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Momenti dinerzia
Consideriamo un sistema particellare di n punti materiali:
{(Ps , ms ) , s = 1, 2, , n}
e una retta r nello spazio; indicata con s la distanza del generico punto Ps
dalla retta r, si definisce momento dinerzia rispetto alla retta r, del sistema
di masse considerato, lo scalare:
Jr =
r
X
ms s2
(MI.1)
s=1
P1
m1
1
2
P2 m 2
r
n
P
n
mn
s
P
s
ms
Figura MI. 1: momento dinerzia rispetto a una retta per un sistema discreto
200
2 dm
(MI.2)
dm = dC
Figura MI. 2: momento dinerzia rispetto a una retta per un sistema continuo
da cui introducendo la densit:
Jr =
Z
C
2 dC
(MI.3)
momenti dinerzia
201
Teorema di Huygens-Steiner
Questo teorema costituisce la base della prima metodologia, che permette
di collegare fra loro i momenti dinerzia relativi a rette parallele una volta che
sia nota lubicazione del baricentro. Lo enunciamo e lo dimostriamo:
Dato un sistema di punti materiali la cui massa totale m, il momento
dinerzia J rispetto ad una retta r, correlato al momento dinerzia JG
rispetto ad una retta rG , passante per il baricentro, parallela alla r, e distante
d da essa, mediante la relazione:
J = JG + m d2
(MI.4)
DIMOSTRAZIONE
Conduciamo la dimostrazione per un corpo discreto, dal momento che il
caso continuo si tratta in maniera del tutto analoga.
Per la definizione di momento dinerzia (MI.1) abbiamo:
J =
n
X
s=1
e:
ms s2
202
JG =
n
X
ms s0
s=1
z'
d
s
' P
s
s
O
y=
= y'
x
x'
Rispetto a questi sistemi di assi le distanze al quadrato dei singoli punti del
sistema dalle rette r z e rG z 0 sono espresse in termini delle coordinate
come:
s2 = x2s + ys2 ,
s0 = x0s + ys0
essendo le quantit con lapice riferite al sistema il cui terzo asse contiene il
baricentro.
momenti dinerzia
203
y = y 0 + d,
z = z0
s 2 = s 0 + d2 + 2ys0 d
(MI.5)
J =
n
X
02
ms (s + d +
2
2ys0 d)
n
X
02
ms s +
s=1
s=1
s=1
n
X
ms d + 2
n
X
ms ys0 d
s=1
J = JG + md2 + 2d
n
X
ms ys0
s=1
0
ms ys0 = myG
=0
204
Rimane dunque:
J = JG + md2
Come conseguenza di questo teorema possibile legare anche i momenti
dinerzia J 0 e J 00 di un sistema di punti materiali calcolati rispetto a due
rette parallele r0 e r00 delle quali nessuna passa per il baricentro. Si considera
una terza retta rG parallela alle prime due, ma passante per il baricentro e si
applica due volte il teorema di Huygens-Steiner.
r
G
r'
r''
d'
G
d''
d
Figura MI. 4: rette parallele r0 e r00 non passanti per il baricentro e rG passante
per il baricentro
Abbiamo:
J 00 = JG + md00
J 0 = JG + md0
dove d0 e d00 sono le distanze del baricentro dalle rette r0 e r00 . Sottraendo
membro a membro le relazioni precedenti ricaviamo il legame cercato fra J 0
e J 00 :
momenti dinerzia
205
J 00 = J 0 + m(d00 d0 )
(MI.6)
Notiamo che non compare il quadrato della distanza fra le due rette r0
e r00 , ma la differenza dei quadrati delle loro distanze dal baricentro. Ora
il legame fra i quadrati delle distanze, non essendo lineare, ma quadratico,
richiede la conoscenza delle distanze fra le rette r0 e r00 che non passano per
il baricentro e la retta rG passante per il baricentro; e quindi linformazione
sulla localizzazione del baricentro influisce sulla determinazione dei momenti
dinerzia rispetto a rette fra loro parallele.
In realt c un caso in cui sussiste la relazione pitagorica:
2
d2 = d00 d0
dove d indica la distanza fra le rette r0 ed r00 , ed il caso in cui le tre rette r0 ,
r00 e rG sono rette generatrici di una superficie cilindrica la cui sezione retta
circolare e ha diametro d00 e le rette rG ed r00 appartengono a un piano passante
per lasse del cilindro.
rG
r'
r''
G
d''
d'
d
206
J 00 = J 0 + md2
e il baricentro non figura direttamente; tuttavia la sua ubicazione nota a
causa delle condizioni geometriche ben precise che sono state assegnate.
Matrice dinerzia
Visto il legame fra i momenti dinerzia rispetto ad assi paralleli fra loro,
viene naturale chiedersi come si pu determinare un legame fra i momenti
dinerzia realtivi a rette uscenti da uno stesso punto, aventi direzioni fra loro
differenti. In altri termini ci domandiamo come varia il momento dinerzia
al variare del versore u di una retta uscente dallorigine O di un sistema
cartesiano scelto arbitrariamente. La risposta a questa domanda ci conduce
alla seconda metodologia per il calcolo dei momenti dinerzia di un corpo
rispetto ad una retta, con il minimo numero di integrali possibile.
x
3
r
u
O
x2
x1
momenti dinerzia
207
i calcoli per un corpo continuo, anche perch, in questo modo, evitiamo gli
indici relativi alla numerazione dei punti del sistema.
Per la definizione di momento dinerzia (MI.3) abbiamo:
J =
2 dC
u
O
Ora la distanza del generico punto P del corpo dalla retta r di direzione
u si pu determinare mediante la relazione pitagorica:
2 = (OP )2 (OQ)2 = (OP )2 (OP u)2
(MI.7)
OP u = xi ui
avendo denotato con:
208
OP (xi ),
u (ui )
(MI.8)
(MI.9)
momenti dinerzia
209
2 = u [(OP )2
I OP OP ]u
(MI.10)
Z
C
u [(OP )2
I OP OP ]udC
Dal momento che u non dipende dal punto P , ma solo dalla direzione
della retta r che non varia durante lintegrazione, possiamo portarlo fuori dal
segno di integrale, ottenendo:
J =u
Z
C
[(OP )
I OP OP ]dC u
(MI.11)
Z
C
[(OP )2
I OP OP ]dC
(MI.12)
(MI.13)
210
vA
v > 0 v 6= 0
v A v = 0 v = 0
(MI.14)
Z
C
(xj xj ik xi xk ) dC
(MI.15)
momenti dinerzia
211
B = 22 =
C = 33 =
Z
C
Z
C
Z
C
(x22 + x23 ) dC =
(x21 + x23 ) dC =
(x21 + x22 ) dC =
(y 2 + z 2 ) dC
(MI.16)
(x2 + z 2 ) dC
(MI.17)
(x2 + y 2 ) dC
(MI.18)
A = 23 = 32 =
B = 13 = 31 =
C = 12 = 21 =
Z
C
Z
C
Z
C
x2 x3 dC =
x1 x3 dC =
x1 x2 dC =
yz dC
(MI.19)
xz dC
(MI.20)
xy dC
(MI.21)
Z
C
Z
C
212
0
0
C 0 B 0 A
B A
C
(MI.22)
(MI.23)
J = A2 + B 2 + C 2 2A0 2B 0 2C 0
(MI.24)
momenti dinerzia
213
Per una matrice simmetrica i cui autovalori sono distinti gli assi principali
sono tre e sono fra loro ortogonali. Se la matrice possiede autovalori
multipli (cio non tutti distinti) gli assi principali sono infiniti in quanto in
corrispondenza di un autovalore doppio esiste un piano invariante rispetto
allazione della matrice. Se addirittura tutti e tre gli autovalori sono
coincidenti tutto lo spazio R3 risulta invariante.
Se si riferisce la matrice dinerzia ad un sistema cartesiano i cui assi
sono assi principali dinerzia la matrice assume forma diagonale e i momenti
di deviazione risultano essere nulli. In questo caso i momenti A, B e C relativi
agli assi cartesiani prendono il nome di momenti principali dinerzia.
In questo caso la forma quadratica che permette di calcolare il momento
dinerzia relativo ad una retta passante per O, di coseni direttori , , si
semplifica notevolmente, riducendosi a:
J = A2 + B 2 + C 2
(MI.25)
Ellissoide dinerzia
E noto dalla geometria (si possono vedere a questo proposito alcuni
richiami nellappendice AL - Algebra vettoriale e matriciale ) che ad ogni
matrice simmetrica pu essere associata una quadrica e, quando la matrice
definita positiva la quadrica, il cui centro coincide con lorigine degli assi ai
quali si riferisce la matrice, un ellissoide. Indicando con A
la matrice e con
214
(MI.26)
x
x=1
(MI.27)
J
J
(MI.28)
(MI.29)
(MI.30)
momenti dinerzia
215
216
J =
1
|x|2
(MI.31)
Nel caso in cui gli assi cartesiani siano assi principali dinerzia, come
abbiamo visto, la matrice dinerzia diviene diagonale, annullandosi i momenti
di deviazione. Allora lequazione dellellissoide dinerzia assume la forma
canonica:
Ax2 + By 2 + Cz 2 = 1
x2 y 2 z 2
+ 2 + 2 =1
a2
b
c
(MI.32)
1
b=
B
1
c=
C
momenti dinerzia
217
218
e3 = e3
Ovvero:
0
0
A C 0 B 0
0
0
B A 0 0
C
1
1
B 0 A0 C
A0 = 0,
B0 = 0
momenti dinerzia
219
y
-z
dC
C = C1 C 2 ,
C1 C2 = ,
C2 = {(x, y, z) ; (x, y, z) C1 }
220
Ne consegue che:
A =
yz dC =
C1 C2
Z
C1
yz dC+
yz dC =
C2
Z
C1
yz dC
yz dC = 0
C1
e analogamente:
B0 = 0
Dunque lasse z un asse principale dinerzia per lellissoide di centro O
e quindi per la matrice dinerzia che lo definisce.
Se il corpo possiede due piani di simmetria fra loro ortogonali restano
individuati tutti e tre gli assi principali dinerzia di ogni ellissoide che ha il
centro sulla retta di intersezione dei due piani.
Figura MI. 10: corpo dotato di due piani di simmetria di massa ortogonali
Infatti applicando due volte il primo criterio si individuano due assi
principali dinerzia ortogonali fra loro, coincidenti con le normali ai piani
di simmetria condotte per il punto O appartenente alla retta di intersezione
dei due piani. Il terzo asse principale dinerzia la retta per O, normale ai
momenti dinerzia
221
due assi principali individuati, e coincide con la retta di intersezione dei due
piani.
Se un corpo possiede due piani di simmetria fra loro non ortogonali,
allora il corpo ha struttura giroscopica rispetto a tutti i punti della retta di
intersezione dei due piani e in particolare risulta essere un giroscopio.
G
O
Figura MI. 11: corpo dotato di due piani di simmetria di massa non ortogonali
222
Figure piane
Quando il corpo schematizzato con una figura piana ogni retta normale
al piano della figura risulta essere un asse principale dinerzia per lellissoide
che ha centro nellintersezione della retta con il piano.
Infatti: scelto il riferimento cartesiano in modo che gli assi x e y
appartengano al piano e lasse z sia, quindi, ortogonale al piano, ne consegue
che tutti i punti hanno quota nulla, e quindi risulta:
0
A =
yz dC = 0,
B =
xz dC = 0
A=
Z
C
y dC,
B=
x dC,
C=
(x2 + y 2 ) dC
C =A+B
(MI.33)
momenti dinerzia
223
A C 0
0
B
0
C 0
0
0 A+B
(MI.34)
+d
x=x
dove si sono marcate con un le coordinate relative ad uno dei due sistemi di
assi.
Allora avremo per definizione di matrice dinerzia, per esempio, per un
sistema materiale continuo:
ik =
ik =
Z
C
Z
C
(xj xj ik xi xk ) dC
(
xj xj ik xi xk ) dC
224
Z
C
f (
x) dC =
f (x) dC
Z
C
Z
C
(xj xj ik xi xk ) dC =
[(
xj + dj )(
xj + dj ) ik (
xi + di )(
xk + dk )] dC
Z
C
xi dC
ik =
ik + m [(dj dj + 2dj xGj ) ik di dk di xGk xGi dk ]
(MI.35)
(MI.36)
momenti dinerzia
225
+ m (d2
I d d)
(MI.37)
dove:
k
ik k
(MI.38)
C = CG + m (d21 + d22 )
(MI.39)
C 0 = CG0 + m d1 d2
Osserviamo dunque che se gli assi aventi origine nel baricentro vengono
scelti in modo da essere assi principali dinerzia, gli assi traslati, in generale,
non sono principali.
Come caso particolare, quando il corpo una figura piana e la traslazione
viene effettuata nel piano della figura, per cui d3 = 0, lunico momento
226
=R
R
(MI.40)
0 A+B
cos
sen 0
sen cos 0
C0
C0
A + B
e si ottiene:
0 A+B
cos sen 0
sen
cos
momenti dinerzia
227
(MI.41)
C0 = (A B) sen cos
essendo langolo di rotazione nel piano xy della figura. Notiamo che:
=A+B
A + B
= B , C0 = 0, che significa che se il
e inoltre, se A = B segue A = A , B
corpo ha struttura giroscopica la matrice dinerzia rimane inalterata dopo una
rotazione attorno allasse giroscopico.