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INTRODUZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1. STAMPANTI 3D: DALLIMMAGINARIO ALLA REALT. . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.1 LA STORIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.2 IL FUNZIONAMENTO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2. RIVOLUZIONE O MODA EFFIMERA?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.1 PERCH SI PARLA DI RIVOLUZIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.2 MANIFATTURA E IL RITORNO DELLARTIGIANO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.3 I MAKERS: GLI ARTIGIANI 2.0. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15
2.3.1 I FABLAB. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18
3. LIMPORTANZA DELLA FILOSOFIA OPEN SOURCE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
3.1 OPEN SOURCE (E ORA ANCHE) OPEN HARDWARE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
3.2 ARDUINO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
3.3 KICKSTARTER. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
4. PREVEDERE IL FUTURO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
4.1 ANDAMENTO DEL MERCATO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
4.2 SETTORI CHE UTILIZZANO STAMPANTE 3D. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
4.3 IL FUTURO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
CONCLUSIONE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
BIBLIOGRAFIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
SITI WEB CONSULTATI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
APPENDICE. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
Introduzione
Dove voglio essere da qui a ventanni? Come cambier lambiente intorno a me? Che ne
sar del mio futuro? Il futuro.
In un momento di crisi economica, sociale e morale quale sta attraversando ora il mondo,
spesso ci si interroga sui massimi sistemi. Vorrei quindi provare a dare qualche risposta. Il
corso di laurea da me frequentato improntato ad acquisire nozioni su tecnologia,
digitalizzazione e comunicazione in senso lato. Da qui scaturito il mio interesse verso
largomento dellelaborato: come linnovazione tecnologica la stampa3D in particolare
muter il futuro di noi giovani e del mondo che tutti conosciamo. Se sia in atto una vera e
propria rivoluzione industriale ancora troppo presto per stabilirlo, ma sicuramente
qualcosa sta accadendo e cosa pi importante, potrebbe essere una soluzione alla recessione
pi lunga in cui lUnione Europea si sia imbattuta. Grazie alle nuove tecnologie digitali e
grazie al fatto che i protagonisti di tale futuro sono i nativi digitali, sar forse possibile
ribaltare anni di teorie economiche classiche avvicinandosi a ci che Marx riteneva
impossibile: controllare i mezzi di produzione.
Per una giovane generazione istruita, che sta entrando a far parte di una comunit globale e che
molto probabilmente si identifica tanto in Facebook1 quanto nelle tradizionali lealt tribali, le vecchie
modalit di esercizio del potere sono inaccettabili. Il pensiero patriarcale, le rigide norme sociali e i
comportamenti xenofobi degli anziani sono totalmente alieni ad una generazione cresciuta con i
mezzi di comunicazione di massa e i social network, che invece enfatizzano la trasparenza, i
comportamenti collaborativi e le relazioni da pari a pari, e che segnano uno spartiacque storico anche
nelle coscienze. (Jeremy Rifkin, 2011: 25)
Cosa significa tutto questo? Il potere sempre stato tradizionalmente piramidale, con un
movimento top-down. Un esempio la razionalizzazione della forza lavoro avvenuta
durante la seconda rivoluzione industriale e con il Taylorismo, che ha portato ad un sistema
di gestione dei lavoratori centralizzato, alla produzione di massa, alle economie di scala, ad
una marginalizzazione delle imprese a carattere familiare e locale ed alla struttura
1
Si pensi che luned 24 agosto 2015 per la prima volta Facebook ha raggiunto 1 miliardo di utenti connessi in
un solo giorno (1/7 della popolazione mondiale!)
http://www.facebook.com/zuck/posts/10102329188394581?pnref=story
carceraria moderna. Oggi, grazie al web 2.0 e allinnovazione tecnologica, il potere si sta
lentamente trasformando in peer-to-peer offrendo agli utenti la possibilit di collaborare
insieme e di sfruttare con gli stessi mezzi di partenza gli strumenti e le piattaforme messe a
disposizione online.
Le nuove tecnologie e i movimenti collettivi da esse derivati come il movimento dei
Makers che verr presentato nel capitolo 2 mettono in discussione anche il concetto di
propriet privata, grazie alla filosofia ormai ampiamente diffusa dellopen source e dello
sharing. Quindi se fino ad ora si imparato a creare, lavorare, inventare insieme sul web, in
un futuro prossimo si sar in grado di sfruttare ci che stato appreso, applicandolo al
mondo reale e in particolare al settore manifatturiero.
La digitalizzazione muta in profondit tutti i settori produttivi e ci che ne concerne. Se la
manifattura stata per lo pi appannaggio di grandi aziende e lavoratori specializzati, ora si
giunti al momento in cui, grazie alle stampanti 3D che esistono gi da una trentina
danni la produzione potr diventare a portata delle persone comuni. Si pu ipotizzare che
nel giro di qualche anno, gran parte della popolazione globale sar capace di utilizzarle e
come ogni prodotto lanciato sul mercato, che allinizio a disposizione di una cerchia
ristretta di persone (prezzo elevato, scarse competenze), sar invece presente nelle case
di tutti. Infatti via via che i brevetti scadono, possibile sviluppare tecnologie pi semplici
ed economiche. La stampa 3D e le altre tecnologie maker faranno per i beni materiali
quello che lopen source ha fatto per il software. Si pu ora parlare di open hardware. Ed
un ritorno al futuro superlativo.
La stampa tridimensionale rende economico creare singoli oggetti tanto quanto crearne migliaia
quindi mina le economie di scala. Essa potrebbe avere sul mondo un impatto cos profondo come lo
ebbe lavvento della fabbrica [] Proprio come nessuno avrebbe potuto predire limpatto del motore
a vapore nel 1750 o della macchina da stampa nel 1450, o del transitor nel 1950 impossibile
prevedere limpatto a lungo termine della stampa 3D. Ma la tecnologia sta arrivando e potrebbe
sovvertire ogni campo che toccher. (The Economist, 10 febbraio 2011)2
A partire dal quadro sopra delineato, lelaborato si presenta quindi nel seguente modo: il
http://www.economist.com/node/18114327
primo capitolo racconta la storia delle stampanti 3D, dalla loro creazione fino ad oggi
fornendo gli strumenti necessari anche a tutti i non esperti del settore per comprendere il
loro utilizzo e le loro potenzialit; il secondo capitolo illustrer la rivoluzione in atto
spiegando perch la manifattura artigianale 2.0 e quindi il movimento dei Makers
potrebbe essere una soluzione alla crisi odierna; il terzo capitolo si occuper di raccontare
limportanza della filosofia open source fornendo due esempi esplicativi: Arduino e
Kickstarter; il quarto ed ultimo capitolo tratter la tematica del futuro: conviene investire in
questa nuova tecnologia? come cambier la societ quando e se le stampanti 3D saranno
pervasive? Verranno quindi presentati scenari plausibili, descrivendo progetti gi in atto nei
vari settori che utilizzano maggiormente la stampa 3D (architettura, design, ingegneria,
medicale, moda). Infine, nelle conclusioni si illustreranno note positive e negative di un
futuro targato stampa 3D, traendone un bilancio complessivo.
A met degli anni 90, il settore inizia a mostrare segni di distintiva diversificazione con due
specifiche aree di attenzione: la prima la fine dei sistemi costosissimi dediti alla
produzione di parti altamente meccaniche, complesse e di elevato valore. I risultati sono
visibili solamente ora nei settori aerospaziali, automobilistici, medicali e di gioielleria dopo
anni di R&S. La seconda area lo sviluppo di stampanti 3D che si focalizzano su sistemi
office and user-friendly and cost-effective.
Il punto di svolta per la creazione delle stampanti domestiche si ha nel 2005 in Inghilterra
con il Self replicating rapid Prototyper. In particolare si tratta del RepRap project7 che ha
dato il via al movimento di stampa open source. un progetto gratuito che distribuisce
unit a basso costo a chiunque voglia, permettendogli di creare (o scaricare da Internet)
prodotti complessi componenti scientifici inclusi senza dover ricorre alle dispendiose
infrastrutture industriali. una stampante 3D che riproduce se stessa. Questo progetto ha
permesso ai giovani appassionati (e non) di far nascere centinaia di stampanti 3D e anche di
perfezionarne la struttura. Da qui sono stati creati svariati progetti simili con le stesse
finalit open source, di condivisione gratuita delle proprie passioni verso un futuro sempre
pi innovativo. Ad esempio nel 2007 nato Shapeways8 che permette anche a chi non ha le
competenze tecniche per crearsi la propria stampante 3D personale, di poter stampare ci
che vuole tramite lazienda che garantisce la spedizione del prodotto finito in tutto il
mondo. Tuttavia RepRap presenta dei problemi: le componenti possono essere stampate
solo per il 40% di una stampante targata RepRap. Quindi nel 2009 Adam Mayer, Bre Pettis
e Zack Smith diedero vita al progetto Makerbot fondando la MakerBot Industries 9 nel
tentativo di risolvere le problematiche sorte con RepRap, cercando a loro volta di
semplificarne la struttura e i processi.
Mentre le stampanti 3D per uso industriale assomigliano ad apparecchi elettromedicali, le MakerBot
sono quasi sempre personalizzate, decorate con lettere in vinile e tenute con cura maniacale dai loro
proprietari. La mia nera con i caratteri arancioni e i LED azzurri. Quando lavora in una stanza buia
veramente uno spettacolo. [] La MakerBot non solo uno strumento di lavoro. anche un
giocattolo. un apparecchio rivoluzionario. una scultura dinamica. una dichiarazione politica.
7
http://reprap.org
http://www.shapeways.com
9
http://www.makerbot.com
8
Ed incredibilmente elegante. Scommetto che non potete dire la stessa cosa della vostra stampante a
getto dinchiostro. (Chris Anderson, 2013: 114,115)
Il 2012 stato lanno in cui i processi alternativi di stampa 3D sono stati introdotti al livello
del mercato, rendendo la competizione dal basso molto viva. Molti progetti ispirati ai
precedenti sono stati lanciati tramite la piattaforma Kickstarter 10 , riscuotendo enorme
successo. stato anche lanno in cui i media hanno iniziato ad interessarsi al settore,
permettendone una solida crescita e consolidamento. Al giorno doggi vi sono centinaia di
modelli e professionisti del settore in tutto il mondo. Innegabile lenorme potenziale che
la stampa 3D sta dimostrando per il futuro dei consumatori.
1.2 Il Funzionamento
Quando si domanda alle persone come si immaginano una stampante 3D, la maggior parte
non sa come rispondere. difficile pensarla, come difficile credere a qualcuno che prova
a spiegarti di cosa si tratta. No, non una stampante normale da scrivania. Una stampante
3D una macchina che ti permette di produrre un oggetto solido partendo da un modello
digitale, realizzato con un software di modellazione 3D (questi software sono disponibili
sia a titolo gratuito, sia a pagamento). Loggetto stampato si ottiene tramite un processo di
produzione additiva di materiale, ossia strati di materiali sovrapposti lun laltro. La
stampante tradizionale ad inchiostro possiede un motore che sposta le testine in due
dimensioni (2D), x ed y (destra e sinistra): prende dei micropunti che appaiono su uno
schermo e li trasforma in punti di inchiostro o di toner su un supporto bidimensionale, quasi
sempre la carta. La stampante 3D, invece, possiede un terzo motore che sposta le testine
dallalto verso il basso, prelevando dallo schermo il modello digitale realizzato e lo
converte in oggetti fisici reali, utilizzabili.
Alcune stampanti estrudono la plastica fusa in strati sovrapposti per realizzare questi oggetti, mentre
altre usano un laser per solidificare strati di resina liquida o in polvere, in modo che il prodotto
emerga da un bagno della materia prima. Altre ancora sono in grado di fabbricare oggetti con
10
http://www.kickstarter.com
qualunque materiale, dal vetro allacciaio e dal bronzo alloro, al titanio e persino alla glassa per
torte. Potrete stampare un flauto o un pasto. Potete stampare addirittura organi umani da cellule
viventi, spruzzando un liquido contenente cellule staminali in sospensione su una matrice di
supporto, proprio come la vostra stampante inkjet spruzza linchiostro sulla carta. (Chris Anderson,
2013: 110)
Fantascienza? Pensate che avendo a disposizione uno scanner 3D, basta semplicemente
inquadrare un qualsiasi oggetto, collegare lo scanner al computer e stampare direttamente
loggetto desiderato senza passare per i software di modellazione. Inoltre se non si
possiedono le capacit tecniche per creare loggetto tramite software, esistono piattaforme
che mettono a disposizione modelli 3D subito pronti da stampare11. Non resta quindi che
trovare la lista degli ingredienti, fare la spesa e prepararsi un bel piatto stampato 3D.
11
controllate
da regole precise
ad
ogni
livello
Unennesima rivoluzione stata originata dalle nuove tecnologie negli anni 90, che hanno
creato s nuovi posti di lavoro modificando profondamente ogni ambito della societ, ma da
sole non hanno dato il via a una nuova rivoluzione industriale. Ci che sostiene Rifkin ne
La terza rivoluzione industriale la necessit che le nuove tecnologie convergano con un
nuovo regime energetico, come daltronde accaduto nel corso della storia durante le
precedenti rivoluzioni.
Inoltre le nuove tecnologie si differenziano dalle precedenti (telefono, radio, TV) per ci
che concerne la struttura organizzativa di comunicazione. La prima generazione aveva
come caratteristica principale la forma centralizzata detta anche uno-a-molti, proprio per
inserirsi nel contesto delleconomia prima descritta che ruota attorno alle fonti di energia
fossili ed imprese centralizzate. Queste tecnologie miglioravano la produttivit creando
nuove opportunit lavorative, ma con dei limiti inerenti lespressione di una comunicazione
pi distribuita poich vincolate, per lappunto, da un sistema capitalistico con infrastrutture
economiche ed energetiche centralizzate. Per contro, le nuove tecnologie sono di natura
distribuita, peer2peer, volte alla creazione di strutture di gestione energetica che abbiano le
stesse caratteristiche e finalit ad esempio fonti di energia rinnovabile e imprese
economiche di tipo laterale. Stiamo entrando nellera del capitalismo distribuito.
Le grandi rivoluzioni economiche nella storia avvengono quando nuove tecnologie di comunicazione
convergono con nuovi sistemi energetici. Quasi tutte le attivit economiche della nostra economia
globale sono dipendenti dal petrolio e dagli altri combustibili fossili. Ci che sto ipotizzando che
siano cominciate le fasi finali della seconda rivoluzione industriale e dellera del petrolio sulla quale
essa si fonda. una realt dura da accettare, perch costringe lumanit ad una rapida transizione
verso un regime energetico completamente nuovo e ad un nuovo modello industriale, o ad affrontare
il rischio del crollo della civilt. (Jeremy Rifkin, 2011:6)
La forza di queste nuove tecnologie insita nel fatto di poter convergere con le fonti di
energia, condividendole attraverso una rete intelligente, ma sfruttandole localmente.
Lobiettivo puntare ad uneconomia sostenibile ed efficace. Questo tipo di energie
sostenibili necessitano di un meccanismo di gestione collaborativo, piuttosto che
centralizzato. Di conseguenza, un sistema cos costruito porter inevitabilmente ad una
redistribuzione della ricchezza generata. Inoltre anche il concetto di propriet privata viene
messo in discussione grazie al sorgere della cooperazione online e dei domini open source.
Le nuove tecnologie, tra cui la stampa 3D, offrono inoltre la possibilit dellimmediatezza,
riducendo i costi di produzione che si avrebbero con un impianto pi tradizionale. Il futuro,
grazie a queste macchine, pi sostenibile: recupero, riuso, riciclo sono caratteristici della
nuova filosofia maker di cui si parler in seguito. Le stampanti 3D permettono di plasmare
pezzi di ricambio, allungando la vita dei dispositivi fuori produzione. La riduzione dei
consumi energetici un tema molto attuale, come linteresse a sperimentare nel campo
delleolico, del solare e delle luci led.
10
11
manifattura industriale tradizionale, risparmio energetico, riduzione dei costi. Per quanto
riguarda lultimo punto, tramite la stampa 3D in loco, si riducono drasticamente i costi
logistici. Se si trasportasse questo modello su scala globale, i vantaggi che ne potrebbero
derivare anche dal punto di vista del risparmio energetico, sarebbero sbalorditivi. Si pensi
inoltre che vi una riduzione anche per ci che concerne i costi daccesso al mercato e di
produzione dei beni materiali: come Internet ha ridotto i costi daccesso allinformazione
facendo nascere nuove imprese (Facebook, Google), la produzione additiva ha lo stesso
potenziale per incoraggiare migliaia di piccoli e medi imprenditori a sfidare le
multinazionali, protagoniste delle precedenti rivoluzioni industriali.
Un esempio chiaro pu essere fornito da Etsy12, una start-up Internet fondata nel 2005 da
Robert Kalin, Chris Maguire, Haim Schoppik, Jared Tarbell. Robert, appassionato di
artigianato non sapeva come trovare un mercato per i mobili da lui prodotti.
Cos fond Etsy diventato uno showroom globale nel quale milioni di acquirenti e
venditori da pi di cinquanta paesi si incontrano, portando nuova vitalit alle produzioni
fatte a mano, unarte in pratica scomparsa con lavvento del capitalismo moderno
(Rifkin, 2011:140). Internet ha infatti permesso un ritorno alla produzione locale e
familiare che era stata messa da parte con lavvento della prima rivoluzione industriale, non
potendo competere con le economie di scala dei grossi investimenti di capitale finanziario.
Cos cambiato? Innanzitutto lincontro su queste piattaforme permesso tramite costi
(quasi) nulli, poi stata attuata uneliminazione di tutti gli intermediari tra produttore e
consumatore, sostituendoli con una rete distribuita di milioni di persone, rinunciando anche
ai costi di transazione. Etsy un esempio di un mercato nuovo con relazioni personalizzate,
distribuito in modo non gerarchico, ma collaborativo.
Queste caratteristiche insieme permettono alla produzione artigianale di competere con il
prezzo dei prodotti industriali, accedendo ad un mercato globale con costi dingresso
pressoch nulli.
Digital fabrication consists of much more than 3D printing. It is an evolving suite of capabilities to
turn data into things and things into data. Many years of research remain to complete this vision,
but the revolution is already well under way. The collective challenge is to answer the central
12
http://www.etsy.com/
12
question it poses: How will we live, learn, work, and play when anyone can make anything,
anywhere? (Neil Gershenfeld, 2012:57)
13
in uno stato sognante in cui gli altri problemi sociali, come ad esempio linquinamento
ambientale, sono vissuti come preoccupanti, ma in definitiva distanti. Tuttavia ora stiamo
assistendo ad un ritorno di interesse per le attivit di artigianato, per i club, per le fiere e
anche verso un atteggiamento volto a ridurre i consumi e cercare nuovi modi per ri-usare e
riciclare13. Ma chi luomo artigiano? Qui di seguito una descrizione secondo il sociologo
statunitense Richard Sennett tratta dal libro Futuro artigiano di Stefano Micelli:
Il lavoro artigiano si distingue dal lavoro in fabbrica per tre ragioni fondamentali. Prima di tutto
perch incorpora una quota di autonomia superiore, che riflette la capacit dellartigiano di orientarsi
allinterno di problemi complessi e di trovare soluzioni originali. A differenza delloperaio che
lavora lungo la catena di montaggio, lartigiano domina lintero processo produttivo o una sua parte
rilevante ed capace di utilizzare con abilit una grande variet di strumenti. Un secondo aspetto
distintivo riguarda il dialogo con il committente. Lartigiano conosce le aspettative e i desideri di
colui che il destinatario del suo lavoro ed in grado di verificare la qualit del risultato finale con il
diretto interessato. Questa capacit di ascolto essenziale per la personalizzazione del prodotto,
tipica della dimensione artigiana. Infine, laspetto sociale del mestiere: lattivit dellartigiano si
struttura in pratiche socialmente riconoscibili e trasmissibili in grado di definire la sua identit.
(Stefano Micelli, 2011:22)
Inoltre Sennett delinea altre caratteristiche dellartigiano, spiegando come la qualit elevata
del lavoro svolto, un lavoro eseguito a regola darte, permette ad alcune societ, che hanno
impiegato questa filosofia, di essere pi solide dal punto di vista della tenuta sociale e della
collaborazione tra persone fa infatti lesempio della cultura Giapponese messa a
confronto con lUnione Sovietica. La divisione del lavoro, dunque da mettere in
discussione.
Il sistema di efficienza capitalista, caratterizzato dalle logiche della standardizzazione che
hanno segnato il paradigma fordista, in cui il lavoratore responsabile della produzione
ripetitiva di una parte, piuttosto che dellintero oggetto, ha generato un effettivo
miglioramento nella produzione. Tuttavia una specializzazione priva di stimoli che non
permette al lavoratore di usare linventiva e applicare la propria intelligenza porta secondo
Karl Marx, allalienazione e alla possibilit per lindividuo di diventare sempre pi
13
14
Quindi non lasciare spazio alla creativit individuale porta la societ ad ammalarsi e
deteriorare rapidamente. La vera potenza al giorno doggi il fatto che il Web 2.0 ha messo
a disposizione degli utenti una piattaforma egualitaria attraverso la quale condividere i
propri artefatti. Non ci si deve pi preoccupare delle etichette arte/artigianato i filtri
entrano in azione dopo, non prima, della pubblicazione. La cosa interessante che le opere
di tutti possono essere viste e condivise e la probabilit che vengano notate dipende in
misura inferiore da una piccola lite di gatekeeper.
In conclusione del paragrafo si pu osservare che:
Negli ultimi decenni lattenzione stata posta interamente sulla rappresentazione virtuale del reale:
dai film 3D immersivi ai rendering, da Second Life a Facebook. Ora avviene il processo inverso: un
insieme di tecnologie e di processi culturali stanno rendendo facile il passaggio da un contenuto
virtuale, digitale ad un oggetto fisico. la reazione alla modernit liquida: il consumatore che
ritorna produttore, e non importa se effettivamente vi sia un prodotto perch ci che conta il
processo di riappropriazione degli strumenti e di apprendimento in cui lindividuo nuovamente
parte attiva. (Alessandro Ranellucci, 2014:18,19)
15
Quindi la caratteristica che rende questo movimento speciale il fatto di essere al tempo
stesso piccoli e globali. Artigianali e innovativi. High tech e low-cost. Cominciare
piccoli, ma diventare grandi (Chris Anderson 2012:19).
Esistono circa un migliaio di makerspace sparsi nel mondo, e svariate iniziative in
ambito maker ad esempio il presidente degli Stati Uniti Obama ha proposto un progetto
dedito ad aprire nelle scuole americane un migliaio di makerspace nel giro di quattro anni.
Secondo Chris Anderson, ne il suo libro Makers, linizio del Movimento dei Makers pu
essere ricondotto
informatico fond la rivista Make. Sempre nello stesso anno ci fu anche la prima Maker
Faire14 fiera dei makers nella Silicon Valley.
14
16
In poche parole il Movimento dei Makers condivide tre caratteristiche, tutte ritengo
trasformative:
1. persone che usano strumenti digitali desktop per creare progetti per nuovi prodotti e realizzare
prototipi (fai-da-te digitale);
2. una norma culturale che prevede di condividere i progetti e collaborare con gli altri in community
online;
3. lutilizzo di file di progetto standard che consente a chiunque, se lo desidera, di mandare i propri
progetti ai service di produzione commerciale per essere realizzati in qualsiasi quantit, in modo
altrettanto facile che se fossero realizzati sulla propria scrivania. Ci riduce drasticamente il percorso
dallidea allimprenditorialit, proprio come il web ha fatto in materia di software, informazione e
contenuti. (Chris Anderson, 2012:26)
Ognuno pu dar vita alla propria start-up casalinga con un capitale condiviso e canali di
distribuzione potenzialmente globali, senza nemmeno dover aprire un negozio.
Le caratteristiche del movimento mirano proprio ad una deindustrializzazione, ponendosi
agli antipodi di idee quali produzione di massa, economie di scala, dicotomia tra prototipo e
prodotto, tra produttore e consumatore.
Infatti il prototipo spesso si identifica con il prodotto, perch questultimo viene creato
come pezzo unico. Il consumatore coincide con il produttore, che corrisponde a sua volta
con lideatore. Il tutto viene condiviso in rete, digitalizzandosi, e secondo la filosofia
dellopen source, ogni protagonista del processo pu introdurre le proprie modifiche alla
creazione delloggetto. Questo tipo di modello di produzione, come gi spesso ribadito,
distribuito e tendente al km zero.
Solitamente, seguendo i modelli di economia classici, si abituati a far entrare il prodotto
in un processo che segue diverse fasi fisse e standardizzate: prima si conduce unindagine
di mercato per verificarne lappeal, successivamente si sviluppa un prototipo per
constatarne la fattibilit tecnica e risolverne gli eventuali problemi, poi si sviluppa il
prodotto optando per le soluzioni che permettono di trarne maggior profitto ed infine
lufficio marketing si occupa di lanciarlo nel mercato stimolandone ed incontrando la
domanda.
I maker si preoccupano al contrario che tutte queste fasi convivano, appropriandosi inoltre
dei mezzi di produzione. Essi ci tengono a lavorare in gruppo e in un solo prodotto si riesce
17
ad unire ogni parte del processo di produzione. Ai partecipanti del movimento non interessa
limitarsi a trovare la soluzione ad un problema, ma preferiscono imparare qualcosa dal
processo produttivo, arricchendosi di conoscenze.
Io non so se questa la terza rivoluzione industriale. Di certo, per, i maker dimostrano che
possibile un modello produttivo diverso. E, di sicuro, quello che sta succedendo adesso somiglia
molto a quello che accaduto nei garage della California a inizio anni 70. Ora come allora ci sono
nerd che ti dicono che puoi costruire qualcosa di straordinario da solo: allora erano i computer, ora
sono tutti gli oggetti del mondo. (Massimo Banzi, 2012 celebre intervista al giornale Wired)15
2.3.1 I FabLab
I FabLab laboratori per la fabbricazione digitale sono stati creati per permettere alle
persone comuni e a chiunque volesse mettere in piedi unimpresa di poterlo fare. Qui
infatti possibile trasformare le proprie idee in nuovi prodotti e prototipi avendo accesso ad
un range di alta tecnologia per la manifattura digitale.
Lidea stata partorita dal rinomato inventore, scienziato e professore del MIT Neil
Gershernfeld. Aveva un desiderio: mettere a disposizione su scala locale, ambiente, abilit,
materiali e tecnologie. Lobiettivo era far s che il tutto fosse a basso costo e veloce,
presente ovunque nel mondo, in modo da permettere a imprenditori, studenti, artisti che
vogliano creare qualcosa di nuovo, di essere ascoltati.
Nel portale wiki, si contano pi di trecento FabLab, di cui la maggior parte in Europa16. Ad
esempio nel FabLab di Milano con pochi euro si pu avere accesso a macchinari che ti
permettono di sviluppare la tua idea, e se buona, nel giro di poche settimane, puoi portarla
prototipata davanti a degli investitori. Il FabLab offre anche abbonamenti per giovani
studenti a 50 lanno. 17
Un altro valore aggiunto dei FabLab quello di essere lanello di congiunzione tra il presente e una
tradizione che era il presente di qualche generazione fa, fatta di persone che avevano il controllo
15
http://www.wired.it/gadget/computer/2012/12/10/massimo-banzi-re-make-love/
http://wiki.fablab.is/wiki/Portal:Labs
17
http://www.fablabmilano.it/
16
18
degli oggetti. Una tradizione che era anche la capacit di sapere smontare, conoscere, riparare. Di
conoscere i segreti dei prodotti. Che era, inoltre, capacit di collaborare, in un tessuto anche minuto
di relazioni. Un valore che andato perduto nello sviluppo industriale degli anni 60 ai 90, che ha
portato alla produzione di larga scala. [] Dentro un FabLab si ritorna a fare le cose, senza aspettare
che il pezzo si rompa e debba essere programmato, senza lobsolescenza programmata, senza che i
media ci dicano di che cosa abbiamo bisogno. Ma non abbiamo intenti filosofici, il nostro
movimento d un messaggio di entusiasmo e di azione, contro sistemi che si sono mostrati
fallimentari. Forse non ci sar la terza rivoluzione industriale, ma questo movimento ha saputo porre
lattenzione su modalit alternative anche se non necessariamente nuove. (Francesco Bombardi 18,
2014:88)
18
19
il codice sorgente devessere messo a disposizione in modo che chi lo riceve venga
messo nelle condizioni di poterlo modificare;
la licenza pu richiede che le versioni aggiornate del software debbano poter essere
chiamate con un altro nome, diverso da quello del software originale.
19
http://www.opensource.org
20
Oltre alla propriet privata, anche la propriet intellettuale va ripensata prima che venga
emarginata completamente dal suo ruolo commerciale. Infatti grazie allavvento del web,
linformazione e i contenuti sono liberi e gratuiti. Che senso hanno quindi i copyright e i
brevetti? Case discografiche ed editoriali per far solamente due esempi hanno provato
in tutti i modi a porre dei paletti alla violazione dei copyright da parte degli utenti. Ma i
risultati sono stati disastrosi. Il movimento open source ormai irrefrenabile, non resta che
21
abbracciarlo.
Questa cultura inoltre, si espansa fino al mondo dellhardware dando vita al cosiddetto
open hardware (ad esempio il progetto RepRap di cui si parlato nel capitolo 1). Le
stampanti 3D sono infatti il primo esempio di open hardware: un oggetto interamente
sviluppato da individui sconosciuti che hanno collaborato tra di loro a distanza. Ognuno
spinto da interessi eterogenei, produce modifiche utili alla comunit partendo dalla propria
macchina. Pubblicando i propri sviluppi online, molto pi facile che questi vengano
adottati dagli altri utenti, in modo pi veloce, e che il prodotto venga migliorato
ulteriormente. Il risultato sono macchine di buona qualit, ma soprattutto economiche.
Questo perch si fondano su componenti facilmente reperibili, lontani dalle produzioni
industriali.
Spesso la scelta della licenza non risponde tanto alla domanda come tutelarmi bens alla domanda
quale collaborazione voglio incoraggiare?. Se lo scopo principale fosse sempre quello di tutelarsi,
terremo tutto in un cassetto. Rilasciare il proprio lavoro apertamente vuol dire invece incoraggiare
qualcun altro a farlo proprio e metterci mano, nella speranza di poter rintracciare altri interessi
particolari e beneficiare della collaborazione spontanea: unire le forze per avere tutti un prodotto
migliore, laddove questo prodotto non un valore competitivo per nessun individuo ma invece uno
strumento per perseguire altri, pi particolari e assolutamente eterogenei obiettivi. La licenza
quindi, una scelta politica, i cui dettagli possono variare da progetto a progetto. Scegliere la giusta
licenza vuol dire dare maggiore a minore fortuna al proprio progetto, avviando quel processo
affascinante di ricerca tecnologica distribuita in cui persone con esigenze comuni o tangenti uniscono
gli sforzi spontaneamente. Se le regole mi convengono, collaboro; altrimenti inizio un progetto ex
novo o collaboro con qualcun altro. (Alessandro Ranellucci, 2013: 56)
3.2 Arduino
Lesempio pi noto di hardware open source Arduino, fondato nel 2005 da Massimo
Banzi, Gianluca Martino, David Mellis, Tom Igoe, e David Cuartielles. Il nome ha preso
ispirazione dallinsegna di un bar ad Ivera Antica Caffetteria Arduino, ed infatti nato
22
Tutti sono liberi di utilizzare Arduino come meglio credono: la scheda un semplice
pezzo di hardware con licenza libera su cui gira un software open source. Solo il nome
protetto, per il resto fateci quello che volete (Massimo Banzi, founder). Arduino stato
infatti rilasciato sotto licenza Creative Commons. Questo significa che chiunque al mondo
pu scaricarne lo schema delle componenti necessarie per poterlo costruire e
successivamente poter produrne cloni oppure progettarne versioni modificate.
Il successo stato garantito dal basso corso, dalla semplicit di utilizzo e dalla
proliferazione di documenti online prodotta grazie allampia community che ha preso vita
intorno al progetto. Arduino oggi un progetto globale, principalmente prodotto in Italia
che dal 2005 al 2012 ha raggiunto circa un milione di unit vendute.
20
https://interactionivrea.org/
23
3.3 Kickstarter
Kickstarter
21
22
Yancey Strickler, Charles Adler, Perry Chen. Il sito si propone di portare in vita progetti
creativi. Ha infatti permesso a persone che avevano avuto unidea pronta da essere
realizzata, di arrivare ad un risultato tangibile in pochi mesi, senza passare per la fase di
prototipizzazione tramite ingegneri e anni di studio. Fantascienza?
Nel maggio 2012, a tre anni dalla sua creazione, la piattaforma aveva lanciato circa 47.000
progetti. Pi del 40% di successo, totalizzando 175 milioni di dollari; 10.000 di questi
progetti hanno raggiunto il loro obiettivo di raccolta, permettendo ai loro ideatori di avere
un capitale iniziale di circa 60 milioni di dollari23. Tra questi progetti si trovano migliaia di
impronta makers (design, tecnologia, arte). Si pensi che solo nel 2011 circa 12.000
progetti sono riusciti a raccogliere 100 milioni di dollari24. Ma entrando pi nello specifico,
cos realmente Kickstarter? Di seguito una breve spiegazione fornita dal blog di Sarah
Dopp Culture Conductor25 che si occupa di comunit virtuali:
Gran parte della magia di Kickstarter sta semplicemente nel fatto di aver trasformato la raccolta fondi
in un gioco. E allora, ecco le sue regole:
1. fissare una scadenza. Fate sapere alle gente che la campagna ha una durata limitata;
2. fissare una cifra minima come obiettivo. Se non arriviamo a questa cifra, il progetto non avr
abbastanza fondi per essere realizzato;
3. rispettare la data di scadenza e la cifra minima. La campagna FINISCE quando deve finire e, se la
cifra obiettivo non stata raggiunta, il progetto NON viene realizzato. ( questo laspetto in cui il
sito di Kickstarter risulta veramente efficace: gioca al poliziotto cattivo quando ci sono di mezzo le
regole, mentre voi potete fare i buoni e cercare di coinvolgere la gente);
4. predisporre diversi livelli di donazione e promettere alla gente differenti omaggi di ringraziamento
per ognuno di essi;
21
http://www.kickstarter.com
Il crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano,
un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli
sforzi di persone e organizzazioni. una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e
risorse. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Crowdfunding
23
http://www.bbc.com/news/technology-17531736
24
http://www.kickstarter.com/blog/2011-the-stats
25
http://cultureconductor.com/author/sarahdopp
22
24
5. lasciare che chi raccoglie i fondi mantenga pieno possesso del progetto. (Non investimento,
sponsorizzazione. Sono prevendite. Generosit).
25
4. Prevedere il futuro
4.1 Andamento del mercato
Le dimensioni del mercato26 della stampa 3D sono ancora contenute (2,2 mld di dollari di
fatturato nel 2012 per il mercato primario materiali, sistemi e servizi con una crescita
del 28,5% rispetto allanno precedente), ma rilevante la crescita delle applicazioni di tale
apparecchio. Il mercato secondario composto da attrezzatura, stampi, modelli e prototipi
la stima cresce, arrivando ad un valore di 4,1 mld di dollari nel 2014, crescendo a un tasso
annuale composto (CAGR) del 33,8% negli ultimi tre anni. Tuttavia, se si comparano tali
cifre con le dimensioni del mercato manifatturieri mondiale 11.600 mld di dollari (FMI)
il valore della stampa 3d risulta quasi trascurabile. Ci detto, il trend del settore dato dal
totale degli ultimi 25 anni del fatturato mondiale che ammonta a 25,4%, con una crescita
del 27,4% dal 2009 al 2012. In crescita anche il fatturato dei materiali impiegati in questo
tipo di manifattura: 422,6 mln di dollari nel 2012 29,2% in pi comparato al 2011 e
addirittura 495% in pi rispetto al 2001.
27
26
La fonte pi utilizzata questo ambito il Wohlers Report pubblicato ogni anno a partire dal 1995 dalla
Wohlers Associates Inc. I dati presentati si riferiscono al report datato 2013 e alcune cifre del report del 2014
https://www.wohlersassociates.com/
27 Immagini tratte da http://www.confindustriasi.it/fabbrica4.0/Cap4.pdf
26
Nel Report pubblicato dalla Wohlers Associates, sono presenti cifre relative a scenari di
crecita possibili del settore in particolare il fatturato dovrebbe toccare i 6 mld di dollari nel
2016, 12,8 mld nel 2018 e superare i 21 nel 2021.
Per ci che concerne le localit e le aziende di produzione di stampa 3D si rileva che nel
2012 le imprese per uso industriale erano 33, di cui 16 in Europa, 7 in Cina, 5 negli States e
2 in Giappone. Le aziende pi importanti del settore a livello globale sono: Stratasys, 3D
Systems (gi citate nel capitolo 1), Arcam, Eos, ExOne, Envisiontec, Renishaw e Bejiing
Tiertime. Le prime due possiedono fatturati annui simili, con stime di circa 350 mln di
dollari (2012).
Passando alle localit si rileva che gli Stati Uniti dominano con il 38% di stampanti
installate, seguiti dal Giappone (9,7%), dalla Germania (9,4%) e dalla Cina (8,7%) Italia
si aggiudica un 3,8% dimostrando che vi interesse per questo settore. Importante
analizzare anche il mercato della manifattura additiva per uso non industriale, che presenta
un aumento delle vendite del 46,3%, ma niente in confronto al picco di quando le stampanti
sono state introdotte nel mercato (+346%).
Prometeia28 quantifica in 16 miliardi il valore dellimpatto della tecnologia 3D sul fatturato
dei 29 microsettori manifatturieri sui quali ha effettuato una simulazione.
28
http://www.prometeia.it/
27
Decidere se investire o non investire nel settore della manifattura additiva difficile. I
sentimenti riguardanti il settore sono contrastanti e come spesso accade, bisogna analizzare
sia i pro, sia i contro che a volte combaciano.
Osservando il fatturato dellazienda pi importante del settore quotata alla borsa di New
York (3D Systems) si nota che le azioni nel 2013 erano cresciute del 143,37% e la
capitalizzazione in borsa passata da 1,2 mld di dollari a 3,4. Landamento complessivo
della 3D System unito a quello della Stratasys e dellazienda Proto Labs (i tre giganti del
settore), mostra un tasso di crescita del 107,92%. Dow Jones cresciuto del 6,92% 29 .
Tuttavia se si vuole investire nei giganti del settore bisogna prendere in considerazione
fattori come: laumento della competizione, soprattutto nel momento in cui i brevetti
scadranno; sviluppo di stampanti pi efficienti da parte di altri; le svariate acquisizioni che
3D System sta compiendo e che sembrano attualmente nuocere ai suoi guadagni.
28
http:// mx3d.com/
www.yhbm.com/
29
Figura 4 Replica di moto Honda CB500 del 1972 creata con stampante 3D
Sempre in Cina stato stampato in 3D il primo climatizzatore, disegnato in Italia dal team
di Co-de-iT34 e prodotto da Haier Group35, multinazionale Cinese. Esposto alla fiera
Appliance & Electronic World Expo 2015 a Shangai, il climatizzatore presenta la
caratteristica di poter avere il design customizzato a seconda dei desideri del cliente, che
pu scegliere anche dove disporre il display LCD.
Ingegneria: in Giappone, Yuichiro Takeuchi36 ha sviluppato un progetto dal nome
Printable Gardens, letteralmente giardini stampabili. Linformatico della Sony
Computer riuscito ad estrudere uno strato di nutrienti per le pianti e dei semi in modo da
33
http://www.jonathanbrand.com/
http://www.haier.net
35
http://www.co-de-it.com/
36
http://www.tinylab.me/
34
30
Un altro progetto con sede in Alabama, ha come fine quello di creare una stampante 3D che
stampi metallo low-cost, in modo da diventare disponibile anche a coloro con scarse risorse
economiche. La protagonista di questidea la start-up Weld 3D37 che stima un prezzo di
5000$ per le future stampanti.
Medicale: in questo settore che luso della stampante 3D sta dando i risultati pi
sbalorditivi. Invece di utilizzare materiali termoplastici, si utilizzano cellule vive in matrice
biologica che creano tessuti vitali.
37
http://www.weld3d.com/
31
http://www.wcpcswansea.com/
http://www.jamesdysonaward.org/projects/printalive-bioprinter/
40
http:// www.openbiomedical.org/
41
http://www.jennywulace.com/
39
32
accessori in poco tempo (qualche ora), invece di mesi sfruttando varie tecniche di
progettazione molto interessanti.
http://www.bradleyrothenberg.com/
33
4.3 Il futuro
Si provi a pensare ad un futuro pervaso dalle stampanti 3D. Innanzitutto si pu ipotizzare
un grande intervento da parte delle multinazionali, che assimilando i principi dei makers,
proveranno a rendere lesperienza di consumo interattiva, dando la possibilit alle persone
di avere unesperienza di customizzazione definitiva (Pietro Raitano, 2014:17) tramite
sistemi integrati. Ad esempio Barilla si sta gi muovendo per far s che i consumatori
possano stampare la pasta a casa propria, tramite una stampante 3D, a partire da un kit
fornito dallazienda43. Anche Coca-Cola ha fatto simili dichiarazioni.
Inoltre, quando la tecnologia diventer parte della quotidianit ed entrer nelle case delle
persone, ognuno sar in grado si stampare pressoch ci che desidera. Per quanto tutto
questo possa sembrare fantastico, bisogna pensare anche al fatto che, oltre a stamparsi
oggetti utili di qualsiasi genere, si potrebbero stampare anche droghe ed armi. Verranno
messi metal detector ad ogni angolo della strada?
Oltre che alla produzione domestica, pi verosimile potrebbe essere la nascita di centri di
stampa ad alta competenza: hai bisogno di un computer nuovo? Ti rechi nei centri
specializzati e te lo stampano senza passare ad esempio per la Cina. Per quanto riguarda le
istituzioni, anchesse avranno un ruolo preponderante nello sviluppo della stampa 3D.
Spesso le iniziative sono infatti finanziate dalle istituzioni (ad esempio i FabLab del MIT).
Un ulteriore passo si potrebbe compiere in ambito economico e progetti nati su piattaforme
di crowdfunding come Kickstarter diventerebbero un reale investimento nella societ
coinvolta, con divisione delle quote e partecipazione diretta allidea al posto di una
semplice donazione.
Se quanto appena descritto vi sembra grandioso, vi per un altro aspetto assai pi
negativo: laumento della disoccupazione dovuta alla crescente automazione del lavoro.
43
http://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2015/04/27/news/pasta_3d-112995681/
34
Conclusione
Abbracciare la nuova tecnologia delle stampanti 3D, e tutto ci che ne deriva: dalla
filosofia open source, alla sostenibilit, ad un ritorno alla manualit e alla produzione
locale, significa diventare autori e non spettatori di una probabile rivoluzione industriale.
Inoltre, per ci che concerne lItalia, si pu ritenere che le soluzioni derivanti dal
movimento maker, con la riallocazione della produzione sul territorio nazionale e lo
sviluppo di un artigianato 2.0, possano essere un ottimo motore di crescita e possibile
spinta per la soluzione alla crisi industriale italiana. Infatti il cuore delleconomia italiana
risiede nelle piccole e medie imprese, nei distretti industriali circa 200 in tutto il territorio
italiano.
Il nuovo modello economico, derivante dallascesa delle stampanti 3D, permetterebbe di
adattarsi perfettamente a questo tipo di realt, per cui lartigianato ha sempre rappresentato
la forza e il tratto distintivo della cultura e delleconomia italiana. I principi che muovono
questa rivoluzione tecnologica, e il futuro che ci aspetta sono incoraggianti.
Il passaggio dai bit agli atomi potrebbe segnare la fine di unera improntata alla
massificazione industriale e sociale e limitare la concentrazione di ingenti capitali nelle
mani di pochi.
Si potr dare inizio ad una nuova epoca, segnata dalla cooperazione, dalla partecipazione,
da una visione umanizzata del lavoro, che si dispiega in una struttura distribuita e non pi
verticistica.
Questa rivoluzione, per, oltre ad essere industriale anche sociale. Le istituzioni e chi di
competenza devono prendere atto delle mutazioni profonde che essa comporterebbe, e
arrivare a soluzioni che possano garantire un futuro pervaso da stampanti 3D sostenibile in
ogni ambito della societ.
Questa tecnologia infatti, per quanto incredibile possa essere, potrebbe portare ad un
aumento esponenziale della disoccupazione, come gi anticipato alla fine del capitolo 4.
Se lattuale tendenza continuasse e verosimilmente non pu che accelerare, con una sostituzione
tecnologica sempre pi efficiente si stima che loccupazione manifatturiera mondiale diminuir dai
163 milioni di lavoratori attuali a pochi milioni entro il 2040, eliminando a livello globale la maggior
35
parte dei posti di lavoro44. [] Cos come lera industriale ha posto fine al lavoro coatto, molto
probabilmente lera collaborativa vedr il tramonto delle attivit salariate di massa. [] LOttocento
e il Novecento sono stati caratterizzati da una massa di operai che gestivano macchine utensili, il
ventunesimo secolo sar caratterizzato da forze di lavoro minime, professionalizzate e altamente
qualificate, che programmeranno e controlleranno sistemi tecnologici intelligenti. Tutto questo ci
impone la domanda di come sar possibile nel prossimo futuro tenere occupate centinaia di milioni di
persone. (Jeremy Rifkin, 2011:297, 299)
Inoltre per chi ha una visione romantica del lavoro, questa continua automazione e
meccanizzazione del lavoro invaderebbe pratiche e settori di nicchia tra cui appunto
lartigianato che si erano salvati dalle ondate precedenti di industrializzazione.
Concludendo posso certamente affermare che al di l della valutazione degli elementi
positivi e negativi di una tale trasformazione industriale, questa appare ineluttabile, come
furono nel passato le rivoluzioni conseguenti a innovazioni tecnologiche.
Il compito delle istituzioni informarsi ed informare. Non assistere passivamente al
cambiamento in corso, ma diventarne parte attiva e governare il cambiamento, al fine di
permettere alle persone che verranno escluse inevitabilmente dal mondo del lavoro, cos
come lo consociamo oggi, di poter trovare una nuova collocazione dignitosa nella societ e
risorse sufficienti a garantirne il sostentamento.
Fino a pochissimo tempo fa queste nuove opportunit economiche hanno riscosso solo un modesto
interesse da parte dellopinione pubblica e degli investitori. Questo perch noi esseri umani viviamo
di storie, e le storie parlano sempre di relazioni e interazioni fra personaggi. Cos come una parola da
sola non racconta una storia, singole tecnologie, linee di prodotti e servizi non creano una nuova
narrazione economica. Solo quando scopriamo il modo in cui tutte queste componenti si connettono
fra loro e creano un nuovo dialogo economico, le teste cominciano a girarsi. Ed quello che sta
iniziando ad accadere, grazie ai visionari della Terza Rivoluzione Industriale che stanno scrivendo,
insieme, i primi capitoli della nuova storia delleconomia globale. (Jeremy Rifkin, 2011:161)
44
J.G Carson, US Weekly Economic Update, 24 ottobre 2003, cit; Id., US Weekly Economic Update, 10
ottobre 2003; cit.
36
Bibliografia
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GASPARRE A.,
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GERSHENFELD N., How to Make Almost Anything - The Digital Fabrication Revolution,
novembre/dicembre 2012 http://cba.mit.edu/docs/papers/12.09.FA.pdf
37
38
Appendice
The Maker Bill of Rights
If you cant open it, you dont own it
39
40
Craftifesto
Scritto da Amy Clarton e Cinnamon Cooper, fondatrici del DTY Trunk show, evento
annuale di artigianato con sede a Chicago.
Craftifesto: Il potere nelle tue mani!
Noi crediamo che:
lartigianato potente. Vogliamo mostrare la profondit e lampiezza del mondo degli
artigiani. Qualunque cosa tu voglia, puoi probabilmente ottenerla da qualcuno nella tua
comunit.
Lartigianato personale. Sapere che una cosa stata fatta a mano, da qualcuno a cui
importa che ti piaccia, rende quelloggetto molto pi godibile.
Lartigianato politico. Stiamo cercando di cambiare il mondo. Vogliamo che ciascuno di
noi riconsideri la cultura delle multinazionali e del consumismo.
Lartigianato possibile. Tutti posiamo creare qualcosa!
41
42
quella che oggi chiamiamo Silicon Valley. Bill e David avevano solo ventanni e questo
loro documento [] un monito a fare meglio ogni giorno.
1 Convinciti che puoi cambiare il mondo
2 Lavora velocemente, tieni gli attrezzi sempre a portata di mano
3 Sappi quando lavorare da solo e quando lavorare in gruppo
4 Condividi strumenti e idee: abbi fiducia nei tuoi colleghi
5 Niente politica, niente burocrazia (sono ridicoli in un garage)
6 Solo il cliente definisce un lavoro ben fatto
7 Le idee radicali non sono idee cattive
8 Inventa modi diversi di lavorare
9 Fai un progresso ogni giorno
10 Sii convinto che insieme si pu fare qualsiasi cosa
What is a FabLab?
https://youtu.be/EAh5gJ3zbcM
43
44