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umana
su
un
territorio
partendo
proprio
mettere
in
evidenza
la
natura
intimamente
oggetti,
rapporto
ecc.)
cognitivo
possono
che
lega
assumere
uno
nel
specifico
Troviamo
una
definizione
particolarmente
metaforici)
dallarcheologo
dellattivit
sulla
realt
interpretativa
materiale
alla
qualcosa-che-sta-per-qualcosaltro
(il
segno,
soggetto
che
interpreta
il
segno.
Col
termine
correttamente
larcheologia
come
specifico
interesse
cognitivo,
istituisce
la
funzione
appunto:
trovare,
reperire)
in
un
sito
elemento
interessante
che
vale
la
pena
secondario
nel
rapporto
cognitivo
che
lega
ricerca,
come
larcheologia
industriale,
e,
pi
in
archeologica
ad
ambiti
cronologici
questa
progressiva
erosione
della
distanza
si
possa
legittimamente
dispiegare
lindagine
distante
generato
la
dallarcheologo
conformazione
10
fisica
il
passato
di
un
che
ha
determinato
legittimamente
nellambito
di
interesse
dellarcheologo?
Per poter rispondere a questa domanda, torniamo alla
definizione dei concetti di soggetto e di oggetto che
abbiamo proposto in precedenza: solo la relazione fra il
soggetto che conosce e loggetto di conoscenza li fonda
come esistenti e distinti luno dallaltro . Cosa separa
(distingue) dunque larcheologo, inteso come soggetto
cognitivo, dai frammenti di realt materiale prodotti in
passato,
cio
dalloggetto
della
sua
conoscenza?
realt
materiale,
anche
se
lui
fisicamente
oggetto
costituiscano
un
binomio
per
archeologico
rendere
realmente
questa
operativa
definizione
in
del
ambito
binomio
interessi
cognitivi
che
costituiscono,
da
un
lato,
fenicio-punica,
specifiche
greca,
branche
romana,
interessate
medievale,
ecc.)
in
allapprofondimento
di
di
indagine
pi
specifici,
corrispondenti
ad
evidentemente
interessato
in
maniera
sulla realt
13
allinterno
di
una
prospettiva
di
indagine
esista
quella
una
certa
proposta
affinit
da
Zanini
tra
questa
nella
sua
tipologia
proposta
da
Zanini
distingue,
come
archeologica:
larcheologia
si
pone,
nella
significano
qualcosa
senza
16
semiologo
Massimo
A.
Bonfantini
incentrata
sulla
quadro
della
tripartizione
delluniverso
segnico
17
interessi
cognitivi
dellarcheologo,
inteso
come
intesi
come
segni
rispettivamente
degli
produzione segnica
Abbiamo visto che lassunzione del paradigma indiziario
non sufficiente di per s a risolvere il problema della
definizione di una tipologia dei segni archeologici.: se infatti
lecito utilizzare i frammenti di realt materiale come
segni del passato, per evidente che tali frammenti
possono svolgere vari tipi di funzione segnica, possono
cio veicolare, in vario modo, differenti tipi di informazione.
Occorre quindi e innanzi tutto chiarire la natura specifica
di
quegli
elementi
che
larcheologo
classifica
designare
la
funzione
informativa
attribuita
dellimportanza
di questo specifico
costitutivi
del
segno,
Peirce
individua
tre
19
caratteristiche,
assumere
la
funzione
ma
pu
segnica
simbolo.
20
di
contemporaneamente
icona,
indice,
21
segnici).
Passiamo
dunque
presentare
la
segni
della
tornitura
lasciati
impressi
dal
punta
di
freccia
pu
essere
indizio
dellattivit
oggetti
praticato
abitualmente
in
ambito
24
Un
esempio
particolarmente
rilevante
in
ambito
ciascun
tipo
di
produzione
segnica
credo
siano
abbiamo
gi
segnalato,
Ginzburg
indica
partenza
dellinferenza
successiva)53.
inoltre
evidente
che
lanalisi
archeologica
della
realt
in
ambito
archeologico.
Concentriamoci
quindi
sullabduzione.
Riguardo allimportanza da attribuirsi a questo tipo di
inferenza,
Peirce non ha dubbi: non solo identifica labduzione con
lapagg [aristotelica] ma sostiene anche che labduzione
regola ogni tipo di conoscenza, comprese percezione (5.181)
e memoria (2.625)55.
ben
oltre
limiti
delle
discipline
che
si
da
dei
Massimo
tipi
di
ragionamento
Bonfantini,
Giampaolo
abduttivo
Proni
applicativi
tratti
dal
ambito
di
ricerca
archeologico):
a) Ipotesi o abduzione ipercodificata. La legge data in
maniera automatica o semi-automatica. Chiamiamo
questo tipo di legge codificata. importante assumere
che anche linterpretazione attraverso codici presuppone
uno
sforzo
abduttivo,
per
quanto
minimo.[]
Riconoscere un fenomeno dato come il token di un dato
type presuppone alcune ipotesi sul contesto espressivo e
sul co-testo discorsivo. []61
Bonfantini
ha
sviluppato
ulteriormente
la
possibilit
di
scomporre
il
terzo
tipo
di
abduzione,
di
abduzione
in
ambito
archeologico
riguarda
33
in
cui
nel
territorio
sardo
aumentano
proprio
nel
riconoscimento,
34
rilevamento
comprensione
dei
segni
fisici
prodotti
dalla
specifico
tipo
di
inferenza
abduttiva.
Anche
propria
mappatura
cognitiva
della
dimensione
che
larcheologo
agisce
poi
nella
propria
scomponendo
siti
in
unit
stratigrafiche,
35
fenomeni
di
cui
larcheologo
si
occupa
produce
infatti
la
variet
di
manifestazioni
una
meta-abduzione,
il
ricercatore
operativa
la
serie
di
inferenze
logiche
dei
dati
rilevati
inseriti
nel
quadro
il
percorso
di
ricerca.
In
tal
modo
dati
37
dimostrarsi
adeguato
rendere
correttamente
esplicita
ogni
singola
operazione
compiuta,
7. Conclusioni
A conclusione del suo saggio, Ginzburg poneva questa
riflessione:
Viene il dubbio che questo tipo di rigore [peculiare delle
discipline a statuto scientifico forte] sia non solo
irraggiungibile ma anche indesiderabile per le forme di
sapere pi legate allesperienza quotidiana - o, pi
precisamente, a tutte le situazioni in cui lunicit ed
insostituibilit dei dati , agli occhi delle persone implicate,
decisiva. [] In situazioni come queste il rigore elastico (ci
si passi lossimoro) del paradigma indiziario appare
ineliminabile. Si tratta di forme di sapere tendenzialmente
mute - nel senso che, come abbiamo gi detto, le loro regole
non si prestano ad essere formalizzate e neppure dette 74.
38
39
ma
anche
nel
momento,
scientificamente
sottoposto
al
giudizio
scientifica.
40
critico
della
comunit
41
NOTE
SIRIGU 2002.
Per un esame pi approfondito del concetto di funzione segnica, elaborato
dal linguista e semiologo L. Hjelmslev, rimando a HJELMSLEV 1961.
6
Per unanalisi del concetto di semiosi intesa come frammentazione
concettuale della realt materiale si veda in particolare PRIETO 1995. Ho
proposto una definizione dellindagine archeologica, intesa come peculiare
attivit cognitiva, in termini di frammentazione - fisica e concettuale della realt materiale in SIRIGU 2002, al quale rimando anche per i
specifici riferimenti bibliografici su questo particolare tema.
7
GREIMAS/COUTS 1979, trad. it. 1986, p. 238.
8
Nella stessa pagina da cui ho tratto le parole di Enrico Zanini troviamo
citato una esplicita descrizione della realt materiale in termini testuali in
un passo dellarcheologo francese Andr Leroi-Gouhran: scavare la terra
ed estrarne via via gli oggetti che ci colpiscono la fantasia o che ci
piacciono sarebbe unoperazione tanto poco saggia quanto copiare un testo
prendendo solo i nomi e abbandonando gli articoli, i pronomi, i verbi, tutti
gli accessori sintattici. Significherebbe, altrimenti detto, condannarsi a non
capire assolutamente nulla. Ancora pi esplicita in tal senso la proposta
teorica elaborata dallarcheologo Ian Hodder (HODDER 1986).
9
PEIRCE 1980, p. 132.
10
ECO 1975, p. 98.
11
Su questo tema si vedano, in particolare: PRIETO 1989; PRIETO 1991;
PRIETO 1995.
12
Nonostante il presente lavoro (come gi il mio precedente SIRIGU 2002)
assuma esplicitamente come legittima e necessaria la distinzione tra
semiotica cognitiva intesa come generale scienza della significazione e
semiologia intesa come scienza della comunicazione (e quindi da intendersi
come sottocampo della semiotica), mi pare metodologicamente necessario
ricordare che la legittimit di tale distinzione non viene riconosciuta da
tutti i semiologi. Cito per tutti lopinione contraria di Georges Mounin, il
quale, nella sua Introduction la smiologie (1970), afferma: La
semiologia sufficientemente delimitata quando si parla di essa come
scienza generale di tutti i sistemi di comunicazione. Si oppone pertanto,
per ragioni teoriche e metodologiche, ai tentativi di facile applicazione dei
suoi procedimenti ad ogni specie di oggetti, quando ci che si studia non
sia stato gi dimostrato come tipo di comunicazione ma solamente come
insieme di fatti significativi. Presenteremo dunque solo un primo inventario
di ci che la semiologia della comunicazione. Ci che chiamiamo
affrettatamente semiologia della significazione, o ricopre molto
semplicemente la teoria della conoscenza, lepistemologia, oppure si
riferisce, come strumento che non fatto per questo compito, allo studio
delle significazioni specifiche sia dei fatti sociali, sia dei fatti estetici
(MOUNIN 1970, trad. it. 1972, p. 17). Le ragioni che mi spingono a non
4
5
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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