle memorie di Vincenzo Rabito, analfabeta che impara a scrivere da adulto e racconta la sua storia in migliaia di pagine battute a macchina. Attraversa il secolo breve dallinfanzia siciliana alla prima Guerra Mondiale ( un ragazzo del 99), allavventura coloniale, al secondo conflitto, alla ricostruzione sino al boom e alla generazione dei figli laureati. Rabito inventa un linguaggio tutto suo, n italiano n dialetto, fatto di cose e di suoni che incanta e scandalizza per efficacia e sincerit.
Taken from the memories of Vincenzo Rabito, an illiterate who learns how to write as an adult, and recounts his story through thousands of typed pages. Through the short twentieth century of his Sicilian childhood, to WWI (he was born in 1899), the colonial adventure, the WWII, from the reconstruction to the economic boom and the graduation of his children, Rabito invents a language all his own: not Italian, not dialect, made up of things and sounds that enchant and scandalize effectively and sincerely.

CostaNza quatrIglIo Laureata in Giurisprudenza e diplomata in Regia al Centro Sperimentale per la Cinematografia, esordisce nel 2003 con Lisola, presentato a Cannes, Quinzaine des Ralisateurs. Tra i suoi lavori ricordiamo cosaimale?, Gran Premio della Giuria al Festival di Torino nel 2000, Racconti per lisola, presentato alla Mostra di Venezia nel 2003, Il Mondo Addosso, presentato alla Festival di Roma nel 2006, Il mio cuore umano, evento speciale al Festival di Locarno nel 2009 e Io, qui lo sguardo delle donne prodotto da Indigo Film nel 2012. Costanza Quatriglio raduated from law school, and then got a degree in directing at the Experimental Center for Cinematography. Her debut film, Lisola, was presented at Cannes in 2003 for the Directors Fortnight. Some of her notable works include cosaimale?, the Special Jury Award winner at the Torino Film Festival in 2000; Racconti per lisola, shown at

the Venice Film Festival in 2003; Il Mondo Addosso, shown at the Rome Film Festival in 2006; Il mio cuore umano, the special event at the Locarno Film Festival in 2009, and Io, qui lo sguardo delle donne, produced by Indigo Films in 2012.

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Thme-Je

Francia, 2011, Digi Betacam, 107 regia: Franoise Romand Interpreti: Francoise Romand, Philou, Isabelle Vorle, David Larcher, Jean-Pierre Bekolo, Marie-Laure Tollet, Aldo Sperber, Olivia Ekelund, JosZ-Maria Berzosa, Rose Romand, Girailh Kapamadjian, Jean-Claude Romand Produzione: Alibi Film Productions.

Flusso di coscienza alla James Joyce o cine-blog? Una filmmaker francese ci fa entrare nella sua vita. Racconto impudico e poetico. Sperimentazione al di fuori di tutte le correnti e i codici. Un art-diario generazionale che ha entusiasmato la critica statunitense. Franoise Romand chiama autofiction questo film che ha iniziato nel 1999 per concluderlo nel 2011, (sempre che non ne stia preparando un seguito). Perch questa regista segreta e, contemporaneamente, molto conosciuta i cui film raramente si vedono in sala, ha filmato, per anni, se stessa, la sua famiglia, le persone in vari modi a lei care, con affetto, humor e comprensione ma anche una buona dose di feroce tenacia. Non potevo mica farlo con degli estranei? chiosa. Svela segreti di famiglia, si riprende negli specchi che amici e amanti tendono allobiettivo. Inanella tempi e luoghi diversi. Inserisce i nudi dove non penseresti, si muove tra documentario e finzione. Costruisce insomma una sua particolarissima lingua cinematografica. Provoca, gioca, riflette, piange. Il critico statunitense Jonathan Rosenbaum, sulle pagine della prestigiosa rivista Sight & Sound, considera Thme-Je: il suo capolavoro, una vera scommessa sulla possibilit di rendere larte e la vita indistinguibili [] Franoise Romand trasforma la sua arte in unavventura, a volte imprevedibile e pericolosa, in una forma di guarigione, per i suoi personaggi, ma anche per noi.
James Joyces stream of consciousness, or movie blog? A French filmmaker takes us into her life in this poetic and immodest story, full of experimentation outside of all current codes. An art-diary that wowed U.S. critics.

fraNoIsE romaND convinta che il cinema sia stato scritto nel suo destino dagli astri. nata, infatti, nel 1955 a La Ciotat, il paese dove i fratelli Lumire hanno fatto arrivare il primo treno della storia del cinema e suo nonno, impiegato appunto dei fratelli industriali e pionieri, stato uno dei protagonisti del film LArroseur arros girato nel lontano 1895. Forte di queste credenziali va a Parigi a studiare all IDHEC. Pi tardi il suo cinema attira lattenzione del critico del New York Times Vincent Canby che la inserisce nella selezione dei migliori autori dellanno 1989 assieme a Ridley Scott, Martin Scorsese, John Cassavetes, Chris Marker, ecc. Il pregio, riconosciuto unanimemente alle sue opere, la complicit che riesce a stabilire con i soggetti (spesso difficili) che filma e la costante attenzione agli elementi che compongono le diverse identit.
Franoise Romand is convinced that cinema was written in the stars as her destiny. She was born in 1955 in La

Ciotat, the place where the Lumire brothers made their revolutionary short film Train Pulling Into a Station in 1895, and where her grandfather, an employee of the industrial and pioneering brothers, was one of the protagonists of their film LArroseur Arros filmed at the end of the same year. Armed with these credentials, Franoise Romand went to study at IDHEC (Institute for Advanced Film Studies). Later, her films attracted the attention of Vincent Canby, a New York Times critic, who selected her as one of the best authors of the year in 1989 along with Ridley Scott, Martin Scorcese, John Cassavetes, Chris Marker and several others. The value of her works is widely.

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Under Snow
Germania, 2011, 35 mm col., 103 regia e sceneggiatura: Ulrike Ottinger montaggio: Bettina Blickwede musica: Yumiko Tanaka - Interpreti: Takamasa Fujima, Kiyotsugu Fujima Produzione: Ulrike Ottinger Filmproduktion, ma.ja.de. filmproduktion.

Nella regione giapponese di Echigo, la popolazione locale vive sotto una pesante coltre di neve per met dellanno. Per questo gli abitanti hanno sviluppato specifiche usanze per il vivere quotidiano, le festivit, e i rituali religiosi. In maniera poetica Ulrike Ottinger ci racconta il paesaggio innevato con la sua bellezza e le sue austere condizioni di vita, ci conduce lungo le tracce mitiche degli Dei dei sentieri e delle strade e degli spiriti della montagna, fino a farci entrare nel mondo incantato di una bellissima volpe e del suo amore. Il film stato presentato nei festival di tutto il mondo a partire dalla Berlinale del 2012, passando per Gerusalemme, il Messico, la Francia, lIslanda e molti altre importanti manifestazioni.
In the Japanese region of Echigo, the local population lives under a heavy layer of snow for half the year. Because of this, the inhabitants have developed specific methods for everyday life, festivities and religious rituals. In a poetic manner, Ulrike Ottinger tells us about the innovative village and its austere beauty, and shows us the mythical traces of the Gods of paths and roads and the mountain spirits, until we have completely entered an enchanted world belonging to a handsome fox and his love. The film was presented at festivals all over the world. After being presented at the Berlinale in 2012, it journeyed to Jerusalem, Mexico, France, Iceland, and many other important festivals.

ulrIKE ottINgEr cresciuta a Costanza, in Germania e ha frequentato lAccademia dArte di Monaco. Si poi trasferita a Parigi dedicandosi allo studio e alla pratica artistica. Tornata nella sua citt stata animatrice di gallerie, pubblicazioni e del mitico Filmclub Visuell in collaborazione con la locale universit. Si poi trasferita a Berlino divenendo uno dei pi importanti personaggi della scena cinematografica tedesca, contemporaneamente allemergere del Nuovo Cinema Tedesco, ma differenziandosi da questo per stile e contenuti. Vanta unimponente e raffinata filmografia. Oggi conosciuta ovunque e premiata nelle maggiori manifestazioni dedicate al cinema. artista versatile e completa, fotografa, pittrice, scenografa, costumista. Usa le immagini in movimento per film, teatro, installazioni. Ama lOpera ed ha firmato regie e scenografie operistiche molto apprezzate. Pratica volentieri lo sconfinamento tra i media.

Ulrike Ottinger grew up in Konstanz, Germany, and attended the Art Academy of Munich. She then moved to Paris, dedicating herself to her studies and her art. She eventually returned to her city of Konstanz and became a promoter for galleries, publications and the mythical film club Visuell in collaboration with the local university. Ottinger then moved to Berlin, becoming one of the most important figures in the German film community. She has been influenced by the emergence of New German Cinema, but still manages to differ slightly in style and content with her refined and impressive filmography. Today, she is well known and has been honored at many major film events. She is a complete and versatile artist, photographer, painter, and costume designer, and she uses moving images for film, theater and art installations. She loves the opera, and has directed and designed many operatic works that have been well received. Ottinger chooses to cross between different media.

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Viagem a Portugal
Portogallo, 2011, HD b/n, 75 regia e sceneggiatura: Srgio Trfaut montaggio: Srgio Trfaut, Gonalo Soares, Pedro Marques, Mariana Gaivo Fotografia: Edgar Moura Interpreti: Maria de Madeiros, Isabel Ruth, Makena Diop, Rebeca Close, Joo Pedro Bnard, Pedro Pacheco, Jos Wallenstein, Mykola Chaban, Miguel Mendes, Antnio Pires, Nuno Csar, Jorge Barros, Miguel Figueira, Nuno Milagre, Gracinha, Jos Sabala, Joo Carrujo Produzione: Faux

Grande prova dattrice di Maria de Medeiros, che in un assolo di fioretto vibra un potente affondo allipocrisia razzista dellEuropa contemporanea. Chi bussa alle porte della Comunit Europea facilmente visto come un elemento pericoloso, da allontanare in ogni modo. A nessuno importano le buone ragioni per cui uno straniero pu presentarsi alla frontiera e chiedere di entrare per vivere la sua vita o, e non un delitto, anche per trovarne una migliore. Maria, elegantissima, ucraina e medico, lunica ad essere fermata e interrogata dagli agenti portoghesi per limmigrazione. La situazione diventa un incubo quando i poliziotti capiscono che ad aspettarla allaeroporto un nerissimo uomo senegalese. Immigrazione illegale? Traffico di esseri umani? Tutto viene preso in considerazione tranne la normale aspirazione di una famiglia a ricongiungersi. Questo film illumina la punta di un iceberg. I respingimenti che ogni giorno la polizia opera alle frontiere, che le statistiche neanche prendono in considerazione. Certo, rispetto al conto tragico dei dispersi (eufemismo per morti) in mare, nel tentativo di forzare la fortezza Europa, i respingimenti immotivati sembrano poca cosa. Eppure colpiscono sono numerosissimi e colpiscono persone che sono perfettamente in regola con la legge. Il film enuncia con forza una zona dombra in cui non operano trasparenza e legalit. tratto da una storia vera. A wonderful performance by actress Maria de Medeiros, who in her role delivers a powerful plunge into the racist hypocrisy of contemporary Europe. He who knocks on the door of the European community is easily seen as a dangerous element, to be avoided in every way. The reasons why a foreigner tries to cross the border and asks to enter and live a normal life, do not seem to matter to anyone. Surely it is not a crime to try and find a better life. This film is based on a true story.

srgIo trfaut Nato in Brasile nel 1965, dopo la laurea in Filosofia alla Sorbona, inizia la sua carriera professionale a Lisbona come giornalista e assistente alla regia. Regista e documentarista, i suoi lavori sono stati proiettati in pi di 30 paesi e hanno ricevuto molti premi internazionali. Lisboetas stato lunico documentario portoghese per tre mesi consecutivi in cartellone. Viagem a Portugal il suo primo lungometraggio a soggetto. Ha diretto il Doclisboa Festival Internacional de Cinema ed stato presidente delllAssociazione Portoghese di Documentari. Srgio Trfaut was born in Brazil in 1965. After graduating with a degree in Philosophy from the Sorbonne, he started his professional career in Lisbon as a journalist and directors assistant. Director and documentarian, his works have been shown in more than thirty countries, and have received many international awards. Lisboetas was the only Portuguese documentary to be on the charts for three consecutive months. Journey to Portugal is his first fiction feature film. luNgomEtraggI 19

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2033

Italia, 2012, HD col., 8 regia: Silvia Bencivelli, Chiara Tarfano sceneggiatura: Silvia Bencivelli Montaggio e fotografia: Chiara Tarfano Interpreti: Silvia Bencivelli

Film su una giornalista scientifica free lance. Non una precaria, una free lance: in questo mondo senza prospettive di impiego fisso, sa di dover combattere da sola e di dover camminare sulle proprie gambe. Cos racconta gli aspetti belli del proprio mestiere ma non nasconde le incertezze del futuro. Nel 2012 il film 2033 ha vinto la prima edizione del concorso Short on Work della Fondazione Marco Biagi.
A film about a freelance scientific journalist. She is not precarious, she is freelance: in this world devoid of the possibility of steady work, she knows she must struggle alone and stand on her own two feet. In this way, she tells the beautiful aspects of her work, but does not hide the uncertainty of the future.

ChIara tarfaNo Videomaker, ha iniziato con piccoli reportage sociali per una televisione locale. Nel 2006 e 2007 ha vinto il primo premio del Festival Raccorti Toscani, con Contrasti di passaggio e Donne di carta. Nel 2011 ha vinto il terzo posto al Premio Giornalistico Nazionale Chiara Baldassarri, con il Corto della realt Insalata Russa e nello stesso anno arrivata in finale con il corto Nadiya al Premio lAnello Debole, Capodarco Film Festival. A filmmaker, Chiara Tarfano started out as a reporter for a local TV station. In 2006 and 2007, she won the first prize at the Festival Raccorti Toscani, with her films Contrasti di Passaggio and Donne di Carta. In 2011, she won third prize at the Premio Giornalistico Nazionale Chiara Baldassarri, with the her documentary short Insalata Russa and in the same year, she made the final round for the Premio lAnello Debole with her short Nadiya at the Capodarco Film Festival.

sIlvIa bENCIvEllI Laureata in medicina e con un Master in comunicazione della scienza, ha iniziato a lavorare come giornalista scientifica nel 2003. Dal 2005 al 2011 ha lavorato nella redazione di Radio3 Scienza, stata inviata di Cosmo e da novembre 2011 collabora con Rai3 per Presa Diretta, e con vari giornali e riviste, scuole e case editrici, ecc. Nel 2010 ha vinto il Premio speciale per la divulgazione scientifica e sociale sullHiv/Aids del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti. A medical graduate with a master in science communication, Bencivelli started working as a scientific journalist in 2003. From 2005 to 2011, she worked in the newsroom of Radio3 Scienza, was a correspondent for Cosmo. From November of 2011, she collaborated with Rai3 on the show Presa Diretta and with various newspapers and magazines. In 2010, she won the special Riccardo Tomassetti Journalistic Award for her scientific and social publications on HIV/AID.

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Adele Cambria, diario di una giornalista ribelle


Italia, 2012, 28 regia: Francesca Formisano, Gaia Capurso montaggio: Massimo Ferrari musica: Janis Joplin, Nino Rota, Gabriella Ferri, Patty Smith, Nada, Pink Floyd Produzione: RaiNews

Adele Cambria, figura centrale della cultura italiana, si racconta. Lo spunto Nove dimissioni e mezzo, il suo penultimo libro, autobiografico. Linfanzia e gli studi a Reggio Calabria, sua citt natale, la laurea in legge e larrivo a Roma, lapproccio al giornalismo nel 56, il sostegno al movimento femminista sin dagli albori, la vicinanza ai partiti della sinistra ed al Partito Radicale, lamicizia con Pier Paolo Pasolini ( stata anche attrice in alcuni suoi film), le numerose collaborazioni giornalistiche, lesperienza a Lotta Continua, il teatro, le opere narrative, la televisione e molto altro. La vivacit del racconto e lironia graffiante della protagonista ne fanno uninesauribile fonte di notizie, ma anche loccasione per scorci irriverenti e inaspettati dietro le quinte del mondo giornalistico e della politica italiana.
Adele Cambria, a central figure in Italian culture, tells her story from her childhood in Reggio Calabria, her place of birth, to her graduation from law school. She tells us about her arrival in Rome, her start in the field of journalism in 1956, her political commitment and perpetual support for the feminist movement, her extraordinary friendship with Pier Paolo Pasolini (she was even an actress in one of his films), her numerous journalistic collaborations, the theatre, her narrative works, the television, and much else.

fraNCEsCa formIsaNo Si laureata in Lettere, con una tesi in Storia e critica del cinema: Marco Ferreri: dalla visione catastrofica alla magia delle immagini. Ha lavorato nella produzione e organizzazione cinematografica e televisiva. Ha realizzato documentari e reportage per Rai News, La 7 e Rai Sat. Francesca Formisano got her degree in literature with a thesis on History and Critique of Cinema: Marco Ferreri: From the Catastrophic Vision to the Magic of Imagination. She worked in production and organization of films and television. She also made documentaries and reports for Rai News, Channel 7 and Rai Sat.

gaIa CaPurso Laureata in Lettere indirizzo Spettacolo, viene assunta nel 2003 da Cinecitt Entertainment e da allora ha realizzato molti lavori dedicati ai miti del cinema italiano tra cui, per Sky Cinema, una docu-fiction di 80 puntate, Cinecitt Days, alternando ricostruzioni e filmati dellIstituto Luce. Co-responsabile dei Sezione Documentari di Cinecitt. Gaia Capurso got her degree in literature, with a specialization in Cinema, Theatre and TV, she is hired in 2003 by Cinecitt Entertainment. Since then, she has created many works dedicated to the legends of Italian cinema for Sky Cinema, in an 80-episode docu-fiction called Cinecitt Days, alternating between reconstructions and filmed scenes of the Istituto Luce. She is coresponsible for the Cinecitts Section of Documentaries.

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Album

Spagna, 2012, DVD, col., 35 regia e sceneggiatura: Valeria Patan montaggio: Valeria Patan, Aaron Videla Fotografia: Aaron Videla musica: Miguel Lpez Coira Interpreti: Susanna Morante, Giacomo Morante, Enrique Irazoqui

Giacomo Morante, a quindici anni, ha interpretato lapostolo Giovanni ne Il Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Oggi vive a Madrid e decide di recarsi a Cadaqus per rivedere Enrique Irazoqui, il Cristo di Pasolini. Durante il viaggio racconta, per sua figlia e per noi, cos stata per lui quellesperienza e ci regala i suoi ricordi del set. Album un viaggio in macchina da Madrid a Cadaques, passando dallAragona in luoghi che evocano gli ambienti de Il Vangelo secondo Matteo. Le fotografe di scena di Angelo Novi sul set e soprattutto le immagini inedite, in super 8, girate da Giacomo Morante nel 1964, a Matera, rappresentano la spina dorsale e la guida per un racconto in soggettiva sollecitato dalle domande curiose della ragazza a suo padre che innescano memorie e rifessioni su quellintensa esperienza di recitazione e di relazione, in particolare con il Cristo. (Valeria Patan)
At 15 years old, Giacomo Morante played the apostle Giovanni in The Gospel According to St. Matthew by Pier Paolo Pasolini. Today he lives in Madrid, and in the film he decides to go to Cadaqus to visit Enrique Irazoqui, Pasolinis Christ. During his voyage he recounts, for his daughter and for us, what his experience was like, and gifts us with his memories from the set.

valErIa PataN Nata a Siracusa, nomade non solo nello spazio geografco, ha vissuto tra nord e sud dItalia, tra Europa e Sud America, attualmente in Spagna. Ha attraversato e prodotto diverse forme espressive. Born in Syracuse, Patan defines herself as nomadic not only in geographic space. She has lived in northern and southern Italy, Europe and South America, and specifically in Spain, but she also has experimented and produced different expressive forms.

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Alla ricerca della scarpa perduta


Italia 2012, 10 regia, ideazione e testi: Matilde Tortora montaggio: Orazio Garofalo

Composizione ironico- autobiografica ma anche poetico-cinematografica. Un film breve su piedi-monete, su quanto si potesse contare, nel senso pure etimologico del termine di fare la conta in moneta parlando, sui benefici apportati dallo utilizzo di piedi altrui. Per meglio dire, di piedi di bambine. A fine anni Cinquanta Quanti benefici i nostri piedi/con scarpe raffazzonate, in tal modo apparecchiati/avrebbero di certo allorfanatrofio apportati./Piedimonete, stanchi di pioggia/infine bocconi di qualche pane nero/di poco lanuginoso lardo. Protagoniste figlie, ma anche mamme e zie, e nonne restituite dallarchivio fotografico familiare dellautrice. Protagonisti i loro passi con lavvertenza, tante volte bene in vista, solo per posa. Una carrellata dagli anni Venti agli anni Sessanta del secolo scorso. Alla scoperta della scarpa perduta. Inquietante e nuovo, storico e lirico, questo breve film disvela fatti e memorie di un passato che tuttora in tante parti del mondo ancora dura con scarpe insufficienti/o troppo strette/o mute o colme di fiele. E la Fata Smemorina, si scopre, ahinoi! avere i geloni ai piedi. (Matilde Tortora)
An ironic and autobiographical short that acts at the same time as a poetic piece of cinematography.

matIlDE tortora Storica del cinema, nota per i suoi studi e le ricerche di cinema che ha condotto e pubblicato anche fuori dai confini nazionali. Insignita nel 2000 del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, stata pi volte chiamata a far parte di Giurie di Festival di Cinema Internazionali. Nel 2011 ha ideato e realizzato il film breve Il Sole con lalchrmes sui 150 anni dellUnit dItalia, Alla ricerca della scarpa perduta il suo secondo cortometraggio. A cinema historian known for her cinematic studies and research conducted and published even outside of her nations borders. Awarded the 2000 Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, she has repeatedly been called to be a part of the Jury of International Film Festivals. In 2011, she conceptualized and made her short film Il Sole con lAlchrmes on the 150 years of Italian unity, Alla ricerca della scarpa perduta is her second short film.

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Dance of Shadows
Germania, 2012, DVD col., 61 regia e sceneggiatura: Susanne Marschall, Rada Bieberstein, Kurt Schneider montaggio: Walter Freund Fotografia: Jens Huerkamp musica: Daniele Martella Produzione: Eikon Sdwest, Tbingen University.

Indagine approfondita ed affascinante su una figura di grande rilievo della storia del cinema. Lotte Reiniger una sperimentatrice a tutto tondo. Crea un linguaggio che coniuga la tradizione nordica, ma anche orientale, delle figure ritagliate con lEspressionismo e lArt Nouveau. Nel 1926 il primo lungometraggio danimazione mai realizzato, prima ancora di Walt Disney: Il principe Achmed.
This film is the result of extensive research and a fascination with a figure of great importance in the history of cinema. Lotte Reiniger, an all-around experimenter and creator of a language that combines Norse traditions with those of Eastern Europe, focuses on figures taken from Expressionism and Art Nouveau. In 1926, she created the first feature animated film: The Adventures of Prince Achmed.

raDa bIEbErstEIN Ha studiato Cinema, Storia dellArte e Comunicazione nelle Universit di Dresda e Mainz. Dottorato di ricerca (2007) a Mainz e Bologna sul tema della rappresentazione di genere nel cinema e televisione contemporanei italiani. Insegna allUniversit di Tubinga. Ha condotto anche progetti di ricerca allUniversit di Mosca e allAccademia nazionale darte di Sofia. Le sue monografie, contributi e conferenze internazionali sono stati pubblicati in tedesco, inglese e russo. Rada Bieberstein studied Film, Art History and Communications at the Universities of Dresden and Mainz. She got her PhD in 2007 at Mainz and Bologna on the theme of gender representation in contemporary Italian cinema and television. She currently teaches at the University of Tbingen and is also conducting a research project at the University of Moscow and the National Academy of Art in Sofia. Her monographs, her conferences and her international contributions have been published in German, English and Russian.

susaNNE marsChall Docente di Media Studies e direttrice del Media Competence Center allUniversit di Tubinga, si occupa di teoria e storia del cinema e della televisione, storia dellestetica, percezione visiva, trans culturalismo nel cinema e nuovi media, ecc. Critica cinematografica e studiosa, ha pubblicato varie monografie e scritto numerosi saggi, stata intervistata pi volte alla radio e in televisione. Susanne Marschall is Professor of Media Studies and director of the Center of Media Competence at the University of Tbingen. Her research topics include film and television theory and history, history of aesthetic, visual perception, transculturalism in the cinema and new media, etc. As a film critic and expert, she has published monographs and countless essays, TV and radio interviews.

Kurt sChNEIDEr Consigliere accademico e direttore del Media Competence Centre allUniversit di Tubinga, un professionista dei media, specializzato in produzione e montaggio dei formati TV e video. Collabora con radio pubbliche e dal 2002 responsabile di programmi e documentari per SWR TV, ARTE, 3sat e ARD. Dal 2003, tutor per il Festival TV del Festival del cinema francese alluniversit di Tubinga e dal 2008 anche Visiting lecturer alla Facolt di Storia e Filosofia. He is Academic Councillor and Managing Director of the Media Competence Centre at the University of Tbingen. He is a media practitioner specialized in production and editing of TV and video formats. He cooperates closely with public radio and since 2002 he is responsible for programmes and documentaries for SWR TV, ARTE, 3sat and ARD. He has been a trainer for the Festival TV of the French Film Festival at the University of Tbingen since 2003 and a visiting lecturer at the Faculty of Philosophy and History since 2008.

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Dietro le quinte di Viaggio segreto, un film di Roberto And


Italia, 2006, DV col., 24 regia, fotografia e montaggio: Matilde Gagliardo musica: Billie Holiday, Marco Betta, la Banda di Ragusa Interpreti: Roberto And, Alessio Boni, Claudia Gerini, Valeria Solarino, Emir Kusturica Produzione: MatiGa

Attraverso frammenti colti dietro le quinte e interviste, il filo della vicenda fa da guida alla scoperta della magia del set, dei ritmi della lavorazione - ripetitivi e ogni volta nuovi, fatti di lunghe attese e intense accelerazioni -, del modo di dar vita al film da parte del regista e degli altri componenti del cast e della troupe, ognuno col proprio ruolo ben definito.
A film about what takes place behind the scenes of a film, the steps in the filmmaking process, confessions and secrets, enthusiasm and the long wait of an entire cast and their director.

matIlDE gaglIarDo Nata a Palermo, vive e lavora a Firenze. Storica dellArte del Rinascimento, autrice indipendente di interviste, documentari, video. Matilde Gagliardo, born in Palermo, lives and works in Florence. She is a Renaissance Art historian, as well as an independent creator of interviews, documentaries and videos.

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Disinstallare un amore
Italia, 2011, 35 mm col., 15 regia e montaggio: Alessia Scarso sceneggiatura: Coralla Ciccolini Fotografia: Christian Burgos musica: Marco Cascone Interpreti: Alessandro Rugnone, Giuseppe Antignati, Cristina Odasso, Cosimo Cinieri Produzione Ar s.r.l.

Commedia surreale sulla fine di un amore ai tempi di internet, Disinstallare un amore racconta quanto oggi sia pi difficile guarire dal trauma di essere stati lasciati. Non basta, infatti, rinchiudere in un angolo della propria mente ricordi felici e infelici: la vita dellaltro va disinstallata dalla nostra quotidianit, dallo smartphone nel quale abbiamo archiviato infiniti sms, dal computer nel quale custodiamo email, immagini, video, dai social-network che continuano a proporci foto e amici in comune, rischiando di trasformarci in paranoici stalker cibernetici. Come combattere contro un sistema che disconosce il diritto alloblio?
Surreal comedy about the end of a love story in the Internet era, Uninstalling love tells us how difficult it can be nowadays, when a relationship ends, to heal from the trauma. In fact, putting all the memories in the back of our mind is not enough: the others life must be uninstalled from our daily life, from our Smart phone, where we have saved a never-ending list of messages, from our pc and its emails, pictures, videos, from the social networks, which keep showing us photos and friends in common and let us run the risk to turn us into paranoiac cyber stalkers. How is it possible to fight against a system that disowns the right to forget?

alEssIa sCarso Classe 1979, di Modica, si diplomata in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ha collaborato come montatrice e coordinatrice di postproduzione con diversi registi, giornalisti e produttori italiani, lavorando a corti, film, documentari e inchieste giornalistiche. Ha prodotto e diretto diversi spot per enti pubblici e privati. Alessia Scarso (1979) is from Modica in Sicily, and got her degree in Editing at the Italian National Film School in Rome. She has worked as editor and postproduction coordinator with several Italian directors, journalists and producers, making short films, feature films, documentaries and journalist inquiries. She has produced and directed commercials for public and private corporations.

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Donne in movimento. Il femminismo a Genova negli anni Settanta


Italia 2012, DVD b/n, 70 regia: Gianfranco Pangrazio sceneggiatura: Gianfranco Pangrazio, Francesca Dagnino, Paola De Ferrari, Anna Frisone ricerche storiche: Anna Frisone Fotografia: Federico Telari montaggio: Gianfranco Pangrazio, Federico Telari voce narrante: Mimma Pieri Produzione: Associazione per un Archivio dei movimenti.

Il video propone un percorso nel femminismo genovese promosso dallAssociazione per un Archivio dei movimenti di quella citt. Alcune delle protagoniste raccontano, in testimonianze individuali e di gruppo, idee, scoperte, conflitti, conquiste, discontinuit e legami con il passato e con il presente. Le parole delle attiviste dellepoca sono messe a confronto con alcune voci di donne delle generazioni successive. Lattrice Mimma Pieri trasforma in voce narrante le riflessioni della giovane studiosa Anna Frisone, le cui ricerche storiche sono la trama della sceneggiatura, rielaborata nel lavoro del collettivo di redazione con il regista Gianfranco Pangrazio, Francesca Dagnino e Paola De Ferrari in un confronto tra generi e generazioni. L Archivio dei movimenti, dalla sua nascita nel 2009, raccoglie e ordina documenti, foto, libri e fonti orali in un archivio consultabile che ha sede nella Biblioteca Berio di Genova.
This video examines the course of Genoese feminism with the help of the Associazione per un Archivio dei Movimenti (Association for an Archive of Movements) in Genoa. The protagonists recount their stories through individual and group stories, ideas, discoveries, conflicts, conquests, and discontinuities between the past and present. The words of the activists from that time are confronted by the voices of other women from successive generations.

gIaNfraNCo PaNgrazIo Laureato in Storia e Filosofia, dopo aver insegnato per due anni nelle scuole secondarie pubbliche e private, viene assunto allAnsaldo dove si occupa di selezione e formazione di quadri e dirigenti dazienda. Nel 1982 si trasferisce a New York, dove frequenta corsi video alla Downtown Community Television e alla School of Visual Art. Sempre a New York collabora con alcuni video-maker locali della cable tv Paper Tiger e partecipa alla realizzazione di un documentario su un day-hospital psichiatrico nel South Bronx. Al rientro in Italia inizia la sua attivit professionale di videomaker. Dal 2002 presidente dellassociazione Leonardi V-idea che opera nellambito dellarte contemporanea e della video-arte. Gianfranco Pangrazio graduated from History and Philosophy. After having taught at public and private high schools for two years, he was hired by Ansaldo,

where he was responsible for the hiring and training of managers and executive officers. In 1982, he moved to New York, where he took video courses at the Downtown Community Television Center, and at the School of Visual Art. There, he collaborated with many local filmmakers from the Cable TV station Paper Tiger, and participated in the making of a documentary on a psychiatric day-hospital in South Bronx. His return to Italy marked the start of his professional life as a filmmaker. Since 2002 he has been president of the Leonardi V-idea association, that works in the field of contemporary art and videoart.

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FP - Il fabbro di Pedogna
Italia, 2012, DV Cam col., 11 regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio: Michela Carmazzi Interpreti: Carlo Galgani Produzione: Casachiusa Produzioni e Reset Audiovisivi.

Carlo il fabbro di Pedogna. Lavora in un casolare sperduto della Toscana. Ha costruito tutti gli strumenti che usa per il suo lavoro e tutto l dentro funziona grazie allo scorrere dellacqua nel fiume: un vecchio mulino che nel tempo stato trasformato nel suo luogo di lavoro. Il fuoco e lacqua sono i due elementi che accompagnano Carlo da pi di 70 anni. in questo luogo sospeso nel tempo che Carlo ha passato tutta la sua vita: ed qui che continua a trascorrere i giorni e a mangiare sempre e solo il suo minestrone.
An ancient craft shaped by light and dark, fire and water. 70-year-old Carlo has spent his whole life working in a mill turned into a kiln, repeating the same motions in a magical ritual. Time is suspended.

mIChEla CarmazzI Nasce a Viareggio nel 1972. Diplomata nel 1996 in Montaggio Cinematografico, vince due borse di studio: una in Spagna (1998), dove lavora come assistente alla regia ed una in Irlanda (2001) dove si specializza in montaggio digitale. Frequenta un seminario di regia tenuto da Sivio Soldini e dal 2002 collabora con la Scuola di Cinema Intolerance, diretta dal regista Paolo Benvenuti. Nel 1999 realizza reportage video in Francia e Spagna. Michela Carmazzi was born in Viareggio in 1972. She graduated in 1996 with a degree in cinematographic editing, and won two scholarships: one in Spain (1998) where she worked as a directors assistant, and one in Ireland (2001) where she specialized in digital editing. She attended a seminar for film directing given by Sivio Soldini, and since 2002 she has collaborated with the Cinema School Intolerance, founded by director Paolo Benvenuti. In 1999, she created reportage video in France and Spain.

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Hijab

Italia, 2012, HD col., 13 regia, montaggio e fotografia: Maria Grazia Silvestri musica: Massimo Chiti Conti Interpreti: Bothaina, Menna, Galila, Shaymaa, Nadia Produzione: X-Kombat

Durante le ultime Olimpiadi le abbiamo viste partecipare determinate e vincere con i loro veli e i loro sorrisi. Sono le atlete dei paesi mussulmani. La regista, giornalista sportiva, le ha incontrate in luoghi e momenti ufficiali e non. Le federazioni internazionali di karate vietano luso del velo durante le competizioni sportive, cinque donne mussulmane spiegano il perch dellHijab. Religione e tradizioni, usi e costumi, cinque punti di vista diversi. Uno spaccato interessante dellattuale situazione delle atlete di religione islamica: conquiste e rinunce, vittorie e compromessi.
During the last Olympic games, we saw these women compete, determined to win titles while wearing both their veils and their smiles. These are the female athletes from Muslim countries. The director, a sports journalist, met the subjects of the film both in official moments and places, as well in more personal settings.

marIa grazIa sIlvEstrI Diplomata al Conservatorio Luigi Cherubini in Piano Forte, ha studiato lingue allIstituto Tecnico di Firenze Marco Polo per poi laurearsi in Giurisprudenza presso lateneo fiorentino nel 1994. Dal 1995 Inizia lattivit di reporter sportiva, instaurando collaborazioni mondiali con le maggiori TV nazionali (RAI sport, Italia 1) ed internazionali (Sky). Dal 2010 collabora con mensili cartacei e redazioni web. Nel 2011 inizia lattivit documentaristica. Maria Grazia Silvestri was awarded her musical degree in piano from the Luigi Cherubini Conservatory, studied language at the Marco Polo Technical Institute of Florence, and then got her law degree from the University of Florence in 1994. In 1995, she started a career as a sports reporter, establishing global partnerships with major national TV stations (RAI Sport, Italia 1) and international (Sky). From 2010 she collaborates with monthly print and web news publications. In 2011, she started her work in documentary.

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Johanna Knauf direttrice dorchestra: music to the people!


Italia/Germania, 2012, Full HD miniDV col., 70 regia, fotografia e montaggio: Silvia Lelli Interpreti: Johanna Knauf, coro e orchestra Desiderio da Settignano musica: G. Verdi, A. Honegger, L. van Beethoven, J.S. Bach, W.A. Mozart Produzione: Antropologiche.

Domanda: Come si colloca una donna nella storia della direzione dorchestra, che una storia tipicamente maschile? Risposta: Innanzi tutto deve essere una donna speciale, altrimenti non ci sarebbe collocata affatto Cosa succede quando una donna a fondare e dirigere unorchestra classica? Ecco lattivit e il metodo di Johanna Knauf che fa eseguire grandi opere, nei luoghi pi importanti della citt di Firenze, a un coro e unorchestra in cui centinaia di dilettanti e professionisti lavorano assieme, tra concerti e socialit. Operazione ideata da una donna, che rivoluziona la prassi competitiva e tecnicista dei Conservatori, per ritrovare la musica dentro ognuno di noi e restituirla a pi gente possibile, non solo nel ruolo di ascoltatori ma di esecutori e interpreti attivi. Il mistero di Johanna dicono i professionisti: come si fa a far cantare musiche cos difficili a chi non ha mai cantato, non sa leggere la musica, non lha mai studiata, ottenendo risultati come quelli che vedete? Johanna lo mostra, seguita da unantropologa curiosa, uscita dal suo stesso coro, tra prove e indicazioni, problemi e soluzioni, arte e organizzazione, razionalit e passione.
Question: How do we rank a woman in the history of orchestral direction, which from the beginning has been predominantly male? Answer: She must be a very special woman, or she would not be ranked at all. Johanna Knauf, and her method of making professionals and amateurs sing together, is unquestionably special. This anthropological film infiltrates the chorus.

sIlvIa lEllI Riceve la qualifica professionale di Tecnico Cinematografico della Regione Toscana, presso lIstituto di Scienze Cinematografiche di Firenze. Ricercatrice e docente di Antropologia allUniversit di Firenze, usa la telecamera nel lavoro di campo. Gira con metodologia etnografica, attenta al rapporto con i soggetti dei quali cerca la partecipazione attiva. Studia luso del documentario nella ricerca, nella didattica e in una divulgazione socioculturale che rispetti sia loggettivit dei fatti, sia i punti di vista individuali e soggettivi. Raccoglie un archivio di documentazioni visive in molti contesti e parti del mondo. Organizzatrice della nuova leva delle documentariste toscane, collabora con Festival Cinema&Donne, Festival dei Popoli, Festival del Corto e MediaMix. Silvia Lelli received her professional qualification in Cinema Technician of the region Tuscany, at the Institute of Cinematographic

Sciences in Florence. A researcher and professor of anthropology at the University of Florence, she uses the videocamera in her fieldwork; she shoots with an ethnographic methodology, attentive to the relationship to subjects with whom she desires an active participation. She studies the use of documentary in research, teaching and sociocultural dissemination that respects the objectivity of facts as well as individual and subjective points of view. She has collected an archive of visual documentation in many contexts and parts of the world. As organizer of the new generation of Tuscan documentarians, she collaborates with the Festival Cinema&Donne, the Festival dei Popoli, the Festival del Corto and MediaMix.

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Kito

Italia, 2012, HD col., 13 regia e montaggio: Maria Grazia Silvestri Fotografia: Mirko Caricato musica: Massimo Chiti Conti Interpreti: Kito, Asali, Lara, Ugo Produzione: X-Kombat

Dedicato alladozione internazionale. Raccontata direttamente da Kito, bambino Chokora (spazzatura), che alla sola et di tre anni venne abbandonato dal padre biologico insieme alla sorellina di due anni non deambulante, su un autobus diretto a Nairobi. Trovato dalla polizia e portato allorfanotrofio Childrens Home, vive liter delladozione internazionale: avvocati, tribunali, due genitori bianchi e tutto quello che ne consegue....
This film recounts the process of international adoption from the experiences of its protagonists. At three years old, Kito was abandoned by his father with her 2-year-old sister on a bus headed towards Nairobi. They live a life on the streets, then as orphans in the Childrens Home and finally, they are given a new life with new parents.

marIa grazIa sIlvEstrI Diplomata al Conservatorio Luigi Cherubini in Piano Forte, ha studiato lingue allIstituto Tecnico di Firenze Marco Polo per poi laurearsi in Giurisprudenza presso lateneo fiorentino nel 1994. Dal 1995 Inizia lattivit di reporter sportiva, instaurando collaborazioni mondiali con le maggiori TV nazionali (RAI sport, Italia 1) ed internazionali (Sky). Dal 2010 collabora con mensili cartacei e redazioni web. Nel 2011 inizia lattivit documentaristica. Maria Grazia Silvestri was awarded her musical degree in piano from the Luigi Cherubini Conservatory, studied language at the Marco Polo Technical Institute of Florence, and then got her law degree from the University of Florence in 1994. In 1995, she started a career as a sports reporter, establishing global partnerships with major national TV stations (RAI Sport, Italia 1) and international (Sky). From 2010 she collaborates with monthly print and web news publications. In 2011, she started her work in documentary.

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La Tarea

Colombia, 2011, HD col., 15 regia e sceneggiatura: Biviana Marquez montaggio: Biviana Marquez, Andrs Ruiz, Rodrigo Lara & John Casas Fotografia: Mauricio Vidal musica: Alejandro Ramrez Rojas Interpreti: Victor Manuel Rivera, Juan Andrs Zapata, Pedro Isaza, Celmira Cardona.

Sergio un bambino di campagna al quale viene chiesto di scrivere cosa sogna di divenire da grande. un compito a casa e il piccolo lo prende molto sul serio. Il fratello pi grande gli dice che i sogni non si realizzano mai. Ma il compito da svolgere diviene, un p per volta, unavventura magica e fantastica.
Sergio is a country boy. One day, the schools homework is about writing what he dreams to be when he grows up. He is disappointed by his older brother who says dreams do not come true. It started as a simple homework and becomes an adventure plenty of magic and fantasy.

bIvIaNa mrquEz sNChEz Nata a Medellin, Colombia, nel 1978, si diplomata in Produzione Televisiva e Comunicazione Audiovisiva. Cofondatrice del Festival de Cine y Video di Santa Fe de Antioquia. Coordinatrice di CINEFILIA - Casa del Cinema nel 2000, insegna alla Escuela Nacional de Cine de Colombia. Born in Colombia in 1978, Biviana Snchez got her degree in Television Production and Audiovisual Communication. She is the co-founder of the Santa Fe in Antioquia Festival of Cinema and Video, coordinator of CINEFILIA Cinema House founded in 2000, and teacher at the National Colombian School of Film.

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Le stanze delle donne


Italia, 2010, DVD col., 27 regia: Silvia Savorelli Montaggio e fotografia: Vincenzo Mancuso musica: Stafano Bernardi Produzione: Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige, Centro Documentazione ed informazione della Donna Frauzentrum Bolzano.

Heidi si definisce creatrice di borse con materiali di riciclo, Elisabeth illustratrice di libri per linfanzia, Antonella consulente creativa e Martina costumista, attrezzista e regista teatrale. Sono le nuove lavoratrici, autonome, flessibili. Vivono a Bolzano e si sono costruite il laboratorio, ufficio e studio allinterno della loro abitazione domestica. Decidono i tempi e i modi del loro lavoro. Conciliano lavoro e famiglia? hanno trovato unalternativa alla mancanza di opportunit esterne? In questo documentario si analizzano vantaggi e svantaggi di questa realt. Film realizzato nellambito del progetto di ricerca Lavorare per s: indagine sul fabbisogno formativo delle nuove lavoratrici autonome finanziata dal FSE e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
In recent times, some women have decided to work from home in order to have greater control over their own time and method of working. Others have searched for an alternative because of the lack of external opportunities. This documentary analyzes the advantages and disadvantages of this reality.

sIlvIa savorEllI Documentarista e docente in corsi e seminari universitari, ha pubblicato saggi e articoli sul cinema documentario. garante della Fondazione Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico, con la quale collabora ed tra i fondatori di Home Movies, Archivio Nazionale del cinema di famiglia. Silvia Savorelli is a documentarian and a university professor. She has published essays and articles on documentary cinema. She is the guarantor of the Foundation of the Audiovisual Archive for Labor and Democratic movements, where she collaborates with Home Movies, National Archives of Family Cinema, a foundation that she helped to co-found.

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Re-cordis
Italia 2011, DVD col., 42 regia e ideazione: Paola Antonini, Annalisa Moniga e Federica Vairani musica: Ettore Giuradei racconti di: Luisa Impastato, Anna Puglisi e Felicia Vitale Impastato voce narrante: Chiara Scandurra Performance artistica: Tea Dragano

Ritratto a pi voci di Felicia Impastato, la mamma di Peppino Impastato, conduttore di Radio Out, ucciso dalla mafia nel 1978. Le donne che hanno conosciuto mamma Felicia ne descrivono la personalit e limpegno, ma soprattutto la capacit di mantener viva la lotta per la libert di parola, contro poteri forti ed occulti, iniziata da un gruppo di ragazzi ed ancora oggi pi che mai necessaria. Ricordare (da Re-cordis, riportare al cuore) significa richiamare alla mente e al cuore avvenimenti del passato e ripercorrere le emozioni che il tempo ha depositato. Ma ci che non si vissuto non si pu ricordare. Occorre dunque creare un vissuto in chi non cera, produrre emozioni e, attravetrso lo spiraglio che queste emozioni aprono, accompagnare i fatti, gli avvenimenti, le notizie. (le autrici di Re-cordis)
Many voices provide a portrait of Felicia Impastato whose son Peppino Impastato was director of Radio Out and was killed by the mafia in 1978. The women who knew Felicia describe her personality and her work, but above all her capacity to keep the struggle for freedom of speech alive against strong powers, a struggle that is more important now than ever.

Paola aNtoNINI Si laurea in Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo allUniversit di Milano. Partecipa a progetti dellUnione Europea. Vive a Firenze dove lavora e studia Educazione Sociale. Usa il video come importante strumento di comunicazione. Lavora il feltro, tesse e costruisce burattini con diversi materiali. Ha realizzato spettacoli di teatro delle ombre. Paola Antonini got her degree in Communication Science and Entertainment at the University of Milan. She currently lives in Florence, where she works and studies social education. She has participated in many European Union projects, and she uses video as an important instrument of communication. She works with felt, fabric and other various materials to construct marionettes. She has also created shadow plays. aNNalIsa moNIga Laureata in architettura a Milano libera professionista. Ha studiato scenografia al Politecnico di Milano

e firmato la scenografia dellallestimento teatrale Le stanze di Adriano. Annalisa Moniga got her degree in architecture in Milan. She studied scenography at the Polytechnic Institute of Milan and created the scenography for the theatrical scene of Le stanze di Adriano. fEDErICa vaIraNI Dal 2002 lavora in studi di postproduzione audio per spot, film, documentari, sonorizzazione, mix e doppiaggo. Grafica e animatrice digitale. Ha frequentato lUniversit dellImmagine, scuola di formazione della Fondazione Industria di Fabrizio Ferri di Milano cui deve la sua formazione di fotografa. Since 2002, Federica Vairani has worked in audio post-production for commercials, films, documentaries, as well as in sound, sound-mixing and dubbing. She is also a graphic artist and animator. She attended the University of Images, the training school at the Fabrizio Ferri Industrial Foundation of Milan to which she owes her formation as a photographer.

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loIs WEbEr
di Cristina Jandelli Lois Weber, nata in Pennsylvania da una famiglia di umili origini nel 1879 (o nel 1881, a seconda delle fonti), allinizio del nuovo secolo entra nella nascente industria cinematografica dove esordisce come attrice prima di cimentarsi insieme al marito, Phillips Smalley, anche lui attore, nella stesura di numerose sceneggiature. Inizia a dirigere film a partire dal 1911 e tre anni pi tardi la prima regista americana a realizzare un lungometraggio, un adattamento da Il mercante di Venezia di Shakespeare. Nel 1916 viene menzionata come il regista pi pagato di Hollywood, grazie al contratto sottoscritto dal maggiore studio dellepoca, la Universal. Un suo profilo, pubblicato allindomani delluscita del film Shoes, ne rimarcava la capacit di illuminare in maniera dignitosa e drammatica alcune delle complesse questioni che stimolano le persone intelligenti di tutto il mondo. Femminista e suffragista, in un breve lasso di tempo la cineasta aveva ottenuto un enorme rispetto e un sostanziale controllo creativo sul suo lavoro: cos poteva ideare e dirigere una serie di film ambiziosi di stringente attualit dove affrontava temi sociali profondamente controversi fra cui la tossicodipendenza, la pena capitale, lintolleranza religiosa e la contraccezione. Per un certo periodo Lois Weber ha rappresentato lavanguardia del cinema progressista negli Stati Uniti. Coerentemente con queste premesse, Shoes tratta una delle pi dibattute questioni sociali dellepoca, il fenomeno dellaccesso da parte di giovani donne single al lavoro retribuito. Il film incentrato su Eva Meyer (Mary MacLaren), commessa a cinque dollari a settimana che con il suo magro stipendio deve sostenere madre, padre e tre sorelle pi giovani: il genitore non in grado di trovare un lavoro per mantenere la famiglia e il film suggerisce che non sia disposto a farlo. Eva sta in piedi tutto il giorno, consuma presto le vecchie scarpe ma non pu comprarne di nuove, il freddo e la pioggia le rovinano i piedi. Una sera accetta linvito di un ammiratore che le d appuntamento al Blue Goose. Il giorno dopo Eva arriva a casa con un paio di stivali nuovi ma tardi per piangere scoprendo che il padre ha finalmente trovato un impiego. Questa storia di un giovane corpo femminile e dei suoi desideri, nonch delle passioni suscitate dalleconomia dei consumi, viene raccontata con tono asciutto attraverso lo schema di un morality play che si presenta per singolarmente privo di tesi, nonostante lesplicito avallo del National Council of Public Morals. A meno che il monito non vada cercato nellinvito, implicitamente indirizzato al pubblico borghese cui il film era rivolto, a innalzare gli stipendi dei salariati per preservarne le virt. CrIstINa JaNDEllI Insegna Storia del cinema per il corso di laurea DAMS dellUniversit degli Studi di Firenze. Indaga il contributo di attori e attrici, stili di recitazione, fenomeni divistici e studia le relazioni fra storia del cinema e storia di genere. Ha pubblicato monografie sulla storia del divismo, sulle dive del muto italiano, su Cesare Zavattini e sui ruoli nel teatro di prosa otto-novecentesco. Nel 2011 ha curato un numero monografico della rivista Bianco e Nero sulle pioniere del cinema italiano. Nel 2013 uscir un nuovo libro sulla recitazione nel film contemporaneo. Cristina Jandelli teaches Cinema History at DAMS at the University of Florence. She investigates the contributions of actors and actresses, styles of acting, the phenomenon of stardom, and she studies the relationships between film history and history in general. She has published monographs on the history of celebrity behavior, the stars of Italian silent films, and on Cesare Zavattini and his role in the theater of prose in the 19th and 20th centuries. In 2011 she curated a number of monographs for the magazine Bianco e Nero on the pioneers of Italian cinema. In 2013 she will release a new 37 mEDIomEtraggI E CortomEtraggI book on acting in contemporary film.

Shoes

USA, 1916, 35 mm b/n, 57 regia e sceneggiatura: Lois Weber soggetto: Jane Addams, Stella Wynne Herron Fotografia: King D. Gray, Stephen S. Norton, Allen G. Siegler Interpreti: Mary MacLaren, Harry Griffith, Mattie Witting, Jessie Arnold, William V. Mong Produzione: Universal Film Manufacturing Company.

Omaggio a Lois Weber con un formidabile restauro di un suo film dato, a lungo, per perso. La pi importante pioniera del cinema americano affronta i temi a lei cari della denuncia sociale e della testimonianza progressista. Autrice e produttrice dei pi grandi successi dellepoca era fermamente convinta dellutilit morale dello strumento cinema e arditamente lo adoperava. Qui mette in scena una storia scritta dal Premio Nobel per la Pace Jane Addams, il dramma di una giovane commessa sottopagata che si prostituisce per avere un paio di scarpe nuove.
An homage to Lois Weber with an impressive restoration of her film that was thought to be lost. The most important pioneer of American cinema confronts themes of social denunciation through a progressive testimonial. Author and producer of some of the greatest successes of her era, Weber was convinced of cinema as a moral instrument, and used it boldly. In this film, she tells a story written by Jane Addams, winner of the Nobel Peace Prize, the tale of a young underpaid worker who prostitutes herself to get a new pair of shoes.

Solo s que no s nada


Spagna, 2011, HD col., 14 regia e sceneggiatura: Olatz Arroyo montaggio: Oscar Seoane Fotografia: Charly Planell musica: Reckless Drivers Interpreti: Luisa Ezquerra, Inma Isla, Mario Rodriguez.

La filosofia entra nella vita di una mamma spagnola che si chiama, guarda caso, Sofia, attraverso il libro di scuola di suo figlio. Questo incontro le cambia la vita.
Philosophy enters the life of a Spanish mother named Sofia through the schoolbook of her son. This encounter changes her life.

olatz arroyo Si laurea nel 1999 in Lettere e Filosofia alluniversit di Madrid, citt dove nata e vive. Poi si specializza, presso la Scuola di Arte e Spettacolo, sempre a Madrid in sceneggiatura cinetelevisiva. Come sceneggiatrice lavora a numerose serie televisive spagnole di successo ed in vari film. Scrive e dirige i suoi cortometraggi. Arroyo graduated in 1999 with a degree in Literature and Philosophy from the University of Madrid, the city where she was born and currently lives. Then she got her specialization in cinema and television screenwriting at the School of Art and Entertainment, also in Madrid. As a screenwriter, she has worked on many successful Spanish television series, and on various films. She writes and directs her own short films.

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Trevi

Italia, 2009, DVD col., 22 regia e immagini: Monica Gazzo montaggio: Laura Kraning

Girato da una finestra sovrastante la Fontana di Trevi, a Roma, questo documentario sperimentale indipendente ritrae la particolare icona del desiderio cinematografico in un normale giorno di primavera. Rivela, per, uno sguardo diverso da quello frettoloso turistico, legato invece ai minuziosi dettagli della vita e del lavoro quotidiani. Qui la famosa fontana diventa un personaggio drammatico inserito in una scenografia voluta nei secoli da papi potenti e grandi architetti, compresi Leon Battista Alberti e Bernini, responsabili di alcune sue parti.
Filmed from a window overlooking the Trevi Fountain in Rome, Gazzos independent experimental documentary takes a look at this particular icon of cinematic desire on a normal spring day, revealing a different view than that of the hurried tourist, focusing instead on the miniscule details of life and of daily work. Here, the famous fountain becomes a dramatic character, inserted into a scenography that has been centuries in the making, designed by powerful popes and major architects, like Leon Battisti Alberti and Bernini, responsible for some of its parts.

moNICa b. gazzo Si diplomata presso il San Francisco Art Institute, Stati Uniti, con un master in cinema darte (MFA). E nata in Argentina da genitori fiorentini. Ha presentato il suo lavoro, in Europa e negli Usa, sino dal 1976. artista e filmmaker. Alla fine degli anni 70 stata presidente della prima associazione culturale che ha promosso la rassegna di cinema e donne di Firenze: il collettivo Sheherazade. Ha creato circa quindici cortometraggi, presentati al Directors Guild of America. Monica Gazzo was born in Argentina to Florentine parents. She graduated from the San Francisco Art Institute in the United States with a Master in Art Cinema (MFA) and has developed her works in both Europe and the United States since 1976 as an artist and filmmaker. At the end of the 70s, she became president of the first cultural association to promote

cinema and women in Florence: the collective Sheherazade. She has created 15 short films, all presented to the Directors Guild of America.

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Una Flor en Recepcin


Spagna, 2011, 35 mm col., 19 regia e sceneggiatura: Marta Parreo montaggio: Jos M. Martinez Fotografia: Pedro F. Fernandez musica: Javier Pinol Interpreti: Alberto Amarilla, Belen Lopez, Aduardo Velasco, Guillermo Vallverdu, Raquel Perez.

Un incontro casuale che potrebbe trasformarsi in una storia damore o almeno in unavventura. Ma non cos. Sogno e realt, erotismo e fantasia si confondono, come sempre accade.
A casual encounter has the potential to turn into a love story or an adventure. The lines between dreams and reality, eroticism and fantasy, blur together as they always do.

marta ParrEo Laureata in giurisprudenza e con un Master in giornalismo, inizia a studiare sceneggiatura nel 2009 a Madrid. Il suo corto Las piedras no aburren, vince il primo premio nel Festival Amanece, que no es corto. Partecipa e vince in vari concorsi nazionali e internazionali. Nel 2010, il suo corto Una flor en receptin selezionato come film finalista al V Incontro professionale di Produzione e Sceneggiatura di cortometraggi di Madrid. Attualmente sta lavorando sul suo primo lungometraggio El silencio de Irene. Marta Parreo graduated from Law, obtained a Master in Journalism, she began studying TV and cinema screenwriting in 2009. Her short-film Stones are not boring won the first shortfilm national contest Amanece, que no es corto, was selected and awarded in various national and international competitions. In 2010, her short film A Flower

in Reception was selected as a film finalist at the 5th Professional Meeting for Production and Screenwriting of Short Films in Madrid. She is currently working on a feature film entitled Irenes Silence.

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Volando en las alas del Tiempo Cap. I, El hoy el ayer


, 35

Cap.III, Nostalgias, 63 Cap. IV, Volando en las alas del Tiempo, 38


Argentina, 2011-2012, col. regia, sceneggiatura e voce: Teresa Mular montaggio: Alejandro Lopez/ Leah Goudsmit Fotografia: Fernando Lockett

Un ritratto di Buenos Aires realizzato, con trattenuta passione e profonda conoscenza, da qualcuno che ha vissuto in questa straordinaria citt ed ora vive altrove, ma non ne dimentica la ricchezza e le emozioni. Tutto nato a casa di due miei amici fiorentini nel novembre 2009. Una sera mi hanno detto che avrebbero voluto visitare Buenos Aires ma il viaggio era, per loro, troppo lungo e costoso, forse non lo avrebbero mai fatto. Mi sembrava che la cosa pi facile fosse mandare loro un buon DVD della mia amata citt, che potesse dare almeno unidea della sua bellezza e complessit. Per quando, nel 2010 sono andata in Argentina non ho trovato nulla che corrispondesse ai miei desideri. A quel punto, ho deciso che avrei potuto girare qualcosa io stessa per gli amici. Allora, per, occorreva fare un racconto personale della citt con i luoghi, gli artisti e le altre persone che per me si legavano a quei luoghi. Cos il mio lavoro, che in origine doveva essere un progetto breve, ha finito per diventare incredibilmente lungo. Ma lho fatto con tutto il mio amore e molta passione, pensando sempre alla casa dei miei amici. La parte pi affascinante del lavoro stata l incontro con gli artisti e le persone che lavorano nelle scuole e musei. Ma anche percorrere la citt stato un viaggio emotivo di grande intensit: era come se i ricordi, congelati nel tempo si sciogliessero e mi venissero incontro ad ogni passo. (Teresa Mular)
A portrait of Buenos Aires carried out with stifled passion and a profound consciousness by someone who has lived in this extraordinary city, and who today lives elsewhere, but never forgets the richness and the emotion.

tErEsa mular nata a Buenos Aires, Argentina, dove cresciuta e ha completato i suoi studi laureandosi in medicina. Ha anche studiato pianoforte e canto al Conservatorio Nazionale di Musica di Buenos Aires. Ha intrapreso, poi, una brillante carriera negli Stati Uniti come dottore in Ostetricia e Ginecologia, completata da un insegnamento presso la New York State University dove ha insegnato per 35 anni. Fotografa versatile e creativa, non ha mai perso i contatti con la famiglia in Argentina e con lamata citt di Buenos Aires alla quale dedica i suoi tre film. Teresa Mular was born in Buenos Aires, Argentina, where she grew up, studied, and graduated with a degree in medicine. She also studied piano and voice at the National Conservatory of Music in Buenos Aires. She then began a brilliant career in the United States as an OBGYN, and a teaching career at Stony Brook

University Medical Center, where she has continued to teach for 35 years. A versatile and creative photographer, she never lost contact with her family in Argentina, or with her love for her city of Buenos Aires, to which she has dedicated her three films.

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Zu dir?

Germania, 2012, HD col., 29 regia e sceneggiatura: Sylvia Borges montaggio: Moritz Poth Fotografia: Claire Jahn musica: Sebastian Hassler, Holger Dix Interpreti: Katrin Buehring, Bjoern von der Wellen, Jonas Baeck, Jean Paul Baeck, Babette Winter, Hardy Schwetter Produzione: Academy of Media Arts Cologne

Sar il caso passare la notte a casa di uno sconosciuto? Due ragazzi tedeschi, che si sono incontrati in discoteca, risolvono la questione in un mondo insolito, che porter alla reciproca conoscenza ma scatener anche imprevedibili conseguenze.
What would it be like to spend the night with a stranger? Two young people, who meet in a club, answer this question in an unusual way that brings mutual understanding but also triggers unpredictable consequences.

sylvIa borgEs nata in Germania, inizia a lavorare giovanissima come regista di spettacoli per bambini e come aiuto regista di spettacoli e opere in diversi teatri tedeschi. Nel 2005-2006 fa un viaggio di nove mesi con la telecamera attraverso lEuropa. Dal 2007 studia cinema allAcademy of Media Arts a Colonia. Continua a lavorare come regista per pubblicit e organizza laboratori di cinema per ragazzi. Sylvia Borges, born in Germany, she works as a director for youth plays and assistant director for plays and opera at several German theaters. In 2005-2006 she goes for a walking-tour with a camera through Europe over nine months. Since 2007 she is a film student at the Academy of media arts in Cologne and besides the studies she works as director for commercials, caster and organizer of film workshops for children.

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Carta bIaNCa a CECIlIa maNgINI

Cecilia Mangini
Cecilia Mangini nasce nel 1927 a Mola di Bari e nel 1933 si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove trascorre la sua giovent. qui che inizia la sua passione per il cinema, dove diventa promotrice del circolo Primi Piani, in seguito attiva organizzatrice nella F.I.C.C. (Federazione Italiana dei Circoli Cinematografici), poi nellU.I.C. (Unione Italiana Cineclub). Invitata dal critico Callisto Cosulich, si trasferisce nel 1952 a Roma dove collabora con Cinema Nuovo e dirige il Circolo Romano del Cinema. Il suo primo documentario, Ignoti alla citt, realizzato nel 1958 e ambientato fra i ragazzi di vita di Roma viene censurato per istigazione a delinquere e vietato ai minori, nonostante il notevole successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno si sposa con Lino Del Fra, incontrato negli ambienti della F.I.C.C., e lo accompagna in Lucania per girare il cortometraggio antropologico La passione del grano (1960). La volont di esplorare e raccontare i meccanismi sociali nascosti stato sempre il principio ispiratore dei suoi lavori, durante tutta la sua lunga carriera iniziata alla fine degli anni Cinquanta. Il cinema e la fotografia sono i mezzi che sceglie per esprimere il suo impegno politico e sociale, convinta della loro capacit a contribuire alla crescita della coscienza collettiva e al progresso della societ civile. proprio questo desiderio e questo bisogno di far emergere un paese nascosto, di mostrare quellItalia ai margini della storia e della visione ufficiale, che si trova il punto dincontro con Pier Paolo Pasolini e lorigine della loro collaborazione. Insieme infatti realizzano unaltra indagine sulla periferia della citt, La canta delle marane (1960), tratta dal romanzo Ragazzi di vita, e il documentario sul mondo contadino Stendal (1960), con testo fuori campo curato dallo stesso Pasolini e ispirato al famoso testo di Ernesto De Martino, Morte e pianto rituale. Come altri registi, Cecilia Mangini collabor direttamente con Ernesto De Martino, per realizzare documentari che volevano raccontare aspetti inediti dellItalia, prendendo come oggetto le regioni del Sud, che proprio allora stavano attraversando un periodo di grande trasformazione economico-sociale, sintomatiche della precariet esistenziale delle fasce pi deboli della societ. Influenzati dalle ricerche dellantropologo, Stendal e molti altri documentari del periodo tra cui Linceppata e La passione del grano, di Lino Del Fra, i documentari di Luigi Di Gianni e il famoso La taranta di Gianfranco Mingozzi inaugurano il cinema etnografico italiano del Dopoguerra. Successivamente, la regista si dedica a tematiche legate alla fabbrica, alla condizione femminile e giovanile per mettere in luce i drammi sociali celati dietro il boom economico e dimenticati dalle ottimistiche visioni che celebravano lo sviluppo del capitalismo nostrano. Nel 1965 ad esempio, il suo Essere

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Carta bIaNCa a CECIlIa maNgINI

La scelta
donne mostra le condizioni di lavoratrici che tentano il salto di qualit nella fabbrica; in Brindisi 66 filma invece le conseguenze della costruzione del grande impianto Monteshell e la formazione di una classe operaia (1966), mentre segue il giovane Tommaso che girovagando in motorino nella stessa citt sogna di entrare a lavorare nel petrolchimico. I figli degli emigrati meridionali, che tentano di fuggire la povert e la marginalit nelle citt del Centro Nord inseguendo il mito della boxe, sono invece i protagonisti di Domani vincer del 1969. Per Comizi damore 80, di Lino Del Fra, Cecilia Mangini raccoglie le testimonianze degli operai dellItalsider di Taranto e le donne del Salento, alle prese con la legge sullaborto, rivelando cos i cambiamenti di mentalit su tematiche come lamore e la sessualit. In campo storico-politico, un altro ambito caro alla regista, Cecilia Mangini ha realizzato, in collaborazione con Del Fra e Lino Miccich, il celebre Allarmi siam fascisti! (1962). Basato su materiale darchivio, questa pellicola esplora la tematica del fascismo e dei suoi legami con il capitalismo agrario e industriale, dalle origini allinizio del Novecento fino ai fatti di Genova nel 1960, e attraverso le sue varie declinazioni europee. In questo ambito troviamo anche il lungometraggio Stalin (1963), film scomodo e in seguito rifiutato persino dai suoi stessi autori, la sceneggiatura de La villeggiatura (1972) di Marco Leto, e infine Antonio Gramsci. I giorni del carcere (1977), di Lino Del Fra. Nel 2012 ritroviamo la regista di nuovo al lavoro al fianco delle persone mobilitate a Taranto contro linquinamento dellimpianto Ilva. La sua storia raccontata dal documentario Non cera nessuna signora a quel tavolo, di Davide Barletti e Lorenzo Conte, del 2010. Tutta lopera di Cecilia Mangini attraversata dalla sua passione civile, dal suo impegno politico e sociale che le hanno permesso di svolgere un ruolo attivo nella vita culturale italiana, di essere una testimone privilegiata delle grandi trasformazioni politiche e culturali del paese e una delle rappresentanti pi interessanti del cinema documentario italiano della seconda met del Novecento.
Cecilia Mangini was the first professional Italian documentarian. She experienced the adventurous life of a photojournalist, and documented, along with the best youth post-war cinematography, the Italy that resurged from the rubble of Fascism and conflict. She and her life partner Lino del Fra fought against political censorship and bigotry. Determined and relentless, she continues to fight.

Italia, 1967, 35 mm b/n, 14 regia: Cecilia Mangini montaggio: Maria Rosada Fotografia: Alberto Grifi musica: Sandro Brugnolini Interpreti: Thomas Wildgruber, Jean Rougeul, Piero Anchisi e Park Sun Jae, Park Young Ghil, Park Chun Ung della Federazione Italiana di Taekwon-do Produzione: Nuovi Schermi

Cecilia Mangini affronta in questo breve film che non ha avuto circolazione il tema difficile delleutanasia. Per porre sul tavolo tutti gli elementi del problema costruisce una breve storia di tipo narrativo con al centro un figlio che si confronta con la fase terminale della malattia di suo padre.
In this unreleased short film, Cecilia Mangini confronts the difficult subject of euthanasia. To explore all the elements of this issue, she has constructed a short narrative story that places at the center a man confronting the terminal phase of his fathers illness.

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La torta in cielo
Italia, 1970, 35 mm col., 102 regia: Lino Del Fra soggetto: Gianni Rodari sceneggiatura: Lino Del Fra, Cecilia Mangini montaggio: Roberto Perpignani, Teresa Negozio Fotografia: Eliseo Caponera, Armando Barcaroli musica: Egisto Macchi Interpreti: Paolo Villaggio, Umberto DOrsi, Didi Perego, Daniela Minniti, Silvio Bagolini, Toto Mignone, Franco Fabrizi Produzione: Istituto Luce

Questa una favola gioiosamente antiautoritaria e pacifista ispirata a quella pedagogia che, negli anni del dopoguerra, si era diffusa, in Italia, grazie allopera di pedagogisti di forte impegno etico e sociale del calibro di Aldo Capitini e Lamberto Borghi. Corrispondeva ad una linea di diffusa sperimentazioni didattiche fortemente centrate sullo sviluppo della personalit e della creativit dei bambini. Lobiettivo dichiarato era di influire sulla formazione di cittadini critici, partecipi e inclini pi alla responsabilit comune e alla collaborazione che allindividualismo e alla competizione . Anche il libro di Gianni Rodari, che il film rielabora, nasceva da una sperimentazione didattica. Lo avevano infatti scritto, nel 1964, gli scolari della Maestra Bigiaretti, scuole Collodi, borgata del Trullo, Roma. Il loro lavoro era stato pubblicato, lo stesso anno, dal Corriere dei Piccoli. Per molto tempo, il film, come il libro illustrato dai meravigliosi disegni di Bruno Munari, era diventato un riferimento fondamentale di maestri e pedagogisti innovatori, un vero e proprio cult ante litteram. Poi era stato dimenticato, un po come tutta lopera di Rodari, ormai troppo sovversiva per i tempi, anche se molte scuole continuavano ad essere intitolate al grande mago delle parole. Attualmente si registra una netta ripresa dinteresse per tutto quello che ha a che fare con Rodari, e in particolare per La torta in cielo, non solo a livello di studi e ripubblicazioni dell opera ma anche di eventi, giornate rodarianeper le scuole e feste di interi paesi, con torte vere e giganti, fuochi dartificio

e palloni in cielo. Il film La torta in cielo costituisce una tappa particolarissima nella filmografia della coppia Lino dal Fra e Cecilia Mangini, entrambi impegnati nella rappresentazione della realt, del vero inteso come indagine e documentazione di tutto ci che non occupava le prime pagine dei giornali e che, difficilmente, compariva nei programmi di una ancora giovane televisione. Si trattava allora della sola televisione pubblica, che offriva, spesso, programmi di buon livello e produceva opere interessanti ma era inesorabilmente soggetta ad una occhiuta censura, politica e moralista insieme. Nei loro film si mostrava le periferie del boom economico. la novit e la difficolt della nuova vita di fabbrica a sud (Brindisi. Taranto), il lavoro delle donne, i riti delle le culture minoritarie ancora esistenti nel paese. Si ricostruivano momenti della storia recente suscitando discussioni roventi Allarmi siam fascisti! Il tutto in sodalizio con i migliori protagonisti della cultura italiana pi libera e innovativa da Ernesto De Martino a Lino Miccich Cera anche un rapporto speciale con Pier Paolo Pasolini, autore anchesso poco televisivo e molto censurato. La canta delle marane e Standal, nascono da collaborazioni con il poeta-regista e Comizi damore 80, prodotto per la Rai, un esplicito omaggio al suo film-inchiesta del 1965. La torta in cielo segna il momento dellutopia e della festa. Il mondo salvato dai ragazzini, detto con un titolo poetico di Elsa Morante, ma in forma di favola con i bambini efficaci protagonisti, che corrono e gridano come quando giocano

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dopo aver stabilito facciamo che io ero, facciamo che tu eri e non recitano ma assumono temporaneamente una personalit, un ruolo da vivere intensamente e senza mediazioni. Uno strepitoso giovane Paolo Villaggio sembra uno dei Generali del pittore Enrico Bai, gonfi di decorazioni, furore e pazzia. Poi ci sono gli incubi terrificanti (e molto cinematografici) della guerra fredda: i marziani con le ombre minacciose dei dischi volanti sulla citt, Il terrore della guerra atomica con il suo corollario di distruzione totale, le escalation militari con i numeri dei carri armati e delle testate nucleari esibiti in gara. Tutto da prendere sanamente a torte in faccia grazie ai bambini ribelli e organizzati come nella migliore tradizione cine letteraria, dai castelli volanti, ai bambini smarriti di Peter Pan, al piccolo che rivela la nudit del re. Per nelle strade familiari di una periferia romana simile a tante altre, a casa di un vigile urbano, con le mamme dal ceffone preventivo facile e il professore sapiente e cervellotico che non ne indovina una. Insomma una vera immersione rigenerante nel fantastico mondo reale delle utopie realizzabili di Gianni Rodari. Dobbiamo proprio ringraziare per questa straordinaria proposta di carta bianca Cecilia Mangini Nel cielo della periferia romana appare una misteriosa e colossale torta volante, un gruppo di figli di abitanti della borgata vi si avvicina e, golosi come sono i bambini, ne porta via pezzi di cioccolato e altri frammenti. Ovviamente lapparizione del bizzarro oggetto volante mette sul chi vive autorit civili, militari e suscita persino la preoccupazione di una avida e arrogante magnate dei dolciumi che teme la concorrenza gratuita di altri simili UFO. Si tenta di spaventare la popolazione con la falsa notizia che la torta sia avvelenata che, per, essa viene smentita in diretta televisiva dai bambini, che sfuggono al controllo delle autorit. I piccoli raggiungono nuovamente la torta, riapparsa e atterrata sulla cima del Monte Chicco (mentre i militari al comando di Paolo Villaggio, qui nella sua maschera di prevaricatore autoritario,, presidiavano le vicine cime del Monte Cucco e Monte Cocco). L scopriranno che la torta abitata da un giovane capellone, figlio riottoso di un magnate degli armamenti che, durante il ricevimento dato dal padre per la presentazione di una superbomba (che moltiplicava e amplificava gli effetti di qualunque agente inserito nella sua testata) aveva avuto lidea di riempirla con alcuni pasticcini. Naturalmente il macchinario si era messo in funzione e, anzich moltiplicare la potenza tossica o esplosiva del suo carico, aveva creat la torta volante, su cui poi il giovane era decollato per portare al mondo un messaggio di pace e

tolleranza. La conclusione della storia, ovviamente, vedr il ragazzo e i suoi piccoli amici respingere lassalto dei militari e degli industriali col pi classico stratagemma delle comiche finali.
This movie is an adaptation of a book by Gianni Rodari, a famous Italian poet and writer of children literature. A group of children in the outskirts of Rome bumps into a spaceship that landed nearby. Soon the event draws the attention of the media, the military and rich entrepreneurs. The spaceship is pointed as the evil to fight against by the authorities, and nobody trusts the kids, who on the other hand try to preserve the spaceship (which is actually a harmless space-cake).

PasqualINo DEl fra (Roma, 20 giugno 1929 Roma, 20 luglio 1997). Assistente di Filosofia Morale e Pedagogia allUniversit di Roma per cinque anni, svolge lattivit di critico cinematografico, nei primi anni 50, nelle pagine dei periodici Cinema Nuovo, Bianco Nero e nel quotidiano LAvanti, per iniziare negli anni 60 lattivit di documentarista, tra cui il famoso lungometraggio documentario Allarmi siam fascisti! (Pardo doro Festival di Locarno) diretto con il critico Lino Miccich e la moglie Cecilia Mangini che stata la sua principale collaboratrice. Da ricordare il corto Fata Morgana, premiato con un Leone dal Festival di Venezia, uno Stalin,non sopravvissuto alla censura, Antonio Gramsci- i giorni del carcere del 1977 e Comizi damore 80, ideale seguito, ventanni dopo, della famosa inchiesta di Pier Paolo Pasolini. (Rome, June 20, 1929 July 20, 1997). Del Fra was an Assistant Professor of Moral Philosophy and

Pedagogy at the University of Rome for five years, and was a film critic in the early 50s in the pages of periodicals like Cinema Nuovo, Bianco Nero and in the paper LAvanti before starting a career in documentary work in the 60s. His famous long-form documentary Allarmi siam fascisti! won the Golden Leopard at the Locarno Festival, and was created with the critic Lino Miccich and his wife Cecilia Mangini, his principal collaborator. He also created the short Fata Morgana, which won a Lion at the Venice Film Festival, La statua di Stalin (which did not survive censorship), Antonio Gramsci- i giorni del carcere in 1977, and Comizi damore 80, which centered on the famous inquiry of Paolo Pasolini twenty years after the fact.

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omaggIo a rosalIa PolIzzI

Rosalia Polizzi

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omaggIo a rosalIa PolIzzI

Si definiva unemigrante alla rovescia. Figlia di padre siciliano e madre spagnola era nata Buenos Aires e non ha mai perso di vista quello che accadeva in Argentina. Anni ribelli (1994), premio Amidei per la migliore opera prima italiana alla Mostra di Venezia, unautobiografia ancora argentina, mentre Riconciliati con Paola Pitagora (Berlinale 2000) analizza le vicende del post-terrorismo in Italia. Si era formata al Centro Sperimentale di Roma, e aveva lavorato per la Rai e lUnitelefilm. La sua passione per la libert e la giustizia si accompagnava bene allamore per la musica, il teatro e, naturalmente, il cinema. Ha realizzato moltissimi documentari dedicati alle donne e in particolare al lavoro femminile, che nascono dalla sua costante militanza femminista Si tratta di unimmensa risorsa che la nuova generazione delle giovani autrici utilizza spesso nei suoi lavori. Citiamo in particolare Alina Marazzi e Silvia Savorelli. Rosalia Polizzi ne andava fiera.
Rosalia Polizzi defined herself as an upside-down immigrant. Son of a Sicilian father and a Spanish mother, she was born in Buenos Aires and she has never lost sight of Argentina in her cinematic work. Anni Ribelli (1994) won the Amidei Award for the Best Italian Premiere in Venice, and is an autobiography of Argentina, while Riconciliati with Paola Pitagora (Berlinale, 2000) analyzes post-terrorism events in Italy. She was trained at the National Film School in Rome, and worked for both Rai and Unitelefilm. Her passion for freedom and justice goes well with her love for music, theater, and naturally, cinema. She has created many documentaries dedicated to women, and in particular to womens labor, that were born from her constant feminist activism. This acts as a huge resource for the new youth generation of directors, often used in their work. Of particular note: Alina Marazzi and Silvia Savorelli. Their works make Polizzi proud.

Rosalia Polizzi, regista del cinema e della televisione italiana, autrice degli autobiografici Anni ribelli (1994), premio Amidei per la migliore opera prima italiana alla Mostra di Venezia, sulla adolescenza a Baires, e Riconciliati, con Paola Pitagora (Berlinale 2000): a Roma in 3 giorni, dopo 20 anni, alcuni compagni della nuova sinistra analizzano le sconfitte in occasione delluscita dal carcere di uno di loro, brigatista dissociato (in cerca dellinfame che lha tradito). Una celebre battuta del film Ero comunista, e ora ballo! (citazione da Odissea nuda di Franco Rossi). Figlia di padre siciliano e madre spagnola, dopo gli studi a Baires, Polizzi viene a vivere in Italia nel 1961 e frequenta il Centro sperimentale di cinematografia, corso di regia, maestro Franco Rossi. Dal 1965 lavora in Rai (regista e autrice dei testi per i programmi Enciclopedia della Natura e Habitat) e

fa la segretaria di edizione a Cinecitt (con Bruno Corbucci e Luigi Zampa). Dal 1977, militante femminista, partecipa alle lotte di emancipazione e autodeterminazione delle donne (sui suoi schermi tornano le streghe di piazza Farnese, scontri, cortei, Giorgiana Masi assassinata, molotov, striscioni....) ed autrice di molti documentari a sfondo sociale, che una Rai miracolosamente rivitalizzata, ma sar un fuoco effimero, produce grazie a un dipartimento rosa o che le sono commissionate dallUnitelefilm, la societ di produzione del Pci. Polizzi ha realizzato numerose opere (documentari, inchieste, docufilm) di ispirazione Udi, sulle tematiche del lavoro e dei diritti: La donna cambiata, lItalia deve cambiare, 1977; Madre, ma come?; Non ci regalano niente; Madri e figli, 1979; Insieme per cambiare, 1980; Io assunta con la legge di parit, 1982; Quando lamore precoce; Effetto telematica, 1983; I significati del cibo, 1985; LAbc dellinfanzia, 1987; Le donne di Cornigliano, 1990; Nostalgia siciliana, 1991. Ma si dedicata anche a risarcire donne straordinarie che, pur avendo segnato la storia, sono state, non casualmente, rimosse anche dalla memoria democratica: Autoritratto di Artemisia Gentileschi, I mille volti di Eva (sullimmagine della donna, mai completamente embedded nel cinema hollywoodiano e italiano), Incontro con Camilla Ravera, Il caso Baraldini, 1993; Eleonora Fonseca Pimentel, 1987 (sulla quale avrebbe voluto realizzare un lungometraggio, cosa che poi riuscir ad Antonietta De Lillo). Ha quindi affrontato le tematiche dellemigrazione, della musica e dellarte ispanicoamericana e dei desaparecidos in Cartoline dallArgentina, Non dimenticare Buenos Aires, Testimoni numero uno, 1993; Cervantes autore esemplare, 1989; Un voto per lArgentina, 1990; Andata e ritorno, 1993. Nel 1989 si dedica anche al teatro dirigendo Ardente pazienza, un testo di Skarmeta. La sua opera unoriginale riflessione sulla attualit del socialismo nellera della globalizzazione che, come modelli cinematografici riconciliati, ha Cantet (il sobrio fraseggio), Gudiguian (lumorismo feroce), Loach (lindignazione etica) e Tavernier (la seriet pop). roberto silvestri, Il Manifesto

omaggIo a rosalIa PolIzzI

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Insieme per cambiare


Italia, 1979, 16 mm col., 20 regia: Rosalia Polizzi Produzione: Unitelefilm.

Non ci regalano niente


Italia, 1977, b/n col., 16 regia: Rosalia Polizzi montaggio: Carla Simoncelli Fotografia: Maurizio DellOrco Produzione: Unitelefilm, Centro studi UDI Elsa Bergamaschi.

Interviste a tre donne romane, tre testimoni che hanno vissuto in unepoca di novit e trasformazioni. Si parla di temi centrali allora come oggi tra privato e politico. Diversi il contesto sociale e il panorama dei partiti. Si analizzano: il rapporto con la politica, la condizione della donna e le battaglie per migliorarla, il ruolo del PCI nei cambiamenti avvenuti.
Interviews to three women from Rome, three witnesses of a period of novelties and transformations, about the relationship between politics and the status of women. This is the story of the battle for female empowerment and the role of the Italian Communist Party, told amongst images of protests for abortion legislation, employment, and against violence.

Il documentario raccoglie le testimonianze di tre donne: Evelina 79 anni casalinga, Grazia 32 anni impiegata, Simonetta 24 anni segretaria. Le tre generazioni sono caratterizzate da diverse lotte per laffermazione dei diritti della donna che vengono rievocate dalle intervistate. Attraverso i loro ricordi, viene ricostruita la strada percorsa dallUDI dalla costituzione dei primi gruppi di difesa della donna durante la resistenza. Il documentario si conclude con la manifestazione svoltasi a Roma il 10 giugno 1977, tre giorni dopo che il Senato aveva respinto la nuova legge per laborto.
Evelina, a 79-year-old housewife, Grazia, a 32-year-old office worker, and Simonetta, a 24-year-old judicial secretary, recount the struggles of three generations for womens rights. Through their memories comes a reconstruction of the path followed by UDI in the construction of the first advocacy groups for women during the Resistance.

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omaggIo a rosalIa PolIzzI

lavorI IN Corso

Eu gosto de ser mulher...


Rendere visibile la violenza domestica in Europa
Italia/Portogallo 2012, 20 regia: Silvia Lelli

Due anni di scambi tra Firenze e Madera del progetto Grundtwig LLP Vavme (Vivere Altrove Volontari Moltiplicatori di Energie)-Star Project 2012- hanno creato, per i volontari fiorentini in mobilit, uninattesa familiarit con un punto assai lontano dEuropa. E nato un sottile ma tenace legame davvero inaspettato e foriero di nuove attivit condivise. Potremmo dire che guardare allEuropa da Madera ha significato mettere una distanza e ridefinire, individualmente e collettivamente, identit e impegno. Ci eravamo proposte di documentando la sfide, sempre impari, dellAssociazione partner, il Centro di intervento antiviolenza di Madera, Presena Feminina, nel fare prevenzione, rispondere alle richieste di aiuto delle vittime, e costruire per loro percorsi di messa in sicurezza, recupero di autonomia e progettualit esistenziale. Per farlo occorreva avvicinarsi a quella che Cristina Comencini chiama La bestia nel cuore. I centri antiviolenza rappresentano, da un lato limpegno di istituzioni e volontariato nel costruire argini alla violenza familiare e dallaltro sono ovunque il simbolo di una situazione paradossale. Perch la pi colossale delle ingiustizie, in questi casi, - dicono le donne di Presena Feminina - che tocca alla vittima nascondersi e cercare protezione, separarsi dal mondo in modo peggiore di quanto accade a chi va in carcere. Chi finisce in prigione privato della quotidianit con amici e parenti ma pu far sapere dov, ha un indirizzo e, normalmente riceve

visite. Una donna vittima di violenza, non pu restare nella sua casa, spesso perde il lavoro, tronca tutti i contatti perch non pu rischiare di farsi trovare da chi magari ha gi tentato di ucciderla. Perch attendere che la legge faccia il suo corso sotto lo stesso tetto del carnefice un rischio troppo alto e per questa ragione le case rifugio sono spesso insufficienti. In queste condizioni anche filmare una testimonianza diventa unoperazione difficile, da realizzare con grande accortezza e rispetto. Silvia, antropologa e documentarista esperta ha girato un prezioso materiale di interviste che andr rielaborato, in fase di montaggio con grande cautela e sensibilit in un film da far circolare nel migliore dei modi. Di assoluto interesse il percorso di alcune donne che, dapprima ospiti della Casa Rifugio sono diventate collaboratrici dellAssociazione e protagoniste di alcune campagne di prevenzione. Particolarissimo il rapporto di un gruppo di queste donne con il fado, la forma tradizionale portoghese di canto colto e popolare contemporaneamente. Alcune di loro interpretano e, in qualche caso compongono questa musica che d voce al dolore e alla forza delle donne.
Promo for a documentary on the activity of the Presena Feminina di Madeira association, carried out through the European project between Italy and Portugals VAVME: Vivere Altrove, Volontari Moltiplicatori di Energia (Living Elsewhere, Energy Multiplier Volunteers).

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Per Annabella

Omaggio e ricordo di Annabella Miscuglio regista sperimentatrice, animatrice del Filmstudio di Roma, documentarista coraggiosa e inventrice della prima rassegna di Cinema e Donne in Italia Kinomata. Nelle parole di Emanuela Piovano scritte per introdurre il libro dedicato da Francesca Romana Massaro e Silvana Silvestri allinchiesta pi nota e pi censurata di Annabella Miscuglio.
This is an homage to Annabella Miscuglio, an experimental director, organizer at Filmstudio in Rome, courageous documentarian, and creator of the first festival for Cinema and Women in Italy called Kinomata. Here are the words of Emanuela Piovano, written as a foreword to Francesca Romana Massaro and Silvana Silvestris book dedicated to the most famous and most censored of Miscuglios investigations.

Let delloro - Il caso Vronique


Francesca Romana Massaro, Silvana Silvestri Emmebi Edizioni Firenze, 2012

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Cera una volta dieci anni fa. Settembre 2002. Preparavo Amorf. Annabella era stata un riferimento anche per me. Anche se a Roma ci ero arrivata che il Filmstudio aveva appena chiuso. Ma lei abitava proprio l sopra, affacciata sul campetto di calcio dove Pasolini aveva conosciuto Ninetto. A casa di Annabella non ci era passato solo Lou Castel, Godard, Herzog. Ci ero passata anchio. Avevo girato il mio primo corto Lettera da Roma, e la villa DAlibert oltre il campetto aveva riflessi doro come un Carracci. Era dicembre del 1982, di dieci anni in dieci anni, e a settembre 2002 non la vedevo da altri dieci anni. Per la precisione dalla sua festa per i suoi primi 50 anni, 1989, dove mi aveva anche presentato Alberto Grifi. Squilla il telefonino. Ciao come stai quanto tempo etc. Ti ho chiamato perch ho poco tempo per vivere. Vorrei salutarti. L per l non ho reagito - vengo subito, dove sei ?- in ospedale, ma sto bene. Mi stupisco della mia lucidit, freddezza. Prendo il motorino mentre penso ad una canzone che dice che con gli anni non si ama pi. Non mi mai sembrata pi pertinente. Laddio della maestra e il saluto allallieva, un po retorico. Penso anche allunica morte lucida di cui ho avuto esperienza, unamica di mia madre che si era gi vestita per lultimo saluto e ci aveva convocato tutti. Lospedale dove Annabella sta bene non molto lontano da casa mia. Mi sembra uneternit. Un lungo viaggio in cui non accade nulla, solo attenzione ai semafori, al traffico, e considerazioni pratico-filosofiche. Nessuna emozione. Su via Baldo degli Ubaldi il rosso del semaforo dura appena di pi dellatteso. Senza accorgermene la visiera del casco si appanna, sto piangendo a dirotto. Non ho pi lasciato Annabella dopo quel giorno. Con suo figlio Piero, mio coetaneo, sua sorella Rosella e altri amici che avevano condiviso con lei i momenti pi importanti abbiamo formato un grande abbraccio per non lasciarla andare da sola. Con Silvana sopratutto abbiamo organizzato le esequie nel Filmstudio da poco riaperto. Il film Le invasioni Barbariche non era ancora stato girato, ma nelle lunghe notti passate al suo capezzale abbiamo scritto insieme pagine curiosamente simili a quella bibbia contemporanea che il magico film canadese. E tra le pagine e le idee mancate dallavverarsi di quellappuntamento che aspettavamo senza veramente crederci, ecco farsi strada prepotentemente il bisogno di un ricordo. Con Silvana non passato anno che non ci proponessimo e ci interrogassimo sulla forma, documentario, interviste, raccolta di materiali...in questi anni un po di tutto questo lo abbiamo

anche fatto, e Silvana e il suo Manifesto anche pi di me, fortunatamente. Ma adesso, nello scadere del decennale, abbiamo cominciato da un libro che ripercorresse, quasi un instant book, la peripezia pi significativa di Annabella, anche se non la sola. Quella del caso Vronique che questo libro racconta. Perch andava anche colmato un vuoto: esistono infatti libri su quella storia allinizio, ma nulla che testimoni la sua fine. Fine liberatoria, peraltro, ma anche una liberazione cos sofferta che poi prevalso il dimenticare uno spiacevole episodio piuttosto che commemorarne gli aspetti di costume e storici. Ecco che allora abbiamo chiesto a Francesca, sullonda del suo bel libro sulla censura, di provare a colmare quel vuoto. Tra me e Francesca c la stessa distanza di anni che correvano tra me e Annabella, quasi tre generazioni. Francesca una giornalista segugio e appassionata, con unesperienza giuridica di famiglia, e ha egregiamente svolto lincarico. Questa prefazione pi che altro un ringraziamento a lei, alla coraggiosa editrice, a Silvana, e allaver potuto mettere insieme queste pagine come un instant book cui vorremmo seguissero altri contributi. Abbiamo scelto di non coinvolgere le persone implicate nel caso con i loro cognomi, ma prima o poi vorremmo, magari anche grazie a questo libro, re-incontrarle tutte, quelle che ci sono e chi non c pi. Perch sentiamo che Annabella e i suoi compagni, quella generazione e quella sua parte una parte importante del nostro passato e del nostro futuro. Una parte che ci manca non solo perch ne sentiamo visceralmente la mancanza ma soprattutto perch pensiamo che sia stata troppo a lungo mancata. Da un disegno preciso di un potere di parte, come direbbe Silvana, o da uno sfraso ricco e vitale della democrazia, come direbbe Francesca. O come un ultimo spettacolo, quello cui non viene mai nessuno, e forse per questo il pi misterioso e importante, come direbbe Annabella.

Emanuela Piovano

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lavorI IN Corso

rINgrazIamENtI

Paolo Crescente Arturo Giannattasio Amalie Rotschild Paola Scarnati (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico) Prof. Sandro Bernardi, Universit degli Studi di Firenze Prof.ssa Adriana Dad, Universit degli Studi di Firenze Prof.ssa Carlotta Fonzi Kliemann, Syracuse University Prof.ssa Cristina Jandelli, Universit degli Studi di Firenze Prof. Heiner Roland, direttore del Deutsches Institut Florenz Prof.ssa Debora Spini, Syracuse University Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia EYE Film Institute Netherlands Associazione Hamelin di Bologna LArchivio dei diari di Pieve S.Stefano Ambasciata Argentina in Italia S.E. lAmbasciatore argentino a Roma Ana Emilia Sarrabayrouse, Addetto cultura Ambasciata di Polonia in Italia Elzbieta Wykretowicz, Vicedirettore dellIstituto Polacco di Roma Marta Sputowska, Istituto polacco di Roma, Media & cinema Ambasciata del Portogallo in Italia S.E. lAmbasciatore portoghese a Roma Maria Enrica Caneppele, Addetto cultura: Avv. Achille Accolti Gil, Console onorario portoghese a Firenze Ambasciata di Turchia in Italia S.E. lAmbasciatore turco a Roma Enis Ugur, Direttore ufficio cultura Silvia Barbarotta, Addetto stampa Un particolare ringraziamento a tutto il personale del cinema Odeon e alla FST Mediateca Regionale.

rINgrazIamENtI

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Sostengono il festival:

Partner:

Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia

IL GIARDINO DEI CILIEGI

Sponsor:

Caff

Michelangiolo
VIA GHIBELLINA 116/R

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ENtI, sPoNsor E PartNEr

www.angelacaputi.com

ph. alessandrobencini.com

Via Vittorio Emanuele II, 303 50134 - Firenze Tel: +39 0554288054 Fax: +39 0554486908 e-mail: dicinema@virgilio.it www.laboratorioimmaginedonna.it

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