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Trattato Pratico
dArm0nia
TRADUZIONE ITALIANA
di G. F. BUCCHI c A. ZAMORSKI
CASA
MUSICALE
MILAN()
SONZOGNO
AD
ANTONIO COSTANTINO LADOV
UAUTORE
NICOLA] RIMSKIJ - KORSAKOV
N.3
TRATTATO PRATICO
DARMONIA
DI
NICOLAIJ RIMSKIJ - KORSAKOV
'I`II.'\l)l 2/.IONIC !'I`.\I.I \N \ l)|
G.
F.
BUCCHI e A.
ZAMORSKI
2998
CASA
MUSICALE SONZOGNO
.la Pllw 0s'|'/\1.|
\|\1s|<||
Sl m|
|||Il||.1
||
20121
MILANO
I'rinlml in Italy
siderazione ehe la sua opera didattiea ha ollenuto presso ogni nazione. per le traduzioni gi fatte in quasi tutte le lingue, ci dispensano tlalfaggiungere lodi e eommenti superIlui lanto pi che il R. K(lRS.\I\(\' ha esposto eon magistrali' eliiarezza tutti i eoneetti,
ai quali s"informa il suo Trattato e elle lo
PREFAZIONE. DELL'AUTORE
ALLA I EDIZIONE
La
maggior
parte
dei
trattati
d'armonia
non
s'occupano in genere che dell'esame, spesso scrupoloso, delle varie specie d'accordi e della loro risoluzione; delle maniera d'armonizzare il basso numerato; dei vari tentativi escogitat per dare una
razionale spiegazione di molti fatti e regole armoniche, quale ad es. quella che vieta la successione delle quinte per moto retto e via dicendo.
Diettano invece metodi pratici, specie in quella
parte che riguarda Parmonizzazione delle melodie
e dei corali e la maniera di ben scegliere e adoperare gli accordi che pi convenientemente ed elegantemente si adattino per Parmonizzazione stessa.
Altro punto capitale la modulazione. Si considerato nora solo il mezzo della modulazione, il
quale dato dagli accordi dissonanti in generale,
ma se ne trascurato aatto il principio essenziale il quale dato dai suoni e dagli accordi comuni di una tonalit con tutte le altre. Dopo aver
studiato, anche diligentemente, simili trattati, l'al'ievo non sapr ancora come procedere per armo-
I0
nizzare una melodia, n sar in grado di comporre un sensato preludio di poche battute, n sapr
convenientemente adoperare i vari mezzi di modulazione. Egli si servir quasi certamente degli accordi pi semplici e nella maniera pi bizzarra ed
irragionevole, e la modulazione riuscir dura o /uori
posto o improvvisa, o l'una e laltra cosa insieme:
questallievo si disperer e /ar disperare il suo maestro col suo slegato e impacciata linguaggio musicale.
Bench non mi lusinghi che il mio trattato sia
scevro d'ogni difetto, tuttavia credo d'essere riuscito a spiegare in modo chiaro, esauriente e sistematico questi due punti capitali: larmonizzazione
cio della melodia e la modulazione. E per l'una
e per laltra, ho sempre cercato di mostrare prima i
procedimenti pi semplici per giungere poi a quelli pi complessi e peregrini.
Molto io debbo in questo lavoro all'amico Antonio
Ladow il quale mi u largo di aiuto e di consigli.
Componendo questo trattato ho avuto di mira i
seguenti scopi:
1) Fare un libro quanto mai conciso.
2) Un libro tale che possa essere adoperato per
Finsegnamento nelle accademie musicali, specie in
quella di Pietroburgo.
3) Un libro adatto anche, per quanto possibile
in tale materia. per lautoinsegnamento.
Molti sono gli esempi che adduco e gli esercizi
che propongo.
Il
in via generale
il procedimento
quattro
accordi rlissonanti e con risoluzioni evitate 9 d'inganno, ma senza movimento melodico nelle tre parli
ineriori (es. a pag. 136);
4) di armonizzare con tutti gli artifici suddetti nfl
pi un semplice corale, ma un canto di ricca guT0~
zione melodica (es. a pag. 113);
5) di comporre esercizi adoperando la modulazione cromatica (es. a pag. 32);
12
6) di comporre in forma sensata un breve preludio modulato, dando alle voci, un movimento melodico (es. a pag. 143);
7) di comporre dierenti variazioni con movimenti
melodici dierenti su di un brevetema dato a note
larghe (es. a pag. 142).
Oltre a ci l'allievo deve essere in grado di eseguire estemporaneamente al pianoforte qualsiasi modulazione, sia passando con pochi accordi e rapidamente dall'uno all'altro tono, sia compiendo un giro
armonico pi lungo ed elegante.
Deve anche lallievo esser capace di preludiare
di sua testa, procedendo a quattro parti e in qualsiasi tonalit ed eseguire qualsiasi successione armonica daccordi, progressioni, ecc.
Tutto ci si richiede per chi, compiuto un corso
d'armonia, voglia intraprendere lo studio del contrappunto e della composizione libera.
Un allievo che si dedichi specialmente allo studio dell'armonia e che non sia troppo occupato in
altri studi musicali, pu in otto mesi finire questo
trattato. Ma un tale studio suppone necessariamente,
la conoscenza della teoria elementare della musica,
un buon orecchio, saper solfeggiare correttamente,
indovinar colla voce gl'intervalli, saper suonare il
pianoforte.
N. RIMSKI] - KORSAKOV
S. Pietroburgo, 1886.
PREFAZIONE DELL'AUTORE
ALLA 31| EDIZIONE
INTRODUZIONE I
Per accordo s'intende una combinazione di suoni
tali che possono venir sovrapposti in ordine di terze
If
E~=~P=
16
dellaccordo si chiama rivolto, come si vedr meglio
in seguito.
Fond.
Esempio:
vom
accordo
fondamentale
ri-
I.riv.II.riv.
accordo perfetto
`
acc. di settima
1
accordo di nona
CAPITOLO I
NOZIONI PRELIMINARI
Accordo perfetto
1. _- Accordo perfetto si chiama un accordo
composto del suono fondamentale, della sua terza e
della sua quinta. A seconda della diversa natura di
questi intervalli, l'accordo perfetto va considerato sotto quattro aspetti:
a,
ii ei %1 ej *Hai l
a) Accordo perfetto, composto della prima, terza maggiore e quinta giusta. Questaccordo prende
il nome di accordo perfetto maggiore, ed formato
di due terze: di una terza maggiore rispetto alla nota
pi grave, di una terza minore rispetto alla nota
pi acuta.
b) Accordo per/etto, composto della prima, terza
minore e quinta giusta. Quesfaccordo prende il nome di accordo perfetto minore, ed formato di due
terze: di una terza minore rispetto alla nota pi
grave, di una terza maggiore rispetto alla nota pi
acuta.
18
c) Accordo perfetto, composto della prima, terza
minore e quinta diminuita. Quesaccordo prende il
nome di accordo perfetto diminuito, ed formato
di due terze minori.
d) Accordo perfetto, composto della prima, terza
maggiore e quinta aumfentata ('). Quest'accordo prende il nome di accordo perfetto aumentato ed formato di due terze maggiori.
Gli ultimi due accordi perfetti, contenendo gli intervalli dissonanti, quinta diminuita e quinta aumentata, si chiamano accordi perfetti dissonanti.
2. _- Ogni accordo perfetto ha due rivolti: il
primo si chiama accordo di sesta e sindica col N. 6;
il secondo si chiama accordo di quarta e sesta e s`indica col N. 4
Accordo perfetto fondamentale
volto accordodi 6
di H.
5,I
L'essere un accordo fondamentale o rivoltato dipende dalla nota che sta al basso. Bestando immobile questa, invertendo la disposizione delle parti superiori, il rivolto non cambia. -- Se la nota pi bassa
la terza dell'accordo fondamentale, si ha liaccordo
di 3
(') Dato il carattere mollo dissonante e indeciso del`accorrlo perfetto aumentato e di quegli accordi di settima che
rar-chiudono in s tale accordo ci riserviamo di esporli e di
lrattarli al V capitolo (Enarmonia e modulazioni improvvi~
se. - Accordi alterati).
19
2
fondamentale, si ha l`accordo di 6
\;,I
s,1
ex quinta
''
considerato accordo di
A
1;
sesta del I grado; il secondo rivolto
con1;
Il
siderato accordo di quarta e sesta del V grado.
Il prima rivolto o accordo di sesta,
1
ss
o anche d'una
20
possiamo considerarlo come composto di
c4
una quarta
e d`una scsta,
, 0 an-
Accordi di settima
3. _ L'accordo di settima non altro che un
accordo perfetto coll'aggiunta della settima
e pu essere considerato come composto da due accordi di tre suoni
Possiamo trovare accordi di settima composti nel
modo seguente:
_,
!___
b
:I
!___ "ll
t"
,_ _
Con l'acc.aument.
f
g
e
I
ii"
!___
!___
7
<
il1||lsilllll|||l
s
'ia
21
I vari spostamenti dei tre suoni superiori non
cambiano il carattere del rivolto. Per esempio:
ii).
6.
IP
ist
ecc.,
SM-
naturale
-o
to
22
c) Scala minore naturale . . . .
d) Scala minore armonica artificiale
gi E
315*'
-
'
3U0
/_
6. _ Costruendo su ciascun grado di queste scale un accordo ci risulteranno i seguenti accordi perfetti.
.c '
I
IVn.V
VIn.\II
!!. ll
Il E !!. Il
lili-
'
,c ..g
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armonica artificiale
O
c) Scala minore na
turale
SCIIIII
Illlf
ll.- Il 2 Il __!!
II
IIInlV Vn \I Vilna t.
,
E
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monica naturale .
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d)
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u
--
.. I V
il
' Il Il E
II
IUI
VU
'
ll!
I!I
ii
Z '
ecc.
Esclusi gli accordi perfetti aumentati del VI grado della scala maggiore armonica artificiale, e il III
grado della scala minore armonica artificiale, avre-
. sulla sotto.
..
(' I diversi gradi della scala si denominano nel modo seguente: I tonica, II sopratonica, III mediante, IV sottodo-
23
IV
lon1inantc
e sulla domin
I tre
Iv
sulla sot.
_
Varm
e sulla dom1nante
Accordi di settima
_
a) Scala maggiore
naturale
.
.
III1. III
cs W cam
VIn.VIIn.
Ilarm
Scala maggiore
IVn.V
IVarm
VI
vu"
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ln. II
l'IIn.IV
Vn.VI
Vlln.
~3 f
.
Iarm.
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armonica artific.
*
Illarm. Varm.
_
Il :
I!
lIa
'
_;
Il vv E
una
Vilar |`l'l
"
Varm
E
'
24
minore e diminuita:
VII
NOTA. _ Per armonizzare con i soli accordi perfetti principali sadopera la scala naturale maggiore
e la scala armzonica minore, quest"ultima sadopera
perch ha il suono sensibile, che non esiste nella scala
naturale minore. Per armonizzare con gli accordi
perfetti principali e con gli accordi secondari susano,
oltre la scala naturale maggiore e armonica minore,
anche larmonica maggiore e la naturale minore.
25
Maggiore
Minore
<
U-I
IV
VI
M.
lnorelll
IV
VI
IV
Minore
I
II
IV
gg
(') Due accordi si dicono in relazione di quarta, di quin
ta, ecc., quando gradi della scala sui quali sono formati
sono in relazione di quarta, di quinta, ecc.
(Nota del traduttore).
26
__,__col
Qi
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D
a
_,
_3
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Q'
\/-e-
E
:
_
27
2." Laccordo perfetto pu adoperarsi tanto nella disposizione stretta, quanto nella lata.
Nella disposizione stretta, le tre voci ( o parti)
superiori sono distanti lluna dall'altra per intervalli
di terza e di quarta. Esempio:
3
D
e
'
..
Nella disposizione lata, le tre voci (0 parti) superiori sono distanti luna dalllaltra per intervalli di
quinta o sesta. Esempio:
2!!!
l.
(') Intendiamo per posizione melodica d'un accordo, il rapporto del hasso colla parte pi acuta e melodica,
28
fetti dipende dai suoni che si ritrovano"'nella parte
melodica: queste pos izioni sono :
Posizione di a
Posizione di S
Posizione di 5
2.'
1!_
Ir:I
Il
O
II!
E
|I|
_!_!___!_
il'
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g:
I
li
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l
U'
I
5"!
4." L'accordo perfetto completo facilmente passa dalla posizione stretta alla lata e viceversa e pu
anche cambiare la posizione melodica:
D
DCID
FUDQ
83833
B
2-e-Q-2330
nunouin
8
:I
29
me sopra esposte, relative al movimento delle parti:
Armonica
raf
ilill"
tr'fll!
Melodico
.._-'
l.-1;'
!!
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il!
!!.".
ll!
4. I movimenti delle voci superiori vanno semprc nella stessa direzione, e cio, se nel modo armonico ascendono, nel modo melodico della stessa successione discendono (ved es. a) e viceversa (vedi es. b).
5. Gli accordi perfetti che stanno in relazione
di seconda, si collegano sempre melodicamente, perch non hanno suoni comuni.
_
6. In questa successione, le tre voci superiori vanno sempre nella stessa dire
I
_.
il moto contrario:
Melodico
.
.
(__=- _
li'_'
/_
!.
terza, si
collegano
melodicamcnte
armonica-
mente.
8. Nel collegamento armonico, la disposizione
degli accordi perfetti non varia; in quello melodico, 'va dalla posizione lata alla stretta e viceversa:
Armonico
lit lr
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,
'U
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'ut
Melodico
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1 lao
Il .nlnjim
nu-gn-mutui?
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_
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-\
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libIl-Il
fa
1: 5! .li
Le relazioni di quinte e d'ottave parallele che ne
provengono, sono considerate successioni assolutamente proibite ad uno scolaro.
A queste relazioni proibite vanno aggiunti anche
gli unisoni paralleli:
4
iau
un -
-<
tt
!_
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:
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="=!-ri
i
i
mi
o:aaLu
miri _ _
iv! _ _
0:
O
In
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' '
`0-
2. Un altro procedimento vietato il movimento di una voce per intervallo di seconda aumentata:
il
1-
i 2
ii` _-
il/2
D
'ii -of
1/_;
.moti
14
i
I
mi
in
CAPITOLO II
ARMONIZZAZIONE
CON ACCORDI NELL'AMBlTO
D'UNA STESSA
TONAL|TA`
possibile, gli esempi in minore saranno dimostrati con le dierenze dovute. l bassi e le melodie che diamo per esempio,
sono parte in Do maggiore e parte in La m-inore, parte in misura binaria, parte in misura ternaria e si troveranno alla ne
del trattato. Raccomandiamo inoltre allo studioso di comporre
da s altri temi secondo gli esempi dati, esclusi i rorali per i
quali non pu certo lo studioso possedere lo spirito e il senti
mento necessario.
COMBINAZIONI CONSONANTI
Collegamento degli accordi perfetti fondamentali
dal I al IV e dal I al V grado e viceversa
13. _ a) Per Parmonizzazione d'un canto dato
32
2. Bisogna legare gli accordi perfetti secondo le
regole del collegamento melodico e armonico.
3. Se nella melodia c un intervallo superiore
alla terza, bisogna rimanere sullo stesso accordo dato
sul tempo forte., ma cambiando la posizione melodica.
4. Quando nella melodia si ripete la stessa nota,
e necessario armonizzarla con due accordi diversi,
oppure cambiare la posizione dello stesso accordo.
5. Si deve cominciare e finire con laccordo della tunica.
6. Non bisogna armonizzare il tempo forte con
lo stesso accordo dato sul tempo debole.
7. Nel basso, evitare il ripetersi d`un intervallo
di quarta e di quinta nella stessa direzione:
Male
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4
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2. La sensibile (7`), quando trovasi nella parte
melodica, deve ascendere alla nota superiore (tonica). Ma ci non f d'obb1igo se questo suono non
si trova nella parte melodica:
E
Bene
Male
Bene
r-1+.
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Lo studioso dovr ora comporre di sua testa esereizi di otto battute, possibilmente con ritmo di due
battute. prendendo a modello gli esempi suesposti.
34
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OI
U) vedi ll (5 e 6).
35
3. Il l!0IlgItlIt6IlI0 dit!!! accordo di 53513 golliac-
4. Ilraddoppanlcnlo <Iellex terza in un accordo perfetto permesso solamente quando le- voci
superiori rimangono ferme e il basso procede per
terze:
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I:-
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-I
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'
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Il
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IV
Il||;`
lI C
Ico
37
cordo di sesta che segue permesso soltanto il raddoppio dellex quinta. Esempio:
Bene
lv
V
Male
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"
"iii
lat
Il
'
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,. _ _ _ i_"'ltii
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Esempio :
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G
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38
3. Nel modo minore, il basso dellaccordo di
sesta del IV grado, sale con unalterazione accidentale per evitare il salto di seconda aumentata:
.
IV
\|~.il
''I
ESI
Scala. melodica.
Nor/I. _ Per evitare le successioni proibite (come le quinte
parallele)
nellesempio
suesposto,
l'accordo
di
sesta
del
IV
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Il
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39
4. Se i due accordi che formano la cadenza
no allo stato fondamentale e il secondo ha una
sposizione melodica d'_ottava e di pi si ritrova
tempo forte della misura, la cadenza perfetta;
caso contrario non lo .
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21. _ 1. Il primo aspetto della cadenza composta dato dalla successione del I, IV, V 4- I grado.
2. Nella misura binaria l`accordo del IV grado
sia sempre sul tempo forte, quello del V sul debole.
40
Nella misura ternaria il IV grado si pu trovare tanto sul secondo quanto sul primo tempo e il V tanto
sul terzo quanto sul secondo. Esempio:
i-I
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(L.
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E
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IL
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DJ
<
<
L IQ-m_ _\%_
F1
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4-1
3." Nell'accordo di quarta e sesta si raddoppia
soltanto l'ex quinta dellaccordo fondamentale.
4. Nella misura binaria laccordo vdiiquarta e
sesta si trova sempre sul tempo forte. Nella misura
ternaria, per, trovasi tanto sul primo tempo quan-
to sul secondo:
I
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II
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44
4. La distanza fra ciascuna delle tre voci superiori non deve superare l'ottava.
Esempio di salti di quarta e di quinta nella
voce superiore:
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u -I
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Esempio di salti nelle voci intermedie:
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Cadenza
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ll_ll
I
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I..
e viceversa.
1. Il collegamento degli accordi perfetti dev'essere sempre armonico, non melodico.
') Ottave nascoste.
46
3. Dopo il salto necessario che la melodia
proceda d"una seconda o duna terza in direzione
contraria al salto.
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6. Si adopera nel modo maggiore per armonizzare la nota sensibile che ascende alla tonica.
(') Pu essere considerato come accordo un poco dissonante.
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7. Nel minore s'adopera ugualmente per armonizzare la nota sensibile nella scala melodica ascendente: causa poi lialterazione accidentale del VI grado ascendente l'accordo perfetto minore della sottodominante si cambia in maggiore. Esempio:
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per preparare una cadenza composta. _ 2. lfaccordo di sesta di ll grado necessario adoperarlo nella
posizione melodica di ottava del suono ex fondamentale. ~- 3. Si pu raddoppiare l`ex terza o il
suono ex fondamentale; ma il raddoppio dellex terza si rende necessario quando a questo accordo segue un accordo di quarta e sesta.
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2. Questa mancata conclusione d'un pensiero
musicale, si chiama cadenza evitata; dopo la quale.
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la cadenza:
1. Laccordo perfetto fondamentale del VI grado si mette'dopo l'accord0 perfetto della tonica;
pu non seguire poi laccordo del V, IV e Il grado
o il primo rivolto di quest'ultimo.
2. Il collegamento collaccordo perfetto del V
grado melodico, e con gli accordi del IV e Il grado
sempre armonico.
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2. S`adopera dopo laccordo perfetto del I grado o accordo perfetto fondamentale del VI grado collegandolo armonicarnente.
3. Si fa seguire dallaccordo perfetto del IV
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Il secondo e terzo esempio formano una serie di
accordi che si chiamano successioni Frigie
per la
derivazione del modo Frigio).
Si fa la cadenza Frigia quando laccordo del III
grado adoperato per formare la semicadenza nel
modo minore.
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5. Nel mezzo del corale bisogna evitare la cadenza perfetta autentica, il secondo aspetto della
cadenza composta, (collaccordo di quarta e sesta)
si adopera raramente e solo'alla fine del corale.
6. Se il riposo si trova sul secondo tempo della
misura, su tutte e due i tempi di questa ordinariamente si pone uno stesso accordo, qualche volta
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stessa frase larmonia sottodominante del modo maggiore armonico e quella del modo maggiore naturale.
3. Nell'armonizzazione delle _melodie de' corali
non si deve adoperare il modo maggiore armonico.
COMBINAZIONI DISSONANTI
57
2. La settima discende sempre sulla terza dell`accordo perfetto della tonica, le altre voci, essendo
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le medesime
dell 7 accordo perfetto dominante, ri.
solvono secondo le regole gi date per il collega|:n-ento melodico.
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b) Quando laccordo perfetto del IV grado precede l'accordo di settima di dominante si collega con
esso sempre armonicamente, il suono comune la
settima e dicesi in questo caso settima preparata;
le altre voci procedono secondo le regole del-collegamento melodico.
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d) Un'eccezione alla risoluzione della settima
di dominante sullaccordo perfetto della tonica si
ha quando esso accordo risolve sopra l'accord0 perfetto fondamentale del VI grado con la terza raddop.
piata (cadenza evitata).
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si adopera dopo qualsiasi accordo perfetto principale e risolve sopra laccordo perfetto della tonica.
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3. Il secondo rivolto o accordo di terza e quarta sadopera dopo qualsiasi accordo perfetto principale e risolve sull`accordo perfetto della tonica.
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4. Il terzo rivolto o accordo di seconda, sadopera dopo qualsiasi accordo perfetto principale e dopo l'accordo di sesta del II grado; risolve sempre sullaccordo di sesta della tonica.
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posta, ossia, per salto ascendente di quarta. Le altre
voci preferibile procedano per gradi congiunti.
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6. I salti del suono fondamentale e dellex quinla (vedi 25) sono ammessi nei rivolti dell'accorclo
di settima di dominante.
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7. Servendosi della settima come suono comune e lasciandola immobile in una delle parti superiori, si pu passare dall'accordo fondamentale ai
suoi rivolti e viceversa, escludendo per, da tale combinazione, laccordo di seconda.
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3. Raccomandiamo allallievo dusare gli accor-
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4. Gli accordi di settima di sensibile si fanno
seguire all`accordo perfetto di sollodominante, collegandoli con esso arm-onicamenle; la Pl'0prZ0I1
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2. Nelle cadenze composte e nelle successioni
simili ad esse, questi accordi sadoprano invece delllaccordo di sesta e d4ellaccordo perfetto fondamentale dello stesso grado.
3. La settima devessere preparata come suono
comune dagli accordi perfetti precedenti del I, IV,
e VI grado.
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4. Facendo seguire a questi accordi laecord0
fondamentale del V grado, la settima scende di semitono; se invece a essi segue l'accordo di quarta e
sesta nella cadenza composta, la settima rimane ferma, formando la quarta di quesfaccordo.
5. L`accordo di quinta e sesta del II grado si
usa anche dopo l'accordo di sesta del IV grado.
(Esempio d).
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40. _ 1. l..accordo di quinta e sesta del II grado e laccordo di terza e quarta del VII grado, ci offrono nuove forme di cadenze plagali, stante l`eccezionale risoluzione del basso di detti accordi, che
salta sulllaccordo fondamentale della tonica. In queSlo caso le voci superiori si muovono per gradi
congiunti.
2. In simili casi, questi accordi si pongono su
qualunque tempo della battuta, e si preparano colllaccordo perfetto fondamentale della sottodominanU' 'qualche volta con la quinta raddoppiata.
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42. _ 1. Ifaccordo di nona un accordo di
cinque suoni e deriva dallaccordo di settima coll'aggiunta della nona.
2. Soltanto sul V grado del modo maggiore e
minore viene considerato come accordo indipendente
e fa parte delllarmonia dominante.
3. Se la nona maggiore, chiamasi accordo di
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8. Nel modo maggiore naturale laccordo di nona sadopera come accordo intermedio di passaggio
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gli accordi di quinta e sesta si succedono con accordi di seconda e viceversa, e gli accordi di terza c quarta con 3;-,cordi
di settima completi.
ESERCIZIO
Continuare le seguenti progressioni.
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74
3 Altre risoluzioni meno naturali degli accordi di settima
si possono ottenere facendo ascendere il basso di un grado,
ci che si riscontra normalmente nella risoluzione dell'accordo
di settima di sensibile. Prendendo per base la successione di
qucst`accordo avremo una progressione. nella quale ogni accordo perfetto -prepara un accordo di settima posto una terza
sotto.
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Qualche volta l`accordo di quarta e sesta si pone fra due
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9." ll raddoppio della quinta e della terza negli accordi
perfetti, voluta alle volte da condizioni Speciali.
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Minore
82 ri
CAPITOLO III.
MODULAZIONE
I grado di vicinanza
48. _ 1. Le tonalit vicine a una tonalit data
sono sei; la loro vicinanza stabilita dal fatto che
i loro accordi perfetti di tonica sono inclusi nella
tonalit data.
Nel tono di do i toni vicini sar:-.nnoz
la, Sol, Fa, fa, mi, re.
Do
dim l la.
Sol
Fa
fa
mi
rel
Do
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80
Nel tono di la i toni vicini saranno:
D0, re, mi, Mi, Fa, Sol, la.
1s'dim.l.n
re
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Mi
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gg
Fe
soli
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4. ll tono dal quale si modula dicesi antecedente e quello a cui si passa conseguente.
Modulazione cliatonica
49. -- 1. Dato un tono per modulare ad un altro. bisogna servirsi dun accordo che sia comune a
tutte e due le tonalit. evitando per l`accordo perfetto di tonica del nuovo tono.
81
suo basso deve trovarsi una terza inferiore a quello
dcllaccordo precedente.
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Per modulare da un dato lono minore al Vl grado d'1 esso (l-Fa) si' considera
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raccordo della tonica
83
la.
1-11
sol
'
Modulando invece al VII grado (es. 6) si considora l`accorrlo perfetto del tono da cui si parte come
II grado del nuovo tono e si pu farlo seguire dallaccc-rdo di settima di dominante di questo nuovo tono
o da un suo rivolto.
Modulazione sviluppata
50. -- Per modulare pi gradevolmenle da un
dato lono minore alla sotlodominante, s`adopera una
forma pi sviluppata, passando prima nel tono maggiore relativo al nuovo lono e poi a questo (la-Fa-re).
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85
degli accordi principali, adoperandolo sempre allo
stato fondamentale.
Esempi di modulazioni partendo dal tono di Du.
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di appartenenti alle varie scale - naturale e armonica - deriva il procedimento cromatico d'una delle
voci.
Dal collegamento fra gli accordi appartenenti alle
86
scale, minore naturale e armonica, deriva il procedimento cromatico ascendente.
Dal collegamento degli accordi appartenenti alle
scale maggiori, naturale e armonica, deriva il procedimento cromatico discendente.
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Modulazone cromatica
54. _ Si ottiene una modulazione cromatica
trasformando l`accordo perfetto intermediario, appartenente ad una delle scale naturali, nellaccordo
corrispondente, appartenente a una delle scale armoniche. Laccordo cosi trasformato porta dopo di s
gli accordi del nuovo tono. Questo procedimento
ascendente cromatico
87
producono il procedimento cromaticoascendentc pi
VII
m .
Nel procedimento cromatico sono necessari legua-
glianaa delle figure delle voci e il collegamento armonico di esse. Il procedimento cromatico d'una`stessa
vocle va considerato come suono comune.
Nella modulazione cromatica ascendente il basso
deve discendere sempre per grado oppure, ascendere
eromaticamente.
Esempi di modulazione cromatica nel modo minore partendo dai toni Do o la:
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Do (V-VIIn.)VIlarm.la.
Do (V-iIln_)Vai'm
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non pu essere considerato come mezzo per modulare. Questo procedimento ci d una sensazione troppo indeterminata perch possiamo adoperarlo nella
modulazione.
Non ostante ci, la successione di questi accordi
appartenenti alle scale naturale e armonica, riesce
88
gradito allorecchio e pu adoperarsi benissimo nel
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Esempi di modulazione partento dai toni Do-lu.
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la.
90
cordo fondamentale necessario per ben determinan
il tono dal quale si modula.
ESERCIZIO a) - Comporre frasi modulanti di qualtro battute stabilendo chiaramente la nuova tonali
l e determinando pi o meno il tono da cui si parte
Esempio (la re)
la.
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Uso della modulazione
per armonizzare la melodia
(Armonizzazione dei corali)
57.
In una data melodia la modulazione
spesso chiaramente indicata dai suoi segni accidentali.
93
segni
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2.0.22
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Per armonizzare i corali non bisogna mai adoperare la modulazione dal lono maggiore al modo minore della sollodominanle e dal modo minore al
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(') Gli accordi di settima e la modulazione cromatica appartengono allo stile libero delfarrnonia.
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zione
vicinanza di Il grado con dodici altri toni.
I toni di Il grado di vicinanza col tono di Do,
sono :
Reit, Re, Mil, Mi, sol, Lul, La, Sili, sili, Si, ai e do
Col tono di Ia:
Sila sil, Si, si, do, doll, Re, a, a, sol, solli e La
3. Gli accordi perfetti comuni a due toni sono
la base per comporre la modulazione. Per esempio,
volendo modulare dal tono di Do a Re ed essendo fra
questi toni due accordi perfetti comuni
la modulazione dovr farsi per mezzo dell"accordo
ausiliario di Sol 0 di mi. Dunque abbiamo due forme di modulazione:
l) DOT (Sol)T Re.
2)
DOT
(mi)Tj Re.
ci produce della monotonia ed preferibile attenersi alla seconda formula., nella quale abbiamo un
accordo minore fra due' accordi maggiori. Il basso
ascende rl`una terza e discende d`una seconda.
Per gli altri toni, tra quali esistesse un solo accordo comune, bisogner includere nella data modulazione quesaccordo, dal tono di la a quello di
96
do lunico accordo comuneformula di modulazione
ci d lillllic
la -(SOI)_
2
4 do.
Eccezioni.
1. Le formule per la modulazione da un tono
maggiore allo stesso tono minore e viceversa (Do-do
1) D0 - (fu. - Ret) - al
2) la - (Mi - sol) - Si
oppure sul tono parallelo di quello da cui si parte:
1) Do - (la - Fa) - sil
2) la - (Do - mi) - Si.
ESERCIZIO. _ Comporre formule per modulazioni
dai toni di Do e la in tutti i toni di II grado di vi-
97
einanza, evitando che nel movimento del basso si
riproducano intervalli di quarta o di quinta nella
stessa direzione.
Modulazone perfetta
59. ._ La modulazione perfetta consiste nel modulare al nuovo tono, toccando tutti i Ioni della data
formula.
Esempi di modulazione perfetta fra i toni del ll
grado di vicinanza.
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Avvertenza. _ Prima della modulazione verso i q,ualtro be-
Esempio :
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Modulazione imperfetta
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Tonalit lontane
61. _ 1. Ad eccezione dei toni di I e Il grado di
vicinanza, tutti gli altri toni si chiamano lontani.
La modulazione ad essi si fa per mezzo dei toni
vicini.
100
modulando per prima al tono parallelo o ad iino
dei toni maggiori vicini, per esempio:
1) Si-mi-Do-re-Sii
Pedale
62. _ 1. Si chiama pedale una nota pi o meno prolungata nella parte pi grave, mentre sopra
questa si muovono le tre voci superiori.
2. Le voci superiori procedono secondo le regole del collegamento a tre parti.
3. Negli accordi incompleti a tre voci, d'ordinario si omette la quinta, a meno che non vi siano
degli accordi in posizione melodica di quinta e che
questa non si trovi nella voce inferiore come, per
esempio, laccordo di terza e quarta, nel qual caso
si omette la fondamentale.
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4. Il pedale pu essere formato dalla dominante o dalla tonica. Nel primo caso il basso dell'accordo di quarta e sesta della cadenza, il quale viene
101
prolungato e term-ina collarmonia della dominante
che risolve sull`accordo perfetto _della tonica. Nel
secondo caso il basso dell'accordo perfetto della
tonica che si prolunga e termina colla cadenza autentica o plagale nelle tre voci superiori.
5. Il pedale deve cominciare sempre sul tempo
forte della misura, il pedale della tonica pu seguire
immediatamente quello della dominante.
6. Il pedale ammette sopra di s non solo tutti
i vari accordi tonali, ma anche delle modulazioni
passeggiere.
7. Nel modo maggiore (per esempio, in tono di
Do) il pedale sulla dominante (Sol) ammette modulazioni passeggiere in tutti i toni di I grado di vicinanza: re, mi, Fa, fa, Sol, la; il pedale sopra la
Ionica (do) ammette modulazioni passeggiere nel tono maggiore e minore della sottodominante e in tutti
quelli del I grado di vicinanza: /(I, Fa, sol, la, Sil, ,
sil , Lab . ecc.
Esempio :
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3. Nel modo maggiore (per esempio la) il pedale sopra la dominante (Mi) ammette le modulazioni passeggiere ai toni del V e IV grado; (Mi e re)
il pedale sopra la tonica (la) ammette le modulazioni passeggiere alla sottodominante e alla seconda
inferiore, modo minore, ecc., (re e sol).
OSSERVAZIONI-2. _- Il pedale sulla tonica del modo
minore spesso termina con lacc0rdo perfetto maggiore.
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103
.1. Gli al-cordi segnali colle lettere N . B, sono accordi
:li settima inlrodolti sul pe (1 a l e e alcuni vanno considerati romar|\'o I li del|arrordo di nona senza la quinta.
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4. Pu uarsi anche
il pedale fl oppio delle due paru
gravi, prolungando romemporaneamenle la tonica e la do
minanle.
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CAPITOLO IV.
FICURAZIONE MELODICA
NOTE DI PASSAGGIO
Osservazioni generali
64-. _ Si chiamano note di passaggio, quei suoni
che sul tempo debole o sui momenti deboli della
battuta collegano melodicamente due suoni duno
stesso o di differenti accordi consonanti o dissonanti, ci che si pratica per rendere pi facile e gradito il movimento delle voci. Secondo il genere delle
scale, alle quali queste note di passaggio appartengono. si dividono in diatoniche e cromatiche.
Note di passaggio
65. - 4. In un intervallo di terza, pu essere
l06.
3. Le note di passaggio poste in una sola vomsi chiamano semplici: in due, tre o pi voci contemporaneamente si chiamano doppie, triple, ecc.
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Qualche volta tutte e tre le voci procedono nella
stessa direzione per accordi di sesta.
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III
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109
Possono usarsi contemporaneamente in pi d'unzi
voce, anche unite con quelle diatoniche. Esempio:
a.
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NOTA _ Le migliori note di passaggio cromatiche sono quelle
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(los pure le note di passaggio cromativlie rontemporaiivii-
iiiciite iii due voi-i, mentre la settima passa da una voci- all`altru.
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ripetizioni d`un suono appartenente allo stesso accordo. sul tempo debole o sui momenti deboli della
liattuta, e non distano clie di una seconda inferiore
o superiore dal suono reale (nota buona). Si distinguono quindi in superiori ed inferiori.
+
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2. Le noie ifabliellimenlo distano dal loro suono principali- d`un tono o dun semitono, secondo
la scala dialiiiiica. Nel primo caso possono essere avvcinale mediante l'allerazione di un diesis o d'iin
bemolle.
111
3. Questo cambiamento cromatico in alcuni va
considerato come obbligatorio.
a) Nellaccordo perfetto maggiore:
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paralleli.
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Ritardi
Norme generali.
69. _ 1. Quando un suono nella successione da
un accordo ad un altro si prolunga sopra il secondo.
avviene il ritardo._ Secondo il movimento delle voci
il ritardo pu essere ascendente o discendente.
Il ritardo deve sempre trovarsi sul tempo forte
della battuta; la preparazione, sul tempo debole o
forte delle battuta precedente; la risoluzione, generalmente sul tempo debole della stessa battuta del
ritardo. Nella misura ternaria la risoluzione avviene sul terzo e qualche volta sul secondo tempo, quando sul secondo tempo vi sia nuovo accordo.
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3." La nota che prepara il ritardo non deve essere di valore inferiore al ritardo stesso.
Proibito
4. Il ritardo non toglie le quinte e le ottave
parallele.
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l l5
Ritardi discendenti
70. _ 1. Non pu unaltra voce far sentire contemporaneamente al ritardo, la nota ritardata.
mi
Esem :
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Male
Per ottenere un ritardo regolare devesi nel momento del ritardo raddoppiare un altro suono dellaccordo.
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4. Nella risoluzione del ritardo le altre voci
possono trovarsi in un'altra posizione o rivolto del|'accordo stesso; si pu anche risolverlo sopra un
altro accordo, purcli il ritardo discenda regolarmente sopra la nota consonante.
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6. Contemporaneamente alla risoluzione del ritardo. in un`altra voce pu usarsi la settima di dominante di-passaggio e in questo caso aiiimessit
il procedimento non regolare di quinte e quarto pa-
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Esempio d`ar|uonia con ritardi discendenti.
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2. Il ritardo ammesso simultaneamente in pi
voci, usando per il procedimento o di terze e seste
parallele o il moto contrario. Esempio:
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(a) e tredicesima
terza e quinta
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matico di passaggio, si pu avere il ritardo di un'ottava diminuita col basso nell'aceordo di settima diminuita:
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2. I suoni consonanti degli accordi e la settima
minore, qualora sempre presi per salto, ci rendono
impossibile limpiego di note di passaggio. Il procedimento per gradi ci rende invece possibile luso dei
ritardi. Daltra parte nel procedimento per gradi sono
escluse le note di passaggio diatoniche e nel procedimento per salto sono esclusi i ritardi. In questi casi si ricorre a qualche artificio, come si vede dagli
esempi seguenti.
Esempi :
Il ritardo discendente non
possibile
Le note di
passaggio diatoniche, che in
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3 . Le note di passaggio e i suoni ausiliari possono adoperarsi anche sopra' un movimento forte
della battuta, qualora su esso non si formi un nuovo
accordo.
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di un`ottava inferiore.
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deboli della battuta sono ammesse.
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ausiliario superiore.
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a) la ripetizione della nota reale alternata col
suono ausiliario:
1;) che parecchie note di seguito facciano sentire solo i suoni degli accordi che formano le successioni armoniche:
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2. Nellarnionizzare un corale, questo deve essere lasciato intatto. mentre nelle altre voci si deve
tentare di conservare senza interruzione un dato movimento, interrompendolo soltanto nelle corone.
Evitare anche le note di passaggio cromatiche.
3." Ai-monizzando una melodia, contenente una
determinata figurazione melodica. nel caso se ne in-
dica.
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2. l suoni ausiliari posti sopra i movimenti forti e deboli della battuta presi per salto, considerati
come ritardi non preparati.
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non
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di
posti nel
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basso.
basso
degli acvordi cli sesta e i suoni di quinta fanno qualvlte volta eccezione. Ma in tal caso si avr cura di
far saltare queste note su altre note dell'accorrlo.
129
Esempio :
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Le norme date si applicano specialmente per abbellire la melodia, sebbene la loro applicazione sia
possibile anche per le altre voci.
Uesercizio che segue, offre delle melodie includenti i casi sopra nominati. L'allievo trasporter il
basso dato unottava sotto e dar alle voci intermedie una figurazione melodica libera.
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76. _ Oltre gli artifizi che abbiamo studiato nclla figurazione melodica libera, vanno considerati
anche i seguenti:
4 L'anticipazione_ la quale consiste in ci: il
suono, che a rigore dovrebbe trovarsi sul movimento forte della battuta, si anticipa nella stessa voce e
viene quindi a trovarsi sul movimento debole antecedente.
Lanticipazione deve essere duna certa durata (non
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CAPITOLU V
ENARMONIA E MODULAZIONI
IMPROVVISE
ACCORDI ALTERATI
77. _ 1. Se negli accordi n qui esaminati facciamo muovere una o pi parti cromaticamente
mentre le altre restano ferme, otterremo altri accordi di natura diversa; a tali combinazioni armoniche noi daremo il nome di accordi cromaticamente
alterati o, semplicemente, di accordi alterati.
2. Tali accordi possono essere raggruppati in
due categorie:
Alla prima categoria appartengono accordi che
non formano nuove combinazioni, ma che tuttavia
contengono note estranee alla tonalit cui appartengono: a questi daremo il nome di accordi falsi.
Di questi accordi i principali sono, come vedremo.
il falso accordo di settima. di dominante sul II grado
del modo maggiore, laccordo di settima diminuita
sul II grado alzato del modo maggiore e liaccordo
I34
Alla seconda categoria appartengono invece accordi che, per gli elementi che li compongono, danno
luogo a combinazioni assolutamente diverse da quelle fin qui esaminate. Tali sono gli accordi con quinta o sesta aumentata.
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4. Ambedue possono adoperarsi indipendentemente, cio senza che la nota alterata sia fatta precedere dal suono diatonico, e in tal caso sono per lo
pi preparati dagli accordi perfetti del I e VI grado e anche dal IV grado.
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3. S'adopera anche come accordo indipendente, e in tal caso per lo pi preparato dall'accordo
perfetto del I grado nelle cadenze composte.
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137
4. Dallabbassamento cromatico del II grado
nasce anche laccordo di settima di dominante con
la quinta abbassata.
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Lo studioso, negli esercizi di modulazione, cercher dadoperare convenevolmente tutti gli accordi che abbiamo esposti.
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Nota. _ Gli accordi perfetti aumentati di seconda categoria nel modo minore non esistono (vedi il metodo per
comporre una scala cromatica 5 66).
2. Ifaccordo perfetto aumentato sadopera anche come accordo indipendente, nel qual caso devessere preparato con lo stesso accordo sopra il
quale risolve:
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una parte superiore rispetto alla settima per evitare che formi con quello un intervallo di terza
diminuita.
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139
come primi rivolti degli accordi del Il e IV grado
del modo maggiore e del modo minore, alterando in
essi rispettivamente la terza 0 la fondamentale 0
anche ambedue se trattasi di accordo sul II grado.
Maggiore
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a) I/accordo di sesta aumentata nel modo maggiore e minore, considerato cnarmonicamente, equivale all`aceordo di settima di dominante incompleto.
bl) L`accordo di quarta e sesta aumentata con
la doppia alterazione nel modo maggiore, enarmonicamenle equivale all`accordo di settima di dominante con la quinta alzata.
IF) L'accorlo di quinta e sesta aumentata nel
modo minore. equivale enarmonicamente all'accordo di settima di dominante.
c) L`accordo di terza e quarta nel modo maggiore e minore un accordo allatto particolare, non
equivale cio ad alcun altro accordo diatonico.
140
cl) Laccordo di terza e quarta con la doppia
alterazione nel modo maggiore, enarmonicamcnte
equivale al.laccordo di settima di dominante completo.
2. Gli accordi sopra esposti (eccetto quello lvllesempio c), equivalendo enarmonicamente, per la
loro sesta aumentata, allaccordo fondamentale di
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7. Laccordo di sesta aumentata pu anche, come nei seguenti casi, essere convenientemente adoperato nella cadenza plagale del modo maggiore
(vedi 40).
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aduperarli come accordi di passaggio, altrimenti si cade in un-
stile alquanto arlicioso.
Osservazione _ Oltre gli esposti accordi di sesta aumentata
possibile formare sopra il VI grado dei modi armonici in
accordo di seconda con la sesta aumentata: un tale accordo
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tono di partenza Do, potremo, adoperando tal mezzo, modulare ai toni di Si`o si.
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4. Gli accordi di sesta aumentata contlucono
la modulazione enarmonica verso i toni con i lit-sia.
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Osservazione. _ In questo esempio, la trasformazione enarmonica dellaccordo di settima di dominante in quello doppiamente alterato di terza e quarta, non indicata per iscritto,
ma ci in pratica non si fa mai e la risoluzione dell'accordo
risoluto su qualunque accordo perfetto, ad eccezione di quei due accordi dei quali composto: abbiamo cos sei maniere, colle quali possibile risolvere l'accordo di settima diminuita.
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con un accordo di settima diminuita potremo modulare in qualsiasi tonalit.
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Non. _ L'acccrdo perfetto aumentato raramente viene adoperato come mezzo di modulazione.
Osservazione. _ Interessante anche la trasformazione enarmonica dell'accordo di terza e quarta aumentata nell'accordo
di settima di dominante con la quinta abbassata.
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SUCCESSIONI D'|NGANNO
Definizioni generali
87. _ 1. 0 ni combinazione di due accordi a partenenti a tonalita diverse forma una successione
dinganno.
2. La base di questa successione il procedimento per grado delle voci e la conservazione dei
suoni comuni nella stessa voce.
3.
uanto P i numerosi sono i suoni comuni ~
tanto piu una successione d'inganno diviene dolce
c gradevole.
4. La pi usata di esse la cadenza ingannata
e la successione degli accordi di settima di dominante.
I
Cadenze d'inganno
83. _ a) Modo maggiore.
1. Laccordo perfetto dominante o l'accordo di
settima di dominante risolvono sopra l'accordo perfet-
146
to maggiore del VI grado abbassato colla terza raddoppiata.
V
VI
153--7 bi;
2. S'adopera negli stessi
evitata.
Adoperandola nella cadenza
potr collegarla con gli accordi
nanti o col primo rivolto sul II
monico, come pure col primo
sul II grado abbassato.
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perfetti sottodomigrado maggiore arrivolto dell'accordo
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Successioni d'inganno
del|'accordo di settima di dominante
90. _ a) Rapporto di terza fra i bassi fondamentali.
I. Collegamento dellaccordo perfetto maggiore
con l'accordo di settima di dominante, posto alla
distanza d'una terza maggiore o minore, superiore
o inferiore.
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3. Collegamento fra gli accordi di settima distanti l'uno dall'altro una terza maggiore o minore
superiore o inferiore.
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La successione (li) molto usata e deriva dalla
progressione inodulante, la quale a sua volta non
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ullro che una modificazione della semplice progressione discendente,
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accordi di settima di dominante distanti duna quarta aumenlata o di una quinta diminuita.
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successioni d`inganno s'adoperano per passare lanlo ai toni vicini quanto ai toni lontani.
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2. Tut-tavia una modulazione improvvisa, percli riesca gradevole non deve andare, oltre il Il
grado di vicinanza: solo una modulazione condotta
gradatamente ci trasporta senza durezze nei toni
lontani.
3. Quando la modulazione improvvisa venga
adoperata come modulazione passeggiera a toni del
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Esempi di
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Est-Jlullzlo. Comporre e suonare al pianofortemodulazioni improvvise, alternate con modulazioni
condotte gradatamente.
5." Le successioni dinganno sadoperan0 per lo
pi nelle progressioni tanto continuate che frammentarie.
ESERC|Z|O N. 34
(Si armonizzino le melodie date introducendovi
delle successioni d`inganno).
Esempio:
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e improvvisa e le successioni dinganno, pu essere
convenientemente messo a protto nellarmonizzazione del corale. Diamo a questo scopo un esempio
dove lo stesso 'corale armonizzato in due differenti
maniere.
Non. _ Di fronte allo stile severo e libero, un tale stile
potrebbe chiamarsi stile armonico ricercato.
Esempio :
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ESERCIZIO N. 35
(I corali dati dovranno essere dallo studioso armonizzati: 1. con semplici accordi; 2. con ritardi,
note di passaggio e gurazione melodica nelle tre
voci inferiori; 3. liberamente: usando cio combinazioni dissonanti, successioni dinganno, ecc.).
153
APPENDICE I
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negli accompagnamenti strumentali e forma pi propriamente oggetto dello studio della composizione
libera.
4. Diamo anche un esempio che serviri a dare
un'idea delle pi frequenti gurazioni del pedale.
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APPENDICE II.
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b) Alcune volte si fa pure salire la settima
di dominante, ma ci accade quando in una voce
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in altro caso: quando cioe essa si trovi nella voce
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con successioni d'inganno degli accordi di quinta
e sesta aumentata.
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CONCLUSIONE
Lo studioso, che sotto la guida d`un esperto macstro abbia attentamente seguito questo breve trattato, giunto a questo punto potr incominciare a
comporre dei preludi a quattro voci in stile libero
e in ritmo binario e ternario e si eserciter a cercare e scrivere variazioni sopra un breve tema semplicemente armonizzato. In fine del volume si troveranno alcuni esempi di tali esercizi.
FINE
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INDICE
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15
Introduzione
CAPITOLO I.
Nozioni preliminari
Accordo perfetto
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. . . . .
.
. . .
.
Accordi di settima
_ . . . .
.
. .
. .
Scale naturali e scale artificiali. Accordi principali e
accidentali
. .
. .
. . . . . _
.
Accordi perfetti
. . .
. .
. . .
Accordi di settima
. . . .
.
.
.
.
Rapporto tra gli accordi perfetti e successioni
.
Movimento delle voci
_ . .
.
.
_
. _
. .
Raddoppiamento delle voci. Disposizione stretta o IBta. Posizione melodica degli accordi perfetti .
.
Collegamento armonico e melodico degli accordi perfetti
Relazioni (o successioni) proibite
.
_ .
. . .
17
20
Z1
22
23
Zb
26
zu
28
30
186
CAPITOLO ll.
Arrnonizzazione con accordi r|ell'ambito d'una stesso
tonalit
Combinazioni consonanti
Pag.
Collegamento degli accordi perfetti fondamentali dal I
_
31
34
Primo aspetto della cadenza composta (colla successione della sottodominante alla dominante)
_ _
Secondo aspetto della cadenza composta (coll'_accordo
di quarta e sesta sul I grado)
_
_
_
_
_
_
Accordo di quarta e sesta di passaggio
.
_
_
_
Semicadenza
_ _
_
_ _ _
_ _
_
_ _
_
Salti di quarta e di quinta nella melodia e nelle voci
intermedie
_
_ _ _
_ _
_ _
_
_
_
Salti fra due terze nella melodia _ _ _ _
_
_ .
Salti dell'ex-terza al basso
_
_
_ _
_
_
_
_
Primo rivolto dell'accordo di V diminuita sul settimo
grado_.__....____.
Accordo perfetto del II grado e suo primo rivolto
_
Accordo perfetto fondamentale del VI grado. Cadenza
evitata_.._.........
Accordo perfetto del III grado nel modo maggiore
_
iv:
30
im
37
38
39
40
42
mi
44
45
46
47
43
30
5)
187
Pag.
52
53
M
56
Combinazioni dssonanti
Accordo di settima di dominante
_
_
.
_
Rivolti dell'accordo di settima di dominante
. _
_
Accordo di settima di sensibile (sul VII grado): set.
tima minore e settima diminuita
_
_
. _ __
Accordo di settima sul II grado e suo primo rivolto
Forme speciali di cadenze plagali
_
_
_
_
_
_
Uso degli accordi di settima nell'armonizzazione dei
corali
_
_
. _
_ _ _
_
_
. _
_
_
Accordi di nona
56
59
62
63
63
66
67
68
_Il
'H
CAPITOLO III.
Modulazione
I grado di vicinanza
Modulazione diatonica
Modulazione sviluppata
........79
80
_ _ _ . . _
..._...83
188
Pag.
Accordo perfetto del IV grado del modo minore melodico
_
_
_ _ _ _
_ _ _
_
_ _
Modulazione immediata servendosi dell'accordo perfetto del tono a cui si vuol modulare _
_
_
_
Cromaticismo e successioni false. False relazioni _ _
Modulazione cromatica
_ _
_
_ _
_
_ _
_
Importanza dell'accordo perfetto artificiale del IV grado della scala minore melodica _
_
_
_
_
_
C:-mbiamento di tono e modulazioni passeggiere _
_
Uro della modulazione per armonizzare la melodia
(armonizzazione dei corali)
_
_
_
_
_ _
_
Il grado di vicinanza. Formule di modulazione
_
Modulazione perfetta
_ _
_
_
_
_
_
Modulazione imperfetta
_ _
_
_
_
Tonalit lontane
_
_
_
_
Pedale
_
_ _
_ _
_
B4
B4
35
06
III!
89
92
95
97
99
wi
100
CAPITOLO IV.
Figurazone melodica. - Note di' passaggio
Osservazioni generali
_
_
Note di passaggio
_
_ _
_
Note di passaggio cromatiche
_
_ _
_
_
Note di passaggio semplici e doppie, ecc.
_
Note d'abbellimento o ausiliarie
_
_
_
Ritardi - Norme generali
_ _ _
_
Ritardi discendenti
_ -_
_
_
_
_
_
_
_
_
Ritardi ascendenti e simultanei
_
_
_
_
_
_
_
Figurazione Vmelodica nello stile osservato e armonizzazione dei corali _ _ _ _
_
_
_
_ _
_
_
Melodie di corali da armonizzare, adoperando la figurazione melodica
_ _
_
_
_
_
_
_
_
Figux-azione melodica libera
_
_
_
_ _
_
_
105
ivi
108
un
IIO
II3
ll5
117
_
119
122
127
CAPITOLO V.
Accordi alterati
_
_
_ _
_
_
_
_
_
_
_
Falsi accordi di settima di dominante e settima diminuita sul II grado del modo maggiore _
_
Accordo perfetto maggiore sopra il II grado abbas.
sato e accordo di settima di dominante con l'alterazione discendente della quinta
_
_
_ _
_ _
Accordi di quinta aumentata
_
_
_
_
Accordi di sesta aumentata
_
_
_
_
_
Mezzi per la modulazione enarmonica
_
_
_
Enarmonia degli accordi di sesta aumentata
_
_
Enarmonia dell'accordo di settima diminuita _
_
Enarmonia dell'accordo perfetto aumentato
Pag.
133
134
136
137
138
141
H3!
11:3
144
enerali
_
_
_
_
_
_
di settima di domi_
_
_
_ _
_
_
per la m0dUlBZi0D
_
_
_
_
_ _
_
_
_
_
_
_
145
147
149
151
153
154
190
Pag.
APPENDICE III. Successioni d'inganno adoperate
come progressioni
. . _
. . . . _
156
Conclusione
157
159
150
Esercizi
Bassi e canti dati
161
l;
I|BN 'BB|B7318'l1
788887 318111
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