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diCarloMolari *
Nellorizz onte
religioso ,
lobbedienza
pu
acquistare
una
LobbedienzadiGes
Lobbedienza di Ges laccoglienza continua della Parola del
Padre che in lui diventa va carne, cio suo pensiero , desiderio ,
attivit. Lincarnazione, infatti, non si realizza in un istante ma
attraversatuttalesistenzastoricadiGesfinoalcompimentodella
Pasqua, quando costituito figlio di Dio con potenza per oper a
dello Spirito nella risurrezione dai morti (Rm 1,4). Lobbedienza
costituiv a, quindi, lambito del processo dellIncarnazione
lesercizio della sua fede. In lui la fede/obbe dienza stata vissuta
inmodoesemplarealpuntodadiv entaremodellopernoi.
Questa connessione non veniv a valorizzata dalla teologia
scolastica, perch essa attribuiv a a Ges la visione beatifica fin
dallinizio della sua esistenza. Anche lob bedienza perci non
comprendev a in Ges quella fase di discerni mento , di preghier a e
di sofferta decisione, che costituisce lambito della nostr a
obbedienza. Il tipo di vita umana che secondo lopinione
tradizionale Ges avrebbe condotto , nellipotesi che egli fin
dalliniziov edessetuttoinDio ,er amoltodiv ersodalnostro .Lasua
attivit, pur coin volgendo in profondit tutte le facolt umane, si
sarebbe svolta come la recita di un copione gi scritto . Come un
attorecheentr anellasuaparteinmodointegr aleefedele,Gessi
sarebbe continuamente riferito alla volont del Padre, conosciuta
perfettamente e avrebbe con totale fedelt seguito la sua parola.
Questo modo dilegger e lavv entur a diGes svuota va disignificato
molti racconti ev angelici e li carica va di messaggi aggiuntivi,
spessodeformanti.Nederiv avaunalettur adellastoriadiGesper
molti aspett i falsata. La riflessione di Ges in ordine alle scelte da
compiere, la valutazio ne delle circostanz e e la sua preghier a per
scegliere con coerenza non avev ano alcuna rilev anza, anzi erano
completamentetr ascur atedaibiblistiedaiteologi.Maritainparla va
diunaparodiadiumanit 1 .
La fede la prima incidenza dellazione divina nella vita degli
uomini. Sar ebbe insensato pensare che lazio ne diDio inGes non
abbia suscitato latteggiamento di accoglien za e di ascolto che
appunto la fede. Jon Sobrino ha osserv ato che nella scolastica si
era giunti in modo sorprendente a negare che la fede fosse
costitutiv a della condizione umana, dato che la si nega va inCristo .
Se non si attribuisce la fede a Ges, egli scriv e: Lo si potr
2.
mani del Padre, attend endo da Luila realizzazione del progetto del
Regno . La risurrezione stata la risposta di Dio allobbedienza di
Ges, per cui si dice che Dio lo ha risuscitato . Essa per fiorita
allinterno dellazione storica diGes, per cuisipu anche dire che
Ges risuscitato dai morti. Lefficacia salvifica non riguarda il
successo dei progetti storici anche se buoni e giusti, ma consente
alla Vita di realizzare il suo progetto stor ico, anche attraverso
situazioni difallimento e di sconfitta. Il proge ttodella Vita quella
pienezza che conduce la persona alla identit definitiv a e che pu
essere sempre raggiunta, anche nel fallimen to dei nostri disegni e
dellenostreprospettiv e.
LobbedienzadeidiscepolidiGes
Nella valutazione dellobbedienza a Dio necessario tenere
sempre ben presente che il livello , in cui si realizza ladesione
allazione di Dio , non mai quello in cui si svolgono i fenomeni,
ossia non c mai una situazione che corrisponda pienamente al
volere di Dio . Ogni ev ento storico , per, pu essere vissuto in
modo funzi onale alla crescita dei figli di Dio . Si pu dire che
nellatto di obbedienza non in gioco solo la persona e gli altri (le
circostanz e, la legge, il/la superiore/a, lopp ressore, ecc.), ma
sempre presente una componente trascendente: il dono di Dio .
Lev ento storico non realizza mai pienamente il bene, la verit, la
giustizia, la vita, perch tutte le creature sono sempre limitate e
imperfette. La volont diDio riguarda ilterm ine,ilcompimento ,
lape rfezione ,acui tuttele situazioni storich esono funzionali. Per
questo ladesione di chi obbedisce sempre pro vvisoria e tende al
super amento della situazione ilche implica undistacco interiore .
que sto lo spazio dove si inserisce la profez ia, che lobbedienza
alladinamicatr ascendenteesistenteallinternodellastoria.
Quando a un cristiano chiesto di viv ere lobbedienza di fronte a
Dio , non gli chiesto di ritenere che la situazione nella quale si
viene a trovare corrisponda al volere di Dio o che la decisione dei
superiori si identifichi con il progetto divino . Questo giudizio non
una
componente
dellobbedienza.
Ci
possono
essere situazioni ,infatti, che seri motivi inducono a riten ere
ingiuste e decisioni della cui opportunit doveroso dubitare ma
nelle quali, tuttavia, obbedire resta necessario . Lobbedienza
implica limpegno dicompiere la volont diDio intuttele situazioni
nelle quali ci dato viv ere, siano esse giuste o ingiuste, perfette o
imperfette. Compiere la volont di Dio sign ifica riv elare la forza
del bene, esprimere la potenza dellamore, portare le ingiustizie in
modo da svuotarne le dinamiche negativ e con spinte opposte. E
tutto questo nelle situazioni che non possiamo eludere, perch di
fatto costituiscono il nostro ambiente di vita, fissate dalle
circostanz e a volte casuali o dalle decisioni dei superiori. In tale
modo si viv e positiv amente ogni esperienza, si ubbidisce cio a
Dio ,pursapendochelesituazioninonsonoottimali.
Lobbedienza, inoltre, implica la con vinzion e che anche il modo
come noi operiamo sempre inadeguato e imperfetto , tuttavia
sufficiente a condurci oltre la nostr a azione e a raggiungere nel
tempo quella perfezione personale che ha il compimento
nellacquisizione del nome scritto nei cieli (cfr.Lc 10,20), ilnome
difiglio/figlia.
Viv ere nella fede gli ev enti non significa, quindi, ritenere che essi
siano voluti da Dio , o che corrispondano a un suo piano nei nostri
confronti. Bens che, abitandoli, possiamo ,in ogni caso ,compiere
la volont di Dio, cio riv elare il suo amore e diffondere le
dinamiche del regno . Nella istituzione ecclesiale, obbedire non
significa ritenere che la decisione dei vesc ovi o, in genere, dei
superioricorrispondaperfettamenteallav olontdiDio .possibile,
infatti, che alcune loro decisioni siano influenzate da fattori
cultur ali, da tendenz e personali o da pregiudizi, ecc. e che, quindi,
non corrispondano pienamente alla volont di Dio . Tuttavia, anche
in queste situazioni imperfette e, come tali non corrispondenti al
volere assoluto di Dio , possibile obbedire a Dio , compiere, cio,
la sua volont. Poich quando si esegue con impegno e animo
sereno ci che stato stabilito , si resta nelle regole della vita
comunitaria, si persegue il bene comune, e in questo senso si
compie la volont di Dio . Il bene che si attua, con laccettazione
delle decisi oni comunit arie, abitualmente superiore allev entuale
imperfezione che la lorodecisione ed esecuzione comporta. In tale
modo , pur non facendo la cosa pi perfetta in assoluto , si in
gradodiriv elarelamorediDioelasuaperfe zione.
Atteggiamentiinterioririchiesti
Ora possia mo delinea re alcuni atteggiamenti spirituali necessari
per viv ere lobbedienza a Dio cos delineata. Possiamo indicarne
quattro .
1. Lascolto continuo della Parola che risuona allinterno della
storia . Lobb edienza a Dio non consiste nel compiere delle azioni,
bens nellascoltare la sua Parola mentre si compiono gli attiche ci
vengono chiesti. Latteggiamento
di ascolto deriv a dalla
con vinzione che ogni situazione espressio ne di una realt pi
ricca e profonda, che essa cio ha una com ponente trascendente
che pu essere riconosciuta e accolta. Ne deriv a la con vinzione
che lesperienza inatto non lespressione ultima del bene e della
giustizia, non la perfezione compiuta, non ilbene assoluto ,non
la verit ma contiene solo piccoli frammen tidi verit, di bene, di
giustizia, di vita. Latteggiamento molto pi fruttuoso quando
vienevissutoinsiemedasuperioriesudditi.
2. Per questo lobbedienza deve essere costantemente avvolta
dalla preghiera , per ch la preghier a lesercizio della scolto ,
lallenamento allacco glienza. Siccome lascolto dev e essere
continuo , in quanto si realizza in tutte le situazioni concrete, e
siccome le esperienz e quotidiane portano spesso alla distrazione,
perch con tengono interferenz e e disturbi, necessario avere
momenti specifici di allenamento allascolto per restare sempre in
sintonia. La preghier a appunto lallen amento per restare
costantemente in sintonia con la forza creatrice, con la parola che
risuonaallinternodegliev enti.
3. Coinvolgimento pieno nella situazione, perch se non c un
pieno coin volgimento non si in grado di farne emergere quel
frammentodivita,dibene,div eritcheessacontiene.
Se, per esempio ,si obbedisce a un superiore con riserv e interiori,
con distanza, pensando lo faccio perch me lhai detto, tanto so
che non conduce da nessuna parte, cer tamente questo non
condurr da nessuna parte manca quel coin volgimento che
consente al frammento del bene, del vero ,del giusto di emergere,
di es sere vissuto , quindi di apparire nella sua efficienza, di
raggiungerelasuaefficacia.
4.Lintenzione fondamentale deve essere sempre ilregno diDio,
che a livello personal e lo sviluppo della dimensione spirituale
della person a, e a livello sociale la diffusione di stili nuovi, fraterni
e gius ti.urgente non consider are come criterio la realizzazione
del proprio progetto e neppure ci che ha deciso il superiore, o la
superior a, o ci che in se stesso lev ento implica. Loggetto
dellobbedienza la vita che fluisce, il bene che cerca nuove
strade, la verit che vuole esprimersi: cio quel qualcosa di pi
grande che sempre in gioco nella nostr a vita. Pertanto il dato
costitutiv o dellobbedienza proprio lattenzione a questo di
piche costantemente cerca di esprimersi e per il quale ci viene
chiestalobbedienza.
Quando nei monasteri, nelle comunit religiose o ecclesiali si
viv ono questi atteggiamenti, si in grado di super are quella
tentazione di autoreferenzialit, che car atter izza il narcisismo , ma
anche latteggiamento passiv o di assoggettamento , che impedisce
alla vita di inventare le sue forme nuove nelle diverse situazioni
storiche.
Lobbedienza religiosa quindi richiede lorizzonte teologale, cio
atto di fede, abbando no fiducioso a Dio , accoglienza del dono di
vitapermezz odelqualepossiamocrescerec omefigliefiglie.
Le ragioni che si poss ono portare per esegu ire lordine o rifiutare
lobbedienza riguardan o gener almente il pian o superficiale: essere
pi o meno adatti a un determinato compito , potere inserirsi in
modo armonico nella comunit, ecc. Ragioni valide ma non
sufficienti per una obbedienza religiosa. Queste non sono le
ragioni per cui si deve obbedire se si vuole compiere un atto
teologale . La ragione dellubbidienza che in quella situazione
sei chiamata ad accog liere un dono di vita, per cui cresci come
figlia/o di Dio sei in grado , cio, di interiorizzare un dono divino
chealimentalatuastruttur afiliale.
Oggetto dellubbidienza non la situazione che ti viene indicata,
ma il dono che essa ti consente di accogliere. Di per s la
situazione che ti indicata dallobbedienza non detto che sia la
Obiezionedicoscienza
La riflessione sullobbedienza non complet a se non si confronta
con la poss ibile obiezi one di coscienza. Lobiezione di coscienza
lespressionedellaobbedienzaaDio ,quandoessaentr ainconflitto
con la volont degli uomini, la riv endicazione della libert dei
figli, edelle figlie, nei confronti della legge che vacontro la propria
coscienza. S. Pietro di fronte al Sinedrio ne esprime in modo
efficace il principio: bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli
uomini(A t5,2).
Dur ante la storia della Chiesa, sopr attuttonei primi secoli, vi sono
state diverse forme diobiezione dicoscienza, anche nella modalit
suprema del martirio . Man mano per che la Chiesa acquista va
strutture di potere o ne diventa va alleata, lobiezione di coscienza
diventata pi rara e pi difficile. Negli ultimi secoli la mor ale
cristiana ha avuto difficolt ad ammettere come legittime alcune
forme di obiezione di coscienza che sembr avano imporsi come
doverose. Pio XII, in un discorso che ebbe una certa risonanza,
perch pro nunciato ai tempi delle prime forme, fra i cattolici, di
obiezione dicoscienza al servizio militare, dicev a: Se dunque una
rappresentanza popolare e un governo in estremo bisogno , coi
legittimi mezzi di politica ester a ed interna, stabiliscono
pro vv edimenti di difesa ed eseguiscono le disposizioni a loro
giudizio necessarie, essi sicomportano egualmente inmanier anon
immor ale, diguisa che uncittadino cattolico non pu appellarsi alla
propria coscienza per rifiutare di prestare i servizi e adempiere i
doveri fissati dalla legge 5 . Neppure dieci anni dopo il discorso di
Pio XI I, il Concilio ha dato indicazioni chiare circa la legittimit
della obiezione di coscienza al servizio militare, invitando igoverni
a fissare delle leggi corrispondenti: Sembr a inoltre conforme ad
equit che le leggi pro vv edano umanamente al caso di coloro che,
per motivi di coscienza , ricusano luso delle armi, mentre tuttavia
accettano qualche altra forma di servizio della comunit umana 6 .
Oggi questo diventato un atteggiamento ufficiale nella Chiesa, al
punto che Vesco vi e Movimenti ecclesiali ufficiali non hanno
difficolt a proporre, ad es., lobiezione fiscale contro le spese
militari.
Lobiezione di coscienza, per, legittima solo quando esprime
una fedelt al futuro del Regno . Altrimenti espressione di inte
ressi privati e di egoismi, che sono forme difedelt al passato .La
vera obiezione di coscienza non , quindi, semplicemente un
rifiuto ,maunaprofeziaelindicazionediuncammino
.
Note
*Teologo[ Tornaaltesto ]
1.MaritainJ .,DellagraziaedellaumanitdiGes,
Brescia1971,p .18.[ Tornaaltesto ]
Morcelliana,
op.cit.,p.16.