Sei sulla pagina 1di 7

20131 Milano - Via Stradivari, 7

La novit
dellamore cristiano

Un poemetto latino
del quattordicenne
Arthur Rimbaud

di Fernando Ocriz

di Marco Beck

La forza antica
della poesia

Maria: il femminile
originario

colloquio di Alessandro Rivali


con Milo De Angelis

di Matteo Andolfo

Lecosofia
di Arne Naess
di Michelangelo Pelez

Ettore Bernabei,
realista visionario
di Armando Fumagalli

Rio 2016. Quando


i giochi finiscono

667
Settembre

di Giorgio De Simone

2016

Leterno ritorno
di Pippo Baudo

Poste Italiane Spa Spedizione in a.p.


D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004
n. 46) art. 1, comma 2, DCB Perugia

intervista raccolta
da Claudio Pollastri

N 667

Editoriale
Fernando Ocriz
Marco Beck
Nicola Lecca
Matteo Andolfo
Nicola Guiso
Leonardo Allodi - Roberta Iannone
Andrea Colombo
Lorenzo Ornaghi
Aldo Maria Valli
Giorgio De Simone
Alessandro Rivali
Armando Fumagalli
Isabella Serra
Dino Basili
Michelangelo Pelez
Raffaele Vacca
Guido Clericetti
Roberto Rapaccini
Marco Dalla Torre
Florio Fabbri
Vincenzo Sardelli
Claudio Pollastri
M.A.
Carlo Alessandro Landini
*
Mauro Manfredini
Franco Palmieri
*

577
580
586
592
594
598
601
602
604
606
608
610
614
618
620
621
624
627
628
632
635
636
638
644
646
648
652
654
656

24 agosto 2016. Terremoto


La novit dellamore cristiano
Una (breve) stagione in paradiso
Lettera da Jenbach. La grazia del lago di Achen
Teologia. Maria: il femminile originario
Liturgia. Sacramenti: catechesi & manuale per luso
Sociologia. Sombart, senzombra
Editoria. Emil Cioran, il cavaliere del nulla
Orizzonti. lite autentiche, oppure oligarchie?
Piazza San Pietro. Per i laici, la famiglia & la vita
Olimpiadi. Rio 2016. Quando i giochi finiscono
Poesia. La forza antica della poesia. Colloquio con Milo De Angelis
In memoriam. Ettore Bernabei, realista visionario
Personaggi. Julia Dobrovolskaja: lItalia nel sangue
Piazza quadrata. Estremisti, per prudenza
Ecologia. Lecosofia di Arne Naess
Elzeviro. Leggere Romano Guardini a Moena
Inquietovivere
Esteri. La Turchia fra Islm & laicit
Testimonianze. Isbuschenskij, lultima carica
Cruciverba dautore
Teatro. Teatro turco contro lautocrazia
Televisione. Leterno ritorno di Pippo. Colloquio con Pippo Baudo
Ares news. Le Edizioni Ares al Meeting 2016
Riviste & riviste. Consigli per turisti & maschi ibridi
Libri & libri
Doppia Classifica. Libri venduti & libri consigliati
Fax & disfax. La cultura spot-iva
Libri ricevuti

llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Un numero per sostenere il Suo e il nostro impegno culturale:

00980910582.
il codice fiscale dellAres, Associazione Ricerche e Studi,
editrice di Studi cattolici, da utilizzare nella dichiarazione dei redditi
per devolvere allAres il 5 per mille.
Un grazie alla generosit di tutti i lettori.

578

llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

SETTEMBRE 2016
ANNO 60

in questo numero:
Leditoriale (p. 577) commenta il terremoto del 24
agosto, riflettendo sul rapporto uomo/natura: la natura non
innocente, e luomo non pu pretendere di dominarla integralmente. l Lorenzo Ornaghi, nella rubrica Orizzonti,
affronta il problema della formazione di lite responsabili,
dopo che i partiti si sono rivelati incapaci di esprimerne,
mentre lattuale societ senza valori non sembra in grado di
promuoverne senza un profondo impegno di rinnovamento
culturale (p. 604).
Lo studio del mese anticipa alcune pagine del nuovo libro di mons. Fernando Ocriz (foto), ausiliare e vicario
generale dellOpus Dei, che tematizza linscindibile connessione dellamore del prossimo con lamore di Dio, per evitare il rischio che la Chiesa si riduca a unorganizzazione assistenziale (p. 580). l Maria: il femminile originario il titolo della meditazione teologica di Matteo Andolfo a p. 594.
l Nicola Guiso recensisce con evidenza il nuovo libro di Nicola Bux, intitolato Con i sacramenti non si scherza (p. 598).
Marco Beck commenta un singolare poemetto
latino del quattordicenne Arthur Rimbaud (foto). l Alessandro Rivali ha intervistato Milo De Angelis, uno dei
maestri della poesia contemporanea, che spiega il suo itinerario di formazione (p. 610). l Isabella Serra tratteggia
il profilo di Julia Dobrovolskaja, spentasi nello scorso luglio quasi centenaria, infaticabile costruttrice di ponti tra la
cultura russa e quella del nostro Paese (p. 618). l Leggere
Romano Guardini a Moena il titolo dellelzeviro di Raffaele Vacca, a p. 624.
Lattualit del sociologo Werner Sombart sottoscritta a quattro mani da Leonardo Allodi e Roberta Iannone
(p. 601). l Andrea Colombo presenta il Breviario dei vinti
dellinquietante saggista romeno-francese Emil Cioran
(1911-1955), cavaliere del nulla (foto).
Michelangelo Pelez illustra le ricerche del filosofo norvegese Arne Naess (1912-2009), in ordine a una
particolare forma di sapienza dellarmonia e dellequilibrio ecologico, da lui chiamata ecosofia (p. 621). l Roberto Rapaccini offre un affresco della Turchia fra islm
e laicit, sotto la ferula di Erdogan (foto). l La grazia del
lago di Achen descritta nella lettera imbucata da Nicola
Lecca a Jenbach (p. 592).
Il commento schietto, competente e scanzonato
alle recenti Olimpiadi di Rio di Giorgio De Simone (p.
608). l Pippo Baudo (foto) ha compiuto ottantanni e torna trionfalmente in televisione. Claudio Pollastri, che lo
conosce da molto tempo, lo intervista a p. 638.

Mensile di studi e attualit


20131 Milano - Via A. Stradivari, 7
Telefoni 02.29.52.61.56 - 02.29.51.42.02
Fax 02.29.52.01.63
Redazione romana:
Via Vincenzo Coronelli, 26/a - 00176 Roma
tel. e fax 06.21.700.782
http://www.ares.mi.it
e-mail: info@ares.mi.it
DIRETTORE RESPONSABILE
Cesare Cavalleri
CAPOREDATTORE
Riccardo Caniato
SEGRETARI DI REDAZIONE
Milano: Alessandro Rivali
Roma: Franco Palmieri

EDITORE
Ares. Associazione Ricerche e Studi
Ente morale eretto con D. p. R. n. 549 (27-1-1966)
iscritto al Registro nazionale della stampa
con il n. 534/6/265 (17-11-1982)
Codice fiscale: 00980910582
Partita Iva: 07634860154.

Numero Rea: MI-1745660


ISSN 0039-2901
Registrazione Tribunale di Milano
24-10-1966 - n. 384
STAMPA
Tipografia Gamma srl - Citt di Castello
Propriet artistica e letteraria riservata allAssociazione Ares. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Le opinioni espresse
negli articoli pubblicati rispecchiano unicamente il
pensiero dei rispettivi autori.
ABBONAMENTI
Italia: ordinario annuale Euro 70
sostenitore annuale Euro 150
benemerito Euro 600
Estero: annuale Euro 150
Numero singolo Euro 7,50; arretrato Euro 9
Conto corrente postale n. 00414201 intestato a:
Ares (Associazione Ricerche e Studi)
20131 Milano - Via A. Stradivari n. 7.
IBAN: IT 14 F 01030 01666 000061154741
GARANZIA DI RISERVATEZZA
Il trattamento dei dati personali viene svolto nellmbito
della banca dati elettronica dellAres-Associazione Ricerche
e Studi e nel rispetto delle tutele stabilite dal D. Lgs. n.
196 del 30/06/2003. Il trattamento dei dati, su cui si garantisce la massima riservatezza, effettuato per aggiornare gli interessati su iniziative e offerte dellAres. I dati
non saranno comunicati o diffusi a terzi e labbonato potr
in qualsiasi momento richiederne la modifica o la cancellazione, scrivendo allAres Via Stradivari 7, 20131 Milano.

ESTERI

La Turchia fra Islm & laicit


La Turchia ha unimportanza centrale nei precari equilibri della regione mediorientale. Il suo ruolo
non sempre chiaro il corollario
di un quesito di fondo: la Turchia
uno Stato laico o islamico?
unappendice dellOccidente in
Asia o la punta avanzata dellOriente in Europa? un pezzo di
Medio Oriente in Occidente o un
pezzo di Occidente in Medio
Oriente? Probabilmente tutte queste opzioni hanno un fondo di verit in quanto questo Paese il diretto erede dellImpero Ottomano, che realizz una sintesi fra la
realt balcanica europea e la civilt anatolica. Sul Bosforo c un
ponte lungo pi di un chilometro,
che unisce non solo due parti distanti della citt, ma due continenti, Asia ed Europa. Questo
ponte il simbolo di quella doppia anima che pone spesso la Turchia al centro di delicate questioni geopolitiche, che si ripercuotono sulle sue vicende nazionali.

La Turchia
nel XX secolo
La natura ambigua del Paese, oltre che attraverso la sua collocazione geografica, pu essere
compresa ripercorrendo la storia
dello Stato turco nel XX secolo,
nel quale, attraverso colpi di Stato e rivolte, si sono alternate
istanze di radicale laicizzazione,
di cui i militari furono i maggiori
garanti, a un periodico riemergere di unanima conservatrice fondamentalista che promuoveva
processi di islamizzazione. In
proposito, nel Novecento la storia turca si articolata attraverso

628

queste tappe fondamentali. Nel


1923 Mustaf Kemal Ataturk, divenuto leader del Partito Popolare Repubblicano, dopo aver deposto il sultano Maometto VI
fond la Repubblica turca sulle
ceneri dellImpero Ottomano, e
ne divenne il primo presidente.
Kemal Ataturk considerato il
padre della Turchia moderna: avvi una capillare modernizzazione del Paese coniugando uno
spiccato nazionalismo con una
radicale laicizzazione. Venne
abolito il califfato, vennero chiuse le scuole coraniche e soppressi i tribunali religiosi, venne esteso il diritto di voto alle donne, furono introdotti codici e una legislazione di ispirazione europea,
venne affiancato luso dei caratteri occidentali a quello dellalfabeto arabo. Ataturk mor nel
1938, ma il processo di avvicinamento culturale e politico allOccidente continu con i governi
che seguirono. Nel 1945 la Turchia divenne membro dellONU.
Nel 1952 entr a far parte della
NATO, e durante la guerra fredda
fu un fedele alleato degli Stati
Uniti. Tuttavia i governi laici che
si alternarono dovettero pi volte
fronteggiare i movimenti islamisti che rivendicavano un ruolo
maggiore nelle vicende del Paese. Gi allora affioravano quelle
contraddizioni che sono particolarmente evidenti nella realt turca attuale. Nelle situazioni di
maggiore conflittualit a tutela
delle istanze laiche intervenne
lesercito. In particolare, per porre fine a un periodo di tumulti,
nel 1980 il generale Evren prese
il potere con un colpo di Stato,
probabilmente con la complicit

del governo USA che voleva contrastare lo sviluppo dei movimenti popolari di sinistra. La dittatura militare dur due anni, nel
corso dei quali venne modificata
la Costituzione e nella sostanza
ci si allontan dallo spirito riformista kemalista. Il generale Kenan Evren avvi un processo di
normalizzazione della societ
turca, nella quale si realizz una
sintesi fra un nazionalismo acceso e il conservatorismo dei fondamentalisti nel quadro di un sistema ispirato a princpi neo-liberisti. Ristabilito lordine e ribadito il carattere laico della Turchia, i militari, come gi era avvenuto nel 1960 e nel 1970, rinunciarono al potere politico e
nel giro di due anni riconsegnarono il Paese nelle mani dei civili. Furono convocate libere elezioni democratiche. Evren lasci
lesercito e venne eletto dal Parlamento Presidente della Repubblica, rimanendo in carica fino al
1989. Nel 2002 si impadron del
potere lAKP, il Partito per la
Giustizia e lo Sviluppo, filomusulmano e conservatore, che si
era potenziato nella tradizione
dellIslm politico virando tuttavia verso un modello di democrazia conservatrice. Il suo leader e
fondatore Recep Tayyip Erdogan
divenne primo ministro: ebbe inizio un lungo periodo molto controverso, che dura ancora oggi.

La Turchia
& la NATO
Lo scopo della NATO fu la creazione, al termine della Seconda
Guerra Mondiale, di unalleanza

Recep Tayyip Erdogan (et 62)

militare a carattere difensivo, che


venne istituita in relazione alle
insorgenti tensioni fra il mondo
occidentale e il fronte costituito
dallUnione Sovietica e i suoi
Stati satelliti. Con la caduta del
muro di Berlino e la conseguente
disgregazione del blocco sovietico venuto meno lantagonista
per il quale era stata costituita
lAlleanza Atlantica. Fino a
quando la realt politica mondiale si era retta sullequilibrio USAURSS, era in atto una sorta di bilanciamento tra le due potenze
fondato su un ordine bipolare,
caratterizzato da uno stato permanente di contrapposizione e di
ostilit reciproche. La dissoluzione dellUnione Sovietica ha rotto
questo equilibrio, creando di fatto unegemonia degli USA rimasti
lunica reale superpotenza: il primato fin da allora ha alimentato
negli USA generali velleit interventiste per contrastare reali o
supposte minacce alla propria sicurezza e a quella dellOccidente. Chi cresciuto nel contesto
politico della guerra fredda pu
ritenere che lattuale contrapposizione fra il mondo islamico
fondamentalista e lOccidente
abbia sostituito il vuoto creato
dal crollo dellUnione Sovietica,
dal momento che lIslm non
soltanto una religione, ma rappresenta anche una realt geopolitica. Lesistenza della NATO,
che si inser nel contesto della
contrapposizione USA-URSS, po-

trebbe trovare quindi una rinnovata giustificazione nellmbito


di questo nuovo confronto, caratterizzato dalla guerra asimmetrica con il terrorismo di matrice
islamica. In relazione a questo
nuovo ruolo della NATO, la presenza dello Stato turco allinterno del Patto Atlantico assume un
diverso significato strategico.
Mentre al momento delladesione al Patto, la posizione della
Turchia era di indubbia vicinanza
politica agli Stati occidentali,
lattuale processo di neoislamizzazione rende incerta la sua affidabilit dal momento che il Paese chiaramente allineato in favore dellislamismo sunnita, nel
cui mbito si alimenta la deriva
fondamentalista. Gli USA, per
frenare la proiezione mediorientale di Ankara, hanno sempre
ritenuto di vitale importanza
mantenere salde le relazioni fra il
Paese e lOccidente; in proposito
la NATO sicuramente lo strumento pi adeguato per conseguire questo fine. Dopo il noto
incidente con la Russia a seguito
dellabbattimento di un velivolo
sovietico, la NATO, dopo essersi
subito dichiarata dalla parte della
Turchia, si frettolosamente impegnata ad aumentare la capacit
di difesa dello spazio aereo turco
da potenziali minacce russe.

La Turchia
attuale
Nel Paese, fin da prima del fallito golpe, si stava affermando in
maniera inquietante una linea autoritaria che aveva determinato
un preoccupante arretramento
nella tutela dei diritti di libert.
Con il pretesto di proteggere la
sicurezza nazionale e negando di
interferire con la libert di stampa, sono stati sottoposti a misure
restrittive della libert personale
numerosi giornalisti. In proposito
fondato chiedersi se la Turchia
si identifichi con la politica di Erdogan, che attraverso un processo di lungo periodo sta trasfor-

mando lidentit geopolitica del


Paese, o sia rimasta integra la sua
matrice laica e filo-occidentale di
origine kemalista. La Turchia di
Erdogan sembra avere lambizione di tornare a essere una grande
potenza regionale, cercando di
acquisire, in concorrenza con le
monarchie saudite, unincontrastata egemonia nellarea mediorientale e nellmbito dellIslm
sunnita, e aspirando di fatto alla
ricostituzione di unaggiornata
versione del grande califfato. La
scomparsa dellUnione Sovietica
inoltre consentirebbe il ripristino
degli antichi collegamenti con i
popoli di lingua turca dellAsia
centrale: conseguentemente la
Turchia pu coltivare lambizione di diventare punto ideale di riferimento geopolitico per uno
spazio che va dalla Mongolia al
Corno dAfrica.

Laccordo con
lUnione europea
Nel mese di marzo (2016) stato
concluso un accordo fra la Turchia e lUnione europea al fine di
fronteggiare la pressione migratoria diretta in Europa, che si era
concentrata sulla Grecia dopo la
chiusura della rotta balcanica (a
seguito della decisione di Slovenia, Serbia, Croazia e Macedonia
di non consentire il passaggio ai
profughi). Laccordo prevedeva
che i migranti irregolari in viaggio dalla Turchia verso la Grecia
fossero accolti dalla Turchia. Per
ogni profugo in possesso dei requisiti per richiedere asilo ospitato in Turchia, un altro, sempre in
possesso dei requisiti per il diritto dasilo, sarebbe stato destinato
dalla Turchia allUnione europea
fino a un massimo di 72.000 individui, con priorit per quei migranti che non avessero tentato di
entrare nel territorio in modo irregolare. I profughi destinati ai
Paesi dellUnione europea successivamente sarebbero stati ridistribuiti in base a una ripartizione
per quote. In pratica lEuropa

629

avrebbe delegato alla Turchia


pronta a ospitare sul proprio territorio una gran parte di migranti
la gestione del problema, compensandola con un finanziamento
molto consistente (tre miliardi di
euro per la prima attuazione), con
la ripresa dei negoziati propedeutici alladesione dello Stato turco
allUnione europea, e con la stipula di procedure semplificate
per i cittadini turchi che avessero
voluto accedere allo spazio
Schengen. Fin dallinizio sono
stati sollevati dubbi sulla tenuta
dellaccordo: la scarsa esperienza
del governo turco in materia di
politiche di asilo e di flussi migratori alimentava qualche dubbio sui risultati a lungo termine
dellintesa. La difficile situazione interna turca unita a uneventuale incapacit di fermare i profughi diretti in Europa prospettava inoltre la remota ma pericolosa possibilit che in futuro si potesse aggiungere per i Paesi europei anche la necessit di accogliere i profughi turchi e curdi
che fuggissero dalle conseguenze
di uneventuale pi spinta deriva
autoritaria del governo di Erdogan. Laccordo avrebbe dovuto
avere quindi leffetto di alleggerire la pressione dei profughi sulla Grecia, che avrebbe rimandato
gli irregolari in Turchia in attesa dellesito della loro richiesta
di asilo. Per lItalia si sarebbero
potute aprire prospettive non rassicuranti in quanto le difficolt
create dal filtro turco avrebbero
potuto spingere parte dei migranti a privilegiare la rotta mediterranea. In altri termini, si chiudeva una rotta e se ne apriva unaltra. Era anche possibile che i migranti decidessero di entrare in
Albania e da l attraversare il Canale dOtranto per arrivare in Puglia. Laccordo presentava il limite di essere definito in termini
astratti, senza prevedere vincoli
pratici di attuazione e garanzie di
natura umanitaria. Listanza turca
di rilancio dei negoziati con Bruxelles per il suo ingresso in Europa gi allora non sembrava

630

avere particolari possibilit di


successo, in quanto la svolta repressiva del dissenso interno e la
scarsa tutela dei diritti di libert
dei cittadini non soddisfaceva i
criteri per ladesione. Se poi, come minacciato, verr reintrodotta
la pena di morte, cadr definitivamente ogni speranza di ammissione. Laccordo, oltre alle perplessit sul suo funzionamento
concreto, suscita molte critiche
da un punto di vista etico, soprattutto presso gli ambienti cattolici:
lUnione europea, infatti, privilegiando la tutela delle proprie
frontiere dietro il pagamento di
uningente somma economica, si
sgrava della gestione di tutte le
problematiche connesse alla questione dei profughi. Gi allora si
disse che con la cospicua somma
promessa alla Turchia lEuropa
avrebbe potuto affrontare in proprio lemergenza con esiti meno
incerti di quelli che prospettava
laffidamento al governo di Ankara. Dopo il golpe fallito, la
Turchia ha minacciato il mancato
rispetto dellaccordo se entro ottobre prossimo (2016) lUnione
europea non conceder la promessa esenzione dal visto di ingresso per i cittadini turchi. La liberalizzazione dei visti per i turchi dipende da numerosi criteri
che la Turchia avrebbe dovuto rispettare; e il rispetto di questi criteri, contestato da parte europea,
il fulcro della questione.

Il fallito
colpo di Stato
La sera del 15 luglio una parte
dellesercito turco ha tentato di
impadronirsi del potere e di destituire il presidente Erdogan. Il colpo di Stato fallito dopo qualche
ora di scontri e di incertezze. Il
presidente turco nellimmediatezza ha cercato con un aereo privato
di fuggire dal Paese, e, mediante
messaggi inviati via smarthphone
allemittente televisiva CNN Turkey che li ha diramati, ha invitato
la popolazione a scendere in piaz-

za per manifestare pubblicamente


il sostegno al governo. Avendo acquisito la certezza del fallimento
dellinsurrezione, Erdogan tornato a Istanbul. Gli scontri sono
proseguiti fino allalba, soprattutto ad Ankara, nelle adiacenze del
palazzo presidenziale. Alla fine si
registrato un bilancio particolarmente pesante: fra militari, poliziotti e civili pi di 260 persone
hanno perso la vita, mentre almeno 1.500 militari sono stati arrestati. Sono state inoltre minacciate
pene particolarmente severe per
gli autori della rivolta, prospettando la possibilit di un ripristino
della pena di morte. Dopo aver ripreso il controllo del Paese, Erdogan ha immediatamente dato inizio a una massiccia e capillare
epurazione degli ufficiali golpisti.
Nei giorni successivi la destituzione dalle funzioni stata estesa
ad altri militari, a poliziotti, a
giornalisti, a docenti e insegnanti,
e a chiunque altro avesse manifestato in passato critiche o anche
solo una tiepida opposizione nei
confronti del regime. Barak Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno subito manifestato con prudenza il loro sostegno
alla leadership turca in quanto democraticamente eletta. Erdogan
ha attribuito a Fetullah Gulen la
responsabilit di aver organizzato
linsurrezione dalla sua dimora
negli Stati Uniti. Limam turco
Fetullah Gulen, che ha negato fermamente ogni addebito, uno stimato studioso, ed ideologo e
leader del movimento politico di
ispirazione islamista Hizmet, che,
attraverso una fitta rete di contatti,
influenza molte istituzioni sociali
turche. In passato Fetullah Gulen
era amico e alleato di Erdogan. I
suoi rapporti con il leader turco si
raffreddarono nel 1999, quando il
predicatore decise di auto esiliarsi negli Stati Uniti. La definitiva
rottura avvenne nel dicembre
2013, quando Gulen inizi a criticare apertamente il governo turco
per le sue scelte e per il coinvolgimento in alcune inchieste giudiziarie. Dopo il fallito golpe Erdo-

gan ha richiesto agli Stati Uniti


con insistenza lestradizione di
Gulen come presunto ispiratore e
responsabile delliniziativa golpista. La questione attualmente
motivo di attrito fra i due Paesi, in
quanto gli Stati Uniti stanno valutando con molta cautela listanza
turca e sembrano orientati a non
ritenere sufficienti le motivazioni
addotte a sostegno della domanda.
In concreto, il fallito colpo di Stato ha rafforzato Erdogan, che ha
avuto la possibilit sia di liberarsi
di oppositori, sia di distribuire ufficiali e funzionari fedeli in tutti i
vertici istituzionali e negli uffici
dellamministrazione di particolare importanza strategica. stato
anche detto che gi da alcuni mesi il Presidente avesse elaborato
una lunga lista di funzionari da allontanare in quanto ritenuti non
affidabili. Inoltre, liniziativa
golpista ha avuto come reazione
manifestazioni popolari a sostegno del leader turco, che hanno
ulteriormente legittimato il suo attuale potere. Queste considerazioni hanno alimentato alcune illazioni circa il possibile carattere
fittizio dellinsurrezione, ovvero
hanno generato il sospetto che il
tentato colpo di Stato fosse stato
architettato dallo stesso Erdogan.
In realt si trattato di un vero atto di insubordinazione al regime.
Lo dimostrano soprattutto le ricostruzioni dei fatti sulla base di dati e dettagli forniti da fonti governative ritenute attendibili, che
hanno evidenziato che il golpe
stato particolarmente ben organizzato e che ha di poco fallito i suoi
obiettivi per una serie di imprevisti, come quelli che hanno impedito larresto del ministro dellinterno e labbattimento dellaereo
su cui viaggiava Erdogan, che i
golpisti avevano anche tentato di
catturare nella localit dove stava
trascorrendo un periodo di vacanza senza tuttavia considerare la
pronta ed efficace reazione della
guardia presidenziale. Anche le
manifestazioni di piazza hanno
contribuito a impedire il successo
del complotto. Gli insorti per

qualche ora hanno avuto il controllo di alcuni centri vitali del


Paese (a cominciare dalle comunicazioni). Quindi, si trattato di un
vero e proprio tentativo di golpe.
Probabilmente per la riuscita del
progetto eversivo sarebbe stato
necessario ai rivoltosi disporre,
come concreto e solido riferimento, di una personalit particolarmente carismatica e influente, che
potesse integrare una valida alternativa a Erdogan. Solo un personaggio del calibro di Fetullah Gulen poteva soddisfare questi requisiti, e forse da qui sono scaturiti i
sospetti nei suoi confronti. stata
anche sottovalutata dai rivoltosi la
popolarit di Erdogan, dovuta soprattutto ai successi economici
che hanno consentito un apprezzabile incremento del reddito pro
capite medio dei cittadini.

Isolamento
internazionale
Nei mesi che hanno preceduto il
fallito golpe era cresciuta lopposizione interna nei confronti di
Erdogan, che, per mantenere il
controllo dello Stato, era ricorso
alladozione di misure che, motivate da esigenze di sicurezza,
avevano inciso negativamente
sulla vita democratica e sulle libert individuali. Il tentato colpo
di Stato pertanto non deve considerarsi un evento eccezionale e
imprevedibile, ma il prodotto di
queste tensioni, che avevano
avuto pesanti ricadute sulla coesione politica e sociale del Paese.
Tuttavia i moti insurrezionali
della sera del 15 luglio hanno
consolidato il leader turco, che,
rafforzato anche dalle manifestazioni popolari a suo sostegno, ha
avuto il pretesto per reprimere
ogni forma di dissenso interno.
La Turchia resta destinataria di
un duplice attacco terroristico,
sia da parte del PKK, sia da parte
del radicalismo jihadista, nonostante le sue spregiudicate e ambigue relazioni con lISIS. Da un
punto di vista internazionale il

Paese in una situazione di isolamento. Non ha alleati nel mondo arabo, essendo espressione di
un islamismo dai tratti ambigui e
palesemente animato solo da una
volont egemonica, quella di prevalere sugli altri Stati musulmani. Il regime turco sta cercando di
uscire da questa condizione di
isolamento attraverso alcuni tentativi di normalizzazione dei rapporti bilaterali con alcuni Stati,
innanzitutto con la Russia, con la
quale le relazioni erano state gravemente compromesse dal noto
abbattimento di un jet al confine
con la Siria il 24 novembre scorso. stato avviato anche un processo di pacificazione con Israele. Sono in crisi i rapporti con gli
USA, sia per le divergenze sulla
questione curda, sia per i sopravvenuti contrasti relativi allestradizione di Gulen. Sono incerti e
fluttuanti i contatti con lUnione
europea, motivati solo dalla convenienza reciproca, come provato dallaccordo sui migranti.
Lingresso nel consesso europeo
al momento improbabile, nonostante la preziosa posizione strategica della penisola anatolica, in
quanto la nazione turca non soddisfa gli standard richiesti per
lammissione. Il PKK, che da tre
decenni combatte con ogni mezzo per lautonomia curda, anche
in assenza di specifiche rivendicazioni viene individuato come il
primo responsabile di qualsiasi
fatto criminoso eversivo. La Turchia da un punto di vista sociale
al suo interno profondamente
divisa: c una borghesia urbana
costituita dalle classi benestanti e dagli studenti impegnati politicamente che, seppur non
omogenea, unita nel contrapporsi ai conservatori islamici che
sostengono il presidente Erdogan, sempre pi autoritario e repressivo nei confronti della libert di opinione. Le sorti future del
Paese dipendono sempre pi da
quale delle due anime a lungo
termine prevarr sullaltra.
Roberto Rapaccini

631

Potrebbero piacerti anche